LA LEGGE REGIONALE N. 85/2016 LE DISPOSIZIONI SUI CONTROLLI DEGLI IMPIANTI TERMICI NELLA PROVINCIA DI AREZZO

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1 LA LEGGE REGIONALE N. 85/2016 LE DISPOSIZIONI SUI CONTROLLI DEGLI IMPIANTI TERMICI NELLA PROVINCIA DI AREZZO Giovedì, 18 Maggio 2017 Interventi: Dott. Stefano Chini, Responsabile Servizio Ispettivo Agenzia Regionale Publies Ing. Anna Maria Grasso, Responsabile tecnico Sportello Impianti termici Arezzo

2 Artel Energia è una società a capitale interamente pubblico soggetto strumentale, organizzato dalla Provincia di Arezzo per la gestione del catasto degli impianti termici. A seguito della Delibera di Giunta regionale n. 582 del è divenuta Agenzia di proprietà della REGIONE TOSCANA Ambito territoriale di competenza (Del. G. R del ): Comune di Arezzo Provincia di Arezzo (comuni con popolazione inferiore a abitanti)

3 LEGGE REGIONALE 24 FEBBRAIO 2005, N. 39 Disposizioni in materia di energia Bollettino Ufficiale n. 19, parte prima ( ) Modifiche successive: Legge Regionale n. 71 del Legge Regionale n. 85 del Legge Regionale n. 8 del

4 Decreto del Presidente della Giunta Regionale 3 marzo 2015, n. 25/R Regolamento di attuazione dell'articolo 23 sexies della legge regionale 24 febbraio 2005, n. 39 Esercizio, controllo, manutenzione ed ispezione degli impianti termici (B.U.R.T. n. 11, Parte Prima, del )

5 l articolo 23 sexies della Legge Regionale 39/2005 demanda alla fonte regolamentare la disciplina a livello regionale delle attività di esercizio, manutenzione, controllo ed ispezione degli impianti termici degli edifici svolgenti i servizi di climatizzazione, sia invernale che estiva, nonché preparazione della acqua calda sanitaria, in applicazione del D.Lgs. 192/2005

6 il regolamento regionale, delineato dall art. 23 sexies della L.R. 39/2005 per gli impianti termici di climatizzazione e preparazione della acqua calda sanitaria, in coerenza con i contenuti del DPR 74/2013 che costituiscono riferimento minimo inderogabile (all art. 10), regola in particolare: modalità di conduzione, manutenzione e controllo a cura dei responsabili di impianto; termini e modalità per l invio alle Autorità competenti dei rapporti attestanti l avvenuta manutenzione e controllo in ottemperanza alle norme; le modalità competenti; dei controlli e delle ispezioni da parte delle Autorità

7 L.R. 85/2016 e Delibere di Giunta I provvedimenti della Regione Toscana che hanno modificato la precedente disciplina regionale: Legge Regionale n. 85 del Delibera di Giunta n del Delibera di Giunta n del Le principali novità: Competenza esclusiva della Regione in materia Importi dei contributi connessi ai rapporti di efficienza energetica Ambiti territoriali di competenza delle singole agenzie regionali Tempistiche per l invio del Rapporto di Controllo (RCEE)

8 IMPIANTO TERMICO

9 DEFINIZIONE D.lgs 192/2005 (art. 2, comma 1, l-tricies) come modificato dalla Legge n. 90/2013 l-tricies "impianto termico": impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolarizzazione e controllo. Sono compresi negli impianti termici gli impianti individuali di riscaldamento. Non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante; tali apparecchi, se fissi, sono tuttavia assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unità immobiliare è maggiore o uguale a 5 kw. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate. 22/05/2017

10 IMPIANTI CHE PRODUCONO ESCLUSIVAMENTE ACQUA CALDA SANITARIA

11 IMPIANTI CHE PRODUCONO ESCLUSIVAMENTE ACQUA CALDA SANITARIA «Non sono impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate». Tra le singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate sono da intendersi comprese anche: edifici residenziali monofamiliare le singole unità immobiliari utilizzate come sedi di attività professionali (ad esempio: studio medico, legale, ecc.) oppure commerciali (ad esempio: agenzia di assicurazioni) o associativa (ad esempio sindacato, patronato, ecc.) che prevedono un uso di acqua calda sanitaria comparabile a quello tipico di una destinazione puramente residenziale. Se servono altre tipologie di immobili sono assimilati agli impianti di climatizzazione (ad esempio bar, ristoranti, palestre, parrucchiere, ecc.).

