Rete di monitoraggio qualità dell aria Provincia di Rimini

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1 Sezione Provinciale di Rimini Rete di monitoraggio qualità dell aria Provincia di Rimini Report 2003 Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano

2 ARPA Sezione Provinciale di Rimini Direttore: Dr. Mauro Stambazzi: Servizio Sistemi Ambientali Responsabile: Dr. Stefano Renato De Donato Ecosistema Urbano Responsabile: Dr. Zamagni Marco Rete di monitoraggio della qualità dell aria Anelli Patrizia Bianchi Duilio Merlo Luciana Rossi Mauro Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 1

3 INDICE INTRODUZIONE Pag. 3 1 DATI METEOROLOGICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI PER L ANNO 2003 Pag STABILITA Pag ALTEZZA DI RIMESCOLAMENTO Pag INTENSITA E DIREZIONE DEL VENTO Pag TEMPERATURA Pag PRECIPITAZIONI Pag LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA PROVINCIA DI RIMINI Pag L ATMOSFERA E GLI INQUINANTI ATMOSFERICI Pag OSSIDI DI AZOTO (NOx) Pag MONOSSIDO DI CARBONIO (CO) Pag BIOSSIDO DI ZOLFO (SO 2 ) Pag POLVERI TOTALI SOSPESE E POLVERI INALABILI (PTS E PM10) Pag OZONO (O 3 ) Pag BENZENE (C 6 H 6 ) Pag PIOMBO (Pb) Pag CONSUNTIVO ESERCIZIO Pag CONTRATTO DI MANUTENZIONE DELLE RETI PER IL MONITORAGGIO E IL CONTROLLO DELLA QUALITA DELL ARIA Pag CONSUNTIVO ANNO 2003 Pag PREVENTIVO ANNO 2004 Pag ALTRI MONITORAGGI E STUDI SULLA QUALITA DELL ARIA Pag BIOMONITORAGGIO DELL OZONO TROPOSFERICO Pag CATASTO DELLE EMISSIONI ATMOSFERICHE Pag BIOMONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RIMINI MEDIANTE LA BIODIVERSITA DEI LICHENI EPIFITI 2003 Pag. 72 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 2

4 Introduzione Con il termine inquinamento atmosferico si intende ogni modifica della composizione dell atmosfera indotta dalla presenza di una o più sostanze, in quantità e con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e da costituire un impatto diretto o indiretto per la salute dell uomo e/o per gli ecosistemi. Alle sorgenti inquinanti di tipo naturale, con il tempo si sono aggiunte quelle di origine antropica; cause principali dell inquinamento atmosferico. I maggiori imputati di questo fenomeno sono sicuramente il traffico veicolare, le attività produttive industriali o artigianali, i processi di combustione per la produzione di energia. Generalmente, negli ambiti urbani della nostra regione è il traffico veicolare a fornire il maggior contributo all inquinamento atmosferico. Il traffico è responsabile anche dell immissione in atmosfera di nuove tipologie di inquinanti e il suo continuo incremento, rischia di vanificare i progressi ottenuti attraverso il rinnovo tecnologico del parco veicolare. L inquinamento atmosferico dipende certamente dalla natura, dall entità e dalla distribuzione delle emissioni, ma anche dalle caratteristiche orografiche e meteoclimatiche della zona considerata. La rilevazione degli inquinanti, la conoscenza delle particolari criticità locali, l analisi delle condizioni climatiche e dei parametri meteorologici, sono elementi indispensabili per la programmazione e la pianificazione della tutela, del risanamento e del miglioramento della qualità dell aria. La Rete di Monitoraggio della Qualità dell Aria della Provincia di Rimini è completamente posizionata in ambito urbano ed è configurata al fine di rilevarne gli inquinanti tipici e i principali parametri meteorologici. Il presente lavoro offre una panoramica degli inquinanti monitorati dalla nostra rete Provinciale l obbiettivo di divulgare le informazioni ricavate dal monitoraggio della matrice, fornendo elementi utili al processo di pianificazione sopra richiamato. Per quanto riguarda i contenuti e la struttura, il presente documento si presenta diversamente dagli analoghi prodotti relativi agli anni precedenti. La normativa di settore ha subito recenti e sostanziali modifiche che hanno riguardato sia l'imposizione di nuovi limiti da rispettare, sia l'introduzione di più estesi criteri di valutazione finalizzati al risanamento ambientale. Il conseguente sviluppo del sistema di monitoraggio rivolto ai nuovi inquinanti ha evidenziato il verificarsi di fenomeni acuti di inquinamento da PM 10 in tutte le realtà urbane della Regione Emilia Romagna. Inoltre i provvedimenti di limitazione del traffico hanno contribuito a richiamare l'attenzione degli amministratori e dell'opinione pubblica sul tema della qualità dell'aria. Alla luce di quanto sopra richiamato, il report sulla rete di monitoraggio relativo al 2003, è stato pensato come un prodotto di transizione dai formati precedenti a quelli ipotizzabili per il prossimo futuro. Rispetto alle precedenti relazioni annuali, per gli inquinanti considerati intende dare un adeguato spazio alla descrizione delle caratteristiche generali, informazioni sulle sorgenti e effetti sulla salute. Per ogni inquinante vengono prodotte elaborazioni dei dati rilevati, commentandone l andamento dei valori rispetto ai nuovi limiti individuati dalla legislazione. Per quanto riguarda i report che verranno prodotti in futuro, avvalendosi di serie storiche sempre più significative, sarà dato sempre più spazio all'analisi e alla valutazione di temi specifici particolarmente significativi. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 3

5 Al fine di agevolarne la lettura, si è inteso mantenere una struttura del report confrontabile con quella utilizzata nel rapporto La Qualità dell aria nella Provincia di Rimini Anno 2002, nella parte relativa ai Dati di qualità dell aria della rete di monitoraggio. Il report contiene: un inquadramento meteoclimatico della Provincia di Rimini per l anno 2003; una breve illustrazione della rete di monitoraggio esistente che contiene le mappe di locazione delle centraline e la loro configurazionen strumentale; informazioni sulla costituzione dell atmosfera e sulla classificazione degli inquinanti; gli inquinanti monitorati, le loro caratteristiche generali, sorgenti antropiche e naturali ed effetti sulla salute, considerazioni sugli andamenti delle concentrazioni rilevate e loro confronto con i limiti di legge; una breve relazione a consuntivo dell esercizio della rete per il 2003 e preventivo 2004; una richiamo alle altre attività di monitoraggio e studi sulla qualità dell aria che trovano spazio in report dedicati. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 4

6 1 Dati meteorologici della provincia di Rimini per l anno 2003 Le condizioni meteorologiche condizionano fortemente la qualità dell aria di un territorio: infatti occorre ricordare che la concentrazione di un inquinante è determinata non soltanto dalla quantità di sostanza immessa in atmosfera, ma anche dal volume nel quale essa si disperde. Il volume e il grado di rimescolamento più o meno efficace delle masse d aria meteorologiche determinano, in altre parole, la diluizione degli inquinanti in atmosfera (o, per meglio dire, la composizione della massa d aria chimica 1 associata al territorio). I territori caratterizzati da situazioni meteorologiche particolarmente favorevoli all accumulo (alta pressione, stabilità atmosferica, bassi episodi di idrometeore, ecc.) sono dunque più sensibili ai fattori di pressione rispetto ai territori che presentano una meteorologia di forte scambio di masse d aria, alti valori di altezze di rimescolamento, elevato numero di episodi di pioggia e nebbia. Tutti i processi coinvolti nella efficacia di rimozione degli inquinanti prodotti da un territorio avvengono nello strato limite atmosferico (PBL). Il PBL è quello strato di atmosfera maggiormente influenzato dalla presenza della superficie terrestre ed è la regione all interno della quale si verifica la diffusione dell inquinamento. Ad esempio, la presenza di superfici urbanizzate, caratterizzate da particolari valori di rugosità e di emissione di calore, influenzano lo strato limite atmosferico sopra di esse. Ciò modifica la capacità di dispersione gli inquinanti immessi e crea una situazione di microclima legata a quella superficie. Le grandezze meteorologiche locali che influenzano maggiormente i processi di trasporto, di diffusione, di trasformazione chimica e deposizione delle sostanze inquinanti sono: le idrometeore, il vento, la temperatura, l irraggiamento solare e l altezza di rimescolamento. La presenza delle idrometerore (pioggia, nebbia) influenza i meccanismi di deposizione e di rimozione degli inquinanti. L assenza di precipitazioni riduce la capacità dell atmosfera di rimuovere in particolare le particelle sospese e impedisce la dissoluzione di alcuni inquinanti gassosi. Anche la semplice formazione di nubi o di nebbia favoriscono la rimozione delle particelle attraverso l intrappolamento. L intensità del vento alla superficie influenza sia il trasporto degli inquinanti sia i fenomeni di risospensione delle polveri, in altre parole l accumulo delle sostanze. La temperatura influenza i processi di rimescolamento di origine turbolenta: l alta temperatura favorisce il rimescolamento; la bassa temperatura vicino alla superficie può causare fenomeni di inversione termica che tendono a confinare gli inquinanti. Le alte temperature, associate a forti condizioni di irraggiamento solare, favoriscono le reazioni chimiche e fotochimiche con produzione di smog fotochimico e inquinanti secondari. L altezza di rimescolamento è l altezza dello strato di atmosfera più vicino alla superficie terrestre. All interno di questa altezza si ha la dispersione verticale per turbolenza meccanica; si 1 Le masse d aria si creano quando l aria ristagna su una regione (continente, oceano, ecc.), e ne assume le caratteristiche peculiari (calda e umida oceanica o fredda e secca continentale, ecc.). In analogia a questo, è possibile definire una massa d aria chimica come quella porzione di atmosfera che ristagna su un area caratterizzata da particolari sorgenti emissive e ne assume le caratteristiche chimiche. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 5

7 Si può dire in effetti che l altezza di rimescolamento influenzi direttamente il valore della concentrazione degli inquinanti immessi in prossimità della superficie terrestre, determinando il valore del volume di dispersione. L altezza massima può arrivare a circa 2,5 km, la minima può arrivare a circa 50 m. Questo parametro inoltre è modulato dal ciclo notte/dì e dai cicli stagionali. La stabilità dello strato limite è stata classificata in 7 categorie da Pasquill e Gifford, ordinate da A a G. A è quella con le condizioni più convettive (instabili), D presenta condizioni neutrali, G le condizioni più stabili. La classe di stabilità G è la più favorevole all accumulo degli inquinanti; la A è quella più favorevole alla rimozione/dispersione. Di seguito sono riportate le informazioni meteorologiche relative alla provincia di Rimini per l anno 2003, predisposte da ARPAER-SIM (Servizio Idro-Meteorologico), relativamente ai parametri di stabilità, altezza di rimescolamento, vento, temperatura, precipitazioni. I valori che vengono di seguito presentati sono ottenuti dal preprocessore meteorologico CALMET a partire dai dati misurati dalle stazioni meteorologiche della Rete Regionale del SIM. Per le condizioni di stabilità, altezza di rimescolamento e vento, i dati sono presentati sotto forma di grafici stagionali. 1.1 Stabilità Sono riportati di seguito (Figg ) gli andamenti stagionali delle condizioni di stabilità atmosferica per l anno Il grafico di ogni stagione è composto di sei figure, ognuna delle quali rappresenta i valori medi relativi ad un dato orario, espressi come percentuale. Nelle figure sono state riportati graficamente solo i dati relativi alle ore 2 e alle ore 14 (notte e dì). Dall analisi dei dati meteorologici si può dire che la condizione più frequente è quella di stabilità, per tutte le stagioni, sebbene, rispetto all anno precedente, si sia registrato un regime leggermente più instabile soprattutto nel periodo primaverile ed estivo e relativamente all intervallo diurno. Anche la percentuale di condizioni neutrali è di poco superiore rispetto allo scorso anno e questo si verifica nelle ore diurne per primavera ed estate e anche di notte per autunno e inverno. Le condizioni di stabilità, ovviamente, sono state leggermente meno frequenti rispetto al Sono tuttavia mantenute le frequenze all interno del periodo giornaliero: le maggiori condizioni di stabilità si hanno nel periodo notturno, quando si abbassa l altezza di rimescolamento. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 6

