AMBIENTE E SALUTE incontri e confronti radon 28 Ottobre 2010
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1 AMBIENTE E SALUTE incontri e confronti radon 28 Ottobre 2010 Flavio Trotti Osservatorio Agenti Fisici ARPAV Verona
2 Che cos è il radon? Il Radon è un gas nobile radioattivo di origine naturale. Esistono in natura tre isotopi di Radon: Rn-219 derivato dall U-235, esiguo in natura Rn-220 derivato dal Th-232, tempo di dimezzamento molto breve e per questo da un punto di vista sanitario è relativamente nocivo Rn-222 derivato dall U-238; è ad esso che ci si riferisce quando si parla di Radon
3 Quando è pericoloso? Il Radon, esalando principalmente dal suolo, se è rilasciato all aperto, viene rapidamente disperso nell atmosfera e la concentrazione che ne consegue è generalmente bassa. Se entra in un ambiente chiuso la sua concentrazione può crescere a causa del limitato ricambio d aria fino a raggiungere livelli molto elevati. In tal caso, se inalato, può provocare seri danni alla salute. SORGENTI DI RADON NELLE ABITAZIONI
4 Sorgenti di radon negli ambienti confinati Sorgenti di radon Percentuale Suolo 56 Elementi costruttivi 21 Aria esterna 20 Acqua 2 Gas naturale 1 Totale 100 V ext > V int T int >T ext a) Effetto camino b) Effetto vento P int < P ext MECCANISMI DI INGRESSO
5 Perchè è pericoloso? Il Radon è un gas poco attivo chimicamente, pertanto non si deposita facilmente nei polmoni. Le sostanze più pericolose per la salute sono i suoi prodotti di decadimento. Questi sono chimicamente ed elettricamente reattivi e si depositano, in parte, sul pulviscolo atmosferico, sul vapore acqueo, sui composti organici volatili (fumo di sigaretta), o rimangono sospesi in aria. Durante la respirazione, le particelle più piccole possono giungere fino ai polmoni e fissarsi sui tessuti. I figli del radon continuano ad emettere radiazioni che, da questa posizione, colpiscono le cellule e sono in grado di danneggiarle irreversibilmente.
6 Cosa provoca? L Organizzazione Mondiale della Sanità considera il Radon un agente cancerogeno riconosciuto, ed è, secondo le conoscenze ad oggi acquisite, più pericoloso del benzene, dell amianto e dell esposizione ai campi elettromagnetici. 82 % 10 % 4 % 3 % 1 %
7 Cosa provoca? È la seconda causa di tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta, con il quale ha un effetto sinergico (un fumatore esposto ad elevate concentrazioni di radon è soggetto ad un rischio 15 volte superiore rispetto ad un non fumatore esposto alla stessa concentrazione). Fonte: US-EPA, A citizen s guide to radon, 1992
8 Le cifre del rischio In Italia, circa il 10% di tutti i tumori polmonari è attribuibile al radon; quindi ogni anno, in Italia, circa decessi sono dovuti ad esso. Stime e dati di mortalità annua in Italia Radon 3000 stime di mortalità dati di mortalità Benzene 100 Incidenti domestici 5000 Incidenti sul lavoro 1200 Incidenti da traffico Il rischio dipende dalla concentrazione e dalla durata dell esposizione: se si vive in un ambiente in cui il livello di radon è maggiore si rischia di più, così come se si resta per lungo tempo esposti alle radiazioni emesse dal radon.
