Componenti tecnologiche e tecniche di posa innovative

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1 innovative PROGETTO RETE A BANDA ULTRALARGA FTTH innovative... i pag. i

2 Componenti tecnologiche e A. Scavo in minitrincea 5 C. Saggio di scavo virtuale D. Scavo tradizionale E. Scavo no-dig Ripristini stradali Opere civili nuove infrastrutture A. Tubazioni B. Pozzetti C. Armadi stradali D. Infrastrutture per il transito su ponti, sottopassi e viadotti Opere civili sottoequipaggiamenti A. Minitubi B. Posa dei minitubi Opere civili infrastrutture esistenti A. Infrastrutture della rete elettrica A.1 Infrastrutture interrate A.2 Infrastrutture aeree B. Infrastrutture comunali B.1 Illuminazione pubblica interrata B.2 Tubazioni di operatori di telecomunicazioni C. Posa dei cavi C.1 Piano di posa C.2 Tecnica della fibra soffiata C.3 Posa aerea Indice dei capitoli e dei paragrafi GENERALITÀ... 4 innovative Indice delle figure pag. ii

3 Figura 1 Minitrincea georadar e fresatrice... 5 Figura 2 Minitrincea fasi lavorative e caratteristiche estetiche finali... 7 Figura 3 tipologie di canalizzazioni Figura 4 Fasi di lavorazione di un no-dig Figura 5 - Strutture multiple di minitubi Figura 6 Pozzetto 125x80: manufatti Figura 7 Pozzetto 125x80: chiusini Figura 8 Infrastrutture per attraversamento di ponti/viadotti Figura 9 Esempio di sottoequipaggiamento di un fodero Figura 10 - Esempio di dispositivo di tiro dei minitubi Figura 11 - Esempio di posa su palificata Indice delle tabelle Tabella 1 Norma UNI EN 124: carichi in funzione delle aree Tabella 2 - Norma di riferimento dei minitubi pag. iii

4 Generalità Per la realizzazione della futura rete a Larga Banda è necessario indirizzarsi verso tecniche di scavo completamente nuove, utilizzando sistemi a basso impatto ambientale e rapidi nella esecuzione delle opere. La completa realizzazione della infrastruttura deve interessare il civico davanti cui si opera per meno di una giornata, in modo da ridurre al minimo il disagio alla popolazione residente e alle attività commerciale. Deve essere superato il concetto di cantiere che rimane aperto per giorni e che provoca intralcio alla circolazione dei veicoli. Lungo il tracciato degli scavi viene accertata la presenza di sottoservizi esistenti e la natura del terreno, tramite verifiche preventive presso gli Enti proprietari dei luoghi, indagini e saggi del sottosuolo con tecniche di analisi non invasive. I mezzi utilizzati per le lavorazioni sono tali da non danneggiare, né durante il trasporto né durante l esecuzione delle opere, tutto il corpo stradale. Indipendentemente dalla tecnica utilizzata, si assicurerà sempre il transito pedonale e veicolare e l accesso alle proprietà private. pag. 4

5 A. Scavo in minitrincea La tecnica della minitrincea viene utilizzata soprattutto nelle strade pubbliche, lungo piste ciclabili o marciapiedi; tale tecnica permette l eliminazione dei tempi di attesa tra scavo, posa dei tubi e riempimento della trincea (tecnica tradizionale), fornendo inoltre una minima invasività dello scavo nella struttura del sottofondo stradale esistente che viene intaccata in misura minima senza comunque minarne le caratteristiche di durata e resistenza. I vantaggi rispetto all utilizzo di tecniche di scavo tradizionale sono la rapidità di esecuzione, il minor costo dell opera, la significativa riduzione dell impatto ambientale producendo quantità estremamente ridotte di materiale di risulta da trasportare a discarica ed il limitato intralcio al traffico veicolare. Per minitrincea si intende uno scavo di larghezza compresa tra 10 e 15 cm circa e profondità compresa tra i 30 e i 45 cm, da realizzare con opportune macchine fresatrici composite che permettano la contemporanea realizzazione dello scavo, la pulitura del solco, la posa dei tubi previsti ed il successivo riempimento della trincea. La fase di scavo deve essere preceduta da opportune indagini georadar al fine di minimizzare il rischio di interferenza con altri sottoservizi e valutare la stratigrafia del terreno. Figura 1 Minitrincea georadar e fresatrice Il riempimento deve essere realizzato con impasto di malta cementizia (additivata con ossido di ferro) e aerante fino all estradosso; tale impasto assume un elevato grado di liquidità consentendo di riempire agevolmente tutti gli spazi esistenti nella realizzazione della tubazione così da effettuare un unico blocco che contiene il cavidotto realizzato senza anfratti e bolle d aria. La malta cementizia, inoltre, avrà una composizione tale da permettere il ripristino provvisorio del manto stradale. Trascorso un tempo sufficiente di maturazione della malta cementizia, minimo 20 giorni, si potrà effettuare il ripristino del tappetino bituminoso con soluzione a base acida di catrame analogo al manto di usura esistente. La determinazione della corretta sede di posa viene valutata in base alla presenza di sottoservizi, alla loro posizione (definita dalle documentazioni cartografiche disponibili presso gli Enti proprietari della strada o dei servizi) e da indagini georadar. pag. 5

6 Non sono consentiti bruschi cambi di direzione dei percorsi e le tratte dovranno essere parallele all asse stradale; ove questi siano richiesti dovranno essere effettuati tramite tagli angolati, tali da consentire il rispetto del minimo raggio di curvatura della tubazione. Lungo il percorso degli scavi si ricorrererà, ove necessario, a saggi del terreno per accertare il tipo di sottofondo esistente o per verificare ulteriormente la presenza di eventuali ostacoli. Nei casi in cui la minitrincea venga realizzata sul lato di una carreggiata priva di marciapiede o cordolo, lo scavo sarà effettuato normalmente alla distanza minima di 1 m circa dal bordo strada (possibilmente in corrispondenza della linea bianca) e, solamente in casi particolari, a filo asfalto. pag. 6

