Documento di valutazione dei rischi

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1 Documento di valutazione dei rischi Indice generale Introduzione: la sicurezza nella scuola 0.1 La scuola come ambiente di lavoro; 0.2 Le principali fonti di rischio nella scuola; Capitolo 1: Il Complesso Scolastico 1.1 Identificazione e collocazione territoriale dell istituto scolastico; 1.2 Descrizione del complesso scolastico; 1.3 Le attività e le mansioni al suo interno; Capitolo 2: Il rischio incendio 2.1 La valutazione del rischio incendio; 2.2 Caratteristiche del complesso e delle sue attività; 2.3 Identificazione delle attività soggette al controllo dei VVF; 2.4 Identificazione delle aree omogenee di rischio incendio; 2.5 Postazioni di lavoro sottoposte al rischio d incendio; 2.6 Determinazione dell affollamento della struttura; 2.7 Determinazione della classe di rischio incendio; 2.8 La prevenzione incendi: organizzazione e composizione delle squadre e degli interventi di primo soccorso; Capitolo 3: Valutazione dei rischi. Misure di prevenzione e protezione. Piano di attuazione 3.1 Identificazione delle aree omogenee dal punto di vista della fonte del rischio 3.2 locali ed impianti a rischio specifico; 3.3 Tabella riassuntiva delle fonti di rischio. 3.4 Schede di analisi ed indicazione per luogo ed attività del piano di attuazione delle misure di prevenzione e sicurezza. 3.5 Conclusioni e considerazioni finali Piano di evacuazione rapida: criteri e modalità Allegati regolamenti 1

2 Introduzione La sicurezza nella scuola 0.1 LA SCUOLA COME AMBIENTE DI LAVORO La normativa sulla sicurezza dei posti di lavoro era fino a qualche tempo fa disciplinata da diversi testi specializzati per tipologia, mentre ora la normativa italiana è regolata dal Testo Unico per la Sicurezza - D. Leg.vo 9 aprile 2008, n in cui vengono recepite anche le Direttive europee fatte proprie dall'ex D. Leg.vo 626/94. In esso tutti gli ambienti ove vengono svolte attività di lavoro e/o di istruzione, formazione ed altro sono soggetti al citato Decreto e indicano espressamente le misure riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante l orario d impiego; in attesa dei Decreti Attuativi si fa riferimento alla precedente normativa per taluni aspetti specifici che l'ambiente scolastico presenta rispetto a posti di lavoro ordinari; mentre gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, con aule e corridoi, palestre ed uffici, laboratori e spazi di studio e di attività comuni sono considerati a tutti gli effetti ambienti di lavoro e quindi sottoposti in modo indifferente alla normativa indicata. Le norme sulla sicurezza sono state promulgate nel tentativo di rendere più sicuri gli ambienti di lavoro per la salvaguardia dell incolumità e della salute degli operatori. Nel mondo della scuola i lavoratori, cui si riferisce la citata normativa, sono il personale docente, non docente ed amministrativo e gli studenti, che sono equiparati alla figura del generico lavoratore solo se utilizzano laboratori particolari ma non nel caso della scuola dell obbligo. Le azioni che determinano le condizioni di attuazione di un piano di sicurezza nascono dalla stretta collaborazione fra il responsabile di prevenzione e sicurezza e la Dirigenza scolastica, che a sua volta deve essere il tramite con gli EE.LL. proprietari delle scuole, per tutti quelle comunicazioni riguardanti elementi di intervento, che sono di loro appannaggio. Risulta in generale molto importante il modo di rapportarsi fra dirigenza scolastica ed Enti Locali (Comune e/o Provincia), infatti una stretta connessione fra queste figure è in grado di dare alla struttura scolastica una condizione di sicurezza adeguata e conforme alla normativa. Un ambiente di lavoro risulta più sicuro quando tutte le figure, in esso presenti sono concordi nell applicare ed osservare gli adempimenti derivanti dall applicazione del Decreto citato. 0.2 LE PRINCIPALI FONTI DI RISCHIO NELLA SCUOLA La struttura scolastica, può presentare, per sua natura e conformazione, una serie di elementi di rischio che sono tanto inferiori quanto più recente è la realizzazione dell edificio, ciò è dovuto alla maggior cura nella realizzazione di strutture aventi una conformazione adeguata ai canoni della sicurezza. Un edificio scolastico, in quanto utilizzato da molti addetti richiede una manutenzione costante, la mancanza di operazioni di manutenzione può far sorgere di problemi legati alla sicurezza. Spesso capita che anche edifici nuovi siano dotati di arredi e apparecchiature inadeguati alle condizioni d uso in sicurezza. 2

3 Particolare cura va rivolta alla conformazione e dotazione degli spazi comuni, all interno dei quali non è possibile realizzare depositi di materiale a meno che non siano segnalati e circoscritti con barriere adeguate. Altro elemento di rischio è costituito dalle scale nei casi in cui non siano presenti il corrimano e le bande antisdrucciolo o le vetrate eventualmente presenti non siano protette. L illuminazione degli ambienti deve essere commisurata all uso cui sono destinati, ed anche l esposizione dei singoli addetti rispetto alle sorgenti di luce deve essere pensata per evitare danni alla vista. Particolare attenzione va posta alle caratteristiche del microclima presente negli ambienti di lavoro, va evitato il loro sovraffollamento e va garantito un costante ricambio dell aria per migliorare l aerazione e contenere il tasso di umidità relativa, che è bene non sia superiore al 60%. Molto importante è la promozione da parte dell'istituzione scolastica di attività finalizzate alla promozione ad all'approfondimento della cultura della sicurezza che non deve essere intesa al solo ambito scolastico ma deve fornire agli utenti sufficienti informazioni per poter utilizzare in sicurezza strutture ad ambienti posti anche al di fuori delle mura scolastiche. La sensibilizzazione verso i rischi legati agli ambienti di lavoro, ha portato al riconoscimento di alcuni fattori di rischio che fino a qualche tempo fa non erano considerati tali, per esempio il rischio di alcune patologie psicosociali legate alla specifica peculiarità del lavoro nella scuola, come ad esempio il Burn-out, il bullismo ecc ; proprio in quest'ottica sono state approntate in questa scuola delle azioni informative rivolte personale docente con conseguente sensibilizzazione verso questi aspetti, inoltre la scuola ha previsto nel percorso formativo degli studenti (inserito nel POF), l'insegnamento di tematiche di approfondimento atte ad instaurare in ciascuno un'attenzione adeguata verso le tematiche della sicurezza. Altro motivo di rischio per la salute è dato dalla disposizione delle postazioni di lavoro e studio e dalla loro dimensione. 3

