PIANO ITTICO PROVINCIALE PER L ANNO 2010

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1 PIANO ITTICO PROVINCIALE PER L ANNO 2010 Il Piano ittico annuale costituisce lo strumento guida per gli interventi che la Provincia intende attuare nel corso dell anno in materia di gestione del patrimonio ittico e della pesca. Gli interventi esposti nel presente documento rappresentano la sintesi organica delle proposte operative scaturite a livello locale dal lavoro delle Commissioni di gestione delle Zone ittiche (art. 6, L.R. n. 11/93) a cui si deve l elaborazione di proposte d intervento che sono poi state esaminate, discusse e condivise in sede di Commissione ittica di bacino per il fiume Reno nella seduta del 10/2/2010. Con il Piano per il 2010 si consolida l attuazione degli orientamenti contenuti nel Programma ittico 2008/2013 approvato nel giugno 2009 dal Consiglio Provinciale (delibera C.P. n. 34 del 24/6/2008). AMBITI PROTETTI La tutela e la valorizzazione del patrimonio ittico si confermano gli obiettivi prioritari del Piano Ittico 2010 e vengono perseguiti principalmente attraverso l istituzione mirata di varie tipologie di ambiti protetti che differiscono tra loro per durata, estensione e tipo di limitazioni poste all attività di pesca. Sensibili differenze sono riscontrabili anche in merito alle modalità gestionali secondo una logica che comunque conferma la rilevanza strategica di questi istituti. Le tipologie di ambiti protetti sono sostanzialmente riconducibili alle seguenti categorie principali: - aree di divieto pluriennale (Zone di Ripopolamento e Frega); - aree di divieto temporaneo (Zone di protezione delle specie ittiche); - aree sottoposte a regolamentazione particolare dell attività di pesca (Zone a regime speciale di pesca). Tutte le zone attualmente in essere sono in scadenza al prossimo 28 Marzo, pertanto nel 2010 era possibile attuare una revisione dei vari tratti soggetti a protezione. In realtà viene riconfermata la maggior parte degli ambiti protetti già esistenti, ciò a sottolineare l importanza del lavoro di concertazione e di condivisione che è stato svolto nel corso di questi ultimi anni tra Provincia, Enti locali e Associazionismo. Tra gli elementi di novità introdotti dal presente Piano emerge la scelta di tutelare sempre di più le popolazioni di trota fario, rendendo obbligatorio l utilizzo di ami senza ardiglione in tutte le acque D. a - Zone di Ripopolamento e Frega (ZRF) Il Piano ittico 2010 individua ancora una volta nelle zone di ripopolamento e frega gli ambiti di tutela della fauna ittica più importanti, numerosi ed estesi. I tratti di fiume o di canale interessati da questo tipo di istituto sono normalmente caratterizzati da situazioni ambientali particolari che si ritiene utile tutelare attraverso il 1

2 divieto di prelievo e di disturbo della fauna ittica. Estesi normalmente per alcuni chilometri, rimangono solitamente interdetti alla pesca per periodi di durata triennale e, dove possibile, si procede al periodico prelievo di materiale ittico per il ripopolamento di zone aperte alla libera pesca. Le modifiche apportate al quadro esistente sono decisamente modeste e non determinano alterazioni sostanziali della situazione complessiva; si registra infatti il mancato rinnovo di una sola ZRF sul Torrente Savena, sostituita da una nuova istituzione sul Canale Garda basso e la revisione in ampliamento dei confini di una zona sul Torrente Silla. I rinnovi e la nuova istituzione avranno decorrenza dalle ore 6 del 28 Marzo 2010 fino alle ore 6 del 31 marzo elenco delle ZONE di RIPOPOLAMENTO e FREGA Fiume Reno Dal ponte ferroviario di Lippo al guado con tubi della strada privata della Cava (guado del pastore). Bacino di Molino del Pallone Il tratto recintato del manufatto di proprietà ENEL. Bacino di Pavana Dal manufatto della galleria che va al Bacino di Suviana fino alla fine della diga. Rio Maggiore Dal ponte della Piscina comunale di Porretta Terme al ponte della S.S. 64 (via Roma). Rio Sasso Dal ponte della S.S Passo delle Radici alla confluenza nel torrente Silla. Rio Freddo Dalle sorgenti alla confluenza nel rio Sasso, compresi gli affluenti. Rio Bagnadori Dalle sorgenti alla confluenza con il torrente Silla, compresi gli affluenti. Torrente Silla Dalle sorgenti alla briglia a valle del Rifugio Segavecchia compresi gli affluenti ricadenti in questo tratto. Dall opera di presa del Canale Assaloni alla confluenza del Rio Sasso. Torrente Croaro Dalla sorgente al Molino della Serra. Lago Cavone Intero perimetro. Bacino di Suviana Parte destra nel tratto di proprietà ENEL adiacente al cancello, risalendo a monte oltre il termine del complesso di 300 metri circa. Dalla diga agli ancoraggi a terra delle boe di delimitazione dell area di scarico, su entrambi i lati, compresa tutta l area sottesa dal cavo delle boe. Bacino di Brasimone Tutto il tratto del Centro ENEA protetto dal muraglione compreso il rio Torto e relativi affluenti. Torrente Setta Tratto compreso tra 200 metri a monte e a valle dell'opera di presa HERA. 2

