OTTOBRE 2005 MARRAKECH 1/24

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1 OTTOBRE 2005 MARRAKECH 1/24

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3 VENERDI 14 OTTOBRE Questa volta a Fabio è venuta proprio bene e io ho abboccato come un pesce lesso, sebbene ormai dovrei essere preparata alle sue sorprese. E che si è impegnato proprio tanto partendo alla lontana per cui io non ho sospettato nulla. Ancora questa primavera era saltato fuori l impegno di andare ad un evento Sap Accenture a Cancun insieme ad un cliente. Impegno al quale non si poteva mancare. E io ho visto l invito e il piano voli. Doveva essere l ultima settimana di ottobre. Poi, a distanza di tempo Fabio mi ha detto che la segretaria aveva sbagliato a prenotare per cui saremmo partiti il 14 per tornare il 20. E io non ho dubitato di nulla, queste cose succedono. Poi, dato che con le miglia non c era piu posto in aereo, si è dovuto optare per una tratta un po strana.milano Casablanca- Cancun. Nulla di strano. Io ero tutta presa a sistemare le cose a casa e in ufficio. Le bimbe tranquille e la nonna vogliosa di stare con loro pero le grandi avevano la prima uscita a vela a Dervio e poi i boy scout e poi..solita organizzzazione rutinaria demandata all ormai classico foglio excel con orari, impegni e numeri di telefono. In ufficio invece ho dovuto correre perché la settimana di vacanza cadeva proprio a cavallo della consegna dei testi per il nuovo catalogo, per cui ho dovuto anticipare tutto. Pio, giovedì Fabio è partito per Roma dicendo ci vediamo domani mattina a Malpensa..hai un biglietto elettronico per Casablanca. Ho preparato bagaglio a mano per tutti e due per 5 giorni di mare a Cancun e poi, con l agitazione che cresceva sempre piu sono andata a dormire. Dopo tutto ero molto contenta di quel viaggio, Fabio mi aveva promesso che il martedì sera (sera del nostro anniversario) saremmo stati da soli) e poi comunque era un bellissimo break in un periodo un po tirato. Fabio mi ha poi giurato che non mi fa il regalo di anniversario questa volta, per cui ho pensato di fregarlo facendoglielo io: sono andata al 3/24

4 negozio Mont Blanc e gli ho preso un portafoglio e, bando all avarizia, anche una bella cintura. Sono sicura che non se l aspetta.e questa volta la sorpresa gliela faccio io. Con questi pensieri sono andata a dormire. Cosi arriva il venerdi mattina. Borse pronte, bimbe pronte per la scuola e macchina dell autista al cancello pronta. Baci e baci e baci. Quando Tafini (l autista) apre la porta posteriore della macchina per famri salire si vede sul sedile di pelle beige una cosa nera con un fiocco rosso ed una lettera azzurra. Mi viene un colpo. La cosa nera è la 24 ore bellissima che mi hanno rubato nuova di pacca..la lettera azzurra lo so cos è. Lascio la borsa a casa alle bimbe che saltellano ancora piu sorprese di me e salgo in macchina la avverto che adesso piango ho detto a Tafini mentre aprivo la lettera. E infatti anche questa volta mi ha fatto piangere. Tante cose belle e poi in dettaglio il cambio programma: non si va a Cancan ma a Marrakech, da soli per 4 giorni per festeggiare il nostro quattordicesimo anniversario. Ma Nooooo. Non ci posso credere. Mi si stampa sulla faccia quel sorriso fisso un po da ebete che faccio in queste occasione e comincio a pensare alla velocità della luce. A tutte le cose dette che avrebbero potuto farmi capire, al primo bacio, all altra sorpresa a Capri, allora si torna martedì e non giovedì, a via Masotto, allora siamo da soli. Fabio ovviamente ha il telefono spento cosi io friggo ben bene. Faccio check in e, seguendo le istruzioni stapate sulla lettera azzurra, vado alla vip lunge dell Alitalia. Ed ecco che arriva anche lui. Gli corro incontro, felice come non mai. Me lo stringo e sbaciucchio tutto. 4/24

