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2 INDICE 1 PREMESSA DESCRIZIONE DELLE SOLUZIONI PROGETTUALI ROTATORIE E AREE INTERCLUSE Intervento in rotatoria tra la S.S. 25 e la S.S Intervento in rotatoria tra la S.P. 186 e la S.S Intervento in rotatoria S.S INGRESSI ALLE GALLERIE RILEVATI E TRINCEE IMPIANTI TECNOLOGICI SCELTA DELLE SPECIE VEGETALI PRATO POLIFITA SPECIE ARBOREE ED ARBUSTIVE Rotatorie Macchie arbustive Fasce tappezzanti Fasce arboreo-arbustive Fasce arbustive Gruppi arboreo-arbutivi Filare arboreo Tetto verde MODALITÀ DI ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI INERBIMENTI IMPIANTO DI FASCE ARBOREO-ARBUSTIVE E ARBUSTIVE IMPIANTO DI MACCHIE ARBUSTIVE, GRUPPI ARBOREO ARBUSTIVI...20 Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 1

3 4.4 IMPIANTO DI FASCE TAPPEZZANTI IMPIANTO DI FILARI ARBOREI E DI ESEMPLARI TETTO VERDE INDICAZIONI PER LA MANUTENZIONE MANUTENZIONE DEL COTICO ERBOSO INTERVENTI SUGLI ARBUSTI E SUGLI ALBERI INTERVENTI SULLE CASTANEA SATIVA E TILIA CORDATA...26 Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 2

4 1 PREMESSA La presente relazione ha lo scopo di descrivere gli interventi di inserimento ambientali relativi alla Variante S.S. 589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana. Le opere di mitigazione sono anche descritte negli elaborati grafici: 1. Interventi di inserimento ambientale Corografia (S17000DTAM0020) 2. Planimetria di localizzazione delle opere a verde (S17000DTAA0170) 3. Planimetria di localizzazione delle opere a verde (S17000DTAA0180) 4. Planimetria di localizzazione delle opere a verde (S17000DTAA0190) 5. Interventi aree di svincolo Sezioni (S17000DTAA0200) 6. Abaco degli interventi (S17000DTAA0160) Gli interventi proposti rientrano nel Progetto Paesaggio G.O della Provincia di Torino che si pone nell ottica di promuovere una diffusa coscienza paesaggistica. In questa logica la sistemazione delle strade risulta di fondamentale importanza tanto da giustificare la definizione di un settore di intervento all interno della più complessiva iniziativa. Nel dettaglio, le finalità dell intervento di inserimento ambientale sono molteplici e possono essere sinteticamente così descritte: inserimento paesaggistico della strada, consistente nel dotare la rete infrastrutturale di quegli alberi, arbusti ed erbe che, seguendo i motivi del paesaggio attraversato, sono in grado di ricomporre l unità paesaggistica interrotta dall opera; costituzione nel contempo di un segno riconoscibile all interno del territorio, che permetta un agevole lettura degli interventi realizzati; ripristino della corretta funzionalità idrologica dell area, che nella situazione attuale risulta condizionata dalla realizzazione dell opera; abbattimento di parte degli inquinanti emessi dal traffico veicolare nei comparti atmosfera, suolo e acque; incremento della naturalità e della complessità biologica con la formazione di un mosaico di ecosistemi mediante interventi di riqualificazione della vegetazione; Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 3

5 controllo dell erosione delle scarpate. Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 4

6 2 DESCRIZIONE DELLE SOLUZIONI PROGETTUALI Le soluzioni progettuali adottate si collocano in un territorio diversificato. Da aree di tipo artigianali infatti si passa ad aree agricole e seminaturali. In generale si è proposto la ricostituzione di un sistema vegetazionale che renda possibile l evoluzione delle componenti del nuovo ambiente in forme, composizione floristica e strutturale, affini a quelle naturali e che non necessiti di manutenzione intensiva. La costituzione di un manto vegetale, erbaceo ed eventualmente arbustivo e/o arboreo ha molteplici obiettivi così riassumibili: BIOTECNICO: garantire la protezione delle superfici prive di vegetazione da possibili fenomeni di erosione superficiale e di destrutturazione del terreno. Sotto questo aspetto la costituzione di un cotico erboso riveste un elevato interesse per la rapidità di insediamento e quindi di protezione fornita sin dalle fasi iniziali dell intervento; EDIFICATORE: questo aspetto risulta importante in quanto sulle aree declivi vengono accentuati i fenomeni di dilavamento dei nutrienti; FITOSOCIOLOGICO: garantire l innesco di una corretta dinamica vegetazionale con l introduzione di specie vegetali edificatrici e la limitazione dell insediamento delle specie non desiderate (erbacee sinantropiche e ruderali); PAESAGGISTICO: mitigare l impatto visivo dato dall infrastruttura migliorando la qualità estetica dell area attraverso l introduzione di popolamenti vegetali fisionomicamente distinti relativamente ad occupazione di piani e per caratteristiche cromatiche. In particolare, il manto vegetale che ricopre una determinata porzione di suolo svolge la sua azione di stabilizzazione nel modo seguente: 1. agisce come uno schermo nei confronti dell azione diretta della radiazione solare, del vento e della pioggia, attenuando bruschi cambiamenti nella temperatura e nell umidità, con sensibili vantaggi per la stabilità del suolo; 2. trattiene una considerevole quantità di acqua piovana tramite l intercettazione delle foglie, dei rami e dei tronchi (l acqua intercettata viene di seguito eliminata per evapotraspirazione); 3. i residui vegetali in accumulo sul suolo hanno al capacità di immobilizzare una grande quantità di acqua a causa della loro elevata capacità di assorbimento; Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 5