3 Torrente Gambellato Dal ponticello del Molino Gambellato al ponte di Roncobilaccio compreso l intero corso del rio S. Giacomo e i primi 300 metri del rio Bagnolo a risalire dalla confluenza. Torrente Brasimone Dal ponticello di Ca Fontana del Boia al ponte di immissione nel bacino Brasimone, compresi i relativi affluenti. Rio Voglio Dalle sorgenti alla confluenza del Rio Roncoferro, compreso l intero corso del Rio Roncoferro stesso. Rio Sambruzzo Dalle sorgenti al ponte della strada Madonna dei Fornelli Qualto. Rio Maggio Intero corso dalla sorgente all immissione nel torrente Sambro. Torrente Samoggia Dal ponte ferroviario di Bazzano al guado di via Magione. Torrente Idice Dal Molino delle Donne al guado di Molino Grande. Dal ponte ferroviario Ercolana al ponte di S. Martino in Argine. Torrente Savena Da 500 metri a monte a 500 metri a valle delle Gole di Scascoli. Rio degli Ordini Dalle sorgenti al ponte di immissione nel lago di Castel dell Alpi. Torrente Zena Dal ponte di Botteghino Colonna alla confluenza nel torrente Idice. Torrente Santerno Dal ponte FF.SS. Bologna - Rimini a via Cà del Forno. Canale Emiliano - Romagnolo Dalla sotterranea del fiume Reno al ponte di via Bisana. Da 200 metri a monte della sotterranea del Canale Navile e via Saliceto a 200 metri a valle della stessa. Da 200 metri a monte della sotterranea del Canale Savena abbandonato e S.S. 64 a 200 metri a valle della stessa. Da 200 metri a monte della sotterranea del Torrente Idice a 200 metri a valle della stessa. Da 200 metri a monte della sotterranea del Torrente Quaderna a 200 metri a valle della stessa. Da 200 metri a monte della sotterranea del Torrente Gaiana a 200 metri a valle della stessa. Da 200 metri a monte della sotterranea del Canale di Medicina a 200 metri a valle della stessa. Da 200 metri a monte della sotterranea del Torrente Sillaro al ponte di via Ladello. Da 200 metri a monte della sotterranea della S.S. Selice a 200 metri a valle della stessa. Dal ponte di via Fondarelle al confine con la Provincia di Ravenna. Canale Riolo Dal ponte denominato della Madonna al ponte Tombetta. Scolo Tombe Dal ponte dell autostrada A 13 alla confluenza nel canale Lorgana compreso anche il diversivo di scarico nel canale della Botte. Scolo Calcarata 3

