Centro Funzionale Decentrato del Friuli Venezia Giulia

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1 Centro Funzionale Decentrato del Friuli Venezia Giulia ai sensi della Direttiva P.C.M. 27/02/2004 e s.m.i.

2 Argomenti Il sistema di allertamento per rischio idrogeologico e idraulico Il Centro Funzionale Decentrato(CFD) della Protezione civile della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia La Direttiva regionale sul sistema di allertamento per il rischio meteorologico, idrogeologico ed idraulico (D.G.R. n.1939 del ) Il Settore Meteo del Centro Funzionale Decentrato: attività e prodotti Il Settore IdroGeo del Centro Funzionale Decentrato: attività e prodotti L allertamento e l attivazione delle fasi operative della pianificazione di emergenza

3 Il sistema di allertamento per rischio idrogeologico e idraulico Direttiva del Presidente Del Consiglio Dei Ministri 27 febbraio 2004 Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile. Finalità 1. Individuare le autorità a cui compete la decisione e la responsabilità di allertare il sistema della protezione civile; 2. Definire i soggetti istituzionali e gli organi territoriali coinvolti nelle attività di previsione e prevenzione del rischio e di gestione dell'emergenza; 3. Stabilire gli strumenti e le modalità con cui le informazioni relative all'insorgenza ed evoluzione del rischio idrogeologico ed idraulico devono essere raccolte, analizzate e rese disponibili alle autorità, ai soggetti istituzionali ed agli organi territoriali individuati e coinvolti nel sistema e nelle attività di protezione civile; 4. Sancire i rapporti funzionali e le relazioni di leale collaborazione tra il sistema della protezione civile, sia nazionale che regionale, e le altre autorità, i soggetti istituzionali e gli organi territoriali, preposti alla valutazione e mitigazione del rischio in materia; 5. Organizzare il sistema di allerta nazionale distribuito.

4 la Direttiva P.C.M. 27 febbraio 2004 diventa Legge: Art. 3 bis della L. 225/1992 come integrata dalla L. 100/2012 Art. 3-bis. Sistema di allerta nazionale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico. comma 1 Nell'ambito delle attività di protezione civile, il sistema di allerta statale e regionale è costituito dagli strumenti, dai metodi e dalle modalità stabiliti per sviluppare e per acquisire la conoscenza, le informazioni e le valutazioni, in tempo reale, relative al preannuncio, all'insorgenza e all'evoluzione dei rischi conseguenti agli eventi di cui all'articolo 2 al fine di allertare e di attivare il Servizio nazionale della protezione civile ai diversi livelli territoriali.

5 la Direttiva P.C.M. 27 febbraio 2004 diventa Legge: Art. 3 bis della L. 225/1992 come integrata dalla L. 100/2012 Art. 3-bis. Sistema di allerta nazionale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico. comma 2 il governo e la gestione del sistema di allerta nazionale sono assicurati dal Dipartimento della protezione civile e dalle regioni, attraverso la rete dei Centri funzionali di cui alla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004

6 la Direttiva P.C.M. 27 febbraio 2004 diventa Legge: Art. 3 bis della L. 225/1992 come integrata dalla L. 100/2012 Art. 3-bis. Sistema di allerta nazionale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico. comma 3 Sulla base dei livelli di rischio,, ogni regione provvede a determinare le procedure e le modalità di allertamento del proprio sistema di protezione civile ai diversi livelli di competenza territoriale...

7 D.P.C.M. del 27 febbraio 2004 I responsabili del Sistema di allertamento la Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso il Dipartimento della Protezione Civile le Presidenze delle Giunte regionali attraverso i Soggetti e strutture a tal fine individuati e/o delegati I responsabili gestiscono il Sistema di Allerta Nazionale Centro Funzionale Centrale attraverso Rete dei Centri Funzionali e Centri di Competenza Centri Funzionali Decentrati

8 Centri Funzionali decentrati: Localizzazione e territorio di competenza Strutture che, sulla base delle reti informative e della conoscenza delle criticità sul territorio, devono fornire il supporto tecnico alla decisione di Protezione Civile 21 Centri Funzionali Decentrati 1 Centro Funzionale nazionale Centri di Competenza