7 4. il sistema radicale aumenta la stabilità dei pendii con un duplice effetto, idraulico e meccanico. L apparato radicale aumenta la resistenza elastica del suolo e distribuisce lungo tutto il pendio eventuali stress originatisi in punti critici. Le specie vegetali da utilizzare sono state individuate dopo un accurata analisi fitosociologica e paesaggistica dell area. Le opere di mitigazioni sono riconducibili alle seguenti tipologie progettuali: 1. Rotatorie e aree intercluse 2. Ingressi delle gallerie 3. Rilevati e trincee 4. Impianti tecnologici Oltre a tali interventi è necessario predisporre presidi per la tutela della fauna. In particolare saranno predisposte delle recinzioni a maglia diversificata lungo i tratti maggiormente a rischio al fine di ridurre la possibilità di collisione tra veicoli e animali. Nella zona del Lago Piccolo è necessario predisporre protezioni per il passaggio degli anfibi. Nei pozzetti della rete di drenaggio delle acque di piattaforma sarà necessario predisporre delle assi di legno per evitare che gli animali di piccola taglia restino intrappolati. Per le quattro tipologie sono state individuate le soluzioni progettuali di seguito descritte. 2.1 ROTATORIE E AREE INTERCLUSE Lungo la variante si situano quattro rotatorie, la cui funzione è quella di garantire lo smaltimento del traffico locale. I criteri cui si è ispirata la progettazione delle sistemazioni a verde di tali rotatorie si possono riassumere nei seguenti: considerare le rotatorie come superfici a disposizione per comunicare agli utenti della infrastruttura stessa alcune peculiarità significative del contesto territoriale attraversato; individuare soluzioni semplici, per agevolare la fase di realizzazione e la leggibilità degli elementi introdotti ed il loro riferimento concettuale; individuare soluzioni che permettano di contenere per quanto possibile gli interventi manutentivi. Alla luce di questi criteri ispiratori si è ritenuto opportuno valorizzare l elemento arboreo. Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 6

8 In ognuna delle rotatorie il tema dell albero viene quindi modulato in modo differenziato, così da produrre, lungo questo percorso, alcune immagini e sensazioni in grado di entrare in comunicazione con l ambiente che circonda l infrastruttura viaria Intervento in rotatoria tra la S.S. 25 e la S.S. 589 Si colloca all intersezione a valle tra la S.S. 25 e la S.S. 589 di fronte allo svincolo A32 di Avigliana. Operativamente si prevede di: attribuire una conformazione a dosso del materiale terroso; sovrapporvi uno strato di terreno vegetale dello spessore di circa 30 cm; effettua l impianto di specie arboree ed arbustive del tipo Querco-carpineto della bassa pianura; effettuare un inerbimento della superficie con un miscuglio di graminacee, leguminose e altre dicotiledoni. Si dovranno predisporre le specie a maggiore sviluppo nella parte centrale dell isola. Le specie idonee per questo intervento sono: Acer campestre, Carpinus betulus, Quercus robur, Fraxinus excelsior, Ulmus minor, Crataegus monogyna, Malus sylvestris, Corylus avellana, Pyrus pyraster, Sambucus nigra Intervento in rotatoria tra la S.P. 186 e la S.S. 589 In questo caso la rotatoria si inserisce in un contesto pedemontano di margine tra aree agricole e seminaturali. La soluzione progettuale si configura come simmetrica rispetto a quella prevista per la rotatoria tra la S.S. 25 e la S.S. 589, mentre in quel caso la tipologia proposta è quella del Querco-carpineto, per tale rotatoria prevale la tipologia del Castagneto. Prevalentemente si tratta di cedui a struttura irregolare ad alto dinamismo che lasciano spazio maggiore alle latifoglie mesofile che si insediano in tempi anche brevi. Proprio queste specie sono proposte per il recupero dell area. La sistemazione a verde prevede il rimodellamento dell isola centrale e la costituzione di gruppi arboreo-arbustivi. Le specie idonee per questo intervento sono: Castanea sativa, Prunus avium,, Ulmus minor, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Malus sylvestris, Pyrus pyraster, Sambucus nigra. Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 7

