Rete di Monitoraggio Qualità dell Aria Report 2010

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1 Rete di Monitoraggio Qualità dell Aria Report 2010 ARPA SEZIONE PROVINCIALE DI RIMINI SERVIZIO SISTEMI AMBIENTALI AREA MONITORAGGIO E VALUTAZIONE ARIA E AGENTI FISICI

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3 Provincia di Rimini Responsabile Servizio Ambientale: Dott.ssa Viviana De Podestà Responsabile Ufficio Tutela Risorse Idriche ed Atmosferiche: Ing. Giovanni Paganelli ARPA Sezione Provinciale di Rimini Direttore: Dott. Mauro Stambazzi Servizio Sistemi Ambientali Responsabile: Dott. Stefano Renato De Donato Responsabile: Dott. Marco Zamagni Rete di Monitoraggio della qualità dell aria P. Ch. Maurizio Berardi Dott.ssa Federica Bernardi P. Ch. Daniele Foscoli Dott. Leonardo Ronchini P. Ch. Flavio Rovere Testi e redazione del documento a cura di: Dott.ssa Patrizia Anelli Dott.ssa Federica Bernardi Dott. Marco Zamagni Con il contributo di ARPA DG - Area Patrimonio e Servizi Tecnici Dott. Claudio Candeli, P.I. Francesco Ansaloni Servizio Idro-Meteo-Clima ARPA-ER, Bologna Area Meteorologia Ambientale: Dott. Giovanni Bonafè Servizio Sistemi Ambientali ARPA Sezione Provinciale di Rimini Area Monitoraggio e Valutazione Corpi Idrici: Dott.ssa Patrizia Anelli Eccellenza Mutagenesi Ambientale ARPA Sezione Provinciale di Parma Dott.ssa Francesca Cassoni, Dott.ssa Clara Bocchi Servizio Sistemi Ambientali ARPA Sezione Provinciale di Ferrara Area Monitoraggio e Valutazione Corpi Idrici: Dott.ssa Silvia Bignami, Dott.ssa Francesca Galliera Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 3

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5 SOMMARIO CAP. 1 CONSUNTIVO ESERCIZIO CONVENZIONE TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA, AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI DELL EMILIA ROMAGNA E ARPA PER LA GESTIONE DELLA RETE REGIONALE DELLA QUALITÀ DELL ARIA (RRQA) CONTRATTO DI MANUTENZIONE DELLE RETI PER IL MONITORAGGIO E IL CONTROLLO DELLA QUALITÀ DELL ARIA DELL EMILIA-ROMAGNA CONSUNTIVO ANNO PREVENTIVO CAP. 2 DATI METEOROLOGICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI PER L ANNO CENNI DI METEOROLOGIA CLASSE DI STABILITÀ ALTEZZA DI RIMESCOLAMENTO INTENSITÀ E DIREZIONE DEL VENTO PRECIPITAZIONI E TEMPERATURA GIORNI CRITICI...23 CAP. 3 LA RISTRUTTURAZIONE DELLA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA LA RETE DI MONITORAGGIO PREESISTENTE La rete provinciale preesistente LA RETE DI MONITORAGGIO REGIONALE DEFINITIVA La rete di monitoraggio provinciale definitiva TEMPI E COSTI DI REALIZZAZIONE ZONIZZAZIONE DEL TERRITORIO E RICONFIGURAZIONE DELLA RRQA IN OTTEMPERANZA AL D.LGS 155/ Zonizzazione del Territorio Riconfigurazione della RRQA CAP. 4 QUADRO NORMATIVO VIGENTE CAP. 5 INQUINANTI MONITORATI DALLA RETE VALUTAZIONE DEI DATI Ossidi di azoto (NO X ) Monossido di carbonio (CO) Biossido di zolfo (SO 2 ) Benzene (C 6 H 6 ) Particolato PM Particolato PM 2, Analisi sul Particolato Ozono (O 3 ) CAP. 6 MONITORAGGIO DELLA MUTAGENICITÀ DEL PARTICOLATO ATMOSFERICO MATERIALI E METODI Campionamento ed estrazione particolato atmosferico Determinazione Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) Test su Salmonella Test della Cometa VALUTAZIONE E RAPPRESENTAZIONE DEI DATI Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 5

6 Rete di monitoraggio della qualità dell aria della Provincia di Rimini Report Test su Salmonella Test della Cometa RISULTATI Test su Salmonella Test della Cometa CAP.7 MONITORAGGIO DEI POLLINI AEREODISPERSI MONITORAGGIO POLLINICO Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

7 Cap. 1 CONSUNTIVO ESERCIZIO 1.1 Convenzione tra Regione Emilia-Romagna, Amministrazioni Provinciali dell Emilia Romagna e ARPA per la gestione della Rete Regionale della qualità dell aria (RRQA) Le modalità per la gestione della rete regionale di monitoraggio della qualità dell aria sono regolate da una apposita convenzione (Convenzione tra Regione Emilia-Romagna, Amministrazioni Provinciali dell Emilia Romagna e ARPA per la gestione della Rete Regionale della qualità dell aria (RRQA)). Questa convenzione, già in vigore dal 2003, in precedenza aveva una durata triennale. Nelle sue precedenti revisioni era stata sottoscritta dalle amministrazioni competenti per il periodo , Durante il mese di Novembre 2009 la convenzione è stata rinnovata con validità quadriennale ( ), al fine di allinearla con il rinnovo del contratto con il fornitore che si occupa del servizio di manutenzione. Questo contratto a sua volta era scaduto il 31/12/2008 e prorogato al 31/21/2009. Ovviamente questa nuova convenzione tiene conto di numerosi aspetti legati fondamentalmente al profondo processo di ristrutturazione che la RRQA ha subito. Nella nuova convenzione quanto precedentemente previsto relativamente al totale dei costi per la manutenzione di tutta la RRQA ammonta a per anno, ripartiti per un terzo alla Regione Emilia Romagna e per 2/3 alle Amministrazioni Provinciali. Quindi in carico alla Regione Emilia Romagna e i rimanenti alle Amministrazioni Provinciali. Inoltre, con la nuova convenzione anche i costi per le utenze necessarie al funzionamento della RRQA, energia elettrica e linee per il trasferimento dei dati, sono in carico per un terzo alla Regione Emilia Romagna e per 2/3 alle Amministrazioni Provinciali in ragione della consistenza delle singole reti. A riguardo la Regione e le Amministrazioni Locali stanno provvedendo ad effettuare le necessarie volture ad ARPA di tutti i contratti relativi alle utenze. La stima di questi costi è pari a di cui quindi in carico alla Regione Emilia Romagna e i rimanenti alle Amministrazioni Provinciali. Alla luce di quanto sopra riportato, i costi totali necessari al funzionamento della RRQA, quelli in carico alla Regione Emilia Romagna e quelli alle Amministrazioni Provinciali diventano rispettivamente , e Per la sottorete Provinciale di Rimini viene quindi prevista una quota annua totale IVA inclusa pari a di cui in carico alla Provincia di Rimini mentre i rimanenti sono in carico alla Regione Emilia-Romagna. Il tutto e riportato nella successiva tabella L onere complessivo della convenzione per l intero quadriennio ammonta a L onere complessivo a carico di ogni Amministrazione Provinciale da destinare ad ARPA potrà sempre essere ripartito tra più soggetti pubblici e/o privati sulla base di accordi formali di iniziativa delle Province e sottoscritti anche da ARPA. Tab Oneri finanziari annuali relativi alla manutenzione (ordinaria, preventiva e correttiva) e utenze della rete di rilevamento della qualità dell aria ( IVA inclusa) Amministrazione Costo manutenzione Costo utenze Costo complessivo (medio annuo) (medio annuo) (medio annuo) Regione ER Provincia Bologna Provincia Ferrara Provincia Forlì-Cesena Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 7

8 Provincia Rimini Provincia Ravenna Provincia Modena Provincia Reggio Emilia Provincia Parma Provincia Piacenza Totale Al fine di valutare la correttezza e l efficacia dell attività di manutenzione e predisporre l erogazione dei corrispettivi previsti da parte delle Province, come previsto in convenzione, i dati annuali relativi ai costi per la gestione della rete regionale vengono elaborati da parte dell Area Monitoraggio e Reporting Ambientale della Direzione Tecnica di ARPA. Qui di seguito vengono riportati i dati elaborati relativi alla gestione della RRQA per l anno 2010 e viene altresì presentata una stima dei costi previsti per il Contratto di manutenzione delle reti per il monitoraggio e il controllo della qualità dell aria dell Emilia-Romagna Come già richiamato al Par. 1.1, oltre alla Convenzione tra Regione Emilia Romagna, Amministrazioni Provinciali ed ARPA per la gestione unitaria del sistema delle reti di monitoraggio della qualità dell aria, alla fine del 2008 era scaduto anche il contratto di manutenzione della RRQA, quindi questo era stato provvisoriamente prorogato fino al 31/12/2009. Durante il 2010 ha preso invece avvio il nuovo contratto per i Servizi integrati per la gestione e la manutenzione quadriennale della Rete di monitoraggio della qualità dell aria della Regione Emilia Romagna, sottoscritto il 24/12/2009 e con scadenza il 31/12/2013. Con questo contratto la manutenzione è stata affidata al Raggruppamento Temporaneo d Impresa (ATI) costituito da Project Automation Spa (capogruppo) e dalla ditta UNITEC, per un importo complessivo di ,00 per 4 anni (IVA inclusa). Nell approccio alla stesura delle specifiche del nuovo contratto e alla previsione dei costi sono state tenuti in considerazione numerosi aspetti tra cui: il profondo processo di ristrutturazione della RRQA, la sua configurazione definitiva, gli aspetti necessari a garantire gli standard operativi richiesti dal Sistema Gestione Qualità della Rete, i rendimenti della strumentazione, l anzianità di una consistente parte del parco strumentale e quindi le possibili riserve di irreparabilità (che si erano manifestate in modo evidente durante gli ultimi anni), nonché la possibilità di investire nel rinnovo del parco stesso. Ad esempio, la sottorete provinciale di Rimini della RRQA era dotata di un parco strumentale che, a partire dal 2007, aveva già raggiunto l anzianità di 10 anni per quasi tutta la strumentazione installata nella rete fissa. Mediamente a livello regionale circa l 80% degli strumenti aveva analogamente gia più di 10 anni di funzionamento. Per le apparecchiature analitiche l anzianità di 10 anni viene in genere considerata quella limite, oltre la quale non ha senso effettuare manutenzione con oneri rilevanti rispetto ai costi della strumentazione nuova. In questo contesto è stato tenuto in considerazione anche il fatto che le apparecchiature nuove vengono fornite con due anni di garanzia. Tenendo nella dovuta considerazione anche la riduzione del numero di apparecchi che è avvenuta per alcune tipologie di strumenti presenti nella RRQA, era evidente che un piano di rinnovo del parco strumentale rivestiva un notevole interesse economico. Era opportuno che gli enti proprietari della strumentazione installata in rete valutassero la possibilità di rinnovo del parco strumentale e della sua ottimizzazione. Questa attività oltre a generare nel complesso un notevole risparmio economico favorisce anche una migliore 8 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

9 efficienza manutentiva, una maggiore percentuale di dati validi, una difficoltà minore a soddisfare i requisiti previsti dal Sistema Gestione Qualità. Il nuovo contratto ha tenuto quindi nella dovuta considerazione le problematiche relative all anzianità strumentale e ai rendimenti dei singoli strumenti sopra richiamate. I criteri base sono stati quelli di rendere più conveniente sia al manutentore che al gestore rete un alto rendimento della strumentazione e permettere un maggiore controllo delle attività di manutenzione, prevedendo premi e penali sulla base del rendimenti (dati validi). Fondamentalmente sono stati ripartiti su tutti gli strumenti i costi di manutenzione degli impianti tecnologici, il costo ottenuto con questo criterio per singolo strumento è stato assegnato ad un rendimento strumentale del 90 % (richiesta normativa). Quindi al fornitore vengono riconosciuti premi o applicate penali in funzione della differenza di rendimento percentuale rispetto a questo obiettivo (Tab ). Rendimento strumentale % penale da contratto Pagamento % da contratto Tab Tabella applicazione penali <70% 70-79% 80-84% 85-89% 90-94% >94% -80% -40% -20% -10% 0% 5% 20% 60% 80% 90% 100% 105% Infine, considerando che per i primi anni sono attive le garanzie derivanti dall installazione dei nuovi strumenti acquistati, nel contratto si è previsto di reinvestire i risparmi derivanti sostituendo tutti gli strumenti presenti sulla rete e acquistati prima del In questo modo è stata prevista la sostituzione di circa 69 dei 212 strumenti previsti per le diverse tipologie. L obiettivo era quello di sostituirli durante il quadriennio di validità del contratto. Siccome per questa operazione, relativamente alla rete fissa, erano necessari circa , sono stati previsti investimenti per circa ogni anno. Ragionamenti analoghi sono stati fatti sulla strumentazione dei L.M. arrivando ad un totale di Nel contratto l attività di sostituzione delle apparecchiature viene messa in carico al manutentore e l onere economico viene coperto aumentando il costo previsto per la manutenzione di ogni singolo strumento di circa il 28%. Alla fine del quarto anno, con tempi che il manutentore deciderà sulla base dell efficienza che otterrà dalle singole apparecchiature, dovrà essere garantita in ogni caso la sostituzione di tutta l apparecchiatura obsoleta. Per il contratto è stato cosi individuato un costo medio annuo, IVA inclusa, pari a per un rendimento della RRQA compreso tra il 90 e il 94% ( per l intero quadriennio). Per contro il costo calcolato sulla base del contratto precedente sarebbe di Vista la consistenza della RRQA una volta completato il processo di ristrutturazione (63 postazioni), quello che sarebbe il numero minimo di stazioni che dovrebbe avere la Rete della Regione Emilia Romagna (14 postazioni) e considerata la presenza di 11 Laboratori Mobili, si è stimato che la partizione degli oneri contrattuali per 1/3 a Regione Emilia Romagna e 2/3 alle Province fosse ancora applicabile. Contabilizzando anche i costi relativi alle utenze necessarie al funzionamento della RRQA, energia elettrica e linee per il trasferimento dati, e spalmandoli fra le Province sulla base della consistenza delle singole reti, considerando la partizione tra Regione e Province sopra riportata, si ottengono i valori relativi agli oneri complessivi in carico ad ogni singola amministrazione. Questi sono riportati nella nuova convenzione tra Regione Emilia Romana, amministrazioni Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 9

10 Provinciali dell Emilia Romagna e ARPA per la gestione della Rete Regionale della Qualità dell Aria (RRQA) per i quadriennio (Tab paragrafo precedente). 1.3 Consuntivo anno 2010 Costi Nella seguente tabella sono riportati i costi sostenuti nel 2010 per il contratto di manutenzione e per le spese di gestione delle cabine a carico del bilancio di ARPA, confrontati con i costi previsti dalla convenzione, suddivisi per ciascuna sottorete provinciale. Tab Costi sostenuti, utenze, costi previsti e differenza per gestione RRQA Ripartizione per Province e Regione Costi medi da convenzione Manutenzione egestione RRQA 2010 Risparmio anno 2010 Costo manutenzione Costo utenze costo totale Man. Staz eff. + giorni eff. RM UTENZE ARPA Costi totali Piacenza , , , , , , ,48 Parma , , , , , , ,33 Reggio E , , , , , , ,15 Modena , , , , , , ,71 Bologna , , , , , , ,67 Ferrara , , , , , , ,00 Ravenna , , , , , , ,89 Forlì , , , , , , ,33 Rimini , , , , , , ,64 Totale Province , , , , , , ,21 Regione ER , , , , , , ,60 Totale , , , , , , ,81 Relativamente alle utenze và specificato che durante il 2010 solo una parte di quelle precedentemente in carico alle Amministrazioni Locali erano state volturate all ARPA, mentre sono state volturate tutte le utenze che erano inizialmente in carico a Project Automation dopo le attività di installazione delle centraline nuove o rilocazione delle esistenti, conseguentemente al processo di ristrutturazione della RRQA. Per quanto riguarda la Provincia di Rimini alla fine del 2010 risultavano volturate le utenze elettriche delle centraline di Verucchio, San Clemente e Parco Merecchia. Non è possibile allo stato attuale riportare il dettaglio dei costi reali sostenuti per le utenze elettriche e telefoniche a causa di numerose volture non ancora avvenute e per le procedure ancora in corso per il passaggio alla nuova società fornitrice dei servizi. Pertanto sono stati utilizzati solo i costi effettivamente sostenuti da ARPA. Invece per le penali relativa al 4 trimestre 2010 si procederà al termine del convenzione ad effettuare il conguaglio in quanto, seppur contestate per iscritto al Fornitore (per un ammontare di ), sono in fase di contraddittorio e pertanto l importo finale potrà subire lievi modifiche sulla base delle controdeduzioni con le quali ARPA respingerà o accetterà le osservazioni presentate. La colonna Costi totali per la Manutenzione e Gestione RRQA 2010 (in tabella) riporta il computo totale derivante dai costi sostenuti per il contratto di gestione e la manutenzione della rete di monitoraggio, i costi sostenuti effettivamente per le utenze, le penali applicate per inadempienze contrattuali e il premio per i rendimenti annuali ottenuti dai singoli analizzatori secondo le specifiche del contratto di manutenzione. Per la sottorete di Rimini, dall analisi dei costi di manutenzione relativi all anno 2010, si rileva una notevole diminuzione di questi sia rispetto a quelli del 2008 ( ,66 ) che quelli del 2009 ( ,86 ), e un valore minore 10 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

11 rispetto a quello previsto dal contratto ( ,00 ). Il risparmio sulla sottorete di Rimini è stato di ,64. La differenza dei costi sostenuti è in parte imputabile a quelli relativi all acquisto di apparati non più riparabili. Durante il 2008 e il 2009 questo capitolo di spesa aveva determinato un aggravio rispettivamente pari a ,00 e ,00. In ogni caso anche per le altre sottoreti provinciali si sono registrati risparmi rispetto ai costi complessivi previsti. Quindi, nonostante il nuovo contratto di manutenzione e gestione della rete comprenda anche i costi per la qualità e nel corso del primo anno siano stati sostituiti 90 strumenti in accordo con quanto previsto dal Capitolato Tecnico (Allegato B e s.m.i), il bilancio economico della rete dell aria registra, per il 2010, un risparmio complessivo di ,81 (IVA compresa). Gli oneri totali relativi alla manutenzione nella nuova convenzione quadriennale infatti sono pari a a cui aggiungendo quelli relativi alle utenze ( ) si arriva a , mentre il costo sulla intera RRQA per il 2010 è stato pari a ,19. Questo costo totale minore principalmente è dovuto ai risparmi derivati dal contratto, a causa di una diminuzione del numero di apparati in manutenzione (maggior presenza di strumenti nuovi ancora sotto garanzia) per effetto della ristrutturazione che ha coinvolto la rete di rilevamento della qualità dell aria a partire dal Conguaglio consuntivo 2010 Ai fini delle decisioni che il Tavolo Tecnico Regionale sulla qualità doveva assumere in merito alle modalità con cui procedere alla regolazione degli importi a conguaglio relativi al consuntivo 2010, si è evidenziato, come più volte ricordato nella precedente e nell attuale relazione annuale, che a fronte di minori oneri sostenuti da Arpa nel corso del 2009 e 2010 rispetto alla media annuale della convenzione, a partire dal 2011 sono previsti impegni superiori alla media. Pertanto, considerando i costi ad oggi sostenuti da ARPA come di seguito riportato: Euro ,50 per oneri di manutenzione e gestione 2009; Euro ,19 per oneri di manutenzione e gestione 2010; e valutato che le spese stanno rispettando le previsioni elaborate nella predisposizione della convenzione e del contratto di manutenzione, ai fini dell erogazione del saldo per l anno 2010 da versare ad ARPA, al Tavolo Tecnico Regionale si è concordato che gli Enti firmatari della Convenzione potranno scegliere tra le seguenti opzioni: Erogazione dell importo medio annuo da Convenzione e accantonamento presso ARPA del risparmio 2010 da considerare a credito per le prossime annualità, (2011 o 2012) Saldo sulla base del consuntivo 2010 (da tabella sopra riportata), con recupero immediato da parte delle Province del risparmio relativo all anno Rendimenti della Strumentazione Il servizio di manutenzione svolto nel corso del 2010 ha garantito un ottimo livello di efficienza degli strumenti della RRQA, mediamente migliore rispetto ai risultati ottenuti nello scorso anno.(fig ). Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 11

12 100% % 90% 85% 80% 75% PIA CENZA PA RMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA FERRARA RAVENNA FORLI' RIMINI Fig Percentuale dei rendimenti medi strumentali delle sottoreti provinciali anni Questo fatto è dovuto all elevato numero di strumenti nuovi presenti sulla rete, al meccanismo di premi e decurtazioni inseriti nel contratto e al costante presidio delle attività di manutenzione da parte del personale di ARPA. Si è in questo modo garantito un buon livello dei rendimenti della strumentazione di misura, relativamente all intera rete di monitoraggio, pur permanendo alcune criticità. Tab Rendimenti medi anno 2010 per tipologia strumentale e sottorete PARAMETRO PIACENZA PARMA REGGIO MEDIA PER MODENA BOLOGNA FERRARA RAVENNA FORLI' RIMINI EMILIA STRUMENTO SO NO O CO CH NMHC BTX PM PM 2, MONITOR STABILITA PBL Campionatori mobili MEDIA PER RETE L efficienza media annuale della rete regionale calcolata come previsto nel contratto di manutenzione, nel 2010 è risultata del 97%,con efficienze medie a livello provinciale comprese tra il 94% e il 99%. I rendimenti medi per tipologia di strumento risultano compresi tra il 92% e il 100 % (Tab ). Dall analisi delle efficienze medie per singola tipologia di strumento emerge che quelle inferiori si riferiscono principalmente agli analizzatori utilizzati per la determinazione del benzene (BTX) e ad alcune tipologie di strumenti per la determinazione di polveri PM 10 e PM 2,5 che, a causa dell età, delle modalità di utilizzo e della complessità delle operazioni di taratura rispetto agli altri strumenti automatici, presentano alcune criticità di funzionamento che determinano frequenti fermi macchina o invalidazione dei dati. Per la maggior parte di tali strumenti (BTX e PM 10 ) era comunque prevista la sostituzione in occasione del completamento della ristrutturazione della rete dell aria prevista nel corso del Un consistente miglioramento rispetto al 2009 si è osservato nei rendimenti dei rilevatori di polveri sottili dovuto alla sostituzione nel primo anno di contratto degli strumenti più obsoleti, come 12 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

13 previsto dal contratto di manutenzione. In ogni caso solo per gli analizzatori del benzene (BTX) si sono registrati rendimenti inferiori al 95% (valor medio 92 %). Tab Rendimenti medi anno 2010 inferiori al 90% per tipologia strumentale e sottorete PARAMETRO PIACENZA BOLOGNA FERRARA FORLI' RIMINI Totale NO O BTX 1 1 PM Totale Solo per un numero ristretto di strumenti non si è poi raggiunto il rendimento annuo del 90% di dati validi (complessivamente 15 analizzatori), come illustrato nella Tab Tab Andamento quinquennale dei rendimenti medi strumentali per la sottorete di Rimini. Tipo Media NO2 O3 CO PM 10 PM2,5 BTX Strum. Totale % 91 % 92 % 83 % / 95 % 89% % 95 % 96 % 89 % / 94 % 92% % 92 % 98 % 89 % 93% 96 % 95% % 98 % 99 % 93 % 96% 88 % 95% % 96 % 97 % 93 % 96% 87 % 94% Per quanto riguarda il rendimento medio annuale della rete di Rimini per il 2010 (Tab ), questo è risultato essere pari al 94%, leggermente inferiore a quello dello scorso anno 95% e più basso a livello regionale insieme a quello di un altra sottorete (Tab ). Le efficienze medie per tipologia di analizzatore sono comprese tra l 87% e il 97%. I valori più bassi di rendimento si rilevano, come per il resto della regione, per gli analizzatori di BTX e PM 10. Sul risultato della sottorete di Rimini ha inciso appunto il rendimento del BTX e dei PM 10. In generale comunque per la sottorete di Rimini, anche durante il 2010, viene confermato il buon rendimento già registrato dal 2007 in avanti. La lettura dei dati sopra riportati, come già accaduto per quelli relativi agli anni precedenti, dimostrano che ARPA continua ad assicurare, attraverso la corretta manutenzione, il funzionamento sicuro ed efficiente delle strumentazioni della sottorete di Rimini come di tutte le sottoreti che costituiscono la rete regionale per il controllo della qualità dell aria. 1.4 Preventivo 2011 Nell ambito della previsione dei costi 2011, è opportuno riportare che durante questo anno saranno concluse le attività di ristrutturazione della RRQA avviata nel Queste attività hanno subito alcune modifiche rispetto a quanto pianificato inizialmente. Si è infatti deciso di non procedere alla installazione delle ultime due stazioni previste nella Provincia di Bologna. In questo contesto si ritiene quindi opportuno segnalare che i costi precedentemente previsti per la manutenzione 2011, subiranno delle variazioni in relazione a queste modifiche. Attualmente a Rimini sono state condotte tutte le attività previste da entrambe le tranche relative alla seconda fase dei lavori. La conclusione della seconda tranche inizialmente prevista per il mese di Dicembre 2009 si è protratta fino al mese di Giugno 2010 con la messa a regime della centralina di Fondo Remoto (BRe) a Mondaino. Durante il 2011 è previsto il collaudo definitivo della installazione. In ogni caso gli aggiornamenti sulla attività di ristrutturazione della RRQA per la sottorete della Provincia di Rimini, relativamente a quanto precedentemente descritto (Report 2009) sono riportati in dettaglio al punto 3.3 del presente report. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 13

14 Con gli stessi criteri adottati per la presentazione del consuntivo 2010 è stata anticipata da ARPA un ipotesi di risparmio complessivo sui costi di previsione per il 2011, con le seguenti considerazioni di risparmio rispetto al costo medio annuo della convenzione: Stazioni fisse: conferma della previsione dei costi delle stazioni fisse con l esclusione di Barco, Marzabotto, Porretta (6 mesi) per un risparmio di ,00 Utenze: per le Utenze sulla base dell importo medio del 2010 e delle stazioni le cui utenze rimarranno in carico a Province e Comuni si ipotizza un risparmio di ; Rete Mobile: se si confermano le stesse campagne di misura del 2010 (anche sul secondo MM di BO) si ipotizza un risparmio di Il risparmio complessivo previsto rispetto all importo medio annuo da Convenzione è di di cui per le Province e per la Regione. Per quanto concerne il preventivo 2011, ARPA provvederà a fornire un ipotesi di preventivo dettagliato per provincia (come previsto dalla Convenzione entro il 31/07/2011) e tale preventivo verrà preso in esame e valutato in un apposito incontro del Tavolo Tecnico QA da programmare per settembre. Al fine di elaborare una stima dei costi necessari alla gestione e manutenzione della RRQA per il 2011 si dovranno altresì individuare i tempi e le modalità per la sostituzione degli involucri delle stazioni di monitoraggio che non sono state interessate dalla ristrutturazione. Infatti durante il 2010 è stato finanziato dalla Regione un progetto per la sostituzione di questi involucri. Il progetto triennale, per un importo di , prevede la sostituzione di 32 cabine da realizzarsi nel periodo Nel 2011 è previsto un consistente passaggio di strumenti dalla fase di garanzia a quella di manutenzione a canone (69 Analizzatori), con un incremento del 36 % del costo annuo di manutenzione rispetto al La previsione dei costi di manutenzione relativi al 2011 è quindi abbastanza complessa. E comunque ragionevole attendersi un costo superiore rispetto al valor medio annuo ricavato dall importo complessivo previsto nella nuova Convenzione tra Regione Emilia-Romagna, Amministrazioni Provinciali ed ARPA. A tale proposito si ricorda quanto in precedenza riportato (Par. 1.3 Conquaglio consuntivo 2010) circa la diversa distribuzione del costo medio annuale della convenzione tra il primo ed il secondo biennio di applicazione del contratto, per effetto della ristrutturazione che ha determinato una notevole differenza nella presenza di strumenti in garanzia nei diversi anni. Dal conto consuntivo 2010 e da quanto esposto in merito alle previsioni 2011, discende la necessità da parte delle Amministrazioni firmatarie della Convenzione tra Regione Emilia- Romagna, Amministrazioni Provinciali ed ARPA per la gestione unitaria del sistema delle reti di monitoraggio della qualità dell aria per il quadriennio di confermare gli impegni finanziari assunti con la sottoscrizione della stessa. 14 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