9 Il Centro Funzionale Decentrato della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Con L.R. n. 3 del , articolo 1, è stato istituito in Regione il Centro Funzionale Decentrato(CFD) della Protezione civile. Con D.G.R. n del è stata autorizzata la stipula di una convenzione tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Protezione civile della Regione - e l'agenzia Regionale per la Protezione dell'ambiente ARPA FVG per lo svolgimento delle funzioni di supporto tecnico operativo in materia meteorologica del CFD (sottoscritta in data 14/10/2014 con n. 98/PC/2014). Con D.G.R. n del è stata approvata la Direttiva regionale sul sistema di allertamento per il rischio meteorologico, idrogeologico ed idraulico

10 Il Centro Funzionale Decentrato della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia A partire dal è attivo il CFD della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, al quale concorre per il supporto meteorologico ARPA FVG attraverso l Osservatorio Meteorologico Regionale OSMER e il Centro di Modellistica Ambientale CRMA. Il DPC, con Presa d Atto del , ha riconosciuto l attivazione del CFD del FVG con autonomia nell emissione di Avvisi meteo e ha cessato di svolgere in via suppletiva le funzioni di valutazione di criticità idrogeologica ed idraulica.

11 Soggetti coinvolti ARPA FVG OSMER PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE Settore METEO Settore IDROGEO SALA OPERATIVA REGIONALE CFD - CENTRO FUNZIONALE DECENTRATO

12 Centro Funzionale Decentrato: Settore Meteo e Settore IdroGeo CFD CENTRO FUNZIONALE DECENTRATO SETTORE METEO SETTORE IDROGEO IDRAULICO IDROGEOLOGICO PREVISIONE/ VALUTAZIONE FENOMENI VIGILANZA METEO E NOWCASTING EMERGENZA PREVISIONE/ VALUTAZIONE SCENARI DI RISCHIO MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA EMERGENZA POST EVENTO

13 Il ruolo quotidiano del CFD meteorologico Valutare ogni giorno i rischi: idrogeologico idraulico Emettere ogni giorno i relativi BOLLETTINI SETTORE METEO Bollettino di vigilanza meteorologica regionale SETTORE IDROGEO Bollettino di criticità regionale

14 La Direttiva regionale sul sistema di allertamento per il rischio meteorologico, idrogeologico ed idraulico (D.G.R. n del ) DIRETTIVA REGIONALE SUL SISTEMA DI ALLERTAMENTO PER RISCHIO METEOROLOGICO, IDROGEOLOGICO, IDRAULICO Disposizioni e procedure operative per l attivazione del Centro Funzionale del Friuli Venezia Giulia istituito con l art.1 della L.R. 3/2014, ai sensi della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di Protezione civile del 27 febbraio 2004, recante gli indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile, dicuiallal.100del12luglio2012.

15 parliamo di : - rischio METEOROLOGICO Pioggia Temporali Vento forte Neve e ghiaccio - rischio IDROGEOLOGICO Frane e colate detritiche Allagamenti reticolo minore e sistemi urbani - rischio IDRAULICO Piene dei corsi d acqua principali Rischio costiero da acqua alta e/o mareggiate

16 Scenari di criticità idrogeologica e idraulica

17 Scenari di criticità idrogeologica e idraulica Tabella delle allerte e delle criticità meteo-idrogeologiche e idrauliche TABELLA DELLE ALLERTE E DELLE CRITICITA METEO-IDROGEOLOGICHE E IDRAULICHE Allerta Criticità Scenario di evento Effetti e danni verde Assenza di fenomeni significativi prevedibili Assenza di fenomeni significativi prevedibili, anche se non è possibile escludere a livello locale: - (in caso di rovesci e temporali) fulminazioni localizzate, grandinate e isolate raffiche di vento, allagamenti localizzati dovuti a difficoltà dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche e piccoli smottamenti; - caduta massi. Eventuali danni puntuali.

