COMUNE DI PIETRASANTA. Relazione geologica

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1 Studio di geologia Ceccarelli Galleria Michelangelo Buonarroti 19, Massa (MS) tel./fax ( ) COMUNE DI PIETRASANTA PROVINCIA DI LUCCA Piano di Recupero Comparto 63ter ubicato lungo il Viale Guglielmo Oberdan, nel comune di Pietrasanta Relazione geologica Committente: Sig. Ceragioli Giovanni Data: giugno 2010 Dott. geologo Francesco Ceccarelli

2 Sommario Localizzazione del sito 2 Caratteri dell intervento 2 Quadro Geologico 3 Inquadramento idrogeologico 3 Indagini per la caratterizzazione del sito 3 Indagini note 3 Valutazione delle indagini 6 Stratigrafia e parametri geotecnici del terreno di fondazione 6 Valutazione delle pericolosità 7 Pericolosità geomorfologica 7 Pericolosità geolitotecnica 7 Pericolosità idraulica 8 Pericolosità sismica 9 Criteri per l individuazione delle carte della Fattibilità 11 fattibilità geomorfologica 11 Fattibilità da colate detritiche e torrentizie 12 Fattibilità geolitologica 12 Fattibilità Idraulica 12 Fattibilità Sismica 12 Conclusioni e norme tecniche 13 ALLEGATI CARTA DI INQUADRAMENTO GEOGRAFICO CARTA PERICOLOSITÀ CARTA FATTIBILITÀ COMMITTENTE: SIG. CERAGIOLI GIOVANNI DATA: GIUGNO 2010 NUM. PAG. 1

3 LOCALIZZAZIONE DEL SITO Il sito in oggetto è ubicato lungo il Viale Guglielmo Oberdan, Pietrasanta. CARATTERI DELL INTERVENTO La presente relazione è presentata per l approvazione del Piano Inquadramento Operativo di Comparto. Gli interventi previsti consistono nella costruzione di un fabbricato con parcheggio sotterraneo. Per maggiori dettagli sulle caratteristiche del progetto si rimanda agli elaborati e alle relazioni tecniche del progettista architetto Enrico Cosci. COMMITTENTE: SIG. CERAGIOLI GIOVANNI DATA: GIUGNO 2010 NUM. PAG. 2

