DECRETO LEGISLATIVO 18 luglio 2005, n Codice della nautica da diporto ed attuazione della direttiva 2003/44/CE, a norma dell'articolo 6 della

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2 DECRETO LEGISLATIVO 18 luglio 2005, n Codice della nautica da diporto ed attuazione della direttiva 2003/44/CE, a norma dell'articolo 6 della legge 8 luglio 2003, n (G.U. n. 202 del 31 agosto Suppl. Ord. n. 148) con regolamento approvato con DM /07/2008 Art Finalita' e ambito di applicazione 1. Le disposizioni del presente decreto legisla3vo si applicano alla navigazione da diporto. 2. Ai fini del presente codice si intende per navigazione da diporto quella effe;uata in acque mari=me ed interne a scopi spor3vi o ricrea3vi e senza fine di lucro. 3. Per quanto non previsto dal presente codice, in materia di navigazione da diporto si applicano le leggi, i regolamen3 e gli usi di riferimento ovvero, in mancanza, le disposizioni del codice della navigazione, approvato con regio decreto 30 marzo 1942, n. 327, e le rela3ve norme a;ua3ve. Art Unità da diporto 1. Le costruzioni destinate alla navigazione da diporto sono denominate: a) unità da diporto: si intende ogni costruzione di qualunque tipo e con qualunque mezzo di propulsione destinata alla navigazione da diporto; b) nave da diporto: si intende ogni unità con scafo di lunghezza superiore a ventiquattro metri, misurata secondo le norme armonizzate EN/ISO/DIS 8666 per la misurazione dei natanti e delle imbarcazioni da diporto; 2

3 DECRETO LEGISLATIVO 18 luglio 2005, n Codice della nauica da diporto ed ajuazione della direkva 2003/44/CE, a norma dell'aricolo 6 della legge 8 luglio 2003, n (G.U. n. 202 del 31 agosto Suppl. Ord. n. 148) Capo II ProgeJazione, costruzione e immissione in commercio di unità da diporto Art. 4. Ambito di applicazione 1. Le disposizioni del presente capo si applicano: a) per quanto riguarda la proge;azione e la costruzione, a: omissis 2. Le disposizioni del presente capo non si applicano a: a) per quanto riguarda il comma 1, le;era a): 1) unità des3nate unicamente alle regate, comprese le unità a remi e le unità per l'addestramento al cano;aggio, e iden3ficate in tal senso dal costru;ore; Significa che le unità da diporto, di lunghezza compresa tra i 2,50 m e 24,00 m. a par<re dal 17 giugno 1998 devono essere progebate e costruite secondo le regole comunitarie (DireEve 94\25\CE e 2003\33\CE), e rispondere ai requisi< essenziali in materia di sicurezza, 3

4 Art. 27. Natanti da diporto omissis 3. I natanti senza marcatura CE possono navigare: a) entro sei miglia dalla costa; b) entro dodici miglia dalla costa, se omologati per la navigazione senza alcun limite o se riconosciuti idonei per tale navigazione da un organismo tecnico notificato ai sensi dell'articolo 10 ovvero autorizzato ai sensi del decreto legislativo 3 agosto 1998, n. 314; in tale caso durante la navigazione deve essere tenuta a bordo copia del certificato di omologazione con relativa dichiarazione di conformità ovvero l'attestazione di idoneità rilasciata dal predetto organismo; c) entro un miglio dalla costa, i natanti denominati jole, pattini, sandolini, mosconi, pedalò, tavole a vela e natanti a vela con superficie velica non superiore a 4 metri quadrati, nonchè gli acquascooter o moto d'acqua e mezzi similari. Il codice della navigazione del diporto prende in considerazione le barche a remi (jole, pattini, sandolini) e stabilisce chiaramente i limiti per la navigazione in mare, da notare che 1 miglio è 1852 metri, si collega alle dotazioni di sicurezza 4

5 Art. 30. Manifestazioni sportive 1. In occasione di manifestazioni sportive, preventivamente comunicate alle autorità competenti, organizzate dalle federazioni sportive nazionali e internazionali o da organizzazioni da esse riconosciute, le imbarcazioni da diporto, anche se non iscritte nei registri di cui all'articolo 15, ed i natanti ammessi a parteciparvi possono navigare senza alcun limite di distanza dalla costa. 2. Le stesse deroghe sono estese anche alle imbarcazioni ed ai natanti di cui al comma 1 durante gli allenamenti ad eccezione dei natanti di cui al comma 3, lettera c), dell'articolo 27, (JOLE, PATTINI, MOSCONI, PEDALO, MOTO D ACQUA) per i quali è necessaria apposita autorizzazione rilasciata dall'autorità marittima, nonchè alle imbarcazioni e ai natanti che partecipano a manifestazioni organizzate dalla Federazione italiana vela e dalla Lega navale italiana. 3. Nel corso degli allenamenti deve essere tenuta a bordo una dichiarazione del circolo di appartenenza, con validità non superiore al trimestre, vistata dall'autorità competente nel cui ambito territoriale si trovi la sede del circolo, da cui risulti che l'unità è destinata ad attività agonistica e che si trova in allenamento con un determinato equipaggio. 4. Nelle manifestazioni sportive e negli allenamenti suddetti devono essere osservati i regolamenti per l'organizzazione dell'attività sportiva delle federazioni 5

