RELAZIONE ESPLICATIVA DEI CRITERI DI APPLICAZIONE DELL ART.26, comma 3 CCNL

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1 RELAZIONE ESPLICATIVA DEI CRITERI DI APPLICAZIONE DELL ART.26, comma 3 CCNL L art.26 CCNL indica le regole e modalità con cui, a decorrere dal 1999, si individuano le risorse per il finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato della dirigenza; in particolare, al comma 3 prevede la possibilità che gli enti valutino l ammontare delle risorse, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, necessarie per far fronte agli oneri connessi al compenso delle funzioni dirigenziali. Per ragioni di comodità, in vista del successivo argomentare, risulta utile riportare testualmente il disposto contrattuale citato. In caso di attivazione di nuovi servizi o di processi di riorganizzazione finalizzati all'accrescimento dei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi esistenti, ai quali sia correlato un ampliamento delle competenze con incremento del grado di responsabilità e di capacità gestionale della dirigenza ovvero un incremento stabile delle relative dotazioni organiche, gli enti, nell'ambito della programmazione annuale e triennale dei fabbisogni di cui all'art.39, comma 1, della legge 449/1998, valutano anche l'entità delle risorse necessarie per sostenere i maggiori oneri derivanti dalla rimodulazione e nuova graduazione delle funzioni dirigenziali direttamente coinvolte nelle nuove attività e ne individuano la relativa copertura nell'ambito delle capacità di bilancio con conseguente adeguamento delle disponibilità del fondo per la retribuzione di posizione e di risultato. Il comma 6 del medesimo articolo aggiunge: La verifica della sussistenza delle condizioni per l'applicazione dei commi 3, 4 e 5 è oggetto di contrattazione decentrata integrativa ai sensi dell'art. 4. L art.4, comma 2, del medesimo contratto, dopo aver elencato le materie oggetto di contrattazione decentrata integrativa, tra le quali inserisce, appunto, la verifica della sussistenza delle condizioni per l applicazione del citato comma 3 dell art.26, ulteriormente specifica: Fermi restando i principi dell'autonomia negoziale e quelli di comportamento indicati dall'art. 3, comma 1, decorsi trenta giorni dall'inizio delle trattative, le parti riassumono, nelle materie elencate nelle lettere b), e), f) e g) del comma 1, le rispettive prerogative e libertà di iniziativa e decisione, laddove la lettera e) ha ad oggetto le condizioni per l applicazione del comma 3 dell art.26, ora in esame. Dal quadro contrattuale complessivo richiamato sembrano emergere i seguenti punti fermi: che la valutazione delle risorse necessarie per fronteggiare la nuova graduazione delle posizioni dirigenziali può essere legittimamente operata in presenza di determinate condizioni; quali sono le condizioni legittimanti tale processo; che le risorse per i maggiori oneri devono essere rispettose delle capacità di bilancio; che la verifica della sussistenza delle condizioni è oggetto di contrattazione, fatto salvo che, decorsi trenta giorni dall inizio delle trattative, le parti riacquistano la propria libertà decisionale.

2 L obiettivo della presente relazione è dare un contenuto puntuale e trasparente ai punti ricordati onde pervenire alla formazione di un fondo per la retribuzione dei dirigenti in grado di sostenere gli oneri derivanti dalla nuova graduazione delle posizioni dirigenziali. L ultima relazione esplicativa dei criteri di applicazione dell articolo in esame risale al dicembre 2006 ed individua, a supporto della predetta integrazione fino al medesimo anno 2006, i seguenti elementi così sintetizzabili: - incremento di dotazione organica da 271 posti nel 2000 rispetto ai 287 iniziali, con un incremento pari al 94%, - incremento del volume di spesa di una percentuale del 275% - incremento quantitativo dei servizi erogati per effetto del processo di delega intervenuto in modo massiccio dal 2000 al 2006 con particolare riferimento alle seguenti competenze: territorio, ambiente, viabilità, edilizia, agricoltura, caccia e pesca, polizia locale, funzioni generali, servizi sociali e turismo, formazione professionale e politiche