DIREZIONE REGIONALE ISTRUZIONE FSE OBIETTIVO COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE ASSE CAPITALE UMANO

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1 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 1/35 DIREZIONE REGIONALE ISTRUZIONE FSE OBIETTIVO COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE ASSE CAPITALE UMANO Sviluppo del potenziale umano nella ricerca e nell'innovazione DIRETTIVA PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI Tipologia: Assegni di Ricerca Anno

2 ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 2/35 INDICE 1. QUADRO DI RIFERIMENTO DELL AZIONE Riferimenti legislativi e normativi Obiettivi generali Principi orizzontali Destinatari Soggetti ammessi alla presentazione dei progetti CARATTERI DISTINTIVI DELL AZIONE Tipologie di intervento e requisiti dei progetti Partenariato Deleghe Criteri di premialità Vincoli ed esclusioni DISPOSIZIONI PER LA GESTIONE DEI PROGETTI Monitoraggio, controllo e diffusione delle attività Ritiri e Sostituzioni Sospensioni Viaggi di studio Variazioni progettuali Diritto d autore Cabina di Regia I COSTI CONNESSI ALLE OPERAZIONI Risorse finanziarie disponibili Piano dei costi Aiuti di Stato PRESENTAZIONE, AMMISSIBILITA E VALUTAZIONE DEI PROGETTI Modalità di presentazione delle domande Procedure e criteri di valutazione Valutazione di merito Tempi ed esiti dell istruttoria Termine per l avvio e la conclusione dei progetti Indicazione del Foro competente Responsabile del procedimento Tutela della privacy Informazioni sul bando APPENDICE... 34

3 ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 3/35 1. QUADRO DI RIFERIMENTO DELL AZIONE 1.1 Riferimenti legislativi e normativi Il presente Avviso viene emanato nell ambito del quadro normativo previsto dalle seguenti disposizioni: Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo Sociale Europeo e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1784/1999, così come successivamente modificato dal Regolamento (CE) n. 396/2009 del 06/05/2009 per estendere i tipi di costi ammissibili a un contributo del FSE; Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio del 11 luglio 2006 recante le disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione, che abroga il Regolamento CE n. 1260/1999, così come successivamente modificato dal Regolamento CE n. 284/2009 del Consiglio del 7 aprile 2009; Regolamento (CE) n. 1828/2006 della Commissione dell 8 dicembre 2006 che stabilisce modalità di applicazione del regolamento CE n. 1083/06 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione e del Regolamento CE n. 1080/06 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale; Regolamento (CE) N. 1998/2006 relativo all applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti d importanza minore («de minimis»); Regolamento (CE) N. 1857/2006 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti di Stato a favore delle piccole e medie imprese attive nella produzione di prodotti agricoli e recante modifica del regolamento (CE) n. 70/2001; Regolamento n. 800 del 6 agosto 2008 relativo all applicazione degli artt. 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di stato e successive modifiche e integrazioni; Decisione comunitaria C(2007) n del 13/07/2007 di approvazione del Quadro Strategico Nazionale; DGR n. 422 del 27 febbraio 2007 Approvazione della proposta di Programma operativo regionale - Fondo Sociale Europeo ob. Competitività Regionale e Occupazione /2013 ; Decisione comunitaria C(2007) n del 16/11/2007 di adozione del Programma Operativo per il Fondo Sociale Europeo ob. Competitività Regionale e Occupazione nella Regione Veneto; Delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (C.I.P.E) del 15/06/2007 concernente Definizione dei criteri di cofinanziamento nazionale degli interventi socio strutturali comunitari per il periodo di programmazione 2007/2013 ; Legge n. 34 del 25 febbraio Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'italia alle Comunità europee - (Legge comunitaria 2007); Artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di istruzione e formazione professionale e concorrenti in materia di istruzione L.R. n. 10 del 30 gennaio 1990, Ordinamento del sistema di formazione professionale e organizzazione delle politiche regionali del lavoro ; L.R. n. 19 del 9 agosto 2002, Istituzione dell elenco regionale degli organismi di formazione accreditati, come modificata dalla L.R. n. 23/2010; DGR n. 113 del 21 gennaio 2005 L.R. 19/2002 Istituzione dell elenco regionale degli organismi di formazione accreditati Mantenimento dei requisiti da parte dei soggetti iscritti nell elenco regionale. Modalità di verifica. Disciplina dell istruttoria in caso di successione nell accreditamento e di variazione dei dati contenuti nell elenco regionale degli Organismi di Formazione accreditati ; DGR n del 26 maggio 2008 Integrazioni alla D.G.R n. 113/2005: L.R. 19/2002 Istituzione dell elenco regionale degli Organismi di Formazione accreditati. Mantenimento dei requisiti da parte dei soggetti iscritti nell elenco regionale. Modalità di verifica. Disciplina dell istruttoria in caso di successione nell accreditamento e di variazione dei dati contenuti nell elenco regionale degli Organismi di Formazione accreditati. ; L. n. 476 del 13 agosto 1984, articolo 4 e successive modifiche e integrazioni, recante norme circa il trattamento fiscale dei titolari di Assegni di Ricerca;