4 Dal ponte dell autostrada A 13 alla confluenza nel canale Riolo. Scolo Fossadone Dalla confluenza nel canale Lorgana risalendo fino al secondo ponte. Canale Menata Da 300 mt a monte della confluenza del Canale Menatello Nuovo al ponte posto a circa 1 Km a valle di Via Bassa compreso l'intero corso del Canale Menatello nuovo. Canale Garda basso Dal sottopasso del canale Garda alto a risalire per circa 150 metri. Scolo Durazzo Dal confine con la tenuta Simoni a circa 300 mt a monte del ponte Stoppino. Scolo Quinto Dal confine con la tenuta Simoni a circa 300 mt a monte del ponte Stoppino. Collettore delle Acque basse Dal ponte di via Riosti allo sbarramento di immissione nel fiume Reno Fossetta delle Armi Dal ponte di via di Mezzo alla confluenza del Colatore Edoardo. b - Zone di protezione delle specie ittiche (ZPSI) Le zone di protezione delle specie ittiche sono ambiti protetti istituiti annualmente per brevi periodi di tempo che possono interessare tratti anche considerevoli di corso idrico o, come nel caso della protezione della Lasca, anche l intero reticolo idrografico provinciale. Il provvedimento di divieto di pesca punta essenzialmente a tutelare le specie ittiche di maggiore interesse durante il periodo di riproduzione e soprattutto nelle aree dove questa avviene. In rari casi si ricorre altresì alla istituzione di zone di protezione delle specie ittiche per garantire un primo periodo di ambientamento agli animali immessi. Le specie bersaglio di questi provvedimenti di tutela sono principalmente: - Trota fario - zone di protezione istituite dalla prima domenica di ottobre all'ultima domenica di marzo; - Lasca - zone di protezione istituite dal 1 Febbraio al 31 Maggio; - Barbo - zone di protezione istituite dal 1 Maggio al 15 Giugno; - Tinca - zone di protezione istituite dal 15 Maggio al 30 Giugno. Si fa ricorso a questo stesso istituto anche quando si rende necessario vietare la pesca in canali o corsi d'acqua soggetti a condizioni particolari di magra o di asciutta, tali da rendere eccessivamente vulnerabile la fauna ittica. Le Zone di protezione delle specie ittiche sono normalmente segnalate da un tabellamento permanente dei tratti interessati che riporta le date di inizio e di fine del periodo in cui vige il divieto di pesca. Solo nei casi di ambiti estesi all intero reticolo idrografico provinciale si rinuncia al tabellamento facendo affidamento sulla capillarità dell informazione assicurata dall ampia diffusione del Calendario Pesca annuale. 4

5 elenco delle ZONE di PROTEZIONE delle specie ittiche A - Divieto di pesca dalle 19 della prima Domenica di Ottobre alle 6 dell'ultima Domenica di Marzo Torrente Silla dalla località Borre a monte della briglia del Molino di Gaggio. Bacino di Suviana dalla briglia sul torrente Limentra di Treppio a valle per 200 metri. Bacino di Pavana parte in Provincia di Bologna. Rio Lama Dal ponte della S.P. 61 Val di Sambro alle sorgenti. Lago di Bivio Intero perimetro Torrente Gambellato Dal ponte di Roncobilaccio alla confluenza del fosso del Biscione. Rio Voglio Dal ponte di Pian del Voglio alla confluenza nel torrente Setta. Torrente Sillaro dal confine con la Provincia di Firenze al Molino di Belvedere. B - Divieto di pesca dalle 18 dell'ultima Domenica di Febbraio alle 6 dell'ultima Domenica di Marzo Bacino di Suviana. Bacino di Brasimone. Lago di Castel dell'alpi. Bacino di Santa Maria compreso il torrente Brasimone, dall immissione nel lago stesso a risalire fino al ponte per S. Damiano C - Divieto di pesca e detenzione di esemplari di Lasca dalle ore 7 del 1 Febbraio alle ore 21 del 31 Maggio Tutti i corpi idrici della Provincia di Bologna. D - Divieto di pesca dalle ore 5 del 1 Maggio alle ore 22 del 15 Giugno Torrente Santerno Dalla briglia a valle del ponte della S.S. Montanara in Borgo Tossignano, alla confluenza del rio Mescola. Per 200 metri a valle delle seguenti briglie: Viale Dante, Via del tiro a segno, Cava del frantoio a valle del ponte di Codrignano, Riviera, Gatto nero, Filetto. E - Divieto di pesca dalle ore 5 del 15 Maggio alle ore 22 del 30 Giugno Collettore Acque alte Dall'origine al ponte in località Biancolina. Canale Garda basso Dall'origine al ponte Rosso. Scolo Zenetta di Dugliolo Dal sottopasso del canale Allacciante alla confluenza nel canale Lorgana. Scolo Quinto Da 300 mt a monte di ponte Stoppino alla confluenza nel canale Lorgana. 5

