Dotazioni dei mezzi di Soccorso
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- Ferdinando Vitale
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2 Dotazioni dei mezzi di Soccorso La legge Regionale 25/2001 regolamenta le dotazioni dei vari tipi di ambulanza: Ambulanza di Trasporto Ordinario, tipo A e A1 Materiale in dotazione: Punto 1 Forbici tipo Robin (bottonate) Faro estraibile. Estintore. Kit Utensili: 1. Cesoie. 2. Piede di porco. 3. Seghetto a ferro. 4. Martello. 5. Guanti da lavoro ( norma EN 420). 6. Fettuccia bianco/rossa. 7. Fumogeni e torce a vento. Dotazione di almeno 4000 litri di ossigeno. Nel caso in cui ci siano 2 bombole da 2000 litri ciascuna, una si deve intendere in esercizio e l altra piena (di scorta); nel caso di tre o più bombole si intende una in esercizio e le altre piene (di scorta). Le bombole si intendono con riduttore di pressione, manometro con 2 attacchi di 02 a parete, con almeno 2 flussometri (con marcatura CE secondo normative UNI-9507). Dotazione di ossigeno con bombole portatili con capacità complessiva di almeno 4 litri, di cui una in esercizio ed una di scorta. Barella autocaricante o non. Barella a cucchiaio con cinture di sicurezza. Contenitore aghi usati. Contenitore rifiuti sanitari. Padella e pappagallo. Pallone di Ambu completo di maschere (2 adulti e 1 pediatrica) Telo portaferiti con maniglie (coltrino). Coperte e lenzuoli di ricambio. Serie di collari cervicali. Serie di steccobende. Laccio da emostasi. Tavola spinale radiotrasparente completa di ferma capo, frontale, mentoniera e ragno. Ricetrasmettente veicolare. Ricetrasmettitore portatile. Telefono cellulare. 2 aspiratori endocavitari di almeno uno portatile elettrico a batteria. Monitor ECG più DEF, con registrazione su carta, portatile a batteria. Elettrocardiografo portatile a batteria. Pulsossimetro portatile a batteria, con sonda per adulti e pediatrica. Frigorifero per conservare i farmaci. 68
3 Almeno 3 attacchi coassiali a 12V. Materasso a depressione (uno per soggetto autorizzato). Estricatore di sicurezza (KED). Respiratore automatico (facoltativo, fatti salvi accordi locali). Pompe da infusione a siringa (facoltative, fatti salvi accordi locali). Punto 2 Kit di rianimazione 1. Sfigomanometro per adulti. 2. Fonendoscopio. 3. Pallone di Ambu per adulti completo di maschere. 4. Pinza di Maguill. 5. Cannule orofaringee. Kit di rianimazione neonatale 1. Sfigomanometro pediatrico. 2. Laringoscopio con lame pediatriche-neonatali, 3 curve e rette. 3. Pinza di Maguill. 4. Pallone di Ambu neonatale-pediatrico con maschere neonatali e pediatriche. 5. Cannule orofaringee. 6. Ove previsti, secondo indicazione del Responsabile dell C.O.: farmaci, mandrini (per adulti e pediatrici), minitrach, tubi O.T. e filtri (per adulti e pediatrici) saranno predisposti, controllati e reintegrati dal personale del pinze di Klemmer. Set suture. Punto 3 Descrizione specifica del materiale di consumo: Telo sterile. Telo termoisolante. Maschera a percentuale variabile di O2. Guanti non sterili monouso. Kit di medicazione: 1. Set monouso di medicazioni. 2. Bende. 3. Set suture. Kit per la determinazione della glicemia. Sondini aspiratore. Sondini nasogastrici. Cateteri vescicali. Sacchetti raccoglitori. Sistema drenaggio toracico di emergenza. Sistema cosiddetto vai e vieni per adulti e pediatrico. Farmaci. 69
4 Guanti sterili. Cannule orofaringee (per adulti e pediatrici). Materiale per infusione. Mandrini (per adulti e pediatrici). Mintrach. Tubi orotracheali. Filtri (per adulti e pediatrici). Elettrodi monitoraggio ECG (per adulti e pediatrici). Gel conduttore. Fumogeni e torce a vento. Materiale in dotazione: Ambulanza di Trasporto Ordinario, tipo B Forbici tipo Robin (bottonate) Faro estraibile. Estintore. Kit Utensili: Cesoie. Piede di porco. Seghetto a ferro. Martello Guanti da lavoro ( norma EN 420) Fettuccia bianco/rossa Fumogeni e torce a vento. Aspiratore endocavitario portatile elettrico e a batteria. Dotazione di almeno 4000 litri di ossigeno. Nel caso in cui ci siano 2 bombole