Piano di Assetto del Territorio

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1 Comune di Isola della Scala Provincia di Verona Procedimento Piano di Assetto del Territorio Responsabile Arch. Berto Bertaso Procedura Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) Fase Approvazione Elaborati Piano di Monitoraggio Dott. Antonio Buggin Arch. Loretta Scarabello Gennaio 2015

2 Indice 1. Il monitoraggio del Piano 1.1 Il sistema di indicatori 2. Le Matrici ambientali 2.1 Aria Riferimenti normativi Rete di monitoraggio Indicatori di sintesi Qualità dell aria Biossido di zolfo Ossido di carbonio Biossido di azoto Ozono Polveri sottili Idrocarburi policiclici aromatici Elementi in tracce nel PM Inventario INEMAR 2.2 Acqua Riferimenti normativi Indicatori di sintesi Stato di qualità delle acque Acque superficiali Livello di Inquinamento da Macrodescrittori Stato chimico Monitoraggio degli inquinanti specifici LIMeco Classificazione quadriennio Acque a specifica destinazione Acque sotterranee Stato Quantitativo Stato chimico puntuale Concentrazione di nitrati Acque potabili Qualità delle risorse idriche Acque reflue urbane Conformità degli agglomerati ai requisiti di collettamento 2.3 Suolo Indicatori di sintesi Uso del suolo Diminuzione della superficie agraria utile Il Verde pubblico Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 2

3 2.5 Biodiversità Le Aree Protette Rete Natura Aree Naturali Minori Indicatori di sintesi La Rete Ecologica 2.6 Paesaggio Indicatori di sintesi Il Paesaggio protetto Le Aree tutelate I Beni storico-culturali 2.7 Agenti fisici Inquinamento elettromagnetico Elettrodotti Impianti fissi per telecomunicazioni Radioattività Rete regionale di radioattività Radioattività naturale Rumore Piano di Classificazione Acustica Comunale Inquinamento luminoso Il Piano Regionale di Prevenzione dell Inquinamento Luminoso e il Piano Comunale dell Illuminazione Pubblica 2.8 Popolazione Evoluzione della popolazione nel lungo e breve periodo L evoluzione della popolazione e delle famiglie La struttura della popolazione Popolazione straniera Flusso migratorio della popolazione Movimento naturale della popolazione Indicatori demografici 2.9 Rifiuti Produzione di rifiuti urbani Produzione di RU pro capite La Raccolta Differenziata Lo smaltimento dei rifiuti Gli impianti di gestione di RU Centri attrezzati per la raccolta differenziata Discariche 3. Schede di monitoraggio Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 3

4 1. Il monitoraggio del Piano L articolo 10 della Direttiva 2001/42/CE stabilisce che Gli stati membri controllano gli effetti ambientali significativi dell'attuazione dei piani e dei programmi al fine, tra l altro, di individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti ed essere in grado di adottare le misure correttive che ritengono opportune. Il controllo degli effetti ambientali derivanti dall attuazione del Piano e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, avvengono attraverso la definizione del Sistema di monitoraggio. L attività di monitoraggio rappresenta quindi, lo strumento attraverso il quale la Pubblica Amministrazione può verificare con cadenza periodica la coerenza tra le azioni realizzate in attuazione delle scelte di Piano e gli obiettivi di miglioramento della sostenibilità generale che ci si è posti in fase di redazione. I Rapporti di monitoraggio rappresentano documenti di pubblica consultazione che l amministrazione responsabile deve emanare con una periodicità variabile dai tre ai cinque anni o contestualmente alla pubblicazione della proposta di piano triennale delle opere pubbliche. La Commissione regionale VAS, nel parere n. 75 del 3 agosto 2012 relativo alla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Isola della Scala, indicava in tre anni il tempo massimo in cui cadenzare la redazione dei rapporti di monitoraggio. Il monitoraggio trova attuazione nella misurazione periodica di indicatori appositamente selezionati, individuati al paragrafo seguente. 1.1 Il sistema di indicatori Gli indicatori si distinguono in indicatori di monitoraggio dello stato dell ambiente e indicatori di monitoraggio degli effetti del Piano. La prima tipologia è utilizzata per la stesura dei rapporti sullo stato dell ambiente, sono definiti indicatori descrittivi, utilizzati nell elaborazione del Quadro Conoscitivo e fanno riferimento al gruppo di indicatori utilizzati dalle Agenzie regionali per descrivere lo stato dell ambiente. Nello specifico, gli indicatori che verificano l evoluzione dello stato di qualità dell ambiente sono resi disponibili da ARPAV e i risultati del monitoraggio sono stati confrontati con gli obiettivi di protezione ambientale definiti a livello nazionale e comunitario. Il secondo tipo, gli indicatori prestazionali o di controllo, ha lo scopo di verificare lo stato di attuazione degli interventi stabiliti nel Piano. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 4

5 È possibile che alcuni indicatori utilizzati per verificare lo stato dell ambiente si dimostrino utili per valutare le azioni di piano. In questo modo si garantisce l osservazione costante nel tempo dei dati trattati durante la fase conoscitiva. Nella scelta degli indicatori sono state individuate le matrici che hanno presentato alcune criticità (ad esempio Aria, Acqua) o che sono coinvolte nelle azioni del Piano (Suolo). In alcuni casi, il raggiungimento di certi valori non dipende dalle azioni del Piano ma da variabili esterne (come ad esempio l inquinamento atmosferico dipende anche dalle condizioni climatiche). Il sistema di indicatori per il Piano di Monitoraggio del comune di Isola della Scala è stato individuato in base alla disponibilità dei dati analitici e in riferimento a dati provenienti da fonti identificabili. La caratteristica degli indicatori di monitoraggio è che sono certi, costruiti su dati obiettivi e misurabili. Di seguito sono sintetizzati gli indicatori utilizzati per ogni matrice, le finalità del monitoraggio, gli Enti cui fare riferimento per l acquisizione dei dati. ARIA Indicatore u.m. Obiettivi di protezione ambientale Fonte dati Periodicità monitoraggio SO 2 µg/m 3 ARPAV Annuale CO 2 mg/m 3 Livelli di qualità dell aria che ARPAV Annuale NO non comportino rischi per la x µg/m 3 ARPAV Annuale salute umana e per PM 10, PM 2,5 µg/m 3 l ambiente. (D.Lgs. ARPAV Annuale IPA µg/m 3 155/2010) ARPAV Annuale Elementi in tracce nel PM µg/m 3 ARPAV Annuale Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 5

6 ACQUA Acque superficiali Acque a specifica destinazione Acque sotterranee Acque potabili Acque reflue Indicatore u.m. Obiettivi di protezione ambientale Fonte dati Periodicità monitoraggio LIM % sat, mg/l, µg/l D.Lgs. 152/1999 ARPAV Annuale Stato Chimico mg/l, µg/l ARPAV D.L. 152/2006 LIMeco mg/l, µg/l Entro il 22 dicembre ARPAV Inquinanti specifici mg/l, µg/l 2015: Stato di qualità ARPAV ambientale buono Stato Ecologico Varie ARPAV Conformità alla Vita dei Pesci Stato Quantitativo Annuale (valutazione sul triennio) Varie D.Lgs. 152/06 ARPAV Annuale Equilibrio livello/portata D.L. 152/2006 Entro il 22 dicembre 2015: Stato di qualità ambientale buono ARPAV Annuale Stato Chimico mg/l, µg/l ARPAV Annuale Concentrazione NO 3 mg/l Dir. 91/676/CEE ARPAV Annuale Concentrazione di NO 3 µg/m 3 Dir. 91/676/CEE ARPAV Annuale Qualità acque potabili Varie D.Lgs. 31/01 ARPAV Annuale Conformità agglomerati al collettamento Ab, n. D.Lgs. n. 152/2006 AATO Comune Ente gestore Annuale SUOLO Indicatore u.m. Fonte dati Obiettivi di protezione ambientale Periodicità monitoraggio Uso del suolo Intensità di impermeabilizzazione Diminuzione della superficie agraria utile Dotazione verde pubblico Verde urbano pubblico pro capite Km 2 ha Comune % Comune % Comune SAU/STC % Comune Km 2 ha Adottare soluzioni che comportino il minor consumo di suolo. Adottare soluzioni che comportino il minor consumo di suolo. Riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali e sul suolo a destinazione agricola e forestale. Riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali e sul suolo a destinazione agricola e forestale. Triennale Triennale Triennale Triennale Comune Miglioramento della qualità della vita nelle zone urbane. Triennale m 2 /ab Comune Miglioramento della qualità della vita nelle zone urbane. Triennale Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 6

7 BIODIVERSITÀ Indicatore u.m. Fonte dati Obiettivo Periodicità monitoraggio Consumo di suolo naturale/seminaturale Interventi di rinaturalizzazione dei corsi d acqua Superficie occupata in aree tutelate, aree agricole di pregio, boschi Aree di ricostruzione ambientale/superficie totale (Rete Ecologica) % sul totale di nuove urbanizzazioni Km, m del corso d acqua m 2 Comune Comune Consorzio di Bonifica Comune % Comune Adottare soluzioni che comportino il minor consumo di suolo Funzionalità ecologica dei corsi d acqua Funzionalità delle connessioni ecologiche Riduzione della perdita di biodiversità Adottare soluzioni di riqualificazione ambientale ed ecologica Triennale Triennale Triennale Triennale PAESAGGIO Indicatore u.m. Fonte dati Obiettivo Periodicità monitoraggio N. e Superficie di edifici/beni di interesse storico, artistico, monumentale D.L. 42/2004 Aree a tutela paesistica D.L. 42/2004, R.D. 1755/1933 N. m 2 % su STC Ha % su STC Comune Comune Tutela degli elementi di pregio storico, architettonico, artistico Ripristino e conservazione delle aree di valore paesaggistico Triennale Triennale Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 7

8 AGENTI FISICI Tema Indicatore u.m. Fonte dati Obiettivi di protezione ambientale Periodicità monitoraggio Inquinamento elettromagnetico Inquinamento acustico Inquinamento luminoso Superficie comunale soggetta a vincolo urbanistico linee di alta tensione % popolazione potenzialmente esposta CEM Siti sensibili n. di superamenti della Soglia di attenzione Distanza rispetto 0,2µT % Km 2 Comune Obiettivo di qualità 3µT Valore di attenzione 10µT % Comune ARPAV n. ARPAV Distanza rispetto 0,2µT Obiettivo di qualità 3µT Valore di attenzione 10µT Distanza rispetto 0,2µT Obiettivo di qualità 3µT Valore di attenzione 10µT Annuale Annuale Annuale N. Stazioni Radio Base n. ARPAV DPCM 8/7/2003 Annuale N. superamenti limite 6V/m in SRB controllate n. ARPAV Valore di attenzione/obiettivo di qualità di 6 V/m Annuale N. superamenti limiti acustici n. Comune Riduzione dell esposizione al Annuale N. risanamenti acustici n. Comune rumore Annuale PICIL - Nuova illuminazione pubblica Kw Comune Contenimento dell inquinamento luminoso Annuale Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 8

9 POPOLAZIONE Indicatore u.m. Fonte dati Obiettivi di protezione ambientale Periodicità monitoraggio Numero abitanti n. ISTAT Comune Densità popolazione Ab/km 2 ISTAT Comune Famiglie n. Saldo migratorio n. Saldo naturale n. Stranieri n. Stranieri su popolazione totale % Indice di vecchiaia % Indice di dipendenza % Indice di ricambio della popolazione in età attiva Indice di struttura della popolazione in età attiva % % Tasso di natalità Tasso di mortalità ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune Riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali e sul suolo a destinazione agricola e forestale. Numero di famiglie Dinamica tra la popolazione residente e trasferimenti da/verso altri comuni Rapporto tra il numero di nascite e decessi Numero di stranieri residenti nel comune Rapporto tra la popolazione locale e straniera L Indice di Vecchiaia indica il grado d invecchiamento della popolazione Rapporto tra persone che in via presuntiva non sono autonome P+65 e P0-14 e persone che si presume debbano sostenerli con la loro attività P15-64 L IR indica se la popolazione che sta per entrare nell età attiva (P15-19) trova lavoro non solo in funzione dell espansione economica, ma anche in funzione dei posti che sono resi disponibili da chi esce dal mercato del lavoro (P60-64) L IS indica il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa Numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti Numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale RIFIUTI URBANI Indicatore u.m. Fonte dati Obiettivi di protezione ambientale Periodicità monitoraggio Rifiuti urbani prodotti Produzione pro capite di rifiuti urbani Raccolta differenziata Kg/anno Kg/ab % Ente gestore ARPAV Ente gestore ARPAV Ente gestore ARPAV Ridurre la quantità dei rifiuti prodotti Ridurre la quantità dei rifiuti prodotti Il D.L. 152/06 (art. 205) stabilisce per l anno 2012 una RD di almeno il 65%. Il Piano Regionale di Gestione di RU e RS, prevede il raggiungimento del 70% al Annuale Annuale Annuale Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 9

10 2. Le Matrici ambientali 2.1 Aria L inquinamento atmosferico è definito dalla normativa italiana come ogni modificazione dell aria atmosferica, dovuta all introduzione nella stessa di una o di più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da ledere o da costituire un pericolo per la salute umana o per la qualità dell ambiente oppure tali da ledere i beni materiali o compromettere gli usi legittimi dell ambiente. 1 Le cause principali dell inquinamento dell aria sono riconducibili alle emissioni in atmosfera di sostanze, derivanti da diverse fonti di origine antropica (trasporto stradale, processi industriali e per la produzione energetica, impianti per il riscaldamento, uso di solventi, smaltimento e trattamento dei rifiuti); talvolta le condizioni meteorologiche possono influenzare negativamente le concentrazioni degli inquinanti, come nel caso di periodi di siccità o in condizioni di calma di vento Riferimenti normativi La normativa di riferimento è costituita dal D.Lgs. 155/2010, in attuazione della Direttiva 2008/50/CE riguardante la Qualità dell aria ambiente e per un aria più pulita in Europa. Tale Decreto, entrato in vigore il 30 settembre 2010 in sostituzione della normativa precedente (Legge Quadro D.Lgs. 351/99, DM 60/2002, D.Lgs. 183/2004, D.Lgs. 152/2007, DM 261/2002), regolamenta i livelli in aria-ambiente di biossido di zolfo, biossido di azoto, ossidi di azoto, monossido di carbonio, particolato (PM 10 e PM 2,5 ), benzene, ozono e le concentrazioni di metalli (piombo, cadmio, nichel, arsenico) e B(a)P nel particolato. Il D.Lgs.155/2010 è stato recentemente integrato e aggiornato dal Decreto Legislativo n. 250/2012 e il D.M. Ambiente 29 novembre 2012 che, in attuazione del D.Lgs. n.155/2010, individua le stazioni speciali di misurazione della qualità dell aria Rete di monitoraggio La qualità dell aria è costantemente monitorata su tutto il territorio, attraverso la rete regionale di centraline istallate da ARPAV. Nelle tabelle che seguono, sono indicate le centraline di monitoraggio della provincia di Verona. In Tabella 1 sono indicate le stazioni aderenti al Programma di valutazione della qualità dell aria secondo il Decreto Legislativo 155/2010; le altre stazioni indicate in Tabella 2 sono gestite da ARPAV 1 D.L. 3 aprile 2006 n. 152 Parte V Norme in materia di tutela dell aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 10

11 in convenzione con aziende private e sono finalizzate alla valutazione dell impatto di attività industriali specifiche. Stazione Tipologia Parametri analizzati Boscochiesanuova Fondo rurale NO x, O 3, CO, SO 2, PM 10, B(a)P, Pb, Cd, Ni, As Legnago Fondo urbano NO x, O 3, PM 10 San Bonifacio Fondo urbano NO x, SO 2, O 3, PM 10 VR - Cason Fondo suburbano NO x, O 3, PM 10, PM 2,5, B(a)P, Pb, Cd, Ni, As VR - Borgo Milano Traffico urbano NO x, CO, SO 2, PM 10, C 6H 6 Tab. 1. Elenco delle stazioni appartenenti al Programma di Valutazione della qualità dell aria in provincia di Verona (2013) e dei parametri analizzati. Stazione Tipologia Parametri analizzati VR - S. Giacomo Traffico urbano NO x, CO VR - ZAI Traffico urbano NO x, CO VR - Piazza Bernardi Fondo urbano NO x, CO Fumane Industriale NO x, SO 2, PM 10 Tab. 2. Elenco delle stazioni in convenzione con aziende private gestite da ARPAV in provincia di Verona (2013) e dei parametri analizzati. (Fonte: ARPAV, Relazione annuale della qualità dell aria ai sensi della L.R. n. 11/2001. Anno di riferimento: 2013 ) Indicatori di sintesi Gli indicatori utilizzati per descrivere lo stato della componente Aria sono i seguenti: Biossido di zolfo: normalmente gli ossidi di zolfo presenti in atmosfera sono l anidride solforosa (SO 2 ) e l anidride solforica (SO 3 ), sono anche indicati con il simbolo SO x. Il biossido di zolfo o anidride solforosa, è un gas incolore, irritante, non infiammabile e dall odore pungente, la cui presenza in atmosfera deriva dall ossidazione dello zolfo nel corso dei processi di combustione dei prodotti organici di origine fossile, quali carbone, petrolio e i suoi derivati. Ossido di carbonio: l ossido di carbonio (CO) o monossido di carbonio è un gas incolore, inodore, infiammabile, e molto tossico. Si forma durante le combustioni delle sostanze organiche, quando sono incomplete per difetto di aria (cioè per mancanza di ossigeno). Le fonti antropiche di monossido di carbonio sono rappresentate da tutte le attività che utilizzano combustibili fossili. La sorgente principale è il traffico stradale (motori a benzina - circa 60% su scala nazionale), seguito dall industria metallurgica (16% circa) e dall uso domestico e commerciale (14% circa). Il CO è un inquinante primario che si ossidata lentamente a CO 2, il tempo di permanenza in atmosfera può arrivare a sei mesi. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 11

12 Ozono: l ozono è un gas tossico di colore bluastro, costituito da molecole instabili formate da tre atomi di ossigeno (O 3 ); queste molecole si scindono facilmente liberando ossigeno molecolare (O 2 ) e un atomo di ossigeno estremamente reattivo. Per queste sue caratteristiche l ozono è un energico ossidante in grado di demolire sia materiali organici sia inorganici. L ozono è presente per più del 90% nella stratosfera, dove è prodotto dall ossigeno molecolare per azione dei raggi ultravioletti. In stratosfera costituisce una fascia protettiva nei confronti delle radiazioni UV generate dal sole. Nella troposfera in genere è presente a basse concentrazioni e rappresenta un inquinante secondario particolarmente insidioso. È prodotto nel corso di varie reazioni fotochimiche dagli inquinanti precursori prodotti dai processi di combustione (NO x, idrocarburi, aldeidi). Le condizioni meteorologiche hanno un enorme influenza sull andamento delle concentrazioni. In particolare il verificarsi di intensa radiazione solare, temperatura mite o alta e venti moderati favoriscono la formazione di smog fotochimico e l aumento delle concentrazioni troposferiche di ozono. Ossidi di azoto: gli ossidi di azoto (NO x ) più rappresentativi dal punto di vista dell inquinamento atmosferico sono il monossido di azoto (NO) e il biossido di azoto (NO 2 ), un gas dal colore rossobruno caratterizzato ad alte concentrazioni da un odore pungente e soffocante. Il monossido di azoto si forma in tutti i processi di combustione in cui si raggiungono temperature sufficientemente elevate (>1210 ), indipendentemente dalla composizione chimica del combustibile, poiché l azoto e l ossigeno che lo costituiscono sono naturalmente presenti nell atmosfera. Gli ossidi di azoto contribuiscono alla formazione delle piogge acide, all accumulo di nitrati nel terreno e nelle acque e alla formazione dello smog fotochimico, una particolare condizione di inquinamento atmosferico prodotto da un sistema di reazioni fotochimiche indotte dai raggi UV con conseguente formazione di inquinanti secondari quali l ozono, perossiacetil nitrato (PAN), perossibenzoil nitrato (PBN), aldeidi e particelle carboniose che entrano nella composizione delle polveri fini. Polveri sottili: con il termine PTS (Particolato Totale Sospeso) o PM (Particulate Matter) si identificano tutte le particelle solide o liquide che restano in sospensione nell aria. Il particolato è costituito da un insieme eterogeneo di sostanze la cui origine può essere primaria (emesse come tali da processi di combustione e industriali) o derivata, originate da una serie di reazioni chimico-fisiche ma anche da processi naturali, quali l erosione dei suoli e le eruzioni vulcaniche. Con il termine PM 10 si indica la frazione di particolato con diametro aerodinamico inferiore a 10 micron e con il termine PM 2,5 le polveri con diametro inferiore a 2,5 micron. Le polveri sottili (PM 10 e PM 2,5 ) costituiscono la frazione più dannosa per l uomo perché non è trattenuta dalle vie aeree superiori e può penetrare fino agli alveoli polmonari. IPA: gli idrocarburi policiclici aromatici, noti anche con l acronimo IPA, comprendono una classe numerosa di composti organici tutti caratterizzati strutturalmente dalla presenza di due o più anelli benzenici condensati fra loro, in un unica struttura piana, attraverso coppie di atomi di carbonio condivisi fra anelli adiacenti. Sono conosciuti più di cento IPA, diversi ne sono stati classificati dall International Agency for Research on Cancer (IARC ) come probabili cancerogeni, tra i quali: l acenaftene, l acenaftilene, l antracene, il benzo(a)antracene, il dibenzo(a,h)antracene, il crisene, il pirene, il benzo(a)pirene, l indeno(1,2,3-c,d)pirene, il fenantrene, il fluorantene, il benzo(b)fluoroantene, il Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 12

