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1 N /2015 REG.PROV.COLL. N /2014 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima Bis) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4984 del 2014, proposto da: Domenico Pacelli, rappresentato e difeso dall'avv. Angelo Clarizia, con domicilio eletto presso Angelo Clarizia in Roma, Via Principessa Clotilde, 2; contro Ministero della Difesa, in persona del Ministro p.t., rappresentato e difeso per legge dall'avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi, 12; nei confronti di Salvatore Sagnella; per l'annullamento del decreto n. 14 del di decadenza dalla posizione di VFP1 nell'esercito Italiano. Visti il ricorso e i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio del Ministero della Difesa; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; 1

2 Relatore nell'udienza pubblica del giorno 10 dicembre 2014 la dott.ssa Floriana Rizzetto e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Il ricorrente premette di aver partecipato a concorso per il reclutamento per il 2013 di 7000 volontari in ferma prefissata di un anno nell Esercito e di aver iniziato la ferma in data Con il ricorso in esame egli impugna il decreto n. 14 del con il quale è stato dichiarato decaduto dalla ferma per aver prodotto una dichiarazione mendace in merito al possesso del brevetto di equitazione per sport olimpici; impugna altresì l art. 10 co.1 lett b punto 13 del del DD n. 228 del (bando di reclutamento). Il ricorso è affidato alle seguenti censure: 1) Violazione e falsa applicazione dell art. 7 co. 4 del bando, violazione degli artt. 2, 27 e 97 della Cost; violazione dell art. 1 della legge n. 241/90- eccesso di potere nelle diverse figure sintomatiche. Il ricorrente premette che ha conseguito nel 2010 la patente A (cd. ludica) presso il centro tenuto da un istruttore FISE e di aver frequentato, presso la medesima struttura, anche il corso per la patente B (brevetto olimpico) conseguita in data Produce certificati di frequenza dei corsi equestri. Ritiene che la problematica relativa alla registrazione presso la FISE del titolo, conseguito a seguito del superamento degli esami prescritti, rilasciato da istruttore federale assuma un rilievo solo formale e comunque non consenta di ritenere la relativa dichiarazione, resa in sede concorsuale, come mendace. 2) Violazione e falsa applicazione dell art. 7 co. 4 del bando, violazione del giusto procedimento e dei principi sull azione amministrativa - eccesso di potere nelle diverse figure sintomatiche. L attestato di frequenza dei corsi in questione comunque è idoneo ad integrare il titolo richiesto dal bando, anche in considerazione dell equivocità della formulazione l art. 10 co.1 lett b punto 13 del del DD n. 228 del (bando di reclutamento) che prevede tra i titoli di merito il "brevetto di equitazione per sport olimpici rilasciato dalla Federazione italiana sport equestri", che non rende chiara, data anche la complessità della disciplina federale, se riferito alla patente A o B. 3) Violazione dei principi di legalità e tassatività. Violazione dell art. 7 co. 4 del bando, violazione del giusto procedimento e dei principi sull azione amministrativa - eccesso di potere nelle diverse figure sintomatiche. Illegittimamente l Amministrazione ha disposto la decadenza del ricorrente pur non essendo egli privo dei requisiti di ammissione e non essendo la (presunta) falsa dichiarazione relativamente al possesso del titolo in contestazione prevista tra le cause di decadenza. 4) Violazione e falsa applicazione dell art. 10 lett b) e 10 bis della legge n. 241/90; Violazione art. 7 co. 4 del bando, violazione dei principi sull attività amministrativa - eccesso di potere nelle diverse figure sintomatiche. Il provvedimento impugnato è viziato da difetto di motivazione e di istruttoria 2

