PAOLO MAGRINI (*) - LUCA FANCELLO (**) - ACHILLE CASALE (***)

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1 05 Magrini :41 Pagina 37 REDIA, LXXXVIII, 2005: PAOLO MAGRINI (*) - LUCA FANCELLO (**) - ACHILLE CASALE (***) NOTE SULL IDENTITÀ SPECIFICA DI TYPHLOREICHEIA RAYMONDI (PUTZEYS, 1869), DESCRIZIONE DI TYPHLOREICHEIA HOLDHAUSI NUOVA SPECIE DELLA SARDEGNA MERIDIONALE, E NOTA SINONIMICA (COLEOPTERA CARABIDAE SCARITINAE) ( 1 ) (*) Museo di Storia Naturale dell Università di Firenze, Sezione di Zoologia «La Specola», Via Romana Firenze (I) (collaboratore esterno); e- mail: magrinip@magrinipaolo.191.it (**) Via Bainsizza Cagliari (I) (***) Università di Sassari, Dipartimento di Zoologia, Via Muroni Sassari (I); casale@uniss.it Magrini P., Fancello L., Casale A. - Notes about the specific identity of Typhloreicheia raymondi (Putzeys, 1869), with description of T. holdhausi new species and a new synonymy (Coleoptera Carabidae Scaritinae). Typhloreicheia raymondi (Putzeys, 1869), the first species of the genus described from Sardinia, is redescribed in detail. The examination of the type series, with designation of a male lectotype, confirmed the localisation of the taxon in N-W Sardinia (surroundings of Sassari) and allowed the authors to establish the new synonymy: T. poggii Leo, Magrini & Fancello, 2005 =Typhloreicheia raymondi (Putzeys, 1869). Typhloreicheia holdhausi, new species from Iglesias, S-W Sardinia (type locality: Genna Bogai pass), identified in the past as Typhloreicheia raymondi, is also described. It is a medium large sized species, characterized by the presence of elytron discal setae on intervals from the second to the seventh, median lobe of aedeagus bent and spatulate at apex, copulatory piece sub-rectangular and distally truncate. Typhloreicheia raymondi is markedly distinct from T. holdhausi owing to several morphological characters, and for the presence of elytron discal setae only on the second, third, fifth and seventh intervals. KEY WORDS: Typhloreicheia raymondi, Typhloreicheia holdhausi, new species, Typhloreicheia poggii, new synonymy. Jules Antoine Adolphe Henry PUTZEYS, entomologo noto per essersi cimentato nello studio di gruppi all epoca assai difficili per le minute dimensioni dei loro rappresentanti, descriveva nel 1869 «Reicheia raymondi», su esemplari raccolti da Eugène Raymond «en automne 1868 aux environs de Sassari, sous des pierres assez enfoncés dans le sol». Pur trattandosi della prima specie oggi correntemente attribuita al genere Typhloreicheia di Sardegna, il taxon in questione è rimasto, fino ai giorni nostri, misconosciuto e male identificato per le ragioni che saranno specificate nel seguente contributo. Karl HOLDHAUS, nella sua splendida monografia «del genere Reicheia» del 1924, rappresentava per la prima volta l edeago molto peculiare di un taxon da lui identificato come «Reicheia (Typhloreicheia) raymondi», e ne forniva una descrizione esauriente e dettagliata. La sua descrizione era basata tuttavia sull esame di due esemplari non appartenenti alla serie tipica: più precisamente un maschio, conservato presso il Museo di Storia Naturale di Vienna, senza dati precisi di provenienza, e una femmina proveniente da Sassari in coll. Dodero (conservata oggi presso il Museo di Storia Naturale di Genova «G. Doria»), ambedue con habitus simile e chetotassi caratterizzata da serie di setole elitrali discali presenti dalla seconda alla settima interstria. Successivamente René JEANNEL, nella sua monografia del 1957, elevava Typhloreicheia a rango di genere e forniva una nuova descrizione di T. raymondi, molto succinta e coincidente con quella di Holdhaus, soprattutto per quanto riguarda la singolare struttura della lamella copulatrice ( Sac inter- 1 Lavoro eseguito in parte con contributo INTERREG3 (Università di Sassari, Pisa e Corte), e PRIN (Coord. Università di Roma3, Unità di Ricerca Università di Sassari). ne avec une pièce copulatrice distale allongée et droite, tronquée à son extrémité). Tuttavia, contraddicendo quanto scritto, rappresentava nel lavoro un edeago (JEANNEL, 1957: 193, fig. 91) apparentemente privo di lamella copulatrice e molto simile a quello di Typhloreicheia kraussei (Reitter, 1914) (cfr. LEO, MAGRINI & FANCELLO, 2005: 175). La specie descritta da Holdhaus veniva poi successivamente identificata e raffigurata da due di noi (rispettivamente L.F. e P.M.), su quattro esemplari, due maschi e due femmine, provenienti dal Passo Genna Bogai (Iglesiente, sud-ovest della Sardegna), stazione quindi molto lontana da Sassari, località tipica di T. raymondi. I caratteri di tali esemplari tuttavia, nonostante la distanza geografica di reperimento, risultavano assolutamente coincidenti con quelli della specie identificata come raymondi da Holdhaus, sia per la morfologia esterna, sia per la struttura dell edeago e della lamella copulatrice. Ci è sembrato pertanto lecito dubitare della reale provenienza dell esemplare maschio descritto da Holdhaus, e della sua conspecificità con T. raymondi (cfr. MAGRINI, 2003b:12), dato il fatto che in Sardegna sono note attualmente due sole specie di Typhloreicheia ad ampia distribuzione: T. denticulata (Holdhaus, 1924) e T. jucunda (Holdhaus, 1924) (fig. IX). Tutte le rimanenti note presentano areali puntiformi o comunque notevolmente ristretti: finora non erano noti esempi di specie con areali puntiformi così distanti, come sembrava possibile nel caso presente (MAGRINI, 2003b:15). Abbiamo così ritenuto necessario rintracciare ed esaminare quanto resta della serie tipica di T. raymondi. Uno di noi (A.C.) ha potuto ricevere, grazie agli amici e colleghi Konjev Desender e Alain Drumont dell Institut Royal des Sciences Naturelles de Belgique di Bruxelles, sei sintipi (ex coll. Putzeys) del taxon in oggetto; inoltre, grazie alla collabora- Published September, 2006

