CONCIMAZIONE PRIMAVERILE, IRRIGAZIONE E DIFESA DALLA TICCHIOLATURA
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- Ottaviano Mantovani
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1 FRUTTICOLTURA Stampato su carta certificata Ecolabel prodotta dalla cartiera Mondi EU Ecolabel: AT/11/001 Notiziario tecnico del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all Adige n. 2 n. 6 - Anno XII - Taxe payée/tassa riscossa - TN-CPO - Direttore responsabile: Michele Pontalti - San Michele all Adige, Via E. Mach 1 - Autorizzazione Tribunale di Trento n del Stampa: Litotipografia Alcione, Lavis (TN) CONCIMAZIONE PRIMAVERILE, IRRIGAZIONE E DIFESA DALLA TICCHIOLATURA CONCIMAZIONE PRIMAVERILE La concimazione rientra tra le pratiche colturali che devono rispettare i principi della sostenibilità. Sono da evitare in particolare apporti eccessivi che compromettono la qualità della frutta, aumentano i costi di produzione e comportano dispersioni di elementi chimici nell ambiente; è fondamentale, per ottenere una produzione costante, in quantità elevata e di ottima qualità. Alla base della nutrizione delle piante si trova la fertilità del terreno che va conservata e potenziata in quanto è il patrimonio più importante per l azienda agricola. L apporto periodico di sostanza organica è consigliato in tutti gli appezzamenti, ma è indispensabile dove sono state eseguite bonifiche agrarie e su piante giovani al fine di migliorare la fertilità del terreno. Buona norma è effettuare una letamazione autunnale o primaverile ogni 4-5 anni apportando tonnellate/ ettaro di letame maturo. Il letame bovino maturo rimane tuttora il miglior fertilizzante sia per l equilibrato contenuto di elementi nutritivi, sia per l azione migliorativa sulla struttura del terreno. Tabella 1. Asportazioni annuali (kg/ettaro) per il melo con una produzione di 500 q/ettaro AZOTO (N) FOSFORO (P 2 O 5 ) POTASSIO (K 2 O) CALCIO (CaO) MAGNESIO (MgO) Frutti Rami e radici (struttura piante) Foglie Materiale di potatura
2 2 Restituire gli elementi asportati Il piano di concimazione si basa sul principio della restituzione degli elementi asportati annualmente dalla coltura. Nella nostra realtà, le asportazioni reali riguardano solo i frutti e gli elementi che vanno a costituire la struttura delle piante. Il Disciplinare di Produzione Integrata prevede specifiche indicazioni vincolanti per gli apporti di azoto, fosforo e potassio. Le indicazioni sono emanate dal Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione E. Mach per zona omogenea ed ogni agricoltore è tenuto a rispettarle e rappresentano il Piano di Concimazione annuale. A seguito della gelata del 9 aprile, la produzione di mele in Trentino nell anno 2012 è risultata disforme, pertanto la concimazione andrà adeguata in relazione alla produzione ottenuta e a quella prevista per la stagione in corso. Azoto L azoto distribuito con urea fogliare o con eventuali concimazioni autunnali al terreno deve essere considerato nel calcolo degli apporti annuali dell anno successivo. L intervento fogliare eseguito in autunno con urea agricola alla dose di 3 kg/hl apporta circa 20 kg/ha di azoto, ripristinando parte delle riserve azotate delle piante; in primavera l azoto va distribuito a partire dalla ripresa vegetativa frazionandolo specie nei terreni sabbiosi. Per gli impianti in produzione il Disciplinare di Produzione Integrata prevede una dose standard di 80 kg/ha x anno con una produzione compresa fra 32 e 48 ton/ha. I frutteti di fondovalle, caratterizzati da terreni fertili e piante con eccessiva vigoria, sono sufficienti apporti annuali di kg di azoto per ettaro; nei frutteti posti in zone