PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE DEL COMUNE DI CAPANNORI TRIENNIO

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1 PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE DEL COMUNE DI CAPANNORI TRIENNIO

2 Indice generale 1. PREMESSA FONTI NORMATIVE DI RIFERIMENTO IL CONTESTO DI RIFERIMENTO SOCIO-ECONOMICO I SOGGETTI ORGANO D'INDIRIZZO POLITICO- AMMINISTRATIVO IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE I DIRIGENTI I DIPENDENTI IL PIANO PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE: GLI ELEMENTI ESSENZIALI 9 6. LA GESTIONE DEL RISCHIO LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA LE AREE E LE ATTIVITA' A PIU' ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE SERVIZIO POLITICHE PER LO SVILUPPO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO E SERVIZI ALLE IMPRESE...12 AREA URBANISTICA...12 AREA SERVIZI ALL'IMPRESA SERVIZIO POLITICHE DI WELFARE RELAZIONE, SOSTEGNO ALLA PERSONA E CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE...13 AREA WELFARE E FAMIGLIA SERVIZIO POLITICHE PER LA QUALITA' URBANA, LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO, LA PARTECIPAZIONE CIVICA SERVIZIO DIREZIONE GENERALE SERVIZIO POLITICHE CULTURALI DEGLI STUDI E DELLE RICERCHE E AFFARI GENERALI LE MISURE DI CONTRASTO I CONTROLLI LA TRASPARENZA ROTAZIONE DEL PERSONALE ADDETTO ALLE AREE A RISCHIO CORRUZIONE LA FORMAZIONE PIANO FORMATIVO IL RISPETTO DELLE NORME DEL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI MISURE VOLTE A GARANTIRE IL RISPETTO DELLE NORME

3 1. PREMESSA In data 28 novembre 2012, è entrata in vigore la Legge 6 novembre 2012, n. 190, recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica Amministrazione" (G.U. n. 265 del 13/11/2012). L'intervento legislativo, che prende le mosse da un recente rapporto della "Commissione per lo studio e l'elaborazione di proposte in tema di trasparenza e prevenzione della corruzione nella Pubblica Amministrazione", istituita dal Dipartimento della Funzione Pubblica a fine 2011, si pone l'obiettivo strategico di rafforzare l'efficacia e l'effettività delle misure di contrasto al fenomeno corruttivo puntando ad uniformare l'ordinamento giuridico italiano agli strumenti sovranazionali di contrasto alla corruzione, già ratificati dal nostro Paese. Infatti, nell'individuazione dei fattori che favoriscono la corruzione, quali la presenza di posizioni monopolistiche di rendita, l'esercizio di poteri discrezionali, la mancanza di grado di trasparenza e di accountability, diventa essenziale una concreta ed efficace politica di repressione della corruzione, stimolando la prevenzione, intervenendo sull'integrità morale dei funzionari pubblici, e quindi, sulla disciplina dei codici etici e di condotta, delle incompatibilità, della responsabilità disciplinare, della formazione, sul livello di trasparenza e dei controlli interni. Con l'entrata in vigore della legge, si apre una nuova sfida per le pubbliche amministrazioni per combattere il dilagarsi del fenomeno corruttivo nelle sue più svariate forme. Anche per il Comune di Capannori l'approvazione del Piano Triennale Anicorruzione rappresenta indubbiamente un passo avanti per cercare di arginare il verificarsi di situazioni in cui, nel corso dell'attività amministrativa, si riscontri l'abuso da parte di un soggetto del potere a lui spettante al fine di ottenere fini diversi da quelli previsti. In questa ottica, il Comune di Capannori ha già avviato un percorso virtuoso per diffondere principi di sana politica e di etica dell'amministrazione pubblica, adeguandosi in modo tempestivo alle regole di trasparenza, di pubblicità ed, in generale, di performance 3

