ALLEGATO A) alla Deliberazione di Consiglio Comunale n. 77 del 03/10/2013. Relazione Tecnica

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1 ALLEGATO A) alla Deliberazione di Consiglio Comunale n. 77 del 03/10/2013 Relazione Tecnica A conclusione del percorso amministrativo per l istituzione dal 1 gennaio 2013 del nuovo tributo sui rifiuti e sui servizi indivisibili la presente proposta di deliberazione fissa i criteri e le misure delle nuove tariffe, in attuazione del nuovo regolamento comunale di applicazione che prevede le categorie di utenza, i coefficienti di produzione del rifiuto, le agevolazioni, le esenzioni sia per le utenze domestiche sia per le utenze non domestiche. Costo del servizio e previsione di entrata per l anno Per poter determinare le tariffe TARES (tributo comunale sui rifiuti e sui servizi) per le singole categorie di utenza è necessario il Piano Economico Finanziario (PEF) relativo al servizio di gestione dei rifiuti approvato da ATERSIR (Agenzia territoriale dell Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti). Detto PEF è stato approvato dal Consiglio locale di Rimini con delibera CLRN/2013/3 del 18 marzo 2013 e dal consiglio d ambito con delibera CAMB/2013/8 del 27 marzo 2013 per un importo complessivo di ,00. Il PEF oltre ai costi del servizio per il Comune di Rimini comprende anche la quota del Fondo Terremoto (istituito ai sensi dell art. 34 della L.R. 19 del ), il costo di funzionamento dell ATERSIR, la quota di disagio ambientale per il comune di Bellaria; non è invece comprensivo dell IVA che grava sulle fatture che saranno emesse a fronte dello svolgimento del servizio da parte del gestore, del CARC HERA (costi di gestione e riscossione), del fondo rischio crediti e delle agevolazioni per raccolta differenziata presso i centri ambiente. Più precisamente la previsione di entrata TARES per il 2013 ammonta complessivamente a ,00, di cui ,00 a carico dei contribuenti, ,00 a carico del Comune per contributi a favore delle utenze in condizione di disagio economico. L importo sopra indicato è dettagliato nella tabella sotto riportata. Valore senza IVA aliquota IVA Valore con IVA PF 2013 Atersir servizio rifiuti Contributo terremoto Costo funzionamento Atersir Disagio ambientale Bellaria Totale parziale Costi Amministrativi HERA Fondo rischio su crediti Agevolazione Centro Ambiente TOTALE costi gestione ,73 10% , ,05 0% , ,38 10% , ,84 10% , , , ,00 21% , ,00 0% , ,00 0% , , ,12 Quota MIUR per scuole pubbliche ,00 0% ,00 TOTALE TARES ,12 1