da 2000 litri ciascuna, una si deve intendere in esercizio e l altra piena (di scorta); nel caso di tre o più bombole si intende una in esercizio e le altre piene (di scorta). Le bombole si intendono con riduttore di pressione, manometro con 2 attacchi di 02 a parete, con almeno 2 flussometri (con marcatura CE secondo normative UNI-9507). Dotazione di ossigeno con bombola portatile con capacità complessiva di almeno 3 litri. Barella autocaricante o non. Barella a cucchiaio con cinture di sicurezza. Contenitore aghi usati e Contenitore rifiuti sanitari. Padella e pappagallo. Pallone di Ambu completo di maschere (2 adulti e 1 pediatrica) Telo portaferiti con maniglie (coltrino). Coperte e lenzuoli di ricambio. Serie di collari cervicali. Serie di steccobende. Laccio da emostasi. Tavola spinale radiotrasparente completa di ferma capo, frontale, mentoniera e ragno. Ricetrasmettente veicolare. Almeno 2 attacchi coassiali a 12V. 70
5 Materiale di consumo: 4 cannule orofaringee di varie misure. Telo sterile. Telo termoisolante. Maschera a percentuale variabile di O2. Guanti non sterili monouso. Kit di medicazione, comprendente: bende; set medicazione monouso; cerotti a nastro; garze piccole e grandi, sterili e non; disinfettanti. I DISPOSITIVI DEL SOCCORSO DI BASE ED AVANZATO CANNULA OROFARINGEA La cannula orofaringea é uno strumento di plastica o di materiale elastomerico. La sua forma arcuata permette di mantenere in sede la lingua, rendendo pervie le vie aeree superiori e facilitando l accesso al faringe e all ipofaringe. Il rinforzo a livello dell arcata dentaria evita che eventuali morsi non occludano la via aerea. La cannula orofaringea é generalmente utilizzata in tre diverse misure standard e in due misure pediatriche. Sfortunatamente le numerazioni riferite alle diverse misure variano a seconda della casa fornitrice. A questo proposito consigliamo di avere sul mezzo di soccorso una sola marca di cannula orofaringea in modo da poter standardizzare con protocolli interni il suo utilizzo. In ambulanza é necessario avere a disposizione una buona scorta di cannule orofaringee. Considerato che la cannula orofaringea viene introdotta nel cavo orale e comportando frequentemente piccole abrasioni delle mucose, sarebbe buona norma conservare in confezioni sterili tale dispositivo. Il costo della cannula orofaringea é estremamente contenuto e il suo tempestivo utilizzo risolve ostruzioni respiratorie alte apparentemente drammatiche. Cannula orofaringea: Rende pervie le vie aeree superiori Facile utilizzo In confezioni sterili Disponibile in varie misure 71
6 MASCHERE FACCIALI Le maschere facciali sono generalmente costituite di gomma o di silicone autoclavabile. Sono sagomate e adattabili al profilo del viso del paziente coprendo la bocca e il naso. Le parti costitutive delle maschere facciali sono il corpo (deformabile), il bordo che aderisce al viso (adattabile) e che nei modelli più evoluti é rappresentato da anello in silicone morbido e un unico foro centrale a cui é possibile raccordare i vari sistemi di ventilazione. Debbono essere utilizzate solo quando sia stata verificata la pervietà delle vie aeree. Possono essere anche trasparenti permettendo all opera tore di osservare l eventuale presenza di vomito, secrezioni, sangue, colorazione labiale e condensa proveniente dall aria espirata. Le maschere facciali costituiscono uno strumento indispensabile per l assistenza respiratoria, anche se per periodi piuttosto brevi. E necessario acquisire una notevole esperienza per poter utilizzarle in maniera corretta. Dopo il loro uso debbono essere accuratamente lavate con un comune detergente e trattate con un liquido antisettico secondo le indicazioni della casa fornitrice. Vari tipi e misure di Maschere facciali POCKET-MASK Questa maschera costruita con materiale plastico trasparente permette una efficace ventilazione boccamaschera e può essere utilizzata correttamente anche da persone senza grossa esperienza rianimatoria. Permette di arricchire, tramite un apposito raccordo, la miscela dei gas inspirati con ossigeno. E uno strumento che dovrebbe essere presente su ogni mezzo di soccorso almeno in due esemplari, meglio ancora se in possesso di ogni soccorritore. Pocket Mask 72
