Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua LINEA 2 PROGETTO QUADRO REGIONE SICILIA

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1 Prot. n... SCHEDA: Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua LINEA 2 PROGETTO QUADRO REGIONE SICILIA TITOLO SINTETICO PROGRAMMAZIONE FORMATIVA VAL.OR.I VALorizzazione, ORganizzazione e Innovazione SOGGETTO/I PROPONENTE/I (1) RAGIONE SOCIALE CNA Sicilia Confartigianato Sicilia CASARTIGIANI Sicilia CLAAI Sicilia CGIL Sicilia CISL Sicilia UIL Sicilia SOGGETTO TITOLARE DEL PROGETTO OPERATIVO (2) RAGIONE SOCIALE Le agenzie/enti di riferimento delle Associazioni costituenti il Fondo. SEDE LEGALE CODICE FISCALE TELEFONO FAX SITO SEDE OPERATIVA (INDIRIZZO) REFERENTE CONTATTO PIANO FORMATIVO TITOLO E/O RIFERIMENTO FABBISOGNI ANALISI/INDICAZIONI E TENDENZE MACRO PIANO REGIONALE L economia in Sicilia ancora oggi risente della fase ciclica negativa che dal 2008 interessa l economia internazionale. Nel quadro congiunturale offerto da Banca d Italia per il 2015, l analisi dei dati e dei mercati mostra una prevalenza di notizie negative su quelle positive: l industria si trova in una fase di stagnazione, ancora in crisi le opere pubbliche, pessimistiche le aspettative e il clima generale, in flessione gli

2 investimenti e i profitti delle imprese, in peggioramento la qualità del credito, in diminuzione la spesa e le quantità dei turisti stranieri nell isola. Le imprese siciliane registrano, quindi, nei vari settori di attività variazioni negative del valore aggiunto, mentre, nonostante le percentuali appaiano più modeste rispetto alla media nazionale, lo stato di crisi delle imprese in Sicilia dura da più tempo e risale al Grave la situazione dell occupazione nell isola che si riduce a ritmi assai più rapidi rispetto alla media del resto d Italia, colpendo soprattutto le fasce più deboli, le donne, i giovani. L agricoltura Secondo le stime di Prometeia, nel 2014 il valore aggiunto del settore agricolo si è ridotto in termini reali del 4,3 per cento, dopo la modesta variazione positiva registrata nel 2013 (0,6 per cento). Il valore aggiunto del settore rappresentava oltre il 4 per cento del totale, una quota doppia rispetto alla media nazionale. In base ai dati preliminari dell Istat, nel 2014 è aumentata la produzione di cereali, mentre è diminuita quella di ortaggi e di coltivazioni legnose. La produzione di frumento duro è cresciuta del 4,9 per cento, sebbene la superficie coltivata sia rimasta stabile sui valori del Il raccolto di pomodori è diminuito solo lievemente, sostenuto dalle produzioni in serra (3,9 per cento); per gli altri principali ortaggi il calo è stato più pronunciato. In linea con la media nazionale, la produzione di olive è diminuita di oltre il 40 per cento a causa delle avverse condizioni climatiche e della diffusione della mosca olearia. La produzione di uva da vino è calata del 30 per cento, con una riduzione più marcata nella parte centro-occidentale dell Isola; l abbondanza delle piogge nella stagione estiva ha tuttavia favorito, secondo gli operatori del settore, una produzione di qualità elevata in raffronto agli anni precedenti. La produzione agrumicola si è ridotta del 3,0 per cento. L industria Nel 2014, secondo le stime di Prometeia, il valore aggiunto dell industria in senso stretto è diminuito del 3,8 per cento in termini reali, in linea con la macroarea di riferimento. Rispetto al picco pre-crisi del 2007, il valore aggiunto del settore risultava inferiore di oltre il 27 per cento. Secondo l indagine annuale della Banca d Italia condotta presso un campione di imprese industriali con oltre 20 addetti, il saldo tra la quota di imprese con fatturato in aumento e quelle con fatturato in riduzione è risultato negativo per oltre due punti percentuali, in netto peggioramento rispetto al È aumentata l eterogeneità delle performance aziendali; la dinamica dei ricavi è risultata in media positiva per le imprese più grandi, a fronte di una contrazione per quelle di dimensioni inferiori. Il saldo tra la quota di imprese che hanno chiuso l esercizio in utile e quelle che hanno registrato una perdita (30,0 per cento) è stato in linea con quello dell anno precedente. È proseguito il calo degli investimenti, sebbene a ritmi meno intensi rispetto al 2013, confermando la tendenza flettente degli anni interessati dalla crisi economica. Dopo due anni di calo, l occupazione presso le imprese del campione si è stabilizzata, mentre le ore lavorate hanno continuato a ridursi. Per il 2015 le previsioni delle aziende indicano un fatturato complessivamente in leggera crescita, a fronte di investimenti