4 Capitolo 1 IL COMPLESSO SCOLASTICO 1.1 IDENTIFICAZIONE E COLLOCAZIONE TERRITORIALE Il complesso scolastico dell Istituto Comprensivo San Fruttuoso è costituito da tre plessi siti rispettivamente in via Donghi, 8 (Scuola dell infanzia e primaria) via Berghini 1 (Scuola Secondaria di primo grado) via Galeazzo, 26 (scuola dell infanzia e primaria). Il livello del traffico veicolare non è particolarmente elevato, la presenza di spazi per il parcheggio è limitata alla scuola secondaria di primo grado e ciò rende a volte problematico l accompagnamento degli alunni da parte dei genitori anche se le fermate dell autobus sono in prossimità delle scuole. L ingresso dei tre plessi non presenta barriere architettoniche e tutti gli edifici sono dotati di ascensore. Risultano un po limitati negli edifici di Via Donghi e Via Galeazzo le aree da destinare a punti di raccolta in caso di evacuazione; si è pertanto deciso di utilizzare due diversi punti di raccolta: in particolare nel plesso di via Donghi si utilizzerà il cortile della scuola e lo spazio antistante la chiesa; per il plesso di Via Galeazzo il cortile della scuola e il tratto della stessa via delimitato da una sbarra che limita l accesso ai veicoli e che garantisce un adeguato livello di sicurezza. Non risultano presenti nelle vicinanze attività di natura industriale e non vi sono comunque elementi che possano arrecare disagio alle attività scolastiche se non quelle dovute al traffico veicolare proprio di una zona limitrofa al centro cittadino. L esposizione delle aule e le aperture finestrate permettono di ottenere una buona luminosità, che necessiterebbero però di schermatura (tendaggi o altri dispositivi) per limitare il soleggiamento specialmente durante la primavera nell edificio della scuola secondaria di primo grado. Per tale intervento è stata da tempo inviata richiesta al Comune di Genova. 1.2 DESCRIZIONE DEL COMPLESSO SCOLASTICO L edificio di Via Donghi è costituito da tre piani fuori terra ed un piano parzialmente interrato. Nei piani fuori terra sono concentrate tutte le attività didattiche, in particolare, al piano terra troviamo la scuola dell infanzia. Ai piani superiori sono presenti infatti le aule della scuola primaria ed i laboratori. Al piano parzialmente interrato sono presenti oltre alla palestra, la sala medica, i refettori. L intero edificio è servito da un impianto di riscaldamento centralizzato che interessa tutti i locali. I caloriferi sono quasi ovunque privi di protezione e rappresentano una fonte di rischio per gli alunni, in caso di urto accidentale. Anche per questa criticità è stata inviata richiesta al Comune di Genova. I corridoi ed i disimpegni si presentano adeguatamente dimensionati, i piani sono collegati tramite un ascensore da un vano scala interno e da una scala esterna di emergenza. Le scale sono dotate di sistema antisdrucciolo. Gli impianti igienici di recente costruzione appaiono adeguati. L edificio di Via Berghini è costituito da tre piani fuori terra ed un piano parzialmente interrato. Nei piani fuori terra sono concentrate tutte le attività didattiche, in particolare, a piano terra troviamola gli uffici amministrativi, la presidenza, la sala insegnanti, la palestra, la biblioteca, l aula video, i refettori. Al piano superiore sono presenti le aule della scuola secondaria di primo grado, i laboratori di scienze ed informatica, la sala medica. Al secondo piano l aula di educazione artistica, l aula di musica le aule 4

5 per l insegnamento degli strumenti musicali. Al piano parzialmente interrato il laboratorio teatrale l intero edificio è servito da un impianto di riscaldamento centralizzato che interessa tutti i locali. I caloriferi sono inseriti in apposite nicchie di protezione. I corridoi ed i disimpegni si presentano adeguatamente dimensionati, i piani sono collegati tramite un ascensore da due vani scala interni e da due scale esterne di emergenza. Le scale sono dotate di sistema antisdrucciolo. Gli impianti igienici appaiono abbastanza adeguati anche se necessitano di manutenzione relativamente alle porte e alle serrature. Il terrazzo presenta alcuni dislivelli non segnalati che potrebbero causare inciampo e soprattutto la rete di recinzione si presenta rotta in più punti e risulta pericolosa in caso di urto accidentale. Apposita richiesta è stata inviata anche in questo caso al comune di Genova. L edificio di Via Galeazzo è costituito da sei piani il più alto completamente fuori terra, due piani fuori terra da tre lati dell edificio e tre piani parzialmente interrati su due lati. Nei piani fuori terra sono concentrate tutte le attività didattiche, in particolare, al piano superiore troviamo l ingresso, alcuni laboratori, 6 aule; al piano sottostante la scuola dell infanzia, in quello successivo altre 4 aule della scuola primaria ed alcuni laboratori. Al primo piano parzialmente interrato sono presenti i refettori ed i locali del centro socio educativo La Piroga. Al secondo piano parzialmente interrato sono presenti una sala riunioni e l archivio, al terzo piano la palestra. L intero edificio è servito da un impianto di riscaldamento centralizzato che interessa tutti i locali. I caloriferi sono quasi ovunque privi di protezione e rappresentano una fonte di rischio per gli alunni, in caso di urto accidentale. Relativa richiesta è stata come sempre inoltrata al Comune di Genova. I corridoi ed i disimpegni si presentano adeguatamente dimensionati anche se al piano della scuola primaria è presente a metà del corridoio uno scalino che oltre a rappresentare una barriera architettonica può costituire fonte di rischio. I piani sono collegati dal primo piano parzialmente interrato al terzo non interrato tramite un ascensore e da due vani scala, un vano scala collega tutti i sei piani. Non sono presenti scale esterne di emergenza. Esiste una scalinata protetta da cancello chiuso che conduce dalla strada alla scuola dell infanzia ma, non essendo a norma, non viene utilizzata né per ingresso e uscite della scuola dell infanzia, né come via di fuga. Le scale sono dotate di sistema antisdrucciolo. Gli impianti igienici pur adeguati nel numero, risultano piuttosto fatiscenti. In questo edificio sono presenti i maggiori problemi quali infiltrazioni d acqua in più locali e a piani diversi, la presenza di numerose crepe, nei pavimenti e nei muri esterni. Il Comune di Genova ha provveduto, sulla base delle segnalazioni della scuola, ad un attento esame delle stesse rilasciando certificato di idoneità per l utilizzo dell edificio. 5