13 benzo(k)fluoroantene, il benzo(g,h,i)perilene e il fluorene. Solitamente nell aria non si ritrovano mai come composti singoli, ma all interno di miscele, dove sono presenti diversi IPA in proporzione variabile. Questa miscela di idrocarburi rende difficile l attribuzione delle conseguenze sulla salute pubblica di uno specifico IPA. Concentrazioni di Pb, As, Cd, Ni, Hg nel PM 10 : nel particolato sono presenti metalli di varia natura, la cui origine è legata a molte sorgenti. Tra i metalli pesanti con densità maggiore di 5 g/cm 3, alcuni (piombo, cadmio, mercurio, antimonio, selenio, nichel, vanadio e altri) sono immessi nell ambiente sotto forma di ossidi o di solfuri attraverso la combustione di olio combustibile, di carbone o rifiuti (che ne contengono tracce), oppure nel corso di processi industriali. Questi composti, dopo una certa permanenza in atmosfera possono entrare nella catena alimentare, dando luogo a pericolosi fenomeni di bioaccumulo negli organismi viventi. La normativa prevede il monitoraggio su base annuale di arsenico, nichel, cadmio e piombo Qualità dell aria In questo paragrafo si presenta l andamento degli inquinanti citati in precedenza, rilevati durante il monitoraggio 2 effettuato con la stazione rilocabile da ARPAV nel periodo 10 gennaio 11 marzo 2013, a Isola della Scala in località Prà Piganzio, al fine di valutare la qualità dell aria di questo comune. Il sito di monitoraggio si trova ai margini dell abitato, in una zona non interessata direttamente da sorgenti emissive quali industrie o strade ad alto traffico. I risultati del monitoraggio forniscono indicazioni sullo stato di qualità dell aria nell abitato del comune, poiché la verifica dei valori limite si riferisce a un monitoraggio con stazioni fisse rispondenti a stringenti criteri di posizione e di raccolta dati previsti dal D.lgs. 155/10. La valutazione con la stazione mobile è basata su obiettivi di qualità meno severi e quindi il confronto con i limiti deve essere considerato con valore indicativo. Le concentrazioni degli inquinanti misurate durante la campagna di monitoraggio a Isola della Scala sono state confrontate con quelle rilevate dalle stazioni fisse di Verona Cason e Verona- Borgo Milano. VR-Cason è una stazione di fondo urbano, situata lontano da fonti emissive dirette quali strade e industrie, è un punto di campionamento rappresentativo dei livelli di inquinamento risultanti dal trasporto degli inquinanti anche dall esterno dell area urbana e dalle emissioni dell area urbana stessa. VR - Borgo Milano è una stazione di traffico urbano, situata presso una strada ad alta intensità di traffico; è rappresentativa di situazioni urbane caratterizzate prevalentemente da emissioni legate al traffico veicolare. Di queste due centraline, saranno presentati anche i dati del monitoraggio continuo 3 dal 2002 al 2 Fonte: ARPAV, Campagna di misura dell inquinamento atmosferico: Comune di Isola della Scala - Località Pra Piganzio. 10 gennaio 11 marzo I dati di monitoraggio della qualità dell aria provengono da Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 13

14 2012, ciò permette di valutare, come richiesto dal D.L. 155/2010, la qualità dell aria su archi temporali più lunghi rispetto al singolo anno. La sintetizzazione dei dati è stata compiuta da ARPAV mediante l analisi della media ottenuta per le stazioni di tipologia background e traffico/industriale. La valutazione è riferita ai parametri di qualità dell aria distinti secondo due scenari temporali: a breve e a lungo termine Biossido di zolfo Inquinante Tipo di limite Parametro statistico Valore limite BIOSSIDO DI ZOLFO (SO 2) Protezione per la salute umana Protezione della vegetazione Soglia di allarme Limite orario Limite di 24 ore Superamento per tre ore consecutive del valore soglia Concentrazione media oraria Concentrazione media giornaliera 500 µg/m µg/m 3 (da non superare più di 24 volte per anno) 125 µg/m 3 (da non superare più di tre volte per anno) Valore bersaglio Media annuale e Media invernale 20 µg/m 3 Tab. 3. Biossido di zolfo: valori limite per la protezione della salute umana, degli ecosistemi, della vegetazione e valori obiettivo secondo il D.Lgs. 155/2010. Descrizione parametro, statistica, tempo di mediazione SO 2 - Concentrazione media (µg/m 3 ) Isola della Scala VR B. Milano Min (medie 1h) 2 2 Media (medie 1h) 2 2 Max (medie 1h) 18 5 Tab. 4. Media oraria, minimo e massima concentrazione oraria di SO 2 rilevata nelle campagne di monitoraggio effettuate a Isola della Scala e Verona nello stesso periodo (10/01/13-11/03/13). I valori medi misurati nella campagna di misura di Isola della Scala sono superiori alla stazione di riferimento di B.go Milano, pur risultando ampiamente inferiori ai valori dei limiti legislativi (Tabella 4). Per il periodo a lungo termine, il decennio non vi sono mai stati superamenti della soglia di allarme di 500 μg/m 3, né superamenti del valore limite orario (350 μg/m 3 ) e del valore limite giornaliero (125 μg/m 3 ). Stazione di monitoraggio Verona - Borgo Milano - SO 2 Anno Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 14

15 Parametro N. superamenti del limite orario N. superamenti della soglia di allarme N. superamenti del limite giornaliero Tab. 5. Indicatori di SO 2. Il biossido di zolfo è un inquinante primario non critico; ciò è stato determinato in gran parte grazie alle modifiche dei combustibili avvenute negli ultimi decenni (da gasolio a metano, oltre alla riduzione della quantità di zolfo in tutti i combustibili, in particolare nei combustibili diesel) Ossido di carbonio La valutazione dello stato dell indicatore è basata sul numero di superamenti del Valore Limite per la protezione della salute umana (massimo della media mobile su 8 ore, di 10 mg/m 3 ). Inquinante Tipo di limite Parametro statistico Valore limite OSSIDO DI CARBONIO (CO) Valore limite per la protezione della salute umana Media massima giornaliera su 8 ore consecutive 10 mg/m 3 Tab. 6. Monossido di carbonio: parametri legislativi di riferimento. (Fonte: D.Lgs. 155/2010) Descrizione parametro, statistica, tempo di mediazione CO - Concentrazione media (mg/m 3 ) Isola della Scala VR B. Milano Min (medie 1h) 0,1 0,3 Media (medie 1h) 1,4 0,6 Max (medie 1h) 3,4 1 Tab. 7. Media oraria, minimo e massima concentrazione oraria di CO rilevata nelle campagne di monitoraggio effettuate a Isola della Scala e Verona nello stesso periodo (10/01/13-11/03/13). I livelli di questo inquinante sono legati alla presenza di flusso veicolare; durante il monitoraggio non sono stati rilevati superamenti dei valori limite. Il valore massimo orario rilevato durante la campagna, è stato pari a 3,4 mg/m 3, superiore al valore massimo di Borgo Milano. In tutti i punti di campionamento provinciali (e anche regionali) non sono mai stati registrati superamenti del limite di 10 mg/m 3 calcolato come valore massimo giornaliero su medie mobili di 8 ore. Stazione di monitoraggio Verona - Borgo Milano - CO Anno Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 15

16 Parametro Superamenti VL Tab. 8. Numero di superamenti del VL 10 mg/m 3 giornalieri di CO Biossido di azoto Inquinante Tipo di limite Parametro statistico Valore limite OSSIDI DI AZOTO NO 2 NO x Protezione per la salute umana Protezione della vegetazione Soglia di allarme Limite orario Superamento per tre ore consecutive del valore soglia Concentrazione media oraria 400 µg/m µg/m 3 (da non superare più di 18 volte per anno) Limite annuale Concentrazione media annua 40 µg/m 3 Limite annuale Concentrazione media annua 30 µg/m 3 Tab. 9. Ossidi di azoto: valori limite per la protezione della salute umana, degli ecosistemi, della vegetazione e valori obiettivo secondo il D.Lgs. 155/2010. NO 2 - Concentrazione media h (µg /m 3 ) Descrizione parametro, statistica, tempo di mediazione Isola della Scala VR-C.so Milano VR-Cason Min (medie 1h) Media (medie 1h) Max (medie 1h) Tab. 10. Media oraria, minimo e massima concentrazione oraria di NO 2 rilevata nelle campagne di monitoraggio effettuate a Isola della Scala e Verona nello stesso periodo (10/01/13-11/03/13). Durante la campagna di misura non sono stati rilevati superamenti del limite orario pari a 200 μg/m 3. Nella stazione mobile di Isola della Scala, rispetto alla valutazione dei parametri a lungo termine (40 µg/m 3 ), il monitoraggio ha evidenziato una concentrazione media di 34 µg/m 3, leggermente superiore alla stazione fissa di Cason. Per quanto riguarda il valore limite annuale (40 μg/m 3 ) durante il periodo , nella stazione VR-B.go Milano è rispettato dal Stazione di monitoraggio VR - Borgo Milano - NO 2 Parametri Anno N. superamenti del limite orario N. superamenti della soglia di allarme Media* annua (µg/m 3 ) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 16

17 Tab. 11. Indicatori di NO Ozono Dall analisi dei dati effettuata, l inquinamento da ozono è particolarmente critico in tutta l area pianeggiante del Veneto. L ozono a livello del suolo è tossico per l uomo anche a concentrazioni relativamente basse, essendo un potente agente ossidante e rappresenta, insieme al particolato, uno degli inquinanti più rilevanti dal punto di vista della salute. Inquinante Tipo di limite Parametro statistico Valore limite O 3 Protezione per la salute umana Protezione della vegetazione Soglia d informazione Media di 1 ora 180 µg/m 3 Soglia di allarme Media di 1 ora 240 µg/m 3 Obiettivo a lungo termine Valore bersaglio Valore bersaglio Obiettivo a lungo termine Massimo giornaliero della media mobile di 8 ore Media massima di 8 ore nell arco di 24 ore AOT40 calcolato sulla base dei valori di 1 ora da maggio e luglio AOT40 calcolato sulla base dei valori di 1 ora da maggio e luglio 120 µg/m µg/m 3 da non superare più di 25 volte all anno come media su 3 anni µg/m 3 /h come media su 5 anni 6000 µg/m 3 /h Tab. 12. Ozono: valori limite per la protezione della salute umana, degli ecosistemi, della vegetazione e valori obiettivo secondo il D.Lgs. 155/2010. La valutazione dello stato attuale dell indicatore si basa sul numero di superamenti delle seguenti soglie di concentrazione in aria dell ozono: Soglia di Informazione (SI) oraria di 180 μg/m 3 Soglia di allarme (SA) oraria di 240 μg/m 3 Obiettivo a Lungo Termine (OLT) per la protezione della salute umana di 120 μg/m 3, calcolato come massimo giornaliero della media mobile su 8 ore. Il valore medio è stato pari a 21 µg/m 3, il valore massimo orario è pari a 103 µg/m 3, inferiore alla soglia di informazione (Tabella 13). I dati risultanti sono allineati a quelli della stazione fissa di Cason. O 3 - Concentrazione media (µg/m 3 ) Descrizione parametro, statistica, tempo di mediazione Isola della Scala VR Cason Min (medie 1h) 2 3 Media (medie 1h) Max (medie 1h) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 17

18 Tab. 13. Media oraria, minimo e massima concentrazione oraria di O 3 rilevata nelle campagne di monitoraggio effettuate a Isola della Scala e Verona nello stesso periodo (10/01/13-11/03/13). Stazione di monitoraggio VR - Cason O 3 Parametri Anno N. superamenti soglia di informazione N. superamenti obiettivo a lungo termine N. superamenti soglia di allarme Tab. 14. Indicatori di O 3. In tutte le stazioni sono stati registrati superamenti della Soglia di Informazione e dell Obiettivo a Lungo Termine. L andamento nel periodo del numero di superamenti a livello regionale dell OLT e della SI, pesato rispetto al numero di stazioni di fondo (BR, BS e BU) evidenzia un trend stabile, considerando l ultimo quinquennio (Figura 1). Fig. 1. Andamento della somma annuale del numero di superamenti della Soglia di informazione (SI) oraria e dell Obiettivo a Lungo Termine (OLT) di O 3 nel periodo , pesata sul numero di stazioni attive per anno (stazioni di background urbano, sub-urbano e rurale) Polveri sottili Le polveri fini rappresentano la parte più rilevante dell inquinamento atmosferico nelle principali aree urbane del Veneto. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 18

19 La normativa stabilisce per il PM 10 due limiti per la protezione della salute, da valutare in riferimento a differenti periodi di esposizione: a breve termine (media giornaliera) e a lungo termine (media annuale). Il parametro di valutazione a breve termine fissa un limite massimo di 35 superamenti/anno del valore medio giornaliero di 50 µg/m 3 ; il parametro di valutazione a lungo termine prescrive un limite massimo alla concentrazione media annuale uguale a 40 µg/m 3. Inquinante Tipo di limite Parametro statistico Valore limite POLVERI FINI PM 10 PM 2,5 Valore limite di 24 ore per la protezione della salute umana Valore limite annuale per la protezione della salute umana Valore limite per la protezione della salute umana Concentrazione media di 24 ore (da non superare più di 35 volte per anno) 50 µg/m 3 Concentrazione media annua 40 µg/m 3 Media annuale 25 µg/m 3 (in vigore dal 1 gennaio 2015) MDT = 2 µg/m 3 Tab. 15. PM 10 : parametri legislativi di riferimento. (Fonte: D.Lgs. 155/2010) Particolato PM 10 Le concentrazioni di PM 10 misurate a Isola della Scala sono state confrontate con quelle rilevate dalle stazioni fisse di Verona. Per ogni periodo di misura sono stati calcolati il valore medio, il numero di giorni in cui è stato superato il valore limite di 50 μg/m 3, la percentuale di giorni di superamento rispetto al numero di giorni di monitoraggio e altri parametri statistici. I risultati sono riportati in Tabella 16. Tab. 16. Risultati del monitoraggio del PM 10 a Isola della Scala loc. Prà Piganzio e confronto con i valori rilevati presso le stazioni fisse di Verona Cason e Verona Borgo Milano. I primi dieci giorni di monitoraggio, sono stati caratterizzati da valori bassi a seguito del dilavamento prodotto dalle precipitazioni (Figura 2); successivamente una maggior stabilità atmosferica e l assenza di precipitazioni ha determinato un aumento delle concentrazioni con massimi fino a 83 μg/m 3 il giorno 1 febbraio. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 19

20 Fig. 2. Andamento dei principali parametri meteorologici (vento e precipitazione) e concentrazione di PM 10 registrati a Isola della Scala durante la campagna di misura. Per quanto riguarda il limite a breve termine, in nessuna delle stazioni considerate è rispettato. In generale, si osserva per il 2013 una tendenziale diminuzione delle concentrazioni medie di PM 10 rispetto all anno precedente; tuttavia il permanere di numerosi superamenti del valore limite giornaliero determina una valutazione incerta dell andamento di questo inquinante. Stazione di monitoraggio VR_Borgo Milano Tipologia stazione PM 10 - N. superamenti del limite giornaliero TU VR_Cason BR/BS Stazione di monitoraggio VR_Borgo Milano Tipologia stazione PM 10 - Concentrazione media annua µg/m TU VR_Cason BR/BS Tab. 17. Indicatori di PM 10. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 20

21 Fig. 3. PM 10 : andamento media regionale periodo Il D.Lgs. 155/2010 stabilisce per il PM 2,5 un valore limite di 25 μg/m 3 calcolato come media annua, da raggiungere entro il 1 gennaio Il D.Lgs. 250/2012, recependo le disposizioni della Decisione della Commissione Europea n. 850/2011, fissa il margine di tolleranza da applicare al valore limite fino al 2015; tale margine è fissato per il 2012 a 2 μg/m 3. Dal 2008, anno di inizio del monitoraggio del PM 2,5, il valore limite calcolato con il margine di tolleranza è stato quasi sempre superato, soprattutto nelle aree urbane di Padova, Vicenza e Venezia. Il grafico della figura che segue, mostra i valori medi annuali di PM 2,5 durante il periodo Fig. 4. Medie annuali di PM 2,5 durante il periodo (Fonte: ARPAV, Relazione regionale della qualità dell aria. Anno 2012) In conclusione, analogamente al PM 10, il particolato PM 2,5 mostra diffuse criticità. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 21

22 Stazione di monitoraggio Tipologia stazione PM 2,5 - Concentrazione media annua µg/m VR_Cason BR/BS Tab. 18. Concentrazione media annua di PM 2,5. Per il comune di Isola della Scala non sono disponibili dati sulla concentrazione di PM 2, Idrocarburi policiclici aromatici Il benzo(a)pirene è uno degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), composti originati principalmente dalla combustione incompleta in impianti industriali, di riscaldamento e nei veicoli a motore. Tra i combustibili a uso civile si segnala l impatto sulle emissioni di benzo(a)pirene della legna da ardere. Inquinante Tipo di limite Parametro statistico Valore limite B(a)P Valore obiettivo Concentrazione media annua 1,0 ηg/m 3 C 6H 6 Valore limite per la protezione della salute umana Concentrazione media annua 5,0 µg/m 3 Tab. 19. IPA: valori limite per la protezione della salute umana e valori obiettivo secondo il D.Lgs. 155/2010. Si riportano nella tabella sottostante oltre al Benzo(a)pirene anche le concentrazioni degli altri componenti IPA misurati nella campagna di misura a Isola della Scala. Per confronto sono riportate le concentrazioni medie di IPA rilevate presso la stazione fissa di Cason nello stesso periodo. Componente IPA IPA - Concentrazione media (ηg/m 3 ) Isola della Scala VR Cason Benzo(a)antracene 0,73 1,48 Benzo(a)pirene 1,26 1,74 Benzo(b)fluorantene 1,56 2,15 Benzo(ghi)perilene 1,22 1,57 Benzo(k)fluorantene 0,69 0,98 Crisene 1,38 2,24 Dibenzo(ah)antracene 0,11 0,13 Indeno(123-cd)pirene 1,41 1,61 Tab. 20. Concentrazione media dei componenti IPA rilevata durante la campagna di misura effettuata a Isola della Scala. Periodo 11 gennaio 9 febbraio In Tabella 21 è riassunto l andamento della concentrazione media annuale del benzo(a)pirene dal 2002 al Il valore obiettivo (1,0 ηg/m 3 ) è stato quasi sempre rispettato nelle due stazioni di riferimento. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 22

23 Il B(a)P, identificato dal D.Lgs. 155/2010 come marker per gli IPA, eccede sempre la soglia di valutazione superiore (0,6 ηg/m 3 ) in corrispondenza di tutte le centraline. Stazione di monitoraggio Benzo(a)pirene Concentrazione media annua ng/m VR_B. Milano 1,9 1,2 0,9 0,8 1,1 0,9 0,7 0,7 0,7 0,7 0,6 - VR_Cason ,8 0,6 0,5 0,8 0,8 0,9 Tab. 21. Concentrazione media annua di B(a)p. Nel grafico della figura che segue, è rappresentato l andamento temporale dei livelli di concentrazione di B(a)P, calcolato come valore medio annuale per tipologia di stazione. Negli ultimi tre anni (2011, 2012 e 2013) per le stazioni medie c'è stato il superamento della soglia di legge per le concentrazioni di B(a)P. Si riscontra un inversione di tendenza rispetto al periodo con un netto incremento del valore medio di benzo(a)pirene nel periodo in entrambe le tipologie di stazioni, non confermato per l anno Considerando le concentrazioni rilevate negli ultimi 5 anni la valutazione complessiva del trend è negativa. Fig. 5. B(a)P: andamento medie annuali, media regionale periodo Il benzene (C 6 H 6 ) è il più comune e largamente utilizzato degli idrocarburi aromatici, poiché è un tipico costituente delle benzine. Oltre ad essere uno dei composti aromatici più utilizzati è anche uno dei più tossici, poiché è stato accertato che il benzene è una sostanza cancerogena per l uomo. I veicoli a motore rappresentano la principale fonte di emissione per questo inquinante che è immesso nell aria con i gas di scarico. Un altra sorgente di benzene è rappresentata dalle emissioni di solventi prodotte da attività artigianali e industriali. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 23

24 L industria petrolchimica in questi ultimi anni sta utilizzando in sostituzione del benzene il toluene (C 7 H 8 ), che presenta caratteristiche chimico-fisiche molto simili a quelle del benzene ma risulta meno tossico. Lo xilene (C 8 H 10 ) è un gruppo di tre derivati del benzene (isomeri: orto-, meta-e para-) e come quest ultimo è contenuto naturalmente nel petrolio. Una delle sue possibili fonti in un contesto urbano è il gasolio per autotrazione. La concentrazione di benzene, toluene e xilene nel comune di Isola della Scala, è stata valutata, tramite campionatori passivi posizionati nella centralina mobile il 10 e il 24 gennaio ed esposti per circa due settimane. Componenti Concentrazione media μg/m 3 10 gennaio 24 gennaio 24 gennaio 7 febbraio Benzene (radiello) 1,8 1,2 Etilbenzene 0,6 0,25 Toluene 2,4 2,5 Xilene 1,4 1,2 Tab. 22. Concentrazione media giornaliera (benzene, toluene, xilene, ecc.) rilevata durante la campagna di misura effettuata a Isola della Scala. I dati medi ambientali rilevati durante la campagna di misura sono indicativamente inferiori al limite di 5,0 µg/m 3 (Tabella 22). In Tabella 23 è riassunto l andamento della concentrazione media annuale del benzene dal 2002 al Durante il periodo considerato, nella stazione di monitoraggio VR Borgo Milano è stato rispettato il Valore Limite di 5,0 µg/m 3 (limite valido dal 2010). L andamento del valore medio annuale regionale tra il 2010 ed il 2013 è in diminuzione (Figura 6). Stazione di monitoraggio VR_Borgo Milano Tipologia stazione Benzene Concentrazione media annua µg/m TU 6,8 6,0 4,7 4,0 4,0 3,1 2,2 3,0 1,4 1,1 1,8 1,0 Tab. 23. Concentrazione media annua di C 6 H 6. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 24

25 Fig. 6. Benzene: andamento medie annuali, media regionale periodo Elementi in tracce nel PM 10 Inquinante Tipo di limite Parametro statistico Valore Pb VL per la protezione della salute umana Media Annuale 0,5 µg/m 3 Ni Valore obiettivo Media Annuale 20 ηg/m 3 As Valore obiettivo Media Annuale 6,0 ηg/m 3 Cd Valore obiettivo Media Annuale 5,0 ηg/m 3 Tab. 24. Elementi in tracce: valore limite per la protezione della salute umana e valore obiettivo secondo il D.Lgs. 155/2010. Elementi Isola della Scala Verona - Cason (Dal 10 al 21 febbraio 2013) Conc. Media Conc. Max Conc. Media Conc. Max Arsenico (ηg/m 3 ) 1 1,3 0,6 1,1 Nichel (ηg/m 3 ) 0,5 0,6 0,4 1 Cadmio (ηg/m 3 ) 3,3 5,2 3,4 4,7 Piombo (µg/m 3 ) 14,3 25,6 13,0 26,2 Tab. 25. Confronto tra le concentrazioni medie e massime giornaliere dei metalli e metalloidi rilevate durante le campagne a Isola della Scala e presso la centralina fissa di riferimento di Verona Cason, nel periodo febbraio Nei campioni di polveri sottili prelevati presso il sito di monitoraggio di Isola della Scala, è stata analizzata la concentrazione di arsenico, nichel, cadmio e piombo. I risultati sono stati poi confrontati con le concentrazioni rilevate presso la stazione fissa di Verona- Cason nello stesso periodo: non sono state rilevate differenze significative fra i valori misurati nei due siti di monitoraggio. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 25

