CARICHE SOCIALI E DIREZIONE GENERALE. Marco Mandelli Simona Pezzolo De Rossi Gian Cesare Toffetti

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1 BILANCIO AL 31 DICEMBRE

2 Sommario CARICHE SOCIALI E DIREZIONE GENERALE... 3 RELAZIONE SULLA GESTIONE... 4 SCHEMI DI BILANCIO STATO PATRIMONIALE CONTO ECONOMICO PROSPETTO DELLA REDDITIVITA COMPLESSIVA PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO RENDICONTO FINANZIARIO NOTA INTEGRATIVA PARTE A POLITICHE CONTABILI PARTE B INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE ATTIVO PASSIVO PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO PARTE D ALTRE INFORMAZIONI SEZIONE 4 INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO SEZIONE 5 PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA SEZIONE 6 - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE SEZIONE 7 ALTRI DETTAGLI INFORMATIVI RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE RELAZIONE DELLA SOCIETA DI REVISIONE LEGALE

3 CARICHE SOCIALI E DIREZIONE GENERALE Consiglio di Amministrazione (*) Board of Directors PRESIDENTE Chairman VICE PRESIDENTE Vice Chairman CONSIGLIERI Directors Egidio Tempini Costantino Vitali Piero Fenaroli Valotti Giovanni Lupinacci Marco Mandelli Simona Pezzolo De Rossi Gian Cesare Toffetti Collegio Sindacale (*) Board of Auditors PRESIDENTE Chairman SINDACI EFFETTIVI Standing Statutory Auditors SINDACI SUPPLENTI Substitute Statutory Auditors Marco Confalonieri Paolo Golia Alberto Rabbia Alberto Carrara Claudio Uberti Direzione Generale DIRETTORE GENERALE General Manager Sergio Passoni Società di Revisione Audit Company Deloitte & Touche S.p.A. (*) Nominati dall'assemblea Ordinaria in data 6 marzo

4 RELAZIONE SULLA GESTIONE 4

5 Lo scenario di riferimento Nel corso del 2017 lo scenario mondiale ha visto il consolidamento della ripresa globale, sostenuta dal favorevole trend degli investimenti. Il quadro generale di riferimento rimane tuttavia condizionato da variabili di natura geopolitica: i ripetuti attacchi terroristici su larga scala; il piano di armamento nucleare e i reiterati test missilistici da parte della Corea del Nord in un clima di crescenti contrasti internazionali, nonostante i recenti segnali distensivi tra le due Coree; l acuirsi delle tensioni tra Russia e Stati Uniti in relazione anche alle interferenze nelle presidenziali USA; la crisi diplomatica tra i Paesi del Golfo in particolare tra Iran e Arabia Saudita; l interruzione dei negoziati per l ingresso nell Unione Europea della Turchia, dopo l esito del referendum di aprile sul presidenzialismo; la difficile situazione economica e sociale venezuelana; le tensioni israelo-palestinesi legate alla decisione americana di spostare l ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme in seguito al riconoscimento di quest ultima come capitale di Israele. Ulteriori fattori di rischio per la crescita discendono dall incertezza sull evoluzione futura delle politiche commerciali degli Stati Uniti sempre più orientata in termini protezionistici e sulla portata espansiva della riforma fiscale americana, che prevede un pacchetto di riforme a sostegno della crescita fra le quali la riduzione della tassazione dei redditi da impresa, oltre ai dubbi sugli esiti delle trattative inerenti alla Brexit. In Europa, permangono rischi politici interni legati alla ricomposizione del quadro politico catalano, dopo il referendum indipendentista, e alla difficoltà di formare un nuovo governo in Germania dopo le elezioni in autunno; sussistono altresì rilevanti punti di attrito tra i Paesi nella gestione dei flussi migratori. Con riferimento all Italia, in giugno il salvataggio di alcuni importanti istituti di credito in crisi ha contribuito a ridurre il rischio percepito dagli investitori relativamente al sistema bancario italiano. Dopo l approvazione della nuova legge elettorale in novembre, la fine della legislatura e la convocazione delle elezioni per il 4 marzo 2018 hanno fatto riemergere il rischio di una discontinuità di governo che potrebbe portare ad un rallentamento delle riforme strutturali e della crescita. Nel corso dell anno il differenziale tra il BTP decennale e l omologo Bund tedesco ha accentuato la propria volatilità, in particolare in corrispondenza degli appuntamenti elettorali in Europa e delle tensioni legate al contesto politico italiano. La ritrovata fiducia nella solidità europea, il rafforzamento della crescita economica dell Area euro e il prolungamento del piano di Quantitative Easing (QE) in ottobre, hanno contribuito a riportare lo spread sui livelli di fine 2016 (157 punti base a dicembre; 161 punti base dodici mesi prima). Alla luce del progressivo rafforzamento della ripresa, le principali Banche centrali hanno continuato a condurre politiche monetarie accomodanti, accompagnate però da molteplici segnali di depotenziamento degli stimoli. Per quanto attiene alla Banca Centrale Europea: 5

6 sono state inizialmente confermate le misure decise a fine 2016 che prevedevano il prolungamento della scadenza del Quantitative Easing (QE) almeno sino alla fine del 2017 e comunque sino a quando l andamento dell inflazione nell Area euro non risultasse coerente con l obiettivo di politica monetaria (circa il 2%), unitamente ad una riduzione dell importo mensile degli acquisti a 60 miliardi, dai precedenti 80 miliardi, a partire da aprile Per evitare che il prolungamento del piano si scontri con un problema di scarsità di asset acquistabili, il Consiglio Direttivo della BCE ha parimenti confermato la possibilità in essere da gennaio 2017, di accettare operazioni anche su attività con durata minima residua pari a un anno e, se necessario, su titoli con rendimenti a scadenza inferiori al tasso sui depositi presso la BCE. Nella riunione di ottobre la Banca Centrale Europea ha stabilito il prolungamento della scadenza dell Asset Purchases Programme almeno sino al settembre 2018, o oltre se necessario al raggiungimento del target di inflazione, ma al tempo stesso ha dimezzato il ritmo mensile delle sottoscrizioni di titoli a 30 miliardi a partire da gennaio 2018; il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale è stato mantenuto al minimo storico dello 0%, mentre il tasso sui depositi delle banche presso la BCE è rimasto al -0,40%. Il 29 marzo 2017 è stata regolata l ultima delle quattro nuove operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine (TLTRO II) decise a marzo 2016 dalla BCE con lo scopo di rafforzare la trasmissione della politica monetaria e stimolare una maggiore propensione al credito. Alla luce del consolidamento dell economia americana e del rafforzamento del mercato del lavoro, la Federal Reserve ha innalzato i tassi di riferimento per tre volte nel corso del 2017 (25 punti base a marzo, giugno e dicembre). La Bank of Japan ha lasciato invariato il tasso di riferimento in territorio negativo (-0,10%), proseguendo nella strategia espansiva focalizzata sul controllo dei tassi sulle diverse scadenze, anziché su un target di base monetaria (confermato a 80 mila miliardi di yen l anno) che potrà variare in funzione del controllo della curva dei rendimenti (Qualitative and Quantitative Easing, QQE). La Bank of England, in un contesto di decelerazione del ritmo di crescita del Paese e di aumento della dinamica inflazionistica, in novembre ha incrementato di 25 punti base il tasso ufficiale riportandolo allo 0,50%, mentre ha confermato il programma di allentamento quantitativo in essere. Nei principali Paesi emergenti, ad eccezione della Cina, gli orientamenti di politica monetaria rimangono prevalentemente accomodanti. Sul mercato dei cambi il 2017 è stato caratterizzato dall indebolimento del dollaro nei confronti delle principali valute internazionali. Per contro, la distensione del clima politico europeo dopo le elezioni francesi, il rafforzamento della crescita economica dell Area Euro e il protrarsi del supporto espansivo della BCE hanno favorito un generalizzato apprezzamento dell euro. La sterlina già indebolita per i rischi connessi alla Brexit si è ulteriormente svalutata dopo l esito delle elezioni britanniche di giugno L economia mondiale è cresciuta del +3,7% nel 2017, in lieve accelerazione rispetto all anno precedente (+3,2%), confermandosi disomogenea nelle diverse aree geografiche (+4,7% nelle aree emergenti; +2,3% nei 6

7 Paesi avanzati). Il ciclo economico mondiale è andato gradualmente rafforzandosi, quale conseguenza della solidità dell economia statunitense e dell intensificarsi di segnali positivi in Europa e nei Paesi emergenti. L inflazione continua ad essere caratterizzata da livelli contenuti in tutti i principali Paesi industrializzati, ad eccezione del Regno Unito. Gli Stati Uniti hanno progressivamente rafforzato il trend di crescita nei primi nove mesi dell anno: nel terzo trimestre il Pil è aumentato su base congiunturale del 3,2% annualizzato. Il mercato del lavoro continua a fornire segnali incoraggianti, mentre resta ancora sotto osservazione la dinamica inflazionistica che nel corso dell anno ha registrato un rallentamento, considerato tuttavia transitorio dalla FED che appare invece preoccupata per l ampliamento atteso del deficit e del debito federale in seguito alla entrata in vigore della riforma fiscale. L economia Cinese, impegnata nella difficile transizione da un modello di sviluppo incentrato sugli investimenti ad uno basato sui consumi, nel 2017 ha mostrato segnali di recupero con il Pil in aumento del 6,9% su base annua, a fronte del +6,7% registrato nel Prospetticamente il trend di espansione del Paese è atteso in graduale rallentamento, in coerenza con il profilo delineato dalle autorità per riassorbire gli squilibri economici e finanziari esistenti. In Giappone la dinamica dell attività economica appare in moderata espansione, con il Pil in aumento dello 0,6% congiunturale nel terzo trimestre. Gli esiti delle recenti elezioni, inoltre, hanno rafforzato la posizione del premier, lasciando presagire una più intensa fase di riforme fiscali a supporto della crescita. Nell Area Euro si rafforza la ripresa con una progressiva riduzione delle discrepanze tra le singole realtà nazionali. Anche l economia italiana ha recuperato vigore, benché lo sviluppo continui a mantenersi inferiore rispetto a quelli di altri Paesi dell Area Euro. Nel terzo trimestre la crescita del Pil ha accelerato allo 0,4% in termini congiunturali incorporando la contribuzione positiva dei consumi, delle esportazioni nette e degli investimenti fissi, ma negativa per le scorte. Il tasso di disoccupazione è sceso in corso d anno portandosi all 11% in novembre (11,8% a dicembre 2016). L inflazione, misurata dall Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo, è scesa all 1% in dicembre, riportandosi ai livelli minimi di inizio anno (0,5% a fine 2016). Come conseguenza, la variazione media annua dei prezzi al consumo si è attestata all 1,3% (-0,1% nel 2016). In tema di finanza pubblica, secondo le previsioni ufficiali, che tengono conto della Legge di Bilancio per il triennio approvata in dicembre dal Parlamento, nell anno in corso il rapporto deficit/pil è atteso ridursi all 1,6% dal 2,1% del 2017 (2,5% nel 2016), mentre il rapporto Debito/Pil dovrebbe scendere al 130% dal 131,6% del 2017 (132% nel 2016). I Mercati Finanziari hanno chiuso il 2017 con performance molto positive: la solida crescita mondiale e le politiche monetarie delle Banche Centrali hanno contribuito a ridurre i rischi per la stabilità finanziaria, nonostante il persistere delle incertezze sulle politiche economiche americane e le tensioni geopolitiche globali. In Europa, nonostante la revisione al rialzo del Pil e il ridimensionamento del rischio di disgregazione dell Unione, la ripresa delle quotazioni è stata penalizzata nell ultimo trimestre dalle 7

8 incertezze sul sistema bancario. In giugno la definizione degli interventi per gli intermediari italiani in situazione di crisi ha ridotto i rischi sistemici, migliorando le prospettive del settore, tuttavia negli ultimi mesi dell anno la notizia della pubblicazione dell addendum alle linee guida sui crediti deteriorati da parte della BCE ha condizionato un po tutti i listini europei, ma in particolare quelli italiani. I mercati azionari gestiti da Borsa italiana, caratterizzati delle migliori performance a livello europeo, hanno chiuso con un progresso superiore al 13%. Il rafforzamento della congiuntura economica ha permesso al sistema bancario di consolidare i segnali di recupero dell attività di impiego e di miglioramento della qualità del credito, a fronte di una sostanziale stabilità della raccolta. I prestiti a residenti appartenenti al settore privato sono aumentati su base annua dell 1,4% (+1,1% a dicembre 2016) evidenziando il proseguimento del trend positivo per le famiglie, a fronte di variazioni ancora marginali per le società non finanziarie. Nei dodici mesi la crescita dei finanziamenti alle famiglie è andata vivacizzandosi (+2,8% rispetto al +1,9% di dicembre 2016) e ha riguardato principalmente il credito al consumo e in misura più contenuta i mutui per l acquisto di abitazioni, mentre nel caso delle imprese la dinamica permane debole (+0,3% dal +0,2% di fine 2016) e condizionata dall andamento degli investimenti. Sotto il profilo della rischiosità continua a migliorare la qualità degli attivi, favorita dal consolidamento della ripresa e dalla riduzione del flusso di nuovi crediti deteriorati. Il rapporto sofferenze lorde del settore privato/impieghi al settore privato si era attestato al 10,71% (12,32% a dicembre 2016). Per quanto attiene il mercato nazionale del factoring, al 30 novembre 2017 è stato generato un turnover complessivo pari a 191,6 miliardi di Euro, con una crescita del 10,9% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Il dato puntuale degli anticipi e corrispettivi pagati (impieghi), pari a 39,5 miliardi di Euro, segna una crescita del 2,2 % rispetto al 30 novembre Tale campione prende in esame tutte le realtà associate ad Assifact, tra cui controparti che svolgono un attività peculiare, non paragonabile a quella di UBI Factor. Circoscrivendo l analisi alle principali società italiane di factoring di emanazione bancaria, si registra una crescita in linea con il totale del mercato in termini di turnover (+10,1%) mentre rimane allineato al 2016 in ordine ad anticipi e corrispettivi pagati (+0,3%). L attività commerciale In tale contesto, UBI Factor registra un sostanziale allineamento nei volumi operativi, il turnover al 30 novembre 2017 si è infatti attestato a 7,77 miliardi di Euro, in diminuzione dello 0,83% rispetto ai 7,83 miliardi di Euro del 30 novembre 2016, mentre al 31 dicembre 2017 il turnover di UBI Factor ha raggiunto quota 8,95 miliardi di Euro, replicando di fatto il risultato dell anno precedente. Gli anticipi e corrispettivi pagati per operazioni di factoring si attestano a 1,81 miliardi di Euro, evidenziando un leggerissimo calo dello 0,33% rispetto ai 1,82 miliardi di Euro di novembre

9 Riguardo al posizionamento competitivo, si evidenzia che la Società, nel novembre del 2017, si è collocata al sesto posto sia in termini di turnover con una quota di mercato del 4,05% (rispetto al 4,53% del pari periodo 2016), sia in termini di anticipi e corrispettivi pagati, con una quota di mercato del 4,59% (rispetto al 4,71% del 2016) e al quinto posto per outstanding, con una quota di mercato del 4,69% (rispetto al 4,87% del 2016; fonte: Assifact). A livello strategico continua la focalizzazione della propria attività sulla clientela affidata dal Gruppo UBI, rispondendo in qualità di Società Prodotto alla mission del Gruppo di essere molto partecipe della vita economica e sociale del territorio. La strategia commerciale di collaborazione intrapresa, da anni, con il Gruppo per lo sviluppo congiunto di nuova clientela, è proseguita in costante incremento, caratterizzandosi per la conferma di importanti risultati sul fronte della redditività condivisa. Tale strategia commerciale ha altresì garantito un adeguato presidio del rischio di credito. A concreta testimonianza dell incrementale approccio sinergico operato, i volumi di turnover generati in collaborazione con UBI risultano in crescita di 330 milioni di Euro rispetto al pari periodo 2016 (+5,4%), passando da 6,10 miliardi di Euro a 6,43 miliardi di Euro, con un incidenza pari al 71,9% del turnover complessivo (68,2 % a dicembre 2016). Nel complesso, i volumi operativi e la redditività generati con la Clientela captive 1 del Gruppo UBI Banca sono significativamente superiori ai valori sopra espressi, costituendo altresì la porzione preponderante dei volumi e della redditività aziendali. Sommando infatti lo sviluppo sinergico con il Gruppo a quello diretto effettuato in via autonoma da UBI Factor su Clientela UBI Banca, il turnover complessivo generato su Clientela UBI si è attestato a 8,13 miliardi di Euro, su un totale societario di 8,95 miliardi di Euro (con un incidenza del 91% sul totale turnover contro il 90% di dicembre 2016). Altri 10% Incidenza Turnover FBR (%; Dicembre 2016) Altri 9% Incidenza Turnover FBR (%; Dicembre 2017) Captive sviluppo UBIF 22% Captive Fonte Gruppo UBI 68% Captive sviluppo UBIF 19% Captive Fonte Gruppo UBI 72% La Società proseguirà nell incremento dell attività sinergica di supporto a favore della Clientela del Gruppo UBI, così da garantire ai Clienti il massimo sostegno, in stretta collaborazione con il comparto bancario del Gruppo, nel contesto di un'offerta articolata e completa. 1 Rispetto a quanto rappresentato nel Bilancio al 31 dicembre 2016, a partire dal 2017 si è esteso il concetto di Clientela Captive anche alla Clientela storica UBI Factor. 9

10 Si evidenzia, inoltre, l elevato livello di qualità del credito su clientela captive, con un costo del credito su tale quota di impiego sostanzialmente nullo nell esercizio in corso. L attività estera Negli ultimi anni UBI Factor ha acquisito una crescente presenza internazionale attraverso operazioni di export e import factoring, principalmente focalizzate su clientela di elevato standing. Il turnover totale progressivo aziendale a dicembre 2017 risulta così composto: - 55,6% circa turnover domestico; - 44,4% circa turnover internazionale. La Clientela che ricorre al factoring internazionale è rappresentata per il 60% da controparti captive, intendendosi per tali quelle sviluppate congiuntamente con il Gruppo. Sul fronte dell operatività, il factoring internazionale è sviluppato per l 83% in via diretta e per il 17% tramite corrispondente factor estero, in linea con dicembre L operatività diretta consuntiva 3,28 miliardi di Euro di turnover dei 3,97 miliardi di Euro totali del comparto internazionale. Al riguardo, si evidenzia che UBI Factor sta proseguendo l attività di razionalizzazione dell operatività import factoring sia in fase di rilascio dei plafond sui debitori ceduti, sia concentrando l attività sui maggiori operatori con cui collabora, che garantiscono un elevata qualità relazionale. Tale approccio è volto a prediligere la generazione della componente finanziaria legata al finanziamento del corrispondente factor estero, oltre alle usuali commissioni di garanzia. A fronte della strategia declinata, i volumi di cessioni di credito intermediati tramite la collaborazione con i factors esteri corrispondenti nell ambito della Factors Chain International FCI sono diminuiti dai 712 milioni di Euro del dicembre 2016 ai 695 milioni di Euro nel 2017, mentre gli impieghi medi hanno registrato un incremento da 76,8 milioni di Euro a 80,7 milioni di Euro (+5%). Con riferimento all export factoring, la Società tende a una crescita mirata, valutando possibili partnership con operatori qualificati appartenenti al settore bancario, in Paesi considerati appetibili. Per quanto riguarda la presenza diretta di UBI Factor sul territorio estero, si segnala che l attività della Succursale Polonia a dicembre 2017 registra volumi in aumento rispetto allo stesso periodo dell anno precedente: il turnover ammonta a 445 milioni di Euro, a fronte dei 386 milioni di Euro di dicembre 2016, con un aumento del 15,1%; parimenti gli impieghi medi si sono attestati a 108,8 milioni di Euro, in aumento del 12,5% rispetto ai 96,7 milioni di Euro di dicembre

11 L andamento della gestione UBI Factor chiude con un utile netto di 2,2 milioni di Euro, rispetto ad una perdita netta del 2016 pari a 8,7 milioni di Euro. Sul fronte della redditività complessiva generata, si è rilevato un Margine di Intermediazione di 22,7 milioni di Euro, in aumento del 2,7% rispetto all esercizio 2016, la cui dinamica è principalmente dovuta al Margine di Interesse che si è attestato a 23,0 milioni di Euro, in aumento del 3,8% rispetto allo stesso dato del 2016 (22,1 milioni di Euro), riuscendo a contenere la leggera riduzione dello spread tra impieghi e raccolta nei due periodi a confronto (3 basis point) con l incasso, nel 2017, di interessi di mora per 2,5 milioni di Euro (0,3 milioni di Euro nel 2016); gli impieghi medi totali sono pari a 1,89 miliardi di Euro al 31 dicembre 2017, sostanzialmente stabili rispetto allo stesso dato del 31 dicembre 2016 (1,93 miliardi di Euro). Le Commissioni Attive si sono attestate a 11,7 milioni di Euro, inferiori dell 8,7% rispetto al dato al 31 dicembre 2016, e hanno risentito della maggiore competitività del sistema bancario e factoring rispetto al primo semestre 2016 che ha inciso sul pricing medio applicato alla clientela; il turnover è rimasto sugli stessi livelli del 2016 (8,95 miliardi di Euro sia al 31 dicembre 2017 che al 31 dicembre 2016). Le Commissioni Passive, pari a 12,0 milioni di Euro, risultano in riduzione del 6,8% rispetto allo stesso dato del 2016 e sono corrisposte principalmente alla Capogruppo UBI Banca per l attività di segnalazione commerciale (7,8 milioni di Euro) e per la garanzia sul rischio di concentrazione (pari a 2,7 milioni di Euro) e, in via minoritaria, ai grandi debitori convenzionati e terzi segnalatori di opportunità di business (1,1 milioni di Euro). Le Commissioni Nette, alla luce dei dati sopra evidenziati, sono state negative e pari a -0,2 milioni di Euro, mentre nel 2016 erano leggermente positive e pari a 14 mila Euro. Per quanto attiene il costo del credito, al 31 dicembre 2017 si evidenziano riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie per 2,9 milioni di Euro (al 31 dicembre 2016 rettifiche di valore nette per 4,4 milioni di Euro), principalmente riconducibili, i) alle riprese nette sui crediti deteriorati per 1,4 milioni di Euro, ii) a riprese di valore su crediti in bonis per 1,3 milioni di Euro, iii) all impatto connesso con l attualizzazione dei crediti deteriorati, e relativo time reversal, per una ripresa netta di 0,2 milioni di Euro. Nel corso del 2017 è proseguito il deflusso del portafoglio crediti ceduti, in disimpegno, vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione. A tale politica di disimpegno hanno fatto eccezione casi isolati, rappresentati da un limitato numero di cedenti captive, clienti comuni con UBI Banca, che vantano crediti (originati da rapporti di fornitura ordinari) nei confronti di enti appartenenti alla Pubblica Amministrazione aventi termini di pagamento più rapidi rispetto alla media nazionale. In presenza di tali condizioni, la Società potrà individuare anche nel futuro specifiche opportunità. Il processo di incasso dei crediti non core verso la Pubblica Amministrazione riconducibili in prevalenza a controparti appartenenti al sistema sanitario della Regione Lazio è tutt ora caratterizzato dall accertamento per via giudiziale dell entità del credito acquisito in cessione, con conseguente condanna al pagamento da parte della Pubblica Amministrazione debitrice ceduta; l iter giudiziale di tale accertamento è influenzato dai 11

12 tempi della giustizia e dalla giurisprudenza del settore, che non sempre fornisce decisioni univoche sulle fattispecie esaminate. Nel 2017 sono stati registrati incassi da debitori ceduti appartenenti alla Pubblica Amministrazione non core per 21,8 milioni di Euro (di cui 21,4 milioni di Euro riferibili a enti appartenenti alla Regione Lazio), valore superiore agli incassi registrati nello stesso periodo del 2016 (19,3 milioni di euro) grazie ai quali è proseguita la decurtazione dello stock del debito pregresso. Gli incassi sono frutto di procedure esecutive che sono state incardinate dopo la sentenza 186/2013 della Corte Costituzionale, la quale dichiarò incostituzionale il provvedimento di sospensione dei procedimenti esecutivi nei confronti delle AUSL appartenenti a Regioni che avevano sottoscritto piani di rientro dal deficit del settore sanitario. Nel corso dell ultimo trimestre del 2017 è stato concordato, con uno degli enti appartenenti alla Regione Lazio, un piano di pagamento per complessivi 11,8 milioni di Euro in dodici rate mensili (dal novembre 2017 all ottobre 2018); il pagamento delle rate è regolare, con benefici attesi anche sull esercizio In considerazione dell evoluzione dei termini di incasso previsti per i crediti ceduti verso la Pubblica Amministrazione oggetto ad accertamento per via giudiziale, come in precedenza illustrato, con riferimento particolare a 2 esposizioni a default di importo rilevante, nel corso dell esercizio si è provveduto ad una rivisitazione in ottica prudenziale delle previsioni di incasso, conformemente alle linee guida espresse dalla Capogruppo. A completamento dell informativa si segnala che verso il comparto Regione Lazio, quale gruppo di clienti rientrante nella categoria degli affidamenti concessi ai gruppi per un ammontare superiore al 25% del Patrimonio di Vigilanza, è accesa una garanzia a prima richiesta emessa da UBI Banca a favore di UBI Factor per 185,0 milioni di Euro (su un totale garanzie emesse da UBI Banca pari a 2.545,0 milioni di Euro). Le attività deteriorate nette per crediti in sofferenza hanno registrato una diminuzione dello 0,8% rispetto allo stesso dato al 31 dicembre 2016 (Euro 208,9 milioni) attestandosi al 31 dicembre 2017 a 207,2 milioni di Euro, e rappresentano l 8,4% degli impieghi netti verso clientela (8,5% a fine 2016), con un livello di copertura pari al 18,1% (18,3% al 31 dicembre 2016). Le inadempienze probabili sono diminuite a 25,1 milioni di Euro (al 31 dicembre 2016 pari a 33,2 milioni di Euro) e rappresentano l 1,0% degli impieghi netti verso clientela (1,3% a fine 2016), con un livello di copertura pari al 12,2% (12,1 % al 31 dicembre 2016); la variazione deriva in prevalenza dagli incassi registrati sul cedente di maggior rilevanza, operante con Pubblica Amministrazione. Le esposizioni scadute nette superiori a 90 giorni (past due), in gran parte riconducibili al comparto sanitario laziale, ammontano al 31 dicembre 2017, a 24,5 milioni di Euro (32,2 milioni di euro al 31 dicembre 2016). Sul fronte degli oneri operativi, le Spese Amministrative si sono attestate a 22,9 milioni di Euro, contro i 21,8 milioni di Euro dell esercizio 2016 (+5,1%), di cui: - Spese del Personale pari a 11,6 milioni di Euro, in riduzione del 5,0% rispetto ai 12,2 milioni di Euro del 2016 (incentivi all esodo pari a 1,3 milioni di Euro nel 2016), con il numero medio di risorse sostanzialmente stabile (143 nel 2017 contro 142 del 2016); 12

