Condizione Limite per l'emergenza CLE. arch.giorgia Bianchi

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1 Condizione Limite per l'emergenza arch.giorgia Bianchi

2 Cosa sono le Condizioni Limite? Si definiscono Condizioni Limite le soglie o i livelli di danneggiamento fisico e funzionale al raggiungimento dei quali, in occasione di un sisma, l'insediamento, per il danneggiamento dei diversi sistemi che lo compongono, subisce modificazioni significative della propria funzionalità, progressivamente crescenti, tali da comprometterne il mantenimento. Le Condizioni Limite per l'insediamento corrispondono a livelli crescenti di perdita di funzionalità dei suoi componenti. condizioni limite

3 cosa succede in caso di sisma CLO CLD CLV CLC si compromette la funzione residenziale si danneggiano le funzioni urbane ordinarie si interrompono le funzioni urbane principali si interrompono le funzioni strategiche si interrompono le funzioni per la gestione dell'emergenza condizioni limite

4 le funzioni urbane più significative per lo studio del comportamento urbano sotto sisma FUNZIONE ELEMENTI E SISTEMI URBANI COMPONENTI funzioni strategiche per l'emergenza Edifici strategici (centri operativi di P.C,strutture sanitarie,forze dell'ordine, vigili del fuoco) Aree per l'emergenza (aree di raccolta, arre di ammassamento) Infrastrutture di accessibilità e connessione agli elementi strategici funzioni strategiche per la ripresa Attività produttive essenziali (industriali,artigianali,servizi superiori,culturali,ricettive) Servizi principali (scuole,servizi amministrativi primari) Beni culturali e luoghi urbani principali funzioni urbane principali e ordinarie Attività produttive,commerciali,di servizio diffuse residenza Tessuti urbani ed altre aree residenziali condizioni limite

5 le prestazioni da assicurare nelle diverse condizioni limite CONDIZIONE LIMITE PER L'INSEDIAMENTO FUNZIONI STRATEGICHE PER L'EMERGENZA FUNZIONI URBANE STRATEGICHE PER LA RIPRESA FUNZIONI URBANE PRINCIPALI E ORDINARIE RESIDENZA Condizione limite di operatività per l'insediamento CLO MANTENIMENTO MANTENIMENTO MANTENIMENTO MANTENIMENTO Condizione limite di danno per l'insediamento CLD MANTENIMENTO MANTENIMENTO LIMITAZIONE TEMPORANEA O MARGINALE LIMITAZIONE TEMPORANEA Condizione limite di salvaguardia della vita dell'insediamento CLV MANTENIMENTO MANTENIMENTO LIMITAZIONE TEMPORANEA O MARGINALE LIMITAZIONE PARZIALE Condizione limite di prevenzione del collasso dell'insediamento CLC MANTENIMENTO LIMITAZIONE TEMPORANEA O LOCALIZZATA LIMITAZIONE PARZIALE INTERRUZIONE SENSIBILE A MEDIO TERMINE Condizione limite per l'emergenza MANTENIMENTO MAGGIOR PARTE INTERRUZIONE SENSIBILE INTERRUZIONE SENSIBILE A MEDIO TERMINE INTERRUZIONE A LUNGO TERMINE (AMMESSE PERDITE LOCALI NON RILEVANTI A LIVELLO URBANO (AMMESSE PERDITE LOCALI NON RILEVANTI A LIV. URB condizioni limite

6 Assicurare la gestione dell'emergenza sismica CLC Assicurare la gestione dell'emergenza sismica Garantire le funzioni urbane essenziali dopo l'evento per l'avvio della ripresa CLV Assicurare la gestione dell'emergenza sismica Garantire le funzioni urbane essenziali dopo l'evento per l'avvio della ripresa Assicurare il rapido recupero delle altre funzioni urbane principali CLD Assicurare la gestione dell'emergenza sismica Garantire le funzioni urbane essenziali dopo l'evento per l'avvio della ripresa Assicurare il mantenimento della maggior parte delle altre funzioni urbane (principali e ordinarie) Garantire la possibilità di rapido recupero delle funzioni urbane ordinarie e la possibilità di recupero della residenza anche dopo interruzioni consistenti CLO Assicurare la gestione dell'emergenza sismica Garantire le funzioni urbane essenziali dopo l'evento per l'avvio della ripresa Assicurare il mantenimento della maggior parte delle altre funzioni urbane (principali e ordinarie)e della residenza (le eventuali perdite parziali non devono essere rilevanti per l'insediamento nel suo insieme) condizioni limite