5 Andiamo a comperare un libro e dei piccoli sigari per me e saliamo per ultimi sull aereo per Casablanga. Dato che non ho aperto la borsa nera, non ho preso la guida del Marocco che Fabio aveva comperato. Abbiamo solo delle pagine scaricate da internet.e io comincio a leggere, ancora incredula. A questo punto non ha piu tanto valore e sicuramente non è paragonabile e per di piu non è una sorpresa, paragonata a questa, comunque tiro fuori le mie due scatolette Mont Blanc. Fabio lavora e io non riesco certo a dormire nelle due ore di volo fino a Casablanca. Li arriviamo alle (che sono le locali - 2 ore). Arriviamo nell area dei transiti ma non c è verso di prendere il volo delle per Marrakech bisogna aspettare quello delle Subito veniamo catapultati in un ambiente decisamente molto arabo e poco europeo. Gli uomini con il cafetano e le donne completamente avvolte in lunghe stoffe tutte colorate. Qualcuna ha anche il viso coperto. Sono seduti e sdraiati per terra, senza scarpe a fare nulla. Grande massa umana. Non ho il coraggio di fare foto ma ogni volto ne avrebbe meritata una. Cerchiamo un bagno ma io non riesco a fare pipi dalla puzza e dallo sporco (e io non sono schizzinosa!). Cerchiamo una lunge, ma qui tutte le carte di Fabio sembrano non valere un granchè. Quindi ci sediamo ad un tavoli di una specie di mensa.fabio lavora, io mangio qualcosa, faccio il sudoku e un po dormo..cosi passano le 4 ore. Ci comperiamo anche una guida in italiano per la ladrata di 20 euro incomincio a leggere. Con un po di ritardo parte il nostro volo della Royal Air Maroc per Marrakech e dopo mezz ora scendiamo dall aereo. Fabio non ha voluto dirmi il nome dell albergo.ma ad aspettarci c è un signore con un cartello con scritto Varcirca vicino ad uno con un cartello con scritto La Mamounia (che è il piu lussuoso e caro albergo dell africa cosi diceva la guida). Ma non capisco e non faccio collegamenti nemmeno quando ci fanno salire su una mercedes nera con gli interni in pelle. 5/24

6 Lungo la strada siamo subito colpiti dalla moltitudine di mezzi: dai carretti trainati dagli asini, alle carrozze trainate dai cavalli alle biciclette, ai motorini con su 1,2,3,4 persone..tutti a gran velocità e senza casco. Il cielo è blu e le case sono tutte rosa e color argilla. Marrakech è stata dichiarata patrimonio dell umanità dall Unesco proprio per la conservazione dell ambiente e dello stile di vita. Comunque arriviamo fin davanti all albergo che capisco subito essere molto lussuoso e dico ma no Fabio, non mi sembra molto moderno e lui ma non hai ancora capito dove siamo?.ebbene si.siamo scesi al Mamounia il posto to be (dove stare) di Marrakech. Accidenti, che lusso. Ci sono i marocchini all ingresso che ci prendono tutti i bagagli poi uno ci porta alla nostra camera (036) che si trova ad un piano sotto. La camera è enorme, tutta decorata, con un bagno che è un bijou con la sua porta a due ante di legno dipinta a mano e poi un piccolo patio con sedie che dà proprio sul grande parco e da cui si vede il minareto della moschea della Koutubia (che è il simbolo della città) E stupenda! Lasciamo le borse e per prima cosa andiamo a fare un giro dell albergo. E molto famoso anche perché ci hanno soggiornato per lunghi periodi personaggi famosi come W. Churcill e Matisse e tanti altri, e c è anche il pianoforte di Ravel. Ci sono tanti saloni illuminati da lampadari molto grandi e arredati in stile inizio secolo.e rose dappertutto rose fresche dentro i vasi e petali di rose nelle varie fontanelle. 6/24