3 in ulteriore calo. Nel 2014 la crisi del settore si è riflessa in un ulteriore contrazione della base produttiva. Secondo i dati di InfoCamere-Movimprese il saldo tra le imprese iscritte e quelle cessate è stato negativo per circa 900 unità, in linea con il dato del Gli scambi con l estero Nel 2014, in base ai dati forniti dall Istat, è continuata la flessione delle esportazioni siciliane; in valore nominale si sono ridotte del 13,9 per cento (-14,4 nel 2013), a fronte di un calo più contenuto nel Mezzogiorno (-4,7 per cento) e di una leggera crescita nella media nazionale (2,0 per cento). All andamento negativo ha contribuito la diminuzione delle vendite dei prodotti ottenuti dalla raffinazione del petrolio (-15,2 per cento), che rappresentano poco più dei due terzi del valore delle merci siciliane esportate e il 46,3 per cento di quelle dello stesso comparto a livello nazionale (in Italia il calo è stato del 14,2 per cento). In quantità la riduzione dei flussi esportati è stata più contenuta, sia in regione sia nella media italiana, rispettivamente pari a -6,3 e -5,4 per cento. Il settore avrebbe risentito dell eccesso di offerta estera dei prodotti della raffinazione e della contemporanea debolezza della domanda globale. Le vendite all estero degli altri prodotti siciliani sono diminuite dell 11,0 per cento dopo l aumento registrato l anno precedente (7,5 per cento). Sulla contrazione hanno inciso gli andamenti negativi dell export di sostanze e prodotti chimici (-24,2 per cento), di apparecchi elettronici (- 18,2 per cento) e degli articoli farmaceutici (-51,0 per cento). La domanda estera dei prodotti agroalimentari è invece, complessivamente, aumentata del 5,3 per cento. Le esportazioni si sono ridotte prevalentemente nei confronti dei paesi extra UE (-18,8 per cento); in particolare si sono registrate flessioni rilevanti nelle vendite di prodotti petroliferi raffinati verso la Turchia, gli Stati Uniti e l Egitto. Per i paesi dell Unione europea il calo è stato minore e pari al 5,1 per cento. I paesi dell area dell euro, che assorbono oltre la metà delle vendite regionali dei prodotti no oil, hanno ridotto la domanda di tali merci del 10,7 per cento; più marcato è stato il calo dell export verso Francia e Spagna. Fig. 1 Fonte: Istat. (1) La quota è calcolata come percentuale delle esportazioni per area geografica rispetto al totale di settore del La variazione è calcolata come differenza percentuale tra le esportazioni nel settore e per area geografica nel 2014 e quelle corrispondenti nel 2013.

4 Per le importazioni la riduzione registrata nel 2014, pari al 13,1 per cento, è stata più forte di quella dell anno precedente (-4,5 per cento); tale andamento è dovuto soprattutto alla minore domanda per approvvigionamento di petrolio greggio e gas naturale (-13,0 per cento) e di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (-19,4 per cento), che rappresentano complessivamente oltre i quattro quinti delle importazioni di merci nella regione. Le costruzioni e il mercato immobiliare La crisi del settore delle costruzioni è proseguita nel corso del 2014, con un calo del valore aggiunto del 6,6 per cento secondo le stime di Prometeia. La riduzione dell attività è confermata dal numero di ore lavorate denunciate dalle imprese alle casse edili siciliane, diminuito del 7,8 per cento in ragione d anno e più che dimezzato rispetto al Nel mercato immobiliare c è stata una modesta crescita, dopo otto anni consecutivi di riduzioni delle compravendite. Rispetto al 2013 il volume degli scambi è cresciuto dell 1,4 per cento (0,6 per cento nel Mezzogiorno, 3,6 per cento in Italia); oltre l 80 per cento dell incremento si è concentrato nei comuni capoluogo. Fig. 2 Fonte: elaborazioni su dati dell Agenzia delle Entrate. (1) Le compravendite sono calcolate in base al numero di transazioni di unità immobiliari normalizzate Tra le province siciliane, i maggiori contributi alla crescita sono derivati da Messina, Palermo e Siracusa; una riduzione delle compravendite si è registrata ad Agrigento, Caltanissetta ed Enna. Nel comparto delle opere pubbliche, secondo i dati del CRESME, il valore dei bandi posti a gara nel 2014 si è ridotto di oltre un quarto in ragione d anno, a fronte dell aumento del numero di gare, determinando un dimezzamento del valore medio dei bandi rispetto al Le informazioni sulle gare indette in regione dell andamento della spesa pubblica in infrastrutture, la cui analisi è possibile in maniera più completa solo con alcuni anni di ritardo e sulla base di altre fonti statistiche. I servizi In base alle stime di Prometeia, il valore aggiunto dei servizi in regione è diminuito dell 1,4 per cento nel L andamento congiunturale del