collinari si consiglia di apportare la dose standard di 80 kg/ha. Tale quantitativo va ridotto nei frutteti vigorosi o in quelli di varietà con maggior spinta vegetativa, quali Red Delicious standard e Renetta Canada. Nei frutteti che presentano situazioni particolari (vedi scarsa crescita vegetativa, produzioni elevate, ecc.), si può prevede la possibilità di aumentare l apporto di azoto. Nei frutteti all anno di impianto la dose massima consentita è di 40 kg/ha x anno; al secondo anno la dose autorizzata è di 60 kg/ha elevabile a 80 kg nel caso di inizio di produzione. Concimazioni azotate tardive eseguite oltre la fase di frutto noce sono da evitare, in quanto peggiorano la qualità della produzione e prolungano la fase vegetativa. Ad ogni apporto non si devono superare i 60 kg/ha. Fosforo e potassio Sono elementi poco mobili nel terreno, pertanto è sufficiente effettuare una sola distribuzione annuale. In generale le diverse varietà hanno esigenze simili, pertanto le quantità da apportare nei frutteti in produzione sono rispettivamente 40 kg/ha di fosforo e 90 kg/ ha di potassio in condizioni normali. In caso di produzioni superiori o utilizzo di ammendanti si potranno aumentare o ridurre le dosi a seconda delle esigenze. Calcolo delle unità (kg) di macroelementi apportati ad ettaro Concime con titolo : il primo numero è sempre l azoto (N), il secondo il fosforo (P espresso in P 2 O 5 =anidride fosforosa) ed il terzo il potassio (K espresso in K 2 O=ossido di potassio); significa che apportiamo per ogni quintale di concime distribuito ad ettaro 15 kg (unità) di azoto (N), 8 kg (unità) di fosforo e 16 kg (unità) di potassio. Magnesio Nei frutteti dove si sono manifestati sintomi di carenza, frequenti nei terreni leggeri, si può concimare con solfato di magnesio (tipo Kieserite al 26%). In contemporanea carenza di magnesio e potassio si può utilizzare solfato potassico magnesiaco (30% di potassio e 10% di magnesio). La maggior parte dei concimi complessi contiene una quantità di magnesio in grado di soddisfare le esigenze del melo. Nei terreni calcarei questo elemento trova spesso difficoltà d assorbimento, pertanto è opportuno apportarlo anche per via fogliare. Ferro Nei frutteti che presentano sintomi di carenza (ingiallimento delle foglie apicali dei germogli) apportare al terreno prodotti a base di chelati di ferro. Le formulazioni con elevato contenuto dell isomero orto-orto presentano maggiore efficacia. Si consiglia di distribuire questi concimi su terreno bagnato tramite atomizzatore (doccia) o l irrigazione a goccia tra la fase di immediata pre-fioritura e l allegagione. Concimazione fogliare Azoto: per favorire una buona partenza della vegetazione è possibile impiegare urea agricola alla dose
3 3 di 300 g/hl effettuando alcuni interventi a partire dalla fase di mazzetti affioranti fino alla fioritura. Questa forma di azoto è quella più economica e facilmente assorbibile dalle piante. Boro: è importante una ottimale dotazione di questo elemento per favorire la germinazione del polline. È possibile distribuirlo nella fase di immediata prefioritura con formulati specifici. Manganese: nei frutteti dove si sono riscontrati sintomi di carenza, si consiglia l impiego in immediata prefioritura o subito dopo la fioritura di prodotti a base di solfato di manganese o ossido di manganese. Magnesio: va distribuito nella fase post-fiorale utilizzando solfato di magnesio o altri formulati simili. Calcio: su varietà sensibili alla butteratura amara si consiglia di impiegare prodotti a base di calcio ogni 3 settimane effettuando 4-5 interventi, partendo dallo stadio di frutto noce. Anche sulle varietà non