12 IMPIANTI AD USO PRODUTTIVO Regolamento Regionale n. 25/r del Articolo 3 comma 3 - In conformità a quanto previsto dall articolo 3, comma 3 del d.lgs. 192/2005, il presente regolamento non si applica agli impianti inseriti in cicli di processo, anche se il calore prodotto è in parte destinato alla climatizzazione dei locali. Il MISE precisa che (faq MISE-1) Sono assimilati agli impianti termici quegli impianti ad uso promiscuo nei quali la potenza utile dedicata alla climatizzazione degli ambienti sia superiore a quella dedicata alle esigenze tecnologiche e/o a fini produttivi.

13 Il Regolamento Regionale non si applica a: 1. Impianti disattivati o mai attivati. 2. Impianti posti nella condizione di non poter funzionare (impianti privi di approvvigionamento). La disattivazione dell impianto è comunicata entro 30 giorni all Autorità Competente dal responsabile dell'impianto, identificato ai sensi dell'articolo 7 del DPGR 25/r, mediante apposito modulo predisposto dalla Regione stessa.

14 Art. 5-Documentazione a corredo degli impianti termici Gli impianti termici sono muniti di: a) libretto di impianto per la climatizzazione b) istruzioni di uso e manutenzione dell impianto c) libretti di istruzione di uso e manutenzione dei generatori, bruciatori e apparecchiature dell'impianto d) dichiarazione di conformità e) rapporti di controllo di efficienza energetica e manutenzione f) codice identificativo dell'impianto g) documentazione prevista dal D.Lgs. 152/2006, parte V, titolo II per gli impianti termici civili con potenza superiore a 35 kw h) documentazione di cui al decreto del Ministero del lavoro e della previdenza sociale 1 dicembre 1975 (ove prevista) i) documentazione di cui alla normativa in materia di prevenzione incendi (ove prevista)

15 Istruzioni di Uso e Manutenzione dell Impianto

16 RESPONSABILE D IMPIANTO

17 CHI È l occupante, a qualsiasi titolo, in caso di singole unità residenziali; immobiliari il proprietario, in caso di singole unità immobiliari residenziali non locate; l amministratore, in caso di edifici dotati di impianti termici centralizzati amministrati in condominio; il proprietario o l amministratore delegato in caso di edifici di proprietà di soggetti diversi dalle persone fisiche.

18 IL TERZO RESPONSABILE Secondo l art. 6 del D.P.R. 74/2013 il responsabile succitato può assegnare con regolare contratto la responsabilità sull impianto ad un tecnico che diventa così terzo responsabile. Faq CTI la nomina del terzo responsabile non è consentita nel caso di impianti autonomi a meno che il generatore di calore e/o di freddo non sia collocato in un locale tecnico ad uso esclusivo accessibile al solo terzo responsabile.

19 MODELLI PER LE COMUNICAZIONI FRA SOGGETTI E AUTORITÀ COMPETENTI Mod. 1 - Comunicazione di variazione del responsabile dell'impianto termico Mod. 2 - Comunicazione nomina e revoca terzo responsabile dell'impianto termico Mod. 3 - Comunicazione di nomina/cessazione di Amministratore di Condominio Mod. 4 - Comunicazione di variazione Ragione Sociale dell'impianto termico Mod. 5 - Comunicazione di esonero/disattivazione/riattivazione impianto termico Mod. 6 - Comunicazione di dismissione/sostituzione generatore Mod. 7 - Dichiarazione di avvenuto adeguamento dell'impianto termico