4 organizzativa. 2. FONTI NORMATIVE DI RIFERIMENTO Legge 6 novembre 2012, n. 190, Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica Amministrazione D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33, Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità D. Lgs. 8 aprile 2013, n. 39, Disposizioni in materia di inconferibilità di incarichi presso le Pubbliche Amministrazioni e presso gli Enti privati in controllo pubblico D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62, Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'art. 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 Nella stessa direzione procede la delibera AVCP 22 maggio 2013, n. 26 "Prime indicazioni sull'assolvimento degli obblighi di trasmissione delle informazioni all'autorità di Vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, in attuazione dell'art.1, comma 32 della Legge 190/2012" Si fa presente inoltre che, a livello nazionale, con delibera 72 in data 11 settembre 2013, la C.I.V.I.T., ora A.N.A.C., Autorità nazionale anticorruzione, ha approvato il Piano nazionale Anticorruzione. In attuazione dell'art. 1 commi 60 e 61 della L. 6 novembre 2012, n. 190, in data 24 luglio 2013, è stata raggiunta l'intesa della Conferenza Unificata Stato, regioni, Enti Locali. 4

5 3. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO SOCIO-ECONOMICO Il Comune di Capannori si trova nel cuore della Toscana e si estende nella piana lucchese per 165,50 kmq, tanto da essere considerato uno dei comuni rurali più grandi d Italia. La popolazione al 31/12/2012 risulta di abitanti, con una densità abitativa, pertanto di circa 279 abitanti/kmq. Il territorio si compone di una zona centrale pianeggiante e di due fasce collinari una a nord, in prossimità dell Altopiano delle Pizzorne, ed un altra a sud, dove si trova il Monte Pisano. I confini hanno subìto nel corso del tempo numerose modifiche, raggiungendo l assetto attuale nel Il territorio comunale, su cui si articolano 800 Km di strade, è attualmente suddiviso in 40 frazioni, ognuna con caratteristiche proprie, tali da rendere il territorio stesso complesso e variegato, con realtà e paesaggi diversi. L'elenco completo delle frazioni è il seguente: Badia di Cantignano, Camigliano Santa Gemma Galgani, Carraia, Castelvecchio di Compito, Colle di Compito, Colognora di Compito, Coselli, Gragnano, Guamo, Lammari, Lappato, Lunata, Marlia, Massa Macinaia, Matraia, Paganico, Parezzana, Petrognano, Pieve di Compito, Pieve San Paolo, Ruota, San Colombano, San Gennaro, San Ginese di Compito, San Giusto di Compito, San Leonardo in Treponzio, San Martino in Colle, San Pietro a Marcigliano, Santa Margherita, Sant Andrea do Compito, Sant'Andrea in Caprile, Segromigno in Monte, Segromigno in Piano, Tassignano, Tofori, Toringo, Valgiano, Verciano, Vorno, Zone. Comuni confinanti: a nord con Borgo a Mozzano, Villa Basilica, Lucca a sud con quelli di Bientina, Buti, Calci, S.Giuliano Terme, ad est con quelli Pescia, Montecarlo, Porcari, Altopascio, Bientina, ad ovest con il Comune di Lucca. Nonostante Capannori sia uno dei più grandi centri rurali della Toscana, con produzione di olio, vino, legumi, cereali e frutta, c'è da evidenziare che nel corso degli ultimi anni il comune è stato fortemente investito da un processo di industrializzazione. Sono attive, infatti, le aziende che operano in numerosi settori, dalla carta alle calzature, dall'industria alimentare al tessile, dal mobile all'elettromeccanica. 5

