IL SOVRAFFOLLAMENTO NELLE AULE LINEE GUIDA

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1 IL SOVRAFFOLLAMENTO NELLE AULE LINEE GUIDA

2 LA GERARCHIA DELLE FONTI DEL DIRITTO In base al principio di gerarchia, le fonti del diritto non hanno tutte lo stesso valore. Le norme che si trovano sui gradi superiori della scala hanno forza maggiore di quelle che si trovano sui gradi inferiori. 1. Costituzione e leggi costituzionali; 2. Fonti primarie: Leggi ordinarie (statali e regionali); Decreti Legislativi; Decreti legge; D.P.R.(decreto del Presidente della Repubblica); Regolamenti Comunitari. 3. Fonti secondarie: sono tutti i Regolamenti. I Regolamenti sono emanati dal governo e dagli enti pubblici territoriali. Lo scopo principale dei Regolamenti è quello di stabilire norme per l applicazione delle leggi. D.M. - decreto ministeriale: è un atto amministrativo emesso da un ministro; non ha forza di legge ed è al pari di un regolamento governativo; Regolamenti attuativi ed esecutivi; Circolari ministeriali esplicative.. Prevenzione Incendi 2

3 INQUADRAMENTO NORMATIVO VIGENTE Formazione delle classi: D.P.R. 81/2009 Norme per la riorganizzazione della rete scolastica; Legge n. 133 del D.lgs. 81/08 Norme tecniche per l edilizia scolastica: Legge n.23/96 Norme per l edilizia scolastica; D.M. del 18/12/75 Norme tecniche relative all edilizia scolastica; D.M. del 13/09/1977 Modifiche alle norme tecniche, D.M. del 26/08/92 Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica. Sentenza del TAR del Lazio n. 552 del 20 gennaio 2011: ricorso del CODACONS contro il sovraffollamento; Sentenza del TAR del Veneto del 15 aprile 2010: GRUPPO ricorso FIRENZE SNALS SUD contro USP e vari Istituti. Prevenzione Incendi 3

4 D.P.R.81/2009: NORME PER LA RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA In vigore dall A.S ; SCUOLA N. MINIMO di alunni/classe N. MASSIMO di alunni/classe N. MASSIMO IN CONDIZIONI PARTICOLARI INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA DI I gr SECONDARIA DI II gr (30 NEL CASO DI UN UNICA CLASSE PRIMA) NB: è possibile derogare in misura non superiore al 10% al numero min e max di alunni/classe. Prevenzione Incendi 4

5 Legge del n.23 del 1996: norme per l edilizia scolastica Art. 5: Norme tecniche Comma1: Il Ministro della P.I. e dei LL.PP. entro 90gg. dalla presente, adotta con decreto le norme tecniche quadro con indici min. e max; Comma 2: Le regioni entro 180 gg. dal decreto di cui al comma 1 approvano specifiche norme tecniche; Comma 3: Fino all approvazione delle norme regionali di cui al comma 2, possono essere assunti come indici di riferimento quelli contenuti nel D.M. 18/12/1975. Prevenzione Incendi 5

6 D.M. del 18 dicembre del 1975: Norme tecniche relative all edilizia scolastica INDICI STANDARD DI SUPERFICIE SCUOLA INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA DI I gr. SECONDARIA DI II gr. SPAZIO DIDATTICO 1.80 mq/alunno 1.80 mq/alunno 1.80 mq/alunno 1.96 mq/alunno Prevenzione Incendi 6

7 D.M. del 26 agosto del 1992: Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica 5.0 Affollamento - Il max affollamento delle aule è fissato in n. 26 persone/aula. Qualora il num. delle persone presenti sia dagli indici standard (D.M. del 75) l indicazione del numero delle persone, deve risultare da dichiarazione rilasciata dal DS. 5.6 Numero delle uscite - Qualora il num. max di persone presenti sia superiore a 25, le porte devono avere larghezza di almeno m.1.20 con apertura verso le vie di esodo. Prevenzione Incendi 7

8 D. Lgs. 81/08 Art.2, comma 1, lett. a: si intende per lavoratore l allievo degli istituti di istruzione nei quali si faccia uso di laboratori ed ivi comprese le apparecchiature vdt, limitatamente ai periodi di attività. Art. 4, comma 1, lett. c: ai fini della determinazione del numero di lavoratori dai quali discendono particolari obblighi, non sono computati gli allievi degli istituti di istruzione e formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori e di vdt. Prevenzione Incendi 8

9 D. Lgs. 81/08 Art.18 comma 3: il DS richiede all ente proprietario dell immobile gli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici in uso alla scuola. Gli obblighi previsti si intendono assolti con la richiesta del loro adempimento. Prevenzione Incendi 9

10 D. Lgs. 81/08 Art.19 lett. f: i preposti devono segnalare tempestivamente al DL/DS ogni condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro. Art.20 comma 1: ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro. Prevenzione Incendi 10

