Lʼimportanza dellʼesposimetro

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1 Accessori Lʼimportanza dellʼesposimetro Una ricostruzione grafi ca 3D di come lʼesposimetro a luce rifl essa di una refl ex pesa lʼesposizione dellʼarea inquadrata: in alto la modalità valutativa o matrix, al centro la media ponderata al centro e in basso la spot, in questo caso misurata sul punto centrale di messa a fuoco. Luce riflessa o luce incidente? La scelta della corretta esposizione permette di eseguire uno scatto ben equilibrato e di evitare che parti dellʼimmagine risultino bruciate, impossibili da recuperare anche in fotoritocco. In prova lʼesposimetro Sekonic Dual Master L-558. Lʼesposimetro esterno gioca certamente un ruolo più importante con le fotocamere a pellicola, in quanto le digitali permettono di rivedere immediatamente lo scatto effettuato, ma bisogna ricordare che il monitor della fotocamera non permette di valutare a pieno lʼimmagine. Qui vediamo il monitor di una Nikon D200 con lʼimmagine appena scattata (in alto a sinistra), lʼistogramma (in alto a destra), lʼistogramma distinto per ciascun canale RGB (in basso a sinistra) e il blinking delle aree completamente bruciate (in basso a destra). La scelta dellʼesposizione gioca un ruolo fondamentale nella costruzione di una fotografia; consente infatti di valorizzare il soggetto principale, di creare una determinata atmosfera e di dare equilibrio alla composizione dellʼimmagine. In questo articolo ci occuperemo della misurazione dellʼesposizione e dei principali sistemi esposimetrici. Diciotto per cento Tutti gli esposimetri sono tarati per fornire i dati della corretta esposizione di un soggetto che rifletta esattamente il 18% della luce che lo illumina; proprio per questo esiste in commercio un cartoncino grigio opaco neutro in grado di riflettere il 18% della luce che lo illumina. Nella pratica questo significa che se il nostro soggetto riflette effettivamente il 18% della luce che lo illumina, la misurazione dellʼesposimetro sarà corretta; se però il soggetto è più chiaro, e quindi rifletterà più del 18% della luce, lʼesposimetro darà una misurazione errata. Eʼ il caso di un soggetto completamente bianco, per esempio un foglio di carta bianca, che verrà reso con una tonalità molto più scura, in pratica un grigio al 18%. Se al contrario il soggetto è completamente nero, lʼesposimetro verrà nuovamente ingannato e suggerirà di sovra-esporre, cosicché il soggetto, invece che nero, sarà restituito come grigio, al 18%. Il potere di riflessione di un soggetto, ov- 54 PC PHOTO

2 1) Sekonic Dual Master L558: 2-3) La lumisfera per la misurazione in luce incidente può essere posta in posizione normale per le misurazioni 3D o retratta per misurare soggetti piani come quadri, manoscritti. 4-5) La torretta che porta la lumisfera è girevole e può essere orientata in qualunque posizione in modo da avere sempre sotto controllo il display con i dati di lettura. 6) Il terminale sincro per il collegamento via cavo ai flash (è comunque possibile anche la misurazione wireless, senza cavi). Eʼ presenta anche lʼattacco da 1/3 per fissare lʼesposimetro a uno stativo. 7-8) Per le misurazioni in luce riflessa il Dual Master L558 integra un vero e proprio obiettivo e un mirino a regolazione diottrica. Lʼangolo di lettura spot è molto stretto, un solo grado. 9) Il funzionamento dellʼesposimetro è assicurato da una batteria al litio da 3V; il vano batterie è protetto da una guarnizione e tutto lʼapparecchio è impermeabile agli spruzzi dʼacqua; attenzione lʼesposimetro non può essere immerso in acqua. PC PHOTO 55