13 - Altre Spese Amministrative, pari a 11,3 milioni di Euro, in aumento del 18,0% rispetto al 31 dicembre 2016 (9,6 milioni di Euro) in relazione principalmente alle maggiori spese legali per 1,5 milioni di Euro sostenute nel Gli Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri sono negativi e pari a 0,4 milioni di Euro (nel 2016 tale voce risultava negativa per 9,1 milioni di Euro). Sempre con riferimento al comparto sanitario laziale, il rischio legale, già ridottosi a 6 milioni di Euro (dagli originari 60 milioni di Euro) quale passività potenziale, relativo ai procedimenti giudiziali contro la AUSL Roma H promossi congiuntamente con il cedente Gruppo Tosinvest-Angelucci, non ha avuto ulteriori sviluppi. La definizione del tasso applicabile per interessi di ritardato pagamento, che determina l'attuale rischio residuo, è tuttora in decisione presso la Corte di Cassazione. Gli Altri oneri e proventi di gestione sono positivi e registrano un aumentano complessivo di 0,1 milioni di Euro (+10,5%) rispetto al 31 dicembre 2016, in relazione principalmente all aumento componente recuperi di spese all interno della voce Altri proventi di gestione. Al 31 dicembre 2017 le imposte sono pari a 1,1 milioni di Euro (nel 2016, in presenza di una perdita lorda, la voce era positiva e pari a 3,7 milioni di Euro). Fatti di rilievo avvenuti nel corso dell esercizio L'Assemblea degli Azionisti, svoltasi in data 6 marzo 2017, ha proceduto al rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, che avevano completato il loro mandato triennale. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in pari data, al termine dei lavori della Assemblea, ha provveduto alle nomine di propria competenza. In esito alle testé citate determinazioni, il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale - in carica per gli esercizi 2017, 2018 e 2019, e, quindi, con scadenza alla data dell'assemblea che approverà il bilancio al 31 dicembre risultano composti come già specificato nella sezione "Cariche Sociali e Direzione Generale" a pag. 3. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì provveduto alle seguenti nomine: Organismo di Vigilanza ex art. 6 D.Lgs. 231/ Ai sensi del Documento descrittivo del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001 di UBI Factor vigente i membri dell'organismo sono individuati nei membri del Collegio Sindacale di UBI Factor, e, pertanto, come segue: Marco Confalonieri (Presidente dell Organismo di Vigilanza), Paolo Golia e Alberto Rabbia; Referente Audit: Simona Pezzolo De Rossi; Amministratore Indipendente ai sensi della disciplina delle operazioni con soggetti collegati: Piero Fenaroli Valotti. Si segnala che, su designazione dei competenti organi della Capogruppo UBI Banca, il Consiglio di Amministrazione della Società ha deliberato la nomina del Vice Direttore Generale nonché Responsabile della Macro Area Commerciale e Operations, Sergio Passoni, a Direttore Generale di UBI Factor, con decorrenza 1 ottobre 2017, in sostituzione del precedente Direttore Generale, Marco Castelli, cessato dal servizio in data 30 settembre 2017 per adesione al Piano di esodo aziendale. 13

14 Nel 2015, la Società ha elaborato il Piano Industriale , definito di concerto con la Capogruppo UBI Banca e con il supporto di un consulente esterno. Nel 2016, con riferimento alla presentazione del Piano Industriale di UBI Banca sino al 2019/2020, sono state elaborate le proiezioni preliminari di UBI Factor per il periodo Nel con riferimento all'aggiornamento del Piano Industriale di UBI Banca per il onde includere le tre nuove banche (ex Target Bridge Institutions) acquisite dal Gruppo nel maggio sono state aggiornate le corrispondenti Proiezioni Emerge la sostanziale conferma delle linee strategiche elaborate nel Piano Industriale della Società, che, come noto, pone l'accento su Sviluppo Commerciale, Ottimizzazione operativa e Policy e processi di Gruppo. Per permettere il conseguimento degli obiettivi aziendali nel contesto operativo determinato dal progetto "Banca Unica" attuato dal Gruppo UBI si è ridefinita, con decorrenza febbraio 2017, la struttura organizzativa dell Area Commerciale come di seguito sintetizzato: creazione di due Servizi dedicati al segmento Large Corporate, finalizzati sia ad assicurare il completo supporto del Corporate & Investment Banking di Gruppo, sia a sviluppare l attuale portafoglio Large Corporate della Società; creazione di tre Servizi dedicati al restante segmento Corporate per il completo supporto delle 5 nuove Macro Aree Territoriali e per garantire un presidio di tutto il territorio a maglie strette, evitando ritardi decisionali e gestendo in parallelo le necessità commerciali di tutte le Macro Aree Territoriali sullo specifico prodotto, nonché strutturando un piano formativo di tipo specialistico per la rete commerciale. Sul fronte della stabilizzazione della piattaforma applicativa K4F Keystone For Finance Factoring 2.1, sistema gestionale adottato dalla Società a partire dal secondo semestre 2014, prosegue l attività di sviluppo evolutivo, confluito nel più ampio piano di sviluppo costituito dagli interventi a sostegno delle iniziative del piano industriale , che viene strettamente monitorato dalla Capogruppo, oltre che da UBI Factor. Si rammenta che, sin dal 2015, le attività appena sopra descritte sono state poste sotto il presidio di UBI Sistemi e Servizi. La Società ha in corso l aggiornamento di una parte significativa della normativa aziendale riguardante le procedure operative core e i connessi controlli a seguito anche della revisione della struttura organizzativa. Le risorse umane L organico effettivo in forza alla Società al 31 Dicembre 2017 è pari a 145 dipendenti (equivalenti a circa 139 risorse a tempo pieno full time equivalent), comprensivo di 35 risorse in distacco da altre società del Gruppo ed escluse le 11 risorse distaccate nel Gruppo stesso. Nel corso di quest anno, le dinamiche relative al dimensionamento hanno interessato un totale di 21 Risorse di cui 11 in ingresso e 10 in uscita con diverse skills professionali, di fatto aumentando di 1 Risorsa l organico della Società come saldo dell anno Nel dettaglio le 11 Risorse in ingresso (di cui 8 rivenienti da mobilità infragruppo e 3 da mercato esterno 14

15 con contratto tempo determinato), sono di seguito rappresentate: 5 profili in Area Commerciale, di cui 4 credit analist (3 contratti a tempo determinato rivenienti da proficui periodi di stage ed 1 mobilità infragruppo da Banca Rete) ed 1 account manager; 2 profili al Controllo Rischi, grazie al rientro in Società di risorsa già a libro paga, dell ambito Compliance, oltre al Responsabile da mobilità infragruppo da Banca Rete; 2 profili come potenziamento dell Organizzazione, di cui uno proveniente da omologo ambito di UBIS ed uno con esperienza di Servizi Generali in Banca Marche; 1 profilo legale come potenziamento della Struttura Supporto Direzione Generale precedentemente in forza ad ambito legale di Banca Rete; 1 profilo Operations a copertura di esodi verificatisi nella Funzione, precedentemente impiegata nel perimetro CFO. Per quanto riguarda le 10 uscite, 8 attengono alle manovre di esodo attuate dal Gruppo, 1 risorsa si è dimessa ed 1 in costanza di distacco è cessata. I 10 profili in parola appartenevano ai seguenti ambiti organizzativi: 1 Direttore Generale, 3 in Area Commerciale, 3 in Operations ed i restanti 3 profili rispettivamente in Controllo Rischi, Organizzazione, Credito Anomalo. Per completare l organico previsto da budget, nell anno 2018, saranno da inserire 4 Risorse di cui 2 Account Manager ed 1 Assistant a completamento della squadra commerciale che presidia i portafogli clienti sia mercato Large che Mid Corporate, 1 profilo senior nella Pianificazione Commerciale, ambito per cui si è evidenziata la necessità di un particolare rafforzamento. In coordinamento con la Capogruppo, tramite il supporto specialistico di UBI Academy, sono stati pianificati ed effettuati i percorsi formativi dell anno, erogati in modalità FAD ed in aula, anche con docenza interna. Oltre alle tematiche tecniche riferite all analisi del credito e degli approfondimenti sul sistema informatico, sono stati previsti corsi comportamentali orientati al benessere organizzativo utili a mantenere alta l attenzione non solo sulle performance professionali ma anche ai segnali positivi che possiamo recepire da noi stessi e dagli altri nel nostro quotidiano lavorativo. Il sistema di controllo interno UBI Factor ha adottato il modello regolamentare predisposto dal Gruppo UBI Banca in ottemperanza alle disposizioni di vigilanza prudenziale per le Banche Sistema dei controlli interni, sistema informativo e continuità operativa - di cui alla Circolare Banca d Italia n. 263 del 27 dicembre aggiornamento del 2 luglio 2013, successivamente confluite nella Circolare n. 285 del 17 dicembre aggiornamento del 21 luglio 2015). Il modello adottato rileva altresì ai fini dell osservanza delle disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari di cui alla Circolare Banca d Italia n. 288 del 3 aprile Rientra in tale contesto l emanazione di policy e regolamenti, deliberati dal Consiglio di Gestione e dal Consiglio di Sorveglianza di UBI Banca e recepiti dal Consiglio di Amministrazione di UBI Factor, quali: Policy del Sistema dei Controlli interni del Gruppo UBI Banca; Regolamento del Risk Appetite Framework del Gruppo UBI Banca; 15

16 Policy in materia di controlli interni a presidio delle attività di rischio e dei conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati; Policy a presidio dei Rischi Finanziari e relativo Documento di declinazione limiti operativi Regolamento attuativo della Policy a presidio dei Rischi Finanziari; Policy a presidio dei Rischi Creditizi e relativo Documento di declinazione limiti per l'operatività; Regolamento attuativo della Policy a presidio dei Rischi Creditizi; Policy a presidio dei Rischi Operativi & Informatici e allegata Metodologia di analisi del rischio informatico ; Regolamento attuativo della Policy a presidio dei Rischi Operativi & Informatici e relativa Appendice al Regolamento attuativo della Policy a presidio dei Rischi Operativi & Informatici; Regolamento di Insurance Risk Management; Policy a presidio del rischio reputazionale; Policy a presidio del rischio partecipativo; Regolamento attuativo della Policy a presidio del rischio partecipativo; Policy di convalida interna del Gruppo UBI Banca; Regolamento di convalida interna perimetro Pillar 1; Policy in materia di Esternalizzazione di funzioni aziendali del Gruppo UBI Banca; Policy e Regolamento di Sicurezza del Gruppo UBI Banca; Policy di Gruppo in materia di sviluppo e gestione prodotti; Regolamento di Gruppo del sistema di gestione dei dati; Politiche di gestione del rischio di non conformità del Gruppo UBI Banca; Regolamento organizzativo di Gruppo per la gestione del processo di conformità; Regolamento di Gruppo della Funzione ICT; Regolamento di Gruppo della Funzione di Controllo Rischi; Regolamento di Gruppo della Funzione di Revisione Interna. Inoltre, al fine di garantire l omogeneizzazione e una maggiore integrazione a livello di Gruppo dei sistemi di controllo e il conseguente miglioramento della loro efficacia, a partire dal maggio 2014 la Società ha accentrato le funzioni risk management, antiriciclaggio e compliance presso le competenti strutture di Capogruppo. In materia di responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato (D.Lgs. 231/ in relazione alla quale le funzioni di Organismo di Vigilanza ex art. 6 sono assegnate al Collegio Sindacale), nel corso del primo semestre del 2017 il Consiglio di Amministrazione di UBI Factor ha deliberato l aggiornamento del Documento descrittivo del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo della Società, in conformità alle linee guida di Capogruppo costituite dal Modello di UBI Banca approvato a fine La revisione ha riguardato principalmente l aggiornamento del novero dei reati presupposto ex D.Lgs. 231/2001, delle attività sensibili al rischio di commissione dei reati e dei connessi presidi di controllo. 16

17 Tra gli interventi finalizzati a rafforzare il ruolo di indirizzo e coordinamento della Capogruppo, garantendo l omogeneizzazione ed una maggiore integrazione dei sistemi di governo e controllo a livello di Gruppo, si segnala in ambito Controllo di Gestione lo specifico progetto di Gruppo denominato Modello Controllo di Gestione Società Prodotto. Il progetto, avviato ad inizio 2016 per l'integrazione degli strumenti di rendicontazione e monitoraggio gestionale delle Società Prodotto, in precedenza fuori perimetro, è coordinato dalla struttura di Controllo di Gestione di Capogruppo: le attività si articolano in analisi, sviluppo e completa integrazione delle metodologie e dei modelli di Controllo di Gestione della Società, garantendo le specificità tipiche del business gestito. L obiettivo è quello di dotare UBI Factor di adeguati strumenti di rendicontazione e di monitoraggio per l'analisi dei fenomeni economici, patrimoniali e di rischiosità, offrendo un supporto appropriato alla definizione e verifica delle scelte strategiche a supporto del business. Il piano di sviluppo del progetto in questione ha registrato il rilascio della reportistica sia giornaliera sia mensile (quest ultima riferita al margine finanziario), mentre è ancora in attesa di rilascio la piena rendicontazione e monitoraggio del margine di intermediazione. La restante parte del conto economico deve ancora essere oggetto di pianificazione. In ambito di pianificazione e controllo delle attività commerciali si informa inoltre che è stata adottata una specifica piattaforma informatica di supporto alla gestione del patrimonio informativo (Dynamics CRM), attivata in produzione da settembre 2016 ed in corso di messa a regime, che supporta anche l elaborazione della relativa reportistica. Per quanto attiene alla fase implementativa del Progetto Data Quality CRO, che ha portato all identificazione di controlli informatici e di controlli manuali, nel corso del 2017 è stata sviluppata la nuova piattaforma informatica (Cruscotto) per la formalizzazione degli esiti dei controlli stessi, il cui utilizzo è previsto dall anno Questi interventi hanno l'obiettivo di garantire il presidio dei controlli connessi alla qualità dei dati relativi ai sistemi di misurazione dei rischi (processi di "Risk Management" in senso stretto) e ai sistemi Antiriciclaggio e Reclami, attraverso la definizione e implementazione di un "framework di Data Quality" dedicato. Si evidenzia che il progetto ottempera alle disposizioni normative esterne (Circolare 263/2006 di Banca d Italia, principi BCBS 239) in coerenza con il contenuto del regolamento interno del sistema di gestione dei dati (Regolamento di Gruppo del sistema di gestione dei dati standard di Data Governance). Con riferimento alla Legge n. 136 del 13 agosto 2010 Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia, la Società adotta specifici adempimenti operativi al fine di garantire il rispetto degli obblighi previsti dall Art. 3 Tracciabilità dei flussi finanziari. Adempimenti prescrittivi Sul fronte privacy (D.Lgs. 196/2003), la Società sin dal 2013 ha recepito le Linee Guida di Gruppo in materia di nomina dei responsabili interni del trattamento, provvedendo al conseguente adeguamento del proprio modello organizzativo privacy. 17

18 In recepimento delle linee guida in argomento, la Società ha provveduto alla nomina di tre Responsabili interni del trattamento, così identificati: Responsabile interno preposto al trattamento dei dati personali della clientela per qualsiasi finalità, individuato nel Responsabile dell Area Commerciale; Responsabile interno preposto al trattamento dei dati personali dei dipendenti (e collaboratori a qualsiasi titolo, vedi stagisti ecc.) e dei candidati all assunzione per qualsiasi finalità, individuato nel Responsabile della Funzione Risorse Umane; Responsabile interno preposto al trattamento dei dati degli esponenti societari, degli altri soggetti per finalità societarie, delle parti correlate e, ove presenti, dei soci, individuato nel Responsabile della Funzione Supporto Direzione Generale. E stato altresì assegnato al Direttore Generale il ruolo di Responsabile del coordinamento delle attività dei responsabili del trattamento dei dati personali realizzati nell ambito della struttura aziendale di cui assicura la coerenza con le previsioni di cui all art. 11 del Codice, nel rispetto delle istruzioni impartite dal Titolare, riferendo periodicamente al Consiglio di Amministrazione in merito allo stato di adempimento della Società alla normativa vigente, [nonché] la facoltà di sottoscrizione, in nome e per conto del Titolare, delle lettere individuali di nomina ad incaricato prevista dall art. 30, comma 2, del Codice Privacy. In relazione alla normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008), la Società ha posto in essere gli adempimenti richiesti. Si è provveduto all osservanza di quanto previsto dalla normativa in tema di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, di operazioni con parti correlate e di interessi degli Amministratori, secondo quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 24. In coordinamento con la Capogruppo, la Società adempie alle prescrizioni di legge in merito alla corretta tenuta del Registro delle Persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate istituito da UBI Banca ai sensi dell art. 115-bis T.U.F. La Società adotta la procedura di Conservazione Digitale Sostitutiva disciplinata da specifiche disposizioni di legge (D.Lgs. 20 febbraio 2004, n. 52; D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 e successive norme tecniche specifiche) del Libro Giornale, dei Sezionali sottosistemi gestionali e del Libro Inventari. Le relative attività sono svolte e presidiate da UBI Sistemi e Servizi, in forza di specifico mandato. Aspetti fiscali, sintesi delle novità intervenute in corso di anno Nel corso dell anno sono state introdotte numerose misure di carattere fiscale: quelle più significative sono contenute nel Decreto Legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla Legge 21 giugno 2017, n. 96 e nei due interventi normativi che compongono la cosiddetta manovra di bilancio per l anno 2018, ossia il Decreto Legge 16 ottobre 2017, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla Legge 4 dicembre 2017, n. 172 e la Legge 27 dicembre 2017, n. 205 (cd. Legge di Bilancio 2018 ). 18

19 Decreto Legge 24 aprile 2017, n. 50 Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo Il Decreto Legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla Legge 21 giugno 2017, n. 96 contiene diverse disposizioni che interessano gli enti creditizi e finanziari. In particolare, devono essere segnalati i seguenti interventi normativi: - è stato significativamente esteso l ambito soggettivo di applicazione dello speciale meccanismo denominato scissione dei pagamenti o split payment per la corresponsione all Erario dell IVA esposta in fattura. Dal 1 luglio 2017 il meccanismo si applica anche alle cessioni di beni ed alle prestazioni di servizi effettuate nei confronti delle società quotate inserite nell indice FTSE MIB di Borsa italiana e, quindi, anche nei confronti di UBI Banca S.p.A., unica società del gruppo UBI ad essere soggetta alle disposizioni dello split payment. Ciò ha dato luogo alla necessità di intervenire sulle procedure informatiche per adeguarle alla novità normativa, anche sulla base delle indicazioni contenute nel decreto attuativo emesso in data 27 giugno 2017; - è stato ridotto il termine concesso dalla legge per detrarre l IVA assolta sugli acquisti di beni e servizi. Per effetto delle modifiche (che trovano applicazione alle sole fatture e bollette doganali emesse a far tempo dal 1 gennaio 2017), il diritto alla detrazione può essere esercitato, al più tardi, con la dichiarazione IVA relativa all anno in cui lo stesso è sorto; - sono state introdotte delle regole più restrittive per la compensazione dei crediti di imposta, volte a contrastare eventuali indebite compensazioni; - sono state rideterminate le aliquote applicabili al rendimento del capitale nozionale proprio, da utilizzare per il calcolo dell agevolazione denominata aiuto alla crescita economica (ACE); - per gli atti notificati a decorrere dal 1 gennaio 2018, è stato esteso l ambito applicativo dell istituto del reclamo e della mediazione tributaria alle controversie di valore non superiore a 50 mila euro; - è stata introdotta la possibilità di definire in via agevolata (escluso il pagamento di sanzioni ed interessi di mora) le controversie tributarie pendenti in ogni stato e grado di giudizio (compreso quello presso la Corte di Cassazione e anche a seguito di rinvio) in cui sia controparte l Agenzia delle Entrate ed in relazione alle quali il deposito del ricorso introduttivo sia avvenuto entro il 24 aprile 2017; - è stato introdotto un credito d'imposta, a far tempo dall anno 2018, per le imprese che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali a determinati limiti e condizioni; - è stato prorogato al 31 dicembre 2017 il termine di sospensione delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati percepiti dai contribuenti localizzati nei comuni interessati dagli eventi sismici del 2016 e Decreto Legge 16 ottobre 2017, n. 148 Disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili 19

20 Il Decreto Legge 16 ottobre 2017, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla Legge 4 dicembre 2017, n. 172, contiene diverse disposizioni che interessano gli enti creditizi e finanziari. In particolare, devono essere segnalati i seguenti interventi normativi: - è stata riproposta la possibilità di estinguere le pendenze tributarie riguardanti i carichi inclusi nei ruoli affidati agli agenti della riscossione, senza dover corrispondere sanzioni, interessi di mora e somme aggiuntive sui contributi previdenziali. La definizione agevolata riguarda i ruoli affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2016, non definiti in precedenza, nonché quelli affidati nel periodo 1 gennaio settembre 2017; - sono state introdotte semplificazioni con riguardo alla comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute (cd. spesometro IVA ). E accordata, a regime, la possibilità di trasmettere la comunicazione con cadenza semestrale, anziché trimestrale, ed è consentito trasmettere i dati dei documenti riepilogativi delle fatture di importo inferiore a 300 euro, registrate cumulativamente; - è stato ulteriormente ampliato il perimetro soggettivo di applicazione del meccanismo dello split payment IVA, con effetto per le operazioni fatturate a partire da gennaio 2018 e, per quanto riguarda le società quotate inserite nell indice FTSE MIB di Borsa italiana (UBI Banca S.p.A.), è stato previsto che lo split payment si applica laddove si tratti di soggetti identificati ai fini IVA in Italia; - è stato previsto che la tenuta dei registri IVA delle fatture emesse e degli acquisti con sistemi elettronici si considera regolare anche in difetto di trascrizione su supporti cartacei nei termini di legge, a condizione che in sede di accesso, ispezione o verifica tali registri risultino aggiornati sui sistemi elettronici e possano essere stampati a richiesta degli organi procedenti. Legge 27 dicembre 2017, n. 205 Bilancio di previsione dello Stato per l anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio (cd. Legge di Bilancio 2018 ) Tra le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018 devono essere segnalate le seguenti novità: - sono state disattivate le clausole di salvaguardia che avrebbero, altrimenti, determinato incrementi automatici delle aliquote IVA a partire dal 1 gennaio Per effetto di ciò, sono state confermate per tutto il 2018 le aliquote IVA del 10% e del 22%, che subiranno incrementi graduali negli anni successivi; - sono state confermate per tutto il 2018 le misure di incentivo per gli investimenti in beni strumentali super-ammortamento e quelle in favore dei processi di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese in chiave Industria 4.0 iper ammortamento. La maggiorazione legata al super-ammortamento è fissata nella misura del 30% del costo di acquisizione dei beni, mentre quella dell iper-ammortamento è confermata nella misura del 150% del loro costo. Restano esclusi dall agevolazione del superammortamento i veicoli aziendali, mentre per coloro che fruiscono dell iper ammortamento è confermata la maggiorazione, nella misura del 40%, del costo di acquisizione dei beni immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale; - è stato introdotto un credito d imposta a favore delle imprese che nel corso del 2018 sostengono spese di formazione per il personale dipendente nell ambito delle tecnologie previste dal piano nazionale Impresa 20

21 4.0. Il credito d imposta è concesso in misura pari al 40% del costo orario del personale occupato in attività di formazione, fino all importo massimo di 300 mila euro per ciascun beneficiario; - è stato riformulato l articolo 20 del Decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986 n. 131 in tema di interpretazione degli atti portati alla registrazione, prevedendo che l imposta di registro deve essere applicata sulla base della natura e degli effetti giuridici che gli stessi determinano, prescindendo dagli atti ad essi collegati. Eventuali vantaggi fiscali potranno, eventualmente, essere valutati sotto il profilo dell abuso del diritto; - a partire dal 2019 sarà introdotto un sistema generalizzato di fatturazione elettronica obbligatoria per i soggetti IVA residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, con la veicolazione delle fatture attraverso il Sistema di Interscambio gestito dall Agenzia delle Entrate. Sempre a partire dal 2019, dovranno essere comunicati all Agenzia delle Entrate i dati delle operazioni effettuate con soggetti esteri, non documentate con bolletta doganale o veicolate tramite il Sistema di Interscambio; - è stato fissato al 31 ottobre 2018 il termine per presentare i modelli Redditi, IRAP e 770 riferiti al periodo d imposta 2017; - è stata accordata all Agenzia delle Entrate la possibilità di sospendere, fino ad un massimo di trenta giorni, l esecuzione dei pagamenti a mezzo modello F24 in presenza di importi a credito portati in compensazione che presentano profili di rischio; - è stata istituita un imposta sulle transazioni digitali web tax relative a prestazioni di servizi rese tramite mezzi elettronici a favore di soggetti residenti (comprese le stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti), che rivestono la qualifica di sostituto d imposta. L imposta si applicherà nei confronti dei prestatori di servizi che nel corso di un anno solare eseguano un numero complessivo di transazioni superiore a 3 mila unità e sarà pari al 3% del valore di ogni singola transazione, indipendentemente dal luogo di conclusione della stessa. Il prelievo sarà operato dal committente all atto del pagamento del corrispettivo. Decreto Ministero dell Economia e delle Finanze 23 febbraio 2017 in tema di country by country reporting Il Decreto ministeriale ha attuato le disposizioni contenute nella Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di Stabilità 2016), con le quali è stato introdotto nell ordinamento italiano il cd. country by country reporting previsto a livello OCSE, in base al quale, a far tempo dall anno 2017, i gruppi di imprese multinazionali sono tenuti a fornire all Agenzia delle Entrate determinate informazioni di natura quantitativa sulla propria attività transnazionale. A sua volta, l Agenzia delle Entrate deve trasmettere le informazioni ricevute alle amministrazioni fiscali degli altri Stati membri dell Unione Europea. A regime, il country by country reporting consentirà alle varie amministrazioni finanziarie di accedere, in modo tempestivo e sintetico, ai principali dati quantitativi dei gruppi multinazionali, così da migliorare il processo di valutazione dei rischi connessi ai prezzi di trasferimento e l utilizzo delle risorse disponibili nelle attività di controllo. 21