7 L esterno poi è bellissimo: una piscina grande e un parco enorme. Facciamo due passi tra i vialetti del parco e subito sentiamo dei rumori di uccelli molto strani e forti a Marrakech ci sono infatti tantissime specie di uccelli. Sembra di stare dentro ad una favola. Ci mettiamo il costume e andiamo all hammam a sudare un pochino (senza scub).3 sale a diverse temperature e poi in zona relax a schiacciare un pisolino. Ci facciamo belli e andiamo sulla terrazza sul parco a prendere l aperitivo di benvenuto a base di champagne (non prosecco!). Ci sono parecchi italiani ma soprattutto francesi ed inglesi.. un poco vecchi e tanto danarosi. Ci diranno che ben il 68% dei turisti a Marrakech è costituito dai francesi che cosi non devono fare lo sforzo di parlare un altra lingua. Andiamo quindi a cena al ristorante Marocchino (ci sono anche quello italiano e quello francese). Si trova subito dopo un patio decoratissimo con al centro una fontanella piena di petali di rosa. Il ristorante marocchino sembra poi una sala di museo: alle pareti ci sono centinaia di pugnali appesi ed è fatto in puro stile colonnine, archi e decori stile merletti. 7/24

8 Ci sediamo sul divano rosso e mangiamo un iro di salates e poi un cus cus con verdure e pollo ed una taijida.carne cotta dentro i tipici contenitori a forma di campana in terracotta. Mangiamo bene e beviamo vino e paghiamo un sacco pero durante tutta la sera c è stata musica dal vivo suonata da 3 tipi in costume ed una ballerina molto carina che in costume ha fatto per noi la danza del ventre (pero Fanio non ha messo la banconota dentro alla cintura). Mangiamo molto bene anche se, come ho detto paghiamo anche tanto. Usciamo da ristorante ed entriamo nel pub che è proprio attaccato dove invece c è un pianista che suona e canta musica jazz. Sigaro grande per Fabio e sigaro piccolissimo per me. Io continuo a essere stupita. Andiamo quindi a nanna e qui altra sorpresa: mentre mi lancio sul morbido letto trovo una grossa scatola di velluto blu con sopra una letterina. Non è possibile. L aveva giurato ma pare che avesse già comprato il regalo prima di giurare. Anche se secondo me vale lo stesso. Comunque dentro la scatola c è una collana di perle gigantesce 8/24

9 che sembra di plastica tanto è grande. Non ho mai visto delle perle cosi grandi. Sono contenta, un po arrabbiata per il trdimento e un preoccupata per i soldi. Tutto insieme. Ma chi sono io: una principessa?? Comunque la collana è bellsissima: sono perle un po grigie e la piu grande ha un diametro di 24 (è tantissimo). Giornata veramente al cardio palme stanca e felice mi addormento con la mia nuova collana al collo. SABATO 15 OTTOBRE Quando mi sono alzata durante la notte ci ho messo un po a realizzare dove fossi in una camera bellissima a Marrakech! Facciamo colazione sulla terrazza al sole e intanto decidiamo come organizzare questi 3 giorni. Una signora ci ha dato il numero di cellulare di una guida..ma abbiamo deciso il fai da te per i primi 2 giorni, mentre con la guida faremo il terzo fuori dalla citta. Chiediamo subito al concierge una carrozza.avevamo capito che il giro in carrozza era comrpreso invece si paga, ma per fortuna non tanto. Arriva la carrozza che ovviamente non è come quelle che abbiamo già avuto modo di vedere per le strde. No. Sembra una carrozza regale: tutta foderata di bordeaux con anche il cocchiere vestito di bordeaux. Molto chic. Prima facciamo il giro delle mura ( sono lunghe 15 km e racchiudono la città vecchia) dal lato esterno e vediamo alcune delle 14 porte. Le mura non sono certo forti e alte come quelle di 9/24