26 La concentrazione media di metalli rilevati dal 2007 nelle centraline di riferimento è sempre stata generalmente bassa (Tabella 26). Le concentrazioni medie di piombo sono inferiori al valore limite (0,5 µg/m 3 ) e inferiori alla soglia di valutazione inferiore (0,25 µg/m 3 ). Per l arsenico le medie annuali sono al di sotto del valore obiettivo e dal 2009, inferiori alla soglia di valutazione inferiore (2,4 ηg/m 3 ). La concentrazione del nichel non ha mai superato il valore obiettivo definito dalla normativa e soprattutto, non eccede la soglia di valutazione inferiore (10 ηg/m 3 ). Il monitoraggio delle concentrazioni di cadmio evidenzia che non è mai superato il valore obiettivo (5,0 µg/m 3 ) né la soglia di valutazione inferiore (2,0 ηg/m 3 ). Stazione di monitoraggio VR_Borgo Milano Tipologia stazione Piombo media annua µg/m TU ,03 0,02 0,015 0,014 0, VR_Cason BR/BS ,009 0,014 0,010 0,012 0,008 Stazione di monitoraggio VR_Brgo Milano Tipologia stazione Arsenico media annua ηg/m TU ,0 2,5 0,5 0,6 0,7 - - VR_Cason BR/BS ,5 0,6 0,7 0,6 0,7 Stazione di monitoraggio VR_Brgo Milano Tipologia stazione Nichel media annua ηg/m TU ,0 6 4,1 4,3 2,3 - - VR_Cason BR/BS ,2 3,3 2,2 2,8 3,0 Stazione di monitoraggio VR_Brgo Milano Tipologia stazione Cadmio media annua ηg/m TU ,5 1,1 0,2 0,2 - - VR_Cason BR/BS ,1 0,2 0,2 0,2 0,2 Tab. 26. Indicatori Elementi in tracce Inventario INEMAR Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 26

27 L inventario delle emissioni in atmosfera è una raccolta coerente e ordinata dei valori delle emissioni generate dalle diverse attività naturali o antropiche, riferita a una scala territoriale e a un intervallo temporale definiti. Lo strumento informatico utilizzato per costruire l inventario delle emissioni in atmosfera del Veneto è il database INEMAR (acronimo di INventario EMissioni ARia), un software messo a punto dalle Regioni Lombardia e Piemonte, gestito da ARPA Lombardia. L inventario delle emissioni non costituisce un calcolo esatto dell emissione ma una stima delle emissioni degli inquinanti, a livello comunale, per i diversi tipi di attività quali ad esempio i trasporti su strada, le attività industriali o gli allevamenti, e per tipo di combustibile, secondo la classificazione internazionale adottata nell ambito delle linee guida EMEP/CORINAIR. Infatti, il calcolo esatto delle emissioni di inquinanti non sarebbe praticamente effettuabile, data la complessità e la quantità delle sorgenti esistenti. L inventario delle emissioni costituisce uno strumento fondamentale per la pianificazione di settore (PRTRA Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell Atmosfera), perché fornisce il supporto conoscitivo al fine di individuare i settori su cui indirizzare le misure e le azioni per la riduzione delle emissioni inquinanti. La tabella 27 rappresenta l inventario INEMAR per il comune di Isola della Scala 4 (2008), dove si possono notare i settori che influiscono maggiormente nelle emissioni in aria di sostanze inquinanti. I dati relativi alle emissioni generate dal Trasporto (Macrosettore 7 e 8) evidenziano come gli inquinanti riconducibili a questa fonte siano principalmente CO, CO 2, COV, NO x ; in particolare l ossido di carbonio e gli ossidi di azoto sono la maggiore fonte di inquinamento. Considerando le emissioni generate da Fonti produttive (Macrosettore 3 e 4), si evidenziano elevati tassi di CO, CO 2, NO x, PTS e PM 10. Anche i dati riguardanti le emissioni dovute a Impianti termici civili (Macrosettore 2), tra cui sono compresi gli impianti residenziali, commerciali e istituzionali, contribuiscono all inquinamento atmosferico nel territorio comunale (CO, CO 2, COV, PTS, PM 10, PM 2,5 ). Le emissioni legate all Agricoltura (Macrosettore 9) riguardano le emissioni di metano, ammoniaca e biossido di azoto prodotte dalla fermentazione e gestione dei reflui degli allevamenti. Nelle figure che seguono, sono rappresentate le emissioni totali comunali in tonnellate/anno per le sostanze acidificanti (biossido di zolfo SO 2, ossidi di azoto NOx, ammoniaca NH 3 ), gas a effetto serra (anidride carbonica CO 2, metano CH 4, protossido di azoto N 2 O), precursori di ozono troposferico (NO x, COV), polveri totali (PTS), polveri PM 10, polveri PM 2,5 e monossido di carbonio (CO). Emissioni di sostanze acidificanti (SO 2, NO x, NH 3 ) 4 Fonte: ARPA VENETO - REGIONE VENETO (settembre 2013), INEMAR VENETO, Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in Regione Veneto, edizione 2007/8 - dati definitivi. ARPA Veneto - Osservatorio Regionale Aria, Regione del Veneto - Direzione Ambiente, U.C. Tutela dell Atmosfera. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 27

28 Il principale riferimento normativo (D.Lgs. n. 171/2004 in recepimento della Direttiva 2001/81/CE sui NEC National Emission Ceilings) individua i limiti nazionali di emissione (entro il 2010) e sono: ossidi di zolfo (475 kt) ossidi di azoto (990 kt) ammoniaca (419 kt) Emissioni di gas a effetto serra (CO 2, CH 4, N 2 O) Fig. 7. Mappe provinciali delle emissioni annuali a livello comunale di Biossido di zolfo (SO 2 ), Ossidi di azoto (NO x ), Ammoniaca (NH 3 ), basate su INEMAR Veneto 2007/8. Gli obiettivi di riduzione dei gas serra sono al momento fissati solo a livello nazionale e derivano dal Protocollo di Kyoto. Quest ultimo impegna l Italia a ridurre le emissioni nazionali complessive di gas serra nel periodo del 6,5% rispetto all anno base (1990 per anidride carbonica, metano, protossido di azoto, e gas fluorurati). Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 28

29 Fig. 8. Mappe provinciali delle emissioni annuali a livello comunale di anidride carbonica, metano, protossido di azoto, basate su INEMAR Veneto 2007/8. Emissioni di PM10 Fig. 9. Mappa provinciale delle emissioni annuali a livello comunale di PM 10, basata su INEMAR Veneto 2007/8. Emissioni di monossido di carbonio Fig. 10. Mappa provinciale delle emissioni annuali a livello comunale di CO, basata su INEMAR Veneto 2007/8. Emissioni di precursori di ozono troposferico (NO x, COV) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 29

30 Gli obiettivi fissati dal Protocollo di Göteborg (1999) nell ambito della Convenzione di Ginevra sull inquinamento atmosferico transfrontaliero a lunga distanza (1979) sono i seguenti: NO x valore limite kt COV valore limite kt Fig. 11. Mappe provinciali delle emissioni annuali a livello comunale di Ossidi di Azoto e Composti Organici, basate su INEMAR Veneto 2007/8. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 30

31 Codice Descrizione Macrosettore 02 Combustione non industriale 03 Combustione nell'industria 04 Processi produttivi 05 Estrazione e distribuzione combustibili 06 Uso di solventi Codice Descrizione Settore Descrizione attività CH 4 t/a CO t/a CO 2 kt/a COV t/a N 2O t/a NH 3 t/a NO x t/a PM 10 t/a PM 2,5 t/a PTS t/a SO 2 t/a 01 - Impianti commerciali e istituzionali Caldaie con potenza termica < 50 MW 0,3 2,2 4,8 0,4 0,3 0 3, Impianti residenziali Caldaie con potenza termica < 50 MW 1,1 9,1 21,4 1,8 1,5 0 15,3 0,1 0,1 0,1 0,8 Camino aperto tradizionale 0,7 11, ,1 1,1 1 1,1 0 Stufa tradizionale, camino chiuso o inserto 5,1 89,4 0 17,6 0,2 0,2 1,1 3,2 3 3,2 0,2 Stufa o caldaia innovativa 0,4 3,2 0 0, ,1 0,2 0,2 0,2 0 Sistema BAT a legna o stufa pellet 0,2 0,7 0 0, Impianti in agricoltura silvicoltura e acquacoltura Caldaie con potenza termica < 50 MW 0,1 0,2 0,8 0 0,2 0 0,6 0,1 0,1 0,1 1, Combustione nelle caldaie - Turbine Motori a combustione interna Caldaie con potenza termica < 50 MW 0,2 1,6 4,5 0,2 0,2 0 5, Processi di combustione con contatto Materiale di ceramica fine 0 0 0, , ,1 0, Processi nell'industria del legno Pasta per la carta Alimenti, bevande e altro Pane , Industria delle carni , Distribuzione di benzine Stazioni di servizio (incluso il rifornimento di veicoli) , Reti di distribuzione di gas 01 - Verniciatura 02 Sgrassaggio, pulitura a secco e componentistica elettronica 03 - Produzione o lavorazione di prodotti chimici Condotte 6, , Reti di distribuzione 91, , Verniciatura: riparazione di autoveicoli , Verniciatura: uso domestico (eccetto 6.1.7) , Verniciatura: rivestimenti , Verniciatura: legno Altre applicazioni industriali di verniciatura , Sgrassaggio metalli , Pulitura a secco Altri lavaggi industriali , Produzione / lavorazione di poliestere , Produzione / lavorazione di schiuma polistirolica , Altro uso di solventi e relative attività Uso di solventi domestici (oltre la verniciatura) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 31

32 Codice Descrizione Macrosettore 07 Trasporto su strada 08 Altre sorgenti mobili e macchinari 09 Trattamento e smaltimento rifiuti 10 Agricoltura Codice Descrizione Settore 01 - Automobili 02 - Veicoli leggeri < 3,5 t 03 - Veicoli pesanti > 3.5 t e autobus Descrizione attività CH 4 t/a CO t/a CO 2 kt/a COV t/a N 2O t/a NH 3 t/a NO x t/a PM 10 t/a PM 2,5 t/a PTS t/a SO 2 t/a Strade extraurbane 0,3 30 8,7 3,9 0,2 1,7 27,9 2,4 2 2,4 0,1 Strade urbane ,5 13,9 0,3 0,3 11,8 1 0,8 1 0,1 Strade extraurbane 0,1 7,8 3,3 1,5 0,1 0,1 14,9 1,6 1,4 1,6 0,1 Strade urbane 0 7,9 1,2 1, ,3 0,6 0,6 0,6 0 Strade extraurbane 0,2 8,6 3,6 2,2 0,1 0 38,2 1,4 1,2 1,4 0,1 Strade urbane 0,1 2,6 0,9 0, ,3 0,4 0,3 0, Ciclomotori < 50 cm 3 Strade extraurbane 0,2 14,6 0, ,1 0,2 0,2 0,2 0 Strade urbane 0,4 25,8 0,2 24, ,2 0,4 0,4 0, Motocicli (> 50 cm 3 ) 02 - Ferrovie Strade extraurbane 0,4 30,4 0, ,7 0,2 0,1 0,2 0 Strade urbane 0,6 38 0,4 9, ,6 0,2 0,2 0,2 0 Carrozze 0 0,6 0,2 0,3 0,1 0 2,2 0,3 0,2 0,3 0 Locomotive 0 0,5 0,1 0,2 0,1 0 1,8 0,2 0,2 0, Agricoltura Agricoltura 0,1 20,4 5,1 5,9 0,2 0 56,3 2,8 2,8 2,8 0,2 07 Silvicoltura Silvicoltura 0 0, Industria Industria 0 1,3 0,4 0, ,9 0,2 0,2 0, Giardinaggio e altre attività domestiche Giardinaggio e altre attività domestiche 0 0,8 0 0, Incenerimento di rifiuti agricoli (eccetto ) Incenerimento di rifiuti agricoli Altri trattamenti di rifiuti 01 - Coltivazioni con fertilizzanti Trattamento acque reflue nel settore residenziale e commerciale 1, , Compostaggio 1, , Combustione all'aperto di rifiuti vari Combustione di auto Combustione di auto Coltivazioni permanenti ,8 0,9 2,2 0, Terreni arabili ,8 4, Risaie 134, ,8 1,1 5 0, Vivai , Foraggere ,1 1,3 8,1 0, Maggesi , Coltivazioni senza fertilizzanti Foraggere ,9 1, Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 32

33 Codice Descrizione Macrosettore 10 Agricoltura 10 Agricoltura 10 Agricoltura Codice Descrizione Settore 04 - Fermentazione enterica 05 - Gestione reflui riferita ai composti organici 09 - Gestione reflui riferita ai composti azotati Descrizione attività CH 4 t/a CO t/a CO 2 kt/a COV t/a N 2O t/a NH 3 t/a NO x t/a PM 10 t/a PM 2,5 t/a PTS t/a SO 2 t/a Vacche da latte 108, Altri bovini 457, Ovini Maiali da ingrasso 2, Cavalli 0, Capre 0, Scrofe 0, Conigli 1, Vacche da latte 14, , Altri bovini 76, , Maiali da ingrasso 15, Scrofe 9, Ovini Cavalli 0, Galline ovaiole 1, Pollastri Altri avicoli (anatre oche...) 21, Capre Vacche da latte ,9 46, Altri bovini ,1 212, Maiali da ingrasso ,8 10, Scrofe ,4 5, Pecore Cavalli ,1 0, Galline ovaiole ,4 4, Pollastri ,9 87, Altri avicoli (anatre oche...) ,6 94, Capre Conigli ,9 12, Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 33

34 Codice Descrizione Macrosettore 10 Agricoltura 11 Altre sorgenti e assorbimenti Codice Descrizione Settore 10 - Emissioni di particolato dagli allevamenti 11 Foreste decidue gestite 12 Foreste gestite di conifere Descrizione attività CH 4 t/a CO t/a CO 2 kt/a COV t/a N 2O t/a NH 3 t/a NO x t/a PM 10 t/a PM 2,5 t/a PTS t/a SO 2 t/a Vacche da latte ,1 0 0,2 0 Altri bovini ,9 0,3 2,3 0 Maiali da ingrasso ,1 0 0,3 0 Scrofe ,1 0 Galline ovaiole ,2 0,1 0,3 0 Pollastri ,3 3,1 8,9 0 Altri avicoli ,5 4, Acque Laghi Altro 31 - Foreste - assorbimenti Farnia (Quercus robur) Altre decidue a foglia larga , Abete rosso norvegese (Picea abies) , Altri pini , Combustione di tabacco (sigarette e sigari) 0 0, ,2 0,2 0,2 0 Fuochi di artificio ,4 0,4 0,4 0 Biomassa viva Materia organica morta Suoli 0 0-0, Tab. 27. lnventario INEMAR per il comune di Isola della Scala (2008) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 34

35 2.2 Acqua Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa che è salvaguardata e utilizzata secondo criteri di solidarietà. Qualsiasi uso delle acque è effettuato salvaguardando le aspettative e i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale. Gli usi delle acque sono indirizzati al risparmio e al rinnovo delle risorse per non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità ambientale, l agricoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrogeologici Riferimenti normativi Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale, pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 96 alla Gazzetta Ufficiale del 14 aprile 2006, n. 88, costituisce il recepimento della Direttiva Quadro europea in materia di acque, Dir. 2000/60/CE. Il D.Lgs. 152/2006 è stato integrato con decreti attuativi per gli aspetti operativi, tra i quali il D.M. 260/2010 che riporta le modalità di classificazione e monitoraggio delle acque. Il D.L. 152/2006 nella Parte III, detta le norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall inquinamento e di gestione delle risorse idriche. Il titolo II tratta degli obiettivi di qualità ambientale i cui standard sono descritti nel relativo Allegato I. Gli obiettivi di qualità devono essere raggiunti entro i seguenti termini: 22 dicembre 2015, nei corpi idrici significativi superficiali e sotterranei, lo stato di qualità ambientale buono, salvo già sussista lo stato di qualità ambientale elevato ; 22 dicembre 2015, nei corpi idrici a specifica destinazione funzionale, salve le ipotesi di deroga, gli obiettivi di qualità stabiliti nell Allegato 2 alla Parte Terza Indicatori di sintesi Gli indicatori utilizzati per descrivere la componente Acqua sono i seguenti 6 : 5 Legge 5 gennaio 1994 n I risultati del monitoraggio della qualità delle acque sono confrontabili nel sito Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 1

36 Acque superficiali Livello di Inquinamento da Macrodescrittori: il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori (LIM) esprime lo stato di qualità globale delle acque, dal punto di vista chimico e microbiologico. Si ottiene sommando i punteggi derivanti dal calcolo del 75 percentile di ossigeno disciolto, BOD 5, COD, azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo ed Escherichia coli. Per ciascun parametro è stato individuato un livello di inquinamento e il corrispondente punteggio, tanto più elevato quanto minore è il livello di inquinamento. Sommando i punteggi dei sette macrodescrittori si ottiene il LIM, che può assumere valori compresi tra il livello 1 (inquinamento minore) e il livello 5 (inquinamento peggiore). Il calcolo dell indice LIM si basa sul D.Lgs. 152/1999, abrogato e sostituito dal D.Lgs. 152/2006; tuttavia si mantiene la classificazione LIM per permettere il monitoraggio delle acque sul lungo periodo. Parametro Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5 LIM < 60 Giudizio Ottimo Buono Sufficiente Scarso Pessimo Colore attribuito Azzurro Verde Giallo Arancio Rosso Tab. 28. Parametri per il calcolo del LIM e Livello d inquinamento espresso dai macrodescrittori. (D.L. 152/99 All.to I). Stato chimico dei corpi idrici superficiali: secondo il D.Lgs. 152/2006 è un indice descrittivo che considera la presenza nei corsi d acqua superficiali, di sostanze prioritarie 7, sostanze pericolose prioritarie 8 e altre sostanze 9 elencate nel D.M. 260/2010, allegato 1, tabelle 1/A e 1/B. Il calcolo dell indicatore prevede il confronto tra le concentrazioni medie annue dei siti monitorati nel corso di un triennio e gli standard di qualità ambientali (SQA-MA). Per alcune di queste sostanze è previsto il confronto della singola misura con una concentrazione massima ammissibile (SQA-CMA). Nel 2010 è iniziato il primo ciclo triennale di monitoraggio ( ) ai sensi del D.Lgs. 152/06. Il corpo idrico che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale (SQA-MA e SQA- CMA), per le sostanze dell elenco di priorità e in tutti i siti monitorati, è classificato in Buono Stato Chimico ; in caso contrario è classificato Mancato conseguimento dello Stato Chimico. Livello di Inquinamento da Macrodescrittori per lo stato ecologico: il Livello di Inquinamento espresso dai Macrodescrittori per lo stato ecologico (LIMeco) introdotto dal D.M. 260/2010, è un descrittore che considera quattro parametri, tre nutrienti (azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale) e il livello di ossigeno disciolto espresso come percentuale di saturazione. 7 1,2 Dicloroetano, Alachlor, Atrazina, Benzene, Chlorpiriphos, Clorfenvinfos, Dietilesilftalato, Diclorometano, Diuron, Fluorantene, Isoproturon, Naftalene, Nichel, Ottilfenolo, Pentaclorofenolo, Piombo, Simazina, Triclorobenzeni, Triclorometano, Trifluralin. 8 4-Nonilfenolo, Cloro Alcani, Antracene, Benzo(a)pirene, Benzo(b+k)fluorantene, Benzo(ghi)perilene, Indeno(123- cd)pirene, Cadmio, Endosulfan, Esaclorobenzene, Esaclorobutadiene, Esaclorocicloesano, Mercurio e Pentaclorobenzene ' DDT, DDT totale, Aldrin, Dieldrin, Endrin, Isodrin, Tetracloroetilene, Tetracloruro di carbonio e Tricloroetilene. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 2

37 La procedura di calcolo prevede l attribuzione di un punteggio alla concentrazione di ogni parametro sulla base della tabella 4.1.2/a del D.M. 260/2010 e il calcolo del LIMeco di ciascun campionamento come media dei punteggi attribuiti ai singoli parametri. Il valore del LIMeco da attribuire al sito è dato dalla media dei valori ottenuti per il periodo pluriennale di campionamento considerato. L attribuzione della classe di qualità al sito avviene secondo i limiti previsti dalla tabella 4.1.2/b del D.M. 260/2010. La qualità, espressa in cinque classi, può variare da Elevato a Cattivo. Parametro Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5 LIMeco 0,66 0,50 0,33 0,17 < 0,17 Giudizio Elevato Buono Sufficiente Scarso Cattivo Colore attribuito Azzurro Verde Giallo Arancio Rosso Tab. 29. Parametri per il calcolo del LIMeco. (DM 260/10 Tabella 4.1.2/b). Elementi chimici a sostegno dello Stato Ecologico: è un descrittore che considera la presenza nei corsi d acqua di sostanze non appartenenti all elenco delle priorità (alofenoli, aniline e derivati, metalli, nitroaromatici, pesticidi e composti organo volatili). La procedura di calcolo prevede il confronto tra le concentrazioni medie annue dei siti monitorati nel triennio e gli standard di qualità ambientali (SQA-MA) previsti dal D.Lgs. 152/2006 (Allegato 1 Tab. 1/B del D.M. 260/2010). Il corpo idrico, che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale (SQA-MA) in tutti i siti monitorati, è classificato in stato Buono. In caso negativo è classificato in stato Sufficiente. Se tutte le misure effettuate sono risultate inferiori ai limiti di quantificazione del laboratorio di analisi, lo stato del corpo idrico è Elevato. Stato ecologico: lo Stato Ecologico dei corsi d acqua ai sensi del D.Lgs. 152/2006 esprime la complessità degli ecosistemi acquatici, della natura chimica e fisica delle acque e dei sedimenti, delle caratteristiche del flusso idrico e della struttura fisica del corpo idrico, considerando prioritario lo stato della componente biotica dell ecosistema. La normativa prevede una selezione degli Elementi di Qualità Biologica (EQB) nei corsi d acqua da monitorare sulla base degli obiettivi e della valutazione delle pressioni e degli impatti. La classificazione dello Stato Ecologico prevede per ogni stazione il calcolo delle metriche previste per gli EQB monitorati, l integrazione dei risultati triennali delle stazioni per ogni corpo idrico e il risultato peggiore degli indici per corpo idrico nel triennio. La classe dello Stato Ecologico del corpo idrico deriverà dal giudizio peggiore attribuito ai diversi elementi di qualità. La qualità è espressa in cinque classi, da Elevato a Cattivo. I giudizi peggiori (Scadente e Cattivo) sono determinati solo dagli indici EQB. Acque a specifica destinazione Acque destinate alla vita dei pesci: il D.Lgs. 152/06 individua, tra le acque superficiali a specifica destinazione funzionale, le acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci. Spettano alle Regioni la designazione e la classificazione Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 3