5 settore ha risentito della dinamica negativa del comparto commerciale, mentre è stato sostenuto dal recupero della spesa e delle presenze nel comparto turistico. Il commercio. Nel 2014, secondo i risultati dell indagine condotta dalla Banca d Italia presso le imprese del commercio con almeno 20 addetti, il saldo tra la percentuale di aziende con fatturato in aumento e quelle con fatturato in diminuzione è peggiorato rispetto all anno precedente (2,4 per cento; 7,7 nel 2013). Rispetto al 2013 la quota di aziende che hanno chiuso l esercizio in utile si è ridotta di cinque punti percentuali al 55 per cento, a fronte di una percentuale di aziende in perdita, stabile al 18 per cento. Nel comparto dei beni durevoli, secondo i dati dell ANFIA, si è attenuata la flessione delle immatricolazioni di autovetture (-1,7 per cento; -14,0 per cento nel 2013), a fronte di una crescita a livello nazionale e nella macroarea di riferimento (rispettivamente del 4,3 e dell 1,9 per cento). Secondo dati provvisori, nel primo trimestre del 2015 si è registrato un incremento delle immatricolazioni in regione inferiore rispetto alla media nazionale e del Mezzogiorno. Il turismo. In base ai dati provvisori dell Osservatorio turistico della Regione Siciliana, nel 2014 il settore turistico in Sicilia ha mostrato una ripresa decisa, con una crescita degli arrivi dell 8,8 per cento e delle presenze del 6,1 per cento. A differenza dei due anni precedenti, nel 2014 la dinamica relativa alla componente nazionale è stata positiva, con un aumento superiore al 10 per cento sia per gli arrivi sia per i pernottamenti. I flussi di stranieri, pur aumentati, sono risultati in rallentamento rispetto al Gli andamenti migliori hanno riguardato le province della Sicilia orientale. Le presenze nelle strutture alberghiere della regione sono aumentate del 4,1 per cento mentre in quelle complementari, che raccolgono meno del 20 per cento dei flussi turistici complessivi, si è realizzato un incremento del 15,6 per cento. In base ai dati dell indagine della Banca d Italia sul turismo internazionale, la spesa complessivamente effettuata dai turisti stranieri è aumentata per il quarto anno consecutivo, mostrando una marcata accelerazione (36,0 per cento, rispetto al 5,7 per cento dell anno precedente). Nel complesso le somme spese dai turisti stranieri nel 2014 hanno superato del 25 per cento, in termini nominali, il precedente picco registrato nel 2007.

6 Fig.3 Fonte: Indagine della Banca d Italia sul turismo internazionale I trasporti. Secondo i dati di Assaeroporti, nel 2014 il numero di voli da e per l Isola è cresciuto del 3,2 per cento, dopo la stagnazione dell anno precedente. Il traffico passeggeri, in crescita del 6,7 per cento, ha accelerato rispetto al 2013 (1,6 per cento). Per la prima volta dal 2011 i passeggeri su voli nazionali sono aumentati, rappresentando il 60 per cento dell incremento complessivo; la crescita della componente internazionale si è mantenuta su livelli sostenuti (11,4 per cento; 13,9 per cento nel 2013). La buona performance regionale è stata trainata dallo scalo etneo, responsabile di oltre la metà del traffico aeroportuale siciliano; dopo il sensibile incremento del 2013, l aeroporto di Trapani ha segnato una brusca contrazione sia dei voli sia dei passeggeri, in particolare internazionali. Tra gli scali minori, secondo i dati dell ENAC, si è registrato un calo del traffico per Lampedusa e Pantelleria. Il traffico merci, concentrato quasi esclusivamente nello scalo di Catania, è lievemente aumentato. Il trasporto merci via mare ha registrato una crescita nei flussi in partenza del 5,9 per cento, mentre le merci sbarcate si sono ridotte del 2,1 per cento. Il trasporto di combustibili, che incide per circa il 75 per cento sulle produzioni movimentate dai porti siciliani, si è ridotto nel complesso dell 1,0 per cento; per le altre categorie merceologiche, invece, si è realizzato un aumento sia per i flussi in arrivo (9,2 per cento), sia per quelli in partenza (11,0 per cento). La quantità di merce trasportata nei container è lievemente diminuita (-1,3 per cento), con un calo più che proporzionale del numero di contenitori utilizzati. Il trasporto di passeggeri via mare si è ridotto del 7,7 per cento, dopo l aumento del 14,6 per cento nel La situazione economica e finanziaria delle imprese L analisi dei bilanci delle società di capitali con sede in regione, censite negli archivi di Cerved Group, permette di cogliere gli effetti della crisi sulle condizioni economiche e finanziarie delle imprese. Dopo il decadimento della maggior parte degli indicatori reddituali fino al 2012, nel 2013 (ultimo anno di disponibilità dei bilanci) si è registrato un modesto miglioramento. La redditività operativa, misurata dal rapporto tra margine operativo lordo e attivo, è aumentata in tutti i settori ad eccezione della manifattura, pur mantenendosi al di sotto dei livelli pre-crisi. Fig. 4 Fonte: elaborazioni su dati Cerved Group. Campione aperto di società di capitali con sede in regione.. (1) R apporto fra i debiti finanziari e la somma dei debiti finanziari e del patrimonio netto