2 05 Magrini :41 Pagina P. MAGRINI - L. FANCELLO - A. CASALE REDIA, Vol. LXXXVIII zione di Thierry Deuve, ha potuto rintracciare nelle collezioni del Muséum National d Histoire Naturelle di Parigi (ex coll. Jeannel) tre esemplari «sub raymondi», uno dei quali cartellinato come «paratype» (coll. Jeannel). Infine, grazie rispettivamente alla cortesia di Heinrich Schönmann e di Roberto Poggi, gli autori hanno potuto ricevere in studio dal Naturhistorisches Museum di Vienna e dal Museo di Storia Naturale «Giacomo Doria» di Genova i due «storici» esemplari identificati da Holdhaus come T. raymondi. L esame del suddetto materiale permette finalmente di chiarire lo status e la posizione sistematica di T. raymondi, di stabilire una nuova sinonimia, e di descrivere una specie inedita fino ad ora misconosciuta. Abbreviazioni - HT: holotypus; PT: paratypus; LT: lectotypus; PLT: paralectotypi. L: lunghezza complessiva, dall apice delle mandibole all apice delle elitre; TL: lunghezza totale, dal margine anteriore dell epistoma all apice delle elitre; HMW: larghezza massima del capo al rigonfiamento temporale; LA: lunghezza delle antenne; PL: lunghezza del pronoto, misurata lungo la linea mediana; PMW: larghezza massima del pronoto; EL: lunghezza elitre, misurata dalla base dello scutello all angolo suturale; EW: larghezza massima delle elitre; PMW/PL: rapporto massima larghezza/lunghezza del pronoto; EL/EW: rapporto lunghezza/larghezza delle elitre; EL/WP: rapporto larghezza elitre/larghezza pronoto; LE: lunghezza edeago; AN: lunghezza articolo antennale. ISNB: Institut Royal des Sciences naturelles de Belgique, Bruxelles MNHN: Muséum National d Histoire naturelle, Paris MSNG: Museo Civico di Storia Naturale «G. Doria», Genova NHMW: Naturhistorisches Museum, Wien CP: Coll. Putzeys (in ISNB) CJ: Coll. Jeannel (in MNHN) CD: Coll. Dodero (in MSNG) CC: Coll. A. Casale, Torino CM: Coll. P. Magrini, Firenze CFL: Coll. L. Fancello e P. Leo, Cagliari Materiali e metodi - Come detto in precedenza, al fine di stabilire la vera identità specifica di T. raymondi, si è proceduto per la prima volta all esame del materiale tipico, o di materiale storicamente attribuito al taxon suddetto, disperso in quattro distinte Istituzioni (ISNB, MNHN, MSNG, NHMW). I genitali maschili e femminili degli esemplari delle serie tipiche di T. raymondi e T. holdhausi n. sp. qui descritta sono stati preparati in euparal su acetato e allegati ai rispettivi esemplari. Le macrofotografie riportate nel testo sono state eseguite da uno di noi (P.M.) mediante camera digitale Nikon D1 applicata su microscopio ottico binoculare Nikon Labophot II, con obiettivi diaframmati. Gli autori hanno inoltre esaminato, in differenti occasioni, materiale ascrivibile a tutte le specie congeneri finora note di Sardegna. Si ritiene pertanto utile riportare, nel seguente contributo, una cartina-areale con le distribuzioni attualmente note di tutte le specie di Typhloreicheia note dell isola (fig. IX). Typhloreicheia raymondi (Putzeys, 1869: 146) DIAGNOSI Una Typhloreicheia di medie dimensioni (mm 2,69-3,15), affine per caratteri morfologici a T. fancelloi Magrini, La specie è caratterizzata da tempie salienti, angoli anteriori dell epistoma arrotondati e prominenti in avanti, labbro leggermente concavo, elitre ovalari allungate, convesse, con doccia laterale stretta, leggermente dilatata solo in prossimità dell omero, interstrie 2, 3, 5, 7 provviste di pori setigeri discali e denticolazione del margine laterale superante appena la metà dell elitra, svanita nella metà posteriore. LOCUS TYPICUS Sardegna, dintorni di Sassari. MATERIALE ESAMINATO Il materiale della serie tipica e quello attribuito storicamente a tale taxon include: 1. Materiale sub «raymondi» in CP (ISNB). Attribuiamo i sei sintypi a due diverse specie ben distinte per la diversa chetotassi delle elitre: la prima rappresentata da due e tre, con setole presenti in serie sulla 2a, 3a, 5a e 7a interstria, la seconda rappresentata da un unica, con setole presenti su tutte le interstrie (dalla 2a alla 7a). Quest ultimo esemplare corrisponde alla descrizione fornita da HOLDHAUS (1924) per T. raymondi, ma trattandosi di una di località indeterminata l attribuzione specifica permane del tutto incerta, dato che numerose specie di Typhloreicheia note di Sardegna presentano caratteri analoghi. I sei esemplari recano dati di provenienza, ma è leggibile solo l indicazione regionale «Sardinia»; la località è comunque identica per le cinque della prima serie (ma il toponimo apparentemente leggibile «Ruio» è di difficile collocazione), mentre la località del sesto esemplare, chiaramente diversa, risulta assolutamente illeggibile. Gli edeagi presenti nei due esemplari della serie più numerosa permettono un identificazione certa di T. raymondi e la designazione di un lectotypus maschio, che non corrisponde a quanto indicato per questa specie da HOLDHAUS (1924), e di conseguenza da MAGRINI (2003b). 