7 cosa sono le condizioni limite per gli insediamenti urbani? le condizioni limite come soglie di progressiva perdita di funzionalità dei sistemi urbani in un insediamento CLO CLD CLV CLC condizione limite di operatività per l'insediamento condizione limite di danno per l'insediamento condizione limite di salvaguardia della vita dell'insediamento condizione limite di prevenzione del collasso dell'insediamento condizione limite per l'emergenza Il concetto di è quello che permette di ripondere a questa domanda: In caso di sisma qual è la condizione minima per l'emergenza? la condizione che garantisce la funzione minima per la gestione dell'emergenza condizioni limite

8 a seguito del terremoto l'insediamento urbano subisce danni fisici e funzionali: si interrompono le funzioni strategiche interruzione di quasi tutte le funzioni urbane presenti interruzione della funzione residenziale conserva l'operatività della maggior parte delle funzioni per la gestione dell'emergenza la connessione di tali funzioni l'accessibilità con il contesto territoriale condizioni limite

9 Cos'è la Condizione Limite per l'emergenza? OPCM 4007/2012 La Condizione Limite per l'emergenza è stata introdotta con l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.4007 del 29 febbraio 2012 sulla base degli indirizzi espressi dalla Commissione istituita prevista con l'opcm n.3843/2010 e istituita dal DPCM del 21 aprile La citata OPCM introduce la dell'insediamento urbano, analisi che consente di integrare le azioni per la mitigazione del rischio sismico, migliorando la gestione delle attività in emergenza

10 Art.18 comma 2 Si definisce come Condizione Limite per l'emergenza () dell'insediamento urbano quella condizione al cui superamento, a seguito del manifestarsi dell'evento sismico, pur in concomitanza con il verificarsi di danni fisici e funzionali tali da condurre all'interruzione della quasi totalità delle funzioni urbane presenti, compresa la residenza, l'insediamento urbano conserva comunque, nel suo complesso, l'operatività della maggior parte delle funzioni strategiche per l'emergenza, la loro accessibilità e connessione con il contesto territoriale

11 pianificazione dell'emergenza e prevenzione strutturale del rischio: il ruolo della Il concetto di gioca un ruolo essenziale nell'introdurre alcuni elementi di strutturalità nella pianificazione di emergenz a e nel rendere quindi in qualche modo rilevante il Piano di Emergenza nei confronti della Pianificazione del Territorio. Per assicurarsi che la sia perseguita è necessario verificare (in tempo di pace) che: Le parti del sistema urbano ritenute strategiche per la migliore gestione dell'emergenza garantiscano profili di funzionalità fisiche (resistenza al sisma) e relazionali (connettività ed accessibilità) tali da assicurare la loro permanenza in caso di evento e la loro utilizzabilità a supporto dell'intervento in emergenza Nel caso che tale verifica dia risultati non soddisfacenti, determinare le azioni necessarie per garantirne il comportamento atteso

12 Finalità : Determinare come intervenire (in tempo di pace) su questo sottosistema per diminuirne la vulnerabilità complessiva e rafforzare il mantenimento di funzioni e funzionalità urbane Gli studi di rappresentano dunque l'elemento in grado di mettere in connessione: La pianificazione dell'emergenza che dagli studi stessi viene verificata La pianificazione urbanistica che invece ne assume orientamenti finalizzati alla riduzione della vulnerabilità del sottosistema urbano finalizzato a supportare la funzione strategica di gestione dell'emergenza

13 OCDPC N. 52 DEL 20 FEBBRAIO 2013 contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico per l'anno 2012 Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 50 del 28 febbraio 2013 L Ordinanza del Capo del Dipartimento di Protezione Civile stabilisce e regola le modalità di finanziamento degli interventi di prevenzione del rischio sismico previsti dall art.11 della legge 77 del 24 giugno 2009, da realizzare con i fondi resi disponibili per l annualità 2012 MS e