7 Il rendimento del capitale proprio (ROE), negativo per il terzo anno consecutivo, è migliorato rispetto al 2012; il recupero è stato più pronunciato per le imprese manifatturiere e per quelle di maggiore dimensione. Nel 2013 l incidenza degli oneri finanziari sul margine operativo lordo è diminuita di 4,2 punti percentuali al 24,7 per cento. Gli investimenti nel corso della crisi La crisi iniziata nel 2008 ha provocato in Italia una caduta forte e prolungata degli investimenti. In Sicilia, in base ai dati Istat, tra il 2007 e il 2011 (ultimo anno per il quale sono disponibili dati omogenei, cfr. la sezione: Note metodologiche) gli investimenti fissi lordi (IFL) sono diminuiti in termini reali del 6,9 per cento in media ogni anno; il calo è stato più intenso rispetto all Italia e al Mezzogiorno. Tra il 2000 e il 2007 gli IFL erano cresciuti dell 1,0 per cento in media annua. Secondo i nuovi dati recentemente rilasciati dall Istat basati sul nuovo sistema dei conti SEC2010 ed espressi a valori correnti, nel 2012 gli IFL sono ulteriormente calati (-6,5 per cento rispetto al 2011), più che nella media nazionale e del Mezzogiorno (rispettivamente -5,7 e -5,1 per cento). Tra il 2007 e il 2011 gli investimenti sono diminuiti in tutti i principali settori. Nell industria manifatturiera la riduzione era in atto sin dai primi anni duemila; la quota del settore sul totale è scesa di quasi sette punti percentuali (dal 16,5 al 9,7 per cento). Nel corso della crisi gli investimenti sono diminuiti in tutti i principali comparti del manifatturiero. Il 75 per cento del calo è derivato dalle imprese del petrolchimico, della gomma, della plastica e dei minerali non metalliferi, e dell elettronica; gli investimenti sono calati anche nel comparto alimentare che, prima della crisi, da solo rappresentava tre quarti del calo. Nei servizi privati (al netto delle attività immobiliari) l accumulazione di capitale è diminuita nel corso della crisi a un tasso medio annuo dell 1,6 per cento. Il calo ha riguardato soprattutto i servizi di trasporto e quelli di informazione e comunicazione. Gli investimenti delle Amministrazioni pubbliche sono diminuiti più che nella media nazionale, soprattutto a causa della riduzione degli investimenti in opere del genio civile. Oltre a fattori comuni al settore produttivo, sull attività di investimento delle imprese hanno influito alcune caratteristiche specifiche delle singole aziende. Secondo le informazioni disponibili presso gli archivi Cerved Group e relative a un campione di circa società non finanziarie con sede in Sicilia, il tasso di investimento (misurato dal rapporto espresso a valori contabili tra investimenti in immobilizzazioni materiali e fatturato) nel periodo è stato in media pari al 6,7 per cento, valore inferiore di 2,1 punti percentuali a quello del periodo Mercato del lavoro e occupazione Nel 2014 il mercato del lavoro siciliano ha continuato a mostrare condizioni di difficoltà, seppure con qualche segnale di miglioramento. In base alla Rilevazione sulle forze di lavoro dell Istat, nella media del 2014 il numero di occupati in Sicilia si è ridotto ulteriormente, ma a un ritmo meno intenso rispetto a quello dell anno precedente; il calo è stato dell 1,0

