CONCIMAZIONE PRIMAVERILE, IRRIGAZIONE E DIFESA DALLA TICCHIOLATURA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CONCIMAZIONE PRIMAVERILE, IRRIGAZIONE E DIFESA DALLA TICCHIOLATURA"

Transcript

1 FRUTTICOLTURA Stampato su carta certificata Ecolabel prodotta dalla cartiera Mondi EU Ecolabel: AT/11/001 Notiziario tecnico del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all Adige n. 2 n. 6 - Anno XII - Taxe payée/tassa riscossa - TN-CPO - Direttore responsabile: Michele Pontalti - San Michele all Adige, Via E. Mach 1 - Autorizzazione Tribunale di Trento n del Stampa: Litotipografia Alcione, Lavis (TN) CONCIMAZIONE PRIMAVERILE, IRRIGAZIONE E DIFESA DALLA TICCHIOLATURA CONCIMAZIONE PRIMAVERILE La concimazione rientra tra le pratiche colturali che devono rispettare i principi della sostenibilità. Sono da evitare in particolare apporti eccessivi che compromettono la qualità della frutta, aumentano i costi di produzione e comportano dispersioni di elementi chimici nell ambiente; è fondamentale, per ottenere una produzione costante, in quantità elevata e di ottima qualità. Alla base della nutrizione delle piante si trova la fertilità del terreno che va conservata e potenziata in quanto è il patrimonio più importante per l azienda agricola. L apporto periodico di sostanza organica è consigliato in tutti gli appezzamenti, ma è indispensabile dove sono state eseguite bonifiche agrarie e su piante giovani al fine di migliorare la fertilità del terreno. Buona norma è effettuare una letamazione autunnale o primaverile ogni 4-5 anni apportando tonnellate/ ettaro di letame maturo. Il letame bovino maturo rimane tuttora il miglior fertilizzante sia per l equilibrato contenuto di elementi nutritivi, sia per l azione migliorativa sulla struttura del terreno. Tabella 1. Asportazioni annuali (kg/ettaro) per il melo con una produzione di 500 q/ettaro AZOTO (N) FOSFORO (P 2 O 5 ) POTASSIO (K 2 O) CALCIO (CaO) MAGNESIO (MgO) Frutti Rami e radici (struttura piante) Foglie Materiale di potatura

2 2 Restituire gli elementi asportati Il piano di concimazione si basa sul principio della restituzione degli elementi asportati annualmente dalla coltura. Nella nostra realtà, le asportazioni reali riguardano solo i frutti e gli elementi che vanno a costituire la struttura delle piante. Il Disciplinare di Produzione Integrata prevede specifiche indicazioni vincolanti per gli apporti di azoto, fosforo e potassio. Le indicazioni sono emanate dal Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione E. Mach per zona omogenea ed ogni agricoltore è tenuto a rispettarle e rappresentano il Piano di Concimazione annuale. A seguito della gelata del 9 aprile, la produzione di mele in Trentino nell anno 2012 è risultata disforme, pertanto la concimazione andrà adeguata in relazione alla produzione ottenuta e a quella prevista per la stagione in corso. Azoto L azoto distribuito con urea fogliare o con eventuali concimazioni autunnali al terreno deve essere considerato nel calcolo degli apporti annuali dell anno successivo. L intervento fogliare eseguito in autunno con urea agricola alla dose di 3 kg/hl apporta circa 20 kg/ha di azoto, ripristinando parte delle riserve azotate delle piante; in primavera l azoto va distribuito a partire dalla ripresa vegetativa frazionandolo specie nei terreni sabbiosi. Per gli impianti in produzione il Disciplinare di Produzione Integrata prevede una dose standard di 80 kg/ha x anno con una produzione compresa fra 32 e 48 ton/ha. I frutteti di fondovalle, caratterizzati da terreni fertili e piante con eccessiva vigoria, sono sufficienti apporti annuali di kg di azoto per ettaro; nei frutteti posti in zone collinari si consiglia di apportare la dose standard di 80 kg/ha. Tale quantitativo va ridotto nei frutteti vigorosi o in quelli di varietà con maggior spinta vegetativa, quali Red Delicious standard e Renetta Canada. Nei frutteti che presentano situazioni particolari (vedi scarsa crescita vegetativa, produzioni elevate, ecc.), si può prevede la possibilità di aumentare l apporto di azoto. Nei frutteti all anno di impianto la dose massima consentita è di 40 kg/ha x anno; al secondo anno la dose autorizzata è di 60 kg/ha elevabile a 80 kg nel caso di inizio di produzione. Concimazioni azotate tardive eseguite oltre la fase di frutto noce sono da evitare, in quanto peggiorano la qualità della produzione e prolungano la fase vegetativa. Ad ogni apporto non si devono superare i 60 kg/ha. Fosforo e potassio Sono elementi poco mobili nel terreno, pertanto è sufficiente effettuare una sola distribuzione annuale. In generale le diverse varietà hanno esigenze simili, pertanto le quantità da apportare nei frutteti in produzione sono rispettivamente 40 kg/ha di fosforo e 90 kg/ ha di potassio in condizioni normali. In caso di produzioni superiori o utilizzo di ammendanti si potranno aumentare o ridurre le dosi a seconda delle esigenze. Calcolo delle unità (kg) di macroelementi apportati ad ettaro Concime con titolo : il primo numero è sempre l azoto (N), il secondo il fosforo (P espresso in P 2 O 5 =anidride fosforosa) ed il terzo il potassio (K espresso in K 2 O=ossido di potassio); significa che apportiamo per ogni quintale di concime distribuito ad ettaro 15 kg (unità) di azoto (N), 8 kg (unità) di fosforo e 16 kg (unità) di potassio. Magnesio Nei frutteti dove si sono manifestati sintomi di carenza, frequenti nei terreni leggeri, si può concimare con solfato di magnesio (tipo Kieserite al 26%). In contemporanea carenza di magnesio e potassio si può utilizzare solfato potassico magnesiaco (30% di potassio e 10% di magnesio). La maggior parte dei concimi complessi contiene una quantità di magnesio in grado di soddisfare le esigenze del melo. Nei terreni calcarei questo elemento trova spesso difficoltà d assorbimento, pertanto è opportuno apportarlo anche per via fogliare. Ferro Nei frutteti che presentano sintomi di carenza (ingiallimento delle foglie apicali dei germogli) apportare al terreno prodotti a base di chelati di ferro. Le formulazioni con elevato contenuto dell isomero orto-orto presentano maggiore efficacia. Si consiglia di distribuire questi concimi su terreno bagnato tramite atomizzatore (doccia) o l irrigazione a goccia tra la fase di immediata pre-fioritura e l allegagione. Concimazione fogliare Azoto: per favorire una buona partenza della vegetazione è possibile impiegare urea agricola alla dose

