12) IMMISSIONI E PRELIEVO VENATORIO 12.1) ANALISI DELLE IMMISSIONI A SCOPO DI RIPOPOLAMENTO

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1 12) IMMISSIONI E PRELIEVO VENATORIO 12.1) ANALISI DELLE IMMISSIONI A SCOPO DI RIPOPOLAMENTO La Provincia di Firenze è caratterizzata dall avere un numero di cacciatori tra i più elevati d Italia. In essa, come illustrato nelle altre parti del Piano Faunistico, esiste pure un numero assai rilevante di Istituti Faunistici privati (Aziende Agrituristico Venatorie, Aziende Faunistico Venatorie, Aree Addestramento Cani) in cui è possibile l esercizio venatorio. L esigenza di rendere realizzabile un carniere soddisfacente, relativamente alla piccola fauna stanziale, per la maggioranza dei cacciatori, nonché le tradizionali modalità di gestione di molti Istituti privati hanno portato negli ultimi decenni a ricorrere a forti azioni di ripopolamento. Lo scopo e l entità delle immissioni varia in funzione della tipologia territoriale. Nel territorio a caccia programmata ed in numerose Aziende Faunistiche vengono attuati annuali ripopolamenti, al fine di ricostituire le popolazioni di Galliformi e Lepre. Con tali interventi si tende a sopperire, in modo artificiale, alle scarse possibilità di ricostituzione naturale delle popolazioni residue a fine annata di caccia, od a ricreare ex novo tali popolazioni che vengono spesso completamente estinte. I soggetti utilizzati nelle immissioni derivano sia da allevamento, sia, in piccola parte, da catture effettuate nelle Zone Ripopolamento e Cattura o nei Centri di Produzione di Fauna Selvatica. Negli Istituti deputati esclusivamente alla vendita di selvaggina o di permessi di caccia (nel caso delle Aziende Agrituristico Venatorie), o alla cinofilia (Aree Addestramento Cani con sparo), il materiale di immissione proviene esclusivamente da allevamento ed è caratterizzato generalmente da scarse possibilità di sopravvivenza in natura. In genere in tali Istituti la grande maggioranza degli animali sono immessi ed abbattuti nell arco di poche ore. In un numero ristretto di casi i ripopolamenti nel territorio a caccia programmata vengono effettuati anche in occasione di gare cinofile, appositamente organizzate. Si tratta di una tipologia di immissione che per le modalità e per la bassa qualità dei capi immessi è evidentemente destinata a limitato successo (alta nel corso del rilascio mortalità o successiva). Nei paragrafi successivi vengono illustrati e commentati i dati disponibili relativamente alle autorizzazioni concesse nell ultimo quinquennio Analisi generale Sono stati analizzati i dati disponibili relativi ai provvedimenti autorizzativi per il periodo che va dal 2 fino al 24 per le specie: Fagiano, Starna, Pernice rossa, Lepre e Quaglia. Per ognuna di esse è stato preso in considerazione il numero di capi immessi, differenziati per i vari Istituti di gestione faunistica; e nel caso degli Ambiti Territoriali di Caccia sono stati considerati anche gli animali immessi da parte di Associazioni venatorie residenti nei comuni dei territori suddetti, nonché quelli immessi sul territorio di competenza nel corso di gare cinofile. Per le Aree Addestramento Cani, esentate ai sensi della legge dall obbligo di fornire i dati relativi all immissione di selvaggina, sono disponibili i dati completi solo di alcune strutture, come evidenziato nella tabella seguente. anno numero di A.A.C. considerate/totale A.A.C. 12/44 14/44 19/44 2/44 23/ Fagiano Dall analisi dei dati raccolti risulta evidente che il Fagiano è l animale di cui si fa il maggior impiego nei ripopolamenti. Rispetto agli oltre 12 mila soggetti immessi annualmente, il maggior

2 numero di animali viene immesso all interno delle Aziende Agrituristico Venatorie (con un massimo di capi nell anno 2 e un minimo di capi nel 23); seguono le Aziende Faunistico Venatorie (con un massimo di capi nel 21). Gli A.T.C. (non sono state considerate nei dati successivi le immissioni dei capi catturati nelle Z.R.C.) immettono un numero di Fagiani assai più limitato nel territorio a caccia programmata e nelle Zone di Rispetto Venatorio (Istituti a tale scopo finalizzati). Si tratta in questo caso in grande maggioranza di Fagiani adulti o fagianotti di allevamento, non utilizzati come riproduttori, immessi nel periodo precedente all apertura della caccia (giugno-agosto). Rispetto ai primi anni considerati, nei quali l A.T.C. FI. 4 provvedeva ad immissioni sensibilmente superiori a quelle dell A.T.C. FI. 5, il divario è andato progressivamente a diminuire (vedasi figura e tabella successive). Le immissioni effettuate nelle Zone Ripopolamento e Cattura, sia per il Fagiano che per le altre specie analizzate successivamente, sono relative a progetti di miglioramento genetico effettuati dopo il 23 nell A.T.C. FI. 5. Andamento delle immissioni di Fagiano differenziate per i vari Istituti di gestione faunistica IMMISSIONI FAGIANO ATCFI4 ATCFI5 ZRC ZRV AFV AAV AAC Gare cinofile Numero di capi di Fagiano immessi nei vari Istituti di gestione faunistica Anno A.T.C. FI A.T.C. FI Z.R.C Z.R.V A.F.V A.A.V A.A.C Gare cinofile Totale Starna Per quanto riguarda la Starna, le immissioni, tutte operate con animali d allevamento, sono in massima parte effettuate negli Istituti privati. Il grafico sottostante evidenzia come il maggior numero di capi immessi, nei vari anni, risulta all interno delle Aziende Agrituristico Venatorie con valori che mostrano un massimo nel 2 (7.34 capi) e diminuiscono progressivamente arrivando ad un punto minimo nel 24 (3.2 capi). Le immissioni durante le gare cinofile, con circa 7

