1 RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA...3

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2 INDICE Premessa RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA...3 Ubicazione...3 Descrizione dello Stato di fatto dei Luoghi...3 Tipologia di Intervento...4 Documentazione fotografica dello stato dei luoghi Riferimenti Normativi Norme CONI Norme FIDAL IAAF Norme UNI, UNI EN, UNI EN ISO, ISO e UNI-SPORT...7 Classificazione Rifiuti DESCRIZIONE DELL INTERVENTO IN PROGETTO...8 Specifiche di Capitolato Opere...8 Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici parametri di progetto e specifiche prestazionali Relazione Tecnica Generale 1

3 Premessa Il presente documento rappresenta l'allegato A del progetto definitivo/esecutivo, direzione lavori, misura e contabilità, coordinamento per la sicurezza e collaudo finalizzato ai lavori di ricostruzione della pista di atletica nel centro sportivo Sant Elena progetto di interesse sovra comunale SECONDO STRALCIO, riguardante i Provvedimenti a favore dello sviluppo dello Sport in Sardegna ed in particolare l'articolo 17 che prevede l'erogazione di contributi a favore dei Comuni per la realizzazione, l'ampliamento e l'adeguamento di impianti sportivi da destinare ad uso sovra comunale su proposta delle Provincie e delle Unioni dei Comuni. La presente relazione tecnica chiamata Relazione Tecnica illustrativa, riguarda i lavori relativi al secondo stralcio funzionale necessari per rendere funzionale la totalità della pista e delle aree su cui sussistono le pedane dei salti e dei lanci come previsti nel progetto preliminare. A seguito della realizzazione dei lavori riguardanti il Primo stralcio conclusi il 2 Ottobre 2014 con rilascio del relativo certificato di regolare esecuzione e del progetto preliminare approvato dalla Giunta Comunale, per gli incarichi contrattualmente assunti (incarico professionale con determina atto n. 209 del ), si è proceduto alla stesura del progetto definitivo ed esecutivo di intervento per quanto in oggetto. All interno del presente documento viene completata l analisi di dettaglio dello stato di fatto dei luoghi e vengono fissate l esatta tipologia di intervento, la relativa soluzione tecnica, le specifiche di intervento per opere specialistiche di pavimentazione ed il quadro normativo di riferimento. Vanno a costituire parte integrante del presente allegato A del progetto esecutivo delle opere, ai sensi dell art. 33 del 05 Ottobre 2010 n 207, i seguenti documenti e allegati: ELABORATI Elaborato A Elaborato B Elaborato C Elaborato D Elaborato E1 Elaborato E2 Elaborato F Elaborato G Elaborato H CONTENUTO DEGLI ELABORATI DEL PROGETTO ESECUTIVO DEL SECONDO STRALCIO Relazione tecnica illustrativa elaborati grafici di progetto esecutivo: B1 stato di fatto B2 stato in progetto Piano di sicurezza e coordinamento; Fascicolo con le caratteristiche dell opera; Allegato A: diagramma di GANTT; Allegato B: analisi e valutazione dei rischi; Allegato C: stima dei costi della sicurezza; Planimetrie. computo metrico estimativo definitivo e quadro economico elenco prezzi unitari analisi prezzi incidenza percentuale della quantità di manodopera e incidenza costi diretti della sicurezza schema di contratto e capitolato speciale d'appalto piano di manutenzione Ai sensi del succitato articolo di legge, non vengono redatti e allegati le relazioni specialistiche e i calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti in quanto non applicabili per la tipologia delle opere in progetto Relazione Tecnica Generale 2

4 1. RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA DELLE OPERE Ubicazione L intervento in oggetto è localizzato presso il campo sportivo di proprietà comunale, denominato Sant' Elena, ubicato nel Comune di Dolianova e sito nella località che porta lo stesso nome sita nella zona periferica a Nord-Est del paese lungo la Via E. Meloni e Via Armando Diaz. Dati identificati P.U.C.: Area S A migliore individuazione dell immobile che sarà oggetto di intervento, all interno della tavola B1 degli elaborati grafici di progetto sono riportati gli estratti cartografici di inquadramento generale. Descrizione dello Stato di fatto dei Luoghi Al fine di una corretta descrizione dei luoghi di intervento e del loro stato di fatto si è proceduto, già in fase di progettazione del primo stralcio, a eseguire una serie di sopralluoghi finalizzati a: Analisi visiva dello stato di conservazione della pavimentazione sportiva esistente della pista di atletica e relative appendici ( analisi di cui si riporta di seguito estratto di documentazione fotografica). Rilievo di dettaglio plano-altimetrico della pista di atletica (rilievi le cui restituzioni grafiche sono riportate all interno delle tavole di progetto ). Nel Primo Stralcio funzionale sono state eseguite tutte le lavorazioni previste in fase progettuale ad eccezione dell'apposizione delle targhette in alluminio e della realizzazione della segnaletica, fasi che sono state ritenute inopportune per ragioni pratiche di esecuzione e del quale si è rimandata l'esecuzione in questo Secondo Stralcio con le nuove superfici sintetiche realizzate nella loro totalità. Per quanto potuto rilevare la porzione dell impianto che sarà oggetto di intervento risulta essere costituito da: Porzione della Pista di atletica a N. 6 corsie non soggetta agli interventi di cui al Primo stralcio, regolamentare ubicata all intorno del campo di calcio in erba del complesso sportivo Sant'Elena ; porzione che risulta essere attualmente pavimentata con manto in materiale sintetico anch'esso colato in opera che, come reperito da materiale di archivio, risulta essere della tipologia granulare poroso, posato in opera nel 1993 con perimetro di contenimento costituita da cordoli in travertino della dimensione di 5X12X100 cm. Mezzaluna versante a Sud-Est dedicata alle pedane dei salti in elevazione ed in estensione, anch'essa pavimentata con lo stesso materiale sintetico. Le caratteristiche dimensionali della porzione di pista di atletica oggetto di questo intervento, risultano essere le seguenti: - sup. complessiva area pavimentata con superficie sintetica ammalorata (anello ed aree con pedane salti): mq. - larghezza anello pista: 7,37 metri; Il rilievo plano-altimetrico eseguito ha permesso di stabilire che l'impianto in oggetto presenta dimensioni e pendenze che rispettano i requisiti imposti dalla normativa di settore vigente (rif. FIDAL, circolare tecnica 2013 di cui copia in allegato); L analisi visiva della pavimentazione esistente nella sua totalità ha invece evidenziato come la stessa, passati quasi 20 anni dalla posa in opera, sia oramai da tempo diventata impraticabile per qualunque tipo di competizione (agonistica e non). Essa presenta numerosissimi punti in cui sono evidenti fenomeni di deterioramento, distacco e sollevamento del manto sportivo dal sottofondo esistente fin all'usura e deterioramento anche dello stesso in alcune parti che ne necessiteranno di un'operazione di fresatura nella zona delle pedane dei salti in estensione (area indicata negli elaborati grafici con la sigla T3 ). Da questo punto di vista si è però evidenziato, già in fase di esecuzione dei lavori del primo Stralcio, come le condizioni di pesante deterioramento del sottofondo bituminoso siano presenti solo in piccole e sporadiche porzioni distribuite a macchia di leopardo, mentre nella maggior parte delle restanti superfici si può affermare che esso è in buone condizioni. In una porzione di pista, nella zona Sud-Est come accennato in premessa, sono presenti evidenti e forti disconnessioni anche della cordolatura perimetrale esterna in travertino a causa della presenza diffusa di radici d'albero. Questo stato del luogo segnala una situazione per la quale è lecito ritenere che ad oggi non sia consentito un utilizzo dell impianto privo di rischi da parte degli utilizzatori e lo svolgimento di manifestazioni agonistiche di livello. Si evidenzia poi la presenza di cordoli in travertino deteriorati o non più in quota esatta per il quale è necessaria una sostituzione o un riposizionamento in quota esatta per una quantità di circa 36 pezzi Relazione Tecnica Generale 3

