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2 INCONTRI ZOOTECNICI S Transizione, gli accorgimenti che fanno la differenza Il benessere animale e le nuove diete a energia controllata sembrano oggi le carte vincenti del periodo di transizione. Sono necessari strumenti e capacità che permettano un applicazione intelligente, efficiente e adeguata a ciascun allevamento È una scelta molto importante per il successo del nostro lavoro, soprattutto dopo le più recenti ed efficaci indicazioni nutrizionali di Drackley (Illinois University): talvolta ha più probabilità di sucdi Michele Campiotti Il periodo di transizione è la chiave di volta del reddito nell allevamento del bovino da latte. La competenza di un tecnico o di un allevatore può essere misurata dalla capacità e dell intelligenza con cui si muove su questo argomento. In questo articolo si vogliono riproporre tutti i dieci punti chiave nella gestione della transizione, sintesi di un approfondita esperienza di campo in numerosi allevamenti e di un incessante e assetata ricerca bibliografica sull argomento arricchita dalle ultime novità sull argomento. Comfort vacche Creare luoghi ottimali per vacche in asciutta e close-up è un investimento che ripaga sempre. Rimando per i dettagli e l approfondita documentazione ad altri articoli recentemente usciti sul tema (Supplemento Stalle da latte n. 1 a L Informatore Agrario n. 35/2007 pag. 5). In sintesi è importante sottolineare come sia necessario dare adeguato spazio alle vacche: se sono in cuccetta, almeno 1 cuccetta per vacca; se sono, meglio, su lettiera devono avere almeno 10 m 2 /vacca e 15 m 2 /vacca nel close-up. Non rispettare questi parametri si traduce in un costo più o meno ingente per l allevamento. È importante, quindi, evitare quindi, assolutamente il sovraffollamento, anche dei posti in greppia (1 per vacca o 70 cm di spazio a testa) e gestire con la massima attenzione e precisione le lettiere o le cuccette. La lettiera deve avere una capacità assorbente elevata (gli stocchi di mais non vanno bene) e deve essere aggiunta frequentemente. Soprattutto la zona parto deve essere assolutamente pulita, senza eccezioni. Questi luoghi inoltre devono essere raffrescati efficacemente. Le perdite economiche per la mancanza di impianti di reffrescamento in questa fase sono ingenti. Nella figura 1 viene riportata un immagine che fa ben capire come i fattori di stress nella vacca abbiano un effetto tra loro sommatorio. Questo è particolarmente vero nella transizione dove si aggiungono anche stress già legati ai grandi cambiamenti metabolici cui l animale è sottoposto. Gestione dei gruppi COMPOSIZIONE DELLA DIETA (SULLA S.S.) PER VACCA ASCIUTTA CHE SODDISFI L ENERGIA NETTA LATTE (*) Sostanza secca ingerita: 11,3-12,2 kg/giorno Densità energetica: 1,30-1,39 Mcal di energia netta latte/giorno Contenuto proteico: 12-14% proteine grezze, di cui g/giorno di proteine metabolizzabili Contenuto di amido: 12-16% NDF: 40-50% sul totale o 4,5-5,5 kg/giorno. Limite più alto se fonti di fibra solubile diverse, più basso se paglia Contenuto di sostanza secca: < 55%. Aggiungi acqua se necessario per evitare la demiscelazione e aumentare l appetibilità (*) Holstein di 680 kg; Mcal/giorno. cesso un gruppo unico alimentare con, se possibile, un doppio gruppo asciutta e close-up che abbia come unico scopo di dare maggiore spazio possibile alle vacche in pre parto. Il gruppo unico alimentare ha il grosso vantaggio di diminuire gli errori nella preparazione dei carri. Nella maggior parte dei casi, l esperienza (l invito è di misurare con analisi e setacci nei vari gruppi) porta a pensare che quello che si ha intenzione di fare è abbastanza distante da quello che si sta facendo realmente. Per questo è meglio qualche compromesso dal punto di vista nutrizionale ma che abbia come fine ultimo una razione fatta 3/2008 supplemento a L Informatore Agrario 13