3 3 di 300 g/hl effettuando alcuni interventi a partire dalla fase di mazzetti affioranti fino alla fioritura. Questa forma di azoto è quella più economica e facilmente assorbibile dalle piante. Boro: è importante una ottimale dotazione di questo elemento per favorire la germinazione del polline. È possibile distribuirlo nella fase di immediata prefioritura con formulati specifici. Manganese: nei frutteti dove si sono riscontrati sintomi di carenza, si consiglia l impiego in immediata prefioritura o subito dopo la fioritura di prodotti a base di solfato di manganese o ossido di manganese. Magnesio: va distribuito nella fase post-fiorale utilizzando solfato di magnesio o altri formulati simili. Calcio: su varietà sensibili alla butteratura amara si consiglia di impiegare prodotti a base di calcio ogni 3 settimane effettuando 4-5 interventi, partendo dallo stadio di frutto noce. Anche sulle varietà non particolarmente soggette a butteratura è utile eseguire 2-3 trattamenti con prodotti a base di calcio. Evitare l impiego di concimi fogliari nella forma chelata o complessata. Gestione della stanchezza del terreno La difficoltà del melo a crescere regolarmente a seguito di un reimpianto in successione a se stesso potrebbe essere determinata dalla stanchezza del terreno. Tale fenomeno è dovuto al rilascio da parte delle radici dell impianto precedente di sostanze tossiche che inibiscono il regolare accrescimento delle nuove piante e peggiorano l equilibrio biologico del terreno a favore di microrganismi patogeni. L apporto di sostanza organica può alleviarne i sintomi aumentando la fertilità del suolo, migliorandone le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche. È opportuno all atto dell impianto distribuire lungo la fila letame o compost maturi interrandoli leggermente, evitando il diretto contatto della sostanza organica con le radici. Frutticoltura biologica Nei frutteti coltivati con metodo biologico si consiglia l apporto delle stesse unità fertilizzanti indicate per la Produzione Integrata. In queste realtà la concimazione organica risulta fondamentale; è possibile completare la nutrizione con concimi minerali di origine naturale quali carbonato di calcio e magnesio (Dolomite), solfato di magnesio, solfato di potassio, solfato potassico magnesiaco, fosforiti, ecc. Attenzione: i prodotti utilizzati devono essere autorizzati per l uso in agricoltura biologica. Le indicazioni sopra riportate sono di carattere generale e normalmente possono essere utilizzate come base per la gestione complessiva della concimazione annuale del melo. Tutti gli apporti anche se eseguiti con modalità diverse concorrono alla somma totale di elementi nutritivi distribuiti ai frutteti e devono essere riportati sul quaderno di campagna. È fondamentale rispettare le prescrizioni riportate sul Disciplinare di Produzione Integrata e frazionare la distribuzione dell azoto se questa supera i 60 kg/ha x anno.