7 IMPIEGO DELL OSSIGENO L ossigenoterapia è un metodo di trattamento sintomatico di tutte le situazioni, riscontrabili in emergenza, che comportano una riduzione dei livelli di ossigeno (02) nel sangue. Nell aria ambiente l ossigeno é presente in una percentuale del 21% che in determinate circostanze non é sufficiente a venire incontro alle richieste fisiologiche del paziente. E per questo motivo che diviene imperativo aumentare in questi casi la percentuale dell O2 in spirato. DISTRIBUZIONE DELL O2 In ambulanza L O 2 viene erogato attraverso bombole. Attualmente nella maggioranza dei casi sul mezzo di soccorso esiste un alloggio per l immagazzinamento delle bombole (in genere in un posto sicuro, ma non sempre!) e un impianto di distribuzione di 02 che termina, per l utilizzatore, con delle prese standardizzate. Esistono ancora mezzi di soccorso nei quali l 02 viene erogato al paziente direttamente attraverso un breve collegamento alla bombola. Sia nel caso di impianto centralizzato che non, alla bombola é collegato un raccordo erogatore (riduttore di pressione) che riduce la pressione di uscita del gas a 2-3 Bar. Dal riduttore di pressione si passa al regolatore del flusso di 02 erogato al paziente che viene espresso in litri minuto (L/ min). Il regolatore di flusso é collegato al sistema di distribuzione dalla bombola attraverso un attacco standardizzato per l 02 che può essere di tipo convenzionale (3 denti) o ad innesto rapido. I flussometri più comuni possono essere a colonna o analogici ( a orologio ). I primi sono maggiormente indicati per l impianto fisso sul mezzo di soccorso mentre gli analogici sono indicati prevalentemente per l erogazione di 02 da bombole portatili. Bombola Riduttore di pressione Attacco standardizzato Erogatore al paziente (flussometro) DISTRIBUZIONE DI O2 Sistema di erogazione: Maschera per respiro spontaneo, Pallone, Va e vieni, Ventilatore automatico. Bombola O2, riduttore di pressione ed erogatore. 73
8 CALCOLO DELLA RISERVA DI O 2 IN AMBULANZA Bisogna sfruttare la seguente formula: P (pressione nella bombola) x V ( volume della bombola) = LITRI CONTENUTI La pressione della bombola viene letta sul manometro ed é espressa in bar, essa varia in base allo stato di riempimento della bombola stessa. Il volume della bombola ovviamente non varia ed é riportato sulla bombola stessa o sulla scheda acclusa Esempio: Una bombola di O2 di 5 litri ha una pressione letta sul manometro di 150 bar. Pressione = 150 bar Volume = 5 litri Quindi: 150 x 5 = 750 litri di O 2 contenuti nella bombola Considerando per esempio un consumo di 10 litri/minuto, la bombola avrà un autonomia di 75 minuti (1 ora e 15 minuti). Se viene utilizzato un dispositivo di Ventilazione automatica di tipo meccanico, deve essere sottratta dalla formula una pressione di 50; quindi: 150 bar - 50 bar = 100 bar di pressione utile; 100 bar x 5 litri = 500 litri; 500 litri 10 litri al minuto = 50 minuti di autonomia ad un flusso di 10 litri al minuto. CALCOLO AUTONOMIA DELLA BOMBOLA Pressione all interno della bombola (P) x Volume della Bombola (V) = LITRI DI OSSIGENO CONTENUTI Le bombole debbono essere controllate ad ogni inizio di turno di servizio, sia che siano state usate o meno. Deve essere presente una apposita scheda dove vengono registrati il tipo di gas contenuto, la data di riempimento, la data di apertura della bombola e le operazioni di controllo durante l utilizzo (pressione, litri contenuti, stato dei raccordi, prova erogazione). L operatore dovrebbe siglare la documentazione delle prove effettuate. Per ogni tipo di anomalia deve essere immediatamente interpellato l apposito servizio tecnico. SCHEDA DELLA BOMBOLA Tipo di gas contenuto (colore della bombola) Data di riempimento Data di inizio utilizzazione Diario giornaliero 74
