Così spesso avviene che quando si parla di dissesto, molti politici, indipendentemente dall età e dalla collocazione politica, cadano dal pero.

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1 Dissesto: Le frasi La memoria degli elettori, si sa è corta, e non è detto che la memoria dei politici sia più lunga, vuoi per sincera dimenticanza vuoi per convenienza. Così spesso avviene che quando si parla di dissesto, molti politici, indipendentemente dall età e dalla collocazione politica, cadano dal pero. Come mai? Forse perchè parlare di dissesto significa poi non poter condurre quella politica clientelare, tanto amata nella prima e nella seconda repubblica. Non a caso quindi, il primo a parlare di dissesto fu un politico per caso, Filippo Russo. Era il lontano 1994 e la giunta a proprie spese fece affiggere un manifesto in cui si parlava di Calice Amaro e pre-dissesto. Calice Amaro e pre-dissesto In poche righe veniva tracciato in quadro chiaro della situazione del comune di Milazzo, un quadro che, a distanza di 23 anni è ancora valido. Il politico per caso, Filippo Russo, aveva impiegato pochi mesi per capire quello che politici più esperti dopo decenni ancora non hanno chiaro. Dopo Filippo Russo, per oltre 10 anni, la parola dissesto scompare dal linguaggio dei politici. Purtroppo i debiti no, anzi crescono, anche per pagare esperti e dirigenti esterni. Nel 2004, con il sindaco Nino Nastasi, si sfora il patto di stabilità, così come affermato dall assessore al bilancio De Pasquale nell intervista a la Città del 3 giugno 2005.

2 Ma come la mettiamo con lo sforamento del patto di stabilità nell anno 2004? Lo sforamento del patto di stabilità nell anno 2004 c è stato, e si è trattato di una precisa scelta di politica economica. Ma si continua comunque con esperti a pagamento e dirigenti esterni. Poi nel 2005, sindaco Lorenzo Italiano, si rifiuta di firmare i verbali di consegna preparati dall amministrazione uscente e lancia l allarme buco, dovuto, causato da chi c era prima, vale a dire giunta Nastasi e debiti ATO. In risposta Nastasi fa affiggere un manifesto dal titolo: Bugie e incompetenza. Passa qualche mese e l allarme buco rientra. Si continua con esperti a pagamento, dirigenti esterni fino ad arrivare al bilancio dei record, quello del 2007, in cui per la prima volta si superano i 100 milioni di euro. La Scolaro, allora consigliere comunale di opposizione, a nome dell opposizione afferma in aula: 106 milioni di euro di cui quasi 29 milioni per spese correnti Altro che contenimento della spesa pubblica, altro che buon governo. Nel 2011, per Giovanni Formica, in una dichiarazione rilasciata a la Città a febbraio le finanze del Comune non sono tali da dichiarare dissesto e quindi l aumento delle tasse era ingiustificato. Il mio giudizio sull amministrazione è fortemente negativo. Si è scelto di aumentare le tasse ai cittadini in base al presupposto, tutto da dimostrare, che il comune si trovi in una condizione di disastro economico.

3 Un non politico la Dott.ssa Margherita Rizza, Responsabile del Servizio di Vigilanza e controllo degli enti locali a seguito dell intervento ispettivo effettuato nella primavera del 2012 sui bilanci del Comune di Milazzo afferma: la situazione finanziaria del Comune è talmente compromessa da rendere non più procastinabile la dichiarazione di dissesto finanziario dell Ente. L osso di Pino Il 14 luglio 2012, nel comizio Carmelo Pino afferma: Il Ministero degli Interni ci ha scritto e comunicato che non possiamo più utilizzare l aquila reale come simbolo del comune, dovremo utilizzare questo, un osso spolpato, l unica cosa che ci hanno lasciato. Francesco Alesci, consigliere comunale ed ex- assessore della giunta Italiano, in un intervista a la Citta di Milazzo di ottobre 2012, dichiara: Io piuttosto che votare il dissesto preferisco andare a casa E casa fu! Come da dichiarazione riportata sul sito del comune (lunedì 21

4 dicembre 2015) il sindaco Formica sembra ottimista sulla situazione debitoria del Comune. Verifiche contabili, Formica: altri debiti inesistenti Ad Aprile la somma però aumenta. Come riportato nella delibera n,35 del 30 aprile 2016, solo i debiti fuori bilancio ammonterebbero a 44,3 milioni di euro. Il disastro economico è dimostrato.

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