7 Figura 2 Minitrincea fasi lavorative e caratteristiche estetiche finali pag. 7

8 B. Scavo in minitrincea ONE DAY DIG ENEL Open Fiber utilizzerà la variante tecnica della minitrincea denominata ONE DAY DIG che permette di aprire e chiudere il cantiere di scavo nella stessa giornata di lavorazione. Lo scavo di larghezza ridotta permette di alloggiare fino a 15 minitubi (pari a circa 3000 fibre), la malta monocomponente garantisce la protezione contro lo schiacciamento dell infrastruttura ottica, il tappo elastico compensa le dilatazioni termiche dell asfalto, eliminando le fessurazioni tipiche che si osservano tra asfalti vecchi e nuovi. Il tutto, oltre ad evitare i costosi tappetini, riduce i tempi di installazione ed i costi complessivi. Di seguito i vantaggi studiati: 1. Realizzazione dello scavo ad una unica profondità di 40 cm, sufficiente a salvaguardare l infrastruttura ottica evitando la maggioranza di sottoservizi (da 0 a 50 cm le norme non prevedono vi siano vincoli, UNI CEI 70030). 2. Unica larghezza di scavo pari a 10 cm, sufficiente per le dimensioni delle infrastrutture ottiche oggi utilizzate. 3. Protezione dell infrastruttura con malta monocomponente a ritiro nullo fino a 5 cm dal filo strada. 4. Riempimento dello scavo fino a filo strada con bitume modificato additivato con inerte, cioè con un materiale avente caratteristiche di elasticità e resistenza simili all asfalto, eliminando il concetto del tappetino. 5. Disporre la minitrincea sul margine laterale esterno della corsia di marcia (in corrispondenza della linea di delimitazione della stessa), risulta essere la posizione ottimale. Tutte le operazioni suddette possono essere realizzate nella stessa giornata. 1 DAY DIG Verrà eseguito un sistema di realizzazione di infrastrutture interrate a basso impatto ambientale che realizza gli obiettivi sopra elencati, con una tecnica brevettata chiamata minitrincea 1DD 2.0. Nella figura seguente lo schematico di scavo e un esempio di realizzazione. pag. 8

9 Tale soluzione consente di realizzare uno scavo in ambito urbano tra 150 e 250 metri al giorno senza ulteriori azioni in tempi successivi. Come sopra indicato, la fase di scavo deve essere preceduta da opportune indagini georadar al fine di minimizzare il rischio di interferenza con altri sottoservizi e valutare la stratigrafia del terreno. Il georadar è un sistema assolutamente innovativo in quanto, a differenza dei sistemi esistenti: Restituisce risultati in tempo reale e facilmente comprensibili anche da operatori che non abbiano competenze di tipo geologico, grazie ad un algoritmo di elaborazione appositamente sviluppato, che semplifica notevolmente l interpretazione dei dati; Effettua una scansione 3D dell area di interesse con una sola passata; Non richiedendo post elaborazione permette quindi un indagine contemporanea allo scavo. In particolare, il Georadar utilizzato, permette l analisi in tempo reale e in tre dimensioni del volume sotteso al Georadar, con una profondità massima di scansione di 4 metri. Ciò permette di rilevare ed analizzare qualsiasi sottoservizio tipico dei contesti urbani (acquedotti, fognature, reti di distribuzione gas ed energia, reti di teleriscaldamento). L hardware utilizzato è costituito da un array con elevato numero di antenne a doppia polarizzazione e doppia frequenza (200MHz - 600MHz), che consente di discriminare in modo contemporaneo sottoservizi trasversali e longitudinali anche molto vicini tra loro (5 cm). Il cuore del sistema è l algoritmo di migrazione, che riceve i dati pre-processati, migra i dati e calcola l indice matematico di correlazione, detto semblance, a seconda delle differenti velocità di propagazione del segnale nel sottosuolo. Tale modalità consente all operatore, anche non esperto, di poter avere una visione estremamente semplice e nitida dei risultati prodotti dall elaborazione software e di conseguenza una più chiara individuazione delle criticità infrastrutturali individuate sul percorso, grazie alla presenza di macchie colorate (semblance) che identificano la presenza del sottoservizio, e non più iperboli che al contrario richiedono competenze altamente specifiche e tempi di acquisizione/elaborazione molto più lunghi. pag. 9

10 Grazie ad una connessione di rete wireless durante la fase di acquisizione, o la memorizzazione in cache delle mappe in cui si effettua l analisi, unitamente all utilizzo di un GPS differenziale con adeguata precisione, il sistema offre una modalità di visualizzazione dei dati elaborati molto intuitiva. Il sistema, infatti, visualizza in tempo reale sul display una vista dall alto su mappa satellitare (ad esempio Google Earth) in cui sono posizionati il tracciato GPS del percorso e i relativi sotto-servizi identificati dall analisi interpretativa real-time del software S-GPR. La possibilità di visualizzare, tramite Google Earth, la vista dall alto della planimetria dell indagine effettuata, e di navigare, tramite l applicazione Google Street View, lungo le strade in cui è stata effettuata l indagine, evidenziando in realtà virtuale di Google i sottoservizi rilevati lungo il percorso. La barriera rappresentata in figura, rappresenta infatti la proiezione inversa del dato rilevato nel sottosuolo, in particolare: La barriera 3D rappresenta il percorso di indagine del sottosuolo ribaltato sopra suolo; I sottoservizi sono evidenziati da segmenti colorati secondo la notazione di seguito specificata; Cliccando sul segnaposto in planimetria si apre una finestra in cui vengono riportate le caratteristiche del sottoservizio rilevate in campo dall operatore e un immagine del radargramma rilevato per quel sottoservizio. Il sistema così sviluppato permette di georeferenziare la rete sotterranea individuata reperendo i dati utili per il popolamento del Catasto delle Infrastrutture. I dati acquisiti, corredati anche da informazioni di testo, audio e video, possono essere esportati su file cad, mappe GIS, in report pdf o Excel. I dati acquisiti sia nella fase progettuale che nella fase dei lavori verranno consegnati all Amministrazione Comunale che ne potrà disporre al fine dell aggiornamento del catasto infrastrutture. C. Saggio di scavo virtuale I saggi di scavo sono finalizzati a ottenere una fotografia di un area confinata del sottosuolo (tipicamente 20-30m2), in modo da conoscere la rete di sottoservizi interrata. Oggi i saggi di scavo vengono effettuati mediante l utilizzo di macchine escavatrici, con conseguente occupazione della sede stradale o dei marciapiedi per alcuni giorni, procedure di richiesta permessi, costi per il ripristino del manto bituminoso ed ovviamente disagi per la collettività. pag. 10