9 DISPOSITIVI DI EROGAZIONE DI O2 BOMBOLA PORTATILE Sul mezzo di soccorso deve essere prevista la presenza di una bombola portatile per interventi di breve durata all esterno. Tale bombola di piccole dimensioni (fino a 5 litri) deve essere in perfetta efficienza e dotata permanentemente della dotazione completa per la erogazione di O2. DISPOSITIVI DI EROGAZIONE DI O2 L impiego di tali dispositivi prevede la presenza di attività respiratoria spontanea del paziente! DISPOSITIVI DI EROGAZIONE DI O2 : Servono ad arricchire di 02 l aria inspirata. Non sostituiscono i sistemi di ventilazione! CANNULA NASALE Sistema semplice, economico e ben tollerato di arricchimento di O2 della miscela inspiratoria. Purtroppo non si possono raggiungere concentrazioni di O2 superiori al 30% in quanto flussi superiori ai 4 litri/minuto sono difficilmente tollerati dal paziente. Situazioni che limitano la pervietà del naso o l aumento della frequenza respiratoria rendono inutile tale dispositivo. MASCHERA FACCIALE SEMPLICE E la comune maschera per ossigeno in plastica trasparente. Garantisce concentrazioni di O2 fino al 60% e comunque non inferiori al 35%. Può dare sensazione di soffocamento intollerabile per molti pazienti. La percentuale inspiratoria di O2 non é precisamente conosciuta. MASCHERA DOTATA DI SISTEMA VENTURI E il sistema più efficiente e sicuro per la somministrazione di O2 a percentuali controllate. Deve essere usato elettivamente in emergenza. Differisce dalle normali maschere per O2 per via del tubo corrugato a cui é attaccato il miscelatore che agisce in virtù del principio di Venturi. I raccordi miscelatori forniti insieme alla maschera sono in genere 5 e sono identificati anche da diversi colori. Su ogni raccordo é riportato il numero di litri/minuto da erogare per ottenere una determinata percentuale di O2. Generalmente le percentuali variano tra il 24% e il 50-60%. Esistono sistemi di erogazione tipo Venturi anche per l impiego in pazienti tracheostomizzati. Questo tipo di maschera é in genere ben tollerato dai pazienti. Sono tendenzialmente monouso, ma dopo accurato lavaggio e trattamento antisettico possono essere riutilizzate. SISTEMI DI EROGAZIONE DI O2 Cannula nasale: sconsigliata. Maschera semplice: utile, non fornisce concentrazioni note di O2, economica. Maschera tipo Venturi: utilissima fornisce concentrazioni note di
10 UMIDIFICAZIONE DELL OSSIGENO In linea di massima durante il soccorso l O2 erogato non deve essere umidificato in quanto la fase preospedaliera é di breve durata. In ogni caso bisogna ricordare che i palloni di ventilazione non debbono essere assolutamente utilizzati con O2 umidificato in quanto la valvola potrebbe bloccarsi. Inoltre l acqua contenuta nell umidificatore diventa una possibile fonte di inquinamento batterico. Diversamente nel trasporto interospedaliero e sotto la supervisione del medico può essere indicata l umidificazione dei gas. PALLONE AUTOESPANSIBILE Il pallone auto espansibile in silicone autoclavabile con valvola non-rebreathing (una valvola in pratica che non permette la rirespirazione dell aria espirata dal paziente) permette di sostenere o sostituire la ventilazione spontanea per un periodo di tempo praticamente illimitato. Può essere utilizzato in qualsiasi situazione ambientale; il suo funzionamento non richiede fonti di gas, può essere utilizzato per la ventilazione assistita sia con maschera facciale che con il tubo tracheale; inoltre può essere raccordato ad una fonte di ossigeno e tramite un apposito pallone di riserva, assicurare una ventilazione con concentrazioni di ossigeno molto alte (90%) Pallone autoespansibile (Ambu) Reservoir e mascherine. 76