del lavoro, mercato del lavoro, secondo un crescendo particolarmente consistente a decorrere dal 2003, anno nel quale sono andate a regime le deleghe più consistenti. Dal 2007 al 2009 si è perseguita una politica di contenimento dei costi connessi al fondo dirigenti a partire proprio da quella che è la sua parte discrezionale, ora all esame, che in tale periodo si è semplicemente consolidata, attestandosi su ,32 nel 2007 e su ,32 sia nel 2008 che nel 200. Proprio in ragione di tale politica, si è scelto di non prendere in considerazione eventuali ulteriori integrazioni, tenuto conto anche del fatto che sul fondo, negli anni in esame, non gravano gli oneri dei dirigenti con contratto a tempo determinato, che, invece, restano direttamente a carico del bilancio. Fino al 2009, infatti, si ricorda che era stato seguito l orientamento in base al quale sul fondo ricadono solamente gli oneri connessi ai dirigenti a tempo indeterminato in quanto l'art.1 di tutti i contratti collettivi della dirigenza riporta l inciso secondo il quale le disposizioni degli stessi si applicano al solo personale con qualifica dirigenziale e rapporto a tempo indeterminato, tenuto conto che, al contrario, i CCNL del personale non dirigenziale prevedono espressamente la loro applicabilità al personale a tempo indeterminato e a tempo determinato. Dal 2010, come già anticipato in sede sindacale, l amministrazione intende aderire all orientamento (come da pareri ARAN), in base al quale le risorse riferite a posti di organico di qualifica dirigenziale coperti da un dirigente con contratto a tempo determinato sono risparmiate dall ente e tornano a far parte delle risorse di bilancio e vengono utilizzate per coprire gli oneri derivanti dalla stipula del contratto a tempo determinato. Con il 2010 le condizioni di base subiscono cambiamenti tanto significativi e radicali da giustificare una rinnovata valutazione dei termini di applicazione del citato disposto contrattuale in merito appunto al più volte citato art.26, comma 3.. I criteri in base ai quali si intende giustificare l ammontare delle risorse che in via discrezionale possono integrare la costituzione del fondo e che nei paragrafi seguenti saranno sviluppati e approfonditi attengono a due direttrici, da un lato il processo di profonda riorganizzazione dell ente e, dall altro, le nuove competenze ed attribuzione, cui l ente ha fatto fronte a partire dal 2007 con la conseguente attivazione di nuovi servizi e maggiori responsabilità in capo allo staff dirigenziale dell ente.. 1 ATTUAZIONE PROCESSO DI RIORGANIZZAZIONE

3 Con il primo gennaio 2010, infatti, diventerà operativo il nuovo organigramma, improntato al raggiungimento di obiettivi di integrazione, di visione ampia e generale delle tematiche istituzionali, di semplificazione nonché di ottimizzazione delle risorse, siano esse umane che finanziarie. Si vuole in tal modo sviluppare un nuovo approccio, un nuovo modo di lavorare che sia caratterizzato da 1. una visione ampia e trasversale dei temi affrontati 2. una spiccata attenzione al sistema delle relazioni interne ed esterne 3. una collaborazione interna forte e produttiva 4. una gestione coerente e riconducibile ad una unitarietà di intenti 5. una ottimizzazione della qualità, dei tempi, dei costi. Solamente attraverso questo rinnovamento l organizzazione potrà diventare un efficace strumento in vista dell affermazione di un ente sempre più attrezzato per lo svolgimento di un ruolo propositivo e di supporto al territorio, pur nella consapevolezza che la nuova cultura organizzativa e comportamentale, così come ogni cambiamento, si radicherà gradualmente per crescere nel tempo sempre più forte. L elemento innovativo della nuova architettura organizzativa è rappresentato dall area, che si configura quale entità organizzativa di supporto agli organi di governo e al Direttore Generale, al fine di attuare il coordinamento di funzioni attribuite a Settori omogenei o connessi, raccordare e coordinare strategie e processi decisionali, ottimizzare azioni e risorse, eliminare sovrapposizioni. Il nuovo schema organizzativo ha individuato al suo interno tredici posizioni dirigenziali, esattamente corrispondenti