15 Cap. 2 DATI METEOROLOGICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI PER L ANNO Cenni di meteorologia La concentrazione di un inquinante sul territorio è determinata principalmente da tre fattori: a) la quantità di sostanze inquinanti immesse in atmosfera dalle varie sorgenti, che possono essere situate nel territorio considerato, in territori limitrofi, o addirittura in alcuni casi particolari a grande distanza; b) la morfologia del territorio; c) le condizioni meteorologiche in atto in quella regione. I territori caratterizzati da situazioni meteorologiche particolarmente favorevoli all accumulo sono dunque più sensibili ai fattori di pressione, rispetto ai territori che presentano una meteorologia di forte scambio di masse d aria, alti valori di altezze di rimescolamento (successivamente descritte in questo paragrafo), elevato numero di episodi di rimozione. Ad esempio, la presenza di superfici urbanizzate, caratterizzate da particolari valori di rugosità e di emissione di calore, influenzano lo strato limite atmosferico sopra di esse. Ciò modifica la capacità di dispersione degli inquinanti immessi e crea una situazione di microclima legata a quella superficie. Tutti i processi che influiscono sulla concentrazione degli inquinanti avvengono nello strato limite atmosferico (Planetary Boundary Layer - PBL) che è lo strato di atmosfera maggiormente influenzato, in termini di turbolenza, dalla presenza della superficie terrestre. Le grandezze meteorologiche che influenzano maggiormente i processi di diffusione, di trasformazione per effetto di reazioni chimiche e di deposizione delle sostanze inquinanti in questo strato sono di seguito elencate: - idrometeore; - vento; - temperatura; - irraggiamento solare. La presenza di idrometeore (pioggia, neve, grandine e nebbia) influenza i meccanismi di deposizione e rimozione degli inquinanti. L assenza di precipitazioni riduce la capacità dell atmosfera di rimuovere, in particolare, le particelle sospese ed impedisce la dissoluzione di alcuni inquinanti gassosi. In particolare la nebbia è un fenomeno meteorologico favorito dalla presenza di inversioni termiche (successivamente descritte in questo paragrafo) e, in generale, nella pianura padana questi due fenomeni sono spesso correlati. Condizioni di nebbia associate al persistere di un'inversione termica sono perciò associate anche all'aumento della concentrazione degli inquinanti. D altra parte le particelle d acqua che costituiscono la nebbia intrappolano gli inquinanti e possono determinarne la rimozione per deposizione umida e, quindi, limitarne l'accumulo o addirittura favorirne la diminuzione, specie se la nebbia persiste per molti giorni. La nebbia ha quindi un duplice comportamento, con un effetto finale difficilmente prevedibile. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 15

16 La presenza di vento negli strati più bassi dell atmosfera influenza sia il trasporto degli inquinanti sia il fenomeno di risospensione di polveri precedentemente depositate a terra, determinando una ridistribuzione spaziale delle sostanze inquinanti. Una diminuzione o un aumento della temperatura nel PBL influenza i processi di rimescolamento di origine turbolenta. Generalmente la temperatura dell aria nella troposfera, strato dell atmosfera in cui avvengono la maggior parte dei fenomeni meteorologici, decresce all aumentare della quota (circa 6.7 C per Km) e questo permette una salita delle masse d aria calde e una discesa delle masse d aria fredda con un rimescolamento continuo; tale fenomeno determina una diminuzione della concentrazione degli inquinanti in prossimità del suolo (vedi Fig ). Fig Andamento medio della temperatura dell aria nei vari strati dell atmosfera; la troposfera, che rappresenta la regione di nostro interesse, è caratterizzata da una diminuzione media della temperatura con la quota di circa 6.7 C per km. Tuttavia possono avvenire delle situazioni particolari in cui la temperatura dell aria in alcuni strati del PBL, al contrario di quanto avviene normalmente, cresce all aumentare della quota; questi fenomeni atmosferici vengono detti inversioni termiche. In questi casi l aria dello strato sottostante sale fino a che non si scontra con l aria nello strato di inversione; tale strato di inversione rappresenta quindi un impedimento alla possibilità di ulteriore salita dell aria e determina una riduzione del rimescolamento con conseguente ristagno dell aria negli strati più bassi. Le inversioni termiche avvengono in genere durante le serate limpide subito dopo il tramonto a causa del rapido raffreddamento del terreno, a cui viene a mancare il riscaldamento radiativo da parte del sole, e conseguentemente degli strati di aria più vicini al suolo (vedi Fig ). 16 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

17 Fig In aree fortemente industrializzate ed urbanizzate la presenza di inversioni termiche imprigiona le sostanze inquinanti a quote inferiori allo strato di inversione, con conseguente ristagno delle sostanze inquinanti al suolo Al contrario alte temperature in prossimità del suolo favoriscono il rimescolamento dell atmosfera per effetto dell azione turbolenta (vedi Fig ). Fig La presenza di irraggiamento solare favorisce il rimescolamento dell aria al suolo Dato che la concentrazione degli inquinanti è influenzata notevolmente dalle condizioni meteorologiche, è di uso comune la definizione di parametri, calcolati a partire dalle variabili meteorologiche stesse, che permettano una rapida comprensione della effettiva possibilità di accumulo o dispersione degli inquinanti in atmosfera. I parametri più interessanti da questo punto di vista sono due: - la classe di stabilità; - l altezza di rimescolamento. Una breve descrizione di questi parametri e un analisi dei loro andamenti relativamente al 2010 unitamente a quelli delle principali variabili meteorologiche è riportata nei paragrafi successivi. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 17

18 2.2 Classe di stabilità La classe di stabilità viene definita a partire da variabili meteorologiche considerate determinanti per la caratterizzazione dello strato superficiale logaritmico, ossia dello strato di atmosfera vicino al suolo in cui i fenomeni turbolenti risultano essere ancora più intensi di quelli convettivi. Le condizioni meteorologiche vengono classificate dal pre-processore CALMET in 6 categorie, in base alle metodologia di Pasquill e Gifford, ordinate da A a F. A è quella associata alle condizioni più convettive (instabili), C include le condizioni neutre, F invece le condizioni più stabili. La classe di stabilità F rappresenta la classe più favorevole all accumulo degli inquinanti, mentre la A quella più favorevole alla rimozione/dispersione. Sono riportati di seguito (Fig ) gli andamenti stagionali delle condizioni di stabilità atmosferica per l anno La figura è composta di quattro grafici stagionali che rappresentano le percentuali delle condizioni di stabilità per i quattro periodi considerati, inverno, primavera, estate ed autunno. Percentuale di condizioni stabili Fig Percentuale di condizioni atmosferiche stabili per l anno 2010 nei quattro periodi stagionali: inverno (in alto a sinistra), primavera (in alto a destra), estate (in basso a sinistra) ed autunno (in basso a destra) Le percentuali di maggiore stabilità, per la provincia di Rimini per l anno 2010, si hanno nel periodo autunnale (settembre-novembre) con valori percentuali fra il 36 % ed il 42 % sulla terraferma e valori fra il 24 % ed il 27 % sulla zona di mare; la zona di costa presenta valori percentuali intermedi. Anche negli altri periodi la zona di mare presenta una percentuale simile 18 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

19 di condizioni di stabilità, che sulla terraferma assume circa gli stessi valori nel periodo invernale, mentre aumentano nel periodo primaverile (33-36 %) e poi in quello estivo (36-39 %). Rispetto all anno 2009 il periodo invernale ha presentato condizioni più instabili e quello primaverile più stabili. 2.3 Altezza di rimescolamento Generalmente l altezza di rimescolamento viene definita come l altezza dello strato di atmosfera al di sopra della superficie terrestre caratterizzato da rimescolamento dovuto a turbolenza meccanica (legata al vento) e a turbolenza termica (legata a fenomeni convettivi). L altezza di rimescolamento varia da un valore minimo di circa 50 m ad un valore massimo che si aggira attorno a 2.5 km. Questo parametro inoltre è fortemente sensibile al ciclo notte/dì e ai cicli stagionali. In genere l altezza di rimescolamento risulta maggiore durante la stagione estiva a causa della maggiore quantità di radiazione solare che raggiunge il suolo e che provoca un più marcato riscaldamento dell aria in prossimità della superficie; un aumento dell altezza di rimescolamento si traduce in una riduzione della concentrazione degli inquinanti primari. D altra parte una maggiore quantità di radiazione solare durante il periodo primaverile ed estivo aumenta la produzione di ozono (inquinante secondario) per effetto di reazioni fotochimiche. La fig riporta l andamento della media mensile dell altezza di rimescolamento nel corso del 2009 e del 2010; si nota la modulazione stagionale dell altezza di rimescolamento: i mesi autunnali e invernali sono caratterizzati da valori bassi, mentre i mesi primaverili ed estivi vedono un valore medio più elevato. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 19

20 Fig Valori di altezza di rimescolamento per l anno 2010 nella provincia di Rimini calcolata dal preprocessore Calmet. Durante l anno 2010, i valori delle altezze di rimescolamento sono stati molto simili a quelli dell anno precedente, ad eccezione del mese di dicembre, per il quale nel 2009 il valore era aumentato, mentre nel 2010 è rimasto pressoché costante rispetto a novembre. Nella figura sono riportate le mappe stagionali delle altezze dello strato di rimescolamento del giorno medio, alle ore 2 e alle ore 14. Se si osserva il valore dell altezza di rimescolamento, durante il giorno medio questo aumenta nelle prime ore del mattino fino a raggiungere il massimo nel primo pomeriggio, per poi tornare ad abbassarsi durante la sera e la notte (intorno alle 22). La massima differenza di altezza fra la notte e il giorno si ha in estate. Altezza di rimescolamento media Fig Altezza di rimescolamento per le ore 2 e 14 del giorno tipo dell anno 2010 durante i quattro periodi stagionali: inverno (in alto a sinistra), primavera (in alto a destra), estate (in basso a sinistra) e autunno (in basso a destra) Si può notare come la presenza del mare influenzi il calcolo della altezza di rimescolamento. Va notato che il mare risulta fisicamente dotato di una grande capacità termica per cui durante l inverno risulta essere sensibilmente più caldo della terraferma durante le ore notturne, mentre durante le ore diurne risulta sensibilmente più freddo. In estate si accentua la differenza di temperatura tra terra e mare durante le ore diurne, mentre durante le ore notturne il fenomeno si attenua. Ne risulta un aumento dell altezza di rimescolamento da mare verso terra con direzione ortogonale alla linea di costa durante le ore centrali della giornata (qui vengono mostrate le 14) per tutti i quattro periodi stagionali considerati; questo aumento raggiunge il 20 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

21 suo valore massimo durante il periodo estivo con differenze fra mare ed entroterra superiori a 1000 m, mentre il suo valore minimo si ha in inverno con differenze fra mare e terra dell ordine di 100 m. 2.4 Intensità e direzione del vento La fig riporta l intensità media mensile del vento rilevata a 10 m di altezza dalla stazione di Rimini (p.zza Gramsci). Il confronto con l anno 2009 mostra che l intensità del vento ha un andamento simile nei due anni, con valori mediamente maggiori nel Fig Valori di intensità e direzione del vento medi mensili misurati nelle stazione meteorologica di Rimini-Urbana Infine (Fig ) vengono mostrate le intensità del vento elaborate da CALMET a 10 m di quota sul territorio provinciale di Rimini per i quattro periodi stagionali; si osserva in particolare che i venti di maggiore intensità sono presenti durante i periodi primaverili ed estivo, mentre venti di minore intensità sono presenti durante il periodo invernale. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 21

22 Giorno-tipo stagionale - vento a 10m Fig Intensità e direzione del vento a 10 m per le ore 2 e 14 del giorno tipo nell anno 2010 calcolati dal preprocessore CALMET per i quattro periodi stagionali: inverno (in alto a sinistra), primavera (in alto a destra), estate (in basso a sinistra) e autunno (in basso a destra). 2.5 Precipitazioni e Temperatura Nella Fig sono riportate le precipitazioni cumulate giornaliere, la velocità media del vento, l altezza di rimescolamento massima e, per i mesi estivi, la temperatura massima giornaliera nella stazione di Rimini. In genere nella provincia di Rimini, come avviene per tutto il nord Italia, i mesi più piovosi risultano quelli autunnali mentre quelli meno piovosi sono quelli invernali. Si nota che nel 2010 i mesi invernali sono stati invece particolarmente piovosi. 22 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

23 Fig Precipitazione cumulata giornaliera (mm), vento medio (m/s), altezza di rimescolamento massima (m) e temperatura massima giornaliera (C ) durante i quattro periodo stagionali. 2.6 Giorni critici Nelle figure successive (Figg ) sono riportati gli andamenti dei giorni favorevoli all accumulo di particolato aerodisperso e alla formazione di ozono verificatosi nel corso del Vengono riportati per confronto i corrispondenti valori minimi, massimi e medi registrati per gli stessi parametri nel corso del quinquennio precedente. I giorni critici, ovvero i giorni favorevoli all accumulo di PM10, sono le giornate senza pioggia (precipitazione < 0.3 mm) in cui l indice di ventilazione ( definito come il prodotto dell altezza di rimescolamento media giornaliera e dell intensità media giornaliera del vento) è inferiore a 800 m 2 /s; inoltre sono definite favorevoli alla formazione di O 3 le giornate in cui la temperatura massima è maggiore di 29 C. In generale gli andamenti dei giorni critici sono coerenti con gli andamenti attesi, ottenuti dall analisi dei dati relativi al periodo precedente. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 23

24 Fig Rimini. Numero di giorni favorevoli all accumulo di PM 10. Per quanto riguarda in particolare il PM 10 durante il 2010 l accordo non appare particolarmente per i mesi di gennaio, febbraio e luglio. Dal grafico si desume come per il PM 10 il 2010 sia stato un anno caratterizzato da condizioni non sempre paragonabili con quelle degli anni precedenti. Le linee che descrivono il comportamento durante il 2010 risultano incluse entro la banda che delimita l intervallo tra il minimo e il massimo registrati tra il 2002 e il 2009, con le eccezioni precedentemente richiamate. In particolare per i mesi di gennaio e febbraio, mesi in cui in genere si rilevano un consistente numero di superamenti, durante il 2010 il numero dei giorni favorevoli all accumulo in teoria è stato inferiore alla norma. L analisi dei giorni favorevoli all accumulo viene ripresa più avanti nel Report, al successivo punto 5.5, analizzando i dati rilevati per il PM 10 nel corso dell anno. 24 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

25 Fig Rimini. Numero di giorni favorevoli all accumulo di O 3. Per l O 3 l accordo non è invece perfetto solo limitatamente al mese di giugno. In ogni caso dai grafici si desume come per l O 3 il 2010 sia stato un anno caratterizzato da condizioni del tutto paragonabili con quelle del periodo precedente. Le linee che descrivono il comportamento durante il 2010 risultano incluse entro la banda che delimita l intervallo tra il minimo e il massimo registrati tra il 2002 e il 2009, con la sola eccezione precedentemente richiama. L analisi dei giorni favorevoli all accumulo viene ripresa più avanti nel Report, al successivo punto 5.8, analizzando i dati rilevati per l O 3 nel corso dell anno. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 25

26 Cap. 3 LA RISTRUTTURAZIONE DELLA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA In questo capitolo viene fornito l aggiornamento relativamente al progetto di ristrutturazione della rete di monitoraggio della qualità dell aria, descritto nei report precedenti a far data dal 2005, e attualmente in fase di conclusione. Inoltre, visto che l attuazione del D.Lgs 155/2010 porterà importanti modifiche all assetto della rete di controllo, rispetto a come era stata prevista nel progetto attualmente in fase di ultimazione, verranno anche illustrate le principali modifiche che questo comporterà sull assetto della RRQA e più specificamente quanto è attualmente in fase di definizione per la sottorete della Provincia di Rimini. 3.1 La rete di monitoraggio preesistente Fino al 2007 in tutta la Regione Emilia-Romagna era attiva una rete di monitoraggio basata fondamentalmente sui principi del D.M. 20 Maggio 91 che stabiliva i criteri di progettazione della rete, le tipologia di stazioni presenti ed i parametri da monitorare in ciascuna di esse. Le reti di monitoraggio provinciali dovevano essere costituite da: una o più stazioni di base o di riferimento, collocate in parchi o isole pedonali, in cui misurare: biossido di zolfo, idrocarburi, ossidi, ossidi di azoto, monossido di carbonio, ozono, particelle sospese e piombo (Stazioni di tipo A). stazioni situate in zone ad elevata densità abitativa nelle quali misurare la concentrazione di alcuni inquinanti primari e secondari con particolare riferimento a biossido d azoto, idrocarburi, biossido di zolfo, particelle sospese e piombo (Stazioni di tipo B). stazioni situate in zone ad elevato traffico per la misura degli inquinanti emessi direttamente dal traffico autoveicolare, monossido di carbonio, idrocarburi, e in zone ad alto rischio espositivo, quali strade ad elevato traffico e a bassa ventilazione (Stazioni di tipo C). stazioni situate in periferia od in aree suburbane finalizzate alla misura di inquinanti fotochimici, biossido d azoto, ozono, PAN da pianificarsi sulla base di campagne preliminari di valutazione dello smog fotochimico particolarmente nei mesi estivi (Stazioni di tipo D). Nel corso degli ultimi anni il monitoraggio era stato, comunque, esteso anche ad altri inquinanti, normati successivamente e che rivestivano aspetti di rilevanza, nonché a centri abitati minori. Si era così giunti alla configurazione della rete attiva al 2007, che risultava composta da 88 postazioni fisse di rilevamento e 11 laboratori mobili, secondo la tabella sotto riportata. Tab Numero di stazioni suddivise per provincia della rete regionale - Situazione al 2007 Provincia Stazioni fisse Laboratori mobili Piacenza 12 2 Parma 6 1 Reggio Emilia 14 1 Modena 14 2 Bologna 16 1 Ferrara Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

27 Forlì - Cesena 6 1 Ravenna 9 1 Rimini 4 1 TOT Nella successiva tabella vengono invece riportati il numero e la tipologia degli strumenti che erano installati sulla rete fissa. Tab Dotazione strumentale della rete regionale (Stazioni fisse) Situazione al 2007 Stazioni fisse NO X CO O 3 SO 2 BTX PM 10 PM 2, La maggior parte di queste stazioni con i relativi analizzatori erano posizionate nei principali ambiti urbani della Regione Emilia-Romagna. Anche se in misura minore del passato continuavano a persistere dotazioni strumentali diverse per le varie province e la conoscenza della qualità dell aria era essenzialmente limitata ai centri abitati maggiori, non consentendo un analisi della situazione sull intero territorio, come veniva invece richiesto dalla normativa nella sua evoluzione La rete provinciale preesistente La rete di monitoraggio presente sul territorio provinciale di Rimini fino al 2007 era quella attiva dagli anni 1996/1997. Come le restanti reti della Regione, era totalmente posizionata nelle aree urbane e composta da quattro centraline distribuite sui comuni di Rimini (tre centraline) e Riccione (una centralina). Come è visibile nella Fig tutte le stazioni erano posizionate all interno dell agglomerato (vedi Zonizzazione del territorio provinciale sulla base della qualità dell aria ai sensi del D.lgs. 351/99 approvata con delibera n 77 del 05/04/2005). Fig Distribuzione sul territorio provinciale delle postazioni di misura fisse della rete regionale Situazione al 2007 Durante il 2004 la rete provinciale era stata integrata con l arrivo del Laboratorio mobile per il controllo della qualità dell aria. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 27

28 Nelle seguente tabella (Tab ) viene riportata la configurazione della rete provinciale di monitoraggio della qualità dell aria esistente nel Tab Rete provinciale di monitoraggio della qualità dell aria. Situazione al 2007 inquinanti monitorati PARAMETRI RILEVATI COMUNE Nome Tipo Dati NO x SO 2 PTS Pb CO PM 10 PM 2,5 O 3 BTX Meteo RIMINI Parco Marecchia A X X X X X X RIMINI Via Abete B X X X X RIMINI Via Flaminia C X X X X X X X RICCIONE Riccione C X X X X / Laboratorio Mobile X X X X X X X Dati Traffico 3.2 La rete di monitoraggio regionale definitiva Riguardo all assetto definitivo della rete regionale la normativa tecnica, alla base del progetto di ristrutturazione, prevedeva una riclassificazione delle stazioni di monitoraggio basata sulla tipologia di stazione, della zona e delle sue caratteristiche, secondo le indicazioni sotto riportate: Tipo di stazione: -Stazione da traffico (T): è un punto di campionamento rappresentativo dei livelli d inquinamento massimi caratteristici dell area che si vuole monitorare, influenzato prevalentemente da emissioni da traffico provenienti da strade limitrofe. -Stazione di Fondo o Background (B): è un punto di campionamento rappresentativo dei livelli d inquinamento medi caratteristici dell area che si vuole monitorare. -Industriale (I): è un punto di campionamento per il monitoraggio di fenomeni acuti, posto in aree industriali con elevati gradienti di concentrazione degli inquinanti. Queste stazioni sono situate in aree nelle quali i livelli d inquinamento sono influenzati prevalentemente da emissioni di tipo industriale. L area di rappresentatività non è elevata e generalmente individuata da un raggio compreso tra m (area da 300 m2 a 3 km2). Tipo di zona: - Urbana -Suburbana -Rurale Caratteristiche della zona: -Residenziale (Res.) -Commerciale (Comm.) -Industriale (Ind.) -Agricola (Agr.) -Naturale (Nat.) -Combinazione delle precedenti La combinazione di tipo di stazione, tipo di zona e caratteristiche della zona porta alla definizione di una serie di tipologie di stazioni: Stazioni urbane da traffico (TU)Stazioni di fondo 28 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

29 urbano (BU) Stazioni di fondo urbano residenziale (BU-Res) Stazioni di fondo suburbano (BS) Stazioni di fondo rurale (BRu) Stazioni di fondo remoto (BRe) Queste tipologie di stazioni sono installabili nei diversi ambiti territoriali di pertinenza, territoriali, quindi la scelta della loro ubicazione è stata fatta tenendo conto di quella che era la zonizzazione del territorio regionale effettuata dalle singole province secondo quanto previst odal D.Lgs n 351/99 (Agglomerato, Zona A, Zona B). Essenzialmente il posizionamento delle stazioni è stato deciso secondo il seguente schema: Negli agglomerati sono state previste stazioni di traffico urbano, stazioni di fondo urbano, stazioni di fondo urbano residenziale. Nelle zone di tipo A sono state previste stazioni di fondo suburbano, stazioni di fondo rurale. Nelle zone di tipo B sono state previste stazioni di fondo rurale remoto. Sulla base dei criteri sopra riportati si è arrivati ad una configurazione della rete regionale che prevedeva la riduzione di circa un terzo dei punti di misura allora in funzione, per andare verso una riqualificazione sia dei restanti che dei nuovi. La seguente tabella riporta la composizione definitiva della rete di monitoraggio regionale. Tab Composizione definitiva della rete regionale Provincia Stazioni fisse Laboratori mobili Piacenza 6 2 Parma 5 1 Reggio Emilia 7 1 Modena 9 2 Bologna 11 1 Ferrara 6 1 Forlì - Cesena 6 1 Ravenna 7 1 Rimini 6 1 TOT Le linee guida per la predisposizione delle reti di monitoraggio prevedevano ovviamente anche una diversa configurazione dei sensori (inquinanti da monitorare), da realizzare in base alla tipologia di campionamento (Protezione della salute, ecosistemi e Vegetazione) e tipologia di stazione. Ne derivava una focalizzazione maggiore verso gli inquinanti che attualmente presentano maggiori criticità, quali il PM 10, il PM 2.5, il benzene e i suoi derivati (BTX). Durante il 2007, sebbene con un certo ritardo rispetto ai tempi previsti in precedenza, sono state espletate le attività di conduzione della gara ed affidamento della commessa. Sono stati individuati in via definitiva i siti per il posizionamento delle nuove postazioni di misura. Infine, per ottimizzare le risorse disponibili, esercitare un certo risparmio sui costi delle attività di manutenzione e favorire il rinnovo del parco strumentale ormai obsoleto, sono state effettuate delle scelte relativamente alle configurazioni strumentali precedentemente previste per alcune tipologie di cabine. Il responsabile del Centro Tematico Regionale (CTR Aria) allora Eccellenza Valutazione e Gestione della Qualità dell Aria, in accordo con il Responsabile della Rete di Monitoraggio Regionale e i responsabili delle singole Reti Provinciali, ha proposto di mantenere attivi e/o prevedere il monitoraggio di alcuni parametri direttamente interessati da traffico (BTX e CO) solo nelle stazioni di questo tipo e di mantenere il monitoraggio di SO 2 solo sui mezzi mobili ed in due siti significativi per le zone di Ravenna e Ferrara. Inoltre è stato proposto, per il Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 29

30 PM 10 giornaliero all esterno degli agglomerati, di mantenere la misura nelle stazioni di fondo suburbano, mentre, per le stazioni di fondo rurale, di effettuare la medesima misura in parallelo con il PM 2,5 giornaliero esclusivamente in tre stazioni delle province di Parma, Bologna e Ferrara. Si è invece mantenuta la misura del PM 10 orario nelle stazioni di fondo rurale di S.Pietro Capofiume e Iolanda di Savoia. Questa proposta è stata valutata favorevolmente dal Comitato di indirizzo di ARPA, come è anche riportato nel Verbale relativo alla seduta del 23 Ottobre Tutti gli aspetti sopra richiamati hanno portato ad una revisione della configurazione strumentale della rete. Nella tabella vengono riportati il numero e la tipologia degli strumenti che saranno presenti sulla rete fissa. Tab Dotazione strumentale della futura rete regionale (Stazioni fisse) Stazioni fisse NO X CO O 3 SO 2 BTX PM 10 PM 2,5 Tot Se confrontati con i dati presenti nella tabella si vede un notevole aumento degli analizzatori di PM 2,5, PM 10, un discreto aumento degli analizzatori di ozono e BTX e un calo per le altre tipologie La rete di monitoraggio provinciale definitiva Come riportato al punto 3.2 le stazioni della nuova rete sono classificate o riclassificate in maniera diversa da prima. Qui di seguito riportiamo con maggior dettaglio le caratteristiche delle nuove tipologie di stazioni, limitatamente a quelle relative al territorio della Provincia di Rimini. Stazioni urbane da traffico (TU) Stazioni urbane ubicate in prossimità di strade ad intenso traffico veicolare localizzate in aree con forti gradienti di concentrazioni di inquinanti. Il dato fornito dalla stazione di campionamento deve essere accompagnato dalla tipologia del traffico e dalla tipologia della strada che si vuole monitorare (strada larga, autostrada, street canyon, ecc.) al fine di normalizzare il più possibile l informazione fornita dal campionamento. Il flusso del traffico è suddiviso in tre differenti categorie: 1. largo volume traffico (veicoli giornalieri >10000), 2. medio volume di traffico (veicoli giornalieri compresi tra ) 3. basso volume di traffico (veicoli giornalieri <2000). L area di rappresentatività deve essere di almeno 200m 2 secondo quanto stabilito per legge dal D.M. 60/2002. Le stazioni devono essere ubicate a circa 4m dal bordo stradale più vicino (ed entro i 5m dal bordo stradale se sono corredate di analizzatori per NO 2 e CO) ed almeno 25m da incroci, semafori, ecc. Stazione di fondo urbano (BU) Stazioni usate per monitorare i livelli medi di inquinamento, all interno di vaste aree urbane (tessuto urbano continuo, prevalentemente capoluoghi di regione e/o provincia), dovuti a fenomeni di trasporto provenienti dall esterno della città stessa e fenomeni prodotti all interno della città che si vuole monitorare. 30 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