8 per cento (-13 mila unità), in linea con quanto è avvenuto per il Mezzogiorno (-0,8 per cento) e a fronte di una crescita a livello nazionale dello 0,4 per cento. Nell ultimo trimestre dello stesso anno, tuttavia, si è registrata in regione la prima variazione tendenziale positiva degli ultimi quattordici trimestri e il numero degli occupati siciliani è aumentato su base annua dell 1,6 per cento. Al calo registrato in media nel 2014 hanno contribuito tutti i settori economici, con l eccezione dell industria che ha fatto registrare un aumento del numero degli addetti pari al 2,0 per cento. La flessione della compagine lavorativa del settore dei servizi è risultata molto più contenuta rispetto all anno precedente (-0,3 per cento; -4,0 nel 2013); è continuata la contrazione del numero degli occupati nell Amministrazione pubblica e difesa e nel commercio. I risultati peggiori hanno riguardato l agricoltura e le costruzioni (rispettivamente, -6,7 e -6,5 per cento). L occupazione è diminuita esclusivamente per la componente maschile (-1,8 per cento), a fronte di una crescita di quella femminile dello 0,6 per cento. La riduzione ha interessato sia i lavoratori più giovani (fino a 34 anni) sia gli occupati con età dai 35 ai 44 anni ed è stata in parte compensata dall aumento del numero dei lavoratori con età fino ai 64 anni; alla crescita dell occupazione in quest ultima fascia di età ha contribuito l innalzamento dei requisiti anagrafici per l accesso alla pensione. La contrazione dell occupazione ha coinvolto solo i lavoratori dipendenti (- 1,9 per cento), per effetto della riduzione dei contratti a tempo indeterminato, e in particolare quelli con età inferiore ai 35 anni; per gli autonomi si è registrato un aumento del 2,0 per cento. Nel corso del 2014 è proseguito il calo delle posizioni a tempo pieno e si sono contratte leggermente anche quelle in part-time (-0,3 per cento). CONTESTO SETTORE/I TERRITORIO/I Tutti i settori produttivi Il Territorio di riferimento è rappresentato dall intero territorio della Regione Sicilia. AMBITO DI INTERVENTO - Il Progetto Quadro regionale è chiamato a: - sostenere e diffondere la cultura della formazione continua, specie per le piccole e micro imprese; - rafforzare i sistemi territoriali attraverso lo sviluppo di nuove e/o maggiori competenze per le persone e la conseguente competitività di impresa; - migliorare e valorizzare le organizzazioni ed i processi del lavoro e integrare politiche di sostegno allo sviluppo economico-produttivo ed occupazionale; - offrire opportunità formative per valorizzare il capitale umano; - favorire ed innovare le metodologie e i processi di apprendimento; - favorire l ampliamento della base dei beneficiari e degli utenti coinvolti nella formazione, - realizzare modelli di riferimento condivisi di approccio metodologico, strumentale e di contenuti, per la diffusione di buone prassi; - favorire la messa a disposizione di imprese e lavoratori delle competenze ed esperienze formative utili a rispondere al fabbisogno formativo e alla realizzazione degli obiettivi declinati nel piano e nel progetto di riferimento. PRIORITA MACRO E SPECIFICHE Le priorità macro sono le seguenti:

9 - sostenere le persone e le organizzazioni nei processi di cambiamento; - favorire politiche integrate di sviluppo locale; - innovare i processi le metodologie e i modelli di erogazione della formazione continua; - incentivare la partecipazione e le pari opportunità dei meno avvantaggiati. OBIETTIVI MIRATI Le priorità specifiche riguardano: - favorire l accesso alla formazione e la innovazione dei sistemi e dei processi organizzativi aziendali; - affermare politiche e prassi di mainstreaming; - mettere a disposizione attività di formazione continua mirata alla tipologia di utenza individuata; - affermare politiche e prassi di inclusione; - realizzare azioni di pari opportunità. Il Progetto Quadro proposto, in accordo con gli indirizzi concordati tra le parti sociali costituenti il Fondo Artigianato Formazione per la realizzazione di interventi per la formazione continua, ha come base conoscitiva le analisi previsionali e le tendenze dei settori della Regione Sicilia e si focalizza su attività che coinvolgono contemporaneamente sia l impresa artigiana, come comunità e soggetto plurale, sia i lavoratori intesi come destinatari diretti di formazione, sia per il loro presente che il loro futuro. DESTINATARI AREA AZIENDALE (3) BENEFICIARI CARATTERISTICHE PROFILO DELL INTERVENTO DESCRIZIONE MACRO DELLE UF Gli obiettivi dei progetti relativi sono: - orientare e personalizzare la formazione; - realizzare formazione mirata in particolare al sostegno di strategie e innovazioni organizzative e produttive; - sostenere la formazione tecnico professionalizzante; - implementare e specializzare le competenze in essere. Le aree aziendali interessate sono le seguenti: - Produzione - Amministrazione - Logistica/magazzino - Commerciale/MKT - Ricerca e Sviluppo - Vendita Beneficiari sono le imprese aderenti a Fondartigianato. In particolare sono ritenute coerenti con il Progetto Quadro tutte le iniziative formative che prevedano UF che vanno ad impattare su processi lavorativi afferenti ai settori produttivi, cosi come sotto descritti: MECCANICA PRODUZIONE: Riguarda i processi e le competenze inerenti la progettazione (ideazione, sviluppo, disegno), l industrializzazione (cicli tecnologici), la programmazione e organizzazione della produzione meccanica ed elettromeccanica, la lavorazione, l assemblaggio e il controllo qualità. MECCANICA INSTALLAZIONE: Riguarda i processi e le competenze inerenti la configurazione,