particolarmente soggette a butteratura è utile eseguire 2-3 trattamenti con prodotti a base di calcio. Evitare l impiego di concimi fogliari nella forma chelata o complessata. Gestione della stanchezza del terreno La difficoltà del melo a crescere regolarmente a seguito di un reimpianto in successione a se stesso potrebbe essere determinata dalla stanchezza del terreno. Tale fenomeno è dovuto al rilascio da parte delle radici dell impianto precedente di sostanze tossiche che inibiscono il regolare accrescimento delle nuove piante e peggiorano l equilibrio biologico del terreno a favore di microrganismi patogeni. L apporto di sostanza organica può alleviarne i sintomi aumentando la fertilità del suolo, migliorandone le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche. È opportuno all atto dell impianto distribuire lungo la fila letame o compost maturi interrandoli leggermente, evitando il diretto contatto della sostanza organica con le radici. Frutticoltura biologica Nei frutteti coltivati con metodo biologico si consiglia l apporto delle stesse unità fertilizzanti indicate per la Produzione Integrata. In queste realtà la concimazione organica risulta fondamentale; è possibile completare la nutrizione con concimi minerali di origine naturale quali carbonato di calcio e magnesio (Dolomite), solfato di magnesio, solfato di potassio, solfato potassico magnesiaco, fosforiti, ecc. Attenzione: i prodotti utilizzati devono essere autorizzati per l uso in agricoltura biologica. Le indicazioni sopra riportate sono di carattere generale e normalmente possono essere utilizzate come base per la gestione complessiva della concimazione annuale del melo. Tutti gli apporti anche se eseguiti con modalità diverse concorrono alla somma totale di elementi nutritivi distribuiti ai frutteti e devono essere riportati sul quaderno di campagna. È fondamentale rispettare le prescrizioni riportate sul Disciplinare di Produzione Integrata e frazionare la distribuzione dell azoto se questa supera i 60 kg/ha x anno.
4 4 IRRIGAZIONE L irrigazione nella coltivazione del melo è una pratica agronomica di estrema importanza in quanto studi condotti fino ad oggi sulla crescita dei frutti confermano che il melo è una coltura molto sensibile agli stress idrici soprattutto in particolari momenti dello stadio vegetativo quali: 1) inizio ciclo vegetativo e fioritura 2) periodo post-fiorale fino a 4-6 settimane dopo la fioritura 3) durante la fase della maturazione della mela. Il periodo della fioritura ed immediatamente precedente è un momento molto delicato dove la pianta necessità di molta energia per la fase di allegagione del frutto e dei suoi primi stadi di crescita. La carenza idrica a partire già dall inizio di aprile può comportare notevoli problemi in termini di quantità e qualità prodotta. Nel periodo post-fiorale fino a 4-6 settimane dopo la fioritura si ha la fase di citochinesi (moltiplicazione cellulare) durante la quale il frutticino prepara il numero di cellule totali che poi espandendosi determineranno le dimensioni finali del frutto. Anche lievi stress idrici in questo periodo compromettono la pezzatura, rendendo l epidermide del frutto meno elastica e maggiormente sensibile alla rugginosità, riducendo l induzione a fiore per l anno successivo. Durante la fase di maturazione della mela è necessario un adeguato apporto idrico per favorire l ingrossamento delle cellule presenti all interno del frutto e conseguentemente aumentare la pezzatura della mela. La pianta nei periodi critici non deve subire stress Per il melo, il consumo medio mensile d acqua, è compreso fra 75 e 140 mm. Dipende sostanzialmente dall evapotraspirazione