6 Inoltre, e non per ultimo, è importante sottolineare come il Comune di Capannori abbia sviluppato una spiccata vocazione turistica, sia per le tradizioni locali particolari del territorio sia per la presenza di siti archeologici, storici e naturalistici di notevole bellezza. 4. I SOGGETTI 4.1 ORGANO D'INDIRIZZO POLITICO- AMMINISTRATIVO In base alla normativa vigente, gli organi di indirizzo politico- amministrativo sono chiamati a: 1.individuare il responsabile della prevenzione della corruzione, che, negli Enti Locali, è, di norma, il Segretario Generale; 2.su proposta del Responsabile, adottare il piano triennale di prevenzione della corruzione; 3.trasmettere il Piano Triennale al Dipartimento della funzione Pubblica Con delibera n. 15/2013, la ex C.I.V.I.T. ha espresso l'avviso che per organo di indirizzo politico amministrativo titolare del potere di nomina del Responsabile della prevenzione della corruzione si debba intendere il Sindaco, salvo che, nell'esercizio della propria autonomia normativa ed organizzativa, il singolo Ente riconosca alla Giunta o al Consiglio una diversa funzione. 4.2 IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE In base alle disposizioni della L. 190/2012, nonchè dal punto 2 dell'intesa sancita dalla Conferenza Unificata, con decreti sindacali 6/2013 e 25/2013, l'ente ha individuato nella figura del Segretario Generale, il ruolo di Responsabile di prevenzione della Corruzione, attribuendo, contestualmente, allo stesso tutti i compiti previsti, che si concretizzano in: elaborare la proposta di piano della prevenzione della corruzione, che deve essere adottato dall'organo di indirizzo politico amministrativo di ciascuna amministrazione; definire procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare 6

7 in settori particolarmente esposti alla corruzione; verificare la concreta attuazione del piano; proporre modifiche al piano in caso di accertamento di significative violazioni o di mutamenti dell'organizzazione; verificare, d'intesa con il dirigente competente, l'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione; individuare il personale da inserire nei percorsi sui temi dell'etica e della legalità. Nell'ambito della propria discrezionalità amministrativa, in ossequio alla disciplina dettata anche dall'art. 43 del D.Lgs 33/2013, con decreti sindacali n. 13/2013 e n. 26/2013, il Comune di Capannori ha individuato nella figura del Segretario Generale, anche quella di Responsabile della Trasparenza, nell'ottica di centralizzare nello stesso, con funzioni di assistenza giuridico-amministrativa dell'ente, i due ruoli, nella convinzione che la trasparenza rappresenti la misura fondamentale per la prevenzione della corruzione e che pertanto i compiti assegnati nell'ambito di entrambi siano strettamente legati. ANTICORRUZIONE TRASPARENZA 4.3 I DIRIGENTI Nell'ambito del ruolo e delle competenze affidate dall'art. 107 del D.Lgs. 267/2000 e successive mod. nonché del D.Lgs. 165/2001, i dirigenti: 1.concorrono alla definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e a controllare il rispetto da parte dei dipendenti dell'ufficio cui sono preposti; 2.formulano specifiche proposte volte alla prevenzione del rischio medesimo; 3.provvedono al monitoraggio delle attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio 7

8 corruzione svolte nell'ufficio a cui sono preposti; 4.individuano, nell'ambito del proprio Servizio, il personale dipendente referente che collaborerà al monitoraggio delle attività esposte al rischio di corruzione ed all'adozione di provvedimenti atti a prevenire i fenomeni corruttivi. I Dirigenti attualmente in servizio presso l'ente sono: Dott.Valter Alberici, Dirigente del Servizio Segreteria del Sindaco Dott.ssa Maria Caterina Gallo, Dirigente del Servizio Politiche per lo Sviluppo e la Gestione del Territorio e Servizi alle Imprese Dott.ssa Maria Elisabetta Luporini, Dirigente del Servizio Politiche di Welfare, Relazione e Sostegno alla persona Corpo di Polizia Municipale Dott. Giuseppe Marianetti, Dirigente del Servizio Politiche per la Qualità Urbana, la Valorizzazione del Patrimonio, la Partecipazione Civica Dott. Roberto Onorati, Segretario Generale e Dirigente del Servizio Direzione Generale Dott.ssa Ginia Maria Viti, Dirigente del Servizio Politiche Culturali, degli Studi e delle Ricerche e Affari Generali 4.4 I DIPENDENTI Ogni dipendente deve attenersi alle regole previste nel Codice di Comportamento, in corso di elaborazione. In particolare è fatto divieto per tutti i dipendenti di chiedere o di accettare, a qualsiasi titolo, compensi, regali o altre utilità, in connessione con l'espletamento delle proprie funzioni o dei compiti affidati, fatti salvi i regali d'uso, purché di modico valore e nei limiti delle normali relazioni di cortesia. 8