22 In data 28 novembre 2017 e 11 dicembre 2017 sono stati emanati due provvedimenti del direttore dell Agenzia delle Entrate a completamento del sistema di country by country reporting. Nello specifico, con il primo provvedimento l Agenzia delle Entrate ha definito le istruzioni, le modalità e le scadenze da rispettare per la trasmissione annuale della rendicontazione paese per paese. Con il secondo provvedimento l Agenzia ha chiarito che le comunicazioni sulle imposte e le attività dei gruppi multinazionali relative al primo anno di rendicontazione (concernenti, cioè, il periodo d imposta di rendicontazione che inizia il 1 gennaio 2016, o successivamente, e termina prima del 31 dicembre 2016) sono validamente presentate se inviate all Agenzia delle entrate entro sessanta giorni a decorrere dall 11 dicembre Provvedimento direttore Agenzia delle Entrate prot. n del 23 novembre 2017, che ha approvato il modello di dichiarazione dell imposta sostitutiva sui finanziamenti a medio lungo termine Il provvedimento ha approvato il modello per la dichiarazione dell imposta sostitutiva dovuta sulle operazioni di finanziamento a medio lungo termine, da redigere ai sensi dell articolo 20 del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973 n Il Decreto Legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla Legge 1 dicembre 2016, n. 225, ha innovato le regole per la dichiarazione e il versamento dell imposta sostitutiva sui finanziamenti, prevedendo la presentazione della dichiarazione su base annuale entro quattro mesi dalla chiusura dell esercizio di riferimento (30 aprile in caso di esercizio coincidente con l anno solare), da redigere, a pena di nullità, su modello conforme a quello approvato dal direttore dell Agenzia delle Entrate. Tali disposizioni si applicano a decorrere dalle operazioni effettuate nell esercizio La norma citata ha, altresì, previsto che il versamento dell imposta sia eseguito mediante autoliquidazione, entro il termine di presentazione della dichiarazione (30 aprile in caso di esercizio coincidente con l anno solare) per l imposta dovuta a saldo e come primo acconto, ed entro il sesto mese successivo alla presentazione della dichiarazione (31 ottobre in caso di esercizio coincidente con l anno solare) per il secondo acconto. Provvedimento direttore Agenzia delle Entrate prot. n del 29 dicembre 2017, che ha approvato il modello di dichiarazione dell imposta di bollo assolta in modo virtuale e ha definito le modalità di esercizio dell opzione per il pagamento in modo virtuale dell imposta di bollo per gli assegni circolari Il provvedimento ha approvato il modello per la dichiarazione dell imposta di bollo assolta in modo virtuale. Con tale nuovo modello è possibile esercitare l opzione per il pagamento dell imposta di bollo in modo virtuale relativamente agli assegni circolari, in alternativa alle ordinarie modalità di dichiarazione e versamento. Il modello sostituisce quello precedentemente in vigore ed è utilizzabile a partire da gennaio

23 La gestione dei rischi L attività svolta da UBI Factor è connessa principalmente all erogazione di finanziamenti a fronte di cessione di crediti auto liquidanti ed è esposta a diverse tipologie di rischio, la cui definizione è condivisa all interno del Gruppo UBI Banca. Si evidenzia che le modalità di misurazione dei rischi sono oggetto di progressivo e continuo affinamento, in coerenza all accentramento delle funzioni di controllo di secondo livello presso le strutture che riportano al Chief Risk Officer del Gruppo UBI e ad UBI Compliance. Permane in Società la figura del Referente Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio, nell ambito del Servizio Controllo Rischi, a diretto riporto del Consiglio di Amministrazione. Passando agli approfondimenti sui singoli rischi, con riferimento al rischio di credito, i criteri seguiti per la definizione delle categorie di portafoglio e per lo stanziamento di fondi analitici sono disciplinati dal vigente Regolamento Fidi di UBI Factor, il cui contenuto è allineato a quanto previsto dalla normativa di Gruppo in materia e sistematicamente aggiornato. L ultimo aggiornamento di novembre 2017 ha riguardato la composizione del Comitato Crediti della Società in considerazione delle variazioni intervenute nell assetto della Direzione Generale. L elaborazione della svalutazione collettiva è di competenza della struttura del CRO di Capogruppo Area Credit Risk Management di UBI dal primo trimestre del Le modalità di stima del relativo fondo adottate da Capogruppo sono basate su un processo automatizzato di estrazione che replica l estrattore di Vigilanza che, come per le elaborazioni non automatizzate gestite in precedenza da UBI Factor, si basa sulle seguenti tre grandezze: il portafoglio in bonis alla data di riferimento, quale espressione della cosiddetta Exposure At Default (EAD), costruito in funzione delle controparti a rischio identificate in relazione alla tipologia di operazione e raggruppate per macro comparti; tasso di decadimento associato ad ogni singolo cluster nel quale viene identificato il portafoglio in bonis: si tratta di una grandezza evocativa della Probability of Default (PD) calcolata convenzionalmente come la media ponderata degli ultimi tassi di decadimento trimestrali disponibili e riproporzionata linearmente su base annua; Loss Given Default (LGD): si tratta di una grandezza evocativa della percentuale di perdita di credito su una controparte in default; eccezion fatta per il comparto relativo alla Pubblica Amministrazione (per il quale viene stimato il tasso in funzione degli accadimenti in UBI Factor nell ambito di una profondità storica di 4 anni) viene utilizzato un tasso flat regolamentare. In merito alla quantificazione del requisito patrimoniale per il rischio di credito, UBI Factor al momento non rientra nel perimetro delle Società incluse nel piano di roll-out per l adozione di metodologie interne (cosiddette IRB); conseguentemente la Società si avvale di quanto previsto dal cosiddetto approccio standard. In relazione al rischio operativo, UBI Factor si è dotata di un sistema di presidi nell ambito di un proprio Modello organizzativo configurato nel rispetto di quanto previsto dalla normativa di Gruppo in materia. L attività di Loss Data Collection, finalizzata al censimento delle perdite operative subite dalla Società, 23

24 viene svolta nel rispetto della Policy e del Regolamento attuativo del Gruppo UBI e così pure l aggiornamento in materia di Risk Assessment, finalizzato alla stima delle perdite operative prospettiche e all individuazione di eventuali significativi interventi di mitigazione. In merito alla quantificazione del requisito patrimoniale per i rischi operativi, attualmente UBI Factor utilizza l approccio standard (Traditional Standardized Approach - TSA) ai sensi del Regolamento 2013/575/UE (CRR). Nel corso del 2016, il piano di attività definito dalla Capogruppo per il passaggio all utilizzo dei metodi avanzati (Advanced Measurement Approaches AMA), in accordo con le Autorità di Vigilanza, era stato posticipato al 2018 in attesa del framework normativo di riferimento2. In seguito all acquisizione delle Nuove Banche (Banca Adriatica, Banca Teatina e Banca Tirrenica) si è resa necessaria l estensione del modello AMA anche su tale perimetro ed è stata valutata la riconduzione della validazione ad un unico iter autorizzativo. In seguito ad ulteriori confronti con il Regulator intercorsi alla fine del 2017, anche in considerazione degli aggiornamenti normativi previsti per i primi mesi del 20183, che prevedono la necessità di adeguamento del modello AMA e una successiva validazione dell Autorità di Vigilanza, si è concordato di ricondurre tutte le richieste in corso ad un unico processo autorizzativo. Pertanto, si è convenuta la rimodulazione del piano di roll out con l obiettivo di prima segnalazione AMA nel 2019 sul perimetro Società prodotto, Nuove Banche ed adeguamento Regulatory Technical Standards. A completamento dei rischi di primo pilastro, il rischio di mercato non presenta al momento per UBI Factor un significativo grado di rilevanza, essendo riconducibile integralmente a variazioni inattese dei tassi di cambio, mitigato da disposizioni operative che stabiliscono che le operazioni in valuta estera devono essere coperte con provvista di pari divisa e scadenza. La posizione netta aperta in cambi al 31 dicembre 2017 è pari allo 0,13% dei Fondi Propri (quindi sotto la soglia del 2,0%, limite previsto dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale) e, conseguentemente, non ha comportato una specifica dotazione patrimoniale a copertura del rischio in argomento. Con riferimento ad altri rischi (per i quali non è previsto al momento uno specifico requisito patrimoniale) si segnalano le seguenti evidenze: rischio di non conformità (compliance) alle norme di auto ed etero regolamentazione: il presidio è garantito in modo accentrato da UBI Compliance. Nel corso del 2017 è continuata l attività di estensione a UBI Factor di metodologie comuni all interno del Gruppo per la valutazione del rischio in argomento e dell utilizzo di una piattaforma informatica comune; con specifico riferimento al rispetto della normativa in tema di antiriciclaggio, nel corso del 2017 è stato consolidato e rafforzato il presidio della Società sui processi di riferimento; rischio di concentrazione: la gestione del rischio in oggetto al momento non richiede l adozione di particolari modelli quantitativi condivisi con la Capogruppo, salvo pervenire ad una sempre 2 Il 4 marzo 2016, sulla base dei riscontri ottenuti dalla prima consultazione relativa alla revisione dello Standardised pproach (TSA) e tenendo conto dei limiti evidenziati dai modelli Advaced Measurement Approach (AMA), il Comitato di Basilea ha pubblicato un nuovo documento di consultazione che prevede l introduzione di un unico approccio metodologico (Standardised Measurement Approach - SMA) per il calcolo del requisito patrimoniale per i rischi operativi, in sostituzione dei tre attuali (Base, Standard e Avanzato). 3 Pubblicazione della versione finale del documento Final Draft Regulatory Technical Standards on the specification of the assessment methodology under which competent authorities permit institutions to use Advanced Measurement Approaches (AMA) for operational risk in accordance with Article 312 of Regulation (EU)No 575/

25 maggiore integrazione informatica tra l anagrafe residente nel sistema informativo di UBI Factor e l analogo ambiente disponibile sul portale di Capogruppo (obiettivo di allineamento in automatico dei due ambienti) per la consultazione delle controparti comuni; il patrimonio informativo della Anagrafe di Gruppo è comunque accessibile al Personale di UBI Factor; rischio reputazionale: non sono ravvisabili eventi tali da segnalare un grado di rilevanza significativo; l ambito è peraltro pressoché integralmente connesso alla gestione dei reclami pervenuti dalla clientela che, per numerosità (n. 2 nel corso del 2017) e contenuto, sono gestiti dalla Società senza particolari criticità, nel rispetto delle linee guida definite da Capogruppo; rischio verso soggetti collegati: il Regolamento per la Disciplina delle operazioni con soggetti collegati del Gruppo UBI è stato oggetto di aggiornamento a gennaio 2017, nell ambito del progetto di Gruppo Stabilizzazione del processo di gestione dell operatività dei Soggetti Collegati e delle Parti Correlate. Alla data del 31 dicembre 2017, sono in corso le attività di predisposizione del nuovo Quaderno Normativo Soggetti Collegati, sulla base delle linee guida impartite da Capogruppo. 25

26 Principali rischi ed incertezze a cui è esposta la Società Si riporta di seguito la Relazione su rischi e incertezze a dicembre 2017, ai sensi dei disposti dell art. 154-bis del Testo Unico della Finanza. RISCHIO DEFINIZIONE PRESENZA * Rischio di subire perdite derivanti dall inadempienza di una controparte nei confronti della quale esiste un esposizione creditizia. E incluso il rischio di controparte, ossia il rischio che la controparte di un operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari di un operazione. Nell ambito del rischio di credito va considerata l esposizione al rischio paese (rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un paese diverso dall Italia 4 ) e al rischio di trasferimento (rischio che una banca, esposta nei confronti di un soggetto che si finanzia in una valuta diversa da quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito, realizzi delle perdite dovute alle difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l esposizione). COMMENTO AL RISCHIO** Media Lo specifico impianto regolamentare del Gruppo e della Società indirizza ogni fase del processo del credito nel monitoraggio delle controparti, al fine di mitigarne i relativi rischi. Inoltre, come ulteriore presidio del rischio in analisi, è operativa in staff al responsabile dell Area Crediti la Funzione Presidio e Monitoraggio della Qualità del Credito. Il conteggio della collettiva è accentrato in ambito CRO di Capogruppo. RISCHIO DI CREDITO Al 30 settembre 2017, il rapporto tra crediti dubbi e crediti totali si attesta a circa il 16% in termini di esposizione lorda ed al 14% in termini di esposizione netta. La parte prevalente dei crediti dubbi è riconducibile ai debitori USL di Lazio e Abruzzo rivenienti da operatività non più effettuata e gestita in run off. Ai fini di Vigilanza, in attesa di condividere con la Capogruppo un sistema di rating interno, la Società si avvale del metodo standardizzato. Non si rilevano criticità connesse al rischio Paese e al rischio di trasferimento. In particolare per quanto concerne l attività della succursale in Polonia, essa è prevalentemente focalizzata sui tre grandi debitori per i quali è stata costituita e sviluppata (Electrolux, FCA e Whirpool). Per quanto riguarda l'ifrs9 i primi risultati delle simulazioni inducono a ritenere che l'impatto sarà contenuto. 4 Il concetto di rischio paese è riferito a tutte le esposizioni indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o amministrazioni pubbliche. Nella misurazione/valutazione del rischio paese si deve essere consapevoli che il deterioramento del rischio di credito all interno di un paese può portare al mancato adempimento di numerosi contratti anche quando ciò non è collegato a specifiche restrizioni imposte dai Governi; in altri termini, il rischio paese può essere ricondotto alla possibilità che eventi di natura politica e/o economica si riflettano sulla qualità dei finanziamenti 26

27 RISCHIO DEFINIZIONE PRESENZA * Rischio di variazioni del valore di mercato degli strumenti finanziari per effetto di variazioni inattese delle condizioni di mercato (valute, tassi, commodities, metalli preziosi, oro, argento, ) e del merito creditizio dell emittente. COMMENTO AL RISCHIO** Si ricorda, infine, che il passaggio di UBI Factor al nuovo Albo ex art. 106 del TUB, ha determinato un rilevante impatto sul requisito patrimoniale, a causa del ridimensionamento del patrimonio libero, che implica la necessità di crescita delle coperture da parte della Capogruppo. Non Applicabile Non è presente un portafoglio di negoziazione. RISCHI FINANZIARI I rischi finanziari si manifestano sia sul trading book (rischio di mercato di primo pilastro) che sul banking book, come variazioni di valore del portafoglio proprietario, con l esclusione di partecipazioni e titoli di debito rivenienti da ristrutturazione di crediti. Nell ambito dei rischi finanziari, si considera anche il rischio sovrano, che fa riferimento alla capacità/volontà del debitore sovrano di far fronte ai propri impegni, limitatamente alle esposizioni classificate nei portafogli AFS e HTM. Inoltre, si considera il rischio base, che si manifesta in perdite dovute al non perfetto allineamento dei valori di posizioni di segno opposto. RISCHIO OPERATIVO Rischio di subire perdite derivanti dall inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. È compreso il rischio legale, definito come il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extracontrattuale ovvero da altre controversie. In quest ambito va valutato anche il rischio informatico, definito come il rischio di incorrere in perdite economiche, di reputazione e di quote di mercato in relazione all utilizzo di tecnologia dell informazione e della comunicazione (ICT) oltre che il rischio di condotta, definito come il rischio di incorrere in perdite economiche derivanti da violazione di leggi da azioni e/o omissioni intenzionali o negligenti. Media Nei primi tre trimestri dell'anno sono state registrate Perdite Operative riconducibili a rischi operativi puri per complessivi EUR 2 mila e nessuna perdita in sovrapposizione con il rischio creditizio. Il dato medio registrato rapporto tra Perdite Operative e Margine di intermediazione nell ultimo triennio (0.18%) è inferiore sia al valore registrato a livello di gruppo (0.89%) sia a livello di sistema DIPO-ABI (0.96%) Con specifico riferimento al rischio informatico, le mitigazioni sono collegate al fatto che l intero Sistema Informativo aziendale è gestito in full-outsourcing da UBI Sistemi e Servizi, che garantisce gli ambiti di funzionamento ICT (application e facility management), la sicurezza e la continuità operativa, oltre ai servizi di assistenza. La prima segnalazione sui rischi operativi con sistemi interni di tipo AMA (già prevista nel 2016) verrà riprogrammata secondo modalità e tempistiche che saranno concordate a livello 27

28 RISCHIO DEFINIZIONE PRESENZA * COMMENTO AL RISCHIO** di Gruppo con le Autorità competenti. Rischio derivante da esposizioni verso controparti, incluse le controparti centrali, gruppi di controparti connesse e controparti operanti nel medesimo settore economico, nella medesima regione geografica o che esercitano la stessa attività o trattano la stessa merce, nonché dall applicazione di tecniche di attenuazione del rischio di credito, compresi, in particolare, i rischi derivanti da esposizioni indirette, come, ad esempio, nei confronti di singoli fornitori di garanzie. Il rischio di concentrazione può essere distinto in due sottotipi: rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi (single name concentration risk) e rischio di concentrazione settoriale (sector concentration risk). Media Si segnala, infine, che è stata recentemente avviata una verifica ad ampio raggio - denominata "Progetto WHO" - assessment del proprio modello operativo, finalizzata ad individuare possibili aree di miglioramento e ad avviare un processo di trasformazione che consenta di cogliere le opportunità offerte dal mercato e di rispondere con efficacia all aumento del livello di competizione. Per la stima del rischio in oggetto la Società riceve da Capogruppo le evidenze di accordato/ utilizzato per le controparti comuni (Anagrafe di Gruppo) e flussi periodici per i limiti operativi deliberati da quest ultima. Le criticità presenti riconducibili a questo rischio sono relative ad operazioni storiche con controparti cedenti le AUSL/ ASL appartenenti alla Regione Lazio. RISCHIO DI CONCENTRAZIONE In termini di RWA al 30 settembre 2017, i principali Gruppi di clienti sono i seguenti: Giovanni Agnelli BV (9,72%); ENI (8,57%); Italgas (4,27%); Telecom Italia (3,77%); Regione Lazio (3,45%). RISCHIO DI TASSO D INTERESSE Rischio attuale o prospettico di una variazione del margine di interesse e del valore economico della società, a seguito di variazioni inattese dei tassi d interesse che impattano il portafoglio bancario. Bassa Dal punto di vista del sector concentration risk, i settori principali sono i seguenti (in termini di EAD al 30 settembre 2017): fornitura di energia elettrica, gas e vapore (11,48%); amministrazioni pubbliche (7,57%); fabbricazione di prodotti elettronici (6,81%). La bassa rilevanza di questo rischio è determinata dalle specificità del business societario, con attivo costituito da impieghi rappresentati da crediti verso clienti le cui scadenze (mediamente a breve) sono ben monitorate 28

29 RISCHIO DEFINIZIONE PRESENZA * COMMENTO AL RISCHIO** e non soggette a variazioni impreviste. approvvigionamento delle fonti costruito sulla base del profilo degli impieghi (che hanno per lo più una scadenza media a breve). La gestione finanziaria punta al bilanciamento fra impieghi e raccolta,senza obiettivi di tipo speculativo: le politiche di adeguamento delle condizioni applicate sono in funzione dell andamento del mercato monetario e condivise con Capogruppo. RISCHIO DI BUSINESS RISCHIO DERIVANTE DA CARTOLARIZZAZIONI Rischio di variazioni avverse e inattese degli utili/margini rispetto ai dati previsti, legati a volatilità dei volumi dovuta a pressioni competitive e situazioni di mercato. Rischio che la sostanza economica dell operazione di cartolarizzazione non sia pienamente rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di gestione del rischio. Media Non Applicabile Il monitoraggio del rischio in questione viene effettuato presso la Capogruppo, che si avvale di modelli di Gap analysis e di Sensitivity analysis a livello consolidato. La gestione di tale tipologia di rischio tiene conto anche delle indicazioni fornite dalla Policy a presidio dei Rischi Finanziari del Gruppo UBI Banca. Gli obiettivi commerciali prevedono la contribuzione alla promozione dell offerta della Società da parte delle strutture commerciali del Gruppo, le cui attività non sono governate da UBI Factor, in un contesto caratterizzato prevalentemente dalla concorrenza degli altri intermediari operanti nel comparto. Operazioni non effettuate RISCHIO DI LIQUIDITA RISCHIO DI REPUTAZIONE Rischio di inadempimento ai propri impegni di pagamento che può essere causato da incapacità di reperire fondi o di reperirli a costi superiori a quelli di mercato (funding liquidity risk) o dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk) incorrendo in perdite in conto capitale. In questo ambito va considerato anche il rischio di liquidità a medio/lungo termine (strutturale), derivante da uno squilibrio tra le fonti di finanziamento ed impiego. Rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell immagine della banca da parte di nclienti, controparti, azionisti della Bassa Bassa La raccolta della Società è nell ambito del Gruppo con approvvigionamento coerente con i fabbisogni, a condizioni di mercato. Sul monitoraggio delle fonti di approvvigionamento la Capogruppo produce consuntivazioni settimanali e preavvisi nel caso di sconfini rispetto alle soglie di early warning. La Società si coordina con Capogruppo nella politica d impiego in rapporto alla raccolta disponibile, anche in aderenza alle policy di equilibrio strutturale definite dalla Capogruppo stessa. Non sono individuabili fatti o circostanze che rilevano in quest ambito. 29

30 RISCHIO DEFINIZIONE PRESENZA * RISCHIO RESIDUO RISCHIO STRATEGICO RISCHIO DI COMPLIANCE O DI NON CONFORMITÀ RISCHIO PARTECIPATIVO RISCHIO IMMOBILIARE ATTIVITA di RISCHIO VERSO SOGGETTI COLLEGATI banca, investitori o autorità di vigilanza. Rischio che le tecniche riconosciute per l attenuazione del rischio di credito utilizzate dalla banca risultino meno efficaci del previsto. Rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo. Rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina). Nell ambito del rischio di non conformità, sono monitorati anche i rischi connessi alle emissioni di obbligazioni bancarie garantite. Nell ambito del rischio di compliance va valutato il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo inteso come il rischio di venire a contatto con fenomeni criminali quali il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo che, anche in virtù della loro possibile dimensione transnazionale, costituiscono una grave minaccia per l economia legale e possono determinare effetti destabilizzanti soprattutto per il sistema bancario e finanziario. Rischio di variazione del valore delle partecipazioni non consolidate integralmente. Il portafoglio preso in considerazione comprende tutte le partecipazioni detenute dalle società del Gruppo in società esterne, ovvero in società che non consolidano e la cui quota complessiva di partecipazioni risulta inferiore alla maggioranza assoluta del COMMENTO AL RISCHIO** Bassa Premesso che la società si avvale della metodologia standard, non si sono verificate perdite di questa natura e si ritiene che gli strumenti utilizzati per il monitoraggio del rischio di credito siano complessivamente adeguati. Bassa Sono sostanzialmente assenti i rischi strategici: la tipologia di business gestito è stabile e lo sviluppo delle strategie societarie e delle politiche commerciali è senza soluzione di continuità ed in coerenza alle strategie complessive di Gruppo Media La conformità è presidiata da strutture specialistiche di Capogruppo, le quali ne garantiscono l adeguatezza. Sono in corso specifici progetti in tema usura, anatocismo e trasparenza. Si ricorda, comunque, anche il già menzionato "Progetto WHO" Non Applicabile La società non detiene partecipazioni in società esterne al Gruppo capitale. Rischio di variazione di valore delle immobilizzazioni Non Applicabile Non sono presenti materiali. 5 immobilizzazioni materiali nel comparto immobiliare, né investimenti in fondi Rischio che origina dal fatto che la vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali della banca possa compromettere l oggettività e l imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e ad altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle risorse, di esposizione della banca a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, e di potenziali danni per depositanti e per azionisti. comuni d investimento immobiliare Bassa L evidenza dei soggetti collegati è uno stato censito e visibile in anagrafe di Gruppo (con le motivazioni di assoggettamento) che alimenta la PEF e le altre applicazioni. Le evidenze sono manutenute dalle competenti funzioni di UBI, che trasmettono anche informative periodiche di aggiornamento. E' in corso la declinazione nell'ambito della Società del Quaderno Normativo di Gruppo, in coordinamento con le competenti funzioni della Capogruppo. 5 Nella valutazione del rischio va incluso l eventuale investimento in fondi comuni di investimento immobiliare. 30

31 RISCHIO DEFINIZIONE PRESENZA * RISCHIO DI LEVA FINANZIARIA ECCESSIVA RISCHIO MODELLO RISCHIO DI ASSET ENCUMBRANCE RISCHIO ASSICURATIVO ALTRI Rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato, rispetto alla dotazione di mezzi propri, renda la banca vulnerabile rendendo necessaria l adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività. Rischio correlato al malfunzionamento, all inadeguata calibrazione o all utilizzo inappropriato dei sistemi interni di misurazione dei rischi, che possono potenzialmente portare alla sottostima dei requisiti patrimoniali e/o a perdite derivanti dall utilizzo improprio dei risultati nei processi decisionali. Rischio connesso alla quota di attività vincolate, derivante dalla presenza di pretese sulla proprietà di un bene da una parte che non è proprietaria, che può avere impatto sulla trasferibilità e sull uso del bene stesso. Rischio connesso all incertezza inerente l ammontare e la tempistica degli impegni di natura assicurativa riferiti all attività prodotta dalle società di assicurazioni. COMMENTO AL RISCHIO** Bassa La dotazione di mezzi propri è determinata dalla Capogruppo, verso la quale è concentrato l indebitamento della Società. Bassa I modelli di gestione dei rischi sono indirizzati e gestiti da Capogruppo tramite strutture specializzate dedicate Non Applicabile Non Applicabile Non sono presenti attività determinanti il rischio La società non opera nel settore assicurativo Altre categorie di rischio non rientranti in quelle elencate. Non Applicabile Non sono presenti altre categorie di rischio oltre a quelle elencate Con riferimento alle incertezze nella Relazione è stato, inoltre, evidenziato quanto segue: Stante che le incertezze sono evidenze non determinabili, con impatto non quantificabile, derivanti da analisi di scenari prospettici e per loro caratteristiche difficilmente collegabili ad un singolo comparto di business, si rimanda a quelle definite dagli approfondimenti mirati effettuati a livello di Gruppo, documentate nel bilancio consolidato. Si ritiene di non poter individuare incertezze caratteristiche e peculiari a livello societario, in quanto se dovessero rilevare per la sola UBI Factor, in virtù della loro specificità dovrebbero portare immediatamente alla documentazione di rischi, da ricondurre agli ambiti monitorati. L attività di ricerca e sviluppo La Società non ha dato corso nell esercizio ad attività di Ricerca e Sviluppo. Informativa su azioni proprie e della controllante La Società non detiene, direttamente o indirettamente, azioni proprie o azioni dell impresa controllante. Durante l esercizio non sono state acquistate e/o alienate né azioni proprie né della società controllante, anche per tramite di società fiduciarie o per interposta persona. Direzione e coordinamento e rapporti con Società del Gruppo Ai sensi dell art bis comma 4 del Codice Civile, si rappresenta che, nell ambito dell attività di direzione e coordinamento posta in essere da UBI Banca S.p.A., nella propria qualità di Capogruppo, la Società ha potuto cogliere le sinergie derivanti dall appartenenza al Gruppo ed utilizzare le stesse per una 31