4 4 IRRIGAZIONE L irrigazione nella coltivazione del melo è una pratica agronomica di estrema importanza in quanto studi condotti fino ad oggi sulla crescita dei frutti confermano che il melo è una coltura molto sensibile agli stress idrici soprattutto in particolari momenti dello stadio vegetativo quali: 1) inizio ciclo vegetativo e fioritura 2) periodo post-fiorale fino a 4-6 settimane dopo la fioritura 3) durante la fase della maturazione della mela. Il periodo della fioritura ed immediatamente precedente è un momento molto delicato dove la pianta necessità di molta energia per la fase di allegagione del frutto e dei suoi primi stadi di crescita. La carenza idrica a partire già dall inizio di aprile può comportare notevoli problemi in termini di quantità e qualità prodotta. Nel periodo post-fiorale fino a 4-6 settimane dopo la fioritura si ha la fase di citochinesi (moltiplicazione cellulare) durante la quale il frutticino prepara il numero di cellule totali che poi espandendosi determineranno le dimensioni finali del frutto. Anche lievi stress idrici in questo periodo compromettono la pezzatura, rendendo l epidermide del frutto meno elastica e maggiormente sensibile alla rugginosità, riducendo l induzione a fiore per l anno successivo. Durante la fase di maturazione della mela è necessario un adeguato apporto idrico per favorire l ingrossamento delle cellule presenti all interno del frutto e conseguentemente aumentare la pezzatura della mela. La pianta nei periodi critici non deve subire stress Per il melo, il consumo medio mensile d acqua, è compreso fra 75 e 140 mm. Dipende sostanzialmente dall evapotraspirazione che viene a determinarsi a seguito delle condizioni meteorologiche presenti quali temperatura, umidità, piogge e dallo stadio vegetativo. Come evidenziato nelle tabelle 2 e 3, le precipitazioni naturali non sono sempre in grado di soddisfare le esigenze idriche della coltura; per questo è necessario reintegrare il deficit idrico con l irrigazione. Tabella 2. Quantitativi di acqua persa dalla coltura nel corso della stagione vegetativa calcolata nell arco di 20 anni lungo l asta dell Adige Mese mm/giorno evaporati (indicativi) mm di acqua (indicativi) evaporati ogni mese Aprile 2,5 75 Maggio 3,5 108,5 Giugno 4,2 126 Luglio 4,5 139,5 Agosto 4,2 130,2 Settembre 3 90 Tabella 3. Precipitazioni minime e medie percentili mensili ricavate nell arco temporale di 20 anni nell asta dell Adige Mese mm/mensili precipitazioni minima mm/mensili precipitazioni media percentile Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto 5 75 Settembre 5 70 La quantità di acqua da integrare con l irrigazione si ottiene attraverso il bilancio idrico ottenuto per differenza fra l evapotraspirazione e gli apporti idrici naturali al netto delle perdite. I sistemi irrigui maggiormente in uso in Trentino sono la pioggia sovrachioma e la goccia. Con il sistema a pioggia lenta sovrachioma, viene bagnata tutta la superficie e quindi l apporto è determinato dal bilancio idrico, tra l altro questo è il sistema che permette anche una gestione della difesa dalle gelate primaverili. Nel sistema a goccia, che gradatamente sta sostituendo l irrigazione sovrachioma, almeno nelle zone collinari, la bagnatura interessa solamente la porzione di terreno lungo il filare, dove dovrebbero concentrarsi il maggior numero delle radici nelle piante di bassa taglia. Per questo motivo e con l esperienza pratica si può ridurre l apporto determinato dal bilancio idrico del 30-40% circa.

5 5 Indicazioni pratiche per l irrigazione sovrachioma È consigliabile evitare l irrigazione durante il periodo della fioritura del melo in quanto questo stadio è il maggiormente sensibile all eventuale attacco del colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora). In caso di mancate precipitazioni e alte temperature nel periodo sopra indicato è opportuno programmare un irrigazione prima della fioritura. È necessario evitare bagnature prolungate della vegetazione in quanto favorevoli alla comparsa di funghi quali alternaria e ticchiolatura. Indicazioni pratiche per l irrigazione a goccia A seconda delle caratteristiche fisiche dei terreni, è opportuno evitare somministrazioni superiori ai 3-6 litri per pianta ogni turno (con irrigatori che distribuiscono 2 l/ora e a distanza di 50 cm sull ala gocciolante non superare turni di 1 ora). Sempre in base alle caratteristiche dei terreni è possibile adottare da 1 a 2 turni irrigui giornalieri. LA DIFESA ANTIBRINA 2013 Il periodo di maggior rischio per le gelate primaverili sul melo va dalla fase fenologica di mazzetti affioranti fino all allegagione. L allarme è predisposto per ogni stadio fenologico al superamento di 1 C della temperatura di attivazione (es. stadio fenologico di fioritura: allarme a +1 C, attivazione a 0 C). Temperature umide alle quali va azionato l impianto in funzione degli stadi fenologici Orecchiette di topo Temperatura -4 C Mazzetti affioranti Temperatura -3 C Bottoni rosa Mazzetti divaricati Temperatura -2 C Inizio fioritura Temperatura -2 C Fioritura Temperatura -0,5 C Temperatura 0 C NB. È comunque consigliabile evitare di azionare gli impianti antibrina quando la temperatura al bulbo bagnato è uguale o inferiore a -3 C, in quanto non è garantita la corretta funzionalità dell impianto.