9 5 IL PIANO PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE: GLI ELEMENTI ESSENZIALI Sulla base degli interventi legislativi e regolamentari emanati ad oggi, nonché delle linee guida emesse dall' A.N.A.C. e l'intesa sancita dalla Conferenza Unificata, il Piano predisposto dal Comune di Capannori contiene i seguenti elementi essenziali: individuazione delle attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione, sentiti anche i dirigenti responsabili dei Servizi; descrizione delle tipologie di controllo e monitoraggio delle attività in generale e delle attività particolarmente a rischio; organizzazione di corsi ad hoc sulla repressione della corruzione per i settori più a rischio, nonché del responsabile; monitoraggio del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti; monitoraggio dei rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano i contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione, erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci ed i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione; promuovere la trasparenza in ogni sua forma. Il Piano è un documento di natura programmatica e deve essere coordinato con tutti gli altri strumenti di programmazione presenti nell'ente. 9

10 6. LA GESTIONE DEL RISCHIO Per gestione del rischio si intende l'insieme delle attività coordinate, dirette a guidare e tenere sotto controllo il funzionamento dell'ente, con l'intento di prevenire e contrastare possibili situazioni che ne compromettano l'integrità. Di seguito sono riportate le "aree di rischio", suddivise per Servizi, e le relative azioni correttive. Da specificare che la corruzione deve essere intesa in senso lato, comprensivo delle varie situazioni in cui, nel corso dell attività amministrativa, si riscontri l abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. Le situazioni rilevanti sono, quindi, evidentemente più ampie della fattispecie penalistica (artt. 318, 319 e 319 ter e seguenti c. p.) e sono tali da comprendere non solo l intera gamma dei delitti contro la pubblica Amministrazione disciplinati nel Titolo II, capo I del Codice penale, ma anche le situazioni in cui a prescindere dalla rilevanza penale venga in evidenza un malfunzionamento dell Amministrazione stessa a causa dell uso a fini privati delle funzioni attribuite. 6.1 LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA In base alla riorganizzazione di cui alla deliberazione della Giunta Comunale n. 258 del 21/12/2012, l'apparato amministrativo del Comune, il cui vertice è ricoperto dal Segretario Generale Roberto Onorati, risulta suddiviso in 7 Servizi, a loro volta articolati in Uffici ed Unità Organizzative semplici. Ogni Servizio è diretto da un dirigente. 10

11 L'organigramma al 1/1/2013 è così formato. 11

12 6.2 LE AREE E LE ATTIVITA' A PIU' ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE SERVIZIO POLITICHE PER LO SVILUPPO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO E SERVIZI ALLE IMPRESE AREA URBANISTICA Pianificazione Generale Certificato di destinazione urbanistica Comunicazioni per attività di edilizia libera Denuncia di Inzio Attività Denuncia di Inizio Attività in sanatoria (DIA in sanatoria) Permesso di Costruire Permesso di Costruire in sanatoria (PdC in sanatoria) Segnalazione certificata di Inizio Attività (SCIA) in sanatoria per intervento edilizio Segnalazione certificata di Inizio Attività (SCIA) per intervento edilizio Valutazione preventiva illegittima richiesta di varianti di destinazioni d'uso, di presentazione di PUA illegittima richiesta di varianti di destinazioni d'uso, di varianti al PSC/RUE rilascio certificato in violazione della normativa urbanistico - edilizia omesso controllo omesso controllo o emanazione provvedimenti in violazione della normativa urbanistico - edilizia errato calcolo della somma dovuta a titolo di rimborso errato calcolo della somma dovuta a titolo di rimborso rilascio del permesso di costruire in violazione della normativa urbanistico - edilizia rilascio della proroga di fine lavori in assenza delle condizioni di cui alla normativa urbanistico edilizia con conseguente incidenza sull'efficacia del titolo rilascio della proroga di inizio lavori in assenza delle condizioni di cui alla normativa urbanistico edilizia con conseguente incidenza sull'efficacia del titolo rilascio della variante in violazione della normativa urbanistico - edilizia errato calcolo della somma dovuta a titolo di rimborso rilascio del permesso di costruire in violazione della normativa urbanistico - edilizia omesso controllo omesso controllo omesso controllo 12