3 e non tiene comunque conto delle osservazioni ex art. 10 bis sul fatto che la dichiarazione in contestazione è stata sottoscritta ritenendo in buona fede sussistente il possesso del requisito della patente B. 5) Violazione e falsa applicazione dell art. 7 co. 4 del bando, violazione del giusto procedimento e dei principi sull azione amministrativa - eccesso di potere nelle diverse figure sintomatiche. Non è ipotizzabile la falsa dichiarazione del titolo in questione, che è stato conseguito dopo la frequenza del corso, il superamento dell esame ed il rilascio da parte di istruttore federale FISE. La dichiarazione resa in sede concorsuale è veritiera, non essendo il ricorrente consapevole della mancata registrazione del titolo da parte dell istruttore, fatto del quale egli è venuto a conoscenza solo successivamente e per il quale ha presentato una denuncia contro l istruttore (depositata in atti). 6) Violazione e falsa applicazione dell art. 75 del DPR 455/200- violazione dell art. 1 della legge n. 241/90; Violazione art. 97 Cost; Violazione dei principi sull attività amministrativa - eccesso di potere nelle diverse figure sintomatiche. Il ricorrente infine rappresenta che, siccome l'eventuale dichiarazione mendace non riguarda un requisito di partecipazione al concorso, ma solo un elemento che dà titolo un mero punteggio aggiuntivo, l Amministrazione, una volta acclarata la (eventuale) falsità la PA avrebbe potuto disporre solo la decadenza dai benefìci eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera ma non la decadenza dalla ferma. Si è costituito in giudizio per difendersi il Ministero della Difesa. Con ordinanza n del sono stati disposti incombenti istruttori, rimasti ineseguiti. Con ordinanza n del è stata accolta l istanza di sospensiva. In vista della trattazione del merito il ricorrente ha presentato una memoria conclusionale. All udienza pubblica odierna la causa è trattenuta in decisione. Il ricorso è fondato sotto l assorbente profilo di censura dedotto con il secondo mezzo di gravame. La Sezione con numerose sentenze (T.A.R. Lazio Sez. I bis, n n n n n n n. 3144, n del 2014) ha ripetutamente annullato i provvedimenti di decadenza dal servizio militare volontario in ferma prefissata disposti dall Amministrazione della Difesa nei confronti di concorrenti che (riteneva) avessero dichiarato il falso circa il possesso del brevetto di equitazione previsto dell'art. 7, comma 4, del bando, in quanto ha riconosciuto l'estrema genericità e l equivocità della formulazione della previsione del bando. La formulazione testuale della prescrizione del bando determina serie difficoltà interpretative ed applicative, vista anche la complessità delle norme che disciplinano l'attività della suddetta Federazione, come già chiarito dalla Sezione nei numerosi precedenti sulla materia (vedi, in 3

4 particolare T.A.R. Lazio Roma Sez. I bis, Sent., , n. 6879). È stato al riguardo evidenziato che secondo l'art. 1 del regolamento tecnico della F.I.S.E., il rilascio delle autorizzazioni a montare (tessere) per le discipline sportive equestri di cui all'elenco dell'art. 1, comma 2 primo capoverso dello Statuto federale richiede una preparazione tecnica specifica riconosciuta da tecnici federali di 1 o 2 livello e/o istruttori federali di 2 livello a seconda delle discipline di riferimento. Lo stesso art. 17 delle Norme di attuazione dello Statuto Federale approvato dal Coni con Delib. n. 349 del 21 ottobre in materia di procedure per il tesseramento - stabilisce soltanto che gli atleti che intendano praticare in forma agonistica lo sport equestre nelle sue varie specialità dovranno essere regolarmente tesserati alla F.I.S.E. per il tramite di un solo affiliato di appartenenza secondo le norme dello Statuto e del presente Regolamento. Un atleta non può essere in possesso di due patenti, per cui le sue abilitazioni devono essere indicate in un'unica patente. Nel caso in cui un cavaliere tesserato svolga la sua attività nell'ambito delle discipline olimpiche può ottenere il rilascio della patente di discipline non olimpiche presso altro centro abilitato rilasciata dal tecnico di specialità. La disciplina abbastanza frammentata e di difficile immediata percezione non fa una chiara e determinata classificazione delle tessere di iscrizione alla predetta Federazione. Ne consegue che la disposizione del bando di reclutamento che si limita a prevedere genericamente, quale titolo di merito, il possesso del "brevetto di equitazione per sport olimpici rilasciato dalla Federazione italiana sport equestri"(art. 10, comma 1, lett. b n. 13), risulta equivoca, come riconosciuto dallo stesso comportamento concludente della resistente, che, proprio per sopperire alle problematiche interpretative sopra evidenziate si è vista costretta ad integrare il testo dell'originario bando di concorso mediante l adozione del successivo decreto n. 112 del Con tale decreto correttivo l Amministrazione ha espressamente individuato una determinata tipologia di patente - non classificata come brevetto - rilasciata dalla Federazione Italiana Sport equestri (si legge infatti in tale ultimo decreto - art. 2 - che come titolo di merito è previsto il "brevetto di equitazione per sport olimpici - da non confondere con la patente ludica, che invece non costituisce titolo di merito - rilasciato dalla Federazione italiana sport equestri"). Alla luce delle considerazioni sopra svolte sulla complessità della disciplina della FISA e sull equivocità delle clausole del bando in contestazione implicitamente ammessa dalla stessa Amministrazione - è possibile escludere che il concorrente che abbia dichiarato di possedere una tessera di iscrizione alla FISE abbia reso una dichiarazione mendace dato che tale dichiarazione deve piuttosto essere qualificata come erronea in quanto frutto di una interpretazione non corretta della predetta disciplina federale. 4