5 Tipologia di Intervento Le opere indicate in questo progetto del Secondo Stralcio, argomento di questa relazione, sono necessarie per rendere completamente agibile, utilizzabile e pienamente funzionale quanto già esistente presso l impianto sopra identificato come da circolari tecniche C.O.N.I. e F.I.D.A.L.. Esse si configurano come ricostruzione a nuovo di superfici sintetiche. Trattasi quindi di parziale intervento di ricostruzione effettuato previo smantellamento della superficie preesistente, anch essa sintetica ( ricostruzione anche ex-novo di superfici sintetiche con intervento da realizzare a nuovo - Circolare Tecnica F.I.D.A.L. 2013). Non si tratta quindi di un intervento di cosi detto rettopping in quanto le condizioni generali della superficie preesistenze sono tali, presentando gravi ammaloramenti che coinvolgono alche lo strato bituminoso sottostante, da non consentire tale intervento; le suddette opere possono quindi essere classificate come intervento di ristrutturazione di impianto sportivo, di cui alla lettera c) dell art. 31 della Legge n. 457 e di cui alla lettera c), dell art. 3 del D.P.R. 380/2001 e s.m. e i. Per quanto riguarda la tipologia del manto sintetico superficiale si è optato anche per la realizzazione di questo stralcio, in continuità quindi con quanto già realizzato, per una pavimentazione colata in opera rispetto ad una posa con incollaggio di pannelli prefabbricati, realizzati in stabilimento. Questa metodologia si caratterizza per: minor costo nella fase realizzativa rispetto al metodo dei pannelli prefabbricati; maggior tenuta temporale delle caratteristiche prestazionali; non necessità di rimuovere la pavimentazione esistente in caso di rifacimento di nuova analoga pavimentazione. Nella porzione di curva dell'anello della pista che versa a Sud si rende necessario uno smantellamento della totalità dello spessore di sottofondo (stabilizzato fine e massicciata) per la presenza di radici d'albero del quale è necessaria l'asportazione in quanto creano pericolosi sollevamenti della superficie della pista (fig. a fianco). Considerata la diversificazione in essere dello stato di fatto, la superficie soggetta ai lavori di ricostruzione è stata suddivisa in tre diverse zone identificate con le sigle T1, T2 e T3, in cui si prevedono 3 tipologie di intervento: Superficie soggetta all'intervento di tipo T1 - Area soggetta allo smantellamento della superficie sintetica deteriorata, la sistemazione del tappetino bituminoso sottostante attraverso una miscela di gomma, inerte e colla nei punti deteriorati presenti a macchia di leopardo, la sistemazione dei bordi perimetrali del tappetino attraverso il diserbo, il taglio per una larghezza di circa 10 cm e profondità pari al suo spessore con successivo riempimento di cls fino alla quota finale del tappetino bituminoso e successiva colata del nuovo manto in gomma. Superficie soggetta all'intervento di tipo T2 - Area soggetta allo smantellamento della superficie sintetica deteriorata, alla rimozione dei cordoli perimetrali esterni in travertino (deteriorati e non), allo scavo di sbancamento in tutta l'altezza della sua sezione (circa 120 cm) della porzione di pista a Sud-Est interessata dalla presenza di radici arboree compresa la demolizione della fondazione dei cordoli asportati. La profondità dello scavo sarà nella misura necessaria e sufficiente per svolgere in maniera agevole e in sicurezza le operazioni di taglio delle radici. Seguiranno il taglio e asportazione delle radici, il reinterro fino alla quota di base della massicciata e la realizzazione della fondazione dei cordoli in travertino (sia quelli in buone condizioni e riutilizzabili che quelli nuovi in sostituzione di quelli deteriorati). Sarà poi ripristinata la sezione originaria della pista in tutte le sue componenti: la realizzazione di una nuova massicciata (30 cm) e dell'intasamento superficiale, strato di binder (5 cm), strato di tappetino bituminoso (3 cm) e successiva colata del nuovo manto in gomma. Superficie soggetta all'intervento di tipo T3 - Area soggetta allo smantellamento della superficie sintetica deteriorata, fresatura del tappetino bituminoso per uno spessore di circa 3 cm, realizzazione del nuovo tappetino bituminoso e successiva colata del nuovo manto in gomma. L'intervento si concluderà poi con la fornitura e posa in opera degli attrezzi e delle attrezzature conformi a quanto stabilito dal R.T.I. IAAF e dalla FIDAL obbligatori per l omologazione (corredo specialistico di completamento infrastrutturale ed altre attrezzature e arredi mobili come previsto nella Circolare Tecnica FIDAL 2013), e necessaria allo svolgimento della disciplina dell atletica leggera Relazione Tecnica Generale 4

