COMUNE DI ANZOLA Venerdì, 11 settembre 2015

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1 COMUNE DI ANZOLA Venerdì, 11 settembre 2015

2 COMUNE DI ANZOLA Venerdì, 11 settembre 2015 Cronaca 11/09/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 23 Controlli a tappeto antiprostituzione 1 Sport 11/09/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 8 Un nuovo coach per la salvezza «Tutti leader nel mio gruppo» 2 11/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 6 Sconti Rc auto, notai, farmacie spa: primo sì 3 11/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 7 Il Viminale si riorganizza e taglia 23 prefetture 5 11/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 7 A rischio 2 miliardi di gettito senza un riordino delle regole 6 11/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 7 D. COL.M. MO Pa, blocco del turn over ipotesi per compensare il rinnovo del contratto 7 11/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 7 DAVIDE COLOMBO Spa locali, nel 2016 scure sulle prime /09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 39 Asmel, sospesa la bocciatura dell' Anac 11 11/09/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 39 GIANNI TROVATI Patto di stabilità, sotto esame gli /09/2015 Pagina 33 Governatori e sindaci nel nuovo senato 14 11/09/2015 Pagina 33 Padova fuori dall' Anci. Bitonci: non fa gli interessi degli 15 11/09/2015 Pagina 33 FRANCESCO CERISANO Partecipate, incentivi ai tagli 16 11/09/2015 Pagina 34 STEFANO MANZELLI Tso, mai più vigili lasciati soli 18 11/09/2015 Pagina 34 lo scadenzario degli enti locali 20 11/09/2015 Pagina 34 LUIGI OLIVERI Province, esuberi ancora al palo 21 11/09/2015 Pagina 35 Progettisti senza requisiti 23 11/09/2015 Pagina 35 PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI Giubileo, scudo anticorruzione 24 11/09/2015 Pagina 35 Opere, niente varianti Modifiche solo con gara 26 11/09/2015 Pagina 36 Alcotra, ecco i fondi 28 11/09/2015 Pagina 36 ROBERTO LENZI Otto per mille, un' opportunità 29 11/09/2015 Pagina 36 Restyling energetico 31 11/09/2015 Pagina 37 L' assessore non subentra 32 11/09/2015 Pagina 37 PAOLO CARBONE Lo Scaffale degli Enti Locali 34 11/09/2015 Pagina 38 FILIPPO FRIZZI Project financing, limiti agli enti 35 11/09/2015 Pagina 38 DUCCIO CUCCHI Tassa rifiuti, il comune può istituire /09/2015 Pagina 39 LUCIANO FAZZI Bilanci, il disavanzo si fa in due 39

3 Pagina 23 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca Controlli a tappeto antiprostituzione ANZOLA PROSEGUONO, con cadenza settimanale, i servizi straordinari antiprostituzione messi in campo dai carabinieri di Anzola, con il coordinamento della compagnia di Borgo Panigale e l' apporto del V Reggimento carabinieri. L' iniziativa, la notte tra mercoledì e giovedì (dalle 18 in poi), ha visto i militari dell' Arma impegnati nel controllo dei parchi pubblici e delle zone decentrate: sono state identificate 77 persone, controllate 48 auto, elevate quattro multe ad automobilisti, una patente è stata ritirata e un uomo denunciato perché trovato alla guida del suo scooter completamente ubriaco. Tra le persone identificate anche una decina di prostitute, sempre le stesse che gravitano sul territorio. Il pattugliamento quotidiano dei carabinieri e i servizi straordinari periodici non sembrano infatti inibire troppo i clienti che usufruiscono dei servizi del mestiere più antico del mondo. 1

4 Pagina 8 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Sport TITANS A MARCHIO CINTI Un nuovo coach per la salvezza «Tutti leader nel mio gruppo» Ex Budrio «Andarmene dopo sei anni è stata dura, ma ho molto entusiasmo» Bologna TUTTO PRONTO anche per la serie D emiliano romagnola, con due gironi da 16 squadre che si sfideranno per due seggi nella C Silver 2016/2017: la prima e l' ultima classificata di ciascun girone saranno rispettivamente promossa in Silver e retrocessa in Promozione, le squadre dal secondo al quinto posto giocheranno i playoff e quelle al 14 e 15 posto ricorreranno ai playout. Nel girone A si inizia venerdì 2 ottobre alle 21 con Arbor Reggio Emilia Pallavicini, mentre alle 21,15 è il turno di Voltone Vignola, prima della chiusura alle 21,30 riservata a La Torre Reggio Veni. Sabato 3 alle 18 esordiscono Nazareno Carpi Cvd, alle 19,45 Atletico Borgo Sampolese e alle 21 Anzola Altedo. Infine domenica alle 18 Luzzara farà visita alla Vis Persiceto. Nel girone B esordio in simultanea per due bolognesi: venerdì 2 alle 21,15 scenderanno in campo Cral Mattei Ravenna Party & Sport e Molinella Santarcangelo. Sabato alle 18,30 scatta il derby Grifo Imola Giardini Margherita, mentre alle 20,30 il Bellaria riceverà l' Olimpia Castello. Domenica alle 18 chiudono la prima di campionato Titans International Imola, Forlimpopoli Basket Village Granarolo e San Mamolo Sb Ferrara. g. g. 2