8 Inverno % condizioni instabili % condizioni neutre % condizioni stabili Fig Stabilità meteorologica per le ore 2 e 14 del giorno tipo invernale 2003 Primavera % condizioni instabili % condizioni neutre % condizioni stabili Fig Stabilità meteorologica per le ore 2 e 14 del giorno tipo primaverile Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 7

9 Estate condizioni instabili % condizioni neutre % condizioni stabili Fig Stabilità meteorologica per le ore 2 e 14 del giorno tipo estivo Autunno % condizioni instabili % condizioni neutre % condizioni stabili Fig Stabilità meteorologica per le ore 2 e 14 del giorno tipo autunnale Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 8

10 1.2 Altezza di rimescolamento La Fig riporta l andamento della media mensile dell altezza di rimescolamento nel corso degli anni 2002 e Dalla figura è possibile notare la modulazione stagionale dell altezza di rimescolamento: i mesi autunnali e invernali sono caratterizzati da valori bassi, mentre i mesi primaverili ed estivi vedono un valore medio più elevato. Questo andamento ha come effetto un maggior accumulo degli inquinanti nei mesi freddi. Fig Valori di altezza di rimescolamento calcolata dal preprocessore Calmet Durante l anno 2003 i valori delle altezze di rimescolamento mensili sono state mediamente superiori a quelle osservate nell anno precedente. Se si osserva il valore dell altezza di rimescolamento, durante il giorno medio e nel corso delle diverse stagioni, esso aumenta nelle prime ore del mattino fino a raggiungere il massimo nel primo pomeriggio del periodo estivo, per poi tornare ad abbassarsi durante la sera e la notte (intorno alle 22). La massima differenza di altezza fra la notte e il giorno si ha in estate (il minimo a circa 70 m dalle 22 alle 2 e il massimo tra 1500 e 2000 m alle 14). Si noti anche l effetto della presenza della costa marina: l altezza di rimescolamento degrada sempre andando da terra verso mare. Nella Fig sono riportate le mappe con le variazioni stagionali delle altezze dello strato di rimescolamento del giorno medio, alle ore 2 e alle ore 14. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 9

11 Altezza di rimescolamento Anno 2003 Ore 2 e 14 dei giorni tipici Inverno Primavera Estate Autunno Fig Altezza di rimescolamento per le ore 2 e 14 del giorno tipo per le stagioni Intensità e direzione del vento La Fig riporta l intensità media mensile del vento rilevata a 10 m di altezza dalla stazione di Rimini. I valori mensili del modulo del vento sono sempre superiori ai corrispettivi valori misurati l anno precedente, tranne per il periodo maggio-giugno dove si ha circa la stessa intensità registrata nel 2002, e per il mese di novembre dove invece si osserva una intensità inferiore. In questo periodo si registra il minimo dell anno I mesi più ventilati dell anno sono invece stati gennaio e febbraio; in primavera ed estate si hanno valori elevati in aprile e luglio (Fig ) Fig Valori di intensità del vento misurata nella stazione meteorologica di Rimini Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 10

12 Intensità e direzione del vento a 10 m di altezza Anno 2003 Ore 2 e 14 dei giorni tipici [m/s] Inverno Primavera Estate Autunno Fig Intensità e direzione del vento a 10 m per le ore 2 e 14 del giorno tipo per le stagioni Temperatura Nelle figure successive (Figg ) sono riportati gli andamenti mensili delle temperature medie, minime e massime, registrate nella stazione meteorologica di Rimini. Si può notare come i valori medi mensili dell anno 2003 siano più elevati durante il periodo estivo e più bassi durante il resto dell anno. L escursione termica fra i mesi caldi e quelli freddi, è stata dunque superiore rispetto quella registrata lo scorso anno. La temperatura massima dei mesi estivi supera i 30 C (4-5 C superiore a quella registrata nel 2002); quella minima non scende sotto i 20 C. Fig Temperatura [ C] minima registrata nella stazione di Rimini. Valori medi mensili per l anno Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 11

13 Fig Temperatura [ C] media registrata nella stazione di Rimini. Valori medi mensili per l anno Fig Temperatura [ C] massima registrata nella stazione di Rimini. Valori medi mensili per l anno L estate 2003 è infatti ricordata per l alta temperatura e gli scarsi eventi di pioggia, al contrario dell estate precedente, molto piovosa e meno calda. Dal punto di vista della produzione di smog fotochimico l estate 2003 ha infatti accusato un numero più elevato di superamenti. 1.5 Precipitazioni Nella figura successiva (Fig ) è riportato il valore della precipitazione cumulata della stazione meteorologica di Vergiano. Per i mesi che presentano disponibilità di dati è possibile notare la diversa entità delle precipitazioni, che hanno infatti caratterizzato l anno 2002 come piovoso e il 2003 come secco. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 12

14 Fig Precipitazioni [mm] registrate nella stazione di Vergiano. Valori medi mensili per l anno Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 13

15 2 La rete di monitoraggio della Provincia di Rimini La rete di monitoraggio presente sul territorio provinciale di Rimini è attiva a partire dal 1996; l ultima stazione ad essere stata attivata è quella sul territorio comunale di Riccione, attiva dal Nel suo complesso la rete gestita da ARPAER, Sezione di Rimini, è composta da 4 stazioni di rilevamento fisse come riportato in Fig. 2.1 e in Tab Fig. 2.1 Inquadramento territoriale a livello provinciale della Rete di Monitoraggio della qualità dell Aria. Scala 1: Le stazioni della rete sono classificate nel seguente modo: 1 stazione di tipo A, ubicata nel parco Marecchia di Rimini, non direttamente influenzata da fonti di emissione significative (stazione urbana di fondo); 1 stazione di tipo B, per la misura dell inquinamento presente in aree densamente urbanizzate, ubicata in Via Abete a Rimini; 2 stazioni di tipo C, per il rilevamento dell inquinamento di zone ad alto traffico veicolare: una ubicata in Via Flaminia a Rimini, l altra sul Lungomare della Libertà a Riccione. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 14

16 Tab. 2.1 Ubicazione e tipologia delle stazioni sui territori comunali Stazioni con tipologia e mappe (scala 1 : 2.500) 1 - tipo A Marecchia (Rimini) 2 - tipo B Abete (Rimini) 3 - tipo C Flaminia (Rimini) 4 - tipo C Riccione (Riccione) Tutti i dati confluiscono per via telematica al Centro di Elaborazione Dati (CED) del Servizio Sistemi Ambientali della Sezione riminese di ARPAER. Nelle seguenti due tabelle sono riportati i parametri chimici e meteorologici con i relativi metodi di misura (Tab. 2.3) e gli strumenti della rete (Tab. 2.2). Tab. 2.2 Parametri chimici e meteorologici e metodi di misura PARAMETRI nome per esteso principio di misura/strumento SO 2 Biossido di zolfo (anidride solforosa) Fluorescenza NOx Ossidi di azoto Chemiluminescenza CO Monossido di carbonio Assorbimento infrarosso O 3 Ozono Assorbimento ultravioletto PTS Polveri Totali Sospese Gravimetria Pb Piombo Assorbimento atomico BTX Benzene, Toluene, Xileni Gascromatografia PM 10 Polveri inalabili Assorbimento radiazioni beta DV Direzione del vento Anemometro VV Velocità del vento Anemometro T Temperatura Termometro U Umidità relativa Psicrometro RSG Radiazione Solare Globale Piranometro Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 15

17 Tab. 2.3 Strumenti della Rete PARAMETRI STAZIONI Marecchia Abete Flaminia Riccione SO 2 NOx CO O 3 PTS Pb BTX PM 10 DV VV T U RSG Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 16

18 3 L atmosfera e gli inquinanti atmosferici L atmosfera può essere considerata come un mantello che avvolge il nostro pianeta permettendo lo sviluppo e il mantenimento della vita sulla terra. In base all andamento della temperatura, dal suolo verso lo spazio interplanetario, l atmosfera viene suddivisa in involucri concentrici dette sfere (troposfera, stratosfera, mesosfera, termosfera, esosfera). La troposfera è la sfera più vicina alla crosta terrestre e si estende dalla superficie della terra fino a circa 10 km di quota. Essendo la parte più bassa e più densa dell atmosfera, in essa si trovano circa i ¾ dell intera massa gassosa atmosferica. La parola troposfera deriva dal greco tropos che significa variazione, mutamento: all interno di questa sfera si trovano infatti le maggiori variazioni di pressione e temperatura (e, di conseguenza, di densità); essa contiene tutto il vapore acqueo ed è la sede dei cambiamenti meteorologici. La composizione chimica gassosa dell atmosfera anidra è riassunta nella Tab Tab. 3.1 Composizione Atmosferica Specie chimica % v/v 2 Azoto (N 2 ) 78,08 Ossigeno (O 2 ) 20,95 Argon (Ar) 0,93 Biossido di carbonio (CO 2 ) 0,037 Altri gas (Ne, He, CH 4, Kr, H 2, N 2 O, Xe ) tracce In atmosfera non sono presenti solo gas ma anche particelle solide: il particolato. Il particolato si può sostanzialmente suddividere in grossolano, fine (particelle con diametro inferiore a 2 µm) e ultrafine (diametro inferiore a 0,1 µm.). Generalmente si parla di inquinamento atmosferico se sono presenti sostanze a concentrazioni tali da essere superiori a quelle naturalmente presenti in aria e tali da poter produrre effetti nocivi diretti o potenziali sulla salute e sulla qualità della vita umana, animale e vegetale, sul paesaggio, sui materiali e le opere d arte. Questa alterazione della composizione dell atmosfera è il risultato di complessi fenomeni chimico-fisici in competizione fra loro: alcuni fattori ne determinano l accumulo, altri la rimozione o la diluizione. Ad esempio la quantità e qualità di sostanze emesse in atmosfera da diverse tipologie di sorgenti (puntuali, lineari, diffuse) con diverse altezze e temperature di emissione, il grado di rimescolamento delle masse d aria e le reazioni chimiche, sono fra i principali fattori che producono la complessa distribuzione spaziale e temporale delle sostanze inquinanti immesse in atmosfera e poi rivelate dalla strumentazione della rete di monitoraggio. Le reazioni di trasformazione chimica atmosferica portano a distinguere gli inquinanti primari (direttamente emessi dalle sorgenti) da quelli secondari (prodotti in atmosfera anche a notevole distanza dalle sorgenti degli inquinanti primari). Gli inquinanti primari comprendono sia gas che particelle. Tra i gas si segnalano: i composti dell azoto (NO, NH 3 ); i composti dello zolfo (H 2 S, SO 2 ); i composti del carbonio (idrocarburi, CO); i composti alogenati (CFC, acidi alogenidrici). 2 Il simbolo % v/v significa percentuale calcolata rispetto ai volumi Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 17

