DIMENSIONAMENTO ELETTRICO
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- Ugo Bini
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2 DIMENSIONAMENTO ELETTRICO L impianto in oggetto dovrà provvedere ad alimentare gli apparecchi illuminanti distribuiti nella via Verga e nella rotonda di via Stamira. Si è ritenuto opportuno realizzare prevalentemente delle linee trifasi più neutro che si dipartiranno dal quadro di comando e controllo al fine di garantire un livello minimo di illuminazione in caso di guasto su una delle fasi di alimentazione. Allo scopo di ridurre i consumi energetici verrà installato un sistema di controllo punto-punto, costituito da un alimentatore elettronico con funzioni di auto diagnostica e controllo temperature con riduttore. Le caratteristiche degli apparecchi illuminanti e i pali scelti sono le seguenti: - Ottiche modulari a 9 LED in policarbonato V0 metallizzato ad alto rendimento con micro sfaccettatura satinata. Ottica a singolo LED per un miglior controllo della luce per un totale complessivo di n 72. Temperatura colore 4000 K, Efficienza sorgente LED 137 lm/w - 700mA Classe di isolamento II, Grado di protezione IP66, Temperatura ambiente -30 C + 40 C, Dimensioni 650 x 360 x 156 mm, Peso Kg / Kg / Kg Nome di riferimento EN , EN , EN 62471, EN 55015, EN 61547, EN , EN Corpo e telaio stampati in alluminio pressofuso con una sezione a bassissima superficie di esposizione al vento. Alette di raffreddamento integrate nella copertura. - Palo conico ricavato da tubo ERW in acciaio calmato antinvecchiamento con caratteristiche minime del tipo FE 430 UNI EN 10025, mediante operazione di laminazione a caldo realizzata in unica trafilatura. Zincatura a caldo secondo norme EN 40/4. Lunghezza mt 10,80, infissione rnt 0,80, h.f.t. mt 10,00. Collarino realizzato in malta cementizia diamo cm 25 e h. cm 30. Le nuove linee elettriche trifase saranno collegate ad un quadro elettrico collocato in prossimità dell accesso all Eurospin.
3 Nel dimensionamento dell impianto elettrico si è proceduto inizialmente a determinare la potenza assorbita da ciascun apparecchio illuminante e successivamente la linea è stata suddivisa in un certo numero di tratti variabili al fine di determinare la caduta di tensione complessiva. Si è provveduto quindi ad assegnare a ciascun tratto la sezione dei conduttori in base alle tabelle UNEL 35024/1-97 delle portate di corrente dei cavi, maggiorando detti valori al più vicino valore superiore tra le sezioni unificate e si è calcolata la caduta di tensione per gli stessi con la formula: Vf = Ib x L (R cos + X sen ) dove: Vf = caduta di tensione in volt proiettata sul vettore tensione di fase Ib = corrente d impiego in ampere della linea = angolo di sfasamento tra la corrente Ib e la tensione di fase R = resistenza al m in ohm/m dei cavi (ricavata dalle tabelle UNEL ) X = reattanza al m in ohm/m (ricavata dalle tabelle UNEL ) L = lunghezza della linea in m Sono state sommate tutte le cadute nei diversi tratti per verificare che nei punti terminali della linea la caduta di tensione fosse al di sotto di quella stabilita dal C.E.I. per gli impianti di illuminazione pubblica (5% della tensione di fase). PROTEZIONE DELLE LINEE CONTRO I SOVRACCARICHI Tale protezione è stata verificata, anche se non espressamente richiesta dalle norme C.E.I. in quanto gli impianti d illuminazione pubblica non si ritengono soggetti a sovraccarico. In particolare si è controllato che: Ib In Iz e If 1,45 Iz dove : Ib = corrente d impiego della conduttura In = corrente nominale del dispositivo di protezione a monte della linea Iz = portata in regime permanente della conduttura If = corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo di protezione
4 PROTEZIONE CONTRO I CORTO-CIRCUITI Per il controllo di tale protezione è stata calcolata preliminarmente la corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione del quadro di comando, a ridosso della cassetta di distribuzione ENEL dalla quale verrà alimentato il nostro impianto. La corrente di corto circuito Icc in KA è stata calcolata con la formula: Vf Icc = (Re + Rl)² + (Xe + Xl)² dove: Vf = tensione secondaria di fase del trasformatore della cabina che alimenta l impianto Re = Resistenza equivalente secondaria del trasformatore in m Xe = Reattanza equivalente secondaria del trasformatore in m Rl = Resistenza della linea tra il trasformatore e il punto d installazione del quadro di comando in m Xl = Reattanza della linea tra il trasformatore e il punto d installazione del quadro di comando in m Per i valori di reattanza e resistenza del trasformatore di cabina si è preso in considerazione un trasformatore da 400 KVA in previsione di un aumento di potenza di detto trasformatore. Si è scelto quindi l