che viene a determinarsi a seguito delle condizioni meteorologiche presenti quali temperatura, umidità, piogge e dallo stadio vegetativo. Come evidenziato nelle tabelle 2 e 3, le precipitazioni naturali non sono sempre in grado di soddisfare le esigenze idriche della coltura; per questo è necessario reintegrare il deficit idrico con l irrigazione. Tabella 2. Quantitativi di acqua persa dalla coltura nel corso della stagione vegetativa calcolata nell arco di 20 anni lungo l asta dell Adige Mese mm/giorno evaporati (indicativi) mm di acqua (indicativi) evaporati ogni mese Aprile 2,5 75 Maggio 3,5 108,5 Giugno 4,2 126 Luglio 4,5 139,5 Agosto 4,2 130,2 Settembre 3 90 Tabella 3. Precipitazioni minime e medie percentili mensili ricavate nell arco temporale di 20 anni nell asta dell Adige Mese mm/mensili precipitazioni minima mm/mensili precipitazioni media percentile Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto 5 75 Settembre 5 70 La quantità di acqua da integrare con l irrigazione si ottiene attraverso il bilancio idrico ottenuto per differenza fra l evapotraspirazione e gli apporti idrici naturali al netto delle perdite. I sistemi irrigui maggiormente in uso in Trentino sono la pioggia sovrachioma e la goccia. Con il sistema a pioggia lenta sovrachioma, viene bagnata tutta la superficie e quindi l apporto è determinato dal bilancio idrico, tra l altro questo è il sistema che permette anche una gestione della difesa dalle gelate primaverili. Nel sistema a goccia, che gradatamente sta sostituendo l irrigazione sovrachioma, almeno nelle zone collinari, la bagnatura interessa solamente la porzione di terreno lungo il filare, dove dovrebbero concentrarsi il maggior numero delle radici nelle piante di bassa taglia. Per questo motivo e con l esperienza pratica si può ridurre l apporto determinato dal bilancio idrico del 30-40% circa.
5 5 Indicazioni pratiche per l irrigazione sovrachioma È consigliabile evitare l irrigazione durante il periodo della fioritura del melo in quanto questo stadio è il maggiormente sensibile all eventuale attacco del colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora). In caso di mancate precipitazioni e alte temperature nel periodo sopra indicato è opportuno programmare un irrigazione prima della fioritura. È necessario evitare bagnature prolungate della vegetazione in quanto favorevoli alla comparsa di funghi quali alternaria e ticchiolatura. Indicazioni pratiche per l irrigazione a goccia A seconda delle caratteristiche fisiche dei terreni, è opportuno evitare somministrazioni superiori ai 3-6 litri per pianta ogni turno (con irrigatori che distribuiscono 2 l/ora e a distanza di 50 cm sull ala gocciolante non superare turni di 1 ora). Sempre in base alle caratteristiche dei terreni è possibile adottare da 1 a 2 turni irrigui giornalieri. LA DIFESA ANTIBRINA 2013 Il periodo di maggior rischio per le gelate primaverili sul melo va dalla fase fenologica di mazzetti affioranti fino all allegagione. L allarme è predisposto per ogni stadio fenologico al superamento di 1 C della temperatura di attivazione (es. stadio fenologico di fioritura: allarme a +1 C, attivazione a 0 C). Temperature umide alle quali va azionato l impianto in funzione degli stadi fenologici Orecchiette di topo Temperatura -4 C Mazzetti affioranti Temperatura -3 C Bottoni rosa Mazzetti divaricati Temperatura -2 C Inizio fioritura Temperatura -2 C Fioritura Temperatura -0,5 C Temperatura 0 C NB. È comunque consigliabile evitare di azionare gli impianti antibrina quando la temperatura al bulbo bagnato è uguale o inferiore a -3 C, in quanto non è garantita la corretta funzionalità dell impianto.