2 Dal totale dei costi di gestione della TARES vengono detratti ,00, quota stimata di contributo MIUR (Ministero istruzione università e ricerca) per lo svolgimento del servizio nelle scuole statali (art. 14 D.L. 201/11), mentre ,00, importo stimato come contributo da erogare a soggetti in situazione di disagio economico (art. 21 Reg. TARES) sono a carico del bilancio comunale. Considerato che il piano economico finanziario 2012 ammontava complessivamente a uro e che complessivamente si deve coprire col gettito tares ,12 euro si determina l incremento tariffario medio, pari a +11,45% Come risulta dalle cifre di cui sopra, l incremento del 11,45% (rispetto all anno 2012) è costituito quasi esclusivamente dalle nuove voci di costo evidenziate in tabella. L Iva che è diventata per il Comune un costo, costituisce da sola il 10% dell incremento totale, per cui l incremento reale è effettivamente solamente l 1,45% per tutte quelle utenze che in precedenza non la portavano a credito. Essa verrà addebitata nelle fatture che saranno emesse da Hera Spa direttamente al Comune per il servizio di gestione rifiuti. Ciò costituisce una differenza rispetto al precedente regime TIA dove nella tariffa non era conglobata l IVA, essendo quest ultima addebitata al cittadino nella fattura emessa dal Gestore. Unitamente alla TARES viene riscosso il contributo provinciale che va riversato alla Provincia. Detto importo è quantificabile in ,00, pertanto dovrà essere creato un capitolo in uscita di pari importo, mentre dello stesso importo si incrementa il cap Con deliberazione di C.C. n. 37 del l Amministrazione ha espresso il proprio indirizzo per l affidamento della gestione e riscossone della TARES, limitatamente all anno 2013, al gestore Hera Spa, come previsto dal D.L n. 35 secondo cui: i comuni possono continuare ad avvalersi per la riscossione del tributo dei soggetti affidatari del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Inoltre la Giunta Comunale ha dato parere favorevole all approvazione di uno schema di convenzione per lo svolgimento del servizio di cui sopra, a fronte del quale verrà corrisposto un importo pari al 1,51% sul riscosso TARES 2013, e comunque entro un tetto massimo di ,00 + IVA. Quanto al Fondo rischio su crediti sono state seguite le linee guida per l elaborazione delle tariffe proposte dal Ministero Economia e Finanze (MEF) nel punto in cui riprende il D.P.R. n. 158/99 che impone che gli accantonamenti per rischi sono ammessi come costi nella misura massima prevista dalle leggi fiscali (art. 106 comma 1 D.P.R. n. 917/1986) e precisamente lo 0,5% per anno del valore nominale dei crediti. Determinazione delle tariffe In base all art. 14 co. 9 del DL n. 201 è possibile calcolare le tariffe TARES commisurandole alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie (K) (criterio presuntivo), sulla base dei criteri determinati con il regolamento di cui al D.P.R 158/99, o in base alla misurazione puntuale delle quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico (criterio effettivo). Nel caso del Comune di Rimini, così come nella quasi totalità dei Comuni italiani, è possibile utilizzare solo il primo criterio, quello presuntivo. Ne consegue che le tariffe dipendono dai K che vengono assunti. In particolare la tariffa è composta da una parte variabile e da una fissa. Quella variabile dipende dai quantitativi di rifiuti prodotti dalla singola utenza. Il D.P.R. 158/99 prevede per ogni tipologia di utenza degli intervalli di produzione annua per mq nel caso in cui non sia stato organizzato un sistema di misurazione dell effettivo conferimento delle singole utenze. Al fine di dare valori certi alla parte variabile del metodo normalizzato di cui al D.P.R. 158/99, nel 2002 l ATO ha approvato con delibera n. 40/2002 l Osservatorio sulla produzione dei rifiuti che il Comune di Rimini con AMIA S.p.A. aveva sviluppato a partire dal