31 Sono poste preferibilmente all interno di aree verdi pubbliche e aree pedonali (parchi, impianti sportivi, scuole, ecc.) non direttamente sottoposte a sorgenti di inquinamento specifiche quali il traffico autoveicolare e le emissioni industriali. La distanza minima della centralina da arterie stradali eventualmente presenti, con numero di veicoli giornalieri maggiore di 2500, deve essere almeno di 50 m. L area di rappresentatività deve essere individuata da un raggio compreso tra 100 m e 1 km. Stazione di fondo urbano residenziale (BU-Res) Stazioni usate per monitorare i livelli medi di inquinamento all interno di vaste aree urbane (tessuto urbano continuo) dovuti a fenomeni di trasporto provenienti dall esterno della città stessa e fenomeni prodotti all interno della città. Sono ubicate in aree urbane caratterizzate da un elevata densità abitativa di almeno 8000 ab/km², distribuzione quasi continua di abitazioni e non attraversate da strade ad elevata percorrenza. Le arterie stradali eventualmente presenti (numero di veicoli giornalieri >2500) devono essere poste ad una distanza di almeno 50 m dalla stazione di rilevamento. L area di rappresentatività è caratterizzata da un raggio compreso tra 100 m 5 km. Stazioni di fondo suburbano (BS) Stazioni usate per monitorare i livelli medi di inquinamento all interno di aree suburbane (tessuto urbano discontinuo, generalmente paesi limitrofi ai capoluoghi di provincia e/o regione) dovuti a fenomeni di trasporto provenienti dall esterno della città stessa e fenomeni prodotti all interno della città che si vuole monitorare. Poste preferibilmente all interno di aree verdi pubbliche (parchi, impianti sportivi, ecc.) e non direttamente sottoposte a sorgenti di inquinamento diretto. Le arterie stradali eventualmente presenti (numero di veicoli giornalieri > 2500) devono essere poste ad una distanza di almeno 500m. Se il numero di veicoli giornalieri < 500 la distanza deve essere compresa tra 100 m e 500 m. L area di rappresentatività è individuata da un raggio compreso tra 1 km e 5 km. Stazioni di fondo rurale (BRu) Stazioni atte a monitorare i livelli di inquinamento dovuti a fenomeni di trasporto su lungo raggio e da emissioni di inquinanti prodotti all interno della regione stessa. Le stazioni sono poste all esterno delle maggiori città e insediamenti, in aree prevalentemente rurali/agricole maggiormente soggette ad inquinamento da ozono e non situate all interno di un agglomerato, sottovento rispetto alla direzione del campo di vento più probabile e non nelle immediate vicinanze dell area di massima emissione di inquinanti. L area di rappresentatività è caratterizzata da un raggio di almeno 5 km. Stazione di fondo remoto (BRe) Stazioni atte a monitorare i livelli di fondo degli inquinanti risultanti da sorgenti naturali e fenomeni di trasporto sul lungo raggio. Caratterizzate da un area di rappresentatività di almeno 1000 km 2 (r 18 km) e posizionate in aree naturali (ecosistemi naturali, foreste) a grande distanza da aree urbane ed industriali e distanti dall influenza delle emissioni locali. Devono essere evitate le zone soggette ad un locale aumento delle condizioni di inversione termica al suolo, nonché la sommità delle montagne. Sono sconsigliate le zone costiere caratterizzate da evidenti cicli di vento diurni a carattere locale. La scelta deve ricadere prevalentemente su terreni ondulati o, qualora questi siano di difficile reperibilità, le valli caratterizzate da deboli fenomeni di inversione termica al suolo. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 31

32 Ovviamente queste centraline sono state localizzate sul territorio in funzione della zonizzazione adottata in ottemperanza al D.Lgs n. 351/99. Partendo dai presupposti sopra richiamati, la revisione della rete della provincia di Rimini ha permesso di mantenere tre delle quattro postazioni storiche di misura e al contempo di pianificare il posizionamento di altre tre postazioni. In particolare, delle tre postazioni esistenti, per Parco Marecchia è stato previsto un leggero spostamento nella posizione diametralmente opposta rispetto al campo di calcio nei pressi del quale è attualmente installata. Quindi la centralina è rimasta all interno del parco XXV Aprile ad una distanza di circa 300 metri rispetto alla posizione precedente. Questa scelta ha permesso il mantenimento della serie storica dei dati rilevati. Lo spostamento è stato previsto in esito ad una richiesta di messa in sicurezza degli argini del fiume e della centralina, già avanzata nel 1988 da parte del Servizio Tecnico dei Bacini Conca e Marecchia (ex Genio Civile). Nella figura successiva viene riportata la distribuzione aggiornata delle postazioni di misura della rete regionale sul nostro territorio provinciale. In questa figura vengono riportati anche i territori dei nuovi sette comuni confluiti nella Provincia di Rimini in seguito alla legge 117 del 3 agosto Questi nuovi comuni, Novafeltria, Talamello, Sant agata Feltria, San Leo, Pennabilli, Maiolo e Casteldelci, in seguito alla zonizzazione effettuata dalla Provincia di Pesaro Urbino erano stati classificai in zona b, e come tali vengono riportati in questa figura. Risulta palese la scarsa copertura che la attuale rete provinciale nella sua configurazione definitiva garantiva per questo nuovo assetto territoriale. Rimaneva da valutare da parte del CTR, RR RRQA e RP RRQA la necessità di installare postazioni di rilevamento della qualità dell aria in questi nuovi territori. Fig Distribuzione sul territorio provinciale delle postazioni di misura fisse della nuova rete regionale Per quanto riguarda la sottorete della Provincia di Rimini, considerate anche le scelte di 32 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

33 ottimizzazione sui CO e BTX relative alla stazioni non direttamente interessate dal traffico precedentemente richiamate, qui di seguito viene riportata la configurazione definitiva che era stata prevista. COMUNE RIMINI RIMINI RIMINI Tab Rete provinciale di monitoraggio della qualità dell aria. Inquinanti monitorati NOME ZONA/ PARAMETRI RILEVATI TIPOLOGIA STAZIONE AGGL0MERATO PM 10 PM 2,5 NO x CO O 3 BTX SO 2 Meteo Traff. Parco Marecchia Via Abete Via Flaminia R 13 R 13 R 13 S. CLEMENTE S. Clemente A Fondo Urbano (BU) (Ex. Tipo A) Fondo Urbano Residenz.(Bu-Res) (Ex. Tipo B) x x x x x Traffico Urbano (TU) (Ex. Tipo C) x x x x Fondo Rurale (BRu) x x x x VERUCCHIO Verucchio A Fondo Suburbano (BS) x x x MONDAINO Mondaino B Fondo Remoto (BRe) x x x / Laboratorio Mobile / / x x x x x x x In funzione di quanto contenuto nella tabella sopra riportata le stazioni che facevano precedentemente parte della rete e sono rimaste attive anche nella nuova configurazione (Via Flaminia, Via Abete e Parco Marecchia) possono essere identificate secondo due tipologie diverse, sia quella basata sulla precedente classificazione, sia quella basata sulla nuova classificazione. In ogni caso, nel capitolo successivo del presente report, dedicato alla valutazione dei dati annuali, viene usata esclusivamente la tipologia relativa alla nuova classificazione. 3.3 Tempi e costi di realizzazione Nel mese di dicembre 2005 la Regione Emilia-Romagna aveva finanziato la prima fase dei lavori previsti per un totale di La gara per ristrutturazione della Rete Regionale di Monitoraggio della Qualità dell aria era stata pubblicata durante il mese di febbraio A marzo 2007 si erano concluse le relative attività. La gara prevedeva la ristrutturazione della rete di rilevamento della qualità dell aria allora esistente in Emilia-Romagna, secondo quanto previsto dalla normativa europea e italiana vigente, il tutto da attuare in due fasi distinte. Il 29 maggio 2007 è stato firmato il contratto con la ditta vincitrice (contratto Repertorio n. 185 del 29 maggio 2007) per la fornitura, installazione messa in funzione e manutenzione della strumentazione analitica per l analisi della qualità dell aria, nonché la rilocazione di cabine esistenti, relativamente alla prima fase di ristrutturazione della rete. Nella prima fase era prevista l attivazione di 13 stazioni, 32 analizzatori e 5 sistemi di acquisizione nuovi, mentre dovevano essere rilocati 37 analizzatori, 16 sistemi di acquisizione e 9 stazioni. A causa di complicazioni insorte principalmente nelle attività relative al rilascio delle concessioni da parte degli enti interessati, la ditta Project Automation Spa, vincitrice della gara, aveva concluso i lavori relativi alla prima fase solo durante l anno La conclusione di tali attività inizialmente era prevista per il mese di novembre Visto il ritardo, si era deciso di iniziare nel frattempo Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 33

34 anche le attività relative alla seconda fase dei lavori, in modo da concludere il tutto entro il 31/12/2009. Quindi, con determinazione del Dirigente dell Area Patrimonio e Servizi Tecnici n.41 del 26 Novembre 2008, è stato approvato l affidamento alla ditta Project Automation della prima tranche dei lavori relativi alla seconda fase, con le condizioni riportate nel contratto sottoscritto il 29 maggio Il piano di riammodernamento della rete è stato finanziato dalla Regione Emilia-Romagna (importo complessivo dell intervento IVA inclusa, di cui la prima fase ammonta a IVA inclusa e la seconda fase inclusa). Nella tabella seguente vengono riassunte le fasi, i tempi, i costi che erano previsti ai fini della ristrutturazione della rete di monitoraggio e vengono riportate le attività di rilocazione, installazione ex novo e dismissione relativamente alla sottorete di Rimini. Tab Oneri finanziari per il piano di ristrutturazione della rete regionale di rilevamento della qualità dell aria. Sottorete di Rimini Attività di rilocazione o installazione ex novo e dismissione (solo su Provincia di Rimini) Fasi Tempi Costi Stazioni Apparecchiature ** Strumenti di misura I Fase 31/12/ * II Fase 31/12/ * Totale / * Due rilocazioni, Una nuova postazione Sei rilocate Sette rilocati Tre nuovi Cinque non interessati Quattro dismessi Una nuova postazione Tre nuove Cinque nuovi Uno dismesso 6 postazioni Sei rilocate Sette rilocati (2 esistenti, 4 nuove di cui 2 rilocate) Tre nuove Otto nuovi Cinque non interessati Cinque dismessi *Gli oneri sono totalmente a carico della Regione Emilia Romagna **Con apparecchiature si intendono il guscio della cabina con tutti gli impianti, il sistema di acquisizione dati e le sonde di campionamento Relativamente alla conduzione dell attività di ristrutturazione, per la sottorete di Rimini la situazione attuale è la seguente: I Fase - Comune di San Clemente: San Clemente (Via Moretti). La centralina è stata installata, il 12/11/2007 è stato eseguito il collaudo in corso d opera e durante il mese di gennaio 2008 è iniziata l attività di acquisizione dei dati. Dal giorno 10/03/08, i dati rilevati sono riportati quotidianamente sul bollettino giornaliero di qualità dell aria presente sul sito web di ARPA. - Comune di Verucchio: Verucchio (Parco Marecchia). Le opere per l installazione della centralina sono concluse durante il mese di maggio In questo sito è stata rilocata la centralina proveniente da Riccione (Lungomare della Libertà) da dove è stata disconnessa il 04/01/2008 e rimossa, per essere trasferita a Verucchio, il 04/02/2008. La centralina acquisisce dati validi dal 23 Settembre 2008 e i dati rilevati sono riportati quotidianamente sul bollettino giornaliero di qualità dell aria presente sul sito web di ARPA dal 24 Novembre Comune di Rimini: Parco Marecchia (Parco XXV Aprile). Le opere per l'installazione della centralina (rilocazione di quella esistente nella nuova postazione sempre all'interno del parco) sono state condotte durante l estate Lo spostamento della centralina è stato eseguito nei giorni Settembre Dal giorno 19 dello stesso mese la centralina è stata riaccesa ed è regolarmente funzionante. In concomitanza alla esecuzione dei lavori relativi a questa I fase di ristrutturazione la configurazione del centraline esistenti è stata adeguata a quanto deciso nel Comitato di Indirizzo di ARPA del 23/10/2007 (par. 3.2). Durante la prima settimana del mese di Maggio 2008 sono stati spenti tutti gli analizzatori di CO e BTX se non installati in stazioni da 34 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

35 Traffico. Per la rete di Rimini questo ha portato allo spegnimento di due analizzatori di CO (Via Abete e Parco Marecchia) rispetto ai tre precedentemente installati. È rimasto attivo l analizzatore di CO presente in Via Flaminia. Con le stesse modalità è stato spento l analizzatore di SO2 che era installato in questo sito. II Fase La seconda fase di ristrutturazione prevedeva due tranche di lavori. Per la Provincia di Rimini nella I tranche era prevista l installazione di un analizzatore di PM10 presso Via Abete e, anche grazie al risparmio esercitato installando analizzatori di CO e BTX solo nelle stazioni da traffico, la sostituzione di tutti gli analizzatori di BTX presenti in Regione E.R. con nuovi modelli di tecnologia superiore. Conseguentemente a questo fatto era prevista anche la sostituzione dell analizzatore di BTX presente in Via Flaminia. Nella II tranche era prevista l installazione della centralina di Fondo Remoto (BRe) nel comune di Mondaino. Le attività relative alla prima tranche sono già state effettuate, e più precisamente per il PM10 il 15 Marzo 2009 e per il BTX il 6 maggio Per quanto riguarda le attività relative alla II tranche questa sono state effettuate con ritardo rispetto ai tempi inizialmente previsti (31/12/2009). L installazione della centralina è avvenuta durante il mese di gennaio 2010 e, dopo le necessarie operazioni di messa a punto, questa trasmette regolarmente i dati dal mese di marzo. In data 15 giugno sono state espletate le attività di precollaudo e dal giorno 23, dello stesso mese, i dati rilevati sono pubblicati quotidianamente sull apposito sito dell ARPA. Attualmente il collaudo definitivo dell installazione è previsto per i mesi di Luglio Agosto Zonizzazione del territorio e riconfigurazione della RRQA in ottemperanza al D.Lgs 155/ Zonizzazione del Territorio Il D.Lgs 155/2010 introduce importanti novità anche nella metodologia di riferimento per la zonizzazione, che rimane sempre il presupposto di riferimento e passaggio fondamentale per le successive attività di valutazione e pianificazione. La normativa previgente (D.Lgs 351/99, DM 60/02 di attuazione) prevedeva che le Regioni effettuassero una valutazione preliminare della qualità dell aria al fine di suddividere il territorio in zone omogenee di concentrazione relativamente agli inquinanti indicati dal DM 60/02. La disciplina, pur introducendo l obbligo delle Regioni di provvedere alla zonizzazione, non forniva tuttavia criteri ed indirizzi in merito alle procedure da seguire: questo alla fine ha prodotto risultati diversificati e disomogenei sul territorio nazionale. L Appendice I del D.Lgs 155/2010 fornisce invece i criteri per la zonizzazione del territorio. Per prima cosa devono essere individuati gli agglomerati e quindi le altre zone omogenee. Il processo di zonizzazione si fonda sull analisi del carico emissivo e del grado di urbanizzazione del territorio, oltre alle caratteristiche orografiche e meteo-climatiche. Sono previsti tempi di attuazione ed una valutazione sovra-ordinata (Ministero Ambiente) dei progetti regionali. Attualmente, l ipotesi di zonizzazione della regione Emilia Romagna, è stata definita e presentata al Ministero. L ipotesi prevede la suddivisione del territorio in un agglomerato (Bologna) ed in tre zone omogenee: la zona Appennino, la zona Pianura Ovest e la zona Pianura Est (Fig ). Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 35

36 Figura Proposta di zonizzazione regionale (DLgs 155/2010) Il territorio della provincia di Rimini si trova quindi in parte nella zona Appennino (IT 08101) ed in parte nella zona Pianura Est (IT 08103), e i comuni sono ripartiti nelle due secondo lo schema riportato nella seguente tabella (Tab ). Tab Proposta di zonizzazione per la Provincia di Rimini (DLgs 155/2010) ZONA Pianura EST IT ZONA Appennino IT Bellaria Igea Marina, Rimini, Riccione, Misano Adriatico, Cattolica, Santarcangelo di Romagna, Poggio Berni, Verucchio, Coriano, San Giovanni in Marignano, Torriana, Gemmano, Mondaino, Montefiore, Montegridolfo, Montescudo, Saludecio, San Clemente, Morciano, Novafeltria, Talamello, Sant agata Feltria, San Leo, Pennabilli, Maiolo e Casteldelci, In attesa della formalizzazione degli adempimenti previsti dal Decreto in termini di zonizzazione (da approvare con una tempistica prevista dallo stesso decreto art.3), il presente Report si riferisce alla Zonizzazione del territorio provinciale sulla base della qualità dell aria ai sensi del D.Lgs. 351/99 approvata con delibera n 77 del 05/04/2005 dalla Provincia di Rimini Riconfigurazione della RRQA Come premesso nella introduzione al presente capitolo 3, la piena attuazione del D.Lgs 155/2010 porterà quindi ad ulteriori modifiche dell assetto della rete di controllo, cosi come precedentemente progettata (Par. 3.2). Infatti il decreto prevede venga redatto un programma di valutazione che individui le stazioni della rete utilizzate per le misurazioni in siti fissi, per le misurazioni indicative, per la validazione delle tecniche di modellizzazione e di stima obiettiva, oltre a quelle stazioni da utilizzare nel caso in cui i dati rilevati dalle stazioni della rete di misura primaria non risultino conformi agli obiettivi di qualità dei dati previsti (ridondanza, per aumentare l'affidabilità). Dopo il processo di ristrutturazione descritto al precedente Par. 3.2 e che ha portato il numero delle stazioni di misura presenti sul territorio regionale da 84 a 63, si rende quindi necessaria una ulteriore revisione, definendo la rete di misura da inserire nel programma di valutazione. Metodologicamente si è proceduto alla valutazione delle stazioni attualmente installate, tenendo in considerazione i seguenti principi: Limitare al minimo le porzioni di territorio completamente prive di punti misura, compatibilmente con i criteri del D.Lgs. 155/2010, pur cercando di contenere al massimo il numero di stazioni utilizzate, al fine di non perdere informazioni importanti circa il territorio monitorato; 36 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

37 Privilegiare le stazioni attive da più tempo senza compromettere l'efficacia delle stazioni di nuova locazione; Mantenere la configurazione delle stazioni da traffico presenti in quanto già essenziali per la valutazione della componente di maggior peso nell'inquinamento regionale; Privilegiare le stazioni che misurano più inquinanti, con particolare attenzione alla misura del PM 2.5 ; Privilegiare le stazioni in grado di misurare, accanto alla massa complessiva, anche la composizione chimica e granulometrica del particolato; Mantenere le stazioni necessarie alla validazione dei modelli previsionali utilizzati come supporto e riferimenti per la valutazione e la gestione della qualità dell'aria sul territorio della Regione Emilia-Romagna; Rispettare i requisiti minimi di valutazione, mediante stazioni fisse, previsti nel DLGS155/2010 in relazione alla nuova zonizzazione (1 Agglomerato + 3 Zone); Evitare l inutile eccesso di stazioni di misurazione nel rispetto dei canoni di efficienza, di efficacia e di economicità (Art.1 comma 4 punto (g) D.Lgs 155/10). Il rispetto dei principi sopra enunciati porta ad un computo delle stazioni totali prese in considerazione a stazioni, per un totale di 45, più le stazioni di San Clemente e Savignano. Per queste ultime cinque stazioni sono necessarie alcune considerazioni. Lugagnano Val d'arda: la stazione non è al momento utilizzata dal modello e non è una stazione da traffico ma si ritiene fondamentale mantenere il presidio nell'area, in quanto la presenza di due consistenti impianti di produzione di cemento nonché altre attività in loco fanno ravvisare la necessità di mantenere attive le misurazioni. La stazione non risulta comunque di tipo industriale in quanto non valuta le dirette emissioni degli impianti ma la qualità complessiva dell'area nella zona. Carpi: risulta essere una delle stazioni con la serie storica più lunga e posizionata nell'area della pianura e all'interno di un comune con più di abitanti, e quindi rappresentativo delle realtà urbanizzate non direttamente correlate con i capoluoghi di provincia. Inoltre presenta l'ulteriore caratteristica di essere in un area del territorio attraversata dall'autostrada A22 del Brennero. Bologna - Via Chiarini: rappresentativa dell'area meno centrale dell'agglomerato di Bologna e indicativa ai fini di una maggiore conoscenza dei fenomeni inquinanti presenti in una area vasta come il Comune di Bologna. Relativamente alle stazioni di San Clemente e Savignano sono state fatte le seguenti considerazioni: Savignano: è stata inserita in sostituzione della stazione di Meldola, nella quale è presente il PM 2.5, e quindi in linea con i criteri generali esposti, in quanto il suo posizionamento risultava dare poco valore aggiunto alla misura e preferendo quindi dare continuità alle misure sull'asse della Via Emilia che risulta una condizione più rappresentativa della popolazione residente nell'area. E' quindi previsto lo spostamento del PM 2.5 dalla stazione di Meldola a quella di Savignano. San Clemente: relativamente a questa stazione, di recente installazione, i valori rilevati soprattutto in relazione al posizionamento delle altre stazioni dell'area di Rimini non sembrano essere così significativi da mantenere la stazione in oggetto, che non corrisponde peraltro ai criteri generali utilizzati per la selezione. Si sono però fatte alcune considerazioni Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 37

38 che ci hanno portato a valutare la possibilità di predisporre una stazione di misura nell'area dei comuni marchigiani recentemente annessi al territorio della provincia di Rimini (Par ) e quindi si può valutare lo spostamento della stazione in un'area di un comune da definire tra quelli interessati. Quindi si è cosi giunti alla definizione di una rete regionale composta dai 47 stazioni di misura (Fig ), rispetto alle 63 attualmente in funzione. Fig Dislocazione delle stazioni nella rete regionale proposta Per il territorio della Provincia di Rimini la configurazione della sottorete così come è stata proposta è riportata nella seguente Tabella (Tab ). COMUNE RIMINI RIMINI Individuare in nuovi comuni della Alta Valmerecchia VERUCCHIO MONDAINO / Tab Rete provinciale di monitoraggio della qualità dell aria. Inquinanti monitorati NOME ZONA/ PARAMETRI RILEVATI TIPOLOGIA STAZIONE AGGL0MERATO PM 10 PM 2,5 NO x CO O 3 BTX SO 2 Meteo Traff. Parco Marecchia Via Flaminia Da definire Verucchio Mondaino Laboratorio Mobile R 13 (IT 08103) R 13 (IT 08103) A (IT 08101) A (IT 08103) B (IT 08101) / Fondo Urbano (BU) (Ex. Tipo A) x x x x Traffico Urbano (TU) (Ex. Tipo C) x x x x Fondo Rurale (BRu) x x x Fondo Suburbano (BS) x x x Fondo Remoto (BRe) / x x x x x x x x x x In relazione a quanto sopra esposto si ritiene che il biennio possa essere considerato un arco di tempo adeguato per la messa in opera dell intero programma di valutazione relativamente alla RRQA. 38 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

39 Cap. 4 QUADRO NORMATIVO VIGENTE Gli strumenti normativi e i provvedimenti in materia di qualità dell aria e di inquinamento atmosferico sono articolati e strutturati su diversi livelli, che vanno dalle direttive comunitarie, alle norme nazionali per arrivare agli strumenti di governo locale. Un esame delle norme, che a vario titolo hanno valenza rispetto a quanto trattato in questo report, costituisce in questa fase un utile strumento di lavoro, nonché una indispensabile premessa. Recentemente il quadro normativo è stato rivisto profondamente, infatti durante il mese di settembre 2010 è stato emanato il nuovo Decreto Legislativo n.155 del 13 agosto 2010, Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell aria ambiente e per un aria più pulita in Europa (Gazzetta ufficiale n.216 del 15 settembre 2010). Il decreto, oltre a recepire la direttiva 2008/50/CE sostituisce le disposizioni di attuazione della direttiva 2004/107/CE. La direttiva ha come obiettivo la revisione della legislazione sulla qualità dell aria con una sua semplificazione e riorganizzazione attraverso la riunione in un unico atto della direttiva quadro 96/62/CE e tre direttive figlie (1999/30/CE, 2000/69/CE e 2002/3/CE). Con l applicazione della nuova direttiva, vengono rafforzati gli obblighi di pianificazione da parte degli stati membri, in modo da garantire il rispetto dei valori limite di concentrazione per gli inquinanti e perseguire il conseguimento dei valori obiettivo. Per la prima volta vengono previste misure relative al PM 2,5, dato che questo rappresenta un parametro migliore per quantificare il contributo delle emissioni antropiche ai livelli di particolato presenti nell aria ambiente, senza ignorare i rischi connessi alla frazione più pesante (compresa fra il PM 2,5 e il PM 10 ). Fig. 4.1 Quadro sintetico della normativa italiana in materia di qualità dell aria e stato di attuazione rispetto alla normativa europea. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 39

40 Nello schema sopra riportato viene sintetizzato lo stato attuale della normativa italiana in merito alla qualità dell aria e il suo stato di attuazione rispetto alla normativa europea. In questo capitolo si riporta una breve sintesi dei principi e finalità del D.Lgs Il D.Lgs. istituisce un quadro normativo unitario in merito alla valutazione e la gestione della qualità dell aria ambiente finalizzato a: a) individuare obiettivi di qualità dell aria ambiente volti a evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l ambiente nel suo complesso; b) valutare la qualità dell aria ambiente sulla base di metodi e criteri comuni su tutto il territorio nazionale; c) ottenere informazioni sulla qualità dell aria ambiente come base per individuare le misure da adottare per contrastare l inquinamento e gli effetti nocivi dell inquinamento sulla salute umana e sull ambiente e per monitorare le tendenze a lungo termine, nonché i miglioramenti dovuti alle misure adottate; d) mantenere al qualità dell aria ambiente, laddove buona, e migliorarle negli altri casi; e) garantire al pubblico le informazioni sulla qualità dell aria ambiente; f) realizzare una migliore cooperazione tra gli Stati dell Unione europea in materia di inquinamento atmosferico. A tal fine il decreto stabilisce : a) i valori limite per le concentrazioni nell aria ambiente di biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo e PM10; b) i livelli critici per le concentrazioni nell aria ambiente di biossido di zolfo, biossido di azoto; c) le soglie di allarme per concentrazioni nell aria ambiente biossido di zolfo, biossido di azoto; d) il valore limite, il valore obiettivo, l obbligo di concentrazione dell esposizione e l obiettivo nazionale di riduzione per dell esposizione per le concentrazione nell aria ambiente del PM2,5; e) i valori obiettivo per le concentrazioni nell aria ambiente di arsenico, cadmio, nichel e benzo(a) pirene. Infine il decreto stabilisce altresì i valori obiettivo, gli obiettivi a lungo termine, le soglie di allarme e le soglie di informazione per l ozono. Tra i principi fondamentali su cui si basa il decreto viene richiamato il fatto che la zonizzazione del territorio è il presupposto con cui si organizza l attività di valutazione della qualità dell aria ambiente. A seguito della zonizzazione del territorio ciascuna zona o agglomerato è classificata allo scopo di individuare le modalità di valutazione mediante misurazioni o altre tecniche in conformità alle disposizioni riportate nel decreto. La zonizzazione del territorio richiede la previa individuazione degli agglomerati e la successiva individuazione delle altre zone. Gli agglomerati sono individuati sulla base dell assetto urbanistico, della popolazione residente e della densità abitativa. Le altre zone sono individuate principalmente sulla base di aspetti come il carico emissivo, le caratteristiche orografiche, le caratteristiche meteo climatiche e il grado di urbanizzazione del territorio e accorpate in zone contraddistinte dall omogeneità degli aspetti predominanti. Alla zonizzazione del territorio provvedono le regioni le province autonome. Il riesame delle zonizzazioni in atto alla entrata in vigore del presente decreto è presentato dalle regioni entro i successivi quattro mesi. La classificazione delle zone e degli agglomerati è riesaminata almeno ogni 5 anni e, comunque, in caso di significativi modifiche delle attività che incidono sulle concentrazioni nell aria ambiente degli inquinanti. Al fine di agevolare la comprensione delle elaborazioni e le successive considerazioni che ne derivano in merito ai valori registrati per i singoli inquinanti, in questo paragrafo si ritiene utile riportare anche alcune delle definizioni riportate all Art. 2 del decreto. 40 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