3 soggetti per anno, rappresentano la seconda tipologia di immissione per importanza, quasi esclusivamente praticata entro i territori a caccia programmata dell A.T.C. FI. 4. Le Aziende Faunistico Venatorie, contribuiscono in modo crescente all immissione della specie, con valori che aumentano fino a 955 capi nel 24. Le Zone di Ripopolamento e Cattura mostrano un numero rilevante solo nel 2 (1.7 capi), in coincidenza con l esecuzione di un progetto di ricostituzione delle popolazioni naturali voluto dall A.T.C. FI. 4,, mentre non risultano animali immessi negli Ambiti Territoriali di Caccia e nelle Zone di Rispetto Venatorio. Andamento delle immissioni di Starna differenziate per i vari Istituti di gestione faunistica IMMISSIONI STARNE ATCFI4 ATCFI5 ZRC ZRV AFV AAV AAC Gare cinofile Numero di capi di Starna immessi nei vari Istituti di gestione faunistica Anno A.T.C. FI. 4 A.T.C. FI. 5 Z.R.C. 1.7 Z.R.V. A.F.V A.A.V A.A.C Gare cinofile Totale Pernice rossa Anche per la Pernice rossa si conferma l andamento osservato per Fagiano e Starna: le immissioni riguardano soprattutto le Aziende Agri Turistico e Faunistico Venatorie e si mantengono costanti nei vari anni. Le immissioni nelle Zone di Rispetto Venatorio hanno un andamento non regolare e non risultano animali immessi negli anni 22 e 23. Negli anni 2 e 21 sono state effettuate immissioni nelle Z.R.C. del Comprensorio nord (A.T.C. FI. 4), allo scopo di costituire popolazioni naturali. Il 24 appare come l anno in cui si concentrano le immissioni della specie sul maggior numero di tipologie di Istituto: oltre a quelli sopra citati vengono immesse 51 Starne nelle Zone di Rispetto Venatorio e 1.7 nell Ambito Territoriale di Caccia Firenze 5, attraverso un progetto specifico di immissione con soggetti provenienti dal Centro Produzione selezionata di Scarlino (Gr).

4 Andamento temporale delle immissioni di Pernice rossa differenziate per i vari Istituti di gestione faunistica IMMISSIONI PERNICE ATCFI4 ATCFI5 ZRC ZRV AFV AAV AAC Gare cinofile Numero di capi di Pernice rossa immessi nei vari Istituti di gestione faunistica ANNO A.T.C. FI A.T.C. FI Z.R.C Z.R.V. 51 A.F.V A.A.V A.A.C Gare cinofile 12 Totale Lepre L analisi dei dati relativi alla specie riportati nelle parti successive non comprende le immissioni di soggetti catturati nelle Z.R.C. della provincia. L origine dei soggetti immessi è variabile negli anni comprendendo sia animali provenienti da allevamento che, in parte minore, di cattura. Come evidenziato dal grafico e dalla tabella sottostanti, il numero maggiore di Lepri viene immesso all interno dell A.T.C. FI. 4, con valori che oscillano tra un valore minimo di 3 ed uno massimo di 68 animali, rispettivamente nel 2 e nel 23. Le aziende Agri Turistico Venatorie presentano una quantità di capi immessi relativamente costante nei vari anni (3-5 capi circa); un numero relativamente basso di Lepri viene immesso nelle Aziende Faunistico Venatorie e nell A.T.C. FI. 5; in quest ultimo caso si tratta unicamente di animali di cattura reperiti in Z.R.V. o di alcuni allevamenti estensivi posti entro i confini dell A.T.C. Non risultano autorizzazioni ad immissioni nelle Zone di Rispetto Venatorio (ad eccezione del 23: 6 capi), nelle Zone di Ripopolamento e Cattura ed in occasione di gare cinofile.

5 Immissioni di Lepre differenziate per anno tra i vari Istituti di gestione faunistica IMMISSIONI LEPRE ATCFI4 ATCFI5 ZRC ZRV AFV AAV AAC Gare cinofile Numero di capi di Lepre immessi nei vari Istituti di gestione faunistica Anno A.T.C. FI A.T.C. FI Z.R.C. Z.R.V. 6 A.F.V A.A.V A.A.C Gare cinofile Totale Quaglia La quasi totalità delle immissioni della specie riguarda le Aree Addestramento Cani con un valore massimo di capi immessi nel 24; un altro contributo, seppur di minore entità, è dato dalle Aziende Agrituristico Venatorie, sempre per attività connesse all addestramento dei cani con sparo. In alcuni anni risultano autorizzate immissioni anche per le gare cinofile effettuate in territorio libero, mentre non risultano immissioni all interno degli altri Istituti. Riguardo a tutti i casi suddetti rimane il problema relativo all origine dei soggetti immessi, ed in particolare alle possibili ripercussioni di inquinamento sulle popolazioni selvatiche derivabili dall utilizzo di ceppi geneticamente difformi dalla Coturnix coturnix.