38 dei corpi idrici, come anche la possibilità di classificare alcuni tratti come acque salmonicole e altri come acque ciprinicole. Le acque designate e classificate si considerano Idonee alla vita dei pesci se rispondono ai criteri del D.Lgs. n. 152/2006, Allegato 2, Parte III. I criteri per l individuazione delle acque dolci che richiedono protezione o miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci, sono privilegiati: a) Corsi d acqua che attraversano il territorio di aree protette. b) Laghi naturali e artificiali, stagni e altri corpi idrici situati in aree protette. c) Acque dolci superficiali comprese nelle zone umide dichiarate d importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar, oasi di protezione della fauna istituite dalle Regioni e dalle Provincie autonome (L. 157/92). d) Acque dolci superficiali di rilevante interesse scientifico, naturalistico e ambientale che non sono comprese nelle categorie precedenti. Acque sotterranee Stato Quantitativo: un corpo idrico sotterraneo è in buono stato quantitativo se è in condizioni di equilibrio, ossia se il livello/portata delle acque sotterranee è tale, che la media annua dell estrazione a lungo termine non esaurisce le risorse idriche sotterranee disponibili. Il D.L. 30/2009 indica l andamento nel tempo del livello piezometrico quale importante elemento da considerare al fine della valutazione dello stato quantitativo. Se l andamento è positivo o stazionario, lo stato quantitativo del corpo idrico è definito buono. Per un risultato omogeneo l intervallo temporale e il numero di misure scelte per la valutazione del trend devono essere confrontabili tra le diverse aree della regione. Stato chimico puntuale: la definizione dello stato chimico delle acque sotterranee, secondo le direttive CE, si basa sul rispetto di norme di qualità, espresse attraverso concentrazioni limite, che sono definite a livello europeo per nitrati e pesticidi (standard di qualità), mentre per altri inquinanti, di cui è fornita una lista minima all Allegato 2 parte B della direttiva n. 118/2006/CE, spetta agli Stati membri la definizione dei valori soglia, oltre all onere di individuare altri elementi da monitorare, sulla base dell analisi delle pressioni. I valori soglia adottati dall Italia sono definiti nell Allegato 3, tabella 3, D.lgs. 30/2009. La procedura di valutazione dello stato chimico prevede che lo stato di un corpo idrico sotterraneo sia considerato buono se sono rispettati gli standard di qualità e dei valori soglia (SQ o VS), o in caso di superamento in uno o più siti di monitoraggio (che comunque non deve rappresentare più del 20% dell area totale o del volume del corpo idrico), un appropriata indagine dimostra che la capacità del corpo idrico sotterraneo di sostenere gli usi umani non è stata danneggiata in maniera significativa dall inquinamento. Concentrazione di nitrati: la Direttiva nitrati (91/676/CEE) fissa a 50 mg/l la concentrazione oltre la quale le acque sotterranee sono da considerarsi inquinate da nitrati, definendo vulnerabili le zone di territorio che scaricano direttamente o indirettamente su tali acque. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 4

39 Acque potabili Qualità dell acqua potabile: ARPAV Servizio Acque interne, elabora ogni anno, statistiche sui dati di qualità dell acqua potabile distribuita nel Veneto. Tali statistiche illustrano per classi di parametri il numero di comuni monitorati, il numero di analisi effettuate, il numero di non conformità ai valori di parametro del D.Lgs. 31/01. È da precisare che per qualità non si intende idoneità all uso potabile, il giudizio di non conformità dell acqua erogata, spetta alle Aziende ULSS ed è emesso in seguito a valutazioni più complesse di quelle derivano dalla constatazione del superamento di un valore di parametro. Acque reflue urbane Conformità degli agglomerati ai requisiti di collettamento: il D.Lgs. n. 152/2006 (modificato dal D.Lgs. n. 4/2008) ha ripreso le indicazioni individuate dal D.Lgs. n. 152/1999, recando disposizioni generali sulla realizzazione di reti fognarie e misure per il trattamento delle acque reflue urbane. Nell Articolo 100 è stabilito che gli agglomerati con un numero di abitanti equivalenti (AE) superiore a devono essere provvisti di reti fognarie per le acque reflue urbane. Per tutti gli agglomerati con popolazione compresa fra 50 e AE è previsto il ricorso a tecnologie di depurazione naturale, quali il lagunaggio, la fitodepurazione o tecnologie come i filtri percolatori o gli impianti a ossidazione totale. Tali trattamenti, se opportunamente dimensionati, sono considerati idonei per raggiungere i limiti di emissione allo scarico anche per tutti gli agglomerati in cui la popolazione equivalente fluttuante sia superiore al 30% della popolazione residente e laddove le caratteristiche climatiche e territoriali lo consentano. Per ciò che riguarda il collettamento delle acque reflue urbane, il Piano di Tutela delle Acque estende l obbligo di realizzare reti fognarie, anche a quelli di dimensioni inferiori a AE. Tuttavia, nella priorità degli interventi, si ritiene che debbano essere privilegiati gli agglomerati di maggiori dimensioni (>2.000 AE), a maggiore impatto e già regolamentati dalla legge nazionale; la scadenza fissata dal Piano di Tutela per l adeguamento degli agglomerati fino a AE è il 31/12/2014. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 5

40 2.2.3 Stato di qualità delle acque Acque superficiali Nella direttiva n. 60/2000, le acque superficiali sono definite: le acque interne, ad eccezione delle acque sotterranee; le acque di transizione e le acque costiere, tranne per quanto riguarda lo stato chimico, in relazione al quale sono incluse anche le acque territoriali. Dal punto di vista delle risorse idriche superficiali, il territorio della Regione Veneto è suddiviso in 11 bacini idrografici, tributari del Mare Adriatico, identificati e descritti nel Piano di Tutela delle Acque. Nell ambito del territorio regionale sono stati individuati i corsi d acqua suddivisi secondo le seguenti tipologie: Corsi d acqua significativi in base al D.L. 152/99. I corsi d acqua naturali di primo ordine che recapitano direttamente in mare, con un bacino imbrifero di superficie maggiore a 200 Km²; i corsi d acqua di secondo ordine, o superiore, con una superficie del bacino imbrifero maggiore di 400 Km². Corsi d acqua di rilevante interesse ambientale/ paesaggistico e corsi d acqua che, per il carico inquinante che convogliano, possono avere effetti negativi rilevanti sui corsi d acqua significativi. In applicazione della direttiva 2000/60/CE, ARPAV ha identificato su tutto il territorio regionale, i corsi d acqua di interesse che devono essere costantemente monitorati al fine del raggiungimento degli obiettivi della Direttiva. In Figura 12, sono indicati i corsi d acqua di interesse per la Direttiva 2000/60/CE, che riguardano il territorio di Isola della Scala e di cui saranno riportati i risultati del monitoraggio ARPAV. Fig. 12. Corpi idrici fluviali e lacustri di interesse per la Direttiva 2000/60/CE. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 6

41 Corpo idrico Staz. Località Cod. C.I. Tratto Tipologia 1114 Nogarole Rocca La Carletta 100_10 Dalla Risorgiva al Mulino di Nogarole Rocca Naturale Fiume Tione 155 Erbè - Ponte 100_20 Dall affluenza del Fosso Tioncello di Trevenzuolo all affluenza di Fossa Gambisa (Mulino di Pontepassero) Naturale 446 Sorgà - Bonferraro 100_25 Dall affluenza di Fossa Gambisa (Molino di Pontepassero) alla diramazione dello Scolo Belgioioso Naturale Fossa Gambisa 3101 Vigasio - Fontanello 103_10 Dalla Risorgiva all affluenza di Fossa Giona Naturale Fiume Menago 1117 Oppeano - Mazzanta 88_15 Dal Mulino Rosso all affluenza della Fossa Fresca Naturale 448 Cerea - Asparetto 88_20 Dall affluenza di Fossa Fresca al Mulino di S. Zeno Fortemente modificato 1018 Vigasio - Marcegaglia 99_10 Dalla risorgiva all inizio morfologia naturale Naturale Fiume Tartaro 3205 I. Scala - Torre Scaligera 99_17 Dall inizio morfologia naturale all affluenza del Fiume Piganzo Naturale 447 Nogara - Molino 99_20 Dall affluenza del Fiume Piganzo alla derivazione del Tartaro Nuovo Naturale Fiume Tregnone 189 Isola della Scala TRG01 Il bacino interregionale Fissero Tartaro - Canalbianco - Po di Levante si estende nel territorio delle regioni Lombardia e Veneto (province di Mantova, Verona, Rovigo e un comune della provincia di Venezia), sommariamente circoscritto dal corso del fiume Adige a Nord e dal fiume Po a Sud, e ricompreso tra l area di Mantova a Ovest e il Mare Adriatico a Est. Il bacino è attraversato da Ovest a Est dal corso d acqua Tartaro-Canalbianco-Po di Levante; ha un estensione complessiva di circa km 2 (di cui approssimativamente il 10% in Lombardia e il 90% nel Veneto) ed è interessato da consistenti opere artificiali di canalizzazione. Il territorio veneto è stato suddiviso in due sottobacini: il Canalbianco-Po di Levante, con estensione pari a km 2 e un altitudine massima di 44 metri s.l.m. e media di 9 metri s.l.m., e il sottobacino Tartaro-Tione, con una superficie di 612 km 2, una quota massima di 250 metri s.l.m., minima di 15 metri e media di 55 metri s.l.m. Le principali caratteristiche fisiche del bacino sono il territorio pianeggiante e la presenza di una fitta rete di canali di irrigazione. La rete idrografica del bacino è in gran parte costituita da corsi d acqua artificiali e solo in misura minore da alvei naturali (Tione, Tartaro, Menago) Livello di Inquinamento da Macrodescrittori La Tabella che segue riporta la classificazione dell indice ai sensi del D.Lgs. 152/99. Nelle stazioni di monitoraggio considerate, il giudizio del LIM è prevalentemente buono. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 7

42 Corpo idrico Staz. C.I. Somme LIM Tione Tartaro Tregnone Tartaro N. Menago Fossa Gambisa Tab. 30. Somme LIM ai sensi del D.Lgs. 152/99 dei corsi d acqua monitorati nel comune di Isola della Scala Stato chimico Nel 2010 è iniziato il primo ciclo triennale di monitoraggio ( ) ai sensi del D.Lgs. 152/06. Nel triennio , le acque monitorate nei tratti dei corpi idrici indicati in Tabella 31, sono risultate conformi agli standard di qualità (DM 260/10, tabella 1/A allegato 1), ottenendo uno Stato Chimico Buono. Corpo idrico Codice tratto Stato chimico Fiume Tione 100_20 Buono Buono Buono 100_25 Buono Buono Buono Fossa Gambisa 103_10 Buono Buono Buono Fiume Menago 88_ _20 Buono Buono Buono Tregnone Tartaro Nuovo 94_30 Buono Buono Buono 99_10 Buono Buono Buono Fiume Tartaro 99_17 Buono Buono Buono 99_20 Buono Buono Buono Tab. 31. Stato chimico (D.L.gs. 152/06) dei corsi d acqua monitorati nel comune di Isola della Scala. In Tabella 32 sono riportate le sostanze dell elenco di priorità indicate dalla tabella 1/A, Allegato 1 del D.M. n. 260/2010 monitorate nell anno Attraverso la colorazione delle celle, che segue i criteri della tabella 1/A, sono evidenziati i casi in cui è stata riscontrata la presenza delle sostanze considerate (valore superiore al limite di quantificazione, ma inferiore al limite di legge) o il superamento degli standard di qualità (SQA-MA: Standard di Qualità Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 8

43 Ambientale espresso come Media Annua; SQA-CMA: Standard di Qualità Ambientale espresso come Concentrazione Massima Ammissibile). Non sono stati rilevati superamenti degli standard di qualità. (SQA-MA e SQA-CMA). Sostanza ricercata e mai risultata superiore al limite di quantificazione. Sostanza non ricercata. Sostanza per la quale è stata riscontrata almeno una presenza al di sopra del limite di quantificazione. Sostanza per la quale è stato riscontrato il superamento dello standard di qualità ambientale (SQA-MA) tab. 1/A all.1 D.260/10. Sostanza per la quale è stato riscontrato il superamento dello standard di qualità ambientale (SQA-CMA) tab. 1/A all.1 D.260/10. Tab. 32. Monitoraggio delle sostanze prioritarie dei corsi d acqua monitorati nel comune di Isola della Scala. Anno Monitoraggio degli inquinanti specifici Gli inquinanti specifici, ai sensi del D.Lgs. 152/2006 (Allegato 1 Tab. 1/B del D.M. 260/2010), sono delle sostanze non appartenenti all elenco delle priorità: Alofenoli, Metalli, Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 9

44 Nitroaromatici, pesticidi e composti organo volatili che sono valutati a sostegno dello Stato Ecologico. Durante il monitoraggio del 2013 non sono stati registrati superamenti degli SQA-MA (SQA- MA: Standard di Qualità Ambientale espresso come Media Annua) nei corsi d acqua del territorio considerato (Tabella 33). Il risultato del monitoraggio degli inquinanti specifici del primo ciclo triennale è pertanto Buono (Tabella 31). Sostanza ricercata e mai risultata superiore al limite di quantificazione. Sostanza non ricercata. Sostanza per la quale è stata riscontrata almeno una presenza al di sopra del limite di quantificazione. Sostanza per la quale è stato riscontrato il superamento dello standard di qualità ambientale (SQA-MA) tab. 1/B all.1 D.260/10 Tab. 33. Monitoraggio dei principali inquinanti non appartenenti all elenco di priorità dei corsi d acqua monitorati nel comune di Isola della Scala. Anno Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 10

45 LIMeco Nelle tabelle che seguono, sono indicati i risultati dell indice LIMeco per il triennio e dei singoli macrodescrittori per l anno Corpo idrico Fiume Tione Codice tratto Punteggio LIMeco triennio Giudizio 100_20 0,42 Sufficiente 100_25 0,44 Sufficiente Fossa Gambisa 103_10 0,48 Sufficiente Fiume Menago Fiume Tartaro 88_10 0,48 Sufficiente 88_20 0,48 Sufficiente 99_10 0,28 Scarso 99_17 0,31 Scarso 99_20 0,35 Sufficiente Tab. 34. LIMeco (triennio ) dei corsi d acqua monitorati nel comune di Isola della Scala. In Tabella 35, le aste principali (ordine idraulico 1) sono riportate in carattere maiuscolo e grassetto; gli affluenti alle aste principali (ordine idraulico 2) sono in carattere maiuscolo semplice; i restanti corsi d acqua (dall ordine idraulico 3 in poi) sono riportati in carattere maiuscolo corsivo. In colore grigio sono evidenziati i parametri più critici, espressi dai punteggi inferiori o uguali a 0,33. Tab. 35. Valutazione provvisoria dell Indice LIMeco dei corsi d acqua monitorati nel comune di Isola della Scala. Anno LIMeco 2013 Elevato Buono Sufficiente Scarso Cattivo Figura 13. Rappresentazione dell indice LIMeco nel Bacino del fiume Fissero-Tartaro-Canal Bianco Anno Particolare area di studio. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 11

46 In Figura 13 è riportata la mappa della classificazione dell indice LIMeco relativa all anno 2013 dei corsi d acqua ricadenti nel territorio di Isola della Scala Classificazione quadriennio Per la determinazione dello Stato Ecologico sono monitorati gli Elementi di Qualità Biologica (EQB) e gli elementi a sostegno : Livello di Inquinamento da macrodescrittori (LIMeco) e inquinanti specifici non compresi nell elenco di priorità (rispetto degli SQA-MA Tab. 1/B, allegato 1, del DM 260/10). Gli Elementi di Qualità Biologica monitorati nel quadriennio nel bacino del fiume Fissero-Tartaro-Canalbianco sono stati i macroinvertebrati e le diatomee. La classificazione dei corpi idrici prevede che nel caso in cui i parametri chimici (LIMeco e/o inquinanti specifici a sostegno dello stato ecologico) non raggiungano lo Stato Buono, il corpo idrico sia classificato in Stato ecologico Sufficiente, anche in assenza del monitoraggio degli EQB. In questi casi non si considera uno stato inferiore al Sufficiente ( Scarso o Cattivo ). La classificazione dei corsi d acqua riguardanti l area di studio è riportata nella Tabella 36 e rappresentata in Figura 14. Corpo idrico Fiume Tione Fossa Gambisa Fiume Menago Fiume Tregnon Fiume Tartaro Codice tratto EQB Macro invertr. EQB Macrofite EQB Diatomee LIMeco Inquinanti specifici Stato Ecologico Stato Chimico 100_ Buono Buono - Buono 100_ Buono Sufficiente Buono Sufficiente Buono 100_ Buono Sufficiente Buono Sufficiente Buono 103_ Buono Buono - Buono 88_10 Elevato - - Buono Buono Buono Buono 88_ Buono Buono - Buono 88_20 Cattivo - - Sufficiente Buono Cattivo Buono 94_ Sufficiente Buono Sufficiente Buono 99_10 Scarso - - Sufficiente Buono Scarso Buono 99_ Sufficiente Buono Sufficiente Buono 99_ Sufficiente Buono Sufficiente Buono Tab. 36. Classificazione dei corpi idrici monitorati nel comune di Isola della Scala nel quadriennio Stato Chimico Buono Mancato conseguimento dello Stato Buono Non classificato Inquinanti specifici Sufficiente Stato ecologico Elevato Buono Sufficiente Scarso Cattivo Non classificato Fig. 14. Classificazione dei corpi idrici nel Bacino del fiume Fissero-Tartaro-Canal Bianco nel quadriennio Particolare area di studio. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 12

47 Acque a specifica destinazione Nelle tabelle che seguono, sono riportati i risultati della verifica dell idoneità dei tratti designati come Idonei alla Vita dei Pesci per il periodo , relativa ai punti di monitoraggio riguardanti l area di studio. (Figura 15). Corso d acqua: Fiume Tartaro Dalle sorgenti fino alle prime case di Povegliano Anno Codice tratto Staz. incluse Classific az. N. campioni Conformità Ciprinidi 1 Si Ciprinidi 0 Si Ciprinidi 0 Si Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 Si Ciprinidi 0 Si Ciprinidi 0 Si Ciprinidi 0 Si Note - Motivazioni delle deroghe o delle non conformità Durante gli anni è risultato di buona qualità. Riferimento: D. Lg 152/99 all. 2 sezione B punto 2 lett. a Nel è risultato conforme e non vi sono cause di inquinamento o di rischio di deterioramento. Corso d acqua: Fiume Piganzo Dalle sorgenti fino alla loc. Settimo di Gallese (Buttapietra) Anno Codice tratto Staz. incluse Classific az. N. campioni Conformità Ciprinidi 1 Si Ciprinidi 0 Si Ciprinidi 0 Si Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 Si Ciprinidi 0 Si Ciprinidi 0 Si Ciprinidi 0 Si Note - Motivazioni delle deroghe o delle non conformità Durante gli anni è risultato di buona qualità. Riferimento: D. Lg 152/99 all. 2 sezione B punto 2 lett. a Nel è risultato conforme e non vi sono cause di inquinamento o di rischio di deterioramento. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 13

48 Corso d acqua: Fiume Menago Dalle sorgenti fino all incrocio con il canale Consorziale Conagro Anno Codice tratto Staz. incluse Classific az. N. campioni Conformità Note - Motivazioni delle deroghe o delle non conformità Ciprinidi 1 Si Durante gli anni è risultato di buona qualità. Riferimento: D. Lg 152/ Ciprinidi 11 Si all. 2 sezione B punto 2 lett. a Ciprinidi 0 Si Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Ciprinidi 0 SI Nel è risultato conforme e non vi sono cause di inquinamento o di rischio di deterioramento. La normativa prevede che possano essere esentate dal campionamento periodico le acque per le quali non vi siano cause di inquinamento o rischio di deterioramento (D.Lgs. 152/06, allegato 2 parte terza, sezione B) Ciprinidi 4 Si Ciprinidi 4 Si Ciprinidi 4 Si VP1 Ciprinidi 4 Si - Tab. 37. Conformità delle acque destinate alla Vita dei Pesci salmonidi e ciprinidi (VP) nel territorio di Isola della Scala. Periodo Fig. 15. Tratti omogenei designati per la Vita dei Pesci. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 14

49 Acque sotterranee Le acque sotterranee sono le acque che si trovano al di sotto della superficie del terreno, nella zona di saturazione e in diretto contatto con il suolo e il sottosuolo. (art. 2 D.L. 152/99) Al fine della classificazione delle acque sotterranee in funzione degli obiettivi di qualità ambientale, è necessario individuare i corpi idrici significativi. Ai sensi del D.L. 152/99 sono significativi gli accumuli d acqua contenuti nel sottosuolo permeanti la matrice rocciosa, posti al di sotto del livello di saturazione permanente. Fra esse ricadono le falde freatiche e quelle profonde, in pressione o meno, contenute in formazioni permeabili e, in via subordinata, i corpi d acqua intrappolati entro formazioni permeabili con bassa o nulla velocità di flusso. Appartengono a questo gruppo anche le manifestazioni sorgentizie, concentrate o diffuse e anche subacquee, in quanto affioramenti della circolazione idrica sotterranea. Non sono significativi gli orizzonti saturi di modesta estensione e continuità posti all interno o sulla superficie di una litozona poco permeabile e di scarsa importanza idrogeologica e irrilevante significato ecologico. 10 Nel comune di Isola della Scala le falde acquifere sono sottoposte a tutela 11. Legenda Corsi d acqua significativi (D.Lgs. 152/2006) Corsi d acqua di rilevante interesse ambientale o potenzialmente influenti su corsi acqua significativi (D.Lgs. 152/2006) Altri corsi d acqua Comuni con acquiferi confinati pregiati da sottoporre a tutela Fig. 16. Comuni con acquiferi confinati pregiati da sottoporre a tutela. Particolare comune di Rossano Veneto. (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto, 2007) In applicazione delle direttive 2000/60/CE e 2006/118/CE per le acque sotterranee sono stati identificati i corpi idrici sotterranei (unità di gestione) nell ambito dei Distretti Idrografici e la relativa caratterizzazione attraverso l analisi delle pressioni e degli impatti sui corpi idrici sotterranei. Il comune di Isola della Scala ricade nella Bassa Pianura Settore Adige 12 (GWB BPSA). 10 Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152: Allegato 1 Monitoraggio e classificazione delle acque in funzione degli obiettivi di qualità ambientale. 11 Tra tutte le falde, sono considerate le falde confinate destinate alla produzione di acqua potabile ad uso pubblico acquedotto. 12 La Bassa Pianura è caratterizzata da un sistema di acquiferi confinati sovrapposti, alla cui sommità esiste localmente un acquifero libero. I corpi idrici sotterranei devono essere considerati come un unità con uno stato Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 15