10 alcune città italiane al massimo sono alte 6 metri e sono state fatte misciando argilla e un po di arenaria. Per questo motivo sono di colore della terra e per questi motivi non hanno retto all assedio dei nemici. Passiamo in una piazza dove ci sono tantissimi giovanotti seduti e sdraiati a terra con la bici vicino capovolta. È praticamente l ufficio di collocamento: che ha bisogno di manodopera va li e di sicuro la trova. Poi da una porta entriamo nella città vecchia e il mitico cocchiere riesce a far passare la carrozza per stradine strettissime e piene di gente. Ci stiamo avvicinando ai souk. Facciamo una strada piena di ambulanti e negozietti con generi alimentari: carretti pieni di uova, quarti di animale appesi, frutta e verdura impignata. Sono tutti negozietti minuscoli, uno attaccato all altro. Poi ci dirigiamo verso il sud della medina dove c è la kasba e dove facciamo una sosta al centro dell artigianato (argenti, tappetti e castani). Ma non comperiamo nulla perché non ci vogliamo fa r fregare e vogliamo prima vedere in giro (tanti sani propositi!!). 10/24

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12 Poi ci facciamo portare dal nostro cocchiere nella piazza Jamaa el Fna centrale. E un area enorme dove durante il giorno c è solo tanto spazio e tanta gente che gira e tanti motorini che l attraverso ad alta velocità. Appena scendiamo dalla carrozza veniamo agganciati da colui che chiamero Abdul perché non abbiamo capito nemmeno come si chiama. Non ci molla un secondo, ci dice che solo oggi c è il mercato berbero e che domani tanti negozi saranno chiusi.non ci molla neanche quando un incantatore di serpenti prende Fabio e gli mette al collo due rettili. Ci dice che abbiamo dato una mancia troppo alta per una foto. In quel momento lui ha conquistato noi e noi abbiamo conquistato lui. Non ci molla fino a che ci sembra cosa sensata chiedergli di portarci nei posti che ci interessano per una cifra trattata pari a 15 euro. Per prima cosa ci porta da un suo amico che ha un negozio di tappetti e che, cosi come in turchia, ti fa sedere sul divanetto, ti offre il te e si fa tirar fuori tutti i tappeti. Comunque riusciamo a fargli capire che non vogliamo tappeti e quindi usciamo. Chiediamo ad Abdul di portarci nella zona degli artigiani che lavorano il legno perché l unica cosa di cui potremmo avere bisogno è una porta nuova per la taverna, 12/24

13 Allora Abdul ci conduce sicuro fra le varie stradine fino a che arriviamo da una specie di antiquario che vende un po di tutto. Vediamo una porta che ci paice anche se non è delle dimensioni giuste per la nostra porta. Chiediamo quindi di rifarcela su misura e di spedircela poi in Italia. Abbiamo fatto l errore di non trattare il prezzo (cosa che qui abbiamo capito bisogna fare sempre e subito) e di non lasciare solo una caparra invece di pagare tutto. Speriamo in bene anche se con il passare del tempo abbiamo sempre piu il dubbio che ci siamo fatti fregare. Speriamo in bene. Poi ci facciamo accompagnare in un posto a quanto pare unico per i caftani. Ce ne sono di tutte le foggie.è il posto dove si rifornisce Marta Marzotto, figuriamoci che lusso. Ne scelgo 2 (uno da regalare) che, anche se paghiamo la metà di quanto chiesto, è comunque troppo. Poi Abdul ci porta in una erboristeria dove una signora che parla bene l italiano, ci spiega caratteristiche e ci fa sentire i profumi da tantissimi barattoli. Profumo di rosa, sandalo, jin sen, 34 spezie tutte insieme e olio di Argan. Questo olio è estratto dai noccioli di alcuni rutti 13/24

14 succulentissimi fatti dalla pianta di Argan e che poi le caprette mangiano arrampicandosi sugli alberi. E senza col estero e molto caro. Prendiamo un po di te alla menta e qualche altra spezia da regalare. Poi miracolosamente Abdul sparisce per il ramandan: in realtà sarà andato a bussare da quelli a cui ci prali quindi cercano un ferraccio. NB. Frase scritta con tanto tanto sonno Allora stavo dicendo, prima di essere colta da un attacco terribile di sonno che con la scusa del Ramandan il nostro Abdul sparisce e probabilmente va subito a rifare il giro dei 3 negozi e a riscuotere la percentuale. Ci hanno raccontato (troppo tardi, purtroppo) che questi personaggi possono chiedere fino al 50% dell incassato. C è tutto un giro di turni per cui uno lavora solo pochi giorni al mese per uno stesso negozio e in quei giorni deve portarci piu clienti possibile, dando anche una stecca alla polizia locale che tenga gli occhi chiusi nella fase dell abbordaggio. Passiamo anche attraverso il souk della lana dove matasse di lana colorata vengono appese sui fili tirati in alto per asciugare. Ci sono tantissimi 14/24