6 1.3 LE ATTIVITÀ E LE MANSIONI AL SUO INTERNO Le attività didattiche svolte si distinguono in lezioni teoriche, che vengono trattate in prevalenza nelle aule ed in lezioni pratiche, che invece vengono svolte in parte nelle aule, nei laboratori, in palestra. Di seguito viene allegata una tabella con l indicazione specifica della mansione, del numero di addetti, delle attrezzature utilizzate, delle sostanze utilizzate e dei rischi specifici. Plesso via Berghini Attrezzature Rischi specifi Numero Mansione Attrezz. Utilizzate addetti Dirigente scolastico Direttore Servizi Generali e/o amministrativi Assistenti amministrativi Docenti Collaboratori scolastici Studenti Videoterminale, stampante, telefono, arredi da ufficio Videoterminale, stampante, telefono, arredi da ufficio Videoterminale, stampante, arredi da ufficio, fotocopiatrice, telefono Videoterminale, stampante, arredi da ufficio, fotocopiatrice, attrezzature da laboratorio (se del caso) Strumenti di pulizia dei locali, sedili, tavoli, e scrivanie, scale portatili, telefono, fotocopiatrice Banchi, sedie, lavagne, videoterminale, attrezzature da laboratorio e relative sostanze, attrezzature sportive in dotazione alla palestra. Sostanze utilizzate Sostanze chimiche da laboratorio (se del caso) Prodotti per le pulizie: saponi, detersivi, disinfettanti e sostanze caustiche Sostanze chimiche da laboratorio Esposizione a sostanze chimiche attive Rischi specifici Affaticamento della vista, problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta Affaticamento della vista, problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta Affaticamento della vista, problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta Problemi dell apparato vocale, problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta Contatto accidentale con sostanze chimiche, detergenti e sostanze organiche durante le operazioni di pulizia Affaticamento della vista, patologie a carico dell apparato respiratorio, dermatiti da contatto. Problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta 6

7 Plesso Via Donghi Mansione Docenti Collaboratori scolastici Studenti Numero Attrezz. Utilizzate addetti 29 Videoterminale, stampante, 29 arredi da ufficio, fotocopiatrice, attrezzature da laboratorio (se del caso) Strumenti di pulizia dei locali, sedili, tavoli, e scrivanie, scale portatili, telefono, fotocopiatrice Banchi, sedie, lavagne, videoterminale, attrezzature da laboratorio e relative sostanze, attrezzature sportive in dotazione alla palestra. Sostanze utilizzate Sostanze chimiche da laboratorio (se del caso) Prodotti per le pulizie: saponi, detersivi, disinfettanti e sostanze caustiche Sostanze chimiche da laboratorio Esposizione a sostanze chimiche attive Rischi specifici Problemi dell apparato vocale, problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta Contatto accidentale con sostanze chimiche, detergenti e sostanze organiche durante le operazioni di pulizia Affaticamento della vista, patologie a carico dell apparato respiratorio, dermatiti da contatto. Problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta Plesso Via Galeazzo Mansione Docenti Collaboratori scolastici Studenti Numero addetti Attrezz. Utilizzate Videoterminale, stampante, arredi da ufficio, fotocopiatrice, attrezzature da laboratorio (se del caso) Strumenti di pulizia dei locali, sedili, tavoli, e scrivanie, scale portatili, telefono, fotocopiatrice Banchi, sedie, lavagne, videoterminale, attrezzature da laboratorio e relative sostanze, attrezzature sportive in dotazione alla palestra. Sostanze utilizzate Sostanze chimiche da laboratorio (se del caso) Prodotti per le pulizie: saponi, detersivi, disinfettanti e sostanze caustiche Sostanze chimiche da laboratorio Esposizione a sostanze chimiche attive Rischi specifici Problemi dell apparato vocale, problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta Contatto accidentale con sostanze chimiche, detergenti e sostanze organiche durante le operazioni di pulizia Affaticamento della vista, patologie a carico dell apparato respiratorio, dermatiti da contatto. Problemi osteoarticolari dovuti a postura non corretta 7

8 Capitolo 2 IL RISCHIO INCENDIO 2.1 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO I riferimenti normativi che permettono di stabilire i criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro sono contenuti nel D.M. 10 marzo Il citato decreto definisce i livelli di rischio incendio in funzione del numero di operatori presenti sul luogo di lavoro, vengono cioè definite tre categorie di rischio: 1. livello di rischio elevato (corrispondente a scuole con più di 1000 unità) 2. livello di rischio medio (corrispondente a scuole con numero d unità comprese fra 101 e 1000) 3. livello di rischio basso (corrispondente a scuole con meno di cento unità). I livelli dipendono in ogni caso dalla tipologia delle sostanze utilizzate, ovvero dal loro grado di infiammabilità e dall affollamento dei locali analizzati. In generale la struttura in esame può ragionevolmente appartenere alla classe di rischio corrispondente al livello medio, che interessa, per l appunto, scuole che hanno un numero di addetti compresi tra 100 e CARATTERISTICHE DEL COMPLESSO E DELLE SUE ATTIVITÀ SCUOLA VIA BERGHINI L edificio della scuola secondaria di primo grado è munito di un cospicuo numero di mezzi mobili di estinzione, le uscite di sicurezza dalla scuola sono munite di maniglie antipanico. Tutti i mezzi mobili e le vie di fuga sono indicati con un sistema di cartellonistica e segnaletica conforme alla norma, nonché di planimetrie con indicazione delle vie di fuga. Gli estintori sono così ubicati: Seminterrato 2 Piano terra (piano palestra) CO2 Piano primo CO2 Piano secondo 5 Terzo piano 1 Gli idranti: Due ad ogni piano in corrispondenza del vano scala ad eccezione del piano seminterrato. Gli archivi sono muniti di impianto antincendio autonomo. SCUOLA VIA DONGHI L edificio è munito di un cospicuo numero di mezzi mobili di estinzione, le uscite di sicurezza dalla scuola sono munite di maniglie antipanico. Tutti i mezzi mobili e le vie di fuga sono indicati con un sistema di cartellonistica e segnaletica conforme alla norma, nonché di planimetrie con indicazione delle vie di fuga. Gli estintori sono così ubicati: Seminterrato 4 Piano terra 4 Piano primo a co2 Piano secondo 4 8

9 Gli idranti: Uno ad ogni piano in corrispondenza del vano scala + 1 al piano seminterrato in corrispondenza ingresso palestra. SCUOLA VIA GALEAZZO L edificio è munito di un cospicuo numero di mezzi mobili di estinzione, le uscite di sicurezza dalla scuola sono munite di maniglie antipanico. Tutti i mezzi mobili e le vie di fuga sono indicati con un sistema di cartellonistica e segnaletica conforme alla norma, nonché di planimetrie con indicazione delle vie di fuga. Gli estintori sono così ubicati: ingresso 5 1 co2 Piano dell infanzia 5 Piano elementari 5 Piano piroga 5 Piano aula video 3 Piano palestra 3 Gli idranti: Uno ad ogni piano in corrispondenza del vano scala 2.3 IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ SOGGETTE AL CONTROLLO DEI VVF Le attività condotte nell ambito dell istituto sono tali da richiedere il Certificato di Prevenzione ed incendi; infatti ricadono nelle attività indicate dal D.M. 16/02/1982, in particolare sono state evidenziate queste due classi: La n 85 Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti ; La n 91 Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a Kcal/h. 2.4 IDENTIFICAZIONE DELLE AREE OMOGENEE DI RISCHIO INCENDIO Ai fini di una migliore individuazione delle aree a rischio incendio risulta opportuno, una volta stabilite, elencarle in una tabella per condizioni di omogeneità rispetto al rischio d incendio: SCUOLA VIA BERGHINI I Identificazione piano EDIFICIO SCOLASTICO NEL SUO COMPLESSO Destinazione d uso UFFICI AMMINISTRATIVI DEPOSITI e ARCHIVI AULE BIBLIOTECA LABORATORI Possibile fonte di pericolo per l incendio Presenza di materiale cartaceo Materiale cartaceo Materiale cartaceo Materiale cartaceo Materiale di laboratorio di 9