3 S INCONTRI ZOOTECNICI meglio, più controllata e più costante, riducendo gli stress incontrollabili determinati da variazioni alimentari. Avere un gruppo unico alimentare può consentire anche di ridurre i giorni di spostamento da 21 a 15 nel gruppo closeup, che dovrebbe essere attiguo al gruppo asciutta (foto 1), potendo così rispettare più facilmente le regole di spazio esposte precedentemente. È quindi importante ricordare questa regola: «Più è semplice, più è facile e spesso più è efficace». Misurare l ingestione La misurazione dell ingestione di sostanza secca nell asciutta e nel close-up (anche un solo dato tra i due, o la media dei due) è ormai diventato un «dovere». Questo dato, se rilevato con precisione, ha un valore enorme e permette innanzitutto di bilanciare la razione. Se si è al corrente della quantità di sostanza secca ingerita si può decidere cosa dare da mangiare agli animali, in caso contrario si può solo approssimare grossolanamente. Inoltre, l ingestione è un informazione estremamente proattiva, anticipa una situazione che potrà generare dei problemi, permettendo di correggerla per tempo; è inutile infatti aspettare di avere problemi sanitari post partum, o di eliminare le vacche sotto i 30 giorni di lattazione, per sapere che qualcosa non sta funzionando nell impostazione della transizione. Contenere l energia FIGURA 1 - Gli stress nella bovina Foto 1 - Gruppi di vacche in asciutta e close-up attigui al fine di minimizzare gli stress Allo scopo occorre tenere presente il grande insegnamento sviluppato nell ultimo periodo da Drackley. Sovralimentare, particolarmente per l energia, aumenta l insulino-resistenza, che causa di conseguenza una maggiore mobilizzazione delle riserve corporee, avendo una potenziale minore ingestione di sostanza secca durante l immediato periodo pre e post parto. Questo espone le vacche a maggiori rischi di problemi metabolici correlati all energia. È importante focalizzare l attenzione sull energia somministrata alle vacche asciutte quando si formulano le razioni e si gestisce la miscelata. I fabbisogni di energia netta, secondo Drackley, nel periodo di asciutta oscillano tra le 14 e le 15 Mcal/giorno. A volte capita di vedere gruppi di vacche asciutte che consumano anche 13 kg di sostanza secca ingerita di una razione formulata per contenere 1,5 Mcal/kg di sostanza secca ingerita al giorno. Questo vuol dire che una vacca consuma circa il 40% in più dell energia che le serve (circa 20 Mcal al giorno). Punto di non ritorno Stress da caldo Sovraffollamento Stress sociali Struttura inadeguata Cambiamenti metabolici Contenere l energia complessiva tra le 14 e le 15 Mcal/giorno Non è tutto: una singola vacca può consumare molta più energia di questa perché l ingestione di sostanza secca varia da animale ad animale. Drackley raccomanda da 1,30 a 1,39 Mcal/kg di sostanza secca ingerita come punto di partenza per un gruppo che ha accesso al cibo 24 ore su 24. Spesso questo significa includere da 2 a 4 kg per capo di foraggio a bassa energia (paglia) nella dieta dell asciutta e limitare l insilato di mais a kg. I livelli di ingestione di energia per le vacche in close-up sono simili alle raccomandazioni di Drackley per le vacche asciutte. Con questa impostazione dell energia occorre tenere d occhio l ingestione delle manze e analizzare i dati sanitari divisi per vacche e manze. Le manze, infatti, potrebbero essere un pò svantaggiate se sono insieme alle vacche perché ingeriscono meno sostanza secca. In questo caso i valori potrebbero essere leggermente aumentati. Inoltre, somministrando questo tipo di razione alle vacche in close-up è consigliabile I fattori di stress hanno effetto sommatorio. Nella transizione si aggiungono agli stress metabolici quelli dovuti a management e strutture inadeguati utilizzare una fonte di proteine indegradabili per aiutare le vacche a soddisfare i loro fabbisogni di proteine metabolizzabili (> g/ giorno) importanti per ottenere brillanti picchi di lattazione. Seguire l approccio di Drackley di alimentare in modo simile le vacche in asciutta e in close-up può portare alla formulazione di una sola razione per un gruppo unico di asciutta (asciutta + close-up) facilitando la vita sia alle vacche sia all allevatore (tabella 1). 14 3/2008 supplemento a L Informatore Agrario

