QUATTRO RIGHE SUI FLASH AUTOMATICI NON TTL DETTI COMUNEMENTE FLASH THYRISTOR

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1 QUATTRO RIGHE SUI FLASH AUTOMATICI NON TTL DETTI COMUNEMENTE FLASH THYRISTOR In rete si trovano centinaia di articoletti o richieste di modalità d uso per i vecchi flash Tyhiristor, con queste due righe vorrei riassumere quanto, a tutt oggi, sono riuscito a dedurre dai vari siti che ho visitato. Partiamo dal presupposto che la maggior parte dei vecchi flash e alcuni di quelli nuovi dispongono di tale modalità. Con Nikon si ha a disposizione, per alcuni flash, la possibilità di una modalità particolare chiamata AA (Auto Automatica) che funzione anch essa utilizzando un sensore sul flash ma, necessitando di un dialogo fotocamera/flash in quanto il flash legge i parametri necessari, non rientra in queste mie considerazioni per cui rimando gli interessati ai manuali delle attrezzature usate. Tralasciamo in questo articoletto il discorso della corrente di trigger, di cui ho già ampliamente parlato, per vedere l uso e le possibilità che questo TTL di una volta ci concede. Il sistema di valutazione dell esposizione flash avviene tramite dei sensori posti normalmente sul fronte del flash che, una volta che il lampo è partito, valutano quando sia il momento di interromperlo al fine di ottenere una corretta esposizione. evidenziazione dei sensori Tyhiristor in vecchi e nuovi modelli di flash Premetto che la sensibilità della pellicola/sensore ha diverse sigle - DIN vecchia denominazione dea sensibilità delle pellicole - ASA denominazione più comune della sensibilità - ISO denominazione attuale della sensibilità, tenete conto che ai fini pratici ASA = DIN Per poter settare un flash Auto Tyhiristor occorre ricordare che non esiste un dialogo fra fotocamera e flash, anzi, a volte, il flash sulla slitta non viene neanche riconosciuto dalla fotocamera. Preciso che il valore degli ISO è impostato da noi in funzione delle necessità dello scatto e della luce della scena. questa è la sequenza operativa per lavorare in Auto: - impostare sul flash il valore degli ISO che sono impostati sulla fotocamera (naturalmente il valore sulla fotocamera lo si imposterà a seconda delle esigenze di luce) - regolare la parabola del flash in funzione della lunghezza focale della lente montata sulla fotocamera ( mm.). Alcuni flash dispongono di una parabola manuale che ci consente di impostare la lunghezza focale della lente al fine di migliorare l esposizione.

2 parabola estesa al max per l uso con un teleobiettivo - impostare il valore del diaframma indicato sotto la freccia (o il pallino) blu, rossa o giallo (alcuni flash consentono la scelta di uno due o tre e più valori di apertura. - verificare che il soggetto si trovi entro una distanza compresa nei valori in metri corrispondenti ed individuati da righe (o i tratti) orizzontali rossa giallo o blu, l inizio e la fine del tratto indica i metri del raggio d azione dell automatismo, es. a f. 5,8 l automatismo lavora da 7,0 a 1,2 mt., tutto quanto fotografato in tale raggio sarà correttamente esposto In AUTO, la SOLA LUCE AMBIENTE è letta e valutata dall esposimetro della macchina, quella del flash è letta da un sensore posto sul flash stesso Una curiosità che ho trovato in rete è che il sistema Auto Tyhiristor pare esegua che meglio il proprio lavoro se si utilizza la lettura esposimetrica ponderata (penso anche spot), che sembra, con questo sistema, essere migliore della misurazione Matrix, da quello che si reperisce in rete la dosa pare corretta, il flash, infatti, legge l esposizione corretta solo (o in massima parte) sulla parte centrale del fotogramma.

3 Nelle foto di esempio, sul fronte del flash vediamo un cursore che ha 3 posizioni, rossi, blu, M, le regolazioni variano a seconda che si operi in M (manuale) oppure in giallo/blu (Auto) in questo caso il flash consente solo due apertura in modalità automatica. Questo significa he abbiamo due possibili diaframmi di lavoro in automatico. Un esempio con tre possibili aperture Compensazione dell esposizione flash senza dialogo fra flash e fotocamera Nel modo AUTO è possibile sempre effettuare applicare, entro certi limiti, la compensazione dell esposizione anche se non vi è alcun dialogo fotocamera flash, si tratto, semplicemente di ingannare nel modo giusto il sensore della cellula Tyhiristor. Inizialmente si mette setta il flash impostando ISO e diaframma in modo corretto e si scatta, verificato dallo scatto esatto che occorra una compensazione è possibile agire in due modi, modi verificati dal sottoscritto con il Maxwell Dt700-Zoom e l Unomat. Se si vuole compensare occorre fare in fare in modo che arrivi più o meno luce sul sensore del della fotocamera bisogna, a questo punto, agire sul flash ingannando la fotocellula del sistema Thyristor in uno di questi due modi: - modificando il diaframma sula fotocamera rispetto al diaframma teorico che ci fornisce la tabella del flash e che dovrebbe dare la giusta esposizione, partendo da un apertura esatta di f. 5,6 sarà, quindi, sufficiente usare f. 8 per sottoespore di uno stop o f. 4 per sovresporre di uno stop e modificando in aumento o diminuzione di un diaframma per avere valori maggiori o minori di compensazione. Questo metodo è semplicissimo da applicare ma occorre ricordare che variando le aperture varia, conseguentemente, la profondità di campo e, a volte, è nostro interesse o scelta mantenere, invece, inalterata la profondità di campo scelta inizialmente. Ho letto che questa operazione potrebbe essere fatta direttamente sul flash ma io non ho avuto riscontri che funzioni.. modificando il valore ISO sulla fotocamera, aumentando o diminuendo gli ISO abbiamo visto che aumenta o diminuisce la sensibilità del sensore, passando da ISO 200 a ISO 400 guadagniamo 1 (-) stop, mentre passando da 200 ISO a 100 ISO perdiamo 1 (+) stop. Ecco allora che, come detto precedentemente aumentando o diminuendo i valori ISO otteniamo lo stesso risultato del punto precedente senza, però, alterare la profondità di campo.