2. Materiale sub «raymondi» in CJ (MNHN): riportiamo l esatta dicitura dei cartellini dei tre esemplari conservati in quella sede. Solo l unico con il cartellino «paratype» può essere attribuito alla serie tipica di T. raymondi: le scritte e i cartellini sono di fattura diversa, e quindi si riferiscono con ogni probabilità a tre distinte raccolte, non chiaramente individuabili poiché tutti gli esemplari presentano un cartellino di provenienza con solo un indicazione regionale generica riferita alla Sardegna. Primo esemplare: «Paratype» «Sardein., ex Musaeo E. Allard 1899, CJ». Secondo esemplare: (sesso non determinabile poiché privo di genitali, ma probabilmente maschio): «Sardaigne, coll. F. C. de Saulcy», con un piccolo cartellino rosso senza altre indicazioni «CJ». Terzo esemplare: immaturo «Sardaigne, coll. F. C. De Saulcy, coll. A. Argod 1931, Muséum Paris, CJ». Lo studio approfondito di questi esemplari ci ha mostrato che essi presentano la stessa chetotassi elitrale, con serie di setole sulla seconda, terza, quinta e settima interstria, quindi analoga a quella del lectotypus di T. raymondi qui designato; possiamo affermare, in base ai caratteri morfologici, che il primo e il secondo esemplare appartengono sicuramente a T. raymondi. Il terzo esemplare (maschio immaturo), pur presentando la medesima chetotassi elitrale, mostra invece significative differenze rispetto a tutti gli altri, quali dimensioni maggiori, pronoto più grande e più largo posteriormente, peduncolo nettamente più allungato. Tali caratteri ci inducono ad attribuire l esemplare ad una specie diversa: in base alla struttura dell edeago e della lamella copulatrice, oltre che alla morfologia esterna, potrebbe trattarsi verosimilmente di T. manto (Holdhaus, 1924), il cui status è stato recentemente chiarito (LEO, MAGRINI & FANCELLO, 2005:192), ma pure di un taxon inedito. Non è possibile un attribuzione specifica certa, trattandosi di un esemplare immaturo e di provenienza incerta; ne riportiamo comunque le immagini di edeago e parameri (fig. VIII). 3. Materiale sub «raymondi«in CD (MSNG). La femmina esaminata da Holdhaus porta le seguenti indicazioni: «Sassari Sard. Coll. Croissand» «det. Holdhaus Reicheia Raymondi Putz.» «Collez. A. Dodero». L esemplare non appartiene alla serie tipica di T. raymondi, e non può essere

3 05 Magrini :41 Pagina 39 Anno 2005 NOTE SULL IDENTITÀ SPECIFICA DI TYPHLOREICHEIA RAYMONDI (PUTZEYS, 1869) 39 attribuito alla suddetta specie: la chetotassi elitrale in particolare, con setole numerose presenti dalla seconda alla settima interstria, ne escludono l appartenenza al suddetto taxon. Potrebbe trattarsi di un esemplare di T. holdhausi n. sp. qui descritta, ma trattandosi di una femmina con località di provenienza che dà adito a qualche dubbio, è opportuno escludere l esemplare dalla serie tipica del nuovo taxon. 4.Materiale sub raymondi (K. HOLDHAUS det.) in Naturhistorisches Museum di Vienna. Un con indicazioni «Ambros 1872», «det. Holdhaus Raymondi», con segmenti distali dell addome allegati sul medesimo cartellino che porta l esemplare. Il preparato microscopico dell edeago, da cui è tratta la figura fornita da HOLDHAUS (1924), non è stato rintracciato nelle collezioni del Museo di Vienna (SCHÖNMANN, in litt.). Per le ragioni sopra citate, la serie tipica risultante è dunque composta dai seguenti sei esemplari: LT : «Sard., Ruio» «Raymondi, Type», «Syntipe, Soc. Ent. Belg. Coll. Putzeys» (ISNB); PLT: 1, 3, stessi dati del LT (ISNB); 1 «Paratype» «Sardein., ex Musaeo E. Allard 1899, CJ» (MNHN). DESCRIZIONE Una Typhloreicheia con corpo convesso, robusto ma molto allungato, di colore rossiccio chiaro uniforme; tegumenti lucidi, con microscultura a maglie poligonali molto superficiale. Capo robusto, più stretto del protorace; tempie molto convesse, glabre, prominenti; solchi frontali profondi, rugosi sul fondo, divergenti anteriormente e posteriormente; occhi totalmente assenti; carene sopraorbitali esterne sottili e svanite anteriormente, carene interne distinte, rilevate e unite al lobo sopra-antennale. Clipeo ampio, subconvesso, con margine anteriore concavo, rilevato in corta carena triangolare all apice. Labbro superiore con margine distale incavato, con cinque setole allineate. Chetotassi cefalica senza particolarità di rilievo. Mandibole corte, falcate. Articolo distale dei palpi mascellari poco allungato, appuntito e pubescente. Antenne di media lunghezza, esili, lunghe circa 1 / 3 la lunghezza del corpo. AN1 cilindrico, appena compresso al centro, AN2 poco allungato, più breve di AN3 e di AN4 presi insieme, questi ultimi più sottili dei seguenti; gli articoli dal quinto al decimo subsferici e moniliformi, di diametro progressivamente crescente in senso distale; AN11 piriforme. Pronoto appena più largo che lungo, molto ristretto posteriormente; disco convesso, solco mediano non interrotto anteriormente al solco prebasale; lati poco arcuati, angoli anteriori ampi e salienti in avanti, margine anteriore concavo e sinuoso; doccia marginale sottile e regolare; peduncolo di conformazione normale. Sono presenti due robuste setole marginali per lato, poco distanziate dal bordo esterno della doccia, l anteriore a livello del quinto anteriore, la posteriore a livello del terzo quinto. Elitre convesse, in forma di ovale stretto e regolare, con omeri ampiamente arrotondati; margine basale delle elitre convesso; doccia marginale sottile, dilatata solo anteriormente; margine laterale con 7-8 denticoli, piccoli e poco salienti (solo i primi due di discrete dimensioni), estesi