32 migliore gestione e sviluppo del proprio business. I rapporti con la controllante UBI Banca e le società del Gruppo, prevalentemente di affidamento bancario, sono resi alle condizioni di mercato. Tali rapporti sono valutati anche sotto il profilo dei potenziali interessi degli Amministratori, ai sensi dell art del Codice Civile, nonché del Regolamento per la disciplina delle operazioni con parti correlate di UBI Banca S.p.A. e del Regolamento per la disciplina delle operazioni con Soggetti Collegati del Gruppo UBI. Le garanzie rilasciate da UBI Banca sono a copertura di grandi rischi su importanti debitori; per tali garanzie vengono riconosciute commissioni passive. Per gli altri servizi prestati dalla Capogruppo o dalle società del Gruppo, regolati da appositi contratti di service, vengono addebitati costi in base a quanto previsto dagli stessi contratti quadro per la fornitura di servizi tecnici e amministrativi, relativamente all erogazione delle seguenti attività, descritte nel rispettivo Catalogo dei servizi generali : - amministrazione e controllo di gestione; - pianificazione strategica, capital management e studi; - audit; - risorse umane; - ottimizzazione costi; - controllo rischi e rating; - controllo rischi di riciclaggio e rapporti con le autorità inquirenti; - compliance; - gestione ALM; - formazione; - servizi amministrativi e di supporto; - acquisti; - information e communication technology; - sicurezza e continuità operativa; - servizi immobiliari; - servizi di assistenza. Le attività di risk management, antiriciclaggio, compliance, amministrazione e bilancio, pianificazione e controllo di gestione di UBI Factor risultano accentrate presso le competenti strutture della Capogruppo UBI Banca, a riporto del Chief Risk Officer, del Responsabile Compliance e del Chief Financial Officer. È attiva la convenzione di collaborazione commerciale con UBI Banca, finalizzata all acquisizione di operazioni di factoring, che prevede il riconoscimento di commissioni per operazioni effettuate. La Società partecipa al Consolidato Fiscale nell ambito del Gruppo UBI Banca. La natura delle componenti e degli importi viene esposta analiticamente nelle singole voci patrimoniali ed economiche nella Sezione - Operazioni con parti correlate della nota integrativa. 32

33 Sedi secondarie La Società non ha sedi secondarie. Fatti di rilievo verificatisi dopo la chiusura dell esercizio Si rileva che successivamente al 31 dicembre 2017, data di riferimento del bilancio, e fino al 7 febbraio 2018, data in cui il progetto di bilancio è stato autorizzato dal Consiglio di Amministrazione alla presentazione all Assemblea, non sono intervenuti fatti tali da comportare una rettifica dei dati presenti in bilancio. Operazioni atipiche o inusuali Non sono state poste in essere, né risultano in essere alla fine dell esercizio, operazioni atipiche o inusuali, per tali si intendono quelle estranee alla normale gestione d impresa e quelle in grado di incidere in modo significativo sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società. Evoluzione prevedibile della gestione UBI Factor ipotizza un aumento dei volumi intermediati e degli impieghi alla clientela sia sul canale Large Corporate che sul canale Mid Corporate; in particolare si prevede un maggior peso, sul totale, di quest ultimo segmento, con conseguente miglioramento della redditività aziendale. Proposte all Assemblea Si propone di imputare l utile d esercizio pari a Euro alla voce utili/perdite portate a nuovo. Milano, 7 febbraio 2018 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Dott. Egidio Tempini 33

34 SCHEMI DI BILANCIO 34

35 STATO PATRIMONIALE (Valori unità di Euro) Voci dell'attivo 31-dic dic Cassa e disponibilità liquide Crediti Partecipazioni Attività materiali Attività immateriali Attività fiscali a) correnti b) anticipate di cui alla L. 214/ Altre attività TOTALE ATTIVO Voci del passivo e del patrimonio netto 31-dic dic Debiti Passività fiscali a) correnti Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi e oneri: b) altri fondi Capitale Sovrapprezzi di emissione Riserve Riserve da valutazione ( ) ( ) 180. Utili (Perdite) d'esercizio (+/-) ( ) TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO

36 CONTO ECONOMICO (Valori unità di Euro) Voci 31-dic dic Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati ( ) ( ) MARGINE DI INTERESSE Commissioni attive Commissioni passive ( ) ( ) COMMISSIONI NETTE ( ) MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: ( ) a) attività finanziarie ( ) b) altre operazioni finanziarie (17.093) 110. Spese amministrative: ( ) ( ) a) spese per il personale ( ) ( ) b) altre spese amministrative ( ) ( ) 120. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (18.576) (28.937) 130. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (1.795) (9.141) 150. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ( ) ( ) 160. Altri oneri e proventi di gestione RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA ( ) UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE ( ) 190. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente ( ) UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE ( ) UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO ( ) 36

37 PROSPETTO DELLA REDDITIVITA COMPLESSIVA (Valori unità di Euro) Voci Utile (Perdita) d'esercizio ( ) Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 40. Piani a benefici definiti (19.208) ( ) 130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (19.208) ( ) 140. Redditività complessiva (Voce ) ( ) 37

38 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO (Valori unità di Euro) Esistenze al Modifica saldi di apertura Prospetto delle variazione del patrimonio netto al 31 dicembre 2016 Esistenze al Allocazione risultato esercizio precedente Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Variazioni dell'esercizio Operazioni sul patrimonio netto Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Altre variazioni Redditività complessiva esercizio 2016 Patrimonio netto al Capitale Sovrapprezzo emissioni Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione ( ) - ( ) ( ) ( ) Strumenti di capitale Azioni proprie - - Utile (Perdita) di esercizio ( ) ( ) ( ) Patrimonio Netto ( ) ( )

39 Esistenze al Modifica saldi di apertura Prospetto delle variazione del patrimonio netto al 31 dicembre 2017 Esistenze al Allocazione risultato esercizio precedente Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Variazioni dell'esercizio Operazioni sul patrimonio netto Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Altre variazioni Redditività complessiva esercizio 2017 Patrimonio netto al Capitale Sovrapprezzo emissioni Riserve: ( ) a) di utili ( ) b) altre Riserve da valutazione ( ) - ( ) (19.208) ( ) Strumenti di capitale Azioni proprie - Utile (Perdita) di esercizio ( ) - ( ) Patrimonio Netto

40 RENDICONTO FINANZIARIO (Metodo diretto) - (Valori unità di Euro) A. ATTIVITA' OPERATIVA Gestione interessi attivi incassati (+) interessi passivi pagati (-) ( ) ( ) - dividendi e proventi simili (+) - commissioni nette (+/-) ( ) spese per il personale (-) ( ) ( ) - altri costi (-) ( ) ( ) - altri ricavi (+) imposte e tasse (-) costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie ( ) - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita - crediti verso banche crediti verso enti finanziari ( ) ( ) - crediti verso clientela ( ) - altre attività ( ) Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie debiti verso banche debiti verso enti finanziari - debiti verso clientela ( ) ( ) - titoli in circolazione - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie valutate al fair value - altre passività ( ) ( ) Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da vendite di partecipazioni - dividendi incassati su partecipazioni - vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - vendite di attività materiali - vendite di attività immateriali - vendite di rami d'azienda 2. Liquidità assorbita da acquisti di partecipazioni - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - acquisti di attività materiali acquisti di attività immateriali acquisti di rami d'azienda Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento B - - C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - emissione/acquisti di azioni proprie emissione/acquisto di strumenti di capitale distribuzione dividendi e altre finalità - ( ) Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C ( ) LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO A+B+C RICONCILIAZIONE Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio

41 NOTA INTEGRATIVA 41

42 PARTE A POLITICHE CONTABILI A.1 PARTE GENERALE Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il presente bilancio è stato redatto in conformità ai principi contabili IAS/IFRS 6 emanati dall International Accounting Standards Board (IASB) e alle relative interpretazioni dell International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 31 dicembre 2017, recepiti dal nostro ordinamento dal D. Lgs. n. 38/2005 che ha esercitato l opzione prevista dal Regolamento CE n. 1606/2002 in materia di principi contabili internazionali. Non sono state effettuate deroghe all applicazione dei principi contabili IAS/IFRS. Il bilancio, costituito da Stato Patrimoniale, Conto Economico, Prospetto della Redditività Complessiva, Rendiconto Finanziario, Prospetto di variazione del Patrimonio Netto, e dalla Nota Integrativa e corredato dalla Relazione sull andamento della gestione, soggetto a revisione contabile da parte della società di revisione Deloitte & Touche S.p.A., rappresenta il Bilancio separato di UBI Factor S.p.A., società del Gruppo UBI Banca. Sezione 2 Principi generali di redazione La redazione del bilancio è avvenuta in base ai criteri di valutazione, adottati nell ottica della continuità aziendale ed in ossequio ai principi di competenza, rilevanza dell informazione, nonché di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. Il bilancio è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria, il risultato economico dell esercizio, la variazione del patrimonio netto ed i flussi di cassa. Le informazioni riportate nel presente fascicolo di bilancio, se non diversamente specificato, sono espresse in euro quale moneta di conto. I relativi arrotondamenti sono stati effettuati tenendo conto delle disposizioni indicate da Banca d Italia. Gli schemi di bilancio utilizzati nel presente bilancio sono conformi a quanto previsto dal Provvedimento di Banca d Italia del 9 dicembre 2016 Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari. Per completezza di informativa si segnala che in data 22 dicembre 2017, la Banca d Italia ha emesso una nuova versione del Provvedimento Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari con cui si recepisce il principio contabile IFRS9 la cui applicazione obbligatoria decorre a far tempo dal 1 gennaio Tali principi, nonché le relative Interpretazioni, sono applicati in funzione del verificarsi degli eventi da questi disciplinati a far tempo dalla data di applicazione obbligatoria dei medesimi, se non diversamente specificato. Per completezza informativa si veda, in proposito, il successivo paragrafo Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea. 42

43 Detti schemi forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2017, l analoga informazione comparativa al 31 dicembre 2016 (che non ha necessitato di modifiche rispetto ai dati pubblicati in tale bilancio) e non riportano le voci non valorizzate per l esercizio corrente e precedente. Per completezza si segnala che nella redazione del presente fascicolo di bilancio si è inoltre preso atto, in particolare, dei seguenti documenti: - documento congiunto Banca d Italia/Consob/Isvap n. 4 del 3 marzo 2010, con particolare riferimento all informativa in materia di impairment degli avviamenti e delle attività disponibili per la vendita; - documento ESMA del 5 ottobre 2015 Orientamenti Indicatori alternativi di performance volto a promuovere l utilità e la trasparenza degli Indicatori Alternativi di Performance inclusi nei prospetti informativi o nelle informazioni regolamentate; - documento ESMA del 27 ottobre 2017, European common enforcement priorities for 2017 financial statements volto a promuovere un'applicazione omogenea dei principi contabili IAS/IFRS, per assicurare la trasparenza e il corretto funzionamento dei mercati finanziari, individuando talune tematiche ritenute particolarmente significative per i bilanci al 31 dicembre 2017 delle società quotate europee, anche in considerazione delle attuali condizioni di mercato. Principi contabili I principi contabili esposti nella Parte A.2, relativamente alle fasi di classificazione, valutazione e cancellazione, sono i medesimi adottati per la redazione del bilancio relativo all esercizio L applicazione di tali principi, nell impossibilità di valutare con precisione alcuni elementi di bilancio, comporta talora l adozione di stime ed assunzioni in grado di incidere anche significativamente sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico. Nel ribadire che l impiego di stime ragionevoli è parte essenziale della predisposizione del bilancio, si segnalano qui di seguito le voci di bilancio in cui è più significativo l utilizzo di stime ed assunzioni: - valutazione dei crediti; - valutazione di attività finanziarie non quotate su mercati attivi; - quantificazione degli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri; - quantificazione della fiscalità differita; - definizione della quota di ammortamento delle attività materiali ed immateriali a vita utile definita; - valutazione del fondo trattamento di fine rapporto; Si evidenzia come la rettifica di una stima possa avvenire a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali la stessa si era basata o in seguito a nuove informazioni o, ancora, di maggiore esperienza. L eventuale mutamento della stima è applicato prospetticamente e genera quindi impatto sul conto economico dell esercizio in cui avviene il cambiamento ed, eventualmente, su quello degli esercizi futuri. A tal proposito si segnala che l esercizio 2017 non è stato caratterizzato da mutamenti nei criteri di stima già applicati per la redazione del Bilancio al 31 dicembre

44 Con particolare riguardo all evoluzione normativa dei principi contabili internazionali IAS/IFRS si segnala quanto segue. Principi contabili internazionali in vigore dal 2017 In data 9 novembre 2017 la Commissione Europea ha pubblicato i seguenti Regolamenti: - Regolamento (UE) n. 1989/2017 che omologa talune modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito con specifico riferimento alla rilevazione di attività fiscali differite e, più in dettaglio, al fine di chiarire la contabilizzazione di tali attività riferite a strumenti di debito valutati al fair value; - Regolamento (UE) n. 1990/2017 che omologa talune modifiche allo IAS 7 Rendiconto Finanziario al fine di promuovere il miglioramento dell informativa relativa alle attività di finanziamento di un entità. L adozione dei succitati provvedimenti non ha comportato effetti apprezzabili sul bilancio della Società. Principi contabili internazionali con applicazione successiva al 2017 In data 29 ottobre 2016 la Commissione Europea ha pubblicato: il Regolamento (UE) n. 1905/2016 che omologa il principio IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato dallo IASB in data 28 maggio In data 29 novembre 2016 la Commissione Europea ha pubblicato il Regolamento (UE) n. 2067/2016 che omologa il principio IFRS 9 Strumenti Finanziari, pubblicato dallo IASB in data 24 luglio Per dettagli relativi alle previsioni di tali principi si rimanda a quanto descritto successivamente nel presente capitolo. In data 9 novembre 2017 la Commissione Europea ha pubblicato i seguenti Regolamenti: Regolamento (UE) n. 2017/1986 che adotta l IFRS 16 Leasing, inteso a migliorare la rendicontazione contabile dei contratti di leasing 7. Per informazioni di dettaglio si rimanda a quanto riportato successivamente nel presente capitolo; - Regolamento (UE) n. 2017/1987 che adotta le modifiche all IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti Chiarimenti dell IFRS 15. Le modifiche mirano a precisare alcuni requisiti e a fornire un ulteriore agevolazione transitoria per le imprese che applicano il Principio 8 ; - Regolamento (UE) n. 2017/1988 che adotta le modifiche all IFRS 4 Applicazione congiunta dell IFRS 9 Strumenti finanziari e dell IFRS 4 Contratti assicurativi 9. 7 Applicazione obbligatoria a far tempo dal 1 gennaio Applicazione obbligatoria a far tempo dal 1 gennaio Applicazione obbligatoria a far tempo dal 1 gennaio

45 Principi contabili internazionali non omologati al 31 dicembre 2017 Principio (IAS/IFRS) Interpretazione (SIC/IFRIC) IFRS 14 Modifiche Regulatory deferral accounts Data di pubblicazione 30/01/2014 IFRS 10, IAS 28 Sale contribution of assets between an investor and its Associate or Joint Venture 11/09/2014 IFRS 2 Amendments to IFRS 2: Classification and Measurement of Share-based Payment Transaction 20/06/2016 IFRS 1, IFRS 12, IAS 28 Annual improvements to IFRS Standards Cycle 08/12/2016 IFRIC 22 IFRIC Interpretation 22 Foreign Currency Transaction and Advance Consideration 08/12/2016 IAS 40 Amendments to IAS 40: Transfers of Investment property 08/12/2016 IFRS 17 Insurance Contracts 18/05/2017 IFRIC 23 Uncertainty over Income Tax Treatments 07/06/2017 Amendments to IFRS 9: Prepayment Features with Negative IFRS 9 12/10/2017 Compensation Amendments to IAS 28: Long Term Interests in Associates IAS 28 12/10/2017 and Joint Ventures IFRS 3, IFRS 11, IAS 12, IAS 23 Annual improvements to IFRS Standards Cycle 12/12/2017 I principi sopra elencati non rilevano ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2017 posto che la loro applicazione è subordinata all omologazione, da parte della Commissione Europea, mediante emissione di appositi Regolamenti comunitari 10. Progetto IFRS9 nel Gruppo UBI Banca Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea, n. 323 del 29 novembre 2016, del Regolamento UE 2016/2067 della Commissione Europea, si è completato il processo di omologazione del principio contabile IFRS 9 Strumenti Finanziari 11 che, a far tempo dal 1 gennaio 2018, sostituisce lo IAS 39 Strumenti Finanziari: rilevazione e valutazione. L IFRS 9, con riguardo agli strumenti finanziari, fissa le nuove previsioni in materia di: - Classification and Measurement ; - Impairment; e - General Hedge Accounting. Rimandando alle precedenti informative in materia con riguardo alle principali previsioni del nuovo principio, si segnala che il Progetto di transizione all IFRS 9 del Gruppo UBI Banca, che ha preso avvio nel corso del secondo semestre 2015 ed è ad oggi sostanzialmente concluso, eccezion fatta per talune attività relative all implementazione della fase di transizione al nuovo principio (c.d. First Time Adoption FTA) e al funzionamento a regime del medesimo, in via di ultimazione. Il progetto di transizione è stato articolato nei tre seguenti filoni di attività: 10 Relativamente all IFRS 14 si segnala che la Commissione Europea ha deciso di sospendere il processo di omologazione del principio in attesa della definizione del nuovo principio relativo alle c.d. rate regulated activities. 11 Emesso dallo IASB in data 24 luglio

46 1. Assessment; 2. Design; 3. Implementation. Fase di Assessment La fase di Assessment, volta a valutare i potenziali impatti del nuovo principio con riferimento agli aspetti regolamentari, modelli di rischio, amministrazione, organizzazione, applicazioni IT e business, aveva preso avvio nel secondo semestre del 2015 e si è conclusa nel primo trimestre Tale fase era principalmente finalizzata a: - identificare le modifiche regolamentari e contabili e, conseguentemente, definire i preliminari orientamenti contabili per gli aspetti necessari; - identificare gli impatti preliminari in termini di business, modelli di rischio, organizzazione e sistemi IT; - definire i criteri per l iscrizione ed il trasferimento degli strumenti finanziari, in particolare dei crediti, tra i tre diversi stage previsti dall IFRS 9 sulla base della qualità creditizia, con conseguente diversa stima dei rispettivi valori di bilancio (12 month expected credit loss vs. lifetime expected credit loss). Fase di Design L attività di Design, che si è svolta durante tutto l arco dell esercizio 2016, era finalizzata allo sviluppo delle seguenti attività: - definizione di dettaglio delle policy contabili; - predisposizione dei modelli di rischio; - definizione delle specifiche tecniche per sistemi IT e processi; - gestione degli aggiornamenti normativi e specifiche richieste dei Regulator; - definizione delle specifiche di dettaglio in ambito organizzazione. Fase di Implementation L architettura del Progetto prevedeva, quale ultima fase, l attività di Implementation, avviata all inizio del 2017, finalizzata all esecuzione degli interventi individuati e definiti nei precedenti step progettuali. Tale fase era volta a: - condividere, con l insieme delle strutture operative coinvolte, le analisi e le risultanze emerse durante la fase di Design; - implementare nei processi e nelle procedure aziendali le scelte e le interpretazioni di principio operate nelle fasi di Assessment e Design; - consolidare le policy contabili di dettaglio in funzione delle evidenze emerse e dei chiarimenti normativi pervenuti dalle Autorità di Vigilanza; - attuare le attività propedeutiche alla First Time Application (FTA) del principio in parola. 46

47 Allo stato attuale sono in via di ultimazione alcuni interventi informatici legati a scelte metodologiche consolidatesi nell ultimo trimestre Ciò premesso, nel prosieguo si illustrano le più significative evidenze di natura qualitativa e quantitativa. Classification and Measurement Con specifico riguardo alle nuove previsioni in materia di classificazione delle attività finanziarie previste dall IFRS 9, le attività progettuali si sono principalmente concentrate: - sulla definizione del business model con cui il Gruppo intende gestire le attività finanziarie iscritte in bilancio; nonché, - su un esame di dettaglio degli strumenti finanziari in portafoglio al fine di identificare, eventualmente, attività finanziarie le cui caratteristiche dei flussi di cassa non consentano la classificazione al Costo Ammortizzato e debbano pertanto essere valutate al fair value con impatto a Conto economico. Relativamente al business model si segnala che, conclusa l attività di analisi e censimento delle diverse modalità con cui vengono gestiti gli strumenti finanziari al fine di generare flussi di cassa, il Gruppo ha definito i business model relativi alla gestione delle attività finanziarie, confermando peraltro sostanzialmente la strategia di gestione dei portafogli condotta in vigenza dello IAS 39, coerenti con la Propensione al Rischio del Gruppo, associando i diversi portafogli di strumenti finanziari a tali business model in funzione di specifici parametri. A tal proposito, stante la rilevanza strategica dei business model ex IFRS 9, il Gruppo si è dotato di una specifica policy in materia di definizione dei medesimi 12. Più in dettaglio, con specifico riferimento ai crediti, considerato che il Gruppo UBI svolge principalmente attività di banca tradizionale e detiene un portafoglio impieghi originati con finalità di finanziare privati e aziende nell ambito della loro attività di impresa nonché famiglie, il business model Hold to Collect risulta quello preponderante per la gestione della quasi totalità degli stessi in sostanziale continuità con quanto operato in vigenza dello IAS 39. Ulteriormente, il Gruppo ha deciso di associare al business model Hold to Collect&Sell i prestiti sindacati, di futura erogazione, che intende cedere a terzi e per i quali, pertanto, la relativa delibera di erogazione contempla tale modalità gestionale. Vendite coerenti con il business model Hold to Collect Il Gruppo ha definito, in apposito Regolamento interno, le regole operative relative alla determinazione delle soglie per considerare coerenti con il business model Hold to Collect le vendite di strumenti finanziari, siano essi titoli di debito o crediti. Le regole del Gruppo UBI, con specifico riferimento alla significatività delle medesime, prevede criteri molto stringenti al fine di ritenere ammissibili vendite eseguite per motivi diversi da quelli specificamente previsti dal principio Ai sensi delle previsioni dell IFRS 9, la classificazione degli strumenti finanziari deve infatti avvenire sia in funzione delle modalità di gestione dei medesimi che delle caratteristiche oggettive che li connotano. Nel caso di specie il riferimento è a vendite di strumenti finanziari operate in prossimità della scadenza dei medesimi, ovvero in funzione del peggioramento del relativo rischio di credito ovvero per fronteggiare un fabbisogno di liquidità imprevisto. 47

48 Solely Payment Principal Interest Test (SPPI Test) In merito alle caratteristiche oggettive degli strumenti finanziari le attività finanziarie sono testate tramite il c.d. Solely Payment Principal Interest Test (SPPI Test), nonché, al ricorrere di clausole che comportano il modified time value of money, tramite il Benchmark Test 14. L approccio del Gruppo relativamente all SPPI Test prevede, nel caso del portafoglio crediti, la suddivisione del medesimo in: 1) prodotti standard, tipicamente commercializzati tramite la rete, e 2) prodotti non standard, generalmente personalizzati sulla base delle esigenze specifiche della controparte. Tale ripartizione, peraltro, è stata funzionale all individuazione della soluzione organizzativa e applicativa più efficiente. In merito alle modalità di esecuzione del test a regime, il Gruppo UBI prevede: - per i prodotti standard, l esecuzione del test per tipologia di prodotto e quindi l introduzione del test in sede di fabbrica prodotto con richiamo automatico dell esito della verifica in sede di singola erogazione; - per i prodotti non standard, l esecuzione del test per singolo rapporto; Le modalità di conduzione del test si basano sull utilizzo del c.d. lending tool, ossia un questionario strutturato in termini di albero decisionale che, sulla base delle risposte attribuite fornisce riscontro sulla possibilità di classificare l attività finanziaria nella categoria Hold to Collect, con conseguente valutazione al Costo Ammortizzato. In merito al Benchmark Test, per tutte le attività finanziarie caratterizzate da clausole contrattuali che richiedono tale verifica, l esecuzione del test è prevista con modalità sostanzialmente automatiche, tramite la costituzione di una griglia, che dia conto del risultato a fronte di ogni possibile caso di incoerenza/difformità tra il periodo di riprezzamento del tasso contrattuale e il periodo di pagamento dello stesso: tale griglia è soggetta a periodico aggiornamento ed é consultabile in sede di erogazione. Modification In materia di modifica dei flussi finanziari contrattuali, l IFRS 9 prevede che quando tali flussi sono rinegoziati, o altrimenti modificati, e la rinegoziazione o la modifica non determina la cancellazione contabile (leggasi derecognition) dell'attività finanziaria, l'entità deve calcolare il valore attuale dei flussi finanziari rinegoziati o modificati 15 dell'attività finanziaria e rilevare nel conto economico la differenza tra tale valore e il valore contabile lordo antecedente alla modifica. Diversamente, in caso di modifica sostanziale dei citati flussi, l entità deve eliminare contabilmente l attività finanziaria oggetto di modifica e procedere all iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali. In merito all accezione del termine sostanziale, il Gruppo UBI ha stabilito quanto segue: Tale test, di natura quantitativa, è parte integrate del SPPI allorquando lo strumento finanziario presenti caratteristiche c.d. di Modified Time Value of Money ovvero a fronte della presenza di un imperfetta relazione tra il parametro di riferimento del tasso di interesse (es. Euribor a 3 mesi) e il passaggio del tempo (es. rata mensile). In tal caso, l obiettivo del test è verificare la significatività in termini di differenti cash flow rispetto ai flussi di cassa di uno strumento benchmark non connotato da caratteristiche di modified time value of money. L esito negativo di tale test comporta la classificazione dello strumento finanziario nella categoria Fair Value Through Profit or Loss. Tali flussi devono essere attualizzati al tasso di interesse effettivo originario dell'attività finanziaria. 48

49 modifica verso controparti che presentano difficoltà finanziarie 16 : l accezione data al termine sostanziale è essenzialmente qualitativa in termini di natura della medesima posto che la stessa è volta a massimizzare il recupero dell esposizione originaria; modifica di natura commerciale 17 : l accezione data al termine sostanziale è di natura sia qualitativa che quantitativa posto che, di norma e anche in funzione delle attuali previsioni normative italiane (c.d. Bersani ) applicabili alla fattispecie dei mutui a privati, la stessa riguarda la revisione del tasso di interesse al fine di riallinearlo a quello corrente di mercato. Con specifico riguardo all accezione quantitativa del termine, il Gruppo UBI valuta la sostanzialità della modifica contrattuale sulla base della variazione percentuale dei flussi di cassa dello strumento finanziario ante e post modifica. Impairment Gli aspetti maggiormente interpretativi del principio, individuati durante le attività progettuali, relativamente alle modalità di calcolo dell impairment delle attività finanziarie (crediti o titoli), associate al business model Hold to Collect (e quindi classificate tra le attività finanziarie valutate al Costo Ammortizzato) o al business model Hold to Collect and Sell (e valutate al fair value con impatto delle variazioni di valore nel prospetto OCI), sono relativi: - alla stage allocation degli strumenti finanziari in funzione della determinazione del significativo incremento del rischio di credito; e - all inclusione di scenari c.d. forward looking nella definizione della stage allocation e nella determinazione dell Expected Credit Loss (ECL) 18. Stage allocation Ai fini dell allocazione delle esposizioni nei diversi stage alla data di prima applicazione del principio, le esposizioni performing sono classificate negli stage 1 e 2, diversamente le esposizioni non performing sono allocate nello stage 3. Con riferimento a tali ultime esposizioni, si specifica che il Gruppo UBI è allineato alla definizione di cui alla Circolare n. 262/2005 della Banca d Italia, ovvero le medesime corrispondono alla somma di: esposizioni scadute, inadempienze probabili e sofferenze come definiti dalle vigenti disposizioni in materia di Vigilanza. Ciò premesso si specifica che il modello di stage allocation del Gruppo, basato su una logica per singolo rapporto, ai fini della misurazione dell incremento significativo del rischio di credito, dalla data di prima iscrizione dello strumento finanziario a quella di valutazione, prevede l utilizzo sia di criteri qualitativi che quantitativi. 16 Il riferimento è a misure di forbearance, siano esse rivolte a controparti performing che non perfoming). 17 Ovvero nei confronti di una controparte che non presenta difficoltà finanziarie. 18 Il principio definisce le perdite su crediti attese come la media ponderata delle perdite su crediti sulla base delle probabilità che si verifichi un default. La stima della perdita attesa deve essere effettuata considerando gli scenari possibili, tenendo pertanto in considerazione le migliori informazioni disponibili su: eventi passati, condizioni correnti, previsioni supportabili su eventi futuri (cosiddetto forward looking approach ). 49