14 Art.2 comma 1 a) studi di microzonazione sismica b) interventi di rafforzamento locale o miglioramento sismico o, eventualmente, demolizione e ricostruzione di edifici ed opere pubbliche d interesse strategico per finalità di protezione civile. Sono esclusi dai contributi gli edifici scolastici, ad eccezione di quelli che ospitano funzioni strategiche nei piani di emergenza di protezione civile. E possibile delocalizzare gli edifici demoliti e ricostruiti se viene garantito, ad invarianza di spesa, un maggiore livello di sicurezza sismica e una maggiore efficienza del sistema di gestione dell emergenza, sottoposto all analisi della MS e

15 c) interventi strutturali di rafforzamento locale o miglioramento sismico o di demolizione e ricostruzione di edifici privati d) altri interventi urgenti e indifferibili per la mitigazione del rischio sismico, con particolare riferimento a situazioni di elevata vulnerabilità ed esposizione MS e

16 Microzonazione Sismica (MS) E' la valutazione della pericolosità sismica locale attraverso l'individuazione di zone del territorio caratterizzate da comportamento sismico omogeneo. La MS individua e caratterizza le zone stabili, le zone stabili suscettibili di amplificazione locale del moto sismico e le zone suscettibili di instabilità. Gli studi i microzonazione hanno l'obiettivo di razionalizzare la conoscenza sulle alterazioni che lo scuotimento sismico può subire in superficie, fornendo informazioni utili per il governo del territorio, per la progettazione, per la pianificazione in fase di emergenza e per la ricostruzione post sisma MS

17 interventi finanziati dal piano nazionale: MS Tra gli interventi finanziati dal Piano Nazionale dunque gli studi di Microzonazione Sismica (MS) rappresentano uno strumento essenziale per la prevenzione del rischio sismico. Queste indagino hanno infatti l'obiettivo di razionalizzare la conoscenza di quello che accade in caso di terremoto in un determinato territorio, restituendo informazioni utili per: Il governo del territorio La pianificazione La progettazione La pianificazione d'emergenza La ricostruzione post sisma MS

18 pianificazione dell'emergenza e prevenzione strutturale del rischio: il ruolo della MS Gli studi di MS devono essere recepiti nella pianificazione comunale e devono essere adottati metodi e standard comuni per l'intero territorio nazionale. Questi studi permettono di: Orientare la scelta di aree per nuovi insediamenti Definire gli interventi ammissibili in una data area Programmare le indagini e i livelli di approfondimento Stabilire orientamenti e modalità di intervento nelle aree urbanizzate Definire priorità di intervento MS

19 la pianificazione d'emergenza L'esigenza è quella di coordinare i processi di pianificazione ed intervento e coordinare i processi di conoscenza Gli studi di MS consentono una migliore e consapevole individuazione degli elementi strategici (edifici strategici, aree di emergenza, infrastrutture di accessibilità e connessione) di un piano di emergenza e in generale delle risorse di protezione civile. La conoscenza dei possibili effetti locali indotti da un evento sismico su un territorio contribuisce a: Scegliere aree e strutture di emergenza ed edifici strategici in zone stabili Individuare i tratti critici delle infrastrutture viarie per le quali, in caso di collasso degli edifici prospicienti, potrebbero essere necessarie specifiche valutazioni di sicurezza MS

20 interventi finanziati dal piano nazionale: Un secondo strumento finanziato dal Piano Nazionale è rappresentato dall' analisi della Condizione Limite per l'emergenza (). La concerne la verifica del comportamento delle componenti urbane, identificate nei Piani di Emergenza Comunali come sistema di gestione dell'emergenza, in caso di evento sismico. L'analisi condotta in tempo di pace è finalizzata all'identificazione ed al coordinamento degi interventi necessari alla mitigazione del rischio sismico, a partire dalla verifica dell'efficienza dei sistemi di gestione dell'emergenza La costituisce dunque una verifica a posteriori della Pianificazione di Emergenza operata a scala comunale. Adottare la significa iniziare a guardare il funzionamento del sistema urbano considerandolo al contempo bersaglio del sisma ma anche risorsa utilizzabile in caso di evento per garantirne il funzionamento MS e