4 INCONTRI ZOOTECNICI S TABELLA 1 - Esempio di dieta per vacche in asciutta ( 1 ) Alimento Quantità % s.s. kg di s.s. kg di tal quale Insilato di mais 35,3 4,236 12,103 Paglia di frumento trinciata 31,8 3,816 4,336 Fieno di medica trinciato 17,1 2,052 2,332 Farina di mais 3,6 0,432 0,491 Farina di soia (48% proteine grezze) 5,1 0,612 0,695 SoyPlus (fonte di proteine by-pass) 4 0,48 0,545 Urea 0,9 0,109 0,123 Minerali, vitamine 2,2 0,264 0,300 Acqua 2,000 Totale (tal quale) ,926 S.s. (%) 52,3 Composizione Foraggio NDF (%) 50,4 NFC (Carboidrati non fibrosi) (%) 25,4 Contenuto proteico (%) 14,4 NRC proteine metabolizzabili a 12 kg s.s. ingerita (g/giorno) Energia netta latte (Mcal/kg s.s.) ( 2 ) 1,30 ( 1 ) Suggeriti da Drackley, adattato da The Manager, ( 2 ) Calcolato per la dieta totale secondo il modello Cncps (versione 5) e analizzando la composizione chimica di insilato di mais, paglia di frumento, fieno di medica e concentrati nell unifeed. Foto 2 - Il controllo della demiscelazione deve essere attento. Possono essere utili i setacci. Bisogna pulire bene la mangiatoia e somministrare gli avanzi ad altri gruppi (rimonta) Scegliere bene gli alimenti Per impostare al meglio questo tipo di razioni sono presenti negli alimenti spesso disponibili nei nostri allevamenti alcuni elementi facilitanti. Il riferimento è principalmente alla paglia e al silomais. Innanzitutto la qualità degli alimenti deve essere di alto livello. La verifica della qualità degli alimenti deve essere accurata. Deve essere ben chiaro che il vecchio pensiero per cui alle vacche asciutte si possono somministrare alimenti non eccellenti deve essere definitivamente «sepolto». Al contrario, è necessario dare gli alimenti migliori della stalla. Migliori non vuol dire concentrati, ma sani e anche un foraggio a bassa energia come la paglia deve essere sano, senza muffe o danni causati dal maltempo e ben trinciato (5 cm). Per essere sicuri di avere fatto un buon lavoro si può setacciare un campione di 50 g di paglia. Il risultato ottimale è ritrovare 1/3 di parte trinciata per ogni setaccio. Con questa attenzione le vacche in asciutta possono ingerire senza problemi anche 4 kg di paglia al giorno senza limitare per questo i livelli di ingestione complessivi. Anche il silomais deve essere controllato per le fermentazioni. Risulta, infatti, un alimento ottimale per l asciutta, che si sposa bene con la paglia per i bassi contenuti in potassio e il discreto livello di energia. Il resto del foraggio deve essere di qualità, appetibile e deve favorire il recupero di una quota proteica. La fonte proteica è ben rappresentata dalla farina di estrazione di soia. Se si vuole essere perfetti in questa impostazione è ottimale una fonte di proteine indegradabili, quale per esempio glutine di mais o concentrato di patate per alzare il livello delle proteine metabolizzabili. Gestire ottimamente l unifeed TABELLA 2 - Esami di 126 campioni di foraggio per rilevare il potassio Foraggi Campioni (n.) Potassio (g/100 g) Dev. standard Su queste basi bisogna scegliere i foraggi da destinare alle asciutte. I valori complessivi di potassio devono essere più bassi possibili e comunque inferiori a 1,4%. Per utilizzare con successo un approccio a energia controllata usando voluminose diete per vacche asciutte è assolutamente necessario prevenire la demiscelazione e assicurare un continuo e non sovraffollato accesso all unifeed. Nelle aziende dove si riscontrano problemi utilizzando queste razioni generalmente le cause sono uno o più di questi fattori. In alcuni casi fieno e paglia non sono trinciati a sufficienza per prevenire la demiscelazione. Un altra utilissima strategia per prevenire la demiscelazione è aggiungere acqua nell unifeed, se non c è caldo eccessivo la percentuale di sostanza secca può arrivare utilmente anche al 50%. Monitorare la percentuale di sostanza secca degli alimenti è un punto critico a causa della possibile variazione dei