Tribunale amministrativo per la Campania - Sede di Napoli (Sez. II), sentenza 11 febbraio 2005.

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1 Rimangono esenti dagli oneri di urbanizzazione anche nel testo unico sull'edilizia le autorimesse realizzate nei sottosuoli o ai piani terreni di edifici quali pertinenze delle unità immobiliari sovrastanti Tribunale amministrativo per la Campania - Sede di Napoli (Sez. II), sentenza 11 febbraio Sono esenti dagli oneri di urbanizzazione i locali destinati ad autorimesse o parcheggi, il cui progetto ne preveda la realizzazione, nel sottosuolo o al piano terreno di edifici, quali pertinenze degli appartamenti sovrastanti. Ciò anche dopo il riassetto della legislazione urbanistico-edilizia nel testo unico emanato con il d.p.r. 21 settembre 2001, n E questo perché nel testo unico sull'edilizia l obbligo della contribuzione resta circoscritto alle sole opere per la cui realizzazione sia necessario il permesso di costruire. A queste interessanti e inedite conclusioni il tar per la Campania è pervenuto osservando che con il testo unico il legislatore ha perpetuato il principio, già noto, della cosiddetta "onerosità della concessione", prevedendo espressamente, all'art. 16, che il rilascio del permesso di costruire «comporta la corresponsione di un contributo commisurato all'incidenza degli oneri di urbanizzazione nonché al costo di costruzione». Si tratta di una previsione legislativa il cui significato altro non potrebbe essere, secondo i giudici amministrativi di Napoli, se non quello che l'onere contributivo riguardi le sole opere per la cui realizzazione occorre il permesso. Del che gli stessi giudici hanno rinvenuto chiara conferma nell art. 22 del medesimo testo normativo, che esonera gli interventi soggetti, in via ordinaria, alla denuncia di inizio attività (cosiddetta "dia" ) dall obbligo del contributo, ancorché l interessato si sia avvalso della facoltà di chiedere, in vista della realizzazione di tali interventi, il rilascio del permesso di costruire. Una regola, questa, che, come puntualizza la sentenza in rassegna, non può trovare applicazione nella sola ipotesi in cui la regione abbia, con propria legge, esteso l'obbligo del contributo di costruzione anche agli interventi soggetti alla sola "dia". Orbene le autorimesse venute in discussione nella causa decisa, rientravano in un ampio progetto di ristrutturazione di un fabbricato esistente e quindi erano da 1

2 considerarsi comprese fra le opere per la cui realizzazione l'art. 9 della legge 122 del 1989, così come, mantenuto in piedi, sia pure con qualche modifica, dal testo unico sull'edilizia, prevede la sola denuncia di inizio attività e, conseguentemente, la loro esclusione dagli oneri in questione. TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA 2

3 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DELLA CAMPANIA SEDE DI NAPOLI SEZIONE SECONDA ha pronunciato la seguente SENTENZA N DEP. 11 FEBBRAIO 2005 sul ricorso n proposto da Ciccarelli Angela, rappresentata e difesa dall Avv. Michele Romaniello ed elettivamente domiciliata presso la Segreteria di questo Tribunale; contro il Comune di Giugliano in Campania, in persona del Sindaco pro tempore, non costituito in giudizio; per l annullamento a) della determina del , a firma del responsabile del settore assetto del territorio del Comune di Giugliano in Campania, concernente la liquidazione, per un ammontare pari a ,79, delle spese di urbanizzazione e del costo di costruzione inerenti al permesso di costruire n 91/2003; b) della nota prot.llo n del , spedita dallo stesso organo, con la quale è stato comunicato l importo suindicato e le modalità di rateizzazione; c) di tutti gli atti preordinati, connessi e consequenziali; Visto il ricorso con i relativi allegati; Viste le memorie prodotte dalle parti a sostegno delle rispettive difese; Visti gli atti tutti della causa; Relatore alla pubblica udienza del 27 gennaio 2005 il dott. Umberto Maiello; Uditi altresí gli avvocati come da verbale d udienza. Ritenuto in fatto ed in diritto quanto segue: 3