4 ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 4/35 L. n. 335 del 8 agosto 1995, articolo 2, commi 26 e seguenti e successive modificazioni, recante norme circa il trattamento previdenziale dei titolari di Assegni di Ricerca; L. n. 296 del 27 dicembre 2006, art. 1, comma 788 e successive modificazioni in materia di congedo per malattia; Decreto MLPS del 12 luglio 2007 (GU del 23/10/2007 n. 247), in materia di astensione obbligatoria per maternità; L. n. 240 del 30 dicembre 2010, recante Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l efficienza del sistema universitario, in particolare l art. 22 relativo al conferimento degli assegni per lo svolgimento di attività di ricerca; Decreto MIUR n. 102 del 9 marzo 2011 (GU del 20 giugno 2011 n. 141), recante la determinazione dell importo minimo lordo annuo degli Assegni di Ricerca; L. n. 111 del 15 luglio 2011 che ha modificato l art. 6 del Dlgs n. 276 del 10 settembre 2003, semplificando ulteriormente l attività di intermediazione svolta dalle scuole e dalle università. DGR n del 18 ottobre 2011 Valorizzazione del Capitale Umano Politiche per l occupazione e l occupabilità Linea 4 Strumenti per l occupazione giovanile ; DGR n del 23 ottobre 2012 Percorsi di action research finanziati dalla Regione del Veneto. Approvazione dello studio per l applicazione delle unità di costo standard (Regolamento CE n. 1083/2006 ; DGR n. 699 del 14/05/2013 Approvazione dello studio per l individuazione dei parametri da utilizzare per il riconoscimento dei costi nell ambito delle azioni di mobilità transnazionale e interregionale (Reg. CE 1081/2006, come modificato dal Reg. CE 396/2009, art. 11, comma 3, lett b) iii) ; DPR n. 196 del 3 ottobre 2008 (GU n. 294 del 17/12/2008) relativo al Regolamento di esecuzione del Reg. (CE) n.1083/2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione in materia di ammissibilità della spesa, così come modificato dal DPR n. 98 del 5 aprile Obiettivi generali Per fronteggiare la lunga crisi economica e finanziaria iniziata nel 2008, i Paesi europei hanno fin qui adottato misure fiscali severe per rimettere sotto controllo il debito pubblico che in alcuni Stati, tra questi l Italia, aveva assunto dimensioni preoccupanti. Il risanamento finanziario ha tuttavia generato una spirale recessiva con sensibile contrazione dei consumi, chiusura di tante imprese e conseguente perdita di posti di lavoro. Un fenomeno aggravato dalla concomitante stretta creditizia del sistema bancario da un lato e dal blocco dei pagamenti da parte della P.A: dall altro, che hanno aggravato ulteriormente la già fragile sopravvivenza delle aziende. Lo scenario descritto ha indotto una revisione dell agenda politica europea, che nelle ultime settimane sembra stia accelerando sulla strategia della Crescita e della Occupazione, soprattutto giovanile, pur in una sfera di cautela per non intaccare i bilanci pubblici ancora pericolosamente a rischio in molti Stati. Anche la Regione del Veneto, con l approvazione del Patto per il Veneto 1, sottoscritto dalle Parti Sociali nel maggio scorso, ha voluto imprimere una accelerazione al processo di superamento della crisi economico-finanziaria, stimolando e coinvolgendo i sistemi territoriali nel più ampio ed ambizioso progetto di partnership pubblico-privato forse mai realizzato in Veneto. Tra le priorità individuate dal Patto, un ruolo essenziale viene conferito a Ricerca e Innovazione, strumento efficace per aggregare le masse critiche necessarie per essere competitivi e rispondere responsabilmente al sistema produttivo ed alla società. Sul versante della ricerca tuttavia, la Giunta Regionale del Veneto che, già a partire dal 2008, con l avvio del nuovo ciclo di programmazione comunitaria, ha voluto investire sul Sapere e capitalizzare il 1 Patto per il Veneto Considerazioni e proposte per il Veneto Venti Venti

5 ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 5/35 potenziamento delle risorse umane, nel presupposto di dotare il tessuto produttivo di competenze di punta pronte a sostenere le sfide che l imprevedibile scenario post-crisi porrà. Tra le più efficaci iniziative promosse 2, vanno annoverati senza dubbio gli Assegni di Ricerca, quale canale di incontro tra Università e Azienda e veicolo di innovazione del sistema produttivo. Lo stesso Piano anticrisi (rif. DGR n del 18 ottobre 2011) Valorizzazione del Capitale Umano Politiche per l occupazione e l occupabilità Linea 4 Strumenti per l occupazione giovanile individua negli Assegni di Ricerca uno strumento efficace per la ripresa e la crescita. Gli "assegni di ricerca" sono finalizzati alla formazione ed allo sviluppo di specifiche professionalità che possano soddisfare le esigenze di sviluppo del sistema socio-economico e favorire l occupabilità dei destinatari. Con il nuovo avviso, cui si riferisce la presente direttiva,, la Regione del Veneto, in coerenza anche con la Legge n. 240/2010 (riforma dell Università), intende contribuire al rilancio competitivo delle imprese e alla creazione di opportunità occupazionali di qualità, finanziando, nell ambito dell asse Capitale Umano del Programma Operativo Regionale FSE , assegni di ricerca a giovani laureati, tesi a realizzare progetti di ricerca e sviluppo correlati a specifici fabbisogni espressi dal sistema produttivo locale. L iniziativa si colloca in un quadro di riferimento definito dalla matrice seguente: Obiettivo: Competitività Regionale e Occupazione Asse: Capitale Umano Cat. di spesa: Cat: 74 - Sviluppo di potenziale umano nella ricerca e nell'innovazione, in special modo attraverso studi e formazione post-laurea dei ricercatori, ed attività di rete tra università, centri di ricerca e imprese. Linea di Intervento: Obiettivi Specifici: Obiettivi Operativi: Rafforzamento e valorizzazione della filiera della ricerca e delle reti di cooperazione tra i sistemi della ricerca, della formazione, dell istruzione con le imprese, per contribuire a sostenere la massima diffusione e utilizzo di nuove tecnologie e servizi avanzati; a innalzare il livello delle competenze e conoscenze scientifiche e tecniche nel sistema produttivo e favorire competitività e crescita economica. (l) Sostenere la creazione di reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell innovazione; consolidare una offerta di qualità di alta formazione per il lavoro al fine di dotare il tessuto produttivo di competenze elevate e potenziare la costruzione di reti tra ricerca, formazione, istruzione e imprese per supportare la crescita dell economia. (3) Sostenere la creazione di reti tra Università, Organismi Formativi, Istituti di Istruzione Superiore, Centri di Ricerca, Centri Tecnologici e Imprese volte a favorire la traduzione dei risultati della RST in innovazioni implementabili nei sistemi produttivi, con particolare riguardo al tema delle fonti energetiche. (4) Promuovere la realizzazione di processi di alta formazione rivolti a neolaureati e ricercatori in settori e comparti produttivi di interesse regionale, finalizzati al trasferimento di innovazione e di competenze al sistema delle imprese. La prospettiva è quella della action research che negli studi manageriali concepisce la ricerca come attività che si pone l'obiettivo non tanto di approfondire determinate conoscenze teoriche, ma di analizzare una pratica relativa ad un campo di imprenditoriale e/o manageriale con lo scopo di generare cambiamenti migliorativi. Attraverso la presente iniziativa pertanto, la Regione del Veneto ha inteso arricchire i percorsi di ricerca con attività innovative che in misura maggiore concorrono al raggiungimento degli obiettivi generali 2 Terzo Rapporto annuale di Valutazione Regione del Veneto, maggio 2012

