Rimini, 9 novembre 2016 Maria Rosaria Fizzano. Gli aggiornamenti normativi in materia di DPI

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1 Rimini, 9 novembre 2016 Maria Rosaria Fizzano Gli aggiornamenti normativi in materia di DPI

2 Agenda Il nuovo Regolamento europeo Norme tecniche Fit test 3

3 Nuovo Regolamento DPI Riguarda la progettazione, la costruzione, l immissione sul mercato dei DPI. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 4

4 Obiettivo del regolamento L'obiettivo del regolamento è assicurare che: - i DPI sul mercato: soddisfino i requisiti essenziali di salute e sicurezza (allegato II), offrano un livello elevato di protezione della salute e della sicurezza degli utilizzatori - sia garantito, nel contempo, il funzionamento del mercato interno. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI

5 Dalla direttiva al regolamento Nei Considerando: L'esperienza acquisita nell'applicazione della direttiva 89/686/CEE ha evidenziato carenze e incongruenze nella copertura dei prodotti e nelle procedure di valutazione della conformità.(n. 3) I requisiti essenziali di salute e di sicurezza e le procedure di valutazione della conformità devono essere identici in tutti gli Stati membri. (n.4) Il regolamento rappresenta lo strumento giuridico adeguato per imporre norme chiare e dettagliate, che non lascino spazio a differenze di recepimento da parte degli Stati membri. (n.4) GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI

6 DPI - Definizione «Dispositivi di protezione individuale» (DPI) sono: a) dispositivi progettati e fabbricati per essere indossati o tenuti da una persona per proteggersi da uno o più rischi per la sua salute o sicurezza; b) componenti intercambiabili dei dispositivi di cui alla lettera a), essenziali per la loro funzione protettiva; c) sistemi di collegamento per i dispositivi di cui alla lettera a) che non sono tenuti o indossati da una persona, che sono progettati per collegare tali dispositivi a un dispositivo esterno o a un punto di ancoraggio sicuro, che non sono progettati per essere collegati in modo fisso e che non richiedono fissaggio prima dell'uso GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI

7 Tempistica di applicazione 21 ottobre marzo marzo aprile aprile aprile 2019 Pubblicazione in GUUE Entrata in vigore Data di applicazione Scadenza direttiva 89/686/CEE Notifica degli Organismi di valutazione della conformità (artt , 44) Disposizioni transitorie e finali Sanzioni, (art. 45) GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 8

8 Sequenza valutazione del rischio Eliminazione del rischio Misure di controllo sulla sorgente Modifiche al modo di lavorare Dispositivi di protezione collettiva DPI GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI

9 DPI - Categorie Le categorie di DPI rimangono 3 ma sono formulate in modo semplice, in base all entità del rischio da cui il DPI deve proteggere. La categoria III, rispetto a quanto riportato nel D.Lgs. 475/1992, è estesa a ulteriori rischi. La nuova divisione in categorie è contenuta nell allegato I. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI

10 REG. 2016/425 - NUOVE CATEGORIE La categoria I - rischi minimi: a) lesioni meccaniche superficiali; b) contatto con prodotti per la pulizia poco aggressivi o contatto prolungato con l'acqua; c) contatto con superfici calde che non superino i 50 C; d) lesioni oculari dovute all'esposizione alla luce del sole (diverse dalle lesioni dovute all'osservazione del sole); e) condizioni atmosferiche di natura non estrema. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI

11 REG. 2016/425 - NUOVE CATEGORIE La categoria III - rischi che possono causare conseguenze molto gravi (morte o danni alla salute irreversibili) a) sostanze e miscele pericolose per la salute; b) atmosfere con carenza di ossigeno; c) agenti biologici nocivi; d) radiazioni ionizzanti; e) ambienti ad alta temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura dell'aria di almeno 100 C; f) ambienti a bassa temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura dell'aria di 50 C o inferiore; GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI

12 REG. 2016/425 - NUOVE CATEGORIE La categoria III - rischi che possono causare conseguenze molto gravi (morte o danni alla salute irreversibili) g) cadute dall'alto; h) scosse elettriche e lavoro sotto tensione; i) annegamento; j) tagli da seghe a catena portatili; k) getti ad alta pressione; l) ferite da proiettile o da coltello; M) rumore nocivo NUOVI RISCHI GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI

13 Figure coinvolte - Fabbricante: qualsiasi persona fisica o giuridica che fabbrica un DPI o che lo fa progettare o fabbricare, e lo commercializza con il proprio nome o marchio commerciale; - Mandatario: qualsiasi persona fisica o giuridica stabilita nell'unione che abbia ricevuto da un fabbricante un mandato scritto che la autorizza ad agire per suo conto in relazione a determinate attività; - Importatore: qualsiasi persona fisica o giuridica stabilita nell'unione che immette sul mercato dell'unione DPI originari di un paese terzo; - Distributore: qualsiasi persona fisica o giuridica inserita nella catena di fornitura, diversa dal fabbricante o dall'importatore, che mette DPI a disposizione sul mercato; - Operatori economici: il fabbricante, il mandatario, l'importatore e il distributore; GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 14

14 Alcuni obblighi dei fabbricanti 1 Documentazione tecnica 2 Pertinente procedura di valutazione della conformità 3 Dichiarazione di conformità UE 4 Marcatura CE 5 Accompagnare il DPI con istruzioni/informazioni GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 15

15 Alcuni obblighi degli importatori Immettere sul mercato solo DPI conformi Accertarsi, prima di immettere un DPI sul mercato, che il fabbricante abbia eseguito la procedura di valutazione della conformità appropriata Assicurarsi che: siano presenti documentazione tecnica, marcatura CE, soddisfacimento dei requisiti Garantire che il DPI sia accompagnato con istruzioni/informazioni GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 16

16 Alcuni obblighi dei distributori Verificare che: siano presenti marcatura CE, documentazione, istruzioni/informazioni Garantire che, per il periodo in cui il DPI è sotto la loro responsabilità, le condizioni di deposito o di trasporto non ne compromettano la conformità ai requisiti essenziali di salute e di sicurezza Informare il fabbricante o l'importatore e le autorità di vigilanza del mercato, qualora il DPI presenti un rischio. Prendere, qualora ritengano o abbiano motivo di ritenere che un DPI da essi immesso sul mercato non sia conforme, immediatamente le misure correttive necessarie a rendere il DPI conforme o, a seconda dei casi, a ritirarlo o a richiamarlo. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 17

17 Nuove scadenze i datori di lavoro Nel caso in cui alla procedura di valutazione della conformità partecipa un organismo notificato (DPI si 2 e 3 categoria), il certificato di esame UE ha periodo di validità non è superiore a cinque anni. Attestati di certificazione CE - Fino al 21/4/2023 restano validi attestati e approvazioni rilasciate a fronte della DE 89/686/CEE - Gli Stati membri non ostacolano la messa a disposizione sul mercato dei prodotti contemplati dalla direttiva 89/686/CEE conformi a tale direttiva e immessi sul mercato anteriormente al 21/4/2019 GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 18

18 Marcatura CE La marcatura CE è soggetta ai principi generali di cui all'articolo 30 del regolamento (CE) n. 765/2008. I cat. II cat. III cat N di riconoscimento dell organismo notificato GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 19

19 Marcatura CE N di riconoscimento dell organismo notificato intervenuto per la certificazione o che provvede al controllo del prodotto Marcatura (requisiti essenziali di salute e sicurezza) Pittogramma - rischi meccanici Livelli prestazionali per rischi meccanici Norma europea armonizzata di riferimento EN 388:03 XX YY ZZ A B C D T 9 Marchio o nome del fabbricante Modello Taglia Pittogramma - microorganismi Pittogramma - rischi chimici GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 20

20 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO 21

21 Dispositivi di protezione degli occhi e del viso I dispositivi di protezione di occhi e viso devono essere impiegati da TUTTI coloro che possono essere esposti al pericolo di offesa agli occhi e/o al viso. Se i rischi sono di natura chimica, gli occhiali devono essere del tipo a tenuta o a mascherina. Una buona protezione del viso si ottiene impiegando apposite visiere dopo essersi accertati che gli eventuali spruzzi non possono arrivare dai lati o dalla parte aperta della visiera stessa.