interruttore generale con un potere d interruzione superiore a detto valore. A questo punto si è calcolata la corrente di corto circuito a valle dell interruttore generale, utilizzando la formula suindicata ma inserendo anche il valore della resistenza e della reattanza dell interruttore generale. Per un valore di corrente superiore a questo, si è scelto il potere di interruzione dell interruttore di linea. Si è verificato quindi per ciascuna linea che l energia termica specifica (integrale di Joule) che l interruttore lascia passare (valore che è in funzione della corrente di guasto e della tensione nominale dell impianto) non fosse superiore al valore ammesso dal cavo. Si è verificato cioè che: I²t K² S² dove: I²t = Energia termica specifica (integrale di Joule) che l interruttore lascia passare S = Sezione dei conduttori
5 K = Coefficiente = 146 per i cavi in rame isolati in gomma etilenpropilenica, come quelli previsti Questa verifica è stata effettuata supponendo un guasto franco immediatamente a valle dell interruttore di linea. Non si è proceduto a effettuare la stessa verifica nel caso di cortocircuito che avvenga al termine della linea in quanto gli interruttori di linea scelti garantiscono anche la protezione da sovraccarico e, conseguentemente tale verifica non risulta necessaria in quanto qualunque corrente di corto circuito al termine della linea, anche se di valore inferiore a quello di intervento magnetico dell interruttore, verrebbe in ogni caso rilevato dal relè termico dello stesso e interrotta prima che i conduttori subiscano una sollecitazione termica inammissibile. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI Tutti gli impianti dovranno essere realizzati in modo che le persone non possano venire in contatto con le parti in tensione, se non previo smontaggio o distruzione degli elementi di protezione. I conduttori, in particolare, saranno isolati in gomma etilenpropilenica con guaina in polivinilcloruro tipo G7R 0,6/1 KV. Le derivazioni verso i singoli centri luminosi, verranno eseguite mediante muffole all interno di pozzetti di derivazione che avranno il coperchio carrabile in ghisa. Il quadro di comando e controllo risulterà accessibile esclusivamente mediante serratura a chiave. Come protezione aggiuntiva dai contatti diretti è stato previsto nel quadro un relè polivalente modulare per controllo di guasti a terra con regolazione Idn regolabile da 0,01 A a 1A, mentre a monte della linea è stato previsto un interruttore magnetotermico differenziale con Id= 0,3A. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI La protezione contro i contatti indiretti viene assicurata mediante l impiego di componenti di classe II per quanto riguarda la totalità degli apparecchi illuminanti e il quadro di distribuzione. I conduttori adoperati (tipo FG7R 0,6/1 KV) dotati di doppio isolamento garantiscono un isolamento equivalente alla classe II. Le giunzioni nelle derivazioni dei singoli punti luce verranno effettuate mediante muffole che garantiscono anch esse un grado di protezione equivalente alla classe II. Come protezione aggiuntiva è prevista, come già visto per la protezione dai contatti diretti, nel quadro un relè polivalente modulare per controllo di guasti a terra con regolazione Idn regolabile da
6 0,01 A a 1A, mentre a monte della linea è stato previsto un interruttore magnetotermico differenziale Id = 0,3 A. IMPIANTO DI TERRA L impianto non sarà necessario in quanto si utilizzeranno apparecchi aventi isolamento doppio (classe II) e mediante cavi con tensione nominale 0,6/1 kv, ad esempio FG7R (cavi di classe II). Nell installazione dei cavi si farà particolare attenzione all ingresso nel palo, per evitare abrasioni o danneggiamento all isolamento. Anche il quadro elettrico, avrà struttura e contenitore in resina e sarà privo di masse. In queste condizioni, avendo realizzato un impianto totalmente in classe II, risulta proibita la messa a terra. VERIFICA DELLA PROTEZIONE DEI CAVI SCELTI IN CASO DI CORTO CIRCUITO Tale verifica è stata effettuata scegliendo un interruttore con caratteristica d intervento tale da verificare la condizione: I 2 t = K 2 S 2 dove: I 2 t = integrale di Joule per la durata del cortocircuito (in A 2 s) K = coefficiente = 115 (per i cavi in PVC) S = sezione del cavo da proteggere in mmq Dopo aver verificato in tal modo che i cavi siano sempre protetti dal punto di vista termico, e che quindi non si superi la massima temperatura ammissibile dagli stessi, è stato controllato per ciascuna linea che l interruttore sia in grado di intervenire per guasti che avvengano in qualunque punto della stessa. Non è stata effettuato il calcolo della corrente di cortocircuito a fondo linea in quanto tutte le linee sono protette da sovraccarico.