6 Lago Rosso alto Lago Pozzo Rosso Lago Ronco c - Zone a regime speciale di pesca (ZRSP) Le zone a regime speciale di pesca sono una particolare tipologia di ambiti protetti che puntano alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio ittico senza ricorrere al divieto della pratica piscatoria ma solamente attraverso una limitazione dell'attività di pesca e soprattutto del prelievo. I risultati conseguiti con questi particolari tipologie di regolamentazione sono estremamente positivi. Si registra infatti un apprezzabile aumento quali-quantitativo del patrimonio ittico a cui fa seguito un alto livello di frequentazione delle zone ed un buon grado di soddisfazione da parte dei fruitori che trovano in questi tratti un popolamento variegato, numericamente abbondante e con presenza anche di esemplari di grande taglia. Questi tratti di particolare interesse alieutico sono normalmente sottoposti ad interventi gestionali che prevedono anche azioni di recupero mirato della fauna ittica da destinare al ripopolamento di altre aree aperte alla libera pesca. Le numerose zone in essere sono in scadenza alle ore 6 del prossimo 28 Marzo e per tutte è stato richiesto il rinnovo per un altro triennio avanzando, in alcuni casi, proposte correttive in termini di confini (Zone per la pesca con esche artificiali - Torrente Setta) o di regolamentazione (Canale Collettore Acque alte). A tutt oggi esistono 13 tipologie di Zone a regime speciale di pesca istituite seguendo sempre il principio guida di tutelare la fauna ittica di pregio senza sottrarre spazi all esercizio della pesca. Nello stesso spirito si inserisce anche la grande novità di quest anno che punta alla salvaguardia della Trota fario attraverso l introduzione dell obbligo di utilizzo di ami privi di ardiglione in tutte le acque D. I rinnovi, le revisioni e le nuove istituzioni avranno decorrenza dalle ore 6 del 28 Marzo 2010 fino alle ore 6 del 31 marzo elenco delle ZONE a regime SPECIALE di PESCA A - ZONE a RILASCIO OBBLIGATORIO (in aree di collina e montagna) - divieto di detenzione di esemplari di fauna ittica, divieto di impiego di ami con ardiglione e di uso e detenzione del cestino. Fiume Reno Dal ponte della Madonna del Ponte alla briglia PAI-DEMM, compresa l'area di confluenza del Rio Maggiore. Dal ponte ferroviario di Lissano al ponte della strada comunale Carbona Oreglia Campolo. Dal ponte di Calvenzano alla diga di Pioppe di Salvaro. Dalla briglia di Sperticano alla briglia di Marzabotto. Torrente Setta Da ponte Cattani a ponte Quercia. Torrente Savena Dalla passerella di Molino dell'allocco al ponte della S.P. Monzuno. 6

7 Torrente Santerno Dal ponte Alidosi al ponte della Bicocca. B - ZONE a RILASCIO OBBLIGATORIO ( in aree di pianura) - divieto di detenzione di esemplari di fauna ittica con esclusione delle specie alloctone, divieto di impiego di ami con ardiglione e di uso e detenzione del cestino. E vietata la pesca con la bilancella. Il regolamento non si applica ai partecipanti alle manifestazioni agonistiche limitatamente ai tempi di svolgimento della gare. Torrente Santerno Dal ponte della Via Emilia al ponte della ferrovia Bologna-Ancona. Canale Lorgana Da ponte Fornace al confine con la Provincia di Ferrara. Canale Crevenzosa Dal Canale Emiliano Romagnolo fino alla confluenza con il canale Riolo. Canale Collettore delle Acque alte Dalla confluenza della Fossa Zena al ponte Scagliarossa. C - ZONE per la PESCA A MOSCA con RILASCIO OBBLIGATORIO - divieto di detenzione di esemplari di fauna ittica, divieto di impiego e detenzione di qualunque tipo di esca ad esclusione della mosca finta galleggiante o sommersa e della ninfa, purché prive di ardiglione; è vietato altresì l'uso e detenzione del cestino. Torrente Savena Dal lago di Castel dell'alpi al ponte di Cà di Vassura. D - ZONE per la PESCA con ESCHE ARTIFICIALI e con RILASCIO OBBLIGATORIO divieto di detenzione di esemplari di fauna ittica, divieto di impiego e detenzione di qualunque tipo di esca ad esclusione delle esche artificiali, purché munite di un solo amo e prive di ardiglione, è vietato altresì l'uso e detenzione del cestino. Fiume Reno Dal ponte pedonale di Biagioni al ponte di Molino del Pallone. Torrente Setta Dalla seconda briglia a valle di ponte Cipolli a 500 metri a monte del ponte medesimo. Da 500 metri a monte del ponte Leona a 200 metri a monte dell'opera di presa HERA. Torrente Sambro Dal ponte di Valle alla confluenza del rio dei Molinelli. Torrente Savena Dal ponte di Cà di Vassura al ponte del Chiusello. Torrente Santerno Dal confine con la provincia di Firenze al ponte di Valsalva. E - ZONE a MISURA MINIMA PARTICOLARE - divieto di detenzione di esemplari di Barbo comune e di Barbo canino di lunghezza inferiore a 20 cm e di esemplari di Luccio di lunghezza inferiore a 50 cm. Tutti i corpi idrici della provincia di Bologna. F - ZONE a CATTURABILITA LIMITATA - Per ciascun pescatore la cattura giornaliera di Vaironi è limitata ad un massimo di 50 esemplari. Tutti i corpi idrici della provincia di Bologna. 7