50 GWB Media Pianura Veronese Bassa Pianura Settore Adige Fig. 17. Corpi idrici sotterranei relativi all area di studio. Comune Codice Tipologia pozzo Profondità pozzo (m) Q (punto di misura parametri chimici fisici) P (punto di misura piezometrica) GWB Isola della Scala 187 Falda confinata 110 * * BPV (BPSA) 624 Falda libera 5 * * MPVR Tab. 38. Pozzi di monitoraggio nel comune di Isola della Scala Stato Quantitativo L andamento del livello piezometrico nel bacino della Bassa e Media Pianura Veronese, nel periodo , è stazionario, quindi secondo il D.L. 30/2009, quando l andamento è positivo o stazionario, lo stato quantitativo del corpo idrico è definito buono. Fig. 18. Risultati del test del livello piezometrico per il periodo Stato chimico puntuale Lo stato chimico è stabilito in base alla presenza di inquinanti derivanti da pressioni antropiche. Il superamento degli Standard di Qualità (definiti a livello europeo) o dei Valori Soglia (definiti a livello nazionale) porta all attribuzione di uno stato chimico non buono del punto di monitoraggio. chimico e uno stato quantitativo, quindi la falda superficiale è stata distinta rispetto alle falde confinate, che sono state raggruppate in un unico GWB. Il sistema di falde superficiali locali è stato ulteriormente suddiviso in 4 GWB sulla base dei sistemi deposizionali dei fiumi Adige, Brenta, Piave e Tagliamento. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 16

51 In Tabella 39 è riportato lo stato chimico per il Il punto è classificato come buono (B) se sono rispettati gli standard di qualità e i valori soglia per ciascuna sostanza controllata; scadente (S) se uno o più valori sono stati superati. Legenda Ricercate, ma entro standard di qualità (SQ)/VS Sostanze Nome/sigla delle sostanze con superamento SQ/VS Superamento SQ/VS ClB Clorobenzeni SCP Stato chimico puntuale Ar Composti organici aromatici NO 3 Nitrati Ino Inquinanti inorganici Pest Pesticidi Me Metalli VOC composti organici volatili Tab. 39. Stato chimico puntuale. Anno Concentrazione di nitrati La pratica della fertilizzazione dei terreni agricoli, eseguita attraverso lo spandimento degli effluenti è oggetto di una specifica regolamentazione volta a salvaguardare le acque sotterranee e superficiali dall inquinamento causato, in primo luogo, dai nitrati presenti nei reflui. La direttiva comunitaria 91/676/CEE ha dettato i principi fondamentali cui si è uniformata la successiva normativa nazionale: il decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 e il decreto ministeriale 7 aprile La Direttiva 91/676/CE prevede: Una designazione di Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (ZVN), nelle quali vi è il divieto di spargimento dei reflui degli allevamenti e di quelli provenienti dalle piccole aziende agroalimentari, fino un limite massimo annuo di 170 kg di azoto per ettaro. La regolamentazione dell utilizzazione agronomica dei reflui con definizione dei Programmi d Azione, che stabiliscono le modalità con cui possono essere effettuati tali spandimenti. Il D.M. 7/4/2006, ha definito i criteri generali e le norme tecniche sulla base delle quali le Regioni elaborano i Programmi d Azione per le Zone Vulnerabili ai Nitrati. La Giunta regionale del Veneto, con la D.G.R. n del 7 agosto 2006, Recepimento regionale del D.M. 7 aprile Programma d azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola del Veneto, ha disciplinato le attività di spandimento dei reflui sia per le zone vulnerabili sia per le rimanenti aree agricole del Veneto. La designazione delle ZVN del Veneto è stata portata a termine con delibera del Consiglio regionale n. 62 del 17 maggio Nel comune di Isola della Scala il grado di vulnerabilità ai nitrati è totale. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 17

52 Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola Alta pianura - zona di ricarica degli acquiferi (DCR n. 62 del 17/05/2006) Fig. 19. Carta delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola. Particolare territorio di Isola della Scala. (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto, 2007) La Direttiva nitrati (91/676/CEE) fissa a 50 mg/l la concentrazione oltre la quale le acque sotterranee sono da considerarsi inquinate da nitrati, definendo vulnerabili le zone di territorio che scaricano direttamente o indirettamente su tali acque. Nella tabella che segue, sono riportati i risultati delle concentrazioni di nitrati, per l anno 2013, nei pozzi di monitoraggio di Isola della Scala. Comune Cod. Tipologia pozzo Prof. m NO 3 mg/l Trend Isola della Scala 187 Falda confinata 110 <1,0 Stazionario 624 Falda libera 5 16,0 Stazionario Tab. 40. Concentrazione media annua di nitrati. Anno Acque potabili La definizione comune di acque potabili comprende diverse tipologie di acque disciplinate da normative differenti. Le acque destinate al consumo umano sono: le acque destinate a uso potabile, alla preparazione di cibi e bevande o ad altri usi domestici, le acque usate nelle industrie alimentari per la preparazione di prodotti destinati al consumo umano. Le acque destinate al consumo umano devono rispondere ai requisiti di qualità definiti nel D.L. del 2 febbraio 2001 n. 31. Le acque minerali naturali hanno origine da una falda o da un giacimento sotterraneo, hanno caratteristiche igieniche e chimico - fisiche particolari e proprietà favorevoli alla salute. L utilizzazione e il commercio delle acque minerali sono disciplinati dal D.L. n. 105 del 25 gennaio 1992, mentre i criteri di valutazione delle caratteristiche delle acque minerali naturali sono riportati nel Decreto del 12 novembre 1992 n Le acque superficiali da destinare alla produzione di acqua potabile sono classificate secondo i criteri generali e le metodologie di rilevamento della qualità previsti nel D.L. 152/06. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 18

53 Qualità delle risorse idriche La qualità delle acque destinate al consumo umano secondo il D.Lgs. 31/01 è definita da tre tipi di parametri: parametri indicatori: hanno trascurabile rilievo tossicologico e in caso di superamento del limite, il D.Lgs. 31/01 demanda alle ULSS la valutazione igienico sanitaria della non conformità. parametri microbiologici e parametri chimici: essi possono comportare rischi potenziali per la salute dei consumatori e il decreto stabilisce valori più restrittivi e vincolanti. La gestione delle acque nella provincia di Verona, interamente compresa nell ATO Veronese (ad eccezione del comune di Castagnaro), è in parte comunale e in parte affidata a Consorzi o Aziende che si occupano della gestione integrata del servizio idrico. A quest ultima categoria appartengono l AGSM S.p.A., la municipalizzata di Verona che serve anche il territorio della Lessinia, il Co.VI.SE per la Val d Illasi, il CAMVO e il CISI per la Bassa Pianura Veronese, il C.I.S.I.A.G. per i comuni del Veronese Orientale. Sette comuni in provincia di Verona non sono allacciati all acquedotto o sono privi di rete. In tutte le province, le Aziende ULSS hanno predisposto piani annuali di controlli analitici eseguiti in punti significativi delle reti di distribuzione acquedottistiche. I referti analitici dei campioni, analizzati presso i laboratori ARPAV, segnalano all Azienda ULSS gli eventuali superamenti di limite. Sulla base dei referti analitici e di altre valutazioni tecnicosanitarie l Azienda ULSS emette il giudizio di idoneità. Nei campioni prelevati, sono misurati elementi chimici che descrivono le caratteristiche dell acqua, il suo contenuto di minerali e alcuni altri elementi nutrienti che monitorano eventuali apporti antropici. In tutti i campioni sono misurati il ph, la conducibilità, le concentrazioni di cloruri, solfati, ione ammonio, nitriti e nitrati. I valori medi provinciali sono in linea con quelli regionali e sono 445 µs/cm di conducibilità elettrica specifica, 9,3 mg/l di cloruri e 22 mg/l di solfati (i valori guida dettati dal D.P.R. n. 236/88 sono 25 mg/l per entrambi i parametri), e una durezza media di 27 F. Parametri chimici inorganici Le acque distribuite nel comune di Isola della Scala sono caratterizzate da un valore di conducibilità elettrica medio compreso tra µs/cm, un contenuto di cloruri <8,5 mg/l e solfati di valore compreso tra 26 mg/l e 50 mg/l (i valori guida dettati dal D.P.R. n. 236/88 sono 25 mg/l per entrambi i parametri) e ph compreso tra 7,6 e 7,7. Per quanto riguarda lo ione ammonio è stato rilevato che è presente, anche in concentrazioni superiori ai limiti consentiti dalla normativa, nelle zone dove l acqua è attinta da falde alloggiate in terreni di natura torbosa. Sono zone dove ancora sono molto frequenti gli approvvigionamenti autonomi perché non servite da rete acquedottistica. La presenza nell'acqua potabile è considerata un indicatore di possibili inquinamenti batterici da reflui e liquami. Tuttavia in Veneto non è mai stata registrata la presenza di ione ammonio in relazione ad un inquinamento batterico. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 19

54 I valori medi comunali calcolati per l anno 2013 di Ione ammonio, sono sempre inferiori ai limiti normativi (0,5 mg/l). Non ci sono aree di significativa presenza di fluoruri. In Veneto la concentrazione di fluoruri è molto bassa: in gran parte della regione la concentrazione è inferiore a 0,1 mg/l. NH 4 SO 4 Fig. 20. Valori medi comunali di Ione ammonio e solfati nel Metalli La presenza naturale di alti livelli di ferro non è motivo di preoccupazione per la salute ma altera l aspetto, l odore e il sapore dell acqua rendendola non accettabile. Il limite normativo è 200 µg/l. Anche per il manganese come per il ferro la soglia normativa è stata abbassata rispetto a quella indicata dagli studi di pericolosità per la salute allo scopo di mantenere accettabili i livelli odore, sapore e la formazione di depositi nelle tubature di distribuzione. Nelle aree in cui l acqua è attinta con approvvigionamenti autonomi da falde alloggiate in terreni di natura torbosa spesso sono presenti ammoniaca e arsenico. I controlli eseguiti nel 2011 hanno evidenziato la presenza di arsenico oltre il limite normativo di 10 µg/l solo in alcune captazioni autonome della provincia di Verona. Stazione Tipo Elementi - Limiti D.lgs. 31/01 10 As 10 µg/l NH 4 0,5 mg/l Fe 200 µg/l Mn 50 µg/l Bovolone Rete 4 0, Cerea Grezza 46 4,1 500 Erbè Rete 10 0,17 NQ 28 Gazzo Veronese Grezza 46 2, Isola della Scala Grezza 13 0,14 NQ 20 Legnago Rete 58 1,5 NQ 140 Nogara Grezza 20 0, Nogarole Rocca Rete 10 NQ NQ 11 Sorgà Grezza 25 1, Tab. 41. Alcuni punti di controllo con valori medi significativi di arsenico, ione ammonio,ferro e manganese. La presenza del piombo è dovuta agli effetti corrosivi dell acqua sulle tubature o i rubinetti. Il monitoraggio del mercurio (limite fissato dal D.lgs. 31/01: 1,0 µg/l), cromo e cromovi è eseguito dove si ritiene possibile un inquinamento. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 20

55 Per quanto riguarda il cromo, i dati medi non superano i 7 µg/l (il limite di legge è 50 µg/l). In nessun caso si è rilevata presenza di questo inquinante. Secondo le linee guida dell Organizzazione Mondiale di Sanità le acque potabili contengono normalmente meno di 20 mg/l di sodio e una concentrazione superiore a 200 mg/l le rende inaccettabili. Nel 2013 la concentrazione di sodio è risultata inferiore a 20 mg/l nel 94% dei comuni del Veneto. Il contenuto di alluminio nell acqua potabile sia che abbia origine naturale sia che derivi dai sali di alluminio utilizzati come coagulanti in eventuali trattamenti di potabilizzazione viene sempre monitorato affinché non sia superato il limite dei 200 µg/l. In Veneto la causa di un eventuale temporanea alta presenza di alluminio è sempre da ricercare nel trattamento di potabilizzazione Concentrazione di nitrati Fra i parametri chimici, i nitrati sono naturalmente presenti a concentrazioni molto basse nelle acque. Concentrazioni superiori a 9 mg/l per le acque sotterranee e 18 mg/l per le acque superficiali, indicano la presenza di apporti antropici derivanti dall attività agricola. L indicatore è stato calcolato da ARPAV a partire dal 2007, considerando le mediane annuali delle concentrazioni misurate nei punti scelti lungo le reti acquedottistiche in ogni comune veneto. Il limite di questa misurazione consiste nel fatto che alcuni comuni sono serviti da più reti, alimentate da diverse fonti di approvvigionamento, con caratteristiche qualitative diverse. La normativa di riferimento (D.Lgs. 31/01) prevede che la concentrazione di nitrati nelle acque utilizzate per il consumo umano, non deve superare i 50 mg/l. Il monitoraggio dei nitrati e nitriti ha dato risultati positivi, poiché le quantità rilevate sono molto basse. Nelle acque distribuite nel comune di Isola della Scala, la concentrazione di NO 3 è <5 mg/l. Nella figura che segue, è rappresentata la mappa provinciale per comune della concentrazione di nitrati nel 2013 e l andamento delle concentrazioni dal 2007 al NO 3 mg/l NO 3 Trend Comune Codice pozzo Tipologia pozzo Profondità pozzo m Anno NO 3 mg/l Trend Isola della Scala 187 Falda confinata <1.0 Stazionario 624 Falda libera Stazionario Fig. 21. Mediana della concentrazione di nitrati nelle acque distribuite per il consumo umano nell anno Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 21

56 Acque reflue urbane Nel D.Lgs. 156/2006 (Parte III, Sezione II le acque reflue sono definite come: il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali, e/o di quelle meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da agglomerato Conformità degli agglomerati ai requisiti di collettamento In base alle indicazioni ministeriali si pone come soglia limite sulla quale valutare la conformità degli agglomerati il 98% di collettamento a fognatura del carico generato. Si considera inoltre come obiettivo intermedio, utile per una valutazione del percorso in atto, il 95%. In base alla Direttiva 91/271/CEE, l agglomerato è l area in cui la popolazione e/o le attività economiche sono sufficientemente concentrate in modo da rendere tecnicamente ed economicamente possibile la raccolta e il convogliamento delle acque reflue urbane verso un impianto di trattamento o un punto di scarico finale. Il carico generato è il carico organico biodegradabile dell agglomerato espresso in AE, costituito dalle acque reflue domestiche (escluso il carico delle case sparse) e industriali (ad esclusione di quelle scaricate direttamente in acque superficiali). L ambito territoriale di competenza dell A.A.T.O. Veronese comprende 97 comuni della provincia di Verona. Nell A.T.O. Veronese sono stati censiti complessivamente 127 agglomerati, per un carico generato totale di AE, di cui circa il 70% è costituito da popolazione residente, il 20% da popolazione fluttuante e il 10% da carichi di origine produttiva. Gli agglomerati principali sono quelli di Verona ( AE) e Peschiera del Garda ( AE) il quale comprende tutti i comuni della sponda veronese del lago di Garda. Gli agglomerati con carico generato compreso tra e AE sono 15 (per un totale di AE): i principali sono Caldiero, San Bonifacio, Legnago, Villafranca, San Giovanni Lupatoto e Cologna Veneta. Gli agglomerati tra i e i AE sono 17, con un carico generato di AE, mentre quelli al di sotto dei AE sono 93, per AE totali. Per quanto riguarda il servizio di fognatura, in base ai dati raccolti dalla Regione Veneto presso l A.A.T.O. e i gestori del servizio idrico, il grado di collettamento generale negli agglomerati >2.000 AE è dell 89%. Gli agglomerati di Verona e Peschiera del Garda registrano una copertura fognaria rispettivamente del 90% e del 97%. Negli agglomerati tra i e i AE, la percentuale di allacciamento al sistema fognario è dell 87%, mentre tra i AE e i AE si attesta all 82%. Nel comune di Isola della Scala sono presenti tre depuratori le cui caratteristiche sono sintetizzate nella tabella che segue. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 22

57 Unità Locale Depuratore di Isola della Scala Acque Veronesi S.C.A.R.L. Codice sito Ragione sociale Acque Veronesi S.C.A.R.L. Indirizzo UL Loc. Pellegrina Loc. Tarmassia Loc. Giarella Tipo Scarico Acque reflue urbane Corpo Idrico ricettore Fiume Dugale Fosso Gambino Fiume Tartaro N. AE Classificazione Depuratore 2^ Cat. Tipo A AE 2^ Cat. Tipo C FINO A 1000 AE 2^ Cat. Tipo A AE Stato Unità locale Stato Depuratore Stato Scarico Attivo Attivo Attivo Attivo Attivo Attivo Attivo Attivo Attivo Tab. 42. Depuratori presenti nel comune di Isola della Scala. Anno Potenzialità dei depuratori Agglomerati Comuni Fig. 22. Localizzazione dei depuratori secondo la potenzialità in AE nel territorio di Isola della Scala. (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto, 2007) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 23

58 2.3 Suolo Il suolo è una risorsa vitale e in larga misura non rinnovabile, sottoposta a crescenti pressioni. L importanza della protezione del suolo è riconosciuta a livello internazionale e nell Unione Europea 13. L obiettivo del VI Programma d Azione in materia di ambiente, pubblicato dalla Commissione nel 2001, è proteggere il suolo da erosione e inquinamento, mentre nella Strategia per lo Sviluppo Sostenibile, (2001), si rileva che perdita di suolo e riduzione della fertilità del suolo, compromettono la redditività dei terreni agricoli affinché il suolo possa svolgere le sue diverse funzioni, è necessario preservarne le condizioni Indicatori di sintesi La Commissione dell Unione Europea (COM 179/02) ha identificato come principali processi di degradazione ambientale del suolo, la diminuzione di sostanza organica e la diminuzione della biodiversità, l erosione e il compattamento del suolo, la contaminazione, la cementificazione, la salinizzazione, e i rischi idrogeologici. Gli indicatori selezionati per la matrice Suolo sono identificabili con le azioni di pianificazione realizzata e programmata Uso del suolo I diversi usi del suolo creano potenziali fonti di pressioni sullo stato di questa risorsa. La gestione agraria può influenzare in modo significativo le caratteristiche strutturali e nutrizionali del suolo, incidendo anche sui fenomeni di perdita/aumento di sostanza organica e di perdita del suolo; tra le attività agricole, il seminativo (cereali, coltivazioni industriali, orticole, floricole e risicole) rappresenta il maggior consumo di risorse, sia in termini di prelievi di prodotti minerali dal suolo sia di input esterni. Di minor impatto per il suolo sono le coltivazioni a foraggiere (i prati stabili) avvicendate e terreni a riposo e le coltivazioni legnose agrarie, anche se permane il problema della compattazione del suolo dovuto alle macchine agricole e il problema dell inquinamento di antiparassitari. 13 Comunicazione della Commissione Europea n. 179/2002. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 24

59 Per gli usi diversi da quello agricolo (aree naturali, boschi) si ipotizza che la pressione antropica sia la più bassa possibile sugli ecosistemi. Tuttavia in particolari situazioni di dissesto idrogeologico la presenza regolatrice dell uomo può avere un importante ruolo positivo. Le tipologie di uso del suolo legate alle infrastrutture e all urbanizzazione provocano forme irreversibili di modifica del suolo. Esse hanno una particolare importanza sia per quanto riguarda la risorsa suolo, sia per la vita delle popolazioni di un determinato territorio. Fig. 23. Inquadramento territoriale di Isola della Scala. (Fonte: In Figura 24 è rappresentata la Carta della Copertura del Suolo del comune di Isola della Scala Diminuzione della superficie agraria utile La diminuzione della superficie agraria è solitamente indice di un aumento del suolo urbanizzato e di conseguente perdita di suolo naturale e delle funzioni collegate, come ad esempio la produzione alimentare, il contributo alla diversità biologica o lo stoccaggio del carbonio. L indicatore è espresso dalla percentuale di aree agricole perse a favore di aree artificiali, normalizzata sulla superficie delle prime a inizio periodo. Tanto più alto è il valore di questo indicatore, quanto più alto è l impatto dell urbanizzazione sulle aree agricole. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 25

60 Secondo i dati contenuti nel PTCP della provincia di Verona, non vi è stata variazione di superficie agraria nel comune di Isola della Scala (Tabella 43). Ambito Pianura Veronese: Corine Land Cover (livello 2, in km 2 ) Isola della Scala (2000): Corine Land Cover (livello 2, in km 2 ) Isola della Scala (2000): Corine Land Cover (livello 2, in km 2 ) differenza tra il 1990 e il 2000 Tab. 43. Indicatori del consumo di suolo. Periodo (Fonte: PTCP della Provincia di Verona, 2013) Indici Media provinciale Sup artificiali/aree agricole = 0,127 Sup artificiali/superficie totale = 0,085 Fig. x. Superficie artificiale / Aree agricole (per ciascun comune dell ambito Pianura Veronese). Anno Tab. 44. Isola della Scala: Indicatori delle aree produttive. (Fonte: PTCP della Provincia di Verona, 2013) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 26

61 Fig. 24. Carta della Copertura del Suolo. (Fonte: PAT Isola della Scala, 2010) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 27