10 PALESTRA CENTRALE TERMICA vario genere, sostanze chimiche, carta etc Sostanze utilizzate per la combustione SCUOLA VIA DONGHI I Identificazione piano EDIFICIO SCOLASTICO NEL SUO COMPLESSO SCUOLA VIA GALEAZZO I Identificazione piano EDIFICIO SCOLASTICO NEL SUO COMPLESSO Destinazione d uso DEPOSITI e ARCHIVI AULE BIBLIOTECA LABORATORI PALESTRA CENTRALE TERMICA Destinazione d uso DEPOSITI e ARCHIVI AULE BIBLIOTECA LABORATORI PALESTRA CENTRALE TERMICA Possibile fonte di pericolo per l incendio Materiale cartaceo Materiale cartaceo Materiale cartaceo Materiale di laboratorio di vario genere, sostanze chimiche, carta etc Sostanze utilizzate per la combustione Possibile fonte di pericolo per l incendio Materiale cartaceo Materiale cartaceo Materiale cartaceo Materiale di laboratorio di vario genere, sostanze chimiche, carta etc Sostanze utilizzate per la combustione 10

11 2.5 POSTAZIONI DI LAVORO ESPOSTE AL RISCHIO INCENDI Per le principali tipologie di attività svolte all interno della scuola non si presentano particolari condizioni di esposizione a rischio di incendio per gli operatori, fatta eccezione per coloro che si trovino ad operare nei laboratori con la presenza di sostanze infiammabili. Sarà quindi cura degli operatori stessi seguire tutte quelle regole che permettono di ridurre o annullare tale rischio, sulla base delle indicazioni poste in questo documento e delle conoscenze acquisite durante i corsi di formazione. 2.6 DETERMINAZIONE DELL AFFOLLAMENTO DELL EDIFICIO SCOLASTICO Le attività presenti sono distribuite fra i vari piani a seconda delle mansioni richieste, di seguito in un apposita tabella vengono evidenziate le presenze di addetti per piano: SCUOLA VIA BERGHINIle Piano seminterrato laboratorio teatrale 25 Piano terra palestra 25 segreteria e direzione 9 aula video sala insegnanti 30 Piano primo 220 Pianosecondo 50 PLESSO VIA DONGHI Piano seminterrato palestra 25 refettori 150 Piano terra dell infanzia 100 Piano primo 100 Pianosecondo 150 PLESSO VIA GALEAZZO Terzo piano seminterrato 25 Secondo interrato 25 Primo interrato refettori 220 Primo non interrato 100 Secondo non interrato 120 Terzo non interrato 120 La scelta dei numeri si rifà ad una condizione di media sulle presenze, in quanto vi è una logica migrazione da una zona all altra, durante l orario scolastico, in funzione delle materie, che possono richiedere l utilizzo di locali diversi dall aula tradizionale. 2.7 DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO INCENDIO Quanto fin qui descritto permette di classificare la classe di rischio d incendio delle scuole in oggetto; si è tenuto conto della tipologia delle attività svolte, dei materiali e delle sostanze presenti, in definitiva, sulla base della normativa vigente si può affermare che la classe di rischio incendio per la scuola e i suoi operatori è identificata come rischio MEDIO. 2.8 LA PREVENZIONE INCENDI: ORGANIZZAZIONE E COMPOSIZIONE DELLE SQUADRE E DEGLI INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO; Di seguito, viene illustrata, in apposite tabelle, la composizione delle squadre finalizzate all organizzazione degli interventi di primo soccorso e di prevenzione incendio. I primi intendono dare 11

12 al personale preposto quelle conoscenze di base necessarie per fornire la giusta assistenza agli eventuali infortunati in attesa degli interventi del personale sanitario; i secondi sono istituiti per formare un gruppo di persone in grado di gestire, nella fase iniziale, una condizione di emergenza incendio, quindi di saper dirigere un evacuazione e saper intervenire adeguatamente con i mezzi antincendio mobili e non. FORMATI PER GLI INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO SCUOLA VIA BERGHINI Caluri Anna, Passariello Piero, Iacopino Laura, Migliarino Rosanna, Trapani Rita,Bruno Ileana, Bertolini SCUOLA VIA DONGHI Primaria Bertone Silvia, Carlucci Maria, Sanfilippo Adriana, Mililli Filippa. Scuola Dell infanzia Il Piccolo Principe Via Donghi Bergonzi Anna,Castagnaro Nilde,Bucalossi Carla,Serravite SCUOLA VIA GALEAZZO Primaria Antonetti Maria Enza,Castellano Elisabetta, Costa Paola,Fabbri Adriana,Mariconda Lucio Scuola Dell infanzia Nuvola Olga Via Galeazzo Cella Grazia Gabriella,Gallo Francesca, Lanza Laura, Ricci Angela FORMATI PER LA PREVENZIONE INCENDI E GESTIONE EMERGENZE SCUOLA VIA BERGHINI Bovero Patrizia, Iacopino Laura, Bruno Ileana, Gulluni Antonio, Scali Elisabetta SCUOLA VIA DONGHI Primaria Gnocchi Daniela, Picco Gabriella, Sanfilippo Adriana Scuola Dell infanzia il Piccolo Principe Via Donghi Bergonzi Anna, SCUOLA VIA GALEAZZO Scuola primaria Costa Paola, Mariconda Lucio Scuola Dell infanzia La Nuvola Olga Via Galeazzo Cella Grazia Gabriella, Gallo Francesca, Lanza Laura, Ricci Angela, Ticli Marilena INCARICATI PER GLI INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO SCUOLA VIA BERGHINI Passariello Piero, Trapani Rita, Bruno Ileana, Bertolini SCUOLA VIA DONGHI Primaria Carlucci Maria, Laiacona.Mori Anna. 12