8 G - ZONE per la PESCA con SOLA CANNA - divieto di pesca con la bilancella. Torrente Samoggia Dalla confluenza nel fiume Reno risalendo a monte per circa 500 metri. Canale Emiliano Romagnolo Intero tratto scorrente in provincia di Bologna. Canale della Botte Dal ponte della SS. 64 a valle per 500 metri. Collettore Acque alte Dall'origine al ponte in località Biancolina. H - ZONE SPERIMENTALI a RILASCIO OBBLIGATORIO in Campi di Gara - divieto di detenzione di esemplari di fauna ittica. La pesca è consentita con una sola canna munita di amo singolo privo di ardiglione. E vietato l uso e la detenzione del cestino/nassa e la pesca con la bilancella. Il regolamento non si applica ai partecipanti alle manifestazioni agonistiche limitatamente ai tempi di svolgimento della gare. Torrente Santerno Dal ponte della Tosa alla briglia di Viale Dante. Dalla briglia nei pressi della confluenza del rio Mescola alla briglia di Riviera. Torrente Silla (Periodo di istituzione dal 1 Marzo al 12 Giugno) Dalla briglia di Molino di Gaggio alla briglia di Silla. Canale Riolo Da ponte Campanari al ponte della S.S. n. 64. Canale Allacciante Dal ponte della strada Malvezza-Capofiume alla confluenza nel canale Lorgana. Canale Garda alto Dal ponte delle S.P. n. 50 S. Antonio al confine con la Provincia di Ferrara. I ZONE per l ESERCIZIO del CARP-FISHING - è consentita la pesca notturna esclusivamente a fondo senza l uso di nessun tipo di galleggiante e con esche e pasture vegetali o sfarinati. Gli esemplari catturati devono essere immediatamente rilasciati ed è vietato l uso e detenzione del cestino. Bacino di Suviana (pesca consentita con 1 sola canna) Riva sinistra, dal campeggio fino all ancoraggio a terra delle boe di delimitazione dell area di scarico della diga. Bacino di Brasimone (pesca consentita con 1 sola canna) - Intero perimetro ad esclusione del tratto individuato a Zona di ripopolamento e frega Fiume Reno (pesca consentita con 3 canne) - Da Cà delle Curve alla confluenza del torrente Samoggia. Torrente Santerno (pesca consentita con 3 canne) Dal ponte della Via Emilia al ponte della ferrovia Bologna-Ancona. Canale Lorgana (pesca consentita con 3 canne) Dal ponte di via Morgone al confine con la Provincia di Ferrara. L - ZONA SPERIMENTALE per la PESCA del SILURO 8