13 AREA SERVIZI ALL'IMPRESA SCIA Omesso controllo SERVIZIO POLITICHE DI WELFARE RELAZIONE, SOSTEGNO ALLA PERSONA E CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE AREA WELFARE E FAMIGLIA Edilizia residenziale Convenzionata Assistenza diurna a favore dei disabili Assistenza diurna e notturna a favore dei disabili Assistenza diurna e notturna per anziani non autosufficienti Assistenza educativa e psicologica a minori Facilitazioni per la ricerca della casa Interventi a favore di adulti Interventi a favore di adulti, anziani, disabili non autosufficienti AREA EDUCATIVA Accreditamento di Enti per la gestione strutture per la prima infanzia Autorizzazione al funzionamento strutture per la prima infanzia Convenzione con gestori privati di servizi educativi Assegnazione illegittima degli alloggi per mancato possesso dei requisiti Valutazione effettuata da unità di valutazione multidisciplinare Valutazione effettuata da unità di valutazione multidisciplinare Rischi connessi agli affidamenti diretti Rischi connessi all'attività della commissione di valutazione prevista dalla gara di appalto Rischi connessi agli affidamenti diretti Rischi connessi all'attività della commissione di valutazione prevista dalla gara di appalto Violazione delle norme in materia di gare alterazione delle graduatorie Rischi connessi agli affidamenti diretti Rischi connessi all'attività della commissione di valutazione prevista dalla gara di appalto Rischi connessi alle varie modalità di spesa Violazione delle norme in materia di accreditamento e gare ed affidamenti pubblici Violazione delle norme in materia di standarde di requisiti di legge e regolamento regionale Violazione delle norme in materia di gare ed 13

14 Determinazione retta per i servizi estivi affidamenti pubblici Violazione delle norme in materia di gare ed affidamenti pubblici AREA CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE Attività di Polizia Giudiziaria Controllo attività commerciali ed edilizie Controllo della circolazione stradale Illeciti ambientali Illeciti Commerciali Illeciti edilizi Incolumità pubblica Accordi collusivi per omesso espletamento delle attività Mancato accertamento di violazione di leggi cancellazione di sanzioni amministrative alterazione dei dati Mancato accertamento di violazione di leggi cancellazione di sanzioni amministrative alterazione dei dati Accordi collusivi per mancato espletamento del procedimento Accordi collusivi per mancato espletamento del procedimento Accordi collusivi per mancato espletamento del procedimento Accordi collusivi per mancato espletamento del procedimento SERVIZIO POLITICHE PER LA QUALITA' URBANA, LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO, LA PARTECIPAZIONE CIVICA AREA LAVORI PUBBLICI E MANUTENZIONI Affidamento di servizi Lavori Pubblici Violazione delle norme in materia di gare pubbliche affidamento di lavori a soggetti compiacenti Modifiche in favore di soggetti compiacenti Omesso o irregolare controllo Violazione delle norme in materia di gare pubbliche affidamento di lavori a società compiacenti Violazione delle norme in materia di gare pubbliche affidamento di lavori a soggetti compiacenti AREA AMBIENTE ED ENERGIA 14