3 La misurazione in luce riflessa non è in grado di restituire correttamente soggetti completamente bianchi o completamente neri. E questo sia che si usi lʼesposimetro interno della reflex (disegno a sinistra) o lʼesposimetro esterno (disegno a destra). Misurando in luce riflessa un cartoncino bianco, uno grigio 18% e uno nero, gli scatti saranno equivalenti. Il cartoncino bianco risulterà grigio perché sotto-esposto, il cartoncino grigio risulterà corretto, il cartoncino nero sovra-esposto, quindi più chiaro, quindi grigio. La misurazione in luce incidente (disegno a sinistra) garantisce la corretta esposizione: viene misurata lʼintensità della sorgente luminosa e non la riflettanza dei tre soggetti, che è diversa. Tutti e tre i cartoncini risultano correttamente esposti, sia fotografati singolarmente che insieme. Gli stessi risultati si possono ottenere anche utilizzando i dati di esposizione ricavati dalla misura della luce riflessa da un cartoncino grigio (disegno al centro). Infatti misurare la luce riflessa da un cartoncino grigio equivale a misurare la luce che incide sul medesimo soggetto. vero della sua superficie, è indipendente dalla quantità di luce che lo illumina: un soggetto di colore bianco rifletterà sempre il 100% della luce che lo illumina, indipendentemente dalla sorgente di luce, sia essa il sole o una candela. Quello di un soggetto completamente bianco o nero è un caso limite; è più facile che le situazioni capaci di ingannare lʼesposimetro si presentino come 56 PC PHOTO un soggetto su un sfondo molto scuro o molto chiaro, un cielo al crepuscolo o un campo innevato. Luce riflessa o luce incidente La luce riflessa è quella, appunto, riflessa dal soggetto; quella incidente è invece la luce che colpisce il soggetto. Gli esposimetri esterni sono in grado di misurare entrambe; la misurazione della luce riflessa si effettua orientando lʼesposimetro verso il soggetto illuminato, mentre per la misurazione della luce incidente lʼesposimetro viene puntato contro la sorgente di luce. Non sarà quindi influenzato dal colore del soggetto, dalla sua superficie e dalla sua capacità di riflettere la luce. Tutte le reflex utilizzano per il calcolo dellʼesposizione un esposimetro interno

4 MULTIZONA PONDERATA CENTR. SPOT 0 EV - 0,7 EV + 0,7 EV Misurazione in luce rifl essa, con una Nikon D70, di un soggetto in ombra su sfondo coperto di neve, in ombra. A sinistra esposizione Multizona-Matrix, al centro esposizione media ponderata, a destra esposizione spot. Per tutte e tre le misurazioni è stato effettuato un bracketing di +/- 0,7 EV. Osserviamo la prima riga, quella delle esposizioni senza starature: è evidente come la migliore esposizione sia quella eseguita in modalità spot, con misurazione sul grigio del golf. Lʼerrore delle misurazioni Matrix e Ponderata è comunque accettabile, vista la difficoltà della situazione, e può essere rimediata aumentando lʼesposizione di 0,7 EV. che, invece, lavora solo in luce riflessa, luce rilevata dopo che è passata attraverso lʼobiettivo. Spot, Media, a Zone Per aiutare lʼesposimetro a fornire la misura più corretta i progettisti hanno ideato diverse modalità operative, Spot, Media, a Zone. Misurazione Spot: Nella misurazione spot lʼesposimetro valuta esclusivamente una piccola zona dellʼimmagine inquadrata. Immaginiamo che nellʼinquadratura sia presente un soggetto grigio scuro: la misurazione spot permetterà una corretta valutazione, indipendentemente dalla riflettanza del resto dellʼarea inquadrata, ovvero anche se lo sfondo è completamente bianco o completamente nero. In molte reflex dellʼultima generazione la lettura esposimetrica spot può anche essere accoppiata allʼarea di messa a fuoco, cosicché potremo essere certi che la zona a fuoco, quella di maggiore interesse, sia anche correttamente esposta. La possibilità di scegliere il punto di messa a fuoco è preziosa in presenza di forti contrasti, con aree fortemente illuminate ed altre in ombra. Misurazione media ponderata al centro: Con questo tipo di lettura, lʼesposimetro darà un peso maggiore, oltre il 75%, allʼarea centrale dellʼinquadratura. Misurazione a zone: Eʼ il tipo di misurazione più sofisticato: lʼesposimetro divide virtualmente lʼarea inquadrata in un certo numero di zone - che variano a seconda del modello di fotocamera - ed un software dedicato elabora i dati proponendo quella che ritiene la migliore esposizione; è possibile anche la presenza di un database interno con decine di migliaia di scene tipo, con cui viene confrontata la situazione di ripresa. Molte reflex dellʼultima generazione sono in grado di valutare anche le informazioni relative alla luminosità, al colore, al contrasto ed alla distanza tra soggetto e fotocamera, tutto questo per cercare di interpretare al meglio la luminosità della scena ed il reale livello di riflettanza del soggetto. Misurazione della luce incidente La misurazione della luce incidente è più efficace e più semplice; non deve interpretare la luce riflessa dalla scena, ma misurare quella che arriva sul soggetto, la sua intensità; si capisce quindi perchè questa misurazione è, nella maggior parte dei casi, assolutamente perfetta. Per eseguire la misurazione in luce incidente occorre usare un esposimetro esterno, in quanto va puntato non verso il soggetto, ma verso la sorgente luminosa. La fotocellula dellʼesposimetro è annegata in una cupola di materiale PC PHOTO 57