41 a) aria ambiente: l'aria esterna presente nella troposfera, ad esclusione di quella presente nei luoghi di lavoro definiti dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81; b) inquinante: qualsiasi sostanza presente nell'aria ambiente che può avere effetti dannosi sulla salute umana o sull'ambiente nel suo complesso; c) livello: concentrazione nell'aria ambiente di un inquinante o deposizione di questo su una superficie in un dato periodo di tempo; d) valutazione: utilizzo di metodi stabiliti dal presente decreto per misurare, calcolare, stimare o preveder il livello degli inquinanti; e) zona: parte del territorio nazionale delimitata, ai sensi del presente decreto, ai fini della valutazione e della gestione della qualità dell'aria ambiente; f) agglomerato: zona costituita da un'area urbana o da un insieme di aree urbane che distano tra loro non più di qualche chilometro oppure da un'area urbana principale e dall'insieme delle aree urbane minori che dipendono da quella principale sul piano demografico, dei servizi e dei flussi di persone e merci, avente: 1) una popolazione superiore a abitanti oppure; 2) una popolazione inferiore a abitanti e una densità di popolazione per km2 superiore a abitanti; g) area di superamento: area, ricadente all interno di una zona o di un agglomerato, nella quale è stato valutato il superamento di un valore limite o di un valore obiettivo; tale area è individuata sulla base della rappresentatività delle misurazioni in siti fissi o indicative o sulla base di tecniche di modellizzazione; h) valore limite: livello fissato in base alle conoscenze scientifiche, incluse quelle relative alle migliori tecnologie disponibili, al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana o per l'ambiente nel suo complesso, che deve essere raggiunto entro un termine prestabilito e che non deve essere successivamente superato; i) livello critico: livello fissato in base alle conoscenze scientifiche, oltre al quale possono sussistere efetti negativi diretti su ricettori quali gli alberi, le altre piante o gli ecosistemi naturali, eclusi gli esseri umani; l) margine di tolleranza: percentuale del valore limite entro la quale e' ammesso il superamento del valore limite alle condizioni stabilite dal presente decreto; m) valore obiettivo: livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana o per l'ambiente nel suo complesso, da conseguire, ove possibile, entro una data prestabilita; n) soglia di allarme: livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per la popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di adottare provvedimenti immediati; o) soglia di informazione: livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di assicurare informazioni adeguate e tempestive; p) obiettivo a lungo termine: livello da raggiungere nel lungo periodo mediante misure proporzionate, al fine di assicurare un'efficace protezione della salute umana e dell'ambiente; q) indicatore di esposizione media: livello medio da determinare sulla base di misurazioni effettuate da stazioni di fondo ubicate in siti fissi di campionamento urbani presso l intero territorio nazionale e che riflette l esposizione della popolazione. Permette di calcolare se sono stati rispettati l obiettivo nazionale di riduzione dell esposizione e l obbligo di concentrazione dell esposizione; Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 41

42 r) obbligo di concentrazione dell esposizione: livello fissato sulla base dell indicatore di esposizione media al fine di ridurre gli effetti nocivi sulla salute umana, da raggiungere entro una data prestabilita; s) obiettivo nazionale di riduzione dell esposizione: riduzione, espressa in percentuale, dell esposizione media della popolazione, fissata, in relazione ad un determinato anno di riferimento, al fine di ridurre gli effetti nocivi per la salute umana, da raggiungere, ove possibile, entro una data prestabilita; In merito ai limiti previsti per i vari inquinanti il D.Lgs in sostanza riorganizza in un unico testo quelli precedentemente previsti dalle norme di recepimento delle direttive figlie. Infatti, a parte l introduzione dei nuovi limiti per il PM 2,5 i precedenti limiti vengono sostanzialmente riconfermati. In ogni caso nel presente rapporto vengono riportate tabelle aggiornate dei limiti rispetto a quanto prevede attualmente la norma, questi poi vengono confrontati con quanto emerge dalle elaborazione dei dati rilevati dalla RRQA durante il 2010 e nell ultimo quinquennio. 42 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

43 Cap. 5 INQUINANTI MONITORATI DALLA RETE VALUTAZIONE DEI DATI Nei paragrafi seguenti i dati di concentrazione di tutti gli inquinanti sono riferiti alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K, mentre la concentrazione del PM 10 e PM 2,5 è espressa in peso contro volume campionato tal quale. I valori medi per i singoli parametri sono stati calcolati sui valori rilevati, indipendentemente dai limiti di rilevabilità caratteristici di ogni singolo strumento. 5.1 Ossidi di azoto (NO X ) Siti di misura. Nel corso del 2010 tutte le stazioni della rete provinciale (Via Flaminia, Parco Marecchia, Via Abete, San Clemente, Verucchio e Mondaino) erano dotate di analizzatori automatici per gli ossidi di azoto. Biossido di azoto (NO 2 ) Parametri legislativi Per questo inquinante, i limiti di legge riportati nel D.L 155 del 13 agosto 2010 fanno riferimento a: Valore limite su un ora per il biossido di azoto; Valore limite sull anno civile per il biossido di azoto; \\ Soglia di allarme per il biossido di azoto. I valori limiti previsti dal decreto, i margini di tolleranza consentiti e i tempi previsti per il loro raggiungimento sono riportati nelle tabelle e nei grafici successivi (Tab e Fig ). Tabb (a e b) - Parametri richiesti dal DL 155/10 per il biossido di azoto (NO 2 ) - [μg/m 3 ] a) Periodo di mediazione Valore limite Margine di tolleranza Data entro la quale il valore limite deve essere raggiunto Valore limite Valore limite 1 ora 200 μg/m 3 di NO 2 da non superare più di 18 volte per anno civcile Anno civile 40 μg/m 3 di NO 2 50% il 19 luglio 99 con una riduzione al 1 gennaio 2001 e successivamente ogni 12 mesi, secondo una percentuale annua costante, per raggiungere lo 0% al 1 gennaio % il 19 luglio 99, con una riduzione al 1 gennaio 2001 e successivamente ogni 12 mesi, secondo una percentuale annua costante, per raggiungere lo 0% al 1 gennaio gennaio gennaio b) Periodo di mediazione Valore limite Soglia di allarme 1 ora 400 μg/m 3 di NO 2 Misurati per tre ore consecutive in una area rappresentativa di almeno 100 km 2 oppure in un intera zona o un intero agglomerato, nel caso siano meno estesi Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 43

44 Media di 1 ora da non superare più di 18 volte nell'arco di un anno Media annuale u g /m u g /m valore limite valore limite + margine di tolleranza valore limite valore limite + margine di tolleranza Fig NO 2 - Andamento del valore limite orario e del valore limite annuale, comprensivi dei margini di tolleranza previsti nel D. Lgs. 155/10 per gli anni Il superamento del valore limite per la soglia di allarme di tale valore prevede le seguenti informazioni da fornire al pubblico: data, ora e luogo del fenomeno e la sua causa se nota; previsioni sulle variazioni dei livelli (miglioramento, stabilizzazione o peggioramento), nonché i motivi delle variazioni stesse; previsioni sulla zona geografica interessata; previsioni sulla durata del fenomeno; categorie di popolazione potenzialmente sensibili al fenomeno; precauzioni che la popolazione sensibile deve prendere. Biossido di azoto Anno 2010 Dai dati riportati nella tabella successiva (Tab ) per l anno 2010, nella rete provinciale, non si è verificato alcun superamento né del valore limite orario di 200 µg/m 3 né della soglia di allarme di 400 µg/m 3. Per quanto riguarda invece i valori della media annuale, il valore limite di 40 µg/m 3 è stato superato solo nella centralina di Via Flaminia. NO 2 - Biossido d azoto Via Flaminia Tab NO 2 Dati riassuntivi Parco Marecchia Via Abete Verucchio S. Clemente Mondaino* % dati validi ** Media annuale (µg/m 3 ) N sup. valore limite orario di 200 µg/m 3 (2010) N sup. soglia di allarme di 400 µg/m * attiva dal 06/05/2010 ** percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D. Lgs. 155/10 (90%) Nei grafici successivi (Figg ) vengono riportati i valori delle medie orarie rilevate nelle centraline della rete provinciale. 44 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

45 Rete di monitoraggio della qualità dell aria della Provincia di Rimini Report 2010 Andamento medie orarie NO2 Stazione Via Flaminia Andamento medie orarie NO2 Stazione Parco Marecchia Valore limite Valore limite 150 [µg/m3] [µg/m3] gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 0 gen-10 dic-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 Anno 2010 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno 2010 Fig Andamento valori orari 2010 Fig Andamento valori orari 2010 Andamento medie orarie NO2 Stazione Via Abete Andamento medie orarie NO2 Stazione Verucchio Valore limite Valore limite 150 [µg/m3]] [µg/m3] gen feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 0 gen-10 dic-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 Anno 2010 lug-10 ago-10 Anno 2010 Fig Andamento valori orari 2010 Fig Andamento valori orari 2010 Andamento medie orarie NO2 Stazione San Clemente Andamento medie orarie NO2 Stazione Mondaino Valore limite Valore limite [µg/m3]] 150 [µg/m3]] gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 0 gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 Anno 2010 lug-10 ago-10 set-10 Anno 2010 Fig Andamento valori orari 2010 Fig Andamento valori orari 2010 Nella successiva tabella (Tab ) sono riportate le concentrazioni medie mensili rilevate nelle sei stazioni. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 45

46 Tab Medie mensili NO 2 (µg/m 3 ) 2010 Via Flaminia Parco Marecchia Via Abete Verucchio S. Clemente Mondaino Gennaio * Febbraio * Marzo * * Aprile * Maggio * 4 * Giugno * Luglio Agosto * Settembre 36 * * 3 Ottobre Novembre Dicembre * * Le medie mensili vengono ricavate considerando solo i mesi con percentuale di dati validi superiori all 85% Nella Fig sono riportati in grafico i valori medi mensili della tabella Come è possibile notare, le concentrazioni in Via Flaminia si mantengono costantemente più elevate durante tutto l anno. Relativamente ad ogni stazione i valori medi mensili più alti si registrano in genere nei mesi invernali, periodi in cui l altezza dello strato di rimescolamento è inferiore. 70 Andamento medie mensili Anno µg/m Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Via Abete Via Flaminia Parco Marecchia Mondaino San Clemente Verucchio Fig Andamento valori mensili NO2 Biossido di azoto Giorno tipo Nelle figure seguenti (Figg ) vengono riportati graficamente i dati relativi agli andamenti delle concentrazioni medie orarie del giorno tipo per le stazioni della rete. I giorni tipo considerati si riferiscono alle stagioni invernale ed estiva, in quanto nel corso di queste due 46 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

47 stagioni si verificano condizioni il più possibile diverse relativamente all accumulo di questo inquinante. Come mesi rappresentativi della stagione invernale sono stati scelti gennaio, febbraio e dicembre, per il periodo estivo sono stati scelti i mesi di giugno, luglio e agosto. Si precisa che non è riportato il giorno tipo invernale per la stazione di Mondaino, perché, data la sua attivazione nel mese di maggio, mancavano i dati relativi ai mesi di gennaio e febbraio. NO 2 : Giorno tipo dal lunedì alla domenica, nei mesi di gennaio, febbraio e dicembre Concentrazione NO 2 (µg/m 3 ) via Flaminia via Abete Parco Marecchia SanClemente Verucchio ORA Fig NO 2 - Andamento orario della concentrazione registrato nella stazioni della rete durante il periodo invernale. Gli intervalli orari di misura sono etichettati rispetto all ora finale (ora solare) dell intervallo stesso. NO 2 : Giorno tipo dal lunedì alla domenica, nei mesi di giugno luglio ed agosto Concentrazione NO 2 (µg/m 3 ) Via Flaminia Via Abete Parco Marecchia Mondaino San Clemente Verucchio ORA Fig NO 2 - Andamento orario della concentrazione registrato nella stazioni della rete durante il periodo estivo. Gli intervalli orari di misura sono etichettati rispetto all ora finale (ora solare) dell intervallo stesso. Gli andamenti invernali sono disposti su valori sistematicamente più alti rispetto a quelli estivi e in entrambi gli intervalli stagionali la stazione Via Flaminia presenta gli andamenti più alti. In inverno si nota una generale uniformità dell andamento delle concentrazioni tra tutte le stazioni, Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 47

48 con Verucchio e San Clemente che registrano concentrazioni simili tra loro e inferiori a quelle delle stazioni urbane. Per queste ultime Parco Marecchia e Via Abete hanno concentrazioni simili e inferiori a Via Flaminia. Gli andamenti presentano due massimi, uno che va dalle ore 8 alle 10 e l altro dalle 18 alle 21. Come riportato anche nei punti successivi relativamente al monossido di carbonio e al benzene, i valori massimi di concentrazione si registrano successivamente al manifestarsi dei maggiori volumi di traffico. Durante l estate è particolarmente evidente il calo delle concentrazioni dell inquinante nelle ore centrali della giornata, solo Via Flaminia mantiene un andamento delle concentrazioni più alto. Verucchio, San Clemente e Mondaino presentano ancora andamenti simili tra di loro, come sono simili tra di loro gli andamenti delle tre stazioni urbane. I massimi mattutini risultano anticipati e posticipati quelli serali. Si rileva sempre la tendenza all aumento giornaliero della concentrazione dell inquinante seguito da una sua diminuzione nelle ore notturne e nelle prime ore del mattino. Biossido di azoto - Trend quinquennale Nelle tabelle successive (Tabb ) vengono riportati alcune elaborazioni e parametri statistici relativi ai dati rilevati in ogni singola stazione nell ultimo quinquennio confrontati con i limiti previsti al Per Mondaino, vista la sua attivazione nel mese di maggio 2010, non sono presenti i dati relativi al quinquennio precedente. Tab NO 2 Valori e parametri statistici Tab NO 2 Valori e parametri statistici Via Flaminia NO 2 - Biossido d azoto % dati validi Parco Marecchia NO 2 - Biossido d azoto % dati validi Media annuale (µg/m 3 ) Mass. media oraria (µg/m 3 ) Min. media oraria (µg/m 3 ) <15 <15 <15 <15 <15 50 percentile percentile percentile percentile f2 87 N sup. limite orario 200 µg/m 3 (2010) Sup. limite media annuale di 40 µg/m 3 (2010) si si si si si Media annuale (µg/m 3 ) Mass. media oraria (µg/m 3 ) Min. media oraria (µg/m 3 ) <15 <15 <15 <15 <15 50 percentile percentile percentile percentile N sup. limite orario 200 µg/m 3 (2010) Sup. limite media annuale 40 µg/m 3 (2010) no si no no no 48 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

49 Tab NO 2 Valori e parametri statistici Tab NO 2 Valori e parametri statistici Via Abete NO 2 - Biossido d azoto % dati validi 88* Verucchio NO 2 - Biossido d azoto % dati validi 27* Media annuale (µg/m 3 ) Mass. media oraria (µg/m 3 ) Min. media oraria (µg/m 3 ) <15 <15 <15 <15 <15 50 percentile percentile percentile Media annuale (µg/m 3 ) Mass. media oraria (µg/m 3 ) Min. media oraria (µg/m 3 ) <15 <15 <15 50 percentile percentile percentile percentile percentile N sup. limite orario N sup. limite orario µg/m 3 (2010) 200 µg/m 3 (2010) Sup. limite media annuale Sup. limite media annuale Si si si no no no no no di 40 µg/m 3 (2010) 40 µg/m 3 (2010) * percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D.Lgs. 155/10(90%) * percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D.Lgs. 155/10(90%) Tab NO 2 Valori e parametri statistici Tab NO 2 Valori e parametri statistici 2010 San Clemente NO 2 - Biossido d azoto % dati validi 81* Mondaino NO 2 - Biossido d azoto 2010 % dati validi 58* Media annuale (µg/m 3 ) Mass. media oraria (µg/m 3 ) Min. media oraria (µg/m 3 ) <15 <15 <15 50 percentile percentile percentile Media annuale (µg/m 3 ) 5 Mass. media oraria (µg/m 3 ) 56 Min. media oraria (µg/m 3 ) <15 50 percentile 4 90 percentile 9 95 percentile percentile N sup. limite orario 200 µg/m 3 (2010) Sup. limite media annuale 40 µg/m 3 (2010) no no no 98 percentile 22 N sup. limite orario 200 µg/m 3 (2010) Sup. limite media annuale 40 µg/m 3 (2010) * percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D.Lgs. 155/10 (90%) * percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D.Lgs. 155/10 (90%) 0 no Dalle tabelle risulta il superamento del valore limite per la media annuale solo nella stazione Flaminia. Le figure successive (Figg ) mostrano l andamento dei valori delle medie annuali e delle massime delle medie orarie rilevate nelle stazioni della rete durante gli ultimi 5 anni. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 49

50 NO 2 : Serie storiche della concentrazione media annuale (in µg/m 3 ) Valore limite Concentrazione NO 2 (µg/m 3 ) Via Abete Via Flaminia Parco Marecchia San Clemente Verucchio Mondaino 5 Fig NO 2 - Serie storiche della concentrazione media annuale. NO 2 : Serie storiche della concentrazione massima annuale (in µg/m 3 ) 250 Valore limite della media oraria da non superare più di 18 volte 200 Concentrazione NO 2 (µg/m 3 ) Via Abete Via Flaminia Parco Marecchia S. Clemente Verucchio Mondaino 56 Fig NO 2 - Serie storiche della concentrazione massima oraria annuale. Nell ultimo quinquennio, dopo un iniziale innalzamento della concentrazione media annuale e della concentrazione massima oraria, si sta registrando un trend alla diminuzione dei valori rilevati. Fa eccezione la stazione di Verucchio dove in ogni caso i dati sono assestati su valori veramente bassi. Via Flaminia presenta sempre i valori di media annuale più elevati e in ogni caso superiori al valore limite previsto dalla normativa. Dai grafici sopra riportati risulta evidente come le concentrazioni registrate per l NO 2 relativamente al valore medio annuale rappresentino ancora un fattore di criticità relativamente al rispetto dei limiti previsti dalla normativa per il Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

51 Ossidi di azoto (NO 2 +NO) - Parametri legislativi Per questo inquinante, il limite di legge riportato nel DL 155 del 13 agosto 2010 fa riferimento a: Livello critico per la protezione della vegetazione per gli ossidi di azoto; Il valore limite previsto dal decreto, il margine di tolleranza consentito e i tempi previsti per il suo raggiungimento sono riportati nella tabella successiva (Tab ). Tab Parametri richiesti dal DL 155/10 per gli ossidi di azoto (NO x ) - [μg/m 3 ] Periodo di mediazione Valore limite Margine di tolleranza Data entro la quale il valore limite deve essere raggiunto Livello critico annuale per la protezione della vegetazione Anno civile 30 μg/m 3 di NO X Nessuno Già in vigore dal 19 Luglio 2001 Per valutare questo dato si è considera la somma di NO 2 e NO effettuata in ppm ed espressa come biossido di azoto. Lo stesso decreto prevede che i punti di campionamento (stazioni) destinati alla misura di questo dato siano ubicati a più di 20 Km dagli agglomerati o a più di 5 Km da aree edificate, impianti industriali e autostrade. Nella Provincia di Rimini la stazione con queste caratteristiche è quella di Mondaino (BRe), che fornisce dati a partire dal 06/05/2010; al solo fine di una prima valutazione preliminare,si riportano anche i dati riassuntivi delle altre stazioni della rete, relativi a tutto l anno. (Tab ). NOx Ossidi di azoto Via Flaminia Parco Marecchia Tab NOx Dati riassuntivi 2010 Via Abete Verucchio San Clemente Mondaino* % dati validi ** Media annuale (µg/m 3 ) * attiva dal 06/05/2010 ** percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D. Lgs. 155/10 (90%) Nei grafici successivi (Figg ) sono riportati i valori medi orari. A scopo di confronto sono evidenziati i valori rilevati per la media annuale e il valore limite. NOx - Via Flaminia Valori orari NOx - Parco Marecchia Valori orari Valore limite media annuale Valore limite media annuale Media annuale Media annuale ug/m3 400 ug/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno 2010 Anno 2009 Fig Valori orari, media annuale e limite della media Fig Valori orari, media annuale e limite della media Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 51

52 NOx - Via Abete Valori orari NOx - Verucchio Valori orari Valore limite media annuale Valore limite media annuale 700 Media annuale 700 Media annuale ug/m3 400 ug/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno 2010 Fig Valori orari, media annuale e limite della media Fig Valori orari, media annuale e limite della media NOx - San Clemente Valori orari NOx - Mondaino Valori orari Valore limite media annuale Media annuale 700 Valore limite media annuale Media annuale ug/m3 400 ug/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno 2010 Fig Valori orari, media annuale e limite della media Fig Valori orari, media annuale e limite della media Ossidi di azoto Giorno tipo Nelle figure seguenti (Figg ) vengono riportati graficamente i dati relativi agli andamenti delle concentrazioni medie orarie del giorno tipo per le stazioni della rete. I giorni tipo considerati si riferiscono alle stagioni invernale ed estiva, in quanto nel corso di queste due stagioni si verificano condizioni il più possibile diverse relativamente all accumulo di questo inquinante. Come mesi rappresentativi della stagione invernale sono stati scelti gennaio, febbraio e dicembre, per il periodo estivo sono stati scelti i mesi di giugno, luglio e agosto. Si precisa che non è riportato il giorno tipo invernale per la stazione di Mondaino, perché, data la sua attivazione nel mese di maggio, il numero di dati non era sufficiente all elaborazione. 52 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

53 NO x : Giorno tipo dal lunedì alla domenica, nei mesi di gennaio, febbraio e dicembre Concentrazione NO x (µg/m 3 ) Via Abete Via Flaminia Parco Marecchia San Clemente Verucchio ORA Fig NO X - Andamento orario della concentrazione registrato nella stazioni della rete durante il periodo invernale. Gli intervalli orari di misura sono etichettati rispetto all ora finale (ora solare) dell intervallo stesso NO 2 : Giorno tipo dal lunedì alla domenica, nei mesi di giugno luglio ed agosto 120,0 100,0 Concentrazione NO 2 (µg/m 3 ) 80,0 60,0 40,0 Via Flaminia Via Abete Parco Marecchia Mondaino San Clemente Verucchio 20,0 0, ORA Fig NO X - Andamento orario della concentrazione registrato nella stazioni della rete durante il periodo estivo. Gli intervalli orari di misura sono etichettati rispetto all ora finale (ora solare) dell intervallo stesso Gli andamenti invernali sono disposti su valori sistematicamente più alti rispetto a quelli estivi. In entrambi gli intervalli stagionali la stazione Via Flaminia presenta gli andamenti mediamente più alti. Gli andamenti delle tre stazioni urbane sono simili tra loro, con valori sempre più alti nella stazione Via Flaminia, intermedi in Via Abete e più bassi in Parco Marecchia. Le tre stazioni fuori dall ambito urbano registrano valori più bassi e andamenti sempre simili tra di loro. Nel periodo invernale gli andamenti presentano due massimi uno che va dalle ore 7 alle 10 e l altro dalle 18 alle 21. Durante l estate è particolarmente evidente il calo delle concentrazioni dell inquinante nelle ore centrali della giornata, i massimi mattutini risultano anticipati e posticipati quelli serali. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 53

54 Come riportato per il Biossido di Azoto e anche nei punti successivi relativamente al monossido di carbonio e al benzene, i valori massimi di concentrazione si registrano successivamente al manifestarsi dei maggiori volumi di traffico. Si rileva sempre la tendenza all aumento giornaliero della concentrazione dell inquinante, seguito da una sua diminuzione nelle ore notturne e nelle prime ore del mattino. Rispetto al biossido di azoto si registra una differenza maggiore tra i dati rilevati nelle stazioni urbane rispetto a quelle fuori. Questo è dovuto al fatto che il legame tra distanza delle sorgenti di emissione e concentrazione è più netto per gli inquinanti primari come NO (componente degli NO x ) rispetto agli inquinanti secondari come l NO 2, diffuso più uniformemente sul territorio. Sempre rispetto al biossido di azoto si nota una maggiore differenza tra i valori registrati in inverno ed in estate. Questo deriva invece dalla maggiore influenza che hanno sulle concentrazioni degli ossidi di azoto l intensità delle sorgenti di emissione e le condizioni meteorologiche. Le emissioni più abbondanti nel periodo invernale e la maggior capacità di dispersione caratteristica del periodo estivo incidono in maniera maggiore sulla concentrazione dell inquinante primario (NO) rispetto al secondario (NO 2 ). Ossidi di Azoto - Trend quinquennale Nelle seguenti tabelle vengono riportati alcune elaborazioni e parametri statistici relativi ai dati rilevati, in ogni singola stazione, nell ultimo quinquennio, confrontati con il limite previsto dalla normativa. Relativamente alla presenza dei dati nelle stazioni Mondaino, San Clemente e Verucchio, vista la recente installazione degli analizzatori, vengono in ogni caso riportate le elaborazioni relative ai dati validi presenti. Tab NO x Valori e parametri statistici Tab NO x Valori e parametri statistici Via Flaminia NO x - Ossidi d azoto % dati validi Parco Marecchia NO x - Ossidi d azoto % dati validi Media annuale (µg/m 3 ) Massimo orario giornaliero (µg/m 3 ) Minimo orario giornaliero (µg/m 3 ) <15 <15 <15 <15 <15 50 percentile percentile percentile percentile Sup. limite media 3 si si si si si annuale 30 µg/m Media annuale (µg/m 3 ) Massimo orario giornaliero (µg/m 3 ) Minimo orario giornaliero (µg/m 3 ) <15 <15 <15 <15 <15 50 percentile percentile percentile percentile Sup. limite media annuale 3 si si si si si 30 µg/m 54 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

55 Tab NOx Valori e parametri statistici Tab NO x Valori e parametri statistici Via Abete NO x - Ossidi d azoto % dati validi 87* Verucchio NO x - Ossidi d azoto % dati validi 27* Media annuale (µg/m 3 ) Massimo orario giornaliero (µg/m 3 ) Minimo orario giornaliero (µg/m 3 ) <15 <15 <15 <15 <15 50 percentile percentile percentile Media annuale (µg/m 3 ) Massimo orario giornaliero (µg/m 3 ) Minimo orario giornaliero (µg/m 3 ) <15 <15 <15 50 percentile percentile percentile percentile Sup. limite media 3 si si si si si annuale 30 µg/m 98 percentile Sup. limite media annuale 3 no no no 30 µg/m * percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D.Lgs.155/10 (90%) * percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D.Lgs.155/10 (90%) Tab NO x Valori e parametri statistici Tab NO x Valori e parametri statistici San Clemente NO x - Ossidi d azoto % dati validi 79* Mondaino NO x - Ossidi d azoto 2010 % dati validi 58* Media annuale (µg/m 3 ) Mass. media oraria (µg/m 3 ) Min. media oraria (µg/m 3 ) <15 <15 <15 50 percentile percentile percentile Media annuale (µg/m 3 ) 8 Massimo orario giornaliero (µg/m 3 ) Minimo orario giornaliero (µg/m 3 ) 100 <15 50 percentile 3 90 percentile 6 95 percentile percentile percentile 16 Sup. limite media annuale 30 µg/m 3 si si no Sup. limite media annuale 30 µg/m 3 no * percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D.Lgs.155/10 (90%) * percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D.Lgs.155/10 (90%) Le figura successiva (Fig ) mostra l andamento dei valori delle medie annuali rilevate nelle stazioni delle rete durante gli ultimi 5 anni. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 55

56 NO X : Serie storiche della concentrazione media annuale (in µg/m 3 ) 120 Valore limite annuale per la protezione della vegetazione (30 µg/m 3 ) 100 Concentrazione NOx (µg/m 3 ) Abete Flaminia Marecchia S. Clemente Verucchio Mondaino 8 Fig NOx - Serie storiche della concentrazione media annuale. Mentre i dati registrati negli ultimi anni evidenziano una media annuale superiore a 30 µg/m 3 nelle tre stazioni in ambito urbano, per quelle al di fuori, ad eccezione di quanto rilevato a San Clemente nel 2008 e 2009 non sembrano emergere criticità. La stazione Via Flaminia presenta sempre i valori di media annuale più elevati. Nel quinquennio, nelle stazioni in ambito urbano si rileva una certa tendenza all abbassamento della concentrazione media annuale, per quelle fuori i dati mostrano una certa costanza rimanendo in ogni caso al di sotto del limite previsto dalla norma. 56 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