5 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Sconti Rc auto, notai, farmacie spa: primo sì Approvato in commissione alla Camera il Ddl concorrenza Vestager (Ue): una legge ogni anno CARMINE FOTINA ROMA Assicurazioni, professioni, energia, farmacie, telecomunicazioni, carburanti. Il disegno di legge annuale per la concorrenza taglia il suo primo traguardo il via libera delle commissioni competenti della Camera in una varietà di capitoli che rispecchia (almeno in parte) le segnalazioni dell' Antitrust. Il testo è atteso in Aula il 21 settembre e l'obiettivo è chiudere l' esame per il via libera definitivo del Senato entro l' anno. Le pressioni delle lobby non sono mancate e in alcuni casi le norme appaiono meno incisive rispetto alle ambizioni iniziali. In alcune situazioni invece l' esame delle commissioni Attività produttive e Finanze (relatori Andrea Martella e Silvia Fregolent del Pd) ha preservato le intenzioni o le ha leggermente rafforzate. Il pacchetto di liberalizzazioni, che per il governo deve rappresentare una delle leve per attrarre nuovi investimenti esteri, è tra le riforme richieste dalla Commissione europea e proprio ieri il commissario alla concorrenza, Margrethe Vestager, in audizione alla Camera, ha espresso «apprezzamento» per un provvedimento volto a ridurre le barriere regolamentari, soprattutto perché (almeno nelle intenzioni) dovrebbe trattarsi del primo Ddl di una serie da varare annualmente. Assicurazioni e banche Riassumendo il testo e le novità introdotte dalle commissioni, si può partire dall' Rc auto. Prevista una stretta anti frode contro i testimoni di "comodo". Scatteranno sconti minimi obbligatori (a determinarli sarà un provvedimento dell' Ivass) per gli automobilisti che accettano alcune condizioni, come l' installazione della scatola nera (senza costi). Saltate in commissione alcune misure su cui contavano le assicurazioni: le agevolazioni per i danneggiati che si rivolgono a riparatori convenzionati con le compagnie e il divieto di cessione (dal danneggiato al carrozziere) del credito relativo al risarcimento. Tra le modifiche di rilievo, quella che affida all' Ivass il compito di definire sconti minimi in favore di automobilisti che risiedono nelle regioni con le tariffe più elevate che non abbiano effettuato incidenti per almeno 5 anni, a condizione che abbiano installato la scatola nera. Per quanto riguarda i danni a persona non lievi restano i riferimenti attuali, con la possibilità per il giudice di concedere aumenti mirati e la risarcibilità del danno morale, ma occorrerà attendere le tabelle definitive da elaborare entro quattro mesi. Per il settore bancario si punta essenzialmente alla trasparenza con un sito sulla confrontabilità dei prodotti più diffusi. Continua > 3

6 Pagina 6 < Segue Il Sole 24 Ore Obbligo di rendere poi più chiari, fin dall' inizio, i collegamenti tra polizze assicurative e finanziamenti o mutui. Professionisti Modificato il pacchetto sui notai. Le commissioni hanno eliminato la norma in base alla quale anche gli avvocati avrebbero potuto autenticare gli atti di compravendita di locali commerciali, box e e cantine di valore catastale fino a 100mila euro. Si stabilisce inoltre che il registro delle successioni sarà tenuto dal consiglio nazionale del notariato e non più dai tribunali. Ma nel frattempo si interviene sul bacino di ogni posto notarile: spariscono i riferimenti al reddito minimo garantito e alla quantità degli affari e si prevede che la popolazione minima deve essere di 5mila abitanti (e non più 7mila). Via libera poi all' ingresso di soci di capitale (non prevalenti) nelle società tra avvocati. Spazio anche alle società interprofessionali con avvocati. Energia, poste e tlc La piena liberalizzazione dei prezzi energetici, con l' eliminazione dal 2018 del regime di "maggior tutela", subisce un ridimensionamento rispetto alla versione iniziale del Ddl. Prima della svolta bisognerà aspettare il rapporto sul mercato retail che l' Authority dell' energia dovrà ultimare entro il 30 aprile Inoltre, è previsto il rispetto di una serie di disposizioni relative alla comparabilità delle offerte e alla verifica della deregulation; in caso contrario la fine della tutela slitterà di sei mesi rispetto al gennaio Per i contratti tlc tv le spese previste in caso di recesso o trasferimento dell' utenza vanno rese note già al momento della pubblicizzazione dell' offerta. Sarà possibile pagare con il credito telefonico anche i biglietti per concerti, musei, mostre e spettacoli (e non solo i mezzi di trasporto pubblici). Dal 10 giugno 2016 cadrà la riserva a favore di Poste italiane per la notifica di atti giudiziari e multe. Farmacie e carburanti Per le farmacie, saltata la liberalizzazione dei farmaci di fascia C con ricetta (si veda articolo accanto), la misura più rilevante anche in chiave di possibili investitori stranieri è il via libera a società di capitali. Cade anche il divieto di essere titolari di più di quattro farmacie. Quanto ai carburanti e all'installazione di nuovi impianti di distribuzione, viene eliminato il vincolo della presenza obbligatoria del cosiddetto terzo carburante (gpl, metano o idrogeno). Obbligo di bonifica per gli impianti da dismettere solo al momento del riutilizzo dell' area. Curiosità dell' ultim' ora la norma sui "risciò" come mezzo di trasporto parificato alle "motocarrozzette": non servirà l' abilitazione professionale a chi esercita il servizio in via esclusiva. RIPRODUZIONE RISERVATA 4

7 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Interni. No dei sindacati Il Viminale si riorganizza e taglia 23 prefetture Cura dimagrante per le prefetture italiane: entro il 2016, il loro numero scenderà gradualmente dalle attuali 103 a 80, 23 in meno di oggi, in un complessivo processo di accorpamento ad altre sedi di città vicine. Lo prevede un decreto del presidente della Repubblica che contiene il Regolamento di riorganizzazione del ministero dell' Interno. Le forbici del Viminale riguarderanno anche le questure ed i comandi dei vigili del fuoco delle sedi interessate: Teramo (accorpata a L' Aquila), Chieti (Pescara), Vibo Valentia (Catanzaro), Benevento (Avellino), Piacenza (Parma), Pordenone (Udine), Rieti (Viterbo), Savona (Imperia), Sondrio (Bergamo), Lecco (Como), Cremona (Mantova), Lodi (Pavia), Fermo (Ascoli Piceno), Isernia (Campobasso), Asti (Alessandria), Verbano Cusio Ossola (Novara), Biella (Vercelli), Oristano (Nuoro), Enna (Caltanissetta), Massa Carrara (Lucca), Prato (Pistoia), Rovigo (Padova), Belluno (Treviso). Il riassetto, peraltro previsto dalla riforma Madia della Pubblica amministrazione approvata dal Parlamento ai primi di agosto, è stato trasmesso dal governo ai sindacati, scesi subito sul piede di guerra contro la riforma delle sedi prefettizie. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa hanno chiesto un incontro urgente al ministro dell' Interno, Angelino Alfano, e annunciano una mobilitazione per il 22 settembre con assemblee in contemporanea in tutte le sedi a rischio chiusura. «In un momento di massima emergenza per la gestione dell' immigrazione e della sicurezza attaccano il governo pensa di chiudere 23 prefetture. Un arretramento inaccettabile dello Stato dal territorio, che rischia di lasciare nel caos cittadini e lavoratori». In pressing sul Viminale anche molti politici. Proteste arrivano dal sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano (Ncd), che ha chiesto di «continuare la riflessione tenendo presente le sedi storiche e quelle delle aree interne come nel caso di Benevento», e sollecitando «in ogni caso» un indennizzo ai territori. Per l' eurodeputato Alberto Cirio (Fi) «il Piemonte paga un prezzo troppo alto» per l' accorpamento in vista: «Tre pezzi di Stato che vanno via con disagi notevoli per i cittadini, come già accaduto per la chiusura dei tribunali». RIPRODUZIONE RISERVATA 5

