Nuove prospettive per l Energy Manager

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1 Convegno La professione dell Energy Manager: esempi ed opportunità Nuove prospettive per l Energy Manager Ing. Sandro Picchiolutto 4 dicembre 2007 Sala Bramante - Centro Congressi Palazzo delle Stelline Corso Magenta 61 - Milano

2 PREMESSE I Servizi costituiscono il 70% del PIL e della occupazione nella maggioranza degli stati Comunitari. I Servizi costituiscono la maggiore sorgente di crescita ed il loro volume risulta in continuo aumento con un incremento del valore aggiunto ad un tasso del 3.1% annuo nel periodo tra il 1991 ed il La disponibilità di adeguati Standards nel campo dei Servizi Energetici: - incrementa la qualità professionale degli operatori, - associa i processi della loro qualificazione a meccanismi di trasparenza e verificabilità; - rappresenta un mezzo per aumentare la fiducia del consumatore finale; - rappresenta un mezzo per incrementare la dimensione del mercato dei Servizi Energetici a livello nazionale e transnazionale; - alleggerisce il peso del sistema normativo di regolazione.

3 MALGRADO QUESTO - le società di Servizi ritengono che la standardizzazione rappresenti lacci regolamentari, limitazioni e vuoto controllo burocratico alle loro attività; - le esperienze di standardizzazione in campo Energetico derivano più da estrapolazioni su casi particolari che da percorsi organici tali da integrare concetti di qualità nella politica aziendale. NELLA LEGISLAZIONE EUROPEA NON SOLO NON ESISTONO SPECIFICI RIFERIMENTI AI SERVIZI ENERGETICI, MA L UNICA DIRETTIVA CHE NE PARLA, LA DIRETTIVA 2006/32, RIDUCE IL CONCETTO DI SERVIZIO ENERGETICO A QUALCOSA DI MOLTO SIMILE AL CONTRATTO SERVIZIO ENERGIA DEL VECCHIO D.P.R. 412/93. LA TASK FORCE 189 CEN MIRA INVECE ALLA DEFINIZIONE DI STANDARDS SUI SISTEMI DI GESTIONE DELL ENERGIA, ALL INTERNO DEL QUALE VERRANNO SUCESSIVAMENTE SVILUPPATI LA QUALIFICAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE ESCo E DEGLI ENERGY MANAGER.

4 FINALITÀ DEL SISTEMA DI GESTIONE DELL ENERGIA L adozione di un Sistema di Gestione dell Energia all interno di un processo di continuo miglioramento nell efficacia nell uso dell energia e/o nell incremento nell uso delle energie rinnovabili permette ad un organizzazione di: 1. formulare una politica energetica; 2. formulare obiettivi energetici; 3. prendere in considerazione i vincoli normativi correlati; 4. conoscere quali fattori aziendali siano influenzati dall uso dell energia; L adozione un tale standard è applicabile da ogni organizzazione che voglia: 1. implementare, mantenere e migliorare un sistema di gestione energetica, separato o ricompreso in un sistema di gestione della qualità; 2. assicurare la compatibilità con la propria politica energetica, così come espressa; 3. dimostrare tale compatibilità all esterno; 4. certificare/registrare il proprio sistema di gestione energetica con una organizzazione esterna; 5. condurre una misurazione interna confrontandola con uno standard.