62 La tabella che segue riporta i dati aggiornati al 2010 della Superficie Agraria Utile (SAU). Colture Superficie (ha) Seminativi 5011,17 Coltivazioni legnose agrarie 514,18 Arboricoltura da legno 306,38 Prati permanenti 0 Altre utilizzazioni 1,97 Superficie Agricola Lorda 5833,70 Strade poderali 583,37 Superficie Agricola Utilizzata netta 5250,33 SAU 5250,33 ha STC 7007,0 ha Rapporto SAU/STC 75 % Nel calcolo della superficie agraria sono state considerate tutte le superfici coltivate a seminativo, prato, vigneto, orticole, orto-frutteto familiare e arboricoltura rilevate sul territorio comunale, con dati risalenti al 2000 e aggiornamenti fino al 2010, confrontabili nel Quadro Conoscitivo - Analisi Agronomica del PAT comunale. Si è ottenuta così la Superficie Agricola Lorda dalla quale si è sottratta la superficie impiegata come viabilità interpoderale (10% della SAL). La superficie agraria lorda nel comune di Isola della Scala è pari a 5833,70 ettari. La superficie agricola utilizzabile netta è di circa 5250 ettari che, confrontata con la SAU del censimento ISTAT 2000, emerge una differenza del 12,51%. Tale differenza è dovuta all esclusione delle aziende con sede legale fuori comune. L incremento maggiore di superficie è quello riguardante i seminativi, passati da ettari nel censimento 2000 a nel 2010 (+798 ettari) e le coltivazioni legnose agrarie ora distinte in colture legnose agrarie e arboricoltura da legno, passate da 440,3 ettari a 820,56 nel 2010 (incremento dell 86,36%). I frutteti e i vigneti sono presenti in tutto il territorio comunale da nord a sud, con due evidenti concentrazioni nei pressi di Tarmassia e di Vò Pindemonte. Tra i seminativi le colture maggiormente rappresentative sono colture estensive mais, frumento, soia, tabacco (oltre ettari) per lo più nel quadrante est del territorio al confine con Bovolone. Le risaie sono disseminate nella parte nord territorio comunale per complessivi ettari. Le colture specializzate orticole di pieno campo e in serra sono presenti su una superficie complessiva di oltre 300 ettari rappresentando quasi il 5% della SAU comunale. Sono presenti anche pioppeti in coltura e di arboricoltura da legno per complessivi 800 ettari circa. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 28

63 Gli insediamenti abitativi rurali sono sparsi uniformemente nell ambito del territorio agricolo comunale. Il maggior frazionamento fondiario è nel quadrante sud del territorio comunale 14. Fig. 25. Carta dell Uso del Suolo agricolo. (Fonte: CQ PAT Isola della Scala, 2010) 14 Fonte: Analisi Agronomica del PAT comunale. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 29

64 Il Verde pubblico Il verde in città assolve molteplici funzioni, oltre a quelle più note estetiche e ricreative, contribuisce a mitigare l inquinamento delle matrici ambientali (aria, acqua e suolo), migliora il microclima e contribuisce al mantenimento e arricchimento della biodiversità. La presenza di aree verdi concorre al miglioramento della percezione dell ambiente urbano e della qualità della vita dei cittadini, assumendo in tale contesto un ruolo fondamentale. Non è stato possibile calcolare l indicatore per mancanza di dati. Fig. 26. Carta della Trasformabilità. (Fonte: PAT Isola della Scala, 2010) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 30

65 2.5 Biodiversità Con il termine Biodiversità si intende l insieme delle informazioni genetiche possedute da tutti gli organismi viventi, appartenenti sia al regno animale sia a quello vegetale che sono presenti nell intera biosfera. I due strumenti legislativi di riferimento per la protezione della natura nei Paesi dell Unione Europea sono: Direttiva Uccelli 79/409/CE: 15 si prefigge la protezione a lungo termine e la gestione di tutte le specie di uccelli che vivono allo stato selvatico sul territorio della Comunità e i rispettivi habitat; Direttiva Habitat 92/43/CE: introduce l obbligo di conservare gli habitat e le specie di interesse comunitario adottando norme e misure precauzionali conformi alle esigenze ecologiche degli habitat e delle specie presenti in ciascuna area, e all occorrenza, appropriati piani di gestione. Queste due leggi comunitarie contengono le indicazioni per la conservazione degli habitat, della flora e fauna selvatiche nel territorio degli Stati Membri, mediante la realizzazione di una rete di aree, la Rete Natura 2000, caratterizzate dalla presenza delle specie e degli habitat ritenuti di interesse comunitario e individuati negli allegati delle direttive stesse. La rete è composta da ambiti territoriali designati come Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.), che al termine dell'iter istitutivo diverranno Zone Speciali di Conservazione (Z.S.C.), e Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) in funzione della presenza e rappresentatività sul territorio di habitat e specie animali e vegetali indicati negli allegati I e II della direttiva 92/43/CEE e di specie di cui all allegato I della direttiva 79/409/CEE e delle altre specie migratrici che tornano regolarmente nei luoghi di nidificazione. In Italia le direttive comunitarie sono state recepite dal D.P.R. 357/97, dal D.P.R. 120/03 e dal D.M. 3 aprile Le Aree Protette Rete Natura 2000 Nella Regione del Veneto sono stati individuati e schedati 128 siti di Rete Natura 2000, con 67 Z.P.S. e 102 S.I.C. variamente sovrapposti. La superficie complessiva è pari a ettari 15 Sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE del 30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 31

66 (22,5% del territorio regionale) con l estensione delle Z.P.S. pari a ettari e quella dei S.I.C. a ettari. La provincia di Verona conta 17 Siti di Importanza Comunitaria proposti (psic). Nel comune di Isola della Scala è stata designata come Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale, con la sigla IT , la Palude della Pellegrina. Rete Natura 2000 Legenda Confine provinciale Confine comunale Siti di Importanza Comunitaria Zone di Protezione Speciale Ambiti di sovrapposizione Nome Codice sito Sup. (ha) Comuni Palude Pellegrina IT Erbè, Isola della Scala, Nogara, Sorgà Fig. 27. Rete Natura 2000 nel Veneto. Particolare del territorio di Isola della Scala. (Fonte: Regione del Veneto, 2008) Aree Naturali Minori Le Aree Naturali Minori sono aree costituite da biotopi (ambienti ben delimitati e di piccola estensione, in cui sono presenti comunità vegetali e animali di interesse naturalistico) o da aree più complesse, geograficamente delimitabili, che comprendono superfici anche vaste ma in qualche modo omogenee e differenziate dal restante territorio e con peculiari caratteristiche. Rientrano nel censimento, agroecosistemi di particolare valore storico e ambientale, siti soggetti in passato all attività estrattiva ma che nel corso del tempo sono andati incontro, spesso spontaneamente, a un processo di rinaturalizzazione e alcune aree sottoposte a interventi di rimboschimento artificiale. La Palude Pellegrina è inclusa nell elenco delle Aree Minori del Veneto con il codice VR004. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 32

67 2.5.2 Indicatori di sintesi L edificazione di nuovi insediamenti richiede la sottrazione di superfici di suolo non edificato. Partendo da questo presupposto, durante le prime fasi di realizzazione dell opera si generano impatti sulle componenti biotiche legati all asportazione della copertura vegetale presente all interno dell area autorizzata all edificazione. L asportazione del soprassuolo e del suolo coinvolge anche tutta la fauna presente nell area, dalla teriofauna alle specie di maggiore taglia. In relazione alle potenziali criticità delle attività edificatorie sulla componente biodiversità, si ritiene di utilizzare come indicatore la misura delle aree riconducibili alla Rete Ecologica della Regione Veneto La Rete Ecologica Da un punto di vista strettamente biologico ed ecologico, la Rete Ecologica è una proposta di gestione integrata del territorio che, tutelando le interconnessioni tra gli habitat, rendono possibili i flussi di patrimoni genetici degli esseri viventi da un area all altra, ai fini della conservazione della diversità biologica. Nelle Linee Guida del Ministero dell Ambiente, la struttura della rete è articolata in: Aree centrali - core areas: rappresentano aree ad alta naturalità, dove sono presenti biotopi, insiemi di biotopi, habitat naturali e seminaturali, già sottoposti o da sottoporre a regime di protezione; sono considerati nodi di una rete ecologica le zone protette istituzionalmente come Parchi e Riserve naturali; Zone cuscinetto - buffer zones: rappresentano le zone contigue e le fasce di rispetto adiacenti alle aree centrali, al fine di garantire l indispensabile gradualità degli habitat. Corridoi di connessione - green ways / blue ways: sono strutture lineari e continue del paesaggio di varie forme e dimensioni, preposte al mantenimento e al recupero delle connessioni delle aree ad alta naturalità; favorendone la mobilità delle specie e l interscambio genetico e lo svolgersi delle relazioni dinamiche; Nodi - key areas - stepping stones: sono rappresentate da quelle aree di piccola superficie che, per la loro posizione strategica o per la loro composizione, costituiscono elementi importanti del paesaggio per sostenere specie in transito su un territorio oppure per ospitare particolari microambienti in situazioni di habitat critici come ad esempio piccoli stagni in aree agricole. Possono essere concepiti come aree di riposo, che mantengono una continuità funzionale fra le aree nucleo senza la necessità di una continuità ambientale. Alle aree centrali e ai nodi, corrispondono i parchi, le aree protette o da sottoporre a tutela, compresi i SIC e ZPS; ai corridoi di connessione corrispondono le aree fluviali di pregio, le zone montane a maggior naturalità e gli ambiti di paesaggio più integri e sensibili. L area SIC-ZPS IT Grave e zone umide della Brenta e l area ZPS IT Prai di Castello di Godego sono considerate Area nucleo, il sistema dei campi chiusi che Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 33

68 caratterizzano il paesaggio del territorio di Rossano e i corridoi di siepi e alberature, costituiscono i corridoi di connessione tra queste due aree sorgenti. Nella figura che segue, è rappresentata l area della Rete Ecologica della Regione Veneto riguardante il territorio di Isola della Scala. Legenda Area Nucleo e Fascia di Rispetto Area Tampone Corridoio Ecologico Fig. 28. La Rete Ecologica Regionale: particolare dell area di studio. (Fonte: Regione del Veneto, Carta della Rete Ecologica del Veneto, luglio 2008) In Figura 29 è rappresentata La Rete Ecologica comunale. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 34

69 Fig. 29. Carta della Rete Ecologica. (Fonte: PAT Isola della Scala, 2010) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 35

70 2.6 Paesaggio Con la definizione contenuta nell Art. 1 della Convenzione Europea, ratificata in Italia con la Legge n. 14 del 9 gennaio 2006, il Paesaggio è sancito come fenomeno culturale che si verifica, poiché una collettività attribuisce un particolare valore ad un determinato territorio, il cui carattere deriva dall azione di fattori naturali e antropici e che lo stesso si evolve nel tempo per l effetto delle loro interrelazioni. La stessa Convenzione indica inoltre come campo di applicazione, tutto il territorio europeo (Art. 2), i paesaggi terrestri e acquatici, dagli spazi naturali, rurali, urbani e periurbani, dai paesaggi che possono essere considerati eccezionali a quelli degradati, considerando anche tutti quelli intermedi indicati come paesaggi della vita quotidiana, e impegna le Parti (Stati membri) ad assumere la questione paesaggio tra le proprie politiche. Con il D.L. 22/01/04 n. 42, la pianificazione paesaggistica ha assunto un ruolo fondamentale nei confronti della tutela e valorizzazione del paesaggio, ai sensi dell Articolo 135 essa va estesa all intero territorio regionale, ed ha il compito di definire, con particolare attenzione ai beni paesaggistici le trasformazioni compatibili con i valori paesaggistici, le azioni di recupero e riqualificazione degli immobili e delle aree sottoposti a tutela, nonché gli interventi di valorizzazione del paesaggio, anche in relazione alle prospettive di sviluppo sostenibile. Il Codice affida la tutela del paesaggio alla legislazione esclusiva dello Stato e la valorizzazione a quella concorrente Stato-Regioni. In materia di pianificazione paesaggistica, attribuisce esclusiva competenza alle Regioni che la possono esercitare d intesa con il Ministero per i Beni e le Attività culturali e il Ministero dell Ambiente, al fine di pervenire alla precisazione dei vincoli generici posti per legge in applicazione a quanto previsto ai commi 5, 6, 7 e 8 dell art Indicatori di sintesi In relazione alle potenziali criticità derivanti da nuovi insediamenti sulla componente paesaggio, si ritiene di utilizzare come indicatore la presenza/assenza di vincoli riconducibili al D.L. n. 42/2004, poiché la valutazione visuale dell impatto sul paesaggio è caratterizzata da un alto grado di soggettività. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 36

71 Il Paesaggio protetto Le Aree tutelate Corsi d acqua iscritti negli elenchi di cui R.D. 1755/1933 (D.L. 42/2004 e s.m.i. art.142, lettera c) vincolo paesaggistico-ambientale su corsi d acqua e le relative sponde piedi degli argini per una fascia di metri 150 ciascuna): o Fiume Tartaro o Grimanella e Graicella Grimani o Rio Grimanel e Fosso Alto o Fossa Baldona o Tartarello d Isola della Scala o Roggia Valmarana o Fossa Brà e Scolo Falconer o Dugal Piganzo o Fossa Pindemonte, Fossa Nuova, Fossa Giuliari o Fossa Vecchia o Condotto Turella e Fossa Turella o Fiume Tregnon e Fosso Tregnon o Roggia Zenobria e Condotto Stegarda o Fiume Menago o Scolo Menaghetto o Scolo Menagon, Fossa Moceniga o Scolo Salvi o Menaghetto di Villafontana o Fossa Speziata o Fossa Pecanella o Fossa Pecana o Fossa Fumanella o Fossa Fresca I Beni storico-culturali La Legge Urbanistica regionale n. 11/2004 individua in Centri Storici, Ville Venete, Complessi ed Edifici di pregio architettonico, relative pertinenze e contesti figurativi, i beni culturali e ambientali. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 37

72 Ville Venete Nel comune di Isola della Scala sono stati individuati e censiti dall Istituto Regionale per le Ville Venete 15 edifici di interesse storico artistico ai sensi del D.L. 22/01/2004. Edificio Frazione Località Indirizzo Ca Baldon, Farina Manzoni Vò Pindemonte Baldon Via Corte Baldon, 4 Corte Casalbergo Isola d. Scala Casalbergo Via Casalbergo Corte Mandello Isola d. Scala Via Mandello Corte Padovani Isola d. Scala V. Corte Padovana Corte Palazzina Isola d. Scala V. Palazzina, 1 Corte Rivanello Isola d. Scala V. Valbissara, 2 Corte Saccovener Vò Pindemonte Saccovener Corte Saccovener, 4 Corte del Monastero di San Zeno, Previdi Madonna Pellegrina V. Madonna, 25 Corte rurale Ospedale della Bastia Isola d. Scala Via Bastia Villa Emiliei - Artegiani Isola d. Scala Bastia Via Bastia, 2 Villa Guarienti Tarmassia V. Vallona, 10/12 Villa Murati Bra (I Boschi) Isola d. Scala Boschi Via Boschi Villa Pellegrini, Castellani - Murari, Zambelli (La Pellegrina) Pellegrina V. Camozzini, 64 Villa Pindemonte, Rezzonico, Castelbarco (Corte Vo') Vò Pindemonte V. Vò Pindemonte, 6 Villa Zenobi, Sordo - Bindo, detta Zenobia Isola d. Scala San Gabriele V. San Gabriele, 16 Si riportano di seguito le relative schede. Ca Baldon, Farina Manzoni Codice Iccd - Codice Irvv A Frazione Vò Pindemonte Località Baldon Indirizzo Corte Baldon, 4 Epoca XVI sec. Autore - Proprietà Privata Vincolo - Comune: Isola della Scala Localizzazione catastale Foglio: 3 Particelle: 165, 210, 18, 19 Destinazione d uso storico intero complesso Corte dominicale Destinazione d uso attuale intero complesso Abitazione / azienda agricola Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 38

73 Corte Casalbergo Codice Iccd - Codice Irvv A Frazione Isola della Scala Località Casalbergo Indirizzo Via Casalbergo Epoca XV-XVII Autore - Proprietà Privata Vincolo - Comune: Isola della Scala Localizzazione catastale Foglio: 36 Particelle: 3, 30, 31, 32, 35, 36, 37 Destinazione d uso storico intero complesso Azienda agricola Destinazione d uso attuale intero complesso Abitazione / Agriturismo Corte Mandello Codice Iccd - Codice Irvv A Frazione Isola della Scala Località Indirizzo Via Mandello Epoca XVII Autore - Proprietà Privata Vincolo - Comune: Isola della Scala Localizzazione catastale Foglio: Particelle: Destinazione d uso storico intero complesso Azienda agricola Destinazione d uso attuale intero complesso Disabitato Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 39

74 Corte del Monastero di San Zeno, Previdi Codice Iccd - Codice Irvv A Frazione Madonna della Pellegrina Località Indirizzo Via Madonna, 25 Epoca XV-XVIII Autore - Proprietà Privata Provvedimenti di tutela - Comune: Isola della Scala Localizzazione catastale Foglio: Particelle: Destinazione d uso storico intero complesso Azienda agricola Destinazione d uso attuale corpo padronale Azienda agricola Corte Padovani Codice Iccd - Codice Irvv A Frazione Isola della Scala Località Indirizzo Via Corte Padovana Epoca XV-XVIII Autore - Proprietà Privata Vincolo D.L. 490/1999 Comune: Isola della Scala Localizzazione catastale Foglio: 33 Particelle: 232, 21, 1512 Destinazione d uso storico intero complesso Azienda agricola Destinazione d uso attuale barchesse e annessi Abitazione / Uffici Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 40

75 Corte Palazzina Codice Iccd - Codice Irvv A Frazione Isola della Scala Località Indirizzo Via Palazzina, 1 Epoca XVI Autore - Proprietà Privata Provvedimenti di tutela - Comune: Isola della Scala Localizzazione catastale Foglio: 33 Particelle: 232, 21, 1512 Destinazione d uso storico intero complesso Azienda agricola Destinazione d uso attuale corpo padronale Abitazione / Agriturismo Corte Rivanello Codice Iccd - Codice Irvv A Frazione Isola della Scala Località Indirizzo Via Valbissara, 2 Epoca XVII Autore - Proprietà Privata Provvedimenti di tutela - Comune: Isola della Scala Localizzazione catastale Foglio: Particelle: Destinazione d uso storico intero complesso Azienda agricola Destinazione d uso attuale corpo padronale Azienda agricola Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 41

76 Corte rurale Ospedale della Bastia Codice Iccd Codice Irvv A Frazione Località Indirizzo Via Bastia Epoca XV-XVII Autore - Proprietà Privata Provvedimenti di tutela L. 1089/1939 (A) Comune: Isola della Scala (A) Localizzazione catastale Foglio: 44 Particelle: 44, 74, 133, 78, 135, 139, 138, 19 Destinazione d uso storico intero complesso Ospedale Destinazione d uso attuale corpo padronale Abitazione Corte Saccovener Codice Iccd - Codice Irvv A Frazione Vò Pindemonte Località Saccovener Indirizzo Corte Saccovener, 4 Epoca XVI Autore - Proprietà Privata Provvedimenti di tutela - Comune: Isola della Scala Localizzazione catastale Foglio: 7 Particelle: 1, 12, 39 Destinazione d uso storico intero complesso Corte dominicale Destinazione d uso attuale corpo padronale Abitazione Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 42

77 Villa Emiliei - Artegiani Codice Iccd - Codice Irvv A Frazione Località Bastia Indirizzo Via Bastia, 2 Epoca XVII Autore Luigi Trezze Proprietà Privata Provvedimenti di tutela - Comune: Isola della Scala Localizzazione catastale Foglio: 5/1987 Particelle: 8, 10, 73 Destinazione d uso storico intero complesso Abitazione / agricolo Destinazione d uso attuale corpo padronale Residenza estiva Villa Guarienti Codice Iccd Codice Irvv A Frazione Tarmassia Località Indirizzo Via Vallona, 10/12 Epoca XVI-XVII Autore Proprietà Privata Provvedimenti di tutela L.1089/1939 (A) Comune: Isola della Scala Localizzazione catastale Foglio: 58 Particelle: 44, 50, 51, 53, 56, 95, 225, 551, 552 Destinazione d uso storico intero complesso Abitazione / agricolo Destinazione d uso attuale corpo padronale Abitazione Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 43

78 Villa Murari Brà detta I Boschi Codice Iccd Codice Irvv A Frazione Località Boschi Indirizzo Via Boschi, 18 Epoca XV-XVIII Autore Dal Fresta Angelo Brunello Proprietà Privata Provvedimenti di tutela L. 1089/1939 (A) Comune: Isola della Scala Localizzazione catastale Foglio: 26 Particelle: 90, 77, 5, 4, A, 80, 81, 82 Destinazione d uso storico intero complesso Corte dominicale Destinazione d uso attuale corpo padronale Abitazione / Agricolo / Eventi Villa Pellegrini, Castellani - Murari, Zambelli, detta La Pellegrina Codice Iccd Codice Irvv A Frazione Pellegrina Località Indirizzo Via Camozzini, 64 Epoca XVII-XVIII Autore Proprietà Privata Provvedimenti di tutela L. 1089/1939 (A) Comune: Isola della Scala Foglio: 85/1987 Localizzazione catastale Particelle: 7, 3, 3b, 2, 5, 6, 165, 49, 86, 12, 17, 98, 19, 287, 4, 317, 318, 319, 355, 307, 308, 175, 310 Destinazione d uso storico intero complesso Destinazione d uso attuale corpo Abitazione padronale Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 44

79 Villa Pindemonte, Rezzonico, Castelbarco, detta Corte Vo' Codice Iccd Codice Irvv A Frazione Vò Pindemonte Località Indirizzo Via Vò Pindemonte, 6 Epoca XVIII-XIX Autore Pompei Alessandro Proprietà Privata Provvedimenti di tutela L. 1089/1939 (A) Comune: Isola della Scala Localizzazione catastale Foglio: 2 Particelle: : 15, 25, 19, 21, 64, 65, 66, 60, 61, 63 Destinazione d uso storico intero complesso Corte dominicale Destinazione d uso attuale corpo padronale Azienda agricola Villa Schioppo, detta Corte Torre Codice Iccd - Codice Irvv A Frazione Località Indirizzo Epoca XVI-XVIII Autore Proprietà Privata Provvedimenti di tutela L. 364/1909 Comune: Isola della Scala Localizzazione catastale Foglio: 44/1987 Particelle: 22, 239, 238, 24, A Destinazione d uso storico intero complesso Abitazione / agricolo Destinazione d uso attuale corpo padronale Abitazione / agricolo Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 45