7 CALCOLO DELLA CADUTA DI TENSIONE NEI CAVI E VERIFICHE DI DIMENSIONAMENTO Tratto n apparecchi P [w] V cos I [A] L [m] Sez. [mmq] Vu [mv/am] V [V] Pozzetto Apparrecchio ,00 0, ,5 18,2 0, ,00 1, ,41 0, ,00 1, ,41 0,91 7 REG ,00 2, ,41 2,07 CADUTA DI TENSIONE TOTALE 3,35 n apparecchi CALCOLO DELLA POTENZA DI ALLACCIO Potenza apparecchio [W] Incremento 15% Potenza totale [W] Allaccio [kw] ,6 1568,60 3,00 Tratto n apparecchi VERIFICA DEI QUADRI Potenza apparecchio [W] Incremento 30% Potenza totale [W] I [A] Viale Adamello , ,25 2,54 Di seguito sono riportate le verifiche dimensionali dei blocchi di sostegno dei pali.
8 CALCOLO DELL'AZIONE DEL VENTO 6) Sardegna (zona a occidente della retta congiungente Capo Teulada con l Isola di Maddalena) Zona v b,0 [m/s] a 0 [m] k a [1/s] ,02 a s (altitudine sul livello del mare [m]) T R (Tempo di ritorno) v b = v b,0 per a s a 0 v b = v b,0 + k a (a s - a 0 ) per a 0 < a s 1500 m v b (T R = 50 [m/s]) R (T R ) v b (T R ) = v b R [m/s]) 28,000 1, ,021 p (pressione del vento [N/mq]) = q b c e c p c d q b (pressione cinetica di riferimento [N/mq]) c e (coefficiente di esposizione) c p (coefficiente di forma) c d (coefficiente dinamico) Pressione cinetica di riferimento Coefficiente di forma Coefficiente dinamico q b = 1/2 v b 2 ( = 1,25 kg/mc) q b [N/mq] 490,72 E' il coefficiente di forma (o coefficiente aerodinamico), funzione della tipologia e della geometria della costruzione e del suo orientamento rispetto alla direzione del vento. Il suo valore può essere ricavato da dati suffragati da opportuna documentazione o da prove sperimentali in galleria del vento. Esso può essere assunto autelativamente pari ad 1 nelle costruzioni di tipologia ricorrente, quali gli edifici di forma regolare non eccedenti 80 m di altezza ed i capannoni industriali, oppure può essere determinato mediante analisi specifiche o facendo riferimento a dati di comprovata affidabilità. Coefficiente di esposizione Classe di rugosità del terreno A) Aree urbane in cui almeno il 15% della superficie sia coperto da edifici la cui altezza media superi i 15m Categoria di esposizione Zona Classe di rugosità a s [m] 6 A 35 c e (z) = k r 2 c t ln(z/z 0 ) [7+c t ln(z/z 0 )] per z z min c e (z) = c e (z min ) per z < z min Cat. Esposiz. k r z 0 [m] z min [m] c t III 0,2 0,1 5 1 z [m] c e 10,00 m z 5 1,708 z = 0 1,708 0,00 m z = 10 2,138
9 Coefficiente di forma (Edificio aventi una parete con aperture di superficie < 33% di quella totale) Strutture non stagne 0,2 (1) c p p [kn/mq] (2) c pe = -0,4 (3) c pe = 0.4 0,60 0,503 (2) (3) (4) c p p [kn/mq] -0,60-0,629 c p p [kn/mq] 0,60 0,629 (1) c pe = 0.8 (4) c pe = 0.4 c p p [kn/mq] 0,60 0,503 (1) (2) (3) (4) c p p [kn/mq] (2) c pe = -0,4 (3) c pe = 0.4 1,00 0,838 c p p [kn/mq] -0,20-0,210 c p p [kn/mq] 0,20 0,210 (1) c pe = 0.8 (4) c pe = 0.4 c p p [kn/mq] 0,20 0,168 Combinazione più sfavorevole: -0,629 kn/mq 0,629 kn/mq p [kn/mq] (1) 0,838 (2) -0,629 (3) 0,629 (4) 0,503 0,838 kn/mq 0,503 kn/mq N.B. Se p (o c pe ) è > 0 il verso è concorde con le frecce delle figure
10 NORMATIVA DI RIFERIMENTO E STANDARDS Per il progetto strutturale la determinazioni delle azioni, delle sollecitazioni e la procedura di verifica si è fatto riferimento alla normativa italiana vigente con particolare riguardo a: Norme Tecniche per le Costruzioni (DM 14/01/2008) MATERIALI DA COSTRUZIONE Il plinto di fondazione sarà eseguito con conglomerato cementizio con classe di resistenza 250 Kg/cm2 METODO DI CALCOLO Ci si è serviti degli usuali metodi della Scienza delle Costruzioni. CARICHI DI PROGETTO Condizioni di carico Le azioni sono state dedotte dai criteri generali per la verifica della sicurezza delle Costruzioni, dei Carichi e dei Sovraccarichi di cui al D.M. 14/01/2008