19 Nell ecosistema urbano le più importanti sorgenti antropogeniche di questi gas sono il traffico veicolare, il riscaldamento domestico e, quando presenti, le emissioni industriali. Il particolato viene spesso classificato secondo criteri sanitari a seconda del potere di penetrazione nell apparato respiratorio. La totalità delle particelle sospese viene chiamata PTS, la frazione PM 10 (cioè aventi diametro aerodinamico pari o inferiore a 10 µm) è la frazione inalabile mentre la frazione PM 2,5 è la frazione respirabile, capace cioè di arrivare sugli alveoli polmonari. Recenti indagini mediche hanno dimostrato che le particelle ultrafini (PM 0,1 ) possono passare direttamente nel torrente sanguigno. Le particelle solide primarie hanno diverse origini. Quelle più sottili sono generate principalmente da processi di combustione, mentre quelle più grossolane da azioni meccaniche come l usura dei pneumatici, dei freni e del manto stradale oppure il risollevamento in atmosfera del particolato precedentemente depositato. Le polveri possono essere anche di origine naturale come ad esempio le sabbie, le polveri delle eruzioni vulcaniche, i pollini e le spore, i sali marini. I principali inquinanti secondari di tipo gassoso sono il biossido di azoto (NO 2 ) e l ozono (O 3 ) troposferico. Entrambi i gas sono prodotti da un complesso sistema di reazioni fotochimiche e costituiscono i componenti principali del famigerato smog fotochimico. Il particolato secondario può derivare da reazioni chimiche che coinvolgono inquinanti gassosi sia primari che secondari. I più noti processi sono la trasformazione di SO 2 in solfati, di NO 2 in nitrati e di NH 3 in ammonio e dei composti organici in agglomerati particellari organici. Gli inquinanti monitorati nella Provincia di Rimini Nei paragrafi seguenti i dati di concentrazione di tutti gli inquinanti sono riferiti alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K, mentre la concentrazione del PM 10 è riferita alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 273 K, come richiesto dalle normative in vigore. 3.1 Ossidi di azoto (NOx) Siti di misura. Le stazioni della rete provinciale dotate di analizzatori di ossidi di azoto sono 4: Parco Marecchia, Via Flaminia, Via Abete, Riccione. Caratteristiche generali. Esistono numerose specie chimiche di ossidi di azoto: Ossido di diazoto N 2 O; Ossido di azoto NO; Triossido di diazoto N 2 O 3 ; Biossido di azoto NO 2 ; Tetrossido di diazoto N 2 O 4 ; Pentossido di diazoto N 2 O 5 ; ma la specie di maggior interesse dal punto di vista della salute umana e dell ambiente è senza dubbio il biossido di azoto. WHO (World Health Organization) oltre a definire l importanza di NO 2 sotto il profilo sanitario, ne sottolinea anche quella dal punto di vista ambientale: (a) NO 2 assorbe la radiazione solare influenzando la trasparenza e visibilità atmosferica; (b) per lo stesso motivo, come assorbitore di radiazione visibile, potrebbe avere un potenziale ruolo nella Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 18

20 variazione di clima globale nel caso la concentrazione diventasse abbastanza elevata; (c) essendo una molecola radicalica e fortemente ossidante, contribuisce a determinare il potere ossidante della troposfera e le concentrazioni delle altre specie radicaliche atmosferiche (incluso OH) e, infine, (d) gioca una funzione chiave nel determinare la concentrazione di O 3 troposferico in quanto la fotolisi di NO 2 è lo stadio di inizio della formazione fotochimica di O 3. Come è già stato detto, NO 2 è un inquinante secondario che deriva da NO. La concentrazione di NO 2 in atmosfera, in un dato luogo e in un dato momento, dipende dunque dalle velocità di immissione di NO 2 e del reagente NO, dalle velocità di conversione di NO in NO 2 e di NO 2 in NO 3 - e dalla meteorologia. In natura NO viene prodotto dalle scariche elettriche atmosferiche, dagli incendi, dalle emissioni vulcaniche e dai batteri del suolo. Le emissioni antropogeniche sono dovute all uso dei combustibili in generale (trasporti, produzione di elettricità e riscaldamento) e alle attività industriali. NO si forma sempre quando viene usata l aria come comburente ad alta temperatura; l ulteriore ossidazione di NO durante la combustione produce NO 2 (di solito in quantità non superiore al 5% degli NOx primari emessi). NO 2 è sempre presente nei gas di scarico delle automobili ed in particolare dei grossi autoveicoli diesel. La concentrazione di NOx negli scarichi è elevata in condizioni di traffico veloce e motore ad alto numero di giri, bassa in decelerazione e motore al minimo. Effetti sulla salute. WHO indica che NO 2 è responsabile sia di effetti acuti che cronici a carico dell apparato respiratorio, effetti che risultano più evidenti in categorie sensibili, come ad esempio gli asmatici. Nella documentazione ufficiale viene riportato 560 µg/m 3 (0,3 ppm) come livello più basso capace di generare un disturbo della funzionalità polmonare in un individuo asmatico sottoposto ad esercizi fisici intermittenti e per una esposizione di 30 minuti. Per quanto riguarda NO occorrono concentrazioni più alte per riscontrare gli stessi effetti. Sulla base di questi dati sperimentali, WHO propone per NO 2 un limite di 200 µg/m 3 come valore orario; il valore guida annuale è di 40 µg/m 3. Questi valori sono stati recepiti a livello europeo dalla Direttiva 99/30/CEE e a cascata dalla legislazione italiana nel DM 60/02. Nella tabella successiva (Tab ) sono indicati: I valori limite per la protezione della salute umana per il biossido di azoto, i margini di tolleranza, le modalità di riduzione di tale margine e la data alla quale i valori limite devono essere raggiunti Il valore limite per la protezione della vegetazione per gli ossidi di azoto e la data in cui tale valore deve essere raggiunto La soglia di allarme per il biossido di azoto Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 19

21 Tab Parametri richiesti dal DM 60/02 per gli ossidi di azoto [µg/m 3 ] Periodo di mediazione Entrata in vigore (19/7/99) Dal 01/01/01 Dal 01/01/02 Dal 01/01/03 Valore limite aumentato del margine di tolleranza Dal 01/01/04 Dal 01/1/10 valore limite Valore limite orario per la protezione della salute umana 1 ora 300 (come NO 2 da non superare più di 18 volte l'anno) Valore limite annuale per la protezione della salute umana Valore limite annuale per protezione della vegetazione Soglia di allarme Anno civile Anno civile Anno civile 60 (come NO 2 ) (come NO X ) 400 (misurati per tre ore consecutive in una area di almeno 100 km2 oppure in una intera zona o un intero agglomerato) Fino alla data entro la quale devono essere raggiunti i valori limite (anno 2010), restano in vigore i valori limite fissati dal DPCM 28/03/83 e dal DPR 203/88. Analisi degli ossidi di azoto durante l anno 2003 Nella tabella sono riassunte le elaborazioni relative all ultimo triennio previste dalla legislazione precedente al DM 60/02 (DPCM 28/03/83; DPR 203/88; DM 15/04/94; DM 25/11/94). Dalla tabella si nota che, negli ultimi tre anni, per ogni stazione, le variazioni assolute nel tempo degli indici monitorati sono dell ordine di grandezza del 10%, confermando una situazione stabile dal punto di vista spazio-temporale. I valori del 50 percentile delle medie orarie annuali, per la stazione di Via Flaminia e il triennio 01-03, hanno superato la soglia del valore guida (50 µg/m 3 ) previsto dall allegato II del DPR 203/88, per tutti gli anni. Sempre relativamente all ultimo triennio non si sono verificati invece superamenti del valore limite (200 µg/m 3 ) e del valore guida (135 µg/m 3 ) del 98 percentile delle medie orarie annuali, né del livello di attenzione (200 µg/m 3 ) per il valore medio orario (DPCM 28/03/1983; DM 15/04/1994). Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 20

22 Tab Biossido di azoto (NO 2 ): concentrazioni medie orarie (µg/m 3 ) 01/01/ /12/ /01/ /12/ /01/ /12/2003 Stazioni Media D.S. Max Media D.S. Max Media D.S. Max Marecchia Abete Flaminia Riccione Nei grafici successivi (Fig ) sono mostrati gli andamenti dei valori orari registrati durante l anno civile 2003 nelle quattro stazioni fisse di monitoraggio. Non è mai stato superato il valore limite orario aumentato del margine di tolleranza previsto per l anno 2003 dal DM 60/02, pari a 270 µg/m 3. In Fig viene riportata graficamente la media oraria urbana, calcolata come valore medio di ogni media oraria delle tre stazioni poste sul territorio comunale riminese. Fig Andamenti orari della concentrazione di NO 2 misurata nella stazione di Marecchia. Le concentrazioni sono riferite alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 21

23 Fig Andamenti orari della concentrazione di NO 2 misurata nella stazione di Abete. Le concentrazioni sono riferite alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K. Fig Andamenti orari della concentrazione di NO 2 misurata nella stazione di Flaminia. Le concentrazioni sono riferite alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 22

24 Fig Andamenti orari della concentrazione di NO 2 misurata nella stazione di Riccione. Le concentrazioni sono riferite alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K. Fig Andamenti orari della concentrazione di NO 2 come media urbana. Le concentrazioni sono riferite alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K. Nella Fig sono mostrati i valori medi mensili calcolati per ognuna delle quattro stazioni di monitoraggio. Come già era possibile notare dal confronto delle Figg , le concentrazioni di NO 2 per Via Flaminia si mantengono costantemente più elevate durante tutto l anno. Nella Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 23

25 tabella successiva (Tab ) sono riassunti i dati numerici del grafico di Fig Fra le quattro stazioni poste sul territorio provinciale, solo Via Flaminia supera il valore medio annuale limite (VL), anche maggiorato del margine di tolleranza (MT) per il 2003 (VL+MT=54 µg/m 3 per il DM 60/02). Inoltre si può notare che, relativamente ad ogni stazione, i valori medi mensili più alti si rilevano nei mesi invernali, periodi nei quali l altezza di rimescolamento è inferiore. Fig Andamenti mensili della concentrazione di NO 2 nelle quattro stazioni di misura. Le concentrazioni sono riferite alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K. Tab Biossido di azoto (NO 2 ): concentrazioni medie mensili ed annuali [µg/m 3 ] Marecchia Riccione Abete Flaminia Media gen Media feb Media mar Media apr Media mag Media giu Media lug Media ago Media set Media ott Media nov Media dic Media annuale Il valore limite annuale per la protezione della salute umana è 40 [µg/m 3 ]. Il valore limite maggiorato del margine di tolleranza per il 2003 è 54 [µg/m 3 ] Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 24

26 Il DM 60/02 regolamenta anche i valori limite per la protezione della vegetazione. A tale scopo occorre considerare NOx espressa in µg/m 3 (somma di NO e NO 2 ) e valutare la media sull anno civile. Gli andamenti mensili sono rappresentati graficamente nelle figure seguenti (Figg ). Nei grafici sono anche riportati il valore limite annuale di riferimento (linea rossa) e il valore medio annuale misurato nella stazione (linea blu). Fig Valore limite annuale per la protezione della vegetazione (linea rossa) e valore medio annuale (linea blu), registrato nella stazione di Marecchia nell anno Nel grafico sono riportati anche gli andamenti mensili. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 25

27 Fig Valore limite annuale per la protezione della vegetazione (linea rossa) e valore medio annuale (linea blu), registrato nella stazione di Abete nell anno Nel grafico sono riportati anche gli andamenti mensili. Fig Valore limite annuale per la protezione della vegetazione (linea rossa) e valore medio annuale (linea blu), registrato nella stazione di Flaminia nell anno Nel grafico sono riportati anche gli andamenti mensili. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 26

28 Fig Valore limite annuale per la protezione della vegetazione (linea rossa) e valore medio annuale (linea blu), registrato nella stazione di Riccione nell anno Nel grafico sono riportati anche gli andamenti mensili. I grafici evidenziano che i valori più elevati sono stati registrati nella stazione di via Flaminia. Nelle figure seguenti (Figg ) sono riportati graficamente i dati relativi agli andamenti orari del giorno-tipo. La stazione di via Flaminia (tipo C), caratterizzata da traffico intenso, presenta concentrazioni di NO 2 più elevate relativamente alle altre stazioni e per qualunque intervallo orario. I picchi di massima concentrazione, per tutte le stazioni, si verificano nelle ore serali; valori di forte intensità relativa si registrano anche al mattino. Flaminia presenta il massimo di concentrazione nell intervallo orario dalle ore 18:00 alle 19:00; Abete (tibo B) lo presenta dalle 19:00 alle 20:00 e Marecchia (tipo A) segnala il picco tra le 21:00 e le 22:00 (ora solare). Il picco serale di concentrazione si sposta da Flaminia ad Abete poi a Marecchia, nell arco di 3-4 ore. Riccione (tipo C) sembra avere un comportamento più simile a Marecchia e Abete che a Flaminia, sia come valori di concentrazione, sia come periodo di registrazione del valore di picco, che si registra dalle ore 21:00 alle 22:00. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 27