9 - La sola pesca al siluro è consentita fino alle ore 24 con l impiego di un massimo di 3 canne munite ciascuna di amo singolo di apertura tra punta gambo non inferiore a 1 cm. E vietata la detenzione di specie ittiche non alloctone. Gli esemplari di siluro catturati devono essere immediatamente soppressi ed asportati al termine dell attività. Torrente Santerno Dalla prima briglia a monte del ponte della Tosa alla briglia del ponte della Via Emilia. M - ZONA SPERIMENTALE in area di PARCO REGIONALE - La pesca consentita con canna munita di un solo amo privo di ardiglione; è vietata la detenzione di esemplari di Trota fario di lunghezza inferiore a cm 25. Ciascun pescatore non potrà trattenere più di 2 individui di trota fario per giornata di pesca e dopo la cattura del secondo esemplare dovrà cessare immediatamente l attività. Torrente Limentra di Treppio Dalla confluenza del Fosso di Chiapporato alla briglia di chiusura del Bacino di Suviana. N - ZONA SPERIMENTALE per la PROTEZIONE del LUCCIO - Divieto di detenzione di esemplari di fauna ittica, divieto di impiego di ami con ardiglione e di uso e detenzione del cestino. E vietato l uso e la detenzione di piccoli pesciolini vivi o morti da impiegare come esca. Lago Rosso basso O ZONE SALMONICOLE - La pesca è consentita esclusivamente con ami privi di ardiglione o con ardiglione schiacciato. La rescissione della lenza è obbligatoria solo nei casi in cui la slamatura appaia pericolosa per la sopravvivenza del pesce catturato. Tutte le acque classificate D della provincia di Bologna. P - ZONA SALMONICOLA SPERIMENTALE - La pesca è consentita esclusivamente con ami privi di ardiglione; è vietata la detenzione di esemplari di salmonidi di lunghezza inferiore a cm 22. L azione di pesca deve essere immediatamente interrotta dopo la cattura del quinto esemplare. Torrente Savena Dalle sorgenti all immissione nel lago di Castel dell Alpi. RIPOPOLAMENTI Per alcune delle specie oggetto di prelievo, i ripopolamenti rappresentano ancora una voce molto importante nel panorama degli interventi gestionali. Le immissioni vanno eseguite con materiale proveniente esclusivamente da allevamenti certificati ai sensi delle norme operative dettate dal D.L. n. 148 del 4 agosto Il Piano di semine per il 2010 prevede di dare continuità alle azioni di sostegno e potenziamento delle popolazioni naturali di trota fario attraverso la semina nei laghi e nei bacini idroelettrici della montagna di individui adulti reperiti prevalentemente sul mercato, mentre nei vari torrenti e rii secondari si immetteranno stadi giovanili, come uova, avannotti, trotelline e trotelle a sostegno della riproduzione naturale. Parte del materiale adulto e tutto il novellame verrà messo a disposizione dallo Stabilimento Ittiogenico di Panigale. L impianto e l intera Zona dell alto bacino del Torrente Silla hanno infatti ottenuto lo scorso anno il riconoscimento da parte della Commissione Europea come zona indenne dalle principali malattie virali dei pesci. Ciò consente ora di ripristinare l omogeneità dei piani di ripopolamento sull intero reticolo idrografico provinciale. Il Piano complessivo prevede la semina di : Uova embrionate di Trota fario n

10 Avannotti di Trota fario n Trotelline (4-6 cm) n Trota fario adulte kg Nel ripopolamento della rete idrica minore verrà data continuità all impegno di evitare l immissione del novellame di Trota fario in zone in cui potrebbero sussistere rischi di interferenza con i popolamenti naturali di anfibi. Anche per il 2010, nessun nuovo corso idrico verrà fatto oggetto di ripopolamento ed i siti di immissione saranno limitati a tratti storicamente oggetto di tali pratiche. La programmazione riportata non contempla volutamente le varie immissioni estemporanee e difficilmente programmabili che possono derivare da interventi di recupero o da disponibilità occasionali di materiale da parte di piscicoltori locali. Vengono anche omesse le eventuali semine derivanti dall attivazione di obblighi ittiogenici sulle derivazioni di acqua pubblica. PARTECIPAZIONE E COLLABORAZIONE DEL VOLONTARIATO Il Piano ittico 2010 sottolinea la necessità di dare continuità al coinvolgimento diretto del volontariato piscatorio per realizzazione delle attività di vigilanza e di supporto gestionale. Verrà sottoscritta una convenzione annuale tra Associazioni piscatorie e Provincia di Bologna con la quale si definiranno le risorse economiche da destinare al rimborso delle spese sostenute dalle Associazioni per l'espletamento di servizi mirati e concordati. Il volontariato sta assumendo sempre più la piena padronanza nello svolgimento di funzioni chiave come ripopolamenti, tabellamenti e recuperi. Operazioni per le quali l apporto dell Amministrazione è ormai limitato alla sola programmazione e supervisione. Per il 2010 il fabbisogno di collaborazione volontaria è stimato in circa 2000 servizi così ripartiti tra le varie zone di gestione: zona ittica servizi zona ittica servizi zona ittica servizi zona ittica servizi zona ittica servizi zona ittica servizi zona ittica servizi zona ittica servizi. 10