8 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Giochi. Nasce l' Osservatorio sulla legalità A rischio 2 miliardi di gettito senza un riordino delle regole roma Senza un vero riordino del mercato dei giochi, l' Erario rischia una perdita di circa 2 miliardi per gare sulle commesse sportive, bingo, riduzione degli apparecchi e soprattutto per più di un contenzioso in atto come quello con la Regione Lombardia. È il grido d' allarme lanciato ieri a Roma da Sistema Gioco Italia (SgI), la federazione di filiera dell' industria del gioco e dell' intrattenimento che aderisce a Confindustria, nel presentare la nascita dell' Osservatorio sui Giochi. L' Osservatorio, istituito in collaborazione con la Fondazione Bruno Visentini e l' Università Luiss, si vuole porre come interlocutore trasparente e collaborativo delle Istituzioni e delle forze dell' ordine nella lotta all' illegalità. Come ha spiegato il presidente di SgI, Massimo Passamonti, alla presenza del sottosegretario all' Economia Pier Paolo Baretta, l' osservatorio articolerà la sua attività su due direttrici: la lotta all' illegalità e il riordino delle regole. La mancata attuazione della delega, senza alcun intervento nell' attuale "giungla normativa" che gli operatori sono chiamati a seguire tra leggi nazionali e territoriali, ordinamenti e decreti direttoriali, ha lasciato spazio al mercato illegale del gioco. Un mercato che secondo gli ultimi dati vale 23 miliardi di euro, la maggior parte del quale attiene alla cosiddetta "piazza virtuale" (Rapporto Coop 2015). «Le mafie prosperano col gioco illegale ha spiegato Ranieri Razzante, presidente dell' Osservatorio Luiss sull' antiriciclaggio e sul finanziamento del terrorismo. I requisiti per partecipare agli affidamenti di concessioni sono più formali che sostanziali». Il nuovo Osservatorio punterà, dunque, al riordino di una legislazione farraginosa, complessa, che ha concluso Passamonti «varia con un' accelerazione impossibile da seguire, gravata da conflitti di competenza tra Stato, regioni e comuni e da confusioni di competenza tra ministeri». E che spesso mette in fuga investitori esteri. RIPRODUZIONE RISERVATA. 6

9 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Verso la manovra. La local tax si farà con il nuovo catasto Pa, blocco del turn over ipotesi per compensare il rinnovo del contratto roma Per compensare la spesa imprevista del rinnovo dei contratti del pubblico impiego (1 1,6 miliardi) il Governo potrebbe ricorrere a un nuovo blocco del turn over. Non solo. Lavori in corso per il superamento nel 2016 del patto di stabilità interno in previsione del pareggio di bilancio. E sul fronte delle tasse sul mattone nuovo rinvio della local tax da realizzare soltanto con la riforma del catasto. Mentre il presidente dell' Anci, Piero Fassino, chiede a Renzi di istituire un tavolo di confronto su come tagliare le tasse sulla casa senza penalizzare Comuni e contribuneti. Prosegue la marcia di avvicinamento della prossima legge di stabilità e con qualche ambizione in più per i tecnici e i consiglieri del presidente del Consiglio. Soprattutto se sarà confermata la tendenza emersa in questi giorni, ossia che nel 2015 la crescita sarà più alta dello 0,7% «lo 0,9% non è impossibile» per il commissario alla spending review Yoram Gutgel. La Nota di aggiornamento del quadro macroeconomico previsto nel Def esce la settimana prossima e contrariamente agli anni precedenti «per la prima volta faremo meglio delle previsioni iniziali» ha detto ieri il Commissario alla spesa. Che sul tema ha confermato senza indugi tutti gli obiettivi che si è prefissato il Governo da una spending da 10 miliardi al taglio delle tasse in tre anni fino a 50 miliardi di euro. Intanto dai confronti tra i tecnici dell' Economia e quelli degli altri ministeri si allunga la lista dei possibili interventi da realizzare. Tra questi anche l' ipotesi, come detto, di un nuovo blocco del turn nover. Ipotesi, quest' ultima, valutata con tutte le condizionalità del caso. Anche perché ha dalla sua una forte coerenza non solo con l' obiettivo di tenere sotto controllo i tendenziali di spesa ma, anche, di sostenere l' attuazione della riforma Madia, che prevede un riordino delle amministrazioni centrali e periferiche che prevede tagli di unità territoriali, mobilità del personale e passaggio alla definizione dei nuovi fabbisogni delle amministrazioni abbandonando per sempre le vecchie dotazioni organiche. Attualmente il turn over per le amministrazioni centrali le agenzie e gli enti pubblici non economici prevede la possibilità di assumere solo fino al 40% dei contingenti cessati l' anno scorso. Interventire con un nuovo congelamento di quel decalage (al netto della mobilità in corso del personale delle provincie) produrrebbe una riduzione del personale nel triennio a venire capace, almeno in parte di compensare l' onere dei rinnovi contrattuali, che potrebbero essere effettuati proponendo aumento scalettati a crescere sempre nel triannio. Continua > 7

10 Pagina 7 < Segue Il Sole 24 Ore Tecnici al lavoro anche su una altro tema caro ai Comuni, ovvero il superamento del patto di stabilità interno. Al Tesoro si stanno analizzando gli indebitamenti degli 8mila comuni per dire addio a quei vincoli di bilancio giudicati troppo stretti per molti sindaci che spesso non hanno potuto utilizzare risorse disponibili. Un obiettivo che, se centrato, andrebbe incontro alle richieste dell' Anci che proprio ieri ha sottolineato come a fronte della volontà di dare nuovo impulso alla crescita «il 2016 dovrà essere anche l' anno del definitivo superamento del Patto di stabilità, aprendo immediatamente un confronto tecnico con l' obiettivo primario di sbloccare risorse ingenti spendibili per investimenti, oggi invece congelate dai vincoli del Patto». Per le tasse sulla casa il Governo è sempre più intenzionato a rinunciare all' introduzione della local tax, rinviandola alla riforma del catasto rimasta al momento lettera morta. E dopo aver detto a no a possibili partite di giro sulle tasse che gravano sugli immobili proprio con la local tax, il segretario di Scelta civica, Enrico Zanetti, mette sul tavolo del dibattito sull' addio a Tasi e Imu sull' abitazione principale il ritorno a un' imposta unica sugli immobili, appunto l' Imu, «con aliquota esattamente pari alla somma delle due attuali, Tasi e Imu». In vista dell' avvio del nuovo regime, secondo l' Anci sono però necessarie «scelte di base» soprattutto «per elaborare il nuovo assetto e per procedere rapidamente nella condivisione dei singoli aspetti di merito». Fassino nella missiva inviata ieri a Renzi ne elenca alcune: «condivisione del totale da compensare integralmente, che a una prima stima appare non inferiore a 5 miliardi; necessità di contenere il rischio di una eccessiva pressione fiscale sugli altri immobili ed in particolare quelli produttivi; assicurare un sistema di compensazione e riequilibrio fra i Comuni che superi i meccanismo di trattenute del gettito; semplificare il rapporto con il contribuente». RIPRODUZIONE RISERVATA. D. COL.M. MO 8