9 2.1.3 Intervento in rotatoria S.S. 589 La rotatoria è stata progettata per costituire una sorta di presentazione e sintesi della cultura materiale e del paesaggio rurale tradizionale. La sistemazione a verde prevede esclusivamente il rimodellamento dell isola centrale e la collocazione nel suo centro di una scultura e rappresentata da un solo esemplare di Castagno (Castanea sativa). Le aree intercluse sono valorizzate attraverso l impiego di specie arboree ed arbustive autoctone. La distribuzione di tali specie avverrà per gruppi nelle due aree intercluse lato monte e per fasce nelle due aree lato laghi. L assetto vegetazionale di tali tipologie d intervento è rappresentato da Acer campestre, Pinus sylvestris, Prunus avium, Quercus petrea, Quercus pubescens, Sorbus aria, Coronilla emereus, Crataegus monogyna, Ligustrum vulgare, Juniperus mcommunis, Pyrus pyraster, Prunus spinosa. 2.2 INGRESSI ALLE GALLERIE Le attività necessarie per l inserimento paesaggistico degli imbocchi delle gallerie devono soddisfare principalmente due criteri progettuali: ripristino e ricucitura nel territorio; mascheramento del manufatto. Tali esigenze vengono soddisfatte oltre che con l impiego di materiale lapideo per il rivestimento anche con specie vegetali idonee. In particolare per la sistemazione dell imbocco sud ovest della Galleria Via Antica di Francia saranno realizzate macchie irregolari di arbusti. Le specie adatte per questo tipo di sistemazione sono Acer campestre, Crataegus monogyna, Euonymus europaeus, Laburnum anagyroides, Malus sylvestris, Corylus avellana, Viburnum opulus, Pyrus pyraster, Cornus sanguinea, Sambucus nigra. Per l imbocco nord ovest della Galleria Via Antica di Francia invece sarà necessario il riportare nella parte superiore un significativo strato di terreno vegetale per raccordare tale area al livello di campagna attuale e per consentire l attecchimento della vegetazione. Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 8

10 Le specie da prediligere sono: Acer campestre, Crataegus monogyna, Euonymus europaeus, Laburnum anagyroides, Malus sylvestris, Corylus avellana, Prunu spadus, Viburnum opulus, Pyrus pyraster, Salix purpurea, Sambucus nigra. Gli imbocchi che non sono descritti sono risolti con tipologie descritte nei paragrafi seguenti, in quanto ricondotti a interventi tipo. 2.3 RILEVATI E TRINCEE Per la realizzazione dell intervento bisogna considerare il fatto che i rilevati e le trincee sono aree di scarpata tendenzialmente soggette a fenomeni di erosione superficiale e a condizioni di aridità dovute all elevata pendenza. Si propone pertanto la costituzione di un arbusteto, integrato da un adeguata copertura erbacea, utilizzando specie tolleranti condizioni di siccità. L intervento avrà lo scopo di: impedire l instaurarsi di fenomeni erosivi; aumentare l efficienza di infiltrazione dell acqua; aumentare l efficienza di rimozione degli inquinanti dilavati dalla sede stradale da parte degli strati erbosi e della vegetazione arbustiva; favorire il trattenimento delle polveri; favorire l attività biologica nel suolo; migliorare la qualità del paesaggio. L utilizzo degli arbusti sulle scarpate risulta di primario interesse anche in relazione ai seguenti fattori: elevata rusticità; relativa facilità di propagazione; rapidità di crescita che consente di avere validi risultati estetici in tempi brevi. In particolare sui rilevati bassi saranno realizzate fasce arbustive, sui rilevati alti fasce arboreo arbustive (le specie arboree saranno concentrate al piede dei rilevati), sulle trincee la tipologia prescelta è quella delle fasce a tappezzanti. Quest ultima tipologia soddisfa spiccatamente anche la funzione estetica. Tra le specie prescelte infatti si sono inserite delle specie significative per le fioriture (ginestre). Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 9

11 Per la costituzione delle fasce arbustive che sono concentrate sui rilevati interni dello svincolo S.P. 186 e S.S. 589 le specie individuate sono: Berberis vulgaris, Buxus sempervirens, Crataegus monogyna, Euonymus euroapeus, Juniperus communis, Lonicera caprifolium, Rosa canina. Per il consolidamento e il mascheramento dei rilavi alti, in particolare quelli presenti esternamente allo svincolo della S.P. 186 e la S.S. 589 le specie individuate sono: Acer platanoides, Acer pseudoplatanus, Fraxinus excelsior, Tilia cordata, Ulmus glabra, Ulmus minor, Corylus avellana, Laburnum anagyroides, Sorbus aucuparia. Tutte le trincee saranno consolidate attraverso la messa a dimora di Cytisus hirsutus, Cytisus praecox, Genista lydia, Genista odorosa Spatium junceum in fasce. 2.4 IMPIANTI TECNOLOGICI In prossimità degli imbocchi della galleria naturale sono state posizionate due strutture esterne per gli impianti tecnologici. Tali strutture verranno diversamente nascoste. Per l impianto tecnologico presente al di sopra dell imbocco della galleria lato nord saranno realizzate fasce arbustive con Berberis vulgaris, Buxus sempervirens, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Euonymus euroapeus, Juniperus communis, Lonicera caprifolium, Rosa canina. L impianto tecnologico presente in prossimità dell imbocco lato laghi verrà parzialmente interrato sui tre lati e le nuove superfici verranno inerite. Sul tetto dello stesso verrà realizzato un prato a sedum. Inoltre sul lato non interrato si provvederà alla messa a dimora di un filare di Tilia cordata. Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 10