6 ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 6/35 dell iniziativa, favorendo nel contempo una più sinergica collaborazione scientifica degli Atenei, dei Centri di Ricerca e dei ricercatori, in un ottica sistemica di rilevanza regionale. Valorizzando il lavoro cooperativo di più destinatari e soprattutto favorendo le migliori sinergie tra i centri di eccellenza regionale, possono costituire un ulteriore strumento finalizzato alla crescita e all occupabilità. Anche le attività complementari introdotte nei percorsi di ricerca, dagli incentivi all assunzione e/o allo start up, al riconoscimento di spese ammissibili al FESR, insieme alla conferma del modello dell action research, che favorisce una più efficace interazione tra ricercatore ed impresa di riferimento, sono finalizzate ad una maggiore efficacia dell azione, in rapporto ai due macro obiettivi prioritari: Il primo volto al potenziamento e all occupazione del capitale umano e dunque centrato sul versante dei destinatari. Il secondo volto allo sviluppo e all innovazione del sistema socio-economico locale, rafforzando il dialogo tra sistema produttivo e sistema della ricerca. Ne discendono obiettivi più specifici: a) obiettivi sul versante dei destinatari: Proporre e sostenere una varietà di opportunità di specializzazione finalizzate all occupabilità e alla crescita professionale di laureati impegnati in attività di studio e di ricerca in contesti particolarmente innovativi e ad elevato livello tecnologico. Valorizzare i talenti secondo una visione meritocratica della società. Promuovere e intensificare la presenza e la partecipazione femminile soprattutto in quegli ambiti della ricerca scientifica e tecnologica in cui questa è stata tradizionalmente poco significativa. b) obiettivi di sistema: Diffondere innovazione e sviluppo nel territorio regionale. Rafforzare il dialogo tra Università/Centri di Ricerca e Imprese attraverso la creazione di ampie reti di Partenariato. Agevolare il sistema delle imprese nel reperire sul mercato regionale risorse umane qualificate nei processi di innovazione, ricerca e sviluppo tecnologico (di seguito RST). Supportare le imprese nel far leva sull aumento del valore incentivando, attraverso la ricerca, la flessibilità, l originalità, la qualità, la cura del dettaglio, la creatività, fattori determinanti per consolidare la loro permanenza nel mercato. Accanto agli obiettivi prioritari dell azione nel suo complesso, ciascun progetto dovrà supporre un obiettivo specifico di ricerca da raggiungere; un risultato del lavoro svolto da perseguire che, a prescindere se confermativo o meno dell ipotesi iniziale, consenta di trarre delle conclusioni circa l indagine/ricerca avviata. Si chiede insomma che ogni ricerca non sia fine a sé stessa, ma produca un feedback trasferibile al sistema delle imprese e possa costituire un volano per l occupazione del Destinatario. Attesa l importanza strategica che assume la ricerca e l esigenza di inserire nel sistema produttivo le migliori intelligenze, i progetti realizzati saranno oggetto di una attività di monitoraggio in itinere da parte della Regione del Veneto. Il raggiungimento degli obiettivi della ricerca costituisce, in taluni casi, un elemento determinante ai fini del riconoscimento dei costi sostenuti. 1.3 Principi orizzontali Relativamente all integrazione strategica dei principi orizzontali previsti dal POR, si dovrà tener conto, ove pertinenti, delle seguenti priorità:

7 ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 7/35 - Pari opportunità Nel rispetto dell articolo 16 del Regolamento 1083/06 e dell art. 6 del Regolamento 1081/06, la Regione Veneto assicura la promozione della parità di genere e delle pari opportunità nelle fasi di preparazione, attuazione, monitoraggio e valutazione dei programmi operativi. Garantisce altresì il pieno rispetto del principio di non discriminazione durante tutte le fasi dell attuazione dei Fondi e in particolare rispetto all accesso agli stessi. - Partenariato Il contributo del partenariato, sia istituzionale sia economico e sociale, nonché il confronto con gli altri portatori di interesse, è considerato dalla Regione Veneto strategico e trasversale per la valorizzazione delle politiche cofinanziate dal FSE. Favorendo l affermazione di una nuova modalità di definizione e realizzazione della politica regionale basata sull azione coordinata, il partenariato, soprattutto nelle realtà più avanzate, è diventato componente effettiva e in molti casi sostanziale del processo decisionale, valorizzando un consolidato tessuto di rapporti ovvero promuovendo nuove forme di inclusione delle istanze sociali ed economiche nei processi di programmazione ed attuazione. - Innovazione I temi della ricerca e dello sviluppo tecnologico assumono particolare rilevanza proprio per il ruolo che rivestono nello sviluppo economico del sistema veneto. Il FSE interviene a sostegno della ricerca e dello sviluppo tecnologico soprattutto attraverso due filoni di intervento: - la creazione di figure professionali in grado di svolgere funzioni di interfaccia tra diversi saperi, nell ipotesi che per mantenere attivi i circuiti dell innovazione è necessario favorire sinergie competitive tra attori diversi; - la creazione di reti e sinergie tra Università, Centri di ricerca, organismi di istruzione e formazione, imprese. - Sviluppo sostenibile La Regione Veneto intende perseguire l obiettivo di uno sviluppo rispettoso dell ambiente e della qualità della vita. In ragione di tali considerazioni, gli obiettivi del Fondo sono perseguiti nel quadro dello sviluppo sostenibile, della promozione, della tutela e del miglioramento dell ambiente conformemente all art. 6 del Trattato. 1.4 Destinatari Sono destinatari delle attività descritte nella presente direttiva, disoccupati/inoccupati in possesso di un diploma di laurea (corso di studi di durata non inferiore a 4 anni, previsto dagli ordinamenti didattici previgenti al D.M. n. 509/1999) o di laurea specialistica/magistrale (ai sensi rispettivamente dei D.M. n. 509/1999 e n. 270/2004). L eventuale possesso di un curriculum scientifico professionale che certifichi una precedente attività di ricerca, la cui valutazione è affidata al Beneficiario, e/o il possesso del titolo di dottore di ricerca, potranno costituire titolo preferenziale. I candidati in possesso di titolo accademico conseguito all estero, che non sia già stato dichiarato equipollente ai sensi della normativa vigente, dovranno allegare alla domanda di partecipazione i documenti utili a consentire al Beneficiario di dichiararne l equipollenza ai soli fini della partecipazione alla procedura di selezione. I predetti documenti dovranno essere tradotti e legalizzati dalle competenti rappresentanze diplomatiche italiane all estero, secondo le vigenti norme in materia di ammissione di studenti stranieri a corsi di studio delle Università italiane. I requisiti sopra prescritti dovranno essere posseduti alla data di scadenza del termine utile per la presentazione delle domande di ammissione. Gli assegni di ricerca non potranno essere conferiti a coloro che sono iscritti, per tutto il periodo di durata del percorso di ricerca (12 mesi) a: corsi di laurea triennale, di laurea specialistica o magistrale, di dottorato di ricerca, master universitari, sia in Italia che all estero. Non potranno essere cumulati inoltre ad altre borse

8 ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 8/35 o indennità di studio a qualsiasi titolo conferite nello stesso arco temporale di svolgimento dell attività di ricerca. Per ulteriori incompatibilità nel conferimento degli assegni di ricerca, si rimanda alla Legge n. 240 del 30 dicembre 2010, in particolare agli art. n. 18, 22 e 24. Si ricorda infine che per tutta la durata del progetto il Destinatario non potrà avviare collaborazioni professionali con soggetti terzi. Qualora durante lo svolgimento della ricerca il Destinatario dovesse incorrere nelle condizioni di incompatibilità di cui al presente paragrafo o di quelle previste dalla L. 240/2010, non potrà continuare nel percorso previsto e il Beneficiario ne sancirà la decadenza dai benefici dell assegno. Nel caso appena menzionato, per quanto attiene l eventuale sostituzione del Destinatario, si applicheranno le disposizioni contenute nel successivo par Soggetti ammessi alla presentazione dei progetti Potranno presentare progetti gli Atenei, gli Enti e le Istituzioni contemplati dall art. 22 della Legge n. 240 del 30 dicembre 2010, accreditati dalla Regione del Veneto nell ambito della formazione superiore nell'elenco di cui alla L.R. n. 19 del 9 agosto 2002 ("Istituzione dell'elenco regionale degli organismi di formazione accreditati") in relazione alla formazione superiore. Gli Atenei, gli Enti e le Istituzioni contemplati dall art. 22 della legge n. 240 del 30 dicembre 2010, non iscritti nel predetto elenco, purché abbiano già presentato istanza di accreditamento per la formazione superiore ai sensi della Deliberazione della Giunta Regionale n. 359 del 13 febbraio 2004 entro la data di scadenza del presente Bando. In questo caso la valutazione dell'istanza di accreditamento sarà effettuata entro i 90 giorni successivi alla data di scadenza del presente avviso, fermo restando che - secondo quanto disposto dalla citata DGR n. 359/ la richiesta di chiarimenti o integrazioni da parte della Regione Veneto comporta la sospensione dei termini per la valutazione dell accreditamento. In tal modo viene garantita a tutti i soggetti interessati la partecipazione alle procedure di affidamento, a condizione che il soggetto risulti accreditato al momento della stipula dell atto di adesione, secondo quanto previsto dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente. I progetti presentati dovranno essere coerenti con le finalità e gli obiettivi esposti nell avviso di riferimento, coerenti con le disposizioni previste dai regolamenti comunitari, strutturati in modo conforme a quanto precisato nella presente Direttiva.