57 5.2 Monossido di carbonio (CO) Siti di misura. L unica stazione della rete provinciale dotata di analizzatore automatico per il monossido di carbonio durante il 2010 era Via Flaminia. Monossido di carbonio - Parametri legislativi Per questo inquinante, i limiti di legge riportati nel DL 155 del 13 agosto 2010 fanno riferimento a: Valore limite della media massima giornaliera su 8 ore. Il valore limite previsto dal decreto, i tempi previsti per il suo raggiungimento ed i margini di tolleranza consentiti sono riportati nella tabella successiva (Tab ). Tab Parametri richiesti dal DL 155/10 per il Monossido di Carbonio (CO) - [mg/m 3 ] Periodo di mediazione Valore limite Margine di tolleranza Data entro la quale il valore limite deve essere raggiunto Valore limite Media massima giornaliera su 8 ore 10 mg/m 3 Nessuno Già in vigore dal 1 gennaio 2005 Monossido di carbonio Anno 2010 Nella successiva tabella (Tab ) vengono riportati alcuni parametri statistici relativi al Tab CO Dati riassuntivi CO - Monossido di carbonio Via Flaminia % dati validi 96 N sup. limite media giornaliera su 8 ore 0 Nella figura successiva (Figg ) vengono riportati i valori massimi giornalieri delle medie mobili sulle otto ore rilevate nella centralina di Via Flaminia. Non si è mai registrato il superamento del valore limite e i valori registrati risultano sempre molto inferiori a al valore previsto. CO- Via Flaminia- Max giornaliero medie mobili 10 Valore limite 10 mg/m 3 8 mg/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno 2010 Fig Max media mobile su 8 h Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 57

58 Monossido di carbonio Giorno tipo Nelle figure seguenti (Figg ) vengono riportati graficamente i dati relativi agli andamenti delle concentrazioni medie orarie del giorno tipo per la stazione Via Flaminia. I giorni tipo considerati si riferiscono alle stagioni invernali ed estive, in quanto nel corso di queste due stagioni si verificano condizioni il più possibile diverse relativamente all accumulo di questo inquinante. Come mesi rappresentativi della stagione invernale sono stati scelti gennaio, febbraio e dicembre, per il periodo estivo sono stati scelti i mesi di giugno, luglio e agosto. CO: Giorno tipo dal lunedì alla domenica, nei mesi di gennaio, febbraio e dicembre Concentrazione CO (mg/m 3 ) Via Flaminia ORA Fig CO - Andamento orario della concentrazione registrato nella stazione Via Flaminia durante il periodo invernale. Gli intervalli orari di misura sono etichettati rispetto all ora finale (ora solare) dell intervallo stesso. CO: Giorno tipo dal lunedì alla domenica, nei mesi di giugno luglio ed agosto 1,6 1,4 1,2 Concentrazione CO (mg/m 3 ) 1,0 0,8 0,6 Via Flaminia 0,4 0,2 0, ORA Fig CO - Andamento orario della concentrazione registrato nella stazione Via Flaminia durante il periodo estivo. Gli intervalli orari di misura sono etichettati rispetto all ora finale (ora solare) dell intervallo stesso. 58 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

59 Gli andamenti invernali sono disposti su valori più alti rispetto a quelli estivi. Durante l inverno i valori presentano due massimi, uno alle ore 9 e l altro alle 20; si rileva anche la tendenza ad un aumento delle concentrazioni verso le ore 12. Durante il periodo estivo si registra un andamento analogo sebbene molto più piatto. La maggior capacità di dispersione, caratteristica del periodo estivo, incide in maniera evidente sulla concentrazione di questo inquinante primario (CO). Come riportato anche nel precedente punto, relativo agli ossidi di azoto e più avanti relativamente al benzene, i valori massimi di concentrazione si registrano successivamente al manifestarsi dei maggiori volumi di traffico. Monossido di carbonio - Trend quinquennale Nella tabella successiva (Tab ) vengono riportati alcune elaborazioni e parametri statistici relativi ai dati rilevati per questo parametro nell ultimo quinquennio, confrontati con il limite previsto dalla normativa. Tab CO Flaminia. Valori e parametri statistici Flaminia CO Mon. di carbonio % dati validi Media annuale (mg/m 3 ) Massimo media su 8 ore (mg/m 3 ) Minimo media su 8 ore (mg/m 3 ) <0.5 <0.5 <0.5 <0.5 < percentile percentile percentile percentile N sup. limite massimo media giornaliera (8h) 10 mg/m Nel quinquennio considerato non solo non si sono registrati superamenti del valore limite previsto per la media su otto ore, ma si sono registrate anche medie annuali molto basse. La media annuale ha un valore in linea con quelli degli anni precedenti, mentre il massimo della media giornaliera su 8 ore mostra un andamento variabile. Le figure successive (Figg ) mostrano l andamento dei valori delle medie annuali e delle massime delle medie su otto ore rilevate nella stazione Flaminia durante gli ultimi 5 anni. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 59

60 CO: Serie storiche della concentrazione media annua (in mg/m 3 ) Concentrazione CO (mg/m 3 ) Via Flaminia Fig CO - Serie storiche della concentrazione media annuale CO: Serie storiche della max concentrazione media su 8 h annuale (in mg/m 3 ) Max concentrazione media 8 h CO (mg/m 3 ) Valore limite Via Flaminia 3,3 3,9 4 4,6 2 Fig CO - Serie storiche del valore massimo annuale della concentrazione media su 8 h. Visti i valori molto bassi che si registrano per le concentrazioni di questo inquinante è poco significativo commentarne il trend in diminuzione del valore medio annuo, cosi come l abbassamento del valore massimo sulla media mobile su otto ore. Dai grafici sopra riportati risulta evidente come le concentrazioni registrate per il CO non rappresentino un fattore di criticità relativamente al rispetto dei limiti previsti dalla normativa. 60 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

61 5.3 Biossido di zolfo (SO 2 ) Siti di misura: Il biossido di zolfo non viene più monitorato presso le stazioni della rete provinciale dal Biossido di zolfo Parametri legislativi Per questo inquinante, i limiti di legge riportati nel DL 155 del 13 agosto 2010 fanno riferimento a: Valore limite su un ora per il biossido di zolfo; Valore limite su un giorno per il biossido di zolfo; Livello critico per la protezione della vegetazione per il biossido di zolfo. Soglia di allarme per il biossido di zolfo. I valori limiti previsti dal decreto, i margini di tolleranza consentiti e i tempi previsti per il loro raggiungimento sono riportati nelle tabelle successive (Tab a, b e c). Tabb (a, b e c) - Parametri richiesti dal DL 155/10 per il biossido di zolfo (SO 2 ) - [μg/m 3 ] a) Periodo di mediazione Valore limite Margine di tolleranza Data entro la quale il valore limite deve essere raggiunto Valore limite 1 ora 350 μg/m 3 di SO 2 da non superare più di 34 volte per anno civile Nessuno Già in vigore dal 1 gennaio 2005 Valore limite 1 giorno 125 μg/m 3 di SO 2 da non superare più di 3 volte per anno civile Nessuno Già in vigore dal 1 gennaio 2005 b) Periodo di mediazione Valore limite Margine di tolleranza Data entro la quale il livello critico deve essere rispettato Livello critico annuale per la protezione della vegetazione anno civile 20 μg/m 3 di SO 2 Nessuno Già in vigore dal 19 Luglio 2001 Livello critico invernale per la protezione della vegetazione 1 Ottobre - 31 Marzo 20 μg/m 3 di SO 2 Nessuno Già in vigore dal 19 Luglio 2001 c) Periodo di mediazione Valore limite Soglia di allarme 1 ora 500 μg/m 3 di SO 2 Misurati per tre ore consecutive in una area rappresentativa di almeno 100 km 2 oppure in un intera zona o un intero agglomerato, nel caso siano meno estesi Il superamento della soglia di allarme prevede le seguenti informazioni da fornire al pubblico: data, ora e luogo del fenomeno e la sua causa se nota; Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 61

62 previsioni sulle variazioni dei livelli(miglioramento, stabilizzazione o peggioramento), nonché i motivi delle variazioni stesse; previsioni sulla zona geografica interessata; previsioni sulla durata del fenomeno; categorie di popolazione potenzialmente sensibili al fenomeno; precauzioni che la popolazione sensibile deve adottare. L unica stazione della rete provinciale dotata di analizzatore automatico per il biossido di zolfo fino al 2008 era Via Flaminia. Per tale inquinante, durante l ultimo quinquennio di monitoraggio, non erano mai state rilevate sostanziali variazioni dei valori riscontrati (Valore medio orario, Valore medio giornaliero, Valore medio sull anno civile e media invernale). Per tutti i parametri statistici si erano sempre registrati valori molto al di sotto dei valori previsti e, in particolare per il valore massimo giornaliero della media oraria, si è rilevata una evidente tendenza alla diminuzione. Quindi, secondo quanto previsto dall art.2 c.1 l.n del D.Lgs. 351/1999 (soglia di valutazione inferiore) e visto quanto indicato nel capo II articolo 9 (soglie di valutazione) allegato VII (soglie di valutazione superiore e inferiore) del DM 60/02, a suo tempo si è deciso di procedere allo spegnimento dell analizzatore per questo inquinante. Nel caso, la sua valutazione verrà effettuata esclusivamente con tecniche di modellazione o stima. Quindi il biossido di zolfo è stato misurato fino alla fine del mese di marzo 2008 al fine di effettuare le elaborazioni sul periodo invernale (ottobre 2007 marzo 2008), dopodiché l analizzatore automatico è stato spento in data 30/04/2008. I riscontri relativi al monitoraggio di questo inquinante nell ultimo quinquennio e le relative elaborazioni statistiche, che hanno determinato la scelta di sospendere il suo monitoraggio, sono riportate nel report della rete di monitoraggio della qualità dell aria relativo al Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

63 5.4 Benzene (C 6 H 6 ) Siti di misura. L unica stazione della rete provinciale dotata di analizzatore automatico per il benzene è Via Flaminia. Benzene Parametri legislativi Per questo inquinante, i limiti di legge riportati nel DL 155 del 13 agosto 2010 fanno riferimento a: Valore limite sull anno civile. Il valore limite previsto dal decreto, i margini di tolleranza consentiti e i tempi previsti per il suo raggiungimento sono riportati nelle tabella e nel grafico successivo (Tab e Fig ). e nel grafico seguente. Tab Parametri richiesti dal DL 155/10 per Benzene (C 6 H 6 ) - [μg/m 3 ] Periodo di mediazione Valore limite Margine di tolleranza Data entro la quale il valore limite deve essere raggiunto Valore limite Anno civile 5 μg/m 3 5 μg/m 3 (100%) il 13 dicembre 2000, con una riduzione il 1 gennaio 2006 e successivamente ogni 12 mesi di 1 μg/m 3, fino a raggiungere lo 0% entro il 1 gennaio gennaio 2010 Media ug/m valore limite valore limite + margine di tolleranza Fig C 6 H 6. Andamento del valore limite annuale per la protezione della salute umana, comprensivo dei margini di tolleranza previsti nel D.Lgs. 155/10 per gli anni Benzene - Anno 2010 Nella tabella successiva (Tab ) vengono riportati i dati riassuntivi relativi al 2010 per questo inquinante. Si può notare come la media annuale si mantenga al di sotto sia dei 5 µg/m 3 fissati dalla normativa per l anno Tab C 6 H 6 Dati riassuntivi C 6 H 6 - Benzene Flaminia % dati validi 74 Media annuale 2.7 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 63

64 Nel grafico successivo (Fig ) viene riportato l andamento della medie giornaliere, il valore medio annuale riscontrato e il suo confronto con il limite fissato per il Benzene - Via Flaminia - Medie giornaliere Valore medio annuale Valore limite al 2010 μg/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno 2010 Fig C 6 H 6 Andamento delle medie giornaliere, valore medio annuale e limite previsto per il 2010 Benzene Giorno tipo Nelle figure seguenti (Figg ) vengono riportati graficamente i dati relativi agli andamenti delle concentrazioni medie orarie del giorno tipo. I giorni tipo considerati si riferiscono alle stagioni invernali ed estive, in quanto nel corso di queste due stagioni si verificano condizioni il più possibile diverse relativamente all accumulo di questo inquinante. Come mesi rappresentativi della stagione invernale sono stati scelti gennaio, febbraio e dicembre, per il periodo estivo sono stati scelti i mesi di giugno, luglio e agosto. 64 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

65 BENZENE: Giorno tipo dal lunedì alla domenica, nei mesi di gennaio, febbraio e dicembre Concentrazione Benzene (µg/m 3 ) Via Flaminia ORA Fig C 6 H 6 - Andamento orario della concentrazione registrato nella stazione Via Flaminia durante il periodo invernale. Gli intervalli orari di misura sono etichettati rispetto all ora finale (ora solare) dell intervallo stesso. BENZENE: Giorno tipo dal lunedì alla domenica, nei mesi di giugno luglio ed agosto 6,0 5,0 Concentrazione Benzene (µg/m 3 ) 4,0 3,0 2,0 Via Flaminia 1,0 0, ORA Fig C 6 H 6 - Andamento orario della concentrazione registrato nella stazione Via Flaminia durante il periodo estivo. Gli intervalli orari di misura sono etichettati rispetto all ora finale (ora solare) dell intervallo stesso. Gli andamenti invernali sono disposti su valori sistematicamente più alti rispetto a quelli estivi. Sia in inverno che estate i valori presentano due massimi uno dalle ore 8 alle 10 e l altro dalle Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 65

66 20 alle 21. In particolare nel periodo invernale si rileva un aumento delle concentrazioni anche nella parte centrale della giornata. Come riportato anche nei punti precedenti, relativi agli ossidi di azoto e al monossido di carbonio, i massimi si registrano successivamente al presentarsi dei maggiori volumi di traffico. Si rileva sempre la tendenza all aumento giornaliero della concentrazione dell inquinante seguito da una sua diminuzione nelle ore notturne e nelle prime ore del mattino. Benzene - Trend quinquennale Nella successiva tabella (Tab ) vengono riportati alcune elaborazioni e parametri statistici relativi ai dati rilevati per questo parametro nell ultimo quinquennio, confrontati con il limite previsto al Già dal 2006, ma anche negli anni precedenti, la media annuale si mantiene al di sotto dei 5 μg/m 3 fissati dalla normativa al Tab C 6 H 6 Valori e parametri statistici Flaminia C 6 H 6 - Benzene % dati validi * 74* Media annuale (µg/m 3 ) Massimo media oraria (µg/m 3 ) Minimo media oraria (µg/m 3 ) 3,7 3,4 3,5 3, , ,1 20,1 17 0,6 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 50 percentile 3,3 3,1 3,2 3, percentile 6,3 5,8 5,6 5, percentile 7,4 6,8 6,5 6, percentile 8,8 8,3 7,8 7,8 6.8 Sup. limite annuale 5 µg/m 3 ( 2010) no no no no no * percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D. Lgs. 155/10 (90%) Le figure successive (Figg ) mostrano l andamento dei valori delle concentrazioni medie annuali e dei massimi delle medie orarie rilevate nelle stazione Via Flaminia durante gli ultimi 5 anni. 66 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

67 Benzene: Serie storica delle concentrazioni medie annuali (in µg/m 3 ) 6.0 Valore limite Concentrazione BENZENE (µg/m 3 ) Via Flaminia Fig C 6 H 6 - Serie storica delle concentrazioni medie annuali. Benzene: Serie storica dei massimi annuali delle concentrazioni medie orarie (in µg/m 3 ) Concentrazione BENZENE (µg/m 3 ) Via Flaminia Fig C 6 H 6 - Serie storica della concentrazione massima oraria annuale Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 67

68 Nell ultimo triennio si è verificata una tendenza all abbassamento sia della concentrazione media annua sia del valore massimo della media. E chiaramente evidente il trend in diminuzione del valore medio annuo. Dai dati sopra riportati risulta evidente come le concentrazioni registrate per il C 6 H 6 non rappresentino, in generale, un fattore di criticità relativamente al rispetto dei limiti previsti dalla normativa. 68 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

69 5.5 Particolato PM 10 Siti di misura. Le stazioni della rete provinciale dotate di analizzatori automatici per il PM10 durante il 2010 inizialmente erano quattro: Via Abete, Via Flaminia, Parco Marecchia e Verucchio. Conseguentemente al completamento del processo di ristrutturazione della RRQA, durante il 2010 è stato attivato un analizzatore di PM10 anche presso la nuova centralina di Mondaino, che fornisce dati validi dal 06/05/2010. PM 10 - Parametri legislativi Per questo inquinante, i limiti di legge riportati nel DL 155 del 13 agosto 2010 fanno riferimento a : Valore limite su un giorno; Valore limite sull anno civile. I valori limiti previsti dal decreto, i margini di tolleranza e i tempi previsti per il loro raggiungimento sono riportati nella tabella seguente. Tab Parametri richiesti dal DL 155/10 per il Materiale Particolato (PM 10 ) - [μg/m 3 ] Periodo di mediazione Valore limite Margine di tolleranza Data entro la quale il valore limite deve essere raggiunto Valore limite Valore limite 1 giorno Anno civile 50 μg/m 3, da non superare più di 35 volte per anno civile 40 μg/m 3 50% il 19 luglio 99 con una riduzione al 1 gennaio 2001 e successivamente ogni 12 mesi, secondo una percentuale annua costante, per raggiungere lo 0% al 1 gennaio % il 19 luglio 99, con una riduzione al 1 gennaio 2001 e successivamente ogni 12 mesi, secondo una percentuale annua costante, per raggiungere lo 0% al 1 gennaio Già in vigore dal 1 gennaio Già in vigore dal 1 gennaio PM 10 - Anno 2010 Nella tabella successiva (Tab ) vengono riportati alcuni parametri statistici relativi ai dati rilevati durante il 2010 nelle postazioni. Tab PM 10 Dati riassuntivi PM 10 - Polveri sottili Via Flaminia Parco Marecchia Via Abete Verucchio Mondaino* % dati validi ** N sup. del valor di µg/m 3 Media annuale *Mondaino (dal 06/05/2010) ** percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D. Lgs. 155/10 (90%) In tutte le stazioni posizionate nell agglomerato non è stato rispettato il numero di superamenti consentito per la media giornaliera, mentre è stato rispettato il valore limite previsto per la media annuale. Per quanto riguarda Mondaino, vista la recente installazione dell analizzatore per il PM 10 in questa postazione, rileviamo che durante il periodo di funzionamento questo ha registrato un numero di sforamenti basso, anche inferiore a quello registrato nello stesso periodo di tempo a Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 69

70 Verucchio, che è la centralina che dove si registra il n di sforamenti e il valore medio più basso di tutte le stazioni della RRQA. Nei grafici successivi (Figg ) vengono riportati i valori medi giornalieri confrontati con il valore limite previsto per tutte le stazioni della rete fornite di analizzatore di PM10. PM 10 Via Flaminia: Medie giornaliere ug/m Limite giornaliero 50 ug/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno 2010 Fig PM 10 - Andamento valori medi giornalieri stazione Via Flaminia. PM 10 Parco Marecchia: Medie giornaliere ug/m Limite giornaliero 50 ug/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno 2010 Fig PM 10 - Andamento valori medi giornalieri stazione Parco Marecchia 70 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

71 PM 10 Via Abete: Medie giornaliere ug/m Limite giornaliero 50 ug/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno 2010 Fig PM 10 - Andamento valori medi giornalieri stazione Via Abete PM 10 Verucchio: Medie giornaliere ug/m Limite giornaliero 50 ug/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno 2010 Fig PM 10 - Andamento valori medi giornalieri stazione Verucchio Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 71

72 PM 10 Mondaino: Medie giornaliere ug/m Limite giornaliero 50 ug/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno 2010 Fig PM 10 - Andamento valori medi giornalieri stazione Mondaino Nella figure successive (Figg ) viene confrontato il grafico dei giorni critici, favorevoli all accumulo del PM10, elaborato dal SIMC e già esaminato al Par. 2.7, con un grafico che riporta il numero effettivo dei giorni per ogni mese in cui in una centralina, in questo caso Parco Marecchia, si sono registrati i superamenti del Valore limite giornaliero per la protezione della salute umana. Le curve relative all andamento mensile dei giorni favorevoli allo sforamento e ai giorni effettivi di superamento registrati sono abbastanza correlate nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, ma non nei restanti mesi dell anno. In particolare per il periodo estivo, a fronte di un numero maggiore (rispetto ai trend storici) di giornate favorevoli allo sforamento, nei mesi da giugno a settembre e in particolare nel mese di luglio, non si rilevano mai sforamenti della soglia. N. sforamenti PM10 - Parco Marecchia N. sforamenti gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Fig PM10 Numero di giorni favorevoli all accumulo Fig PM10 Numero dei giorni di superamento del Valore limite giornaliero per la protezione della salute umana per singolo mese. Parco Marecchia. Anno Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

73 Quanto sopra a conferma dei molteplici fattori che contribuiscono al fenomeno di accumulo di questo inquinante. PM10 - Trend quinquennale Nelle tabelle successive (Tabb ) vengono riportati alcune elaborazioni e parametri statistici relativi ai dati rilevati nelle stazioni Via Flaminia, Parco parecchia, Via Abete e Verucchio, per questo inquinante nell ultimo quinquennio, confrontati con i limiti fissati dalla Normativa. Per Mondaino, vista la recente installazione dell analizzatore, vengono in ogni caso riportate le elaborazioni relative ai dati validi presenti. Tab PM 10 Via Flaminia. Valori e parametri statistici Via Flaminia PM % dati validi Media annuale Massimo media giornaliera (µg/m 3 ) Minimo media giornaliera (µg/m 3 ) <5 50 percentile percentile percentile percentile N sup. media 3 giornaliera 50 µg/m Sup. media annua di 40 3 µg/m no no no no no Tab PM 10 Parco marecchia. Valori e parametri statistici Parco Marecchia PM 10 % dati validi 84* 88* 89* Media annuale Massimo media giornaliera (µg/m 3 ) Minimo media giornaliera (µg/m 3 ) 50 percentile 90 percentile 95 percentile 98 percentile <5 6 <5 <5 < N sup. media 3 giornaliera 50 µg/m Sup. media annua di 40 3 µg/m si no no no no * percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D. Lgs. 155/10 (90%) Tab PM 10 Via Abete. Valori e parametri statistici Via Abete PM * 2010 % dati validi 78** 99 Media annuale Massimo media giornaliera (µg/m 3 ) Minimo media giornaliera (µg/m 3 ) <5 50 percentile percentile percentile percentile N sup. media 3 giornaliera 50 µg/m Sup. media annua di 3 40 µg/m no no * dati disponibili dal 21/03/2009 ** percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D. Lgs. 155/10 (90%) Tab PM 10 Verucchio. Valori e parametri statistici Verucchio 2008* PM 10 % dati validi 25* 87* 87 Media annuale Massimo media giornaliera (µg/m 3 ) Minimo media giornaliera (µg/m 3 ) <5 <5 <5 50 percentile percentile percentile percentile N sup. media giornaliera 50 µg/m Sup. media annua di 3 40 µg/m no no no * dati disponibili dal 23/09/2008 ** percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D. Lgs. 155/10 (90%) Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 73

74 Tab PM 10 Mondaino. Valori e parametri statistici 2010 Mondaino PM 10 % dati validi 2010* 70** Media annuale 15 Massimo media giornaliera (µg/m 3 ) 65 Minimo media giornaliera (µg/m 3 ) <5 50 percentile percentile percentile percentile 39 N sup. media giornaliera 50 µg/m 3 3 Sup. media annua di 40 µg/m 3 no *dati disponibili dal 06/05/2010 ** percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D. Lgs. 155/10 (90%) Durante il 2010 in tutte e tre le stazioni urbane si è registrato un numero di superamenti del valore di 50 µg/m 3, come media giornaliera, superiore a 35, mentre nelle stazioni fuori dall ambito urbanizzato il numero di superamenti si è mantenuto al di sotto dei 35 consentiti dalla normativa. Le figure successive (Figg ) mostrano l andamento dei superamenti del valore limite per la media giornaliera, dei valori delle concentrazioni medie annuali e dei massimi annuali delle medie giornaliere, rilevate nelle quattro postazioni di misura durante gli ultimi 5 anni. 74 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

75 PM 10 : Serie storiche dei superamenti annui del valore limite sulle 24 ore (50 µg/m 3 ) Numero massimo di superamenti consentito in un anno (35) Concentrazione PM10 (µg/m 3 ) Via Abete Via Flaminia Parco Marecchia Verucchio Mondaino 3 f Fig PM 10 - Serie storiche del numero di superamenti del valore limite per la media giornaliera. Nel quinquennio è evidente il trend alla diminuzione per sforamenti registrati. C è una certa discontinuità nei dati registrati nel 2009 dove, in modo particolare nel primo trimestre, le condizioni favorevoli all accumulo dell inquinante si sono verificate in maniera minore rispetto al Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 75

76 PM 10 : Serie storiche delle concentrazioni medie annuali (in µg/m 3 ) Valore limite annuale Concentrazione PM10 (µg/m 3 ) Abete via Flaminia Parco Marecchia Verucchio Mondaino 15 Fig PM 10 - Serie storiche delle concentrazioni medie annuali. Per quanto riguarda il valore registrato per la media annuale, i valori nell ultimo quinquennio sono abbastanza stabili e con una evidente tendenza al ribasso. PM 10 : Serie storiche della concentrazione massima annuale (in µg/m 3 ) Concentrazione PM10 (µg/m 3 ) Via Abete Via Flaminia Parco Marecchia Verucchio Mondaino 65 Fig PM 10 - Serie storiche dei massimi annuali delle medie giornaliere. I valori massimi annuali rilevati per le medie giornaliere in genere sono più alti presso la 76 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

77 stazione Parco Marecchia rispetto a Via Flaminia. Una analisi più attenta dei singoli dati rilevati giornalmente mostra che presso la stazione Parco Marecchia i giorni in cui si sono registrati le massime concentrazioni annuali sono quasi sempre quelli successivi alla notte dei falò di S.Giuseppe, ed è noto che in siti abbastanza prossimi alla stazione di monitoraggio vengono effettuati alcuni di questi falò. Questi quindi influenzano in maniera maggiore le concentrazioni rilevate presso Parco Marecchia rispetto a quelle rilevate in Via Flaminia e Via Abete, dove i valori massimi sono stati raggiunti in giornate diverse (per il 2010 rispettivamente il 19 e il 31 gennaio). Nel complesso, l andamento dei valori registrati per questi parametri mostra una tendenza alla diminuzione. Dai dati e dai grafici riportati in questo paragrafo è evidente che, per questo inquinante, se il rispetto del valore limite per la media annuale non sembra rivestire aspetto di criticità, il rispetto del numero dei superamenti consentiti per il valore medio giornaliero riveste sicuramente un aspetto di forte criticità. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 77

78 5.6 Particolato PM 2,5 Siti di misura. Le stazioni della rete provinciale dotate di analizzatori per il PM2.5 durante il 2010 erano Parco Marecchia e San Clemente. PM2,5 - Parametri legislativi Per questo inquinante, i limiti di legge riportati nel DL 155 del 13 agosto 2010 fanno riferimento a : Valore limite sull anno civile. Valore obiettivo. Valore limite sull anno civile. Obbligo di concentrazione dell esposizione. Obiettivo nazionale di riduzione dell esposizione. I valori limiti previsti dal decreto, i margini di tolleranza e i tempi previsti per il loro raggiungimento sono riportati nelle figure e tabelle successive (Fig e Tabb ). Tab Parametri richiesti dal DL 155/10 per il Materiale Particolato (PM 2,5 ) - [μg/m 3 ] Periodo di mediazione Valore limite Margine di tolleranza Data entro la quale il valore limite deve essere raggiunto FASE 1 Valore limite Anno civile 25 μg/m 3 20% il 11 giugno 2008, con una riduzione al 1 gennaio successivo e successivamente ogni 12 mesi, secondo una percentuale annua costante fino a raggiungere lo 0% al 1 gennaio gennaio FASE 2 Valore limite Anno civile (1) Valore indicativo 20 μg/m 3 1 gennaio 2020 (1) Fase 2 Valore da stabilire con successivo decreto, tenuto conto del valore indicativo di 20 μg/m 3 e delle verifiche effettuate dalla Commissione Europea alla luce di ulteriori informazioni circa le conseguenze sulla salute e sull ambiente, la fattibilità tecnica e l esperienza circa il perseguimento del valore obiettivo negli Stati Membri. 78 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