12 3 SCELTA DELLE SPECIE VEGETALI La scelta delle specie è stata effettuata sulla base della conoscenza della vegetazione reale e potenziale dell area vasta. Saranno utilizzate, quando possibile, specie autoctone, privilegiando consociazioni plurispecifiche per la strutturazione di una maggiore complessità ecologica, che comporta anche minori rischi di fallanze e un migliore effetto ornamentale. Soprattutto per quanto riguarda gli inerbimenti, sono stati definiti miscugli ad alto numero di specie. Al fine di equilibrare le esigenze percettive con le esigenze funzionali si è però optato in alcuni casi per l utilizzo di specie non autoctone, limitatamente ad essenze non invasive e relativamente ad ambiti progettuali in cui fosse preponderante la finalità estetico-percettiva rispetto a quella ecologico-funzionale. Si sono privilegiate specie che per autoecologia e capacità di sviluppo garantissero livelli elevati di attecchimento e rapidità di crescita, oltre ad essere facilmente reperibili sul mercato vivaistico. 3.1 PRATO POLIFITA La costituzione di un tappeto erboso ha lo scopo di contenere i fenomeni di erosione superficiale dovuti all acqua e di valorizzare la scarpata da un punto di vista estetico-percettivo. Le specie sono state scelte secondo le seguenti caratteristiche: capacità di consolidamento rapidità di crescita rusticità resistenza alla siccità resistenza all inquinamento scarsa necessità di manutenzione buon valore ornamentale Per la costituzione del cotico erboso il miscuglio previsto è formato da specie erbacee il cui aggruppamento fitosociologico di riferimento è quello dei popolamenti dei prati falciati (classe Arrhenatheretea): Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 11

13 GRAMINACEAE (65%) n semi (%) Dactylis glomerata 10 Festuca ovina 10 Festuca rubra 25 Lolium perenne 10 Poa pratensis 10 LEGUMINOSAE (25%) Anthyllis vulneraria 5 Lotus corniculatus 10 Medicago lupulina 5 Trifolium repens 5 ALTRE DICOTILEDONI (10%) Achillea millefolium 3 Plantago lanceolata 3 Sanguisorba minor SPECIE ARBOREE ED ARBUSTIVE Le specie utilizzate fanno riferimento alle essenze vegetali caratterizzanti i popolamenti ascrivibili, da un punto di vista fitosociologico, alla classe Querco-Fagetea. Coerentemente con quanto detto precedentemente, la scelta degli alberi e degli arbusti da utilizzare ha tenuto conto dei seguenti fattori: specie autoctone tipiche dei diversi aggruppamenti riscontrabili nell area vasta; rusticità delle specie; resistenza all inquinamento; presenza di simbiosi tra apparati radicali di alcune specie arbustive ed azotobatteri; differenziazione morfologica (diverso portamento e fogliame) e cromatica (colore delle foglie, fiori e frutti) sia nello spazio che nel tempo. Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 12

14 In particolare gli arbusti contribuiscono a svolgere un azione di contenimento rispetto alle infestanti e consentono di incrementare in modo sensibile la complessità dell ecosistema boschivo Rotatorie Elenco specie rotatoria S.S S.S. 589 Quantità gruppo Sesto d'impianto H media complessiva cm Acer campestre 3 A gruppo 200/250 Carpinus betulus 3 da 3 a 6 m 200/250 Fraxinus excelsior 3 250/300 Quercus robur 3 250/300 Ulmus minor 2 Corylus avellana 6 A gruppo 1.2 m² 200/250 60/80 Crataegus monogyna 6 60/80 Malus sylvestris 6 60/80 Pyrus pyraster 3 60/80 Sambucus nigra 5 60/80 Elenco specie rotatoria S.P. 186 S.S. 589 Quantità gruppo Sesto d'impianto H media complessiva cm Castanea sativa 3 A gruppo 200/250 Prunus avium 3 da 3 a 6 m 200/250 Ulmus minor 8 Corylus avellana 5 A gruppo 1.2 m² 200/250 60/80 Crataegus monogyna 5 60/80 Malus sylvestris 5 60/80 Pyrus pyraster 5 60/80 Sambucus nigra 5 60/80 Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 13