posteriormente poco oltre la metà dell elitra. EW massima circa al centro delle elitre. Strie profonde, con punteggiatura grossa e regolare, svanite solo in prossimità dell apice; interstrie convesse. Setole discali grandi e foveolate, presenti in serie sulle interstrie 2, 3, 5, 7. Setola basale presente; setole marginali della serie ombelicata come nelle specie congeneri: gruppo omerale di sei setole, mediano di due, posteriore di sei. Apice elitrale regolarmente smussato, non spiniforme. Zampe relativamente brevi; protibie con prominenze spiniformi grandi e robuste. Riteniamo utile fornire in Tab. 1 le misure del lectotypus di T. raymondi e degli altri esemplari della serie tipica. Riportiamo anche un immagine dell habitus di un PLT («paratype» in MNHN, CJ) (fig. I). Nell esemplare, uno dei meglio conservati, le elitre sono leggermente più strette di quella che riteniamo sia la situazione naturale. AFFINITÀ E NOTE COMPARATIVE Come specificato nella diagnosi, T. raymondi presenta affinità, per la struttura dei genitali maschili, nei confronti di T. fancelloi, nota della Sardegna nord-orientale (Sitagliacciu, Padru, Olbia-Tempio). Se ne distingue agevolmente per le dimensioni nettamente maggiori, le denticolazioni del margine elitrale più grandi, la lamella copulatrice proporzionalmente più piccola e con apice arrotondato anziché appuntito. Riteniamo inoltre utile un confronto con T. holdhausi n. sp. descritta oltre, in precedenza confusa con T. raymondi, da cui è agevolmente distinguibile per i seguenti caratteri: peduncolo più corto e antenne più brevi e ispessite, mandibole più brevi, labbro concavo anziché trilobato, articolo apicale dei palpi mascellari più breve, pronoto molto più stretto posteriormente e con angoli anteriori nettamente più salienti, denticoli marginali delle elitre in numero inferiore (7-8 in raymondi, 12 in holdhausi) e meno estesi posteriormente, setole discali elitrali assenti sulla quarta e sesta interstria, zampe più brevi (in particolare, il primo articolo dei tarsi posteriori risulta nettamente più corto). DISTRIBUZIONE, ECOLOGIA - Per le ragioni specificate oltre, T. raymondi, in conformità alla descrizione originale, si conferma essere una specie endemica dei rilievi collinari in prossimità di Sassari (Sardegna nord-occidentale), dove risulta simpatrica con T. vignai Magrini, 2003, specie di dimensioni minori e con caratteri peculiari che ne escludono qualsiasi affinità nei confronti di T. raymondi. La descrizione originale e gli esemplari della serie tipica non portano indicazioni precise di rinvenimento, salvo i citati «dintorni di Sassari» e «sotto pietre infossate». Da quanto risulta dai dati riferiti da LEO, MAGRINI & FANCELLO (2005) Tabella 1 Misure del lectotypus e degli altri esemplari della serie tipica di T. raymondi (mm). L LA L PMW PL PMW EL EW EL HMW LE EW AN AN AN AN AN LA PL EW PMW LT 2,76 0,90 3,06 0,64 0,67 0,95 1,44 0,90 1,60 0,43 0,58 1,40 0,09 0,14 0,05 0,06 0,11 PLT 2,69 0,96 2,80 0,64 0,74 1 1,44 0,83 1,73 0,43 0,56 1,30 0,10 0,14 0,05 0,06 0,11 PLT 2,96 0,96 2,80 0,72 0,70 1,02 1,54 0,93 1,65 0,48 1,28 0,12 0,14 0,06 0,07 0,11 PLT 2,76 0,90 3,06 0,64 0,64 1 1,47 0,86 1,70 0,41 1,35 0,11 0,14 0,07 0,06 0,11 PLT 2,85 0,96 3,01 0,70 0,73 0,95 1,54 0,90 1,71 0,45 1,27 0,09 0,14 0,07 0,06 0,11 PLT (CJ) 3,15 0,99 3,18 0,75 0,70 1,07 1,70 0,93 1,82 0,51 1,23 0,10 0,14 0,07 0,08 0,12 min. 2,69 0,90 2,80 0,64 0,64 0,95 1,44 0,83 1,60 0,41 0,56 1,23 0,09 0,05 0,06 0,11 max. 3,15 0,99 3,18 0,75 0,73 1,07 1,70 0,93 1,82 0,51 0,58 1,40 0,12 0,07 0,08 0,12 med. 2,86 0,96 2,98 0,68 0,68 0,99 1,52 0,89 1,70 0,45 0,57 1,30 0,10 0,14 0,06 0,65 0,11

4 05 Magrini :41 Pagina P. MAGRINI - L. FANCELLO - A. CASALE REDIA, Vol. LXXXVIII Fig. II Typhloreicheia raymondi (Putzeys, 1869) (Lectotypus ) (CP), edeago in visione laterale -1. Preparato su acetato; - 2. Preparato su perspex. Fig. I Typhloreicheia raymondi (Putzeys, 1869), (Paratype ), habitus (CJ). riguardo a T. poggii (sinonimo junior e oggettivo di T. raymondi), la specie risulta essere un elemento endogeo, rinvenuto a Chiaramonti in bosco rado di Quercus suber, in suolo argilloso e su roccia vulcanica del Miocene inferiore-medio, e negli immediati dintorni di Sassari, sul Monte Tudurighe, in terreno argilloso all interno di un fitto bosco con prevalenza di Quercus ilex. NOTA SINONIMICA Il lectotypus e i cinque paralectotypi designati per T. raymondi presentano caratteri esattamente sovrapponibili e coincidenti con quelli evidenziati in T. poggii Leo, Magrini & Fancello, 2005, come si può evidenziare confrontando le figg. II e III con la fig. IV. Anche le località di rinvenimento dei rispettivi taxa si situano nella medesima area. Ne consegue la seguente sinonimia: Typhloreicheia poggii Leo, Magrini & Fancello, 2005 = Typhloreicheia raymondi (Putzeys, 1869), nov. syn. Il taxon identificato da HOLDHAUS (1924) e MAGRINI (2003b) come T. raymondi appartiene invece a una specie inedita, nota oggi solo dell Iglesiente, che qui descriviamo come T. holdhausi n. sp. Nessuna delle specie congeneri note è infatti identificabile con quella indicata come «T. raymondi» da HOLDHAUS (1924) e JEANNEL (1957) (nec PUTZEYS, 1869) (cfr. fra gli altri BINAGHI, 1936; CASALE, 1978, 1985; CASALE & MAGRINI, 2004; CASALE & VIGNA TAGLIANTI, 1996; Fig. III Typhloreicheia raymondi (Lectotypus): - 1. Lobo mediano dell edeago, apice in visione laterale; -2. Parameri; -3. Edeago in visione ventrale.