80 Villa Zenobi, Sordo - Bindo, detta Zenobia Codice Iccd - Codice Irvv A Frazione Località San Gabriele Indirizzo Via San Gabriele, 16 Epoca XVIII Autore Proprietà Privata Provvedimenti di tutela D.Lgs. 42/2004 art. 10 Comune: Isola della Scala Localizzazione catastale Foglio: 66/2010 Particelle: 64, 63, 14, 15, 54 Destinazione d uso storico intero complesso Abitazione / agricolo Destinazione d uso attuale corpo padronale Abitazione / agricolo Centri Storici Nella tabella che segue, è riportato l elenco dei Centri Storici 16 del comune di Isola della Scala e le mappe catastali dei centri di Isola della Scala e Vo Pindemonte. Comune Isola della Scala Località Boschi* Casalbergo* Caselle* Cercomano* D Oltra* Isola della Scala Pellegrina* San Gabriele* Tarmassia* Vo Pindemonte Fig. 30. Centro Storico di Vo Pindemonte. 16 Il simbolo * a lato del toponimo indica che il centro non è stato perimetrato su mappa catastale. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 46

81 Fig. 31. Centro Storico di Isola della Scala. (Fonte: Regione del Veneto, Atlante dei Centri Storici Provincia di Verona, 1988) Edifici vincolati, Immobili e aree di notevole interesse pubblico vincolati ai sensi delle leggi 1089/39, 1497/39 e D.Lgs. 42/04: 1 Chiesetta della Bastia 2 Corte già Ospedale della Bastia Fg. 44 (ex sez. F), mapp. 53 (più area di rispetto: mapp. 19, 26, 42, 43, 45, 46, 47, 49, 50, 51) Fg. 44 (ex sez. E), mapp. 44, 74 3 Pila loc. Boschi Fg. 34 (ex sez. D), mapp. 2 parte. 4 Oratorio denominato Corte Torre Fg. IV, mapp. 22, Villa Guarienti Tarmassia, Fg 48 (ex sez. F), mapp. 44, 50, 51, 53, 56, 95, Villa Pedemonte Vò Vò, Fg. 2 (ex sez. B), mapp. 15, 17, 18, 19, 20, 21, 22, Chiesetta quattrocentesca Minori dei Fg. 45 (ex sez. A), mapp. G (più area di rispetto mapp. 95). 8 Pila Vecia Ferron Fg. 10 (ex sez. B), mapp. 5 parte. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 47

82 9 Villa Pellegrini Pellegrina, Fg. 85 (ex sez. G), mapp. 98, 17, Villa Pellegrini 12 Corte Padovana Pellegrina, Fg. 85 (ex sez. G), mapp. 4/b/d/a, 7, 3/a/b, 8/b, 165, 1, 2, 5, 6, 49, 86, 12/c/h/f/e. Fg.4 map.232 Fg.32 mapp.1017,1018 Fg.33 mapp.21,232,136, 1199, 1200,1201,1202,1203,1204, 1205, 1206, 1207, Corte Boschi Fg.26 mapp. 37, 36, 5, 4, A, & parte Sono inoltre sotto tutela, ai sensi del D.Lgs- 42/04, tutti gli edifici di proprietà pubblica che abbiano almeno 70 anni. Edifici tutelati ai sensi della L.R. 24/85, articolo 10 Si tratta di parti del territorio comunale interessate da corti, colmelli e altre aggregazioni edilizie rurali di antica origine che conservano i segni di una formazione remota con proprie originarie funzioni economiche, sociali, politiche e/o culturali. 1 Corte Baldon 19 Corte Padovana 2 Corte Vò Pindemonte 20 Molino dell'abate 3 Corte Passalongo 21 Molino della Giarella 4 Oratorio di San Giorgio 22 Corte Palazzina 5 Corte Cercamano 23 Corte Tondello 6 Pila Padovan ora Molino Ferron 24 Corte Rivanello 7 Corte Saccovener 25 Corte Valbissara 8 Corte Caselle 26 Corte Settecamini 9 Corte Oseggiolo 27 Corte Soardo 10 Corte Boschi 28 Corte Toccolo 11 Mulino di Corte Boschi 29 Corte Mandello 12 Chiesa Campestre di S. Antonio da Padova 30 Oratorio di S. Michele 13 Corte Casalbergo 31 Corte Zenobio 14 Corte Bosco 32 Corte Ponterosso 15 Corte Campolongo 33 Chiesa e Complesso Religioso di S. Francesco 16 Casa Falduto 34 Corte Casalina 17 Corte Schioppo e Annessi Corte Schioppo 35 Corte Polonga 18 Corte Donzellini 36 Corte Casotti Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 48

83 Architettura rurale Ai sensi dell articolo 11.3 del PAT Contesti territoriali destinati alla realizzazione di programmi complessi, è prevista la tutela e la valorizzazione degli eco-molini del fiume Tartaro, quali elementi tipici degli insediamenti rurali della bassa veronese da conservare e valorizzare attraverso attività di accoglienza, di ristoro e agriturismo e produzione di energia rinnovabile. 1 Mulino e Pila Pindemonrte, in località Vo Pindemonte (datazione ) 2 Pila Cristato Ferron detta Pila Vecia, in località Passolongo (datazione 1650) 3 Pila Brà, in località Boschi (datazione XV secolo) 4 Mulino e Pila dell abate (datazione post 1731) 5 Mulino e pila Brà detto Della Giarella, in via Giarella (datazione XV secolo) 6 Mulino e Pila Radice Schioppo detto Del Palasio (datazione 1613) 7 Pila Padovani (datazione 1639) 8 Pila Fracastoro Maffei, in località Oseggiolo (datazione post 1571) 9 Pila Peccana, in località Seren (datazione XVIII secolo) 10 Pila Pomodoro, in località Boschetto (datazione 1694) 11 Mulino e pila Cerini Serego, in località Villa Fontana (datazione ante 1644) 12 Pila della Culà (datazione ante XVII secolo) 13 Pila Padovani 14 Pila Peccana 15 Pila Pomodoro 16 Mulino e pila Cerini Serego 17 Pila della Culà Alberi Monumentali Sono considerati alberi monumentali di alto pregio naturalistico e storico e di interesse paesaggistico e culturale 17 : Alberi isolati o facenti parte di formazioni boschive naturali o artificiali che per età o dimensioni possono essere considerati come rari esempi di maestosità o longevità; Alberi che hanno un preciso riferimento a eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico o culturale o a tradizioni locali. Il 7 marzo 2008 è stata approvata dalla Commissione ambiente del Senato una norma 18 che include gli Alberi monumentali nel Codice del Paesaggio. Non sono presenti Alberi Monumentali nel comune di Isola della Scala. 17 L.R. 9 agosto 2002, n. 20 Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali, Art D.Lgs. n. 63/08 Ulteriori disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in relazione al paesaggio. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 49

84 Nella Carta delle invarianti o aree a bassa trasformabilità sono indicati tutti gli edifici e le aree di valore storico, monumentale e architettonico del comune di Isola della Scala. Invarianti di natura Paesistico Ambientale Aree Sorgenti SIC e ZPS Corridoi ecologici Invarianti di natura Geologica Traccia di corso fluviale estinto o leggermente incassato Dosso fluviale Orlo di scarpata di erosione fluviale o di terrazzo: altezza < 5 m Area depressa in pianura alluvionale Depressione palustre Invarianti di natura Storico Monumentale Architettonica Centro Storico Zone di interesse archeologico Edifici e manufatti di valore storico testimoniale Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 50

85 Fig. 32. Carta delle invarianti o aree a bassa trasformabilità. Comune di Isola della Scala, PAT Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 51

86 2.7 Agenti fisici Questo capitolo è dedicato alla descrizione e all analisi di quei fattori di inquinamento che non appartengono ad una matrice specifica (aria, acqua, suolo) ma che incidono sull ambiente. I campi elettromagnetici, il rumore, l inquinamento luminoso, sono generati dalle attività umane e alcune derivano direttamente dallo sviluppo tecnologico, producendo nuove fonti di rischio per la salute umana Inquinamento elettromagnetico L inquinamento elettromagnetico o elettrosmog riguarda i campi elettrici, magnetici o elettromagnetici che generano radiazioni non ionizzanti, cioè le radiazioni che non determinano rottura dei legami atomici e molecolari, comprese nel range di frequenza da 0 Hz (Hertz) e 300 GHz (GigaHertz) emesse da impianti di radiocomunicazioni e dalle linee di trasmissione e distribuzione dell energia elettrica Elettrodotti Le principali sorgenti di campi elettromagnetici a bassa frequenza sono costituite dagli impianti di generazione e trasmissione della corrente elettrica. Il maggior impatto, sia ambientale sia nella generazione di campi magnetici, è provocato dalle linee di distribuzione ad alta tensione usate per il trasporto di energia elettrica su lunghe distanze. Il territorio comunale di Isola della Scala è percorso da una linea a 380 KV e due linee a 132 KV. Fig. 33. Catasto georeferenziato relativo alle linee di alta tensione in provincia di Verona. (Fonte: Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 52

87 Impianti fissi per telecomunicazioni Nel territorio veneto si trovano (al 31/12/2013) impianti censiti; di questi sono impianti già attivi (contro i del 2006) e sono gli impianti previsti ma non ancora operativi. IMPIANTI ATTIVI Numero delle Stazioni Radio Base (UMTS, DCS, GSM, LTE) VR Totale IMPIANTI CENSITI VR Totale Numero degli impianti attivi e il numero degli impianti censiti. Questi ultimi comprendono tutti gli impianti attivi e quelli previsti ma non ancora funzionanti. Le valutazioni previsionali, eseguite per il rilascio dell autorizzazione, devono garantire che presso gli edifici e i luoghi circostanti l impianto, l intensità del campo elettrico sia inferiore alla soglia di 6 V/m, valore di attenzione e obiettivo di qualità stabilito dalla normativa (DPCM 8/7/2003). L andamento della risorsa è considerato stabile poiché, nonostante il numero di SRB continui ad aumentare ogni anno, le nuove tecnologie utilizzano potenze in antenna inferiori rispetto ai precedenti impianti, riducendo in tal modo anche i livelli di campo elettrico. Nel comune di Isola della Scala sono presenti nove impianti per radio-telecomunicazione (Figura 34). Legenda Fig. 34. SRB presenti nel comune di Isola della Scala. (Fonte: Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 53

88 2.7.2 Radioattività La radioattività consiste nell emissione di particelle e di energia da parte di alcuni elementi instabili, detti radionuclidi, spontaneamente o in seguito ad attivazione. Alcuni di questi elementi esistono in natura, altri possono essere prodotti artificialmente; l insieme dei primi dà luogo alla radioattività naturale, l insieme dei secondi a quella artificiale. Il fondo naturale trae origine dalle radiazioni ionizzanti provenienti da sorgenti naturali, terrestri o cosmiche, e varia da zona a zona secondo la natura geologica dei terreni e la quota sul livello del mare. La maggior parte delle radiazioni assorbite dalla popolazione proviene da sorgenti naturali. Le attività estrattive, l uso di combustibili fossili (in particolare il carbone), lo sfruttamento dell energia geotermica e di impianti termali possono esporre l uomo ad una radioattività naturale significativamente maggiore di quella del fondo. La radioattività artificiale deriva dalle attività umane, quali ad esempio gli esperimenti nucleari in atmosfera (che hanno un impatto globale sul pianeta), la produzione di energia (scarichi e rifiuti d impianti) o da attività che utilizzano radioisotopi per ricerca scientifica, per uso medico o industriale Rete regionale di radioattività Il D.L. 230/95 integrato dal D.L. 241/00, stabilisce che il complesso dei controlli sulla radioattività in Italia sia articolato in reti di sorveglianza regionale e nazionale. La rete di sorveglianza del Veneto è affidata ai laboratori di radioattività dei Dipartimenti Provinciali di ARPAV, coordinata dal CRR di Verona. La finalità dei rilevamenti effettuati dalla rete regionale è di osservare l andamento temporale e la distribuzione spaziale della contaminazione da eventi generali di ricaduta radioattiva. Gli indicatori utilizzati nella presente relazione sono la radioattività naturale e la contaminazione della matrice aria Radioattività naturale Radioattività naturale totale I radioisotopi primordiali sono presenti fin dalla formazione della Terra nell aria, nell acqua, nel suolo e quindi anche nei materiali da costruzione. Si tratta dell Uranio-238, dell Uranio-235 e del Torio-232, che decadono in radionuclidi a instabili fino alla generazione del Piombo stabile. Tra di essi è rilevante il Radon-222, gas nobile radioattivo, che fuoriesce continuamente dalla matrice di partenza. La Carta della radioattività naturale totale della regione Veneto, di cui in Figura 35 è rappresentato il particolare dell area di studio, riporta la distribuzione dell attività totale naturale in Bq/kg del territorio regionale. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 54

89 Concentrazione di Uranio Concentrazione di Potassio Concentrazione di Torio Attività totale Legenda Percentili Bq/kg Fig. 35. Carta della radioattività naturale della Regione Veneto. Particolare dell area di studio. (Fonte: Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, 2014) Il contenuto di radionuclidi naturali è stato determinato da campionature di roccia ogni 25 km 2 prelevati dai depositi quaternari della regione Veneto e misure di spettroscopia gamma airborne nelle zone pianeggianti. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 55

90 La carta è stata realizzata sulla base delle linee guida Radioelement mapping (IAEA 2010) dall istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Aree a rischio Radon Il radon è un gas nobile, incolore e inodore, prodotto dal decadimento radioattivo del radio, generato a sua volta dal decadimento dell uranio, elementi che sono presenti, in quantità variabile, nella crosta terrestre. La principale fonte di immissione di radon nell ambiente è il suolo, insieme ad alcuni materiali di costruzione (tufo vulcanico) e, in qualche caso, all acqua. È emesso con continuità dal terreno e tende ad accumularsi negli ambienti chiusi. La concentrazione dipende dalle caratteristiche geologiche e ambientali della zona, dalle tecniche e modalità di costruzione degli edifici e dalle condizioni d uso dei locali. Il Radon tende a concentrarsi maggiormente nei locali interrati, nei seminterrati o nei piani terra con scarsa ventilazione a causa della vicinanza con il terreno. Il Radon costituisce una delle principali fonti di radiazioni ionizzanti di origine naturale cui è esposta la popolazione ed è ritenuta la seconda causa di gravi patologie polmonari dopo il fumo. La normativa italiana (D.L. 241/00) ha stabilito come livello di azione per l esposizione al Radon i 500 Bq/m 3 nei luoghi di lavoro mentre non esiste una normativa specifica per quanto riguarda le abitazioni civili. Una raccomandazione della CE suggerisce di intraprendere azioni di rimedio nel caso in cui la concentrazione superi i 400 Bq/ m 3 per le abitazioni esistenti e i 200 Bq/m 3 per quelle di nuova costruzione (normalizzato alla tipologia abitativa standard della regione rispetto al piano). Tale valore è stato assunto come soglia di riferimento consigliata dalla Regione Veneto per l adozione di interventi di rimedio (DGRV 79/02). Con la stessa delibera la Regione Veneto ha approvato un piano di prevenzione che consiste nella misurazione, da parte di ARPAV, della concentrazione di Radon nelle scuole pubbliche e private, ubicate nelle aree individuate come ad alto potenziale di esposizione. In Figura 36 sono evidenziate le percentuali di abitazioni con livelli eccedenti 200 Bq/m 3 nella provincia di Verona. Legenda Fig. 36. Frazioni di abitazioni (%) con livelli eccedenti 200 Bq/m 3 provincia di Verona. (Fonte: in Considerando la soglia per la delimitazione delle aree a rischio al 10%, nella provincia di Verona non sono state individuate aree ad alto potenziale di Radon. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 56

91 Radioattività nel particolato atmosferico Per il particolato atmosferico sono effettuate analisi di spettrometria gamma sui filtri giornalieri e sul pacchetto di filtri mensile. Nella tabella che segue, sono indicati i valori medi annuali provinciali per il particolato. I dati si riferiscono al radionuclide Cs Cs-137 µbq/m 3 Mese Anno Gennaio <28 <16 <7 <10 <2 <4 <2 5 Febbraio <41 <5 <7 <3 <2 <3 <4 <5 Marzo <38 <14 <6 <2 <3 <4 <2 <3 Aprile <29 <20 <5 <2 <3 <11 4 <5 Maggio <20 <8 <4 <3 <2 <2 <3 <4 Giugno <23 <23 <64 <2 <3 <4 <3 <2 Luglio <27 <5 <5 <2 <3 <4 <3 <4 Agosto <22 <5 <5 <1 <3 <2 <3 <5 Settembre <21 <8 <5 <2 <3 <3 <4 <5 Ottobre <61 <8 <5 <4 <2 <2 <2 <3 Novembre <22 <10 <5 <2 <3 <5 <4 <4 Dicembre <18 <9 <10 <2 <3 <3 <3 <3 Tab. 45. Radioattività misurata nel particolato atmosferico (Cesio 137) in provincia di Verona. Periodo (Fonte: Rumore Per inquinamento acustico si intende introduzione di rumore nell ambiente abitativo o nell ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento dell ecosistema, dei beni materiali, dei monumenti, dell ambiente abitativo o dell ambiente esterno tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi. (Legge n. 447/1995, art. 2) Il suono è una perturbazione meccanica che si propaga in un mezzo elastico (gas, liquido, solido) e che è in grado di eccitare il senso dell'udito (onda sonora). 19 Il valore di Cs-137 nel particolato atmosferico tra il 30/04 e il 04/ , durante l incidente di Chernobyl, era pari a µbq/m 3. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 57

92 Il rumore si distingue dal suono perché è generato da onde acustiche irregolari e non periodiche, percepite come sensazioni uditive sgradevoli e fastidiose Piano di Classificazione Acustica Comunale La Legge Quadro sull inquinamento acustico (D.L. 447/95) prevede uno strumento che fissa gli obiettivi da raggiungere (classificazione acustica del territorio comunale in funzione della destinazione d uso del territorio, secondo i criteri fissati dalle Regioni) e un successivo Piano volto alla definizione dei tempi e delle modalità per gli interventi di bonifica nel caso si superino i valori di attenzione (Piano di Risanamento Acustico). Nella classificazione acustica il territorio comunale è suddiviso in aree omogenee in base all uso, alla densità insediativa, alla presenza di infrastrutture di trasporto. A ciascuna area è associata una classe acustica, a cui sono associati i diversi valori limite per l ambiente esterno fissati dalla legge per il periodo diurno (dalle ore 6.00 alle ore 22.00) e notturno (dalle ore alle ore 6.00). Il comune di Isola della Scala è dotato di Piano di Classificazione Acustica Comunale dal In Figura 37 è rappresentato il Piano di Classificazione Acustica Comunale ; le zonizzazioni sono così ripartite: Classe VI: principali aree industriali-artigianali, prive di insediamenti abitativi, eccetto l alloggio del custode e del proprietario dell attività. Si evidenziano le aree situate a sud del capoluogo. Classe V: aree industriali-artigianali con presenza di abitazioni nelle vicinanze o nell area stessa e di modesta dimensione. Sono situate nel capoluogo della zona industriale, a Tarmassia e a Villafontana. Classe IV: alcune aree del centro storico, per l elevata concentrazione di attività che vi si svolgono e gli isolati posti a nord del capoluogo e l estremità nord del territorio comunale, confinante con Buttapietra; questa zona è caratterizzata dalla presenza di aree a carattere residenziale in prossimità di zone produttive. Sempre in classe IV si è inserita tutta l area della stazione ferroviaria, compresa quella di prossimo ampliamento posta a est della linea ferroviaria. Infine le principali aree destinate a uso dirigenziale-commerciale poste a ridosso della zona industriale. Classe III: l area extraurbana rurale, essendo previsto l impiego di macchine operatrici, è per la maggior parte inserita in classe III, ad esclusione delle aree intercluse o accorpate a zone soggette a vincolo paesaggistico; sono state inserite alcune corti e cascine, classificate dal PRG come beni ambientali in base all art.10 della L.R.24/85. Alla stessa classe sono assegnate le zone abitate del capoluogo, delle frazioni e la nuova zona residenziale posta a sud del capoluogo, una a ridosso della strada comunale del Madello, l altra tra via Roma e via Cattaneo. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 58

93 Classe II: alcune aree residenziali di nuova costituzione a ridosso della zona dirigenziale commerciale del capoluogo; la zona dei campi sportivi situata a nord-ovest del centro abitato principale in prossimità della tratta ferroviaria VR-RO. Classe I: la zona degli istituti scolastici in via Rimembranza; l area dell ospedale; le scuole e la chiesa parrocchiale di P.za Martiri; le zone cimiteriali; le aree sottoposte a vincolo paesaggistico di maggior rilievo (il parco fluviale del Tartaro e del Menaghetto); le corti e le cascine segnalate come beni ambientali di particolare rilevanza; i due principali parchi urbani del capoluogo (parco Budenheim e il parco Palazzo Rebotti), le scuole di Pellegrina e l area ad essa adiacente; a Tarmassia è individuata un area di tutela composta dalla Villa Guarienti, il campo sportivo e le scuole (elementari e medie). Fasce di pertinenza Ferrovie: le fasce di pertinenza della rete ferroviaria non sono elementi della zonizzazione acustica del territorio. Esse si sovrappongono alla zonizzazione realizzata del territorio circostante, sono delle fasce di esenzione relative alla sola rumorosità prodotta dal traffico ferroviario sull arteria cui si riferiscono. In particolare la fascia di pertinenza della linea ferroviaria Verona-Bologna si sovrappone ad alcune aree soggette a vincolo paesaggistico a nord del territorio comunale, alla scuola posta a sud-est del capoluogo. La fascia di pertinenza della linea ferroviaria Verona-Rovigo include la fascia di rispetto cimiteriale al centro del capoluogo e alcune fasce di tutela paesaggistica a est del territorio comunale. Per effetto del D.P.R. 18 Novembre 1998, la presenza della scuola, posta a sud-est del capoluogo, all interno della fascia di pertinenza ferroviaria, impone che quest ultima debba rispettare i limiti di immissione della classe I. Per il restante tratto ferroviario i primi 100 metri dalla mezzeria dei binari esterni per ciascun lato rientrano in classe V e i successivi 150 metri in classe IV. Strade: i principali tratti stradali sono soggetti a una fascia di pertinenza di 100 metri e non sono soggette a limiti di immissione. Fasce di transizione Le aree confinanti con le zone produttive, da classe III o IV a classe V e VI: è stata indicata una fascia di 50 metri internamente all area di classe inferiore. Le aree protette incluse nelle aree urbane o agricole, da classe I a classe III o IV: fascia di transizione di 50 metri, posta all interno della zona di classe superiore. Per le aree protette (parco urbano o territoriale Parco fluviale del Tartaro e del Meneghetto) confinati con aree industriali V e VI: si considera una fascia di transizione di 100 metri posta a cavallo delle due aree. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 59