21 obiettivo dell'ordinanza del Capo del Dipartimento di Protezione Civile n.52/2013 Gli studi di Microzonazione Sismica (almeno di livello 1*) sono finanziati con 16 milioni di. Le Regioni che decidono di accompagnare gli studi di MS con l'analisi della (per una maggiore integrazione delle azioni volte a mitigare il rischio sismico) potranno ridurre fino al 25% in contributo di cofinanziamento degli studi e conestualmente vedranno aumentare il contributo statale nei limiti delle risorse destinate dall'opcm n.4007/2013. Il supporto e il monitoraggio, a livello nazionale, di MS e analisi sono garantiti dalla Commissione tecnica prevista dall'opcm n.3907/2010 e istituita dal DPCM del 21 aprile * livello 1: livello propedeutico ai veri e propri studi di MS in quanto consiste in una raccolta di dati preesistenti elaborati per suddividere il territorio in microzone qualitativamente omogenee rispetto alle fenomenologie sismiche MS e

22 ... Art.18 comma 3 Le Regioni individuano i territori nei quali effettuare le analisi della Condizione Limite dell'emergenza () dell'insediamento urbano e determinano le modalità di recepimento di tali analisi negli strumenti urbanistici e di pianificazione dell'emergenza vigenti MS e

23 Analisi della Condizione Limite per l'emergenza () come si struttura? DPCM n.4007/2012, art.18 comma 5 L'analisi della Condizione Limite per l'emergenza dell'insediamento urbano viene effettuata utilizzando la modulistica predisposta dalla Commissione tecnica [ ]. Tale analisi comporta: a) l'individuazione degli edifici e delle aree che garantiscono le funzioni strategiche per l'emergenza; b) l'individuazione delle infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto territoriale, degli oggetti di cui al punto a) e gli eventuali elementi critici; c) l'individuazione degli aggregati strutturali e delle singole unità strutturali che possono interferire con le infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto territoriale

24 NON PUÒ ESISTERE ANALISI DELLA CONDIZIONE LIMITE PER L'EMERGENZA () SE NON ESISTE IN PARTENZA UNA PIANIFICAZIONE COMUNALE DI EMERGENZA OBIETTIVO MITIGAZIONE DEL RISCHIO SISMICO piano di emergenza

25 1. Lettura delle condizioni di partenza Condizioni generali del contesto Studi MS Stato della pianificazione urbanistica Stato della pianificaz. di emergenza Prima valutazione delle necessità di analisi e intervento 2. Scelta della condizione limite di riferimento Individuazione delle prestazioni da garantire Individuazione degli elementi Individuazione dei sistemi da analizzare e del livello conoscitivo necessario 3. Analisi e valutazione/ verifica delle condizioni limite Analisi (dati documentali e rilievo diretto) Valutazione della distanza dalle prestazioni (obiettivi) 4. Individuazione delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio sismico Scelte generali in funzione della distanza tra stato attuale e condizione limite obiettivo, della fattibilità urbanistica, economica e di piano

26 OBIETTIVO Avere un quadro generale del funzionamento dell'insediamento urbano per la gestione dell'emergenza sismica, in relazione al contesto territoriale COSA Strutture finalizzate alla gestione dell'emergenza: _ Edifici Strategici _ Aree di Emergenza _ Infrastrutture di accessibilità/connessione _ Individuazione aggregati interferenti COME VERIFICA Individuazione su CTR Sopralluoghi e verifiche Compilazione schede Software _ Verifica di coerenza tra il Piano Urbanistico e il Piano di Protezione Civile in particolare nel caso in cui vengano individuati nuovi edifici strategici e nuove aree di emergenze _ Aggiornamento del Piano laddove lo si ritenga necessario

27 le schede i 5 strumenti operativi della ES AE AC AS US edificio area infrastruttura aggregato edifici unità strutturale Ordine di rilevamento consigliato