5 05 Magrini :41 Pagina 41 Anno 2005 NOTE SULL IDENTITÀ SPECIFICA DI TYPHLOREICHEIA RAYMONDI (PUTZEYS, 1869) 41 Fig. IV Typhloreicheia poggii Leo, Magrini & Fancello, 2005 (Holotypus ) (CM) [= Typhloreicheia raymondi (Putzeys, 1869) nov. syn.], edeago in visione laterale -1. Preparato su acetato; - 2. Apice del lobo mediano preparato su acetato. Fig. V Typhloreicheia holdhausi n. sp. (Holotypus ), habitus (CM). FANCELLO, 1988; HOLDHAUS, 1924; JEANNEL, 1957; LEO, MAGRINI & FANCELLO, 2005; MAGRINI, 2000, 2001, 2003a, 2003b, 2003c, 2004; MAGRINI, BASTIANINI & PETRIOLI, 2003; MAGRINI & BAVIERA, 2004; MAGRINI & BULIRSCH, 2002; MAGRINI & DEGIOVANNI, in stampa; MAGRINI & FANCELLO, 2005; MAGRINI & VANNI, 1990; VIGNA TAGLIANTI, 2001). Typhloreicheia holdhausi n. sp. Reicheia (Typhloreicheia) raymondi Holdhaus, 1924 (nec Putzeys, 1869) Typhloreicheia raymondi Jeannel, 1957, partim (nec Putzeys, 1869) DIAGNOSI Una Typhloreicheia di dimensioni medio-grandi (fig. V) (L: HT 3,37 mm - PT2 3,15 mm - PT1 3,11 mm; TL: HT 3,15 mm - PT2 2,95 mm - PT1 2,82 mm), non attribuibile a nessuno dei gruppi di specie noti per i caratteri peculiari dei genitali maschili. La nuova specie è caratterizzata da tempie salienti, angoli anteriori dell epistoma molto prominenti in avanti, labbro chiaramente trilobato, elitre ovalari allungate, convesse, con doccia laterale larga, interstrie dalla 2 alla 7 provviste di pori setigeri discali e denticolazione del margine laterale estesa fino quasi all apice, progressivamente ridotta e svanita nella metà posteriore. Lobo mediano dell edeago con tratto distale molto arcuato e apice spatoliforme; lamella copulatrice subrettangolare, troncata distalmente (figg. VI, 1 e 2; VII, 1 e 2). Stilomeri della come in fig. VII, 4. LOCUS TYPICUS RISTRETTO Sardegna, Iglesiente, Passo Genna Bogai. Fig. VI Typhloreicheia holdhausi n. sp. (Holotypus), edeago in visione laterale -1. Preparato su acetato; - 2. Preparato su perspex.