13 SCUOLA DELL INFANZIA IL PICCOLO PRINCIPE VIA DONGHI Serravite, Castagnaro. SCUOLA VIA GALEAZZO Primaria Antonetti Maria Enza, Costa Paola, Fabbri Adriana, Puccio Maria. Scuola Via Galeazzo Dell infanzia Nuvola Olga Ricci, Lanza. ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI E GESTIONE EMERGENZE SCUOLA VIA BERGHINI Bruno Ileana, Gulluni Antonio SCUOLA VIA DONGHI Primaria Gnocchi Daniela, Sanfilippo Adriana, SCUOLA DELL INFANZIA IL PICCOLO PRINCIPE VIA DONGHI Castagnaro, Brichetto. SCUOLA VIA GALEAZZO Scuola primaria Mariconda Lucio, Bolo Elisabetta. SCUOLA DELL INFANZIA LA NUVOLA OLGA VIA GALEAZZO Lanza Laura,Gallo Francesca MODULI FORMATIVI PER IL RISCHIO D INCENDIO ED IL PRIMO SOCCORSO Si tratta di corsi destinati agli operatori compresi nelle tabelle suindicate. Essi racchiudono le modalità comportamentali per la prevenzione degli incendi, il comportamento e le procedure da seguire in caso di incendio ed una serie di esercitazioni pratiche che riguardano i piani di evacuazione e l uso corretto dell attrezzatura antincendio di emergenza. La durata del modulo formativo per il rischio incendio è prevista in 6-8 ore. Il modulo sul primo soccorso consiste nell impartire le nozioni di base necessarie ad effettuare senza rischio per il paziente, le prime operazioni di soccorso, in attesa dell arrivo del personale sanitario allertato. 13

14 Capitolo 3 Valutazione dei rischi. Misure di prevenzione e protezione. Piano di attuazione 3.1 IDENTIFICAZIONE DELLE AREE OMOGENEE DAL PUNTO DI VISTA DELLA FONTE DEL RISCHIO; La valutazione dei rischi richiede la definizione di aree che per loro natura sono fonte dello stesso genere di rischi. Di seguito sono riportate le tabelle esplicative relativamente alle aree omogenee riguardo il rischio d incendio. Area ad attività omogenee Amministrativa 1 Attività Figure professionali Istruzione, coordinamento, pianificazione e Direzione; Segreteria; Attività contabile ed amministrativa. Dirigenti, funzionari, impiegati, amministrazione, segreteria Attrezzature usate Sostanze usate Attrezzature d ufficio video terminali Area ad attività omogenee Didattica 2 Attività Figure professionali Istruzione; Attività didattiche Docenti, studenti Attrezzature usate Sostanze usate Attrezzature didattiche Area ad attività omogenee Servizi 3 Attività Figure professionali Manutenzione ordinaria Attività di pulizia Collaboratore scolastico Attrezzature usate Sostanze usate Attrezzature per le pulizie; Piccole attrezzature ad alimentazione elettrica; Attrezzi manuali Detersivi, detergenti multiuso, detergenti con ammoniaca, acidi di vario genere Area ad attività omogenee Laboratori 4 Attività Figure professionali Attività di laboratorio; Attività tecniche; Docenti,studenti 14

15 Attrezzature usate Sostanze usate Attrezzature da laboratorio video terminali Sostanze da laboratorio quali acidi, basi, diluenti, sostanze infiammabili, solventi ecc Attività Figure professionali Attività di palestra Docenti,Studenti Attrezzi da palestra 3.2 LOCALI A RISCHIO SPECIFICO. Nell ambito della struttura scolastica si è voluto distinguere alcuni locali, che per loro natura possono essere fonte di rischi specifici, in relazione alle condizioni d uso, sia che siano appropriate oppure no. I locali così distinti sono di seguito elencati: 1. Laboratori; 2. Depositi; 3. Biblioteca; 4. Palestra 5. Locali tecnici. 3.3 TABELLA RIASSUNTIVA DELLE FONTI DI RISCHIO VALUTAZIONE PER AREE AD ATTIVITÀ 1001 Lavori in appalto 1002 Gestione delle emergenze 1003 Formazione ed informazione dei lavoratori 1004 Esercizio di manutenzione degli impianti tecnologici e delle strutture 1005 Disposizione arredi ed attrezzature 1006 Gestione delle aree a rischio specifico 2001 Aree esterne 2002 Pavimentazione 2003 Vie di passaggio, uscite e porte 3001 Scaffalature 3002 Movimentazione manuale di piccoli carichi 3101 Scale portatili 3102 Immagazzinamento materiali 4001 Impianto elettrico 4002 Contatti diretti e indiretti 4003 Uso di apparecchiature elettriche 5001 Caratteristiche strutturali di resistenza al fuoco 5002 Piano di evacuazione dai locali 5003 Attrezzatura antincendio 5004 Depositi di materiale infiammabile 6001 Microclima 6002 Illuminazione 6101 Utilizzo di videoterminali 15

16 7001 Uso e manipolazione di agenti chimici/tipologia Area ad 7102 Manutenzione dei locali VALUTAZIONE PER LOCALE - IMPIANTO LOCALE/IMPIANTO CATEGORIA CODICE RISCHIO INDIVIDUATO CENTRALE TERMICA Gestione e manutenzione di locali a rischio specifico; conformità fisica dei locali; incendi e/o esplosione LABORATORI Conformazione fisica dei locali Incendio PALESTRA Conformazione fisica dei locali ancoraggio grandi attrezzi 3.4 TABELLE DI ANALISI ED INDICAZIONE PER LUOGO ED ATTIVITÀ DEL PIANO DI ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E SICUREZZA. Le Tabelle seguenti permettono di evidenziare tutti gli elementi connessi con le singole fonti di rischio Categoria:Trasversali FONTE DEL RISCHIO Lavori in appalto: AREA TutteI MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE MISURE CHEDA 1001 o Verifica delle idoneità tecnico-professionali delle imprese appaltatrici; Stesura DUVRI o informazione sui rischi specifici esistenti nell ambiente in cui si opera; o Cooperazione e coordinamento nell attuazione delle misure di sicurezza del lavoro RISCHIO RESIDUO Mancata attivazione delle procedure per il coordinamento Attivazione delle procedure per il piano di coordinamento dei piani di sicurezza, al fine di consentire il necessario scambio di informazioni utili per evitare la creazione di situazioni di potenziale pericolo per gli addetti. Entro l inizio delle attività:trasve1rsalitipologia:organizzativi 1002SCHEDA 1002 FONTE DEL RISCHIO Gestione delle emergenze RIF. NORMATIVO artt.30, 43, 44, 45, 46 D.Lvo 81/2008 RISCHIO INDIVIDUATO Esodo dai locali AREA TutteI MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Segnaletica indicante le vie di fuga; o Simulazione di esodo per emergenza; o Pubblicazione capillare del piano di evacuazione. RISCHIO RESIDUO Possibilità di panico in caso di emergenza 16

