PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE. (integrato con il Programma per la Trasparenza ed Integrità)

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1 PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (integrato con il Programma per la Trasparenza ed Integrità)

2 Indice PREMESSE p.3 LE REGOLE DI INTEGRITÀ p.4 IL PIANO PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE IN AD PERSONAM p.6 RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE p.7 ATTIVITA A RISCHIO DI CORRUZIONE p.8 MISURE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE p.9 ATTI NORMATIVI p.11 SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI p.12 PrOGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA p.13 I DATI p.16 DATI SUL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CITTADINI PER I SERVIZI RESI DALL AMMINISTRAZIONE P.21 DATI SULLA POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA P.21 INIZIATIVE IN MATERIA DI TRASPARENZA p.22 PRIVACY E TRASPARENZA p.24 GLI STAKEHOLDER p.25 STATO DI ATTUAZIONE p.26 FASI DI ATTUAZIONE p.27 PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONEE DEL PROGRAMMA p.27 SISTEMA DI MONITORAGGIO INTERNO SULL ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA p.28 2

3 PREMESSE Ai sensi della Legge 190/2012 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione ASP Ad Personam, adotta un Piano triennale di prevenzione della corruzione con la funzione di fornire una valutazione del diverso livello di esposizione dei propri uffici al rischio di corruzione e stabilire gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio. Come precisato dalla Legge 190/12 le disposizioni di prevenzione della corruzione sono attuazione diretta del principio di imparzialità di cui all art. 97 della Costituzione. Ci si riferisce infatti alla corruzione in un accezione ampia che esorbita dai confini tracciati dalla fattispecie penale, comprendendo episodi che si risolvono nella deviazione dall integrità pubblica e dalle regole morali comunemente accettate; sotto quest aspetto la corruzione è dunque da contrastare e prevenire con misure extrapenali operando sul versante prevalentemente amministrativo. Occorre precisare come non sia presente nella legge n. 190/2012 una definizione di corruzione, ma riprendendo quanto affermato nella circolare n. 1 del 25/01/2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica, il concetto di corruzione, ai fini dell ambito di applicazione della legge n. 190 del 2012, deve essere inteso in senso lato, come comprensivo della varie situazioni in cui, nel corso dell attività amministrativa, si riscontri l abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. Le situazioni rilevanti sono quindi evidentemente più ampie della fattispecie penalistica, che, come noto, è disciplinata negli artt. 318, 319 e 319 ter, c.c., e sono tali da comprendere non solo l intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione disciplinati nel titolo II, capo I, del codice penale, ma anche le situazioni in cui a prescindere dalla rilevanza penale venga in evidenza un malfunzionamento dell amministrazione a causa dell uso a fini privati delle funzioni attribuite. Al fine di comprendere la reale portata della norma, al concetto di corruzione deve affiancarsi quello di vantaggio privato : con tale termine, infatti, il legislatore non ha evidentemente inteso riferirsi ai meri benefici economici derivanti dall abuso del potere, ma a qualsiasi tipo di utilità che al soggetto titolare di tale potere potrebbe derivare dal suo scorretto esercizio. Tale precisazione conferisce alla norma un raggio di azione molto ampio ed evidenzia la necessità che la stessa venga specificata in maniera diversa a seconda dell esperienza e delle attività poste in essere da ciascuna pubblica amministrazione attraverso i vari piani triennali. La prevenzione è invece trattata in un importante comunicazione della Commissione europea (COM/2003/0317), ove sono riportati alcuni principi per migliorare la lotta alla corruzione, tra cui: la previsione di una posizione specifica di dirigenti e responsabili dei processi decisionali; l istituzione di appositi organismi di lotta contro la corruzione competenti e visibili; 3

4 la piena accessibilità e meritocrazia nella gestione degli incarichi pubblici; l adozione di strumenti di gestione della qualità e di norme di controllo e di vigilanza; la promozione di strumenti di trasparenza; l adozione di codici di condotta; lo sviluppo di sistemi di protezione per chi denuncia l illecito; l introduzione di norme chiare e trasparenti in materia di finanziamento ai partiti e controllo finanziario esterno. Sulla scorta della legge n.190/2012 e come evidenziato anche nella Circolare n. 1/2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica, le strategie di prevenzione e contrasto della corruzione discendono dall azione sinergica di tre soggetti: il Comitato Interministeriale, con il compito di fornire gli indirizzi attraverso l elaborazione delle linee guida; il Dipartimento della funzione pubblica, soggetto promotore delle strategie di prevenzione e coordinatore della loro attuazione; la CIVIT, che, nelle vesti di autorità nazionale anticorruzione, si occupa di funzioni di raccordo con le altre autorità ed esercita poteri di vigilanza e controllo per la verifica dell efficacia delle misure di prevenzione adottate dalle amministrazioni nonché sul rispetto della normativa in materia di trasparenza. Venendo più specificamente alle misure di prevenzione della corruzione, in via generale, risulta dunque opportuno moltiplicare le barriere interne alle amministrazioni pubbliche al rischio che fenomeni di maladmnistration e di corruzione in senso stretto possano verificarsi e diffondersi. Come è stato già osservato nel Rapporto del Governo la corruzione in italia. Per una politica di prevenzione del 22/10/2012, il diffondersi dei fatti corruttivi è meno probabile in quei contesti nei quali più elevati sono gli standard morali, il senso civico, lo spirito di corpo e il senso dello Stato dei funzionari; questi sono concetti che possono riassumersi nella nozione di cultura dell integrità per la quale si rimanda al paragrafo seguente. Da questa considerazione dipende il ruolo primario da assegnare al rafforzamento delle regole di integrità degli agenti pubblici nel contrasto all illegalità, avvalorato da un esercizio distaccato e imparziale delle funzioni che si assumeranno, non per ragioni di appartenenza o per collegamenti di tipo fiduciario, ma in posizione di eguaglianza e sulla base del merito accertato; Da questo punto di vista l Amministrazione è infatti impegnata ad intervenire tempestivamente su quei fatti prodromici alla corruzione, che benchè non penalmente rilevanti, siano tuttavia la premessa di condotte per cui sono applicabili le regole del sistema di responsabilità disciplinare. LE REGOLE DI INTEGRITÀ La più recente disciplina ha per vero già introdotto significative disposizioni e misure in materia di integrità, nozione normativa emersa nell ordinamento italiano soltanto negli ultimi tempi e che può essere definita come la qualità dell agire in accordo con valori e regole morali fondamentali. 4