6 6 Norme importanti per la difesa antibrina Il termometro dovrà essere collocato all interno della zona antibrina, ad una altezza da terra di cm. Verificare la corretta taratura dei termometri e controllare che ci sia sempre acqua nel bulbo del termometro bagnato. Controllare per tempo la funzionalità dell impianto di irrigazione. La quantità di acqua distribuita deve essere tra i 3 e i 4 millimetri per ora con un tempo di rotazione dell irrigatore inferiore al minuto. Qualora la temperatura di attivazione dell impianto sia raggiunta verso l alba è opportuno non azionare l impianto. In presenza di vento con velocità superiore ai 2 m/s non è consigliabile azionare l impianto. Normalmente appena il vento cessa, la temperatura si abbassa rapidamente. La temperatura di azionamento dell impianto varia in funzione dello stadio vegetativo riferito alla varietà più precoce. L irrigazione terminerà solo dopo che la temperatura indicata sul termometro bagnato posto fuori dall antibrina avrà superato 0 C. È attivo il servizio gelate gestito dal Centro Trasferimento Tecnologico della FEM. Per conoscere i dettagli è possibile consultare i servizi informativi disponibili, alla pagina web L informazione sul cellulare: il sistema Meucci 1) Interrogazione stazione meteo: consente di ricevere via sms i valori di temperatura ogni 10 minuti per stazioni selezionate. Istruzioni: inviare un sms al numero ; sul messaggio deve essere scritto il codice per il tipo di dato richiesto seguito dal codice o nome della stazione della quale si vogliono i dati. Il codice per i dati di monitoraggio gelate è: QGEL Quindi ad esempio, per ricevere un sms con i dati di temperatura asciutta, bagnata e velocità del vento, rilevati ogni 10 minuti dalla stazione di Mezzolombardo (58), si dovrà inviare un messaggio con il seguente testo: QGEL 58 oppure QGEL Mezzolombardo. 2) Previsioni: per ricevere via sms le previsioni di gelata, con un anticipo di uno o due giorni, è necessario iscriversi preventivamente telefonando allo oppure via mail all indirizzo meteo@fmach.it specificando il proprio nome e cognome e numero di telefono cellulare. 3) Allertamento: per ricevere il messaggio di allerta gelata in tempo reale, è necessario iscriversi sempre telefonando allo oppure via mail all indirizzo meteo@fmach.it specificando il proprio nome e cognome, numero di telefono cellulare e la stazione dalla quale si intende ricevere l allertamento.

7 7 DIFESA DALLA TICCHIOLATURA La primavera del 2012 è stata molto piovosa, caratterizzata da più infezioni primarie di forte gravità. Il periodo più difficile è stato quello compreso tra l inizio di aprile e la fine di maggio, ad esempio i dati della capannina di S. Michele indicano che in questa fase sono caduti più di 270 mm di pioggia con 410 ore di bagnatura. Il contenuto accrescimento vegetativo nel mese di aprile delle piante dovuto alle basse temperature ha facilitato in generale la difesa. La presenza di ticchiolatura in pianta alla fine delle infezioni primarie risultava limitata. Anche in fase di raccolta la percentuale di danno sui frutti era molto bassa. L andamento piovoso del periodo autunnale ha comunque favorito la diffusione di infezioni secondarie sulle foglie. La ticchiolatura è particolarmente aggressiva su alcune varietà quali Golden Delicious, Morgenduft, Pink Lady, Granny Smith, Gala che sono molto sensibili fin dai primi stadi vegetativi e lo rimangono fino alla raccolta; Red Delicious, Fuji, Pinova (Evelina), sono meno suscettibili, in modo particolare durante la fase estiva. La Renetta Canada è poco sensibile sia in primavera che in estate. L aggressività della ticchiolatura è strettamente collegata alle condizioni ambientali delle diverse zone; frutteti posti in areali umidi e poco ventilati sono più predisposti a forti attacchi. Spesso in queste zone, l inoculo rimane elevato di anno in anno rendendo difficoltosa la difesa In tali situazioni è importante programmare l impianto di varietà poco suscettibili che facilitino la gestione fitosanitaria aziendale. Il contenimento della ticchiolatura deve essere effettuato con una corretta gestione agronomica della pianta e con una puntuale difesa fitosanitaria. GESTIONE AGRONOMICA L eccesso di vigoria determina una veloce crescita dei germogli con la formazione di nuove foglie sensibili all attacco di ticchiolatura. Per rendere più efficace la difesa vanno quindi adottate tutte quelle pratiche agronomiche atte a ottenere piante equilibrate, con vegetazione contenuta: potatura: evitare interventi energici che provocano riscoppi vegetativi concimazione: evitare eccessi di azoto, in modo particolare in tarda primavera ed estate impiego di prodotti brachizzanti (es. Proexadione calcio, NAA) in impianti adulti particolarmente vigorosi prevedere uno o più interventi per rallentare l accrescimento della pianta e chiudere precocemente la vegetazione potatura a verde: è una pratica da adottare in tarda estate, consigliabile su piante vigorose per favorire la penetrazione dei prodotti. Sono comunque da evitare interventi troppo energici. DIFESA FITOSANITARIA La strategia di difesa dalla ticchiolatura ha l obiettivo di contenere efficacemente le infezioni primarie per ridurre o evitare i successivi trattamenti estivi. In primavera è possibile intervenire con trattamenti preventivi, tempestivi o curativi. Interventi preventivi La difesa della ticchiolatura si basa principalmente su interventi preventivi, utilizzando prodotti di copertura prima che si verifichi l infezione di ticchiolatura. Per ottenere il miglior risultato è importante: intervenire fin dai primi stadi vegetativi posizionare il trattamento a ridosso della pioggia seguendo le previsioni meteo. Interventi tempestivi con foglia bagnata o leggera pioggia In caso di scoperture della vegetazione, è possibile intervenire con Dithianon (dose di 50 g/hl) entro 130 ora (es. 13 ore a 10 C) o con polisolfuro di calcio entro ora (es ore ad una temperatura media di 10 C) dall inizio della pioggia. Interventi curativi In caso di scoperture prolungate o dilavamento dei prodotti, è possibile intervenire su piante asciutte a fine pioggia con un prodotto curativo. Questi prodotti devono essere assorbiti dalla foglia ed agire sul fungo ormai penetrato nei tessuti. L eventuale strategia che prevede l esclusivo impiego di prodotti curativi, non garantisce un sufficiente risultato.