17 Attivazione delle procedure per l informazione e la formazione degli addetti alla gestione delle emergenze Annuale Organizzativi 1003S1CHEDA 1003 FONTE DEL RISCHIO Formazione, informazione e addestramento dei lavoratori RIF. NORMATIVO D.L.vo 81/2008 sez. IV artt. 36 e 37 RISCHIO INDIVIDUATO Infortuni dovuti a mancata formazione e informazione degli addetti AREA Tutte MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE NZIONE E PROTEZIONE o Formazione dei lavoratori, compresi gli studenti o Informazione dei lavoratori, compresi gli studenti RISCHIO RESIDUO mancata attivazione dei corsi di formazione Attivazione delle procedure per l informazione e la formazione dei lavoratori e degli studenti. Entro dicembre ore di formazione (4+8) per tutto il personale della scuola. Ogni 5 anni 6 ore di aggiornamento 1004 FONTE DEL RISCHIO Esercizio di manutenzione degli impianti tecnologici e delle strutture RIF. NORMATIVO Normative per ciascuna tipologia d impianto RISCHIO INDIVIDUATO Disagi ed eventuali infortuni dovuti alla non corretta manutenzione di impianti e strutture AREA Tutte MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE URE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Controllo sulle attività di manutenzione richieste dall Ente gestore ed eventuale richiesta a provvedere in merito RISCHIO RESIDUO Eventuale mancata effettuazione della manutenzione Attivazione delle procedure di coordinamento fra gli Enti e realizzazione del programma di manutenzione della struttura e degli impianti. Segnalazione degli interventi sul registro di manutenzione a cura dell'ente preposto a tali attività Categoria:Trasversal FONTE DEL RISCHIO Disposizione degli arredi e delle attrezzature RIF. NORMATIVO Art. 33, comm. 3,ex D.Lgs. 626/1994, cap.13 sez Norma CEI 64/8; art 5.8 D.P.R. 447/91 RISCHIO INDIVIDUATO Disagi ed eventuali infortuni dovuti alla inadeguata organizzazione degli lavoro AREA Tutte MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E PROTEZIONE o Disposizioni degli arredi in modo da non provocare intralcio alle attività contemporanee ed agli spostamenti. o Rispetto delle condizioni di corretta ergonomia degli arredi; o Sostituzione degli arredi non rispondenti ai requisiti ergonomici. 17

18 RISCHIO RESIDUO Inadeguata organizzazione degli spazi di lavoro Istruire il personale e soprattutto i collaboratori alla corretta disposizione degli arredi Regolamento d istituto Analisi delle 1007 AREA UFFICI E LABORATORI INFORMATICA ATTIVITÀ Amministrativa e didattica SITUZIONE RILEVATA Cavi di collegamento fra le attrezzature di laboratorio e d ufficio non protetti MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE M o Disposizione dei cavi in modo che non realizzino grovigli pericolosi. RISCHIO RESIDUO Inadeguata organizzazione degli spazi di lavoro Regolarizzare le dimensioni delle postazioni di lavoro, occultare opportunamente i cavi di collegamento fra le varie apparecchiature 1006Categoria:infortunistici FONTE DEL RISCHIO Aree esterne RIF. NORMATIVO D.Lvo 81/2008 e D.P.R. 547/55 RISCHIO INDIVIDUATO Disagi causati da un inadeguata manutenzione del cortile esterno AREA Cortile plesso Via Galeazzo MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E PROTEZIONE O Limitato uso del suddetto spazio. RISCHIO RESIDUO Interventi manutenzione effettuati non correttamente Coordinamento con l Ente Locale per l attivazione di un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria programmata Regolamento d istituto Termine lavori FONTE DEL RISCHIO Aree esterne RIF. NORMATIVO D.Lvo 81/2008 e D.P.R. 547/55 RISCHIO INDIVIDUATO Disagi causati da un inadeguata manutenzione tetto con conseguente caduta di materiale AREA Cortile plesso Via Donghi MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E PROTEZIONE O Transennatura zona di pericolo. RISCHIO RESIDUO Interventi manutenzione effettuati non correttamente Coordinamento con l Ente Locale per l attivazione di un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria programmata Termine lavori 18

19 FONTE DEL RISCHIO Infiltrazioni d acqua RIF. NORMATIVO D.Lvo 81/2008 e D.P.R. 547/55 RISCHIO INDIVIDUATO Disagi causati da un inadeguata manutenzione con infiltrazioni d acqua e caduta parti soffitto AREA Aulta teatro e zone adiacenti il plesso di via Galeazzo MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E PROTEZIONE O Interdizione uso del suddetto spazio e transennatura. RISCHIO RESIDUO Interventi manutenzione effettuati non correttamente Coordinamento con l Ente Locale per l attivazione di un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria programmata Termine lavori 20012SCHEDA 2001 FONTE DEL RISCHIO Aree esterne RIF. NORMATIVO D.Lvo 81/2008 e D.P.R. 547/55 RISCHIO INDIVIDUATO Disagi causati da un eventuale inadeguata manutenzione dei cortili esterni AREA Tutte MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E PROTEZIONE o Pulizia periodica dei cortili o Piano di manutenzione dei luoghi di transito. RISCHIO RESIDUO Interventi manutenzione effettuati non correttamente Coordinamento con l Ente Locale per l attivazione Regolamento d istituto annuale a:strutturali 2002SCHEDA 2002 FONTE DEL RISCHIO Pavimentazione RIF. NORMATIVO D.P.R. 547/55 D.L.vo 81/2008 RISCHIO INDIVIDUATO Possibilità di caduta e scivolamento AREA Tutte MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Presenza di elementi antiscivolamento lungo le scale. o Corretta manutenzione e pulizia della pavimentazione. RISCHIO RESIDUO Mancanza di manutenzione, scarsa pulizia, eventuale mancanza di dispositivi antiscivolo o loro deperimento Coordinamento con l Ente Locale per l attivazione di un piano di manutenzione. Verifiche periodiche Categoria 19

20 FONTE DEL RISCHIO Vie e porte di passaggio RIF. NORMATIVO D.P.R. 547/55 D.Lvo 81/2008 RISCHIO INDIVIDUATO Mancato funzionamento dei maniglioni antipanico e della corretta apertura delle porte in uscita. AREA TutteE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Verifica periodica del funzionamento dei maniglioni antipanico per l apertura delle porte in uscita. RISCHIO RESIDUO Mancanza della verifica di funzionamento dei maniglioni antipanico Coordinamento con l Ente Locale per l attivazione di un piano di manutenzione delle uscite di sicurezza e non. Verifiche periodiche aegoria: meccanici 3001CHEDA 3001 FONTE DEL RISCHIO Scaffalature RIF. NORMATIVO D.P.R. 547/55 RISCHIO INDIVIDUATO Infortuni causati da caduta di carichi da scaffalature non stabili AREA Tutte MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Le scaffalature devono essere strutturalmente idonee. o Devono essere adeguatamente ancorate. o Non devono essere sovraccaricate. o Lo stoccaggio dei carichi deve essere effettuato correttamente RISCHIO RESIDUO Comportamenti non adeguati Verifica periodica dello stato di carico e di stabilità delle scaffalature. Categoria: 3002SCHEDA 3002 FONTE DEL RISCHIO Movimentazione manuale di piccoli carichi RIF. NORMATIVO Titolo VI - D.lgs. 81/2008 RISCHIO INDIVIDUATO Infortuni causati dalla non corretta esecuzione delle operazioni AREA Tutte MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Non sollevare carichi superiori al consentito. o Sollevamento dei pesi con attenzione alla postura iniziale. o Utilizzo, se del caso, di apparecchi di sollevamento di carichi. RISCHIO RESIDUO Comportamenti non adeguati PROTEZIONE Informazione su come agire correttamente nel sollevare un carico. :in3101fortunistici Verifica periodica SCHEDA