4 QUADRO GEOLOGICO La piana Versiliese è una pianura di coni di deiezione olocenici verosimilmente poggianti a loro volta su una successione di coni di deiezione pleistocenici dei quali non si conosce il fondo ma una sommaria divisione in più cicli, come suggerito dalle perforazioni eseguite nella bassa versilia. I cicli evidenziati sono relativi alle sei fasi Wurmiane alternate in fasi continentali e marine, a queste fa seguito la fase olocenica con lo sviluppo della trasgressione versiliana che si è spinta sino a modellare una falesia sui coni di deiezione al limite occidentale dell alta versilia e in corrispondenza dell area di Massaciuccoli. L ultima grande ingressione risale a circa il 5000 a.c. a seguito di una glaciazione, visibile mediante una falesia che conserva ancora i suoi tratti peculiari nella area a nord della pianura versiliese. Nel periodo postglaciale successivo si sono sempre verificati fenomeni di ingressione e regressione marina ma di entità più limitata. In seguito in area marina è emerso un cordone litoraneo che ha separato il mare aperto da una successione di aree umide interne verosimilmente in un primo tempo lagunari e in seguito lacustri e/o palustri. Il massimo sviluppo areale della bassa Versilia si è avuto tuttavia dopo la formazione di questo lido, in gran parte in epoca post-romana, e deve, come detto, la sua progressione all incremento dell apporto solido dei corsi d acqua in specie ovviamente a quello dei fiumi maggiore: Magra, Serchio ed Arno. Geologicamente la pianura alluvionale costituita da alluvioni formati da ghiaie e ciottoli derivanti dai rilievi retrostanti e formanti i conoidi di deiezione suddetti, che per la bassa pendenza e la forte antropizzazione risultano di difficile individuazione, spostandoci verso mare si passa a sabbie costiere con locali livelli di limo. L area in oggetto ricade sui depositi alluvionali terrazzati caratterizzati da ghiaie e sabbie in matrice limo argillosa, la carta geologica in allegato riassume schematicamente le correlazioni spaziali tra i diversi litotipi. INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO La Carta idrogeologica del Piano Strutturale del Comune di Pietrasanta riporta nell area in esame la presenza di depositi alluvionali caratterizzati da ghiaie eterometriche, sabbie e limi caratterizzati da una permeabilità per porosità medio bassa. La ricarica della falda nella parte della piana versiliese avviene essenzialmente dagli apporti delle piogge e dai rilievi retrostanti. Tale falda è estesa e occupa tutti i terreni permeabili della pianura ed il cui tetto è sottoposto a oscillazioni di livello stagionali, in funzione degli apporti. L area oggetto di studio è posta a una quota di circa 12 m s.l.m. il livello di falda è profondo circa 7-8 m dal piano campagna, pertanto non verrà intercettato nella realizzazione della fondazione che sarà posta a m dal piano campagna e non interagirà con il piano di posa delle fondazioni. Dalle indagini penetrometriche eseguite in sito e nei siti limitrofi sono state individuate lenti sabbiose che possono contenere acqua. INDAGINI PER LA CARATTERIZZAZIONE DEL SITO Indagini note Per valutare la stratigrafia e le caratteristiche geotecniche del volume significativo del terreno sono state utilizzate delle indagini reperite dal Piano Strutturale approvato del comune di Pietrasanta. Per ricostruire la sequenza stratigrafica dei terreni di fondazione, sono utilizzate una prova penetrometrica dinamica e un sondaggio. La prova penetrometrica è stata realizzata in un sito adiacente mentre il sondaggio in un sito vicino. Per l esecuzione dell opera sono necessarie indagini in sito per valutare nello specifico le caratteristiche geotecniche dei terreni e inoltre in base alla 36/R sono necessarie indagini sismiche per la determinazione della categoria di sottosuolo. Prova penetrometrica dinamica Prof. da p.c.[m] Pd COMMITTENTE: SIG. CERAGIOLI GIOVANNI DATA: GIUGNO 2010 NUM. PAG. 3

5 Sondaggio contenuto nel Piano Strutturale del Comune di Pietrasanta Sondaggio s95 Sondaggio a carotaggio continuo con SPT a fondo foro Prof. da p.c.[m] 30 Di seguito è riportato un estratto della carta dei dati di base tratta dal Piano Strutturale del comune di Pietrasanta con cerchiata area oggetto d intervento e indicate le indagini valutate per lo studio geologico dell area. Carta dei dati di base tratta dal Piano Strutturale del comune di Pietrasanta Indagine penetrometrica dinamica COMMITTENTE: SIG. CERAGIOLI GIOVANNI DATA: GIUGNO 2010 NUM. PAG. 4

6 La prova mostra un terreno poco addensato nei primi 1.50 m che diventa mediamente addensato da 1.50 a m che poi diventano addensati e la prova registra un rifiuto a 4.50 m La valutazione dei parametri geotecnici è eseguita attraverso il numero di colpi, mediante i seguenti metodi di calcolo: - Angolo di resistenza al taglio ( ) Road Bridge Specification - Coesione (kg/cmq) DM-7 (Design Manual for Soil Mechanichs) Di seguito si riportano i parametri geotecnici individuati : Profondità m Nspt medio equivalente Angolo d'attrito( ) Coesione Sondaggio Per la caratterizzazione stratigrafica e la parametrizzazione geotecnica dei terreni di fondazione è inoltre valutato il sondaggio a carotaggio continuo spinto sino alla profondità di 15 m dal piano campagna, con prove SPT a fondo foro. La tabella seguente ne riassume i risultati delle prove SPT a fondo foro: Profondità SPT N colpi 3 6/9/9 6 23/20/ /18/ /17/30 Stratigrafia sondaggio a carotaggio continuo spinto sino alla profondità di 15 m dal piano campagna: Profondità da p.c. Colonna stratigrafica Descrizione stratigrafica Soletta in c.a. Soletta in c.a Terreno di riporto Terreno di riporto Limo argilla con sabbia e ghiaietto Limo argilla con sabbia e ghiaietto (fino a 4.5 m) talora plastica con clasti di origine calcarea e filladica. Matrice di colore bruno scuro Argilla limosa con ghiaietto (addensata) Ghiaia in matrice limo argillosa Ghiaia in matrice limo argillosa caratterizzata da una forte compattazione (operazione di carotaggio tipiche di terreni molto compatti per tale motivo non è stata eseguita SPT). Clasti di natura essenzialmente filladica Argilla limosa con ghiaietto Argilla limosa con ghiaietto clasti di natura essenzialmente filladica Argilla con limo molto plastica. Argilla con limo molto plastica. Rara presenza di clasti Livello molto resistente Livello molto resistente, confermato dalla prova SPT a fondo foro che ha dato negli ultimi 5 cm valori da rifiuto COMMITTENTE: SIG. CERAGIOLI GIOVANNI DATA: GIUGNO 2010 NUM. PAG. 5