11 Grazie alle caratteristiche innovative del georadar sopra descritto è possibile evitare i disagi provocati dall occupazione del manto stradale per alcuni giorni, eseguendo un indagine circa la presenza delle reti sotterranee di un area, senza la necessità di scavare, ma effettuando delle semplici scansioni parallele con lo strumento. La porzione di strada e/o marciapiede che si analizza non viene occupata in alcun modo, se non dal georadar stesso mentre sta effettuando l analisi. Il software applicativo sviluppato ad hoc effettua l allineamento automatico delle scansioni parallele, compara i risultati presenti nelle varie scansioni e propone infine all operatore una schermata riassuntiva con tutti i sottoservizi trovati. Essendo il software del georadar un sistema esperto, cioè che fa tesoro dei risultati delle indagini, prove comparative hanno dimostrato un affidabilità ormai superiore al 90%. In figura sono rappresentate, da sinistra a destra, la schermata iniziale, il risultato dopo tre scansioni parallele, e infine nell ultima schermata è visibile, in alto, il dato grezzo, e nella parte bassa il corrispondente migrato con semblance. Il saggio di scavo virtuale proposto consente un risparmio diretto rispetto ad un saggio tradizionale, oltre ai risparmi indotti sulla collettività difficili forse da quantificare ma sicuramente tangibili. D. Scavo tradizionale Gli scavi da realizzare in tecnica tradizionale (in sintesi, trincea) saranno eseguiti mediante appositi mezzi meccanici, salvo casi in cui l imposizione da parte degli Enti interessati o particolari situazioni ne impongano l esecuzione manuale. In relazione alle caratteristiche ambientali, alla stratigrafia del terreno e ai servizi presenti nel sottosuolo, Enel Open Fiber può eseguire gli scavi con i mezzi che ritiene più idonei. Di norma, la larghezza dello scavo deve essere di 40 cm circa, mentre la profondità varia da 100 cm per l attraversamento delle strade, 80 cm longitudinalmente agli assi stradali e 60 cm lungo marciapiedi, piste ciclabili e aree pedonali. Negli scavi su terreno pag. 11

12 sterrato la profondità sarà definita caso per caso e comunque previa prescrizione degli Enti competenti. In tutti i casi la profondità dello scavo deve mantenersi il più possibile costante in modo da evitare bruschi cambi di pendenza. L insieme dei tubi sarà annegato in uno spessore di sabbia di frantoio che non superi l estradosso delle tubazioni per più di 10 cm. A 30 cm dalla superficie sarà posato un nastro di segnalazione che certifichi l'esistenza di cavi elettrici/fibre ottiche sopra la sezione di scavo destinata all infrastruttura di telecomunicazione; ciò allo scopo di prevenire danni in opere di scavo successive da parte di altri utilizzatori del sottosuolo. I rinterri devono essere eseguiti con misto cementato opportunamente costipato e bagnato a strati. Il riempimento degli scavi deve essere eseguito con le caratteristiche tecniche e nelle quantità indicate dai Proprietari/Gestori delle strade. Per le modalità di ripristino occorre fare riferimento alle prescrizioni del Proprietario/Gestore (unico) delle strade, che devono comunque essere preventivamente accettate dalla Committenza. I ripristini delle pavimentazioni stradali (manti superficiali) devono essere eseguiti ricostruendo le caratteristiche tecniche preesistenti (spessore, qualità e quantità dei materiali, etc.), nel rispetto dei disciplinari e/o delle prescrizioni degli Enti proprietari delle strade. Qualora la sede di posa sia costituita da pavimentazione di pregio, il sottofondo stradale sarà eseguito in conglomerato cementizio armato e lisciato a cazzuola per la preparazione del piano di posa degli elementi lapidei. La pavimentazione dovrà essere ripristinata in maniera tale da risultare uguale a quella preesistente, salvo diverse indicazioni da parte dell Ente Proprietario o prescrizioni autorizzative. Nelle figure che seguono si mostrano varie tipologie di canalizzazione, a seconda della profondità di posa e del numero di corrugati previsti. pag. 12

13 >100 cm E. Scavo no-dig Figura 3 tipologie di canalizzazioni Per tecnica no-dig si intende una perforazione orizzontale teleguidata a cielo chiuso che prevede, mediante l impiego di apposito macchinario, la spinta di aste cave e successivamente il tiro, nella direzione contraria, del tubo previsto nella posa. Si tratta pag. 13

14 di una tecnica di posa di tubazioni mediante uso di perforatrice con sonda teleguidata, senza effettuare scavi i minitrincea o a cielo aperto. La normale profondità dell intervento è di circa 200 cm. Figura 4 Fasi di lavorazione di un no-dig Il no-dig sarà usato per tratte discontinue per l esecuzione di attraversamenti stradali, attraversamenti ferroviari, attraversamento di fiumi o dove espressamente richiesto dalla Stazione Appaltante o prescritto dagli Enti competenti, in alternativa ai normali scavi a cielo aperto. Il no-dig introduce significativi vantaggi operativi rispetto all utilizzo di tecniche di scavo/posa tradizionali, legati in particolare ad un minore impatto ambientale: si ha infatti una riduzione sostanziale dei rifiuti generati (materiali di risulta), riduzione di emissione di gas inquinanti e dell inquinamento acustico grazie alla maggiore rapidità di esecuzione delle opere ed al limitato intralcio al traffico veicolare. L esecuzione di perforazioni teleguidate con la tecnica del no-dig deve essere preceduta da una attività di indagine dello stato del sottosuolo (mediante georadar) per individuare l eventuale presenza di sotto-servizi longitudinali e trasversali esistenti. In particolare l impiego di questa soluzione permette di raccordare l edificio senza alcuno scavo e conseguente ripristino sia all esterno sia all interno della proprietà, riducendo i tempi di installazione e relativi costi. La prima soluzione proposta prevede l utilizzo di un innovativo perforatore ad azionamento pneumatico che si basa sul principio dello spostamento del suolo, in fase di avanzamento infatti il terreno viene smosso e costipato creando un canale nel quale possono essere spinti e/o tirati cavi o tubi in plastica. Il sistema può funzionare sia in avanti sia all indietro per una maggiore versatilità d uso. Tale tecnica è particolarmente indicata per la realizzazione di brevi tratte (10-15 m). pag. 14