9 Campagne di monitoraggio: indagine nazionale 1989 Campione di oltre abitazioni; misure di durata annua. Risultati: Concentrazione media nazionale di 70 Bq/m 3 REGIONE Rn (Bq/m 3 ) Piemonte 69 Valle d Aosta 44 Lombardia 111 Bolzano 70 Trento 49 Veneto 59 Friuli Venezia Giulia 99 Liguria 38 Emilia Romagna 44 Toscana 48 Umbria 58 Marche 29 Lazio 119 Abruzzo 60 Molise 43 Campania 95 Puglia 52 Basilicata 30 Calabria 25 Sicilia 35 Sardegna 64 CONCENTRAZIONE MEDIA REGIONALE
10 Campagne di monitoraggio: indagine regionale Area di interesse (km²) % di Veneto Popolazione interessata Campione di abitazioni; misure di durata annua. % di Veneto Risultati: Concentrazione media delle abitazioni monitorate di 94 Bq/m 3 Individuazione preliminare delle aree a rischio radon della regione Veneto DGRV n. 79/02 in tema di radon
11 Normativa per i luoghi di lavoro Decreto Legislativo del 26 maggio 2000 n. 241 : Attuazione della direttiva 96/29 Euratom in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti. Capo III-bis per la radioattività naturale: - disciplina le attività lavorative nelle quali vi è un significativo aumento dell esposizione dei lavoratori o di persone del pubblico a causa della presenza di sorgenti naturali di radiazioni: a) comportanti esposizioni a prodotti di decadimento del radon e del toron, o a radiazioni gamma o a ogni altra esposizione in particolari luoghi di lavoro quali tunnel, sottovie, catacombe, grotte e, comunque, in tutti i luoghi di lavoro sotterranei; b) comportanti esposizioni a prodotti decadimento del radon o del toron, o a radiazioni gamma o a ogni altra esposizione in luoghi di lavoro in zone ben individuate o con caratteristiche determinate c) e d): NORM (Naturally Occurring Radioactive Materials); e) attività lavorative in stabilimenti termali; f) attività lavorative su aerei per quanto riguarda il personale navigante. - stabilisce i relativi livelli d azione; per le scuole, per esempio, fissa un livello di azione di 500 Bq/m 3 in termini di concentrazione di attività di radon media in un anno (valore di concentrazione di radon superato il quale è imposto di effettuare azioni di bonifica per ridurne la concentrazione).
12 Normativa per i luoghi di lavoro DGRV del 18 aprile 2003 n : recepisce le Linee Guida per misure di radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei (Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano) per le abitazioni Raccomandazione della Comunità Europea (CEC 90/143) : indica i valori di concentrazione media annua oltre i quali si suggerisce di intraprendere delle azioni di rimedio: 400 Bq/m 3 per le abitazioni già esistenti e 200 Bq/m 3 per quelle di nuova costruzione. DGRV 18 gennaio 2002 n. 79: - adotta il livello di riferimento di 200 Bq/m 3 in tutte le abitazioni sia da costruire che già esistenti, oltre il quale si raccomanda di intraprendere azioni di bonifica. - individua le radon prone areas: quelle in cui almeno il 10% delle abitazioni, nella configurazione di tipologia abitativa standard rispetto al piano, è atteso superare il LR di 200 Bq/m 3 - deriva all interno delle radon prone areas un primo elenco di Comuni a rischio (82)
13 Campagne di monitoraggio: indagine regionale % abitazioni > 200 Bq/m 3 (tipologia standard rispetto al piano) > 20 Elenco dei Comuni a rischio (82) Provincia Numero Comuni Vicenza Belluno Treviso 6 >20 Padova 1* * e alcuni Comuni dell area euganea
14 DGRV n. 79/02: Elenco dei Comuni a rischio
15 Piano di iniziative regionali in tema di radon da DGRV n. 79/02 Indagine di approfondimento in abitazioni nelle zone identificate o prossime ad aree ad alto potenziale di radon : Totale Comuni monitorati: 18 Totale abitazioni: 189 Totale superamenti del LR di 200 Bq/m 3 : 17% Risultati di sintesi dei monitoraggi nelle abitazioni della provincia di Padova (268 dati) COMUNE N. ABITAZIONI MONITORATE CONC. MEDIA [Bq/m3] MIN [Bq/m3] MAX [Bq/m3] Abano Terme Arquà Petrarca Baone Battaglia Terme Cadoneghe Carrara San Giorgio Cinto Euganeo Cittadella Codevigo Este
16 Risultati di sintesi dei monitoraggi nelle abitazioni della provincia di Padova (268 dati) COMUNE N. ABITAZIONI MONITORATE CONC. MEDIA [Bq/m3] MIN [Bq/m3] MAX [Bq/m3] Fontaniva Galzignano Terme Lozzo Atestino Monselice Montegrotto Terme Padova Piazzola sul Brenta Rubano Saccolongo Saletto San Martino di Lupari Teolo Torreglia Vigodarzere Vigonza Vo Euganeo Totale Comuni = 26