79 Media annuale ug/m valore limite valore limite + margine di tolleranza Fig PM 2,5 - Andamento del valore limite annuale, comprensivo dei margini di tolleranza previsti nel D. Lgs. 155/10 per gli anni Indicatore di Esposizione Media (IEM) Questo indicatore deve essere valutato come concentrazione media annua su tre anni civili Quindi l IEM per l anno di riferimento 2010 è dato dalla concentrazione media degli anni 2009, 2010 e l IEM per l anno 2015 è dato dalla concentrazione media degli anni 2013, 2014 e Tale IEM è utilizzato per calcolare se l obbligo di concentrazione dell esposizione al 2015 sia stato raggiunto l IEM per l anno 2020 è dato dalla concentrazione media degli anni 2018, 2019 e Tale IEM è utilizzato per calcolare se l obbiettivo nazionale di riduzione dell esposizione sia stato raggiunto. 2. Obiettivo nazionale di riduzione dell esposizione. Questo è riportato in una tabella e prevede che sulla base dell IEM calcolato al 2010 ogni singolo stato abbia prefissati degli obiettivi di riduzione al 2020, con percentuali diverse a seconda delle concentrazioni di partenza. Per IEM iniziali = 18 e < di 22 µg/m 3 l obiettivo di riduzione in percentuale è 20%. 3. Obbligo di concentrazione dell esposizione Obbligo di concentrazione dell esposizione Tab Anno entro il quale deve essere rispettato l obbligo 20 (µg/m 3 ) 2015 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 79

80 4. Valore Obiettivo Tab Periodo di mediazione Valore Obiettivo Data entro la quale dovrebbe essere raggiunto il valore obiettivo Anno civile 25 (µg/m 3 ) 1 gennaio 2010 PM 2,5 - Anno 2010 Nella tabella successiva (Tab ) vengono riportati alcuni parametri statistici relativi ai dati rilevati durante il Tab PM 2,5 Dati riassuntivi PM 2,5 - Polveri sottili Parco Marecchia San Clemente % dati validi Media annuale Nei grafici successivi (Figg ) vengono riportati per le postazioni di misura Parco Marecchia e San Clemente i valori medi giornalieri e confrontati con il valore limite previsto per la media annuale al PM 2.5 Parco Marecchia: Medie giornaliere ug/m Valore limite al ug/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno 2010 Fig PM Andamento valori medi giornalieri stazione Parco Marecchia. 80 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

81 PM 2.5 San Clemente: Medie giornaliere ug/m Valore limite al ug/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Anno 2010 Fig PM Andamento valori medi giornalieri stazione San Clemente. PM2,5 - Trend Nella stazione Parco Marecchia la rilevazione del PM2,5 è attiva dal Nelle tabelle successive (Tabb ) vengono riportate alcune elaborazioni e parametri statistici relativi ai dati rilevati per questo parametro negli ultimi cinque anni per la stazione Parco Marecchia e nell ultimo triennio per la stazione San Clemente, confrontati con il valore di 25 µg/m 3 inteso come limite del valore medio annuale previsto al Tab PM 2,5 Parco Marecchia. Valori e parametri statistici Marecchia PM 2, % dati validi 32* 83* Media annuale (µg/m 3 ) Massimo media giornaliera (µg/m 3 ) Minimo media giornaliera (µg/m 3 ) 50 percentile 90 percentile 95 percentile 98 percentile 9 <5 <5 <5 < Sup. media annua di 25 µg/m 3 si no no no no * percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D. Lgs. 155/10 (90%) Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 81

82 Tab PM 2,5 San Clemente. Valori e parametri statistici San Clemente PM 2, % dati validi 67* Media annuale (µg/m 3 ) Massimo media giornaliera (µg/m 3 ) Minimo media giornaliera (µg/m 3 ) <5 <5 <5 50 percentile percentile percentile percentile Sup. media annua di 25 µg/m 3 no no no * percentuali di dati validi inferiore a quella prevista nel D. Lgs. 155/10 (90%) Fino a quando non saranno disponibili i dati 2011 il calcolo dell IEM 2010 non é possibile. Se a Parco Marecchia per il 2011 fosse rilevato un dato in linea con il 2009 ne 2010, compreso tra 20 e 21 µg/m 3, ne conseguirebbe un obbligo di riduzione dell esposizione del 20% entro il Le figure successive (Figg ) mostrano l andamento dei valori delle medie annuali e dei valori massimi delle medie giornaliere rilevate durante gli ultimi 5 anni. PM 2,5 : Serie storica delle concentrazioni medie annuali (in µg/m 3 ) 60 Concentrazione PM2,5 (µg/m 3 ) Parco Marecchia San Clemente Fig PM 2,5 - Serie storiche delle medie annuali. Il valore della media annuale riscontrata a Parco Marecchia si mantiene al di sotto del valore limite aumentato del margine di tolleranza previsto al 2010 (28,6 µg/m 3 ). Per San Clemente i valori rilevati sono ancora più bassi. 82 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

83 PM 2,5 : Serie storica delle concentrazioni massime annuali (in µg/m 3 ) 250 Concentrazione PM2,5 (µg/m 3 ) Parco Marecchia San Clemente Fig PM 2,5 - Serie storiche dei massimi annuali delle medie giornaliere. Dall analisi dei dati, sembra emergere, nell ultimo triennio, una sostanziale stabilità della media annuale, così come rilevato anche per il PM10, mentre la serie storica dei valori massimi rilevati annualmente è in diminuzione per la stazione Marecchia, ma in aumento per San Clemente. Anche per questo inquinante valgono le considerazioni fatte per il PM10, dove abbiamo riscontrato che i valori massimi delle medie giornaliere sono quasi sempre quelle registrate il giorno successivo alla notte dei falò di S. Giuseppe. Dai dati e dai grafici riportati in questo paragrafo è evidente che, per questo inquinante, mentre il rispetto dl valore obiettivo al 2010 (25 µg/m 3 ) e del valore limite al 2015 (25 µg/m 3 ) non presentano alcuna criticità, il rispetto dell obiettivo nazionale di riduzione dell esposizione al 2020, dell obbligo di concentrazione dell esposizione al 2015 (20 µg/m 3 ) e del valore limite per la media annuale al 2020 (attualmente ipotizzato dal D.Lgs. 155/10 a 20 µg/m 3 ) rivestono un aspetto di criticità. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 83

84 5.7 Analisi sul Particolato Il Decreto Legislativo 155/2010 fissa anche valori obiettivo per la concentrazione di arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene nell aria ambiente per evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi di tali inquinanti sulla salute umana e sull ambiente nel suo complesso (il valore obiettivo del benzo(a)pirene viene usato come marker per il rischio cancerogeno degli idrocarburi policiclici aromatici). La norma prevede che debbano essere adottate, nei limiti delle risorse disponibili, le misure che non comportino costi sproporzionati necessarie a perseguire il raggiungimento del valore obiettivo entro il 31 dicembre 2012, con priorità per quelle azioni che intervengono sulle principali fonti di emissione. Nella tabella successiva (Tab ) vengono riportati i valori obiettivo previsti dalla norma per questi inquinanti che vanno ricercati nella frazione PM10 del materiale particolato. Tab Valori obiettivo per Arsenico, Cadmio, Nichel e Benzo(a)pirene al Inquinate Valore Obiettivo (1) Data entro la quale il valore obiettivo deve essere raggiunto Arsenico 6.0 ng/m 3 Cadmio 5.0 ng/ m 3 Nichel 20.0 ng/ m 3 31 dicembre 2012 Benzo(a)pirene 1.0 ng/ m 3 (1) Il valore obiettivo è riferito al tenore totale di ciascun inquinante presente nella frazione PM 10 del materiale particolato, calcolato come media sull anno civile. Il Decreto Legislativo 155/2010 conferma anche il valore limite per il Pb che era presente nella normativa precedente. I valore limite previsto dal decreto, il margine di tolleranza e i tempi previsti per il suo raggiungimento sono riportati nella tabella successiva (Tab ). Tab Parametri richiesti dal DL 155/10 per il Pb - [μg/m 3 ] Periodo di mediazione Valore limite Margine di tolleranza Data entro la quale il valore limite deve essere raggiunto Valore limite Anno civile 0,5 μg/m 3 Nessuno Gia in vigore dal 1 gennaio Metalli Dal 2008, presso quattro sottoreti provinciali della RRQA, era stato attivato il progetto Polvere 3. Questo si proponeva come obiettivi principali la definizione di linee guida per l analisi sperimentale dei metalli individuati allora nella Direttiva 107/2004 (recepita con D.Lgs 152/2007) arsenico, cadmio, nichel e integrati dal piombo (normato dal DM 60/2002) e la costituzione di un database informativo/composizionale del PM10 in Emilia Romagna con riferimento ai metalli sopra citati e alla composizione ionica di una stazione costiera (Rimini). Le attività intraprese hanno consentito di mettere a punto la metodica di campionamento ed analisi dei metalli in accordo alle specifiche dettate dalla normativa e di acquisire una serie storica della durata di un intero anno (01/04/ /03/2009) relativa alle zone rappresentative delle tre aree meteoclimatiche caratteristiche della regione: costa (Rimini), centro (Ferrara), ovest (Parma), oltre all area metropolitana di Bologna. All interno di ciascuna zona è stata identificata una postazione di misura del tipo fondo urbano ad eccezione di Ferrara, dove, per differenziare, è stata scelta una stazione da traffico. Dall analisi dei dati è emerso che in tutte le 84 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

85 quattro zone tutti i metalli hanno fatto registrare medie annuali inferiori alla Soglia di Valutazione Inferiore (SVI) prevista dalla normativa, sia per le stazioni di fondo che per la stazione da traffico. Pertanto si è registrata una situazione media regionale in cui le misure continuative non erano strettamente necessarie, ma era sufficiente l utilizzo di tecniche di modellizzazione o di stima obiettiva (Tabb ). Tab Valori medi annuali (aprile 2008 marzo 2009) Arsenico, Cadmio, Nichel e Piombo Media annuali ng/m 3 (Aprile 2008 Marzo 2009) As Cd Ni Pb Parma 0,8 0,3 4,9 11,0 Ferrara 1,0 0,4 4,9 10,9 Bologna 0,7 0,2 3,9 8,2 Rimini 0,6 0,2 7,3 8,4 Tab Soglia di valutazione inferiore, Soglia di valutazione superiore e Valore obiettivo per Arsenico, Cadmio, Nichel e Pb Parametri Previsti dalla norma ng/m 3 (D.Lgs 155/10) As Cd Ni Pb SVI % su valore obiettivo SVS % su valore obiettivo Valore Obiettivo 2,4 (40%) 3,6 (60%) 2,0 (40%) 3,0 (60%) 10,0 (50%) 14,0 (70%) ,0 5,0 20,0 500 L analisi dettagliata dei valori rilevati mensilmente per il Nichel ha suggerito però di proseguire tale monitoraggio, in modo da acquisire un numero di dati maggiore, che consentisse anche di effettuare valutazioni nel merito delle fonti di tale inquinante. Nel caso in cui i risultati degli approfondimenti fossero stati in linea con quanto rilevato, si sarebbe potuto confermare la sussistenza di una condizione che non rende obbligatorie le misurazioni continue sull intero territorio regionale. In ogni caso, vista l importanza degli inquinanti considerati, si è considerato di mantenere comunque attiva la rete di misura nella configurazione utilizzata per il progetto, costituita da tre stazioni di fondo urbano site a Parma, Bologna e Rimini e da una stazione da traffico sita a Ferrara. Pertanto la conduzione di questi campionamenti e le successive determinazioni analitiche sono state introdotte in via definitiva nella prassi delle attività afferenti alla RRQA. Quindi dal mese di giugno 2009 sono regolarmente ripresi campionamenti analoghi a quelli relativi al progetto Polvere 3, che erano stati conclusi durante il mese di marzo. Qui di seguito riportiamo (Figg ) gli istogrammi relativi all esito delle determinazione dei metalli eseguite sui filtri campionati mensilmente presso la stazione di Rimini Parco Marecchia durante il Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 85

86 Determinazione dell'arsenico sul PM Concentrazioni medie mensili (ng/m3) Media annuale = 0.32 ng/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Fig As Parco Marecchia. Andamento delle concentrazioni medie mensili Determinazione del Cadmio sul PM Concentrazioni medie mensili (ng/m3) Media annuale = 0.17 ng/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Fig Cd Parco Marecchia. Andamento delle concentrazioni medie mensili 86 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

87 Determinazione del Nichel sul PM Concentrazioni medie mensili (ng/m3) Media annuale = 1.72 ng/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Fig Ni Parco Marecchia. Andamento delle concentrazioni medie mensili Determinazione del Piombo sul PM Concentrazioni medie mensili (ng/m3) Media annuale = 8.42 ng/m gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Fig Pb Parco Marecchia. Andamento delle concentrazioni medie mensili Come si può notare relativamente ad As, Cd, Ni e Pb, considerando le relative determinazioni analitiche sui filtri, si può calcolare una media annuale pari a 0.32, 0.17, 1.72 e 8.42, ng/m 3. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 87

88 Nelle figure successive (Figg ) viene mostrato l andamento delle concentrazioni medie mensile a partire dal mese di aprile Arsenico Concentrazione (ng/m3) gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre Fig Arsenico. Serie storica delle concentrazioni medie mensili Cadmio Concentrazione (ng/m3) gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre Fig Cadmio. Serie storica delle concentrazioni medie mensili 88 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

89 Nichel Concentrazione (ng/m3) gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre Fig Nichel. Serie storica delle concentrazioni medie mensili Piombo Concentrazione (ng/m3) gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre Fig Piombo. Serie storica delle concentrazioni medie mensili Nella tabella successiva (Tab ) vengono riportate le medie annuali relative ai monitoraggi condotti negli ultimi anni Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 89

90 Tab Valori medi annuali (anni ) Arsenico, Cadmio, Nichel e Piombo Media annuali ng/m 3 As Cd Ni Pb Aprile 2008 Marzo ,6 0,2 7,3 8,4 Anno ,5 0,3 6,3 8,1 Anno ,3 0,2 1,7 8,4 Considerando che i valori obiettivo per questi metalli sono rispettivamente As: 6.0, Cd: 5.0, Ni: 20.0 e Pb: 500, è evidente che il rispetto dei valori obiettivo previsti dalla norma non rappresenta un fattore di criticità. Inoltre le concentrazioni rilevate per ogni singolo metallo si attestano anche per il 2010 nuovamente al di sotto della SVI confermando una situazione in cui le misure continuative non sono strettamente necessarie, ma è sufficiente l utilizzo di tecniche di modellizzazione o di stima Il valore relativamente diverso registrato per la concentrazione media annuale del Nikel nel 2010, rispetto ai periodi precedenti, è da imputare ai valori anomali registrati durante i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2009,che influiscono notevolmente sia sul valore medio registrato per il 2009, che per quello relativo al periodo aprile marzo Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) Come sopra richiamato, la normativa (D.Lgs 155/10) fissa un valore obiettivo anche per il benzo(a)pirene, pari a 1,0 ng/m 3. Il valore obiettivo è definito come la concentrazione nell'aria ambiente stabilita al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l'ambiente, il cui raggiungimento, entro il 31 dicembre 2012, deve essere perseguito mediante tutte le misure a tale fine necessarie che non comportino costi sproporzionati. Tutti gli IPA, compreso il BaP, attualmente sono classificati dall Agenzia per la Ricerca sul Cancro (IARC) in tre categorie: Probabile cancerogeno per l uomo (2A), Possibile cancerogeno per l uomo (2B) e Non classificabile come cancerogeno per l uomo (3). Il BaP appartiene alla categoria più pericolosa per l uomo (2A). La norma sottolinea anche l opportunità (art.6) di determinare oltre al benzo(a)pirene i sei IPA di rilevanza tossicologica riportati in verde nella tabella seguente, per verificarne la costanza dei rapporti nel tempo e nello spazio con il benzo(a)pirene. L Agenzia per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato fino ad ora 48 IPA: nella tabella seguente viene riportata la classificazione di quelli maggiormente presenti nell aria e campiti in verde quelli indicati dal D.Lgs. 155/2010. Tab Cancerogenicità dei principali IPA Nome Classificazione IARC * Nome Classificazione IARC benzo(a)pirene 2A dibenzo(a,h)acridine 2B benzo(a)antracene 2A dibenzo(a,i)pirene 2B dibenzo(a,h)antracene 2A benzo(g,h,i)perilene 3 benzo(b)fluorantene 2B metilfrenantene 3 benzo(j)fluorantene 2B crisene 3 benzo(k)fluorantene 2B antracene 3 indeno(1,2,3-cd)pirene 2B fluorene 3 5-metil-crisene 2B *2A: Probabile cancerogeno per l uomo 2B: Possibile cancerogeno per l uomo 3: Non classificabile come cancerogeno per l uomo 90 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

91 Con l introduzione in via definitiva dal mese di giugno 2009 dei campionamenti relative alle determinazione dei metalli indicati dal D.Lgs 155/10, simultaneamente è iniziata anche l attività sistematica di determinazione degli IPA. Quindi in Fig sono riportate le concentrazioni medie mensili di benzo(a)pirene (in ng/m 3 ) rilevate nella postazione di Parco Marecchia nel 2010 Concentrazioni medie mensili del benzo(a)pirene sul PM Concentrazioni medie mensili (ng/m3) gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Fig BaP Parco Marecchia. Andamento delle concentrazioni medie mensili Le concentrazioni di IPA presentano in genere un marcato andamento stagionale, nei mesi primaverili ed estivi si hanno anche concentrazioni al di sotto della sensibilità di analisi. Concentrazioni più basse nel periodo estivo sono probabilmente riconducibili alla concomitanza di diversi fattori: la diminuzione delle sorgenti presenti (uso meno intensivo dell auto, riscaldamento spento), condizioni meteorologiche che favoriscono la dispersione degli inquinanti (venti più intensi, acquazzoni che dilavano l atmosfera, assenza di inversione termica) ed una maggiore insolazione, in grado di attivare reazioni di degradazione degli IPA. Dal grafico è evidente che questi andamenti sono confermati anche presso la postazione Parco Marecchia. In Fig vengono invece riportate le concentrazioni degli altri sei IPA richiamati dal D.Lvo a confronto con quelle riscontrate per il benzo(a)pirene. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 91

92 Concentrazioni medie mensili IPA D.Lgs. 155/2010 sul PM Concentrazione (ng/m3) BaP Benzo(a)antracene Benzo(b)+(j)fluorantene Benzo(k)fluorantene indeno(1,2,3-cd)pirene dibenzo(ac)+(ah)antracene gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Fig IPA di interesse tossicologico. Parco Parecchia. Andamento delle concentrazioni medie mensili Vista la tecnica analitica utilizzata la concentrazione relativa a benzo(b) e benzo(j)fluorantene viene fornita come somma dei due, cosi come per i dibenzo antraceni dove viene fornita la concentrazione somma di dibenzo(ac)+(ah)antracene. Nonostante attualmente non vi siano ancora dati consistenti, dall istogramma sopra riportato sembra emergere una discreta costanza dei rapporti tra le concentrazioni di questi IPA. Data la significativa variazione stagionale nelle concentrazioni del BaP (e di tutti gli altri IPA), si è proceduto alla valutazione del rapporto fra il BaP e gli altri sei IPA campiti in verde nella tabella 5.7.6, sia sull intero anno, sia relativamente agli andamenti del periodo estivo (aprilesettembre) e invernale (gennaio-marzo e ottobre-dicembre). I risultati di queste elaborazioni per i dati rilevati negli anni 2009 e al 2010 sono riportati nelle tabelle successive (Tabb ). *da giugno *da giugno Tab Rapporto fra il BaP e BaP + gli altri IPA richiamati dal D. Lgs. 155/2010 Anno Rapporto medio Rapporto medio Rapporto medio annuale inverno estate 2009* Tab Rapporto fra il BaP e gli altri IPA richiamati dal D. Lgs. 155/2010 Anno Rapporto medio Rapporto medio Rapporto medio annuale inverno estate 2009* Visti gli intervalli di tempo per cui sono disponibili i dati il confronto è possibile solo limitatamente ai valori relativi ai periodi estivi. Da questi sembra emergere una costanza di questi rapporti nei due anni di monitoraggio. 92 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

93 Infine, si è proceduto alla valutazione di alcuni valori di Rapporto Diagnostico definiti in letteratura come relazione tra le concentrazioni di IPA considerati marker di particolari sorgenti antropiche, che permettono di valutare il contributo di diverse sorgenti alla formazione degli IPA. La tabella mostra alcuni esempi di questi Rapporti Diagnostici. Tab Esempi di rapporti diagnostici (Ravindra at al, atm environment (2008) doi:10, 1016/j.atmosenv ) Nelle tabelle e 11 sono riportati i risultati relativi ai dati rilevati presso la RRQA di Rimini per gli anni 2009 e 2010 dei seguenti rapporti:indeno(1,2,3-cd)pirene/indeno(1,2,3-cd)pirene + benzo(ghi)perilene e Bap/(BaP +crisene) Tab Rapporto diagnostico: Indeno(1,2,3,-cd)pirene/(indeno(1,2,3-cd)pirene + benzo(ghi)perilene) *da giugno Anno Rapporto medio Rapporto medio Rapporto medio annuale inverno estate 2009* *da giugno Tab Rapporto diagnostico: BaP/(BaP+crisene) Anno Rapporto medio Rapporto medio Rapporto medio annuale inverno estate 2009* Valore di riferimento 0.5 diesel 0.73 benzina Anche in questo caso il confronto è possibile solo limitatamente ai valori relativi ai periodi estivi. Da questi sembra emergere una costanza di questi rapporti nei due anni di monitoraggio. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 93

94 Dai valori dei rapporti calcolati per i dati rilevati presso la RRQA di Rimini emerge una predominanza della sorgente traffico veicolare ed in particolare delle emissioni derivati dai veicoli disel. Conseguentemente alle attività svolte per il monitoraggio della Mutagenicità del Particolato Atmosferico Urbano (vedi Cap.6), per quanto riguarda la concentrazione degli IPA nel particolato sono disponibili anche i dati relativi al PM2,5, sebbene limitatamente ai mesi di Gennaio, Febbraio, Luglio, Novembre e Dicembre. Quindi, anche se questo non è previsto dalla normativa, qui di seguito, a scopo indicativo (Figg ) si riporta la concentrazione media mensile di benzo(a)pirene adsorbito sul PM2,5 campionato nella postazione Parco Marecchia e l andamento delle concentrazioni degli altri sei IPA richiamati dalla norma rispetto a questo. Concentrazioni medie mensili di benzo(a)pirene su PM Concentrazioni medie mensili (ng/m3) gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Fig BaP Parco Marecchia. Andamento delle concentrazioni medie mensili determinate dal campionamento del PM Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

95 Concentrazioni medie mensili IPA D.Lgs. 155/2010 sul PM Concentrazione (ng/m3) BaP Benzo(a)antracene Benzo(b)+(j)fluorantene Benzo(k)fluorantene indeno(1,2,3-cd)pirene dibenzo(ac)+(ah)antracene gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Fig IPA di interesse tossicologico Parco Parecchia. Andamento delle concentrazioni medie mensili determinate dal campionamento del PM 2.5 I dati confermano gli andamenti e i valori di concentrazione rilevati sul PM 10. E sempre evidente il marcato andamento stagionale che fa registrare concentrazioni più elevate degli IPA nei mesi invernali. Generalmente per tutti i componenti indagati si rilevano concentrazioni simili o leggermente inferiori a quelle presenti nel PM 10, confermando quindi la presenza degli IPA nelle frazioni più fini del particolato atmosferico. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 95

96 5.8 Ozono (O 3 ) Siti di misura. Le stazioni della rete dotate di analizzatore automatico per l ozono troposferico durante il 2010 inizialmente erano tre, Parco Marecchia, San Clemente e Verucchio Conseguentemente al completamento del processo di ristrutturazione della RRQA, durante il 2010 è stato attivato un analizzatore di O3 anche presso la nuova centralina di Mondaino, che fornisce dati validi dal 06/05/2010. Ozono Parametri legislativi Per questo inquinante, i limiti di legge riportati nel DL 155 del 13 agosto 2010 fanno riferimento a : Valori obiettivo per la protezione della salute umana e della vegetazione; Obiettivi a lungo termine per la protezione della salute umana e della vegetazione; Soglie di informazione e di allarme. I valori limiti previsti dal decreto, i tempi previsti per il loro raggiungimento sono riportati nelle tabelle seguenti (Tabb a, b e c) sono riportati i parametri previsti e i loro limiti. Tabb (a, b, e c) - Parametri richiesti dal DL 155/10 per l ozono (O 3 ) a) b) c) Finalità Periodo di mediazione Valore obiettivo Protezione della salute umana Protezione della vegetazione Media mobile massima giornaliera calcolata su 8 ore Da maggio a luglio 120 μg/m 3 (da non superare più di 25 volte per anno civile come media di 3 anni) AOT40, calcolato sulla base dei valori di 1 ora μg/m 3 h calcolato come media su 5 anni Finalità Periodo di mediazione Obiettivo a lungo termine Protezione della salute umana Protezione della vegetazione Media massima giornaliera calcolata su 8 ore nell'arco di un 'anno civile Da maggio a luglio Data entro il quale deve essere raggiunto il valore obiettivo , con riferimento al triennio , con riferimento al quinquennio Data entro il quale deve essere raggiunto l obiettivo a lungo termine 120 μg/m 3 non definito AOT40, calcolato sulla base dei valori di 1 ora da maggio a luglio 6000 μg/m 3 h Finalità Periodo di mediazione Soglia Soglia di informazione 1 ora non definito 180 μg/m 3 Soglia di allarme 1 ora 240 μg/m 3 I parametri previsti dalla normativa per i valori obiettivo non sono ancora in vigore, i dati successivi sono riportati per valutare i trend all approssimarsi dell applicazione dei limiti legislativi previsti, che saranno calcolati per la prima volta sulla base dei dati rilevati dal 2010 al Per gli obiettivi a lungo termine la data di raggiungimento dell obiettivo è ancora da definire. Per quanto riguarda la soglia di informazione e la soglia di allarme nel sito nella pagina dedicata all aria vengono forniti entro le ore 10 di ogni giorno lavorativo i valori massimi orari registrati, nei giorni precedenti, in tutte le centraline della rete regionale dotate di questo 96 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

97 analizzatore. Sempre nello stesso sito vengono fornite anche previsioni sull andamento del massimo della concentrazione giornaliera prevista al suolo per l inquinante. Queste previsioni sono emesse entro le ore 12 di ogni lunedì, mercoledì e venerdì lavorativo ed hanno validità fino alla successiva edizione. Sulla base dei superamenti della soglie di informazione o di allarme o anche della sola previsione di superamento di queste soglie, la normativa prevede un processo di informazione al pubblico. Le informazioni previste dal D.Lgs. 155/10 sono scaricabili anche dal sito sopra richiamato. Questo servizio viene fornito durante la stagione estiva. Ozono - Anno 2010 Nella tabella successiva (Tab ) vengono riportati alcuni parametri statistici relativi ai dati rilevati durante il 2010 nelle stazioni dotate di questo analizzatore. Tab O 3 Dati riassuntivi 2010 O 3 - Ozono Parco Marecchia Verucchio San Clemente Mondaino % dati validi* Media annuale N sup. valore bersaglio di 120 µg/m N sup. soglia di informazione di 180 µg/m N sup. soglia di allarme 240 µg/m AOT vegetazione AOT foreste ** ** ** * La percentuale si riferisce ai dati validi orari ed è da intendersi unicamente quale indicatore del rendimento dello strumento. **valore non disponibile, in quanto calcolato come media su 5 anni, mentre l analizzatore auomatico in queste stazioni è attivo dal 30/01/2008 a S. Clemente, dal 23/09/2008 a Verucchio e dal 06/05/2010 a Mondaino. Durante il 2010 non si è mai verificato il superamento della soglia di allarme. Si è invece verificato il superamento sia della soglia di informazione (una volta a Mondaino e a S. Clemente, nello stesso giorno), sia del valore obiettivo di 120 µg/m 3, come valore massimo giornaliero delle medie mobili sulle 8 ore, che è stato superato per 9 volte a Parco Marecchia, 24 volte a Mondaino e Verucchio e 40 volte a San Clemente. Nei grafici successivi (Figg ) vengono riportati i valori massimi delle medie mobili su 8 ore registrate nel triennio per le stazioni Parco Marecchia, San Clemente e Verucchio e per il solo anno 2010 nella stazione Mondaino. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 97