50 Più in dettaglio, il passaggio, di uno strumento finanziario, da stage 1 a stage 2 è determinato, a titolo esemplificativo, al verificarsi di una delle seguenti variabili: - sconfino di controparte >30 giorni con soglia di rilevanza del 5%; - concessione di una misura di forbearance; - variazione della Probability of Default (PD) life time. Ulteriormente il Gruppo ha deciso di: - ribattere la presunzione secondo cui una posizione scaduta da almeno 30 giorni è da classificare automaticamente nello stage 2, solamente con riferimento a crediti afferenti a specifiche aree di business; - esercitare, in fase di FTA nonché a regime, e solo limitatamente al portafoglio Titoli Sovereign, in considerazione delle caratteristiche proprie dei titoli in portafoglio, la Low Credit Risk Exemption 19 ; - utilizzare il metodo FIFO (First In-First Out), al fine di confrontare, per ogni singola tranche di titoli di debito acquistata, il merito creditizio originario della medesima con quello ad essa attribuito alla data di reporting. Stima dell Expected Credit Loss e inclusione degli scenari forward looking L IFRS 9 prescrive, con riferimento alle attività finanziarie che non siano impaired al momento dell acquisto (ovvero all origine), che la rilevazione di rettifiche su crediti attese sia determinata in base a uno dei seguenti metodi: - attività classificate a stage 1: commisurandola all importo della perdita su crediti attesa nei successivi 12 mesi (perdita attesa che risulti da eventi di default sull attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro 12 mesi dalla data del periodo di riferimento). Tale metodo deve essere applicato quando, alla data di bilancio, il rischio di credito non sia incrementato significativamente rispetto alla rilevazione iniziale oppure sia ritenuto basso ( Low Credit Risk Exemption ); o, - attività classificate a stage 2 o 3: commisurandola all importo della perdita su crediti attesa su tutta la vita dello strumento (perdita attesa che risulti da eventi di default sull attività finanziaria che siano ritenuti possibili lungo l intera vita dell attività finanziaria). Tale metodo deve essere applicato in caso sia riscontrato, con riferimento alla singola esposizione, un incremento significativo del rischio di credito dopo la rilevazione iniziale. Stage 1 e 2 Con particolare riguardo alla previsione del principio contabile di incorporare nella stima delle perdite attese scenari forward looking anche di tipo macroeconomico, il Gruppo UBI ha deciso di includere i medesimi, nonché le previsioni relative agli andamenti geosettoriali (negli ambiti in cui opera la controparte), in modelli 19 In altri termini, gli strumenti, che alla data di FTA sono connotati da basso rischio di credito, nel caso di specie identificato con il livello di rating investment grade, sono classificati in stage 1. Successivamente, qualora tali titoli perdessero il livello di investment grade i medesimi saranno oggetto di trasferimento ad altro stage unicamente in funzione di un eventuale significativo incremento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iscrizione iniziale. 50

51 interni già disponibili sviluppati per le finalità di Stress Test sul rischio di credito che sono stati oggetto di necessari aggiustamenti al fine di renderli compatibili con le specifiche previsioni del nuovo principio. Tali modelli contemplano l utilizzo di scenari most likely, ovvero l utilizzo dello scenario ritenuto maggiormente probabile, unitamente a scenari upside e downside, ad ognuno dei quali viene associata una percentuale di accadimento. Tali scenari sono coerenti a quelli assunti per finalità di budget e capital allocation. Stage 3 Con specifico riferimento all inclusione di elementi forward looking, nella stima dell expected credit loss, si segnala, relativamente alle posizioni in sofferenza che le regole di valutazione analitica delle medesime, sviluppate in ottica gone concern, includono elementi forward looking nella stima delle percentuali di abbattimento del valore dell immobile posto a garanzia (stimate sulle perizie aggiornate o sulla relazione del Consulente Tecnico d Ufficio - CTU), nonché, in sede di applicazione dell IFRS9, l introduzione di specifici scenari alternativi di recupero delle esposizioni, in considerazione del fatto che il Gruppo prevede di vendere in un lasso di tempo ragionevole un determinato stock di crediti in sofferenza ad una terza parte sia al fine di massimizzare i flussi di cassa, sia in relazione ad una specifica strategia di gestione del credito deteriorato. Conseguentemente, la stima della ECL riflette, oltre che il recupero attraverso la gestione ordinaria del credito, anche la presenza dello scenario di vendita e quindi dei flussi di cassa derivanti da tale vendita. La volontà di includere scenari di vendita nel modello di impairment IFRS9 è rappresentato in parte dalla strategia aziendale di recupero storicamente osservata delle esposizioni, ma principalmente da quella futura, in coerenza con la NPL strategy del Gruppo UBI. Le previsioni del nuovo principio in materia di impairment comportano, in sede di prima applicazione, impatti approssimativamente stimati sostanzialmente afferenti a: stima dell ECL sulle posizioni performing classificate negli stage 1 e 2; stima dell ECL sulle posizioni non performing classificate nello stage 3; First Time Adoption Con particolare riferimento a UBI Factor, l impostazione operata a livello di Gruppo di ricondurre il portafoglio crediti originato con finalità di finanziarie privati e imprese al business model Hold to Collect, vede l inclusione nello stesso ambito del portafoglio crediti derivante da operazioni di factoring. L esecuzione del c.d. SPPI Test allo stock esistente al , mediante utilizzo di un lending tool applicato per tipologia di prodotto, avendo i crediti di factoring caratteristiche di prodotto standard, ha confermato l attribuzione del portafoglio alla categoria Hold to Collect, con conseguente valutazione al Costo Ammortizzato. L adozione della nuova metodologa di impairment, in corso di finalizzazione nel suo aspetto di implementazione dei sistemi informativi a supporto, ha comportato in particolare per UBI Factor l adozione nella determinazione della perdita attesa di stage 1 e stage 2, del riferimento prioritariamente a rating interni 51

52 al gruppo, in alternativa a rating esterni e solo in assenza di questi a tassi di decadimento determinati sulla base di un modello storico statistico. Tale impostazione prevista dal principio IFRS 9 andando a ridefinire in incremento la perdita attesa per i crediti performing a seguito della classificazione a stage 2, ha conseguenza anche sulla definizione delle soglie minime per la determinazione delle perdite attese dello stage 3. La stima degli impatti derivanti dalla nuova metodologia di impairment del portafoglio crediti, in conseguenza della transizione all IFRS 9 (cosiddetta FTA) evidenzia per UBI Factor un impatto che comporta un maggior rafforzamento dei fondi rettificativi dei crediti per circa 2 milioni di euro. Le attività di FTA troveranno definizione di concerto con quanto effettuato a livello di Gruppo in occasione della predisposizione del Resoconto intermedio di gestione della Capogruppo al 31 marzo L IFRS 15 Ricavi da contratti con i clienti Il principio contabile IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti 20 sostituisce, a far tempo dal 1 gennaio 2018, i principi IAS 18 Ricavi e IAS 11 Lavori su ordinazione, nonché le interpretazioni IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela, IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili, IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela e SIC 31 Ricavi Operazioni di baratto comprendenti attività pubblicitaria. Il principio stabilisce un nuovo modello di riconoscimento dei ricavi, che si applicherà a tutti i contratti stipulati con i clienti ad eccezione di quelli che rientrano nell ambito di applicazione di altri principi IAS/IFRS come i leasing, i contratti d assicurazione e gli strumenti finanziari. I passaggi fondamentali per la contabilizzazione dei ricavi secondo il nuovo modello sono: - l identificazione del contratto con il cliente; - l identificazione delle performance obligations del contratto; - la determinazione del prezzo; - l allocazione del prezzo alle performance obligations del contratto; - i criteri di iscrizione del ricavo quando l entità soddisfa ciascuna performance obligation. Le principali componenti reddituali del Gruppo non rientrano nell ambito di applicazione dell IFRS 15 in quanto regolate dalle previsioni dello IAS 39 (e dell IFRS 9). Per quanto attiene le componenti reddituali di natura commissionale non rientranti nell ambito di applicazione dello IAS 39/IFRS 9, in sede di prima applicazione dell IFRS 15 dovranno essere effettuate valutazioni per determinare: - i prezzi delle relative transazioni, incluse le componenti variabili, che devono essere allocati ad una o più performance obligation; e - se le performance obligations sono soddisfatte over time o point in time. Inoltre, la presentazione del ricavo su base lorda o netta dipenderà da un'analisi del ruolo di principal o di agent svolto dall'entità nella transazione. 20 Pubblicato dallo IASB in data 28 maggio 2014 e omologato dalla Commissione Europea in data 29 ottobre

53 Sulla base dell analisi delle previsioni normative del principio, nonché delle principali fattispecie contrattuali rientranti nelle medesime, gli impatti provvisoriamente stimati derivanti dalla prima applicazione risultano essere non significativi. Ciò prioritariamente in funzione del fatto che le principali componenti di ricavo del Gruppo non rientrano nell ambito di applicazione dell IFRS 15 in quanto regolate dalle previsioni dello IAS 39 (e dell IFRS 9). In occasione del Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2018, prima situazione contabile redatta in ossequio alle previsioni dell IFRS 15, verranno fornite le informazioni di dettaglio in merito agli impatti di natura quantitativa derivanti dalla prima applicazione del principio in parola. Sezione 3 Eventi successivi alla data di riferimento del Bilancio In relazione a quanto previsto dallo IAS 10, si informa che successivamente al 31 dicembre 2017, data di riferimento del bilancio, e fino al 7 febbraio 2018, data in cui il progetto di bilancio è stato autorizzato dal Consiglio di Amministrazione alla presentazione all Assemblea, non sono intervenuti fatti tali da comportare una rettifica dei dati presentati in bilancio. Sezione 4 Altri aspetti Utilizzo di stime ed assunzioni nella predisposizione del bilancio d esercizio Gli aggregati di bilancio sono valutati secondo i principi declinati nella Parte A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio delle Politiche Contabili. L applicazione di tali principi, nell impossibilità di valutare con precisione alcuni elementi di bilancio, comporta talora inevitabilmente l adozione di stime ed assunzioni in grado di incidere significativamente sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico. Nel ribadire che l impiego di stime ragionevoli è parte essenziale della predisposizione del bilancio senza che ne venga intaccata l attendibilità, si segnalano qui di seguito le voci di bilancio in cui è più significativo l utilizzo di stime ed assunzioni: - valutazione dei crediti; - valutazione di attività immateriali; - quantificazione degli accantonamenti ai fondi rischi e oneri; - quantificazione della fiscalità anticipata e differita; - definizione della quota di ammortamento delle attività materiali ed immateriali a vita utile definita. A tal proposito si evidenzia, inoltre, come la rettifica di una stima possa avvenire a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali la stessa si era basata o in seguito a nuove informazioni o, ancora, di maggiore esperienza. L eventuale mutamento della stima è applicato prospetticamente e genera quindi impatto sul conto economico dell esercizio in cui avviene il cambiamento ed, eventualmente, su quello degli esercizi futuri. 53

54 Il presente esercizio non è caratterizzato da mutamenti nei criteri di stima già applicati per la redazione del bilancio al 31 dicembre Opzione per il consolidato fiscale Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) prevede la possibilità, per le società appartenenti ad uno stesso gruppo, di determinare un unico reddito complessivo globale corrispondente, in linea di principio, alla somma algebrica degli imponibili delle diverse società (controllante e società direttamente e/o indirettamente controllate in misura superiore al 50% secondo certi requisiti) e, conseguentemente, di determinare un unica imposta sul reddito delle società del gruppo (c.d. consolidato fiscale nazionale, disciplinato dagli artt del TUIR). In virtù di questa opzione, UBI Factor S.p.A.. ha aderito al consolidato fiscale nazionale della capogruppo UBI Banca e determinano l onere fiscale di propria pertinenza trasferendo il corrispondente reddito imponibile alla capogruppo. 54

55 Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea I principi IAS/IFRS vigenti alla data di redazione del bilancio adottati nella redazione del presente bilancio in funzione del verificarsi degli eventi da questi disciplinati, sono di seguito elencati: IAS/IFRS PRINCIPI CONTABILI OMOLOGAZIONE IAS 1 Presentazione del bilancio Reg. 1274/08, 53/09, 70/09, 494/09, 243/10, 149/11, 475/12, 1254/12, 1255/12, 301/13, 2113/15, 2173/15, 2406/15, 1905/16, 2067/16, 1986/17 IAS 2 Rimanenze Reg. 1126/08, 1255/12, Reg. 1905/16, 2067/16, 1986/17 IAS 7 Rendiconto finanziario Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09, 494/09, 243/10, 1254/12, 1174/13, 1986/17, 1990/17 IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09, 1255/12, 2067/16 IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09, 1142/09, 1255/12, 2067/16 IAS 11 Commesse a lungo termine Reg. 1126/08, 1274/08 IAS 12 Imposte sul reddito Reg. 1126/08, 1274/08, 495/09, 475/12, 1254/12, 1255/12, 1174/13, 1905/16, 2067/16, 1986/17, 1989/17 IAS 16 Immobili, impianti e macchinari Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09, 495/09, 1255/12, 301/13, 28/15, 2113/15, 2231/15, 1905/16, Reg. 1986/17 IAS 17 Leasing Reg. 1126/08, 243/10, 1255/12, 2113/15 IAS 18 Ricavi Reg. 1126/08, 69/09, 1254/12, 1255/12 IAS 19 Benefici per i dipendenti Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09, 475/12, 1255/12, 29/15, 2343/15 IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull assistenza pubblica Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09, 475/12, 1255/12, 2067/16 IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere Reg. 1126/08, 1274/08, 69/09, 494/09, 149/11, 475/12, 1254/12, 1255/12, 2067/16, 1986/17 IAS 23 Oneri finanziari Reg. 1260/08, 70/09, 2113/15, 2067/16, 1986/17 IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate Reg. 632/10, 475/12, 1254/12, 1174/13, 28/15 IAS 26 Fondi di previdenza Reg. 1126/08 IAS 27 Bilancio separato Reg. 1254/12, 1174/13, 2441/15 IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture Reg. 1254/12, 2441/15, 1703/16, 2067/16 IAS 29 Informazioni contabili in economie iperinflazionate Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09 IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio Reg. 1126/08, 1274/08, 53/09, 70/2009, 495/09, 1293/09, 149/11, 475/12, 1254/12, 1255/12, 1256/12, 301/13, 1174/13, 1905/16,2067/16, 1986/17 IAS 33 Utile per azione Reg. 1126/08, 1274/08, 495/09, 475/12, 1254/12, 1255/12, 2067/16 IAS 34 Bilanci intermedi Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09, 495/09, 149/11, 475/12, 1255/12, 301/13, 1174/13, 2343/15, 2406/15, 1905/16 IAS 36 Riduzione di valore delle attività Reg. 1126/08, 1274/08, 69/09, 70/09, 495/09, 243/10, 1254/12, 1255/12, 1374/13, 2113/15, Reg. 1905/16,2067/16 IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali Reg. 1126/08, 1274/08, 495/09, 28/15, Reg. 1905/16, 2067/16, 1986/17 IAS 38 Attività immateriali Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09, 495/09, 243/10, 1254/12, 1255/12, 28/15, 2231/15, 1905/16, Reg. 1986/17 IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione Reg. 1126/08, 1274/08, 53/2009, 70/09, 494/09, 495/09, 824/09, 839/09, 1171/09, 243/10, 149/11, 1254/12, 1255/12, 1174/13, 1375/13, 28/15, 1905/16, 2067/16, 1986/17 IAS 40 Investimenti immobiliari Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09, 1255/12, 1361/14, 2113/15, 1905/16, 1986/17 IAS 41 Agricoltura Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09, 1255/12, 2113/15, 1986/17 IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali Reg. 1126/09, 1164/09, 550/10, 574/10, 662/10, 149/11, 475/12, 1254/12, 1255/12, 183/2013, 301/13, 313/13, 1174/13, 2343/15, 2441/15,1905/16, 2067/16, 1986/17 IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni Reg. 1126/08, 1261/08, 495/09, 243/10, 244/10, 1254/12, 1255/12, 28/15, 2067/16 IFRS 3 Aggregazioni aziendali Reg. 495/09, 149/11, 1254/12, 1255/12, 1174/13, 1361/14, 28/15, 1905/16, 2067/16, 1986/17 IFRS 4 Contratti assicurativi Reg. 1126/08, 1274/08, 1165/09, 1255/12, 1905/16, 2067/16, 1986/17, 1988/17 55

56 IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09, 494/09, 1142/09, 243/10, 475/12, 1254/12, 1255/12, 2343/15, 2067/16 IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie Reg. 1126/08 IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative Reg. 1126/08, 1274/08, 53/09, 70/2009, 495/09, 824/09, 1165/09, 574/10, 149/11, 1205/11, 475/12, 1254/12, 1255/12, 1256/12, 1174/13, 2343/15, 2406/15, 2067/16, Reg. 1986/17 IFRS 8 Settori operativi Reg. 1126/08, 1274/08, 243/10, 632/10, 475/12, 28/15 IFRS 9 Strumenti finanziari Reg. 2067/16, Reg. 1986/17 IFRS 10 Bilancio Consolidato Reg. 1254/12, 313/13, 1174/13, 1703/16 IFRS 11 Accordi a controllo congiunto Reg. 1254/12, 313/13, 2173/15 IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità Reg. 1254/12, 313/13, 1174/13, 1703/16 IFRS 13 Valutazione del fair value Reg. 1255/12,1361/14,2067/16, Reg. 1986/17 IFRS 15 Ricavi provenienti dai contratti con i clienti 21 Reg. 1905/16, 1986/17, 1987/17 IFRS 16 Leasing 22 Reg. 1986/17 SIC/IFRIC DOCUMENTI INTERPRETATIVI OMOLOGAZIONE IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti, ripristini e passività similari Reg. 1126/08, 1274/08, 1986/17 IFRIC 2 Azioni dei Soci in entità cooperative e strumenti simili Reg. 1126/08, 53/09, 1255/12, 301/13, 2067/16 IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing Reg. 1126/08, 70/09, 1255/12 IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali Reg. 1126/08, 1254/12, 2067/16 IFRIC 6 Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato specifico Rifiuti di apparecchiature elettriche ed Reg. 1126/08 elettroniche IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione ai sensi dello IAS 29 Informazioni contabili in Reg. 1126/08, 1274/08 economie iperinflazionate IFRIC 9 Rivalutazione dei derivati incorporati 23 Reg. 1126/08, 495/09, 1171/09, 243/10, 1254/12 IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione di valore Reg. 1126/08, 1274/08, 2067/16 IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione Reg. 254/09, 1905/16, 2067/16, 1986/17 IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela Reg. 1262/08, 149/11, 1255/12 IFRIC 14 Pagamenti anticipati relativi a una previsione di contribuzione minima Reg. 1263/08, 1274/08, 633/10, 475/12 IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili Reg. 636/09 IFRIC 16 Coperture di un investimento netto in una gestione estera Reg. 460/09, 243/10, 1254/12, 2067/16 IFRIC 17 Distribuzioni ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide Reg. 1142/09, 1254/12, 1255/12 IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela Reg. 1164/09 IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale Reg. 662/10, 1255/12, 2067/16 IFRIC 20 Costi di sbancamento nella fase di produzione di una miniera a cielo aperto Reg. 1255/12 IFRIC 21 Tributi Reg. 634/14 SIC 7 Introduzione dell Euro Reg. 1126/08, 1274/08, 494/09 SIC 10 Assistenza pubblica Nessuna specifica relazione alle attività operative Reg. 1126/08, 1274/08 SIC 15 Leasing operativo Incentivi Reg. 1126/08, 1274/08 SIC 25 Imposte sul reddito Cambiamenti di condizione fiscale di un impresa o dei suoi azionisti Reg. 1126/08, 1274/08 SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing Reg. 1126/08, 1905/16, 2067/16 SIC 29 Informazioni integrative Accordi per servizi di concessione Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09, 1986/17 SIC 31 Ricavi Operazioni di baratto comprendenti servizi pubblicitari Reg. 1126/08 SIC 32 Attività immateriali Costi connessi a siti web Reg. 1126/08, 1274/08, 1905/16, 1986/17 21 A far tempo dalla data di applicazione obbligatoria del principio, leggasi 1 gennaio 2018, non risulteranno più applicabili le previsioni di cui ai seguenti principi e interpretazioni: IAS 11 e 18, IFRIC 13, 15 e 18 e SIC A far tempo dalla data di applicazione obbligatoria del principio, leggasi 1 gennaio 2019, non risulteranno più applicabili le previsioni di cui ai seguenti principi e interpretazioni: IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e A far tempo dal 1 gennaio 2018, data di applicazione obbligatoria del principio IFRS 9, tale interpretazione è da intendersi abrogata. 56

57 A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO Di seguito vengono esposti, per i principali aggregati di bilancio, i criteri di iscrizione, classificazione, valutazione e cancellazione. A.2.2 Crediti I crediti sono costituiti da attività finanziarie non derivate, verso clientela e verso banche, con pagamenti fissi o determinabili e che non sono quotate in un mercato attivo. Criteri di iscrizione In aderenza al principio generale della prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica, un impresa può cancellare un attività finanziaria dal proprio bilancio solo se per effetto di una cessione ha trasferito i rischi e i benefici connessi con lo strumento ceduto. Lo IAS 39 infatti prevede che un impresa cancelli dal proprio bilancio un attività finanziaria se e solo se: a) è trasferita l attività finanziaria e con essa sostanzialmente tutti i rischi ed i diritti contrattuali ai flussi finanziari derivanti dall attività scadono; b) vengono meno i benefici connessi alla proprietà della stessa. Affinché si verifichi un trasferimento di attività finanziarie devono essere verificate alternativamente le seguenti condizioni: a) l impresa ha trasferito i diritti a ricevere i flussi finanziari dell attività finanziaria; b) l impresa ha mantenuto i diritti a ricevere i flussi finanziari dell attività finanziaria ma ha assunto l obbligo di pagare gli stessi ad uno o più beneficiari nell ambito di un accordo in cui tutte le seguenti condizioni siano verificate: - l impresa non ha nessun obbligo a pagare somme predeterminate all eventuale beneficiario se non quanto riceve dall attività finanziaria originaria; - l impresa non può vendere o impegnare l attività finanziaria; - l impresa ha l obbligo di trasferire ogni flusso finanziario che raccoglie, per conto degli eventuali beneficiari, senza nessun ritardo. L eventuale investimento dei flussi finanziari per il periodo intercorrente tra l incasso ed il pagamento deve avvenire solo in attività finanziarie equivalenti alla cassa e comunque senza avere nessun diritto sugli eventuali interessi maturati sulle stesse somme investite. Affinché si verifichi un trasferimento di attività finanziaria che determini la cancellazione dal bilancio del cedente, all atto di ogni trasferimento l impresa cedente deve valutare la portata degli eventuali rischi e benefici connessi all attività finanziaria che mantiene. Per valutare l effettivo trasferimento dei rischi e dei benefici occorre comparare l esposizione dell impresa cedente alla variabilità del valore corrente o dei flussi finanziari generati dall attività trasferita, prima e dopo la cessione. L impresa cedente mantiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici quando la sua esposizione alla variabilità del valore attuale dei flussi finanziari netti futuri dell attività finanziaria non cambia 57

58 significativamente in seguito al trasferimento della stessa. Invece si ha il trasferimento quando l esposizione a questa variabilità non è più significativa. In sintesi si possono avere tre situazioni, cui corrispondono alcuni effetti specifici, ossia: 1) quando l impresa trasferisce sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici della proprietà dell attività finanziaria, essa deve stornare l attività finanziaria ed iscrivere separatamente come attività o passività i diritti o obblighi derivanti dalla cessione; 2) quando l impresa mantiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici della proprietà dell attività finanziaria, essa deve continuare a tenere iscritta l attività finanziaria; 3) quando l impresa non trasferisce né mantiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici della proprietà dell attività finanziaria, essa deve giudicare gli elementi di controllo dell attività finanziaria e: - nel caso non abbia il controllo deve stornare l attività finanziaria e riconoscere separatamente le singole attività/passività derivanti dai diritti/obblighi della cessione; - nel caso conservi il controllo deve continuare a riconoscere l attività finanziaria fino al limite del suo impegno nell investimento. Ai fini della verifica del controllo il fattore discriminante da tener in considerazione consiste nella capacità del beneficiario a cedere unilateralmente l attività finanziaria, senza vincoli da parte dell impresa cedente. Infatti, quando il beneficiario di un trasferimento di attività finanziaria ha la capacità operativa di vendere l attività finanziaria intera ad un terzo non correlato e lo può fare unilateralmente, senza aver bisogno di imporre ulteriori limiti al trasferimento, l impresa cedente non ha più il controllo dell attività finanziaria. In tutti gli altri casi invece mantiene il controllo dell attività finanziaria. Le forme di cessione di uno strumento finanziario più frequentemente utilizzate possono avere riflessi contabili profondamente diversi: 1) nel caso di una cessione pro-soluto (senza nessun vincolo di garanzia) le attività cedute possono essere cancellate dal bilancio del cedente; 2) nel caso di una cessione pro-solvendo è da ritenere che nella maggioranza dei casi il rischio connesso con l attività ceduta rimanga in capo al venditore e pertanto la cessione non presenta i requisiti per la cancellazione contabile dello strumento venduto. La società ha iscritto tra i crediti quelli acquisiti pro-soluto previo accertamento dell inesistenza di clausole contrattuali che facciano venir meno l effetto di sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici. Relativamente al portafoglio pro-solvendo i crediti sono iscritti e mantenuti in bilancio limitatamente agli importi erogati al cedente a titolo di anticipazione del corrispettivo. Più in dettaglio, le fattispecie contrattuali riguardano: a) I crediti ceduti pro-solvendo e pro-soluto giuridico (senza derecognition da parte del cedente) sono rilevati limitatamente agli importi erogati al cedente a titolo di anticipo del corrispettivo, comprensivo degli interessi e competenze maturate, e la prima iscrizione avviene in base al corrispettivo anticipato al cedente a fronte della cessione dei crediti. b) I crediti acquistati in pro-soluto a titolo definitivo, con trasferimento sostanziale dei rischi e benefici, i 58