6 Andamento temporale delle immissioni di Quaglie differenziate per i vari Istituti di gestione faunistica IMMISSIONI QUAGLIE ATCFI4 ATCFI5 ZRC ZRV AFV AAV AAC Gare cinofile Numero di capi di Quaglia immessi nei vari Istituti di gestione faunistica Anno A.T.C. FI. 4 A.T.C. FI. 5 Z.R.C. Z.R.V. A.F.V. A.A.V A.A.C Gare cinofile 3 3 Totale Densità e valore economico delle immissioni Dall analisi dei dati si evidenzia che le immissioni a scopo di ripopolamento delle varie specie sul territorio provinciale, escludendo quindi quelle effettuate nelle Aziende Agrituristico Venatorie e nelle Aree Addestramento Cani (nelle quali si può lecitamente presupporre, nella grande maggioranza dei casi, un abbattimento subito dopo il rilascio) avviene nelle Aziende Faunistico Venatorie e nel territorio libero. Le tabelle sottostanti mostrano, per le varie specie, il numero di animali immessi all interno delle aree che dovrebbero essere soggette a prelievo programmato (A.T.C. e A.F.V.). Viene inoltre evidenziata la densità di ciascuna specie per ha 1 di territorio. Risulta evidente che per talune specie sia stata effettuata annualmente una campagna di lancio assai intensa: la sopravvivenza anche solo di metà degli animali immessi e la loro riproduzione annuale potrebbero consentire in teoria di mantenere nel tempo popolazioni vitali ad alta densità, senza dover ricorrere a ripopolamenti negli anni successivi.

7 Numero di Fagiani immessi nel territorio a prelievo programmato e densità anno n superficie di immissione (ha) densità/1 ha ,58 26, ,58 3, ,58 24, ,58 26, ,58 26,4 Numero di Starne immesse nel territorio a prelievo programmato e densità anno n superficie di immissione (ha) densità/1 ha ,58, ,58, ,58, ,58, ,58,46 Numero di Pernici rosse immesse nel territorio a prelievo programmato e densità anno n superficie di immissione (ha) densità/1 ha ,58 1, ,58 1, ,58, ,58, ,58 3,12 Numero di Lepri immesse nel territorio a prelievo programmato e densità anno n superficie di immissione (ha) densità/1 ha ,58, ,58, ,58, ,58, ,58,21 Le tabelle seguenti mostrano invece il numero di animali immessi nell intera superficie cacciabile, che comprende anche le Aziende Agrituristico Venatorie e le Aree Addestramento Cani; accanto ai valori di densità delle specie per 1 ettari di territorio si è voluto evidenziare il valore economico degli animali immessi, calcolato, per meglio confrontare i dati, sulla base del prezzo relativo all anno 25 per singolo capo e specie, I.V.A. compresa. Il prezzario, riportato nella tabella seguente, è stato ottenuto facendo una media degli importi richiesti dagli allevamenti che forniscono abitualmente la selvaggina.

8 Costo della selvaggina di allevamento per capo Prezzo in Euro Fagiano Starna Pernice Lepre Quaglia (I.V.A. compresa) 9,6 7,8 8,4 18, 1,32 Come è possibile notare dalle tabelle seguenti anche l impegno economico annualmente sostenuto per i lanci risulta particolarmente elevato. Nel periodo considerato sono stati spesi per la selvaggina importi considerevoli (dai dati relativi a tutta la provincia tra il 2 ed il 24: , euro, con una media annuale di circa 1.4., euro) riassunti nel grafico seguente e in dettaglio nelle tabelle. Valore della fauna selvatica utilizzata per ripopolamento (ad esclusione dei capi prelevati in Z.R.C.) nel periodo euro totale fagiano starna pernice lepre quaglia

9 Numero, densità e costo dei Fagiani immessi a scopo venatorio in provincia per anno anno n superficie cacciabile densità/1ha (ha) spesa (euro) ,5 52, , ,5 5, , ,5 46, , ,5 47, , ,5 48, ,4 Numero, densità e costo delle Starne immesse a scopo venatorio in provincia per anno anno n superficie cacciabile (ha) densità/1ha spesa (euro) ,5 3, , ,5 2, , ,5 3, , ,5 2, , ,5 1, ,6 Numero, densità e costo delle Pernici rosse immesse a scopo venatorio in provincia per anno anno n superficie cacciabile (ha) densità/1ha spesa (euro) ,5 1, , ,5 2, , ,5 1, , ,5 1, , ,5 2, ,6 Numero, densità e costo delle Lepri immesse a scopo venatorio in provincia per anno anno n superficie cacciabile (ha) densità/1ha spesa (euro) ,5, , ,5, , ,5, , ,5, , ,5, ,