15 Il perforatore può essere posizionato all interno del locale tecnico dell edificio (o cantina) e da lì avanzare verso la buca di giunzione in strada, evitando così di creare uno scavo proprio davanti all edificio con conseguente disfacimento del marciapiede. La direzione di scavo, nel caso non sia possibile l accesso all interrato dell edificio, può anche essere invertita, in questo caso il sistema può perforare il basamento dell edificio oppure fermarsi in corrispondenza dello stesso; in quest ultimo caso viene lasciato un marker per successiva localizzazione. La testa del perforatore è studiata per terreni di varia natura, inoltre grazie ad una sonda trasmittente posizionata sulla testa battente è possibile seguire costantemente il percorso di lavoro con uno strumento rilevatore che fornisce informazioni in merito alla direzione e alla profondità. Ovviamente è indispensabile un accurata indagine preliminare della sede di perforazione anche con il supporto del geoaradar. La seconda soluzione proposta consiste in una attrezzatura che consente una perforazione guidata per lunghezze fino a metri in funzione del tipo di terreno da perforare. L'attrezzatura che consta sostanzialmente di due moduli (il modulo perforante ed il gruppo motore), trova facile allocazione all'interno di un furgone dal quale può essere caricata e scaricata manualmente da due addetti. Completa l'attrezzatura il sistema di rilevamento e guida della testa perforante che occupa lo spazio di una valigetta attrezzi e che è la medesima utilizzata dalle ordinarie macchine per no-dig. pag. 15

16 Le soluzioni proposte coprono tutti gli ambiti ove si renda necessario l utilizzo di tecniche no-dig, con diametri di perforazione di qualche centimetro (es. Ø mm per infrastrutture per tlc). Tale soluzione consente di realizzare una connessione di edificio con un risparmio rispetto allo scavo tradizionale evitando qualsiasi danneggiamento al marciapiede come evidenziato nella foto sotto (sinistra scavo no-dig, destra scavo tradizionale). Ripristini stradali Le modalità tecniche che EOF utilizzerà per la realizzazione delle infrastrutture interrate sono, in ordine di priorità, le seguenti: minitrincea one day dig, minitrincea tradizionale, no-dig. La trincea tradizionale è prevista solo ove non sia possibile ricorrere a nessuna delle altre soluzioni. A seguito dei sopralluoghi propedeutici svolti dalla stessa, le tecniche per la realizzazione di infrastrutture interrate, come sopra descritte, saranno: pag. 16

17 Minitrincea one day dig - tecnica che comprende anche l aspirazione del materiale di scarto, riducendo la polvere e il disagio per l utenza, e permettendo di chiudere il cantiere in una sola giornata- : profondità posa 40 cm, larghezza scavo 10 cm, ripristino con tappo elastico; Minitrincea tradizionale: prevede una profondità di 50 cm che non va ad interferire con la maggioranza di sottoservizi e una larghezza di 10 cm. Il ripristino viene effettuato con con tappetino di larghezza 50 cm. avente le stesse caratteristiche fisiche e tecniche di quello manomesso Perforazione no-dig: profondità posa 200 cm. Le eventuali manomissioni del corpo stradale, dovute all esecuzione dello scavo no-dig, dovranno essere ripristinate in maniera tale da garantire le caratteristiche geometriche, fisiche e tecniche preesistenti e nel rispetto dei disciplinari e/o disposizioni degli Enti Proprietari delle strade; Scavo tradizionale, profondità posa fino 140 cm., larghezza scavo cm, ripristino provvisorio con binder spessore minimo 10 cm. e larghezza pari allo scavo, ripristino definitivo con tappetino spessore 4 cm.,, ripristino dello stato iniziale nel caso di pavimentazione lapidea. In particolare i ripristini stradali che si effettueranno per le modalità di scavo sopra descritte saranno: Minitrincea 1 day dig: il ripristino stradale realizzato con materiale (malta monocomponente ad indurimento veloce anti-ritiro) ad una profondità di 40 cm. Il riempimento degli ultimi 5 cm della trincea sarà realizzato con tappo elastico ossia legante bituminoso modificato composto da pietrischetto di fiume o cava) (Consultare le schede tecniche: MAPEFILL 1DD e Scheda di sicurezza MAPEFILL 1 DD-1KN: si potranno utilizzare anche materiali similari) La nuova malta monocomponente grazie alle sue caratteristiche garantisce una completa protezione dell infrastruttura ottica, evitandone schiacciature e/o danneggiamenti. Il bitume modificato di nuova generazione è un mastice che realizza una perfetta saldatura sia con l asfalto sia con la malta. Grazie alle sue caratteristiche compensa in modo ottimale le dilatazioni termiche dell asfalto, eliminando le fessurazioni tipiche che si osservano tra asfalti vecchi e nuovi. pag. 17

18 Minitrincea tradizionale: il ripristino stradale avverrà con tappetino bituminoso profondo 4 cm. Fino alla quota di intradosso dello strato di binder, con malta cementizia (calcestruzzo RCK 125) eventualmente additivato con antischiuma e opportuno colorante, per garantire un immediato riconoscimento dell infrastruttura digitale. Al fine di consentire un miglior raccordo e collegamento con gli strati sottostanti della sovrastruttura stradale, la larghezza di tale fascia di ripristino in ambito urbano sarà pari a tre volte la larghezza dello scavo. Dopo alcuni mesi sarà effettuata la scarifica e la posa del tappetino finale. Scavo tradizionale: per questo tipo di scavo sarà garantito un ricoprimento dell estradosso del tubo di contenimento dell infrastruttura digitale minimo di 40 cm. Il riempimento sarà effettuato con materiale misto cementizio e conglomerato bituminoso tipo binder. Nella fase di rinterro e ripristino, inoltre, sarà posta particolare cura nella ricostituzione di tutti gli strati componenti la sovrastruttura stradale, con materiali aventi caratteristiche equivalenti a quelli presenti nei vari strati, in modo tale da ripristinare il comportamento elastoplastico della sovrastruttura. Gli strati di binder ed usura saranno ripristinati, previa fresatura di una fascia di larghezza pari a quella dello scavo incrementata di 100 cm da entrambi i lati dello scavo stesso, al fine di garantire un adeguato raccordo con gli strati esistenti. Opere civili nuove infrastrutture Comprendono tutti gli interventi, a prescindere dalla tecnica di esecuzione adottata, che interessano aree stradali e relative pertinenze per quote non impegnate da infrastrutture già esistenti. pag. 18