18 Si possono verificare fenomeni localizzati di: Centro Funzionale Decentrato TABELLA DELLE ALLERTE E DELLE CRITICITA METEO-IDROGEOLOGICHE E IDRAULICHE allerta Criticità Scenario di evento Effetti e danni gialla ordinaria idrogeologica idrogeologico per temporali idraulica - erosione, frane superficiali e colate rapide di detriti o di fango in bacini di dimensioni limitate; - ruscellamenti superficiali con possibili fenomeni di trasporto di materiale; - innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d acqua minori, con inondazioni delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (tombinature, restringimenti, occlusioni delle luci dei ponti, ecc); - scorrimento superficiale delle acque nelle strade e possibili fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque piovane con tracimazione e coinvolgimento delle aree urbane depresse. Caduta massi. Anche in assenza di precipitazioni, si possono verificare occasionali fenomeni franosi anche rapidi legati a condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, per effetto della saturazione dei suoli. Lo scenario è caratterizzato da elevata incertezza previsionale. Si può verificare quanto previsto per lo scenario idrogeologico, ma con fenomeni caratterizzati da una maggiore intensità puntuale e rapidità di evoluzione, in conseguenza di temporali forti. Si possono verificare ulteriori effetti dovuti a possibili fulminazioni, grandinate, forti raffiche di vento. Si possono verificare fenomeni localizzati di: incremento dei livelli dei corsi d acqua maggiori, generalmente contenuti all interno dell alveo. Anche in assenza di precipitazioni, il transito dei deflussi nei corsi d acqua maggiori può determinare criticità. Occasionale pericolo per la sicurezza delle persone con possibile perdita di vite umane per cause incidentali. Effetti localizzati: - allagamenti di locali interrati e di quelli posti a pian terreno lungo vie potenzialmente interessate da deflussi idrici; - danni a infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali interessati da frane, colate rapide o dallo scorrimento superficiale delle acque; - temporanee interruzioni della rete stradale e/o ferroviaria in prossimità di impluvi, canali, zone depresse (sottopassi, tunnel, avvallamenti stradali, ecc.) e a valle di porzioni di versante interessate da fenomeni franosi; - limitati danni alle opere idrauliche e di difesa delle sponde, alle attività agricole, ai cantieri, agli insediamenti civili e industriali in alveo. Ulteriori effetti in caso di fenomeni temporaleschi: - danni alle coperture e alle strutture provvisorie con trasporto di materiali a causa di forti raffiche di vento; - rottura di rami, caduta di alberi e abbattimento di pali, segnaletica e impalcature con conseguenti effetti sulla viabilità e sulle reti aeree di comunicazione e di distribuzione di servizi (in particolare telefonia, elettricità); - danni alle colture agricole, alle coperture di edifici e agli automezzi a causa di grandinate; - innesco di incendi e lesioni da fulminazione.

19 Si possono verificare fenomeni diffusi di: Centro Funzionale Decentrato TABELLA DELLE ALLERTE E DELLE CRITICITA METEO-IDROGEOLOGICHE E IDRAULICHE allerta Criticità Scenario di evento Effetti e danni arancione moderata idrogeologica idrogeologica per temporali idraulica - instabilità di versante, localmente anche profonda, in contesti geologici particolarmente critici; - frane superficiali e colate rapide di detriti o di fango; - significativi ruscellamenti superficiali, anche con trasporto di materiale, possibili voragini per fenomeni di erosione; - innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d acqua minori, con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (tombature, restringimenti, occlusioni delle luci dei ponti, etc.). Caduta massi in più punti del territorio. Anche in assenza di precipitazioni, si possono verificare significativi fenomeni franosi anche rapidi legati a condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, per effetto della saturazione dei suoli. Lo scenario è caratterizzato da elevata incertezza previsionale. Si può verificare quanto previsto per lo scenario idrogeologico, ma con fenomeni caratterizzati da una maggiore intensità puntuale e rapidità di evoluzione, in conseguenza di temporali forti, diffusi e persistenti. Sono possibili effetti dovuti a possibili fulminazioni, grandinate, forti raffiche di vento. Si possono verificare fenomeni diffusi di: - significativi innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d acqua maggiori con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe e delle zone golenali, interessamento degli argini; - fenomeni di erosione delle sponde, trasporto solido e divagazione dell alveo; - occlusioni, parziali o totali, delle luci dei ponti dei corsi d acqua maggiori. Pericolo per la sicurezza delle persone con possibili perdite di vite umane. Effetti diffusi: - allagamenti di locali interrati e di quelli posti a pian terreno lungo vie potenzialmente interessate da deflussi idrici; - danni e allagamenti a singoli edifici o centri abitati, infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali interessati da frane o da colate rapide; - interruzioni della rete stradale e/o ferroviaria in prossimità di impluvi e a valle di frane e colate di detriti o in zone depresse in prossimità del reticolo idrografico; - danni alle opere di contenimento, regimazione e attraversamento dei corsi d acqua; - danni a infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali situati in aree inondabili. Ulteriori effetti in caso di fenomeni temporaleschi: danni alle coperture e alle strutture provvisorie con trasporto di materiali a causa di forti raffiche di vento; - rottura di rami, caduta di alberi e abbattimento di pali, segnaletica e impalcature con conseguenti effetti sulla viabilità e sulle reti aeree di comunicazione e di distribuzione di servizi; - danni alle colture agricole, alle coperture di edifici e agli automezzi a causa di grandinate; - innesco di incendi e lesioni da fulminazione. Anche in assenza di precipitazioni, il transito dei deflussi nei corsi d acqua maggiori può determinare criticità.

