A.P.S.P. SAN GIOVANNI COMUNE DI MEZZOLOMBARDO Provincia di Trento
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1 A.P.S.P. SAN GIOVANNI COMUNE DI MEZZOLOMBARDO Provincia di Trento Piano triennale di prevenzione della corruzione INFORMAZIONI GENERALI L attuazione della Legge 6 novembre 2012 n. 190, attraverso l adozione del presente piano, avviene nel rispetto del DPR 31 agosto 1972 n. 670 e relative norme di attuazione; Ai sensi dell art. 7, comma 1, della Legge 6 novembre 2012 n. 190, il Responsabile della prevenzione della corruzione è il direttore dell A.P.S.P. dott. Dennis Tava (per la durata della sua nomina nel ruolo); Ai sensi della Legge 190/2012 "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione l'apsp adotta un primo piano triennale di prevenzione della corruzione con le seguenti finalità: a. individuare le attività per le quali è più elevato il rischio di corruzione; b. prevedere per le attività individuate, meccanismi idonei a prevenire il rischio di corruzione; c. monitorare i rapporti tra l APSP e i soggetti che con la stessa stipulano contratti, anche verificando eventuali relazioni di parentela, di affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i Dirigenti e i dipendenti dell'apsp; d. definire procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti chiamati a operare nei settori più esposti; 2 ATTIVITÀ CON RISCHIO DI CORRUZIONE 2.1 Attività con rischio elevato di corruzione A. Procedure di scelta del contraente per lavori, servizi e forniture B. Procedure di scelta del contraente per fitti, locazioni e alienazioni del patrimonio immobiliare Consiglio di Amministrazione, Direzione, Ragioneria, Personale Si evidenzia che per il punto B attualmente l Ente non dispone di patrimonio oltre al fabbricato dove viene svolta l attività istituzionale. 2.2 Attività con rischio medio di corruzione A. Selezione di personale B. Progressioni di carriera del personale dipendente Direzione, Personale 1
2 2.3 Attività con rischio non elevato di corruzione A. Procedure relative ai servizi a regime residenziale B. Procedure relative ai servizi a regime semiresidenziale Consiglio di Amministrazione, Direzione, Ufficio Gestione Ospiti, Coordinatrici dei Servizi L accesso a servizi a regime residenziale o semiresidenziale per anziani non autosufficienti viene gestito mediante procedure regolamentate dalla Provincia Autonoma di Trento e gestite dall Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS) di Trento. Per quanto riguarda i servizi residenziali per anziani autosufficienti, l accesso viene gestito attraverso procedura regolamentata in accordo con il Comune di Mezzolombardo. Normalmente non sono presenti graduatorie per l accesso a tali servizi che evidenzino significative richieste e pertanto risulta poco verosimile l occasione di corruttela. Si rileva la minima rischiosità in caso di accesso a servizi interni per gli Ospiti già inseriti. 3 MECCANISMI DI ATTUAZIONE E CONTROLLO DELLE DECISIONI IDONEI A PREVENIRE IL RISCHIO CORRUZIONE 3.1 Revisione dei processi decisionali connessi alle attività Revisione dei regolamenti Il Responsabile della prevenzione della corruzione provvederà a revisionare, ove necessario, i seguenti regolamenti aziendali, proponendo al Consiglio di Amministrazione eventuali modifiche od integrazioni tese a diminuire il rischio di corruzione nei processi decisionali: - Regolamento di organizzazione - Regolamento per i contratti - Regolamento di contabilità - Regolamento del personale - Regolamento per l elezione e le funzioni dei rappresentanti degli Ospiti; Revisione delle procedure Il Responsabile della prevenzione della corruzione provvederà a revisionare, ove necessario, le procedure operative relative alle attività previste nel presente piano, proponendo al Consiglio di Amministrazione eventuali modifiche od integrazioni tese a diminuire il rischio di corruzione nei processi decisionali Verifiche dei procedimenti amministrativi Il Responsabile della prevenzione della corruzione può richiedere in qualsiasi momento ai dipendenti che hanno istruito e/o adottato il provvedimento finale di poter visionare gli atti adottati e di chiedere delucidazioni verbali o scritte circa le circostanze di fatto e le ragioni giuridiche che sottendono all'adozione del provvedimento. Analogamente il Responsabile può richiedere delucidazioni a tutti i dipendenti su comportamenti che possono supporre anche solo potenzialmente corruzione e illegalità. 2
3 3.2 Rotazione degli incarichi Data la struttura dell Ente, come si evince dall organigramma allegato, risulta attualmente impossibile coniugare il principio della rotazione degli incarichi a fini di prevenzione della corruzione con l efficienza degli uffici, visto l esiguo numero di addetti e la complessità gestionale dei procedimenti trattati da ciascun servizio, tale per cui la specializzazione risulta elevata (anche rispetto al percorso formativo specifico dei dipendenti interessati) e l interscambio risulta compromettere la funzionalità della gestione amministrativa ed operativa, per cui si provvederà a rotazione solamente secondo contingenze. Peraltro non è attualmente necessaria alcuna procedura specifica di selezione del personale a rischio corruzione poiché trattasi di dipendenti di ruolo non soggetti a sostituzione. 