10 Numero, densità e costo delle Quaglie immesse a scopo venatorio in provincia per anno anno n superficie cacciabile (ha) densità/1ha spesa (euro) ,5 1, , ,5 1, , ,5 1, , ,5 2, , ,5 2,39 8.4,12 Le immissioni più rilevanti effettuate nel territorio dell A.T.C. FI. 5 interessano il Fagiano, mentre immissioni di Lepre, eccettuate quelle provenienti dalle catture nelle Z.R.C., riguardano solo un piccolo numero di capi, comunque di cattura e prodotte in loco; non risultano autorizzate immissioni per Starne e Quaglie, mentre la Pernice rossa è stata oggetto di un forte intervento di ripopolamento nel 24. Numero di Fagiani immessi nell A.T.C. FI. 5 e densità per 1 ettari (ha) anno n superficie A.T.C. FI. 5 (ha) densità/1ha ,5 5, ,5 1, ,5 7, ,5 6, ,5 6,79 Numero di Pernici rosse immesse nell A.T.C. FI. 5 e densità per 1 ettari (ha) anno n superficie A.T.C. FI. 5 (ha) densità/1ha , , , , ,5 1,44 Numero di Lepri immesse nell A.T.C. FI. 5 e densità per 1 ettari (ha) anno n superficie A.T.C. FI. 5 (ha) densità/1ha ,5, ,5, ,5, ,5, ,5, Le immissioni operate nel territorio a caccia programmata gestito dall A.T.C. FI. 4, sono state complessivamente superiori a quelle dell altro A.T.C., relativamente al Fagiano e in modo particolare alla Lepre. I soggetti sono per la quasi totalità provenienti da allevamento. Per la Pernice

11 rossa le immissioni sono limitate a 25 capi nel terreno libero nel 21. Ad esse devono aggiungersi comunque quelle operate nelle Z.R.C. in vari anni, per un totale di oltre 3. capi. Numero di Fagiani immessi nell A.T.C. FI. 4 e densità per 1 ettari (ha) anno n superficie A.T.C. FI. 4 (ha) densità/1ha ,5 11, ,5 9, ,5 4, ,5 8, ,5 6,92 Numero di Pernici rosse immesse nell A.T.C. FI. 4 e densità per 1 ettari (ha) anno n superficie A.T.C. FI. 4 (ha) densità/1ha ,5, ,5, ,5, ,5, ,5, Numero di Lepri immesse nell A.T.C. FI. 4 e densità per 1 ettari (ha) anno n superficie A.T.C. FI. 4 (ha) densità/1ha ,5, ,5, ,5, ,5, ,5,34 Nelle figure seguenti vengono posti a confronto i due A.T.C. relativamente ai lanci effettuati per specie e per i diversi anni.

12 immissioni A.T.C. Firenze 4 n. capi fagiani pernici lepri immissioni A.T.C. Firenze 5 n. capi fagiani pernici lepri I dati di immissione dei due A.T.C. vengono posti in confronto diretto nella figura seguente.

13 Confronto tra immissioni delle varie specie in A.T.C. FI. 4 e A.T.C. FI. 5 nel periodo ATCFI4 ATCFI5 ATCFI4 ATCFI5 ATCFI4 ATCFI5 ATCFI4 ATCFI5 ATCFI4 ATCFI5 FAGIANO STARNA PERNICE LEPRE QUAGLIA Gare cinofile Come detto in premessa esiste in provincia la consuetudine di effettuare gare cinofile in periodo primaverile, senza abbattimento. Tali manifestazioni sono di norma organizzate dalle Associazioni Venatorie o da Gruppi cinofili. Le gare si distinguono in funzione dell area in cui si svolgono (terreno libero od Istituti faunistici) e dal fatto che si svolgano su fauna presente in precedenza o liberata appositamente il giorno della gara. I dati espressi dalla figura seguente riassumono il numero di autorizzazioni rilasciate per gli anni 2-25, distinte tra gare effettuate su selvaggina naturale (entro le Zone di Ripopolamento e Cattura) e quelle effettuate su selvaggina appositamente immessa (territorio a caccia programmata dei due A.T.C.). Da notare che nei dati non sono considerate le manifestazioni effettuate nelle Aziende Faunistico Venatorie, nelle Aziende Agrituristico Venatorie e nelle Aree Addestramento Cani (effettuate normalmente senza autorizzazione provinciale). Gare cinofile con immissione e senza immissione GARE CINOFILE n atcfi4 atcfi5 zrc atcfi4 atcfi5 zrc atcfi4 atcfi5 zrc atcfi4 atcfi5 zrc atcfi4 atcfi5 zrc atcfi4 atcfi5 zrc n. di gare senza immissione n. di gare con immissione

14 Nelle gare con immissione di selvaggina, la specie più utilizzata è il Fagiano, seguita nell ordine dalla Starna, dalla Pernice rossa e dalla Quaglia. Gare cinofile a scopo di ripopolamento suddivise per i vari Istituti di gestione faunistica Gare cinofile a scopo di ripopolamento atcfi4 atcfi5 zrc atcfi4 atcfi5 zrc atcfi4 atcfi5 zrc atcfi4 atcfi5 zrc atcfi4 atcfi5 zrc n capi atcfi4 atcfi5 zrc fagiano con imm. starna con imm. pernice rossa lepre quaglie Per le gare cinofile che hanno previsto l immissione di selvaggina sono state inoltre considerate le date di effettuazione (si veda figura successiva), evidenziando come queste vengano effettuate in maggior numero nei mesi di marzo e giugno. Andamento temporale delle gare cinofile nel periodo n gare gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Oltre alle perplessità riguardanti l efficacia e la razionalità dei ripopolamenti effettuati con gare cinofile (si porta il cane direttamente su un animale d allevamento appena immesso) esistono problemi di natura sanitaria legati all utilizzo del materiale di immissione. Nonostante infatti sia stata richiesta nell atto autorizzativo la consegna della certificazione sanitaria attestante il numero e l esenzione da malattie trasmissibili dei soggetti immessi, su 158 gare autorizzate nel quinquennio (13 nell A.T.C. FI. 4 e 55 nell A.T.C. FI. 5) solo il 42% hanno trasmesso in seguito tale documentazione.