5 Lo sviluppo di una cultura dell integrità si traduce, secondo la terminologia dell OCSE, nella application of values, principles and norms in the daily operations of public sector organizations, che, come anticipato, vanno anche oltre l attuazione delle misure anticorruzione. L integrità costituisce, infatti, un principio che sottende tanto le politiche di prevenzione della corruzione quanto le misure di etica pubblica, quali, ad esempio, i codici di condotta, le discipline dell incompatibilità e i limiti posti dai conflitti di interesse. In questo senso, il perseguimento degli obiettivi di integrità richiede di valorizzare norme e misure già presenti nell ordinamento; a. Incompatibilità, incandidabilità ed ineleggibilità: nozioni legate al problema del rapporto tra interessi pubblici e privati nella titolarità di uffici pubblici. b. Codici di condotta: sono probabilmente gli strumenti più noti volti a tracciare il contesto entro cui i funzionari pubblici sono tenuti a svolgere i loro doveri, arrivando a definire in modo chiaro i comportamenti inaccettabili. Essi si basano sull idea che sia possibile e opportuno offrire ai dipendenti pubblici alcune regole di comportamento che vadano al di là del rispetto della legge e dell astensione dai reati, collocandosi in quelle zone grigie che separano i comportamenti sicuramente leciti da quelli gravemente sanzionati. c. Responsabilità disciplinare: l esercizio del potere disciplinare può contribuire all azione di prevenzione e contrasto della corruzione e, più in generale, di situazioni di maladministration, chiamando in causa profili di responsabilità individuale di dipendenti pubblici, segnalando comportamenti che, ancorché non penalmente rilevanti, creano condizioni favorevoli alla commissione di violazioni più gravi. d. Trasparenza: è un principio che, nonostante fosse originariamente ancorato ai caratteri e ai limiti dell istituto dell accesso ai documenti amministrativi, di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, assume oggi una diversa e più ampia configurazione, tanto da essere definita nei termini di accessibilità totale ai sensi dell art. 11, decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 e dell art. 1 decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. La trasparenza si traduce nella possibilità per tutti i cittadini di avere accesso diretto all intero patrimonio informativo delle pubbliche amministrazioni, fatti salvi i limiti in materia di tutela della privacy e quelli oggettivi di cui all art. 24 della citata legge sul procedimento amministrativo. In questo senso, la trasparenza costituisce un mezzo fondamentale di prevenzione della corruzione nella misura in cui, portando ad evidenza dati relativi a tutti gli ambiti di intervento delle amministrazioni, consente una forma di rendicontazione dell azione pubblica nei confronti degli stakeholder, e agevola, quindi, sistemi di controllo. Dunque sono due le finalità sottese alla trasparenza che rilevano nella prospettiva della prevenzione del fenomeno corruttivo: 5

6 - la funzionalità delle amministrazioni (efficienza, efficacia ed economicità): il cittadino avendo il diritto di conoscere come l amministrazione usa le risorse che ha a disposizione, quali risultati ottiene e con quali costi; - l imparzialità, atteso che se l amministrazione è trasparente è possibile far emergere vicende di maladministration, di condizionamento improprio nella cura dell interesse pubblico. PER QUANTO RIGUARDA LA TRASPARENZA E L INTEGRITA SI RIMANDA ALL AGGIORMANTO DEL RELATIVO PROGRAMMA TRIENNALE PIU AVANTI RIPORTATO COME ARTICOLAZIONE DEL PRESENTE PIANO (v. pag. 14). IL PIANO PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE IN AD PERSONAM Come disposto dall art.1 comma 9 della L 190/2012 il Piano per la prevenzione e repressione della corruzione e dell illegalità nella Pubblica Amministrazione risponde alle seguenti esigenze: 1. individuare le attività nell ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione; 2. prevedere per le attività nell ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione; 3. prevedere, con particolare riguardo all attività individuate al punto 1, obblighi di informazione nei confronti del responsabile della corruzione che è chiamato a vigilare sul funzionamento e sull osservanza del Piano; 4. individuare misure organizzative per monitorare il rispetto dei termini previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti; 5. monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinita' sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione; 6. individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge; 7. Definire procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti chiamati a operare nei settori più esposti. 6

7 Il presente Piano contiene il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità, come disposto dalle linee di indirizzo del Comitato Interministeriale del 12 marzo 2013 ed è stato redatto in assenza di linee guida nazionali. Potrà pertanto essere aggiornato per recepire eventuali disposizioni in materia. Dopo l approvazione il piano è trasmesso, a cura del Responsabile della Prevenzione, al Dipartimento della Funzione Pubblica e pubblicato sul sito internet dell ASP nell'apposita sezione. RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Il Responsabile della prevenzione della corruzione dell Azienda è stato individuato nella figura del Responsabile dell Ufficio Segreteria che svolge altresì le funzioni di Responsabile della trasparenza, il quale entro il 31 gennaio di ogni anno e comunque ogni qual volta emergano rilevanti mutamenti organizzativi dell amministrazione, provvede all aggiornamento del Piano triennale di prevenzione alla corruzione e lo sottopone al Consiglio di Amministrazione per l approvazione. Le norme prevedono che il responsabile debba: a) elaborare la proposta di piano della prevenzione, che deve essere adottato dall organo di indirizzo politico di ciascuna amministrazione (art. 1, comma 8); b) proporre la modifica dello stesso quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione (art.1, comma 10, lettera a); c) verificare l'efficace attuazione del piano e della sua idoneità (art.1, comma 10, lettera a); d) definire procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione (art.1, comma 8); e) verificare, d intesa con il dirigente competente, l'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito e' più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione (art.1, comma 10, lettera b); f) individuare il personale da inserire nei programmi di formazione sui temi dell etica e della legalità (art.1, comma 10, lettera c). 7