al numero delle posizioni di dotazione organica. L ente, in altre parole, ritiene di poter perseguire gli obiettivi di mandato in modo efficace ed efficiente, in vista di un accrescimento del livello qualitativo dei servizi offerto, avvalendosi del supporto di tredici dirigenti, preposti al governo di tredici posizioni chiave. L intero staff dirigenziale graverà, quanto a retribuzione sia di posizione che di risultato, sul fondo previsto dall art.26 CCNL L insieme di queste risorse, individuate secondo i criteri fissati dal più volte citato art.26, costituirà il budget finanziario per soddisfare le esigenze retributive della dirigenza. Il che porta, come diretta conseguenza, che, anche qualora l incarico sia conferito a tempo determinato, ugualmente i connessi oneri retributivi graveranno su tale fondo, trattandosi, nel caso del presente organigramma, di incarichi dotazionali e non di incarichi extradotazionali; questi ultimi, come noto, invece, per regola generale, vengono finanziati in modo diretto dal bilancio in considerazione della ratio cui sono improntati e dei bisogni cui rispondono. Oltre ai descritti obiettivi di qualità, la nuova architettura mira anche a dare una risposta alle attuali insopprimibili esigenze di contenimento e riduzione dei costi sia in via generale sia in riferimento alla più specifica voce di uscita rappresentata dalle spese di personale. E segno tangibile ed evidente dell attenzione massima riservata dall ente ai temi economico-finanziari la riduzione delle posizioni dirigenziali rispetto agli anni precedenti, come risulta dal prospetto allegato; l ente, infatti, essendosi proposto di operare con un numero più contenuto di dirigenti, mira a perseguire, rispetto al 2009, un risparmio complessivo di ,00, che si configura quale importante strumento per ottenere un miglioramento dei saldi di bilancio. Se confrontato con gli anni precedenti, il risparmio

4 risulta ancora più accentuato: rispetto al 2007 ammonta a ,00 e rispetto al 2008 a , ATTIVAZIONE NUOVI SERVIZI E AMPLIAMENTO ATTRIBUZIONI a) Gestione porto di Cremona Dal 1 gennaio 2007 la Provincia è subentrata all Azienda regionale per i porti di Cremona e Mantova nell esercizio delle funzioni di gestione del porto di Cremona, come previsto dalla L.R.30/2006. In particolare, alla Provincia spetta dal 2007 lo svolgimento di molteplici compiti e funzioni tra cui, in via esemplificativa, si indicano la definizione del piano regolatore portuale, la gestione diretta o tramite impresa privata della movimentazione delle merci, la manutenzione delle infrastrutture, la concessione a terzi di aree e spazi acquei, lo sviluppo del trasporto idroviario e intermodale, la tenuta dei registri della navigazione interna, il rilascio di licenze. A tal fine la Provincia ha istituto e organizzato al proprio interno un servizio a ciò deputato, il Servizio porto e navigazione, in modo da dare risposte concrete ed efficienti alle istanze sia della regione Lombardia, soggetto titolare delle funzioni attinenti alla navigazione, con il quale, perciò, il sistema delle relazioni è continuo, sia delle altre realtà istituzionali sia degli imprenditori che gravitano intorno all area portuale sia in quanto collocati proprio al suo interno sia in quanto vi svolgono la propria attività di movimentazione e trasporto merci. Da tale incremento di funzioni è direttamente disceso un aumento delle competenze e delle correlate responsabilità principalmente in capo alla dirigenza, tenuto conto, altresì, della rilevanza e dell impatto economico-sociale della realtà portuale sul territorio sia nell immediato, viste le numerose ed importanti imprese che gravitano proprio attorno all area portuale, sia nel medio termine alla luce delle note prospettive di sviluppo. In merito alla regolamentazione degli aspetti economico-finanziari tra Provincia e Regione, nella citata legge regionale è prevista l assegnazione, da parte regionale, per i primi tre anni di un contributo alla Provincia, quale accompagnamento e supporto per la fase iniziale, in vista dell equilibrio economico da raggiungersi a decorrere dal Sulla base di tale meccanismo nel triennio in esame è stato tenuto un puntuale