per l annullamento, previa sospensione

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1 N /2015 REG.PROV.COLL. N /1994 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Terza) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 818 del 1994, proposto da: GEMITO GENNARO, rappresentato e difeso dall Avv. Salvatore Della Corte presso il quale elettivamente domicilia in Napoli, alla Via Vittorio Veneto, n. 288/A; contro COMUNE DI SAN GIORGIO A CREMANO, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall Avv. Lucia Cicatiello ed, agli effetti del presente giudizio, domiciliato in Napoli, alla P. zza Municipio, n. 64; per l annullamento, previa sospensione a) del provvedimento redatto dalla Polizia Municipale il , notificato in pari data, avente ad oggetto ingiunzione a demolire ex art. 7, co. 4, legge 47/85 - verbale di accertamento ottemperanza; b) di ogni altro atto o provvedimento preordinato, connesso e conseguente. Visto il ricorso con i relativi allegati;

2 Visto l atto di costituzione in giudizio dell intimato Comune; Visti gli atti tutti della causa; Uditi - Relatore alla pubblica udienza del 9 aprile 2015 il dr. Vincenzo Cernese - i difensori delle parti come da verbale di udienza; Ritenuto in fatto e considerato in diritto quanto segue. FATTO e DIRITTO 1. Premette Gemito Gennaro - proprietario di un appartamento alla Via G. Guerra, n. 27 nel Comune di San Giorgio a Cremano - che, per sopperire alle proprie esigenze familiari, realizzava a mezzo di profilati in alluminio la chiusura di un piccolo terrazzino di mq. 1,5 ed una veranda, ma il Comune di San Giorgio a Cremano, contestando la realizzazione delle predette opere, assumendo la necessità della sussistenza del titolo concessorio, ne ingiungeva la demolizione, assegnando il termine di giorni dieci per provvedere, con l avvertenza che, decorso infruttuosamente tale termine l opera sarebbe stata demolita a cure e spese del responsabile dell abuso; detta ordinanza era tempestivamente impugnata innanzi a questo Tribunale con ricorso (R.G. n /93), tuttora pendente. Aggiunge che, avendo presentato, in relazione alle predette opere, in data , istanza di accertamento di conformità alle prescrizioni urbanistiche vigenti, ai sensi dell art. 13 legge , n. 47, con la conseguente sanabilità delle opere de qua, essendo decorsi sessanta giorni dalla presentazione della suddetta istanza, si era formato provvedimento negativo implicito, ai sensi dell art. 13, comma 2, della legge n. 47/85, tempestivamente impugnato innanzi a cotesto Tribunale, con ricorso tuttora pendente. Tanto premesso e preso atto che in data gli era notificato verbale di accertamento di ottemperanza della Polizia Municipale in epigrafe con cui, richiamandosi la precedente ordinanza n. 245 del , si accertava ex art. 7,

3 comma 4, legge 47/85, l inottemperanza all ingiunzione a demolire, Gemito Gennaro, con ricorso, ritualmente notificato e depositato, impugnava, innanzi a questo Tribunale, il suddetto verbale, deducendo le seguenti censure: 1) Violazione degli artt. 7 e 9, L , n Eccesso di potere (per violazione del giusto procedimento, contraddittorietà); 2) Violazione dell art. 13 della legge , n Eccesso di potere per difetto di istruttoria. Si costituiva in giudizio l intimato Comune chiedendo il rigetto del ricorso. 2. In data il ricorrente produceva documentazione da cui risultava la presentazione, in data , con prot. gen. n , di domanda di concessione edilizia in sanatoria ai sensi della legge 724/1994 per le opere abusivamente realizzate, allegando dichiarazione circa la situazione catastale dell immobile e le modalità di calcolo dell oblazione, con allegati i relativi bollettini di versamento. 3. Il ricorso era dichiarato perento con decreto presidenziale n. 105 del , revocato su istanza della parte, notificata al Comune, con decreto n del Alla pubblica udienza del 9 aprile 2015 il ricorso era ritenuto in decisione. 5. Il Collegio esamina preliminarmente e d ufficio i profili di rito indotti da quanto rappresentato e documentato in atti dalla parte ricorrente e non opposto dall Amministrazione comunale. 6. Va rilevato in particolare che, in ordine alle opere edilizie realizzate nel Comune di San Giorgio a Cremano, alla Via G. Guerra, n. 27, oggetto dell ordine demolitorio, è intervenuta la presentazione, in data , della domanda di concessione edilizia in sanatoria ex lege n. 724 del 1994, con prot. gen. n Al riguardo si osserva che la presentazione di un istanza di condono edilizio successivamente all emanazione dell ordinanza di demolizione ed eventuali atti

4 repressivi consequenziali rileva sul piano processuale - quale conseguenza dei suoi effetti sostanziali - e rende inefficace tali provvedimenti e, quindi, improcedibile l impugnazione stessa per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto una nuova valutazione provocata dall istanza comporterà la necessaria formazione di un nuovo provvedimento (di accoglimento o di rigetto), che vale comunque a superare il provvedimento oggetto di impugnativa, in tal modo spostandosi l interesse del responsabile dell abuso edilizio dall annullamento del provvedimento già adottato all eventuale annullamento del provvedimento di rigetto (cfr. T.A.R. Lazio, sez. II Ter, 3 febbraio 2015 n. 1960). Si richiama infatti il costante orientamento della giurisprudenza, secondo cui la presentazione della domanda di condono comporta il venir meno dell interesse alla decisione sul ricorso avverso l ordinanza di demolizione ovvero - come nella specie - successivi atti intervenuti in funzione della repressione dell abuso edilizio, tenuto conto della necessaria pronuncia del Comune su detta istanza, considerato che, da un lato, il rilascio della sanatoria produce evidentemente l improcedibilità del ricorso, e, dall altro, uguale effetto si produce in caso di diniego di sanatoria, concentrandosi l interesse nel contestare con ricorso l eventuale provvedimento di diniego della sanatoria, nei termini e nei limiti in cui essa è stata richiesta (cfr. Cons. Stato, sez. V, 31 ottobre 2012, n. 5553; T.A.R. Lazio, Roma, sez. II ter, 7 settembre 2010, n ; T.A.R. Campania, Napoli, 19 gennaio 2012, n. 262). Peraltro, in base all art. 39, co. 19, della legge n. 724 del 1994, l adempimento degli oneri previsti per la sanatoria dà titolo ad ottenere l'annullamento delle acquisizioni al patrimonio comunale e la cancellazione delle relative trascrizioni nel pubblico registro immobiliare. 7. Inoltre, con il ricorso in esame è stato impugnato un verbale di accertamento di ottemperanza redatto dalla Polizia Municipale, che, in quanto atto endoprocedimentale, non è suscettibile di autonoma impugnazione con

5 conseguente inammissibilità originaria del ricorso in esame (cfr. TAR Campania, sez. III, 15/1/2013, n. 28). 8. In definitiva non resta al Collegio che dichiarare l inammissibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse. 9. Sussistono giusti motivi per compensare integralmente tra le parti le spese del giudizio, in ragione della natura della lite e della evoluzione della stessa. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, Terza Sezione, definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe (n. 818/1994 R.G. proposto da Gemito Gennaro, lo dichiara inammissibile per sopravvenuto difetto di interesse. Spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Napoli nella camera di consiglio del giorno 9 aprile 2015 con l'intervento dei magistrati: Fabio Donadono, Presidente Vincenzo Cernese, Consigliere, Estensore Alfonso Graziano, Primo Referendario L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 24/04/2015 IL SEGRETARIO

6 (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)