8 8 Tabella 4. Prodotti utilizzabili con le relative indicazioni d impiego Principio Attivo Prodotti preventivi Esempi di prodotti commerciali Dosi (g/hl) Note d impiego Rame Vari 1-2 trattamenti entro mazzetti affioranti. Intervenire con vegetazione asciutta Dithianon Delan 70 WG Impiegare almeno 500 g/ettaro di prodotto commerciale (70% p.a.) Metiram Polyram DF Massimo 5 ditiocarbammati /anno Propineb Antracol 70 WG Utilizzabile solo in pre-fioritura Massimo 2 trattamenti anno Fluazinam Ohayo, ecc Massimo 3 trattamenti anno, 60 giorni di carenza Captano Merpan 80 WDG, ecc. Varie Massimo 3 trattamenti/anno, 4 per varietà sensibili alla rugginosità Prodotti tempestivi su foglia bagnata o con leggera pioggia Dithianon Delan 70 WG Impiegare almeno 500 g/ettaro di prodotto commerciale (70% p.a.) Polisolfuro di Calcio Polisenio 1-1,2 l/hl * Prodotti curativi Anilinopirimidine Chorus 30 Scala, ecc. 50 cc/hl Difenconazolo Score 10 WG, ecc. Varie * Polisolfuro di calcio: - l uso ripetuto nel periodo della fioritura determina effetto diradante - impiegare solo su pianta bagnata e con temperature superiori ai 5 C - non miscelare con altri prodotti - a fine trattamento l attrezzatura va accuratamente pulita. Massimo 4 trattamenti anno. Agiscono anche a basse temperature. Azione retroattiva di 72 ore Massimo 4 trattamenti anno Agiscono con temperature superiori a 10 C. Azione retroattiva di 96 ore

DIRADAMENTO DEL MELO stagione 2013

DIRADAMENTO DEL MELO stagione 2013 DIRADAMENTO CHIMICO DEL MELO DIRADAMENTO DEL MELO stagione 2013 Il diradamento chimico è una pratica indispensabile per ottenere produzioni di qualità con buona pezzatura, garantendo contemporaneamente

Dettagli

DIFESA DAI PARASSITI ATTRAVERSO L UTILIZZO DI MODELLI MATEMATICI PREVISIONALI

DIFESA DAI PARASSITI ATTRAVERSO L UTILIZZO DI MODELLI MATEMATICI PREVISIONALI DIFESA DAI PARASSITI ATTRAVERSO L UTILIZZO DI MODELLI MATEMATICI PREVISIONALI Dr. Luca Nari - Dr. Graziano Vittone Sezione Tecnica Colturale Centro Sperimentale di Manta Bibiana, 27 marzo 2014 TICCHIOLATURA

Dettagli

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE

Dettagli

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE MELONE - COCOMERO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

MAIS. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

MAIS. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. MAIS Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non è

Dettagli

Olivicoltura: le cure colturali. Muggia 11 maggio 2015

Olivicoltura: le cure colturali. Muggia 11 maggio 2015 Olivicoltura: le cure colturali Muggia 11 maggio 2015 Olivicoltura: le cure colturali Muggia 11 maggio 2015 Cos è la gestione agromonica? E l insieme di tutte le pratiche effettuate dall uomo per riuscire

Dettagli

SORGO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

SORGO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SORGO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE INSALATE Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE FINOCCHIO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ MELO - PERO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

Dettagli

LA CONCIMAZIONE DEL MELO

LA CONCIMAZIONE DEL MELO FERTILIZER TECHNICAL N PRODUCTS growing with joy. LA CONCIMAZIONE DEL MELO coltivare con passione. LA CONCIMAZIONE DEL MELO La concimazione serve a sostenere le rese del frutteto, a raggiungere la qualità

Dettagli

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ CILIEGIO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

BARBABIETOLA DA ZUCCHERO

BARBABIETOLA DA ZUCCHERO BARBABIETOLA DA ZUCCHERO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ ALBICOCCO E SUSINO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E

Dettagli

INFORMAZIONI DI INIZIO PRIMAVERA

INFORMAZIONI DI INIZIO PRIMAVERA FRUTTICOLTURA Stampato su carta certificata Ecolabel prodotta dalla cartiera Mondi EU Ecolabel: AT/11/001 Notiziario tecnico del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach - Istituto

Dettagli

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE ZUCCHINO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

MAIS. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

MAIS. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. MAIS Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non è

Dettagli

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE

Dettagli

turbo root WG rigenera la fertilità del suolo

turbo root WG rigenera la fertilità del suolo turbo root WG rigenera la fertilità del suolo ACIDI UMICI Miglioramento integrale della fertilità del suolo MIGLIORAMENTI BIOLOGICI: SVILUPPO RADICALE Grazie ai miglioramenti fisici-chimici, si ha un conseguente

Dettagli

Linee guida per il contenimento della malattia. Loredana Antoniacci Servizio Fitosanitario Regionale

Linee guida per il contenimento della malattia. Loredana Antoniacci Servizio Fitosanitario Regionale Linee guida per il contenimento della malattia Loredana Antoniacci Servizio Fitosanitario Regionale Faenza 22 marzo 2013 Il contenimento delle malattie batteriche Si realizza secondo due direzioni Attuando

Dettagli

CAVOLI. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura

CAVOLI. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura CAVOLI Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE

Dettagli

COLTURA DOSAGGIO EPOCA D'IMPIEGO E CONSIGLI

COLTURA DOSAGGIO EPOCA D'IMPIEGO E CONSIGLI NUTRISPORE è una linea di prodotti idrosolubili con microrganismi e titoli in Azoto, Fosforo, Potassio e Magnesio specificamente creati per fornire un duplice vantaggio alle colture. Il primo, è rappresentato