11 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Spa locali, nel 2016 scure sulle prime Nel mirino le partecipate con più consiglieri che dipendenti Gutgeld: trasporti locali, riforma già in legge di stabilità roma Le amministrazioni pubbliche potranno mantenere la partecipazione in società che producono beni o servizi solo se «strettamente necessarie per il perseguimento dei propri fini istituzionali». In particolare le partecipate potranno produrre servizi di interesse generale, progettare o realizzare opere o gestire servizi pubblici in regime di partenariato, produrre beni o servizi strumentali all' ente che le controlla oppure svolgere funzioni amministrative proprie dell' ente (o degli enti) di controllo. E nel caso di acquisizione di quote in società attive in altri settori la Pa non potrà superare la quota del 40%. Sono questi i limiti imposti dalla bozza di Testo unico in materia di società partecipate che il ministero della Semplificazione sta mettendo a punto in vista del varo in uno dei prossimi Consigli dei ministri. Proprio dalle partecipate potrebbe partire, infatti, il treno dell' attuazione della delega Madia, pubblicata in Gazzetta a fine agosto. Un' azione con la quale si intende razionalizzare un sistema che conta quasi 8mila società in cui lavorano più di 250mila dipendenti. Nella comunicazione che ha accompagnato il varo definitivo della riforma, il presidente del Consiglio aveva indicato come obiettivo la riduzione della partecipate a non più di mille, con risparmi per il momento non quantificati ma che andranno a completare i primi saldi 2016 della spending review. Nel corso di un convegno organizzato da ProDemos ieri alla Camera, il commissario alla spending review, Yoram Gutgeld, ha detto che per le partecipate attive nei servizi pubblici locali si stanno valutando interventi «già nella Legge di Stabilità». Gutgeld ha espresso l' intenzione di ridurre il numero di revisori e amministratori, di intervenire sulle regole e «dare il giusto incentivo per vendere o accorpare o aumentare la concorrenza». Poi ha fatto l' esempio del trasporto pubblico locale: «Assorbe 6,5 miliardi di sussidi, è il più sussidiato di tutt' Europa e non è proprio il migliore». Una volta varato il Testo unico le amministrazioni avranno tre mesi per effettuare una ricognizione delle società controllate per alienare entro un anno quelle che non rientrano nei criteri generali. Ma la razionalizzazione non avverrà una volta sola: si prevede una sorta di annual review sulle società controllate con il fine di procedere a piani di riassetto, fusione o soppressione laddove necessario e sempre finalizzati a contenere i costi di funzionamento delle controllate. Piani che dovranno necessariamente scattare in caso di partecipazioni non necessarie alle finalità dell' ente pubblico (in particolare se le quote di controllo sono sotto la soglia del 10%), per le società senza dipendenti o con Continua > 9

12 Pagina 7 < Segue Il Sole 24 Ore un numeri di amministratori maggiore di quello dei dipendenti (sarebbero quelle con meno di sei dipendenti). Sul fronte della gestione finanziaria, cambiano i meccanismi per i quali, in caso di risultati negativi di bilancio delle loro partecipate, gli enti locali dovranno accantonare in un fondo vincolato importi per ripianare i saldi; mentre per le partecipate di maggioranza titolari di affidamento diretto da parte degli enti controllanti di attività per l' 80% dei ricavi, in caso di 2 anni di perdite di bilancio scatta il taglio del 30% dei compensi degli amministratori; tra l' altro due anni in perdita è considerata «giusta causa per la revoca degli amministratori». Nasce poi un organo di Vigilanza amministrativa, presso il Dipartimento Funzione pubblica, che controllerà il rispetto delle nuove norme con poteri ispettivi. Mentre in casi di gravi irregolarità o inefficenze non sanate all' interno della società partecipata, Funzione pubblica potrà proporre al Mef l' avvio di una fase di amministrazione straordinaria che può finire con la liquidazione coatta della società. Per consentire l' attuazione dei piani di riordino e chiusura delle società non più idonee sono previsti strumenti di gestione del personale in esubero che spaziano dalla mobilità tra aziende partecipate (con oneri a carico delle società cedenti per il 30% del trattamento economico in via transitoria) fino alla «reintenalizzazione» di dipendenti delle amministrazioni passate alle società. Il sottosegretario della Funzione pubblica Angelo Rughetti, presente al convegno ProDemos, ha spiegato che nelle partecipate «lavorano milioni di persone, hanno uno stipendio più alto dei dipendenti pubblici e non hanno alti standard di produttività». RIPRODUZIONE RISERVATA. DAVIDE COLOMBO 10

13 Pagina 39 Il Sole 24 Ore Appalti. La controversia Asmel, sospesa la bocciatura dell' Anac Nella battaglia delle sospensioni arriva una nuova puntata della vicenda Asmel, la società consortile nata per aggregare gli appalti dei Comuni da mesi al centro di una intricata controversia sulla sua legittimità. La partita è enorme (sono 882 i Comuni aderenti alla centrale di committenza, che ha sviluppato transazioni per quasi un miliardo di euro secondo la società) e nasce dal provvedimento (delibera 32/2015) con cui ad aprile l' Autorità anticorruzione ha stabilito che la società non ha i requisiti per essere né una stazione appaltante né un soggetto aggregatore. A giugno, con l' ordinanza 2544/2015, il Tar Lazio ha confermato la decisione dell' Anac ma ora in campo arriva il Consiglio di Stato, che con l' ordinanza 4016/2015 cambia linea e sospende l' efficacia della delibera Anac. La decisione del Consiglio di Stato non chiude la vicenda, e anzi i giudici sollecitano il Tar Lazio a tagliare i tempi in vista della decisione di merito sul fatto che la società consortile risponda o meno ai parametri fissati dall' articolo 33, comma 3 bis del Codice degli appalti per i soggetti aggregatori. Anche al Tar Napoli sono pendenti altri ricorsi, che saranno discussi nel merito fra ottobre e novembre, quindi in ogni caso l' ultima parola non è destinata ad arrivare a stretto giro. RIPRODUZIONE RISERVATA. 11