11 PALLONE NON AUTOESPANSIBILE (VA e VIENI) Ha la caratteristica di richiedere una fonte di ossigeno per poter funzionare. Il suo utilizzo sul territorio è prevalentemente per la ventilazione artificiale del paziente intubato in quanto dispone di una valvola per il controllo della pressione che evita il barotrauma delle vie aeree del paziente. Per questo motivo, una volta che il paziente è stato intubato, si dovrebbe sempre passare alla ventilazione con va e vieni e non più con il pallone autoespansibile. ATTENZIONE! Per la sua assoluta dipendenza da una fonte di ossigeno, ogni qualvolta ci troviamo a dover trasferire un paziente (ad esempio in ascensore) che necessita di ventilazione artificiale, portare sempre anche il pallone autoespansibile nell eventualità dell esaurimento della bombola. Valvola di limitazione pressione Pallone non autoespansibile (Va e vieni) : notare la valvola per la limitazione della pressione delle vie aeree e la necessità di bombola O2 ASPIRATORE DI SECREZIONI Gli aspiratori portatili elettrici o manuali non sono altro che semplici pompe a vuoto. Esistono anche aspiratori portatili che agiscono in base al principio di Venturi sfruttando un gas compresso (ossigeno). La loro funzionalità é estremamente ridotta, sia nell autonomia (uso dell O) che nella potenza, per cui se ne sconsiglia l uso. Aspiratore portatile a batteria e sondini 77
12 Gli aspiratori portatili elettrici a batteria, sono un ottimo strumento di soccorso, affidabili e con buone prestazioni; richiedono però particolari attenzioni soprattutto per quanto riguarda la componente elettromeccanica e la batteria. Dato che l aspiratore portatile può non essere usato per periodi più o meno lunghi, é necessario controllarne il funzionamento quotidianamente per evitare il mal funzionamento durante l utilizzo in emergenza (apparecchio in carica, stato di carica della batteria, prova di aspirazione, stato di pulizia del vaso contenitore, presenza di sondini di aspirazione). CONTROLLO ASPIRATORE ELETTRICO: Collegamento a rete per la carica. Stato di carica della batteria. Stato di pulizia del vaso contenitore e prova di aspirazione. Presenza di sondini di aspirazione. Presenza del raccordo per la connessione dei sondini di aspirazione. Qualunque difetto di funzionamento dell aspiratore deve essere segnalato al personale tecnico della manutenzione in quanto questo dispositivo è di primaria importanza durante il soccorso e debbono essere quindi evitate riparazioni artigianali. L aspiratore deve essere provato ad ogni inizio di turno di servizio. E~ indispensabile avere un aspiratore di riserva. Consigliamo in ambulanza la presenza di due aspiratori portatili di cui uno da considerare fisso sul mezzo e l altro facilmente trasportabile. SONDE DI ASPIRAZIONE Sono tubi di materiale plastico rigido o morbido, di diverse misure, che vengono collegati al tubo dell aspiratore tramite un raccordo ad Y. Essi permettono di aspirare con minimo rischio di traumatismo le secrezioni della cavità orale o di altre cavità. 78
13 INTUBAZIONE ORO-TRACHEALE L intubazione oro-tracheale: Consiste nell introdurre in trachea un tubo che permetta una facile e adeguata ventilazione del paziente. I vantaggi di questo sistema sono: Ventilazione più agevole perché la pervietà delle vie aeree è garantita dal tubo. Ventilazione più sicura perché il tubo endotracheale isola la trachea dall esofago, quindi eventuali rigurgiti non sono inalati. Permette di ventilare con il và e vieni quindi con alte percentuali di circa il 100% d ossigeno. Permette agevolmente di aspirare i bronchi. Permette la somministrazione dei farmaci nei polmoni. Materiale occorrente per l intubazione oro-tracheale: LARINGOSCOPIO TUBO ENDOTRACHEALE PINZA DI MAGYLL MANDRINO SIRINGA PER CUFFIARE (20ml) CATHETER MOUNT (TUBO CORRUGATO) FONTE D OSSIGENO (BOMBOLOLA O2, AMBU o VA E VIENI ) CEROTTO (ALMENO 30 cm) FONENDOSCOPIO ASPIRATORE e sondino d aspirazione Il laringoscopio è composto da un manico, con attacco a baionetta, e da lame di diverse misure. Questo strumento permette al medico di scansare la lingua del paziente e di illuminargli la cavità orale. Tubo endotracheale è un tubo di gomma semirigida di diverse misure, con il raccordo per la ventilazione e la valvola per cuffiare ad un estremità e la camera d aria per l ancoraggio dall altra parte (7-7,5 per le donne e 8-8,5 per gli uomini). Pinza di Magyll è una pinza incurvata che serve per agevolare l introduzione del tubo endotracheale e per estrarre dalle cavità orali eventuali corpi estranei. Il mandrino è una guida semirigida che inserita nel tubo endotracheale permette di modellarlo per un inserimento più agevole. Fonendoscopio serve al medico per controllare che il tubo endotracheale sia inserito in trachea e non nell esofago. 79