29 Di seguito ai grafici viene riportata una tabella (Tab ) di correlazione fra i giorni-tipo feriali delle diverse stazioni. Fig Andamento orario di concentrazione per NO 2 registrato nella stazione di Marecchia. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo (ad es:9 corrisponde all intervallo orario dalle ore 8:00 alle ore 9:00). Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Fig Andamento orario di concentrazione per NO 2 registrato nella stazione di Abete. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo (ad es:9 corrisponde all intervallo orario dalle ore 8:00 alle ore 9:00). Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 28

30 Fig Andamento orario di concentrazione per NO 2 registrato nella stazione di Abete. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo (ad es.: 9 corrisponde all intervallo orario dalle ore 8:00 alle ore 9:00). Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Fig Andamento orario di concentrazione per NO 2 registrato nella stazione di Riccione. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo (ad es.: 9 corrisponde all intervallo orario dalle ore 8:00 alle ore 9:00). Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Tab Correlazione di Pearson tra i valori orari del giorno-tipo feriale nelle stazioni della Provincia di Rimini che misurano il biossido di azoto. Valori vicino a uno indicano comportamenti simili. NO 2 feriale 2003 Marecchia Abete Flaminia Riccione Marecchia Abete Flaminia Riccione Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 29

31 3.2 Monossido di carbonio (CO) Siti di misura. Le stazioni della rete provinciale dotate di analizzatori automatici di monossido di carbonio sono quattro: Parco Marecchia, Via Flaminia, Via Abete, Riccione. Caratteristiche generali. Il monossido di carbonio è un gas inodore, insapore ed incolore, poco solubile in acqua, che si produce nelle reazioni di combustione in difetto di ossigeno dei composti contenenti carbonio. In eccesso di ossigeno la combustione procede invece con la formazione di biossido di carbonio, composto non velenoso. WHO indica che le emissioni di CO in atmosfera sono da ascrivere per un 60% alle attività umane e per il restante 40% dai processi naturali. La principale sorgente antropogenica di questo inquinante in ambito urbano è la combustione della benzina nel motore a scoppio, nel quale non si riesce ad ottenere la condizione ottimale per la completa ossidazione del carbonio. A differenza degli ossidi di azoto, per il CO le massime emissioni dal motore si verificano in condizioni di motore al minimo, in decelerazione e in fase di avviamento a freddo, piuttosto che in accelerazione o in condizioni di alto numero di giri. Risulta dunque particolarmente insidiosa la condizione di traffico lento e fermate ai semafori nelle giornate caratterizzate da bassa ventilazione. Nelle aree urbane la concentrazione di CO dipende dalla densità di popolazione degli autoveicoli, dalla topografia e dalle condizioni meteorologiche; nelle strade la concentrazione di questo inquinante varia molto in funzione della distanza dal traffico, mantenendosi più alta dal lato sottovento del canyon stradale e smorzandosi velocemente dal suolo verso l alto. Le concentrazioni di fondo a livello planetario sono tra 0.06 e 0.14 mg/m 3 ( ppb). Negli ambienti caratterizzati da traffico urbano tipici delle grandi città Europee, le concentrazioni medie su otto ore sono generalmente inferiori a 20 mg/m 3 (17 ppm), con picchi di breve durata sotto i 60 mg/m 3 (53 ppm). I valori di qualità dell aria ottenuti dalle stazioni fisse di rilevamento sono rappresentativi delle esposizioni relative ai periodi lunghi, come ad esempio gli intervalli di otto ore, invece che delle esposizioni intense ma di breve durata. Effetti sulla salute. Il CO viene assorbito negli alveoli polmonari ed entra nel sangue associato all emoglobina. Esso è un veleno in quanto si lega irreversibilmente all emoglobina producendo un complesso molto stabile (la carbossiemoglobina, COHb) e quindi impedendo il naturale trasporto di ossigeno per la respirazione cellulare (l affinità della emoglobina per il CO è superiore di volte quella per l ossigeno). WHO ha stimato un livello pari al 2.5% di COHb nel sangue umano come limite per la protezione della salute, tenendo conto dei gruppi a rischio (persone con disturbi coronarici, feti di donne incinte non fumatrici). Questo valore, relativamente ad una popolazione sottoposta a sforzo fisico lieve o moderato, una volta tradotta in termini di concentrazioni ambientali, genera i seguenti valori guida: 100 mg/m 3 (90 ppm) per 15 minuti; 60 mg/m 3 (50 ppm) per 30 minuti; 30 mg/m 3 (25 ppm) per 1 ora; 10 mg/m 3 (10 ppm) per 8 ore. Il valore limite da confrontare con le concentrazioni registrate nelle stazioni fisse di monitoraggio è riportato nel DM 60/02 (a recepimento della direttiva europea 1999/30/CE). In Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 30

32 tale decreto si fa riferimento alle concentrazioni massime su periodi di otto ore, con valore limite di 10 mg/m 3 ; per l anno 2003 tale limite è addizionato di un margine di tolleranza di 4 mg/m 3 (per un totale di 14 mg/m 3 ). La legislazione precedente (abrogata dal DM 60/02) definiva il livello orario di attenzione pari a 15 mg/m 3 e di allarme pari a 30 mg/m 3 (DM 15/04/94) e un limite massimo di accettabilità (DPCM 28/03/83) su otto ore pari a 10 mg/m 3 e pari a 40 mg/m 3 su un ora (Tab ). Tab Parametri richiesti dal DM 60/02 per il monossido di carbonio [mg/m 3 ] Entrata in Periodo vigore Dal 01/01/03 Dal 01/01/04 Dal 01/01/05 di mediazione (13/12/2000) Valore limite per la protezione della salute umana Media massima giornaliera su 8 ore Valore limite aumentato del margine di tolleranza Valore limite Per confrontare i valori limite con i dati misurati nell anno 2003, si rimanda alle figure che mostrano il valore massimo delle medie su otto ore per ogni giorno dell anno. Analisi del monossido di carbonio durante l anno 2003 Nella provincia di Rimini il CO non presenta criticità di rilievo. Come evidenziato nei grafici seguenti (Figg ), i limiti che definiscono gli standard di qualità non sono mai stati raggiunti (al massimo si tocca il 50% del valore limite per il 2005 della media mobile su otto ore e per un unico episodio su tutto l arco dell anno). Flaminia sembra essere interessata da valori leggermente più alti, relativamente alle rimanenti stazioni. Ovviamente non sono mai stati superati i livelli di attenzione e di allarme orari previsti dalla normativa del 1994 in nessuna delle stazioni (Tab ). Tab Stazione Abete 1.1 Flaminia 1.4 Marecchia 0.9 Media Urbana Rimini 1.1 Riccione 0.7 Valori medi annuali Valore medio annuale [mg/m 3 ] Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 31

33 Fig CO - Massimi giornalieri delle medie su otto ore - Marecchia. Fig CO - Massimi giornalieri delle medie su otto ore - Abete. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 32

34 Fig CO - Massimi giornalieri delle medie su otto ore - via Flaminia. Fig CO - Massimi giornalieri delle medie su otto ore - Riccione. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 33

35 I dati relativi alla media urbana di Rimini (Fig ) sono stati calcolati mediando i valori orari delle tre stazioni presenti sul territorio comunale. Fig Valori medi orari Media urbana di Rimini. Analizzando i dati orari (in Fig ) si può notare come ci sia un leggero effetto di diluizione dell inquinante nel periodo estivo, nonostante il carico turistico. Questo effetto è sostanzialmente dovuto alla più elevata altezza di rimescolamento che caratterizza il periodo estivo. Nei grafici seguenti (Figg ) sono riportati i dati relativi agli andamenti orari del giornotipo. La stazione di via Flaminia, rispetto alle altre, presenta i valori più elevati di concentrazione per ogni intervallo orario, anche se, come abbiamo detto, i valori sono molto al di sotto dei limiti di legge per ogni stazione. Come già visto per NO 2, la concentrazione si alza al mattino e alla sera, con i picchi massimi nelle ore serali, sebbene in questo caso, diversamente dal precedente, non si abbia una grossa differenza relativa fra il valore minimo e quello massimo durante l arco della giornata. Flaminia ha il suo massimo nell intervallo dalle 18:00 alle 19:00; il massimo di Abete avviene tra le 19:00 e le 20:00. Marecchia ha un plateau dalle 19:00 alle 22:00. Riccione ha il massimo dalle 19:00 alle 20:00; il suo andamento temporale risulta anche in questo caso più simile alle stazioni di Marecchia ed Abete rispetto a Flaminia. Di seguito ai grafici viene riportata una tabella (Tab ) di correlazione fra i giorni-tipo feriali delle diverse stazioni. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 34

36 Fig Andamento orario di concentrazione per CO registrato nella stazione di Marecchia. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo stesso. Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Fig Andamento orario di concentrazione per CO registrato nella stazione di Abete. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo stesso. Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Fig Andamento orario di concentrazione per CO registrato nella stazione di Flaminia. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo stesso. Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 35

37 Fig Andamento orario di concentrazione per CO registrato nella stazione di Riccione. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo stesso. Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Tab Correlazione di Pearson tra i valori orari del giorno-tipo feriale nelle stazioni della Provincia di Rimini che misurano il monossido di carbonio. Valori vicino a uno indicano comportamenti simili. CO feriale 2003 Marecchia Abete Flaminia Riccione Marecchia Abete Flaminia Riccione Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 36

38 3.3 Biossido di zolfo (SO 2) Siti di misura. Il biossido di zolfo viene misurato nella stazione di via Flaminia. Caratteristiche generali. Gli ossidi di zolfo che sono dispersi in atmosfera sono SO 2 (biossido di zolfo) e, in piccola parte, SO 3 (triossido di zolfo). La principale sorgente di questi composti deriva dalla combustione dei combustibili fossili contenenti zolfo utilizzati nelle centrali termoelettriche, nelle caldaie di riscaldamento domestiche e in processi di combustione industriale. Storicamente SO 2 e particolato, derivanti dalla combustione di carbone da riscaldamento, furono i principali componenti dell inquinamento urbano in gran parte del mondo (basti pensare alle grandi città del nord Europa come Londra, nella quale alla fine del XIX secolo fu coniato il termine smog da smoke e fog) e, assieme agli ossidi di azoto, il principale responsabile delle piogge acide (con formazione di acido solforoso e, a seguire, di acido solforico). Attualmente la presenza di questo composto in atmosfera è da attribuire alla combustione del gasolio per trazione (motore diesel) e riscaldamento. I valori registrati di biossido di zolfo, come è possibile notare dai grafici sotto riportati, sono di gran lunga inferiori ai valori limite di protezione della salute e questo è sostanzialmente dovuto alle politiche di utilizzo di carburanti a basso tenore di zolfo (BTZ 3, ULSD 4 ) per i motori diesel e alla metanizzazione del territorio per quanto riguarda il riscaldamento domestico. Effetti sulla salute. SO 2 è un forte irritante delle prime vie respiratorie e i principali effetti sulla salute riguardano la costrizione bronchiale, le naso-faringiti con alterazione del senso dell olfatto e del gusto. È possibile già avvertirne il caratteristico odore pungente alla concentrazione di 8 mg/m 3 (2.8 ppm). WHO riporta che a concentrazioni superiori di 28,6 mg/m 3 (10 ppm) l esposizione cronica comporta danni epiteliali e modificazioni tipiche alla bronchite cronica umana. L assorbimento di SO 2, da parte delle mucose del naso e del primo tratto respiratorio, avviene a causa della sua solubilità nei mezzi acquosi (a 15 C un volume di H 2 O dissolve 45 volumi di SO 2 ). L assorbimento è dipendente dalla concentrazione ed in letteratura è stato riportato che, alle concentrazioni ambientali oggi comunemente osservate, l assorbimento di SO 2 nelle prime vie respiratorie può considerarsi inefficace. Lo stesso autore riporta che gli effetti di SO 2 possono essere esaltati dalla presenza di particolato ultra-fine e umidità atmosferica a causa della formazione di un film di acido solforico sulla superficie delle particelle che ne veicolano il trasporto nelle zone profonde del polmone. Analisi del biossido di zolfo nell anno 2003 Nelle tabelle seguenti Tabb sono riportati i valori richiesti dalla legislazione per il biossido di zolfo. Dalla Tab si nota che i valori misurati dallo strumento posizionato nella stazione di via Flaminia sono molto al di sotto dei valori limite, anche come evidenziato dai grafici successivi (Figg ) ppm di zolfo ppm di zolfo Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 37