6 Documentazione fotografica dello stato dei Luoghi Di seguito si riporta un estratto della documentazione fotografica dello stato dei luoghi: Relazione Tecnica Generale 5

7 Si attesta quindi che per gran parte del suo sviluppo la pavimentazione, risulta non essere ben ancorata al sottofondo bituminoso esistente per cui si può certamente asserire che un intervento cosi detto in gergo tecnico di retopping è da escludere. L'intervento di ripristino, come già anticipato, dovrà configurarsi allora come sostituzione completa di tutta superficie sintetica compresa in questo stralcio funzionale e rifacimento parziale del sottofondo, ma solo nelle zone in cui esso è irrimediabilmente ammalorato. Nelle zone invece in cui il sottofondo bituminoso è in buone condizioni, si interverrà col ripristino delle piccole parti ammalorate distribuite a macchia di leopardo con una miscela di gomma, inerte e colla come già effettuato nel primo stralcio. Si specificano di seguito i riferimenti normativo-prestazionali che dovranno essere garantiti per la corretta esecuzione a regola d arte e piena rispondenza ai requisiti imposti per il collaudo finale delle opere da parte della federazione sportiva competente per settore (F.I.D.A.L.). Riferimenti Normativi I principali riferimenti normativi assunti alla base della fase progettuale e dai quali sono stati estrapolati i parametri di dimensionamento dell impianto, sono: Norme CONI Norme CONI per l Impiantistica Sportiva (approvate dalla G.E. del CONI con deliberazione n. 851 del 15 luglio 1999) con particolare riferimento ai seguenti paragrafi: 7.5 Pavimentazioni: la pavimentazione dello spazio di attività dovrà essere adatta al tipo e livello di pratica sportiva. A tal fine, dovranno essere seguite le indicazioni delle Federazioni sportive interessate; per gli spazi polivalenti si dovrà tenere conto della compatibilità e della prevalenza di utilizzazione. In mancanza di altre indicazioni si dovranno seguire i criteri di scelta indicati nella tabella A. Con riferimento alla tipologia di impianto oggetto di intervento pista di atletica leggera a 6 corsie si riporta nel seguito estratto Tabella A norma CONI. NORME CONI PER L'IMPIANTISTICA SPORTIVA Tabella A - Caratteristiche delle pavimentazioni sportive per le attività a livello d'uso ATTIVITA' SPORTIVA Atletica leggera Lotta-Judo 3 Pesistica Relazione Tecnica Generale 6

8 Livelli d uso: 1. ATTIVITA NON AGONISTICA 2. ATTIVITA AGONISTICA A LIVELLO LOCALE 3. ATTIVITA AGONISTICA A LIVELLO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE TIPI DI PAVIMENTAZIONE SPORTIVA E LORO DESTINAZIONE CODICE DESCRIZIONE Indoor Outdoor terre stabilizzate x x conglomerati bituminosi asfaltati non elastomeri x x 71 elastomeri omogenei x x 72 granuli compatti x x 73 granuli porosi x x 74 multistrati x x.... I materiali che verranno impiegati per il rifacimento della pista di atletica dell impianto in oggetto dovranno quindi rientrare nelle categorie ammesse in tabella. Norme F.I.D.A.L. - I.A.A.F. Circolare Tecnica FIDAL 2013 per la realizzazione degli impianti di atletica leggera - le verifiche dimensionali di quanto esistente e di quanto in progetto, le tipologie dei materiali che verranno utilizzati per la ricostruzione delle pavimentazioni sportive dell impianto Sant'Elena, le procedure di collaudo e omologazione, ecc., dovranno essere rispondenti ai prescritti, tutti, contenuti all interno della suddetta circolare di cui copia integrale si riporta in appendice alla presente. Si ricorda comunque che per tutto quanto non espressamente esplicitato dalla suddetta circolare si deve fare riferimento a quanto contenuto all interno di Track & Field Facilities Manual della IAAF Regolamento Tecnico Internazionale. Norme UNI UNI EN UNI EN ISO ISO UNI SPORT Norma UNI SPORT 9217; Norma UNI SPORT 9316 (appendice); Norma UNI EN per rispondenza generale schede tecniche dei materiali tipo pavimentazioni sportive sintetiche prefabbricate; Norme UNI EN , UNI EN 14808, UNI EN 14809, UNI EN 1969, UNI EN 12616, UNI EN ISO , UNI EN 14836, UNI EN 12230, UNI EN 14810, ISO 7619, ISO 4649 metodi di prova per certificazione prestazionali dei materiali tipo pavimentazioni sportive sintetiche prefabbricate Relazione Tecnica Generale 7