7 Valutazione delle indagini L indagine penetrometrica dinamica indaga i primi 4.5 m di profondità mentre il sondaggio si spinge fino a 15 m di profondità dal piano campagna, le due indagini sono ben correlate fra loro nello spessore di terreno investigato da entrambe. Stratigrafia e parametri geotecnici del terreno di fondazione Profondità Colonna stratigrafica estrapolata dal sondaggio in sito Angolo di attrito ( ) Coesione non drenata (Kg/Cmq) (m) da p.c Limo argilla con sabbia e ghiaietto poco addensato Limo argilla con sabbia e ghiaietto mediamente addensato Limo argilla con sabbia e ghiaietto addensato Argilla limosa con ghiaietto (addensata) Ghiaia in matrice limo argillosa 38 1 (livello compattato cementato) Argilla limosa con ghiaietto Argilla con limo molto plastica Sezione del terreno oggetto di studio COMMITTENTE: SIG. CERAGIOLI GIOVANNI DATA: GIUGNO 2010 NUM. PAG. 6

8 VALUTAZIONE DELLE PERICOLOSITÀ Pericolosità geomorfologica Il sito in base alla Carta della pericolosità geomorfologica del Piano Strutturale approvato di seguito riportata, è posto nella classe di pericolosità geomorfologica 1g irrilevante. Il sito in base alla Carta della pericolosità geomorfologica del Piano Strutturale adottato nel 2010 è posto sempre nella classe di pericolosità geomorfologica 2g pericolosità bassa. In sede di redazione della presente relazione si conferma pericolosità geomorfologica 2g, pericolosità media Pericolosità geolitotecnica Il sito in base alla Carta della pericolosità geolitotecnica di seguito riportata, ricade nella classe di pericolosità geolitotecnica 2lt BASSA stessa classe è individuata dal Piano Strutturale adottato nel COMMITTENTE: SIG. CERAGIOLI GIOVANNI DATA: GIUGNO 2010 NUM. PAG. 7

9 In sede di redazione della presente relazione si conferma pericolosità geolitotecnica 2lt, pericolosità bassa Pericolosità idraulica Il sito in base alla Carta della pericolosità idraulica di seguito riportata, ricade nella classe di pericolosità idraulica 2i bassa, stessa classe è individuata dal Piano Strutturale adottato nel Il sito in base alla carta della pericolosità idraulica del PAI non è pericolosità idraulica. In sede di redazione della presente relazione si conferma pericolosità idraulica 2i, pericolosità bassa COMMITTENTE: SIG. CERAGIOLI GIOVANNI DATA: GIUGNO 2010 NUM. PAG. 8

10 Pericolosità sismica In base alla DPGR 26R/2007 le classi sismiche sono definite sulla base delle tabelle sottostanti (Comune di Pietrasanta classificato in zona 3): COMMITTENTE: SIG. CERAGIOLI GIOVANNI DATA: GIUGNO 2010 NUM. PAG. 9

11 Essendo l area non interessata da fenomeni franosi attivi, viste le caratteristiche geologiche e geomorfologiche, l area rientra nelle aree con depositi alluvionali (9), in via del tutto cautelativa sono inseriti in terreni a pericolosità S2 media. Carta della Pericolosità Sismica RIASSUNTO PERICOLOSITÀ pericolosità geomorfologica 2g pericolosità geolitotecnica 2lt pericolosità idraulica 2i pericolosità da colate detritico torrentizie assente pericolosità sismica S2 COMMITTENTE: SIG. CERAGIOLI GIOVANNI DATA: GIUGNO 2010 NUM. PAG. 10