9 ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 9/35 2. CARATTERI DISTINTIVI DELL AZIONE 2.1 Tipologie di intervento e requisiti dei progetti Per quanto l impianto della presente iniziativa si ponga in un quadro di coerenza con la Legge n. 240/2010, considerata la mission del FSE e la grave emergenza della disoccupazione giovanile, la Regione del Veneto intende focalizzare gli obiettivi prioritari verso l occupabilità dei Destinatari e il trasferimento di know-how al sistema regionale delle imprese e non verso generici percorsi di ricerca circoscritti all ambito universitario. Ne consegue che ogni progetto dovrà essere definito sulla base di una analisi puntuale dei fabbisogni espressi dal contesto produttivo, da cui far discendere metodologie e contenuti condivisi dalle stesse aziende e dall Università/Centro di Ricerca. Per favorire questo processo, il Proponente dovrà formalizzare un partenariato aziendale. Non rientrano nella tipologia dei partenariati aziendali gli organismi di diritto pubblico, gli Organismi di Formazione e le strutture associative a loro collegate. Il partenariato aziendale dovrà comportare un concreto valore aggiunto al progetto, a partire dalla progettazione condivisa del percorso di ricerca, favorendo l interfaccia attiva tra sistema della ricerca e mondo del lavoro. Per maggiori dettagli sul partenariato si rimanda al paragrafo 2.2. Ogni progetto, a carattere altamente innovativo e su discipline tecnologicamente avanzate, dovrà collocarsi pertanto sul piano delle buone prassi, definendo una nuova metodologia di raccordo tra sistema della ricerca e mondo del lavoro, sviluppando integrazione tra i sistemi, sinergie ed interrelazioni ad alto valore aggiunto utili a promuovere lo sviluppo competitivo delle imprese. Le finalità e gli obiettivi del progetto dovranno essere motivati e sostanziati attraverso una pianificazione di attività, tempi e risorse sulla base di 12 mesi di durata della ricerca. Nell ambito dell avviso cui si riferisce la presente direttiva, sono previste due diverse tipologie di progetti: Tipologia A: Progetti individuali di ricerca incentrati su una tematica/disciplina/area di ricerca e afferenti ad un settore/comparto economico di rilevanza regionale. Tipologia B: Progetti interdisciplinari 3 e/o interateneo riguardanti un campo di ricerca di particolare complessità tecnico-scientifica ed operativa che necessita di professionalità diverse. Le ricerche di questo tipo assumono rilevanza strategica poiché valorizzano il lavoro cooperativo di più destinatari (minimo 2 e massimo 8) e soprattutto favoriscono le migliori sinergie tra i centri di eccellenza regionale, con evidenti ricadute positive. Ogni progetto, indipendentemente dalla tipologia, dovrà essere redatto sull apposito formulario on-line. Se rientrante nella tipologia A, esso dovrà contenere la descrizione di un solo percorso personalizzato (assegno), che espliciti puntualmente l ambito di ricerca individuato e le ricadute sul territorio, gli obiettivi scientifici e tecnologici, le modalità operative, il tipo di supporto fornito dalla struttura - Università/Centro di Ricerca/Impresa - presso la quale si realizzerà, i soggetti coinvolti nel progetto, i requisiti e le competenze richieste, le sedi di eventuali fasi di formazione, gli eventuali viaggi di studio fuori Regione. Qualora il progetto rientri invece nella tipologia B, oltre le caratteristiche sopra descritte, dovrà specificare il ruolo e le caratteristiche di ogni destinatario coinvolto, descrivere le azioni sinergiche poste in essere dai Dipartimenti e dai relativi Atenei/Centri di Ricerca di riferimento. 3 Per interdisciplinarietà si intende il possesso di titoli di studio diversi, cioè ricadenti in aree diverse, così come definite dal D.M. 4 ottobre 2000 e successive modifiche e integrazioni. Le aree disciplinari sono elencate nel sito del MIUR, nell allegato A presente nella pagina:

10 ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 10/35 Vista la complessità organizzativa di questa tipologia di progetti e la partecipazione di destinatari provenienti da strutture diverse, gli Atenei, atteso anche il ruolo differenziato assunto nei progetti, dovranno riporre particolare attenzione all attività di coordinamento della ricerca, adottando adeguati sistemi di supporto/accompagnamento scientifico ai ricercatori e pianificando con cura e coerenza le attività. I progetti di tipologia B si caratterizzano dunque per contemplare un unico campo di ricerca, al quale sono chiamati a collaborare destinatari selezionati da Atenei/Centri di Ricerca diversi, in possesso dello stesso profilo disciplinare, oppure in possesso di profili diversi ma funzionali all ambito e agli obiettivi della ricerca. E la casistica dei progetti interateneo, mono o interdisciplinari. In questo caso il proponente del progetto sarà un solo Ateneo/Centro di Ricerca, mentre gli altri Atenei saranno partner operativi e come tali gestiranno il budget loro assegnato, costituito dall assegno riservato al proprio assegnista, da eventuali costi per viaggi fuori Regione, da eventuali incentivi allo start up, oltre le eventuali quote riservate all action research. Questa ultima attività, in alternativa, potrà essere gestita anche dal partner accreditato nella formazione continua. Gli incentivi all assunzione e le spese ammissibili al FESR saranno gestite dalle aziende partner. Un altra possibilità è che al progetto partecipino destinatari con profili disciplinari diversi ma selezionati tutti da un unico Ateneo/Centro di Ricerca. E la casistica dei progetti interdisciplinari e non anche interateneo. La tabella seguente offre, a titolo esemplificativo, una casistica di progetti interdisciplinari e/o interateneo (tipologia B): Esempi di progetti interateneo/interdisciplinari Esempi Casistica Destinatari Profilo disciplinare dei Destinatari Proponente Atenei/Centri di Ricerca Partner Aziende Partner min. 1 2 Progetto interateneo interdisciplinare Progetto interateneo monodisciplinare 1 (Ateneo X) 3 (Ateneo Y) 1 (Ateneo Z) 1 Centro Ric. W) 1 (Centro Ric. W) 2 (Ateneo X) 1 (Ateneo Y) 2 nella stessa area 4 in aree differenti 4 nella stessa area Ateneo X Centro Ricerche W Ateneo Y Ateneo Z Centro Ricerche W Ateneo X Ateneo Y Progetto interdisciplinare 8 (Ateneo Z) 3 nella stessa area 5 in aree differenti Ateneo Z - 8 In termini generali, ogni progetto di tipologia B dovrà avere un solo proponente ed un solo campo di ricerca, mentre il numero di aziende partner sarà almeno pari a quello dei destinatari. Nell esempio 1, il Progetto si qualifica come interateneo e interdisciplinare. Contempla 6 destinatari in possesso di profili disciplinari in parte uguali, in parte differenti, provenienti da 4 Atenei/Centri di Ricerca, di cui uno proponente e gli altri partner di progetto. Nell esempio 2, il Progetto è interateneo ma non interdisciplinare, atteso che i 4 destinatari sono in possesso di profili disciplinari omogenei e provengono da tre Atenei/Centri di Ricerca. Anche in questo caso vi è un solo proponente e due Atenei partner. Nell esempio 3, il Progetto è interdisciplinare ma non interateneo, in quanto gli 8 destinatari sono in possesso di profili disciplinari differenti ma provengono da un solo Ateneo. Si sottolinea che gli ambiti ed i contenuti dei progetti devono supporre un inserimento formativo/ lavorativo/di ricerca in azienda o una creazione di nuova impresa e devono contenere un business plan di ricaduta in ambito produttivo. Ogni percorso di ricerca dovrà essere costantemente monitorato dall affiancatore/docente/tutor/referente scientifico al fine di verificarne lo stato di avanzamento. A tale scopo si potranno prevedere momenti di