59 crediti maturity pagati alla scadenza sono rilevati per l ammontare nominale delle fatture cedute (con derecognition da parte del cedente) e la prima iscrizione avviene al valore nominale del credito (equivalente al fair value). c) I crediti acquistati per importo notevolmente inferiore al valore nominale figurano iscritti per l importo effettivamente pagato all atto dell acquisto, a causa della situazione economica-patrimoniale del debitore ceduto. d) I finanziamenti erogati a fronte dei crediti futuri non sottostanti a cessioni di crediti e i finanziamenti rateali sono rilevati per il valore pari all importo del finanziamento comprensivo degli interessi e competenze maturate. Criteri di valutazione I crediti sono rilevati, successivamente alla prima iscrizione al valore nominale, procedendo alla valutazione al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell interesse effettivo. La valutazione dei crediti problematici (non performing), costituiti dai crediti inclusi nelle categorie di rischiosità sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorata, viene effettuata analiticamente, in relazione a oggettive possibilità di perdita di valore. I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi, tenendo conto delle eventuali garanzie che assistono le posizioni. Ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall individuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze e del tasso di attualizzazione da applicare, pari al tasso in essere sulle singole posizioni rilevato al momento del passaggio a status non performing. Per le previsioni di recupero dei crediti problematici si fa riferimento a piani di rientro analitici ove disponibili e, in mancanza, a valori stimati e forfetari desunti da serie storiche interne, da studi di settore e da valutazioni professionali esterne, in base a dati ed informazioni oggettive desumibili da ciascuna posizione. Queste stime vengono effettuate considerando la specifica situazione di solvibilità dei debitori, dei cedenti e dei garanti. Un credito è considerato problematico quando si ritiene che, probabilmente, non si sarà in grado di recuperare l intero ammontare, sulla base delle condizioni contrattuali originarie o un valore equivalente. L eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile o è stralciato nella sua interezza. L accantonamento a fronte di un credito deteriorato è oggetto di ripresa di valore solo a fronte della ragionevole certezza del maggior recupero rispetto al valore rettificato, nel limite massimo del costo ammortizzato. La valutazione dei crediti non deteriorati (performing), riguarda portafogli di attività per i quali non vengono riscontrati elementi oggettivi di perdita e che pertanto vengono assoggettati ad una valutazione collettiva. In 59

60 particolare, le rettifiche di valore sono stimate tramite l adozione di metodologie valutative basate su algoritmo di calcolo ( EAD x PD x LGD ) allineato a quanto previsto dalla normativa stessa. Le modalità di determinazione del fair value di crediti e finanziamenti sono descritte nella Parte A.4 - Informativa sul fair value della Nota Integrativa. Il fair value è determinato per tutti i crediti ai soli fini di informativa. Criteri di cancellazione I crediti vengono cancellati dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari dagli stessi derivanti, quando tali attività sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici derivanti dalla proprietà o quando le stesse sono considerate definitivamente irrecuperabili, così come il ripristino quando vengono meno i motivi che ne hanno determinato la svalutazione. L importo delle perdite è rilevato nel conto economico al netto delle svalutazioni precedentemente effettuate. Recuperi di importi precedentemente svalutati sono iscritti a conto economico in riduzione della voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti. A.2.3 Partecipazioni Criteri di iscrizione e valutazione La voce include le partecipazioni in società collegate, acquisite e detenute come stabile investimento. Le partecipazioni in imprese collegate sono valutate con il metodo del costo, rettificato delle svalutazioni necessarie ad apprezzarne la perdita di valore. Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione di valore, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell investimento. Il processo di impairment si attiva in presenza di indicatori che facciano presumere che il valore contabile originario dell investimento possa non essere recuperato. Tali indicatori sono fattori di tipo qualitativo e quantitativo. Fra i primi sono ricompresi la redditività della società oggetto di valutazione e le sue prospettive di reddito future. Fra gli elementi quantitativi si rilevano alcuni indicatori che rappresentino una stima del significato o prolungato decremento del fair value al di sotto del costo iniziale di carico della partecipazione. Nel caso in cui il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, nel limite del costo storico di acquisto. Criteri di cancellazione Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici 60

61 ad essa connessi. A.2.4 Attività materiali Criteri di iscrizione e classificazione La voce include beni mobili strumentali, impianti, altre macchine e attrezzature detenute per essere utilizzate dall impresa ed il cui utilizzo è ipotizzato su un arco temporale maggiore dell esercizio. L iscrizione iniziale avviene al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili alla messa in funzione del bene. I costi di manutenzione ordinaria vengono contabilizzati direttamente a conto economico. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale le attività materiali sono valutate al costo al netto degli ammortamenti cumulati e delle eventuali svalutazioni per perdite durevoli di valore. Il valore ammortizzabile, pari al costo meno il valore residuo (ossia l ammontare previsto che si otterrebbe normalmente dalla dismissione, dedotti i costi attesi di dismissione), è ripartito sistematicamente lungo la vita utile dell attività materiale, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. L ammortamento di un attività ha inizio quando la stessa è disponibile per l uso e cessa quando l attività è eliminata contabilmente. Di conseguenza l ammortamento non cessa quando l attività diventa inutilizzata o è ritirata dall uso attivo, a meno che l attività non sia completamente ammortizzata. Per le spese per migliorie su beni di terzi, dotate di materialità, riconducibili essenzialmente alle spese di ristrutturazione di locali in affitto, l ammortamento avviene per una durata massima pari a quella del contratto stipulato con il locatore. Criteri di cancellazione L attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. A.2.5 Attività immateriali E definita immateriale un attività non monetaria, identificabile, priva di consistenza fisica ed utilizzata nell espletamento dell attività sociale. L attività è identificabile quando: - è separabile, ossia capace di essere separata o scorporata e venduta, trasferita, data in licenza, locata o scambiata; - deriva da diritti contrattuali o altri diritti legali indipendentemente dal fatto che tali diritti siano trasferibili o separabili da altri diritti e obbligazioni. L attività è caratterizzata per la circostanza di essere controllata dall impresa in conseguenza di eventi passati e nel presupposto che tramite il suo utilizzo affluiranno benefici economici futuri derivanti dalla risorsa in oggetto e può, inoltre, limitare l accesso a tali benefici da parte di terzi. 61

62 I benefici economici futuri derivanti da un attività immateriale possono includere i proventi originati dalla vendita di prodotti o servizi, i risparmi di costo o altri benefici derivanti dall utilizzo dell attività da parte dell impresa. Un attività immateriale è rilevata come tale se e solo se: a) è probabile che affluiranno all impresa benefici economici futuri attesi attribuibili all attività; b) il costo dell attività può essere misurato attendibilmente. Criteri di iscrizione e classificazione Le attività immateriali sono essenzialmente rappresentate da software applicativo ad utilizzazione pluriennale. Le attività immateriali sono iscritte al costo ed eventuali spese successive all iscrizione sono capitalizzate solo se in grado di generare benefici economici futuri e solo se tali spese possono essere determinate ed attribuite all attività in modo attendibile. Criteri di valutazione Le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte in bilancio al costo, al netto degli ammortamenti cumulati e delle perdite di valore eventualmente verificatesi. L ammortamento è calcolato su base sistematica lungo la miglior stima della vita utile dell attività, utilizzando il metodo di ripartizione a quote costanti. Il processo di ammortamento inizia quando l attività è disponibile all uso e cessa alla data in cui l attività è eliminata contabilmente. Criteri di cancellazione L attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall uso. A.2.6 Attività e passività fiscali Le attività e le passività fiscali sono esposte nello Stato Patrimoniale nelle voci 120 Attività fiscali e 70 Passività fiscali. Attività e passività fiscali correnti Le imposte correnti dell esercizio e di quelli precedenti, nella misura in cui esse non siano state pagate, sono rilevate come passività; l eventuale eccedenza rispetto al dovuto è rilevata come attività. Le passività (attività) fiscali correnti, dell esercizio in corso e di quelli precedenti, sono determinate al valore che si prevede di versare/recuperare nei confronti delle autorità fiscali, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigenti. L entità delle attività/passività fiscali include anche il rischio derivante dall eventuale contenzioso tributario. Tenuto conto che la società ha aderito al Consolidato Fiscale nazionale nei confronti della Capogruppo, quanto sopra descritto trova concreta applicazione solo con riferimento all IRAP. I crediti e i debiti verso la consolidante relativamente all IRES sono rilevati nell ambito delle Altre Attività e 62

63 Altre Passività. Attività e passività fiscali differite Per tutte le differenze temporanee imponibili è rilevata una passività fiscale differita. Le passività fiscali differite sono rilevate nella voce di Stato Patrimoniale 70 Passività fiscali differite. Per tutte le differenze temporanee deducibili è rilevata un attività fiscale differita se sarà probabile che sarà utilizzato un reddito imponibile a fronte del quale potrà essere utilizzata la differenza temporanea deducibile. Le attività fiscali anticipate sono rilevate nella voce di Stato Patrimoniale 120 Attività fiscali anticipate. Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite sono oggetto di costante monitoraggio e sono quantificate secondo le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell esercizio nel quale sarà realizzata l attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, tenuto conto della normativa fiscale derivante da provvedimenti attualmente in vigore. A.2.7 Debiti Criteri di iscrizione I debiti includono sia la provvista verso le banche sia il residuo corrispettivo non ancora erogato ai cedenti per operazioni di acquisto di crediti pro-soluto a titolo definitivo. Le passività in questione sono iscritte in bilancio nel momento corrispondente all atto della ricezione delle somme raccolte. Il valore a cui sono iscritte è pari al relativo fair value comprensivo di eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili all operazione e determinabili sin dall origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Le passività finanziarie di durata originaria inferiore ai 12 mesi sono iscritte per l importo nominale incassato, in quanto l applicazione del costo ammortizzato non comporta significative variazioni. In tali casi, gli oneri o proventi direttamente attribuibili all operazione sono iscritti a conto economico nelle pertinenti voci. Le modalità di determinazione del fair value dei debiti, operata per soli fini di informativa, sono descritte nella Parte A.4 Informativa sul fair value della Nota Integrativa. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute. A.2.8 Fondo TFR Criteri di iscrizione 63

64 Il trattamento di fine rapporto iscritto in bilancio è considerato quale programma a benefici definiti e richiede come tale la determinazione del valore dell obbligazione sulla base di ipotesi attuariali e l assoggettamento ad attualizzazione in quanto il debito può essere estinto significativamente dopo che i dipendenti hanno prestato l attività lavorativa relativa. L importo contabilizzato come passività è pari a: (a) il valore attuale dell obbligazione a benefici definiti alla data di riferimento del bilancio; (b) più eventuali utili attuariali (meno eventuali perdite attuariali) contabilizzati in apposita riserva di patrimonio netto; (c) meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle eventuali attività poste a servizio del piano. Criteri di valutazione Gli utili/perdite attuariali, rilevati in apposita riserva da valutazione del patrimonio netto, comprendono gli effetti di aggiustamenti derivanti dalla riformulazione di precedenti ipotesi attuariali per effetto di esperienze effettive o a causa di modificazioni delle stesse ipotesi. Ai fini dell attualizzazione viene utilizzato il metodo della Proiezione Unitaria del Credito che considera ogni singolo periodo di servizio come dante luogo ad una unità addizionale di TFR misurando così ogni unità, separatamente, per costruire l obbligazione finale. Tale unità addizionale si ottiene dividendo la prestazione totale attesa per il numero di anni trascorsi dal momento dell assunzione alla data attesa della liquidazione. L applicazione di tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storico-statistiche e della curva demografica e l attualizzazione di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. Il tasso utilizzato ai fini dell attualizzazione è determinato, con riferimento ai tassi di mercato rilevati ala data di bilancio di obbligazioni di aziende primarie, come media dei tassi swap, bid e ask opportunamente interpolata per le scadenze intermedie. A.2.9 Fondi per rischi ed oneri Criteri di iscrizione e di valutazione I fondi per rischi e oneri riguardano costi e oneri di natura determinata e di esistenza certa o probabile che alla data di chiusura dell esercizio sono indeterminati nell ammontare o nella data di sopravvenienza. L accantonamento tra i fondi per rischi ed oneri è effettuato esclusivamente quando: - esiste un obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato; - è probabile che l adempimento di tale obbligazione sarà oneroso; - può essere effettuata una stima attendibile dell ammontare dell obbligazione. L importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze che inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e circostanze. L importo dell accantonamento è rappresentato dal valore attuale delle spese che si suppone saranno necessarie per estinguere l obbligazione laddove l effetto del valore attuale è un aspetto rilevante. 64

65 I fatti futuri che possono condizionare l ammontare richiesto per estinguere l obbligazione sono tenuti in considerazione solo se vi è sufficiente evidenza oggettiva che gli stessi si verificheranno. Le passività potenziali non sono oggetto di rilevazione contabile, ma solo di informativa, a meno che siano giudicate remote. A.2.10 Operazioni in valuta Criteri di iscrizione Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell operazione. Criteri di valutazione Ad ogni chiusura di periodo le poste monetarie in valuta estera vengono valorizzate convertendole al tasso di cambio alla data di chiusura. Le differenze di cambio che derivano dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli ai quali erano stati convertiti al momento della rilevazione iniziale durante l esercizio o in bilanci precedenti, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono. A.2.11 Criterio di rilevazione delle componenti reddituali Definizione I ricavi sono flussi lordi di benefici economici derivanti dallo svolgimento dell attività ordinaria dell impresa, quando tali flussi determinano incrementi di patrimonio netto diversi dagli incrementi derivanti dall apporto degli azionisti. Criteri di iscrizione I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono rilevati in contabilità quando possono essere attendibilmente stimati. Il risultato di un operazione di prestazione di servizi può essere attendibilmente stimato quando sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni: - l ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato; - è probabile che i benefici economici derivanti dall operazione affluiranno alla società; - lo stadio di completamento dell operazione alla data di riferimento del bilancio può essere attendibilmente misurato; - i costi sostenuti per l operazione e i costi da sostenere per completarla possono essere attendibilmente calcolati. I ricavi iscritti a fronte della prestazione di servizi sono iscritti coerentemente alla fase di completamento dell operazione. I ricavi sono rilevati solo quando è probabile che i benefici economici derivanti dall operazione saranno 65

66 fruiti dalla società. Tuttavia quando la recuperabilità di un valore già ricompresso nei ricavi è connotata da incertezza, il valore non recuperabile, o il valore il cui recupero non è più probabile, è rilevato come costo piuttosto che come rettifica del ricavo originariamente rilevato. I ricavi che derivano dall utilizzo, da parte di terzi, di beni della società che generano interessi o dividendi sono rilevati quando: - è probabile che i benefici economici derivanti dall operazione saranno fruiti dall impresa; - l ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato. Gli interessi sono rilevati con un criterio temporale che consideri il rendimento effettivo del bene. In particolare: gli interessi attivi comprendono il valore degli ammortamenti di eventuali scarti, premi o altre differenze tra il valore contabile iniziale per un titolo e il suo valore alla scadenza. Le componenti negative di reddito maturate su attività finanziarie sono rilevate alla voce Interessi passivi e oneri assimilati ; le componenti economiche positive maturate su passività finanziarie sono oggetto di rilevazione alla voce Interessi attivi e proventi assimilati ; gli interessi di mora sono contabilizzati nella voce 10 Interessi attivi e proventi assimilati per la parte ritenuta recuperabile. I dividendi sono iscritti contabilmente in corrispondenza del diritto degli azionisti a ricevere il pagamento. I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti nel rispetto del criterio della correlazione tra costi e ricavi che derivano direttamente e congiuntamente dalle medesime operazioni o eventi. I costi che non possono essere associati ai ricavi sono rilevati immediatamente a conto economico. 66

67 A.3 INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA FINANZIARIE La Società non ha effettuato né nell esercizio in corso né in quello precedente, riclassifiche di portafoglio delle attività finanziarie da categorie valutate al fair value verso categorie valutate al costo ammortizzato con riguardo alle possibilità introdotte dal regolamento CE n. 1004/2008 della Commissione Europea. A.3.1 Altri aspetti La Società pur possedendo partecipazioni collegate si è avvalsa della facoltà prevista dalla normativa vigente di non predisporre il bilancio consolidato, in quanto redatto da parte della controllante UBI Banca S.p.a con sede legale in Piazza Vittorio Veneto, Bergamo. A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE Informativa di natura qualitativa L IFRS 13 definisce il fair value come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato. Il fair value delle attività e passività finanziarie è determinato attraverso l utilizzo di prezzi acquisiti dai mercati finanziari, nel caso di strumenti quotati su mercati attivi, o mediante l utilizzo di modelli di valutazione per gli altri strumenti finanziari. La migliore evidenza del fair value è l esistenza di quotazioni ufficiali in un mercato attivo; tali quotazioni vengono quindi utilizzate in via prioritaria per la valutazione delle attività e delle passività finanziarie (c.d. fair value di primo livello ). Un mercato è definito attivo quando la frequenza ed il volume delle transazioni per un attività/passività permette di garantire, su base continuativa, le informazioni necessarie per la sua valutazione. Sono considerati quotati in un mercato attivo i titoli quotati su mercati regolamentati e quelli non quotati su mercati regolamentati per i quali sono disponibili con continuità, dalle principali piattaforme di contribuzione, prezzi che rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato. Gli strumenti che non sono considerati quotati in un mercato attivo, sono valorizzati attraverso tecniche di valutazione aventi l obiettivo di riflettere adeguatamente quale potrebbe essere il prezzo di mercato dello strumento alla data di valutazione. Le tecniche di valutazione utilizzate includono: - il riferimento a valori di mercato indirettamente collegabili allo strumento da valutare e desunti da prodotti similari per caratteristiche di rischio (c.d. fair value di secondo livello); - le valutazioni effettuate utilizzando anche input non desunti da parametri osservabili sul mercato, per i quali si fa ricorso a stime ed assunzioni significative formulate dal valutatore (c.d. fair value di terzo livello). Lo IAS 39 prevede specifiche categorie in cui classificare attività e passività finanziarie oggetto di una valutazione al fair value in bilancio. Le categorie interessate sono le seguenti: - Attività finanziarie detenute per la negoziazione: Voce 20 67

68 - Attività finanziarie valutate al fair value: Voce 30 - Attività finanziarie disponibili per la vendita: Voce 40 - Passività finanziarie di negoziazione: Voce 30 - Passività finanziarie valutate al fair value: Voce 40. Nessuna di dette categorie è presente nel bilancio di UBI Factor. Nel bilancio di UBI Factor sono presenti, invece, le seguenti altre categorie valutate al costo o al costo ammortizzato: - Crediti: voce 60 - Debiti: voce 10. Coerentemente con le previsioni dell IFRS 13, nelle note esplicative viene indicato Il fair value di dette classi di attività e passività non valutate al fair value. Date le caratteristiche delle attività e dei rapporti creditizi attivi e passivi sopra elencati e, in particolare: > voci 60 dell attivo e 10 del passivo - costituite da rapporti creditizi (attivi/passivi) con scadenza nel breve termine o indeterminata. si ritiene che il valore contabile di iscrizione/valutazione, al netto di eventuali rettifiche analitiche (anche da attualizzazione) o di rettifiche collettive, rappresenti una buona approssimazione del fair value. Fair value determinato sulla base di input di livello1 Il fair value è determinato in base ad input osservabili, ossia prezzi quotati in mercati attivi per lo strumento finanziario, ai quali l entità può accedere alla data di valutazione dello strumento. L esistenza di quotazioni in un mercato attivo costituisce la migliore evidenza del fair value e pertanto tali quotazioni rappresentano gli input da utilizzare in via prioritaria nel processo valutativo. Ai sensi dell IFRS 13 il mercato è definito attivo quando la frequenza ed il volume delle transazioni per un attività/passività è tale da garantire, su base continuativa, le informazioni necessarie per la sua valutazione. In particolare sono considerati quotati in un mercato attivo i titoli azionari e obbligazionari quotati su mercati regolamentati (es. MOT/MTS) e quelli non quotati su mercati regolamentati per i quali sono disponibili con continuità, dalle principali piattaforme di contribuzione, prezzi che rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato. Il fair value dei titoli quotati su mercati regolamentati è rappresentato, di norma, dal prezzo di riferimento rilevato all ultimo giorno lavorativo del periodo di reporting sui rispettivi mercati di quotazione; per quelli non quotati su mercati regolamentati il fair value è rappresentato dal prezzo dell ultimo giorno di transazione ritenuto rappresentativo sulla base delle policy interne. Con riferimento agli altri strumenti finanziari con input di livello 1, quali ad esempio, derivati, exchange trade fund, fondi immobiliari quotati, il fair value è rappresentato dal prezzo di chiusura rilevato il giorno cui si riferisce la valutazione oppure, nel caso di quote di OICR, Fondi Comuni, SICAV e Hedge Funds, dal NAV (Net Asset Value) ufficiale se ritenuto rappresentativo secondo policy interne. 68

69 Fair value determinato sulla base di input di livello 2 Qualora non si riscontrino prezzi rilevabili su mercati attivi, il fair value è determinato mediante l utilizzo di prezzi rilevati su mercati non attivi oppure tramite modelli valutativi che adottano input di mercato. La valutazione viene effettuata attraverso l utilizzo di parametri che siano osservabili, direttamente o indirettamente, quali ad esempio: prezzi quotati su mercati attivi per attività o passività similari; parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, rischio di pagamento anticipato, tassi di default e fattori di illiquidità. In funzione di quanto sopra, la valutazione risultante dalla tecnica adottata prevede un incidenza marginale di input non osservabili in quanto i più rilevanti parametri utilizzati per la sua determinazione risultano attinti dal mercato e i risultati delle metodologie di calcolo utilizzate replicano quotazioni presenti su mercati attivi. Sono inclusi nel livello 2: derivati OTC; titoli di capitale; titoli obbligazionari; quote di fondi di Private Equity. Le attività e passività valutate al costo o al costo ammortizzato per cui il fair value viene fornito in nota integrativa solo ai fini di informativa, sono classificate nel livello 2 solo se gli input non osservabili non influenzano in maniera significativa gli esiti valutativi. Diversamente sono classificate nel livello 3. Fair value determinato sulla base di input di livello 3 La valutazione viene determinata attraverso l impiego di input significativi non desumibili dal mercato che pertanto comportano l adozione di stime ed assunzioni interne. Sono compresi nel livello 3 della gerarchia del fair value: titoli di capitale valutati: a. con utilizzo di significativi input non osservabili; b. attraverso metodi basati sull analisi dei fondamentali della società partecipata; c. al costo. gli Hedge Funds, per i quali si è tenuta in considerazione oltre ai NAV ufficiali il rischio di liquidità e/o di controparte; le opzioni con sottostante partecipazioni finanziarie; titoli obbligazionari rivenienti da conversione crediti. Si precisa infine che il fair value è classificato nel livello 3 laddove risultante dall utilizzo di parametri di mercato significativamente rettificati per riflettere aspetti valutativi propri dello strumento oggetto di valutazione. 69

70 Informativa di natura qualitativa A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati Per i Crediti e i Debiti verso Banche e verso Clientela è stato utilizzato il loro valore di bilancio, in quanto rappresentativo del loro fair value, in considerazione anche della loro durata contrattuale. A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni Per gli strumenti finanziari rilevati al costo ammortizzato, per la stima del fair value indicato nella Nota Integrativa dello Stato Patrimoniale sono stati applicati i seguenti metodi e assunzioni: - per la cassa e le disponibilità liquide il fair value è rappresentato dal valore nominale; - per le poste attive e passive senza una specifica scadenza, il valore di bilancio approssima sostanzialmente il fair value; - per le attività finanziarie deteriorate il fair value è stato assunto pari al valore di presumibile realizzo utilizzato ai fini di bilancio; - per le attività e passività finanziarie a medio, a lungo termine e a tasso fisso, si evidenzia che la Società ha stimato il dato del fair value dei crediti e dei debiti da riportare ai soli fini informativi. Il fair value utilizzato ai fini della valutazione degli strumenti finanziari è determinato sulla base dei criteri, di seguito esposti, che assumono l utilizzo di input c.d. osservabili o non osservabili. Gli input osservabili sono parametri sviluppati sulla base di dati disponibili di mercato e riflettono le assunzioni che i partecipanti al mercato dovrebbero usare quando prezzano lo strumento finanziario; diversamente gli input non osservabili sono parametri per i quali non sono disponibili dati di mercato e che sono quindi sviluppati sulla base delle migliori informazioni disponibili relative alle assunzioni che i partecipanti al mercato dovrebbero usare quando prezzano lo strumento finanziario. A.4.3 Gerarchia del fair value Ai fini dell individuazione del corretto livello gerarchico del fair value dei crediti e debiti verso banche e verso la clientela è stato valutato il livello di significatività degli input non osservabili, portando alla classificazione delle voci nel livello 3. 70

71 Informativa di natura quantitativa A Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value. Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair value Totale Totale su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3 1. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti Attività materiali detenute a scopo di investimento Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Totale Debiti Titoli in circolazione Passività associate ad attività in via di dismissione Totale Legenda VB=Valori di bilancio L1=Livello 1 L2=Livello 2 L3=Livello 3 71

72 PARTE B INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE ATTIVO Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 La voce è composta da banconote e monete aventi corso legale, da assegni bancari, assegni circolari e da valori bollati. Voci / Valori a) Cassa Totale Sezione 6 - Crediti - Voce Crediti verso banche Composizione Totale Totale Valore di Fair value Valore di Fair value bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3 1. Depositi e conti correnti Finanziamenti Pronti contro termine 2.2 Leasing finanziario 2.3 Factoring pro-solvendo - - pro-soluto Altri finanziamenti - 3. Titoli di debito titoli strutturati - altri titoli di debito 4. Altre attività Totale L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3. La voce è composta principalmente da saldi attivi derivanti da momentanee disponibilità sui conti correnti e depositi sul sistema bancario e ha registrato un aumento di 148,3 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre Nella voce Finanziamenti sono compresi i crediti verso banche riconducibili all attività di factoring. Si evidenzia che il Fair Value è pari al valore di bilancio in quanto si tratta di esposizioni a breve. 72

73 6.2 Crediti verso enti finanziari Composizione Totale Totale Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value Bonis Deteriorati Deteriorati L1 L2 L3 Bonis Acquistati Altri Acquistati Altri L1 L2 L3 1. Finanziamenti Pronti contro termine 1.2 Leasing finanziario 1.3 Factoring pro-solvendo pro-soluto Altri finanziamenti Titoli di debito titoli strutturati - altri titoli di debito 3. Altre attività - - Totale L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3. Le attività deteriorate per 3,6 milioni di Euro si riferiscono esclusivamente a sofferenze; la voce è esposta al netto dei relativi fondi svalutazione che ammontano complessivamente a 0,5 milioni di Euro di cui 0,4 milioni di Euro per svalutazioni analitiche su attività deteriorate e 0,1 milioni di Euro per svalutazioni collettive su attività non deteriorate. Si evidenzia che il Fair Value è pari al valore di bilancio in quanto si tratta di esposizioni a breve. 73