8 ATTIVITÀ A RISCHIO DI CORRUZIONE (C.D. MAPPATURA DEL RISCHIO ) Nel corso del 2013 l Ente focalizzerà la propria attenzione sui seguenti procedimenti connessi ad attività a rischio di corruzione a partire da quelle attività indicate dall art.1 comma 16 della Legge 190/2012 : a) autorizzazione; b) concessione; c) scelta del contraente per l affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163; d) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; e) concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera di cui all'articolo 24 del decreto legislativo n.150 del Nello specifico le attività dell Azienda, che svolge le proprie funzioni nell ambito dei Servizi alla Persona, che possono presentare un elevato rischio di corruzione sono sinteticamente riportate nella tabella seguente: Ufficio coinvolto Ufficio Contratti ed Economato Attività Procedure connesse all affidamento di servizi, forniture o lavori; Gestione contratti di locazione e comodato immobili Procedure connesse al recupero legale crediti; Ufficio Tecnico Ufficio Contabilità e Bilancio Procedure connesse all affidamento di servizi, forniture o lavori; Predisposizione documenti di Bilancio; Rilevazione morosità; Ufficio Personale Concorsi e procedure selettive, progressioni di carriera; 8

9 MISURE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Le misure di carattere generale che l amministrazione ha adottato per prevenire il rischio di corruzione, sulla base di quanto disposto dalla stesse disposizioni della L.190/12 e sulla base delle linee di indirizzo del Comitato Interministeriale per la predisposizione del Piano Nazionale Anticorruzione, che individua i contenuti minimi dei Piani triennali stessi (v.punto 5), si sostanziano nelle seguenti azioni: a. implementazione di un sistema di controlli interni specificamente diretti alla prevenzione e all emersione di vicende di possibile esposizione al rischio corruttivo Al fine della massima trasparenza dell azione amministrativa, con riferimento alle attività a rischio corruzione, i provvedimenti conclusivi relativi ai procedimento amministrativi correlarti devono essere assunti preferibilmente in forma di atto amministrativo; Il Responsabile della corruzione al fine di incrementare il sistema dei controlli, può richiedere a chi ha istruito la pratica e/o adottato il provvedimento finale di poter visionare gli atti adottati e di chiedere informazioni aggiuntive verbali o scritte circa le circostanze di fatto e le ragioni giuridiche che sottendono all adozione del provvedimento; b. adozione di adeguati sistemi di rotazione del personale addetto alle aree a rischio, con particolare riferimento alla formazione delle commissioni di gare d appalto e concorsi; Tale misura non può non tenere in considerazione che il personale degli Uffici è numericamente limitato e che le singole professionalità hanno specifiche competenze; c. adozione di misure che garantiscano il rispetto della normativa sulla segnalazione da parte del dipendente di condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza, di cui al comma 51 della legge n. 190, con le necessarie forme di tutela, ferme restando le garanzie di veridicità dei fatti, a tutela del denunciato; d. adozione di misure di controllo dell osservanza da parte dei dipendenti delle norme del codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui al comma 44 della legge n. 190, nonché delle prescrizioni contenute nel Piano Triennale; e. avvio delle necessarie azioni necessarie all effettiva attivazione della responsabilità disciplinare dei dipendenti, in caso di violazione dei doveri di comportamento, ivi incluso il dovere di rispettare le prescrizioni contenute nel presente Piano triennale; f. previsione di verifiche a campione, tramite il Servizio Ispettivo interno, in merito all osservanza delle disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi 9

10 (di cui ai commi 49 e 50 della legge n. 190), anche successivamente alla cessazione del servizio o al termine dell incarico (nuovo comma 16-ter dell articolo 53 del d. lgs. n. 165 del 2001); g. verifica dell attuazione delle disposizioni di legge in materia di autorizzazione di incarichi esterni, così come modificate dal comma 42 della legge n. 190; h. adozione del Programma della Trasparenza (come articolazione dello presente Piano triennale anticorruzione), e costante aggiornamento del sito istituzionale; Il Responsabile della prevenzione della corruzione, che è anche Responsabile della Trasparenza, deve verificare che gli adempimenti vengano svolti correttamente nei tempi previsti e che la pubblicazione sia effettuata regolarmente; i. adozione di specifiche attività di formazione del personale, con attenzione prioritaria al responsabile anticorruzione dell amministrazione e ai funzionari competenti per le attività maggiormente esposte al rischio di corruzione; Il Responsabile della Corruzione individua i dipendenti che hanno l obbligo di partecipare ai programmi di formazione sul tema dei reati contro la pubblica amministrazione ed in particolare dei contenuti della Legge 190/2012; j. integrazione e coordinamento con il Piano triennale della performance (approvato con delibera n. 13 del 19/02/2013 per gli anni 2013/2015); Il ciclo di gestione della performance è il complesso delle fasi e delle attività attraverso le quali si attivano i diversi strumenti e processi del sistema di gestione della performance, al fine di programmarla, misurarla gestirla e valutarla in un periodo temporale determinato. Il Piano della Performance rappresenta il profilo dinamico della trasparenza; esso dunque è strettamente correlato al presente Programma triennale. Con riguardo al punto di cui sopra si evidenzia che tra gli obiettivi strategici definiti dall Azienda nel Piano della Performance 2013/2015, elaborati sulla base del Piano strategico deliberato dell Assemblea dei Soci il 18/10/2012, risulta quello di orientare l organizzazione a creare maggiori collegamenti orizzontali e trasversali ai fini di aumentare i livelli di efficacia ed efficienza dei servizi amministrativi e conseguentemente promuovere maggiori livelli di trasparenza. Infatti l Azienda intende "investire sull'organizzazione", attraverso azioni di miglioramento che investono trasversalmente tutti i settori di attività tramite un ruolo attivo e determinante del personale interno con il quale devono essere periodicamente attivati momenti di confronto e di analisi dei risultati. Il Piano della Performance individua, tra l altro, i progetti operativi da eseguire nell anno in corso, specificando in modo puntuale i soggetti coinvolti, i tempi di attuazione, i risultati attesi e i relativi indicatori per misurarne la realizzazione. 10