6 05 Magrini :41 Pagina P. MAGRINI - L. FANCELLO - A. CASALE REDIA, Vol. LXXXVIII Fig. VII Typhloreicheia holdhausi n. sp.: -1. Apice dell edeago in visione laterale (Holotypus); -2. Edeago in visione ventrale (Paratypus) (CM); -3. Parameri (Holotypus); -4. Stilomeri (Paratypus) (CM). MATERIALE ESAMINATO HT : Sardegna (CA), Passo Genna Bogai (Iglesias), 550 m circa s.l.m., 12.XII.2002, leg. L. Fancello (CM); PTT: 1, 1 (stessi dati dell holotypus) (CM); 1, stessa località e stesso raccoglitore dell olotipo, 15.XII.2002 (CC); 1, (privo di edeago): «Ambros 1872», «det. Holdhaus Raymondi» (NHMW); 1, Sardegna (CA), Parco Marganai, loc. Mamenga, Iglesias, 1.III.2006, leg. L. Fancello (CM); resti di 1, stessi dati del precedente (CFL). Abbiamo ritenuto corretto, nel caso presente, attribuire alla serie tipica anche l esemplare privo di località esatta di provenienza, determinato a suo tempo come raymondi da Holdhaus, essendo perfettamente coincidente, per tutti i caratteri morfologici, con gli esemplari recentemente esaminati (figg. V-VI-VII). A questa specie sono con ogni probabilità da attribuire anche i resti (elitre) di due esemplari, non inseriti nella serie tipica, coincidenti come morfologia e provenienti da una località prossima a quella tipica: Domusnovas (Cagliari), 22.V.1985, leg. L. Fancello & P. Leo (CFL). DESCRIZIONE Una Typhloreicheia con corpo convesso, robusto ma allungato, di colore rossiccio chiaro uniforme; tegumenti lucidi, con microscultura a maglie poligonali grandi, profondamente incisa su capo e pronoto, molto superficiale sulle elitre. Capo grande e robusto, poco più stretto del protorace (HMW: HT 0,54 mm- PT2 0,53 mm - PT1 0,50 mm); tempie molto convesse, glabre, prominenti; solchi frontali corti, profondi, ampiamente rugosi sul fondo, subparalleli anteriormente e divergenti posteriormente; occhi totalmente assenti; carene sopraorbitali esterne sottili e svanite anteriormente, carene interne distinte, rilevate e unite al lobo soprantennale. Clipeo ampio e spianato, con margine anteriore rettilineo, rilevato in stretta carena triangolare all apice. Labbro superiore con margine distale trilobato, con cinque setole marginali. Chetotassi cefalica senza particolarità di rilievo. Mandibole lunghe, falcate. Articolo distale dei palpi mascellari allungato, appuntito e pubescente. Antenne lunghe (LA: HT 1,20 mm - PT2 e PT1 1,09 mm), molto esili, comprese in HT 2,80, in PT2 2,88, in PT1 2,92 volte nella lunghezza del corpo. AN1 cilindrico, compresso al centro, robusto (HT e PT2 0,12 mm - PT1 0, 14 mm), AN2 decisamente allungato (HT 0,20 mm - PT2 0,19 mm - PT1 0,17 mm), più lungo di AN3 (HT 0,09 mm - PT2 e PT1 0,08 mm) e di AN4 (HT 0,09 mm - PT2 e PT1 0,08 mm) presi insieme, questi ultimi più sottili dei seguenti; subsferici e moniliformi gli articoli dal quinto al decimo, di diametro progressivamente crescente in senso distale; AN11 piriforme (HT e PT2 0,13 mm - PT1 0,14 mm). Pronoto rotondeggiante, più o meno tanto largo quanto lungo, discretamente allargato nella porzione basale; PMW (HT 0,77 mm - PT2 e PT1 0,72 mm), PL (HT 0,77 mm - PT2 0,69 mm - PT1 0,72 mm); disco convesso, solco mediano non interrotto anteriormente al solco prebasale; lati regolarmente arcuati, angoli anteriori ampi e appena salienti, margine anteriore leggermente concavo; doccia mar-

7 05 Magrini :41 Pagina 43 Anno 2005 NOTE SULL IDENTITÀ SPECIFICA DI TYPHLOREICHEIA RAYMONDI (PUTZEYS, 1869) 43 Fig. VIII Typhloreicheia cfr. manto (Holdhaus, 1924) (CJ «sub raymondi») : -1. Edeago in visione laterale; -2. Parameri. ginale sottile e regolare; peduncolo normale; due grandi setole marginali per lato, molto distanziate dal bordo esterno della doccia, l anteriore a livello del quinto anteriore, la posteriore a livello del terzo quinto. PMW/PL (HT e PT1 1 - PT2 1,04). Elitre convesse, in forma di ovale allungato e regolare, con omeri ampiamente arrotondati; margine basale delle elitre rettilineo; doccia marginale ampia e regolare, con una dozzina di denticoli per lato, piccoli e poco sporgenti, estesi posteriormente fino al restringimento preapicale dell elitra, i posteriori progressivamente ridotti di dimensioni e molto distanziati l uno dall altro. EW (HT 1,06 mm - PT2 1,01 mm - PT1 0,97 mm), circa alla metà; EL (HT 1,77 mm - PT2 1,67 mm - PT1 1,70 mm). EL/EW (HT 1,66 - PT2 1,65 - PT1 1,75). Strie profonde, con punteggiatura molto grossa e regolare, svanite solo in prossimità dell apice, interstrie convesse. Pori setigeri discali grandi e foveolati, presenti in serie su tutte le interstrie escluse la prima e l ottava. Setola basale presente e molto evidente; setole marginali della serie ombelicata come nelle specie congeneri: gruppo omerale con sei setole, mediano con due, posteriore con sei. Apice elitrale regolarmente smussato, non spiniforme. EL/WP (HT 1,37 - PT2 1,40 - PT1 1,34). Zampe relativamente allungate; protibie con prominenze spiniformi grandi e robuste. Edeago grande e robusto, LE (HT 0,64 mm - PT1 0,60 mm), con lobo mediano rettilineo nei 2 / 3 basali e notevolmente flesso sul lato ventrale nel terzo apicale. Apice ampio, più largo alla base che all estremità, dove è regolarmente arrotondato. Sacco interno con vescicola setifera stretta e allungata, fortemente sclerificata nella regione basale e in quella ventrale; quest ultima presenta la parete rivestita di lunghe setole, molto serrate e verticali; regione dorsale della vescicola munita di spine piccole e serrate, dirette obliquamente; regione prossimale con setole più corte delle ventrali. Lamella copulatrice di grandi dimensioni, ben sclerificata, in forma di ampia lamina rettangolare con angoli molto squadrati all apice, che conferiscono alla medesima un aspetto troncato. Nella parte basale la lamella è leggermente allargata e presenta una serie di grandi spine dirette in avanti e in alto (figg. VI, 1 e 2; VII, 1 e 2). Parameri muniti ciascuno di due setole lunghe distali e di una piccola ventrale; il sinistro è molto allungato, con margini dorsali e ventrali sinuosi; il destro è largo e laminare (fig. VII, 3). Ovopositore con gonapofisi (stilomeri 1 e 2 fusi) (fig. VII, 4) sottili e molto allungate, nettamente ricurve, provviste ciascuna di due setole ensiformi sul margine esterno, una tozza e corta, in posizione apicale, una più slanciata e sottile, in posizione basale; quattro lunghe setole sono presenti sul lato dorsale. AFFINITÀ E NOTE COMPARATIVE Com è stato evidenziato nella diagnosi iniziale, T. holdhausi n. sp. appare ben caratterizzata dalla struttura dell edeago e della lamella copulatrice, e al momento risulta del tutto isolata rispetto alle specie congeneri conosciute. DERIVATIO NOMINIS Ci è sembrato giusto dedicare questa nuova, peculiare specie a Karl Holdhaus, colui che per primo l aveva esaminata e raffigurata nell ambito di una monografia che rimane, a distanza di tanti anni, una pietra miliare per il difficile studio dei minuti Reicheina endogei dell area euromediterranea. DISTRIBUZIONE, ECOLOGIA I pochi esemplari del nuovo taxon sono stati raccolti in località tipica, mediante lavaggio di terreno in bosco misto di Quercus ilex e Quercus suber, in sintopia con T. angelae Magrini, La coleotterofauna endogea associata era rappresentata da Mayetia sp., Bathysciola damryi Abeille, 1881, Alaocyba carinulata Perris, 1869, Raymondiellus sardous (Perris, 1869), Torneuma sp. I reperti di Marganai (loc. Mamenga) sono stati ottenuti lavando terreno argilloso alla base di una parete calcarea in bosco fitto di Quercus ilex. La coleotterofauna associata comprendeva Staphylinidae Leptotyphlinae, Bathysciola damryi Abeille, 1881, Alaocyba carinulata Perris, 1869, Raymondiellus sardous (Perris, 1869), Torneuma sp.

