Transcript

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16 APRIL 4 th FFETTAONLINE.IT Biogas Italia, GE punta sull'agricolo Intervista a Mario Artoni, Managing Director Jenbacher (GE Energy) La generazione di elettricità da biogas in Italia si avvia a spostare il proprio baricentro dalle discariche al settore agricolo, con la progressiva crescita di interesse mostrata per questo segmento da operatori italiani ed esteri. Fattori decisivi sono l'evoluzione delle tecniche di gestione dei rifiuti e, contemporaneamente, i meccanismi di incentivazione di questa fonte, delineati nella Finanziaria 2008 e in attesa dei decreti attuativi sulla filiera. E' quanto spiega in una conversazione con la Staffetta Mario Artoni, managing director della divisione turbine a gas Jenbacher di GE Energy, che in Italia ha sede a Bussolengo, Verona. Acquisita nel 2003 da General Electric, Jenbacher produce a Jenbach, in Austria, motori a gas di potenza tra i 250 e i kw per l'utilizzo in cogenerazione, in grado di funzionare sia con gas naturale che con biogas da discarica, fermentazione delle acque reflue o biomasse agricole, gas di miniera o prodotto da processi industriali. A tutt'oggi ha fornito nel mondo circa unità per un totale di MW. In Italia sono circa 700 le installazioni fornite, suddivise all'incirca al 50% tra impianti per la cogenerazione a gas naturale (solitamente due o più motori a impianto) e motori a biogas (in gran parte di discarica). Le discariche, almeno nelle intenzioni dei policy maker della gestione rifiuti, dovranno in futuro cedere spazio ad altri sistemi, dalla termovalorizzazione alla raccolta differenziata. Quali prospettive per le tecnologie di generazione da biogas? Il boom delle discariche in Italia è iniziato intorno al '95. Da allora abbiamo realizzato la stragrande maggioranza delle installazioni per la generazione elettrica e siamo a una quota di mercato ampiamente superiore al 70%. Tuttavia, dopo quella grande espansione, le discariche come tali non possono più essere messe a dimora e inevitabilmente si va esaurendo anche la crescita del business. Al contrario, è in forte crescita il settore del biogas di origine agricola. Quali i vostri obiettivi in questo campo? Il settore è nato nato tra fine 2006 e 2007 ma sta avendo un particolare sviluppo adesso con l'ultima Finanziaria che dà forti incentivi alla generazione da queste fonti. Questo sta mettendo in moto rilevanti investimenti, anche di operatori esteri. Sono circa 200, oggi, gli impianti in attesa di autorizzazione in Italia. Come Jenbacher per l'agricolo abbiamo messo a punto pacchetto di motori ad hoc. Tra fine 2006 e il 2007 abbiamo realizzato circa una trentina di installazioni. Altrettante ne attendiamo per il 2008 e per i prossimi cinque anni prevediamo un ritmo di all'anno. Nel medio termine si prevedono in Italia circa MW di potenza installata, e crediamo che una buona fetta userà i nostri motori. Uno sguardo a Kyoto. Bruciare alla torcia il metano delle discariche dei paesi in via di sviluppo è uno dei meccanismi flessibili più comuni adottati dalle imprese elettriche anche italiane, ma anche uno dei meno avanzati. Pensa che il settore dei Cdm possa offrire prospettive per i vostri motori? La combustione in torcia ha il doppio effetto negativo di buttare energia e inquinare l'ambiente. All'estero esistono grandi discariche a cielo aperto che offrono potenzialità e abbiamo avuto qualche contatto con operatori italiani che operano in America Centrale o del Sud. Tuttavia finora non si è concretizzato nulla. E va notato, in ogni caso, che dove manca un'incentivazione alla generazione elettrica e in questo senso i prezzi dell'energia e le condizioni di rete nei paesi in via di sviluppo non rappresentano certo un incentivo è difficile che si sviluppino progetti del genere. RISERVATO A ESCLUSIVO USO INTERNO

17

18

19