nutrienti contenuti nella razione. Minimo Max Cpm (*) Fieno di medica 16 2,9 0,8 1,1 4,4 2,7 Fasciato di medica 2 2,5 0,2 2,4 2,7 2,6 Fieno di loiessa 20 2,9 0,8 1,6 5,1 3,3 Loiessa insilata-fasciata 8 2,2 0,9 0,9 3,2 3,3 Fieno di panico 2 3,6 1,3 2,6 4,5 Fieno di prato stabile 59 2,1 0,7 0,6 3,6 2,6 Fieno di prato stabile fasciato 3 2,5 0,2 2,3 2,7 Frumento insilato 2 2,4 0,1 2,3 2,5 2,3 Paglia 2 1,4 0,2 1,3 1,5 1,6 Silomais 12 1,4 0,9 0,7 3,7 1,2 (*) Cmp-Dairy, programma di alimentazione. Fonte: Laboratorio ARAL, Crema. È quindi necessario analizzare costantemente e accuratamente i foraggi umidi. La gestione dell unifeed deve essere simile a quella adottata nelle vacche in lattazione: miscelata corta, ben umida, spinta spesso vicino alle vacche e sempre disponibile. Il controllo della demiscelazione deve essere attento (foto 2). Ci si può aiutare utilmente con i setacci, ricordando di pulire bene le mangiatoie e di somministrare gli avanzi (che ci devono essere alla rimonta). 3/2008 supplemento a L Informatore Agrario 15

5 S INCONTRI ZOOTECNICI TABELLA 3 - Bilanciamento della razione dal punto di vista minerale Magnesio: > 0,4% della sostanza secca Calcio: 0,6% (0,5-0,8%) della sostanza secca Fosforo: 0,27% della sostanza secca Potassio: più basso possibile DCAD (*): se il calcio è basso può non servire bilanciare; se è alto bilanciarlo a circa 0 meq/100 g Vitamina E: minimo U/giorno (*) Bilancio anioni-cationi. Fonte: Drackley, adattato da The Manager, Zona per asciutta: 10 m 2 /vacca Zona per close-up: 15 m 2 /vacca Controllare il metabolismo del calcio Altro fattore importante è la conoscenza dei valori di calcio, fosforo, potassio e magnesio dei foraggi che stiamo utilizzando per avere sotto controllo il metabolismo del calcio, chiave del successo della nostra impostazione. Il controllo del potassio nella razione dell asciutta e del close-up è fondamentale per avere possibilità di successo e PRODUZIONE DI LATTE NEI PRIMI 150 GIORNI: OBIETTIVI Eccellente: > 35% dei capi produce più di 45 kg/giorno Allarme: < 20% dei capi produce più di 45 kg/giorno Eccellente: < 1% dei capi produce meno di 23 kg/giorno Allarme: > 5% dei capi produce meno di 23 kg/giorno Media eccellente: se > 40 kg/giorno Media allarme: se < 35 kg/giorno permette a volte di evitare il non semplicissimo uso dei sali anionici. Usare la paglia e il silomais è un primo facile modo di contenere questi valori. Nella tabella 2 possiamo vedere i valori di 126 campioni di foraggi diversi analizzati presso il laboratorio dell Aral di Crema per il contenuto in potassio raffrontati ai loro valori tabellari contenuti nella libreria del Cpm (Cmp-Dairy, programma di alimentazione). È chiara la necessità di «scegliere» i foraggi aziendali perché il loro valore di potassio può variare di molto. I valori di potassio complessivi nella razione devono essere più bassi possibili e comunque inferiori all 1,4%. L analisi del calcio nel sangue al parto (campione da effettuarsi entro 12 ore dal parto e prima di qualsiasi trattamento) è Capacità assorbente elevata (NO stocchi di mais) un utilissimo modo per valutare «a valle» la nostra situazione e decidere come intervenire. Il nostro obbiettivo deve essere quello di avere almeno il 75% dei campioni con più di 8 mg/dl di calcio. Qualora i dati ne sottolineino la necessità e ci sia contemporaneamente l impossibilità di contenere il potassio nella razione, esistono oggi sul mercato sali anionici composti appetibili che usati in modo anche non necessariamente aggressivo possono aiutarci a migliorare la nostra impostazione e a contenere i problemi nel post parto. In questo caso è sicuramente consigliabile un buon monitoraggio del ph delle urine nelle vacche in asciutta o close-up e l aiuto di un bravo tecnico. Comunque occorre bilanciare con attenzione la razione dal punto di vista minerale e vitaminico come indicato nella tabella 3 da Drackley. Gestione dei parti VACCHE ELIMINATE NEI PRIMI 90 GIORNI DI LATTAZIONE (% SUI PARTI): OBIETTIVI < 5% nei primi 30 giorni < 10% nei primi 90 giorni La