11 DATI PLINTO A B H Peso specifico VERIFICA PLINTO DI FONDAZIONE 1,00 m 1,00 m 1,00 m 2400 kg/cmc DATI TERRENO Angolo attrito 20 Coefficiente spinta passiva 8 Peso specifico 1800 kg/cmc DATI PALO Lunghezza palo fuori terra Lunghezza palo e fondazione Lunghezza sbraccio Diametro media palo Peso palo Peso sbraccio Posizione baricentro palo Reinterro fondazione 10 m 11,00 m 0 m 0,2 m 110 kg 0 kg 0,3 m 0,2 m AZIONI VENTO Zona 6 Altitudine sito collocazione 35 pressione cinetica riferimento 50,04 kg/mq Classe rugosità A Categoria esposizione III Pressione cinetica 85,45 kg/mq Forza del vento sul palo 170,90 kg/mq Azioni stabilizzanti Azione Fattori F [kg] Braccio Ms [kgm] Peso plinto 1,00 1,00 1, ,3 720,00 Peso reinterro 1,00 1,00 0, ,3 108,00 Peso palo ,3 33,00 Peso sbraccio 0 0 0,3 0,00 Spinta passiva terreno (50) ,00 0, , ,00 TOTALE 6470, ,00 Azioni ribaltanti Azione Fattori F [kg] Braccio Ms [kgm] Sul fusto del palo 170,90 5,50 939,95 TOTALE 170,90 939,95 VERIFICA AL RIBALTENTO Coeff. Sic. Ms Mr Ms/Mr 1,5 2049,00 939,95 2,18 >1,5
12 Il progetto illuminotecnico dell impianto è stato eseguito in base al metodo di calcolo stabilito dalle NORME UNI che recepisce le normative europee sulla illuminazione stradale UNI-EN /3/4 e il CEN/TR La suddetta norma prevede una prima fase in cui deve essere individuata, per un dato impianto, la categoria illuminotecnica di riferimento e, attraverso una valutazione di rischio pervenire alla definizione delle categorie illuminotecniche di progetto e di esercizio. Per definire la categoria illuminotecnica di riferimento occorre in genere suddividere la strada in una o più zone di studio con condizioni omogenee dei parametri di influenza. Le caratteristiche degli apparecchi illuminanti, le altezze e le disposizioni dei pali per l area in oggetto sono state dimensionati in funzione della verifica dei seguenti requisiti: - via Verga: Strade urbane interquartiere TIPO E - Categoria Illuminotecnica di riferimento: ME3c; - Rotonda: Categoria Illuminotecnica di riferimento: ME2 - illuminamento orizzontale CE2 (intersezioni a rotatoria). Con l ausilio del prospetto 1, riportato nella norma UNI 11248, si è quindi potuto ricavare la categoria illuminotecnica di riferimento. I parametri di influenza considerati sono: - flusso di traffico massimo - complessità del campo visivo normale - zona di conflitto assente - dispositivi rallentatori assenti - indice di rischio di aggressione normale Determinata la categoria illuminotecnica di riferimento e con l ausilio dei parametri di influenza, riportati nel prospetto 2 della norma UNI 11248, si è proceduto ad effettuare l analisi dei rischi al fine di determinare la categoria illuminotecnica di progetto che può essere ricavata modificando eventualmente la categoria illuminotecnica di riferimento secondo il prospetto 3 della norma UNI
13 Dette categorie illuminotecniche di progetto e di esercizio possono essere ricavate direttamente, nota la tipologia della strada ed effettuata l analisi dei rischi, utilizzando i prospetti riportati nell Appendice A della stessa norma UNI In base alla analisi dei rischi e agli aspetti relativi al contenimento dei consumi energetici, possono essere introdotti una o più categorie illuminotecniche di esercizio. Si precisa che l analisi dei rischi consiste nella valutazione dei parametri di influenza al fine di individuare la categoria illuminotecnica che garantisca la massima efficacia del contributo degli impianti di illuminazione alla sicurezza degli utenti della strada in condizioni notturne, minimizzando al contempo i consumi energetici, i costi di installazione e di gestione e l impatto ambientale. Al fine di effettuare l analisi dei rischi, si è proceduto quindi ad un sopralluogo con l obiettivo di valutare lo stato esistente e determinare una priorità tra i parametri di influenza rilevanti per l area in oggetto. I parametri di influenza più significativi sono quelli riportati nel prospetto 2 della Norma UNI Nel caso in esame si è potuto accertare che la complessità del campo visivo sarà normale e non vi saranno condizioni conflittuali. Per quanto riguarda le