15 Elenco specie Rotatoria S.S. 589 Quantità H media complessiva cm Castanea sativa 1 500/ Macchie arbustive Elenco specie Sesto d'impianto H media complessiva cm Acer campestre Corylus avellana Cornus sanguinea Crataegus monogyna Euonymus europaeus Laburnum anagyroides Malus sylvestris Pyrus pyraster A gruppo Variabile da 0.5 m 2.5 m 60/80 Sambucus nigra Viburnum opulus Elenco specie Sesto d'impianto H media complessiva cm Acer campestre Corylus avellana Crataegus monogyna A gruppo Variabile da 0.5m a 2.5m 60/80 Euonymus europaeus Laburnum anagyroides Malus sylvestris Prunus padus Pyrus pyraster Salix purpurea Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 14

16 Sambucus nigra Viburnum opulus Fasce tappezzanti Cytisus hirsutus Elenco specie Sesto d'impianto H media complessiva cm Cytisus x praecox Genista lydia 4 piante mq 40/60 Genista odorosa Fasce arboreo-arbustive Elenco specie Quantità gruppo Sesto d'impianto H media complessiva cm Acer pseudoplatanus 30 gruppo 200/250 Acer platanoides 20 da 3 a 6 m Fraxinus excelsior /250 Prunus avium 25 Ulmus minor /250 Corylus avellana 100 A gruppo Variabile da 0.5m a 1.5m 60/80 Crataegus monogyna 70 60/80 Malus sylvestris 50 60/80 Pyrus pyraster 50 60/80 Sambucus nigra 78 60/ Fasce arbustive Elenco specie Quantità Sesto d'impianto H media complessiva cm Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 15

17 Berberis vulgaris /60 Buxus sempervirens 50 40/60 Crataegus monogyna /60 Euonymus europaeus 74 A gruppi Variabile da 40/60 Juniperus communis m a 1m 40/60 Lonicera caprifolium 74 40/60 Rosa canina /60 Spartium junceum / Gruppi arboreo-arbutivi Elenco specie Quantità gruppo Sesto d'impianto H media complessiva cm Acer campestre 10 A gruppo 200/250 Pinus sylvestris 10 Variabile 200/250 Prunus avium 5 da 2m a 6 m 200/250 Quercus petrea /250 Quercus pubescens 5 150/200 Sorbus ariar /200 Coronilla emereus 20 A gruppo Variabile da 0.5m a 1.5m 60/80 Crataegus monogyna 40 60/80 Ligustrum vulgare 30 60/80 Juniperus communis 28 60/80 Pyrus pyraster 20 60/80 Prunus spinosa 40 60/ Filare arboreo Elenco specie Quantità Sesto d'impianto H media complessiva cm vaso/zolla cordata Tilia 15 6mX6m 0 200/25 la zol Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 16

18 3.2.8 Tetto verde Per la realizzazione di tale tipologia di intervento verrà impiegato substrato di coltura composto da lapillo di lava, pietra pomice, terriccio, concimi organici ed inorganici in diverse granulometrie e sarà messa a dimora vegetazione a bassa necessità idrica (Sedum sp). Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 17

19 4 MODALITÀ DI ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI Ai paragrafi seguenti per ogni tipologia di intervento vengono fornite in forma sinottica indicazioni sulle modalità operative di esecuzione degli interventi. 4.1 INERBIMENTI Gli interventi di inerbimento si articolano nelle fasi: Preparazione del terreno La preparazione del terreno può consistere nelle seguenti operazioni: aratura; fresatura; concimazione organica. L aratura, da effettuarsi appena prima della semina con una lavorazione profonda 40 cm, sarà riservata alle superfici di ampiezza significativa e a morfologia pianeggiante. Durante l aratura si interra del concime organico a lenta cessione (può essere utilizzato letame bovino nella dose di 3-4 Kg/m 2 ). Con la fresatura si procede allo sminuzzamento del terreno e si distribuisce una concimazione di fondo completa con un ternario (formula media: 80 Kg/ha di azoto, 80 Kg di fosforo e 80 Kg di potassio). La preparazione del letto di semina non si può effettuare sulle scarpate ad elevata acclività. Semina La costituzione di popolamenti erbacei sarà effettuata mediante la tecnica dell idrosemina o attraverso la semina a spaglio. Con l idrosemina si distribuisce, attraverso un idonea attrezzatura costituita da una motopompa, la miscela bilanciata di sementi precedentemente indicata, in soluzione acquosa, alla quale dovrà essere unito del fertilizzante organico liquido nella dose di 500 kg/ha e del collante nella dose di kg/ha. La miscela dovrà essere mantenuta costantemente in movimento durante l applicazione in modo da renderla omogenea. Per garantire un maggiore attecchimento è necessario un doppio passaggio della motopompa. La semina a spaglio viene effettuata distribuendo il miscuglio di sementi con uno spandiconcime centrifugo portato da trattrice; su aree di ridotta dimensione può essere effettuata anche con appositi distributori centrifughi manuali. Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 18