39 Tab Parametri richiesti dal DM 60/02 per il biossido di zolfo [µg/m 3 ] Entrata in Periodo Dal Dal Dal Dal Dal vigore mediazione 01/01/01 01/01/02 01/01/03 01/01/04 01/1/05 (19/7/99) Valore limite aumentato del margine di tolleranza Valore limite 500 Valore limite (da non orario per la superare più 350 protezione 1 ora di 24 volte della salute l'anno) umana Valore limite giornaliero per la protezione della salute umana Valore limite annuale per protezione della vegetazione Soglia di allarme Anno civile Anno civile inverno (1 ottobre - 31 marzo) Anno civile nessuno (da non superare più di 3 volte nell'anno) 500 (misurati per tre ore consecutive in una area di almeno 100 km2 oppure in una intera zona o un intero agglomerato) Tab Parametri statistici annuali e giornalieri di SO 2 [µg/m 3 ] secondo il DM 60/02 e legislazione precedente 2003 VL da non superare Media su anno civile 3 20 DM 60/02 per ecosistemi Media sull'inverno 3 20 DM 60/02 per ecosistemi ( / ) Mediana sui valori giornalieri inverno DPCM 28/03/83 e DPR 203/88 ( / ) 98 percentile DPCM 28/03/83 e DPR 203/88 (1-4-03/ ) Mediana (anno ecologico) 2 80 DPCM 28/03/83 e DPR 203/88 (1-4-03/ ) Max (anno ecologico) 11 (1-4-03/ ) Media delle medie di 24h 3 valore guida ( / ) DPR 203/88 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 38

40 Tab Parametri statistici dei dati orari di SO 2 [µg/m 3 ] relativi all anno 2003 Stazione Via Falminia Media 2003 Percentili Max Fig Protezione della salute umana. Valori giornalieri della concentrazione di SO 2 misurate nella stazione Via Flaminia. Fig Protezione degli ecosistemi. Valori giornalieri della concentrazione di SO 2 misurate nella stazione Via Flaminia. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 39

41 Fig Valori massimi orari della concentrazione di SO 2 misurati nella stazione Via Flaminia. Anche per questo inquinante si può notare l effetto di diluizione per il periodo estivo, osservando il grafico dei valori medi giornalieri. Si notino i due picchi relativi al 18 e 19 marzo. Durante la notte di S. Giuseppe è tradizione riminese accendere i falò. La reazione di combustione crea immissioni atmosferiche che innalzano il valore di anidride solforosa al di sopra del livello, molto basso, normalmente misurato. il piombo (analizzato sui campioni di PTS) si osserva lo stesso fenomeno (cfr. 3.7). Nella figura seguente (Fig ) sono riportati graficamente i dati relativi agli andamenti orari del giorno-tipo. Fig Andamento orario di concentrazione per SO 2 registrato nella stazione di Flaminia. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo stesso. Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 40

42 3.4 Polveri totali sospese e polveri inalabili (PTS e PM10) Siti di misura. Le stazioni della rete provinciale dotate di analizzatori automatici di polveri inalabili PM10 sono tre: Flaminia, Marecchia e Riccione. Le polveri totali sospese (PTS) vengono monitorate in maniera semiautomatica (sono prelevate da un campionatore automatico e misurate in laboratorio da un operatore Arpa). I siti di misura per le PTS sono due: Flaminia e Abete. Caratteristiche generali. Il materiale particolato sospeso è una miscela complessa di sostanze organiche ed inorganiche che si presentano in fase liquida e solida con composizione chimica variabile in funzione della granulometria e, ovviamente, della sorgente che le ha prodotte. Le dimensioni delle particelle sospese variano in un intervallo che abbraccia ben quattro ordini di grandezza: da qualche nanometro a decine di micrometri. Le differenze chimico-fisiche più importanti rendono possibile una prima classificazione fra la frazione grossolana (particelle con diametro aerodinamico superiore a 2,5 µm) e quella fine (particelle con diametro aerodinamico uguale o inferiore a 2,5 µm (PM2,5)). Questa differenziazione dipende sostanzialmente dalla diversa genesi delle polveri. Sebbene le polveri di granulometria inferiore possano essere generate per rottura delle particelle solide più grandi, questo processo richiede una energia sempre crescente al diminuire delle dimensioni delle particelle, in maniera tale da essere praticamente proibita per dimensioni dell ordine di 1 µm. La classe di particelle fini contiene in massima parte le particelle secondarie (che sono i prodotti di alcune reazioni chimiche atmosferiche), e le particelle primarie prodotte dalle reazioni di combustione e dalla condensazione di sostanze altobollenti che derivano da svariati processi chimici di origine naturale o antropica. La classe di particelle più grandi è costituita da materiali crostali, materiale polverulento prodotto e/o risollevato da terra dal traffico, materiali in polvere prodotti da industrie. Sorgenti naturali di particelle grossolane possono essere le emissioni dei vulcani, le spore di muffa, i pollini, parti di insetti e di piante e, vicino alle coste, particelle prodotte dalla evaporazione di spray marino. Le diverse origini delle particelle si riflettono nella composizione chimica delle stesse: le polveri fini, ricche di particelle secondarie, sono composte sostanzialmente (80% p/p) da ioni nitrato, solfato, ammonio, carbonio organico ed elementare; di contro questi composti costituiscono solo il 10-20% della frazione grossolana la quale comprende, per un 50% della sua massa, alluminio, silicio, zolfo, potassio, calcio e ferro. È interessante notare come sia stata dimostrata sperimentalmente una più forte dipendenza della composizione chimica della frazione grossolana relativamente al sito di prelievo rispetto alla composizione della frazione fine; questo dato sperimentale è una riconferma della diversa genesi delle frazioni particellari. Effetti sulla salute. Gli effetti delle polveri sono funzione della natura chimica e della granulometria delle particelle; difatti un altro modo di classificare le particelle sospese nell atmosfera deriva dalla diversa Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 41

43 capacità di queste di penetrare nell albero respiratorio e di causare dunque un danno per la salute umana (Fig ). Le particelle con dimensioni intorno ai 20 µm non penetrano nelle vie respiratorie, mentre riescono a farlo le particelle di dimensione inferiore. Per questo motivo la frazione PM 10, chiamata anche frazione toracica, è stata identificata come un buon indicatore delle particelle correlate alla salute. L ulteriore frazione PM 2.5 è utile per distinguere la frazione respirabile, ovvero quella che con maggiore probabilità può giungere alle vie respiratorie più profonde e produrre un danno effettivo. Gli studi sul PM 2.5 stanno confermando che quest'ultimo è un indicatore migliore del PM 10 per gli effetti sulla salute causati dalle polveri [WHO]. I danni prodotti dalle particelle (e dalle sostanze da esse veicolate) sono relativi alla respirazione, ai polmoni (anche tumore), alle patologie cardiovascolari e alle alterazioni del sistema immunitario. Fig Capacità di penetrazione del particolato atmosferico nell albero respiratorio. Analisi delle PTS nell anno 2003 Analizzando le polveri totali sospese per quanto riguarda l anno 2003, si può notare già dalla Tab che i valori misurati sono al di sotto di quelli previsti dalla legislazione. Il DM 60/02 non prevede la regolamentazione delle polveri totali sospese; in effetti questo indicatore non è altrettanto efficace rispetto al PM 10 nel rappresentare il rischio per la salute. Tab Valori di concentrazione di PTS relativi all anno 2003, confrontati con i limiti della legislazione antecedente al DM 60/02 DPCM 28/03/83 PTS Anno 2003 Media annuale Limite 98 percentile Limite Via Flaminia Via Abete Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 42

44 Nei seguenti grafici (Figg ) sono riportati i valori giornalieri della concentrazione delle polveri totali aerodisperse registrate nelle stazioni di Flaminia e Abete. Fig Andamento giornaliero di concentrazione per PTS registrato nella stazione di Flaminia. Fig Andamento giornaliero di concentrazione per PTS registrato nella stazione di Abete. Analisi del PM 10 nell anno 2003 Per il raggiungimento dei valori limite previsti per questo inquinante dal DM 60/02, sono previste all interno del decreto due fasi successive (Tab ). Per entrambe le fasi sono previsti dei valori limite, questi vengono inizialmente maggiorati da un margine di tolleranza che si riduce poi di anno in anno. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 43

45 Tab Parametri richiesti dal DM 60/02 per il PM 10 [µg/m 3 ] Fase 1: Periodo di mediazione Entrata in vigore (19/7/99) Dal 01/01/01 Dal 01/01/02 Dal 01/01/03 Dal 01/01/04 Valore limite giornaliero per la protezione della salute umana Valore limite annuale per protezione della salute umana 24 ore Anno civile Valore limite aumentato del margine di tolleranza Da ragg al 01/01/05 Valore limite (da non superare più di 35 volte l'anno) 48,0 46,4 44,8 43,2 41,6 40,0 Fase 2: Periodo di mediazione Valore limite giornalier o per la protezion e della salute umana Valore limite annuale per protezion e della salute umana 24 ore Dal 01/01/05 Dal 01/01/06 Dal 01/01/07 Dal 01/01/08 Dal 01/01/09 Valore limite aumentato del margine di tolleranza Dal 01/01/10 Valore limite Da stabilire in base alla fase 1 50 (da non superare più di 7 volte l'anno) Anno civile Nei seguenti grafici (Figg ) sono riportati i valori giornalieri delle concentrazioni dei PM 10 registrate nelle stazioni di Flaminia, Marecchia e Riccione. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 44

46 Fig Andamento giornaliero di concentrazione per il PM 10 registrato nella stazione di Flaminia. Fig Andamento giornaliero di concentrazione per il PM 10 registrato nella stazione di Marecchia. Fig Andamento giornaliero di concentrazione per il PM 10 registrato nella stazione di Riccione. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 45

47 Nel seguente grafico (Fig ) sono riportati i valori giornalieri della concentrazione del PM 10 calcolata come media urbana per la Città di Rimini. Fig Andamento giornaliero di concentrazione per il PM 10 calcolato come media urbana per la Città di Rimini. Nel seguente grafico (Fig ) sono riportati i valori medi giornalieri delle concentrazioni dei PM 10 registrate nelle stazioni di Flaminia, Marecchia e Riccione. Fig Andamento giornaliero delle concentrazioni per il PM 10 registrato nelle stazioni di Flaminia, Marecchia e Riccione. Nel seguente grafico (Fig ) sono riportati i valori medi mensili delle concentrazioni dei PM 10 calcolati per le stazioni di Flaminia, Marecchia e Riccione. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 46