17 Piano di iniziative regionali in tema di radon da DGRV n. 79/02 Attività di formazione per la mitigazione del gas radon in collaborazione con Regione Veneto, IUAV Architettura Venezia, Centro Tematico di Epidemiologia Ambientale: 5 seminari gratuiti per il personale degli uffici tecnici comunali EdicomEdizioni Monfalcone (Gorizia) tel fax mail info@edicomedizioni.com Campagna di monitoraggio nelle scuole pubbliche e private, dai nidi alle medie incluse dei Comuni a rischio
18 Campagna di monitoraggio: indagine nelle scuole pubbliche e private, dai nidi alle medie incluse dei Comuni a rischio PROVINCIA NUMERO COMUNI NUMERO EDIFICI SCOLASTICI Belluno * 17 ( * 64) 46 ( * 245) Padova Treviso 6 48 Vicenza TOTALE 88 ( * 135) 574 ( * 773) * Iniziative locali di collaborazione con le Aziende ULSS competenti per territorio hanno esteso l indagine a tutti i Comuni della provincia di Belluno. Per ciascun edificio scolastico sono state condotte misure annuali con dosimetri passivi (CR39 ed elettreti): esposizioni semestrali consecutive in un congruo numero di locali (~ 5) TOTALE LOCALI MONITORATI = Numero di edifici scolastici in cui, in almeno un locale, è stato riscontrato il superamento del livello d azione (500 Bq/m 3 ) 56 (su 773) pari al 7%
19 Campagna di monitoraggio: indagine nelle scuole pubbliche e private, dai nidi alle medie incluse dei Comuni a rischio Risultati disponibili sul sito internet dell Agenzia Distribuzione per classi di concentrazione dei valori medi degli edifici scolastici Frequenza Media= 153 Bq/m 3 Mediana= 107 Bq/m 3 Valori medi > 500 Bq/m 3 = 4 % Media annua scuola Bq/m 3
20 Campagna di monitoraggio: indagine nelle scuole pubbliche e private, dai nidi alle medie incluse dei Comuni a rischio Risultati disponibili sul sito internet dell Agenzia Stato di avanzamento delle bonifiche per inquinamento da gas radon (agg. ottobre 2010) PROVINCIA N. SCUOLE CON SUPERAMENTI Progettata STATO DELLA BONIFICA Avviata Verifica con misure di breve periodo Verifica conclusiva con misure annuali Belluno Padova Treviso Vicenza 33 (*effettive 32) * Note: Un edificio scolastico in cui era stato riscontrato il superamento ha cessato l attività il 31/12/08.
21 Campagna di monitoraggio: indagine nelle scuole pubbliche e private, dai nidi alle medie incluse dei Comuni a rischio Risultati per la provincia di Padova Comuni coinvolti: 15 Scuole monitorate: 91 (15 private e 76 pubbliche) Periodo di misura: mag 2003 nov 2004 Numero di superamenti del livello d azione: 6 su 91 (7%) Aggiornamento dello stato delle bonifiche (ott 2010): Comuni Abano Terme Arquà Petrarca Baone Battaglia Terme Cervarese Santa Croce Cinto Euganeo Este Galzignano Terme Lozzo Atestino Monselice Montegrotto Terme Rovolon Teolo Torreglia Vo
22 Attività in corso a livello regionale PTRC (Piano Territoriale Regionale di Coordinamento): inserimento di alcune direttive in materia di inquinamento indoor da gas radon per i Comuni a rischio e non, ai fini della pianificazione urbanistica. Aggiornamento della mappatura delle aree a elevato potenziale di radon e del relativo elenco dei Comuni a rischio (Galzignano, Torreglia e Vo per la provincia di Padova) Valutazione di possibili iniziative future di controllo nei luoghi di lavoro dei Comuni a rischio radon: linea guida regionale. Nuova campagna ARPAV di monitoraggio nelle scuole pubbliche e private dai nidi alle medie incluse in 67 Comuni.
23 Strumenti di misura Variabilità di breve e lungo termine, dovuta a fattori meteorologici concentrazione di radon genn febb mar apr mag giug lugl agos sett ott nov dic concentrazione Radon giorno notte giorno notte Dosimetri passivi, con tempi di misura lunghi, per individuare una concentrazione media Dosimetro a tracce Modello indagine nazionale Dosimetro a tracce Modello Radosys Dosimetri ad elettrete Strumentazione attiva, in grado di determinare l andamento temporale (studi specifici, ad esempio per interventi di bonifica) Esempio di dispositivo attivo per la misura del radon in dotazione ad ARPAV
24 Strumenti di misura Dosimetro a tracce e relativo sistema di analisi Elettrete e relativo sistema di analisi A CHI RIVOLGERSI PER INFORMAZIONI E MISURE radon@arpa.veneto.it
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