21 3101 FONTE DEL RISCHIO Scale portatili RIF. NORMATIVO D.P.R. 547/55- all.xx D.L.vo 81/2008 RISCHIO INDIVIDUATO Infortuni causati da caduta AREA Servizi MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Disporre le scale mobili su base stabile. o Evitare movimenti bruschi. o Presenza di una persona alla base della scala per il sostegno della stessa. RISCHIO RESIDUO Comportamenti non adeguati Informazione del personale sul corretto uso delle scale portatili. :inf3ortunistici Verifica periodica 3102 FONTE DEL RISCHIO Immagazzinamento dei materiali RIF. NORMATIVO D.P.R. 547/55 RISCHIO INDIVIDUATO Infortuni causati da non corretto immagazzinamento AREA servizie MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Corretta esecuzione delle attività connesse al deposito di materiale. o Manutenzione periodica delle aree di deposito RISCHIO RESIDUO Comportamenti non adeguati Verifica periodica dello stato degli ambienti atti al deposito di materiali, programma di manutenzione periodica delle aree di immagazzinamento FONTE DEL RISCHIO Impianto elettrico RIF. NORMATIVO D.P.R. 547/55, L. 46/90- D.L.vo 81/2008 RISCHIO INDIVIDUATO Sovraccarichi di tensione con rischio di innesco di incendio AREA Tutte MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Certificazione di conformità dell impianto. o Protezione dei circuiti contro i sovraccarichi. o Utilizzo di condutture e portacondutture resistenti al fuoco. o Controllo periodico dell efficienza degli interruttori o Manutenzione periodica ordinaria e straordinaria. RISCHIO RESIDUO Comportamenti non adeguati, mancata manutenzione, mancanza del registro di annotazione degli interventi. Verifica periodica dell impianto, programma di manutenzione, informazione sul non corretto uso 21

22 4002 FONTE DEL RISCHIO Impianto elettrico RIF. NORMATIVO D.M. 519/ 93, L. 46/90, CEI 81/1- D.L.vo 81/2008 Tit- III capo III RISCHIO INDIVIDUATO Contatti diretti e indiretti AREA Tutte MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Protezione ad interruzione differenziale contro i contatti fortuiti. o Impianto di terra normalmente funzionante. o Informazione sul corretto utilizzo dell impianto. o Verifica periodica dell impianto da parte di personale abilitato al rilascio di certificazione di idoneità dell impianto ai sensi della L. 46/ 90. o Utilizzo di elementi terminali conformi alla vigente normativa. RISCHIO RESIDUO Comportamenti non adeguati, mancata manutenzione. Verifica periodica dell impianto, programma di manutenzione. Coordinamento con l ente di competenza riguardo le definizioni di un piano di verifica e manutenzione tale da garantire nel tempo le giuste condizioni di sicurezza dell impianto 4003SCHEDA 4003 FONTE DEL RISCHIO Uso di apparecchiature elettriche RIF. NORMATIVO D.P.R. 547/55- L. 46/90 D.L.vo 81/2008 Tit.III capo III RISCHIO INDIVIDUATO Folgorazione/elettrocuzione AREA TutteE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o utilizzo di apparecchiature elettriche dotate di idonea certificazione di sicurezza presenza di marchi di qualità CE. o Utilizzazione in modo appropriato delle apparecchiature. o Interventi di manutenzione fatti solo da personale specializzato. o Presenza di targhette esplicative. RISCHIO RESIDUO Comportamenti non adeguati, mancata manutenzione. Controllo che le apparecchiature siano dotate di certificazione. 5001SCHEDA 5001 FONTE DEL RISCHIO Caratteristiche strutturali di resistenza al fuoco dell edificio RIF. NORMATIVO D.M. 26/08/ 92-D.L.vo 81/2008 Tit. I capo III all. XXVII RISCHIO INDIVIDUATO Incendio AREA Tutte MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Rispetto della attuale normativa sulla prevenzione degli incendi; o Edifici con strutture di adeguata resistenza al fuoco, al calore ai fumi; o Impianti elettrici realizzati a regola d arte, in conformità alla L. 46/ 90; o Impianti ed eventuali aree a rischio specifico realizzati secondo la vigente normativa. RISCHIO RESIDUO Comportamenti non adeguati e conseguente innesco e propagazione d incendio. 22

23 Organizzazione e indicazione di disposizioni tali da limitare il rischio incendio. Procedure per assicurare un pronto intervento del personale preposto al servizio antincendio. Preparazione degli addetti a situazioni di emergenza mediante un numero adeguato di evacuazioni di prova dai locali scolastici. Evacuazioni di prova a cadenza semestrale Semestrale 5002 FONTE DEL RISCHIO Percorsi e vie d esodo dai locali della scuola RIF. NORMATIVO D.M. 26/08/ 92, D.Lgs. 81/2008 Tit. I capo III sez. VI, D.P.R. n 524 dell 8/06/1982 RISCHIO INDIVIDUATO Eventuali difficoltà di esodo dai locali AREA TutteE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Rispetto dell attuale normativa sulla prevenzione degli incendi; o Identificazione certa delle vie di fuga mediante segnaletica, che va correttamente dimensionata e illuminata. o Identificazione di aprifila e serrafila per ciascuna classe o Indicazione grafica planimetrica delle vie di fuga da seguire dai singoli locali fino all uscita di emergenza. o Presenza di idonei sistemi attivi e passivi antincendio. o Presenza di avvisatori sonori e altoparlanti. o Presenza di scale di emergenza. o Formazione delle squadre di lotta antincendio. RISCHIO RESIDUO Possibile panico durante le operazioni di evacuazione, difficoltà di intervento da parte delle squadre antincendio. Verifica periodica riguardo l assenza di ostacoli temporanei lungo le vie di fuga. Procedure per assicurare un pronto intervento del personale preposto al servizio antincendio. Preparazione degli addetti a situazioni di emergenza mediante un numero adeguato di evacuazioni di prova dai locali scolastici. Evacuazioni di prova a cadenza semestrale Semestrale 5003 FONTE DEL RISCHIO Attrezzature antincendio RIF. NORMATIVO D.M. 26/08/ 92, D.Lgs. 81/2008 Tit. I capo III sez. VI, D.P.R. n 524 dell 8/06/1982 RISCHIO INDIVIDUATO Eventuali difficoltà nell estinzione di un incendio AREA TutteE PROTEZIONE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Rispetto dell attuale normativa sulla prevenzione degli incendi; o Presenza di idonei sistemi attivi e passivi antincendio. o Presenza di avvisatori sonori e altoparlanti. 23