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee >PISELLO PROTEICO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee >PISELLO PROTEICO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità Mantenimento dell'agroecosistema naturale Scelta varietale e materiale di moltiplicazione Sistemazione e preparazione

Dettagli

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ MELO - PERO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

Dettagli

PATATA. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

PATATA. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. PATATA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

FAVA da orto SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE

FAVA da orto SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE FAVA da orto Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

GIRASOLE SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE

GIRASOLE SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE GIRASOLE Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> GIRASOLE DA SEME

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> GIRASOLE DA SEME Regione EmiliaRomagna Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> GIRASOLE DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

PISELLO. Non è consentito l uso di materiale proveniente da organismi geneticamente modificati (OGM).

PISELLO. Non è consentito l uso di materiale proveniente da organismi geneticamente modificati (OGM). PISELLO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > ASPARAGO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > ASPARAGO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > ASPARAGO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > Rucola pieno campo

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > Rucola pieno campo Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > Rucola pieno campo CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e

Dettagli

BARBABIETOLA DA ZUCCHERO

BARBABIETOLA DA ZUCCHERO BARBABIETOLA DA ZUCCHERO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Rete meteorologica regionale e progetto adotta una capannina.

Rete meteorologica regionale e progetto adotta una capannina. Rete meteorologica regionale e progetto adotta una capannina. Progetto in collaborazione tra: Assopa Consorzio Selenella Arpa Meteo 5 marzo 2013 Rete regionale di monitoraggio per la meteorologia urbana,

Dettagli

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ ALBICOCCO E SUSINO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

FAVA e FAVINO da granella

FAVA e FAVINO da granella FAVA e FAVINO da granella Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI

Dettagli

STRATEGIE DI DIFESA INTEGRATA VOLONTARIA E BIOLOGICA IN VITICOLTURA ANNO 2016 SITUAZIONE FITOSANITARIA. Patogeni

STRATEGIE DI DIFESA INTEGRATA VOLONTARIA E BIOLOGICA IN VITICOLTURA ANNO 2016 SITUAZIONE FITOSANITARIA. Patogeni Bollettino n 6 del 24/06/2016 STRATEGIE DI DIFESA INTEGRATA VOLONTARIA E BIOLOGICA IN VITICOLTURA ANNO 2016 SITUAZIONE FITOSANITARIA Patogeni -Oidio Le condizioni climatiche di questa settimana sono favorevoli

Dettagli

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE CIPOLLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

ERBAI MISTI SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE

ERBAI MISTI SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE ERBAI MISTI Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > MAIS DOLCE

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > MAIS DOLCE Regione EmiliaRomagna Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > MAIS DOLCE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione

Dettagli

OLIVO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

OLIVO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. OLIVO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

Dettagli

PATATA. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

PATATA. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. PATATA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

Piano per vigneti in allevamento (nuovi impianti 1 e 2 anno)

Piano per vigneti in allevamento (nuovi impianti 1 e 2 anno) GERMINA VITE Obiettivi colturali Di per sé la concimazione della vite non è complicata, ma diventa complessa nel momento in cui si desidera ottenere uve di qualità. In questo caso, allora, non é solo importante

Dettagli

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ MELO - PERO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

Dettagli

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE CIPOLLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE CORIANDOLO DA SEME Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

trafos K CONCIME CE 04 Fertilizzanti fogliari SPECIFICHE TECNICHE Fosforo (P 2

trafos K CONCIME CE 04 Fertilizzanti fogliari SPECIFICHE TECNICHE Fosforo (P 2 trafos K SOLUZIONE DI CONCIME PK 30-20 CON SPECIFICA AZIONE SISTEMICA ph: 5,1 ) solubile in acqua: 30% p/p O) solubile in acqua: 20% p/p -L applicazione di Trafos K è particolarmente indicata per la prevenzione

Dettagli

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INTEGRATA DEL COLZA

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INTEGRATA DEL COLZA DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INTEGRATA DEL COLZA REGIONE UMBRIA COLZA - SCHEDA TECNICO-AGRONOMICA La scheda colturale deve essere integrata con le prescrizioni obbligatorie e i consigli enunciati nell Allegato

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FRAGOLA

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FRAGOLA Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FRAGOLA CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > BARBABIETOLA DA ZUCCHERO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > BARBABIETOLA DA ZUCCHERO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità Mantenimento dell'agroecosistema naturale Scelta varietale e materiale di moltiplicazione Sistemazione e preparazione

Dettagli

IDEE E PROGRAMMI PER L AGRICOLTURA CHE CAMBIA

IDEE E PROGRAMMI PER L AGRICOLTURA CHE CAMBIA IDEE E PROGRAMMI PER L AGRICOLTURA CHE CAMBIA BUTTERATURA AMARA DEL MELO cause e possibili rimedi Dr. Andrea Gallo AGRICON Zevio, 10 febbraio 2005 CAUSE AVVERSITA IMPUTABILE AD UN ALTERATO EQUILIBRIO FISIOLOGICO-NUTRIZIONALE

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture frutticole > NOCE DA FRUTTO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture frutticole > NOCE DA FRUTTO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture frutticole > NOCE DA FRUTTO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI NORMA REGIONALE NOTE Scelta dell'ambiente

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > TRITICALE

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > TRITICALE Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > TRITICALE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FRAGOLA