20 La dose del miscuglio di specie erbacee sarà pari a circa kg/ha. Quali epoche idonee per l intervento sono consigliate stagioni tendenzialmente umide: nel territorio in esame l inizio primavera (marzo-maggio) o il tardo autunno (settembre-ottobre), quando le infestanti sono in regresso. Sono da evitare i periodi molto caldi e asciutti. L impiego dell idrosemina sarà indispensabile per le superfici acclivi. Se ritenuto opportuno in fase esecutiva la tecnica dell idrosemina per l inerbimento potrà essere adottata per tutte le superfici. Irrigazione Non viene prevista irrigazione, dal momento che la tecnica dell idrosemina garantisce un buon attecchimento senza necessità di ulteriori operazioni e perché ritenuta superflua anche per le aree eventualmente inerbite a spaglio, in quanto si intendono ottenere coperture erbacee ad alta rusticità nelle quali l affermazione delle specie è regolata dai meccanismi selettivi naturali. 4.2 IMPIANTO DI FASCE ARBOREO-ARBUSTIVE E ARBUSTIVE Come precedentemente esposto, allo scopo di garantire una schermatura nei confronti dell opera e rendere più gradevole esteticamente l'area è previsto l'impianto di fasce arboreo-arbustive e fasce arbustive. Gli impianti saranno effettuati secondo i criteri di intervento di seguito esposti. Allo scopo di ottenere un pronto effetto dell intervento saranno messi a dimora esemplari di dimensioni già significative; per le specie arboree dovranno essere impiegate in parte (20%) piante in zolla di altezza prossima a 2.0 m, con circonferenza del tronco (misurata a 100 cm da terra) di circa cm (alberi con dimensioni maggiori potrebbero presentare problemi di attecchimento), mentre per le specie arbustive dovranno essere impiegati esemplari in vaso (da 18 cm), di altezza compresa tra 60 e 80 cm. Per la messa a dimora delle piante dovranno essere aperte buche di dimensioni adeguate allo sviluppo dell apparato radicale: per gli alberi indicativamente 1 m x 1 m x 70 cm, per gli arbusti 30 x 30 x 30 cm. Per evitare l effetto vaso le pareti costipate della buca dovranno essere scarificate. È importante mantenere al giusto livello la profondità di impianto, evitando di ricoprire il colletto (con conseguenti problemi di insorgenza di marciumi) o di interrare poco la pianta (esponendo così parte dell apparato radicale all aria). Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 19

21 La disposizione delle piante dovrà essere il più possibile irregolare in modo da conferire alla formazione un aspetto naturaliforme; le piantine dovranno essere poste a dimora sia isolate sia in gruppi di numero, forma e composizione specifica, variabili. Il sesto di impianto dovrà essere stretto, in modo da consentire in tempi brevi una buona chiusura della formazione e quindi una migliore schermatura. Gli alberi dovranno quindi essere messi a dimora ad una distanza di 7 m, mentre gli arbusti dovranno essere piantati ad una distanza variabile tra 0.5 e 11.5 m (se all interno di un gruppo) e 2.5 metri (se isolati), in modo da ottenere una densità finale di piante/ha. Gli esemplari arborei dovranno essere sostenuti da tre pali tutori; ogni palo tutore, alto circa 3 metri, deve essere piantato nel terreno ad una profondità di cm e posizionato ad almeno 40 cm di distanza dal tronco. A fine messa a dimora segue l inerbimento delle superfici libere. 4.3 IMPIANTO DI MACCHIE ARBUSTIVE, GRUPPI ARBOREO ARBUSTIVI Dovranno essere impiegati esemplari in vaso, messi a dimora in buche di dimensioni adeguate allo sviluppo dell apparato radicale: indicativamente 30 x 30 x 30 cm. La disposizione delle piante dovrà essere il più possibile irregolare, in modo da conferire alle formazioni un certo movimento; le piantine dovranno essere poste a dimora in macchie di numero, forma e composizione specifica variabile. Il sesto di impianto dovrà essere variabile da a.5m a 2.5m all interno delle macchie e di 3-4 m tra le varie macchie. L epoca per la realizzazione dell impianto dovrà cadere nel periodo di riposo vegetativo delle piante e quindi a inizio primavera o nel tardo autunno. Per limitare nei primi anni dall impianto la competizione tra le giovani piante e la vegetazione erbacea infestante dovrà essere eseguita una pacciamatura con stuoie individuali in materiale biodegradabile di dimensioni minime pari a 50 x 50 cm, da ancorare al suolo con picchetti ad U. Sarà necessario effettuare un intervento di concimazione con concime minerale a lenta cessione nella dose di 30 kg/ha. Per la messa a dimora delle piante dovranno essere aperte buche di dimensioni adeguate allo sviluppo dell apparato radicale, indicativamente 40 x 40 x 40 cm. A fine messa a dimora segue l inerbimento delle superfici libere. Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 20