15 colori e tanto tanto vivi e vivaci. Arriviamo da soli fino alla piazza che comincia ad animarsi e poi, sempre a piedi, ritorniamo in albergo. Ci mettiamo in costume e ci sdraiamo in piscina a goderci l ultimo sole eh si, perché alle 5 è praticamente già calato tramonta presto il sole sul deserto! Allora andiamo direttamente all hammam a bollirci ancora un po (ancora senza scrub!) e fare un altro sonnellino nell area relax. Poi ci vestiamo un po carini e andiamo verso il centro: tramite l albergo abbiamo prenotato in uno dei piu belli ristoranti marocchini della città ma, contrariamente a tutti i consigli vogliamo provare ad arrivarci a piedi e non con il taxi. E sabato sera e la piazza brulica di gente. Qui chi vuole viene e con uno gabellino e un tappetto si mette a raccontare o a vendere o a fare qualcosa e subito tutt intorno si forma una capannello di gente. E ce ne è cosi tanti. Abbiamo visto musici, maghi, narratori, incantatori e venditori di ogni cosa. E l altra cosa incredibile è che in pochissimo tempo (noi eravamo qui nel pomeriggio e non c era nulla) hanno messo tanti chioschi con panche e cucinieri e camerieri da cui sale il fumo della cucina marocchina. Sulle panche ci sono seduti quasi solo turisti. E poi carretti tutti uguali con montagne di arance (ma quanta aranciata devono??) e montagne di frutta secca..i prodotti venono sempre esposti in montagne. Facciamo un bel giro incantati da quest atmosfera incantata che sa di incenso, di spezie e di cibo. 15/24

16 Non possiamo resistere e ci sediamo anche noi su una panca per un aperitivo : uno spiedino di montone e dell acqua gasata: qui niente alcolici. Andiamo quindi alla ricerca del ristorante: non abbiamo una piantina molto dettagliata quindi andiamo molto a naso e con poche indicazioni di qualcuno arriviamo a prendere una stradina sperduta e molto solitaria...ho un po di paura. Poi pero troviamo l ingresso ad una casa signorile con maioliche e decorazioni. Ci sono petali di rosa ovunque: petali per terra, petali sui tavoli...e ovviamente c è un fortissimo profumo di rosa. Ceniamo mediocramente con musica dal vivo e ovviamente con danza del ventre. Poi lunga passeggiata sotto la luna quasi piena che illumina la piazza Jamaa el Fna che ancora brulica di gente, di chioschi e ancora di venditori di ogni cosa. Che romantico, che bello!!! 16/24

17 DOMENICA 16 OTTOBRE Colazione alle 10..anche oggi giornata stupenda ed estiva. Il sole fa brillare tutto e l albergo troppo invintante per cui facciamo un repentino cambio di programma. Mattina in piscina e pomeriggio turisti. Per cui ritorniamo veloci in camera a metterci il costume e ci stendiamo sui lettini al sole. Si sta TROPPO bene...è davvero TROPPO di lusso!. Qualche bagnetto, qualche sonnellino, un po di lettura. A pranzo ci lasciamo nvitare dal troppo invitante buffet sotto i gazebo coperti da tendaggi bianche e dalla musica di un terzetto d archi. Mangiamo bene ma ci prendiamo una pelata!!!! Ancora un bagnetto e poi ci cambiamo e andiamo sempre a piedi verso la kasba a vedere le tombe Sadiane. Riusciamo ad entrare per un pelo. Sono costituite da alcune sale incredibilmente decorate come dei merletti con delle semplicissime lapidi triangolari dove non c è nemmeno il nome del principe defunto. In una sala ci sono solo tombe piccole di bambini. Usciamo e proviamo a dirigerci verso il Palazzo di Bahia ma veniamo brancati da un ragazzotto che ci fa vedere la scuola coranica femminile e poi con una scusa ci indica una strada che guardacaso porta all interno del centro dell artigianato. Va bhe, visto che ci siamo, cerchiamo un bel vaso per casa. 17/24