3 I coefficienti risultanti dall Osservatorio Rifiuti sono stati approvati e adottati dal Comune di Rimini con deliberazione di C.C. n.8 del 6 febbraio Tali coefficienti sono stati considerati per determinare la tariffa rifiuti dal 2003 al Il DL 102 del all art. 5 (Deliberazioni in materia di TARES) introduce importanti e sostanziali novità che consentono di gestire la TARES con modalità semplificate. In particolare le tariffe, limitatamente al 2013, possono essere determinate ispirandosi al principio comunitario chi inquina paga, senza dover recepire integralmente e pedissequamente il metodo normalizzato del DPR 158/99 (come invece prescritto da precedente art. 14 DL 6/12/2011 n. 201 istitutiva della TARES). Il tutto in vista della revisione del prelievo dei rifiuti, annunciato per il 2014 nell ambito della futura service tax. E significativo in proposito quanto riportato nella nota di lettura di IFEL in merito al sopracitato art. 5 nella normativa vigente il riferimento al DPR 158/99 è esposto in termini di rispetto dei criteri in esso contenuti e non già di obbligo alla pedissequa osservanza del dispositivo di graduazione. Anche nella relazione al disegno di legge di conversione del citato decreto si afferma che nella commisurazione delle tariffe viene meno l unicità del riferimento al regolamento di cui al DPR 158/99 recante il metodo normalizzato. E pertanto evidente la volontà di rendere meno stringenti i criteri di legge, dando facoltà ai comuni di conservare le precedenti categorie di attività e coefficienti di produzione rifiuti qualora possano ritenersi espressive di omogenea capacità di produrre rifiuti, senza alcuna predeterminazione. Considerato il su descritto quadro normativo e per non aggravare ulteriormente le tariffe, che già di per sé risentono di aumenti dovuti a maggiorazioni ex lege, si è ritenuto di mantenere l impianto tariffario già vigente nel 2012 per la TIA2. Tale decisione si fonda su due ordini di motivi: 1) L attuale e perdurante crisi economica che investe il nostro Paese impone ai comuni di limitare al massimo ogni tipo di manovra che determini in qualche modo un ulteriore aggravio della situazione economica dei cittadini; 2) La transitorietà della normativa, peraltro in continua evoluzione, che prevede l applicazione della TARES per il solo anno 2013 non rende opportuno e conveniente adottare modifiche sostanziali rispetto al previgente sistema, che penalizzerebbero alcune categorie. Dunque, ai fini della definizione delle tariffe TARES 2013, ci si avvale della classificazione tariffaria e relativi coefficienti di produzione media di rifiuti prodotti, derivanti dall Osservatorio Rifiuti, in quanto ritenuti congrui, sia pur operando gli opportuni adeguamenti necessari per garantire la copertura integrale dei costi del servizio. Per la determinazione delle categorie di utenza e dei coefficienti per l attribuzione della parte fissa e della parte variabile delle tariffe delle utenze domestiche e delle utenze non domestiche si rimanda a quanto già definito con deliberazione di C.C. n.8 del 6/02/2003 avente ad oggetto: tariffa per il servizio di gestione dei rifiuti urbani: approvazione delle categorie di utenza e relativi coefficienti di produzione rifiuto. Si ritiene infatti che i coefficienti scaturiti dall Osservatorio Rifiuti, sulla base di analisi e studi effettuati sul territorio nel periodo 1999/2002 siano ancor oggi i più rispondenti alla realtà rispetto ai valori indicati dal DPR 158/97, che prevede, nel caso in cui non sia stato organizzato un sistema di misurazione presunta dell effettivo conferimento delle singole utenze, un articolazione di Kc (Coefficiente potenziale di produzione che tiene conto della quantità potenziale di produzione di rifiuto connesso alla tipologia di attività) e Kd (Coefficiente potenziale di produzione kg/m2 che tiene conto della quantità di rifiuto minima e massima connessa alla tipologia di attività) per fasce di territorio - nord-centro-sud - e con range da un minimo a un massimo. La tabella che viene proposta in calce alla presente relazione tecnica riepiloga la classificazione proposta per le utenze domestiche e non domestiche, ed i coefficienti Kd di produzione rifiuto. La classificazione è stata effettuata prendendo come base le categorie di cui al D.P.R. 158, ed individuando sottocategorie, corrispondenti alla realtà locale, risultanti omogenee rispetto al dato di produzione rifiuti (Osservatorio rifiuti ). Tale classificazione rispecchia, per le 3

4 motivazioni innanzi espresse quanto già deliberato e applicato in regime TIA con atto di C.C. n. 8 del 6/02/2003. Rimini IL FUNZIONARIO RESPONSABILE U. O. PUBBLICITÀ E AFFISSIONI E COORDINAMENTO TIA (Dott.ssa Antonella Spazi) 4