94 Fig. 37. Piano di Classificazione Acustica Comunale, Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 60

95 2.7.4 Inquinamento luminoso Con il termine inquinamento luminoso si intende qualunque alterazione della quantità naturale di luce del cielo notturno dovuta alla luce artificiale. Il fenomeno è dovuto al flusso luminoso disperso verso il cielo (circa il 25-30% di flusso luminoso degli impianti di illuminazione pubblica è disperso verso il cielo) e quindi non dalla parte utile della luce Il Piano Regionale di Prevenzione dell Inquinamento Luminoso e il Piano Comunale dell Illuminazione Pubblica La Regione Veneto con la Legge Regionale 27 giugno 1997, n. 22 è stata la prima in Italia a prescrivere misure per la prevenzione dell inquinamento luminoso sul territorio regionale, al fine di tutelare e migliorare l ambiente, di conservare gli equilibri ecologici nelle aree naturali protette e al fine di promuovere le attività di ricerca e divulgazione scientifica degli osservatori astronomici. La legge regionale indica le competenze specifiche di Regione e Comuni e definisce il contenuto del Piano Regionale di Prevenzione dell Inquinamento Luminoso (P.R.P.I.L.) e del Piano Comunale dell Illuminazione Pubblica. Compito del P.R.P.I.L. è di definire le norme tecniche relative alle varie tipologie di impianti di illuminazione esterna, i criteri per l individuazione delle zone di protezione degli osservatori astronomici, le misure di protezione per gli stessi e i criteri di predisposizione dei Piani Comunali di Illuminazione Pubblica che, a loro volta dovranno indicare le modalità e i termini per il loro adeguamento alle norme antinquinamento. L art. 8 della L.R. 22/97 prevede la tutela degli osservatori astronomici e dei siti di osservazione dall inquinamento luminoso, mentre all art. 9 sono prescritte le misure minime di protezione da applicarsi, in attesa che venga approvato il P.R.P.I.L.. Sono state istituite delle zone di particolare protezione dall inquinamento luminoso attorno a ciascuno degli osservatori e dei siti di osservazione individuati all art. 8 aventi un estensione di raggio, fatti salvi i confini regionali, pari a 25 km per gli osservatori professionali e 10 km per quelli non professionali. In tali zone è vietato l impiego di fasci di luce di qualsiasi tipo, diretti verso il cielo o verso superfici che possano rifletterli verso il cielo; nella fascia compresa tra i 25 ed i 50 km dagli osservatori professionali, tali fasci andranno orientati ad almeno 90 dalla direzione in cui si trovano i telescopi, mentre entro un chilometro in linea d aria dagli osservatori professionali, sono vietate tutte le sorgenti di luce che producono qualunque emissione verso l alto. Il comune di Isola della Scala è incluso nella fascia di protezione >50 km dagli osservatori astronomici, con un emissione del flusso contenuta entro il 3% sul territorio comunale, rispetto al flusso totale. La Direzione Regionale per la Tutela dell Ambiente ha individuato, su cartografia regionale in scala 1: , le fasce di particolare protezione di cui sopra, nonché i Comuni territorialmente in esse ricadenti (Figura 38). Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 61

96 Fig. 38. Norme per la Prevenzione dell Inquinamento Luminoso Applicazione della L. R. 27/06/97, n. 22 nei Comuni della provincia di Vicenza. (Fonte: La L.R. n. 22/97 è stata sostituita dalla L.R. n. 17 del 7 agosto 2009: Nuove norme per il contenimento dell inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell illuminazione per esterni e per la tutela dell ambiente e dell attività svolta dagli osservatori astronomici. La legge ha come oggetto gli impianti di illuminazione pubblici e privati presenti in tutto il territorio regionale, sia in termini di adeguamento di impianti esistenti sia in termini di progettazione e realizzazione di nuovi. Con la Legge n. 17/2009, tutti i comuni del Veneto hanno tre anni di tempo per dotarsi di un Piano dell Illuminazione finalizzato al contenimento dell'inquinamento luminoso (PICIL). Il Piano rappresenta l atto di programmazione per ogni intervento di modifica, adeguamento, installazione e realizzazione di nuovi impianti di illuminazione. Per il comune di Isola della Scala non è ancora disponibile il PICIL. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 62

97 2.8 Popolazione Il persistere della bassa fecondità, il progressivo allungamento della vita media e il sempre maggiore numero di persone di età superiore ai 65 anni, sono alla base dell invecchiamento demografico che le popolazioni dell Europa stanno attraversando in questi anni. In molti casi solo l apporto dell immigrazione compensa alcuni effetti negativi dell invecchiamento, sostenendo la crescita della popolazione. Secondo le previsioni pubblicate dall ISTAT, si suppone che in Italia, la popolazione possa svilupparsi ancora solo fino al 2014 per poi iniziare a ridursi, prima a un ritmo del -1 ogni anno fino al 2030 e in seguito con un intensità più sostenuta (-2,2 l anno) nei venti anni seguenti Evoluzione della popolazione nel lungo e breve periodo I dati dei censimenti ISTAT evidenziano un andamento crescente della popolazione fino al 1951, per poi diminuire (-1,9% al censimento 61) fino al censimento del 1971 (-4,1% rispetto al 1951). A partire dal 1981 il tasso di crescita è positivo. Anno Pop Var% - +7,4 +1,0 +8,9 +12,9 +12,2 +5,0 +15,9-1,9-2,3 +4,7 +0,9 +0,9 +9,1 Fig. 39. Andamento - Variazione % della popolazione nel comune di Isola della Scala e confronto provincialeregionale. (Fonte: Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 63

98 Nei grafici delle figure 39, è rappresentato l andamento della popolazione durante i due periodi , e la variazione annuale della popolazione di Isola della Scala espressa in percentuale a confronto con le variazioni della popolazione della provincia di Verona e della regione Veneto. Considerando l evoluzione della popolazione tra il 2001 e il 2013, si osserva un incremento di circa il 10%. Fig. 40. Andamento e variazione % della popolazione residente (Fonte: L evoluzione della popolazione e delle famiglie L indicatore è descritto a partire dal 2003 fino al 2013, in base alla disponibilità dei dati Istat. Negli ultimi anni, si evidenzia a livello nazionale una tendenza (più accentuata al nord Italia) alla riduzione del numero medio di componenti che costituiscono i nuclei familiari. Questa modifica strutturale della famiglia si associa a dinamiche sociali che hanno portato, negli ultimi anni, all incremento dei nuclei familiari monocomponente o bicomponente e alla netta riduzione dei nuclei composti da più di 2 componenti. Nel 2003 le famiglie residenti ammontavano a Nel 2013 i nuclei familiari complessivi raggiungono le unità, evidenziando un incremento di 521 unità, percentualmente pari al 13,3% rispetto al La modifica strutturale del nucleo familiare medio nel comune di Isola della Scala, tra il 2003 e il 2013, è la seguente: le famiglie crescono del 13,3%; i residenti aumentano del 7%. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 64

99 Anno Residenti Variazione assoluta Variazione % ,95 +0,94 +1,36 +1,10 +1,16 +1,51 +0,42 +0,40-0,24 +0,02 +1,01 N. Famiglie Componenti per famiglia 2,75 2,73 2,72 2,72 2,72 2,71 2,70 2,64 2,60 2,59 2,59 Tab. 46. Dinamica della popolazione e dei nuclei familiari. (Fonte: Dati ISTAT. Censimento della popolazione) I punti percentuali di differenza e la maggiore velocità di crescita delle famiglie rispetto ai residenti indicano una sensibile riduzione del numero medio di componenti nel corso degli ultimi anni (da 2,75 componenti per famiglia nel 2003, a 2,59 nel 2013). Si ritiene che nel corso delle prossime annualità si protrarrà ulteriormente al ribasso questo tipo di andamento La struttura della popolazione Il grafico e la tabella che seguono, descrivono la disaggregazione della popolazione registrata al 1 gennaio, per età dei residenti, evidenziando una prevalenza della fascia centrale (15-64 anni). Anno 1 gennaio 0-14 anni anni 65+ anni Totale residenti Età media , , , , , , , , , , , , ,0 Tab. 47. Dinamica e struttura della popolazione. (Fonte: Dati ISTAT. Censimento della popolazione) L analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti anni e anziani 65 anni e oltre. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 65

100 In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione è definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana. Nel comune di Isola della Scala la popolazione è di tipo regressivo, poiché la percentuale degli ultrasessantacinquenni (20,5%) è superiore alla percentuale dei giovani (14,0%). L età media, calcolata come il rapporto tra la somma delle età di tutti gli individui e il numero della popolazione residente, è di 43 anni nel 2014, rispetto ai 41 anni del Fig. 41. Struttura per età della popolazione (Fonte: Popolazione straniera Gli stranieri residenti a Isola della Scala al 1 gennaio 2013 sono 834 e rappresentano il 10,4% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 41,5% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco (10,4%) e dall'albania (8,0%). Dinamica popolazione straniera Stranieri residenti Popolazione residente % rispetto ai residenti 6,7% 8,1% 9,5% 10,7% 11,0% 11,3% 11,3% 12,4% Tab. 48. Dinamica della popolazione straniera nel comune di Isola della Scala. (Fonte: Dati ISTAT. Censimento della popolazione) Fig. 42. Popolazione straniera. Periodo (Fonte: Flusso migratorio della popolazione Il grafico di Figura 43 visualizza il numero dei trasferimenti di residenza da e verso il comune di Isola della Scala negli ultimi anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall Anagrafe del comune. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 66

101 Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli dall estero e quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche amministrative). Fig. 43. Flusso migratorio della popolazione. Periodo (Fonte: La Tabella 49 riporta il dettaglio del comportamento migratorio dal 2002 al Anno Da altri comuni Iscritti Da estero Altri motivi Per altri comuni Cancellati Per estero Altri motivi Saldo Migratorio con l'estero Saldo Migratorio totale Tab. 49. Flusso migratorio della popolazione nel comune di Isola della Scala. (Fonte: Dati ISTAT. Censimento della popolazione) Movimento naturale della popolazione Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite e i decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico nella figura che segue, riportano l andamento delle nascite e dei decessi negli ultimi anni. L andamento del saldo naturale è visualizzato dall area compresa fra le due linee. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 67

102 Fig. 44. Movimento naturale della popolazione. Periodo (Fonte: La tabella seguente riporta il dettaglio delle nascite e dei decessi dal 2002 al Anno Nascite Decessi Saldo Naturale Tab. 50. Saldo naturale della popolazione nel comune di Isola della Scala. (Fonte: Dati ISTAT. Censimento della popolazione) Indicatori demografici Per comprendere meglio la dinamica della popolazione si considerano alcuni indici normalmente utilizzati nello studio delle popolazioni. La piramide delle età è una rappresentazione grafica usata nella statistica demografica per descrivere la distribuzione per età di una popolazione. Dalla forma della piramide delle età si deduce la storia demografica di una popolazione; secondo la forma si può dedurre: Ridotta mortalità con nascite costanti (al limite si ottiene un rettangolo); Ridotta mortalità con nascite in calo (al limite un trapezio con la base inferiore più corta); Elevata mortalità infantile (base molto larga che si restringe prima molto velocemente e poi meno velocemente); Elevata mortalità generale (tipica forma piramidale che assegna il nome al tutto). In Italia il grafico ha avuto la forma simile ad una piramide fino agli anni 60, cioè fino agli anni del boom demografico. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 68

103 Il grafico della figura che segue, cui è associata la corrispondente Tabella 51, rappresenta la distribuzione della popolazione residente a Isola della Scala per età, sesso e stato civile al 1 gennaio La popolazione è riportata per classi quinquennali di età sull asse Y, mentre sull asse X sono riportati due grafici a barre a specchio distinti per genere. I diversi colori evidenziano la distribuzione della popolazione per stato civile: celibi e nubili, coniugati, vedovi e divorziati. Fig. 45. Piramide delle età. Anno (Fonte: Età Celibi Nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e Maschi Femmine Totale Tot. % Tot. % Tot. % ,9% ,1% 567 4,9% ,7% ,3% 567 4,9% ,1% ,9% 484 4,2% ,9% ,1% 607 5,3% ,8% ,2% 591 5,1% ,9% ,1% 661 5,7% ,4% ,6% 708 6,1% ,4% ,6% 879 7,6% ,8% ,2% 928 8,0% ,1% ,9% 948 8,2% ,0% ,0% 809 7,0% ,6% ,4% 718 6,2% ,4% ,6% 709 6,1% ,3% ,7% 625 5,4% ,2% ,8% 558 4,8% ,5% ,5% 463 4,0% ,9% ,1% 351 3,0% ,1% ,9% 248 2,1% ,2% 84 77,8% 108 0,9% ,3% 11 68,8% 16 0,1% ,0% 3 100,0% 3 0,0% Totale ,1% ,9% Tab. 51. Distribuzione della popolazione. Anno (Fonte: Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 69

104 Indice di Vecchiaia L Indice di Vecchiaia (IV) indica il grado d invecchiamento della popolazione. Si ottiene rapportando l ammontare della popolazione anziana (oltre i 65 anni) a quella dei ragazzi al di sotto dei 15 anni. Se l indice supera soglia 100, il numero degli anziani è maggiore a quello dei giovani, indicando un numero elevato di anziani. Nel 2014 l indice di vecchiaia per il comune di Isola della Scala è stato 146,6 ossia 146 anziani ogni 100 giovani. Indice demografico di Dipendenza L Indice demografico di Dipendenza (ID) indica il rapporto tra le persone che in via presuntiva non sono autonome, per ragioni demografiche (età), quindi anziani (P65 e oltre) e giovanissimi (P0-14 anni), e le persone che si presume debbano sostenerli con la loro attività (P15-64 anni ). Teoricamente a Isola della Scala nel 2014 ci sono stati 53 individui a carico, ogni 100 che lavoravano. Indice di Ricambio della popolazione in età attiva L Indice di Ricambio della popolazione in età attiva (IR) è dato dal rapporto tra coloro che stanno per uscire dalla popolazione in età attiva (P60-64 anni) e coloro che vi stanno per entrare (P15-24 anni). L IR indica se le nuove leve trovano lavoro non solo in funzione dell espansione economica, ma anche in funzione dei posti che sono resi disponibili da chi esce dal mercato del lavoro. La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. Ad esempio, a Isola della Scala nel 2014 l IR è 116,8 e significa che la popolazione in età lavorativa non è giovane. Indice di Struttura della popolazione attiva L Indice di Struttura della popolazione attiva (IS) indica il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. L IS si ottiene rapportando le generazioni più vecchie (P40-64 anni) con quelle più giovani (P15-39 anni) che saranno destinate a sostituirle. In qualsiasi popolazione stazionaria, questo rapporto è inferiore a 100, mentre solo in una popolazione tendenzialmente o fortemente decrescente il rapporto supera il 100. Tanto più basso è l indice, tanto più giovane è la struttura della popolazione in età lavorativa. A Isola della Scala nel 2014 questo indice era 119,3. Indice di natalità L indice rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti (IN). Indice di mortalità L indice rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti (IM). Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 70

105 Anno IV ID IR IS IN (x ab.) IM (x ab.) ,7 47,6 99,1 89,3 7,4 9, ,1 47,4 109,2 91,7 8,7 10, ,6 47,3 104,5 92,8 10,1 10, ,4 48,3 104,5 95,7 9,1 9, ,1 48,4 97,1 96,6 10,5 12, ,2 49,2 106,8 100,6 10,6 9, ,6 49,6 106,2 102,1 10,9 8, ,6 49,9 115,1 104,7 10,5 8, ,5 50,6 121,5 109,1 10,7 7, ,4 50,7 129,0 112,7 9,2 9, ,7 51,6 124,6 114,3 10,2 9, ,4 52,0 119,2 116,2 9,7 9, ,6 52,8 116,8 119,3 0,0 0,0 Tab. 52. Indici demografici del comune di Isola della Scala. Periodo Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 71

106 2.9 Rifiuti I rifiuti sono i prodotti nel processo di trasformazione delle risorse operati dal sistema sociale ed economico. Le tipologie di rifiuti prodotti, sono legate al ciclo economico di estrazione delle risorse (produzione di energia ed estrazione di materie prime), al ciclo di produzione dei beni (rifiuti industriali e rifiuti da demolizione e costruzione) e al ciclo di consumo (rifiuti urbani). Nel D.L. 152/06 i rifiuti sono classificati in base all origine, in rifiuti speciali e rifiuti urbani e, secondo le loro caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. Rifiuti urbani: i rifiuti solidi urbani (RSU) comprendono i rifiuti domestici, i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi dal residenziale purché con caratteristiche simili, i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade, quelli, di qualsiasi natura, che vengono trovati su aree pubbliche o di uso pubblico, i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali. Rifiuti speciali: sono considerati rifiuti speciali RS, tutti i rifiuti provenienti da lavorazioni industriali, attività commerciali, agricole e agro-industriali; quelli derivanti da attività di recupero e smaltimento di rifiuti e quelli derivanti da attività sanitarie; i fanghi prodotti da trattamenti delle acque, dalla depurazione di acque reflue e da abbattimento fumi, oltre che i macchinari e le apparecchiature deteriorati, i veicoli fuori uso e loro parti. Secondo la pericolosità, i rifiuti speciali possono essere ulteriormente distinti in non pericolosi (RSNP) e pericolosi (RSP) Produzione di rifiuti urbani Tra gli obiettivi prioritari individuati dalle direttive comunitarie in materia di rifiuti, il principale è di ridurre la quantità dei rifiuti prodotti Produzione di RU pro capite L indicatore che consente di fornire un quadro sull evoluzione del servizio di raccolta e sull efficienza del sistema di gestione dei rifiuti urbani, è la produzione pro capite di rifiuto urbano, in cui la produzione totale di rifiuti 20 è divisa per la popolazione di riferimento. Nel Veneto la produzione pro capite è relativamente bassa rispetto alla media nazionale sebbene il PIL, i consumi delle famiglie e le presenze turistiche siano notevoli. In generale, la produzione media nel Veneto per una famiglia di tre componenti non è mai superiore a 1,5 kg/giorno. 20 La produzione totale di rifiuti comprende i rifiuti di origine domestica e i rifiuti assimilati, ossia RU provenienti da utenze diverse (es. commerciali, di servizi, artigianali ecc.). Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 72

107 Nel comune di Isola della Scala la produzione giornaliera per abitante, riferita all anno 2012 è di circa 1 kg/giorno La Raccolta Differenziata Per raccolta differenziata (RD) si intende la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, compresa la frazione organica umida, destinate al riutilizzo, al riciclo ed al recupero di materia. La normativa nazionale pone precisi obiettivi di RD (art. 205 del D.L. 152/06 e articolo 1, comma 1108, della Legge 296/ Finanziaria 2007) da conseguire in ciascun ATO. Entro l anno 2012 era stata prevista una raccolta differenziata di almeno il 65%. Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani e speciali, rispetto agli obiettivi di percentuale di RD fissati dalla normativa nazionale, prevede il raggiungimento del 70% al Isola della Scala ha raggiunto la quota fissata per il 2020 di RD già nel Legenda RD < 50 % 50 < RD < 65 % 65 < RD < 70 % > 70% Fig. 46. Distribuzione dei comuni in base alla percentuale di RD prevista dal Piano di Gestione dei Rifiuti. Anno (Fonte: Anno Popolazione RU kg/ab FORSU Verde RD (Kg) R tot (Kg) Rifiuto residuo %RD , , , , , , , , , , , , , , , , , ,37 Tab. 53. Produzione totale di RU nel comune di Isola della Scala. Periodo (Fonte: Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 73

108 2.9.2 Lo smaltimento dei rifiuti Secondo la Direttiva europea 99/31/CE e il D.L. 36/03 in materia di discariche di rifiuti, è previsto che le discariche siano destinate a divenire con il tempo, siti residuali in cui dovranno avere recapito solo le frazioni di rifiuti non più suscettibili di recupero di materia ed energia, e comunque solo in seguito ad un processo di trattamento per ridurre le quantità di materiali e i possibili rischi per la salute umana e l ambiente. Sono stati fissati specifici obiettivi di progressiva riduzione della frazione biodegradabile di rifiuti urbani ammessa in discarica, da conseguire in ogni ambito territoriale ottimale o, qualora non costituito, su base provinciale. Le quantità massime di rifiuti urbani biodegradabili (la somma di FORSU, verde, carta e cartone) che potranno essere conferiti in discarica, espressi in Kg/abitante per anno, sono le seguenti: 173 kg/ab/anno entro il 27/03/ kg/ab/anno entro il 27/03/ kg/ab/anno entro il 27/03/2018 L intento è di limitare gli impatti legati alla trasformazione dei rifiuti biodegradabili in discarica, in particolare la produzione di biogas e percolato per lunghi periodi Gli impianti di gestione di RU Gli impianti presenti in provincia di Verona per la gestione dei rifiuti, sia urbani sia speciali, sono molteplici e si dividono in varie categorie. Una prima distinzione può essere fatta tra gli impianti che gestiscono i rifiuti secondo una procedura detta semplificata (secondo quanto stabilito dal D.L. 152/2006 art. 216) e quelli che operano invece secondo una procedura detta ordinaria. Nella regione Veneto la gestione dei rifiuti urbani è condotta da più di trenta soggetti (2013) ed è molto frammentata soprattutto nelle province di Verona e Vicenza (Fig. 47). Nel comune di Rossano Veneto non sono presenti impianti di recupero dei rifiuti. Provincia di Verona Fig. 47. Enti di gestione dei Rifiuti Urbani nella provincia di Verona. Anno (Fonte: Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 74

109 Centri attrezzati per la raccolta differenziata I centri attrezzati per la raccolta differenziata sono aree funzionali alla raccolta delle varie frazioni merceologiche. Si tratta di piazzole attrezzate in cui sono raccolte separatamente, in appositi contenitori, varie tipologie di rifiuti. Nel comune di Isola della Scala è presente un ecocentro. Legenda Comuni con servizio Comuni senza servizio Fig. 48. Centri di Raccolta. Anno (Fonte: Discariche Nel comune di Isola della Scala non sono presenti discariche. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Isola della Scala 75

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