74 6.3 Crediti verso clientela Composizione Totale Totale Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value Bonis Deteriorati Deteriorati L1 L2 L3 Bonis Acquistati Altri Acquistati Altri L1 L2 L3 1. Finanziamenti Leasing finanziario di cui: senza opzione finale d'acquisto 1.2 Factoring pro-solvendo pro-soluto Credito al consumo 1.4 Carte di credito 1.5 Prestiti su pegno 1.6 Finanziamenti concessi in relazione ai servizi di pagamento prestati 1.7 Altri finanziamenti di cui: da escussione di garanzie e impegni 2. Titoli di debito 2.1 titoli strutturati 2.2 altri titoli di debito 3. Altre attività Totale L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3. Sono composti da crediti verso la clientela, derivanti prevalentemente dall attività di factoring, dall erogazione di finanziamenti e finanziamenti finalizzati. La voce ha registrato un decremento di 101,7 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2016 (-4,6%) ed è costituita da: 1) crediti ceduti pro-solvendo, rilevati per la parte anticipata; 2) crediti ceduti pro-soluto giuridico, cioè senza i presupposti di recognition, rilevati per la parte anticipata; 3) crediti pro-soluto acquistati a titolo definitivo; 4) crediti pagati maturity con dilazione al debitore; 5) crediti acquistati per un valore notevolmente inferiore al nominale (prezzo pagato); 6) finanziamenti a fronte di crediti futuri e in massa (senza cessione di credito sottostante); 7) finanziamenti finalizzati; 8) prestiti personali ai dipendenti. Le attività deteriorate per 253,3 milioni di Euro si riferiscono a: - crediti verso clienti in stato di sofferenza per 203,7 milioni di Euro; 74

75 - crediti verso clienti in stato di inadempienza probabile per 25,1 milioni di Euro; - crediti verso clienti scaduti deteriorati per 24,5 milioni di Euro. La voce è esposta al netto dei relativi fondi svalutazione che ammontano complessivamente a 55,1 milioni di Euro di cui 49,6 milioni di Euro per svalutazioni analitiche su attività deteriorate e 5,5 milioni di Euro per svalutazioni collettive su attività non deteriorate. Si evidenzia che il Fair Value è pari al valore di bilancio in quanto si tratta di esposizioni a breve. Il valore totale dei crediti relativi alla Succursale in Polonia è pari a145,1 milioni di Euro. 6.4 Crediti: attività garantite Crediti verso banche Crediti verso enti finanziari Totale Totale Crediti verso clientela Crediti verso banche Crediti verso enti finanziari Crediti verso clientela VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG 1. Attività in bonis garantite da: Beni in leasing finanziario - Crediti per factoring Ipoteche - Pegni - Garanzie personali Derivati su crediti 2. Attività deteriorate garantite da: Beni in leasing finanziario - Crediti per factoring Ipoteche - Pegni - Garanzie personali Derivati su crediti Totale VE = valore di bilancio delle esposizioni VG = fair value delle garanzie Il valore delle garanzie dei crediti per factoring è relativo al monte crediti per le operazioni pro-solvendo. 75

76 Partecipazioni - Voce 90 La voce è costituita dalla quota azionaria nella società del Gruppo UBI Sistemi e Servizi S.c.p.A. e dalla quota di partecipazione nella società del Gruppo UBI Academy S.c.r.l., acquistata nel corso del Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi Denominazioni Sede legale Sede operativa A. Imprese controllate in via esclusiva Quota partecipazione % Disponibilità dei voti % Valore di bilancio Fair Value B. Imprese controllate in modo congiunto C. Imprese sottoposte ad influenza notevole 1. UBI SISTEMI E SERVIZI SCPA Brescia Brescia, Bergamo, Cosenza, Milano, Cuneo, Varese, Ancona, Bari 0,72% 0,72% UBI ACADEMY Bergamo Bergamo 1,50% 1,50% In relazione alle partecipazioni in UBI Sistemi e Servizi S.c.p.A. e UBI Academy viene precisato che, pur essendo le stesse inferiori al 20%, non vengono rilevate tra le Attività Finanziarie disponibili per la vendita ma nella Voce Partecipazioni, in quanto la modalità di rilevazione deriva dal rapporto partecipativo del Gruppo UBI Banca, con il presupposto però che il controllo in via esclusiva può essere attribuito solo alla Capogruppo UBI Banca S.p.a. Nell ambito di UBI Factor S.p.A. tale partecipazione viene quindi rilevata tra quelle sottoposte ad influenza notevole. Si segnala che non sussistono evidenze qualitative e/o quantitative per l applicazione dell impairment ai valori iscritti in bilancio. 9.2 Variazioni annue delle partecipazioni Partecipazioni di Partecipazioni non di Totale Gruppo Gruppo A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti - B.2 Riprese di valore - B.3 Rivalutazioni - B.4 Altre variazioni - C. Diminuzioni C.1 Vendite - C.2 Rettifiche di valore - C.3 Altre variazioni - D. Rimanenze finali

77 Sezione 10 - Attività Materiali - Voce Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo Attività/Valori Totale Totale Attività di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici - - e) altre Attività acquisite in leasing finanziario - - a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre Totale Nella voce sono elencate le attività materiali ad uso funzionale di proprietà; il criterio di ammortamento utilizzato è quanto previsto dallo IAS 16 in base alla vita utile Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue Mobili Impianti elettronici Altre Totale A. Esistenze iniziali lorde - A.1 Riduzioni di valore totali nette - A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti - B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico B.5 Differenze positive di cambio B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento B.7 Altre variazioni - C. Diminuzioni (15.833) - (2.743) (18.576) C.1 Vendite - C.2 Ammortamenti (15.833) - (2.743) (18.576) C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico C.5 Differenze negative di cambio C.6 Trasferimenti a: a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via dismissione C.7 Altre variazioni - D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al costo D.1 Riduzioni di valore totali nette - D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazioni al costo - 77

78 Sezione 11 - Attività Immateriali Voce Composizione della voce 110 Attività immateriali Voci/Valutazione Attività valutate al costo Attività Attività valutate al valutate al fair value costo Attività valutate al fair value 1. Avviamento Altre attività immateriali: 2.1 di proprietà generate internamente altre acquisite in leasing finanziario Totale Attività riferibili al leasing finanziario: 3.1 beni inoptati beni ritirati a seguito di risoluzione altri beni Totale Attività concesse in leasing operativo Totale ( ) Totale (attività al costo + attività al fair value) Nella voce sono elencate le attività immateriali, composte da licenze d uso software. Il criterio di ammortamento utilizzato è quanto previsto dallo IAS 38 in base alla vita utile Attività immateriali: variazioni annue Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti - B.1 Acquisti B.2 Riprese di valore B.3 Variazioni positive di fair value - - a patrimonio netto - a conto economico B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni (1.795) C.1 Vendite C.2 Ammortamenti (1.795) C.3 Rettifiche di valore - - a patrimonio netto - a conto economico C.4 Variazioni negative di fair value - - a patrimonio netto - a conto economico C.5 Altre variazioni D. Rimanenze finali 104 D.1 Rettifiche di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde 104 E. Valutazioni al costo 78

79 Sezione 12 - Attività fiscali e passività fiscali 12.1 Composizione della voce 120 Attività fiscali: correnti e anticipate A) Attività fiscali correnti B) Attività fiscali anticipate Imposte anticipate con contropartita a conto economico Svalutazione crediti Accantonamenti al fondo per rischi ed oneri Costi del Personale Perdite fiscali quota addizionale IRES 3,5% Altre minori Imposte anticipate con contropartita a patrimonio netto Costi del Personale - - Totale imposte anticipate iscritte Differenze temporanee escluse dalla determinazione delle imposte anticipate - - Totale imposte anticipate iscrivibili Composizione della voce 70 Passività fiscali: correnti e differite A) Passività fiscali correnti B) Passività fiscali differite - - Imposte differite con contropartita a conto economico Accantonamenti al fondo rischi su crediti Altre - - Imposte differite con contropartita a patrimonio netto Altre minori - - Totale imposte differite iscritte Differenze temporanee escluse dalla determinazione delle imposte differite - - Totale imposte differite iscrivibili

80 12.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) Esistenze iniziali Aumenti Imposte anticipate rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi - - b) dovute al mutamento di criteri contabili - - c) riprese di valore - - d) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali Altri aumenti Diminuzioni ( ) ( ) 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio ( ) ( ) a) rigiri ( ) ( ) b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - - c) dovute al mutamento di criteri contabili - - d) altre Riduzioni di aliquote fiscali Altre diminuzioni ( ) - a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla Legge n. 214/2011 ( ) b) altre 4. Importo finale Le imposte anticipate sono rilevate sulla base della probabilità di sufficienti imponibili fiscali futuri, tenuto anche conto del regime di consolidato fiscale adottato ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. n. 917/86. Le aliquote utilizzate per la valorizzazione delle imposte anticipate ai fini IRES e IRAP sono rispettivamente pari al 27,50% e al 5,57%. Le esistenze iniziali rappresentano l'entità delle attività per imposte anticipate createsi sino all'anno 2016 in effettiva contropartita al conto economico. Le imposte anticipate rilevate nell'esercizio per Euro 217 mila sono costituite quasi esclusivamente da accantonamenti a fondo rischi ed oneri non deducibili e a costi del personale. Gli altri aumenti per 47 mila Euro sono rappresentati dal carico di imposte anticipate sulla quota di addizionale IRES dell anno 2016 al netto dell utilizzo dell anno. Le imposte anticipate annullate nell'esercizio per 238 mila Euro sono costituite principalmente dal rientro di rettifiche su svalutazione crediti e da altre variazioni minori. Le altre diminuzioni si riferiscono alla trasformazione in crediti di imposta di cui al punto 3.3 a) Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L.214/2011 (in contropartita del conto economico) Importo iniziale Aumenti 3. Diminuzioni ( ) Rigiri ( ) Trasformazione in crediti d'imposta ( ) - a) derivante da perdite di esercizio ( ) - b) derivante da perdite fiscali ( ) Altre diminuzioni Importo finale

81 12.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) Non ci sono variazioni nell esercizio Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto) Non ci sono variazioni nell esercizio Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) Non ci sono variazioni nell esercizio. 81

82 Sezione 14 - Altre attività Voce Composizione della voce 140 Altre attività Crediti verso Capogruppo per consolidato fiscale Crediti verso Istituti Previdenziali - - Portafoglio SBF Altre partite Ratei e risconti attivi (non attribuiti) Totale I crediti verso la Capogruppo sono rappresentati dagli acconti IRES versati nel I valori relativi al portafoglio SBF riguardano effetti accreditati dalla banca nei primi giorni del mese di gennaio La altre partite riguardano principalmente partite transitorie, più dettagliatamente operatività in pool effettuata negli ultimi giorni di dicembre e chiusa nei primi giorni di gennaio 2018, crediti verso fornitori per note di credito da ricevere, crediti v/capogruppo per personale distaccato e crediti verso Erario per gli acconti versati sul bollo virtuale. 82

83 PASSIVO Sezione 1 - Debiti - Voce Debiti Voci Totale Totale verso banche verso enti verso verso enti verso verso banche finanziari clientela finanziari clientela 1. Finanziamenti Pronti contro termine Altri finanziamenti Altri debiti Totale Fair value - livello La voce è composta prevalentemente dei finanziamenti in essere con la Capogruppo UBI Banca per la provvista necessaria allo svolgimento dell operatività di impiego. Gli altri debiti verso banche sono relativi al debito per personale distaccato e gli altri debiti verso clientela rappresentano la quota residua dei corrispettivi non ancora erogati ai cedenti per i crediti acquistati prosoluto a titolo definitivo. Il valore totale dei Debiti relativi alla Succursale in Polonia è pari a 131,4 milioni di Euro. Sezione 7 - Passività fiscali - Voce 70 Per il dettaglio della voce e la movimentazione si fa riferimento alla Sezione dell Attivo Attività fiscali e passività fiscali. Sezione 9 - Altre passività - Voce Composizione della voce 90 Altre passività Totale Totale Debiti verso Capogruppo per consolidato fiscale - - Debiti verso fornitori Debiti per fatture da ricevere Debiti verso il personale Debiti verso Enti Previdenziali Incassi in attesa di destinazione Debiti per garanzie rilasciate a UBI Leasing Altri debiti Ratei passivi (non attribuiti) Totale I debiti per fatture da ricevere sono relativi prevalentemente a retrocessioni per attività commerciale svolta dal Gruppo, a commissioni su garanzie ricevute dalla Capogruppo e all attività di service di Gruppo. Gli incassi in attesa di destinazione sono relativi a pagamenti ricevuti in relazione ad operazioni di factoring, per i quali non è stato possibile, alla data di chiusura contabile, effettuare l attribuzione alle relative posizioni cedenti; tale attribuzione è stata in massima parte completata nel mese di gennaio

84 Sezione 10 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce Trattamento di fine rapporto del personale : variazioni annue Totale Totale A Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Altre variazioni in aumento C. Diminuzioni ( ) (52.668) C.1 Liquidazioni effettuate ( ) (52.668) C.2 Altre variazioni in diminuzione (4.878) D. Esistenze finali Altre informazioni Il trattamento di fine rapporto del personale in essere presso UBI Factor e costituito prima della decorrenza degli effetti della c.d. riforma della previdenza complementare introdotta del Decreto Legislativo 252/2005, costituisce un fondo a prestazione definita in quanto il dipendente, al momento della cessazione del rapporto di lavoro, riceverà un importo calcolato in base all anzianità, alle retribuzioni da esso godute e in base all indice di inflazione. La valutazione attuariale di tale posta, effettuata da uno studio attuariale, si basa sulle seguenti ipotesi finanziarie e demografiche: - mortalità; - cessazione dall azienda (dimissioni o licenziamento); - richieste di anticipazioni; - andamento del reale potere d acquisto del denaro; - successione dei tassi di investimento delle somme disponibili. Le stime effettuate prescindono da eventi, fatti, orientamenti, sia di tipo quantitativo/qualitativo che di tipo normativo/giurisprudenziale imprevedibili e/o non desumibili dalle informazioni pubblicamente disponibili. Il debito maturato successivamente all entrata in vigore della Riforma, come descritto nella Sezione A.2 della presente Nota integrativa, rappresenta invece un piano a contribuzione definita, per la cui valutazione attuariale ci si è avvalsi delle seguenti ipotesi: Tasso di mortalità Sono state utilizzate le tavole SIM e SIF 2016 Tasso di turn over Anticipazioni di TFR Tassi di inflazione Tassi di attualizzazione E stato ricavato tramite opportune perequazioni dei dati storici del Gruppo. La probabilità di anticipazione è stata posta pari al 2,00% sulla base delle indicazioni fornite dalla Società, mentre la percentuale del TFR maturato richiesto in anticipazione, determinato sulla base della norma civilistica introdotta con Legge Finanziaria 2007, è stato stimato pari al 100% Lo scenario inflazionistico che si prevede si possa attestare nel lungo periodo ha portato ad utilizzare un tasso pari all 1,5% annuale Per la valutazione al 31/12/2017 è stata utilizzata la curva dei tassi EUR composite AA al 31/12/

85 Sezione 11 - Fondi per rischi e oneri - Voce Composizione della voce 110 Fondi per rischi e oneri Totale Totale Fondi di quiescenza aziendale Altri fondi per rischi ed oneri Controversie legali Oneri per il personale Altri Contenzioso fiscale Totale Il fondo per controversie legali è relativo a spese legali, a revocatorie fallimentari e cause passive promosse da terzi e vertenze probabili relative alla clientela. Il fondo oneri per il personale comprende gli stanziamenti effettuati nel 2017 per sistema premiante e sistema incentivante. La voce Altri include stanziamenti, effettuati nel 2016, per 5,0 milioni di Euro conseguenti ad un accordo transattivo con una controparte e di 4,3 milioni di Euro a fronte di una causa di revocatoria Variazioni nell esercizio della voce 110 Fondi per rischi e oneri Voci / Componenti Fondi di Fondi di Altri fondi quiescenza quiescenza Altri fondi A Esistenze iniziali B. Aumenti (+) B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni (-) - (89.048) - ( ) C.1 Utilizzo nell'esercizio - (10.844) - ( ) C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - C.3 Altre variazioni - (78.204) - ( ) D. Esistenze finali Informazioni aggiuntive: passività potenziali Si segnala la presenza di una passività potenziale di circa 6 milioni di Euro riferita ai rischi connessi a crediti incassati a seguito di decreto ingiuntivo reso provvisoriamente esecutivo nel 2001 e poi impugnato dalla controparte Azienda sanitaria USL Roma H; il decreto è stato confermato dal Tribunale di Velletri con sentenza del Con provvedimento del 2011 la Corte di Appello di Roma ha emesso sentenza parziale con ribaltamento della decisione in primo grado e proseguimento, mediante nuova causa in appello, per la ridefinizione del credito da parte di CTU sulla scorta dell applicazione del Tariffario Regionale in luogo di quello Ministeriale di importo più elevato applicato dal cedente in sede di emissione delle fatture cedute a UBI Factor. 85

86 Contro la sentenza parziale, UBI Factor ed il cedente (originariamente Hospital Appia S.r.l. poi incorporata nella San Raffaele S.p.A., appartenente al Gruppo Tosinvest/Angelucci) hanno promosso le seguenti iniziative: a) impugnazione in Corte di Appello, volta alla ridefinizione del credito da parte del CTU, per il riconoscimento sia dell importo originario dei crediti incassati (60 milioni di euro) sia di credito aggiuntivo maturato (10 milioni di euro); con sentenza parziale del 28 gennaio 2015 la Corte d Appello di Roma, nel dichiarare ammissibile la domanda restitutoria avanzata dalla ASL Roma H nei confronti di San Raffaele S.p.A. e UBI Factor, ha al contempo determinato il criterio di quantificazione del maggior danno spettante alla San Raffaele S.p.A. (e quindi per essa al cessionario UBI Factor) nella differenza tra il tasso di rendimento medio annuo netto dei titoli di stato di durata non superiore a dodici mesi ed il saggio degli interessi legali, con decorrenza dalla data di notificazione del decreto ingiuntivo sino alla data di cessione del credito. La Corte d Appello ha quindi rimesso la causa sul ruolo, per l espletamento della CTU, la quale ha quantificato il maggiore importo incassato da UBI Factor in 46,8 milioni di euro. Le questioni emerse nel giudizio in argomento risultano, di fatto, già assorbite dal giudizio di Cassazione di cui al successivo punto sub b). Tuttavia UBI Factor ha promosso specifica impugnativa in Cassazione avverso la summenzionata sentenza del 28 gennaio 2015, riportandosi al giudizio di Cassazione già pendente; b) proseguimento del giudizio in Corte di Cassazione, individuando ben 13 motivi di opposizione; c) ricorso in Corte di Appello per giudizio di revocazione in merito all erroneità della sentenza di primo grado. Con sentenza del 10 gennaio 2014 la Corte di Appello di Roma ha respinto tale domanda di revocazione. E stato quindi effettuato il ricorso in Cassazione avverso la sentenza della Corte di Appello nel giudizio di revocazione, sebbene le eccezioni di UBI Factor risultassero già svolte ed assorbite nel giudizio di Cassazione sub b). Con sentenza del 25 novembre 2015, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di UBI Factor avverso la sentenza della Corte d'appello che aveva respinto la domanda di revocazione. Con sentenza del 30 gennaio 2017 la Corte d Appello di Roma, uniformandosi a quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, ha confermato la remunerazione spettante alla cedente secondo il tariffario nazionale uniformandosi al principio stabilito dalla Cassazione. Per effetto di tale sentenza, è venuto meno in capo a UBI Factor il rischio di dover restituire l importo di 46,8 milioni di euro. Non essendo intervenuti aggiornamenti nel corso dell esercizio, permane un rischio residuo, quantificato dai legali di UBI Factor in circa 6 milioni di euro, derivante da maggiori interessi percepiti, calcolati al tasso ministeriale, nel caso in cui la sentenza definitiva della Corte d Appello dovesse pronunciarsi per l applicazione del tasso legale. 86

87 Sezione 12 - Patrimonio Voci 120, 150, 160 e Composizione della voce 120 Capitale Tipologie Capitale 1.1 Azioni ordinarie Altre azioni - - Totale Il capitale sociale risulta interamente sottoscritto e versato, ed è costituito da n azioni del valore nominale di Euro 0,52 cadauna Composizione della voce 150 Sovrapprezzi di emissione La voce, pari a 2,1 milioni Euro, si è costituita nel 1993 a seguito dell aumento di capitale sociale. Composizione della Voce 160 Riserve Legale Utili/perdite portati a Altre TOTALE nuovo A Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Attribuzioni di utili - B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - B.2 Altre variazioni C. Diminuzioni - ( ) - ( ) C.1 Utilizzi - - copertura di perdite - distribuzione - trasferimento a capitale C.2 Altre variazioni ( ) ( ) D. Rimanenze finali ( ) Si fornisce il dettaglio delle Altre Riserve: Dettaglio Altre Riserve: Straordinaria Avanzo fusione Rischi Finanziari Generali Riserve FTA ( ) Riserva Stock G/O Totale Le riserve FTA sono costituite sostanzialmente dagli effetti derivanti da attualizzazione attività deteriorate (IAS 39) e dalla valutazione attuariale Fondo TFR (IAS 19). 87

88 Composizione e variazioni della voce 170 Riserve da valutazione Voci / Componenti Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività materiali Attività immateriali Copertura di flussi finanziari Leggi speciali di rivalutazione Utili (+) Perdite (-) attuariali sul TFR Totale A Esistenze iniziali ( ) ( ) B. Aumenti B.1 Variazioni positive di fair value - B.2 Altre variazioni C. Diminuzioni (19.208) (19.208) C.1 Variazioni negative di fair value C.2 Altre variazioni (19.208) (19.208) D. Rimanenze finali ( ) ( ) - - Origine e possibilità di utilizzazione delle poste del Patrimonio Netto (art del codice civile) Importo Capitale Possibilità di utilizzazione Quota disponibile Riepilogo delle utilizzazioni effettuate nei tre precedenti esercizi Per copertura perdite Per altre ragioni Sovrapprezzo di emissione Riserve di utili: - legale B - straordinaria A,B,C Altre riserve A,B,C Riserva da valutazione ( ) Utili portati a nuovo ( ) Totale Legenda: A: per aumento di capitale B: per copertura perdite C: per distribuzione ai soci 88

89 PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO Sezione 1 - Interessi Voci 10 e Composizione della voce 10 Interessi attivi e proventi assimilati Voci / Forme tecniche Titoli di Altre Totale Totale Finanziamenti debito operazioni Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti Crediti verso banche Crediti verso enti finanziari Crediti verso clientela Altre attività 7. Derivati di copertura Totale La voce è sostanzialmente in linea con il 2016 (-0,21%) in relazione, da un lato, alla riduzione degli interessi clientela dovuti alla contrazione dei tassi di mercato, parzialmente compensata, dall altro, dagli incassi di interessi di mora pari a 2,5 milioni di Euro nel 2017 (0,3 milioni di Euro nel 2016). Gli interessi verso clientela si riferiscono all attività di factoring, percepiti sulle anticipazioni ai cedenti e nei confronti dei debitori ceduti per dilazioni di pagamento concesse, nonché in relazione a finanziamenti su contratti.; inoltre sono inclusi gli interessi attivi relativi ai finanziamenti finalizzati. Gli interessi per crediti verso banche registrano in incremento di 1,5 milioni di Euro in relazione ai maggiori interessi attivi sui finanziamenti, per i tassi negativi sulla divisa EURO. 1.3 Composizione della voce 20 Interessi passivi e oneri assimilati Voci / Forme tecniche Finanziamenti Titoli Altro Totale Totale Debiti verso banche ( ) ( ) ( ) 2. Debiti verso enti finanziari Debiti verso clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Altre passività 8. Derivati di copertura - - Totale ( ) - ( ) ( ) La voce ha registrato un decremento di 0,9 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2016 (-27,7%) in relazione alla riduzione dei finanziamenti in Zloty polacco (correlato con i minori impieghi in tale divisa). I valori esposti non comprendono oneri per passività subordinate. 89

90 Sezione 2 - Commissioni Voci 30 e Composizione della voce 30 Commissioni attive Dettaglio Totale Totale operazioni di leasing finanziario 2. operazioni di factoring credito al consumo 4. garanzie rilasciate 5. servizi di: - gestione fondi conto terzi - intermediazione cambi - distribuzione prodotti - altri servizi di incasso e pagamento 7. servicing in operazioni di cartolarizzazione 8. altre commissioni Totale La voce comprende prevalentemente le commissioni pro-soluto e pro-solvendo flat percepite a fronte di cessioni di crediti, di cui viene fornito il dettaglio: Commissioni attive factoring Totale Totale commissioni pro-solvendo commissioni pro-soluto commissioni su mandato recuperi spese con mark-up altre Totale Le Commissioni Attive si sono attestate a 11,7 milioni di Euro, inferiori dell 8,7% rispetto al dato al 31 dicembre 2016, e hanno risentito della maggiore competitività del sistema bancario e factoring rispetto al primo semestre 2016 che ha inciso sul pricing medio applicato alla clientela; il turnover è rimasto sugli stessi livelli del 2016 (8,95 miliardi di Euro sia al 31 dicembre 2017 che al 31 dicembre 2016). Sulla voce impattano prevalentemente le commissioni per attività di factoring pro solvendo che registrano una riduzione del 5,4%. I recuperi spese con mark-up si riferiscono principalmente a: spese istruttoria, spese handling, spese visure e informazioni, spese valutazione debitori, spese invio e/c, spese tenuta conto, spese chiusura conti, canoni home-factoring. Le altre commissioni sono relative prevalentemente a commissioni di gestione crediti e commissioni fatturate ai debitori. 90

91 2.2 Composizione della voce 40 Commissioni passive Dettaglio / Settori Totale Totale garanzie ricevute ( ) ( ) 2. distribuzione di servizi da terzi 3. servizi di incasso e pagamento ( ) ( ) 4. altre commissioni: 4.1 ristorni commissioni a terzi ( ) ( ) 4.2 premi per assicurazione del credito 4.3 oneri bancari ( ) ( ) 4.4 commissioni cessione crediti ( ) ( ) Totale ( ) ( ) Le Commissioni Passive, pari a 12,0 milioni di Euro, risultano in riduzione del 6,8% rispetto allo stesso dato del 2016 e sono corrisposte principalmente alla Capogruppo UBI Banca per l attività di segnalazione commerciale (7,8 milioni di Euro) e per la garanzia sul rischio di concentrazione (pari a 2,7 milioni di Euro) e, in via minoritaria, ai grandi debitori convenzionati e terzi segnalatori di opportunità di business (1,1 milioni di Euro). In dettaglio i ristorni commissioni a terzi includono: Ristorni commissioni a terzi Totale Totale ristorni commissioni a banche ( ) ( ) 2. ristorni commissioni a debitori ( ) ( ) 3. ristorni commissioni a mediatori (5.128) (5.128) 4. ristorni commissioni a corrispondenti esteri ( ) ( ) ( ) ( ) 91