6 6 Norme importanti per la difesa antibrina Il termometro dovrà essere collocato all interno della zona antibrina, ad una altezza da terra di cm. Verificare la corretta taratura dei termometri e controllare che ci sia sempre acqua nel bulbo del termometro bagnato. Controllare per tempo la funzionalità dell impianto di irrigazione. La quantità di acqua distribuita deve essere tra i 3 e i 4 millimetri per ora con un tempo di rotazione dell irrigatore inferiore al minuto. Qualora la temperatura di attivazione dell impianto sia raggiunta verso l alba è opportuno non azionare l impianto. In presenza di vento con velocità superiore ai 2 m/s non è consigliabile azionare l impianto. Normalmente appena il vento cessa, la temperatura si abbassa rapidamente. La temperatura di azionamento dell impianto varia in funzione dello stadio vegetativo riferito alla varietà più precoce. L irrigazione terminerà solo dopo che la temperatura indicata sul termometro bagnato posto fuori dall antibrina avrà superato 0 C. È attivo il servizio gelate gestito dal Centro Trasferimento Tecnologico della FEM. Per conoscere i dettagli è possibile consultare i servizi informativi disponibili, alla pagina web L informazione sul cellulare: il sistema Meucci 1) Interrogazione stazione meteo: consente di ricevere via sms i valori di temperatura ogni 10 minuti per stazioni selezionate. Istruzioni: inviare un sms al numero ; sul messaggio deve essere scritto il codice per il tipo di dato richiesto seguito dal codice o nome della stazione della quale si vogliono i dati. Il codice per i dati di monitoraggio gelate è: QGEL Quindi ad esempio, per ricevere un sms con i dati di temperatura asciutta, bagnata e velocità del vento, rilevati ogni 10 minuti dalla stazione di Mezzolombardo (58), si dovrà inviare un messaggio con il seguente testo: QGEL 58 oppure QGEL Mezzolombardo. 2) Previsioni: per ricevere via sms le previsioni di gelata, con un anticipo di uno o due giorni, è necessario iscriversi preventivamente telefonando allo oppure via mail all indirizzo meteo@fmach.it specificando il proprio nome e cognome e numero di telefono cellulare. 3) Allertamento: per ricevere il messaggio di allerta gelata in tempo reale, è necessario iscriversi sempre telefonando allo oppure via mail all indirizzo meteo@fmach.it specificando il proprio nome e cognome, numero di telefono cellulare e la stazione dalla quale si intende ricevere l allertamento.
7 7 DIFESA DALLA TICCHIOLATURA La primavera del 2012 è stata molto piovosa, caratterizzata da più infezioni primarie di forte gravità. Il periodo più difficile è stato quello compreso tra l inizio di aprile e la fine di maggio, ad esempio i dati della capannina di S. Michele indicano che in questa fase sono caduti più di 270 mm di pioggia con 410 ore di bagnatura. Il contenuto accrescimento vegetativo nel mese di aprile delle piante dovuto alle basse temperature ha facilitato in generale la difesa. La presenza di ticchiolatura in pianta alla fine delle infezioni primarie risultava limitata. Anche in fase di raccolta la percentuale di danno sui frutti era molto bassa. L andamento piovoso del periodo autunnale ha comunque favorito la diffusione di infezioni secondarie sulle foglie. La ticchiolatura è particolarmente aggressiva su alcune varietà quali Golden Delicious, Morgenduft, Pink Lady, Granny Smith, Gala che sono molto sensibili fin dai primi stadi vegetativi e lo rimangono fino alla raccolta; Red Delicious, Fuji, Pinova (Evelina), sono meno suscettibili, in modo particolare durante la fase estiva. La Renetta Canada è poco sensibile sia in primavera che in estate. L aggressività della ticchiolatura è strettamente collegata alle condizioni ambientali delle diverse zone; frutteti posti in areali umidi e poco ventilati sono più predisposti a forti attacchi. Spesso in queste zone, l inoculo rimane elevato di anno in anno rendendo difficoltosa la difesa In tali situazioni