48 Fig Andamento mensile delle concentrazioni per il PM 10 calcolati nelle stazioni di Flaminia, Marecchia e Riccione. Per quanto riguarda l anno 2003, confrontando le concentrazioni rilevate per il PM10 relativamente al Valore limite giornaliero per la protezione della salute umana, si può notare dalle Tab e 3.4.4, che il numero di superamenti avvenuti, sia come media urbana per la Città di Rimini, sia per Riccione, sono in numero superiore a quelli previsti dalla legislazione. Se invece consideriamo il Valore limite annuale per la protezione della salute umana e confrontiamo i valori calcolati per il 2003 con quelli previsti dalla legislazione per il medesimo anno, riscontriamo che il limite è stato rispettato solo per quanto riguarda l ambito urbano di Rimini. In ogni caso, alla luce dei progressivi restringimenti dei margini di tolleranza, l eventuale conferma negli anni prossimi di dati analoghi a quelli rilevati durante il 2003, non consentiranno in futuro il rispetto dei limiti imposti dalla legislazione per il PM 10. Tab Parametri statistici e numero dei superamenti per le polveri PM 10 durante l anno 2003 PM10 Anno 2003 Provincia di RN % Dati Validi Media annuale val min Percentili val max N sup. VL+MT Flaminia 91% Marecchia 92% Riccione 87% Media Urbana Rimini 85% Nota: Per il calcolo del valore di PM 10 medio urbano del Comune di Rimini sono stati presi in considerazione i seguenti due criteri: 1) Nel caso fossero presenti entrambi i dati delle due stazioni del comune di Rimini è stata fatta la media dei due dati validi; 2) nel caso fosse presente un solo dato valido, il valore della media urbana è stato considerato come non disponibile. Alla base di questa scelta c è la considerazione del fatto che la stazione virtuale Media Urbana ha per valori giornalieri la media dei dati giornalieri di due stazioni di diversa tipologia: Marecchia è una stazione di fondo (tipo A) e Flaminia è una stazione ad alto traffico (tipo C). Nel considerare la valutazione dei superamenti, si tenga conto anche della percentuale dei dati validi sull arco dell anno. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 47

49 Tab N superamenti mensili del valore medio giornaliero per il PM 10 durante l anno Marecchia Flaminia Riccione Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre TOTALE Sebbene per questo tipo di inquinate le concentrazioni assumano in genere valori simili su ampie porzioni di territorio, è logico aspettarsi valori leggermente più alti in zone ad alto traffico veicolare rispetto a quelle destinate a parco o in ogni caso abbastanza lontane da strade di una certa importanza. Al contrario, dall analisi dei valori di concentrazione rilevati per il PM 10 nelle diverse postazioni di misura è evidente un dato mediamente più basso per la stazione di Via Flaminia, rispetto alle altre dove viene rilevato l inquinante. Al momento ipotizziamo che l analizzatore installato in Via Flamina, basato sullo stesso principio di misura degli altri, ma con particolari costruttivi di tipo diverso, abbia fornito valori affetti da una un errore sistematico con una sottostima finale dei dati. E stata intrapresa una azione volta all adeguamento della componentistica strumentale per questo analizzatore. In futuro, dopo un adeguato periodo di utilizzo del nuovo upgrade della apparecchiatura, che possibilmente interessi le diverse stagionalità, potremo definire il valore di questa sottostima sistemica che, vista l origine, dovrebbe manifestarsi in modo particolarmente evidente durante i periodi invernali. Gli analizzatori di PM 10 presenti a Marecchia e Riccione eseguono un campionamento giornaliero, per cui non è possibile graficare l andamento orario dei valori. Nella stazione di Flaminia lo strumento rileva la concentrazione di PM 10 con cadenza bioraria. Questo ci permette di tracciare anche per questo inquinante una andamento tipico giornaliero. Come prevedibile, questo grafico evidenzia come l andamento delle concentrazione raggiunga i valori più alti nelle ore centrali della giornata, dove il traffico si presenta in maniera più intensa. Data la particolare genesi dell inquinante, i momenti di massima concentrazione si manifestano leggermente ritardati rispetto alle ore di punta del traffico. Infine, come per tutti gli inquinanti di tipo veicolare, la concentrazione raggiunge valore mediamente più bassi nelle giornate di sabato e domenica. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 48

50 Nella figura seguente (Fig ) sono riportati graficamente i dati relativi agli andamenti biorari del giorno-tipo. Fig Andamento biorario di concentrazione per il PM10 registrato nella stazione di Flaminia. Gli intervalli biorari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo stesso. Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 49

51 3.5 Ozono (O 3 ) Siti di misura. Le stazioni della rete provinciale dotate di analizzatori automatici di ozono troposferico sono due: Parco Marecchia e Riccione. Caratteristiche generali. L ozono troposferico è sia di origine naturale che antropico; esso è un inquinante secondario di tipo fotochimico, ossia non viene emesso direttamente da una sorgente ma si produce in atmosfera a partire da precursori primari e dall azione della radiazione solare. I principali precursori dell ozono di origine antropica sono gli ossidi di azoto e le molecole incombuste di idrocarburi emessi dagli scarichi dei veicoli a combustione interna. Anche i solventi e altri composti organici volatili (COV) partecipano alla produzione di ozono. Affinché questo composto si formi a livello del suolo con velocità apprezzabili, devono essere soddisfatte alcune condizioni: a) le sorgenti dei precursori devono emettere alte quantità di ossido di azoto, idrocarburi ed altri COV (ad esempio una situazione di alto traffico cittadino); b) alta temperatura e irraggiamento solare; c) l aria deve rimanere relativamente ferma affinché i reagenti non siano diluiti. Le più alte concentrazioni di ozono si registrano nelle ore di massimo irraggiamento solare dei mesi estivi, proprio perché alcune delle reazioni per la produzione di questo inquinante hanno la radiazione come ingrediente fondamentale. L ozono è un composto altamente ossidante ed aggressivo e per questa sua natura chimica non permane a lungo in atmosfera, sebbene possa essere trasportato anche a grande distanza dalle masse d aria in movimento. In effetti, nelle aree urbane, dove è maggiore l inquinamento atmosferico, l ozono si forma e reagisce con elevata rapidità (i composti primari che partecipano alla sua formazione sono gli stessi che possono causarne una rapida distruzione). Se l ozono prodotto in area urbana viene rimosso fisicamente per trasporto verso aree suburbane e rurali, dove acquista un tempo di vita superiore a causa del minore inquinamento da NO, può accumularsi raggiungendo valori di concentrazione superiori a quelli urbani. C è inoltre da aggiungere che nelle aree caratterizzate da forte presenza di vegetazione vi è la produzione naturale di alcheni (pinene, limonene, isoprene) che sono fra i più reattivi precursori di ozono. Effetti sulla salute. L ozono è un gas tossico e molto aggressivo sia per le vie respiratorie che per gli occhi. I primi sintomi sono: irritazione delle mucose, tosse, fiato corto, mal di testa, dolore al petto. L esercizio fisico svolto all aperto nelle ore di massima concentrazione è uno dei maggiori fattori di rischio. Gli effetti sulla salute sono statisticamente significativi già alla concentrazione di 160 µg/m 3 per una esposizione di 7 ore in un gruppo di adulti sani che effettuano leggeri esercizi fisici (i soggetti maggiormente sensibili hanno manifestato un decremento della funzionalità respiratoria superiore al 10% già dopo 4-5 ore). Esposizioni controllate di 240 µg/m 3 su adulti sotto leggero sforzo e su bambini per 2 ore producono deficit respiratori. Alla concentrazione di 500 µg/m 3 è sufficiente un ora di esposizione [WHO]. Le categorie maggiormente sensibili sono gli anziani, i bambini (per una maggiore ritmo respiratorio e per il fatto che passano molte ore all aperto nelle ore più calde della giornata) e gli asmatici. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 50

52 Dal punto di vista ambientale si segnalano danni soprattutto alla flora e al patrimonio artistico. I danni provocati dall ozono alla vegetazione sono talmente ingenti che viene considerato attualmente una delle maggiori cause del declino delle foreste. Gli indicatori che compaiono nel bollettino quotidiano di qualità dell aria sono il valore massimo orario e il valore della massima media su otto ore. La legislazione italiana ha emanato il DL 183 del 21/05/04 come recepimento della direttiva europea 2002/3/CE. Il DL 183 prevede valori bersaglio e obiettivi a lungo termine, soglie di informazione, di allarme, di protezione della salute, di protezione della vegetazione e delle foreste. Sebbene nel 2003 il DL 183 non fosse ancora stato emanato, possiamo comunque fare riferimento alle tabelle di parametri che compaiono nella direttiva europea 2002/3/CE (Tab ). Tab Parametri richiesti da 2002/3/CE [µg/m 3 ] Valore bersaglio Periodo di mediazione per il 2010 Soglia di informazione Media di 1 ora 180 Soglia di allarme Media di 1 ora 240 Obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana Obiettivo a lungo termine per la protezione della vegetazione Protezione delle foreste Media massima giornaliera su 8 ore nell'arco dell'anno civile AOT40, calcolato sulla base dei valori di 1 ora da maggio a luglio AOT40, calcolato sulla base dei valori di 1 ora da aprile a settembre Beni Materiali 1 anno µg/mc h µg/mc h Valore bersaglio per la protezione della salute umana Valore bersaglio per la protezione della vegetazione Media massima giornaliera su 8 ore AOT40, calcolato sulla base dei valori di 1 ora da maggio a luglio 120 (da non superare più di 25 giorni per anno civile come media di 3 anni) µg/mc h (come media su 5 anni) Nota: Obiettivo a lungo termine: concentrazione di ozono nell'aria al di sotto della quale si ritengono improbabili, in base alle conoscenze scientifiche attuali, effetti nocivi diretti sulla salute e/o sull'ambiente nel suo complesso; Soglia di informazione: livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione; Soglia di allarme: livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana di esposizione di breve durata della popolazione in generale; Valore bersaglio: livello fissato al fine di evitare a lungo termine effetti nocivi sulla salute umana e/o sull'ambiente nel suo complesso, da conseguirsi per quanto possibile entro un dato periodo di tempo. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 51

53 Analisi dell ozono durante l anno 2003 Nei grafici successivi (Figg ) sono state elaborate le medie massime giornaliere su 8 ore relative agli anni Nelle Tabb sono riportati i giorni nei quali è stato superato il valore di 120 µg/m 3. Nella Tab vengono riportati i superamenti dei valori medi orari e altri parametri statistici per il Fig Ozono: massimi valori giornalieri delle medie su 8 ore per gli ultimi tre anni registrati nella stazione di Marecchia Fig Ozono: massimi valori giornalieri delle medie su 8 ore per gli ultimi tre anni registrati nella stazione di Riccione. Nell anno 2003 sono stati persi alcuni giorni di misura causa malfunzionamento della strumentazione. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 52

54 Tab Superamenti delle medie 8 ore - Stazione Marecchia anni N progressivo del superamento Marecchia anni : numero medio di superamenti su tre anni = 59 (limite max = 25 a partire dal 2010) Valore max Valore max Data Data Data giornaliero giornaliero superamenti superamenti superamenti media 8h media 8h Anno 2001 [µg/m 3 Anno 2002 ] [µg/m 3 Anno 2003 ] Valore max giornaliero media 8h [µg/m 3 ] 1 25/05/ /05/ /04/ /05/ /05/ /04/ /05/ /05/ /04/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /06/ /05/ /05/ /06/ /05/ /05/ /06/ /05/ /05/ /06/ /06/ /05/ /06/ /06/ /05/ /06/ /06/ /05/ /06/ /06/ /05/ /06/ /06/ /05/ /06/ /06/ /05/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /07/ /06/ /07/ /07/ /06/ /07/ /07/ /06/ /07/ /07/ /06/ /07/ /07/ /06/ /07/ /07/ /06/ /07/ /07/ /07/ /07/ /07/ /07/ /07/ /07/ /07/ /07/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 53