aree destinate a parcheggio di viale Adamello viene adottata la categoria illuminotecnica S2 le cui caratteristiche illuminotecniche sono riportate nella tabella 3 delle norme UNI EN Detta categoria illuminotecnica è stata ricavata partendo da quella di riferimento S3 che, in base al prospetto 3 delle norme UNI 11248, è stata incrementata di una prestazione superiore per tener conto della particolare area parcheggio in cui possono essere presenti un numero rilevante di pedoni ad esempio la situazione in cui dei visitatori scendono dai vari autobus). Gli stessi risultati potevano essere ottenuti consultando i prospetti riportati nell Appendice A della Norma UNI
14 L abbagliamento debilitante deve essere mantenuto entro valori di tollerabilità secondo le prescrizioni della Norma UNI L indice Tl dell abbagliamento debilitante, in per cento, è definito dalla seguente formula: Dove : Lv è la luminanza equivalente di velo, in candele al metro quadrato, prodotta sulla retina dell occhio dalle radiazioni luminose provenienti dai centri luminosi, data dalla formula: n Lv = 10 Ei / j² ( cd/m²) i =1 Lm è la luminanza media della pavimentazione con illuminamento nell ipotesi di diffusione lambertiana ( in candele al metro quadrato), data dalla formula Lm = Ehs/ Ei è l illuminamento generato dall iesimo apparecchio di illuminazione sull occhio dell osservatore perpendicolare alla direzione di osservazione ( in lux); rappresenta l angolo espresso in gradi, tra la direzione di osservazione, assunta come giacente su un piano parallelo all asse stradale ed inclinata di 1 verso il basso rispetto all orizzonte, e la congiungente l occhio e il centro fotometrico dell jesimo apparecchio di illuminazione che rientra nel campo visivo. è il fattore di riflessione medio della stessa pavimentazione, in assenza di dati misurati si assume =0,2: Ehs è l illuminamento medio orizzontale della pavimentazione della carreggiata o della zona in considerazione
15 Devono essere considerati tutti gli apparecchi di illuminazione, facenti parte dell impianto in considerazione, che entrano nel campo visivo dell utente della strada. La posizione scelta per l osservatore è quella più critica. Il valore minimo per l indice di resa dei colori deve essere > di 20 I valori dei parametri di influenza presi in considerazione sono quelli per le ore di oscurità. Detti valori possono variare secondo il periodo della notte o dell anno e di conseguenza anche la categoria illuminotecnica. Al fine di garantire per i periodi in cui è indicata una categoria illuminotecnica con livelli luminosi minori di quelli massimi previsti, per l impianto di illuminazione sono stati previsti dei regolatori di flusso su ogni punto luce. Non sono previste condizioni particolari di funzionamento dell impianto in condizioni atmosferiche avverse. L impianto di illuminazione in genere deve soddisfare le esigenze di guida visiva. Questo viene determinato dalla disposizione dei centri luminosi, dalla loro successione geometrica, dalla loro intensità luminosa e dal colore della luce emessa. A tal fine sono state evitate le discontinuità dell impianto di illuminazione. La griglia di calcolo è stata effettuata secondo quanto specificato nella UNI EN e più precisamente: - l osservatore sarà uno per ogni corsia e posto al centro delle proprie corsie di riferimento ad altezza di 1,50 m e distante 60 m dal campo di calcolo. - I punti di calcolo in senso trasversale sono tre, mentre in senso longitudinale sono dieci. Per ogni osservatore è stato eseguito il calcolo: - dell illuminamento medio - dell illuminamento minimo - dell incremento di soglia