15 Controlli ambientali Termovalorizzatore Omissione dei controlli alterazione delle valutazioni Omissione controllo. Lobbying AREA PROTEZIONE CIVILE Prevenzione incendi Accordi collusivi per mancato espletamento del procedimento AREA SISTEMI INFORMATIVI Manutenzione dei beni Violazione delle norme in materia di gare pubbliche affidamento di lavori a soggetti compiacenti AREA PATRIMONIO Alienazione di beni immobili Espletamento di gare - subappalti Violazione delle norme in materia di gare pubbliche Omesso controllo SERVIZIO DIREZIONE GENERALE AREA CONTRATTI E GARE Affidamenti diretti Contratti pubblici Espletamento di gare Inserimento od omissione di dati che falsino l'effettiva situazione degli affidamenti dell'ente (settori che pur effettuando affidamenti diretti non comunicano i dati necessari al controllo) Mancato controllo irregolarità o mancanza DURC e antimafia. Stipula di incarico o concessione in assenza di determina o provvedimento idoneo Aggiudicazione illegittima, illegittima iscrizione all'albo fornitori, errata individuazione della tipologia di gara, non corretta individuazione delle imprese partecipanti alla gara, predisposizione di un bando ad hoc per società compiacenti, manomissione dei plichi in ipotesi di procedure aperte. CONTROLLI DURC E CASELLARI (omissione richiesta durc/casellari, mancanza controllo di eventuale irregolarità); ACCESSO AGLI ATTI (a chi non abbia interesse 15

16 Controllo Società Partecipate e Controllate diretto/giuridicamente tutelato accesso a parti secretate) Omesso controllo AREA SVILUPPO ORGANIZZATIVO Anagrafe delle prestazioni Assunzioni art. 110 D.lgs 267/2000 Assunzioni art. 90 D.lgs 267/2000 Omessa segnalazione, omessa verifica di eventuali incompatibilità Mancanza di una normativa specifica per la selezione e l'assunzione incarico discrezionale Conferimento di indennità non dovute Attivazione contratti di somministrazione a tempo determinato Incarichi di collaborazione coordinata e continuativa Organizzazione e realizzazione del singolo corso di formazione Procedure di concorso per la selezione del personale Procedure di mobilità esterna ai sensi dell'art. 30 D.Lgs 165/2001 Rilevazione presenza del personale Incarico fiduciario totalmente discrezionale Distorsione ed errata valutazione circa l'indicazione della tipologia giuridica d'inquadramento Distorsione ed errata valutazione circa le esigenze giustificative per l'attivazione della somministrazione di lavoro Job description proposte dal Dirigente richiedente predisposte "su misura" per favorire lavoratore predeterminato Richiesta non coerente alle esigenze espresse Valutazioni non corrette/inique dei curricula Nomina di commissari compiacenti orientati a favorire un partecipante alla selezione Predisposizione di un avviso troppo specifico al fine di favorire un partecipante La scelta del fornitore Nomina di commissari compiacenti orientati a favorire un partecipante alla selezione Predisposizione di prove troppo specifiche atte a favorire un partecipante e valutazioni non corrette/inique alle prove Nomina di commissari compiacenti orientati a favorire un partecipante alla selezione Predisposizione di prove troppo specifiche atte a favorire un partecipante e valutazioni non corrette/inique delle prove Manomissione del cartellino falsa attestazione della presenza. Il rischio è trasversale a tutti i settori 16