20 TABELLA DELLE ALLERTE E DELLE CRITICITA METEO-IDROGEOLOGICHE E IDRAULICHE allerta Criticità Scenario di evento Effetti e danni Si possono verificare fenomeni numerosi e/o estesi di: Grave pericolo per la sicurezza delle persone con possibili perdite di vite umane. rossa elevata idrogeologica idraulica - instabilità di versante, anche profonda, anche di grandi dimensioni; - frane superficiali e colate rapide di detriti o di fango; - ingenti ruscellamenti superficiali con diffusi fenomeni di trasporto di materiale, possibili voragini per fenomeni di erosione; - rilevanti innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d acqua minori, con estesi fenomeni di inondazione; - occlusioni parziali o totali delle luci dei ponti dei corsi d acqua minori. Caduta massi in più punti del territorio. Si possono verificare numerosi e/o estesi fenomeni, quali: - piene fluviali dei corsi d acqua maggiori con estesi fenomeni di inondazione anche di aree distanti dal fiume, diffusi fenomeni di erosione delle sponde, trasporto solido e divagazione dell alveo; - fenomeni di tracimazione, sifonamento o rottura degli argini, sormonto dei ponti e altre opere di attraversamento, nonché salti di meandro; - occlusioni, parziali o totali, delle luci dei ponti dei corsi d acqua maggiori. Anche in assenza di precipitazioni, il transito dei deflussi nei corsi d acqua maggiori può determinare criticità. Effetti ingenti ed estesi: - danni a edifici e centri abitati, alle attività e colture agricole, ai cantieri e agli insediamenti civili e industriali, sia vicini sia distanti dai corsi d acqua, per allagamenti o coinvolti da frane o da colate rapide; - danni o distruzione di infrastrutture ferroviarie e stradali, di argini, ponti e altre opere idrauliche; - danni a beni e servizi; - danni alle coperture e alle strutture provvisorie con trasporto di materiali a causa di forti raffiche di vento; - rottura di rami, caduta di alberi e abbattimento di pali, segnaletica e impalcature con conseguenti effetti sulla viabilità e sulle reti aeree di comunicazione e di distribuzione di servizi; - danni alle colture agricole, alle coperture di edifici e agli automezzi a causa di grandinate; - innesco di incendi e lesioni da fulminazione.