5 IL SISTEMA DI GESTIONE DELL'ENERGIA COME STRUMENTO DI APPLICAZIONE DELLE DIRETTIVE EUROPEE Il Sistema di Gestione dell'energia, in quanto adesione volontaria a processi di qualificazione del Sistema Energetico Aziendale al fine del miglioramento dell Efficienza Energetica interna come dei Servizi Energetici eventualmente forniti a terzi, rappresenta una chiave per dare risposta alle domande generate dal percorso di applicazione delle Direttive e : - disponibilità di esperti qualificati e/o riconosciuti in grado di operare nel campo della certificazione energetica degli edifici e della ispezione degli impianti di climatizzazione (Art..10 della Dir. 91); - Disponibilità di sistemi di qualificazione, accreditamento e certificazione per i fornitori di servizi energetici, di diagnosi energetiche e delle misure di miglioramento dell'efficienza energetica di cui all'articolo 6, paragrafo 2, lettera a), punti i) e ii) (Art.8 della Dir.32); in larga parte inevase dagli attuali strumenti del Mercato dei Servizi. Disporre di adeguati Standard contribuirà quindi alla più ampia e corretta implementazione delle citate Direttive come, in generale, della Politica Comunitaria di diffusione della efficienza energetica.

6 LA DISPONIBILITÀ DI STANDARD NEL CAMPO DELLA GESTIONE DELL ENERGIA PERMETTE DI OTTENERE I SEGUENTI BENEFICI : - riduzione dei costi energetici e, quindi, un incremento di competitività; - maggiore attenzione alla quantità e qualità dell Energia utilizzata per le realizzazione dei prodotti, fattore che sta progressivamente acquisendo importanza non solo per i Consumatori ma anche per lo stesso personale dell Organizzazione. - ulteriore spinta nel processo di riduzione delle emissioni di CO2 con un utilizzo più efficiente ed ambientalmente sostenibile dell energia. - vantaggio sinergico con Sistemi già affermati per la Gestione della Qualità Aziendale ed Ambientale quali gli ISO 9000 e rappresenta indiscutibilmente un aiuto nella promozione, diffusione ed implementazione di Politiche Aziendali di Efficienza Energetica. - permette la instaurazione di un processo di Certificazione del Sistema di Gestione dell Energia.

7 I PRINCIPALI PORTATORI DI INTERESSI NELLA DEFINIZIONE DI UNO STANDARD DEI SISTEMI DI GESTIONE DELL ENERGIA SONO: - gli utilizzatori finali dell Energia (soprattutto di dimensione medio/grande, sia industriali che civili) al fine di migliorare l efficienza nell uso dell energia, riducendo così costi ed impatto ambientale. - le E.S.Co. nel fornire ai loro clienti Servizi Energetici qualificati, ma anche nel gestire efficientemente i loro utilizzi energetici in outsourcing; - I Distributori ed i venditori di Energia, al fine di meglio definire ed implementare i loro programmi di Demand Side Management. - le organizzazioni di Accreditamento e Certificazione; - le istituzioni di governo nazionale e locale così come la Autorità per l Energia, come importante strumento per implementare le loro politiche di Efficienza energetica; - Le Agenzie Energetiche nazionali e locali, al fine di promuovere attività di Efficienza energetica.

8 LA TASK FORCE CEN 189 È IMPEGNATA ANCHE SUL FRONTE DEGLI ENERGY MANAGERS, Tali Esperti nell uso dell Energia sono già presenti e riconosciuti a livello Europeo, anche se con diversi ruoli e denominazioni. È quindi necessario: - disporre per tali professionisti di definizioni e requisiti professionali comuni, - disporre di uno standard europeo ne promuoverà il processo di armonizzazione. Lo Standard per la figura dell Energy Manager dovrebbe pertanto: - definire i possibili ruoli, caratteristiche e requisiti professionali minimi per l Esperto in Gestione dell Energia; - rappresentare la base per un processo di Certificazione pubblico e comune. - determinare la base per la definizione del processo di formazione ed aggiornamento professionale.

9 I PRINCIPALI PORTATORI DI INTERESSI NELLA DEFINIZIONE DI UNO STANDARD PER GLI ESPERTI IN GESTIONE DELL ENERGIA: - ingegneri e professionisti interessati qualificare i Servizi Energetici che sono in grado di offrire, sia come liberi professionisti (consulente, analista, verificatore, auditor) o come dipendente di organismi pubblici o privati; - istituzioni governative ed Autorità per l Energia, per il supporto che tali professionisti possono dare nella valutazione e validazione dei vari strumenti di mercato per la promozione dell efficienza energetica (quali i Certificati Bianchi, gli interventi di riqualificazione energetica oggetto di supporto finanziario e/o fiscale etc.); - soggetti di mercato interessati ad utilizzare le competenze di Esperti nella gestione dell Energia sia come dipendente che come consulente esterno.