17 AREA TRIBUTI ED ENTRATE COSAP ICI/IMU Omesso controllo Omesso accertamento riscossione, conteggio errato, applicazione distorta delle norme AREA SISTEMI INFORMATIVI Acquisto di pc, stampanti, software e altri beni Violazione delle norme in materia di gare pubbliche affidamento di lavori a soggetti compiacenti SERVIZIO POLITICHE CULTURALI DEGLI STUDI E DELLE RICERCHE E AFFARI GENERALI AREA SPORT E GIOVANI Gestione impianti sportivi Politiche giovanili Violazione delle norme in materia di gare ed affidamenti pubblici Violazione delle norme in materia di gare ed affidamenti pubblici 7. LE MISURE DI CONTRASTO 7.1 I CONTROLLI L'attività di contrasto alla corruzione dovrà necessariamente coordinarsi con l'attività di controllo previsto dal "Regolamento sui Controlli Interni" approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione N. 18 in data 8/5/2013. Il Regolamento già prevede un corposo sistema di controllo e reportistica che, se attuato con la collaborazione fattiva dei Dirigenti, potrà mitigare i rischi di corruzione. Attraverso le verifiche a campione previste per il Controllo Amministrativo sarà ad 17

18 esempio possibile verificare che negli atti venga riportato e reso chiaro l'intero flusso decisionale che ha portato ai provvedimenti conclusivi. Questi infatti devono riportare in narrativa la descrizione del procedimento svolto, richiamando tutti gli atti prodotti anche interni per addivenire alla decisione finale. In tal modo, chiunque vi abbia interesse potrà ricostruire l'intero procedimento amministrativo, anche valendosi dell'istituto del diritto di accesso. Particolare attenzione sarà posta sul controllo della chiarezza del percorso che porta ad assegnare qualcosa a qualcuno, alla fine di un percorso trasparente, legittimo e finalizzato al pubblico interesse (buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione). 7.2 LA TRASPARENZA La trasparenza che la Legge 190/2012 ribadisce quale "livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili ai sensi dell'art. 117, secondo comma, lettera m)" rappresenta uno strumento essenziale per assicurare i valori costituzionali dell'imparzialità e del buon andamento delle Pubbliche Amministrazioni, così come sanciti dall'art. 97 Cost., per favorire il controllo sociale sull'azione amministrativa e per promuovere la diffusione della cultura della legalità e dell'integrità nel settore pubblico. Gli obblighi di trasparenza sono infatti correlati ai principi e alle norme di comportamento corretto nelle amministrazioni nella misura in cui il loro adempimento è volto alla rilevazione di ipotesi di cattiva gestione e alla loro consequenziale eliminazione. La trasparenza, che viene assicurata mediante la pubblicazione delle informazioni relative ai procedimenti amministrativi e costituisce quindi metodo fondamentale per il controllo, da parte del cittadino e/o utente, delle decisioni della pubblica amministrazione; è invero strumento di deterrenza contro la corruzione e l'illegalità. 7.3 ROTAZIONE DEL PERSONALE ADDETTO ALLE AREE A RISCHIO CORRUZIONE Fatto salvo il mantenimento degli elevati standard di erogazione dei Servizi, l'amministrazione adotterà adeguati sistemi di rotazione, e di successiva verifica, del personale addetto alle aree a rischio, con l'accortezza di mantenere continuità e coerenza degli indirizzi e le necessarie competenze delle strutture. Ciò al fine di evitare il consolidamento di rischiose posizioni "di privilegio" nella 18