14 La siringa da 20 cc, serve per gonfiare al disotto delle corde vocali la camera d aria del tubo endotracheale, rendendolo stabile e sigillare le vie aeree. Cerotto serve per bloccare il tubo endotracheale al volto del paziente. Catheter Mount è un tubo corrugato che serve per raccordare il tubo endotracheale ai sistemi di ossigenazione, inoltre in prossimità dell attacco al tubo endotracheale ha un tappo che permette la somministrazione dei farmaci nei polmoni e l aspirazione tracheale. Cannula orofaringea inserita fra i denti, serve per garantire l integrità del tubo che potrebbe essere compromessa da eventuali movimenti spasmodici del paziente. Sequenza standard per l intubazione: MATERIALE OBBLIGATORIO FACOLTATIVO O RICHIESTO LARINGOSCOPIO (MONTARE LA LAMA E PROVARE LA LAMPADA) TUBO ENDOTRACHEALE CON MANDRINO INSERITO RIMUOVERE IL MANDRINO SIRINGA (20 ml) PER CUFFIARE IL TUBO PALLONE DI AMBU PINZA DI MAGYLL, ASPIRATORE PROVARE A CUFFIARE PER PROVARE LA TENUTA DEL PALLONCINO PRESSIONE SULLA CRICOIDE PER FACILITARE L INSERIMENTO DEL TUBO (MANOVRA DI SELLICK) MONTARE IL CATHETER MOUNT + FONTE D OSSIGENO FONENDOSCOPIO (SE NECESSARIO) SCUFFIAGGIO E NUOVO POSIZIONAMENTO DEL TUBO CEROTTO VENTILAZIONE CONTROLLATA (PALLONE DI AMBU O VA E VIENI) CANNULA OROFARINGEA (GUEDEL) ASPIRATORE 80
15 L ELETTOCARDIOGRAFO L elettrocardiografo è uno strumento che serve per visualizzare l attività elettrica del cuore, è composto da un unità centrale, da un cavo di collegamento, da 4 pinze e da 6 pompette per le derivazioni precordiali. Per assicurare il collegamento elettrico fra i sensori ed il paziente è indispensabile interporvi un gel conduttore!!! Come posizionare i sensori: Le 4 pinze devono essere posizionate sui polsi e sulle caviglie del paziente, successivamente devono essere collegate all unità centrale secondo lo schema in figura: ROSSO GIALLO NERO VERDE Le pompette devono essere posizionate seguendo la tabella: V1 rosso V2 giallo V4 marrone V3 verde V5 nero IV spazio intercostale destro IV spazio intercostale sinistro Intersezione fra la linea emiclaveare SX ed il V spazio intercostale Nel mezzo fra V2 e V4 Linea ascellare anteriore SX, alla stessa altezza di V4 V6 viola Linea ascellare media SX, alla stessa altezza di V4 e V5. Terminato l E.C.G. il Volontario dovrà ripulire con il disinfettante il paziente ed i sensori!!! 81
16 IL MONITOR DEFIBRILLATORE Una volta in autoambulanza, l apparecchio dovrà essere ricollegato all alimentazione. Il monitor defibrillatore ha le seguenti funzioni: Monitorizzare la funzione elettrica del cuore ed la relativa frequenza di lavoro. Defibrillazione esterna o cardioversione sincronizzata. Registrazione su carta dei tracciati ECG. Come controllare l attività cardiaca: Posizionare i RED DOT come da figura e collegarvi i relativi cavi colorati, posizionare il comando di accensione del monitor su 1, premere 2 volte il pulsante derivazioni controllare sullo schermo DERIV II a questo punto il monitor inizia a presentare l attività cardiaca rilevata sui RED DOT. Pulsante carica Pulsante per la registrazione su carta Pulsante derivazioni Piastre per la defibrillazione Pulsante cardioversione sincronizzata Le piastre: Comando d accensione e selettore di livello energia Possono essere utilizzate sia per controllare l attività cardiaca che per defibrillare; appena acceso (selettore su 1) il tracciato ECG è rilevato dalle piastre. Dietro richiesta del medico, il selettore può essere portato in una posizione diversa dalla 1, permettendo al medico di defibrillare. Prima della scarica è importante evitare contatti diretti o indiretti con il paziente!!! 82
ATTREZZATURE TECNICHE E MATERIALE SANITARIO IN DOTAZIONE ALLE AMBULANZE
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