9 Classificazione Rifiuti Catalogo Europeo dei Rifiuti (C.E.R.) di cui all allegato D, parte IV, del D.Lgs n. 152 del Si precisa quale requisito prescrittivo per i materiali che dovranno essere impiegati per la realizzazione delle opere in progetto, che dovrà essere prodotto un certificato che attesti che i medesimi siano classificabili, in ordine alla normativa sopracitata, quali Rifiuto non Pericoloso Specifiche di Capitolato Opere DESCRIZIONE DELL INTERVENTO IN PROGETTO Per la ricostruzione della pista in oggetto, al fine di riportare le caratteristiche prestazionali della stessa in conformità alle prescrizioni di cui alla circolare tecnica FIDAL, è necessario procedere con un rifacimento sostanziale di quanto esistente. Anche in questo caso parte dei lavori può essere ricondotta a categorie di opere edili e stradali in genere, mentre altra parte può essere ricondotta a tipologia di opere specialistiche per impianti sportivi compresa la fornitura delle attrezzature, degli arredi mobili e del corredo specialistico di completamento infrastrutturale. ELENCO OPERE EDILI E STRADALI Per l esecuzione dell intervento di rifacimento a nuovo dovranno essere eseguite le seguenti opere riferibili a categorie di opere edili e stradali: 1. Asportazione del manto sportivo in gomma esistente con taglio in pezzi accettabili dalle discariche per rifiuti speciali massimo cm. (120x120), accatastamento in pigne da kg. 1000/1500, carico e trasporto per smaltimento in discarica autorizzata secondo le normative vigenti per una superficie complessiva di pavimentazione esistente pari a 2568 mq; 2. Rimozione di alcuni cordoli in marmo (dim. 5X12X100 cm) che si presentano deteriorati e di quelli non allineati in quota. Rimozione dei cordoli di bordatura nella zona indicata con la sigla T2 (da ri-allocare successivamente alla lavorazione descritta più avanti) per una quantità di 26 pezzi, accatastamento fuori dalla zona interessata al rifacimento di quelli da ricollocare, eliminazione di tutte le targhette. Pulizia della restante cordolatura esistente e della cabaletta a fessura esistente e trattamento di diserbo del perimetro. 3. Fresatura per una profondità di cm. 3 del sottofondo bituminoso deteriorato nell'area indicata con la sigla T3 per una superficie di 597 mq, carico e il trasporto in discarica. 4. Demolizione dello strato bituminoso esistente (binder e tappetino) e del muretto di fondazione dei cordoli in travertino con successivo scavo di sbancamento in tutta l'altezza della sua sezione della porzione di pista a Sud-Est interessata dalla presenza di radici arboree indicata con la sigla T2 nelle misure indicate negli elaborati grafici, eseguito con mezzo meccanico. La profondità media dello scavo sarà di circa 120 cm o comunque nella misura necessaria e sufficiente per svolgere in maniera agevole e in sicurezza le operazioni di taglio delle radici. Taglio e asportazione delle radici. Superficie interessata all'intervento: 195 mq. 5. Traslazione della fossa di caduta dei salti in estensione dalla posizione attuale in direzione Nord-Est lungo l'asse della pedana di rincorsa per una lunghezza di 2,30 metri. Le dimensioni totali della fossa rimarranno inalterate (4X10m). Questa operazione avverrà attraverso le seguenti operazioni: svuotamento della fossa dallo strato di sabbia presente; Demolizione del cordolino con rivestimento in gomma antinfortunistico nel lato corto perimetrale in prossimità dell'anello della pista e del muretto di contenimento della fossa costituente il lato in prossimità degli assi di battuta. Scavo della parte attualmente rivestita con manto sintetico in prossimità degli assi di battuta, per una profondità totale di circa 1,40 metri e per una superficie totale di 14 mq e contestuale demolizione del muretto di contenimento del lato corto della fossa di caduta nella stessa parte. la realizzazione di un muretto di contenimento in cls a contorno della parte scavata e a chiusura della parte che risulterà in eccedenza dopo la traslazione (nuovo lato corto in prossimità della pista); Posa in opera di cordolino in cemento a lati lisci e paralleli delle dimensioni di 5X20X100 cm nella sommità dei nuovi muretti di contenimento realizzato Relazione Tecnica Generale 8

