COMUNE DI BALME PROPOSTA DI ADOZIONE TARIFFE TARES 2013
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- Berta Capelli
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1 PROPOSTA DI ADOZIONE TARIFFE TARES 2013 Premessa normativa L art. 14 del D.L. n, 201 del 6 dicembre 2011 convertito in legge, con modificazioni, dall art. 1, comma 1, della legge 22 dicembre 2011 n. 214, e successivamente modificato dall art. 1, comma 387, della legge di stabilità per il 2013 n. 228/2012, ha istituito il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES) prevedendo la sostituzione di tutti i previgenti prelievi relativi alla gestione dei rifiuti urbani, sia di natura patrimoniale sia di natura tributaria. Il nuovo prelievo tributario prevede di: a) dare copertura a tutti i costi inerenti il servizio tramite l applicazione del tributo; b) provocare un circuito virtuoso che consegua una riduzione della produzione di rifiuti. L`art. 14 sopra citato demanda al metodo normalizzato di cui al D.P.R. 158 del 27/4/1999 la metodologia applicativa della TARES. "Il Regolamento recante le norme per l`elaborazione del metodo normalizzato per definire la Tariffa del servizio di gestione del ciclo di rifiuti urbani" è stato emanato con il D.P.R. n. 158 del 27/04/99, il quale è stato successivamente modificato in alcuni aspetti con l art. 33 della legge n. 488 del 23/12/99 Finanziaria La determinazione della Tariffa deve essere accompagnata da un piano finanziario contestualmente all approvazione del Bilancio di Previsione per l esercizio finanziario 2013, qui richiamato per maggiore chiarezza nella definizione della Tariffa di cui sopra. Il piano finanziario costituisce lo strumento attraverso cui l Amministrazione Comunale definisce la propria strategia di gestione dei rifiuti urbani; scopo principale dello stesso è l individuazione degli investimenti programmati, la cui conoscenza è fondamentale per la determinazione della tariffa. Nel comune di BALME lo smaltimento dei rifiuti avviene sulla scorta della legge vigente in virtù del Contratto di Servizio in essere con il Consorzio Intercomunale Servizi per l Ambiente di Ciriè - CISA il quale programma (di concerto con le singole amministrazioni comunali) modalità e tempi del servizio, lo organizza, ne sostiene i costi che vengono poi addebitati ai singoli enti. Per l'anno 2013 verranno assicurati i seguenti servizi: - Raccolta rifiuto indifferenziato; - raccolta rifiuto organico; - raccolta vetro; - raccolta carta e cartone; - raccolta plastica; - raccolta pile e farmaci;
2 Per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti sono previste le apposita aree di conferimento (eco stazioni) situate nei Comuni limitrofi (postazioni più vicine: Cantoira e Lanzo Torinese) La frequenza di svuotamento avviene secondo un calendario stilato dall ente gestore e con alternanza della raccolta in base alla produzione ed alla qualità dei rifiuti. Per l anno 2013 il servizio di raccolta sarà fornito a n. 332 utenze di cui n. 307 utenze domestiche e n. 24 utenze non domestiche su una popolazione residente al 31/12/2012 di 104 abitanti. Il piano finanziario che qui viene proposto, fino a determinare le singole tariffe da applicare, trova piena integrazione nel bilancio preventivo del Comune. La valutazione dei costi di gestione dei rifiuti da attribuire al piano finanziario tiene conto del disposto del secondo comma dell'articolo 8 del D.P.R. n. 158/99, che stabilisce il programma degli interventi necessari, il piano finanziario degli investimenti, la specifica dei beni, delle strutture e dei servizi disponibili, nonché il ricorso eventuale all'utilizzo di beni e strutture di terzi o l affidamento di servizi a terzi, le risorse finanziarie necessarie. Per la definizione delle risorse finanziarie necessarie alla copertura dei costi di gestione si fa riferimento al disposto del Metodo normalizzato, acquisendo senza l obbligo della dettagliata esplicitazione - i dati del bilancio relativi