22 Dispositivi di protezione degli occhi e del viso Norme dal 2010 ad oggi Norma titolo UNI EN ISO :2015 Protezione degli occhi e del viso - Occhiali da sole e dispositivi similari - Parte 1: Occhiali da sole per uso generale UNI EN ISO :2015 UNI EN ISO 12311:2013 UNI EN ISO 4007:2012 UNI EN 1938:2010 UNI EN 12254:2010 UNI EN 207:2010 UNI EN 208:2010 Protezione degli occhi e del viso - Occhiali da sole e dispositivi similari - Parte 2: Filtri per l'osservazione diretta del sole Dispositivi di protezione individuale - Metodi di prova per occhiali da sole e dispositivi similari Dispositivi di protezione individuale - Protezione degli occhi e del viso - Vocabolario Protezione personale degli occhi - Occhiali a visiera per utilizzatori di motocicli e ciclomotori Schermi per posti di lavoro in presenza di laser - Requisiti di sicurezza e prove Equipaggiamento di protezione personale degli occhi - Filtri e protettori dell'occhio contro radiazioni laser (protettori dell'occhio per laser) Protezione personale degli occhi - Protettori dell occhio per i lavori di regolazione sui laser e sistemi laser (protettori dell occhio per regolazioni laser) 23

23 INDUMENTI DI PROTEZIONE 24

24 Indumenti di protezione Traspiranti: appartengono alla II categoria e devono essere impiegati per la protezione da agenti non particolarmente pericolosi. Impermeabili: la maggior parte è classificata sicuramente in III categoria e sono da impiegare contro agenti particolarmente pericolosi; il loro tempo di uso è limitato.

25 Indumenti di protezione Tipo 1 a respiratore all interno (gas-tight suit with breathing apparatus worn under the suit) 1 b respiratore all esterno (gas-tight suit with breathing apparatus worn outside the suit) Norma EN EN c aria rete (gas-tight suit with internal overpressure (ventilated suit)) EN ET per squadre emergenza EN a tenuta di getto di liquidi (protection against a jet of liquid) EN a tenuta di spruzzi di liquidi (protection against a liquid spray) EN a tenuta di polveri (protection against dust and solid particles) EN ISO a tenuta di schizzi di liquidi (protection against small splashes (low level protection) EN 13034

26 Indumenti di protezione

27 Indumenti di protezione

28 Guanti e indumenti di protezione Norme del 2016 Norma EC UNI EN :2016 UNI EN 16778:2016 titolo Indumenti di protezione contro particolati solidi aerotrasportati inclusa la contaminazione radioattiva - Parte 1: Requisiti e metodi di prova per indumenti di protezione ventilati con aria compressa dalla linea che proteggono il corpo e i tratti respiratori Guanti di protezione - Determinazione della Dimetilformammide nei guanti UNI EN ISO :2016 Indumenti di protezione - Metodi di prova per indumenti che forniscono protezione contro prodotti chimici - Parte 4: Determinazione della resistenza alla penetrazione mediante spruzzo di liquido (prova allo spruzzo) UNI EN :2016 EC UNI EN 943-1:2015 Indumenti di protezione contro particolati solidi aerotrasportati inclusa la contaminazione radioattiva - Parte 1: Requisiti e metodi di prova per indumenti di protezione ventilati con aria compressa dalla linea che proteggono il corpo e i tratti respiratori Indumenti di protezione contro prodotti chimici solidi, liquidi e gassosi pericolosi, inclusi aerosol liquidi e solidi - Parte 1: Requisiti prestazionali per tute di protezione chimica di Tipo 1 (a tenuta di gas) UNI EN ISO :2016 Indumenti per la protezione contro calore e fiamma - Determinazione della trasmissione del calore di contatto attraverso l'indumento o i materiali costituenti - Parte 1: Calore di contatto prodotto con cilindro riscaldato 29

29 Guanti e indumenti di protezione Norme del 2015 Norma UNI EN 943-1:2015 UNI EN ISO 11611:2015 UNI EN ISO 14116:2015 titolo Indumenti di protezione contro prodotti chimici solidi, liquidi e gassosi pericolosi, inclusi aerosol liquidi e solidi - Parte 1: Requisiti prestazionali per tute di protezione chimica di Tipo 1 (a tenuta di gas) Indumenti di protezione utilizzati per la saldatura e i procedimenti connessi Indumenti di protezione - Protezione contro la fiamma - Materiali, assemblaggi di materiale e indumenti a propagazione di fiamma limitata UNI EN :2015 Determinazione della resistenza dei materiali alla permeazione dei prodotti chimici - Parte 1: Permeazione dei prodotti chimici liquidi in condizioni di contatto continuo UNI EN :2015 Determinazione della resistenza dei materiali alla permeazione dei prodotti chimici - Parte 2: Permeazione dei prodotti chimici gassosi in condizioni di contatto continuo UNI EN 374-2:2015 Guanti di protezione contro i prodotti chimici e microorganismi pericolosi - Parte 2: Determinazione della resistenza alla penetrazione 30