20 Comunicazione di variazione del responsabile dell'impianto termico

21 Comunicazione nomina e revoca terzo responsabile dell'impianto termico

22 Comunicazione di nomina/cessazione di Amministratore di Condominio

23 Comunicazione di variazione Ragione Sociale dell'impianto termico

24 Comunicazione di esonero/disattivazione/riattivazione impianto termico

25 Comunicazione di dismissione/sostituzione generatore

26 Dichiarazione di avvenuto adeguamento dell impianto termico

27 Sito internet Artel Energia campagna Lamicaldaia :

28 CONTROLLO E MANUTENZIONE AI FINI DELLA SICUREZZA

29 Art.8-Controllo e manutenzione e degli impianti termici Le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione dell impianto sono svolte con la periodicità contenuta nelle istruzioni d uso e manutenzione dell impianto fornite dall impresa installatrice. Per gli impianti esistenti privi di quanto sopra spetta alla ditta incaricata della manutenzione dell impianto fornire le stesse istruzioni. Al termine delle operazioni di controllo e manutenzione, l operatore redige e sottoscrive in forma di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà un rapporto di controllo e manutenzione in cui sono riportate le attività effettuate, specificando se l attività deriva dalle istruzioni d uso e manutenzione o da altro evento. Una copia del rapporto di controllo e manutenzione è rilasciata al responsabile dell impianto, che lo conserva e lo allega al libretto di impianto. Una copia è conservata a cura del manutentore per un periodo non superiore a 5 anni.

30 CONTROLLI DI EFFICIENZA ENERGETICA SU QUALI IMPIANTI I controlli di efficienza energetica sono obbligatori solo sugli impianti termici superiori a determinate potenze, indipendentemente dalla fonte energetica utilizzata: impianti termici di climatizzazione invernale di potenza termica nominale maggiore o uguale di 10 kw utile impianti di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale maggiore o uguale di 12 kw.

31 CONTROLLI DI EFFICIENZA ENERGETICA QUANDO prima messa in esercizio dell'impianto, a cura dell'installatore; sostituzione degli apparecchi del sottosistema di generazione, quali il generatore di calore; controlli periodici secondo la tabella di cui all allegato A al Regolamento Regionale (DPGR 25/r del 2015). Per gli impianti di climatizzazione esistenti, non ancora sottoposti al controllo di efficienza energetica in applicazione del D.Lgs. 192/2005, il controllo di efficienza energetica si effettua in occasione del primo controllo e o manutenzione e comunque entro 3 anni dall entrata in vigore del regolamento regionale (pertanto non oltre il 24/03/2018).

32 Trasmissione e Accertamento dei Rapporti di Controllo di Efficienza Energetica (RCEE)

33 La trasmissione del Rapporto di Controllo di Efficienza Energetica corredato di bollino a Artel Energia deve avvenire per tutti i casi di: prima messa in esercizio dell'impianto, a cura dell'installatore; sostituzione degli apparecchi del sottosistema di generazione. Il rapporto di efficienza energetica deve essere redatto secondo la periodicità prevista dall allegato A del Regolamento Regionale e dall articolo 26 della LR 85/2016.

34 Periodicità trasmissione RCEE TIPOLOGIA IMPIANTO a metano o gpl 10 P 100 kw impianti in esercizio da più di 4 anni a metano o gpl 10 P 100 kw impianti in esercizio da meno di 4 anni a metano o gpl > 100 kw a combustibile liquido o solido 10 P 100 kw a combustibile liquido o solido > 100 kw macchine frigorifere / pompe di calore 12 P 100 kw macchine frigorifere / pompe di calore > 100 kw Teleriscaldamento sottostazione di scambio termico da rete ad utenza P 10 kw Impianti cogenerativi - Pel < 50 kw Impianti cogenerativi - Pel >= 50 kw PERIODICITA INVIO RCEE ogni 2 anni ogni 4 anni ogni 2 anni ogni 2 anni ogni anno ogni 4 anni ogni 2 anni ogni 4 anni ogni 4 anni ogni 2 anni

35 QUANDO E CHI TRASMETTE IL R.C.E.E.? La trasmissione del RCEE di efficienza energetica all Ente o organismo competente è effettuata esclusivamente da parte del manutentore/installatore entro il mese successivo dall effettuazione del controllo di efficienza energetica e contestuale emissione del relativo rapporto. La trasmissione è effettuata in via telematica utilizzando l apposito software gestionale (GITA). Per ogni impianto, dovrà essere riportato la prima volta su GITA anche i dai contenuti nel MODELLO CATASTO IMPIANTO I RCEE devono essere trasmessi con riportate le eventuali osservazioni o prescrizioni rilevate in fase di sopralluogo solo nel caso in cui tali non fossero state sanate entro i termini stabiliti/condivisi tra il manutentore stesso ed responsabile dell impianto o nel caso di rifiuto espresso da parte di quest ultimo. 35

36 L.R. 39/ Art. 23 quinquies Sanzioni e controlli sul rendimento energetico degli edifici 2. Ferme restando le sanzioni previste dall'articolo 15 del d.lgs. 192/2005 in materia di controllo sugli impianti termici, l'inosservanza dell'obbligo di invio al sistema informativo regionale del rapporto di controllo dell'impianto termico, comporta l'applicazione della sanzione amministrativa da euro 60,00 a euro 360,00.