10 Questi ultimi possono essere: - utilizzatori finali dell Energia di dimensione medio/grande, industriali e civili. - le E.S.Co., nel disporre di una direzione tecnica qualificata ed accreditata; - I Distributori ed i venditori di Energia, al fine di meglio definire ed implementare I loro programme di DSM. - Le Agenzie Energetiche nazionali e locali, al fine di promuovere attività di Efficienza energetica. - le organizzazioni di Accreditamento e Certificazione; - le strutture di formazione sia private che universitarie. - le istituzioni di governo nazionale e locale così come la Autorità per l Energia, come strumento per implementare le loro politiche di Efficienza energetica;

11 IL CASO DELL ENERGY MANAGER IN ITALIA UNA OCCASIONE PERDUTA. Tale figura risulti imposta per legge all industria dal lontano 1982 e, meglio definita in ruolo e professionalità nel successivo allargamento di tale obbligo del 1991, malgrado ciò essa risulta largamente sottoutilizzata per numero di addetti e per peso professionale rispetto non solo agli obblighi di legge ma anche rispetto alla dimensione economica ad ambientale che il problema dell uso sostenibile (nella più ampia accezione del termine) dell Energia oggi rappresenta. AD ESEMPIO, NEL SOLO COMPARTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE GLI ENERGY MANAGER NOMINATI NON RAGGIUNGONO IL 20% DEL PREVISTO.

12 L attuale modello professionale, infatti: a. Risulta imposto dall alto al sistema aziendale così da essere percepito come costo ed una professionalità spesso incompatibile e/o persino estranea all azienda; b. Richiede, al fine di assicurare le condizioni minime di funzionamento all interno della struttura aziendale: - La dettagliata definizione del suo mansionario da parte di soggetti spesso estranei alle problematiche energetiche, - La definizione e la condivisione di una Politica Aziendale sull Energia, nella quale l Energy Manager si pone come attore, responsabile e garante della sua implementazione; - La sovrapposizione di tale politica (necessariamente orizzontale alle funzioni aziendali e, come tale, applicabile solo su istanza e pressione della alta direziona aziendale) allo schema funzionale dell azienda, con inevitabili contrasti, problemi di comunicazione e condivisione degli obiettivi, problemi di individuazione e condivisione degli strumenti operativi.

13 È QUINDI TEMPO DI RIVEDERE COMPLETAMENTE: - LA DEFINIZIONE DI TALE FIGURA PROFESSIONALE; - LA STRATEGIA DEL SUO INSERIMENTO NEL MERCATO.

14 IL SISTEMA DI GESTIONE DELL'ENERGIA COME STRUMENTO DI PROMOZIONE DELLA FIGURA DELL ENERGY MANAGER Tali problematiche potrebbero risultare superate, almeno in parte: 1. stimolando la crescita e l utilizzo all interno delle Aziende dei Sistemi di Gestione dell Energia (SGE) intesi come sistemi di gestione della qualità nell utilizzo aziendale dell Energia; 2. riconoscendo l Energy Manager come responsabile dello sviluppo, implementazione, gestione e monitoraggio di tale Sistema.

