Multa dell Antitrust di 14,5 milioni ad Acea, Edison, Enel ed Eni
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- Giacinto Lupo
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1 Multa dell Antitrust di 14,5 milioni ad Acea, Edison, Enel ed Eni L Antitrust ha comminato sanzionato per complessivi 14,530 milioni di euro i principali cinque gestori di energia elettrica elettrica operanti in Italia: Acea, Edison, Eni, Enel Energia ed Enel Servizio Elettrico. Lo ha reso noto la stessa Autorità garante per la concorrenza e il mercato. Le multe. Le sanzioni sono in relazione ai perversi e poco trasparenti meccanismi di fatturazione e le ripetute richieste di pagamento per bollette che non corrispondono ai reali consumi effettivi, oltre alla complessità e gli ostacoli nella restituzione dei rimborsi. Le multe sono stato così suddivise: Acea 3,6 milioni, Edison 1,725 milioni, Eni 3,6 milioni, Enel Energia e Enel servizio elettrico rispettivamente 2,985 e 2,620 milioni. Pratiche aggressive. I procedimenti dell Antitrust erano stati avviati a luglio L Antitrust si è avvalsa anche del parere dell Autorità dell energia sia per l attività ispettiva del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di finanza. A definizione della sua istruttoria, l Agcm ha verificato ed accertato che le cinque società hanno posto in essere una prima pratica commerciale aggressiva, cioè la gestione inadeguata delle istanze e delle comunicazioni di clienti finali che lamentavano la fatturazione di consumi di elettricità o di gas naturale divergenti da quelli effettivi. Questa omissione era dovuta a delle mancanze di trasparenza del processo di fatturazione, a dei malfunzionamenti dei sistemi informatici (chiaramente a favore dei gestori) ed alla omessa mancata sospensione delle attività di riscossione nell attesa di una risposta chiara, puntuale ed esaustiva (sollecito, messa in mora e distacco, talvolta senza preavviso). Nel
2 caso di conguagli di elevato importo, inoltre, le imprese non avevano adottato misure per attenuare l impatto della bolletta, senza informare adeguatamente gli utenti sulla possibilità di rateizzare né sui termini di pagamento più lunghi. I Consumatori. Nell ultimo anno abbiamo sommerso l Antitrust di esposti in cui denunciavamo la giungla delle fatturazioni errate e le pratiche scorrette dei gestori dell energia a danno degli utenti, e finalmente l Autorità ha accolto le nostre denunce sanzionando gli operatori, dicono dal Codacons Quando un cittadino riceve una bolletta con consumi errati, o quando deve ottenere il rimborso delle maggiori somme pagate, inizia per lui una vera e propria odissea che spesso porta l utente allo sfinimento e alla resa, pagando le bollette pur non essendo tenuto a farlo, o rinunciando ai propri diritti. In tal senso la multa dell Antitrust è importantissima perché accerta in modo inequivocabile le scorrettezze dei gestori che denunciamo da anni. Ispezioni in Eni, Edison, Enel: Sospette violazioni nelle bollette L Autorità Antitrust ha annunciato di aver avviato quattro procedimenti istruttori nei confronti delle società per azioni Eni, Edison, Enel ed Acea (la principale società energetica nella Capitale). Riflettori accesi dagli ispettori sulle modalità di fatturazione ed i mancati rimborsi. L Autorità ha ordinato ispezioni nelle sedi delle società energetiche a Roma, Milano e San Donato Milanese, con l ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Consumatori
3 Benissimo l apertura dell indagine dell Antitrust su Eni, Enel, Edison e Acea. il commento delle associazioni dei consumatori dopo l apertura dell istruttoria da parte dell Antitrust Anzi benissimo perché si tratta di comportamenti disdicevoli. Queste denunce le facciamo da anni: siamo arrivati ai 500mila reclami». Violazioni I procedimenti sono stati aperti a fronte di numerosi reclami e segnalazioni, ricevute anche da diverse associazioni dei consumatori. Le indagini sono volte ad accertare eventuali violazioni del Codice del Consumo in merito a varie condotte degli operatori: la fatturazione basata su consumi presunti; la mancata considerazione delle autoletture; la fatturazione a conguaglio di importi significativi, anche a seguito di conguagli pluriennali; la mancata registrazione dei pagamenti effettuati, con conseguente messa in mora dei clienti fino talvolta al distacco; nonché il mancato rimborso dei crediti maturati dai consumatori. Un nuovo processo a Taranto per il Gruppo Riva Dalla Procura di Taranto è stato chiesto un nuovo processo a carico di Nicola Riva, che ha ricoperto la carica presidente dell ILVA nel periodo intercorrente fra la metà del 2010 sino al giugno del L accusa che viene contestata dal pm Enrico Bruschi della Procura tarantina è quella di una presunta evasione fiscale per non aver