16 i valori di riscontro delle grandezze da soddisfare rispetto alla categoria illuminotecnica individuata sono stati presi tra i peggiori di quelli calcolati dai vari osservatori. Il calcolo dell incremento di soglia Ti % è stato eseguito per ogni osservatore e i valori di Ti % sono stati determinati con un osservatore mobile che si sposta in avanti di passi uguali a quelli della griglia di rilievo delle luminanze. E stato preso il valore di riferimento Ti % massimo calcolato tra le varie posizioni analizzate. Le misurazioni di caratterizzazione degli impianti devono essere eseguite seguendo quanto previsto dalle UNI EN Se la categoria illuminotecnica prevede requisiti sulla luminanza della superficie stradale, dovrà essere misurato l illuminamento, parallelo alla superficie stradale, negli stessi punti della griglia prevista per la luminanza. Alla presente relazione vengono allegati per le aree parcheggi e la viabilità interna i valori di luminanza, di illuminamento medio, di illuminamento minimo e dell incremento di soglia Ti % calcolati negli stessi punti. Dovranno essere eseguite delle misurazioni per verificare durante l esercizio dell impianto, il superamento dei requisiti imposti dalla categoria illuminotecnica di progetto. Le grandezze da misurare saranno quelle specificate nella categoria illuminotecnica di progetto e le misure dovranno essere eseguite rispettando le condizioni geometriche della griglia usata per i calcoli. L impianto verrà considerato conforme se soddisferà i valori limite della nella categoria illuminotecnica di progetto e/o di esercizio nelle specificate condizioni di misura. Non sarà necessario procedere alle verifiche delle grandezze fotometriche nel tempo in quanto l ottica dell apparecchio previsto ha una qualità di materiali e una procedura di realizzazione che inserite all interno di un apparecchio con alto grado di protezione (IP66) permette allo stesso di non variare le proprie prestazioni nel tempo.
17 Di seguito vengono riportati i calcoli illuminotecnici e le verifiche in funzione della tipologia, della geometria e del posizionamento dei pali e dell'armatura stradale scelta.
18 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax Indice Comune di Cagliari Copertina progetto 1 Indice 2 Lista pezzi lampade 3 Disano 3273 Stelvio 1 - Plus S - POWERLED Disano led CLD CE... Scheda tecnica apparecchio 4 Illuminazione stradale e rotatoria Dati di pianificazione 5 Lampade (lista coordinate) 6 Rendering 3D 7 Rendering colori sfalsati 8 Superfici esterne Elemento del pavimento 1 Superficie 1 Grafica dei valori (E) 9 Grafica dei valori (L) 10 rotatoria Dati di pianificazione 11 Griglia di calcolo (lista coordinate) 12 Rendering colori sfalsati 13 Superfici esterne Griglia di calcolo 1 Grafica dei valori (E, perpendicolare) 14 Sezione strada Dati di pianificazione 15 Risultati illuminotecnici 16 Rendering colori sfalsati 18 Pagina 2
19 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax Comune di Cagliari / Lista pezzi lampade 42 Pezzo Disano 3273 Stelvio 1 - Plus S - POWERLED Disano LED CLD CTL antracite Articolo No.: 3273 Stelvio 1 - Plus S - POWERLED Flusso luminoso (Lampada): 9419 lm Flusso luminoso (Lampadine): 9419 lm Potenza lampade: W Classificazione lampade secondo CIE: 100 CIE Flux Code: Dotazione: 1 x Rebes700_3273/54 (Fattore di correzione 1.000). Pagina 3
20 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax Disano 3273 Stelvio 1 - Plus S - POWERLED Disano led CLD CELL antracite / Scheda tecnica apparecchio Emissione luminosa 1: Classificazione lampade secondo CIE: 100 CIE Flux Code: Corpo e telaio: In alluminio pressofuso e disegnati con una sezione e bassissima superficie di esposizione al vento. Alette di raffreddamento integrate nella copertura. Attacco palo: In alluminio pressofuso è provvisto di ganasce per il bloccaggio dell armatura secondo diverse inclinazioni. Orientabile da 0 a 15 per applicazione a frusta; e da 0 a 10 per applicazione a testa palo. Passo di inclinazione 5 Idoneo per pali di diametro 63-60mm. Diffusore: vetro trasparente sp. 4mm temperato resistente agli shock termici e agli urti (UNI-EN : 2001) Verniciatura: A polvere con resina a base poliestere, resistente alla corrosione e alle nebbie