30 STIVALI E SCARPE DI PROTEZIONE Gli aggiornamenti normativi in materia di DPI 31

31 Stivali e scarpe di protezione Alcune norme sono specifiche per i rischi da agenti chimici: - UNI EN :2007 Calzature di protezione contro agenti chimici Parte 1 Terminologia e metodi di prova - UNI EN :2007 Calzature di protezione contro agenti chimici Parte 2 Requisiti per calzature resistenti agli agenti chimici in condizioni di laboratorio - UNI EN :2007 Calzature di protezione contro agenti chimici Parte 3 Requisiti per calzature altamente resistenti agli agenti chimici in condizioni di laboratorio

32 Stivali e scarpe di protezione Norme principali Norma UNI EN ISO 20346:2014 UNI EN ISO 20344:2012 UNI EN ISO 20345:2012 UNI EN ISO 20347:2012 Titolo Dispositivi di protezione individuale - Calzature di protezione Dispositivi di protezione individuale - Metodi di prova per calzature Dispositivi di protezione individuale - Calzature di sicurezza Dispositivi di protezione individuale - Calzature da lavoro Cadute dall alto Norme del 2015 Norma UNI 11158:2015 UNI 11578:2015 titolo Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto - Sistemi di protezione individuale delle cadute - Guida per la selezione e l'uso Dispositivi di ancoraggio destinati all installazione permanente - Requisiti e metodi di prova 33

33 PROTEZIONE VIE RESPIRATORIE Gli aggiornamenti normativi in materia di DPI 34

34 Adeguatezza ed idoneità È fondamentale che il DPI per la protezione delle vie respiratorie sia: ADEGUATO Valido, corretto per il rischio presente e in grado di ridurre l esposizione del lavoratore e di proteggerne la salute. Valido per l uso previsto IDONEO In grado di fornire un adeguata protezione al lavoratore che lo indossa Valutazione dei rischi al momento della scelta Controllo sul lavoratore GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 35

35 Fattori di idoneità di tipo ambientale Uni en 529:2006 App. D2 Fattori ambientali 2.1, 2.2 Insufficienza o Arricchimento di ossigeno 2.3 Presenza di asfissianti 2.4 Livelli di contaminanti di immediato pericolo per la vita e la salute 2.5, 2.6 Atmosfere potenzialmente corrosive o esplosive 2.10 Condizioni climatiche estreme 2.7 Contaminanti potenzialmente permeanti 2.8, 2.9 Contaminanti particolati o Gas e vapori contaminanti GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 36

36 Fattori di idoneità per il compito Uni en 529:2006 App. D3 Fattori relativi a compiti/lavori che influenzano il portatore 3.1 Ritmo di lavoro 3.2 Visibilità 3.3 Mobilità 3.4 Comunicazione 3.5 Affaticamento termico 3.6 Durata dell indossamento 3.7 Utensili utilizzati GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 37

37 Fattori di idoneità per il lavoratore Uni en 529:2006 App. D4 Fattori legati al portatore 4.1 Idoneità fisica 4.2 Caratteristiche del viso 4.3 Occhiali 4.4 Lenti a contatto 4.5 Accessori non DPI 4.6 Interazione con altri DPI GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 38

38 PROTEZIONE OFFERTA DAL DISPOSITIVO Dispositivi che presuppongono l uso di facciali a tenuta forniscono la protezione prevista solo se si adattano ai contorni del viso in modo corretto. Al momento della scelta del DPI, andrebbe eseguito un controllo sulla corretta tenuta del facciale, ossia sulla sua corretta adattabilità al viso dell individuo. La valutazione del corretto adattamento è parte fondamentale del processo di selezione; è poi impegno quotidiano indossare correttamente il DPI. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 39

39 Facciale filtrante Possibili perdite di carico GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 40

40 Semi-maschera Possibili perdite di carico GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 41

41 Maschera intera Possibili perdite di carico GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 42

42 COME SI INDOSSA UN FACCIALE (con sistema stringinaso) Il rischio chimico per i lavoratori dei siti contaminati INAIL - ed GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 43

43 COME SI INDOSSA UN FACCIALE (con sistema stringinaso) Il rischio chimico per i lavoratori dei siti contaminati INAIL - ed GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 44