4 pagato tasse per sette milioni di euro, collegate alla produzione di energia con la centrale elettrica dello stabilimento siderurgico di Taranto che l ILVA alcuni anni prima aveva rilevato dalla Edison. Alle origini del procedimento un accertamento effettuato dall Agenzia delle Dogane. Il processo era stato chiesto dalla Procura anche nei confronti di Emilio Riva, ma l ex presidente ha guidato l ILVA sino a metà 2010, è deceduto lo scorso aprile quindi la sua scomparsa aveva di fatto estinto anche il procedimento a suo carico. Gli successe e subentrò il figlio Nicola, al quale è susseguito nella carica l ex prefetto di Milano Bruno Ferrante, nominato poche settimane prima dell esplosione dell inchiesta giudiziaria di Taranto, che a fine luglio 2012 portà agli arresti domiciliari degli stessi Emilio e Nicola Riva. Nicola Riva è anche coinvolto nel processo principale di Taranto, cioè quello inerente all inquinamento ambientale causato dallo stabilimento siderurgico tarantino. La Procura ha chiesto al giudice per le udienze preliminari il rinvio a giudizio con l accusa di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale nei confronti di Nicola Riva, suo fratello Fabio e altre 47 persone. Nei mesi scorsi, a distanza ravvicinata, peraltro vi sono stati ben due guasti ad uno dei componenti della centrale che hanno ha indotto l azienda a diminuire l attività degli altiforni ed acciaierie, ricorrendo all applicazione dei contratti di solidarietà per il personale di fatto inoperoso. Qualora gli altiforni e acciaierie avessero prodotto con lo standard usuale, a causa del guasto il gas delle lavorazioni non venendo trasformato dalla centrale in energia si sarebbe distribuito come emissione nell atmosfera, diminuzione dell attività che si è resa necessaria anche per evitare ulteriori danni ambientali. La decisione di far diminuire l area a caldo fu adottata inizialmente la gestione
5 commissariale di Enrico Bondi, venendo riconfermata da quella del successivo commissario Piero Gnudi. La conseguenza di quanto verificatosi alla centrale energetica è indicato anche all interno della prima relazione sull andamento della gestione commissariale di Gnudi, allorquando, facendo espresso riferimento alla necessaria riduzione forzata di produzione nel periodo estivo di luglio e agosto 2014, si afferma che nel periodo giugno-agosto del corrente anno sono state effettuate vendite della produzione per soli 1,3 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 20 per cento raffrontata al precedente trimestre, intercorrente fra i mesi di marzo-maggio, e del 19 per cento in meno rispetto allo stesso periodo di riferimento dell esercizio La conseguenza a fronte della diminuzione delle vendite e dei costi sostenuti dall ILVA per la centrale per la quale si dichiara un significativo ma indispensabile sforzo manutentivo, come scrive il commissario Piero Gnudi che hanno conseguentemente aggravato le difficoltà finanziarie che abbiamo riscontrato all inizio del nuovo periodo di gestione e che il pagamento degli stipendi ai dipendenti è stato reso possibile grazie alle cessioni di certificati di CO2 per il quale si è reso necessario far slittare l erogazione di uno dei premi previsti contrattualmente al personale, di un mese, effettuandolo ad agosto, invece del previsto mese di luglio. La centrale elettrica strutturata con i blocchi 2 e 3, fa capo ad una società creata ad hoc, la Taranto Energia, controllata dalla stessa ILVA e che alle dipendenze circa un centinaio di dipendenti, ha un ruolo nevralgico nello stabilimento siderurgico in quanto recupera il gas prodotto dall attività di altiforni e acciaierie, che viene trasformato in energia la quale viene successivamente utilizzata ad alimentare l area a freddo dello stabilimento ILVA di Taranto.
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