12 CRITERI PER L INDIVIDUAZIONE DELLE CARTE DELLA FATTIBILITÀ Le carte della fattibilità, redatte in sede di Piano di recupero in quanto ancora non è approvato il Regolamento Urbanistico conforme alla 26/R, rappresentano la sintesi finale nella quale è espresso il grado di fattibilità geomorfologica, sismica, da colate detritiche e idraulica. Per la stesura delle carte di fattibilità si è tenuto conto del grado di esposizione delle destinazioni d uso delle diverse aree previste nella variante come definite nel PTC della Provincia di Lucca, in rapporto alla classi di pericolosità definite. Per gradi di esposizione si riconoscono i seguenti tre gradi (come definite nel PTC della Provincia di Lucca (Allegati alle Norme Appendice 1)): GRADO ESPOSIZIONE BASSA MEDIA ALTA DI BENI E/O SOGGETTI ESPOSTI Componenti territoriali non adibibili ad utilizzazioni comportanti presenza continuativa ovvero temporanea ma frequente di persone: caccia; pesca; attività escursionistiche, ricreative, d osservazione e di studio; ricoveri connessi alle attività escursionistiche; strutture connesse alla ordinaria coltivazione del suolo, alle attività selvicolturali, alle attività di pascolo, alla zootecnia, alla itticoltura; magazzini; depositi a cielo aperto; impianti scoperti per la pratica sportiva; mobilità pedonale; mobilità meccanizzata in elementi di viabilità minore (strade vicinali, poderali, interpoderali), e simili. Componenti territoriali adibibili ad utilizzazioni comportanti bassa densità di presenza continuativa ovvero temporanea ma frequente di persone: attività estrattive; lavorazione degli inerti; parchi urbani e territoriali; abitazioni rurali; abitazioni ordinarie o artigianato o esercizi commerciali di vicinato o pubblici esercizi in edifici isolati in territorio non urbano; impianti coperti per la pratica sportiva in edifici isolati in territorio non urbano; mobilità meccanizzata in elementi di viabilità locale; attrezzature tecnologiche a rete e puntuali di rilevanza locale, e simili. Componenti territoriali adibibili ad utilizzazioni comportanti elevata densità di presenza continuativa o temporanea di persone: territorio urbano nel suo complesso (comprese le aree ad organizzazione morfologica specialistica per la produzione e/o l erogazione di beni o servizi); consistenti strutture insediative extraurbane abitative, per la produzione e/o l erogazione di beni o servizi (attività produttive agro-industriali, manifatture, medie e grandi strutture di vendita, centri commerciali, attività ricettive, strutture per l istruzione, culturali, ricreative, religiose, sanitarie ed assistenziali, cimiteriali); mobilità ferroviaria e meccanizzata in elementi di viabilità sovralocale oppure locale ma di interesse strategico; attrezzature tecnologiche a rete e puntuali di rilevanza sovralocale, e simili. Considerata la tipologia di intervento si adotta per l intera area soggetta a piano di recupero una esposizione ALTA La fattibilità è determinata in conformità alle seguenti tabelle: FATTIBILITÀ GEOMORFOLOGICA Pericolosità geomorfologica 2g Pericolosità DPGR G2 Media Esposizione Fattibilità geomorfologica da PTC Fattibilità geomorfologica DPGR 26/R del 2007 BASSA MEDIA 2g G2 ALTA 2gg G2 COMMITTENTE: SIG. CERAGIOLI GIOVANNI DATA: GIUGNO 2010 NUM. PAG. 11