22 4.4 IMPIANTO DI FASCE TAPPEZZANTI Per la realizzazione di tale impianto dovranno essere messi a dimora esemplari in vaso, in buche di dimensioni adeguate allo sviluppo dell apparato radicale: indicativamente 30 x 30 x 30 cm. La messa a dimora avverrà mediante l apertura di buche con cavicchio. Dovranno essere piantate 4 esemplari/mq con un sesto a quinconce, e una distanza tra le file e sulla fila pari a 50cm. L epoca per la realizzazione dell impianto dovrà cadere nel periodo di riposo vegetativo delle piante e quindi a inizio primavera o nel tardo autunno. 4.5 IMPIANTO DI FILARI ARBOREI E DI ESEMPLARI Dovranno essere impiegate piante con pane di terra. Per la messa a dimora delle piante dovranno essere aperte buche di dimensioni adeguate allo sviluppo dell apparato radicale. Per evitare l effetto vaso le pareti costipate della buca dovranno essere scarificate. È importante mantenere al giusto livello la profondità di impianto, evitando di ricoprire il colletto (con conseguenti problemi di insorgenza di marciumi) o di interrare poco la pianta (esponendo così parte dell apparato radicale all aria). Le piante dovranno essere poste a dimora secondo un sesto di impianto geometrico di metri 6 x 6. Ogni esemplare sarà sostenuto da tutore e sarà protetto da pacciamatura eseguita con materiali organici deperibili. L epoca per l effettuazione dell impianto sarà come di consueto l inizio primavera o il tardo autunno. Sarà necessario effettuare un intervento di concimazione con concime minerale a lenta cessione nella dose di 100 kg/ha. 4.6 TETTO VERDE Per la realizzazione del tetto verde dovranno essere eseguite le seguenti attività: impermeabilizzazione del tetto mediante manto in PVC elastico, plastificato, armato, ottenuto per spalmatura, spessore 2,0 mm., termosaldato, previo posa sottostante di strato di Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 21

23 compensazione in stuoia di propilene da kg. 0,4/mq e strato di separazione in stuoia di polipropilene da kg. 0,2/mq; posa di lastre rigide a base di polistirolo espanso, stampato, battentato sui quattro lati, spessore 62 mm., dimensioni del pannello 125 x 100 cm.. Capacità d'immagazzinamento idrico con una pendenza del piano d'appoggio del 3%. Posa di geotessile antiradice, spessore 1,20 mm, ottenuto mediante agugliatura, coesinato termicamente senza collanti o leganti chimici. Stesa di substrato pronto per tetti, composto da lapillo di lava, pietra pomice, terriccio e concimi organici ed inorganici in diverse granulometrie, esente da sostanze tossiche, microrganismi dannosi (larve, nematodi). Densità apparente materiale secco: 980 kg./m³, capacità di ritenzione idrica: 46% volume, permeabilità dell'acqua 4,5 mm./min, con sostanza organica pari al 7/10%.. Spessore di 8 cm. Messa a dimora di talee di Sedum in varietà; in ragione di 100 gr./m² pari a circa n. 70/100 talee a m². Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 22

24 5 INDICAZIONI PER LA MANUTENZIONE Nel presente paragrafo sono programmate le attività di manutenzione delle opere a verde, al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità e le caratteristiche di qualità e di efficienza. Inoltre, per le proprietà intrinseche delle opere costituite da materiali biologici viventi, una corretta esecuzione degli interventi manutentivi nei primi anni dopo la messa a dimora è indispensabile affinché l opera possa esplicare in pieno le proprie caratteristiche estetiche e funzionali. Il programma di manutenzione prevede un sistema di interventi da eseguire a cadenze temporalmente o fenologicamente prefissate, al fine di una corretta gestione dell opera nel corso del suo ciclo di vita. Di seguito viene riportata la descrizione puntuale degli interventi di manutenzione. 5.1 MANUTENZIONE DEL COTICO ERBOSO La manutenzione del cotico erboso, soprattutto nei primi anni post-impianto, assume un importanza rilevante per l affermazione e lo sviluppo delle aree prative e delle piantine arboree ed arbustive messe a dimora. Oltre ad una finalità di contenimento delle infestanti, la manutenzione del cotico erboso presenta altre finalità di tipo naturalistico (miglioramento della composizione floristica, incremento della biodiversità), fruitivo (contenimento delle infestanti di taglia elevata) e paesaggistico (eliminazione della vegetazione invasiva che, soprattutto in certi periodi dell anno, si presenta esteticamente poco gradevole). Le tipologie di intervento previste sono le seguenti: SFALCIO: L intervento consiste nel taglio periodico del cotico erboso, rispettando le eventuali rinnovazioni di specie arbustive ed arboree autoctone presenti nell area di intervento. Lo sfalcio dovrà avvenire almeno tre volte l anno. TRINCIATURA: La trinciatura, prevedendo il mantenimento in loco e la riduzione del volume dei residui vegetali, consente la formazione di uno strato ad effetto pacciamante che limita il ricaccio delle erbe e mantiene l umidità del terreno, oltre a promuovere una migliore incorporazione nel terreno e quindi un incremento nella dotazione di sostanza organica. Anche da un punto di vista estetico questo intervento risulta Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 23