15 Risultati delle immissioni Considerati gli sforzi, organizzativi ed economici, intrapresi annualmente per le azioni di ripopolamento, si reputa necessario analizzare, con i dati disponibili i risultati conseguiti, almeno in chiave venatoria. Una delle informazioni utilizzabili allo scopo deriva dalla lettura dei tesserini venatori regionali, relativi ai nostri due A.T.C. I carnieri relativi alle diverse specie sinora considerate possono essere quindi messi a confronto con le immissioni effettuate in tali ambiti. Risulta importante sottolineare che il dato relativo alle immissioni è un quantitativo minimo certo mentre quello relativo agli abbattimenti è probabilmente assai sottostimato (poiché almeno i capi autorizzati negli specifici atti sono stati effettivamente immessi ed almeno i capi segnati nei tesserini sono stati certamente abbattuti, anche se è presumibile che non tutti i capi abbattuti siano stati effettivamente registrati). Iniziamo con il Fagiano. Dalle figure seguenti è possibile dedurre che nell A.T.C. FI. 4, in due anni sui tre considerati l abbattimento è risultato circa uguale al quantitativo immesso. Dei capi di cattura immessi come riproduttori (in numero assai limitato) si sono forse avuti benefici solo nel 22, ammettendo che la differenza tra immissione e prelievo sia dovuta a tale meccanismo. In prima analisi parrebbe emergere quindi che le immissioni possano aver avuto successo. Confronto tra immissioni ed abbattimenti di Fagiano nell A.T.C. FI. 4 Fagiano ATC FI immessi da cattura(zrc) immessi da allevam. abbattuti Nell A.T.C. FI. 5, il successo sembra in prima battuta ancora più alto: gli abbattimenti superano nel 22 e 23 di gran lunga le immissioni e le popolazioni tra l immissione ed il periodo di caccia avrebbero un incremento di oltre il 15%.

16 Rapporto tra Fagiani immessi e prelevati nell A.T.C. FI. 5 Fagiano ATC FI immessi da cattura(zrc) immessi da allevam. abbattuti Guardando meglio è possibile considerare tuttavia che la riproduzione dei soggetti di allevamento è realisticamente poco probabile (la maggioranza dei soggetti sono immessi tardi e non sono riproduttori) e che quasi tutto l incremento dovrebbe derivare dai soggetti di cattura. Anche tale ipotesi tuttavia è poco probabile: anche considerando una P.S. di lancio pari a 2 femmine ogni maschio, il successo riproduttivo di ciascuna femmina sarebbe eccezionale e quindi assai poco realistico (oltre 11 fagianotti sopravvissuti sino all epoca di caccia per femmina!). Probabilmente considerando che la mortalità dei soggetti immessi è notoriamente assai elevata (ed in particolare di quelli d allevamento) una parte notevole dei soggetti abbattuti non deriva dalle immissioni effettuate negli A.T.C. Per la Lepre la spiegazione dei prelievi rispetto ai soli possibili incrementi naturali dei capi immessi è ancora più difficile: anche considerando una mortalità dei riproduttori prossima allo zero, al fine di giustificare l entità dei carnieri come derivata dalla riproduzione dei capi immessi dovremmo ipotizzare che per ogni femmina siano sopravvissuti sino al periodo di caccia circa 8-1 piccoli. Tali incrementi risultano possibili solo in popolazioni naturali, in ottime condizioni ambientali e non a distanza di 6 mesi dal loro rilascio.

17 Rapporto tra capi di Lepre immessi e prelevati nell A.T.C. FI. 4 Lepre ATC FI immessi da cattura(zrc) immessi da allevam. abbattuti Rapporto tra capi di Lepre immessi e prelevati nell A.T.C. FI. 5 Lepre ATC FI immessi da cattura(zrc) immessi da allevam. abbattuti Il confronto immissione/abbattimento per Starna, Pernice rossa e Quaglia, conferma le ipotesi formulate per le altre specie: agli abbattimenti, anche se numericamente limitati, non corrispondono precedenti immissioni a scopo di ripopolamento effettuate dagli A.T.C. (salvo 24 capi nell A.T.C. FI. 4 nel 21 per la Pernice rossa).