8 05 Magrini :41 Pagina P. MAGRINI - L. FANCELLO - A. CASALE REDIA, Vol. LXXXVIII NOTE CONCLUSIVE Riteniamo utile riportare in fig. IX una cartina con gli areali aggiornati delle specie di Typhloreicheia note finora della Sardegna. Le località relative alle due specie a più ampia distribuzione si trovano all interno dei confini indicati: nero per Typhloreicheia denticulata (Holdhaus, 1924) e grigio per Typhloreicheia jucunda (Holdhaus, 1924). RINGRAZIAMENTI Si ringraziano sentitamente tutti i colleghi che hanno partecipato alle ricerche sul campo o fornito materiale in studio: Giuseppe Grafitti, Paolo Marcia e Mauro Mucedda di Sassari, Piero Leo e Carlo Meloni di Cagliari, Riccardo Consorti di Prato, Augusto Degiovanni di Bubano (BO). Un particolare ringraziamento è rivolto ai responsabili delle istituzioni che ci hanno concesso materiale tipico o storico conservato nelle collezioni loro affidate: Konjev Desender e Alain Drumont (Institut Royal des Sciences Naturelles de Belgique, Bruxelles); Thierry Deuve (Muséum National d Histoire Naturelle, Parigi); Roberto Poggi (Museo Civico di Storia Naturale «Giacomo Doria», Genova); Heinrich Schönmann (Naturhistorisches Museum, Vienna). RIASSUNTO Typhloreicheia raymondi (Putzeys, 1869), la prima specie del genere descritta della Sardegna, è riesaminata e caratterizzata in dettaglio. L esame della serie tipica del taxon, con designazione di un lectotypus maschio, ha confermato la localizzazione della specie nel settore nord-occidentale dell isola (dintorni di Sassari), e ha permesso agli autori di stabilire la nuova sinonimia: T. poggii Leo, Magrini & Fancello, 2005= Typhloreicheia raymondi (Putzeys, 1869). È descritta inoltre Typhloreicheia holdhausi n. sp. dei dintorni di Iglesias (S-W Sardegna) (loc. typ.: Passo Genna Bogai), identificata erroneamente in passato come Typhloreicheia raymondi. Si tratta di una specie di dimensioni medio grandi, caratterizzata dalla presenza di setole discali sulle interstrie elitrali dalla seconda alla settima, dalla struttura del lobo mediano dell edeago ricurvo e spatolato all apice, dalla lamella copulatrice sub-rettangolare e troncata distalmente. Typhloreicheia raymondi è nettamente distinta da T. holdhausi per numerosi caratteri morfologici, e in primo luogo per la presenza di setole discali solo sulla seconda, terza, quinta e settima interstria. BIBLIOGRAFIA BINAGHI G., 1936 Forme nuove di Reicheia Saulcy (Col. Carabidae). - Boll. Soc. entomol. ital., 68 (4): CASALE A., 1978 Carabidae nuovi o poco noti della fauna italiana (Coleoptera). - Ann. Mus. civ. St. nat. «G. Doria», Genova, 82: CASALE A., 1985 Note su Typhloreicheia italiane, con descrizione di nuovi taxa di Sicilia (Col. Carabidae, Scaritinae). Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. «G. Doria», Genova, 85: CASALE A., MAGRINI P., 2004 Una nuova specie di Typhloreicheia del «Gruppo elegans» della Sardegna centro-orientale, con note sulla tassonomia, sulla filogenesi e sulla distribuzione del genere in Sardegna Fig. IX Distribuzione del genere Typhloreicheia in Sardegna. Nella carta sono indicati con un numero progressivo, in ordine di data di descrizione, i luoghi di raccolta delle specie attualmente note. Gli areali delle due specie a più ampia diffusione sono rappresentati dalle aree contornate da una linea nera per Typhloreicheia denticulata (s. l.) (Holdhaus, 1924) e da una linea grigia per Typhloreicheia jucunda (s. l.) (Holdhaus, 1924). 