4 RIDURRE LA POTENZA DEL LAMPO IN UN LAMPEGGIATORE SENZA REGOLAZIONE MANUALE IN FRAZIONI O CON REGOLAZIONE MANUALE LIMITATA In molti vecchi flash Automatici non risultava possibile regolare la potenza del lampo in manuale ma si aveva a disposizione in modalità manuale solo il lampo a piena potenza, anche in alcuni modelli di recenti flash progettati per il digitale la potenza risulta frazionabile in modo limitato (da 1/1 a 1/32 ad esempio) soprattutto nei modelli più economici. Come risulta possibile notare, normalmente, la potenza può essere ridotta partendo da 1/1 (max potenza) ad 1/64, in alcuni modelli è possibile lavorare solo da 1/1 a 1/32, i più recenti flash arrivano ad 1/128 o, in rari casi, a 1/256, anche nei recenti flash manuali spesso il limite del 1/64 non è superato. Come fare, a questo punto, per ridurre ulteriormente l emissione, abbiamo 3 possibilità: - ricorre ai filtri ND in gelatina o gel, come vedremo di seguito. - allontanare il flash dal soggetto - operare in TTL seguendo una particolare sequenza a ) Filtri ND Molti conoscono i filtri di correzione della luce per correggere le dominanti che sono presenti quando si lavora con luce flash e luce artificiale, parliamo dei CTO o filtri arancioni, i verdi, i blu, poi esistono gelatine colorate per dare una colorazione artificiale allo scatto ad uno sfondo, ma non tutti conoscono i gel ND, i filtri flash parenti stretti dei filtri ND che montiamo sulla lente delle nostre fotocamere. I filtri flash in gel ND esistono e sono in grado di ridurre la luce emessa dal flash di 1/3-1/ stop, cioè ci consentono di diminuire il 1/68 portandolo ad 1/128 di potenza lampo e così via. Naturalmente questi filtri vanno montati davanti alla parabola del flash con appositi portafiltri e non sono da mettere sulla lente. - # 98 Med Grigio ridurre la luce 2 stop (a sx) - # 398 Grigio Neutro 1.5 stop - # 97 Grigio Chiaro 1 stop - # 397 Grigio 1/2 stop (a dx) Un ultima considerazione, poiché i filtri in gelatina devono essere posti sulla parabola del flash e non influenzano quindi la nitidezza dell immagine (come per i filtri montati sulle lenti) è possibile montare in

5 contemporanea un o più filtri per aumentare la loro capacità di ridurre la potenza del flash, ad es. 2 filtri da 2 stop montati sovrapposti mi daranno una riduzione di 4 stop, ecc. con tutte le combinazioni possibili (ogni confezione come quella prima vista contiene 2 filtri per ogni gradazione, filtri che se sovrapposti sulla stessa parabola, porterebbero ad una riduzione di 10 stop) b) Allontanare il flash dal soggetto (legge dell inverso quadrato) Questa legge dice che l intensità luminosa di una sorgente di luce è inversamente proporzionale al quadrato della distanza tra la sorgente e l osservatore. Ecco allora che più un soggetto si trova lontano da una fonte di luce puntiforme (nel nostro caso il flash) più la luce che lo colpisce risulta meno intensa ma con un estensione (area coperta) maggiore. A questo punto per diminuire la potenza della luce che colpisce il soggetto risulta sufficiente allontanare la fonte luminosa dal soggetto stesso. In questo caso non esiste una regola semplice ma si procederà per tentativi. Nella pratica ad un raddoppio della distanza sorgente-soggetto si ha un dimezzamento dell illuminamento (si perde uno stop). La legge non è sempre applicabile con sorgenti che emettono un fascio di luce con raggi paralleli tipo spot, con questi modificatori di luce, entro una la distanze di circa 5m, l illuminazione non varia apprezzabilmente al variare della distanza. A differenza del modo precedente occorre precisare che l allontanamento della fonte di luce vara leggermente lo scatto in quanto oltre alla riduzione della potenza si ha anche un allargamento del campo illuminato, cosa questa che cambia leggermente le condizioni di illuminazione.

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