37 Articolo 10 Regolamento Regionale n. 25/r Tutti i rapporti di efficienza energetica dovranno essere trasmessi dal manutentore a Artel Energia anche se contenenti: anomalie, difformità, raccomandazioni o prescrizioni relative all impianto termico entro 30 giorni dall emissione.

38 Sentenza della Cassazione

39 QUANDO E CHI TRASMETTE IL R.C.E.E.? Tutti i RCEE saranno soggetti ad un controllo documentale da parte di Artel Energia, con priorità per quelli con sopra riportate prescrizioni ed osservazioni. Artel Energia, dopo le proprie verifiche e valutazioni, potrà richiedere i chiarimenti necessari al Responsabile dell impianto e/o comunicare la diffida all'uso (nel caso di potenziale pericolo). Nel caso in cui il responsabile dell impianto, entro i termini stabiliti da Artel Energia non comunichi l avvenuta eliminazione delle difformità rilevate, l impianto verrà sottoposto ad ispezione a titolo oneroso. Difformità impiantistiche o altro, rilevate in fase di ispezione da parte del personale ispettivo incaricato da Artel Energia, non riportate nei RCEE, potranno comportare sanzioni per il manutentore, oltre che imporre l obbligo della messa a norma dell impianto al responsabile dello stesso. Ciò anche nel caso in cui in fase di ispezione venissero rilevate difformità tra quanto riportato sul RCEE cartaceo e quanto trasmesso telematicamente.

40 Importi dei contributi di cui alla Delibera di Giunta n del Allegato A Trasmissione dei rapporti di controllo di efficienza energetica a) Impianti con generatore di calore a fiamma 1) Potenza nominale utile fino a 35 kw: euro 20,00 2) Potenza nominale utile superiore a 35 kw fino a 100 kw: euro 20,00 3) Potenza nominale utile superiore a 100 kw fino a 350 kw: euro 60,00 4) Potenza nominale utile superiore a 350 kw: euro 80,00 b) Impianti con macchine frigorifere/pompe di calore c) Impianti alimentati da teleriscaldamento 1) Potenza nominale utile fino a 35 kw: euro 10,00 2)Potenza nominale utile superiore a 35 kw fino a 100 kw: euro 12,00 3) Potenza nominale utile superiore a 100 kw: euro 20,00 euro 10,00 per ogni 100 metri quadri o frazione superiore di superficie utile, come definita dall'allegato A al dlgs 192/2005. d) Impianti cogenerativi 1) Potenza nominale utile fino a 100 kw: euro 15,00 2) Potenza nominale utile superiore a 100 kw fino a 350 kw: euro 20,00 3) Potenza nominale utile superiore a 350 kw: euro 30,00

41 Rapporto tipo 1b - Decreto n del

42 DPGR 25/R-Art.13 Oneri accertamenti ed ispezioni Nel caso di generatori modulari o in cascata o di due o più generatori insistenti sullo stesso impianto termico, il contributo è calcolato sulla somma delle potenze dei singoli moduli/generatori; I generatori a biomassa (stufe/caldaie/termocamini a legna/pellet/cippato rientrano nell obbligo del pagamento del contributo (bollino) ed invio RCEE; I caminetti «aperti» a biomassa sono esclusi dal bollino; I gruppi frigoriferi rientrano nell obbligo del pagamento del contributo (bollino) ed invio RCEE;

43 I limiti degli intervalli di cui all Allegato A del DPGR 25/R/2015 sono riferiti alla potenza utile nominale complessiva dei generatori e delle macchine frigorifere, della medesima tipologia di alimentazione, al servizio di uno stesso sottosistema di distribuzione. Per singoli apparecchi con potenza inferiore ai suddetti valori limite non si compilano i RCEE né si procede agli accertamenti ed ispezioni di cui al regolamento regionale. per sottosistema di distribuzione si intende anche un sistema centralizzato di controllo di più apparecchi (regolazione).