21 Esempio Allerta arancione Scenari di criticità idrogeologica e idraulica Scenario di evento frane superficiali e colate rapide di detriti o di fango; significativi ruscellamenti superficiali, anche con trasporto di materiale; innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d acqua minori, con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (tombature, restringimenti, occlusioni delle luci dei ponti, etc.). Effetti e danni allagamentidi locali interrati e di quelli posti a pian terreno lungo vie potenzialmente interessate da deflussi idrici; danni e allagamenti a singoli edifici o centri abitati, infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali interessati da frane o da colate rapide; interruzioni della rete stradale e/o ferroviaria in prossimità di impluvi e a valle di frane e colate di detriti o in zone depresse in prossimità del reticolo idrografico;

22 allertamento per rischio meteorologico, idrogeologico, idraulico su 4 Zone di Allerta individuate nella Direttiva regionale FVG - B FVG - A FVG - C FVG - D

23 ARPA FVG OSMER Settore METEO PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE Settore IDROGEO SALA OPERATIVA REGIONALE OGNI GIORNO 1 3 Bollettino di vigilanza Bollettino di criticità IN CASO DI MALTEMPO Avviso di condizioni meteorologiche avverse 2 3 Avviso di criticità 4 Allerta regionale

24 Bollettino di criticità regionale Allerta regionale - Avviso di criticità Settore IdroGeo

25 ALLERTA REGIONALE Previsione meteo Scenari di criticità (Avviso di criticità) Allerta suddivisa in 3 parti Indicazioni di Protezione civile

26 Parte 1 Previsione meteo ALLERTA REGIONALE

27 Parte 2 Scenari di criticità prevista (Avviso di criticità) ALLERTA REGIONALE AVVISO DI CRITICITA (CFD) SOLO per rischio: IDROGEOLOGICO IDRAULICO STATO DI ALLERTA PCR-SOR per rischio: METEOROLOGICO IDROGEOLOGICO IDRAULICO

28 Parte 3 Indicazioni di Protezione civile ALLERTA REGIONALE

29 a seguito dell emissione di un Allerta regionale si attiva una Fase di monitoraggio e sorveglianza SETTORE METEO aggiorna i Bollettini previsionali con cadenza ravvicinata garantisce il presidio rafforzato, event. H24 SETTORE IDROGEO aggiorna le valutazioni di criticità idrogeologica ed idraulica con cadenza ravvicinata garantisce il presidio rafforzato event. H24 attiva la modellazione idraulica ed emette i Bollettini di piena

30 Schema dei sistemi di trasmissione dei documenti e dei destinatari Fase previsionale Fase di monitoraggio e sorveglianza

31 Allerta regionale: a chi è inoltrata Centro Funzionale Centrale di Roma Centro Funzionale Decentrato- Regione Veneto Prefetture Tutti i Comuni della Regione (indipendentemente dalla Zona interessata) Altri Enti/Strutture interessati: Vigili del Fuoco Capitanerie di Porto Consorzi di bonifica Ferrovie Friuli Venezia Giulia Strade Uffici del Genio Civile ecc. ecc.

32 Allerta regionale: come è inoltrata ai Comuni della Regione Posta Elettronica Certificata(PEC) del Comune (indirizzi e.mail di emergenza ) In formato sintetico via SMS (cellulari di emergenza ) Pubblicata sul sito WEB della Protezione civile dellaregioneedelcfd

33 Pagina web del CFD FVG

34 Presentazione del Settore Meteo del CFD Settore Meteo

35 Apporto di ARPA alle funzioni del CFD: Il Settore Meteo Settore Meteo

36 Attività del settore meteo Centro Funzionale Decentrato OGNI GIORNO IN ALLERTA QPF Tabella precipitazioni previste per la valutazione del settore Idrogeo BOLLETTINO DI VIGILANZA Tabella quantitativa dei fenomeni meteorologici AVVISO METEO Comunicato che precede l allertamento PRESIDIOin sala situazioni durante il periodo di allerta per il monitoraggio, la sorveglianza e la previsione a breve termine Settore Meteo

37 Attività del settore meteo a valenza esterna BOLLETTINO DI VIGILANZA Tabella quantitativa dei fenomeni meteo AVVISO METEO Comunicato che precede l allertamento Settore Meteo

38 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza OGGI DOMANI DOPODOMANI Settore Meteo

39 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza DATA DI OGGI Settore Meteo

40 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza DATA DI DOMANI Settore Meteo

41 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza ZONE Settore Meteo

42 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza CARNIA TARVISIANO PREALPI CARNICHE PREALPI GIULIE PIANURA PORDENONESE PIANURA UDINESE ISONTINO LAGUNA PROVINCIA TRIESTE Settore Meteo