10 il tecnico: dott. Ing. Danilo Pala Riempimento della parte che risulta in eccedenza (precedentemente svuotata dello strato di sabbia) con massicciata e intasamento superficiale per un'altezza di circa 40 cm, realizzazione dello strato di binder per uno spessore di 5 cm, tappetino bituminoso per circa 3 cm e colata finale del nuovo manto sintetico; rivestimento del cordolo perimetrale con protezioni antinfortunistiche in gomma. riempimento della nuova fossa risultante per metà della sua altezza con ghiaia e per l'altra metà con sabbia fine di fiume; 6. Sistemazione e livellamento del fondo degli scavi indicati con T2 fino alla quota base della massicciata delle sezioni limitrofe non interessate allo scavo, con costipazione, sua rullatura e profilatura. 7. Realizzazione, in corrispondenza delle aree indicate con T2, di nuovo muretto/ fondazione sul perimetro esterno con funzione di contenimento della massicciata, dello strato di binder e del tappetino bituminoso e di appoggio dei cordoli in travertino precedentemente rimossi per una lunghezza di 26 metri. 8. Esecuzione, nelle aree indicate con T2, di massicciata formata da ghiaia in natura o materiale inerte spaccato, di cava, di media granulometria, compreso livellamento secondo le quote progettuali ed idonee rullature. Spessore medio della massicciata: cm Esecuzione, nelle aree indicate con T2, di intasamento superficiale della massicciata (stabilizzato fine) mediante materiale inerte stabilizzato a granulometria fine, per uno spessore medio di cm 5, compreso livellamento secondo le quote progettuali ed idonee rullature. 10. Riposizionamento dei cordoli in travertino precedentemente rimossi e ripuliti per una quantità di 26 pezzi nella zona interessata allo scavo T2. Fornitura e posa di cordoli mancanti e sostituzione di quelli deteriorati con nuovi per una quantità di 10 pezzi nella restante porzione dell'anello anello di pista. 11. Esecuzione, nelle aree indicate con T2, di sottomanto costituito da uno strato in conglomerato bituminoso a caldo, binder, pezzatura circa mm 0/20, dello spessore variabile max cm 5, posto in opera con vibrofinitrice, compresa la formazione delle pendenze secondo le quote progettuali ed idonee rullature, il tutto conforme alle tolleranze planimetriche prescritte dal vigente regolamento F.I.D.A.L., per consentire la successiva omologazione dell'impianto. Superficie complessiva pari a 195 mq. 12. Formazione nelle aree indicate con T2 e T3 secondo pendenze ma perfettamente planare di tappetino, in sostituzione di quello precedentemente asportato, di conglomerato bituminoso a massa molto fine (pietrischetto bitumato a caldo, pezzatura circa mm 0/6), steso a caldo, costipato e rullato con rullo di adeguato peso, spessore cm. 3, pulizia del sottofondo ed emulsione di ancoraggio finito al piano dei cordoli, compresa la formazione delle pendenze secondo le quote progettuali, il tutto conforme alle tolleranze planimetriche prescritte dal vigente regolamento F.I.D.A.L., per consentire la successiva omologazione dell'impianto per una superficie complessiva pari a 792 mq. 13. Realizzazione pedana per il LANCIO DEL PESO nell'area antistante gli spogliatoi come indicato negli elaborati grafici attraverso lo scavo di sbancamento alla profondità di cm 25, la stesura di cm 15 di ghiaione, il getto di cls debitamente armato per uno spessore di cm 10 debitamente fratazzato, la fornitura e posa in opera di cerchio di ferro sezionato mm 6x70 con diametro interno di m 2,135, opportunamente verniciato. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera completa per la specifica disciplina sportiva. Il centro delle pedane sarà provvisto di opportuno scarico per le acque piovane. 14. La sistemazione dei bordi perimetrali del tappetino bituminoso in adiacenza dei cordoli in travertino nelle arre indicate con T1 attraverso il diserbo, il taglio per una larghezza di circa 10 cm e profondità pari al suo spessore con successivo riempimento di cls fino alla sua quota finale. 15. Realizzazione di una fascia di rispetto libera da ingombri e ostacoli permanenti e della larghezza minima di mt.1,50, da garantire lungo tutto il perimetro interno e esterno dell anello di atletica leggera. La fascia di rispetto esterna, costituita da terreno vegetale riportato alla stessa quota della pavimentazione sintetica della pista anulare ma con leggera pendenza verso l esterno, sarà realizzata attraverso le seguenti lavorazioni: Riempimento con terreno vegetale proveniente da altra cava del dislivello presente nella curva dell'anello sul fronte Sud-Est tra la quota del cordolo esterno e l'attuale fascia perimetrale esterna; livellamento delle asperità superficiali della fascia perimetrale esterna esistente per una larghezza di 1,50 mt in corrispondenza dei due rettilinei dell'anello e di porzione della curva sul fronte degli spogliatoi. 16. La sistemazione del tappetino bituminoso sottostante nelle aree T1 attraverso il rattoppo con una miscela di gomma, inerte (risetta o risino) e colla nei punti deteriorati presenti distribuiti a macchia di leopardo a cui segue la lisciatura superficiale con l'ausilio di detergente sgrassante di tipo comune diluito nell'acqua (vedi fig. sotto) Relazione Tecnica Generale 9

11 17. Demolizione della gabbia metallica (non più a norma) di protezione del lancio del disco e del martello, compresa la rimozione della pedana circolare in cemento dei lanci e dei plinti di ancoraggio dei riti metallici della gabbia. 18. Realizzazione della nuova pedana per il LANCIO DEL DISCO E DEL MARTELLO all'interno della nuova gabbia di protezione nell'area precedentemente occupata dalla vecchia gabbia ma con una posizione più prossima all'anello di pista come indicato negli elaborati grafici. La pedana sarà realizzata attraverso lo scavo di sbancamento alla profondità di cm 25, la stesura di cm 15 di ghiaione, il getto di cls debitamente armato per uno spessore di cm 10 debitamente fratazzato, la fornitura e posa in opera di cerchio di ferro sezionato mm 6x70 con diametro interno di m 2,50, opportunamente verniciato. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera completa per la specifica disciplina sportiva. Il centro delle pedane sarà provvisto di opportuno scarico per le acque piovane. ELENCO OPERE SPECIALISTICHE : Per l esecuzione dell intervento di rifacimento a nuovo dovranno essere eseguite le seguenti opere riferibili a categorie di opere riferibili a categoria specialistica: 19. Esecuzione di pavimentazione superiore sintetica drenante a finitura spruzzata, manto colato in sito, bicolore nello spessore, composta da: -Strato di base realizzato a freddo per colata di impasto di granuli di gomma (EPDM) di colore nero, a curva granulometrica predeterminata e legante poliuretanico mono - componente, confezionato in apposita miscelatrice automatica e posto in opera con speciale macchina lisciatrice, con giunti longitudinali realizzati con la tecnica di "fresco su fresco", previa mano di primer poliuretanico per l'ancoraggio al sottofondo bituminoso, data a spruzzo o a rullo in ragione di 0,15 Kg/mq. -Strato superficiale di usura di colore rosso, antiriflesso, ottima resistenza alle scarpe chiodate, eseguito mediante spruzzatura con speciale macchina spruzzatrice, di una mescola di resine poliuretanica colorata nella massa e granuli di termo - polimero (EPDM) di colore rosso di adeguata granulometria, in ragione di kg. 2/mq. di mescola, ad alta resistenza ai raggi u.v., agli agenti atmosferici ed all'azione meccanica delle scarpette chiodate, antisdrucciolo e antiriflesso. Il tutto realizzato negli spessori totali di mm.13 per la pista e per le pedane, avente caratteristiche fisico - meccaniche secondo Regolamenti tecnici FIDAL/IAAF per l'omologazione e la certificazione dei manti superiori sintetici per Atletica Leggera. Superficie complessiva pari a 2568 mq. 20. Fornitura e posa in opera di cordolatura regolamentare in alluminio fissa e/o amovibile, modello C7,per uno sviluppo lineare pari a circa 400 metri; 21. Fornitura e posa in opera di targhette segnaletiche in alluminio per l omologazione della pista; 22. Formazione della segnaletica della pista in tutto il suo complesso eseguita con speciale vernice di colore bianco e segnaletica in vari colori per settori staffette, ostacoli, numerazione corsie, ecc.; il tutto eseguito a perfetta regola d arte secondo la normativa F.I.D.A.L. e R.T.I.; Il manto dovrà possedere le seguenti caratteristiche tecniche: Durezza: 50+5 SHORE A (DIN53505 ISO 7619); Resistenza all abrasione: formaldeide da amianto; 220 mmc (DIN53516 carico 5N); dovrà essere esente da alogeni, cadmio, Reazione al fuoco: Classe 1(D.M G.U CSE-RF2/75A RF3/77); Effetto bruciatura sigarette: (DIN 51961) nessun effetto permanente; Relazione Tecnica Generale 10