55 45 14/08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /08/ /07/ /08/ /08/ /07/ /08/ /08/ /07/ /08/ /08/ /07/ /08/ /08/ /07/ /08/ /09/ /08/ /08/ /09/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /09/ /09/ /09/ Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 54

56 Tab Superamenti delle medie 8 ore - Stazione Riccione anni N progressivo del superamento Riccione anni : numero medio di superamenti su tre anni = 44 (limite max = 25 a partire dal 2010) Valore max Valore max Data Data Data giornaliero giornaliero superamenti superamenti superamenti media 8h media 8h Anno 2001 [µg/m 3 Anno 2002 ] [µg/m 3 Anno 2003 ] Valore max giornaliero media 8h [µg/m 3 ] 1 25/05/ /04/ /04/ /05/ /04/ /04/ /05/ /04/ /04/ /05/ /05/ /05/ /06/ /05/ /05/ /06/ /05/ /05/ /06/ /05/ /05/ /06/ /05/ /05/ /06/ /05/ /05/ /06/ /05/ /05/ /06/ /05/ /06/ /06/ /05/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /06/ /06/ /07/ /07/ /06/ /07/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /07/ /07/ /08/ /08/ /07/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /09/ /08/ /09/ /08/ /09/ /08/ Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 55

57 47 18/09/ /08/ /09/ /09/ Tab Numero di superamenti del valore orario e altri parametri statistici anno 2003 Stazione N sup. N sup. % soglia di soglia di media σ Max dati informazione allarme 180 µg/m µg/m 3 validi Marecchia Riccione Dalla Tab si nota che nell anno 2003 si è superato il valore di protezione dei beni materiali, pari a 40 µg/m 3 come media annuale, per entrambe le stazioni di misura. Nelle Tabb vengono riportati di dati di superamento dei valori orari di 180 µg/m 3, abbinati ai relativi valori di NO 2 registrati nella stessa stazione nella medesima ora. Tab Superamenti dei valori orari (soglia di informazione) per l anno 2003 Stazione Marecchia N progressivo del superamento Data Ora Marecchia Valore medio orario O 3 [µg/m 3 ] Valore medio orario NO 2 [µg/m 3 ] 1 10/06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /07/ Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 56

58 Tab N progressivo del superamento Superamenti dei valori orari (soglie di informazione) per l anno 2003 Stazione Riccione Data Ora Riccione Valore Valore medio orario medio orario O 3 NO 2 [µg/m 3 ] [µg/m 3 ] 1 11/06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ Nella stazione di Marecchia il valore medio orario di 200 µg/m 3 è stato superato 14 volte, mentre nella stazione di Riccione 5 volte. Nell anno precedente (2002) questo valore di soglia era stato superato una sola volta nella stazione di Marecchia con il valore di 202 µg/m 3. Non si è mai verificato il superamento della soglia di allarme (240 µg/m 3 ) previsto dalla direttiva europea (recepita nel 2004 dalla Repubblica italiana). La direttiva europea prevede i limiti per il valore bersaglio e l'obiettivo a lungo termine per la protezione della vegetazione, utilizzando il parametro AOT40 da valutare sulle stazioni di tipo suburbane, rurali e rurali di fondo. Per AOT40 si intende la somma delle differenze tra le concentrazioni orarie di ozono e la soglia di 40 ppb in un dato periodo di tempo (maggio - luglio per colture agricole, aprile - settembre per vegetazione forestale), utilizzando solo i valori orari rilevati ogni giorno tra le 8:00 e le 20:00. [ O ] ([ O ] 40) AOT 40 = > 3 40 ppb 3 i Di seguito è stato calcolato questo valore come media su cinque anni ( ) utilizzando i dati registrati nella stazione di Marecchia. I valori risultano superiori ai limiti per la protezione della vegetazione ( µg/m 3 h) e delle foreste ( µg/m 3 h) indicate dalla direttiva 2002/3/CE (Tab ). Per il calcolo dei valori medi di AOT40 la direttiva europea prevede che, qualora non siano disponibili tutti i valori misurati, i valori AOT40 siano stimati utilizzando un fattore di correzione: AOT 40[ stimato] = AOT 40 misurato possibile numero totale di ore numero di valori orari misurati Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 57

59 In questo modo i dati non misurati o non ritenuti validi vengono considerati validi con valore pari a quello medio dei dati rimanenti. Al fine di verificare la validità della aggregazione dei dati per il calcolo, deve comunque essere garantita una soglia di almeno il 90% dei dati. Per le medie su cinque anni il valore percentuale di dati validi è superiore al 90% richiesto sia per la valutazione della protezione della vegetazione, sia per la protezione delle foreste. Volendo riportare in un grafico il valore di AOT40 su base annuale, allo scopo di verificarne il trend, è stato preso in considerazione lo stesso criterio su intervalli annuali. Il valore relativo al 1999 per la protezione della vegetazione deve essere preso come indicativo in quanto la serie storica 1999 per la vegetazione presenta 88% di dati validi 5. Nei grafici AOT40 sono stati posti in grafico i valori medi su 5 anni (dato da confrontare con la legislazione) corretti sul periodo quinquennale e, per l analisi del trend, i valori medi annuali corretti sul periodo annuale. I valori medi su 5 anni sono superiori a quelli limite, sia per la protezione della vegetazione ( µg/m 3 h), che per la protezione delle foreste ( µg/m 3 h). Tab Valori di AOT [µg/m 3 h] per la protezione della vegetazione e delle foreste calcolati sui dati orari della stazione di Marecchia. Marecchia Anno 2003 VEGETAZIONE AOT( 99-03) Anno AOT annuale FORESTE AOT( 99-03) Anno AOT annuale Nota: Il dato relativo all anno 1999 per la protezione della vegetazione è in colore rosso poiché il numero di dati validi misurati è inferiore al limite del 90%. 5 Sebbene non ci siano variazioni sull ordine di grandezza, risulta ovvio che il valore medio su 5 anni calcolato come media dei valori medi annuali o mensili si discosterà da quello calcolato con tutti i dati orari relativi ai 5 anni, poiché variano i fattori di correzione. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 58

60 Rete di monitoraggio della qualità dell aria della Provincia di Rimini Report 2003 Fig Ozono: indice cumulativo quinquennale AOT40 per la protezione della vegetazione. Sono stati sovrapposti anche i valori annuali per l analisi del trend. Fig Ozono: indice cumulativo quinquennale AOT40 per la protezione delle foreste. Sono stati sovrapposti anche i valori annuali per l analisi del trend. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 59

61 Nei grafici seguenti (Figg ) sono riportati i dati relativi agli andamenti orari del giornotipo. Si noti la forte dipendenza della concentrazione di ozono in funzione delle ore più calde e soleggiate della giornata, a conferma della natura fotochimica di questo inquinante secondario. Si noti inoltre come, contrariamente ai grafici dei giorni-tipo precedentemente analizzati, la concentrazione di ozono durante i giorni festivi e prefestivi sia leggermente superiore rispetto ai giorni feriali, caratterizzati invece da valori più alti per gli altri inquinanti come gli ossidi di azoto. In effetti proprio gli ossidi di azoto, che partecipano alla formazione di ozono, possono anche esserne causa di rimozione: NO O 3 2 O + O + hν NO 2 + NO O 3 + O NO2 + O 2 Fig Andamento orario di concentrazione per O 3 registrato nella stazione di Marecchia. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo. Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Fig Andamento orario di concentrazione per O 3 registrato nella stazione di Riccione. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo. Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 60

62 3.6 Benzene (C 6 H 6 ) Siti di misura. Il benzene viene monitorato in una sola stazione della rete provinciale: Flaminia. Caratteristiche generali. Il benzene (C 6 H 6 ) è il composto organico aromatico più semplice. Si presenta come liquido incolore, volatile anche a temperatura ambiente, dal caratteristico odore pungente. Il benzene è utilizzato in numerosi processi industriali di sintesi organica. La presenza di questo inquinante in atmosfera si deve quasi esclusivamente alle attività umane. La sorgente più importante in ambito urbano è senza dubbio il traffico cittadino, in quanto i motori a scoppio utilizzano benzina che contiene benzene come antidetonante, al posto del piombo tetraetile. In Italia la benzina contiene benzene in una frazione non superiore all 1% in volume (dal 1/7/98); per ridurne le emissioni non è sufficiente impiegare benzina con basso tenore di benzene ma occorre anche l uso di marmitte catalitiche, in quanto esso si può anche formare durante la combustione incompleta degli altri composti organici presenti nel carburante. Il fumo da sigaretta è la principale sorgente di benzene per l inquinamento indoor. Effetti sulla salute. Il benzene è un composto altamente tossico e cancerogeno. Colpisce principalmente il sistema nervoso centrale e il midollo osseo ma viene trasferito a tutti i gli organi e tessuti ricchi di lipidi esercitando i suoi effetti tossici. WHO riporta effetti di depressione di attività del midollo, effetti immunologici, mutagenici e cancerogenici (leucemia), su persone esposte a elevate dosi di vapori di benzene per motivi professionali. Gli effetti reali di esposizioni croniche a concentrazioni relativamente basse (simili all ambiente urbano) non sono state ancora chiarite. E stato proposto il livello di legge di 5 µg/m 3 come valore di protezione della salute, sebbene per il benzene non sia stato definito un vero e proprio livello di esposizione sicuro: viene quindi accettato il modello senza soglia, cioè si suppone che a qualsiasi concentrazione sia associato un rischio e che il rischio aumenti linearmente all aumentare dell esposizione. La successiva tabella riassume, così come indicato dall allegato V del DM 60/02, il valore limite per la protezione della salute umana per il benzene, il margine di tolleranza, le modalità di riduzione di tale margine, e la data alla quale il valore limite deve essere raggiunto. Valore limite per la protezione della salute umana Tab Parametri richiesti dal DM 60/02 per benzene [µg/m 3 ] Periodo Entrata di mediazione in vigore (13/12/2000) 01/01/06 01/01/07 01/01/08 01/01/09 01/01/10 Valore limite aumentato del margine di tolleranza Anno civile Valore limite Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 61

63 Analisi del benzene durante l anno 2003 Nella tabella e nel grafico successivo (Fig ) sono state riportate alcune elaborazioni dei dati provenienti dall analizzatore di via Flaminia. Si può notare come la media annuale si mantenga al di sotto dei 10 µg/m 3 previsti dalla normativa. Il valore medio per l anno 2003 è risultato di 3,2 µg/m 3. Tab Flaminia parametri statistici per i dati orari di benzene [µg/m 3 ] media Percentili Fig Valori medi giornalieri di benzene registrati nella stazione di Flaminia nell anno Sono posti in grafico anche la media annuale, il limite annuale per la protezione della salute e il limite annuale con il margine di tolleranza. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 62

64 3.7 Piombo (Pb) Siti di misura. Il piombo viene monitorato nelle stazioni di Flaminia e Abete in maniera semiautomatica analizzando in laboratorio i filtri impiegati per il monitoraggio delle polveri totali sospese. Caratteristiche generali. Nel particolato atmosferico sono presenti numerosi metalli, tra cui il piombo. Il piombo in ambiente urbano deriva sostanzialmente dalla combustione della benzina rossa che, negli ultimi anni, a seguito di direttive europee, ha subito drastiche riduzioni di consumo. In Italia è stata definitivamente abbandonata il 01/01/2002. Valore limite per la protezio ne della salute umana Tab Parametri richiesti dal DM 60/02 per il piombo [µg/m 3 ] Periodo Entrata in di mediazione vigore (19/07/1999) 01/01/01 01/01/02 01/01/03 01/01/04 01/01/05 Anno civile Valore limite aumentato del margine di tolleranza Valore limite 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 Analisi del piombo durante l anno 2003 Nei seguenti grafici (Figg ) sono stati riportati i dati rilevati per le stazioni di via Abete e via Flaminia durante il Nella tabella successiva (Tab ) sono stati riportati i valori medi annuali ottenuti per le due postazioni di misura. Si può notare come la media annuale si mantenga molto al di sotto di 0.50 µg/m 3, concentrazione prevista dalla normativa per la protezione della salute umana (obiettivo per l anno 2005). Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 63