44 per medesima tipologia di alimentazione si intendono gli apparecchi afferenti al medesimo rapporto tipo e con alimentazione ricadente nella stessa casistica fra quelle indicate all allegato A del regolamento: Generatori alimentati a combustibile liquido o solido Generatori alimentati a gas, metano o GPL Generatori a biomassa solida Macchine frigorifere e/o pompe di calore a compressione di vapore ad azionamento elettrico e macchine frigorifere e/o pompe di calore ad assorbimento a fiamma diretta Pompe di calore a compressione di vapore azionate da motore endotermico Pompe di calore ad assorbimento alimentate con energia termica Sottostazione di scambio termico da rete ad utenza Unità cogenerative

45 REGOLA GENERALE - Negli impianti termici occorre corrispondere un distinto contributo («bollino»): per ogni combustibile (quindi per ogni tipologia di RCEE: tipo 1, tipo 1 b emesso dalla REGIONE ed obbligatorio dal , tipo 2, tipo 3, tipo 4) per ogni distinto impianto, che non abbia in comune il sistema di distribuzione del fluido termovettore per ogni distinto impianto, che non abbia in comune il sistema di regolazione e controllo

46 Caldaie Gruppo Frigorifero Esempio: Impianto costituito da n.1 generatore (modulare in cascata) e n.1 gruppo frigorifero: n. 2 RCEE (di cui n.1 RCEE tipo 1, eventualmente composto da 2 pagine, n.1 RCEE tipo 2, composto da tante pagine quanti sono i circuiti) n. 2 bollini n. 1 libretto di impianto

47 Esempio: Impianto costituito da n.3 generatori di aria calda indipendenti ciascuno di potenza utile 10 kw; che non hanno in comune né il sistema di distribuzione dell aria (non c è) e neppure il sistema di regolazione e controllo: n. 3 RCEE tipo 1 n. 3 bollini n. 1 libretto di impianto

48 Esempio: Impianto costituito da n.3 generatori di aria calda indipendenti ciascuno di potenza utile 10 kw. E n.1 caldaia di potenza utile 10 kw per gli uffici. Che non hanno in comune né il sistema di distribuzione dell aria (non c è) e neppure il sistema di regolazione e controllo. n. 4 RCEE tipo 1 n. 4 bollini n. 1 libretto di impianto

49 Esempio: Impianto costituito da n.1 caldaia di potenza utile 10 kw e n.1 stufa a pellet ad aria di potenza termica utile pari a 6 kw; che non hanno in comune né il sistema di distribuzione (aria e acqua) e né il sistema di regolazione e controllo: n. 1 RCEE tipo 1 n. 1 bollini n. 1 libretto di impianto Nota: La stufa ha potenza termica utile < 10 kw, i due impianti sono completamente separati, quindi non si effettua la somma delle potenze: la stufa non è soggetta a controllo di efficienza energetica

50 Esempio: Impianto costituito da n.1 caldaia di potenza utile 10 kw e n.1 impianto di raffrescamento (split) di potenza utile < 12 kw; che non hanno in comune né il sistema di distribuzione (acqua/aria) né il sistema di regolazione: Nota: L impianto di raffrescamento ha potenza termica utile < 12 kw, per cui non è soggetto ai controlli di efficienza energetica n. 1 RCEE tipo 1 n. 1 bollino n. 1 libretto di impianto (comprensivo dell impianto di raffrescamento)

51 Esempio: Impianto costituito da n.1 caldaia di potenza utile 10 kw e n.1 impianto di raffrescamento (split) di potenza utile 12 kw; che non hanno in comune né il sistema di distribuzione (acqua/aria) né il sistema di regolazione: Nota: L impianto di raffrescamento ha potenza termica utile 12 kw, per cui è soggetto ai controlli di efficienza energetica n. 1 RCEE tipo 1 n. 1 RCEE tipo 2 n. 2 bollini n. 1 libretto di impianto (comprensivo dell impianto di raffrescamento)

52 Esempio: Impianto costituito n.1 impianto di raffrescamento (split) di potenza utile < 12 kw: n. 0 RCEE tipo 2 n. 0 bollini n. 1 libretto di impianto Nota: L impianto di raffrescamento ha potenza termica utile < 12 kw, per cui non è soggetto ai controlli di efficienza energetica e ad ispezione