11 ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 11/35 incontro e di confronto con il/i referente/i della/e azienda/e partner e il destinatario dell intervento, con l obiettivo di focalizzare specificità e variabili emerse nel corso della ricerca, condividere metodi di lavoro e sviluppare soluzioni ai problemi. L azione persegue l obiettivo prioritario di potenziare il sistema economico e produttivo della Regione del Veneto. A tal fine i risultati della ricerca dovranno garantire ricadute nel territorio regionale. L attività si svolgerà presso la/e sede/i del Beneficiario, presso la/e azienda/e partner ed eventualmente attraverso momenti di studio personale 4. Nell ambito del percorso tuttavia, potrebbe essere utile e coerente con l attività di ricerca partecipare a seminari, congressi e/o lezioni, sviluppare approfondimenti in altre Regioni e/o all estero presso altre Università, Centri di Ricerca, imprese, ecc, visitare fiere ed esposizioni,. Tali attività rientrano nella casistica dei viaggi di studio. 2.2 Partenariato Il partenariato è una forma di collaborazione/compartecipazione di più soggetti che condividono gli obiettivi progettuali e che partecipano attivamente, a diversi livelli, alla realizzazione delle attività. A livello sommario è possibile distinguere i partenariati aziendali (ovvero espressi da aziende che aderiscono all iniziativa ritenendola coerente coi propri fabbisogni professionali e di sviluppo) e partenariati non aziendali (espressione dell adesione di Enti ed Istituzioni che supportano il progetto e ne condividono obiettivi, finalità e strumenti). Ne consegue che i Partner di progetto dovranno essere individuati preventivamente ed indicati in progetto già in fase di presentazione, redigendo l apposita scheda 3 del formulario on-line. Come anticipato nelle pagine precedenti, ogni progetto di ricerca dovrà contemplare, pena la inammissibilità, un partenariato aziendale con almeno un datore di lavoro privato (imprese e/o studi professionali) 5 che abbia una sede operativa in Veneto, per ogni destinatario coinvolto. Sarà possibile avviare ulteriori partenariati anche con aziende ubicate fuori Regione. I soli progetti interateneo inoltre, dovranno contemplare il partenariato operativo con gli altri Atenei/Centri di Ricerca coinvolti nel progetto stesso. Sarà possibile anche formalizzare un partenariato con Enti accreditati nella formazione continua che, per la specifica esperienza e la fitta rete di rapporti consolidati nel territorio, può favorire una maggiore 4 Per studio personale si intende qualunque attività, coerente con il progetto di ricerca, che venga svolta al di fuori della sede del Beneficiario o dell azienda partner (studio a casa, presso biblioteche e/o laboratori, studi e approfondimenti presso altre Università o Centri di Ricerca, partecipazione a seminari, congressi, e/o lezioni, visite a fiere, esposizioni, ecc ). Lo studio personale pertanto, costituisce una modalità di svolgimento della ricerca al pari dell attività svolta presso la struttura del Beneficiario e presso la/e azienda/e partner. Esso non necessita quindi di particolari dettagli in sede progettuale, rientrando nell ambito della descrizione generale dei contenuti del progetto di cui sarà parte integrante. Come meglio specificato nei par. 3.4 e 4.2 della presente Direttiva, fa eccezione alla regola appena descritta il viaggio fuori Regione o all estero, per il quale il Beneficiario chiede un finanziamento di mobilità transnazionale e interregionale, aggiuntivo all assegno. In tale ultimo caso, il contenuto del viaggio e della permanenza dovranno essere descritti dettagliatamente in progetto. 5 Sono, quindi, esclusi tutti gli Organismi di diritto pubblico quali le amministrazioni dello Stato, le Regioni, le province autonome, gli enti territoriali e locali, gli altri enti pubblici non economici, gli organismi di diritto pubblico comunque denominati e le loro associazioni, cioè qualsiasi organismo istituito per soddisfare specificamente bisogni di interesse generale aventi carattere non industriale o commerciale, avente personalità giuridica, la cui attività è finanziata in modo maggioritario dallo Stato, dagli enti locali o da altri organismi di diritto pubblico, oppure la cui gestione è soggetta al controllo di quest ultimi, oppure il cui organismo di amministrazione, di direzione o di vigilanza è costituito per più della metà dei membri designati dallo Stato, dagli enti locali o da altri organismi di diritto pubblico. Sono altresì esclusi dal ruolo di partner aziendale, gli Organismi di Formazione e le strutture associative a loro collegate.