4 MECCANISMI DI FORMAZIONE DEL PERSONALE VOLTI A PREVENIRE IL RISCHIO CORRUZIONE Per la formazione del personale, nel corso del 2014, è stato realizzato apposito corso di approfondimento in materia di reati contro la pubblica amministrazione, i cui destinatari sono stati i referenti sopra identificati. Sarà da valutare eventuale utilità di formazione diffusa al resto del personale. L organo di indirizzo politico non è di diretta competenza del Responsabile Anticorruzione, che, al contrario, è funzionalmente dipendente da questo organo. 5 CONFLITTI DI INTERESSE Tutti gli amministratori e i dipendenti dell Ente devono astenersi dalle attività in caso di conflitto di interessi, segnalando al Responsabile della prevenzione della corruzione ogni situazione di conflitto anche potenziale. Per conflitto di interessi, reale o potenziale, si intende qualsiasi relazione intercorrente tra un soggetto dell Ente e soggetti esterni (persone fisiche o giuridiche) che possa risultare di pregiudizio per l APSP. 6 CODICE DI COMPORTAMENTO L APSP dispone di un codice di comportamento dei dipendenti in cui sono elencati gli obblighi che qualificano il corretto adempimento della prestazione lavorativa da parte del dipendente pubblico. Il suddetto codice di comportamento è allegato al Contratto Collettivo Provinciale di Lavoro adottato dalla A.P.R.A.N., alla quale compete l aggiornamento ai sensi delle norme in vigore (Statuto Speciale e relative norme di attuazione) per adeguarlo a quanto previsto dalla Legge 190/ TRASPARENZA In base a quanto previsto all art. 3, comma 2, della L.R. 2 maggio 2013 n. 3, vista la propria competenza primaria in materia e le norme di attuazione dello Statuto di autonomia di cui agli artt. 2 e seguenti del D.Lgs. 16 marzo 1992 n. 266, la Regione ha provveduto ad adeguare, con LR 29 ottobre 2014, n. 10, la propria disciplina sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni individuate dalla Legge 6 novembre 2012 n Poiché gli obblighi non sono ancora esecutivi, al momento la trasparenza è assicurata mediante la pubblicazione nel sito web dell APSP dei provvedimenti adottati dagli organi aziendali. 3
4 Ai fini della massima trasparenza dell'azione amministrativa e dell'accessibilità totale agli atti dell'amministrazione, nel caso delle attività di cui all articolo 2, i provvedimenti conclusivi del procedimento amministrativo devono essere prevalentemente assunti in forma di atto amministrativo. La trasparenza avviene mediante l applicazione delle leggi regionali e provinciali disciplinanti la materia con la pubblicazione sul sito web dell APSP: - delle informazioni relative alle attività indicate all art. 2, punto 2.1 del presente piano attraverso le modalità previste dalla L.P. 31 maggio 2012, n. 10; - delle informazioni relative ai provvedimenti amministrativi, nel rispetto delle disposizioni in materia di segreto di Stato, di segreto d'ufficio e di protezione dei dati personali; - dei bilanci e conti consuntivi. 8 OBBLIGO OSSERVANZA PIANO Tutti gli amministratori e i dipendenti dell Ente sono tenuti all osservanza delle norme anticorruzione e forniscono il loro apporto collaborativo al Responsabile della prevenzione della corruzione per l attuazione del Piano, nella considerazione che l art. 1 comma 14 della Legge 190/2012 prevede che la violazione, da parte dei dipendenti dell amministrazione, delle misure di prevenzione previste dal piano costituisce illecito disciplinare e come tale potrà essere sanzionato Qualunque violazione, sospetta o nota, della normativa anti-corruzione deve essere immediatamente segnalata, da chi ne abbia notizia, al Responsabile della prevenzione della corruzione. Verrà tutelato l anonimato del dipendente che segnala illeciti di cui è venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, salvo si tratti di comportamento volto a danneggiare un altro dipendente, atteggiamento che sarà soggetto a procedimento disciplinare. In sede di procedimento disciplinare a carico dell eventuale responsabile del fatto illecito, l identità del segnalante non verrà rivelata, senza il suo consenso, a condizione che la contestazione dell addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. 9 AGGIORNAMENTO DEL PIANO Il presente piano viene aggiornato entro il 31 gennaio di ogni anno ove necessario. Ulteriori aggiornamenti potranno avere cadenza più ravvicinata in occasione di integrazioni normative sulla materia. Mezzolombardo (TN), 30 gennaio 2015 F.to IL DIRETTORE Dott. Dennis Tava F.to IL PRESIDENTE Sig. Gaetano Tait Approvato con Deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 02 del 30 gennaio
5 ORGANIGRAMMA Presidente e Consiglio di Amministrazione Direttore RSPP e Medico Competente Servizio Sanitario (Medici, psicologo e altri medici specialisti) Servizio Qualità e Formazione Servizio Socio Sanitario ed Assistenziale Funzionario Coordinatore dei servizi Socio Assistenziali Sanitari Coordinatore dei Servizi Ragioneria Segreteria Personale Operatori di Assistenza Infermieri Professionali Fisioterapisti Animazione Lavanderia Servizio Manutenzione Gestione Ospiti Servizi Esterni NB: alcune funzioni sono esternalizzate 5
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