11 Ciascun obiettivo del Piano viene monitorato in corso di esercizio e alla fine dell anno verrà effettuata la misurazione e valutazione della performance. I risultati saranno verificabili attraverso standard, indicatori e/o attraverso i giudizi espressi dall'utenza (esempio: questionari di gradimento) e comunque con adeguati sistemi di verifica e controllo. Il Sistema di misurazione e valutazione della performance, predisposto dall O.I.V. (Organismo Indipendente di Valutazione) e approvato dal Consiglio di Amministrazione in data , costituisce l insieme degli strumenti e dei processi utilizzati per definire i criteri di misurazione e valutazione della performance di un organizzazione e delle persone che vi operano, la performance attesa, le modalità di monitoraggio della stessa, le modalità di verifica del raggiungimento e degli eventuali scostamenti tra performance realizzata e performance attesa. La pubblicità dei dati relativi ai servizi erogati e all organizzazione si inserisce in un ottica di continuo miglioramento ed è pertanto legata al ciclo della performance. Importante è evidenziare che per l anno 2013 gli obiettivi operativi individuati sono in gran parte integrati: si delineano infatti come insieme di azioni che attraversano diversi settori, puntano a un obiettivo comune e necessitano di un approccio attuativo unitario e coerente. L idea forza dei progetti è il riferimento a sistemi di verifica coordinati, su vari livelli operativi e trasversali e a un controllo unitario, organico e integrato, in grado di favorirne la gestione e consentire il raggiungimento degli obiettivi nei tempi previsti: Il sistema di verifica delineato costituisce nel suo insieme un valido supporto ai processi decisionali di rilevanza strategica. Molti obiettivi operativi sono orientati alla verifica dell applicazione del nuovo modello organizzativo delle Strutture Assistenziali e alla qualità dell assistenza (al fine di un miglioramento della stessa a beneficio dell'utenza), alla programmazione e verifica delle attività, al monitoraggio delle risorse impiegate, al miglioramento dell efficienza gestionale attraverso l implementazione e lo sviluppo dei sistemi di rilevazione, verifica e controllo in essere e l individuazione di eventuali azioni correttive. Il Piano della Performance 2013/2015, al quale si rinvia, è pubblicato nella sezione Trasparenza, Valutazione e Merito. Il Programma triennale per la trasparenza e l integrità, all interno del ciclo di gestione della performance, garantisce dunque la piena conoscibilità del Piano della performance e del suo stato di attuazione mediante la pubblicazione nella sezione Trasparenza, valutazione e merito all indirizzo: ATTI NORMATIVI DI RIFERIMENTO Con riferimento alle misure per la prevenzione della corruzione sono state individuate le seguenti regole di legalità o integrità, emanate e fatte proprie dall Ente: Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, "Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni; 11

12 Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni (D.M. 28 novembre 2000 G.U. 10 aprile 2001 n. 84); Decreto Legislativo n.33 del 14 marzo 2013 Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte della PA ; Regolamento relativo alla gestione dei Procedimenti Disciplinari (delibera CdA n. 92 del 07/08/2012); Regolamento per i concorsi e la selezione del Personale (delibera CdA n. 95 del 18/11/2009); Regolamento sull ordinamento degli Uffici e dei Servizi (delibera CdA n. 176 del 28/12/2010); Regolamento sull affidamento degli Incarichi (delibera CdA n.63 del 03/09/2009); Regolamento per l accesso ai documenti amministrativi (delibera CdA n. 7 del 30/05/2007); Regolamento per l esecuzione di forniture, servizi e lavori in economia (delibera CdA n. 133 del 22/11/2011); Regolamento di Economato (delibera CdA n.66 del 08/11/2007) e Regolamento di inventario (delibera CdA n. 45 del 16/04/2008); Carta dei servizi (pubblicata nella home page del sito istituzionale) SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Nella prospettiva del contrasto alla corruzione, il tema dei controlli sull organizzazione e sull attività dell Amministrazione si presenta quale campo d indagine che percorre trasversalmente i settori dell attività amministrativa ponendosi, da un lato, come filtro preventivo e dall altro come verifica successiva dell operato degli stessi. I controlli interni all ASP sono ordinati secondo il principio della distinzione tra funzioni di indirizzo e compiti di gestione. L attività di controllo e di valutazione della gestione operativa è volta ad assicurare il monitoraggio e la verifica costante della realizzazione degli obiettivi e della efficace, efficiente ed economica gestione delle risorse, nonché, in generale, l imparzialità ed il buon andamento dell azione amministrativa. Il sistema di controllo interno è strutturato in modo integrato e deve: assicurare, attraverso il controllo di regolarità tecnico-amministrativa, la legittimità e la correttezza dell azione amministrativa; verificare, attraverso il controllo di gestione, l efficacia, l efficienza e l economicità dell azione amministrativa al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi correttivi, il rapporto tra costi e risultati; valutare l adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani e dei programmi dell indirizzo politico; 12