14 Pagina 39 Il Sole 24 Ore Pa. Ancora inutilizzati 500 milioni per i pagamenti degli enti locali Patto di stabilità, sotto esame gli incentivi delle Regioni MILANO Il «Patto verticale» finisce sotto l' esame dell' Economia, per evitare che gli spazi finanziari destinati a favorire i pagamenti ai fornitori degli enti locali restino sulla carta: in soldoni, ci sono in gioco 500 milioni che le Regioni devono liberare nei prossimi giorni a favore di Comuni, Città metropolitane e Province dei loro territori. Il punto è stato fatto ieri negli incontri tecnici fra Governo e amministratori locali, da cui risulta che finora è rimasto bloccato il 60% delle risorse previste a favore delle Province e Città metropolitane e un terzo di quelle destinate ai Comuni. Risorse, è importante ricordarlo, che sono coperte per l' 83% dallo Stato, e che quindi non si traducono in un esborso diretto per le Regioni. A bloccare questi soldi, quindi, sono stati soprattutto ostacoli "tecnici": la crescente complessità dei meccanismi del Patto, quest' anno caratterizzato anche da un lungo processo di riforma, e il fatto che le regole previste per il 2015 avevano riservato gli spazi finanziari al pagamento di vecchi debiti, escludendo così una serie di enti che avevano già risolto il problema con le altre misure sblocca pagamenti. La correzione, che ha previsto la possibilità di onorare per questa via anche le fatture 2015, è arrivata solo in estate con il decreto enti locali, per cui ora l' accelerazione finale diventa indispensabile. La prima scadenza è martedì prossimo, giorno entro il quale le Regioni devono ricevere dagli enti locali le richieste di spazi finanziari, ma la data chiave è quella del 30 settembre, termine per le comunicazioni delle Regioni alla Ragioneria sulla nuova geografia degli obiettivi di Patto. Il monitoraggio deciso ieri serve per arrivare a fine mese avendo liberato tutte le risorse a disposizione. Da evitare c' è però anche l' altro problema e cioè che una volta sbloccati, questi soldi restino bloccati negli enti in difficoltà a gestire il Patto. Secondo la Corte dei conti, nel 2014 il paradosso dei risparmi in eccesso è costato 1,6 miliardi (di questo overshooting si è parlato sul Sole 24 Ore del 17 agosto) di pagamenti che le amministrazioni avrebbero potuto effettuare senza sforare i vincoli di finanza pubblica. Quest' anno, complice un Patto molto più leggero e flessibile, il problema dovrebbe essere molto più leggero, ma per evitarlo si ipotizza la possibilità di interventi in corsa (per esempio una riapertura dei meccanismi di flessibilità in autunno). Sempre ieri, i tavoli tecnici hanno raggiunto l' intesa per la distribuzione del fondo cuscinetto (29 milioni) in favore dei Comuni che per effetto dei nuovi meccanismi si sono visti ridurre le risorse di somme Continua > 12

15 Pagina 39 < Segue Il Sole 24 Ore superiori all' 1,3% delle risorse base (rappresentate da Imu, Tasi e fondo di solidarietà 2014). L' accordo prevede l' assegnazione ai Comuni fino a 60mila abitanti che si trovano in queste condizioni di una quota proporzionale al taglio subito, e qualche mini aiuto ad alcuni enti più grandi: all' intesa, però, manca il via libera politico, perché nel Governo si spinge su un' ipotesi alternativa che restringa il campo dei beneficiari ai Comuni più piccoli. La Conferenza Stato Città è convocata per il 24 settembre e la discussione pare quindi ancora aperta: è ovvio che al variare della platea cambiano anche le cifre indirizzate a ogni ente, per cui la decisione è urgente per dare qualche certezza soprattutto alle amministrazioni più piccole. gianni.trovati@ilsole24ore.com RIPRODUZIONE RISERVATA. GIANNI TROVATI 13

16 Pagina 33 Governatori e sindaci nel nuovo senato Il senato delle autonomie non va snaturato. Nessun passo indietro, dunque, sul superamento del bicameralismo perfetto e sull' istituzione di una camera che esprima compiutamente il punto di vista dei territori, senza però arrivare all' elezione diretta dei senatori. Una soluzione per garantire maggiore rappresentatività alle autonomie potrebbe essere prevedere la presenza di diritto a palazzo Madama dei presidenti di regione e dei sindaci delle città metropolitane. Il governatore del Piemonte e presidente della Conferenza delle regioni, Sergio Chiamparino, in audizione sulle riforma del senato, ha difeso le scelte del governo Renzi. «A me sembra che la questione di fondo sia distinguere ciò che rappresenta il pluralismo politico locale, che finirà per rispondere a quello nazionale, da quello che è il punto di vista di territori», ha osservato. «Ciò potrebbe verificarsi se nel nuovo senato vi fosse «la presenza degli esecutivi delle regioni e una rappresentanza delle minoranze territoriali. In mancanza di questo credo che la presenza di diritto dei presidenti e dei sindaci di città metropolitane farebbe sì che la nuova Camera rappresenti i territori». «Se si andasse in questa direzione», ha proseguito, «si potrebbe aprire il tema delle eliminazione di tutte le conferenze» (stato regioni e Unificata, ndr) che rappresentano una delle iperboli burocratiche del nostro sistema». 14