18 Ormai siamo diventati bravi e facciamo la nostra scenetta...fabio fa quello che vorrebbe comprare e io quella che non è assolutamente d accordo e cerca di portare fuori Fabio. Il mercante ci rincorre e alla fine paghiamo il vaso meno della metà del prezzo di partenza. Ormai pero si è fatto tardi e il palazzo di Bahia è chiuso llora andiamo unn po a zonzo ed entriamo nel quartiere ebraico dove la povertà è veramente tangibile. Anche qui ci sono tanti commercianti ma sono diversi da quelli nei souk...sono veramente poveri. Per di piu fra questre strette strade non ci sono quasi turisti...quasi inquietante. Ci trascinano quasi a vedere una sinagoga dove un rabbino cieco ci spiega un po di cose e poi fa il difficile sulla mancia che Fabio gli lascia nella mano. Camminiamo un bel po e sbuchiamo ancora in piazza Jamaa El-Fna proprio mentre inizia il tramonto. Andiamo sulla terrazza al terzo piano di uno dei locali sulla piazza che si chiama Chez Cherauni...ce lo ha consigliato un marocchino che era seduto di fianco a me sul volo Milano Casablanca...stava tornando a casa dopo aver passato 5 anni a Berlino: gli si leggeva negli occhi la voglia di ritoccare la sua terra e ha voluto poi fare il viaggio da Casablanca a Marrakech in treno per godersi il paesaggio...in fin dei conti non era una brutta idea. Ci prendiamo un clado the alla menta mentre ci gustiamo il calar del sole 18/24

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20 e le prime luci sulla piazza che comincia a brulicare di gente. Da quassu si gode un grande panorama sulla citta che è molto bassa (il piano regolatore impone anche nella città nuova che non si possono superare i 5 piani di altezza) e su cui spiccano solo i minareti quadrati e una miriade di parabole bianche tutte allineate. Ritorniamo in piazza e ci facciamo un altro giretto fra le bancarelle. Mi compero una sciarpa perchè incomincia a far freddino e si è alzato un bel venticello...sempre con la stessa scenetta abbassa prezzo. A differenza di ieri sera, oggi c è un po meno gente e un po meno crocchietti di gente...sarà per il vento o perchè non è sabato. Ritorniamo alla terrazza del Chez Cherauni e ci mangiamo dell ottimo cus cus spendendo solo 18 euro... cosi pareggiamo con il pranzo. Ritorniamo sempre a piedi fino all albergo e ci fumiamo il nostro sigaro al piano bar. 20/24

21 LUNEDI 17 OTTOBRE Notte agitatissima per tutti e due... cosa sarà stato? Forse il the alla menta o il vento del deserto? Ci svegliam un po prima del solito perchè abbiamo appuntamento alle 10 con Hussan....Ma, ahime, il tempo è veramente brutto. Facciamo colazione e poi finalmente incontriamo Hassam (cell ). E un marocchino con portamento nobile: sembra quasi Omar Sharif. Indossa una tonaca bianca e parla molto bene italiano. Ci fa salire su un van grigio guidato da un autista mentre lui si mette sul lato del passeggero e inizia a raccontarci. Prima di tutto riesce a superare la nostra diffidenza che in questi 2 giorni è andata sempre più crescendo e ci tranquilizza sul fatto che non ci vuole fregare e portare in negozi a comperare. Ci allontaniamo sempre piu dalla città vecchia seguendo una strada bene tenuta e sempre diritta che porta verso le motagne dell Atlante, verso la valle dell Ourika. Ad un certo punto prendiamo una deviazione sulla sinistra che porta ad un vero mercato berbero..ci facciamo strada fra carretti trainati dagli asinelli, gente a piedi cin sacchi sulle spalle e ceste sulle braccia. 21/24