44 PROTEZIONE OFFERTA DAL DISPOSITIVO Alcuni studi evidenziano che nel 50% dei casi il dispositivo non fornisce il livello di protezione atteso perché non aderisce in modo corretto al viso*. I datori di lavoro dovrebbero assicurarsi che il dispositivo sia: - della giusta taglia - indossato correttamente dal lavoratore. * Phil Hughes Ferret - Introduction to Haealth and safety at work: for the NEBOSH National General. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 45

45 Fit test Il controllo dell adattabilità al viso viene raccomandato al momento della scelta del DPI. Fit test 1930 Sarebbe utile ripetere il test ad intervalli regolari e comunque ogni volta che il viso del lavoratore si modifica (ad es. grandi perdite/acquisti di peso, interventi maxillo facciali, comparsa di cicatrici). GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 46

46 Fit test Esistono due tipi di test: QUALITATIVO QUANTITATIVO Risultato SI/NO NUMERO Tipo di facciale Facciali filtranti Semi maschere Facciali filtranti Semi maschere Maschere a pieno facciale Vantaggi Economico, di semplice uso, non è richiesta calibrazione, il lavoratore si sente coinvolto Il risultato è indipendente dal soggetto Svantaggi Il risultato dipende dalla sensibilità del soggetto Costoso, può essere richiesta una modifica del facciale GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 47

47 Fit test - riferimenti - OSHA (Occupational Safety and Health Administration) Le linee guida OSHA 29 CFR HSE (Health and safety executive) Circolare operativa OC 282/28 (vers. 6 del 30/4/2012) - ITALIA:????? GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 48

48 FIT TEST QUALITATIVO Viene usata una soluzione di prova dal sapore dolce o amaro o di odore specifico. Un cappuccino delimita un volume di aria intorno alla testa del lavoratore in modo da rendere controllabile la concentrazione di sostanza di prova respirata. Viene indossato il DPI e all interno del cappuccio, viene spruzzata la soluzione di prova. Viene chiesto di effettuare alcuni movimenti, ad es.: ruotare la testa a destra e a sinistra, flettere il capo in basso e a destra, parlare ad alta voce, piegate il busto in avanti, respirare normalmente. Se la persona avverte l odore o il sapore il test è fallito. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI

49 FIT TEST QUANTITATIVO Viene usato uno strumento di conteggio di particelle dotato di due canali: uno che campiona l aria all esterno del facciale e uno che campiona l aria all interno del facciale. Lo strumento fornisce il rapporto tra il numero particelle presenti all esterno del facciale e quello all interno del facciale. Il test può essere condotto sfruttando le particelle presenti nell ambiente o quelle generate da un opportuno emettitore. Durante il test viene chiesto alla persona di eseguire alcuni esercizi che simulano comuni movimenti, ad es.: - Respirare normalmente e profondamente - Ruotare la testa a destra e a sinistra, flettere il capo in basso - Parlare ad alta voce - Piegare il busto in avanti - Respirare normalmente. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI

50 Fit Factor Il risultato del test è un numero, il fit- factor Fit Factor = C o / C i C o = Concentrazione all esterno del facciale durante la prova (fit- test) C i = Concentrazione all interno del facciale durante la prova (fit- test) Es: fit factor = 500 significa che l'aria all'interno del respiratore è 500 volte più pulita dell'aria esterna al respiratore durante il fit test. I VALORI DI FIT FACTOR NON VANNO CONFUSI CON I FATTORI DI PROTEZIONE DATI DALLE NORME (NOMINALI) O LINEE GUIDA (OPERATIVI). GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 51

51 Quale metodo scegliere? Figura tratta da HSE GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 52

52 Quale metodo scegliere? Figura tratta da HSE GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 53

53 Quale metodo scegliere? Figura tratta da HSE GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 54

54 SETTORI FIT TEST e sconto sul primio Inail L Inail concede (su richiesta) uno sconto sul tasso di premio (cd. OT24) nel caso di interventi per la protezione delle vie respiratorie: In particolare è riconosciuto, ai fini dello sconto, l esecuzione di Fit test sui DPI per la protezione delle vie respiratorie prima della loro adozione. PUNTEGGI Settori (Dm 12/12/2000) e punteggi GG2 GG5 GG6 GG1 GG4 GG7 GG8 GG3 GG9 GG0

55 Gli aggiornamenti normativi in materia di DPI GRAZIE PER L ATTENZIONE! r.fizzano@inail.it

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