17 Pagina 33 Padova fuori dall' Anci. Bitonci: non fa gli interessi degli enti. Fassino: sconcertato Padova fuori dall' Anci. Ad annunciare lo strappo il sindaco Massimo Bitonci che punta il dito contro la presidenza di Piero Fassino, reo di essere troppo filogovernativo e di «non opporsi ai provvedimenti sbagliati del governo». La decisione del sindaco leghista è il culmine di un malcontento strisciante in seno all' associazione che già a giugno (si veda ItaliaOggi del 18/6/2015) aveva portato a dure contestazione verso Fassino, a cui in consiglio nazionale era stato apertamente chiesto di «spogliarsi della pettorina del Pd». A guidare la «secessione» verso l' Anci nazionale è soprattutto il Veneto, dove molti altri sindaci, rivela Bitonci, hanno già lasciato l' associazione di via dei Prefetti o stanno meditando di farlo. Bitonci li elenca uno per uno: Albignasego, Arquà Petrarca, Brugine, Campo San Martino, Candiana, Carceri, Carmignano di Brenta, Cinto Euganeo, Cittadella, Correzzola, Limena, Maserà, Mestrino, Montagnana, Saletto, San Giorgio in Bosco, Pontelongo, San Pietro in Gu, Terrassa Padovana. «Proporrò loro di lavorare insieme ed, eventualmente, di pensare a un' Associazione di comuni che sia snella, a costo zero, senza staff, con una sede itinerante e si ponga, quale scopo unico, quello di difendere, nella piena collaborazione degli aderenti, gli interessi specifici dei residenti. Cosa che l' Anci non ha mai fatto fino in fondo». «Non sono stato eletto», ha proseguito Bitonci, «per chinare il capo di fronte ai desiderata dei funzionari di Stato che non fanno gli interessi dei miei concittadini. In più l' Anci, oltre a essere inutile, è troppo costosa: euro all' anno di iscrizione». Parole dure a cui ha risposto con analoga durezza Piero Fassino che si è detto «sconcertato» per la decisione del sindaco di Padova, un sindaco, ha osservato, «che nei pochi mesi dalla sua elezione non ha mai partecipato ad alcuna riunione né tecnica né politica e ad alcuna attività istituzionale dell' Associazione, non rappresentando quindi mai la propria opinione e le proprie esigenze di amministratore locale». «Mi auguro», ha proseguito il sindaco di Torino, «che Bitonci ci ripensi sottraendosi alla tentazione di atti strumentali e di sapore elettoralistico». 15

18 Pagina 33 Il commissario Gutgeld: si partirà dai servizi pubblici locali. Largo alle aggregazioni Partecipate, incentivi ai tagli Il comune che dismette potrà ripianare i debiti e investire Dismettere le partecipate per ripianare i debiti e sbloccare gli investimenti. Sulla falsariga di quanto accaduto per le dismissioni immobiliari, potrebbe essere questa la ricetta del governo da inserire nella prossima legge di stabilità per invogliare i comuni a liberarsi di carrozzoni spesso inutili e dannosi in termini di sperpero di risorse pubbliche. Ad anticiparlo è stato il nuovo commissario alla spending review, Yoram Gutgeld, nel corso di un convegno alla camera dei deputati organizzato dall' associazione di cultura politica ProDemos. Il deputato del Pd, e consigliere economico del premier Matteo Renzi, ha annunciato un deciso cambio di passo rispetto alla logica del mero disboscamento che aveva portato il suo predecessore, Carlo Cottarelli a minacciare il taglio delle partecipate «da a 1.000». «Il numero non è importante», ha detto Gutgeld, «importante è concentrare gli interventi sulle società che presentano un maggior impatto economico, ossia quelle che gestiscono servizi pubblici locali». La galassia delle partecipate (7.420 per la Corte conti, addirittura per la presidenza del consiglio), si presenta infatti quantomai variegata. Un migliaio di società (circa il 12% del totale) svolge attività strumentali per gli enti azionisti, mentre circa operano nel settore dei servizi pubblici locali (acqua, gas, energia, rifiuti, trasporto pubblico locale). Il restante 64% (circa realtà) opera nei settori più disparati. Dall' industria alle infrastrutture, dalle farmacie comunali alle banche, dal turismo all' edilizia, dal commercio al magazzinaggio, dalla gestione delle strade ai parcheggi, dalle terme ai servizi professionali. È qui che, secondo ProDemos, bisogna intervenire, iniziando a dismettere le cosiddette «scatole vuote» (in circa società i dipendenti sono meno di sei, quindi meno dei componenti del cda, mentre hanno un fatturato inferiore a 100 mila euro). Per quanto riguarda i piccoli comuni, osserva il presidente di ProDemos e direttore dell' Ifel, Pierciro Galeone, «è opportuno prevedere delle dimensioni minime, indicando una soglia ragionevole che potrebbe essere rappresentata un mix di fattori, dal fatturato al numero dei dipendenti, per giustificare i costi connessi alla detenzione delle partecipate». Altrimenti bisognerà procedere ad aggregazioni. La razionalizzazione delle partecipate partirà dalla definizione di precisi ambiti territoriali, ha spiegato Gutgeld, «in modo che tutti i servizi pubblici locali Continua > 16

19 Pagina 33 < Segue abbiamo una scala minima». «Il paese deve essere diviso in circa in 80 aree. Se in un' area si trovano 10 società di raccolta rifiuti bisognerà prevedere un processo di aggregazione». Nel 2012 le perdite lorde di questa categoria molto variegata di società si aggiravano intorno ai 513 milioni di euro. Meno delle partecipate operanti nei servizi pubblici locali che hanno bruciato 572 milioni nonostante siano un terzo delle prime. Ecco perché il governo ha deciso di iniziare proprio da qui. E c' è da scommettere che il primo settore a essere oggetto di interventi sarà quello che tra le utility presenta le maggiori criticità: il trasporto pubblico locale. «Stiamo valutando interventi già nella legge di stabilità per completare il quadro, poi, con un probabile intervento successivo ad hoc», ha dichiarato Gutgeld, spiegando che gli effetti saranno visibili «nel medio lungo termine, mentre è illusorio pensare a ripercussioni immediate». Anche perché dismettere le partecipate significa inevitabilmente doverne ricollocare i dipendenti. E il governo, già impegnato nella difficile gestione degli esuberi provinciali, vuole procedere con cautela. Ne è convinto il sottosegretario alla Funzione pubblica Angelo Rughetti secondo cui il trasferimento dei dipendenti «non si può fare dall' oggi al domani». Rughetti ha poi annunciato che i primi decreti attuativi della riforma Madia (legge 124/2015) arriveranno a ottobre e riguarderanno «i rapporti tra la p.a. e i cittadini. Il secondo pacchetto, sull' organizzazione della macchina amministrativa, avrà bisogno di qualche settimana in più». FRANCESCO CERISANO 17