22 Hassam ci racconta che qui scendono dalle montagne gli uomini (infatti ci sono pochissime donne) per vendere qualunque cosa (una pecorella, qualche carota o dei vestiti usati) e con quanto ricavano comprano cio che serve a casa. Ci sono pochissimi turisti e siamo davvero nel mezzo della realtà marocchina e berbera...cioè siamo proprio el bel mezzo della loro civiltà. Hassam ci lascia gironzolare da soli fra le tende del mercato e ci aspetta sulla strada. Vediamo i fruttivendoli, i barbieri cheoperano su una seggiola all aperto e con uno specchietto piccolo, venditori di spezie e vestiti. E davvero bello: comperiamo piccole cose pagandole davvero poco poco. Ritorniamo sul van di Hassam e continuiamo la gita nella valle dell Ourika. Purtroppo inizia anche a piovere e il tempo si sta mettendo proprio al brutto. Sotto le nuvole grigie riusciamo comunque vedere la terra rossa e tanti nuclei abitativi costituiti da costruzioni basse che racchiudono una corte interna e che originariamente non avevano neppure finestre sull esterno in quanto la vita si svolgeva solo all interno. Inolte questi nucli abitativi soni tanti e di piccole dimensione in quanto racchiudono una ceppo famigliare e basta...non c è mai stata la tendenza a costituire dei veri e propri 22/24

23 paeselli. E questa una valle che in estate si riempie incredibilmente di gente che in estate ai 45 gradi fugge dalla città e si rifugia al fresco di quassu. In relatà in questo perio do dell anno è un poco triste. Continua a piovere quindi ad un certo punto giriamo la macchina e torniamo verso Marrakech Attraversiamo la città nuova che è molto pulita e spaziosa e andiamo dall amica gioielliere di Hassam che vanta una cultura spaziale. Giusto perchè piove e non possiamo fare altro. Hassam ci ha preventivamente dichiarato che lui si prende solo il 10% e non il 50% come gli altri. Vediamo pezzi veramenti unici e la signora ci racconta ogni cosa... ogni gioiello e pezzo ha una sua storia e viene da una ben determinata zona. Alla fine Fabio mi regala (tanto per cambiare!) una bellissima collana composta da pezzi antichi di fine 800: Un ferro ricurvo che serviva per tenere fermo il velo sulla testa a cui è agganciato un pendaglio che è una croce del sud con lacche arancioni e delle palline di corallo. Continua a piovere per cui ritorniamo all abergo: salutiamo Hassam e ci chiudiamo incamera a fare una bellissima penica...e poi ovvimente non abbiamo altra alternativa che andare all hammam. Poi ci mettiamo belli (io per la prima sera posso mettermila mia collana di perle nuova) e andiamo al ristorante 23/24

24 marocchino dell albergo che tanto ci era puaciuto. La serata è un po piu loffia rispetto all altro giorno, ma mangiamo sempre bene e ammiriamo le decorazioni, la ballerina le spade e i divanetti. Dopo cena ci mettiamo nella hall...io a scrivere e Fabio a finire il suo libro fumando un sigarone lunghissimo. MARTEDI 18 OTTOBRE Oggi è il giorno vero dell anniversario: 14 anni che siamo insieme,,,, incredibile vero? Prendiamo tutti i nostri bagagli e andiamo a fare la nostra ultima colazione... sigh. Anche oggi il tempo non è molto bello: in fondo siamo stati fortunati perchè ben 2 giorni su 3 sono stati magnifici. Fabio paga...e mai mi dirà quanto e poi riprendiamo la lussuosissima macchina che ci riporta all aereoporto. Aerei in orario (anzi in anticipo) e breve sosta all aereoporto di Casablanca. Torno a casa con il solito sorriso ebete stampato in faccia e con la certezza di aver vissuto una favola che solo a poche persone puo capitare. Auguri Fabio. E grazie per questa favola! 24/24

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