18 Andamento del rapporto tra capi di Starna immessi e prelevati nell A.T.C. FI. 4 Starna ATC FI immessi abbattuti Andamento del rapporto tra capi di Starna immessi e prelevati nell A.T.C. FI. 5 Starna ATC FI immessi abbattuti

19 Andamento temporale del rapporto tra capi di Pernice rossa immessi e prelevati nell A.T.C. FI. 4 Pernice ATC FI immessi abbattuti Andamento temporale del rapporto tra capi di Pernice rossa immessi e prelevati nell A.T.C. FI. 5 Pernice ATC FI immessi abbattuti

20 Rapporto tra capi di Quaglia immessi e prelevati nell A.T.C. FI. 4 Quaglia ATC FI immessi abbattuti Rapporto tra capi di Quaglia immessi e prelevati nell A.T.C. FI. 5 Quaglia ATC FI immessi abbattuti Per cercare di comprendere il rapporto tra capi immessi ed abbattuti nel suo complesso risulta utile comparare il totale delle immissioni effettuate per specie nel territorio soggetto a caccia programmata, includendo quindi le A.F.V., ed il totale dei prelievi in esso effettuati. Nelle figure seguenti sono stati cumulati i dati di immissione e di prelievo relativi al periodo di cui si dispongono informazioni complete ed omogenee (dati cumulati per le annate venatorie 21-23). Da sottolineare che nelle figure mentre sono divisi i dati delle immissioni per tipo di Istituto ed A.T.C., i dati riportati nelle colonne abbattuti, si riferiscono al complesso dei prelievi effettuati (territorio degli A.T.C. e Aziende Faunistico Venatorie).

21 Riepilogo delle immissioni ed abbattimenti di Fagiano in provincia (dati cumulati periodo 21-23) imm/abb n capi 1 5 ATCFI4 ATCFI5 catt.atc4 catt.atc5 AFV ABBATTUTI Riepilogo delle immissioni ed abbattimenti di Starna in provincia (dati cumulati periodo 21-23) imm/abb ATCFI4 ATCFI5 catt.atc4 catt.atc5 AFV ABBATTUTI

22 Riepilogo delle immissioni ed abbattimenti di Pernice rossa in provincia (dati cumulati periodo 21-23) imm/abb ATCFI4 ATCFI5 catt.atc4 catt.atc5 AFV ABBATTUTI Riepilogo delle immissioni ed abbattimenti di Lepre in provincia (dati cumulati periodo 21-23) imm/abb ATCFI4 ATCFI5 catt.atc4 catt.atc5 AFV ABBATTUTI Conclusioni e linee di gestione Il complesso dei dati analizzati porta a porre in evidenza, sinteticamente, i seguenti elementi: - in provincia di Firenze, il ricorso all immissione di fauna selvatica, per scopi venatori è altissimo, con capi immessi (esclusi i capi catturati nelle Zone di Ripopolamento e Cattura) nell ultimo quinquennio, in massima parte di allevamento, ( Fagiani; Starne; Pernici rosse; Quaglie; Lepri); il dato rappresenta un minimo certo, tenendo conto che non sono stati considerate le immissioni di circa metà delle Aree Addestramento Cani; - il costo economico del solo materiale di immissione, rapportato ai prezzi correnti è di oltre 1.4., all anno, per un totale stimato nel quinquennio di oltre 7 milioni;

23 - la maggioranza dei capi immessi sono destinati a strutture di abbattimento (A.A.V. e A.A.C. con sparo), resta comunque importante il quantitativo immesso nel territorio degli A.T.C. e delle Aziende Faunistico Venatorie; - alcune tipologie di immissione, sia negli Istituti privati sia in territorio libero appaiono non confacenti a garantire la sopravvivenza di capi immessi, in particolare le gare cinofile ; - i risultati degli abbattimenti condotti nelle aree gestite dagli A.T.C., se confrontati con le immissioni in essi operate, confermano che una parte consistente dei capi prelevati proviene dagli Istituti privati e dalle aree a divieto di caccia (in particolare dalle Zone di Ripopolamento e Cattura) per irradiamento naturale, sia durante il periodo venatorio che negli altri periodi; - i risultati degli abbattimenti confermano che le popolazioni ricostituite con le immissioni in larga parte non riescono a riprodursi e vengono quasi completamente estinte a fine caccia nei territori soggetti a prelievo (salvo alcune A.F.V.); Alla luce dei dati emersi derivano le seguenti proposte di gestione futura delle immissioni: - tutte le immissioni debbono essere effettuate con capi con adeguata certificazione sanitaria, comprovata dalle competenti autorità; da menzionare la diffusa presenza negli allevamenti di alti carichi di parassiti sia intestinali che delle vie respiratorie che possono compromettere le popolazioni sane, come pure la trasmissione di altre malattie che hanno fatto in un recente passato la loro comparsa in alcune aree della provincia; - tutte le richieste di autorizzazione all immissione, ad eccezione di quelle relative agli Istituti Faunistici privati, dovranno pervenire dagli ATC, o contenere nullaosta dell ATC nel quale verranno effettuate le immissioni; - nel caso della Lepre, la presenza di una situazione ormai generalizzata di patologie endemiche (E.B.H.S., in particolare) comporta la necessità di valutare con molta attenzione l opportunità di immettere soggetti che anche se vaccinati, incorrono da adulti in alta probabilità di morte; è accertato infatti che solo soggetti divenuti immuni da piccoli (ovvero nati in zona) sviluppano anticorpi necessari alla loro sopravvivenza. Si sottolinea come sia documentato inoltre il rischio altissimo di propagare nuove malattie assai pericolose (non solo per le Lepri: Tularemia, ad esempio) con l immissione di soggetti provenienti, anche indirettamente da altri stati; da evitare assolutamente, alla luce di quanto rilevato da studi condotti di recente nell A.T.C. FI. 5, la pratica del rinsanguamento nelle Zone di Ripopolamento o nelle altre strutture di allevamento estensivo; a questo riguardo si sottolinea che i vantaggi in termini di riduzione della consanguineità su popolazioni di qualche decina di capi sono irrisori rispetto ai rischi suddetti; - rispetto al diffuso ricorso alle pratiche indiscriminate di ripopolamento sinora condotte, nei territori degli A.T.C. e delle A.F.V., debbono essere in ogni modo rafforzati i meccanismi che affidino la gestione conservativa delle popolazioni e l immissione controllata con opportuni accorgimenti tecnici e metodiche (recinti di ambientamento, animali non ancora adulti, idonee epoche di rilascio). Risulterebbe infatti assai più redditizio sia in termini economici che di soddisfazione venatoria concentrare gli sforzi per la creazione di popolazioni in grado di conservarsi nel tempo. Le immissioni ulteriori, necessarie per una domanda venatoria ancora molto elevata, in attesa di raggiungere gli obiettivi citati in precedenza, dovranno avvenire in situazioni protette ed adeguatamente organizzate (Zone di Rispetto Venatorio); - potranno essere condotti approfondimenti relativi alla sopravvivenza effettiva della fauna immessa, all apporto derivante dalle aree a divieto di caccia, ed alla mobilità rispetto ai luoghi di immissione. Un esperimento in tal senso potrebbe essere

