L IMPIEGO DI UN PARTICOLARE ADDITIVO NELLA FABBRICAZIONE DEI MATERIALI REFRATTARI
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- Erico Marra
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1 L IMPIEGO DI UN PARTICOLARE ADDITIVO NELLA FABBRICAZIONE DEI MATERIALI REFRATTARI
2 01 DESCRIZIONE DELL ADDITIVO REFRASUD L additivo, allo stato liquido, è costituito da idrocarburi saturi ( C15 a C20 ), idrocarburi insaturi ( C18 a C25 ), piccole quantità di olio minerale paraffinico, frazioni carboniose solide, addensanti, carbonato di calcio, allumina, etc La quantità di additivazione nelle miscele refrattarie è molto bassa ed è generalmente compresa tra lo 0,2 e lo 0,5 % del volume totale della miscela da trattare. 02 INFLUENZE DELL ADDITIVO SULLE CARATTERISTICHE FINALI DEL PRODOTTO MATTONI DI MAGNESITE CARBONIO L aggiunta dell additivo nella miscela per la produzione di mattoni di Mg/C non determina significative variazioni nella composizione chimica del prodotto finale rispetto a quelle del mattone ottenuto dalla stessa miscela senza additivo. Tutte le analisi finora effettuate (per fluorescenza ai raggi X sul materiale calcinato, esente da composti volatili), non hanno riportato differenze apprezzabili; anche i valori della perdita in peso per cokizzazione sono risultati allineati. Sulle caratteristiche fisiche si rileva un differente comportamento tra le prove a freddo e quelle successive a trattamento termico. A freddo non vi sono rilevanti variazioni, infatti, i test effettuati sui provini di materiale tal quale essiccato, non riportano differenze rilevanti; invece sui provini di materiale trattato ad alta temperatura, in diverse condizioni ambientali (utili per verificare le condizioni del materiale durante l esercizio industriale) si rileva sul materiale additivato: Una riduzione della dimensione dei pori ed una distribuzione più omogenea di questi, a parità di porosità percentuale; Un aumento della resistenza a compressione del 15-20%, sia dopo il trattamento di cokizzazione che dopo il trattamento di decarburazione e successiva cottura a 1400 C; Una riduzione della variazione lineare permanente (> del 20%) dopo trattamento a 1600 C; Una riduzione delle variazioni temporanee.
3 Nelle tabelle seguenti sono visibili alcuni risultati di laboratorio.
4 02.02 MATTONI ALLUMINOSI Anche per questi prodotti, nelle prove a freddo, non si rilevano sui mattoni additivati variazioni apprezzabili rispetto al materiale ottenuto dalle stesse miscele senza additivo. Nelle prove fisiche a freddo i risultati ottenuti sono per lo più allineati, mentre sui provini delle prove a caldo si evidenziano variazioni progressivamente più evidenti (dal 10 al 30%) in relazione alla temperatura di cottura. I parametri più influenzati sono la resistenza a compressione ed il modulo di rottura CALCESTRUZZI REFRATTARI ALLUMINOSI Anche i calcestruzzi alluminosi seguono lo stesso andamento descritto per i mattoni alluminosi. Essi infatti nelle prove a caldo assumono maggiore resistenza nelle prove di compressione e del modulo di rottura. Si riportano di seguito delle scansioni della struttura di provini di calcestruzzo con e senza additivo dove è visibile la trasformazione strutturale subita dopo aver portato gli stessi a temperatura di 1500 C per 10 h. Nel materiale additivato è visibile una diversa distribuzione dei pori (di dimensioni ridotte rispetto a quelle dello stesso materiale senza additivo); la struttura ottenuta è più compatta ed omogenea.
5 Campione di materiale senza additivo 40 X Campione di materiale con additivo 40 X Campione di materiale senza additivo Campione di materiale con additivo
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