5 Ciò avrebbe dovuto indurre, in presenza quantomeno di un titolo astrattamente idoneo (patente ludica), l'amministrazione a non disporre una sanzione così grave nei confronti del dichiarante, anziché disporre la decadenza dalla nomina e precludere allo stesso la possibilità di partecipazione ad altre procedure di reclutamento. Pertanto il provvedimento di decadenza adottato sulla base dell erronea e superficiale la qualificazione di "dichiarazione mendace", senza considerare la possibilità di errore a favore dello stesso dichiarante, deve ritenersi affetto dal vizio di eccesso di potere per perplessità dell'azione amministrativa considerata la rilevata genericità della previsione del bando sopra esaminata (T.A.R. Lazio Sez. I bis, Sent., , n. 6879). Tali principi trovano applicazione anche nel caso in esame, in cui il ricorrente, che ha partecipato alla procedura concorsuale disciplinata dal bando in contestazione, ha comprovato il possesso della patente ludica. In aggiunta a questa, peraltro, il ricorrente ha depositato in giudizio la documentazione attestante la frequenza di ulteriori corsi di equitazione, presso la stessa struttura e sotto la guida del medesimo istruttore federale con cui aveva già conseguito il primo patentino, nonché la patente B che gli è stata rilasciata dallo stesso istruttore a seguito del positivo superamento delle prove stabilite nel regolamento FISE. Anche tale ulteriore titolo è stato depositato in giudizio e le documentate circostanze rappresentate dal ricorrente avrebbero dovuto indurre l Amministrazione a disporre un supplemento di istruttoria, al fine di verificare l imputabilità dell eventuale falsità di tale titolo (anche) al ricorrente situazione improbabile dato che lo stesso ha presentato una denuncia querela contro l istruttore oppure al solo istruttore. Tali accertamenti risultavano indispensabili al fine di stabilire se quanto dichiarato dal ricorrente potesse considerarsi mendacio (tale eventualità deve essere ovviamente esclusa nel caso in cui egli in buona fede ritenuta valida la tessera FISE consegnatagli dall istruttore federale) o meno. Infatti una cosa è la dichiarazione mendace del possesso di un titolo (che non esiste) ed altra cosa è la falsità del titolo dichiarato, di cui il dichiarante è in possesso, di cui egli può essere o meno consapevole (ed in quest ultimo caso, se ne dichiara in buona fede l esistenza non può essere considerato mendace). Ne consegue che il provvedimento impugnato risulta viziato anche sotto l ulteriore profilo di censura del difetto di istruttoria denunciato con il quinto motivo di censura. Il ricorso va pertanto accolto, assorbita ogni altra censura, con conseguente annullamento del provvedimento di decadenza dalla ferma impugnato, nonché di tutti i provvedimenti ad esso conseguenti. Le spese seguono la soccombenza e sono liquidati nella misura indicata in dispositivo, tenendo conto anche dell ormai pacifico orientamento della Sezione in materia. P.Q.M. 5

6 Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima Bis) accoglie il ricorso in epigrafe e, per l effetto, annulla gli atti impugnati. Condanna la resistente a rifondere al ricorrente le spese di giudizio liquidate nella misura di ,00 più IVA e CPA. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Roma nelle camere di consiglio dei giorni 10 dicembre 2014, 19 dicembre 2014, con l'intervento dei magistrati: Silvio Ignazio Silvestri, Presidente Floriana Rizzetto, Consigliere, Estensore Domenico Landi, Consigliere L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 24/02/2015 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.) 6