10 installazione, messa in funzione e la manutenzione dl componenti ed impianti ad uso civile (elettrici, idraulici, termoidraulici, domotica, ecc.). Riguarda i processi e le competenze inerenti lo sviluppo di strategie di risparmio energetico, la programmazione di interventi di miglioramento energetico, la configurazione di soluzione tecniche e tecnologiche, l attuazione di interventi. MECCANICA SERVIZI: Riguarda i processi e le competenze inerenti la diagnosi del guasto, la realizzazione di interventi di riparazione, sostituzione, manutenzione di un veicolo nelle sue diverse componenti, la lavorazione e i trattamenti delle superfici esterne del veicolo. COSTRUZIONI: Riguarda i processi e le competenze inerenti la gestione di una commessa, la programmazione del lavori, la configurazione e conduzione del cantiere, la progettazione e realizzazione di strutture e infrastrutture, le lavorazioni di carpenteria. ELETTRONICA: Riguarda i processi e le competenze inerenti la progettazione (ideazione, sviluppo, disegno), l industrializzazione (cicli tecnologici), la programmazione e organizzazione della produzione elettronica, la lavorazione, l assemblaggio e il controllo qualità. TESSILE ABBIGLIAMENTO: Riguarda i processi e le competenze inerenti la progettazione (di collezioni, prototipi, campionari, ecc.) e la produzione di confezioni e maglieria (industrializzazione, programmazione, approntamento macchine, lavorazione, controllo qualità, ecc.). CALZATURE: Riguarda i processi e le competenze inerenti la progettazione (ideazione, collezioni, prototipi, campionari, ecc.) e produzione di calzature in pelle (industrializzazione, programmazione, lavorazione, controllo qualità, ecc.). Riguarda i processi e le competenze inerenti la progettazione (collezioni, prototipi, campionari, ecc.) e produzione di prodotti in pelle (industrializzazione, programmazione, approntamento macchine, lavorazione, controllo qualità, ecc.). MANIFATTURIERO PRODUZIONE: Riguarda i processi e le competenze inerenti la progettazione (ideazione, sviluppo, disegno), l industrializzazione (cicli tecnologici), la programmazione e organizzazione delle produzioni manifatturiere non meccaniche ed elettromeccaniche, la lavorazione, l assemblaggio e il controllo qualità. ALIMENTAZIONE: Riguarda i processi e le competenze inerenti l ideazione del prodotto e la composizione alimentare, la predisposizione e regolazione di impianti (macchinari e attrezzature), le lavorazioni (lattiero-caseario, carni, vinificazione, panificio, ecc.), il controllo qualità, la conservazione dei prodotti, la sicurezza alimentare. RISTORAZIONE /ATT. RICETTIVE /TURISTICHE

11 Riguarda i processi (pianificazione e organizzazione del lavoro, gestione magazzino, preparazione alimenti, gestione clienti, pulizie, ecc.) e le competenze inerenti la configurazione del servizio, l approntamento delle risorse necessarie e l erogazione del servizio. STUDI PROFESSIONALI Riguarda i processi (attività finalizzate alla realizzazione delle prestazioni e dei servizi erogati ai clienti) e le competenze (in tema di amministrazione, di gestione/archiviazione documentale, di fatturazione, ecc.), inerenti la configurazione del servizio, l approntamento delle risorse necessarie e l erogazione del servizio. GRAFICA/COMUNICAZIONE: Riguarda i processi e le competenze inerenti la progettazione (ideazione, rappresentazione grafica idea progettuale, progettazione esecutiva) e realizzazione di prodotti grafici. Riguarda i processi e le competenze inerenti l ideazione e modellizzazione di prodotti multimediali e web based, la realizzazione tecnica, la convalida e il rilascio, l aggiornamento e la manutenzione. Riguarda i processi e le competenze inerenti l ideazione, sviluppo, gestione e lavorazione di prodotti e interventi di comunicazione e informazione. TRASPORTI: Riguarda i processi e le competenze inerenti la programmazione del ciclo logistico (produzione, magazzino, spedizioni), il trattamento merci in entrata-uscita dal magazzino (organizzazione spazi, movimentazione, stoccaggio, imballaggio), la spedizione (organizzazione attività e vettori dl spedizione), la gestione amministrativa, la formazione per gli autotrasportatori (sia obbligatoria che non come il rinnovo della carta di qualificazione del conducente, ecc). CERAMICA: Riguarda i processi e le competenze inerenti la progettazione (ideazione, sviluppo, prototipizzazione) e produzione (trattamento e modellazione impasti, lavorazione, controllo qualità, ecc.) di un prodotto ceramico. CHIMICA: Riguarda i processi e le competenze inerenti la progettazione (ideazione, sviluppo, prototipizzazione) e produzione (industrializzazione, programmazione, lavorazione, controllo qualità, ecc.) di un prodotto chimico. EROGAZIONE DEL SERVIZIO - Settori: SERVIZI ALLE IMPRESE E ALLE PERSONE COMMERCIO: Riguarda i processi e le competenze inerenti la configurazione del servizio (elaborazione del piano di servizio, progettazione interventi specifici e programmazione delle attività), l approntamento delle risorse necessarie e l erogazione del servizio. AMMINISTRAZIONE (tutti i settori): Riguarda i processi e le competenze relative inerenti la gestione di processi amministrativi, la configurazione di sistemi di contabilità generale ed analitica, la formulazione del bilancio, l elaborazione dei budget, la gestione della tesoreria, l analisi finanziaria, il controllo economico-finanziario, il reporting.