20 Pagina 34 Circolare della polizia municipale di Torino dopo gli ultimi, tragici, fatti di cronaca Tso, mai più vigili lasciati soli È necessaria la richiesta, e la presenza, di un medico Prima di intervenire con la forza su un malato di mente occorre che il sanitario formalizzi una richiesta scritta attestante lo stato di necessità. E partecipi all' operazione di persona per gestire con competenza e immediatezza medica tutti i dettagli dell' emergenza. Lo ha evidenziato il comando della polizia municipale di Torino con la circolare n. 85 del 13 agosto 2015, immediatamente successiva ai tragici fatti di cronaca che hanno riportato alla ribalta la complessità della questione. La ripartizione delle competenze in materia di ricovero coatto è da sempre oggetto di dispute molto accese tra strutture sanitarie e forze di polizia. E questo per l' apparente lacunosa definizione normativa degli ambiti di intervento in riferimento, in particolare, all' accompagnamento forzato del soggetto. L' iniziativa in materia di accompagnamento coattivo del malato di mente spetta ai medici qualificati che procedono alla redazione della proposta di ricovero ai sensi della legge 833/1978. Il sindaco, nella sua qualità di autorità sanitaria locale, dispone quindi, con ordinanza motivata, il provvedimento di trattamento obbligatorio. Nell' esecuzione di un' ordinanza di ricovero coatto la presenza del personale sanitario è indispensabile per la tutela della salute del paziente, la cura della persona nonché il possibile recupero di un suo eventuale consenso. Solo quando è conclamata e persistente la determinazione di rifiuto, gli operatori sanitari possono richiedere l' uso della coazione fisica alla polizia. Nell' immediatezza dell' intervento delle forze dell' ordine e degli operatori sanitari si mantiene comunque una netta separazione dei ruoli. L' uno dedicato alla garanzia del rispetto delle norme nell' eventuale uso della forza e l' altro, obbligatorio, sempre mirato alla tutela della salute e al recupero dell' eventuale consenso del paziente. La demarcazione delle competenze deve sempre tener conto della necessità della massima collaborazione in ordine agli adempimenti da espletare per l' esecuzione dell' ordinanza sindacale di adozione del trattamento sanitario obbligatorio, che si traduce nella necessità di azione congiunta e presenza contestuale degli operatori sanitari e di polizia, sia pure con distinti ambiti di intervento e di responsabilità. E senza la necessaria presenza degli organi di polizia in caso di situazioni ordinarie. Nella pratica operativa però succede esattamente il contrario. Molti interventi di emergenza vengono curati solo dagli organi di polizia mentre altri, pur debitamente Continua > 18

21 Pagina 34 < Segue qualificati come interventi sanitari obbligatori, sono delegati principalmente agli organi di polizia. In questo caso a parere del comando torinese prima di mettere mano sulle persone il medico dovrà almeno attestare lo stato di necessità. E continuare a presenziare per verificare scrupolosamente lo stato di salute del malato. Nel caso di intervento di emergenza senza medici sul posto spetterà comunque alla polizia decidere, in attesa di un sanitario. STEFANO MANZELLI 19

22 Pagina 34 lo scadenzario degli enti locali GIOVEDÌ 10 SETTEMBRE Personale. Entro oggi effettuare il versamento all' Inpdap delle quote dovute per il mese precedente per l' ammortamento delle sovvenzioni in conto concessione del quinto delle retribuzioni, cumulativamente per tutti i dipendenti, sul c/c postale n MARTEDÌ 15 SETTEMBRE Monitoraggio debiti commerciali. Le pubbliche amministrazioni comunicano, mediante la piattaforma elettronica del Mef per la certificazione dei crediti i dati relativi ai debiti non estinti, certi, liquidi ed esigibili per somministrazioni, forniture e appalti e obbligazioni relative a prestazioni professionali, per i quali, nel mese precedente, sia stato superato il termine di scadenza senza che ne sia stato disposto il pagamento. LUNEDÌ 21 SETTEMBRE Modello 770. Presentazione all' Agenzia delle entrate della dichiarazione Modello 770 Ordinario e semplificato relativo all' anno solare precedente. MERCOLEDÌ 23 SETTEMBRE Personale. Emettere i mandati di pagamento degli stipendi al personale dipendente e curarne la consegna al Tesoriere comunale. MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE Bilancio Consolidato. Termine per l' approvazione del bilancio consolidato 2014 per gli enti che hanno partecipato alla sperimentazione contabile. Bilancio di previsione 2015 province e Città metropolitane. Termine per l' approvazione del bilancio di previsione per l' anno 2015 (termine ulteriormente differito dal decreto mininterno 30/07/2015 pubblicato nella G.U. 175 del 30/07/2015). Unioni di comuni. Le unioni di comuni e le comunità montane svolgenti l' esercizio associato di funzioni comunali, devono inviare la richiesta del contributo di cui al dm 1 settembre 2000, n. 318 entro il 30/9 dell' anno di costituzione, per la relativa attribuzione entro il successivo 31 ottobre. 20

23 Pagina 34 Province, esuberi ancora al palo I trasferimenti dei dipendenti in sovrannumero delle province restano ancora al palo. Il dpcm 26 giugno 2015, contenente la «Definizione delle tabelle di equiparazione fra i livelli di inquadramento previsti dai contratti collettivi relativi ai diversi comparti di contrattazione del personale non dirigenziale» registrato dalla Corte dei conti e ora in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, non è in grado di risolvere i problemi posti dalla riforma delle province, che restano tutti sul tappeto e, anzi, si aggravano. Mobilità al palo. Il Dpcm che tra breve entrerà in vigore da molti è considerato la chiave per aprire le procedure di mobilità intercompartimentale e sbloccare, quindi, la situazione dei circa 20 mila dipendenti provinciali in sovrannumero. Le cose non stanno così. Il Dpcm è utile solo per le tabelle di equiparazione nel caso di trasferimenti tra diversi comparti della p.a., ma di per sé non fornisce alcuna spinta al complicatissimo processo di ricollocazione dei dipendenti provinciali in sovrannumero. Del resto, in attesa che si avvii la piattaforma telematica per gestire la mobilità prevista da un altro Dpcm ancora fermo per l' opposizione delle regioni, i dipendenti provinciali avrebbero potuto senza alcuna necessità di tabelle di equiparazione passare a comuni e regioni, che fanno parte del medesimo comparto. Le mobilità tra province e altri enti locali, invece, ci sono state col contagocce, anche perché la gran parte delle province non ha formalmente approvato liste nominative dei propri dipendenti in sovrannumero. Trattamento economico. Il Dpcm sulle tabelle di equiparazione garantisce ai dipendenti che passino da un' amministrazione all' altra «il trattamento economico fondamentale e accessorio ove più favorevole limitatamente alle voci con carattere di generalità e natura fissa e continuativa». Non si rispetta, per quanto riguarda i provinciali, la previsione di cui all' articolo 1, comma 96, lettera a), della legge 56/2014, che invece garantisce ai dipendenti provinciali l' intero trattamento economico, ponendone il finanziamento a carico delle province. Il governo ha inserito questa clausola che modifica l' assetto normativo consapevole che la legge 190/2014, avendo imposto un prelievo forzoso di 3 miliardi a regime alle province non consente di prelevare da esse le risorse per finanziare anche integralmente il personale da trasferire (la cifra si aggira intorno agli 840 milioni). Tuttavia, è evidente che non essendo stato abolito l' articolo 1, comma 96, della legge Delrio ciascun dipendente ha un diritto fondato dalla legge a non vedersi decurtato lo stipendio e potrebbe rivolgersi giudizialmente avverso la provincia, per ottenere da questa il trasferimento delle risorse che finanziano il trattamento economico verso l' ente di destinazione. Anche in questo caso il rischio di un contenzioso incontrollabile è enorme e altrettanto Continua > 21