agli specifici piani di investimento e quanto previsto in tema di esternalizzazione dei servizi. La redazione del piano finanziario, strumento agile e capace della necessaria flessibilità per adattare le situazioni in itinere alle reali necessità gestionali dell'ente Locale, viene articolata seguendo i criteri di aggregazione dei singoli costi cosi come proposti dal D.P.R. n. 158/99, che verranno sintetizzati nelle tabelle e negli elaborati che seguono, realizzati utilizzando i dati di preventivo forniti dal Consorzio Intercomunale Servizi per l Ambiente (CISA) di Ciriè, di cui il Comune di BALME fa parte, titolare del contratto di servizio di raccolta, conferimento e smaltimento dei rifiuti sul territorio comunale, integrati con i costi sostenuti direttamente dal Comune per i servizi svolti direttamente, in proprio o con contratti di servizio (essenzialmente rapporto con l utenza, gestione degli archivi e degli aggiornamenti, bollettazione, riscossione bonaria e/o forzosa). Il Piano Finanziario evidenzia i costi complessivi, diretti e indiretti, del servizio, distinti fra costi fissi, relativi alle componenti essenziali del costo del servizio, e costi variabili, dipendenti dalla quantità dei rifiuti conferiti, sulla scorta dei criteri indicati nel D.P.R. n. 158/1999 citato. Il Consiglio Comunale stabilisce la suddivisione dei costi fissi e di quelli variabili fra utenze domestiche e non domestiche, in modo da consentire la determinazione delle tariffe per le singole categorie di utenze in rapporto ai coefficienti stabiliti dallo stesso, nei limiti indicati dal D.P.R. n. 158/1999. Essendo il Comune di BALME situato geograficamente nel Nord Italia e contando al 31/12/2012 n abitanti per la determinazione delle tariffe sono stati utilizzati i coefficienti e le categorie previsti dal regolamento di cui al D.P.R. n. 158/99 per i comuni situati al Nord con popolazione inferiore a abitanti prevedendo quindi 6 categorie per le utenze domestiche e 21 categorie per le utenze non domestiche.
3 Qui di seguito si propone il Piano Economico Finanziario, strumento indispensabile per la determinazione delle tariffe: PIANO ECONOMICO FINANZIARIO CGIND: Costi di gestione del ciclo dei servizi rsu CSL - Costi di spazzamento e lavaggio strade e piazze CRT - Costi di raccolta e trasporto rsu CTS - Costi di trattamento e smaltimento rsu AC - Altri costi CGD : costi di gestione del ciclo di raccolta differenziata CRD - Costi di raccolta differenziata per materiale CTR - Costi di trattamento e riciclo Costi Fissi 717,600 Costi Variabili , , , ,060 CC : Costi Comuni CARC - Costi amministrativi dell' accert., riscossione, contenzioso ,880 CGG - Costi generali di gestione 3.269,340 CCD - Costi comuni diversi CKn : Costi d' uso del capitale relativi all' anno di riferimento ACC - Accantonamenti AMM - Ammortamenti R - Renumerazione del capitale investito IP : Tasso di inflazione programmata X% : Percentuale recupero di produttivita' applicata TOTALE COSTI ,000 di cui Fissi ,820 di cui Variabili ,180 La parte FISSA della Tariffa deve coprire i Costi FISSI come sopra individuati mentre la parte VARIABILE della Tariffa deve coprire i Costi VARIABILI determinati con gli stessi criteri di cui sopra. RIPARTIZIONE COSTI FISSI E VARIABILI TRA UTENZE E NON L incidenza dei costi fissi e dei costi variabili domestici sul totale dei costi viene calcolata in proporzione alla quantità di rifiuto potenzialmente prodotto determinata anche con l utilizzo dei coefficienti Kc e Kd di cui al D.P.R. n. 158/99, come meglio specificato nel grafico che segue:
4 UTENZE 85% ,347 QUOTA FISSA 47% ,820 UTENZE NON 15% 3.526,473 TOTALE ,650 TOTALE COSTI ,000 UTENZE 85% ,303 TOTALE NON 7.579,350 QUOTA VARIABILE 53% ,180 UTENZE NON 15% 4.052,877