19 A. Tubazioni L infrastruttura per la posa dei cavi è costituita da un singolo tubo camicia (cioè da un tubo che poi verrà sottoequipaggiato con minitubi) o da un pacco di tubi camicia, oppure in taluni casi da una struttura multipla pre-assemblata di minitubi. Tubi camicia L infrastruttura per la posa dei cavi sarà costituita da un pacco di tubi singoli lisci (monotubi), da tritubi o da monotubi corrugati. I tubi da fornire saranno conformi agli standard vigenti (CEI EN per i tubi rigidi; CEI EN /A1 per i tubi corrugati) in termini di prove a cui devono essere sottoposti, tra le quali si sottolinea la resistenza alla compressione, la resistenza all urto, la temperatura minima e la temperatura massima di applicazione permanente e di installazione. Si rimanda pertanto a tali norme per tutti i dettagli del caso. I tubi saranno forniti in bobine di lunghezza standard, opportunamente identificati, in modo da rendere più agevoli le operazioni di trasporto, di posa e le eventuali verifiche. Le estremità delle bobine di monotubo o tritubo devono essere chiuse con tappi o con altro sistema idoneo ad evitare l ingresso di acqua o corpi estranei nei periodi di stoccaggio. I tubi saranno forniti privi di difetti quali bolle, bruciature, cavità, lacerazioni, deformazioni, ammanchi di materiale, inclusioni d aria, grinze, screpolature, lesioni e di quanto altro possa compromettere l efficienza del materiale. I monotubi ed i tritubi lisci saranno ottenuti per estrusione di polietilene ad alta densità (HDPE). I monotubi corrugati devono essere realizzati per estrusione con materiale plastico e deve essere costituita da una guaina esterna corrugata e da una guaina interna liscia: la guaina esterna corrugata deve essere realizzata in HDPE; la guaina interna liscia deve essere realizzata in polietilene a bassa densità (LDPE) oppure in HDPE. Struttura multipla di minitubi L infrastruttura da installare per la successiva posa dei portanti fisici sarà costituita da una struttura multipla di minitubi, ovvero un insieme di minitubi (ciascuno in polietilene ad alta densità - HDPE) opportunamente raggruppati mediante guaine o tubi di contenimento e protezione tali da renderli solidali tra loro. Le strutture multiple possono essere a conformazione piatta o circolare, come rappresentato nelle figure di seguito. pag. 19

20 Figura 5 - Strutture multiple di minitubi Nella posa direttamente in trincea i minitubi che si utilizzano avranno uno spessore minimo di 2 mm (quindi con diametro esterno maggiore di almeno 4 mm rispetto al diametro interno), mentre nei sotto-equipaggiamenti (Capitolo Opere civili sottoequipaggiamenti ) si utilizzano minitubi con spessore nominale di 1 mm (quindi con diametro esterno di 2 mm maggiore rispetto al diametro interno). pag. 20

21 B. Pozzetti I pozzetti possono essere previsti per diverse esigenze: pozzetto su impianto esistente [60 x 60 cm]: in corrispondenza di raccordi da effettuare per il collegamento di edifici a partire da dorsali esistenti. pozzetto rompitratta [90 x 70 cm]: in corrispondenza di tratte particolarmente lunghe, o di cambi di direzione, per facilitare la successiva posa del cavo ottico o per consentire un successivo alloggiamento di scorte di cavo ottico (in previsione di future giunzioni e/o spillamenti). pozzetto per muffola di linea/derivazione/spillamento [90 x 70 cm oppure 125 x 80 cm]: in prossimità delle sedi da collegare (o comunque in posizione baricentrica rispetto ad un certo numero di sedi vicine da collegare) e in corrispondenza dei giunti di linea/derivazione. I pozzetti saranno realizzati con manufatti in calcestruzzo e devono essere equipaggiati con un coperchio in ghisa, provvisto di chiusure con chiavi di sicurezza. In particolare, il pozzetto 125x80 sarà costituito da: elemento base a pianta rettangolare (dim. esterne 145x100, dim. interne 125x80, altezza 53 cm) con incorporata soletta di fondazione, avente nelle superfici laterali dei setti di frattura (due per ciascun lato lungo e due per ciascun lato corto) per l alloggiamento dei tubi, con bordo superiore sagomato ad incastro (di opportuno spessore) per consentire l inserimento degli altri elementi elementi di sopralzo di forma anulare, di dimensioni tali da riportare il manufatto a quota stradale (moduli da 10, 20 o 40 cm di altezza), con bordi inferiore e superiore sagomati ad incastro (di opportuno spessore) per consentire la sovrapposizione dei diversi elementi anello porta chiusino, avente nella parte inferiore un opportuna sagomatura per l incastro con l elemento sottostante, e dimensioni tali da poter ospitare il chiusino. pag. 21

22 Figura 6 Pozzetto 125x80: manufatti Il pozzetto 90x70 sarà costituito da: elemento base a pianta rettangolare (dim. esterne 108x88, dim. interne 90x70, altezza 37,5 cm) con incorporata soletta di fondazione, avente nelle superfici laterali dei setti di frattura (due per ciascun lato lungo e uno per ciascun lato corto) per l alloggiamento dei tubi, con bordo superiore sagomato ad incastro (di opportuno spessore) per consentire l inserimento degli altri elementi elementi di sopralzo di forma anulare, di dimensioni tali da riportare il manufatto a quota stradale (moduli da 10 o 20 cm di altezza), con bordi inferiore e superiore sagomati ad incastro (di opportuno spessore) per consentire la sovrapposizione dei diversi elementi anello porta chiusino, avente nella parte inferiore un opportuna sagomatura per l incastro con l elemento sottostante, e dimensioni tali da poter ospitare il chiusino. I chiusini dei pozzetti 125x80 e 90x70 saranno costruiti nel rispetto della norma UNI EN 124. Tale norma (a cui la Ditta Appaltatrice deve scrupolosamente attenersi) raccomanda di classificare la posizione di posa del chiusino in funzione dell'utilizzo, del tipo di traffico, della zona di ubicazione e del carico in KN che deve sopportare; nella seguente tabella si definiscono i gruppi di aree e le caratteristiche di appartenenza. pag. 22