12 Solidità alla luce: Rimbalzo della palla: grado 6 (ISO 105-B02); (DIN18032/2)>95%; Assorbimento energia (UNI EN 14808): 35-50%; Deformazione verticale (UNI EN 14809): =< 3; allungamento a rottura (UNI EN 12239): 170%; Carico di rottura (UNI EN 12230): 0,60 MPa; Il materiale dovrà inoltre avere un a certificazione che lo definisca come Rifiuto non pericoloso. ELENCO FORNITURE IN OPERA A completamento dell'intervento saranno fornite le seguenti attrezzature e arredi fissi posati in opera necessari per l'omologazione dell'impianto di atletica leggera: - Corredo specialistico di completamento infrastrutturale Fornitura e posa in opera di assi di battuta completi per pedane salti in estensione e conformi al R.T.I. IAAF (quantità come prevista dalla tipologia progettuale della pedana) Ostacolo fisso telescopico per riviera percorso siepi conforme a R.T.I. IAAF - Attrezzature ed arredi mobili 1. Fornitura e installazione della gabbia di protezione disco/martello conforme al R.T.I. IAAF o conforme alla deroga approvata dal C. F. con Delibera n 4 del e di tutti gli accessori necessari per l'installazione, compresa la realizzazione dei plinti per l'ancoraggio dei ritti della gabbia e fissaggio degli stessi alle piastre di base. 2. Zona di caduta per salto con l asta, completa di protezione binari (obbligatorie) e appendici anteriori (obbligatorie), completa di pedana di supporto, materassina salva chiodi e telo antipioggia e di dimensioni consone agli spazi di posizionamento previsti da progetto, oltre che al livello dell impianto, per un altezza minima complessiva fuori piano di cm Ritti di precisione salto in alto: (n 1 coppia) Le specifiche dei prodotti e le relative quantità, sono dettagliatamente riportati nell elenco prezzi e nel computo estimativo di progetto. Tutte le attrezzature e gli attrezzi, dovranno essere conformi a quanto stabilito dal R.T.I. IAAF e dalla FIDAL Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici parametri di progetto e specifiche prestazionali Specifiche di intervento riferimento alla Circolare Tecnica FIDAL 2013 In generale, per le opere in progetto in questo primo stralcio, dovranno essere rispettati tutti i requisiti imposti dalla Circolare Tecnica FIDAL 2013 per la realizzazione degli impianti sportivi destinati all atletica leggera. In particolare: Per la porzione di pista di atletica interessata all'intervento, dato per assunto che in base ai rilievi eseguiti sull esistente, risultano soddisfatti i requisiti generali e geometrici di cui al capitolo V Requisiti Tecnici delle piste di atletica leggera - della Circolare Tecnica FIDAL 2013 al punto 5.2, l intervento da eseguirsi mediante posa di nuova pavimentazione in Relazione Tecnica Generale 11