13 FATTIBILITÀ DA COLATE DETRITICHE E TORRENTIZIE Pericolosità da colate detritiche e torrentizie 1d - 2d Pericolosità DPGR G1 Bassa G2 Media Esposizione BASSA MEDIA ALTA Fattibilità da colate detritiche e torrentizie da PTC 1d Fattibilità DPGR G2 FATTIBILITÀ GEOLITOLOGICA Pericolosità litotecnica 2lt Pericolosità DPGR G2 Media Esposizione Fattibilità geolitologica (litotecnica) Fattibilità DPGR BASSA MEDIA 2lt G2 ALTA 2ltt G2 FATTIBILITÀ IDRAULICA Pericolosità idraulica 2i Pericolosità DPGR I2 Media Esposizione Fattibilità idraulica da PTC Fattibilità DPGR BASSA MEDIA 2i I2 ALTA 3i I2 FATTIBILITÀ SISMICA Pericolosità sismica Pericolosità DPGR S2 Esposizione BASSA MEDIA ALTA Fattibilità sismica da PTC 2t Fattibilità DPGR S2 COMMITTENTE: SIG. CERAGIOLI GIOVANNI DATA: GIUGNO 2010 NUM. PAG. 12

14 CONCLUSIONI E NORME TECNICHE PERICOLOSITÀ individuate: pericolosità geomorfologica 2g G2 pericolosità geolitotecnica 2lt G2 pericolosità idraulica 2i I2 pericolosità da colate detritico torrentizie assente pericolosità sismica S2 FATTIBILITÀ individuate: Fattibilità geomorfologica 2gg - G2 con normali vincoli Fattibilità geolitotecnica 2ltt G2 Fattibilità idraulica 3i I2alcune limitazioni Fattibilità da colate detritico torrentizie assente - 1 senza particolari limitazioni Fattibilità sismica 2t S2 senza limitazioni norme in sede di progettazione di progetto esecutivo la relazione geologica/geotecnica di dettaglio deve verificare e approfondire i seguenti aspetti: 2gg Nessuna limitazione - G2 con normali vincoli. Indagini di approfondimento, estese all'ambito geomorfologico significativo. La relazione geologica dovrà indicare le opere di regimazione delle acque superficiali e (se previste) di captazione di acque di filtrazione nel terreno, le acque raccolte non dovranno creare o essere causa di dissesti nei dintorni dell area di intervento. Indagini da eseguire su responsabilità del geologo incaricato del progetto esecutivo e nel rispetto delle NTC08 e DPGR 36/R. 2ltt Nessuna limitazione - G2 con normali vincoli. Approfondimento di indagine geologico-geotecnica richiesto soltanto a supporto dell'intervento diretto, indagini di approfondimento, estese all'ambito geologico-geotecnico significativo. Indagini da eseguire su responsabilità del geologo incaricato del progetto esecutivo e nel rispetto delle NTC08 e DPGR 36/R. L intervento previsto non deve modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell area ne costituire problematica dal punto di vista geotecnico per eventuali edifici e/o strutture limitrofe. 3i Nessuna limitazione I2 alcune limitazioni. Indagine di approfondimento, anche soltanto qualitativa, in termini di raccolta di dati e notizie. Le indagini si devono concretizzare in valutazioni sul rischio effettivo e sulle conseguenti opere e/o accorgimenti progettuali da adottare per la mitigazione del rischio stesso. Gli interventi di mitigazione, valutati in relazione ad eventi alluvionali aventi tempi di ritorno maggiori o uguali a 200 anni a seconda della natura del bene da difendere, devono essere progettati in termini tali da escludere problemi per l incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture, interruzioni di funzionalità delle attività socio-economiche, danneggiamenti del patrimonio ambientale. Gli interventi incidenti sulla pericolosità devono essere compatibili con la situazione idraulica al contorno. 2t nessuna limitazione - S2 nessuna limitazione. Nelle situazioni caratterizzate da pericolosità sismica media (S2) e da pericolosità sismica bassa (S1) non è necessario indicare condizioni di fattibilità specifiche. Il progetto di intervento diretto deve essere corredato da una relazione che valuti il rischio di liquefazione effettivo da effettuarsi con le metodologie ritenute opportune dal progettista, nel caso tali studi evidenzino rischio sismico deve essere redatto un progetto di massima degli interventi finalizzati alla mitigazione o annullamento del rischio a mezzo di interventi incidenti sulla vulnerabilità (accorgimenti costruttivi, fondazioni speciali, sistemi di allarme, ecc.). Massa, giugno 2010 Geologo Francesco Ceccarelli COMMITTENTE: SIG. CERAGIOLI GIOVANNI DATA: GIUGNO 2010 NUM. PAG. 13

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