11 ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA ITTICO 2008/2013 Il Consiglio Provinciale con la delibera n. 34 del 24/6/2008 ha approvato il Programma Ittico Provinciale 2008/2013. Nelle varie parti del documento finale si individuano sostanzialmente 20 obiettivi da raggiungere nel quinquennio, includendo anche i 5 impegni prioritari enunciati nell emendamento presentato dall Assessore Marco Strada ed approvato all unanimità da parte del Consiglio stesso. Il Piano ittico 2010 è il secondo documento annuale di attuazione del Programma ed è quindi possibile fare un primo bilancio dello stato attuazione (vedi tabella). Obiettivi Programma 2008/2013 1a* Potenziamento delle condizioni di accessibilità e fruibilità per tutti ai siti di particolare interesse piscatorio. 1b* 1c* 1d* 1e* Avvio di una gestione integrata della pesca attraverso l'istituzione di ambiti protetti a regolamentazione diversificata in un sottobacino rappresentativo. Possibilità di estendere a tutte le acque D l'utilizzo esclusivo di ami senza ardiglione. Verificare le condizioni per rendere obbligatoria l'interruzione della pesca al raggiugimento del quantitiativo massimo prelevabile giornalmente. Valorizzare i siti di particolare interesse naturalistico tramite progetti finalizzati alla conservazione e divulgazione. Stato di attuazione Progetto in corso di affidamento al Consorzio della Bonifica Burana. Attuato nel 2009 sul Torrente Savena. Attuato in via sperimentale nel 2009 sul Torrente Savena e realizzato pienamente nel Attuato in via sperimentale nel 2009 sul Torrente Savena Progetti elaborati e sottoposti a finanziamento regionale nel 2009 e nel Individuare oasi per la crescita e la diffusione di popolazioni autoctone di Trota fario. Attuato in via sperimentale dal 2009 sui Torrenti Brasimone, Sambro e Voglio. 3 Attivazione di misure finalizzate alla riduzione del prelievo di Viarone. Attuato nel Estendere progressivamente l'obbligo di rilascio del Barbo comune a tutte le acque provinciali. Sperimentare l'introduzione di una misura minima particolare e di un divieto temporaneo di pesca per la Tinca. In corso di discussione. In corso di discussione. 6 Sperimentare l'istituzione di zone divieto temporaneo di pesca per la Carpa. In corso di discussione Sperimentare semine di materiale misto (adulto e sub-adulto) per Carpe e Tinche. Sperimentare l'adozione di una misura minima particolare e di un limite di cattura giornaliero restrittivo per il Luccio. Sperimentare gli effetti della sospensione dei ripopolamenti con luccetti nei laghi collinari e montani e nel CER. Conversione di tutte le ZRSP istituite in acque D in zone per la pesca con sole esche artificiali. 11 Potenziamento delle ZRSP per il Carp-fishing. 12 AApertura alla pesca notturna dell'anguilla di alcune zone collinari e montan Tutela della popolazione di Trota iridea rinselvatichita nell'alto corso del torrente Savena. Estensione delle ZRSP per la pesca con sola canna nei campi di gara permanenti. Progetto sospeso per carenza di fondi per i ripopolamenti In corso di discussione. Attuato nel Attuato nel Attuato nel 2009 con l'istituzione di una zona nel Bacino di Suviana. Progetto sospeso in attesa della valutazione di congruenza con il Piano Nazionale per la tutela e la gestione dell'anguilla. Attuato nel Attuato nel Inserire i percorsi di pesca tra le offerte turistiche per il tempo libero. In corso di discussione. 16 Sviluppare una cartellonistica per la divulgazione e la sensibilizzazione ai temi della conservazione dell'ittiofauna. Progetti elaborati e sottoposti a finanziamento regionale nel 2009 e nel