5 Calcolo della parte Fissa della Tariffa per Utenze Domestiche La formula per il calcolo della quota fissa di un utenza domestica è la seguente: TFdom (n, s) = QUFdom S Ka(n) QUFdom = CFTdom Σ n S tot (n) Ka (n) TFdom: quota fissa ( ) della tariffa per un utenza domestica con n componenti il nucleo familiare e una superficie pari a S QUFdom: quota unitaria ( /mq) determinata dal rapporto tra costi fissi totali attribuiti alle utenze domestiche e la superficie complessiva riferita alle utenze domestiche, corretta per il coefficiente di adattamento Ka. Ka (n): coefficiente di adattamento che tiene conto della reale distribuzione delle superfici degli immobili in funzione del numero di componenti il nucleo familiare dell utenza (n) CFTdom: totale dei costi fissi attribuiti alle utenze domestiche S tot (n): superficie totale delle utenze domestiche con n componenti del nucleo familiare Calcolo della parte Variabile della Tariffa per Utenze Domestiche La formula per il calcolo della quota variabile di un utenza domestica è la seguente: TVdom = QUVdom Kb (n) CUdom TVdom: quota variabile( ) della tariffa per un utenza domestica con n componenti il nucleo familiare
6 QUVdom: quota unitaria (kg) determinata dal rapporto tra la quantità totale di rifiuti prodotta dalle utenze domestiche e il numero totale delle utenze domestiche in funzione del numero di componenti del nucleo familiare delle utenze medesime, corrette per il coefficiente proporzionale di produttività (Kb) QUVdom = QTOTdom Σ n N (n) Kb (n) QTOTdom: quantità totale di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche N (n): Numero totale delle utenze domestiche in funzione del numero di componenti del nucleo familiare Kb (n): Coefficiente proporzionale di produttività per utenza domestica in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare costituenti la singola utenza CUdom: Costo unitario ( /kg). Tale costo è determinato dal rapporto tra i costi variabili attribuibili alle utenze domestiche e la quantità totale di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche CUdom = CVTdom QTOTdom CVTdom: totale costi variabili attribuiti alle utenze domestiche CALCOLO DELLA TARIFFA PER UTENZE NON Calcolo della parte Fissa della Tariffa per Utenze Non Domestiche La quota fissa della tariffa per le utenze non domestiche si ottiene come prodotto della quota unitaria ( /mq) per la superficie dell utenza (mq) per il coefficiente potenziale di produzione Kc, secondo la seguente espressione: TFndom (ap, S ap ) = QUFndom S ap (ap) x Kc (ap) QUFndom = CFTndom Σ ap S tot (ap) Kc (ap) TFndom: quota fissa ( ) della tariffa per un utenza non domestica di tipologia di attività produttiva ap e una superficie pari a S ap
7 QUFndom: quota unitaria ( /mq) determinata dal rapporto tra costi fissi totali attribuiti alle utenze non domestiche, corretto per il coefficiente potenziale di produzione Kc. CFTndom: totale dei costi fissi attribuiti alle utenze non domestiche S ap : Superficie totale dei locali dove si svolge l attività produttiva ap Kc: Coefficiente potenziale di produzione che tiene conto della quantità potenziale di produzione di rifiuto connesso alla tipologia di attività. Calcolo della parte Variabile della Tariffa per Utenze Non Domestiche La formula per il calcolo della quota variabile di un utenza non domestica è la seguente: TVndom (ap, S ap ) = (CUndom S ap (ap) Kd (ap) TVndom (ap, S ap ): quota variabile( ) della tariffa per un utenza non domestica di tipologia di attività produttiva ap e una superficie pari a S ap CUndom: costo unitario ( /kg) determinato dal rapporto tra i costi variabili attribuibili alle utenze non domestiche e la quantità totale di rifiuti prodotti dalle utenze non domestiche CUndom = CVTndom QTOTndom CVTndom: totale costi variabili attribuiti alle utenze non domestiche QTOTndom: quantità totale, espressa in kg, di rifiuti prodotti dalle utenze non domestiche S ap: Superficie totale dei locali dove si svolge l attività produttiva ap Kd (ap): coefficiente potenziale di produzione in kg/m 2 anno che tiene conto della quantità di rifiuto minima e massima connessa alla tipologia di attività.
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