11 D. Lgs. 81/08 Allegato IV Requisiti dei luoghi di lavoro Art : altezza netta m.3 Art : cubatura mc.10/lavoratore Art : superficie mq.2/lavoratore Art : i valori relativi alla cubatura e alla superficie, si intendono lordi cioè senza deduzione di mobili, macchine ed impianti fissi. Art : lo spazio deve essere tale da consentire il normale movimento della persona in relazione al lavoro da compiere. Prevenzione Incendi 11

12 Criticità della normativa DPR 81/2009: non tiene conto in alcun modo delle dimensioni degli spazi didattici; I Dirigenti dell amministrazione scolastica e i DS, sono responsabili (?) del rispetto dei criteri e dei parametri della formazione delle classi. Prevenzione Incendi 12

13 Criticità della normativa D. Lgs 81/08 Nei laboratori ogni studente deve avere a disposizione almeno mq.2 perché equiparato ad un lavoratore. DM 1975 Cosa si intende per superficie netta? Prevenzione Incendi 13

14 Sentenza del TAR del Lazio n. 552 del 20 gennaio 2011 Il primo e terzo motivo di ricorso CODACONS, dopo aver compiuto una ricostruzione della normativa rilevante in tema di numero massimo di alunni per aula, deduce la mancata emanazione del piano generale di riqualificazione dell edilizia scolastica previsto dall art. 3 comma 2 del dpr 20 marzo 2009 n. 81 il secondo motivo, la ricorrente censura la mancata emanazione delle norme tecniche-quadro previste dall art. 5 della legge 11 gennaio 1996, n. 23 L avvocatura deducendo la nullità del ricorso per genericità ed indeterminatezza delle domande e, comunque, l inammissibilità per mancata individuazione di quelle fonti normative che avrebbero imposto l obbligo di provvedere a mezzo di atti generali; nel merito, quanto al primo ed al terzo motivo, evidenzia l avvenuta attuazione dell art.3 comma 2 del dpr 81/09.. lo accoglie in parte e, accertata la mancata emanazione del piano generale di edilizia scolastica previsto dall art.3 del dpr 81/09, ordina al Ministero dell Istruzione, Università e Ricerca scientifica ed al Ministero dell Economia e delle Finanze, l emanazione, di concerto, del predetto piano generale, entro giorni 120 dalla comunicazione o notificazione della presente sentenza, Lo dichiara inammissibile per il resto. Prevenzione Incendi 14

15 Sentenza del TAR del Veneto del 15 aprile 2010: ricorso SNALS contro USP e vari Istituti I) violazione dell art. 5 del decreto ministeriale 26 agosto 1992, delle previsioni ed indici di cui all art. 5 della legge 11 gennaio 1996, n. 23, e degli allegati al DM 18 dicembre 1975, e della circolare del Ministero dell Istruzione n. 38 del 2 aprile 2009, travisamento, difetto di istruttoria; II) violazione dell art. 1 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e dei principi di economicità, efficienza ed efficacia ; III) violazione del DM 3 giugno 1999, n. 141, dell art. 10 del DM 24 luglio 1998, n. 331, e della circolare del Ministero dell Istruzione n. 38 del 2 aprile 2009 ; IV) violazione degli artt. 10 e 11 delle disposizioni sulla legge in generale in quanto è stata data applicazione ad un decreto come se fosse già stato adottato, con conseguente disapplicazione del vigente DM 24 luglio 1998, n Il ricorso è infondato e deve essere respinto. Le censure, che sono riproposte nei motivi aggiunti e possono essere esaminate congiuntamente, sono infondate e devono essere respinte. Vi è in primo luogo da osservare che si sono rivelate fondate le considerazioni svolte dall Amministrazione circa la genericità delle doglianze proposte avverso agli organici di diritto, attesa l inidoneità di questi - in quanto, calcolati all inizio dell anno solare, sulla base di un numero ipotetico di alunni frequentanti nell anno successivo, hanno carattere meramente previsionale e programmatico Non vi è dubbio che le disposizioni sulla sicurezza relative all evacuazione degli edifici scolastici debbano essere sempre rispettate. Prevenzione Incendi 15