23 Gruppo Zona Classe Carico 1 Pedoni e ciclisti A kn 2 Marciapiedi, zone pedonali e parcheggi B kn 3 Banchine stradali, cunette laterali e marciapiedi C kn 4 Vie di circolazione D kn 5 Vie di circolazione sottoposte a carichi elevati E kn 6 Zone speciali F kn Tabella 1 Norma UNI EN 124: carichi in funzione delle aree I chiusini saranno realizzati in ghisa sferoidale (norma ISO 1083) e devono essere così costruiti: semicoperti di forma triangolare in grado di garantire l appoggio al telaio in solo tre punti, incernierati con apertura minima a e che già a circa 90 0 assumono la posizione di sicurezza (bloccaggio automatico) possibilità di rimozione completa di ogni semicoperto senza operazioni di smontaggio delle cerniere sforzo equivalente dell operatore all apertura non superiore a 30 kg (in ottemperanza alla legge n. 626 inerente al movimentazione dei carichi). La superficie superiore del coperchio del chiusino avranno una conformazione tale da consentire il completo deflusso delle acque di scorrimento. I chiusini per pozzetti 125x80 saranno costituiti da 4 semicoperchi, mente i chiusini per pozzetti 90x70 devono essere costituiti da 2 o 3 semicoperchi. La massa dei chiusini per unità di superficie non deve essere superiore a 375 kg/m 2. Figura 7 Pozzetto 125x80: chiusini Salvo esigenze di ordine tecnico o disposizioni degli Enti proprietari delle strade, i pozzetti saranno affioranti, tali cioè che il chiusino dopo il ripristino risulterà a livello con la pavimentazione stradale. Dove l installazione di pozzetti affioranti non è possibile potranno essere utilizzati pozzetti interrati. Per consentire l individuazione saranno utilizzate delle bobine rivelatrici a risonanza (Marker), installate esternamente al lato corto del pozzetto, ad una profondità non maggiore di 80 cm dal piano stradale. Per il pag. 23

24 reinterro e il ripristino si dovrà fare riferimento alle prescrizioni descritte nei relativi paragrafi. I pozzetti saranno posizionati sull asse rettilineo dello scavo in modo da consentire un ottimale accesso dei tubi in entrata e in uscita: il pacco tubi deve entrare e uscire dalle pareti più corte, solo in caso di cambio di direzione della dorsale il pacco tubi potrà uscire dal lato lungo del pozzetto. La posizione del pozzetto sarà essere tale da consentirne l accesso ottimale, ovvero limitando al massimo sospensioni e/o intralci alla circolazione stradale; in ogni caso devono essere posizionati in modo da escludere interferenze con i sottoservizi esistenti. Gli elementi che costituiscono il generico pozzetto saranno dotati di ganci, di boccole o di fori per consentire le operazioni di sollevamento e di movimentazione dei singoli manufatti. Tali ganci o boccole saranno di tipo normalizzato esistente in commercio e regolarmente certificati; Nelle zone con pavimentazioni di pregio, dietro richiesta dell Ente proprietario della strada, Enel Open Fiber dovrà utilizzare chiusini del tipo a riempimento con finitura superficiale simile alla pavimentazione limitrofa. pag. 24

25 C. Armadi stradali Per permettere di riconfigurare la rete ottica in occasione del cambi operatore richiesti da clienti, vengono installati degli armadi stradali all interno ei quali vengono attestate le fibre che connettono gli utenti finali. Si tratta di armadi di raccordo e devono essere collocati su marciapiedi, parcheggi, o comunque su aree di pertinenza stradale ed essere facilmente per interventi tecnici. Possono essere incassati, ove consentito, o a sporgenza. Gli armadi stradali possono avere svariate dimensione in relazione al numero di clienti che devono gestire. Per armadi da 256 utenti, le dimensioni sono: 90x30x120 cm (vedi figura): D. Infrastrutture per il transito su ponti, sottopassi e viadotti In caso di transito su ponti e viadotti, il cavo a fibre ottiche saràe collocato all interno di canalizzazioni in vetroresina (VTR) di opportuna dimensione oppure in canalizzazioni in ferro zincato di opportuna dimensione da sottoequipaggiare con un tritubo o monotubo di opportune dimensioni. La soluzione impiantistica sarà concordata con l Ente competente. In ogni caso, le canale dovranno essere ancorate, mediante tasselli ad espansione, lateralmente alla struttura del viadotto/ponte utilizzando appositi accessori costituiti da mensole e staffe in ferro zincato per canale, con un interasse di fissaggio ogni metro. pag. 25

26 Figura 8 Infrastrutture per attraversamento di ponti/viadotti Laddove presenti, sarà possibile sottoequipaggiare cunicoli calpestabili ritenuti idonei con un monotubo. Opere civili sottoequipaggiamenti pag. 26

27 A. Minitubi L infrastruttura da installare per la successiva posa dei portanti fisici è costituita da un minitubo o da un fascio di minitubi in polietilene ad alta densità (HDPE). Figura 9 Esempio di sottoequipaggiamento di un fodero Nella realizzazione della rete in oggetto non è prevista la posa direttamente in trincea dei minitubi ma sempre e solo il sottoequipaggiamento all interno di tubazioni esistenti (monotubi della rete elettrica di media o bassa tensione) o di nuova posa. Pertanto, saranno utilizzati sempre minitubi del tipo: - 10/12 (diametro interno pari a 10 mm; diametro esterno pari a 12 mm): tali minitubi ospiteranno i cavi di dorsale a 144/192 fibre ottiche cavi fino a 7,5 mm di diametro; - 8/10 (diametro interno pari a 8 mm; diametro esterno pari a 10 mm): tali minitubi ospiteranno i cavi di rilegamento (4/12/24/48 fibre ottiche) - cavi fino a 6 mm di diametro. I minitubi saranno forniti in bobine di lunghezza standard, opportunamente identificati, in modo da rendere più agevoli le operazioni di trasporto, di posa e le eventuali verifiche. Le estremità delle bobine devono essere chiuse con tappi o con altro sistema idoneo ad evitare l ingresso di acqua o corpi estranei nei periodi di stoccaggio. I minitubi saranno forniti privi di difetti quali bolle, bruciature, cavità, lacerazioni, deformazioni, ammanchi di materiale, inclusioni d aria, grinze, screpolature, lesioni e di quanto altro possa compromettere l efficienza del materiale. Inoltre i minitubi dovranno risultare rigati all interno così da facilitare la successiva posa dei microcavi. I minitubi avranno caratteristiche costruttive tali da soddisfare le norme di riferimento che di seguito si riportano per comodità: Proprietà Norma di riferimento Valore tipico/unità Prova di trazione a snervamento ASTM D MPa 4350 psi 30 MPa 4350 psi Prova di trazione a rottura ASTM D MPa > MPa > 2300 pag. 27