28 Il numero 1 apposto come pedice sta ad indicare che si tratta di un minimo livello conoscitivo associabile a tali elementi SEZIONE 1 Identificativi: Dati identificativi dell'elemento SEZIONE 2 Caratteristiche generali: morfologiche,metriche,tecniche,ms SEZIONE 3 Caratteristiche specifiche: esposizione,uso,interventi,verifiche, dati specifici

29 elementi e dati per iniziare In generale le schede richiedono dati facilmente rilevabili a vista. Nel caso delle Unità Strutturali (US) non è richiesto il sopralluogo all'interno delle stesse a meno che non si tratti di Edifici Strategici (ES) Alcuni dati richiesti dalle essere inseriti direttamente o dopo la campagna di esempio la MS, PAI, etc.) schede possono a tavolino, prima sopralluoghi (ad La compilazione delle schede può iniziare una volta individuati su mappa i vari elementi che la caratterizzano, e una volta atrribuiti ad essi degli identificativi univoci

30 1. la scheda ES edificio strategico ES D e A a d e sch La scheda è riferita ad un edificio con funzioni strategiche in caso di emergenza, ai sensi del Decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile n del 21/10/2003. EDIFICI DI INTERESSE STRATEGICO (classe d'uso IV - DM ) Gli edifici di interesse strategico per la cui funzionalità durante gli eventi sismici assumono (elenco A) o possono assumere (elenco B) un rilievo fondamentale per le finalità di Protezione Civile sono quelli in tutto o in parte ospitanti funzioni di comando, supervisione e operative, strutture ed impianti di trasmissione,banche dati, strutture di supporto logistico per il personale operativo quali alloggiamenti e vettovagliamento, strutture adibite all'attività logistica di supporto alle operazioni di protezione civile quali stoccaggio, movimentazione, trasporto, comprese le strutture per l'alloggiamento di strumentazione di monitoraggio con funzione di allerta, autorimesse e depositi, strutture per l'assistenza e l'informazione alla popolazione, strutture e presidi ospedalieri il cui utilizzo è regolato dai vari soggetti istituzionali: organismi governativi, uffici territoriali di Governo,P.C. Regionale e Comunale e Associazioni di Volontariato, VVF, Forze Armate, Corpo Forestale dello Stato, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, etc. etc... 0 L a d sche

31 Elenco A strutture che ASSUMONO rilevanza per le finalità di P.C. Elenco B strutture che POSSONO ASSUMERE rilevanza per le finalità di P.C.

32 2. la scheda AE area di emergenza La scheda è riferita ad un' area con funzioni strategiche in caso di emergenza, dunque: AREE DI AMMASSAMENTO luoghi, in zone sicure rispetto alle diverse tipologie di rischio ove dovranno trovano sistemazione idonea i soccorritori e le risorse necessarie a garantire un razionale intervento nelle zone di emergenza AREE DI RICOVERO luoghi, individuati in aree sicure rispetto alle diverse tipologie di rischio e poste nelle vicinanze di risorse idriche, elettriche e fognarie, in cui vengono installati i primi insediamenti abitativi per alloggiare la popolazione evacuata

33 .. i comuni virtuosi pl an im et ria te nd op ol i individuano ricovero e le tendopoli pace le aree di progettano in tempo di area tendopoli area di espansione

34 3. la scheda AC infrastrutture La scheda va compilata per le infrastrutture di accessibilità o connessione dell insediamento urbano, dunque: INFRASTRUTTURE DI ACCESSIBILITA' la strada, o la sequenza di strade, di collegamento fra il sistema di gestione dell emergenza, costituito da edifici strategici, aree di emergenza e infrastrutture di connessione, e la viabilità principale esterna all insediamento urbano INFRASTRUTTURE DI CONNESSIONE la strada, o la sequenza di strade, di collegamento fra un edificio strategico, o un area di emergenza, e un altro edificio strategico, o un altra area di emergenza

35 connessione accessibilitità

36 4. la scheda AS aggregato strutturale Per Aggregato Strutturale (AS) si intende un insieme non necessariamente omogeneo di edifici (unità strutturali), posti in sostanziale contiguità. Questa scheda va compilata quando: l'as contiene un edificio strategico (ES) l'as interferisce con la viabilità di accesso o con una struttura con funzione strategica AGGREGATO CONTENENTE UN ES AGGREGATO INTERFERENTE