43 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza FENOMENI PIOGGE TEMPORALI TEMPORALI FORTI NEVE OLTRE I 1300 METRI NEVE TRA 200 E 1300 METRI NEVE IN PIANURA E COSTA GHIACCIO VENTO FORTE MAREGGIATA/ACQUA ALTA SCARSA VISIBILITA ONDATE DI CALORE Settore Meteo

44 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza Settore Meteo

45 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza Settore Meteo

46 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza Settore Meteo

47 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza Settore Meteo

48 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza RAPPRESENTANO IN ORDINE CRESCENTE INDICI DI PRESENZA/ASSENZA DI FENOMENI SIGNIFICATIVI AI FINI DI PROTEZIONE CIVILE IN TERMINI DI QUANTITA O IN TERMINI DI PROBABILITA DI ACCADIMENTO Settore Meteo

49 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza - «Il fenomeno non accade» Non piove, non ci sono temporali, non nevica, non ghiaccia, non tira vento, non fa acqua alta, non c è nebbia, non ci saranno ondate di calore Settore Meteo

50 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza 0 «Il fenomeno accade ma in modo non rilevante oppure la probabilità che accada è trascurabile» Piove meno di 20 mm Probabilità di temporali 0-20% Neve 0 1 cm Probabilità di ghiaccio 0-20% Vento km/h Probabilità di mareggiata/acqua alta 0-20% Probabilità di nebbia 0-20% Ondate di calore senza disagio Settore Meteo

51 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza 1 «Il fenomeno accade in modo significativo oppure la probabilità che accada è medio bassa» Pioggia mm Probabilità di temporali 20-40% Neve 1-5 cm (pianura), 1-15 cm (tra 200 e 1300 m), 1-30 cm (oltre 1300 m) Probabilità di ghiaccio 20-40% Vento km/h Probabilità di mareggiata/acqua alta 20-40% Probabilità di nebbia 20-40% Ondate di calore con debole disagio Settore Meteo

52 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza 2 «Il fenomeno accade in modo importante oppure la probabilità che accada è medio alta» Pioggia mm Probabilità di temporali 40-70% Neve 5-20 cm (pianura), cm (tra 200 e 1300 m), cm (oltre 1300 m) Probabilità di ghiaccio 40-70% Vento km/h Probabilità di mareggiata/acqua alta 40-70% Probabilità di nebbia 40-70% Ondate di calore con disagio Settore Meteo

53 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza 3 «Il fenomeno accade in modo molto importante oppure la probabilità che accada è molto alta» Pioggia più di 100 mm Probabilità di temporali % Neve più di 20 cm (pianura), più di 40 cm (tra 200 e 1300 m), più di 80 cm (oltre 1300 m) Probabilità di ghiaccio % Vento più di 100 km/h Probabilità di mareggiata/acqua alta % Probabilità di nebbia % Ondate di calore con forte disagio Settore Meteo

54 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza LEGENDA Settore Meteo

55 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza TABELLA LEGENDA Settore Meteo

56 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza TESTO DELLA PREVISIONE Settore Meteo

57 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza TENDENZA DOPODOMANI Settore Meteo

58 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza Settore Meteo

59 Attività del settore meteo Bollettino di vigilanza Settore Meteo

60 Attività del settore meteo Centro Funzionale Decentrato BOLLETTINO DI VIGILANZA Tabella quantitativa dei fenomeni meteo AVVISO METEO Comunicato che precede l allertamento Settore Meteo

61 Attività del settore meteo Avviso meteo regionale EMISSIONE DURATA SITUAZIONE FASE EVENTO ACUTA PREVISIONE NOTE Settore Meteo

62 Attività del settore meteo Avviso meteo regionale EMISSIONE SITUAZIONE PREVISIONE ALLERTA REGIONALE Settore Meteo

63 Attività del Settore IdroGeo del CFD Settore IdroGeo

64 Settore IdroGeo VALUTAZIONE Centro Funzionale Decentrato Precipitazioni previste PRECIPITAZIONI PREGRESSE UMIDITA SUOLO LIVELLI IDROMETRICI FUSIONE NIVALE SISTEMA DI SOGLIE DISSESTI IN ATTO Settore IdroGeo