5 CLASSIFICAZIONE DELLE UTENZE NON DOMESTICHE E COEFFICIENTI DI PRODUZIONE RIFIUTO Categoria Descrizione Categoria Kd Kc 1A Circoli ricreativi 5,19 0,63 1B Associazioni, enti di assistenza, beneficenza e Onlus 4,81 0,59 1C Scuole pubbliche e private, scuole professionali 3,94 0,48 1D Autoscuole 2,99 0,36 1E Locali parrocchiali 2,92 0,36 1F Caserme 4,11 0,5 1G Enti pubblici 4,11 0,5 2A Teatri e cinema 2,55 0,31 3A Esercizi di vendita beni all'ingrosso ubicati nel comparto Gros Rimini 5,92 0,72 Imprese di autotrasporti, autorimesse, autoservizi, noleggio cicli e motocicli 3,57 0,44 3B 4A Distributori di carburante 5,81 0,71 4B Impianti sportivi e palestre 4,40 0,54 4C Campeggi 17,65 2,15 5A Stabilimenti balneari stagionali: superfici fino a 3000 mq. 2,16 0,26 5B Stabilimenti balneari stagionali: superfici eccedenti i 3000 mq. 2,16 0,26 6A Autosaloni 2,18 0,27 6B Esposizioni e vendita di mobili, elettrodomestici e simili 4,47 0,55 6C Esercizi di vendita all'ingrosso non altrove classificati 4,25 0,52 6D Fiera 9,41 1,15 6E Centro congressi 8,53 1,04 7A Alberghi, residenze turistico alberghiere 22,05 2,69 8A Motel, meublè, garni, affittacamere 13,86 1,69 10A Ospedali, cliniche e case di cura 9,45 1,15 Studi e uffici professionali, artistici e terziari in genere, ambulatori e 11A laboratori di analisi 8,62 1,05 12A Banche ed istituti di credito 3,79 0,46 Negozi: librerie, cartolerie, profumerie, gioiellerie, oreficerie; grandi magazzini 11,44 1,4 13A 13B Negozi di abbigliamento 12,89 1,57 13C Negozi di ferramenta 11,93 1,45 13D Negozi di articoli casalinghi e per la persona 11,48 1,4 13E Esercizi commerciali in genere non altrove classificati 11,00 1,34 13F Negozi di pelletterie e calzature 9,62 1,17 14A Farmacie 10,72 1,31 14B Tabacchi 10,22 1,25 14C Rivendite giornali 10,54 1,29 15A Sale giochi 8,00 0,98 15B Negozi di tende, tessuti, tappeti, filatelia, cappelli e ombrelli 5,84 0,71 15C Antiquari 4,39 0,54 15D Videonoleggi 3,47 0,42 16A Mercati: commercio al dettaglio di generi non alimentari 35,71 4,35 17A Attività artigianali tipo botteghe: parrucchieri, barbieri, estetiste 9,07 1,11 Attività artigianali tipo botteghe: lavanderie, falegnami, idraulici, fabbri, laboratori d'arte, ecc. 8,48 1,03 18A 19A Laboratori meccanici 8,12 0,99 19B Elettromeccanici 5,96 0,73 19C Elettrauti, carrozzerie, autofficine 8,95 1,09 20A Attività industriali 8,48 1,03 5

6 Grandi aziende di pubblici servizi: Telecom, Enel, Hera, Gas, Ferrovie, 20B Poste, Tram 5,17 0,63 20C Attività edili, marmisti, lapidei, autodemolitori 3,44 0,42 Attività artigianali di produzione beni specifici: laboratori fotografici, ottici, odontotecnici, studi grafici, ecc. 8,94 1,09 21A 22A Ristoranti, pizzerie, trattorie, tavole calde 51,20 6,24 22B Pub, paninoteche, osterie, birrerie e vendita piadine 44,89 5,47 22C Rosticcerie, gastronomie 28,77 3,51 23A Mense 35,74 4,36 24A Bar, caffè, gelaterie, pasticcerie 35,22 4,3 25A Supermercati 69,28 8,45 25B Esercizi di vendita alimentari in genere 16,98 2,07 25C Forni con laboratorio e vendita 11,70 1,43 25D Macellerie 7,26 0,89 27A Aziende industriali ed artigianali di lavorazione ortofrutta 92,56 11,29 27B Esercizi di vendita ortofrutta 67,52 8,23 27C Esercizi di vendita fiori 65,48 7,99 27D Esercizi di vendita prodotti ittici 63,37 7,73 27E Pizzerie al taglio 47,33 5,77 29A Mercati: commercio al dettaglio di generi alimentari, fiori e frutta 85,73 10,45 29B Mercati: commercio all'ingrosso di generi alimentari freschi e congelati e di fiori 50,97 6,22 30A Sale da ballo, discoteche 19,72 2,4 30B Parchi gioco e divertimento 11,78 1,44 30C Darsena e aree portuali 30D Parcheggi CLASSIFICAZIONE DELLE UTENZE DOMESTICHE E COEFFICIENTI DI PRODUZIONE RIFIUTO N. Componenti nucleo famigliare Ka Kb 1 0, ,94 1,7 3 1,05 2,1 4 1,14 2,6 5 1,23 2,9 6 1,30 3,4 6

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