13 assicurare il controllo degli equilibri finanziari ed economici della gestione. Il controllo sulla qualità dei servizi è svolto secondo modalità definite dall Azienda in funzione della tipologia dei servizi e tali da assicurare comunque la rilevazione della soddisfazione dell utente, la gestione dei reclami e il rapporto di comunicazione con i cittadini. Infine, l Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.) svolge un controllo di prima istanza relativamente alla conformità e appropriatezza del ciclo di gestione della performance, compresi gli obblighi di trasparenza, nonché un attività di monitoraggio della sua corretta applicazione. Il servizio Ispettivo nel rispetto delle leggi vigenti espleta funzioni di controllo ai sensi della legge 662/964 finalizzate all accertamento delle disposizioni di cui ai commi da 56 a 65 che regolamentano la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale e le attività esterna che il pubblico dipendente può espletare. PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA L ASP Ad Personam, in coerenza con le disposizioni del Comitato Interministeriale e della CiVIT, adotta il presente aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l integrità che si presenta come un articolazione del Piano per la Prevenzione della Corruzione I contenuti del presente Programma si pone in linea con i precedenti costituendone una conseguente integrazione con l intento di indicare le misure, i modi e le iniziative volti all attuazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente. Allo scopo di garantire: a) un elevato livello di trasparenza; b) la legalità e lo sviluppo della cultura dell integrità. Per quanto concerne il rapporto tra prevenzione della corruzione e attuazione della trasparenza è necessario segnalare la recente approvazione del decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013 Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, che contiene anche norme di raccordo tra il piano di prevenzione della corruzione e il programma triennale della trasparenza. In tale decreto, in particolare si prevede che il programma triennale rappresenta una sezione del piano per la prevenzione sulla base della considerazione che la trasparenza realizza già di per sé una misura di prevenzione consentendo il controllo da parte degli utenti dello svolgimento dell attività amministrativa. Il programma per la trasparenza pertanto deve essere coordinato con il piano per la prevenzione della corruzione in modo da assicurare un azione sinergica ed osmotica tra le misure e garantire la coincidenza tra i periodi di riferimento. La trasparenza, come definita dalla recente normativa all articolo 1 del decreto legislativo n. 33 e prima nel decreto legislativo 150/2009, è intesa come accessibilità totale, delle informazioni concernenti l organizzazione e l attività delle anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui 13

14 siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all'utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell'attività di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità [.] e concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di uguaglianza, di efficienza nell utilizzo delle risorse pubblico, integrità e lealtà nel sevizio della nazione. Essa è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei diritti civili, politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di un amministrazione aperta al servizio della Nazione. La definizione di trasparenza qui fornita appare decisamente più ampia e netta rispetto a quella già presente nella legge n. 241 del 1990 (art. 1) e si rifà al paradigma della libertà di informazione dell open government di origine statunitense, secondo cui tutta la collettività può accedere alle informazioni pubbliche, favorendo in questo modo forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità sanciti dalla Costituzione all art. 97. La trasparenza presenta dunque un duplice profilo: un profilo statico, orientato essenzialmente alla pubblicità di una serie di dati attinenti alle pubbliche amministrazioni per finalità di controllo sociale ed un profilo dinamico, strettamente correlato alla performance. I beneficiari del Programma triennale per la trasparenza e l integrità sono da un lato, i portatori di interesse esterni che sono messi a conoscenza delle attività e delle regole dell amministrazione pubblica con cui interagiscono; dall altro, la stessa Azienda che deve confrontarsi e misurarsi continuamente con le altre amministrazioni pubbliche nell ottica di un miglioramento continuo del servizio pubblico. L adozione di uno schema unitario e standard per la redazione del Programma triennale per la trasparenza e l integrità definito dalle delibere CiVIT consente, a tutti i portatori di interesse, una comparazione tra i dati pubblicati dalle diverse amministrazioni nella sezione Trasparenza, valutazione e merito accessibile dall home page dei propri portali istituzionali. I principali aspetti di novità introdotti prevedono l incremento delle misure di trasparenza per promuovere la cultura della legalità e dell integrità e per prevenire fenomeni corruttivi. ASP AD PERSONAM conferma gli obiettivi già definiti nei precedenti Programmi così come di seguito formulati: 1. uno sviluppo qualitativo e quantitativo delle relazioni con i destinatari dei servizi, con i cittadini e tutti i soggetti comunque interessati, anche attraverso lo sviluppo di forme di partecipazione e collaborazione; 2. un appropriato livello di trasparenza finalizzato a dare adeguata comprensione dell attività dell Azienda alla collettività; 14

15 3. sviluppare la cultura dell integrità dell informazione attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale di dati, informazioni e notizie riguardanti l Azienda; 4. utilizzare strumenti di comunicazione che favoriscano forme di partecipazione dei portatori di interesse e che siano rispettose della tutela della privacy. Lo strumento cardine per darvi attuazione è dunque il Programma triennale per la trasparenza e l integrità, normato dall art. 11 del D. Lgs. 150/2010: esso fa riferimento dunque a tutte quelle iniziative intraprese o da intraprendere per garantire i suddetti obiettivi e un livello massimo di trasparenza applicato anche alle fasi strategiche del ciclo di gestione della performance. La predisposizione del Programma triennale per la trasparenza e l integrità è stata condivisa con l Organismo Indipendente di Valutazione, soggetto che promuove e attesta l assolvimento degli obblighi relativi alla trasparenza e all integrità (art. 14, c. 4 lett. f) e lett. g) del D.lgs n. 150/2009), riservando la possibilità di integrarlo sulla base delle eventuali indicazioni riportate nelle linee guida della Civit alla luce del D.Lgs. n. 33/2013. In conformità alle indicazioni sulla qualità dei dati pubblicati contenute nella delibere della CiVIT, si assicura la pubblicazione dei dati in formato aperto e il rispetto dei seguenti principi secondo modalità che ne consentano l indicizzazione e la rintracciabilità tramite i motori di ricerca WEB ed il loro riutilizzo nel rispetto dei principi sul trattamento dei dati personali: Completezza ed accuratezza: i dati pubblicati corrispondono al fenomeno che si intende descrivere e, nel caso di dati tratti da documenti, questi sono pubblicati in modo esatto e senza omissioni; Comprensibilità: il contenuto dei dati è esplicitato in modo chiaro ed evidente. E assicurata l assenza di ostacoli all usabilità di dati, quali la frammentazione, ovvero la pubblicazione frammentata dei dati in punti diversi del sito; Aggiornamento: per ogni dato viene indicata la data di pubblicazione e di aggiornamento, il periodo di tempo a cui si riferisce; Tempestività: la pubblicazione dei dati avviene in tempi tali perché possa essere utilmente fruita dall utente; 15