28 Allungamento a rottura ASTM D 638 > 450 % 1% Secant Modulus ASTM D MPa psi Impatto IZOD ASTM D kj/m2 5.7 ft-lb/in 2 Shore Hardness ASTM D Resistenza alle rotture per stress ambientale ASTM D ore Tabella 2 - Norma di riferimento dei minitubi pag. 28

29 B. Posa dei minitubi Per il sottoequipaggiamento delle infrastrutture esistenti saranno utilizzati i seguenti strumenti: sonda pilota idonea; dispositivo per tiro dei minitubi; corde di tiro; argano (per tratte brevi può non essere utilizzato). La posa dei minitubi in tubi esistenti può essere eseguita mediante tiro manuale, per tratte brevi, oppure mediante l ausilio di argano a motore purché sia sempre rispettato il carico di trazione massimo raccomandato dal costruttore dei minitubi. Il dispositivo di tiro per i minitubi singoli e multipli, di cui un esempio è riportato in figura, deve permettere di distribuire la forza determinata dal tiro in maniera uniforme su tutti i minitubi interessati alla posa, garantendo contestualmente la chiusura dei minitubi stessi nelle fasi di installazione. Figura 10 - Esempio di dispositivo di tiro dei minitubi Prima di sottoequipaggiare le infrastrutture esistenti, saranno eseguite le seguenti operazioni: svuotamento dei manufatti dalla presenza di acqua; pag. 29

30 ove necessario, pulizia del tubo esistente mediante le tecniche consolidate; ove non presente, predisposizione di un cordino di tiro da posare mediante l ausilio di sonde. Nel caso in cui le infrastrutture esistenti risultino interrotte o deformate in modo tale da non consentire il transito dei minitubi, occorrerà procedere al ripristino dell infrastruttura garantendone la continuità, laddove necessario anche predisponendo un pozzetto. pag. 30

31 Opere civili infrastrutture esistenti Si tratta di scavi che interessano aree stradali e relative pertinenze per quote di profondità già impegnate da infrastrutture esistenti. La profondità media è di circa 4060 cm circa. Detti scavi vengono realizzati preferibilmente con la tecnica c.d. minitrincea (sopra descritta) e, laddove tale tecnica non sia possibile, mediante lo scavo tradizionale a cielo aperto tramite scavo tradizionale. pag. 31

32 A. Infrastrutture della rete elettrica A.1 Infrastrutture interrate Si tratta di interventi che comportano: - l esecuzione di verifiche di pervietà delle infrastrutture esistenti (canalizzazioni, ), con introduzione di minitubi all interno delle medesime infrastrutture; - la realizzazione eventuale di nuovi pozzetti (di ispezione, di raccordo ecc. ) con scavi di limitata estensione; Detti interventi sono considerati non rilevanti ai fini dei vincoli in questione, in quanto interessano condotti già esistenti, con l esecuzione di eventuali scavi non invasivi e comunque a basso impatto. L utilizzabilità delle canalizzazioni esistenti della media e bassa tensione per la posa di cavi ottici sarà preceduta da una attività di bonifica, ovvero di ispezione e pulizia delle tubazioni e dei pozzetti da eventuale terriccio o altro materiale accumulatosi nel tempo. La fase successiva è la ricerca e messa in quota dei pozzetti interrati. Ciò comporta la rimozione dei detriti e materiali terrosi presenti, il rialzamento dei pozzetti eseguito con laterizi e malta cementizia, compreso lo scavo, il riempimento e il ripristino delle superfici, la fornitura e posa in opera di telaio, controtelaio e chiusino in ghisa di tipo carrabile. Laddove la tubazione della rete ospitante presenta un interruzione o un ostruzione, si deve realizzare uno scavo mirato e installare, nel tratto interessato, un monotubo corrugato a doppia parete dello stesso diametro di quello preesistente per garantire la continuità fisica dello stesso. Il successivo ripristino dello scavo deve essere realizzato con stabilizzato cementizio o frantoio assestato con getti d'acqua, fino alla quota che consente il ripristino della pavimentazione preesistente. Il successivo rifacimento della pavimentazione deve essere eseguito secondo le modalità preesistenti. Qualora, durante le opere di adattamento delle canalizzazioni esistenti, dovessero verificarsi dei danni all impianto ospitante (sia per quanto riguarda la parte infrastrutturale che le linee elettriche di alimentazione) occorre ripristinare le condizioni preesistenti e garantire la corretta funzionalità dell impianto; questi interventi saranno a carico della Ditta Appaltatrice. A.2 Infrastrutture aeree Si tratta di interventi che prevedono l appoggio di cavi in fibra ottica su linee elettriche esistenti, mediante fascettatura sui cavi predetti, che pertanto non comportano mutamenti dell aspetto esteriore dell area o del sito. Le infrastrutture utilizzabili per la posa aerea di cavi in fibra ottica sono: la rete di distribuzione su palificata; le tesate su facciata di edificio o tra edifici. pag. 32

33 Nelle tesate su palificazione, il cavo a fibre ottiche sarà vincolato ai pali utilizzati per il sostentamento dei cavi di energia tramite opportuni fissaggi, secondo la tecnica ampiamente adottata in ambito ferroviario per i cavi ottici di telecomunicazioni. Prima della fase di posa del cavo a fibre ottiche, saranno effettuate le opportune verifiche di resistenza della palificazione al nuovo carico aggiuntivo. Figura 11 - Esempio di posa su palificata L eventuale utilizzo di tesate metalliche aeree (installate tra edificio e edificio per il sostegno del cavo elettrico) sarà preceduto da una verifica di resistenza dei punti di fissaggio a parete (occhielli). Un esito negativo della verifica (fissaggio non stabile o comunque realizzato senza l ausilio di una zanca di sostegno, necessario secondo le normative vigenti) comporterà la sostituzione dell occhiello e/o della fune interessata. Inoltre, qualora lungo i percorsi di posa si incontrino dei punti in cui la tesata non è presente o la distanza tra due tesate adiacenti è superiore a 30 metri, sarà installata una nuova tesata con fune di caratteristiche identiche a quelle utilizzate. B. Infrastrutture comunali B.1 Illuminazione pubblica interrata L utilizzabilità delle canalizzazioni esistenti della pubblica illuminazione per la posa di cavi ottici sarà preceduta da una attività di bonifica, ovvero di ispezione e pulizia delle tubazioni e dei pozzetti da eventuale terriccio o altro materiale accumulatosi nel tempo. La fase successiva è la ricerca e messa in quota dei pozzetti interrati. Ciò comporta la rimozione dei detriti e materiali terrosi presenti, il rialzamento dei pozzetti eseguito con laterizi e malta cementizia, compreso lo scavo, il riempimento e il ripristino delle superfici, la fornitura e posa in opera di telaio, controtelaio e chiusino in ghisa di tipo carrabile. pag. 33