25 consigliabile e quindi dovrà essere privilegiato nelle zone a maggiore fruizione. Per quanto riguarda le epoche e le intensità dei tagli molti sono i fattori condizionanti; risulta comunque importante effettuare i tagli prima che le specie infestanti vadano a seme. Nelle zone a maggiore visibilità o fruizione gli interventi, avendo anche una funzione estetico-percettiva, dovranno essere più ravvicinati, mentre nelle rimanenti aree la trinciatura avrà una funzione prevalente di controllo delle infestanti e potrà quindi essere effettuata poche volte durante l anno. Gli interventi dovranno inoltre essere più ravvicinati nei primi anni post-impianto mentre potranno essere diradati negli anni successivi. I tagli devono essere effettuati quando l erba è asciutta. IRRIGAZIONE: Per le cotiche erbose che assumono anche un ruolo ornamentale (rotatorie) nel periodo estivo occorre prevedere una irrigazione in grado di apportare l/m 2 alla settimana in assenza di precipitazioni. Negli altri ambiti di intervento si ritiene che il normale regime pluviometrico sia sufficiente a garantire la copertura dei fabbisogni idrici. CONCIMAZIONE: La concimazione va effettuata 1 volta all anno (aprile), con complessi ternari in grado di apportare N, P 2 O 5 e K 2 O. La dose consigliata è: Kg N, 0.5 Kg P 2 O 5 e 0.5 Kg K 2 O per 100 m². AERAZIONE Per arieggiare il terreno ed eventualmente sfoltire il tappeto erboso può essere fatto il taglio verticale del prato (verticut). Si effettua 1 volta all anno, all uscita dall inverno, con macchine aeratrici a coltelli verticali o fustellatrici. LOTTA ALLE INFESTANTI È escluso l apporto di diserbanti; il controllo delle infestanti verrà esercitato soprattutto attraverso la modalità e la frequenza del taglio. 5.2 INTERVENTI SUGLI ARBUSTI E SUGLI ALBERI Questo gruppo di interventi è finalizzato al contenimento delle infestanti e alla cura degli impianti già effettuati. DECESPUGLIAMENTO: Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 24

26 È previsto nel caso insorgano condizioni anomale che possono favorire la diffusione di specie invasive (Rubus sp.pl., ecc.) in aree particolari, come le aree intercluse. Il materiale derivante dagli interventi di contenimento delle infestanti dovrà essere accatastato in cumuli di ridotta dimensione. SOSTITUZIONE DELLE FALLANZE: Per gli impianti di tipo naturaliforme (tutti ad eccezione dell impianto dell esemplare nella rotatoria lato laghi e del filare arboreo di Tigli) l intervento di risarcimento delle fallanze sarà effettuato soltanto quando queste eccedano il 20%, in quanto la densità iniziale di impianto tiene conto di fallanze di questa entità. Per gli impianti a valenza ornamentale (esemplare di Castanea sativa e filare di Tilia cordata) verranno sostituite tutte le fallanze. IRRIGAZIONE: È un intervento che riguarda le piante recentemente messe a dimora che, non avendo ancora sviluppato un apparato radicale sufficientemente esteso e profondo, sono soggette a stress idrici in caso di prolungati periodi di siccità. La cadenza degli interventi non è programmabile a priori, ma solo ipotizzabile in linea di massima, essendo legata all andamento climatico dell anno; l intervento di irrigazione deve essere considerato essenzialmente come un intervento di soccorso, da effettuare solo in caso di necessità. Si tratta comunque di un intervento legato ai primi anni post-impianto, in quanto con la crescita gli alberi e gli arbusti tendono a divenire autosufficienti nell approvvigionamento idrico. Indicativamente l intervento irriguo dovrà prevedere un apporto di 50 l/pianta. CONCIMAZIONE: Non è prevista alcuna fertilizzazione. POTATURA: Le potature, volte sostanzialmente a garantire la produzione di nuova vegetazione (mantenimento delle piante con vegetazione giovane) e ad assicurare la rimonda del secco, potranno essere effettuate, in modo estensivo, ogni 3-4 anni, nella fase precedente la ripresa vegetativa. TRATTAMENTI: Non vengono previsti trattamenti. Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 25

27 5.3 INTERVENTI SULLE CASTANEA SATIVA E TILIA CORDATA POTATURA: Una potatura di formazione è da prevedere per tutti gli esemplari dopo il primo anno. Occorre prevedere un intervento di potatura, da effettuarsi almeno ogni 5 anni, indicativamente nel mese di febbraio. Realizzazione di variante S.S.589 dei Laghi di Avigliana in corrispondenza di Avigliana e Trana 26

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