monitoraggio di entrate e spese connesse specificamente all attività in esame, in vista di una precisa rendicontazione a consuntivo, sia interna che nell ambito dei rapporti con la Regione Lombardia. Nei primi due anni di esercizio, 2007 e 2008, i risultati dell azione provinciale sono stati positivi con maggiori entrate rispetto alle uscite di ,00 nel primo anno e di ,00 nel secondo. b) Pianificazione progetti speciali di sviluppo. La programmazione comunitaria per il periodo 2007/2013 ha visto per la prima volta il territorio della provincia di Cremona diventare beneficiario delle opportunità di finanziamento riconducibili al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Contemporaneamente, la regione Lombardia,in base alla L.R. 2/2003 ha dato l avvio al percorso di programmazione negoziata che ha condotto alla firma dell Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale, di cui è firmataria anche la Provincia, per il territorio

5 cremonese, e che si pone quale strumento privilegiato anche per l accesso ai finanziamenti del FESR. La Provincia è potenziale beneficiaria degli interventi FESR; i fondi riguardano infatti competenze fondamentali gestite in Lombardia dalla Province. Gli assi di intervento, infatti, riguardano: 1) sviluppo e competitività delle imprese; 2) ambiente ed energia; 3) valorizzazione culturale e turistica del territorio; 4) creazione di infrastrutture. A ciò si aggiunge l attivazione di fondi F.A.S. (fondo per le aree sottoutilizzate) peri quali sono state previste regole di programmazione analoghe a quelle del FESR, e per i quali la regione Lombardia ha una dotazione finanziaria da gestire, come per il FESR, su specifici bandi. All attivazione di tali strumenti e all avvio dei percorsi di programmazione negoziata è corrisposta la creazione del Servizio Pianificazione Progetti Speciali di Sviluppo, gestito da una figura dirigenziale e composto da personale già attivo in altri servizi, e quindi a dotazione organica invariata. Il Servizio si è posto con funzioni trasversali di collettore delle istanze del territorio e di istruttore/interprete in chiave progettuale delle competenze dei Settori che possono essere coinvolti dalle opportunità di finanziamento di cui sopra, in posizione quindi di staff rispetto agli altri settori dell ente. Ha quindi sviluppato un insieme di competenze sui canali di finanziamento predetti, oltre che su altri canali riconducibili alle dotazioni di bilancio della Regione (bandi ordinari), e delle fondazioni bancarie locali. A dicembre 2009 i principali interventi avviati sui predetti canali di finanziamento sono i seguenti: 1) BANDI REGIONALI: partecipazione al progetto di valorizzazione della Greenway dell Oglio Sud 2) FESR - POR COMPETITIVITA asse 3 - mobilità sostenibile: manifestazioni di interesse: o Raddoppio della tratta ferroviaria Cremona Cavatigozzi o Potenziamento dei raccordi ferroviari per l area portuale di Cremona o S.P.n. 26 Brazzuoli Pieve d Olmi. Circonvallazione sud di Corte de Frati ed Aspice con realizzazione di una stazione di esazione sulla autostrada A21 - asse 4 tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale: o presentazione di due PIA (Piani Integrati d Area) in risposta al bando emanato da Regione Lombardia (DDUO del ): Isole e Foreste e Greenway dell Oglio 3) FONDI FAS: il territorio provinciale è interessato da due Progetti Strategici Speciali: 1) Programma straordinario nazionale per il recupero economico produttivo di siti industriali inquinati, 2) Progetto Strategico Speciale Valle Fiume Po, 4) FONDAZIONI BANCARIE - stanziamento pari a 7,5 milioni di euro da destinare ai cd interventi emblematici nel 2009 da parte di Fondazione Cariplo; il Servizio garantisce il supporto necessario per la gestione dei contatti con i funzionari della Fondazione e per la predisposizione degli atti necessari alla candidatura dei progetti (es. fabbrica della bioenergia e parco dei monasteri). c) Nuovo servizio nel Settore Economia, Formazione Professionale, Istruzione e Lavoro Dal mese di aprile 2009 è stata costituita l Unità di gestione della mobilità la cui funzione è quella di gestire le liste di mobilità previste dalle leggi 223/91 e 236/93.