24 realizzato direttamente con il coinvolgimento dei cacciatori e dei gestori degli Istituti privati in uno o due comuni campione, semplicemente marcando tutti i capi immessi e raccogliendo i contrassegni dei capi abbattuti durante la caccia; - dovrà essere valutata, con studi preliminari opportunamente mirati, la possibilità di immissione della Starna, data la mobilità delle brigate in autunno-inverno, a causa della difficoltà di protezione effettiva dei riproduttori in presenza di esercizio venatorio nelle aree limitrofe a quelle di immissione. Ciò, alla luce delle numerose, negative, esperienze pregresse effettuate anche in Provincia negli anni scorsi; - per quanto riguarda la Quaglia si sottolineano i rischi genetici legati all immissione di soggetti non appartenenti alla Coturnix coturnix, in particolare utilizzati nelle aree addestramento cani (cosiddetti quagliodromi ); difatti il materiale di allevamento può contenere soggetti ibridi con la C. c. japonica. Si propende per il divieto assoluto di immissione per la specie, se non in numeri limitati ed in ambiti che garantiscano l immediato successivo abbattimento.

25 12.2) I CARNIERI Fra i numerosi metodi di valutazione e raccolta dati sulle popolazioni di animali selvatici, uno dei più comuni ed utilizzati è senz altro l esame dei carnieri (ovviamente solo per le specie cacciabili). Nella gestione conservativa di una specie soggetta a prelievo, conoscere l entità dei capi prelevati è basilare per impostare qualsiasi, seppur minimo, concetto gestionale. Ne ha data ampia dimostrazione la caccia di selezione al Capriolo nella quale, seppur con alcuni limiti, si conosce la consistenza delle popolazioni, la suddivisione per sesso e classi di età, il prelievo per sesso e classi di età. Dopo oltre dieci anni di applicazione, il numero di capi è tuttora in costante aumento e lo sono anche i carnieri e l areale della specie. Segno evidente che la filosofia di una caccia conservativa è vincente sotto tutti i punti di vista. In teoria tutto questo è applicabile a tutte le specie cacciabili, seppur con differenze legate alla morfologia ed alla biologia degli animali nonché alle tecniche di caccia. In pratica risulta impossibile effettuare prelievi basati sulle classi di sesso e di età per la maggior parte delle specie, Lepre, uccelli ecc., sia perché non è possibile riconoscere l età, sia perché molti tipi di caccia non consentono un avvistamento chiaro dell animale. L esame dei carnieri rappresenta un importante ausilio alla comprensione di fenomeni complessi quali la dinamica di popolazione, l impatto quantitativo e qualitativo dell attività venatoria, la definizione di popolazioni diverse per gli uccelli migratori e la fenologia della migrazione in relazione al prelievo su contingenti diversi (nidificanti, svernanti ecc.). Esempi pratici sono molto comuni in numerosi paesi europei e del nord America: esame degli uteri e dell età dei carnieri di Lepre (Francia, ex Iugoslavia, ma anche in Italia nel Trentino Alto Adige), esame dell età dei Cinghiali (numerosissimi paesi ma anche su campioni nella nostra Provincia), esame delle ali di Beccaccia e Beccaccino (Francia), esami delle ali di Anatidi (Stati Uniti), esame degli uteri e dell età di volpi (vari paesi europei), esame dei carnieri di Starna (Polonia), ecc. È da sottolineare che esperienze di questo genere sono molto valide anche se condotte su campioni piccoli ma significativi. A livello generale comunque ci preme evidenziare che i risultati dei carnieri sono anche uno strumento di valutazione della correttezza delle politiche gestionali attuate. La Regione Toscana da alcuni anni effettua la lettura dei tesserini venatori; pur considerando i numerosi errori presenti e la scarsa propensione dei cacciatori a marcare i capi abbattuti, considerando standard l errore metodologico, su serie storiche abbastanza lunghe si possono ricavare indicazioni attendibili. Vediamo ad esempio nei grafici seguenti i carnieri rilevati negli A.T.C. Firenze 4 e Firenze 5 per il Fagiano e la Lepre. CARNIERI FAGIANO ATC 5 ATC /22 22/23 23/24