6 DECRETO 29 luglio 2008, n Regolamento di ajuazione NORME DI SICUREZZA Nel panorama norma3vo inerente la sicurezza della navigazione da diporto, spiccano due norme sulle quali s imperniano nuovi conce= in questo campo, introdo= dal Regolamento recante norme di sicurezza per la navigazione da diporto (D.M. n. 478 del 5 ot- tobre 1999, oggi abrogato) e conferma3 dal Regolamento di a;uazione del Codice della nau3ca. La prima (art. 48 del Regolamento di ajuazione) sancisce la responsabilità del condujore di dotare l unità di ulteriori mezzi e ajrezzature di sicurezza (e marinaresche), rispejo a quelle prescrije dalla legge, in relazione alle condizioni meteo- marine, alla di- stanza da pori sicuri e alla navigazione che compie. Ciò è confermato dall aricolo 54 che parla di mezzi di salvataggio e dotazioni minime a proposito di quelle imposte per legge. Art. 59. del Regolamento ajuaivo - Unita' impiegate in gare e manifestazioni sporive 1. Le unita' da diporto di cui all'ar3colo 30, comma 1, del codice, ammesse a partecipare alle manifestazioni spor3ve inde;e dalle federazioni spor3ve nazionali e internazionali o da organizzazioni da esse riconosciute, sono esentate dall'applicazione della presente sezione durante le gare, i trasferimen3 e le prove. 2. A de;e unita' si applicano le norme ed i regolamen3 specifici ado;a3 dalle 6

7 CAPITOLO 4 Paragrafo 2 REGOLAMENTO PER PREVENIRE GLI ABBORDI IN MARE Regolamento Ogni nave deve: Mantenere sempre un servizio di vede;a Procedere a velocità di sicurezza In caso di dubbio ritenere che il rischio esiste Il rischio esiste se: Una nave si avvicina Il rilevamento bussola di questa nave non varia apprezzabilmente Precedenze navi a motore Ro;e opposte: ciascuna nave deve accostare a dri;a Ro;e incrociate: la nave che vede l altra a dri;a deve lasciare libera la ro;a all altra evitando se possibile di passarle di prora Rosso al rosso verde al verde via così che la nave non si perde Se al verde il rosso vedi vai al 3mone che manovrare devi Manovre Ogni manovra deve essere eseguita con decisione per evitare di lasciare nel dubbio l altra imbarcazione ampio margine di tempo manovra chiara La nave che ha diri;o a mantenere immutata la propria ro;a deve mantenere la ro;a a meno di evidente situazione di pericolo ritenendo che l altra imbarcazione non ha capito la situazione 7

8 Mancato rispe;o dei limi3 di navigazione dalla costa: sanzione amministra3va da 103 a 516 Nella Regione FVG dal 1 maggio al 30 se;embre Le zone di mare riservate ai bagnan3: Circondario mari=mo di TS la zona di mare a 200 metri dalle spiagge e coste basse e 100 metri dalle coste a picco è prioritariamente des3nata alla balneazione. Dopo il Timavo sono i 300 metri. ORD. 21/2011 stabilsce che: Barche a vela e a motore non possono Barche di cano;aggio possono entrare devono comunque mantenere idonea distanza di sicurezza dai bagnan3 ed ado;are ogni cautela in occasione del transito, ORD. 71/2012 Contrariamente alla ord. 21/2011, chi effe;ua la pra3ca spor3va del cano;aggio non può entrare nella fascia di mare dei riserva3 alla balneazione. Inoltre è richiesta o assistenza o specchie;o. Ord. 08/2006- cap. 2 disciplina della navigazione e dell ormeggio del naviglio minore nel porto di Trieste- Art.13: naviglio minore comprende serv. Portuali. Pesca, diporto. 8

9 Le unità da diporto che navigano a distanza superiore alle sei miglia dalla costa devono essere dotate di un apparato radio funzionante nella banda di frequenze de;e VHF. L apparato (de;o semplicemente il VHF ) deve essere munito della licenza di esercizio radiotelefonica (anche se installato/u3lizzato a bordo di un natante) mentre l operatore che lo u3lizza deve essere munito del Cer3ficato limitato RTF (radiotelegrafista). Esistono numerosi sistemi per comunicare a terra le emergenze che possono verificarsi a bordo.si è passa3 da quelli classici o piu an3chi (bandiere - fuochi a mano eliografo) a quelli piu moderni e tecnologicamente piu avanza3 (appara3 radio: HF, VHF e VHF- DSC, - telefono cellulare - GMDSS EPIRB). La crescente diffusione dei telefoni cellulari GSM sembrerebbe aver messo a riposo i vecchi appara3 VHF, invece è fondamentale ricordare che in mare i telefoni cellulari cos3tuiscono un rapido ed efficace mezzo di comunicazione soltanto in prossimita della costa; infa=, gia a poche miglia di distanza potrebbero non risultare piu u3li/ efficaci. Inoltre con i telefoni non è possibile la comunicazione con altre navi o imbarcazioni ed infine la localizzazione delle chiamate da parte dei soccorritori è molto piu difficile della localizzazione di una chiamata effe;uata da un apparato VHF. Pertanto, i telefoni cellulari non possono essere considera3, in qualsivoglia occasione, sos3tu3vi degli appara3 radio. La norma3va internazionale definisce tre canali VHF u3lizzabili in tu;o il mondo per 9

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11 La dichiarazione di evento straordinario è richiesta dall assicurazione, la denuncia spe;a al comandante dell unità. In caso di minori la denuncia può essere devoluta al presidente, oppure un preposto allenatore In caso di mancata denuncia si è sogge= alla sanzione amministra3va da 50 a 500, si può opporre una memoria scri;a difensiva ll Autorità Mari=ma. 11