6 Con specifico riguardo alla gestione dello stato di occupazione/sospensione/disoccupazione dei lavoratori e ai correlati servizi di politiche attive e passive del lavoro la legge regionale n. 22/2006 relativa alla gestione del mercato del lavoro nella regione, la Lombardia ha trasferito alle Province la gestione delle liste di mobilità demandando a successivi atti la disciplina specifica delle modalità operative. Con decreto dirigenziale del si è data attuazione a quanto sopra stabilendo le modalità operative per l esercizio delle funzioni da parte delle Province a partire dal 1 aprile A decorrere da tale data le comunicazioni di cui alla Legge 223/91, art. 4, comma 9 riferite ai lavoratori licenziati e per i quali è stata esperita procedura di mobilità, dovranno essere trasmesse dai datori di lavoro ai competenti Uffici provinciali del territorio in cui è situata l unità produttiva interessata alla procedura. d) Nuove competenze nel Settore Ambiente Competenze in materia di rifiuti: - con L.R. 10 del 29/6/2009 la Regione ha delegato alla Province la funzione amministrativa in materia di gestione post-operativa di discariche cessate già autorizzate o da autorizzare. - con D.G.R. n. VIII/7366 del la Regione Lombardia, alla luce di quanto previsto dalla L.R. 20/99, ha individuato gli impianti di gestione rifiuti fra quelli per i quali le istruttorie di verifiche di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) sono di competenza di questa Provincia. La procedura di assoggettabilità a verifica di V.I.A. ha la finalità di definire se, per gli impianti che effettuano operazioni di recupero/smaltimento rifiuti, sia in procedura ordinaria che in procedura semplificata, e che sono ricompresi per tipologia e dimensioni nell Allegato IV della Parte II del DL.vo 152/06, debba essere o meno espletata la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Competenze in materia di ambiente naturale: - con DGR 7784 del 20.7.'08, modificata dalla DGR 9275, dell'8.4.'09,la Regione affida agli Enti gestori delle ZPS compiti di vigilanza; Competenze in materia di emissioni in atmosfera: - con L.R , n. 24, art. 8, c. 2, la Regione ha provveduto al trasferimento delle competenze di autorizzazione delle emissioni ordinarie; - in materia di Autorizzazione Integrata Ambientale, a decorrere dal 1 gennaio 2008, come previsto dagli artt.8, comma 2 e 30, comma 6, della L.R. n.24 del , la Provincia è l'autorità competente al rilascio ed al rinnovo dell'autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per le attività IPPC ricadenti nell'allegato I al D.lgs 59/2005, con esclusione degli impianti di incenerimento di rifiuti di competenza regionale ai sensi dell'art.17, comma 1, della L.R. 26/2003 e, fino al 31/12/2008, delle discariche di cui al punto 5.1 del citato decreto. I procedimenti di competenza provinciale sono i seguenti: - nuova AIA per un complesso IPPC da realizzare (oppure esistente ma carente di autorizzazione) o modifica sostanziale di AIA già vigente; - modifica non sostanziale di AIA già vigente; - rinnovo di AIA in scadenza (per complessi IPPC che non hanno subito modifiche sostanziali)

7 CONCLUSIONI Alla luce dei temi sviluppati ai precedenti punti 1 e 2, si ritiene di poter individuare, all interno dei medesimi, punti di forza in base ai quali giustificare l incremento del fondo atto a far fronte al complesso delle posizioni dirigenziali previste dal nuovo organigramma ed alle nuove graduazioni al medesimo connesse. In relazione al punto 1(riorganizzazione dell ente), si ritiene di poter enucleare all interno della media annuale della minore spesa prevista per il 2010 (pari a ,00) rispetto all ultimo triennio una percentuale del 6%. Ne deriva un incremento in termini assoluti pari a ,00. In relazione al punto 2(attivazione nuovi servizi e ampliamento attribuzioni) - lettera a) si ritiene di poter enucleare un importo da destinare all incremento del fondo rapportato alla percentuale del 10% della media annuale delle maggiori entrate, a fronte delle uscite, conseguite negli anni 2007 e Ne deriva un incremento in termini assoluti pari a ,00. - lettere b), c), d), poiché risulta difficile considerare partitamente le singole maggiori attribuzioni ed assegnare a ciascuna di esse un peso economico, le medesime vengono prese in considerazione in modo globale e complessivo. Poiché si tratta di funzioni e competenze eterogenee ascrivibili a settori diversi, si prendono, come riferimento di partenza, alcuni dati generali attinenti alla vita dell ente. In particolare, si ritiene di richiamare l incremento delle entrate complessive dell ente e delle uscite di parte corrente registrato nel 2008 rispetto al 2006, pari rispettivamente al 15,64% e al 18,25%. Considerando 1) che da tale incremento discende in via diretta una maggiore e più impegnativa attività amministrativa con connesse maggiori responsabilità in capo a coloro che ricoprono i ruoli apicali; 2) che il descritto incremento di attribuzioni corrisponde ad una parte dell intero sistema provincia; 3) che la fase di attivazione e la fase iniziale di ogni nuova competenza assorbono consistenti energie; si ritiene rispondente a principi di equità applicare al monte risorse di cui all art.26, comma 3 previste nella costituzione del fondo 2009( ,32) una percentuale di incremento dell 11%. Ne deriva un incremento in termini assoluti pari ad ,00. Dai punti 1 e 2 deriva un incremento di ,00 e così complessivamente l incremento del fondo, con riferimento alla voce dell art.26, comma 3 CCNL , ammonta ad ,00 (importo arrotondato). Cremona, IL DIRIGENTE (avv. Rinalda Bellotti)

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