4 FATTO La ricorrente, già proprietaria di un fabbricato sito nel Comune di Giugliano in Campania e distinto al catasto urbano al fol. 92 mappale , è stata autorizzata dal predetto Ente, giusta permesso di costruire n 91/03, ad interventi di ristrutturazione, consistenti nella realizzazione di un sottottetto non abitabile e, nel sottosuolo, di un piano sottostrada da destinare a garage pertinenziale agli appartamenti sovrastanti. A fronte dei suddetti interventi, con gli atti impugnati, sono stati liquidati i costi di urbanizzazione e di costruzione per un ammontare complessivo di ,79. Avverso tali determinazioni, la ricorrente, con il proposto gravame, ha articolato le seguenti censure: violazione e falsa applicazione dell art. 9 della legge n 122/1989, cosí come modificato dall art. 136 e 137 del d.p.r. n 380/2001, dell art. 16 del d.p.r. n 380/2001, nonché dell art. 6 della legge regionale n 19/2001. Eccesso di potere, sviamento, erroneità manifesta, illogicità. L Amministrazione intimata avrebbe erroneamente assoggettato ad obbligo di contribuzione una volumetria, quella corrispondente al garage sotterraneo, caratterizzata dalla gratuità. Il Comune di Giugliano in Campania non si è costituito in giudizio. All udienza del questa Sezione ha disposto incombenti istruttori, cui il predetto Ente, all uopo onerato, ha ritualmente ottemperato. All udienza del 27 gennaio 2005 il ricorso è stato trattenuto in decisione. DIRITTO Il ricorso è fondato e, pertanto, va accolto. Giusta quanto anticipato in narrativa, con un unica articolata censura, la parte ricorrente si duole dell impropria estensione della pretesa impositiva esercitata dall Amministrazione intimata che, in riferimento al progetto edilizio assentito, avrebbe liquidato i cd. oneri concessori anche in relazione ad opere che ne sarebbero esenti. Segnatamente, nella prospettazione attorea, il Comune di Giugliano in Campania avrebbe erroneamente computato, ai fini della determinazione dell ammontare complessivo del contributo, anche il piano sotterraneo destinato a parcheggio. Orbene, alla stregua di una piana lettura dell art. 16 del D.P.R. n 380/2001, va affermato che il legislatore ha perpetuato il principio, già noto, della cd. onerosità della concessione, espressamente prevedendo che il rilascio del permesso di costruire comporta la corresponsione di un contributo commisurato all'incidenza degli oneri di urbanizzazione nonché al costo di costruzione. 4

5 Il valore semantico dell espressione letterale in cui si risolve la disposizione in commento rende evidente che l obbligo della contribuzione resta circoscritto alle sole opere per la cui realizzazione la normativa di settore richiede il previo rilascio di un permesso di costruire. Di ciò vi è chiara conferma nel disposto di cui all art. 22 del medesimo testo normativo, che esonera gli interventi soggetti, in via ordinaria, alla cd. DIA dall obbligo del pagamento del contributo di costruzione di cui all art. 16, ancorché l interessato si sia avvalso della facoltà di chiedere, in vista della loro realizzazione, il rilascio del permesso di costruire. Tale regola patisce eccezione nella sola ipotesi in cui la Regione abbia, con propria legge, esteso il detto obbligo anche agli interventi de quibus. In definitiva, ai fini in esame, assume rilievo dirimente la ricostruzione del regime giuridico applicabile alle opere destinate al ricovero dei veicoli. Sul punto, mette conto evidenziare che l intervento programmato dal ricorrente, nell ambito di un piú ampio progetto di ristrutturazione, si esplica in relazione ad un fabbricato già esistente con piena applicazione, dunque, del peculiare regime di favore previsto dall art. 9 legge 122/1989, di cui aspetti significativi sono, sotto il profilo procedurale, la possibilità di realizzazione con mera denuncia di inizio attività, anche in deroga alla vigente disciplina urbanistica, ed, inoltre, quanto al regime sostanziale, l esclusione di tali lavori dagli oneri di concessione. La norma suindicata ha, infatti, un chiaro valore incentivante per la modifica di situazioni già consolidate, onde adattarle alla primaria esigenza di assicurare ottimali condizioni di deflusso del traffico veicolare. Né le vantaggiose condizioni suesposte restano condizionate ovvero circoscritte al rispetto di predeterminati indici, occorrendo, viceversa, quale unica condizione evincibile nell ambito della richiamata normativa di settore, che risulti assicurato il vincolo di pertinenzialità rispetto agli edifici preesistenti. Alla stregua della richiamata normativa di riferimento, appare, dunque, erroneo il criterio applicato dal Comune di Giugliano di esentare dal pagamento degli oneri concessori solo la quota obbligatoria dei parcheggi realizzati dal ricorrente. Analoga soluzione s impone avuto riguardo alla disciplina prevista dall art. 6 della legge regionale n 19/2001, che, allo stesso modo di quella statale, subordina la realizzazione delle opere de quibus alla presentazione di una mera denuncia di inizio attività ( solo per i parcheggi realizzati su aree libere è prescritto il rilascio di un permesso di costruire gratuito). A tal riguardo, corre l obbligo di evidenziare che l art. 6 comma V bis della legge regionale in commento, a differenza di quella statale, fissa la capienza massima dei parcheggi realizzabili con denuncia di inizio attività, correlandola, con vincolo di proporzionalità diretta, alla densità demografica dei singoli comuni. 5

6 Tale limitazione non esplica alcuna efficacia nel caso in esame. Invero, giusta quanto si evince dalla relazione tecnica allegata al progetto sul punto non smentita dal Comune intimato - il piano sottostrada da destinare a garage prevede un numero di posti auto ( nove ) nettamente inferiore al limite massimo ( 50 ) di posti auto realizzabili con denuncia di inizio attività nei Comuni con minor numero di abitanti ( fino a ). In definitiva, cosí ricostruito il regime urbanistico dei parcheggi pertinenziali, appare evidente che il piano sottoterra adibito a garage pertinenziale non possa essere assoggettato ad oneri concessori, sicché, nei limiti suddetti, conformemente alle richieste attoree, s impone l annullamento degli atti impugnati. Sussistono nondimeno giusti motivi per compensare le spese processuali. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, Sezione Seconda, definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe, lo accoglie e, per l effetto, annulla gli atti impugnati nei sensi indicati in motivazione. Spese compensate. Ordina che la presente decisione sia eseguita dall Autorità amministrativa. Cosí deciso in Napoli nella Camera di Consiglio del 27 gennaio