Notiziario della Segreteria Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

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1 Notiziario della Segreteria Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Via Trionfale, 79/a Roma ( fax stampa@sappe.it Direttore Responsabile Donato Capece Vice Direttore Roberto Martinelli Reg. Trib. Roma n.104 del SAPPEInforma N. 2 * martedì, 17 gennaio euro siamo in attesa del dpcm Pervengono molte richieste circa la corresponsione del contributo straordinario di 80 euro mensili, riconosciuto agli Appartenenti alle Forze di Polizia ai sensi della Legge n. 208/2015. Il predetto bonus retributivo sarà accreditato solamente dopo l emanazione di un apposito DPCM che suddividera le risorse economiche ad oggi previste Fondo del Pubblico Impiego. Nella busta paga di gennaio 2017, dunque, il personale non troverà gli 80 euro del contributo straordinario, che si presume debbano essere

2 disponibili dallo stipendio del mese di febbraio 2017 o, al più tardi, con quello di marzo 2017, con le quote arretrate. Per quanto concerne, invece, il riallineamento dei Funzionari del Corpo di Polizia Penitenziari con i colleghi della Polizia di Stato, continuano le sollecitazioni del SAPPE al Gabinetto del Ministro Guardasigilli per una rapida definizione, anche alla luce del prevedibile accordo di massima sul riordino delle carriere dovrebbe trovare soluzione in tempi brevissimi sia al tavolo strategico che a quello sindacale. Non ha infatti alcuna ragion d essere l ingiusta e palese sperequazione conseguenza di tale assurdo disallineamento. SBLOCCO TETTO SALARIALE La Presidenza nazionale dell ANPPE ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Gentiloni che riteniamo opportuno riportare di seguito. Questa Presidenza ha già rappresentato che tuttora permane il blocco delle dinamiche salariali, delle progressioni di carriera e degli automatismi stipendiali per coloro che sono stati collocati in quiescenza dal 1 gennaio al 31 dicembre 2014, periodo di vigenza del blocco ai sensi dell art. 9, commi 1 e 21, D.L. n. 78/2010, convertito in L. n. 122/2010.

3 Per costoro, infatti, non sono stati ancora previsti lo sblocco delle retribuzioni né la ricostruzione della carriera, né tanto meno la riliquidazione della pensione, così come non è stato previsto alcun ristoro, neppure parziale, della perdita economica subita, come è avvenuto, invece, per il personale in servizio alla data del 1 gennaio Sicchè, una misura che doveva essere di natura transitoria e temporanea, rischia, solo per taluni (quelli collocati in quiescenza nel quadriennio 2011/2014), di diventare permanente e strutturale, in piena distonia rispetto alle reali intenzioni del legislatore e con quanto da ultimo stabilito dalla Corte Costituzionale (Sent. N. 178/2015). In proposito, valga rilevare che il Ministero dell Interno Dipartimento di P.S. ha diramato, in data 23 febbraio 2015, una nota con cui fornisce notizie importanti riguardanti lo Sblocco del Tetto Salariale per il personale collocato in quiescenza dal 1 Gennaio 2011 al 31 Dicembre Viene segnalato che, tra l altro, nell ambito del Comparto Sicurezza e Difesa sono stati tempestivamente avviati contatti con la Ragioneria Generale dello Stato al fine di accertare se sia in previsione una circolare esplicativa per assicurare al personale interessato la riliquidazione del trattamento pensionistico, con decorrenza dal 1 Gennaio Ciò anche alla luce di una circolare della stessa Ragioneria del 1994, secondo cui, in relazione ad un analogo blocco degli automatismi stipendiali, era stata prevista, con decorrenza 1 Gennaio 1994, la rideterminazione della base pensionabile ai fini del trattamento di quiescenza spettante al personale cessato dal servizio durante il periodo di blocco, comprendendo eventuali incrementi maturati nello stesso periodo. Invero, la problematica, se non definita, determina una disparità di trattamento, rendendo permanente la mancata riliquidazione del trattamento pensionistico nei confronti del solo personale cessato dal servizio nel periodo di blocco : occorre, pertanto, valutare, nell ambito del Comparto Sicurezza e Difesa, anche attraverso la quantificazione