98 O 3 - Parco Marecchia - Max medie mobili 8h '09-' gen-08 feb-08 mar-08 apr-08 mag-08 giu-08 lug-08 ago-08 set-08 ott-08 nov-08 dic-08 gen-09 feb-09 mar-09 apr-09 mag-09 giu-09 lug-09 ago-09 set-09 ott-09 nov-09 dic-09 gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic Valore limite 120 ug/m μg/m Fig O 3 Andamento valori massimi giornalieri media su 8 ore - Parco Marecchia. Triennio O 3 - Verucchio - Max medie mobili 8h '09-' Valore limite 120 ug/m μg/m Fig O 3 Andamento valori massimi giornalieri media su 8 ore Verucchio. Triennio Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

99 O 3 - San Clemente - Max medie mobili 8h '09-' Valore limite 120 ug/m μg/m Fig O 3 Andamento valori massimi giornalieri media su 8 ore San Clemente. Triennio O 3 - Mondaino - Max medie mobili 8h Valore limite 120 ug/m μg/m Fig O 3 Andamento valori massimi giornalieri media su 8 ore Mondaino. Anno 2010 Nelle tabelle successive (Tabb ), ove disponibili, sono riportati il numero dei giorni in cui in ogni centralina e in ogni anno è stato superato il valore di 120 µg/m 3 nella media massima giornaliera su 8 ore a partire dal 2006, e ne viene calcolato la media sul triennio. Vista la più recente installazione degli analizzatori di O3 a Verucchio e Mondaino, non è possibile il calcolo Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 99

100 del numero medio di superamenti per un triennio in questo sito. L analisi dei valori mostra una tendenza al calo, che è generata principalmente dai valori elevati rilevati per la concentrazione dell O3 durante il 2007, anno in cui durante il mese di luglio si erano verificate condizioni particolarmente favorevoli alla formazione dell Ozono. In ogni caso è evidente che il Valore Obiettivo per la Protezione della Salute Umana a San Clemente non viene rispettato. Il numero di superamenti rilevati nel 2010 a San Clemente è estremamente elevato e quelli rilevati a Verucchio e Mondaino si posizionano su valori intermedi rispetto a questi e a quelli di Parco Marecchia. Tab O 3 Numero di superamenti giornalieri della massima media mobile su 8 ore Parco Marecchia. Anni MARECCHIA N sup. anno 2006 N sup. Anno 2007 N sup. Anno 2008 N sup. Anno 2009 N sup. anno 2010 Media anni Media anni Media anni Protezione della salute umana >120 µg/m Tab O 3 Numero di superamenti giornalieri della massima media mobile su 8 ore - San Clemente. Anni SAN CLEMENTE N sup. Anno 2008 N sup. Anno 2009 N sup. Anno 2010 Media anni Protezione della salute umana >120 µg/m Tab O 3 Numero di superamenti giornalieri della massima media mobile su 8 ore - Verucchio. Anni Verucchio N sup. Anno 2009 N sup. Anno 2010 Protezione della salute umana >120 µg/m Tab O 3 Numero di superamenti giornalieri della massima media mobile su 8 ore - Mondaino. Anno 2010 MONDAINO N sup. Anno 2010 Protezione della salute umana >120 µg/m 3 24 Ozono Giorno tipo Nelle figure seguenti (Figg ) vengono riportati graficamente i dati relativi agli andamenti delle concentrazioni medie orarie del giorno tipo. I giorni tipo considerati si riferiscono alle stagioni invernali ed estive, in quanto nel corso di queste due stagioni si verificano condizioni il più possibile diverse relativamente alla presenza di questo inquinante. Come mesi rappresentativi della stagione invernale sono stati scelti gennaio, febbraio e dicembre, per il periodo estivo sono stati scelti i mesi di giugno, luglio e agosto. Per la stazione di Mondaino, attivata in data 06/05/2010, non è riportato il giorno tipo invernale, per insufficienza del numero di dati. 100 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

101 O 3 : Giorno tipo dal lunedì alla domenica, nei mesi di gennaio, febbraio e dicembre Concentrazione O 3 (µg/m 3 ) Parco Marecchia San Clemente Verucchio ORA Fig O 3 - Andamenti orari delle concentrazioni registrate nelle stazioni della rete durante il periodo invernale. Gli intervalli orari di misura sono etichettati rispetto all ora finale (ora solare) dell intervallo stesso. O 3 : Giorno tipo dal lunedì alla domenica, nei mesi di giugno luglio ed agosto Concentrazione O 3 (µg/m 3 ) Parco Marecchia Mondaino San Clemente Verucchio ORA Fig O 3 - Andamenti orari delle concentrazioni registrate nelle stazioni della rete durante il periodo estivo. Gli intervalli orari di misura sono etichettati rispetto all ora finale (ora solare) dell intervallo stesso. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 101

102 Le stazioni sono caratterizzate da andamenti simili sia in inverno che in estate. Presso le stazioni di San Clemente e Verucchio è sempre presente un valore di fondo più elevato durante le ore notturne, questo a conferma del fatto che, vista la minor concentrazione dei precursori dell ozono in questa zona, l inquinante presente è trasportato nel sito da altre aree. Successivamente, la mancanza di precursori, la cui presenza è necessaria al meccanismo fotochimico di generazione e rimozione dell inquinante, è alla base del fatto che l ozono, una volta trasportato in questo sito, acquista poi un tempo di vita maggiore. Durante l inverno le concentrazioni tendono a manifestare il massimo tra le ore 13 e le 14, in estate tra le ore 12 e le 15. Si rileva sempre la tendenza all aumento giornaliero della concentrazione dell inquinante seguito da una sua diminuzione nelle ore notturne e nelle prime ore del mattino. Si nota la forte dipendenza tra le massime concentrazioni raggiunte e le ore più soleggiate della giornata a conferma della natura fotochimica di questo inquinante secondario. Ovviamente gli andamenti invernali sono disposti su valori sistematicamente più bassi rispetto a quelli estivi durante tutto l arco della giornata e durante il periodo estivo il massimo delle concentrazioni raggiunte risulta molto più pronunciato a causa del maggiore irraggiamento solare (intensità e durata). Nella figure successive (Figg ) viene confrontato il grafico dei giorni critici favorevoli alla formazione di O3 elaborato dal SIMC, già esaminato al Par. 2.7, con un grafico che riporta il valore medio della concentrazione mensile rilevata per l inquinante in una centralina, in questo caso Parco Marecchia. Le due curve mostrano un andamento simile e ne viene rilevato un discreto grado di correlazione (0,69). Valore medio mensile O3 Parco Marecchia gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 Fig Numero di giorni favorevoli alla formazione. Anno 2010 Fig Andamento del valore medio della concentrazione mensile. Parco Marecchia. Anno 2010 Ozono Trend quinquennale Nelle tabelle successive (Tabb ) vengono riportate alcune elaborazioni e parametri statistici relativi ai dati rilevati in ogni singola stazione per questo parametro, confrontati con i valori della soglia di informazione e di allarme. 102 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

103 Tab Parco Marecchia. Valori e parametri statistici Parco Marecchia Ozono % dati validi Media annuale (µg/m 3 ) Massimo media oraria (µg/m 3 ) Minimo media oraria (µg/m 3 ) <6 <6 <6 <6 <6 50 percentile percentile percentile percentile N sup. soglia di informazione µg/m 3 N sup. soglia di allarme 240 µg/m Tab Verucchio. Valori e parametri statistici Verucchio O 3 - Ozono % dati validi Media annuale (µg/m 3 ) Massimo media giornaliera (µg/m 3 ) Minimo media giornaliera (µg/m 3 ) <6 <6 50 percentile percentile percentile percentile N sup. soglia di informazione µg/m 3 N sup. soglia di allarme 240 µg/m Tab San Clemente. Valori e parametri statistici San Clemente Ozono % dati validi Media annuale (µg/m 3 ) Massimo media oraria (µg/m 3 ) Minimo media oraria (µg/m 3 ) <6 <6 <6 50 percentile percentile percentile percentile N sup. soglia di informazione µg/m 3 N sup. soglia d allarme 240 µg/m Tab Mondaino. Valori e parametri statistici 2010 Mondaino Ozono 2010 % dati validi 71 Media annuale (µg/m 3 ) 42 Massimo media oraria (µg/m 3 ) 187 Minimo media oraria (µg/m 3 ) <6 50 percentile percentile percentile percentile 129 N sup. soglia di informazione 180 µg/m 3 1 N sup. soglia d allarme 240 µg/m 3 0 Per quanto riguarda la stazione Parco Marecchia, nel quinquennio considerato, a parte quanto rilevato durante il 2007, le medie annuali si mantengono pressoché costanti. Risulta avere maggior variabilità il massimo della media oraria e conseguentemente il numero di superamenti della soglia di informazione, che è rappresentativo delle condizioni più estreme ed è legato in maniera diretta a particolari condizioni meteorologiche. Anche se relativamente ad un numero inferiore di anni di rilevazione, considerazioni analoghe si possono effettuare per le altre postazioni di monitoraggio. Le figure successive (Figg ) mostrano l andamento del valore medio annuale e del massimo della media oraria rilevati nella stazione Parco Marecchia durante gli ultimi 5 anni. Ove disponibili, a scopo di confronto, vengono riportati anche i valori riscontrati per questi parametri nelle stazioni di San Clemente, Verucchio e Mondaino. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 103

104 O 3 : Serie storica delle concentrazioni medie annuali (in µg/m 3 ) Concentrazione O3 (µg/m 3 ) Parco Marecchia San Clemente Verucchio Mondaino 42 Fig O 3 - Serie storiche delle concentrazioni medie annuali. O 3 : Serie storica delle concentrazioni massime orarie annuali (in µg/m 3 ) Concentrazione O3 (µg/m 3 ) Parco Marecchia San Clemente Verucchio Mondaino 187 Fig O 3 - Serie storiche delle concentrazioni massime orarie annuali. Dai dati rilevati risulta evidente che, per questo inquinante, mentre il rispetto della soglia di allarme non sembra rivestire aspetto di criticità, il rispetto della soglia di informazione invece riveste aspetto di criticità, così come potrebbe essere per la verifica del rispetto del Valore obiettivo per la protezione della salute umana da effettuare nel Ozono Protezione della vegetazione Anche relativamente alla protezione della vegetazione il D.Lgs. 155/10 prevede un valore obiettivo e un obiettivo a lungo termine. Il parametro utilizzato per valutare la qualità ambientale relativamente alla vegetazione è l AOT40 riferito a misure rilevate in stazioni di tipo suburbano, rurale e rurale di fondo. Nella configurazione della rete di monitoraggio della provincia di Rimini durante il 2010 c erano due centraline che soddisfacevano a tali criteri, San Clemente (Fondo Rurale BRu) e Verucchio (Fondo Suburbano BS). Poiché per la verifica del Valore obiettivo per la protezione della vegetazione l AOT40 viene calcolato come media su Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

105 anni per la prima volta nel 2015, sulla base della media dei superamenti dei cinque anni precedenti, a scopo indicativo, per questo parametro è stata eseguita l elaborazione per la centralina Parco Marecchia (Fondo Urbano), in quanto dispone di un ampia serie storica di dati e per la quale, quindi, è possibile stimare la verifica del rispetto del valore obiettivo come sopra definito. Sempre per questo motivo per Parco Marecchia vengono riportate anche le elaborazione relative a Obiettivo a lungo termine per la protezione della vegetazione. Per Parco Marecchia i dati elaborati secondo questa metodologia, vengono riportati a scopo di monitorare i trend evolutivi e quindi sono riferiti a tutti gli anni disponibili dal 2004, per le stazioni di San Clemente e Verucchio sono invece limitati agli unici anni in cui erano disponibili i dati. Per AOT40 si intende la somma delle differenze tra le concentrazioni orarie di ozono e la soglia di 80 µg/m3 ( = 40 ppb) in un dato periodo di tempo (maggio luglio), utilizzando solo i valori orari rilevati ogni giorno tra le 8:00 e le 20:00. [ O ] ([ O ] 40) AOT 40 = > 3 40 ppb 3 i Nelle tabelle (Tabb ) e nel grafico successivo (Figg ) vengono riportati i valori così ottenuti per il periodo per la stazione Parco Marecchia. Tab Parco Marecchia. AOT40 periodo AOT40 (2001) µg/m 3 h AOT40 (2002) AOT40 (2003) AOT40 (2004) AOT40 (2005) AOT40 (2006) AOT40 (2007) AOT40 (2008) AOT40 (2009) AOT40 (2010) µg/m 3 h µg/m 3 h µg/m 3 h µg/m 3 h µg/m 3 h µg/m 3 h µg/m 3 h µg/m 3 h µg/m 3 h Tab Parco Marecchia. AOT40 media sui 5 anni periodo Valore obiettivo per la protezione della vegetazione AOT40( 01-05) µg/m 3 h AOT40( 02-06) AOT40( 03-07) AOT40( 04-08) AOT40( 05-09) AOT40( 06-10) µg/m 3 h µg/m 3 h µg/m 3 h µg/m 3 h µg/m 3 h Valore obiettivo (2015) µg/m 3 h Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 105

106 AOT40 - O 3 Marecchia - Andamento Protezione della Vegetazione Valore obiettivo al 2010 (18000 μg/m3h) Obiettivo a lungo termine (2020) (6000 mg/m3h) AOT40 (ug/m3h) Fig Marecchia. indice cumulativo quinquennale AOT40 per la protezione della vegetazione È evidente che i valori elaborati per la stazione Parco Marecchia relativamente al rispetto del valore obiettivo per la protezione della vegetazione ( μg/m 3 h) mostrano una certa criticità. Nella Fig viene riportato solo a scopo indicativo anche il limite previsto per l obiettivo a lungo termine per la protezione della vegetazione (6.000 μg/m 3 h), calcolato con gli stessi criteri del valore obiettivo e che ovviamente non viene rispettato. Dai dati e dai grafici riportati in questo paragrafo è evidente che, per questo inquinante, il rispetto dei parametri previsti dal D.Lgs. 155/10 sopra richiamato presso la stazione Parco Marecchia potrebbe rivestire un aspetto di criticità. Considerando poi l andamento dei valori registrati per l Ozono presso Parco Marecchia rispetto alle stazioni di San Clemente (Fondo Rurale) e Verucchio (Fondo suburbano), il rispetto dei parametri previsti dalla norma presso queste ultime si presenta ancor più problematico. Per San Clemente e Verucchio la verifica dell eventuale rispetto del Valore obiettivo per la protezione della vegetazione sarà possibile rispettivamente solo nel 2013 e nel 2014, per Mondaino nel In ogni caso, ove la presenza dei dati lo permetteva, le elaborazioni degli AOT40 per il Valore obiettivo a per la protezione della vegetazione sono state effettuate. I risultati così ottenuti sono riportati nelle tabelle AOT40 (2008) AOT40 (2009) AOT40 (2010) Tab San Clemente. AOT40 periodo Valore obiettivo per la protezione della vegetazione µg/m 3 h µg/m 3 h µg/m 3 h Valore obiettivo (2015) µg/m 3 h Tab Verucchio. AOT40 periodo Valore obiettivo per la protezione della vegetazione AOT40 (2009) AOT40 (2010) µg/m 3 h µg/m 3 h Valore obiettivo (2015) µg/m 3 h 106 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

107 AOT40 (2010) Tab Mondaino. AOT Valore obiettivo per la protezione della vegetazione µg/m 3 h Valore obiettivo (2015) µg/m 3 h Risulta evidente che il futuro rispetto di questo parametro riveste aspetti di criticità in modo particolare per la postazione di San Clemente. Dai dati rilevati per Verucchio e Mondaino durante il periodo estivo del 2010 si prospetta una situazione intermedia a quella di San Clemente e Parco Marecchia. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 107

108 Cap. 6 MONITORAGGIO DELLA MUTAGENICITÀ DEL PARTICOLATO ATMOSFERICO Il monitoraggio della mutagenicità del particolato atmosferico (Particulate Matter - PM) urbano frazione PM 2,5 (particelle con diametro aerodinamico 2,5 µm), iniziato a Rimini nell agosto 2000, è stato modificato, a partire dal 2008, sia per quanto riguarda il sito che i periodi di campionamento. Il sito di campionamento a Rimini, infatti, non è più Via Abete, ma Parco Marecchia e i mesi in cui si effettuano i test di mutagenesi sul PM 2,5, sono: Gennaio, Febbraio, Luglio, Novembre e Dicembre. Si ricorda che il cambiamento ha coinvolto tutta la rete regionale di monitoraggio della mutagenicità del PM urbano e, in particolare, che le centraline di campionamento della nuova rete sono state collocate in siti definiti come fondo urbano (BU) e quindi meglio rappresentativi delle realtà ambientali investigate e più confrontabili perché omogenei fra loro. Per determinare l attività mutagena del PM vengono utilizzati due test, entrambi ampiamente utilizzati in campo ambientale, che evidenziano differenti tipi di danno al DNA: il test su Salmonella che rileva mutazioni puntiformi, eseguito su tutti i campioni e il test della Cometa, in leucociti umani, che evidenzia rotture al DNA, eseguito sui campioni prelevati nei mesi di gennaio, luglio e novembre. Dal momento che è cambiato il sito di campionamento del PM non è possibile effettuare confronti con i periodi antecedenti il Materiali e metodi Campionamento ed estrazione particolato atmosferico Il particolato con diametro aerodinamico 2,5 µm (PM 2,5 ) è raccolto su filtri in fibra di vetro tramite un campionatore sequenziale (campionatore e misuratore di polveri in atmosfera SWAM 5A Monitor FAI Instruments s.r.l.). Il campionatore è collocato nella cabina di monitoraggio della qualità dell aria situata in Parco Marecchia. Il campionamento è continuo per tutte le 24 ore e il flusso di aspirazione di circa 2,3 m 3 /ora. La concentrazione giornaliera delle polveri (µg/m 3 ) viene determinata automaticamente dal campionatore. Il campione mensile, formato dall insieme dei filtri giornalieri, viene estratto tramite apparato Soxhlet, in acetone (Acetone RS per pesticidi). Il solvente viene evaporato mediante rotavapor ed il residuo secco è risospeso in dimetilsolfossido (DMSO RPE-ACS) ad una concentrazione finale di 50 m 3 /ml per l esecuzione del test su Salmonella e di 200 m 3 /ml per il test della Cometa. Le attività di campionamento e di invio dei filtri mensili alla Sezione di Parma vengono effettuate dal personale della Sezione di Rimini Determinazione Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) La determinazione degli IPA e dei Nitro-IPA viene effettuata presso la Sezione Provinciale di Ravenna, nell ambito delle attività del laboratorio di Riferimento Analitico Regionale Microinquinanti Organici (RAR MO), negli stessi estratti di PM 2,5 da sottoporre a test di mutagenesi. L aliquota degli estratti organici viene sottoposta a purificazione per cromatografia su colonna di adsorbimento impaccata con gel di silice disattivata al 3% con acqua, secondo le 108 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

109 modalità riportate nel metodo EPA 3630C. L eluizione di IPA e Nitro-IPA avviene in un unica frazione con una miscela toluene/diclorometano 80:20. La determinazione analitica finale degli IPA viene effettuata per gascromatografia ad alta risoluzione interfacciata ad uno spettrometro di massa quadrupolare a bassa risoluzione (HRGC/LRMS), attraverso la registrazione e la misura delle correnti ioniche relative ai picchi molecolari (Mi) + e ai picchi isotopici (Mi+1) +. IPA rilevati: naftalene, acenaftilene, acenaftene, fluorene, fenantrene, antracene, fluorantene, pirene, benzo (a) antracene, ciclopenta (cd) pirene, crisene, benzo (b) fluorantene, benzo (k) fluorantene, benzo (e) pirene, benzo (a) pirene, indeno (1,2,3-cd) pirene, dibenzo (a,h+a,c) antracene, benzo (ghi) perilene; dibenzo (a,l) pirene, dibenzo (a,e) fluorantene, dibenzo (a,e) pirene, dibenzo (a,i) pirene, dibenzo (a,h) pirene. La determinazione analitica finale dei Nitro-IPA e dell Ossi-IPA 3-nitrobenzantrone viene effettuata per gascromatografia ad alta risoluzione interfacciata ad uno spettrometro di massa a trappola ionica a bassa risoluzione (HRGC/LRMS) in modalità chimica negativa, usando come gas reagente metano, attraverso la registrazione e la misura delle correnti ioniche relative ai picchi molecolari (Mi) - e ai picchi isotopici (Mi+1) -. Nitro-IPA rilevati: 1-nitronaftalene, 2-nitronaftalene, 2-nitrofluorene, 2-nitro+3-nitro fluorantene, 9-nitroantracene, 9-nitrofenantrene, 1-nitropirene, 7-nitrobenzo(a)antracene, 6-nitrocrisene, 6- nitrobenzo(a)pirene, 3-nitrobenzantrone. I dati relativi al 2-nitrofluorene, a partire da novembre 2010, non sono stati elaborati in quanto il composto risulta interferito (probabilmente da altri isomeri non ancora identificati) Test su Salmonella Gli estratti di particolato atmosferico vengono sottoposti a test di mutagenesi sui ceppi TA98 e TA100 di Salmonella typhimurium (metodo di incorporazione in piastra) in accordo con i metodi standard (Maron DM, Ames BN. Revised methods for the Salmonella mutagenicity test. Mutat Res 1983; 113: ). Nel test di Ames si utilizzano ceppi di batteri recanti differenti mutazioni nel gene codificante per la biosintesi dell istidina, che li rendono incapaci di crescere in assenza di questo amminoacido. La positività del test viene valutata sul numero dei batteri che riacquistano la capacità di crescere in assenza di istidina, in seguito ad una seconda mutazione, dovuta all esposizione a sostanze genotossiche (principio della retromutazione). I batteri che riacquistano tale capacità sono detti revertenti. L utilizzo dei due ceppi di Salmonella typhimurium permette di evidenziare due diversi tipi di danni genetici a livello di una o poche coppie di basi nel DNA (mutazioni puntiformi); in particolare il ceppo TA98 rileva mutazioni per inserzione o delezione di basi, mentre il ceppo TA100 rileva mutazioni per sostituzione di basi. Per distinguere le sostanze che per esercitare la loro azione mutagena devono essere metabolizzate (promutageni), come ad esempio gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), da quelle che possono agire sul DNA direttamente (mutageni diretti), come ad esempio i nitroderivati degli IPA, tutti i test su S. typhimurium vengono condotti con e senza attivazione metabolica esogena. A tal fine si utilizza la frazione microsomiale epatica (S9) di ratti nei quali è stata stimolata l attività degli enzimi epatici. Per ogni campione si saggiano tre concentrazioni e per ogni concentrazione si eseguono tre repliche indipendenti. I revertenti vengono contati dopo 48 ore di incubazione delle piastre in termostato a +37 C. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 109

110 6.1.4 Test della Cometa Il Test della Cometa, o Comet assay, evidenzia rotture del DNA a singolo e doppio filamento, rilevando un danno primario nelle singole cellule non ancora riparato, né fissato. Il test viene eseguito essenzialmente in accordo con il metodo di Singh et al. (1988): leucociti di donatori sani vengono incubati con concentrazioni scalari di particolato atmosferico per 1 ora a +37 C. Dopo l incubazione le cellule vengono lisate e il DNA viene sottoposto a corsa elettroforetica su vetrino in tampone fortemente alcalino (ph>13). I vetrini vengono, quindi, analizzati con microscopio a fluorescenza mediante marcatura del DNA con sostanza visibile agli UV (Bromuro di Etidio). In questa fase il DNA delle singole cellule appare come una cometa dotata di testa e di coda, la cui lunghezza e intensità luminosa sono proporzionali alla quantità di DNA migrato nella corsa elettroforetica e quindi al danno subito dalle cellule. Le dosi saggiate sono, a partire da novembre 2010: 2.5, 5 e 10 m 3, mentre da luglio 2009 a luglio 2010, sono state: 2.5, 5, 8 e 10 m 3 e prima di luglio 2009: 1,25, 2,5 e 5 m 3. La scelta di cambiare le dosi è nata dalla necessità di avvicinarsi alla minima dose efficace non tossica. 6.2 Valutazione e rappresentazione dei dati Test su Salmonella Per stabilire la positività (mutagenicità) dei campioni di particolato si applica il criterio del raddoppio cioè un campione si considera positivo quando il rapporto tra il numero dei revertenti indotti dal campione e il numero dei revertenti spontanei (controllo negativo) è 2 (Chu KL, Patel KM, Lin AH, Tarone RE, Linhart MS, Dunkel VC. Evaluating statistical analysis and reproducibility of mutagenicity assay. Mutat Res 1981; 85: ). Per l analisi quantitativa si ricava il valore dei revertenti/m 3 di aria e dei revertenti/µg di polveri dal coefficiente angolare della retta di regressione, ottenuta dal numero di revertenti riscontrati in ciascuna delle piastre per ogni dose (m 3 di aria aspirata equivalenti o µg di particolato), considerando solo il tratto lineare della curva dose/risposta al fine di eliminare l interferenza dovuta all eventuale presenza di effetto tossico o di altri effetti inibenti. Per rappresentare l effetto mutageno totale dei campioni si utilizza il Fattore di Genotossicità che si ottiene sommando gli effetti dei quattro test effettuati su Salmonella, per calcolare questo parametro vengono utilizzati i rapporti tra i valori dei trattati e dei loro rispettivi controlli (Rossi C, Poli P, Buschini A, Campanini N, Vettori MV, Cassoni F. Persistence of genotoxicity in the area surrounding an inceneration plant. Toxicol Environ Chem 1992; 36: 75-87) Test della Cometa Il danno al DNA viene misurato mediante sistema computerizzato di analisi dell immagine (Comet assay IV). L effetto genotossico del campione viene espresso come intensità percentuale di fluorescenza nella coda della cometa (TI%), parametro raccomandato in letteratura, che 110 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

111 calcola la quantità di DNA migrato, rispetto a quello rimasto integro nel nucleo. Per ogni dose vengono misurate, da luglio 2009, duecento cellule (100 cellule in ciascuna replica). Il potenziale effetto tossico degli estratti è valutato subito dopo il trattamento come riduzione della vitalità cellulare (mortalità), utilizzando il metodo Hoechst/bromuro di etidio: un campione si definisce tossico quando la mortalità cellulare, ad una determinata dose, supera il 30%; in questo caso la dose viene definita tossica e si valuta se quantificarne la genotossicità. Inoltre, durante la fase di lettura, viene valutata la percentuale di cellule hedgehogs (porcospino) ovvero cellule fortemente danneggiate che presentano nuclei completamente dispersi, in cui la coda è separata dalla testa della cometa, fra queste possono anche essere presenti cellule che hanno attivato processi di morte programmata (apoptosi). La positività di un campione viene definita mediante il test della mediana condotto con pacchetto statistico SPSS 14, mentre il valore quantitativo del danno è dato dal coefficiente angolare delle rette di regressione dose-effetto dei campioni positivi e di quelli che presentano un R 2 0,60. L estrazione dei campioni, l esecuzione dei test di mutagenesi, l elaborazione dei dati e la stesura del report sono effettuate presso la Sezione di Parma, nell ambito delle attività del Laboratorio Tematico Mutagenesi Ambientale. 6.3 Risultati Test su Salmonella Anche nel 2010, come nell anno precedente la mutagenicità del particolato atmosferico, espressa come Fattore di Genotossicità totale (Tab ), presenta valori fortemente positivi nei mesi di gennaio, febbraio e dicembre, mentre nel mese di novembre si riscontra un valore positivo. Non si evidenzia, almeno al momento, un trend della mutagenicità nel corso degli anni, ma i dati sono ancora pochi per poter fare considerazioni in questo senso. Il campione di luglio è risultato negativo confermando il tipico andamento stagionale della mutagenicità del PM rilevata con questo tipo di test. Tab Genotossicità del particolato atmosferico urbano PM 2,5 rilevata come Fattore di Genotossicità (FG) su tutti i test in Salmonella typhimurium. FG FG FG gen-08 36,3 gen-09 30,6 gen-10 52,8 feb-08 14,8 feb-09 75,1 feb-10 66,2 lug-08 0,6 lug-09 0,7 lug-10 0,7 nov-08 14,8 nov-09 23,0 nov-10 7,6 dic-08 42,6 dic-09 26,0 dic-10 50,5 Range FG Giudizio FG 1,4 negativo 1,5 FG 2,9 debolmente positivo 3,0 FG 14,9 positivo FG 15 fortemente positivo Intervalli di positività del Fattore di Genotossicità calcolato in base a tutti i test eseguiti sui ceppi TA98 e TA100 di Salmonella typhimurium con e senza attivazione metabolica esogena. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 111