13 materiale sintetico semidrenante colato in opera dovrà garantire il rispetto dei requisiti di cui al capitolo V, punto 5.3 (principali requisiti di carattere fisico delle superfici sintetiche), della medesima circolare. Dovranno quindi, nel dettaglio, essere garantite le seguenti caratteristiche dettate in essa: Permeabilità: la superficie sintetica potrà essere di tipo permeabile o impermeabile. La permeabilità del rivestimento dipende sia dalle caratteristiche strutturali del materiale (granulometria degli inerti e percentuale di legante), sia dalla permeabilità del sottofondo e dal tipo di posa in opera. Nel caso specifico in esame il materiale di nuova posa dovrà essere testato e garantito come impermeabile Resistenza alla trazione ed allungamento percentuale a rottura: la resistenza alla trazione è il quoziente risultante tra il valore della forza massima, misurata prima o durante la rottura, e la sezione iniziale trasversale del provino. L allungamento percentuale è la variazione di lunghezza, riferita alla lunghezza iniziale misurata, che si ha in corrispondenza della massima resistenza a trazione. La prova di resistenza è anche utile per confrontare i valori di resistenza e di elasticità posseduti dal manto prima e dopo una prova di invecchiamento artificiale e per valutarne quindi il decadimento. Per i materiali non porosi è richiesta una resistenza a trazione minima di 0,5 MPa, per quelli porosi di 0,4 Mpa. Per tutti i materiali è richiesto che l allungamento percentuale a rottura sia almeno del 40% Resistenza allo scivolamento: è l indice delle forze di attrito che si sviluppano tra la scarpa e il pavimento o tra l attrezzo sportivo e il pavimento. Il valore del coefficiente d attrito non deve essere minore di 0.5 su superficie bagnata Macrorugosità superficiale: è una caratteristica della superficie del rivestimento sintetico. Concorre a migliorare l attrito superficiale della pavimentazione, soprattutto quando questa è bagnata Riduzione della Forza (KA): l interazione dinamica tra l atleta e la superficie condiziona la prestazione e la sicurezza dell atleta stesso. Perciò è fondamentale la capacità della superficie di assorbire energia. Il valore di Riduzione della Forza deve essere compreso tra il 35% ed il 50%, con temperature della superficie sintetica comprese tra i 10 C e i 40 C Deformazione Verticale: anche in questo requisito di carattere fisico, l interazione dinamica tra l atleta e la superficie condiziona la prestazione e la sicurezza dell atleta. E quindi fondamentale la capacità della superficie di deformarsi sotto l azione dell atleta. Una eccesiva deformazione della superficie sintetica può minare l integrità dell atleta a causa dell instabilità dell appoggio, mentre l indeformabilità della superficie sintetica può causare danni all atleta in virtù di un impatto eccessivo. La Deformazione Verticale dovrà essere compresa tra valori di 0,6 mm e 2,2 mm, con temperature della superficie sintetica comprese tra i 10 C e i 40 C. La soluzione tecnica migliore da adottare, viste le pessime condizioni attuali del manto superficiale gia accennate nella descrizione della tipologia d'intervento, è quella di realizzare un intervento di smantellamento dell'esistente superficie sintetica, fresatura dello strato bituminoso sottostante per uno spessore idoneo nelle aree in cui è necessario, successivo colaggio di nuovo manto bituminoso a ripristinare lo spessore fresato e posa di un nuovo manto sintetico. La soluzione tecnica individuata garantirà inoltre tutti i requisiti di cui all appendice alla Circolare Tecnica FIDAL 2013 Per la realizzazione della nuova pavimentazione dovranno essere rispettate le prescrizioni in ordine alla formazione del sottofondo e le prescrizioni prestazionali che dovranno essere garantite dal nuovo manto superficiale che verrà realizzato. Per la formazione del sottofondo asfaltico che dovrà avere uno spessore pari a quello precedentemente asportato dovranno essere rispettate le prescrizioni come di seguito identificate. ISTRUZIONI PER LA PREPARAZIONE DEI PIANI DI POSA SU BASE ASFALTICA La stesura del manto di usura in conglomerato bituminoso chiuso (tappetino) dello spessore finito uguale a cm. 3 sarà rullato secondo pendenze. La miscela degli inerti dovrà presentare una curvatura granulometrica ad andamento compreso fra i seguenti limiti: Relazione Tecnica Generale 12

14 Il tenore di bitume dovrà essere compreso tra il 4,5% e il 6% riferito al peso totale degli aggregati asciutti e tale da conferire i valori di stabilità e rigidezza Marshall di seguito riportati: La stabilità Marshall (ASTN D/1559), eseguita a 60 C su provini costipati con 75 colpi di maglio per faccia, dovrà essere di almeno kg. Inoltre il valore della rigidezza Marshall dovrà essere in ogni caso superiore a 350. La percentuale dei vuoti residui nei provini Marshall deve essere compresa fra il 2% e il 5%. La temperatura degli aggregati all atto della mescolazione, dovrà essere compresa fra 150 e 170 C, mentre quella del legame (bitume) dovrà essere compresa fra 150 e 180 C salvo diverse disposizioni della Direzione Lavori. La temperatura dei conglomerati all atto della stesura, controllata immediatamente dietro la finitrice, dovrà risultare in ogni momento non inferiore ai 140 C. Requisiti richiesti dal conglomerato: Resistenza meccanica elevatissima, capacità di sopportare senza deformazioni permanenti le sollecitazioni a cui verrà soggetta, sufficiente flessibilità per poter seguire sotto carico qualunque assestamento eventuale del sottofondo anche a lunga scadenza. Grande compattezza; il volume dei vuoti a rullatura terminata, dovrà essere compreso tra il 3% e il 6%. Impermeabilità praticamente totale; il coefficiente di permeabilità misurato su due provini Marshall in permeametro a carico costante di cm.50 d acqua, non dovrà essere inferiore a 10./.6 cm./sec. Controllo requisiti di accettazione: L impianto dovrà garantire uniformità di produzione ed essere in grado di realizzare miscele del tutto rispondenti a quelle in progetto. Il tempo di mescolazione sarà stabilito in funzione delle caratteristiche dell impianto e dell effettiva temperatura raggiunta dai componenti la miscela in misura tale da permettere un completo ed uniforme rivestimento degli inerti con il legante. Nella stesura si dovrà porre la massima cura alla formazione dei giunti longitudinali preferibilmente ottenuti mediante spalmatura con emulsione bituminosa per assicurare la saldatura della striscia successiva. La compattazione o rullatura, sarà realizzata a mezzo di rulli gommati o vibranti-gommati con l ausilio di rulli a tandem a ruote metalliche da 4./.10 tonnellate, tali da assicurare il raggiungimento delle massime densità ottenibili, nonchè di una perfetta planarità. La superficie dovrà presentarsi priva di ondulazioni; un asta rettilinea lunga m.4 posta sulla superficie pavimentata, dovrà aderirvi con uniformità. Solo su qualche punto sarà tollerato uno scostamento del regolo in altezza non superiore a mm.3. Impiegando invece un regolo di m.1, lo scostamento tollerato, non dovrà superare mm.1. E sempre ancora consigliabile, prima della posa dei manti, procedere ad un innaffiamento di tutta la superficie in modo da poter controllare sia il buon deflusso, nonchè quelle leggere imperfezioni che danneggerebbero la buona riuscita dell impianto se non fossero corrette prima della posa dei manti. CARATTERISTICHE DELLA NUOVA PAVIMENTAZIONE SINTETICA Successivamente alla realizzazione del nuovo sottofondo si dovrà quindi procedere alla posa in opera di nuova pavimentazione sintetica semidrenante, colata in opera, che dovrà rispettare tutti i requisiti richiesti e imposti dalla Circolare Tecnica FIDAL 2009 in particolare dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni: Punto Spessore; Punto Riduzione della Forza (KA) Punto Deformazione Verticale. Il manto superiore sintetico dovrà essere di tipo granulare poroso con granuli di gomma EPDM, semidrenante, colato in sito, bicolore nello spessore, composto da: Relazione Tecnica Generale 13