24 o Manutenzione e revisione dell attrezzatura fatta a cura di personale qualificato. RISCHIO RESIDUO Non corretta manutenzione. Realizzazione di un piano generale di gestione della sicurezza antincendio; verifica periodica della presenza della segnalazione antincendio e dell accessibilità dei mezzi di estinzione; verifica periodica dei dispositivi antincendio (estintori etc.) Semestrale 5004 FONTE DEL RISCHIO Depositi di materiale infiammabile RIF. NORMATIVO D.M. 26/08/ 92 RISCHIO INDIVIDUATO Incendio AREA Tutte MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Depositi di materiali infiammabili, se solidi ubicati ai piani fuori terra, se liquidi vanno posti in aree fuori dal volume del fabbricato; o Deposito di piccole quantità di materiale infiammabile posto in appositi armadi metallici dotati di bacino di contenimento. o Collocazione adeguata dei mezzi di spegnimento in funzione della classe di incendio delle sostanze deposte. o Rispetto rigoroso delle norme comportamentali e sistemazione della cartellonistica informativa. RISCHIO RESIDUO Comportamenti non adeguati e non rispondenti alle raccomandazioni imposte dalla normativa. Registro sullo stoccaggio di materiale infiammabile, periodica verifica dello stato dei mezzi estinguenti :infortun6istici Semestrale FONTE DEL RISCHIO Microclima RIF. NORMATIVO D.Lgs. 81/2008 Tit. II art. 65 Tit. VIII art ex D.L.vo 626/94 RISCHIO INDIVIDUATO Disagi causati da condizioni sfavorevoli di temperatura, umidità relativa AREA TutteP MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Garantire idoneo ricambio dell aria ottenuto con mezzi naturali e/o impianti di trattamento dell aria; o Mantenimento delle condizioni termoigrometriche ideali nei singoli ambienti. o Evitare il sovraffollamento dei locali scolastici. o Manutenzione ordinaria e straordinaria. RISCHIO RESIDUO Non corretta manutenzione, scarso ricambio dell aria Realizzazione di un piano generale di manutenzione da coordinare con l ente competente Annuale SCHEDA

25 6002 FONTE DEL RISCHIO illuminazione RIF. NORMATIVO D.Lgs. 81/2008 Tit. II art. 65 Tit. V art ex D.Lgs. 626/ 94 RISCHIO INDIVIDUATO Disagi causati da condizioni sfavorevoli di illuminamento degli ambienti di lavoro e studio AREA Tutte MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Garantire idoneo illuminamento dei locali sia in condizioni naturali che artificiali. o Evitare che le zone ad illuminamento naturale colpiscano direttamente l area di lavoro. o Far sì che la resa cromatica dell illuminamento artificiale sia la più favorevole possibile evitando illuminazione a spot. o Interventi periodici di controllo e manutenzione. RISCHIO RESIDUO Mancata manutenzione Realizzazione di un piano generale di manutenzione sulle apparecchiature illuminati e sulla loro efficienza. Annuale SCHEDA 6002 FONTE DEL RISCHIO VIDEOTERMINALI RIF. NORMATIVO D.Lgs. 81/2008 Tit.I e VII RISCHIO INDIVIDUATO Affaticamento visivo, postura AREA TutteE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Garantire idoneo illuminamento della postazione di lavoro. o Evitare l utilizzo di videoterminali oltre le quattro ore consecutive giornaliere. o Postazioni ergonomiche idonee. O Informazione del personale con indicazioni delle modalità corrette per l utilizzo dei videoterminali e degli esercizi più opportuni per evitare problemi alla vista e alla struttura articolare. O Visita periodica medico competente. RISCHIO RESIDUO Mancato rispetto delle norme comportamentali sull uso dei videoterminali. Procedure di acquisizione delle postazioni di lavoro con criteri legati alla ergonomicità degli arredi e alla definizione degli spazi di lavoro. Annuale 7001S7001CHEDA 6101 FONTE DEL RISCHIO Uso e manipolazione di agenti chimici RIF. NORMATIVO D.lgs. 22/ 97- D.Lgs. 81/2008 Tit. I RISCHIO INDIVIDUATO Contatti accidentali, inalazione, ingestione AREA Laboratorio-Servizi MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE o Limitare le scorte allo stretto necessario. 25

26 o Uso corretto dei prodotti di laboratorio. o Segnalazione delle sostanze pericolose. o Corrette modalità di stoccaggio di tali sostanze. o Uso e controllo dei prodotti da parte del personale addetto. o Raccolta e smaltimento idoneo dei materiali di risulta. RISCHIO RESIDUO Comportamenti non adeguati ai criteri di sicurezza dei laboratori Formazione e informazione sull impiego di dispositivi di protezione individuale. Verifica del rispetto delle norme comportamentali. 710infortunistici Annuale FONTE DEL RISCHIO Manutenzione dei local1i RIF. NORMATIVO D.Lgs. 81/2008 Tit. I RISCHIO INDIVIDUATO Incendio e/o esplosione AREA Centrale termica MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 7 o Manutenzione dei locali e dei sistemi tecnologici presenti da tenersi periodicamente ad opera di personale autorizzato. o Presenza all interno dei locali di apparecchiature attive e passive antincendio. o Locali sufficientemente arieggiati. o Istituzione di un libretto di manutenzione da tenersi in loco e redatto da personale autorizzato. RISCHIO RESIDUO Comportamenti non adeguati Formazione e informazione del personale addetto alla squadra antincendio. Coordinamento con l Ente Locale per stabilire le condizioni di intervento e di manutenzione dei locali. Annuale centrale FONTE DEL RISCHIO Conformazione fisica dei locali RIF. NORMATIVO D.L.vo N 18/1975 e D. M. 118/2001 RISCHIO INDIVIDUATO Postazioni di dimensioni complessive non idonee AREA Laboratori informatica MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E PROTEZIONE o Distanza fra le varie postazioni. o Dimensione complessiva di ciascuna postazione. o Limite numero alunni per postazione RISCHIO RESIDUO Trascurabile Formazione e informazione sull impiego dei videoterminali e dei pc e sulle distanze da tenere fra le varie postazioni e dal videoterminale. Annuale informatica SCHEDALAB-INF/01 26

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