65 Settore IdroGeo VALUTAZIONE Centro Funzionale Decentrato Il Sistema di soglie pluviometriche Per le precipitazioni, sulla base dello studio nazionale alla base della Direttiva PCM del 2004, i livelli del sistema di soglie si basano sul tempo di ritorno: Nessuna criticità Nessun fenomeno significativo prevedibile Ordinaria criticità Tempo di ritorno piogge previste > 2 anni Moderata criticità Tempo di ritorno piogge previste > 5 anni Elevata criticità Tempo di ritorno piogge previste > 10/20 anni Soglie pluviometriche puntuali ed areali differenziate per zone di allerta Settore IdroGeo

66 Settore IdroGeo EMISSIONE BOLLETTINI E AVVISI Bollettino di criticità regionale e nazionale I Bollettini di criticità regionali concorrono a comporre il Bollettino di criticità nazionalepubblicato quotidianamente dal Centro Funzionale Centrale e consultabile alla pagina: Settore IdroGeo

67 Allertamento e Fasi operative

68 Adeguamento della pianificazione di emergenza D.G.R. n di data 17/10/2014 Approvazione della direttiva regionale 5. Di dare mandato alla Protezione Civile della Regione per aggiornare la pianificazione regionale di emergenza in materia di rischio idrogeologico e idraulico, al fine di indirizzare e coordinare gli Enti territoriali che dovranno a loro volta adeguare i propri piani di emergenza al fine di tener conto delle nuove procedure di allertamento come diramate dal CFD e dei livelli minimi previsti per l attivazione delle fasi operative a livello sub regionale.

69 Allertamento e Fasi operative Livello di ALLERTA FASE OPERATIVA minima conseguente a livello LOCALE Codice giallo Codice arancione Codice rosso fase operativa di ATTENZIONE fase operativa di ATTENZIONE o PREALLARME fase operativa di PREALLARME o ALLARME Non esiste una corrispondenza automatica e/o biunivoca tra i livelli di criticità e le fasi operative delle componenti del sistema regionale di protezione civile.

70

71 Situazione attuale approvazione delle Aree di emergenza nei piani comunali

72 Modello d intervento per i Sindaci

73 Modello d intervento per i Gruppi comunali di pc

74 Punti di presidio territoriale per il rischio idrogeologico esempio del Comune di Pordenone

75 Punti di presidio territoriale per il rischio idrogeologico

76 Esempio di Punto di presidio di interesse regionale: Ponte RFI a Latisana

77 Esempio di compilazione dati dei Punti di presidio territoriale

78 Esempio scheda pdf dei Punti di presidio territoriale

79 Livelli di criticità e azioni previste per fasi operative comune di Latisana FASI OPERATIVE PRESIDIO TERRITORIALE fasi operative per: RFI SpA (Rete Ferroviaria Italiana) nome presidio: Ponte ferroviario S0 S1 S2 S3 Tipo criticità: idraulica NORMALITA' ATTENZIONE PREALLARME ALLARME LIVELLO CRITICITA' GIALLA ARANCIO ROSSA Idrometro di rif. Venzone Vedi note Venzone 1 - Ponte Delizia Madrisio quota: < m (a 12 h) -1.9 m (a 7-8h) 6.85 m (a 5-6 h) note: La fase operativa di ATTENZIONE partirà a seguito di previsione ore prima da parte del CFD settore Meteo (OSMER) di piogge molto intense e persistenti sul bacino montano tali da poter prevedere il raggiungimento a Latisana del valore idrometrico di 9,80 m slmm Attivazione reperibilità per lavori preparatori, distribuzione attrezzature e materiali, attivazione impianto Arrivo personale, attivazione rallentamenti precauzionali, attivazione protezione cantieri, preparazione impianto di sollevamento, interruzione treni in partenza da TS e VE (6 ore in anticipo rispetto all'ora di raggiungimento della quota a Latisana di 9,80). Taglio rotaie, alzamento travate (4 ore di anticipo rispetto all'ora di raggiungimento della quota a Latisana di 9,80)

80 Grazie per l attenzione!

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