12 ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 12/35 sinergia con le imprese, garantendo più efficaci risultati in funzione dell occupabilità dei destinatari e la realizzazione di attività complementari ai progetti di ricerca. In relazione alle forme di partenariato infine, si precisa che, nell ambito di ciascun progetto, potranno essere attivate anche partnership qualificate con soggetti rappresentativi del sistema produttivo del Veneto quali Associazioni di Categoria, Organizzazioni sindacali, Camere di Commercio, Enti bilaterali, Organizzazioni di distretto. In relazione ai Centri di Ricerca e trasferimento tecnologico pubblici e privati, dette partnership potranno essere attivate anche con strutture allocate fuori dalla regione del Veneto. 6 Tali ultime partnership non possono in nessun caso intendersi sostitutive del partenariato aziendale. Il rapporto di partenariato, oltre che nella scheda 3 del formulario on-line, dovrà essere formalizzato anche nello specifico modulo di adesione in partnership (disponibile in allegato al successivo Decreto dirigenziale di approvazione della modulistica) che dovrà essere trasmesso agli uffici regionali in formato cartaceo, completo di timbro e firma in originale del legale rappresentante del partner, unitamente alla domanda di ammissione, quale parte integrante e sostanziale dello stessa. Tale modalità di adesione costituisce altresì l impegno, da parte dei partner, a svolgere i ruoli, le funzioni e le attività loro assegnate all interno del progetto. In fase di attuazione invece, la sostituzione o l integrazione dei Partner dovrà avvenire inserendo i relativi dati sul gestionale on-line, prima che inizi la specifica attività che coinvolge il partner stesso. Il modulo di adesione in partnership, in tal caso, dovrà comunque essere compilato e firmato in originale dall azienda e conservato agli atti del Beneficiario. In fase di attuazione del progetto pertanto, non sarà più necessario trasmetterlo alla Direzione Istruzione. Le schede di partenariato raccolte dal Beneficiario potranno essere presentate su richiesta dell Amministrazione regionale e comunque in sede di rendicontazione finale. 2.3 Deleghe Nella realizzazione delle attività il Soggetto Beneficiario dovrà gestire le varie fasi operative utilizzando personale dipendente o mediante ricorso a prestazione professionale individuale. Non è pertanto ammessa la delega a soggetti/organismi terzi. 2.4 Criteri di premialità Di seguito sono descritte le attività/iniziative che, se previste in progetto, costituiranno elementi premianti in sede di valutazione di merito. Aree di indagine prioritarie La Direttiva, fermo restando quanto previsto nel punto 2.5, non pone restrizioni nella scelta dei settori o dei comparti economici oggetto di indagine, in quanto intende offrire ampio margine di azione per lo sviluppo di iniziative individuali o cooperative, anche specifiche. Tuttavia, in fase di valutazione delle candidature, saranno privilegiati i progetti che avranno proposto percorsi di ricerca nell ambito di uno dei settori considerati strategici a livello europeo, nazionale e regionale. 6 E auspicabile che i proponenti attivino partenariati con tali Centri di Ricerca, per offrire ai Destinatari un ventaglio più ampio di opportunità formative e occupazionali e per fornire alle imprese un ulteriore valore aggiunto.

13 ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 13/35 I settori/aree strategici nazionali 7 sono: Chimica verde: tecnologie di trasformazione di biomasse di seconda e terza generazione (biomasse "sostenibili non food") in energia e chimica verde. Agrifood: conoscenze e tecnologie per la produzione di cibi, anche di origine marina, più sicuri e che abbiano più elevate caratteristiche di qualità e genuinità, anche attraverso una maggiore sostenibilità e un minor impatto ambientale nell'uso delle risorse. Mezzi e sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina: sviluppo di innovativi mezzi e sistemi per la mobilità di superficie eco-sostenibili, ottimizzabili dal punto di vista intermodale, per accrescere la competitività delle imprese di produzione e di gestione nel pieno rispetto dell'ambiente e delle risorse naturali. Energia, green economy ambiente, energie rinnovabili, smart grids: sviluppo di componenti, sottosistemi e sistemi innovativi relativi alla produzione di energie, anche marine, sostenibili, rinnovabili e a basso contenuto di CO2, al relativo utilizzo ad alto grado di efficienza ed efficacia, nonché alla produzione, stoccaggio, distribuzione di energia elettrica secondo il concetto di smart grids. Fabbrica intelligente: sviluppo e applicazione di tecnologie innovative per i sistemi produttivi, tra le quali, ad esempio, la robotica, i nuovi materiali e dispositivi avanzati, il virtual prototyping e in generale l'applicazione delle tecnologie digitali al manufacturing, favorendo l'innovazione e la specializzazione dei sistemi manifatturieri nazionali, sul piano della produzione, dell'organizzazione e della distribuzione. I settori/aree considerati strategici a livello regionale ed europeo 8 : TIC Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione: Sviluppo delle tecnologie abilitanti di natura pervasiva, quali le nanotecnologie, i nuovi materiali, la fotonica, le tecnologie per le next generation networks, le tecnologie collegate all Agenda digitale europea. Industria culturale e creativa: sono le attività tipiche del Made in Italy, dello sviluppo dell architettura e dell artigianato, della Comunicazione e Branding, del Design e produzione di stile, di Film, Video, Radio, TV, Libri e Stampa, di Musica, Videogiochi e Software, di Musei, Biblioteche, Archivi e Monumenti storici, di Rappresentazioni artistiche, Intrattenimenti, Convegni e Fiere. Di stretta priorità regionale 9 sono infine i settori/aree: Turismo e impresa dei giacimenti culturali e paesaggistici che valorizzi percorsi agroalimentari e enogastronomici, attività economica di salvaguardia, ma anche di sviluppo, in termini di produzione di valore e di nuova occupazione qualificata. Sviluppo del turismo sostenibile ed accessibile, anche mediante l innalzamento della qualità delle strutture ricettive, il miglioramento dell informazione e la qualificazione delle risorse umane. Esplorazione di nuovi mercati, difesa delle risorse turistiche, innovazione di prodotti, potenziamento sviluppo di nuove rotte aeree, anche low cost, innovazione nelle tecniche di gestione aziendale fortemente orientate all utilizzo delle e-commerce al fine di intercettare le nuove tendenze nell acquisito dei servizi turistici integrati. 7 Dall 'analisi della struttura scientifica e tecnologica del Paese e dalla lettura degli orientamenti nazionali e comunitari al riguardo, il Miur ha individuato le aree, per ognuna delle quali vuole favorire la nascita e lo sviluppo di un Cluster Tecnologico Nazionale. 8 A tale proposito i riferimenti comunitari sono: Europa 2020: Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva; Iniziativa faro: "Un'agenda europea del digitale"; Iniziativa faro: "Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse"; Libro Verde 27 aprile Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare. I riferimenti a livello regionale sono: Rapporto Statistico 2011 e Rapporto Statistico 2012, Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 2012, POR FSE , Dgr n del 07 agosto 2012 Autorizzazione alla realizzazione dell'agenda Digitale del Veneto. 9 Patto per il Veneto Considerazioni e proposte per il Veneto Venti Venti.