65 Fig Valori giornalieri di piombo registrati nella stazione di Flaminia nell anno Sono posti in grafico anche la media annuale, il limite annuale per la protezione della salute e il limite annuale con il margine di tolleranza. Fig Valori giornalieri di piombo registrati nella stazione di Flaminia nell anno Sono posti in grafico anche la media annuale, il limite annuale per la protezione della salute e il limite annuale con il margine di tolleranza. Tab Valori medi annuali ottenuti per l anno 2003 nelle stazioni di Flaminia e Abete Stazione Pb - Media annuale (2003) [µg/m 3 ] Flaminia 0.02 Abete 0.03 Come già detto per quanto riguarda SO 2, il valore del piombo relativo al giorno della combustione dei falò di S. Giuseppe è leggermente più alto rispetto al resto dei valori che si distribuiscono come un valore di fondo che risente leggermente della stagionalità (i valori più bassi si registrano in estate). I dati relativi al 18 e 19 marzo sono disponibili per il 2003 solo per la stazione di Abete, causa problema tecnico. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 64

66 4 Consuntivo esercizio Così come richiesto dalla apposita Convenzione tra Regione, Province, Regione Emila Romagna e ARPA per la gestione unitaria del sistema della reti di monitoraggio della qualità dell aria al fine di valutare la correttezza e l efficacia dell attività di manutenzione e predisporre l erogazione dei corrispettivi previsti all art.4 della sopraccitata convenzione da parte delle Provincie, i dati annuali, relativi all andamento delle gestione della rete regionale, vengono elaborati da parte dell Area Patrimonio e Servizi della Direzione Generale ARPA. Qui di seguito vengono riportate i dati elaborati relativi alla gestione della sottorete della Provincia di Rimini per l anno 2003 e il preventivo per il Contratto di manutenzione delle reti per il monitoraggio e il controllo della qualità dell aria dell Emilia Romagna. Il fornitore del servizio di manutenzione triennale delle attrezzature delle reti di monitoraggio dell aria ( Global service ) attivo dal primo gennaio 2003, è l Associazione Temporanea d Impresa costituita dalla ditta Project Automation SpA (capogruppo) e da META SpA., raggruppamento che già nel triennio precedente svolgeva tale servizio. La riconferma del precedente manutentore ha permesso di attivare il nuovo Global Service senza particolari problemi derivanti dagli inevitabili passaggi di consegna, assicurando in questo modo per il 2003 la continuazione del servizio con gli stessi livelli prestazionali, fondamentali per fornire risposte adeguate alle amministrazioni pubbliche competenti e ai diversi soggetti interessati ai dati rilevati dalla rete. Come previsto all Art.4 (Oneri Finanziari) della convenzione sopra richiamata, la partecipazione economica relativa alla manutenzione ordinaria, preventiva e correttiva a carico degli enti locali è ripartita fra gli stessi in ragione della consistenza delle singole reti provinciali e dei relativi servizi informativi. Pertanto la quota da versare annualmente ad ARPA Sezione Provinciale di Rimini, da parte della Provincia di Rimini, previsto nell accordo, è quantificata per gli anni 2003, 2004, e 2005 in ,03 IVA compresa per anno. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 65

67 4.2 Consuntivo anno 2003 Costi Dall analisi dei costi relativi all anno 2003 (Tab ), si rilevano minori spese rispetto a quanto preventivato in fase di gara. Questo e dovuto principalmente a due fattori: - l assenza dei costi relativi alla manutenzione del mezzo mobile, previsti nella fase di definizione della cifra prevista per il 2003, ma consegnato alla Provincia durante l estate dello stesso anno e collaudato nel mese di gennaio 2004; - nel corso del 2003 non sono state necessarie sostituzioni di apparecchiature o strumentazioni non più riparabili. Tab GENNAIO MARZO 2003 RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL'ARIA PROVINCIA DI RIMINI Spese di manutenzione della strumentazione - Consuntivo anno 2003 (EURO IVA esclusa) APRILE LUGLIO OTTOBRE TOTALE Acquisto GIUGNO SETTEMBRE DICEMBRE Manutenzione componenti Totale anno 2003 anno 2003 anno , , , , ,00 / ,00 Totale IVA inclusa ,00 Rendimenti della Strumentazione Per quanto riguarda il rendimento medio annuale della rete di Rimini (Tab ), è risultato essere pari al 96%. I rendimenti medi per singola tipologia di apparecchiature sono compresi tra il 92% e il 99%. Tutti gli analizzatori di polveri e gas hanno avuto rendimenti uguali o superiori al 92%. Tab RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL'ARIA PROVINCIA DI RIMINI Rendimenti medi anno 2003 SO 2 NO 2 O 3 CO PTS PM 10 SM200 DV VV Temp. UMR Rad.Sol BTX grav (ß) globale 92% 93% 93% 94% 95% 92% 99% 99% 99% 99% 98% 97% La lettura dei dati sopra riportati, come già accaduto per quelli relativi agli anni precedenti, dimostrano che ARPA continua ad assicurare, attraverso la corretta manutenzione, il funzionamento sicuro ed efficiente delle strumentazioni delle sottorete di Rimini. Per completezza di informazione si riporta che i dati relativi ai rendimenti sono soddisfacenti per tutte le altre sottoreti costituenti l intera rete regionale, ne consegue una valutazione positiva del rendimento della rete regionale di controllo della qualità dell aria nella sua completezza. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 66

68 4.3 Preventivo 2004 Costi Nel corso del 2004 è stato previsto l inserimento del mezzo mobile nella rete di monitoraggio dell inquinamento atmosferico di Rimini. In ogni caso, per tale strumentazione, non è stato previsto alcun aumento di spesa, per l anno 2004 e parte del 2005, grazie al periodo di garanzia integrale richiesto in fase di gara e che copre tutti gli oneri per la manutenzione ordinaria, preventiva e correttiva. Nel corso del 2004 è stata prevista la sostituzione del centro di acquisizione dati; il costo di tale operazione è di circa ,00 + IVA. Tale sostituzione era indispensabile in quanto il centro di acquisizione dati era ormai obsoleto e dotato di un software non più supportato dalla Casa Madre. Per gli anni 2004 e 2005 sono stati pianificati due importanti progetti che riguardano l intera Rete Regionale di Monitoraggio della Qualità dell Aria: - la revisione della dotazione strumentale della Rete (progetto SINA) - la definizione e adozione del sistema qualità applicato alle reti di misura. Tali progetti porteranno a una revisione parziale della dotazione strumentale di tutta la rete regionale e ad una revisione/integrazione di parte dei servizi previsti nel contratto di manutenzione. Le modifiche che si sono rese necessarie ai fini di questo progetto sono state definite, rimangono comunque ancora da definire alcuni aspetti economici, quindi attualmente non è ancora possibile formulare una previsione di costi precisa. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 67

69 5 Altri monitoraggi e studi sulla Qualità dell Aria 5.1 Biomonitoraggio dell ozono troposferico Il monitoraggio dell inquinamento mediante l uso di organismi viventi prende il nome di biomonitoraggio. Viene definito bioindicatore un organismo che risponde a determinati livelli di sostanze inquinanti con variazioni identificabili del proprio stato. Nell anno 2003 si è continuato il progetto triennale di monitoraggio dell ozono troposferico, (anni ). L obiettivo del progetto è l allestimento di una rete di biomonitoraggio dell ozono troposferico con piante di Nicotiana tabacum per l intero periodo della stagione fotochimica (giugno settembre), di ambito locale provinciale ed interprovinciale, in collaborazione con le Sezioni Arpa delle province di Forlì Cesena, Ravenna e Ferrara. Gli studi effettuati tramite bioindicatori non vanno considerati come una alternativa nei confronti dell uso delle centraline automatiche di rilevamento, ma come integrazione alle metodiche di analisi dirette, individuando zone a rischio presenti sul territorio. La rete provinciale per il biomonitoraggio dell ozono troposferico è composta da 5 stazioni: Parco del Gelso (Bellaria), Parco Marecchia (Rimini), Lungomare della Libertà (Riccione), Parco Marano (Coriano), Pianventena (S. Giovanni in Marignano). In Fig è riportata, a titolo di esempio, una fotografia di uno dei siti di rilevamento: Parco del Gelso a Bellaria. Fig Stazione del Parco del Gelso, Bellaria. I risultati della campagna di biomonitoraggio sono stati presentati in un documento a parte. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 68

70 5.2 Catasto delle emissioni atmosferiche (DPR 203/88) Le emissioni in atmosfera originate dalle attività produttive sono normate dal DPR 203/88. Gli articoli di riferimento per le autorizzazioni all emissione sono: l articolo 12 che riguarda gli impianti esistenti all entrata in vigore del decreto, l articolo 6 per i nuovi impianti, l articolo 15a per una modifica sostanziale di un impianto esistente e l articolo 15b per il suo trasferimento. Il carico inquinante proveniente dalle attività artigianali e industriali è stato calcolato a partire dal catasto delle emissioni popolato dalla Sezione Provinciale di Arpa Rimini. Il carico inquinante così calcolato è riferito alle autorizzazioni in atmosfera e rappresenta il carico potenziale riferito agli articoli 6, 15a, 15b, e 15a,b. Nella Tab è riportato il numero delle autorizzate sul territorio provinciale, ordinate per ogni Comune e sulle quali sono state effettuate le elaborazioni. Nella Tab sono invece riportate le pressioni in tonnellate/anno degli inquinanti, sempre suddivisi per Comune di appartenenza. Tab Numero ditte autorizzate Prov. di RN anno 2003 COMUNE Nr.Ditte autorizzate Bellaria Igea Marina 4 Cattolica 6 Coriano 36 Gemmano 1 Misano Adriatico 15 Mondaino 1 Montecolombo 1 Montefiore Conca --- Montegridolfo 6 Montescudo 4 Morciano di Romagna 4 PoggioBerni 12 Riccione 19 Rimini 62 Saludecio 2 SanClemente 13 SanGiovanniinMarignano 24 Santarcangelo di Romagna 36 Torriana 11 Verucchio 20 TOTALE PROVINCIA 277 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 69

71 Tab Tonn/anno degli inquinanti autorizzati per la Provincia di Rimini anno 2003 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 70

72 Infine si riporta una mappa riassuntiva (Fig ) nella quale, per ogni Comune, sono state riportate le quantità in tonn/anno dei principali inquinanti, vale a dire SOx, NOx, CO, PTS e SOV 6. Per la lettura della mappa occorre considerare che le altezze degli istogrammi hanno un valore proporzionale alle quantità riportate nella tabella della figura. Per mantenere visibile il colore assegnato ad ogni barra, è stato impostato un valore di altezza minima delle barre corrispondente ad un intervallo di inquinante autorizzato compreso fra 0 e 3,5 tonn/anno. Fig Mappa Provinciale degli inquinanti ottenuta dai dati di autorizzazione del DPR 203/88 6 Sostanze organiche volatili Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 71

73 5.3 Biomonitoraggio della qualità dell aria nel territorio della provincia di Rimini mediante la biodiversità dei licheni epifiti anno Lo scopo di questo lavoro è stato quello di effettuare uno studio di biomonitoraggio della qualità ambientale in base alla biodiversità lichenica sull intero territorio della Provincia di Rimini. A conclusione di questa indagine si è evidenziata la presenza di una ampia area, lungo il versante costiero, con un certo grado di alterazione ambientale. Si riporta qui la mappa dell indice di biodiversità (Fig ), i risultati in dettaglio sono stati invece riportati in un Rapporto consegnato a parte. Fig Mappa Provinciale degli inquinanti ottenuta dai dati di autorizzazione del DPR 203/88 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 72

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