1- T. raymondi (Putzeys, 1869); 2- T. sardoa (Baudi, 1891); 3- T. kraussei (Reitter, 1914); 4- T. elegans (Dodero, 1916); 5- T. parallela (Holdhaus, 1924); 6- T. manto (Holdhaus, 1924); 7- T. pandora (Holdhaus, 1924); 8- T. doderoi (Holdhaus, 1924); 9- T. monticola (Holdhaus, 1924); 10- T. occulta (Holdhaus, 1924); 11- T. minima (Binaghi, 1936); 12- T. henroti Jeannel, 1957; 13- T. fausti Fancello, 1988; 14- T. valeriae Fancello, 1988; 15- T. fancelloi Magrini, 2000; 16- T. melonii Magrini, 2001; 17- T. arganoi Vigna Taglianti, 2001; 18- T. viti Magrini & Bulirsch, 2002; 19- T. vignai Magrini, 2003; 20- T. consortii Magrini, 2003; 21- T. degiovannii Magrini, 2003; 22- T. nadiae Magrini, 2003; 23- T. cirocchii Magrini, 2003; 24- T. angelae Magrini, 2003; 25- T. leoi Magrini, 2003; 26- T. onnisi Casale & Magrini, 2004; 27- T. laurentii Magrini, 2004; 28- T. medusa Magrini & Fancello, 2005; 29- T. tegulae Leo, Magrini & Fancello, 2005; 30- T. exilis Leo, Magrini & Fancello, 2005; 31- T. supramontis Leo, Magrini & Fancello, 2005; 32- T. jana Leo, Magrini & Fancello, 2005; 33- T. eleonorae Leo, Magrini & Fancello, 2005; 34- T. tanit Leo, Magrini & Fancello, 2005; 35- T. regina Leo, Magrini & Fancello, 2005; 36- T. pellita Leo, Magrini & Fancello, 2005; 37- T. rocchii Magrini & Degiovanni (in stampa); 38- T. holdhausi n. sp.

9 05 Magrini :41 Pagina 45 Anno 2005 NOTE SULL IDENTITÀ SPECIFICA DI TYPHLOREICHEIA RAYMONDI (PUTZEYS, 1869) 45 (Coleoptera Carabidae Scaritinae). - Redia, LXXXVI: (2003), CASALE A., VIGNA TAGLIANTI A., 1996 Coleotteri Carabidi di Sardegna e delle piccole isole circumsarde, e loro significato biogeografico (Coleoptera, Carabidae). - Biogeographia, 18 (1995): FANCELLO L., 1988 Due nuovi Scaritini endogei della Sardegna meridionale (Coleoptera Carabidae). - Boll. Soc. entomol. ital., 120 (1): HOLDHAUS K., 1924 Monographie du genre Reicheia Saulcy (Coleoptera Carabidae). - Abeille, 32: JEANNEL R., 1957 Révision des petits scaritides endogés voisins de Reicheia Saulcy. - Rev. fr. Ent., XXIV (2): LEO P., MAGRINI P., FANCELLO L., 2005 Materiali per lo studio delle Typhloreicheia della Sardegna con descrizione di nove specie nuove (Coleoptera Carabidae). - Boll. Soc. entomol. ital., 137 (3): MAGRINI P., 2000 Una nuova Typhloreicheia della Sardegna (Coleoptera Carabidae). - Redia, LXXXII (1999): MAGRINI P., 2001 Una nuova Typhloreicheia della Sardegna settentrionale (Coleoptera Carabidae). - Redia (2000), LXXXIII: MAGRINI P., 2003a Due nuove Typhloreicheia del Lazio e note sulle specie dell Italia continentale e dell Isola d Elba (Coleoptera Carabidae). - Redia, LXXXV (2002): MAGRINI P., 2003b Note sulle Typhloreicheia Holdhaus, 1924 dell Iglesiente (Sardegna) con descrizione di due nuove specie (Insecta Coleoptera Carabidae). - Quad. Studi nat. Romagna, 17 Suppl.: MAGRINI P., 2003c Cinque nuove specie di Typhloreicheia della Sardegna (Coleoptera Carabidae). - Boll. Soc. entomol. ital., 135: MAGRINI P., 2004 Due nuovi scaritini anoftalmi della Sardegna (Coleoptera Carabidae). - Boll. Soc. entomol. ital., 136 (3): MAGRINI P., BASTIANINI M., PETRIOLI A., 2003 Una nuova Typhloreicheia dell Isola di Marettimo (Isole Egadi: Sicilia) (Coleoptera, Carabidae). - Atti Mus. Stor. nat. Maremma, 19 (2001): MAGRINI P., BAVIERA C., 2004 Una nuova Typhloreicheia troglobia della Sicilia (Coleoptera Carabidae). - Naturalista sicil., S. IV, XXVII (3-4) (2003): MAGRINI P., BULIRSCH P., Una nuova Typhloreicheia Holdhaus, 1924 della Sardegna meridionale (Insecta Coleoptera Carabidae). - Quad. Studi nat. Romagna, 16 Suppl.: MAGRINI P., DEGIOVANNI A. Una nuova Typhloreicheia della Sardegna nord-orientale (Coleoptera Carabidae). - Boll. Soc. entomol. ital., (in stampa). MAGRINI P., FANCELLO L., 2005 Una nuova Typhloreicheia della Sardegna centrale (Coleoptera Carabidae). - Boll. Soc. entomol. ital., 137 (2): MAGRINI P., VANNI S., 1990 Due nuove Typhloreicheia dell Italia centro-settentrionale (Coleoptera, Carabidae: Scaritinae). - Opusc. zool. flumin., 59: 1-6. PUTZEYS M. J., Note sur le genre Reicheia. Abeille, Mémoires d Entomologie: VIGNA TAGLIANTI A., 2001 I Carabidi delle isole circumsarde (Coleoptera, Carabidae). - Ann. Mus. Civ. St. nat. «G. Doria», Genova, XCIII (2000):

10 05 Magrini :41 Pagina 46 Bianca

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