34 Laddove la tubazione della rete della pubblica illuminazione presenta un interruzione o un ostruzione, si realizzerà uno scavo mirato e installare, nel tratto interessato, un monotubo corrugato a doppia parete dello stesso diametro di quello preesistente per garantire la continuità fisica dello stesso. Il successivo ripristino dello scavo sarà realizzato con stabilizzato cementizio o frantoio assestato con getti d'acqua, fino alla quota che consente il ripristino della pavimentazione preesistente. Il successivo rifacimento della pavimentazione sarà eseguito secondo le modalità preesistenti. Qualora, durante le opere di adattamento delle canalizzazioni esistenti, dovessero verificarsi dei danni all impianto della pubblica illuminazione (sia per quanto riguarda la parte infrastrutturale che le linee elettriche di alimentazione e le apparecchiature installate all interno dei corpi illuminanti e nei quadri di alimentazione) si ripristineranno le condizioni preesistenti e garantire la corretta funzionalità dell impianto; questi interventi saranno a carico della Ditta Appaltatrice. B.2 Tubazioni di operatori di telecomunicazioni Qualora in corso d opera si manifestasse l opportunità di utilizzo di tubazioni esistenti di operatori di telecomunicazioni, si dovrà sotto-equipaggiare le stesse con un numero di minitubi adeguato al diametro del tubo. L utilizzabilità di tali infrastrutture sarà concordata con la Stazione Appaltante e sarà preceduta da una attività di bonifica, ovvero di ispezione e pulizia delle tubazioni e dei pozzetti. C. Posa dei cavi C.1 Piano di posa La fase di posa sarà preceduta dalla stesura di un piano di allocazione delle bobine che dovrà tener conto delle scorte previste lungo la linea e di quelle per l esecuzione delle giunzioni, oltre a determinate esigenze localizzate che la Stazione Appaltante potrà richiedere al momento della definizione del piano di posa. Nel piano di allocazione delle bobine, deve essere prevista come scorta almeno 20 m per lato nei pozzetti sede dei giunti di linea e derivazione e almeno 30 m nei pozzetti di linea intermedi tra giunto e giunto. C.2 Tecnica della fibra soffiata Il microcavo sarà posato solo all interno di un minitubo e può essere applicata una forza di spinta alla testa del microcavo non superiore al carico massimo di trazione previsto nella specifica del costruttore del microcavo. La posa dei microcavi è generalmente realizzata mediamente l'ausilio di macchine per la posa con aria compressa (blowing system) che agiscono sul microcavo creando sia pag. 34

35 una fase di spinta meccanica (mediante un dispositivo spingicavo) che un effetto di sollevamento dovuto alla circolazione d'aria ad alta velocità all'interno del mini-tubo (mediante un compressore per la produzione e il convogliamento dell aria nel minitubo) e ciò consente il raggiungimento di tratte di posa notevoli. Per il corretto utilizzo della tecnica di posa con aria compressore sarà equipaggiato con un idoneo gruppo refrigerante e un deumidificatore dell aria che viene convogliata all interno del minitubo. In tratte brevi la posa del microcavo può anche essere realizzata a mano, ma deve essere eseguita procedendo con una spinta uniforme e costante; ciò comporta l impegno di personale qualificato in corrispondenza di ogni pozzetto interessato che operi con il massimo sincronismo durante le fasi di tiro. C.3 Posa aerea Sulle tesate aeree tra edificio ed edificio, il cavo ottico viene vincolato alla tesata tramite opportuni accessori di fissaggio; durante la fase di preparazione per la posa del cavo ottico, saranno effettuate le opportune verifiche di resistenza dei fissaggi alle pareti delle tesate stesse ed una valutazione della resistenza della tesata al carico aggiuntivo, sulla base dei coefficienti previsti dalla normativa vigente. Per quanto riguarda la posa sulle pareti degli edifici, gli interventi prevedranno l appoggio di cavi in fibra ottica a reti elettriche in bassa tensione già esistenti, a mezzo fascettatura sui cavi preesistenti, con modalità che pertanto non comportano mutamenti dell aspetto esteriore degli edifici. Il cavo ottico viene affasciato alla fune di tesata del cavo di energia mediante fascette regolarmente distanziate come in figura di seuito; è buona norma che l intervallo tra 2 fascette non sia superiore ai 40 cm. Laddove possibile, il cavo a fibre ottiche verrà posizionato dietro al cavo elettrico in modo da minimizzarne l impatto visivo. Anche in questo caso, verrà essere posta particolare attenzione affinché il fissaggio della stessa non comporti problematiche o danneggiamenti alla stabilità dei sostegni e alla linea stessa. Saranno inoltre rispettate tutte le distanze minime di sicurezza imposte dalle norme (altezza, distanza da terrazzi e/o abitazioni, ecc...) per evitare eventuali danni all utenza, agli operatori, alle persone e ad eventuali mezzi transitanti. pag. 35

36 Le risalite su facciate degli edifici sono interventi che prevedono la realizzazione di raccordi tra la canalizzazione interrata e la porzione di infrastruttura pertinente agli edifici (brevi collegamenti tra la rete interrata e la rete elettrica esistente aerea o in facciata). Detti interventi: ove realizzati su canalizzazioni esistenti, non comportano mutamenti dell aspetto esteriore degli edifici; ove realizzati ex novo, sono interventi di lieve entità privi di impatto. Infine, le derivazioni interne agli edifici sono interventi finalizzati a realizzare nuovi collegamenti con minimo impatto su aree o edifici privati, interessanti anche suolo pubblico normalmente in minima parte. Detti interventi: ove realizzati su canalizzazioni esistenti, non comportano mutamenti dell aspetto esteriore degli edifici; ove realizzati ex novo, sono interventi di lieve entità, che possono comportare scavi di modesta entità o posa di canalette a minimo impatto estetico. pag. 36

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