92 Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento Voce Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti Voci /Rettifiche Rettifiche di valore Riprese di valore specifiche di portafoglio specifiche di portafoglio Totale Totale Crediti verso banche per leasing per factoring altri crediti Crediti verso enti finanziari (85.942) Crediti deteriorati acquistati per leasing per factoring altri crediti - - Altri crediti (85.942) - per leasing per factoring (85.942) - altri crediti Crediti verso clientela ( ) ( ) Crediti deteriorati acquistati per leasing per factoring per credito al consumo altri crediti - - Altri crediti ( ) ( ) - per leasing per factoring ( ) ( ) - per credito al consumo prestiti su pegno altri crediti - (6.304) Totale ( ) ( ) In dettaglio le movimentazioni sono riferite a: Tipologia Totale Totale ) Rettifiche di valore specifiche: ( ) ( ) Svalutazioni su crediti ( ) ( ) Rettifiche da attualizzazione attività deteriorate ( ) ( ) 2) Riprese di valore specifiche: Riprese di valore su crediti Riprese da attualizzazione attività deteriorate ) Rettifiche di valore di portafoglio: - ( ) Rettifiche di valore su Fondo Svalutazioni Collettive - ( ) 4) Riprese di valore di portafoglio: Riprese di valore su Fondo Svalutazioni Collettive Totale ( ) 92

93 8.4 Composizione della voce 100.b Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore specifiche di portafoglio specifiche Riprese di valore di portafoglio Totale Totale Garanzie rilasciate 2. Derivati su crediti 3. Impegni ad erogare fondi (17.093) 4. Altre operazioni Totale (17.093) 93

94 Sezione 9 - Spese Amministrative Voce Composizione della voce 110 a Spese per il personale Voci/settori Totale Totale Personale dipendente ( ) ( ) a) salari e stipendi ( ) ( ) b) oneri sociali ( ) ( ) c) indennità di fine rapporto ( ) ( ) d) spese previdenziali - - e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (3.062) f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: a contribuzione definita - a benefici definiti - - g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: ( ) ( ) - a contribuzione definita ( ) ( ) - a benefici definiti h) altre spese ( ) ( ) 2. Altro personale in attività Amministratori e Sindaci ( ) ( ) 4. Personale collocato a riposo Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società ( ) ( ) Totale ( ) ( ) Le Spese del Personale sono pari a 11,6 milioni di Euro, in riduzione del 5,0% rispetto ai 12,2 milioni di Euro del 2016 (incentivi all esodo pari a 1,3 milioni di Euro nel 2016 nella voce Altre spese ), con il numero medio di risorse sostanzialmente stabile (143 nel 2017 contro 142 del 2016); 9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria: Dirigenti Quadri Impiegati Altro personale Totale

95 9.3 Composizione della voce 110 b Altre spese amministrative Dettaglio Altre spese amministrative Totale Totale Affitti passivi ( ) ( ) Prestazioni professionali I.C.T. - - Altri servizi professionali (17.276) (8.803) Consulenze legali e societarie ( ) ( ) Canone di locazione automezzi e arredi ( ) ( ) Canoni di locazione Hardware (36.840) (22.542) Manutenzione e assistenza HW (8.059) (20.252) Manutenzione e assistenza SW - - Altre spese conduzione immobili ( ) ( ) Pulizia (58.334) (61.172) Manutenzione immobili (44.004) (41.375) Contributi associativi (78.369) (67.557) Informazioni e visure ( ) ( ) Periodici e volumi (1.011) (1.049) Postali ( ) ( ) Premi assicurativi (33.474) (34.808) Pubblicità e promozione - - Rappresentanza (3.163) (1.610) Reti telematiche e telefoniche (47.230) (44.483) Infoprovider (9.752) (13.269) Servizi in outsurcing da terzi (74.386) (62.789) Servizi in outsurcing da Soc. Gruppo ( ) ( ) Spese di viaggio ( ) ( ) Spese per recupero crediti ( ) ( ) Stampati, cancelleria e mat.di consumo (17.320) (17.547) Trasporti e traslochi (56.615) ( ) Vigilanza (67.596) (26.246) Stagisti (18.607) (16.240) Altre spese residuali (7.697) (16.225) Totale costi amministrativi ( ) ( ) Imposte indirette e tasse ( ) ( ) - Iva su contratti infragruppo ( ) ( ) - Imposta di bollo ( ) ( ) - Altre imposte ( ) ( ) Totale ( ) ( ) Le Altre Spese Amministrative, pari a 11,3 milioni di Euro, in aumento del 18,0% rispetto al 31 dicembre 2016 (9,6 milioni di Euro) in relazione principalmente alle maggiori spese legali per recupero crediti pari a 3,8 milioni di Euro 2017 (2,3 milioni di euro nel 2016). 95

96 Sezione 10 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Voce Composizione della voce 120 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Voci/Rettifiche e riprese di valore Ammortamento Rettifiche di valore per deterioramento Riprese di valore Risultato netto al Risultato netto al Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà (18.576) - - (18.576) (28.937) a) terreni b) fabbricati c) mobili (15.833) - - (15.833) (16.693) d) strumentali (4.831) e) altri (2.743) - - (2.743) (7.413) 1.2 acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati c) mobili d) strumentali e) altri Attività detenute a scopo di investimento Totale (18.576) - - (18.576) (28.937) Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Voce Composizione della voce 130 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Voci/Rettifiche e riprese di valore Ammortamento Rettifiche di valore per deterioramento Riprese di valore Risultato netto al Risultato netto al Avviamento Altre attività immateriali (1.795) - - (1.795) (9.141) 2.1 di proprietà (1.795) - - (1.795) (9.141) 2.2 acquisite in leasing finanziario Attività riferibili al leasing finanziario Attività concesse in leasing operativo Totale (1.795) - - (1.795) (9.141) 96

97 Sezione 13 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Voce Composizione della voce 150 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Dettaglio Accantonamenti Totale Totale Accantonamenti e riattribuzioni ai fondi rischi su revocatorie ( ) Accantonamenti e riattribuzioni ai fondi oneri del personale Accantonamenti e riattribuzioni ai fondi per bond in default Accantonamenti e riattribuzioni per controversie legali ( ) 64 Altri accantonamenti e riattribuzioni ai fondi per rischi ed oneri ( ) Totale ( ) ( ) La voce include principalmente nuovi accantonamenti per 0,5 milioni di Euro appostati a fronte di una causa passiva. Sezione 14 - Altri proventi e oneri di gestione Voce Composizione della voce 160 Altri proventi e oneri di gestione a) Dettaglio Altri proventi di gestione Totale Totale Recupero spese Recupero di imposte Ricavi da attività di factoring Sopravvenienze attive e plusvalenze Adeguamento cambi - - Altre Totale a b) Dettaglio Altri oneri di gestione Totale Totale Sopravvenienze passive e minusvalenze (11.425) (22.859) Adeguamento cambi ( ) (61.446) Oneri da attività di factoring - - Sanzioni e ammende (16.913) (528) Altre (52.803) (94.099) Totale b ( ) ( ) Totale a+b Gli Altri oneri e proventi di gestione sono positivi e registrano un aumentano complessivo di 0,1 milioni di Euro (+10,5%) rispetto al 31 dicembre 2016, in relazione principalmente all aumento componente recuperi di spese all interno della voce Altri proventi di gestione. La voce Recupero spese comprende gli addebiti di spese ai cedenti senza mark-up, ovvero spese legali, tasse di registro e spese bancarie. 97

98 Sezione 17 - Imposte sul reddito dell esercizio dell operatività corrente Voce Composizione della voce 190 Imposte sul reddito dell esercizio dell operatività corrente Totale Totale Imposte correnti ( ) Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio 3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla legge n. 214/ Variazione delle imposte anticipate ( ) Variazione delle imposte differite - - Imposte di competenza dell'esercizio ( ) Le imposte correnti per Euro 1,07 milioni sono costituite da IRES per Euro 0,83 milioni e da IRAP per Euro 0,24 milioni. La variazione delle imposte anticipate di cui al punto 4 al netto della riduzione delle imposte di cui al punto 3.bis - per complessivi Euro 20 mila, è costituita dalla differenza tra gli aumenti e le diminuzioni di cui alla tabella 12.3 di cui ai punti 2.1 e 3.1, ad eccezione, pertanto, degli altri aumenti per euro 47 mila relativi ai rapporti di consolidato fiscale con la Capogruppo di natura esclusivamente patrimoniale. 98

99 17.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio IRES Imponibile IRES % Onere fiscale IRES teorico ( ) 27,50% Variazioni in aumento permamenti - Erogazioni liberali indeducibili (2.869) 0,09% - Costi auto indeducibili (40.427) 1,23% - Minusvalenze indeducibili e impairment (8.016) 0,24% - Spese rappresentanza (653) 0,02% - Altri oneri non deducibili (28.730) 0,87% Variazioni in diminuzione permamenti - Deduzione Erogazioni liberali (10.432) ,09% - Altre variazioni (60.137) ,50% - A.C.E. ( ) ,04% Onere fiscale IRES effettivo ( ) 25,31% IRAP Imponibile IRAP % Onere fiscale IRAP teorico ( ) 5,57% Variazioni in aumento permamenti - Rettifiche di valore su crediti e altre (voce 100 b) (48.368) ,08% - Costi del personale (voce 150 a) ( ) 19,58% - Spese amministrative - 10% (voce 150 b) (63.066) 1,91% - Accantonamenti a fondi rischi (voce 160) (23.480) 0,71% - Ammortamenti - 10% e non funzionali (voce 170) (113) 0,00% - Recupero tassazione proventi gestione (51.551) 1,56% - Delta aliquota Lombardia/Friuli 0,92% ( ) ,25% - Altre variazioni (5.520) 0,17% Variazioni in diminuzione permamenti - Ricavi non tassati ai fini IRAP (voce 190) ( ) ,65% - Cuneo fiscale ( ) ,51% - Quota estero ( ) ,27% - Altre variazioni (30.517) ,05% Onere fiscale IRAP effettivo ( ) 7,70% Utile/perdita lordo Onere effettivo % Totale (Onere)/Beneficio fiscale effettivo IRES e IRAP ( ) 33,01% 99

100 Sezione 19 - Conto economico: altre informazioni 19.1 Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive Voci / Controparte Interessi attivi Commissioni attive Totale Totale Enti Enti Banche Clientela Banche Clientela finanziari finanziari 1. Leasing finanziario beni immobili beni mobili beni strumentali beni immateriali Factoring su crediti correnti su crediti futuri su crediti acquistati a titolo definitivo su crediti acquistati al di sotto del valore originario per altri finanziamenti Credito al consumo prestiti personali prestiti finalizzati cessione del quinto Prestiti su pegno Garanzie e impegni di natura commerciale di natura finanziaria Totale

101 PARTE D ALTRE INFORMAZIONI SEZIONE 1 RIFERIMENTI SPECIFICI SULL OPERATIVITÀ SVOLTA B. FACTORING E CESSIONI DI CREDITI B.1 - Valore lordo e valore di bilancio B.1.1 Operazioni di factoring Voce/Valori Valore lordo Totale Totale Rettifiche valore Valore netto Valore lordo Rettifiche valore Valore netto 1. Attività non deteriorate ( ) esposizioni verso cedenti (pro-solvendo): ( ) cessioni di crediti futuri (916) altre ( ) esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto) ( ) Attività deteriorate ( ) Sofferenze ( ) esposizioni verso cedenti (pro-solvendo): ( ) cessioni di crediti futuri (18.349) altre ( ) esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto): ( ) acquisti al di sotto del valore nominale - - altre ( ) Inadempienze Probabili ( ) esposizioni verso cedenti (pro-solvendo): ( ) cessioni di crediti futuri - - altre ( ) esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto): ( ) acquisti al di sotto del valore nominale - altre ( ) Esposizioni Scadute Deteriorate ( ) esposizioni verso cedenti (pro-solvendo): ( ) cessioni di crediti futuri - - altre ( ) esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto): ( ) acquisti al di sotto del valore nominale - - altre ( ) Totale ( )

102 B.2 Ripartizione per vita residua B Operazioni di factoring pro-solvendo: anticipi e monte crediti Fasce temporali Anticipi Montecrediti Totale Totale Totale Totale a vista fino a 3 mesi oltre 3 mesi fino a 6 mesi da 6 mesi a 1 anno oltre 1 anno durata indeterminata Totale Il valore comprende le anticipazioni erogate al cedente a fronte di cessioni per factoring pro-solvendo, le anticipazioni erogate a fronte di crediti ceduti per factoring pro-soluto giuridico, ovvero nei casi in cui la cessione non abbia dato luogo al trasferimento sostanziale ( derecognition ) al cessionario dei rischi e benefici sui crediti ceduti, in base a quanto previsto dallo IAS 39 e anticipazioni su crediti futuri. B Operazioni di factoring pro-soluto: esposizioni Fasce temporali Esposizioni Totale Totale a vista fino a 3 mesi oltre 3 mesi fino a 6 mesi da 6 mesi a 1 anno oltre 1 anno durata indeterminata Totale I valori sono rappresentati dal monte crediti su operazioni di acquisto crediti pro-soluto a titolo definitivo, ovvero nei casi in cui la cessione abbia dato luogo al trasferimento sostanziale ( derecognition ) cessionario dei rischi e benefici sui crediti ceduti, in base a quanto previsto dallo IAS 39. al 102

103 B.3 - Dinamica delle rettifiche di valore B.3.1 Operazioni di factoring Voce Rettifiche di valore iniziali Rettifiche di valore Variazioni in aumento Perdite Trasferimento da da altro status cessione Altre variazioni positive Riprese di valore Variazioni in diminuzione Trasferimenti Utili da ad altro Cancellazioni cessione status Altre variazioni negative Rettifiche di valore finali Specifiche su attività deteriorate ( ) (66.260) ( ) ( ) Esposizioni verso cedenti ( ) (16.027) ( ) Sofferenze ( ) ( ) Inadempienze Probabili ( ) (16.027) Esposizioni Scadute Deteriorate ( ) Esposizioni verso debitori ceduti ( ) (50.233) ( ) ( ) Sofferenze (51.531) ( ) (82.611) Inadempienze Probabili (14.603) (50.219) (1.997) Esposizioni Scadute Deteriorate ( ) (14) (16.016) Di portafoglio su altre attività ( ) Esposizioni verso cedenti ( ) Esposizioni verso debitori ceduti ( ) Totale ( ) - (66.260) ( ) ( )

104 B.4 - Altre informazioni B Turnover dei crediti oggetto di operazioni di factoring Voci Totale Totale Operazioni pro soluto di cui: acquisti al di sotto del valore nominale Operazioni pro solvendo Totale Turnover per operazioni di Factoring B Servizi di incasso Voce Totale Totale Crediti di cui è stato curato l'incasso nell'esercizio - - Ammontare dei crediti in essere alla data di chiusura dell'esercizio B.4.3 Valore nominale dei contratti di acquisizione di crediti futuri Voce Totale Totale Flusso dei contratti di acquisto di crediti futuri nell'esercizio Ammontare dei contratti in essere alla data di chiusura dell'esercizio

105 D. Garanzie rilasciate e impegni D.1 - Valore delle garanzie rilasciate e degli impegni Operazioni Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta - - a) Banche - - b) Enti finanziari - - c) Clientela Altre garanzie rilasciate di natura finanziaria a) Banche b) Enti finanziari c) Clientela 3. Garanzie rilasciate di natura commerciale - - a) Banche - - b) Enti finanziari - - c) Clientela Impegni irrevocabili a erogare fondi a) Banche - - i) a utilizzo certo - - ii) a utilizzo incerto - - b) Enti finanziari - - i) a utilizzo certo - - ii) a utilizzo incerto - - c) Clientela i) a utilizzo certo - - ii) a utilizzo incerto Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi Altri impegni irrevocabili - - a) a rilasciare garanzie b) altri Totale Il valore degli impegni irrevocabili a erogare fondi è stato determinato come differenza tra l ammontare complessivo dell Approvato e l ammontare complessivo del Finanziato nell ambito delle operazioni prosoluto non IAS. Le Garanzie rilasciate includono esclusivamente la garanzia rilasciata ad UBI Leasing a fronte dei contratti di finanziamento ceduti a UBI Leasing da Veneta Factoring, società incorporata da UBI Factor (ex CBI Factor) nel Al 31 dicembre 2017 il controvalore totale della garanzia è pari a 0,2 milioni di Euro ed è a copertura dei contratti di 7 controparti. 105

106 D.3 Garanzie rilasciate: rango di rischio assunto e qualità Tipologia di rischio assunto Garanzie rilasciate non deteriorate Garanzie rilasciate deteriorate:sofferenze Altre Garanzie deteriorate Contro garantite Altre Contro garantite Altre Contro garantite Altre Rettifiche di valore complessive Valore lordo Rettifiche di valore complessive Valore lordo Rettifiche di valore complessive Valore lordo Rettifiche di valore complessive Valore lordo Rettifiche di valore complessive Valore lordo Rettifiche di valore complessive Valore lordo Garanzie rilasciate con assunzione di rischio di prima perdita - garanzie finanziarie a prima richiesta - altre garanzie finanziarie - garanzie di natura commerciale Garanzie rilasciate con assunzione di rischio di tipo mezzanine - garanzie finanziarie a prima richiesta - altre garanzie finanziarie - garanzie di natura commerciale Garanzie rilasciate pro quota - garanzie finanziarie a prima richiesta - altre garanzie finanziarie - garanzie di natura commerciale Totale

107 D.11 Variazione delle garanzie rilasciate non deteriorate Ammontare delle variazioni Garanzie di natura finanziaria a prima richiesta Altre garanzie di natura finanziaria Garanzie di natura commerciale Controgarantite Altre Controgarantite Altre Controgarantite Altre (A) Valore Lordo Iniziale (B) Variazioni in aumento: - (b.1) garanzie rilasciate - (b.2) altre variazioni in aumento (C) Variazioni in diminuzione: - (c.1) garanzie non escusse - (c.2) trasferimenti a garanzie deteriorate - (c.3) altre variazioni in diminuzione (D) Valore Lordo Finale

108 3.1 RISCHIO DI CREDITO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1 Aspetti generali L attività di factoring consiste in un rapporto continuativo nel quale un impresa cede, secondo la disciplina prevista dalla Legge 52 del 1991 o ai sensi del Codice Civile, una quota significativa del proprio portafoglio crediti, esistenti o futuri, al factor che presta un servizio personalizzato basato su tre servizi di base: la gestione dei crediti, la garanzia contro l insolvenza del debitore e il finanziamento attraverso l anticipo dei crediti stessi. I finanziamenti, pertanto, hanno natura autoliquidante e, normalmente, una durata residua breve, connessa ai tempi di incasso dei crediti commerciali scaduti. Attraverso il servizio di gestione dei crediti (contabilizzazione, controllo delle scadenze, incasso dei crediti, sollecito dei pagamenti, azioni di recupero, etc.), il factor instaura un rapporto continuativo con il cedente e, quindi, con i debitori di quest ultimo, acquisendo una conoscenza profonda della politica del credito commerciale sviluppata: il factor si inserisce, infatti, in una relazione di natura commerciale già esistente tra le parti o che si svilupperà, in prospettiva, come nel caso della cessione dei crediti futuri. La relazione fra il factor, il cedente ed i debitori del cedente, pertanto, non si configura come un rapporto a carattere occasionale e/o estemporaneo ma si sviluppa in modo sistematico e continuativo, permettendo all intermediario di monitorare la situazione economica e finanziaria delle controparti. In questo contesto, il monitoraggio e la conseguente gestione dei rischi (in particolare quello di credito), che si basano sulla logica di fattorizzazione, si basa su valutazioni analitico-soggettive delle controparti cedenti e cedute, sia quantitative (basate principalmente sulle condizioni economiche-finanziarie passate, attuali e prospettiche), sia qualitative (livello del management, competitività e prospettive del prodotto, mercato acquirente e sue congiunture), in un contesto di ampia informatizzazione di informazione e di regolamento dei flussi, nell'ambito di un'azione complessiva dove le varie funzioni aziendali operano con una particolare sinergia, che deve essere costante, reattiva e flessibile. Il contenimento del rischio è integrato dalla politica di diversificazione, che si basa sull analisi della singola controparte (concentrazione di importi, tipi di affidamento, durata, tipologia del credito fattorizzato e possibilità della sua valutazione-gestione-recupero), estendendosi quindi al portafoglio complessivo dei crediti fattorizzati dalla società, utilizzando le categorie delle segmentazioni produttive, territoriali, dimensionali, e dei contenuti finanziari e di servizio dell'attività complessiva aziendale, in coerenza con le linee guida della Capogruppo. Lo stesso potenziamento commerciale dell azienda, una delle linee guida del Piano Industriale , è in sviluppo facendo leva sulla sinergia con le Macroaree territoriali di UBI Banca (anche intervenendo su processi e policy commerciali e del credito), e sulla qualità delle risorse a disposizione. A tal fine oltre ad aver rivisto l assetto organizzativo dell Area Commerciale è stata potenziata la forza di vendita e di supporto alle Macroaree. 108

109 2 Politiche di gestione del rischio di credito I principi guida e le modalità di funzionamento sono definite nell ambito di Regole di governo e controllo" approvate dai competenti organi della Capogruppo e recepite dalla società stessa. Sono così regolati, mediante un articolato sistema di linee guida, sia gli aspetti "istituzionali" (Organi sociali, operazioni patrimoniali straordinarie, piani strategici, rapporti con gli Organi di Vigilanza, ecc...), sia i rapporti "funzionali" con la Capogruppo (Programmazione e Controllo, Organizzazione e Gestione Risorse, Operatività e Servizi, ingresso in nuovi settori e prodotti) nell'ambito della centralizzazione di un'ampia azione di controllo e monitoraggio; in tale ambito si colloca, pertanto, anche la politica di gestione del rischio di credito. I principali fattori di rischio L attività svolta dall azienda in qualità di factor, caratterizzata dall offerta di servizi di finanziamento, di gestione, di garanzia, determina la seguente mappatura dei principali fattori di rischio: Il servizio di finanziamento finalizzato all anticipo della disponibilità dei crediti non ancora esigibili determina per il factor l insorgere di un esposizione per cassa, pari all anticipo accordato, equivalente ad una determinata percentuale del monte crediti ceduto. La garanzia contro l insolvenza garantisce il cedente contro l inadempimento del debitore ceduto, ad eccezione dei casi esplicitamente regolati nel contratto di factoring, quali: inesistenza del credito, compensazioni, contestazioni di forniture. Prescindendo da prodotti specifici, il factor si obbliga a corrispondere, in assenza di anticipo, l importo dei crediti ceduti decorsi un dato numero di giorni da quando i crediti sono divenuti esigibili. In assenza di acquisto dei crediti ceduti a titolo definitivo o di anticipo, tale servizio determina per il factor l insorgere di un esposizione di firma, pari al plafond rotativo (che si rende nuovamente disponibile man mano che i crediti ceduti vengono incassati) entro il quale il factor si è impegnato a garantire il pagamento dei crediti al cedente. Al fine di mitigare il rischio assunto, il factor può negoziare specifiche forme tecniche vincolanti la prestazione della garanzia. 109

110 Le operazioni di factoring prevedono, quindi, la presenza strutturale e contemporanea di tre soggetti: il cedente, il factor ed il debitore ceduto (o i debitori ceduti). Pertanto, ai fini della valutazione del rischio, l unità di osservazione è rappresentata dal rapporto cedente/ceduto (salvo operazioni di finanziamento diretto, dove l oggetto di osservazione è rappresentato dal debitore finanziato) nel quale l intermediario può essere esposto a titolo diverso: parte dei crediti ceduti può essere con rivalsa e parte senza rivalsa, parte dei crediti ceduti può essere anticipata e parte non, etc. La ricomposizione delle singole esposizioni a livello di rapporto cedente/ceduto è di fondamentale importanza per il factor, in quanto consente a quest ultimo di valutare l effettivo grado di rischio delle posizioni assunte: le forme tecniche delle operazioni di factoring vengono, infatti, determinate a livello di rapporto cedente/ceduto; analogamente, l acquisizione di eventuali garanzie da terzi avviene generalmente sulla base del rapporto, e non della singola cessione. 2.1 Aspetti organizzativi Alla luce di quanto sopra, il monitoraggio del rischio si avvale di una struttura organizzativa volta alla separata analisi e affidamento delle controparti (cedente, debitore/i) ed alla gestione dei connessi rapporti finanziari ed avviene in tutte le fasi tipiche del processo del credito, così sintetizzabili: analisi e valutazione : la raccolta di informazioni quantitative e qualitative presso le controparti in esame e presso il sistema consente di elaborare un giudizio di merito sull affidabilità della controparte ed è funzionale alla quantificazione della linea di affidamento proposta; delibera e formalizzazione : una volta deliberata la proposta, si predispone la documentazione contrattuale da fare sottoscrivere alla controparte cedente; monitoraggio del rapporto : il controllo continuo delle controparti affidate, sia nei rapporti col factor sia sul sistema, consente di individuare eventuali anomalie e conseguentemente di intervenire in modo tempestivo. Nel caso di crediti scaduti, l attività si sviluppa in una fase stragiudiziale, caratterizzata da solleciti automatici e mirati ed, eventualmente, da un intervento di tipo giudiziale, tramite il supporto di legali esterni. 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo Le regole interne di classificazione dei crediti sono individuate dal Regolamento Fidi, sviluppato sulla base delle linee guida della Capogruppo ed approvato dal Consiglio di Amministrazione, che è parte integrante delle procedure interne che regolano l attività aziendale. Anche i passaggi tra le diverse categorie di credito sono specificamente definiti dai regolamenti aziendali, approvati dal Consiglio di Amministrazione, con individuazione delle singole fattispecie. Con particolare riguardo alla classificazione e alle proposte di gestione delle controparti a default (esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate c.d. past due ; inadempienze probabili; sofferenze), la competenza è del Comitato Crediti, previo parere preventivo di coerenza con gli indirizzi del Gruppo in 110

111 materia creditizia richiesto all Area Crediti o all Area Credito Anomalo o all Area Recupero Crediti della Capogruppo. In base al citato Regolamento Fidi, questi ultimi sono classificati, in prima istanza, in: rischi di primo livello (rischi diretti), che identificano il soggetto verso il quale risulta esposta in prima istanza la società di factoring; rischi di secondo livello, che identificano gli affidamenti alla controparte del soggetto principale verso il quale la società di factoring risulta esposta in prima istanza. Nell ambito di tale macro classificazione sono, inoltre definiti dei sottoraggruppamenti a seconda del tipo della controparte verso la quale è assunta l obbligazione e del tipo di operazione sottostante. Anche l inquadramento dei crediti nell ambito della categoria a default (esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate c.d. past due ; inadempienze probabili; sofferenze) avviene nel rispetto di criteri previsti nel Regolamento Fidi e delle direttive della Capogruppo e non è il risultato di una valutazione discrezionale in quanto si basa su fattori di natura comportamentale della controparte considerati anticipatori di una temporanea o definitiva difficoltà ad adempiere; considerato il particolare rischio insito in tali posizioni, la loro gestione è demandata ad una specifica unità organizzativa (il Servizio Credito Anomalo). Il monitoraggio del rischio di credito coinvolge tutta la struttura chiamata a gestire i rapporti con le controparti cedenti e debitori ceduti, ed è definito in specifica normativa interna. La definizione di un sistema di misurazione del rischio di credito nel comparto factoring è strettamente legata al tipo di attività che, come notato in precedenza, è strutturalmente diversa da quella in ambito bancario; il relativo modello concettuale può essere sintetizzato nel seguente schema: 111

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