saline. Dotazione: Dispositivo automatico di controllo della temperatura. Nel caso di innalzamento imprevisto della temperatura del LED causata da particolari condizioni ambientali o ad un anomalo funzionamento del LED, il sistema abbassa il flusso luminoso per ridurre la temperatura di esercizio garantendo sempre il corretto funzionamento. Diodo di protezione contro i picchi di tensione. Equipaggiamento: Completo di connettore stagno IP67 per il collegamento alla linea. Sezionatore di serie in doppio isolamento che interrompe l alimentazione elettrica all apertura della copertura. A richiesta: E possibile installare, a bordo dell apparecchio, un sistema di controllo per la rete gestione con linea dimming 1-10V per la ricezione e trasmissione dati. Dissipatore: Il sistema di dissipazione del calore è appositamente studiato e realizzato per permettere il funzionamento dei LED con temperature inferiori ai 50 (Tj = 25 ) garantendo ottime prestazioni/ rendimento ed un elevata durata di vita. Ottiche modulari a 9 LED: In policarbonato V0 metalizzato ad alto rendimento con micro sfacettatura satinata. Ottica a singolo LED per un miglior controllo della luce. Equipaggiato con moduli Led 9612/14418/19224lm K - 700mA. Il rendimento totale dell apparecchio è prossimo al 100%. Tecnologia LED di ultima generazione Ta C vita utile h al 70% L70B20. Classificazione rischio fotobiologico: Gruppo di rischio esente NORMATIVA: Prodotti in conformità alle norme EN CEI Hanno grado di protezione secondo le norme EN A richiesta sono disponibili con: - alimentatori dimmerabili 1-10V, ordinabili con sottocodice 12 - alimentatori dimmerabili DIG, ordinabili con sottocodice dispositivo mezzanotte virtuale ordinabili con sottocodice 30 - alimentatori onde convogliate, ordinabili con sottocodice 0078 A causa dell'assenza di simmetria, per questa lampada non è possibile rappresentare la tabella UGR. Pagina 4
21 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax Illuminazione stradale e rotatoria / Dati di pianificazione Fattore di manutenzione: 0.90, ULR (Upward Light Ratio): 0.0% Scala 1:1486 Distinta lampade No. Pezzo Denominazione (Fattore di correzione)! (Lampada) [lm]! (Lampadine) [lm] P [W] 1 14 Disano 3273 Stelvio 1 - Plus S - POWERLED Disano LED CLD CTL antracite (1.000) Totale: Totale: Pagina 5
22 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax Illuminazione stradale e rotatoria / Lampade (lista coordinate) Disano 3273 Stelvio 1 - Plus S - POWERLED Disano LED CLD CTL antracite 9419 lm, W, 1 x 1 x Rebes700_3273/54 (Fattore di correzione 1.000). No. Posizione [m] Rotazione [ ] X Y Z X Y Z Pagina 6
23 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax Illuminazione stradale e rotatoria / Rendering 3D Pagina 7
24 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax Illuminazione stradale e rotatoria / Rendering colori sfalsati Pagina 8
25 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax Illuminazione stradale e rotatoria / Elemento del pavimento 1 / Superficie 1 / Grafica dei valori (E) Impossibile visualizzare tutti i valori calcolati. Valori in Lux, Scala 1 : 1224 Posizione della superficie nella scena esterna: Punto contrassegnato: ( m, m, m) Reticolo: 128 x 128 Punti E m [lx] E min [lx] E max [lx] E min / E m E min / E max Pagina 9
26 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax Illuminazione stradale e rotatoria / Elemento del pavimento 1 / Superficie 1 / Grafica dei valori (L) Impossibile visualizzare tutti i valori calcolati. Valori in Candela/m², Scala 1 : 1224 Posizione della superficie nella scena esterna: Punto contrassegnato: ( m, m, m) Reticolo: 128 x 128 Punti L m [cd/m²] L min [cd/m²] L max [cd/m²] Pagina 10
27 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax rotatoria / Dati di pianificazione Fattore di manutenzione: 0.90, ULR (Upward Light Ratio): 0.0% Scala 1:1485 Distinta lampade No. Pezzo Denominazione (Fattore di correzione)! (Lampada) [lm]! (Lampadine) [lm] P [W] 1 14 Disano 3273 Stelvio 1 - Plus S - POWERLED Disano LED CLD CTL antracite (1.000) Totale: Totale: Pagina 11