53 Esempio: Impianto costituito n.2 impianti di raffrescamento (split), ciascuno di potenza utile < 12 kw, ; che non hanno in comune né il sistema di distribuzione né il sistema di regolazione: n. 0 RCEE tipo 2 n. 0 bollini n. 1 libretto di impianto Nota: Ciascun impianto di raffrescamento ha potenza termica utile < 12 kw, per cui non è soggetto ai controlli di efficienza energetica e alle ispezioni

54 Esempio: Impianto con generatore a fiamma costituito da n.8 moduli in cascata, di potenza complessiva utile 10 kw; hanno in comune sia il sistema di distribuzione (acqua) che il sistema di regolazione: Nota: l importo del bollino è calcolato in relazione alla potenza termica utile complessiva dei moduli. n. 1 RCEE tipo 1 (costituto da 8 pagine) n. 1 bollini n. 1 libretto di impianto

55 Esempio: Impianto centralizzato, con generatore a fiamma costituito da n.1 caldaia per solo riscaldamento, di potenza utile 10 kw e n.1 caldaia per produzione di ACS centralizzata di potenza utile 10 kw; completamente distinti tra loro: Nota: l importo del bollino è calcolato in relazione alla potenza termica utile di ciascun impianto. Il DPR 412/93 richiede la suddivisione su due generatori distinti (riscaldamento e ACS) per potenze al focolare 350 kw. n. 2 RCEE tipo 1 n. 2 bollini n. 1 libretto di impianto

56 Accertamenti ed ispezioni sugli impianti termici Sono sottoposti ad ispezione con il contestuale obbligo del contributo: a) tutti gli impianti termici soggetti agli obblighi di trasmissione del rapporto di controllo di efficienza energetica laddove questo non risulti pervenuto; b) gli impianti termici per i quali a seguito dell accertamento documentale permangano, anche dopo la richiesta di adeguamenti tecnici e documentali, elementi di criticità; c) gli impianti termici per il quali l ispezione avvenga su richiesta del responsabile d impianto.

57 Sono sottoposti ad ispezione a campione senza il contestuale obbligo del contributo: a) impianti dotati di generatori a combustibile liquido o solido con potenza termica utile nominale superiore a 100 kw, da ispezionare almeno una volta ogni due anni; b) impianti dotati di generatori a gas con potenza termica utile nominale superiore a 100 kw, da ispezionare almeno una volta ogni quattro anni; c) impianti dotati di macchine frigorifere con potenza termica utile nominale superiore a 100 kw, da ispezionare almeno una volta ogni quattro anni; d) impianti con potenza fino a 100 kw per i quali risulta pervenuto il rapporto di controllo di efficienza energetica nella misura minima del 5%.

58 Importi dei contributi di cui alla Delibera di Giunta n del Allegato A Ispezioni a titolo oneroso per i non certificati a) Impianti con generatore di calore a fiamma 1) Potenza nominale utile fino a 35 kw: euro 100,00 2) Potenza nominale utile superiore a 35 kw fino a 100 kw: euro 130,00 3) Potenza nominale utile superiore a 100 kw fino a 350 kw: euro 190,00 4) Potenza nominale utile superiore a 350 kw: euro 240,00 5) 50,00 euro in più per ogni generatore aggiuntivo b) Impianti con macchine frigorifere/pompe di calore 1) Potenza nominale utile fino a 35 kw: euro 80,00 2) Potenza nominale utile superiore a 35 kw fino a 100 kw: euro 120,00 3) Potenza nominale utile superiore a 100 kw: euro 180,00 c) Impianti alimentati da teleriscaldamento euro 100,00 per ogni 100 metri quadri o frazione superiore di superficie utile, come definita dall'allegato A al d.lgs. 192/2005 d) Impianti cogenerativi 1) Potenza nominale utile fino a 100 kw: euro 140,00 2) Potenza nominale utile superiore a 100 kw fino a 350 kw: euro 200,00 3) Potenza nominale utile superiore a 350 kw: euro 280,00

59 Rapporto di ispezione

60

61 ARTEL ENERGIA srl. Via Spallanzani, 23 Arezzo Linea diretta per manutentori /installatori di impianti termici: tel. 0575/ mail: Modulistica, normativa, faq sono disponibili sul sito della società GRAZIE DELL ATTENZIONE

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