19 gestione diretta di determinate attività, correlate alla circostanza che lo stesso funzionario si occupi personalmente per lungo tempo dello stesso tipo di procedimento e si relzioni sempre con gli stessi utenti. Le procedure di rotazione del personale verranno definite sulla base di: criteri e indicazioni fornite dal Piano Anticorruzione Nazionale, da parte della CIVIT; criteri e linee guida dettate dalle intese della Conferenza; maggiori e approfondite analisi da effettuare su ciascuna struttura su cui verrà applicato il principio della rotazione. 8. LA FORMAZIONE 8.1 PIANO FORMATIVO La Legge 190/2012 introduce importanti innovazioni, fra di esse molto importante è l'azione di prevenzione sulle cause di corruzione che affianca e accompagna tutta l'azione repressiva che da sempre ha caratterizzato la norma. La formazione dei dirigenti e dei dipendenti è ritenuta dalla legge stessa uno degli strumenti fondamentali per l'azione preventiva. Come prima cosa è necessario rendere salde le "barriere morali", dare la giusta dignità al "ruolo pubblico", rendere organico "il senso dello Stato" del civil servant; insieme a questo intervento è necessario definire percorsi formativi che sviluppino e migliorino le competenze individuali e la capacità della nostra organizzazione di assimilare una buona cultura della legalità traducendola nella quotidianità dei processi amministrativi e delle proprie azioni istituzionali. Già nel corso dell'anno 2013 si sono svolti momenti formativi sull'argomento corruzione, seguiti in particolare dal Responsabile di prevenzione alla corruzione. A partire dall'anno 2014, saranno previste tutta una serie di attività formative, compatibilmente agli stanziamenti di bilancio e secondo le esigenze espresse anche dai vari Dirigenti e dal Responsabile dell'anticorruzione, organizzate presumibilmente, secondo la seguente modalità: dipendenti INTERESSATI alla prevenzione del rischio corruzione l'azione formativa su tutto il personale comporta interventi di conoscenza della normativa, 19

20 interventi differenziati secondo i ruoli, ed interventi formativi sul codice etico e di comportamento; dipendenti COLLEGATI alla prevenzione del rischio corruzione i primi interventi formativi previsti sono rivolti al Responsabile della trasparenza e ai responsabili del sistema dei controlli interni; dipendenti COINVOLTI nella prevenzione del rischio corruzione la formazione rivolta a questi destinatari è quella più consistente ed articolata, per il primo anno si prevedono interventi mirati e differenziati in relazione alle attività ad alto rischio. Fa parte di questa tipologia anche la formazione rivolta al Responsabile del Piano Anticorruzione. A queste attività formative previste, si aggiungeranno negli anni successivi interventi formativi predisposti sulla base del monitoraggio delle attività del Piano Anticorruzione e sull'analisi dei bisogni formativi evidenziati dal Responsabile del Piano Anticorruzione. 9. IL RISPETTO DELLE NORME DEL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI 9.1 MISURE VOLTE A GARANTIRE IL RISPETTO DELLE NORME Il Comune di Capannori, in ossequio all'art. 54 comma 5 del D.Lgs 156/2001, così come sostituito dall'art. 1, comma 44, legge n. 190 del 2012, predisporrà il proprio Codice di Comportamento dei Dipendenti Pubblici, integrando e specificando il Codice Nazionale di Comportamento dei Dipendenti Pubblici, approvato con DPR 16 aprile 2013, n.62.. Il Codice Nazionale di Comportamento dei Dipendenti Pubblici contiene una specifica sezione dedicata ai doveri dei dirigenti, articolati in relazione alle funzioni attribuite, e comunque prevede per tutti i dipendenti pubblici il divieto di chiedere o di accettare, a qualsiasi titolo, compensi, regali o altre utilità, in connessione con l'espletamento delle proprie funzioni o dei compiti affidati, fatti salvi i regali d'uso, purchè di modico valre e nei limiti delle normali relazioni di cortesia. Il Codice verrà consegnato a ciascun dipendente che lo sottoscriverà all'atto dell'assunzione. 20

21 La violazione dei doveri contenuti nel codice di comportamento, compresi quelli relativi all'attuazione del Piano di prevenzione della corruzione costituirà fonte di responsabilità disciplinare; rileverà ai fini della responsabilità civile, amministrativa e contabile ogniqualvolta le stesse responsabilità siano collegate a violazioni di doveri, obblighi, leggi o regolamenti. Violazioni gravi o reiterate del codice comportano l'applicazione della sanzione di cui all'art. 55 quater, co. 1 del D.Lgs 165/2001. Sull'applicazione dei predetti codici vigileranno i dirigenti responsabili di ciascun Servizio e le strutture di controllo interno. 21

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