5 Misurazione della luce riflessa in modalità Matrix. Lʼimmagine in alto è stata sottoesposta in automatico dal matrix di uno stop, a causa della forte rifl essione del fondo bianco. Lʼimmagine al centro sottoesposta intenzionalmente di uno stop è ancora più lontana dal valore ottimale. La terza immagine in basso, sovraesposta intenzionalmente di uno stop, è fi nalmente quella corretta. Immagine al centro: 1 stop. Immagine in basso: + 1 stop. Il soggetto è appoggiato su un cartoncino bianco, illuminato da un bank. Un classico caso di ripresa in controluce. Misurazione della luce rifl essa in modalità Matrix: lo scatto corretto è indubbiamente il terzo. 58 PC PHOTO Stessa illuminazione controluce, ma con il soggetto appoggiato su un cartoncino nero. Misurazione della luce rifl essa in modalità Matrix. Nellʼimmagine in alto il lato dellʼautomobile in primo piano è più scuro perché non ha benefi ciato della luce rifl essa dal cartoncino bianco, come nellʼaltra sequenza. Diaframma f/16 - T=1/5s. Immagine al centro: -1 stop. Immagine in basso: + 1 stop.

6 1 - Misurazione in luce incidente ottenuta appoggiando lʼesposimetro sul piano di lavoro: due scatti rispettivamente su cartoncino bianco e su cartoncino nero, a f/11 - T=1/4 di secondo. 2 - Misurazione in luce rifl essa in modalità Matrix, a 1/8 di secondo e a 1/2 secondo: si può notare come, in entrambe le situazioni, il cartoncino tenda ad essere riprodotto come il famoso grigio medio al 18% nonostante sia nel primo caso di colore bianco, e nel secondo di colore nero. opalino bianco che diffonde la luce, trasmettendone esattamente il 18%. Per spiegare meglio i due metodi di misurazione, sottolineiamo la differenza esistente tra lʼintensità della luce e la riflettanza del soggetto: per chiarire meglio, un cartoncino bianco deve risultare bianco indipendentemente dalla intensità della luce che lo colpisce, anche al buio, così come un cartoncino nero deve, al contrario, risultare completamente nero anche sotto al sole tropicale. I sistemi per misurare la luce incidente Gli esposimetri esterni in genere misurano sia la luce riflessa che quella incidente e, a seconda del modello, possono misurare sia la luce continua (sole, qualsiasi sorgente di luce artificiale) che la luce flash. Abbiamo provato uno dei migliori esposimetri attualmente in commercio, il Sekonic Dual Master L- 558, che è in grado di misurare tanto la luce continua che quella flash. Tanto per capire quanto sia elevato il livello di questo prodotto, diciamo subito che è un esposimetro tropicalizzato, in grado cioè di lavorare non solo in ambienti umidi, ma anche sotto la pioggia e nelle peggiori condizioni ambientali; un esposimetro quindi molto robusto. Per misurare con precisione la luce riflessa il Sekonic incorpora un vero e proprio mirino ottico in grado di selezionare unʼarea estremamente ristretta dellʼinquadratura, un solo grado: basta scegliere il punto del soggetto con una riflessione che stimiamo vicina al 18% per essere certi di poter realizzare unʼesposizione corretta. Per valutare meglio la scena si possono anche effettuare diverse misurazioni, in modo da capire se la gamma tonale che si vuole riprendere può essere resa dal nostro sistema di cattura, analogico o digitale che sia. Per la misurazione in luce incidente il Sekonic L-558 incorpora una cupola opalina (lumisfera) realizzata in un materiale che assorbe lʼ82% della luce o, se preferite, ne trasmette alla fotocellula il 18%. La calotta può essere tenuta in posizione normale, illuminata su tutta la sua superficie, per eseguire una misurazione tridimensionale, oppure può essere ritratta allʼinterno del corpo dellʼesposimetro per misurare la luce che colpisce soggetti piani, come ad esempio un quadro. Il Sekonic L-558 può essere personalizzato su diverse impostazioni di base, memorizzabili in due differenti canali di utilizzo. Il Sekonic L-558 ha una sensibilità che va da -2 EV a +24 EV, con tempi di posa da 1/8000s a 30 minuti. La possibilità offerta dal digitale di verificare in tempo reale la foto appena PC PHOTO 59