12 GESTIONE COMMERCIALE, MARKETING, VENDITE (tutti i settori): Riguarda i processi e le competenze inerenti la pianificazione commerciale, il marketing, la promozione e gestione prodotti, l organizzazione della rete di vendita, la gestione punto vendita, la vendita diretta, la gestione della trattativa commerciale, l assistenza clienti-utenti. LOGISTICA/MAGAZZINO (tutti i settori): Riguarda i processi e le competenze inerenti la programmazione del ciclo logistico (produzione, magazzino, spedizioni), il trattamento merci in entrata- uscita dal magazzino (organizzazione spazi, movimentazione, stoccaggio, imballaggio), la spedizione (organizzazione attività e vettori di spedizione), la gestione amministrativa. GESTIONE SISTEMA QUALITA (tutti i settori): Riguarda i processi e le competenze inerenti la configurazione e programmazione di un sistema di qualità aziendale, l implementazione, gestione e monitoraggio di attività di controllo qualità. GESTIONE PROCESSI AZIENDALI (tutti i settori): Riguarda i processi e le competenze inerenti la direzione e gestione dei principali processi aziendali, il presidio dell ambiente esterno e del mercato, la pianificazione strategica, la programmazione esecutiva, la gestione delle risorse. INNOVATIVITA Sono comunque eleggibili percorsi formativi generalmente connotati come trasversali ma direttamente connessi all attività tecnicospecialistica dell impresa (es. informatica gestionale; lingua straniera tecnico-professionale). L innovazione costituisce uno dei fattori chiave per la competitività del tessuto economico e produttivo locale della Regione Sicilia Innovativa è l opportunità di sviluppare strategie che permettano di agire su aziende che essendo per lo più micro e piccole imprese hanno difficoltà ad accedere a progetti formativi per la mancanza dei numeri critici per attivare un azione formativa, oppure aziende anche più strutturate che su temi e competenze specifici non riescono ad attivare percorsi di aggiornamento e di approfondimento delle tematiche per l esiguità dei numeri dei dipendenti con competenze specifiche da formare (ad esempio un azienda che si occupa di impianti elettrici e che ha diversi installatori ma solo un progettista CAD, una risorsa che difficilmente la singola azienda riesce a formare ma che, d altra parte, è cruciale per la capacità di creare valore e di competere sul mercato dell azienda stessa). In generale, obiettivo della formazione è l acquisizione dei lavoratori di conoscenze e competenze legate alle innovazioni ed agli orientamenti di mercato, delle tecnologie, ai nuovi contesti energetici e ambientali, alla necessità di caratterizzare e promuovere i prodotti locali. Tuttavia, non è sufficiente in un percorso di innovazione aziendale identificare nuove competenze, bensì occorre saper collocare le competenze di ciascun lavoratore a supporto della performance innovativa perseguita e svilupparle a supporto della specifica performance innovativa ricercata.

13 I processi innovativi, di diversa natura e tipologia, non necessariamente connessi ad un cambiamento radicale, sono più spesso riferiti alla implementazione di una nuova procedura, di un nuovo metodo di lavoro oppure ad un cambiamento incrementale e per risultare efficaci richiedono la presenza di una cultura tesa a valorizzare il sistema di relazioni dell impresa e comportamenti proattivi. Favorendo la conoscenza dei processi aziendali, dei contesti di riferimento esterni ed interni, ed evidenziando l importanza della relazione continua con le fonti funzionali di innovazione, con le quali i lavoratori sono spesso quotidianamente a contatto, puntano a rafforzare non solo competenze tecnico professionali puntualmente riferite ad un sistema riconosciuto di qualifiche, ma anche a promuovere una cultura proattiva dell innovazione e del cambiamento, che da sempre sono il motore dell economia. L innovatività dell intervento consisterà in: - realizzazione di azioni formative diversificate in rapporto alle esigenze concretamente espresse dai potenziali destinatari; - possibilità di arrivare ad imprese e lavoratori, abitualmente più difficili da coinvolgere attraverso le modalità di offerta formativa più tradizionali; - una maggiore responsabilizzazione da parte dei partecipanti alla formazione; - sviluppo di azioni formative più congruenti con i fabbisogni di apprendimento e sviluppo professionale presenti nei settori/territori interessati. TRASFERIBILITA Le competenze acquisite dai partecipanti nel percorso formativo trovano piena spendibilità in tutte le imprese del settore, rendendo pertanto i contenuti di conoscenza erogati pienamente trasferibili ad altre realtà. Tutti gli argomenti trattati ben supportano il conseguimento degli obiettivi di sviluppo delle competenze, alfine di potenziare l occupabilità dei lavoratori. La dinamicità del mercato, l aumento della complessità dei prodotti e dei servizi, la necessità di competenze interfunzionali e la diminuzione dei margini di tempo e costo sono lo scenario in cui operano le aziende al giorno d oggi. Questo Progetto Quadro, agendo parallelamente sull organizzazione e sulle competenze dei Lavoratori, assume un valore aggiunto poiché realizza lo sviluppo dei processi aziendali, attraverso l analisi simultanea dei meccanismi gestionali, degli aspetti organizzativi e delle tecnologie, al fine di sostenere lo sviluppo dei livelli produttivi ed occupazionali. Ulteriori elementi di trasferibilità sono - Progettazione per unità formative; - Metodologia di analisi del fabbisogno strutturata -Ampliamento del numero delle aziende consapevoli dell importanza della ricaduta della formazione continua sulla crescita delle risorse umane e delle performance aziendali. STRUMENTI - METODOLOGIE - SUPPORTI MONITORAGGIO IN ITINERE (DESCRIZIONE ATTIVITA ) Nell ambito del percorso formativo verranno attivate azioni di monitoraggio rivolte agli allievi e al corpo docente e non docente (tutor), per rilevare il grado di soddisfazione e, se del caso, attivare azioni di correzione al percorso formativo in itinere o miglioramenti per eventuali futuri interventi. Gli strumenti di rilevazione utilizzati per l attività di monitoraggio sono:

14 - riunioni periodiche tra docenti/ tutor/ coordinatore/ orientatore/ progettista esecutivo; - questionari semi strutturati. VALUTAZIONE DI IMPATTO (DESCRIZIONE ATTIVITA ) In particolare per quanto concerne il monitoraggio in itinere è prevista la somministrazione di questionari: - agli allievi: rilevazione intermedia della soddisfazione e di eventuali criticità; - ai docenti e ai tutor: rilevazione di criticità. Al termine dell intervento verrà redatto un report finale che avrà la funzione di analizzare e leggere correttamente i dati quantitativi rilevati durante le varie fasi di erogazione attraverso la somministrazione dei questionari ai vari soggetti coinvolti. La valutazione dell intervento formativo è una fase essenziale nella gestione di un progetto di formazione. Si tratta di una valutazione di processo che deve avere come scopo il raggiungimento di obiettivi quantitativi e qualitativi. Al fine del raggiungimento dei risultati attesi e del miglioramento continuo del servizio formativo offerto, questa attività deve essere realizzata, preferibilmente, mediante il monitoraggio, la valutazione in itinere e la valutazione finale. Essa dovrà misurare: - L efficacia e la qualità della didattica; - L apprezzamento-gradimento da parte dei corsisti; - La valutazione del trasferimento dei contenuti didattici. La valutazione finale del percorso formativo avrà l obiettivo di evidenziare quale siano stati gli effetti dello stesso sui comportamenti lavorativi dei partecipanti. Questa valutazione si propone di verificare quale sia la percezione dei partecipanti/lavoratori dei cambiamenti professionali avvenuti attraverso l applicazione di quanto è stato acquisito in termini di competenze. ASPETTI ECONOMICI RICHIESTA DI CONTRIBUTO AL FONDO CONTRIBUTO DI ALTRO SOGGETTO IDENTITA DEL SOGGETTO VALORE COMPLESSIVO DELL INTERVENTO Gli strumenti da utilizzare per la valutazione finale sono: - Questionario per la valutazione del trasferimento degli apprendimenti in ambito lavorativo (partecipanti) - Questionario per la valutazione del trasferimento degli apprendimenti in ambito lavorativo (responsabili) ,15 euro Non previsto Non pertinente ,15 euro

15 ,,oèqvnb oll3goìd, e y3nil - Dnur+uo, auorzdurjoj lp p+l^l++d tp àuotz'zztldar Dl rad gl0z-ol o+r^ui Dl!puaA oddqpg a Dc.ral!! I)W/alD!rJauulg ou1zzo6ou7oa11s16o1 auorzd4s!u!uruy ouo!znpo.rd (s) vluodv) -Ea snoizvriani vattv'13ì No, sw/iiv Iq SNounl.ilso, Ia osy, NI Sdyrr]d3u vq ll-nsnodoìd OdO'l vdl ttlt990s,nid Iq 09yt NI Sdvrn d va (z) (r) :il-n3wrì3jiu Eq van3gli vnrf,ts ]ln /\)!*]1-À.' vntfls tstf ;( \o t/ I I I vrt 'l-, OJ,Y TT" \,t20 Ld 6il vntf ts'll9f I ro3 vtl tf, ts orvnvt9lluvl Nof vnrf,rs twtf, v4 vlllf,ls tnvt9tlhvsvl vndts vnf apupasarddog a;o6a'1 l? DurJrj a ojqul.1. Ll0zlz0/02 'D+DQ

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