4 dell eventuale impatto finanziario, quali iniziative intraprendere, per assicurare al personale in quiescenza la cessazione degli effetti giuridici conseguenti ad una misura di carattere temporaneo. Alla luce di quanto sopra esposto, anche al fine di evitare l avvio di un contenzioso, che sarebbe di vaste proporzioni, si invita a voler seriamente considerare le legittime aspettative del personale della Polizia Penitenziaria collocato in quiescenza, nel periodo 1 gennaio dicembre 2014, indebitamente penalizzato. Contestualmente, vorrà l On.le Ministro della Giustizia autorevolmente e significativamente intervenire sulla materia, a tutela dei dipendenti dell Amministrazione Penitenziaria nei cui confronti si sono realizzate decurtazioni economiche di rilevante entità. INFORTUNI SUL LAVORO Riteniamo utile riportare di seguito la lettera inviata dalla Segreteria Generale del SAPPE alle Autorità politiche e del Ministero della Giustizia in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali. Questa O.S. intende richiamare l attenzione sull articolo 12 bis della Legge 23 aprile 2009, n. 38, che ha convertito in legge il Decreto-Legge 23 febbraio 2009, n. 11, con cui è stata data interpretazione autentica in materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali del disposto degli articoli 1 e 4 del Testo Unico di cui al D.P.R. 1124/1965. Tale interpretazione ha cancellato la tutela sanitaria per tutte le Forze Armate e le Forze di Polizia, che rimangono disciplinate dai rispettivi ordinamenti, fino al complessivo riordino della materia. Ne consegue che il personale del Corpo di polizia penitenziaria che subisce infortuni in servizio deve sostenere in proprio tutte le spese e gli oneri relativi agli accertamenti e

5 alle terapie, almeno fino al riconoscimento della patologia quale dipendente da causa di servizio, che può avere luogo anche dopo molti mesi. Ciò considerato, il Sappe, quale primo Sindacato rappresentativo della Polizia Penitenziaria, non può fare a meno di sollecitare una urgente rivisitazione della norma di cui trattasi, dal momento che si è al cospetto di una notevole sperequazione nel trattamento di fattispecie che, in sostanza, riguardano, più che in altri settori, operatori e rappresentanti dello Stato, che maggiormente possono essere soggetti ad infortuni e a malattie professionali, in virtù dei compiti istituzionali ad essi demandati. Non è certamente fuori luogo richiamare il contenuto dell articolo 32 Cost. sulla tutela della salute come fondamentale diritto dell individuo e interesse della collettività. SOSPESO SERVIZIO POLIZIA STRADALE La Segreteria Generale del SAPPE ha formalizzato alle Autorità politiche e del Ministero della Giustizia, con la lettera che riportiamo di seguito, alcune considerazioni in relazione all inaccettabile sospensione attività di accertamento delle infrazioni al codice della strada da parte del personale di Polizia Penitenziaria. Con riferimento alla materia in oggetto, abbiamo appreso, in data , che il Direttore dell Ufficio Centrale Sicurezza Traduzioni ha comunicato la sospensione del servizio di polizia stradale, a causa del mancato rinnovo del contratto con la ditta fornitrice del programma che gestisce il predetto servizio. Tutto questo ci appare troppo inverosimile, anche perché il contratto con la ditta che presta la propria opera anche con la Polizia di Stato risulta già scaduto dallo scorso 31

6 dicembre 2015, ovvero da un anno, periodo che avrebbe consentito a chiunque di sistemare tale attività senza interrompere un servizio che, come risulta, ha fatto incassare allo Stato Italiano più di ,00 (seicentomila) Euro per le violazioni accertate dalla Polizia Penitenziaria. Violazioni che, di fatto, hanno consentito al Corpo di partecipare ad elevare la sicurezza stradale, nonché a garantire la sicurezza dei siti sensibili dell Amministrazione presidiati dal personale del Corpo. Premesso quanto sopra, certi che questa procedura di sospensione rasenta a dir poco profili omissivi, poiché si tratta pur sempre di una limitazione dell attività di polizia amministrativa che è demandata comunque anche alla Polizia Penitenziaria, seppur in via sussidiaria, con la presente si chiede di voler intervenire nell immediatezza per assicurare il rinnovo del contratto scaduto già nel 2015 con la MData System e di assicurare così il ripristino dell attività sospesa in tempi brevissimi, al fine di evitare ogni ulteriore nocumento e/o mancato introito per le casse dello Stato italiano, con conseguenti responsabilità contabili. La gestione di un Corpo di polizia merita certamente una maggiore attenzione e programmazione delle necessità per adempiere ai propri compiti: questo si aspettino i cittadini e questo deve essere fatto, a garanzia anche della sicurezza stradale, cui il Corpo, fin dall avvio del servizio, partecipa attivamente sanzionando, in particolare, quasi sempre comportamenti di guida pericolosi per gli utenti della strada. In virtù del decreto interministeriale sottoscritto anche dall On.le Ministro della Giustizia lo scorso 20 dicembre 2016, relativo all aggiornamento delle sanzioni amministrative per le infrazioni al C.d.S., si chiede un autorevole intervento per riattivare l attività sanzionatoria di cui trattasi ed evitare un danno economico e di immagine per l intero Corpo.