37 Edificio interferente con l'infrastuttura di emergenza Edificio interferente con una porzione dell'area di emergenza

38 5. la scheda US unità strutturale ES D e A a d e sch ES D e A a d e sch La scheda è riferita a singole unità strutturali presenti, assieme a quella ospitante una funzione strategica, all'interno dell'aggregato strutturale di riferimento La scheda va compilata per un intero edificio, intendendo per edificio una unità strutturale cielo terra, individuabile per omogeneità delle caratteristiche strutturali e quindi distinguibile dagli edifici adiacenti per tali caratteristiche, nonché per differenza di altezza, piani sfalsati, etc.

39 il software soft standard di rappresentazione e archiviazione informatica Gli standard hanno l'obiettivo di favorire lo scambio di dati e facilitare il compito di certificazione dei dati stessi da parte delle Regioni

40 La finalità di Soft è quella di supportare i professionisti nell'acquisizione informatica dei dati necessari alla effettuazione delle analisi di, che vanno a realizzare la Mappa degli Elementi per l'analisi della. E' un software di inserimento dati che permette la restituzione dell'analisi della mediante: restituzione documentale maschere di inserimento dati identiche alle schede di analisi restituzione cartografica mediante il collegamento del software con la struttura di archiviazione dei data-base cartografici

41 Archiviazione Selezione Omogeneizzazione Codifica Esportazione dati in.pdf per la restituzione analitica

42 Rappresentazione cartografica AC ES AE AS Esportazione dati in.mdb per la restituzione cartografica Nella Carta degli elementi per l'analisi della ad una scala non inferiore a 1:15.000, vengono riportati gli elementi che individuano, nell'ambito dell'insediamento urbano, il sistema di gestione dell'emergenza (ES, AE, AC, AS, US)

43 Restituzioni cartografiche definitive mediante l'utilizzo del SIT (Sistema Informativo Territoriale) o di altri sistemi di gestione delle informazioni territoriali

44 sistema di archiviazione RESTITUZIONE CARTOGRAFICA OBIETTIVO RESTITUZIONE ANALITICA Applicazione degli studi di MS e della ai Piani Urbanistici e ai Piani di Emergenza Comunali

45 sistema di consultazione via web (web MS e web ) Il sistema di consultazione è finalizzato in via prioritaria alla verifica e al monitoraggio delle attività relative alla predisposizione degli studi di MS e delle analisi di. I principali utenti di questo sistema sono, in prima istanza, il DPC e le Regioni ma il sistema di consultazione è stato progettato per poter essere fruito anche dai professionisti e dai privati cittadini che vogliono prendere visione delle condizioni di sismicità del loro territorio

46 ... il percorso condizioni limite : perdita di funzioni e garanzia di prestazioni opcm 4007/2012: azioni per la mitigazione del rischio sismico ruolo della nella pianificazione e prevenzione ocdpc n. 52 del 20 febbraio 2013 : modalità di finanziamento degli interventi ms cle : struttura finalità strumenti operativi applicazione risultati

47 ... questa sconosciuta piano di protezione civile tessuto urbano gestione dati attori della

48 analisi applicabile su qualsiasi tipo di tessuto urbano?

49 se a monte non esiste un piano di emergenza si può procedere comunque con l'analisi della? NO ANALISI = VERIFICA = NECESSITA' DI ELEMENTI DA VERIFICARE

50

51 chi sono gli attori della? tutti i soggetti che concorrono in materia di Protezione Civile?

52 i vari sistemi di archiviazione dei dati tra Comune, Provincia, Regione e DPC dialogano tra di loro? Gli standard hanno l'obiettivo di favorire lo scambio di dati e facilitare il compito di certificazione dei dati stessi da parte delle Regioni e del DPC per l'avvio di percorsi di cooperazione tra Enti e Amministrazioni per la mitigazione del rischio sismico A oggi il sistema risulta parzialmente fruibile.

53 Cle Condizione Limite per l'emergenza Grazie per l'attenzione arch. Giorgia Bianchi

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