7 Quanto costa Sekonic DualMaster L-558: Euro 660 Sekonic Flashmate L-308 S: Euro 305 Distribuzione: Bogen Imaging Italia, Via Livinallongo 3, Milano. Tel scattata permette di incrociare i dati forniti dallʼesposimetro esterno con lʼimmagine a monitor, anche tramite lʼistogramma. Se è vero che in postproduzione è possibile aggiustare uno scatto digitale, soprattutto quando si lavora in Raw, è altrettanto vero che unʼattenta disposizione delle luci, che eviti eccessive differenze di luminosità tra le varie parti del soggetto, permette di eseguire uno scatto migliore, compatibile con la latitudine del sensore; infatti se vi sono parti bruciate, non cʼè Photoshop che tenga. 1 - Esposizione sulla base della misurazione in luce incidente, f/11+2/3 - T=2s: risultano correttamente esposti lʼesposimetro e la portiera dellʼautomobilina; il resto è completamente bruciato a causa delle forti differenze di illuminazione presenti sulla scena. 2 - Esposizione in luce rifl essa con il Matrix dalla fotocamera, f/16 - T=1/ 8s, quindi oltre 4 stop meno della precedente esposizione: la foto è decisamente sottoesposta. 3 - Abbiamo aumentato lʼesposizione di 1 stop rispetto alla precedente: delle tre immagini, queste risulta la più naturale, data la situazione di forte controluce. Una conferma che, se si vuole riprodurre correttamente ogni parte del soggetto occorre tenere conto della latitudine di posa della pellicola/sensore e adeguare di conseguenza il contrasto dellʼilluminazione presente sulla scena. Eʼ quindi lo schema di illuminazione che determina il risultato, mentre la misura esposimetrica non può far altro che suggerire la migliore soluzione di ripresa possibile. Riflessa o incidente? Lʼesposimetro per la misurazione della luce riflessa, presente in una qualsiasi reflex, fornisce indubbiamente una lettura corretta nella maggioranza delle normali situazioni fotografiche. Tuttavia deve necessariamente basarsi sulla convenzionale riflessione del 18% della luce che illumina il soggetto, per cui è soggetto agli errori, ad esempio per una particolare disposizione delle luci o per una riflettanza del soggetto diversa da quella standard. In questi casi un esposimetro esterno con misurazione in luce incidente è indubbiamente la soluzione migliore e permette di eseguire una corretta esposizione. Altrimenti si può ricorrere alla misurazione spot o ad un bracketing, funzione presente su tutte le reflex e anche su diverse compatte, per poi scegliere lo scatto migliore con calma sul monitor del nostro PC. Gerardo Bonomo 60 PC PHOTO