è importante programmare l impianto di varietà poco suscettibili che facilitino la gestione fitosanitaria aziendale. Il contenimento della ticchiolatura deve essere effettuato con una corretta gestione agronomica della pianta e con una puntuale difesa fitosanitaria. GESTIONE AGRONOMICA L eccesso di vigoria determina una veloce crescita dei germogli con la formazione di nuove foglie sensibili all attacco di ticchiolatura. Per rendere più efficace la difesa vanno quindi adottate tutte quelle pratiche agronomiche atte a ottenere piante equilibrate, con vegetazione contenuta: potatura: evitare interventi energici che provocano riscoppi vegetativi concimazione: evitare eccessi di azoto, in modo particolare in tarda primavera ed estate impiego di prodotti brachizzanti (es. Proexadione calcio, NAA) in impianti adulti particolarmente vigorosi prevedere uno o più interventi per rallentare l accrescimento della pianta e chiudere precocemente la vegetazione potatura a verde: è una pratica da adottare in tarda estate, consigliabile su piante vigorose per favorire la penetrazione dei prodotti. Sono comunque da evitare interventi troppo energici. DIFESA FITOSANITARIA La strategia di difesa dalla ticchiolatura ha l obiettivo di contenere efficacemente le infezioni primarie per ridurre o evitare i successivi trattamenti estivi. In primavera è possibile intervenire con trattamenti preventivi, tempestivi o curativi. Interventi preventivi La difesa della ticchiolatura si basa principalmente su interventi preventivi, utilizzando prodotti di copertura prima che si verifichi l infezione di ticchiolatura. Per ottenere il miglior risultato è importante: intervenire fin dai primi stadi vegetativi posizionare il trattamento a ridosso della pioggia seguendo le previsioni meteo. Interventi tempestivi con foglia bagnata o leggera pioggia In caso di scoperture della vegetazione, è possibile intervenire con Dithianon (dose di 50 g/hl) entro 130 ora (es. 13 ore a 10 C) o con polisolfuro di calcio entro ora (es ore ad una temperatura media di 10 C) dall inizio della pioggia. Interventi curativi In caso di scoperture prolungate o dilavamento dei prodotti, è possibile intervenire su piante asciutte a fine pioggia con un prodotto curativo. Questi prodotti devono essere assorbiti dalla foglia ed agire sul fungo ormai penetrato nei tessuti. L eventuale strategia che prevede l esclusivo impiego di prodotti curativi, non garantisce un sufficiente risultato.
8 8 Tabella 4. Prodotti utilizzabili con le relative indicazioni d impiego Principio Attivo Prodotti preventivi Esempi di prodotti commerciali Dosi (g/hl) Note d impiego Rame Vari 1-2 trattamenti entro mazzetti affioranti. Intervenire con vegetazione asciutta Dithianon Delan 70 WG Impiegare almeno 500 g/ettaro di prodotto commerciale (70% p.a.) Metiram Polyram DF Massimo 5 ditiocarbammati /anno Propineb Antracol 70 WG Utilizzabile solo in pre-fioritura Massimo 2 trattamenti anno Fluazinam Ohayo, ecc Massimo 3 trattamenti anno, 60 giorni di carenza Captano Merpan 80 WDG, ecc. Varie Massimo 3 trattamenti/anno, 4 per varietà sensibili alla rugginosità Prodotti tempestivi su foglia bagnata o con leggera pioggia Dithianon Delan 70 WG Impiegare almeno 500 g/ettaro di prodotto commerciale (70% p.a.) Polisolfuro di Calcio Polisenio 1-1,2 l/hl * Prodotti curativi Anilinopirimidine Chorus 30 Scala, ecc. 50 cc/hl Difenconazolo Score 10 WG, ecc. Varie * Polisolfuro di calcio: - l uso ripetuto nel periodo della fioritura determina effetto diradante - impiegare solo su pianta bagnata e con temperature superiori ai 5 C - non miscelare con altri prodotti - a fine trattamento l attrezzatura va accuratamente pulita. Massimo 4 trattamenti anno. Agiscono anche a basse temperature. Azione retroattiva di 72 ore Massimo 4 trattamenti anno Agiscono con temperature superiori a 10 C. Azione retroattiva di 96 ore
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