24 Pagina 34 < Segue grande è la probabilità di un salasso per le province. Bandi in corso. C' è poi il problema dei bandi di mobilità in corso, quelli che ai sensi della circolare 1/2015 della Funzione pubblica si sono considerati legittimi se riservati ai dipendenti provinciali in sovrannumero. Di particolare delicatezza è quello per 1031 posti presso il ministero della giustizia, la cui procedura si avvicina verso i colloqui selettivi. Oltre a non essere stato interamente riservato ai dipendenti provinciali, il bando e la connessa procedura sono particolarmente delicati perché hanno partecipato moltissimi dipendenti provinciali e di città metropolitane non formalmente inseriti nelle liste dei soprannumerari. LUIGI OLIVERI 22

25 Pagina 35 nei raggruppamenti temporanei Progettisti senza requisiti Negli appalti integrati di lavori, i progettisti indicati non assumono la qualità di concorrenti e non sono tenuti alla dimostrazione dei requisiti e agli adempimenti prescritti per i raggruppamenti temporanei. Lo stabilisce il Tar Piemonte sez. II con la sentenza del 14 agosto 2015 n.1335 rispetto a un ricorso nel quale si eccepiva che il raggruppamento di progettisti indicato dall' impresa partecipante a un appalto integrato di progettazione e costruzione, non fosse in possesso dei requisiti di capacità previsti dal disciplinare di gara per i raggruppamenti di progettisti indicato dalle imprese. I giudici hanno respinto il ricorso affermando che le norme del regolamento del codice (dpr 207/2010) «si riferiscono ai soggetti che presentano l' offerta in associazione temporanea e che assumono la qualifica di concorrenti (prima) e di contraenti (poi, in caso di aggiudicazione) con la stazione appaltante». La sentenza chiarisce che se i progettisti indicati non assumono la qualità di concorrenti, non sono tenuti alla dimostrazione dei requisiti e agli adempimenti prescritti dalla normativa vigente per i raggruppamenti temporanei. Da ciò discende, dice la sentenza, che le regole sulla conformazione interna dei raggruppamenti e sulla qualificazione in misura maggioritaria del progettista capogruppo risultano direttamente applicabili soltanto ai veri e propri raggruppamenti temporanei di progettisti. E non possono essere estese in modo cogente alle ipotesi in cui la concorrente si avvalga, per l' appalto integrato, di uno staff di progettisti indicati in sede di offerta, ai quali non può imporsi il rispetto di determinate forme organizzative. Per i progettisti indicati, secondo i giudici, la stazione appaltante ha lasciato libertà organizzativa, limitandosi a richiedere il possesso globale e cumulativo delle qualificazioni nelle classi e categorie di progettazione, senza imporre percentuali minime o maggioritarie di fatturato per il capogruppo e per i mandanti. Ancora di più è legittimo che il giovane professionista (obbligatorio nei raggruppamenti di progettisti) non abbia indicato alcun servizio utile alla qualificazione, in considerazione della peculiarità delle figura all' interno del raggruppamento e dello scopo perseguito dal legislatore. Riproduzione riservata. 23

26 Pagina 35 Verifiche di Cantone sugli appalti del Campidoglio come per Expo senza rallentare i cantieri Giubileo, scudo anticorruzione Imprese scelte a caso dal computer per lavori sotto il milione di Controlli preventivi, da attuare in tempi rapidi, sugli atti di gara predisposti della stazione appaltante e sulla fase di esecuzione dei contratti con esclusione degli affidamenti sotto i 40 mila euro. Sono questi i controlli che l' Autorità nazionale anticorruzione (Anac) applicherà, secondo lo schema della vigilanza collaborativa, agli appalti che il comune di Roma dovrà affidare per la realizzazione degli interventi connessi al prossimo Giubileo straordinario che prenderà il via l' 8 dicembre Si tratterà di 33 interventi per i quali sono previsti 50 milioni di stanziamento, ma non è escluso che la lente di ingrandimento di Cantone possa essere indirizzata anche su altri appalti connessi all' evento. Il modello delineato nel protocollo siglato l' 8 settembre da Cantone e Marino è mutuato dall' esperienza di Milano e degli appalti di Expo 2015 che ha portato la task force Anac (con l' Uos Unità operativa speciale composta anche da funzionari della Guardia di finanza) a intervenire in base ai poteri speciali assegnati dal decreto 90/2014. Con la sigla del protocollo Anac comune di Roma il presidente dell' Authority può così dire ormai realizzato l' obiettivo che si era posto mesi fa di valorizzare ed estendere l' esperienza della cosiddetta vigilanza collaborativa negli appalti pubblici. Anche in questo caso verrà creato per una amministrazione locale, una sorta di scudo anticorruzione che, senza bloccare o rallentare i cantieri, permetterà all' Autorità di verificare in via preventiva gli atti e la documentazione di gara per l' affidamento e l' esecuzione delle opere. L' obiettivo è quello di accompagnare la realizzazione delle opere, che devono essere portate a termine, ma senza sbavature o illegalità e non più di intervenire ex post bacchettando l' operato della stazione appaltante, senza peraltro una particolare efficacia. La prima esperienza di questo tipo di vigilanza fu sostanzialmente imposta nel caso dell' Expo: nel caso di Roma e del Giubileo ci si arriva con un protocollo che ha anche un valore politico. A Milano, per Expo 2015, l' operazione è stata resa possibile anche dall' utilizzo di una piattaforma informatica che ha consentito di esaminare tutte le procedure nel giro di sette giorni (i rilievi di illegittimità dell' Uos riguardarono il 71% degli affidamenti). Tornando al Giubileo saranno sottoposti a verifica preventiva le proposte di determina a contrarre Continua > 24

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