26 CARNIERI LEPRE ATC 5 ATC /22 22/23 23/24 Si può rilevare che a differenti impostazioni tecniche e differenti filosofie gestionali sono seguiti risultati molto differenti per il carniere. L A.T.C. FI. 5 ha infatti privilegiato l investimento nei miglioramenti ambientali, puntando a diminuire progressivamente l immissione di Fagiani di allevamento ed evitando in modo assoluto l immissione di Lepri di importazione o di allevamento, l A.T.C. FI. 4 invece ha preferito continuare ad immettere Lepri di allevamento ed un numero elevato di Galliformi ma investire meno in miglioramenti ambientali. Altrettanto interessante è il raffronto tra capi immessi e abbattuti nelle Aziende Faunistico Venatorie. Se si osserva la linea di tendenza del rapporto capi immessi/capi abbattuti si nota che è inversamente proporzionale al numero di capi immessi. AFV - RAPPORTO FAGIANI ABBATTUTI/IMMESSI , 2, % ABBATTUTI/IMMESSI 15, 1, 5,, CAPI IMMESSI

27 Altri esempi di utilizzo dei dati derivanti dai carnieri, sono quelli realizzati dal Circondario Empolese Valdelsa nella recente esperienza che ha coinvolto 9 squadre di caccia alla Lepre nel comune di Gambassi Terme. I carnieri sono stati utilizzati per calcolare dati cinegetici, come lo sforzo di caccia, e dati ambientali, georeferenziando su cartografia digitalizzata (si veda capitolo sulla lepre) i capi abbattuti. Altre esperienze realizzate dal Circondario sono quelle svolte in collaborazione con i titolari degli appostamenti fissi di caccia. Campioni statisticamente significativi possono rapidamente contribuire a capire l entità dei prelievi e le caratteristiche qualitative del carniere. Nel caso dei capanni del Circondario abbiamo ricavato alcuni dati piuttosto significativi (anche se riferiti ad un solo anno e quindi con molte lacune statistiche): - in media un appostamento fisso abbatte 35,8 Tordi bottacci, 8,2 Tordi sasselli, 3,4 Cesene, 1 Merli e 9,9 Storni a stagione; - un capanno per i palmipedi nel Padule di Fucecchio abbatte (dati su due stagioni) 5,3 Germani reali, 21,3 Alzavole, 5,6 Fischioni, 5,3 Moriglioni e 3,3 Mestoloni all anno (per le ripartizioni si vedano le figure sottostanti); - un capanno ai colombacci infine abbatte 49,5 uccelli. Stagione 23-4 Stagione 24-5 Alzav ola Alzav ola Marzaiola Germano reale Germano reale Canapiglia Porciglione Folaga Gallinella d'acqua Moretta Canapiglia Fischione Porciglione Folaga Fischione Codone Mestolone Moriglione Codone Mestolone Gallinella d'acqua Moretta Moriglione La cosa diventa estremamente interessante quando si hanno dati raccolti su lunghe serie storiche. Si pensi ad esempio alle possibili implicazioni gestionali che si possono ottenere con i seguenti dati, relativi ad un solo lago artificiale della Piana Fiorentina (si veda anche capitolo Anatidi). Sulla base delle indicazioni internazionali e delle esperienze fatte, l Amministrazione Provinciale intende sempre più perseguire un corretto monitoraggio delle varie specie

28 ABBATTIM ENTI GERMANO REALE ABBATTIM ENTI ALZAVOLA

29 ABBATTIMENTI MESTOLONE ABBATTIMENTI MORIGLIONE

30 VICO D'ELSA-SCIANO BARBIALLA OLIVETO COIANO MUGELLANA PANNA CORTINA FALAGIANA LA STRISCIA IL PALAGIO IL CORNO PILLO QUONA CERRETO GUIDI BONSI-TORNIA CORNIOLO E CASA MELETO CANNETO SCHIFANOIA CALIFORNIA E TORRI I CINI LE MURA VICCHIOMAGGIO-NOZZOLE MONTECCHIO GREVIGIANE GALLIANA ARTIMINO IL CANTUCCIO , 2, 15, 1, 5,, T Immessi % Abbattuti/Immessi AZIENDE FAUNISTICO VENATORIE RAPPORTO FAGIANI ABBATTUTI/FAGIANI IMMESSI

31 cacciabili, anche attraverso il coinvolgimento dei cacciatori specialisti. Sempre a titolo di esempio, per concludere, riportiamo qui di seguito i dati dei tesserini venatori per alcune specie in Toscana. TOS CANA - CARNIERE FAGIANO TOSCANA - CARNIERE LEPRE / / 2/1 21/2 2 2 /3 23/4 24/5-1998/ / 2/1 21/2 22/3 23/4 24/5 TOSCANA - CARNIERE BECCACCIA TOSCANA - CARNIERE TORDO BOTTACCIO / / 2/1 21/2 22/3 23/ TOSCANA - CARNIERE COLOMBACCIO TOSCANA - CARNIERE ALLODOLA / / 2/1 21/2 22/3 23/4

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