112 Per quanto riguarda l aspetto qualitativo della mutagenicità (es.: induzione di mutazioni per sostituzione piuttosto che per inserzione o delezione di basi, presenza di mutageni diretti o di promutageni), si osserva una maggiore sensibilità nei test condotti in assenza di attivazione metabolica in entrambi i ceppi, evidenziando una prevalenza di sostanze ad azione mutagena diretta (Tab e Fig A e B). Tab Valori dei revertenti/m3 e dei revertenti/µg di polveri (PM2,5) calcolati dalla retta di regressione dose/effetto, in tutti i test eseguiti sui ceppi TA98 e TA100 di Salmonella typhimurium con (+) e senza attivazione metabolica esogena, nei periodi indicati. PM 2,5 revertenti/m 3 PM 2,5 revertenti/μg TA98 TA98+ TA100 TA100+ TA98 TA98+ TA100 TA100+ gen gen-08 1,797 0,713 2,025 0,770 feb feb-08 0,775 0,328 0,865 0,268 lug lug-08 0,000 0,000 0,000 0,000 nov nov-08 0,952 0,381 1,286 0,429 dic dic-08 1,530 0,612 1,938 0,748 gen gen-09 1,101 0,523 1,239 0,413 feb feb-09 2,675 1,690 2,464 0,528 lug lug-09 0,000 0,000 0,281 0,000 nov nov-09 1,282 0,549 1,465 0,641 dic dic-09 1,223 0,741 1,186 0,445 gen gen-10 1,312 0,678 1,224 0,612 feb feb-10 1,936 1,281 1,847 0,864 lug lug-10 0,000 0,000 0,000 0,000 nov nov-10 0,460 0,287 0,575 0,402 dic dic-10 1,623 0,894 1,854 0,828 A 100 Rimini, Parco Marecchia - PM2,5 revertenti/m gen-08 feb-08 lug-08 nov-08 dic-08 gen-09 feb-09 lug-09 nov-09 dic-09 gen-10 feb-10 lug-10 nov-10 dic-10 TA98 TA98+ TA100 TA Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

113 B Rimini, Parco Marecchia - PM2,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 gen-08 feb-08 lug-08 nov-08 dic-08 gen-09 feb-09 lug-09 nov-09 dic-09 gen-10 revertenti/mg feb-10 lug-10 nov-10 dic-10 TA98 TA98+ TA100 TA100+ Fig A e B - Genotossicità del PM2,5 espressa come revertenti/m3 aria (A) e revertenti/µg polveri (B) in Salmonella typhimurium ceppi TA98 e TA100 con (+) e senza (-) attivazione metabolica esogena, nei periodi indicati. Comparando l evoluzione temporale della mutagenicità del particolato atmosferico, espressa come media dei revertenti/m 3, con l andamento delle concentrazioni medie mensili (μg/m 3 ) delle polveri (Fig ), si può constatare che, in linea di massima, l andamento è confrontabile, infatti esiste una discreta correlazione tra i due parametri (R 2 = 0,7) che può giustificare la maggiore mutagenicità che si riscontra in certi periodi. Tuttavia, non sempre a una maggiore concentrazione di PM corrisponde un numero maggiore di revertenti indotti, sottolineando la rilevanza della tipologia delle sostanze associate al PM. Rimini - Parco Marecchia revertenti medi/m gen_08 feb_08 lug_08 nov_08 dic_08 gen_09 feb_09 lug_09 nov_09 dic_09 gen_10 feb_10 lug_10 nov_10 dic_10 Pm2,5 ug/m media rev/m3 PM2,5 (ug/m3) Fig Andamenti comparati della mutagenicità del particolato atmosferico urbano, PM2,5, espressa come media dei revertenti/m3 indotti da estratti di campioni mensili e delle concentrazioni (medie mensili) delle polveri, nei periodi indicati. Confrontando le concentrazioni di IPA, dotati di attività biologica (fluorantene, pirene, benzo (a) antracene, ciclopenta (cd) pirene, crisene, benzo (b) fluorantene, benzo (k) fluorantene, benzo (e) pirene, benzo (a) pirene, indeno (1,2,3-cd) pirene, dibenzo (a,h+a,c) antracene, benzo (ghi) perilene; dibenzo (a,l) pirene, dibenzo (a,e) fluorantene, dibenzo (a,e) pirene, dibenzo (a,i) pirene, dibenzo (a,h) pirene) con l attività mutagena del particolato, riportata sia come media Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 113

114 dei revertenti indotti in assenza di attivazione metabolica che di quelli ottenuti in presenza di S9, sensibili alla presenza di IPA (Fig ), si evidenzia, anche nel 2010, che le concentrazioni di IPA possono solo in parte giustificare la maggiore attività mutagena del PM dei mesi più freddi, in quanto è altresì evidente la discrepanza tra le concentrazioni più alte di IPA e i valori più alti di revertenti indotti. Si ricorda che, a partire da novembre 2008, sono stati inseriti, nell elenco degli IPA rilevati, anche il ciclopenta(cd)pirene e il dibenzo(a,e)fluorantene e che, anziché il dibenzo(a,h)antracene, viene rilevata la concentrazione di dibenzo(a,h+a,c)antracene. 3,0 PM2,5 1,5 revertenti/ μg di polveri 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 1,2 0,9 0,6 0,3 IPA totali (ng/μg) 0,0 0,0 gen-08 feb-08 lug-08 nov-08 dic-08 gen-09 feb-09 lug-09 nov-09 dic-09 gen-10 feb-10 lug-10 nov-10 dic-10 media TA98;TA100 (rev/ug polvere) media TA98+S9;TA100+S9 (rev/ug polvere) IPA dotati di attività biologica (ng/ug polvere) Fig Comparazione dei livelli di IPA dotati di attività biologica (vedi testo) e attività genotossica determinata con i test sui ceppi TA98 e TA100 di Salmonella typhimurium con (+S9) e senza attivazione metabolica. Nelle figg e 5 si riportano le concentrazioni medie mensili di IPA totali e dei singoli IPA, espresse sia come ng/mg (Figg A e A) che come ng/m 3 (Figg B e B). I periodi dove si riscontrano le concentrazioni maggiori di IPA totali sono quelli più freddi e il mese dove si riscontra la concentrazione maggiore in assoluto è febbraio. Soprattutto in questo mese si osserva la prevalenza di fluorantene, pirene e di benzo(b)fluorantene rispetto agli altri IPA monitorati. A IPA (ng/mg) 0 Gennaio Febbraio Luglio Novembre Dicembre 114 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

115 B IPA (ng/m 3 ) Gennaio Febbraio Luglio Novembre Dicembre Fig Concentrazioni totali degli IPA dotati di attività biologica (vedi testo), determinate negli stessi estratti di particolato atmosferico sottoposti a test di mutagenesi, espresse come ng/mg di particolato (A) e ng/m3 (B), nei mesi indicati dell anno A Gennaio Febbraio Luglio Novembre Dicembre IPA ng/mg fluorantene pirene benzo a antracene ciclopenta cd pirene crisene benzo b fluorantene benzo k fuorantene benzo e pirene benzo a pirene indeno (1,2,3,c,d,) pirene benzo g,h,i perilene dibenzo totali B Gennaio Febbraio Luglio Novembre Dicembre IPA ng/m fluorantene pirene benzo a antracene ciclopenta cd pirene crisene benzo b fluorantene benzo k fuorantene benzo e pirene benzo a pirene indeno (1,2,3,c,d,) pirene benzo g,h,i perilene dibenzo totali Fig Concentrazioni medie mensili dei singoli IPA dotati di attività biologica determinate negli stessi estratti di particolato atmosferico sottoposti a test di mutagenesi, espresse come ng/mg di particolato (A) e e ng/m3 (B), nei mesi indicati dell anno Dibenzo totali = dibenzo(a,h)antracene, dibenzo(a,l)pirene, dibenzo(a,e)pirene, dibenzo(a,i)pirene, dibenzo(a,h)pirene. Per quanto riguarda le concentrazioni dei Nitro-IPA, sia totali (Fig A e B) che singoli (Fig A e B), espresse sul peso delle polveri (ng/mg) non si osserva la stessa stagionalità evidenziata per gli IPA. Infatti la concentrazione rilevata nel mese di luglio è comparabile a quella dei mesi più freddi. Questo è dovuto al fatto che i NitroIPA possono essere anche di origine secondaria formandosi in atmosfera in seguito a reazioni fitochimiche. La stessa cosa non si osserva se si esprime la concentrazione di Nitro-IPA per volume di aria (ng/m 3 ) Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 115

116 (Fig B) e questo, probabilmente, è dovuto ad una maggiore concentrazione di particolato nei mesi più freddi. A 25 NitroIPA Totali NitroIPA ng/mg Gennaio Febbraio Luglio Novembre Dicembre B NitroIPA ng/m 3 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 NitroIPA Totali Gennaio Febbraio Luglio Novembre Dicembre n.b.: non conteggiato 2-nitrofluorene di novembre e dicembre. Fig Concentrazioni totali dei Nitro-IPA (1-nitronaftalene, 2-nitronaftalene,2-nitrofluorene, 9-nitroantracene, 2- nitro+3-nitrofluorantene, 1-nitropirene, 7-nitrobenzo(a)antracene, 6-nitrocrisene, 3-nitrobenzantrone, 6- nitrobenzo(a)pirene), determinate negli stessi estratti di particolato atmosferico sottoposti a test di mutagenesi, espresse come ng/mg di particolato (A) e ng/m 3 (B), nei periodi indicati dell anno Dalle concentrazioni mensili dei singoli Nitro-IPA (Fig A e B) è evidente nel PM 2,5 dei mesi più freddi e in particolare in quello del mese di gennaio, una concentrazione di 9-nitroantracene più alta rispetto a quella degli altri Nitro-IPA rilevati. Questo composto origina direttamente dalle emissioni veicolari, soprattutto diesel. Nel PM 2,5 di luglio, invece, il NitroIPA prevalente è il 2- nitronaftalene. A ng/mg PM 2,5 Gennaio Febbraio Luglio Novembre Dicembre nitro naftalene 2 nitro naftalene 2 nitro fluorene 9 nitro antracene 9 nitro fenantrene 2 nitro+3 nitro fluorantene 1 nitro pirene 7 nitro benzo(a)antracene 6 nitro crisene 3 nitro benzantrone 6 nitro benzo(a)pirene 116 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

117 B Gennaio Febbraio Luglio Novembre Dicembre 0,8 ng/m 3 PM 2,5 0,6 0,4 0,2 0,0 1 nitro naftalene 2 nitro naftalene 2 nitro fluorene 9 nitro antracene 9 nitro fenantrene 2 nitro+3 nitro fluorantene 1 nitro pirene 7 nitro benzo(a)antracene 6 nitro crisene 3 nitro benzantrone 6 nitro benzo(a)pirene n.b.: non riportato 2-nitrofluorene di novembre e dicembre. Fig Concentrazioni medie mensili dei singoli Nitro-IPA determinate negli stessi estratti di particolato atmosferico sottoposti a test di mutagenesi, espresse come ng/mg di particolato (A) e e ng/m3 (B), nei mesi indicati dell anno In figura si riporta il grafico relativo al confronto tra le concentrazioni medie di Nitro-IPA con l attività mutagena del particolato, riportata sia come media dei revertenti indotti in assenza di attivazione metabolica che come media dei revertenti ottenuti dai test condotti in presenza di S9. Non si riscontra corrispondenza tra la maggiore attività mutagena diretta con la maggiore concentrazione di Nitro-IPA, evidenziando, come riscontrato anche per gli IPA, il contributo di altre sostanze alla mutagenicità del PM PM2,5 30 revertenti/mg di polveri NitroIPA totali (ng/mg) 0 0 gen-08 feb-08 lug-08 nov-08 dic-08 gen-09 feb-09 lug-09 nov-09 dic-09 gen-10 feb-10 lug-10 nov-10 dic-10 media TA98;TA100 (rev/mg polvere) media TA100+S9;TA98+S9 (rev/mg polvere) NitroIPA (ng/mg polver n.b.: non conteggiato 2-nitrofluorene di novembre e dicembre Fig Comparazione dei livelli di Nitro-IPA (1-nitronaftalene, 2-nitronaftalene, 2-nitrofluorene, 9-nitroantracene, 2- nitro+3-nitrofluorantene, 1-nitropirene, 7-nitrobenzo(a)antracene, 6-nitrocrisene, 3-nitrobenzantrone, 6- nitrobenzo(a)pirene) e attività genotossica determinata con i test sui ceppi TA98 e TA100 di Salmonella typhimurium con (+S9) e senza attivazione metabolica Test della Cometa L unico campione che, con questo test, ha mostrato effetto genotossico è il particolato campionato a gennaio. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 117

118 In Figura vengono illustrati i risultati ottenuti dai 3 campioni analizzati nel 2010, per ogni dose saggiata sono riportati sia i valori della percentuale dell intensità di fluorescenza della coda della cometa (TI%) che la misura delle cellule particolarmente danneggiate espressa come percentuale di cellule che hanno perso la configurazione da cometa e appaiono come hedgehogs (porcospini). Dalla Figura risulta evidente che solo il campione di gennaio 2010 mostra un aumento di danno significativo rispetto al proprio controllo, nel grafico indicato come dose 0, e non si osserva per nessun campione la presenza di effetto tossico, inteso sia come mortalità dopo incubazione, che come aumento di hedgehogs in fase di lettura (vedi Valutazione e rappresentazione dei dati). I risultati del periodo sono stati riassunti in un unico grafico (Fig ) in cui sono riportati i valori dei coefficienti angolari ottenuti dalle curve dose effetto dei campioni positivi e/o con R 2 maggiore o uguale a 0,6. Si ricorda che da luglio 2009 la dose massima saggiata corrisponde a 10 m 3, mentre in precedenza la dose massima corrispondeva a 5 m 3. TI % mediano Gennaio 2010 * * * hedgehogs % TI % mediano Luglio hedgehogs % 0 0 2, m , m 3 TI % mediano Novembre hedgehogs % , m 3 Fig Grafici dose-risposta dei campioni analizzati nel Vengono riportati, per ogni dose, i valori percentuali del danno al DNA espresso come percentuale di TI e della tossicità indotta dal campione espressa come hedgehogs (vedi testo). 118 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

119 RIMINI 2,0 %TI indotto / m 3 1,5 1,0 0,5 0,0 gen- 08 lug- 08 nov- 08 gen- 09 lug- 09 nov- 09 gen- 10 lug- 10 nov- 10 Fig Andamento del danno indotto per metro cubo d aria equivalente (espresso come percentuale di TI, vedi testo) ottenuto dai coefficienti angolari delle curve dose-effetto dei campioni positivi e/o con R 2 maggiore o uguale a 0.6 (le barre rosse indicano i campioni positivi). 6.4 Conclusioni Si ricorda che il campionamento del PM 2,5 nel nuovo sito è stato avviato nel 2008 e almeno al momento, non si evidenzia un trend nell andamento della genotossicità del PM, ma si conferma la stagionalità della mutagenicità rilevata dai test con Salmonella, già riscontrata negli anni precedenti, con valori più alti nei mesi più freddi e valori più bassi o negativi nel periodo estivo. Dai dati disponibili relativi al confronto tra IPA e NitroIPA ed effetto mutageno, si evince l importanza anche di altre sostanze associate al PM 2,5, sia ad azione mutagena diretta che di promutageni e cioè, rispettivamente, di sostanze che possono agire direttamente sul DNA senza bisogno di essere metabolizzate per esercitare il loro effetto genotossico che di sostanze che agiscono dopo essere state metabolizzate. Come già sottolineato più volte nei precedenti report l effetto biologico delle miscele complesse, quale è il particolato atmosferico, non può essere spiegato attraverso l analisi chimica di alcune classi di contaminanti, almeno con quelle finora analizzate. Anche nel 2010 non si riscontra una corrispondenza completa tra la positività al test su Salmonella e la positività al test della Cometa: solo il campione di gennaio risulta positivo con quest ultimo test. Infatti l utilizzo di test con end point genetici diversi, che possono dare risultati non sovrapponibili e quindi complementari tra di loro, permette di ampliare le informazioni sui possibili danni al DNA provocati dal PM, risultando un utile strumento per verificarne in modo più completo l eventuale genotossicità, e quindi pericolosità per la popolazione esposta. Si ricorda l indirizzo del sito web del Laboratorio Tematico Mutagenesi Ambientale dove sono pubblicati i dati relativi alla mutagenicità del particolato atmosferico urbano campionato a Rimini e del particolato campionato negli altri nodi della rete regionale: Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 119

120 Cap.7 MONITORAGGIO DEI POLLINI AEREODISPERSI La stazione di monitoraggio aerobiologico della provincia di Rimini si trova presso la sede ARPA di Via Settembrini n. 17/D a Rimini, (Stazione FO3). Il contesto ambientale può essere cosi descritto: area urbana a circa 1000 metri dal mare, nei pressi di un area verde con vegetazione erbacea, arbustiva (canneto, rovi) ed arborea (Pioppi). Nelle vie circostanti è prevalente una vegetazione arborea costituita in prevalenza da Ulmacee (Bagolaro), Cipressi, Pini, Tigli, Platani. La stazione di monitoraggio fa parte della rete POLLnet, rete di monitoraggio aerobiologico istituzionale del Sistema delle Agenzie Ambientali e del Sistema Informativo Nazionale Ambientale (SINAnet) ed è finalizzata : - in campo ambientale ad integrare il monitoraggio della qualità dell'aria, alla stima della biodiversità di specie vegetali, alla rilevazione di fenomeni legati ai cambiamenti climatici; - in campo sanitario a produrre informazioni di estrema utilità nella diagnostica, nella clinica, nella terapia, nella ricerca e nella prevenzione di patologie allergiche respiratorie. Il campionatore (modello VPPS 2000 Lanzoni) è ubicato sul terrazzo posto alla sommità dell edificio di Arpa, ad una altezza di circa 15 metri dal suolo, ed è attivo tutto l anno. Il metodo di campionamento e conteggio dei granuli pollinici e delle spore fungine aerodisperse avviene secondo procedure standardizzate (metodo standard depositato in UNI con codice U ). Il campionamento (Fig.7.1), la lettura, l archiviazione e la trasmissione dei dati avvengono a cadenza settimanale, la risoluzione del dato è giornaliera. Le concentrazioni medie giornaliere dei parametri misurati sono espresse in numero di pollini o spore per metro cubo d aria. Per una migliore lettura dell informazione pollinica, le concentrazioni vengono espresse in classi: assente, bassa, media e alta. La suddivisione in classi è stata elaborata da ISAO-CNR. Fig. 7.1 Campionatore volumetrico Le concentrazioni polliniche giornaliere rilevate dalle stazioni di misura vengono pubblicate sul bollettino settimanale dei pollini e delle spore fungine allergenici redatto ogni settimana ( Il bollettino dei pollini viene aggiornato il martedì pomeriggio di ogni settimana. I dati rilevati (dal lunedì alla domenica) sono riferiti alla settimana precedente la data di emissione del bollettino. I destinatari del bollettino sono principalmente medici specialisti che operano all interno delle aziende sanitarie locali: allergologi, pneumologi, pediatri e medici di base, fino al 120 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

121 cittadino comune interessato alla problematica che può contattare il servizio anche telefonicamente. Tre sono le stagioni polliniche principali che coprono tutto l anno e in parte si sovrappongono tra loro: a) MEDIO-ALTA: invernale primaverile, da Gennaio a Maggio, con concentrazioni alte da Marzo ad Aprile ordine di precocità, le seguenti cinque famiglie: Cupressacee/Taxacee, Betulacee, Ulmacee, Salicacee, Corylacee. Prevalgono le Cupressacee e Corylacee con nocciolo e carpini; b) ALTA: primaverile estiva, da Marzo a Luglio, con concentrazioni alte da Aprile a Maggio in ordine di precocità di cinque famiglie in particolare: Aceracee, Oleacee, Platanacee, Fagacee, Graminacee. Prevalgono le Graminacee; c) MEDIO-BASSA: estivo autunnale, da Maggio a Dicembre, con concentrazioni alte da Luglio a Settembre con le seguenti famiglie: Pinacee, Urticacee, Plantaginacee, Composite, Chenopodiacee. Prevalgono le Urticacee. La concentrazione di granuli pollinici in aria dipende dal tipo, dalla densità delle piante presenti sul territorio e dalle condizioni meteorologiche in particolare dalle buone condizioni meteo che favoriscono l emissione pollinica, di contro le piogge causano una diminuizione delle concentrazioni. La maggior parte delle specie tendono comunque a rilasciare una elevata percentuale di granuli nelle ore di luce e in quelle più calde della giornata. Studi recenti portano inoltre a ritenere che esista una relazione tra aumento dell inquinamento e aumento delle malattie respiratorie e delle allergie respiratorie in particolare. 7.1 Monitoraggio pollinico Nella seguente relazione si commentano gli andamenti registrati per le principali famiglie polliniche durante il Si riportano inoltre grafici dove vengono confrontati gli andamenti riscontrati per le diverse famiglie durante l ultimo quinquennio. La media di concentrazione, riportata nei sottostanti istogrammi, è relativa al medesimo arco di tempo per ogni specie pollinica e si riferisce al periodo di pollinazione specifico per ogni famiglia. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 121

122 I primi pollini di Cupressacee-Taxacee compaiono all'inizio dell'anno, in pieno inverno e raggiungono valori elevati nella nostra zona, in seguito anche alle larga introduzione di queste specie nei nostri giardini e nelle alberature urbane. Alla famiglia delle Cupressacee appartengono 113 specie di alberi e arbusti raggruppate in 17 generi. Il genere più numeroso è il genere Juniperus che conta 50 specie, seguito da Cupressus con 13 specie. Resistenti alla siccità e adattabili ad ogni tipo di terreno, le Cupressacee vivono dal livello del mare fino a m, costituendo un elemento caratteristico del paesaggio italiano. Come già accennato la variabilità annuale delle concentrazioni è legata in gran parte alle condizioni metereologiche dell anno di riferimento, in particolare come si vede nell ultimo quinquennio si sono rilevate concentrazioni diverse nei singoli anni. In particolare è il 2007 che ha presentato una concentrazione media annua più elevata con vari picchi concentrati entro l inizio di marzo, mentre il 2010 presenta valori di concentrazione, sia come media che come picchi in netta diminuzione, rispetto agli anni precedenti. Fig Andamento Cupressacee anni Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

123 Fig Media valori di concentrazione Le Graminacee costituiscono una famiglia di piante erbacee (es. avena) che comprende circa specie, adattate a sopravvivere nelle condizioni atmosferiche più difficili e rappresentano la componente principale di molti ecosistemi erbacei. Comprendono anche generi di cereali coltivati a scopo alimentare come il grano, il riso, l'orzo, il mais, la segale. Poiché le diverse specie di Graminacee spontanee non fioriscono contemporaneamente, il periodo di pollinazione inizia in aprile e si protrae fino a luglio. Per il periodo considerato il massimo di concentrazione si è registrato nel 2006 con un andamento altalenante che ha visto un innalzamento delle concentrazioni nel 2010, concentrato soprattutto tra fine aprile e inizio giugno. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 123

124 Fig Andamento Graminacee anni Fig Media valori annui di concentrazione La famiglia delle Urticacee comprende piante arbustive ed erbacee poliennali ed annuali, in Italia se ne trovano circa una decina (es. Ortica, Parietaria).Le specie più importanti sono la Parietaria diffusa e la Parietaria officinalis, diffuse nelle zone a clima caldo e temperato. Sono piante infestanti che vegetano in aree abbandonate, tra le pietre dei muri, ai bordi delle strade. La pollinazione, è praticamente presente durante tutto l'arco dell'anno, con vari picchi di fioritura. Anche in questo caso, come per le graminacee, l anno in cui si è rilevata la maggiore concentrazione media 124 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

125 è stato il Nel 2010 si è registrata una tendenza al rialzo con una tendenza al rialzo nel Infatti si sono avuti tre picchi significativi in aprile luglio e fine agosto, con una ripresa a metà settembre. Fig Andamento Urticacee anni Fig Media valori annui di concentrazione Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 125

126 Alla famiglia delle Oleacee appartengono diversi generi che comprendono specie spontanee, come i Frassini e specie coltivate a scopo alimentare come l'olivo, oppure con una funzione ornamentale come i Ligustri. La fioritura di queste specie avviene in successione dalla fine dell' inverno (Fraxinus excelsior) a metà estate (Ligustrum vulgare), ma la specie di maggior significato clinico è rappresentata dall'olea europea. A primavera inoltrata, fra maggio e giugno, inizia la pollinazione dell'olivo (Olea europea); nel 2006 e nel 2008 la fioritura ha avuto numerosi picchi mentre negli ultimi due anni ( ) la concentrazione si è abbassata notevolmente. In ogni caso nel c è stata una leggera ripresa soprattutto nel periodo compreso tra fine maggio fine giugno. Fig Andamento Oleacee anni Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

127 Fig Media valori annui di concentrazione Pollini estivi responsabili di fenomeni allergenici sono quelli appartenenti alla famiglia delle Composite, una delle famiglie più ricche di generi e specie le più comuni sono l'artemisia vulgaris, l Ambrosia e il Taraxacum officinalis (Tarassaco).Sono prevalentemente piante erbacee che si adattano a tutti gli ambienti. Di particolare interesse allergologico è l'ambrosia, una pianta annuale infestante, la pollinazione è massima nella seconda metà del mese di agosto. Per il suo sviluppo necessita di clima caldo e suolo secco e sufficienti precipitazioni durante l'estate. Come si vede dai grafici il 2008 ha avuto un picco importante alla fine di agosto, ma come media di concentrazione è il 2009 che ha mostrato il valore più alto a causa di diversi picchi registrati dalla fine di agosto fino alla metà di settembre, mentre il 2010 ha visto una sostanziale diminuizione delle concentrazioni con un picco significativo solo verso la fine di agosto. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 127

128 Fig Andamento Oleacee anni Fig Media valori annui di concentrazione Fra le spore di miceti solo alcune sono responsabili di manifestazioni respiratorie allergiche e molte specie possono causare malattie alle piante spontanee e coltivate, le più comuni sono a carico degli alberi da frutto (melo e pero), graminacee, girasole. In particolare le spore di Alternaria sono presenti nell aria soprattutto in estate in concentrazioni importanti, ma da alcuni anni, complice l effetto serra, estati caldo-umide si è avuto un aumento della concentrazione e un prolungamento dell esposizione a questa muffa atmosferica. Anche in questo caso il 2006 ha registrato una concentrazione media più elevata con diversi picchi registrati in un lasso abbastanza ampio di tempo, mentre nel 2007 ci sono stati alcuni picchi significativi concentrati in un periodo più ristretto. Nel 128 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali

129 2010, invece, la concentrazione media registrata è stata la minore degli ultimi anni e concentrata soprattutto da metà giugno a metà settembre. Fig Andamento Alternaria Fig Media valori annui di concentrazione Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali 129

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