16 Pubblicazione in formato aperto: al fine del benchmarking e del riuso, le informazioni e i documenti sono pubblicati in formato aperto, unitamente ai dati quali fonte, anch essi in formato aperto, e raggiungibili direttamente dalla pagina in cui le informazioni di riferimento sono riportate. Il presente Programma è stato aggiornato anche sulla base delle nuove disposizioni introdotte dal decreto legislativo n. 33 del 14 febbraio 2013 recante «Riordino della disciplina sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, da parte delle pubbliche amministrazioni, a norma dell art. 1, comma 35, della legge 6 novembre 2012, n. 190». I DATI La sezione Trasparenza, valutazione e merito presenta attualmente un menù, dal quale è possibile accedere velocemente alle diverse in categorie di dati pubblicati. Cliccando su ciascuna voce del menù è possibile visualizzare una pagina di secondo livello nella quale sono contenute le informazioni cercate o link che permettono di scaricare i file che le contengono. I file sono, come già anticipato, pubblicati in formato aperto. Tale struttura è oggetto di revisione al fine di conformarla a quanto previsto dalla nuova normativa. La nuova normativa prevede la predisposizione di un link Amministrazione trasparente, posizionato in modo chiaro e visibile sull home page del sito istituzionale e al cui interno siano contenuti i dati, le informazioni e i documenti la cui pubblicazione è prevista dalla stessa normativa. La sezione dei siti istituzionali denominata "Amministrazione trasparente" deve essere organizzata in sotto-sezioni all'interno delle quali devono essere inseriti i documenti, le informazioni e i dati elencati dal decreto. Le sotto-sezioni di primo e secondo livello e i relativi contenuti sono indicati nella Tabella allegata al Decreto n. 33/13 e di seguito riportata integralmente: Denominazione sotto-sezione 1 livello Disposizioni generali Organizzazione 16 Denominazione sotto-sezione 2 livello Contenuti (riferimento al decreto) Programma per la Trasparenza e l'integrità art. 10, c. 8, lett. a) Atti generali art. 12, c. 1, 2 Oneri informativi per cittadini e imprese art. 34, c. 1, 2 Organi di indirizzo politico-amministrativo Sanzioni per mancata comunicazione dei dati art. 47 art. 13, c. 1, lett. a) art. 14 Rendiconti gruppi consiliari regionali, provinciali, art. 28, c. 1 Articolazione degli uffici art. 13, c. 1, lett. b), c) Telefono e posta elettronica art. 13, c. 1, lett. d) Consulenti e collaboratori art. 15, c. 1, 2 Personale Incarichi amministrativi di vertice Dirigenti art. 15, c. 1, 2 art. 41, c. 2, 3 art. 10, c. 8, lett. d) art. 15, c. 1, 2, 5 art. 41, c. 2, 3

17 Posizioni organizzative art. 10, c. 8, lett. d) Dotazione organica art. 10, c. 1, 2 Personale non a tempo indeterminato art. 17, c. 1, 2 Tassi di assenza art. 16, c. 3 Incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti art. 18, c. 1 Contrattazione collettiva art. 21, c. 1 Contrattazione integrativa art. 21, c. 2 OIV art. 10, c. 8, lett. c) Bandi di concorso art. 19 Performance Enti controllati Attività e procedimenti Provvedimenti Piano della Performance art. 10, c. 8, lett. b) Relazione sulla Performance art. 10, c. 8, lett. b) Ammontare complessivo dei premi art. 20, c. 1 Dati relativi ai premi art. 20, c. 2 Benessere organizzativo art. 20, c. 3 Enti pubblici vigilati Società partecipate Enti di diritto privato controllati 17 art. 22, c. 1, lett. a) art. 22, c. 2, 3 art. 22, c. 1, lett. b) art. 22, c. 2, 3 art. 22, c. 1, lett. c) art. 22, c. 2, 3 Rappresentazione grafica art. 22, c. 1, lett. d) Dati aggregati attività amministrativa art. 24, c. 1 Tipologie di procedimento art. 35, c. 1, 2 Monitoraggio tempi procedimentali art. 24, c. 2 Dichiarazioni sostitutive e acquisizione d'ufficio dei dati art. 35, c. 3 Provvedimenti dirigenti art. 23 Provvedimenti organi indirizzo-politico art. 23 Controlli sulle imprese art. 25 Bandi di gara e contratti art. 37, c. 1, 2 Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici Bilanci Beni immobili e gestione patrimonio Criteri e modalità art. 26, c. 1 Atti di concessione art. 26, c. 2 art. 27 Bilancio preventivo e consuntivo art. 29, c. 1 Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio art. 29, c. 2 Patrimonio immobiliari art. 30 Canoni di locazione o affitto art. 30 Controlli e rilievi sull'amministrazione art. 31, c. 1 Servizi erogati Pagamenti dell'amministrazione Carta dei servizi e standard di qualità art. 32, c. 1 Costi contabilizzati art. 32, c. 2, lett. a) art. 10, c. 5 Tempi medi di erogazione dei servizi art. 32, c. 2, lett. b) Liste di attesa art. 41, c. 6 Indicatore di tempestività dei pagamenti art. 33 IBAN e pagamenti informatici art. 36 Opere pubbliche art. 38 Pianificazione e governo del territorio art. 39 Informazioni ambientali art. 40