15 In questo modo: a. Il SGE rappresenterebbe una naturale espansione del Sistema di Gestione della Qualità (SGQ) aziendale (ove esistente), concetto comunque molto più diffuso e condiviso di una astratta pianificazione energetica; b. Il mansionario dell EM così come la catena di responsabilità, comunicazione, obiettivi, integrazione funzionale risulterebbe essere parte integrante del SGE; c. Il ruolo dell EM verrebbe ad evolvere da sovrastruttura imposta ad un componente fondamentale del SGQ aziendale; d. Ruolo e le responsabilità dell EM risulterebbero in tal modo chiaramente definite e modulate secondo le esigenze i requisiti del SGQ; Aziendale e. Risulterebbero automaticamente definiti percorsi di accreditamento, certificazione, aggiornamento della qualifica professionale dell EM; f. L obbligo di nomina dell EM rappresenterebbe un contestuale strumento per la penetrazione dei SGQ all interno delle Aziende ad elevato consumo energetico, con particolare importanza di tale influenza nel caso della Pubblica Amministrazione g. Si garantirebbe la creazione di un presidio di responsabilità qualificato all interno dei soggetti in grado di proporre Servizi nel campo dell Energia (ad es. le ESCo) le quali dovranno, comunque, dotarsi di un SGE e, di rimando, di un EM ai fini del loro accreditamento della loro certificazione.

16 MODALITÀ DI PROMOZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELL'ENERGIA NELLE AZIENDE Le esperienze realizzate in Svezia ed Irlanda, paesi dove da alcuni anni sono state attivati processi di adesione volontaria a standard nazionali di Sistema di Gestione dell'energia, mostrano che le Aziende che hanno aderito a tali processi hanno: - Ridotto i costi energetici e l impatto ambientale; - Migliorato e razionalizzato l organizzazione aziendale; - Migliorato l immagine e la competitività aziendale. Nel caso italiano si ritiene però che la promozione di un tale percorso di qualità dovrà tuttavia necessariamente associarsi, almeno in una prima fase, a veri e propri incentivi governativi.

17 Fermo restando il vincolo di un impatto fondamentalmente neutro sul bilancio statale, essi potrebbero prendere le seguenti forme, così che le aziende (pubbliche o private) che si venissero volontariamente a dotare di un Sistema di Gestione dell'energia posto sotto il controllo di un Energy Manager nominato ai sensi dell art.19 della legge 10/91 avrebbero diritto a (a titolo di esempio): - Bonus fiscale sugli Audit Energetici effettuati, in analogia con quanto applicato dalla finanziaria 2007 sulle spese di certificazione energetica (oneri compensati dall introito IRPEF sulle maggiore prestazioni di Audit); - Bonus fiscale sugli Interventi di Riqualificazione Energetica realizzati in proprio o attraverso ESCo e derivanti o meno dai predetti Audit Energetici effettuati (oneri compensati dall introito IRPEF sulle maggiore Prestazioni e/o Servizi Energetici); - Riduzione degli oneri fiscali e/o contributivi per l assunzione di un Energy Manager, ove tale figura non esistesse in azienda; - Semplificazione delle procedure autorizzatorie per la realizzazione degli interventi medesimi; - Accesso ad una quota riservata a garanzia dei finanziamenti presenti e futuri messi a disposizione dallo Stato e dagli Enti Locali per studi di fattibilità, processi e/o interventi tali da migliorare l efficienza energetica aziendale.

18 IL RUOLO DI FIRE FIRE, in quanto presenza attiva all interno del TF 189 CEN, è in grado di rendere disponibili esempi ed esperienze d uso di standard sui Sistema di Gestione dell'energia, così come di processi di qualificazione e certificazione delle ESCo e, soprattutto, degli Energy Manager. La partecipazione al progetto europeo e-quem, inoltre, permette di mantenere uno stretto contatto sia con l universo dei soggetti di mercato interessati all utilizzo del Tecnico esperto in Gestione dell Energia, come dei processi di formazione e certificazione di tale figura professionale. In questo ambito FIRE, al di la della sua decennale esperienza del settore, potrà rendere disponibile al Ministero dello Sviluppo Economico un nuovo supporto nella trasposizione legislativa di tali modelli al fine di giungere ad un incremento dell Efficienza Energetica nazionale attraverso il miglioramento del livello di qualificazione dei differenti attori nel campo dei Sistemi e Servizi Energetici.

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