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FRAGOLA Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FRAGOLA CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Frutteto Sostenibile. Fondazione per l agricoltura F.lli Navarra

Frutteto Sostenibile. Fondazione per l agricoltura F.lli Navarra Progetto Frutteto Sostenibile Due anni di lavoro 2014-2015 F.Galli,M.Mariani,D.Verzella,A.Zago Fondazione per l agricoltura F.lli Navarra Bayer CropScience Obiettivo Dimostrare che si può produrre in modo

Dettagli

Problemi fitosanitari emergenti Malattie crittogamiche: aggiornamenti delle linee di difesa

Problemi fitosanitari emergenti Malattie crittogamiche: aggiornamenti delle linee di difesa Problemi fitosanitari emergenti Malattie crittogamiche: aggiornamenti delle linee di difesa Ivan Ponti (S.F.R.), Mauro Boselli (S.F.R.), Gianluigi Spada (C.A.T.E.V.). Principali malattie crittogamiche

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SCALOGNO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SCALOGNO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SCALOGNO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Dr. Federico Tuberga LOMBRIASCO (TO) 19/11/2014 ISTITUTO TECNICO AGRARIO DON BOSCO TAPPETI ERBOSI: GESTIONE SPECIALIZZATA O SEMPLICE ORNAMENTO?

Dr. Federico Tuberga LOMBRIASCO (TO) 19/11/2014 ISTITUTO TECNICO AGRARIO DON BOSCO TAPPETI ERBOSI: GESTIONE SPECIALIZZATA O SEMPLICE ORNAMENTO? Dr. Federico Tuberga LOMBRIASCO (TO) 19/11/2014 ISTITUTO TECNICO AGRARIO DON BOSCO TAPPETI ERBOSI: GESTIONE SPECIALIZZATA O SEMPLICE ORNAMENTO? La manutenzione ordinaria del verde: brevi cenni tecnici

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture frutticole > NOCE DA FRUTTO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture frutticole > NOCE DA FRUTTO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture frutticole > NOCE DA FRUTTO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI NORMA REGIONALE NOTE Scelta dell'ambiente

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > BARBABIETOLA DA ZUCCHERO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > BARBABIETOLA DA ZUCCHERO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità Mantenimento dell'agroecosistema naturale Regione EmiliaRomagna Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche

Dettagli

Gli elementi nutritivi necessari per una corretta fertilizzazione dell olivo e delle piante da orto

Gli elementi nutritivi necessari per una corretta fertilizzazione dell olivo e delle piante da orto Gli elementi nutritivi necessari per una corretta fertilizzazione dell olivo e delle piante da orto Associazione IL GIARDINO Figline 6 marzo 2012 Dr. Simone Tofani Agronomo Gli elementi nutritivi Macro

Dettagli

Il metodo consente di variare la composizione dei sali minerali delle soluzioni nutritive preparate per l allevamento idroponico delle piante

Il metodo consente di variare la composizione dei sali minerali delle soluzioni nutritive preparate per l allevamento idroponico delle piante LA CONCIMAZIONE MINERALE DEL BONSAI I MICRONUTRIENTI ESSENZIALI Prof. Augusto Marchesini: libero docente di chimica agraria presso l Università degli Studi di Milano RIASSUNTO La nutrizione minerale del

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > ZUCCA

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > ZUCCA Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > ZUCCA CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PATATA

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PATATA Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PATATA CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

POMODORO SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

POMODORO SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE POMODORO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

ASPARAGO SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

ASPARAGO SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE ASPARAGO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

La pratica della fertilizzazione

La pratica della fertilizzazione La pratica della fertilizzazione Fertilizzazione Tecnica agraria che consiste nell apporto al al terreno di sostanze in grado di migliorare la fertilità.. CONCIMAZIONE AMMENDAMENTO CORREZIONE Concimazione,

Dettagli

Valutazione degli effetti della concimazione eseguita con Phenix e Auxym su Cabernet Sauvignon. A cura dell UFFICIO AGRONOMICO ITALPOLLINA SPA

Valutazione degli effetti della concimazione eseguita con Phenix e Auxym su Cabernet Sauvignon. A cura dell UFFICIO AGRONOMICO ITALPOLLINA SPA Valutazione degli effetti della concimazione eseguita con Phenix e Auxym su Cabernet Sauvignon A cura dell UFFICIO AGRONOMICO ITALPOLLINA SPA COS E AUXYM AUXYM è un complesso di estratti vegetali naturali

Dettagli

AGLIO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

AGLIO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. AGLIO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

La protezione delle drupacee

La protezione delle drupacee La protezione delle drupacee 31 Lepidotteri del susino Cydia funebrana del susino Cydia funebrana è un lepidottero tortricide che attacca il susino e occasionalmente altre drupacee. I danni provocati dal

Dettagli

NOTA TECNICA SULLA CONCIMAZIONE DEL FRUMENTO DURO

NOTA TECNICA SULLA CONCIMAZIONE DEL FRUMENTO DURO NOTA TECNICA SULLA CONCIMAZIONE DEL FRUMENTO DURO A cura di Mori Mauro e Romano Raffaele LE CONCIMAZIONI IN COPERTURA: UN INVESTIMENTO CHE DA BUONI FRUTTI La concimazione azotata rappresenta un aspetto

Dettagli

ERBA MEDICA SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE

ERBA MEDICA SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE ERBA MEDICA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