12 * Gli obiettivi da 1a fino a 1e sono contenuti nell'emendamento dell'assessore Strada al Programma ittico 12

13 PROGETTI FINALIZZATI a Divulgazione e sensibilizzazione sui temi della conservazione della fauna ittica Il patrimonio ittiofaunistico delle acque appenniniche è formalmente tutelato dalla Legge Regionale sulla Pesca (L.R. N. 11/1993) e da vari provvedimenti provinciali ma spesso anche gli stessi pescatori ignorano le vere motivazioni che stanno alla base di provvedimenti come il divieto assoluto di pesca per il gambero, il ghiozzo o lo scazzone, oppure di un periodo di divieto speciale per la lasca o una misura minima di cattura particolare per il barbo canino. Tale disinformazione diviene pressoché totale se riferita ai non addetti ai lavori ma spesso anche ambientalisti appassionati non sono al corrente dell elevato numero di specie vulnerabili e/o minacciate che popolano i nostri corsi d acqua montani. Per colmare queste lacune informative si rende necessario uno sforzo sul fronte dell informazione e della sensibilizzazione che la provincia di Bologna intende attuare dotando le zone di maggiore interesse ittiogenico e piscatorio di piccole bacheche espositive per la divulgazione delle conoscenze sul pregio del patrimonio ittiofaunistico e delle principali regole di pesca. Le zone prioritariamente interessate dal progetto saranno i laghi ed i bacini idroelettrici montani (Suviana, Brasimone, Santa Maria, Castel dell Alpi) e le vallate più significative (Reno, Santerno, Savena, Silla, ecc.). Il costo complessivo del progetto è stimato in circa ,00 Euro. b Interventi di manutenzione straordinaria dello Stabilimento ittiogenico di Panigale (progetto pluriennale seconda annualità) Lo Stabilimento ittiogenico di Panigale rappresenta ormai da molti anni una struttura strategica per la produzione di trota fario da ripopolamento. La qualità del materiale prodotto e la collocazione strategica proprio nel centro della principale zona salmonicola della nostra Provincia ne fanno un punto di riferimento ormai imprescindibile per una efficace gestione delle acque montane. Varie parti dell impianto sono state nel tempo sottoposte a interventi di manutenzione sostenuti con risorse provinciali, ora si rendono necessari interventi significativi che il bilancio del nostro Ente non è più in grado di supportare. Si tratta in particolare di procedere alla reimpermeabilizzazione delle vasche principali dell impianto, alla realizzazione di una nuova condotta di scarico in regola con le norme in materia di scarichi produttivi e all acquisizione di un nuovo impianto di pompaggio per la pulizia delle vasche. Trattandosi di interventi consistenti il cui importo complessivo è stimato in circa ,00 che dovranno essere necessariamente realizzati in stralci funzionali che risultino compatibili con la piena operatività dell impianto. 13

14 FONDI PER LA REALIZZAZIONE DEL PIANO Il fabbisogno finanziario per la realizzazione del Piano ittico 2009 conferma sostanzialmente le esigenze già espresse in passato e sempre disattese dalla Regione Emilia-Romagna in sede di assegnazione. Per quanto riguarda il Piano ittico si ritiene che le varie voci in esso indicate potranno incidere rispettivamente per i seguenti importi: Gestione ambiti protetti ,00 Ripopolamenti ,00 Collaborazione del volontariato ,00 Progetti finalizzati (a + (b stralcio 2 anno)): ,00 Alle cifre sopraindicate andrebbero aggiunte le risorse necessarie per l'esecuzione di tutti gli interventi ordinari non esplicitamente trattati nel presente Piano. Gli importi richiesti sono indicativi del fabbisogno presunto della Provincia di Bologna ma non tengono conto delle modalità standardizzate di assegnazione delle risorse che la Regione applica per la ripartizione tra le varie Province dei fondi per le spese correnti. Tale procedura è infatti definita dal Piano Ittico Regionale sulla base di parametri geografici e quali-quantitativi del reticolo idrografico ed alle modalità di gestione delle acque provinciali. 14

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