14 ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 14/35 Mercato del lavoro ed effetti della riforma: studi sugli effetti delle più recenti riforme del mercato del lavoro e proposte di miglioramento per favorire maggiore e migliore occupazione. Plusdotazione cognitiva: ricerca nell ambito psicopedagogico volto a definire metodologie efficaci per personalizzare il processo di insegnamento apprendimento e garantire il successo formativo attraverso il potenziamento dei talenti individuali; indagini volte a promuovere, in ciascuna/o lo sviluppo e la formazione della persona nel rispetto e nel potenziamento delle caratteristiche individuali cognitive, emotive e relazionali. Permanenza in azienda del destinatario Rappresenta un elemento premiante ai fini della valutazione di merito, la permanenza dell assegnista in una o più aziende per almeno il 40% della durata del progetto. La finalità è di permettergli di vivere dall interno e a tempo pieno le problematiche dell impresa, mettere concretamente a frutto il lavoro teorico/concettuale ed incidere sul miglioramento delle pratiche aziendali. In questo senso è auspicabile che le aziende individuate come partner siano di una dimensione sufficiente a garantire tale modalità operativa. Le fasi di ricerca in azienda si potranno sviluppare non necessariamente in una sola impresa ma anche in strutture produttive diverse. Attività di Action Research Possono beneficiare delle attività di action research, per un minimo di 27 e un massimo di 55 ore (per un massimo di 2 esperti tematici) in presenza, le imprese private partner di progetto, di qualsiasi dimensione e settore di attività, con relativa sede operativa nella regione Veneto. L attività di action research può consistere in: analisi e raccolta di informazioni; predisposizione di piani di sviluppo; predisposizione di piani operativi per l introduzione di azioni migliorative; adattamento e personalizzazione di modelli operativi; sostegno all introduzione di innovazioni di processo (organizzative, tecnologiche, ecc.); sostegno all introduzione di innovazioni di prodotto. Suppone un rapporto di collaborazione e di confronto/alleanza fra ricercatori e imprese sia nella fase di definizione del problema, sia nella gestione della concreta attività di ricerca e si fonda sulle seguenti idee: - La ricerca accademica non è neutrale, ma deve diventare agente di cambiamento e sviluppo economico e sociale; - Lo scopo dell action research non è necessariamente di ampliare le conoscenze, ma di risolvere problemi che si presentano nell'ambito di un contesto d impresa; - L'attenzione al contesto ambientale e alle dinamiche sociali, intese sia come possibili elementi del problema che come risorse per il cambiamento; - L'attenzione alla dimensione formativa della ricerca; - La circolarità fra teoria e pratica. Tali attività di action research potranno essere svolte sia nella fase di definizione del problema che nella gestione della concreta attività di ricerca e dovranno prevedere la partecipazione dell assegnista, del tutor accademico, del tutor aziendale ed, eventualmente, di altri lavoratori dell impresa. Incentivi all assunzione Possono beneficiare degli incentivi per l assunzione dei destinatari le imprese private partner di progetto, di qualsiasi dimensione e settore di attività, con sede operativa nella regione Veneto, che assumono i ricercatori destinatari della presente deliberazione.

15 ALLEGATO B Dgr n del 05/07/2013 pag. 15/35 Non possono essere beneficiari gli organismi di diritto pubblico, ovvero gli organismi in tutto o in parte finanziati o controllati dallo Stato o da altro Ente pubblico, aventi personalità giuridica e, seppur costituiti in forma privatistica, istituiti per soddisfare bisogni di interesse generale aventi carattere non industriale o commerciale. I datori di lavoro beneficiari devono possedere i requisiti della normativa in vigore, vale a dire essere in regola con: l'applicazione del CCNL; il versamento degli obblighi contributivi ed assicurativi INPS e INAIL; la normativa in materia di sicurezza del lavoro; le norme che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili (legge 68/99); le normative in materia di lavoro in genere; I datori di lavoro, inoltre, non devono avere in atto sospensioni dal lavoro ovvero non aver proceduto a riduzioni di personale o a licenziamenti collettivi negli ultimi 12 mesi, salvo che l assunzione non avvenga ai fini di acquisire professionalità diverse da quelle dei lavoratori interessati alle predette riduzioni o sospensioni. La concessione dell incentivo, compatibile con la vigente normativa civilistica e fiscale e per un importo non superiore al 30% della retribuzione annua lorda per ogni nuovo assunto è subordinata all assunzione, entro la durata del progetto, dei destinatari che abbiano concluso il percorso di ricerca ed in particolare: - Assunzione a tempo indeterminato: incentivo fino a euro 6.000,00; - Assunzione a tempo determinato di almeno un anno: fino a euro 4.000,00. Ai fini dell ammissibilità dei costi, tali incentivi sono considerati somme forfetarie secondo quanto previsto all art. 11.(3)(b)(iii) del Regolamento (CE) N.1081/2006. Di conseguenza, in caso di mancata realizzazione di una delle condizioni sopra stabilite non verrà riconosciuto alcun contributo. Start up di impresa Il contributo per lo start up di impresa sociale e/o di microimpresa sarà erogato in presenza dei seguenti requisiti: essere costituita nel periodo di durata del progetto; avere, in qualità di titolari e/o soci, uno o più destinatari dei progetti finanziati nell ambito del bando cui si riferisce la presente direttiva; iscrizione alla C.C.I.A.A; atto costitutivo; business plan di ricaduta in ambito produttivo. Per ogni impresa o microimpresa avviata saranno considerate ammissibili, con modalità a costi reali, le seguenti spese: Categoria Spese di avvio Categoria e voci di spesa Voce di spesa Spese di costituzione e registrazione C1.4 Fideiussione B4.5 Spese commerciali (spot video e radio, brochure, locandine, volantini, etc ). C1.4 Macro tipologia di impresa individuale, con più soci autoimpiego Spese ammissibili al FESR

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