Loredana Antoniacci Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna

Loredana Antoniacci Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna Loredana Antoniacci Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna Realizzate in collaborazione con: Agrintesa, Apofruit, Consorzio Agrario Ra, Terre Emerse e Gian Luigi Spada Faenza, 21 marzo 2012 Linee

Dettagli

CONCIME CE - CONCIME AZOTATO (UREA)

CONCIME CE - CONCIME AZOTATO (UREA) Urea Concime granulare Concime minerale azotato più concentrato (46% N). L urea è un concime ad alto titolo di azoto (46% azoto ureico), di facile assorbimento, perché in pochi giorni si trasforma in azoto

Dettagli

Il compost in viticoltura

Il compost in viticoltura Il compost in viticoltura La fertilizzazione del vigneto in produzione 2 Per produrre 10 tonnellate di uva rossa di qualità per ettaro si ritiene che il rapporto di asportazioni totali tra i 3 macroelementi

Dettagli

CIPOLLA DA SEME SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

CIPOLLA DA SEME SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE CIPOLLA DA SEME Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

Le operazioni di dirado del melo

Le operazioni di dirado del melo Le operazioni di dirado del melo Le condizioni meteorologiche poco piovose di questo inizio primavera sono state poco predisponenti per le infezioni di ticchiolatura, tuttavia il persistere del tempo asciutto

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> ERBA MEDICA DA SEME

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> ERBA MEDICA DA SEME Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> ERBA MEDICA DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e

Dettagli

Quando si deve concimare il vigneto? Come si deve concimare?

Quando si deve concimare il vigneto? Come si deve concimare? Quando si deve concimare il vigneto? Come si deve concimare? Quando si deve concimare il vigneto? Quando la naturale fertilità del suolo non è adeguata a sostenere il potenziale vegeto produttivo desiderato.

Dettagli

Graziano Vittone Luca Nari

Graziano Vittone Luca Nari [Digitare il testo] 2016 Graziano Vittone Luca Nari Giovedì 24 marzo 2016 AGGIORNAMENTO TECNICO N 05 PESCO SUSINO IN FIORITURA Attenzione alle api! POMACEE Melo Ticchiolatura: fase sensibile - mantenere

Dettagli

Cenni storici e superfici

Cenni storici e superfici RENETTA CANADA Cenni storici e superfici La Renetta è una cultivar antica; diffusa da oltre due secoli, che ha trovato nella Valle di Non le condizioni pedoclimatiche ed agronomiche ottimali per estrinsecare

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SEDANO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SEDANO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SEDANO NORMA REGIONALE NOTE Scelta dell'ambiente di coltivazione

Dettagli

LA LINEA TECNICA CONCORDATA SFR CReSO PREVENTIVA

LA LINEA TECNICA CONCORDATA SFR CReSO PREVENTIVA Le indicazioni per la difesa in Piemonte Graziano Vittone CReSO Luca Nari CReSO LA LINEA TECNICA CONCORDATA SFR CReSO PRATICHE AGRONOMICHE CONSIGLIATE E STRATEGIA DI DIFESA PREVENTIVA ACCORGIMENTI AGRONOMICI

Dettagli

Mancozeb controlla le principali patologie dell olivo

Mancozeb controlla le principali patologie dell olivo Mancozeb 1 Mancozeb controlla le principali patologie dell olivo OCCHIO DI PAVONE o CICLOCONIO (Spilocaea oleagina) Presente in tutto l areale di coltivazione è la patologia più importante dell olivo.

Dettagli

RISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER

RISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER AXS M31 di Zambanini Silvana bio-formulazione avanzata per l agricoltura RISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER Relazione Tecnica 2006-2011 Azienda Agricola LADURNER MARKUS tecnologia disinquinante

Dettagli

Strategia per la difesa da peronospora alternaria

Strategia per la difesa da peronospora alternaria Strategia per la difesa da peronospora alternaria cura di: L. Antoniacci, R. Bugiani, R. Rossi, T. Galassi (Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna) Coordinatori provinciali per l applicazione della

Dettagli

Le operazioni di dirado del melo

Le operazioni di dirado del melo Le operazioni di dirado del melo Le scarse piogge dei giorni scorsi, nonostante le previsioni, sono state poco predisponenti per le infezioni di ticchiolatura (si sono avute più che altro bagnature leggermente

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE PER USO AGRICOLO DEI FERTILIZZANTI

LA DISTRIBUZIONE PER USO AGRICOLO DEI FERTILIZZANTI 27 novembre 2012 Anno 2011 LA DISTRIBUZIONE PER USO AGRICOLO DEI FERTILIZZANTI Dopo la forte caduta dei consumi dei fertilizzanti registrata negli anni precedenti, il 2011 vede una netta ripresa dei quantitativi

Dettagli

NORMA REGIONALE. Nessun vincolo specifico; indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".

NORMA REGIONALE. Nessun vincolo specifico; indirizzi generali e consigli in Norme Generali - Capitolo 3. Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 20165 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CAROTA DA SEME (Fase vivaio e Fase portaseme) CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente

Dettagli

Lavori di metà marzo. Muggia, 16 marzo 2015

Lavori di metà marzo. Muggia, 16 marzo 2015 Lavori di metà marzo Muggia, 16 marzo 2015 Partiamo a metà strada. 4 grandi temi: 1) Preparazione del terreno 2) La concimazione 3) Realizzazione impianti vigneto e frutteto 4) Potatura delle piante da

Dettagli