28 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax rotatoria / Griglia di calcolo (lista coordinate) Scala 1 : 1084 Liste delle griglie di calcolo No. Denominazione Posizione [m] Dimensioni [m] Rotazione [ ] X Y Z L P X Y Z 1 Griglia di calcolo Pagina 12
29 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax rotatoria / Rendering colori sfalsati Pagina 13
30 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax rotatoria / Griglia di calcolo 1 / Grafica dei valori (E, perpendicolare) Impossibile visualizzare tutti i valori calcolati. Valori in Lux, Scala 1 : 265 Posizione della superficie nella scena esterna: Punto contrassegnato: ( m, m, m) Reticolo: 11 x 9 Punti E m [lx] E min [lx] E max [lx] E min / E m E min / E max Pagina 14
31 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax Sezione strada / Dati di pianificazione Profilo strada Marciapiede 2 (Larghezza: m) Carreggiata 2 (Larghezza: m, Numero corsie: 2, Manto stradale: R3, q0: 0.070) Mezzeria 1 (Larghezza: m, Altezza: m) Carreggiata 1 (Larghezza: m, Numero corsie: 2, Manto stradale: R3, q0: 0.070) Marciapiede 1 (Larghezza: m) Fattore di manutenzione: 0.90 Disposizioni lampade Lampada: Disano 3273 Stelvio 1 - Plus S - POWERLED Disano LED CLD CTL antracite Flusso luminoso (Lampada): 9419 lm Valori massimi dell'intensità luminosa Flusso luminoso (Lampadine): 9419 lm per 70 : 282 cd/klm Potenza lampade: W per 80 : 11 cd/klm Disposizione: su entrambi i lati, alternati per 90 : 0.00 cd/klm Distanza pali: m Altezza di montaggio (1): m Altezza fuochi: m Distanza dal bordo stradale (2): m Inclinazione braccio (3): 0.0 Lunghezza braccio (4): m Per tutte le direzioni che, per le lampade installate e utilizzabili, formano l'angolo indicato con le verticali inferiori. Nessuna intensità luminosa superiore a 90. La disposizione rispetta la classe di intensità luminosa G6. La disposizione rispetta la classe degli indici di abbagliamento D.6. Pagina 15
32 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax Sezione strada / Risultati illuminotecnici Fattore di manutenzione: 0.90 Scala 1:258 Lista campo di valutazione 1 Campo di valutazione Carreggiata 1 Lunghezza: m, Larghezza: m Reticolo: 10 x 6 Punti Elementi stradali corrispondenti: Carreggiata 1. Manto stradale: R3, q0: Classe di illuminazione selezionata: ME3c (Tutti i requisiti fotometrici sono rispettati.) L m [cd/m²] U0 Ul TI [%] SR Valori reali calcolati: Valori nominali secondo la classe: Rispettato/non rispettato: Pagina 16
33 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax Sezione strada / Risultati illuminotecnici Lista campo di valutazione 2 Campo di valutazione Marciapiede 2 Lunghezza: m, Larghezza: m Reticolo: 10 x 3 Punti Elementi stradali corrispondenti: Marciapiede 2. Classe di illuminazione selezionata: CE5 (Tutti i requisiti fotometrici sono rispettati.) E m [lx] U0 Valori reali calcolati: Valori nominali secondo la classe: Rispettato/non rispettato: 3 Campo di valutazione Marciapiede 1 Lunghezza: m, Larghezza: m Reticolo: 10 x 3 Punti Elementi stradali corrispondenti: Marciapiede 1. Classe di illuminazione selezionata: CE5 (Tutti i requisiti fotometrici sono rispettati.) E m [lx] U0 Valori reali calcolati: Valori nominali secondo la classe: Rispettato/non rispettato: 4 Campo di valutazione Carreggiata 2 Lunghezza: m, Larghezza: m Reticolo: 10 x 6 Punti Elementi stradali corrispondenti: Carreggiata 2. Manto stradale: R3, q0: Classe di illuminazione selezionata: ME3c (Tutti i requisiti fotometrici sono rispettati.) L m [cd/m²] U0 Ul TI [%] SR Valori reali calcolati: Valori nominali secondo la classe: Rispettato/non rispettato: Pagina 17
34 Comune di Cagliari Redattore Telefono Fax Sezione strada / Rendering colori sfalsati Pagina 18
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