15 - Strato di base realizzato a freddo per colata di impasto di granuli di gomma (EPDM) di colore nero, a curva granulometrica predeterminata e legante poliuretanico monocomponente, confezionato in apposita miscelatrice automatica e posto in opera con speciale macchina lisciatrice, con giunti longitudinali realizzati con la tecnica di "fresco su fresco", previa mano di primer poliuretanico per l'ancoraggio al sottofondo bituminoso, data a spruzzo o a rullo. - Strato superficiale di usura di colore rosso, eseguito mediante spruzzatura con speciale macchina spruzzatrice, di una mescola di resine poliuretanica colorata nella massa e granuli di termopolimero (EPDM) di colore rosso di adeguata granulometria, in ragione di kg. 2/mq. di mescola, ad alta resistenza ai raggi u.v., agli agenti atmosferici ed all'azione meccanica delle scarpette chiodate, antisdrucciolo e antiriflesso. Il tutto realizzato negli spessori totali di mm.13 per la pista e per le pedane, avente caratteristiche fisico-meccaniche secondo Regolamenti tecnici FIDAL per l'omologazione e la certificazione dei manti superiori sintetici per Atletica Leggera. I requisiti di carattere fisico del manto (tipologia GRANULARE POROSO) sono controllati secondo quanto stabilito dal Track & Field Facilities Manual della IAAF; i campioni del manto da inviare ad un laboratorio Prove Materie Plastiche riconosciuto dalla FIDAL o dalla IAAF, devono avere i requisiti di carattere fisico previsti dall' ultima circolare tecnica FIDAL La superficie dovrà avere quindi le seguenti Caratteristice Tecniche: Resistenza a trazione (UNI 7032): minimo 0.4MPa Allungamento percentuale a rottura (UNI 9547): minimo 40% Resistenza allo scivolamento (DIN ): >=0.5 Assorbimento di energia (IAAF) : 35-50% Deformazione verticale (IAAF) : mm Il prodotto da utilizzare dovrà essere lo stesso col quale è stata realizzata la porzione di anello di pista nel primo stralcio ed è commercializzato con la sigla Eurogum/D ; questo per garantire l'uniformità completa di tutta la superficie gommata per evitare eventuali differenze di prestazioni della stessa. CARATTERISTICHE DELLA SEGNALETICA La realizzazione della segnaletica orizzontale dovrà seguire le seguenti indicazioni F.I.D.A.L. e I.A.A.F Relazione Tecnica Generale 14

16 Relazione Tecnica Generale 15

17 Per tutti quelli che saranno gli accessori tecnici di corredo (cordonatura perimetrale in alluminio tipo C7, segnatura delle 6 corsie della pista, targhette segnaletiche, ecc.), agli interventi di rifacimento o ricostruzione della pavimentazione sportiva della pista di atletica dell impianto sportivo in oggetto, dovranno essere forniti e posati in opera per il completamento a regola d arte delle opere dovranno essere rispettate tutte le prescrizioni tecniche contenute all interno del capitolo 6 della Circolare Tecnica FIDAL 2013 e nelle linee guida internazionali IAAF. Ai sensi dei disposti di cui a capitolo II e III della Circolare Tecnica FIDAL 2013, l ente appaltante dovrà provvedere a proprie spese a far eseguire da tecnici incaricati dalla FIDAL sopralluoghi in corso d opera e collaudo finale per omologazione impianto. Trattandosi di tipologia di impianto B (impianti completi outdoor ad anello mt. 400,00 a 4 e 6 corsie), dovrà essere corrisposta un tassa di collaudo pari a 7500,00 + IVA. Per le visite di cantiere dovranno essere eseguite n. 3 controlli in corso d opera (come consigliato dalla stessa circolare tecnica punto 2.2.1): 1 visita di controllo (gratuita) da effettuarsi al completamento delle cordonature e delle opere di contenimento pedane comunque prima della realizzazione dei sottofondi; 2 visita di controllo (costo 800,00 + IVA), da effettuarsi al completamento dei nuovi sottofondi e delle opere di preparazione delle superfici su cui è previsto intervento; 3 visita di controllo (costo 800,00 + IVA), da effettuarsi durante le operazioni di posa del manto sportivo. Per quanto sopra specificato, e per completezza documentale, si riporta in allegato alla presente copia completa della Circolare Tecnica FIDAL Tutte le opere dovranno essere eseguite a regola d arte nel rispetto di tutte le prescrizioni di norma vigente ( parametri C.O.N.I. e F.I.D.A.L.- I.A.A.F.) ai fini dell'omologazione dell impianto. Per il quadro economico complessivo di spesa con stima dettagliata dei costi sviluppata sulla base del Prezziario Opere Regione Sardegna vigente all atto di redazione della presente (voci di prezziario utilizzata per opere generiche riferibili alle categorie di opere edili e stradali), e sviluppata sulla base di analisi prezzi desunte da indagini di mercato (prevalentemente utilizzate per le prevalenti opere specialistiche di intervento), si rimanda ai specifici allegati di progetto. Dolianova, lì... il progettista Relazione Tecnica Generale 16

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