18 Strutture sanitarie private accreditate Interventi straordinari e di emergenza Altri contenuti art. 41, c. 4 art. 42 I dati oggetto di pubblicazione da parte di Ad Personam saranno, nell ambito di quelli riportati dalla normativa di riferimento, quelli coerenti con la natura giuridica dell Azienda e con le funzioni che essa svolge nell ambito dei servizi rivolti alla popolazione anziana. In ogni sotto-sezione possono essere comunque inseriti altri contenuti, riconducibili all'argomento a cui si riferisce la sotto-sezione stessa, ritenuti utili per garantire un maggior livello di trasparenza. Eventuali ulteriori contenuti da pubblicare ai fini di trasparenza e non riconducibili a nessuna delle sotto-sezioni indicate devono essere pubblicati nella sotto-sezione "Altri contenuti". La pubblicazione, all interno della sezione Amministrazione trasparente, del Programma triennale per la trasparenza e l integrità nonché del prospetto riepilogativo e degli stati di attuazione, è stata prevista in un formato aperto (PDF) che ne permette l agevole download e l utilizzo da parte degli interessati, così come raccomandato dalla CiVIT. Le versioni precedenti verranno lasciate a disposizione sul sito e rese accessibili tramite link. Relativamente all usabilità dei dati si vuole favorire la qualità della pubblicazione affinché i cittadini e gli stakeholder possano accedere in modo agevole alle informazioni e ne possano comprendere il contenuto. L Azienda si impegna ad individuare, nel rispetto dei principi di uguaglianza e di non discriminazione, misure e strumenti di comunicazione adeguati a raggiungere il numero più ampio di cittadini e di stakeholder e ad adoperarsi per favorire l accesso ai dati anche a soggetti che non utilizzano le tecnologie informatiche. Nel caso in cui risulti necessario pubblicare nella sezione "Amministrazione trasparente" informazioni, documenti o dati che sono già pubblicati in altre parti del sito internet, sarà possibile inserire, all'interno della sezione "Amministrazione trasparente", un collegamento ipertestuale ai contenuti stessi, in modo da evitare duplicazione di informazioni all'interno del sito dell'amministrazione. L'utente deve comunque poter accedere ai contenuti di interesse dalla sezione "Amministrazione trasparente" senza dover effettuare operazioni aggiuntive. Di seguito si riporta il prospetto riepilogativo dei dati che, in ottemperanza ai dettami delle delibere CiVIT n. 105/2010 e n. 2/2012, l Azienda ha attualmente pubblicato nella sezione Trasparenza, valutazione e merito del sito istituzionale i cui contenuti verranno riorganizzati secondo le indicazioni di cui sopra nel nuovo link Amministrazione trasparente L ASP, inoltre, ha provveduto alla pubblicazione di ulteriori dati ritenuti utili a garantire un adeguato livello di trasparenza, (es. Bilancio Sociale) così come si evince dagli stati di attuazione pubblicati nella sezione Trasparenza valutazione e merito. 18

19 DATI FONTE NORMATIVA STATO DI PUBBLICAZIONE Curricula, retribuzioni compensi ed indennità di coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico Art. 11 c. 8 lett. h) del D.lgs n. 150/2009 Trasparenza Valutazione e Merito Curricula dei dirigenti e dei titolari di posizione organizzativa Retribuzioni dei dirigenti, con specifica evidenza sulle componenti variabili della retribuzione e delle componenti legate alla valutazione di risultato Nominativo e Curriculum dell Organismo indipendente di valutazione Dati relativi ad incarichi e consulenze esterne L ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e l ammontare dei premi effettivamente distribuiti Programma triennale per la trasparenza e l integrità e il relativo stato di attuazione Piano della performance Relazione sulla performance L analisi dei dati relativa al grado di differenziazione Art. 11 c. 8 lett. f) del D.lgs n. 150/2009 Art. 11 c. 8 lett. g) del D.lgs n. 150/2009 Art. 11 c. 8 lett. e) del D.lgs n. 150/2009 Art. 11 c. 8 lett. i) del D.lgs n. 150/2009 Art. 11 c. 8 lett. c) del D.lgs n. 150/2009 Art. 11 c. 8 lett. a) del D.lgs n. 150/2009 Art. 11 c. 8 lett. b) del D.lgs n. 150/2009 Art. 11 c. 8 lett. b) del D.lgs n. 150/2009 Art. 11 c. 8 lett. d) del D.lgs n. 150/ Trasparenza Valutazione e Merito Trasparenza Valutazione e Merito Trasparenza Valutazione e Merito Trasparenza Valutazione e Merito Pubblicato in occasione dell erogazione dei premi Trasparenza Valutazione e Merito Presente sul sito aziendale alla sezione: Trasparenza Valutazione e Merito Presente sul sito aziendale alla sezione: Trasparenza Valutazione e Merito Presente sul sito aziendale alla sezione:

20 nell utilizzo della premialità dei dipendenti Informazioni sulla Art. 40-bis del D.lgs n. contrattazione decentrata 165/2001 come modificato dall art. 68 del D.lgs n. 150/2009 Tassi di assenza e maggior Art. 21 c. 1 Legge n. presenza del personale 69/2009 Codice disciplinare Art. 55 c. 2 del D.lgs n. 165/2001 come modificato dall art. 68 del D.lgs n. 150/2009 Aspetti dell organizzazione Art. 54 c. 1 lett. a) del dell Azienda: Organigramma D.lgs n. 82/2005 Indicazione dei Responsabili Art. 54 c. 1 lett. b) del del procedimento per D.lgs n. 82/2005 categoria di procedimenti art 5 L. 241/1990 Elenco completo delle caselle Art. 54 c. 1 lett. d) del di posta elettronica istituzionali D.lgs n. 82/2005 attive, specificando se trattasi di posta elettronica certificata Indicatori dei tempi medi di Art. 23 c. 5 Legge n. pagamento relative agli 69/2009 acquisti di beni e servizi Informazioni circa la Art. 11 D.lgs n. 150/2009 dimensione della qualità dei servizi Elenco bandi di gara Art. 54 c. 1 lett. f) del D.lgs n. 82/2005 Elenco bandi di concorso Art. 54 c. 1 lett. f) del D.lgs n. 82/2005 Dati relativi alla c.d. Art. 18 del d.l Amministrazione Aperta 2012 n. 83, convertito in Trasparenza Valutazione e Merito Trasparenza Valutazione e Merito Trasparenza Valutazione e Merito Pubblicato sul sito istituzionale Trasparenza Valutazione e Merito Da pubblicare PEC Trasparenza Valutazione e Merito Carta dei servizi (v. Carta Servizi, paragrafo 7.6. Fattori e Indicatori di Qualità); GARE CONCORSI 20

21 relativi a concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari alle imprese e l'attribuzione dei corrispettivi e dei compensi a persone, professionisti, imprese ed enti privati e comunque di vantaggi economici di qualunque genere. L. 7/08/12, n. 134 Trasparenza Valutazione e Merito DATI SUL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CITTADINI PER I SERVIZI RESI DALL AMMINISTRAZIONE Particolare attenzione è rivolta all analisi dei bisogni e delle aspettative degli stakeholder nonché del grado di soddisfazione per i servizi resi. L ASP si è attivata in tal senso attraverso diversi strumenti: indagini e questionari; pubblicazione dei risultati dei questionari di gradimento; segnalazioni on line - implementazione dei servizi di comunicazione esterna; La redazione della Customer Satisfaction, al cui adempimento si provvede annualmente rappresenta lo strumento fondamentale per la verifica ed il monitoraggio della soddisfazione complessiva espressa sui servizi erogati, sulla loro qualità e sulla loro efficacia. Inoltre, gli indici di gradimento espressi costituiscono uno stimolo al continuo miglioramento e rappresentano la percezione che gli ospiti e famigliari hanno delle Strutture assistenziali. I risultati di tale indagine, pubblicati sul sito istituzionale dell azienda, rappresentano il più importante meccanismo di feedback per monitorare il corretto funzionamento della didattica e costituiscono un contributo ai processi decisionali degli organi di governo per l ottimizzazione della sua organizzazione. DATI SULLA POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA L indirizzo della caselle di posta elettronica certificata PEC attive è consultabile direttamente dalla home page, nell apposito spazio identificato dall etichetta PEC raggiungibile all indirizzo INIZIATIVE IN MATERIA DI TRASPARENZA Fornire ai cittadini e ai portatori di interesse opportunità e spazi di confronto e approfondimento contribuisce a creare una cultura della trasparenza e dell integrità che l Azienda Ad Personam intende garantire attraverso sia la pubblicazione di dati che attraverso la promozione 21

22 di iniziative dedicate. L Amministrazione, accogliendo l auspicio contenuto nella delibera Civit (150/2010), ha attuato e, in continuità con i Programmi precedenti, continuerà ad attuare le seguenti iniziative: Iniziativa Destinatari Risultato INIZIATIVE DESTINATARI RISULTATO Sito istituzionale : adeguamento contenuti Decreto Trasparenza n. 33/2013: Amministrazione trasparente costante aggiornamento di modulistica a rilevanza esterna disponibile in apposita sezione del sito Cittadini e utenti Struttura link Amministrazione trasparente Il principale obiettivo è di migliorare la qualità delle informazioni on-line e dei servizi digitali attraverso una semplificazione della comunicazione tra i cittadini e Azienda. costante aggiornamento nella sezione Eventi e Comunicazioni sulla home page del sito istituzionale di notizie ed informazioni utili relative anche ai Servizi; Monitoraggio costante delle impostazione del sito e delle informazioni contenute attraverso la Bussola della Trasparenza ( Previsione di attività formative relativa a: - Prevenzione della corruzione / cultura Personale dipendente 22 Acquisizione di nozioni e casi pratici che possano aiutare, in un ottica preventiva e correttiva, ad individuare aree sensibili e

23 dell integrità. comportamenti a rischio. - Comunicazione per migliorare il servizio con l utenza - Utilizzo degli strumenti informatici Tavoli di lavoro: - In materia di prevenzione alla corruzione, integrità e trasparenza. - Per l identificazione dei processi, studio e miglioramento delle procedure, al fine di migliorare i rapporti con l utenza.l formulari Forme di comunicazione e coinvolgimento dei cittadini (questionari, opuscoli, modulistica, FAQ, Pubblicazione Carta dei Servizi, e suo aggiornamento) Personale dipendente integrità, in particolare enti di piccole dimensioni e poco strutturati. Cittadini e utenti Analisi dello stato attuale dei processi Mettere a disposizione idee, modelli, documenti da utilizzare per gli adempimenti previsti dalla legge in materia di trasparenza e integrità e corruzione. Ottenere i feedback da parte degli utenti per individuare le aree a maggiore rischio di mancata trasparenza e integrità (questionari, spazio segnalazioni). Facilitare la reperibilità ed uso delle informazioni contenute nel sito dell Azienda. Migliorare il servizio offerto Link segnalazioni e reclami Cittadini e utenti Questa sezione consente di ricevere, tramite un servizio on line, segnalazioni/richieste da parte dei cittadini e utenti. e dare spazio e rispondere ai suggerimenti e feedback pervenuti. I dati verranno trattati in conformità alle normative vigenti in materia di 23

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