16 Sentenza del TAR del Veneto del 15 aprile 2010: ricorso SNALS contro USP e vari Istituti Tuttavia eventuali violazioni, ove sussistenti, sono inidonee a rifluire in termini di illegittimità sui provvedimenti di formazione degli organici, in quanto estranee alla fase provvedimentale di pertinenza dell Amministrazione statale, attenendo invece prevalentemente ai comportamenti materiali propri della fase esecutiva di competenza degli enti locali responsabili della programmazione della rete scolastica sul territorio e dell edilizia scolastica ed eventuali inadempienze, da valutare in concreto con riguardo a ciascun edificio scolastico, al numero, alla larghezza e lunghezza delle vie d uscita, devono trovare i propri rimedi, caso per caso, in misure di carattere logistico - organizzativo relative alla dislocazione delle classi tra i piani e le aule degli edifici scolastici, o in appositi interventi sugli edifici, senza che tutto ciò possa giustificare di per sé, quale unica soluzione, la richiesta di aumento del numero di insegnanti in servizio. il citato art. 5 del decreto ministeriale 26 agosto 1992, come chiarito dai Vigili del Fuoco, non fissa un numero inderogabile di alunni per classe, ma si limita ad individuare il parametro di 26 persone per aula quale base di calcolo per determinare il massimo affollamento ipotizzabile sui piani dell edificio ai fini della conformazione delle vie d esodo, ponendo in sostanza la media di alunni che può trovare posto in aula, potendosi bilanciare, in rapporto alla capacità di deflusso delle vie di fuga, eventuali superamenti del parametro medio con classi meno numerose, e potendosi altresì adottare apposti accorgimenti in caso di superamento del parametro. Prevenzione Incendi 16

17 La gestione del sovraffollamento Le Linee guida Introduzione Queste linee guida sono state concepite al fine di proporre a tutti gli attori che a vario titolo e funzione operano nell'ambiente scolastico, una possibile soluzione al ricorrente e sempre più pressante problema del sovraffollamento degli ambienti, in particolare delle aule. La Nostra intenzione è quella di affrontare il problema partendo dal presupposto, ormai speriamo condiviso, che i luoghi di lavoro, ed a maggior ragione i luoghi dove vivono e lavorano i nostri allievi, debbano essere sicuri e salubri. Quindi lo scopo è quello di far sì che tutti coloro che operano a vario titolo nel settore scolastico (DS, personale docente, ata, cs, enti proprietari degli immobili, organi di vigilanza) facciano la loro parte, senza entrare in prese di posizione settoriali e sindacali, ma nel semplice rispetto dei propri ruoli, avendo come obiettivo primario la salute e la sicurezza degli alunni, nella ferma convinzione che proprio negli istituti scolastici deve nascere, promuoversi e divulgarsi la cultura della salute e sicurezza sul lavoro (art. 11, comma 4, D. Lgs. 81/08). Prevenzione Incendi 17

18 Linee guida 1. Il DS indica per ogni ambiente didattico il numero di persone desunto dal calcolo della densità di affollamento e rilascia dichiarazione da affiggere; 2. Chi forma le classi deve tenere conto del num. max di alunni da assegnare ad ogni spazio didattico; Prevenzione Incendi 18

19 Linee guida 3. L insegnante/preposto, nel caso in cui non siano rispettati i parametri, è obbligato a segnalare al DS la situazione di rischio all inizio dell A.S. ed ogni volta che si creano condizioni di sovraffollamento (vedi divisione da altre classi). Prevenzione Incendi 19

20 Linee guida 4. Il DS richiede formalmente all Ente Proprietario gli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici (D. Lgs. 81/08, art. 18, comma 3) e p.c. all USP. 5. Il D.S. nella richiesta all Ente fa esplicito riferimento al comma 3 dell art.5 della L.23/96 con il quale assume come indice di riferimento i contenuti del D.M. 18/12/75. Prevenzione Incendi 20

21 Linee guida 6. Il DS nella richiesta all Ente proprietario, sottolinea la necessità di un fattivo confronto tra gli Enti locali stessi ed il Dirigente dell amministrazione scolastica, ai sensi dell art. 2, comma 5, del DPR 81/ Il DS, in ogni caso, si attiva secondo le indicazioni del Documento di Sintesi relativo alla sicurezza nelle scuole (28/01/09) Prevenzione Incendi 21

22 Linee guida 8. Il DS dovrà collocare le classi più sovraffollate, vicino alle uscite di emergenza del piano; 9. Ad ogni inizio di A.S., in ogni plesso si dovrà decidere quali sono gli spazi didattici che potranno accettare numericamente meglio le eventuali divisioni delle classi; 10. Il DS dovrà aumentare il numero di prove di evacuazione relative al plesso; 11. Il DS dovrà segnalare ai VV.FF. in caso di richiesta o di aggiornamento del CPI e richiedere eventuale deroga; 12. Il DS dovrà comunque valutare nel DVR, la situazione di rischio che si è creata a causa del sovraffollamento. Prevenzione Incendi 22

23 NOTA A MARGINE SI RITIENE UTILE UN INCONTRO DEL COORDINAMENTO CON UN ESPERTO DEI VV.FF., PER DIRIMERE ALCUNI DUBBI RELATIVI IL C.P.I., COME LA TOLLERANZA DEL NUMERO MAX DI PERSONE POSSIBILE E LE POSSIBILITÀ DI DEROGA. Prevenzione Incendi 23

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