gestione dei parti e della zona parto è un punto cruciale della transizione che spesso, ancora oggi, viene data per scontata. L ottimale sarebbe avere un box parto singolo in cui spostare la vacca al momento del parto. In ogni caso, il luogo dove le vacche partoriscono non deve essere assolutamente sovraffollato e deve essere pulitissimo. Le vacche in prossimità del parto devono essere controllate continuamente; questo non significa essere interventisti, al contrario, occorre sempre aspettare 2-3 ore dall inizio delle spinte prima di iniziare ad aiutare perché se lo si fa troppo presto si può peggiorare la situazione. Occorre sempre e comunque controllare l igiene di mani e strumenti e formare correttamente il personale che deve assistere ai parti. Fallire su questi punti può voler dire spesso maggiore mortalità dei vitelli, maggiori lacerazioni e un numero molto superiore di metriti nel post parto con infine minor produzioni di latte e più bassi tassi di gravidanza. Sono tutte perdite economiche molto ingenti. Controllare inoltre che ci sia disponibilità di acqua pulita e ottimo fieno per il giorno del parto. Gestione delle vacche fresche Per avere un ottimo risultato complessivo è sicuramente consigliabile, se possibile, avere un piccolo gruppo di partenza in cui si mettono le vacche che hanno appena partorito solo per una decina di giorni. Lo scopo di questo gruppo è innanzitutto quello di avere bene sott occhio le vacche, controllarle tutte le mattine quando si scarica la miscelata se vengono a mangiare, come ruminano, com è il loro aspetto per prevenire al massimo qualsiasi problema. Inoltre è necessario che ci sia anche qui la disponibilità di almeno 1 cuccetta per vacca, o meglio ancora un ottima lettiera simile a quella descritta per il close-up. Se si ha la possibilità di diversificare la razione, può essere utile somministrare un 80% della miscelata delle vacche in lattazione (che però deve avere un alto contenuto di proteine almeno pari al 17%), con l aggiunta di 2 kg di medica o, a volte, anche un po di paglia, ma sempre tutto nel 16 3/2008 supplemento a L Informatore Agrario

6 INCONTRI ZOOTECNICI S INCIDENZA DI EVENTI SANITARI (% DEI PARTI): OBIETTIVI Dislocazioni abomaso: < 5% Ritenzioni placenta: < 10% Chetosi cliniche: < 5% Collassi puerperali: < 1% carro. È l allevatore che deve scegliere ciò che mangiano le vacche e non loro, che spesso fanno la scelta sbagliata. Questa impostazione favorisce la sanità del rumine, decisiva in particolare per quei giorni difficili. Le vacche non devono mai rimanere in questo gruppo per più di 14 giorni. Dopo quel periodo ed eventualmente anche prima, se stanno bene, mangiano e ruminano, hanno gli occhi svegli e la temperatura a posto, devono passare nel gruppo lattazione, altrimenti devono andare in infermeria ed essere trattate. Ritengo molto importante tenere sotto controllo gli animali, osservandoli spesso, poiché il loro aspetto dice molto di come stanno andando le cose. Il pelo, gli occhi e le orecchie, come camminano, come mangiano e ruminano, sono tutti indici importanti che testimoniano lo stato di salute dell animale e che possono anticipatamente segnalare eventuali errori nel risultato finale. Molto utili in questi 10 giorni possono essere i protocolli post parto che prevedono la misurazione giornaliera della Una buona composizione della miscelata è a base di silomais, farina di soia, glutine di mais o concentrato di patate Fino a 4 kg di paglia/giorno non limitano l ingestione complessiva se ben trinciata Metriti: < 10% nelle primipare; < 5% nelle pluripare temperatura, un modo molto proattivo di notare e intervenire sulle anomalie. Per esperienza la percentuale di vacche con febbre varia sensibilmente da allevamento ad allevamento. Per chi possiede i lattometri elettronici è molto utile tenere d occhio la produzione di latte durante questi primi 10 giorni, che dovrebbe costantemente aumentare. Analizzare i dati tecnici e sanitari VALORI OTTIMALI DI CALCIO E MAGNESIO AL PARTO Obiettivo: più del 75% delle vacche con Ca > 8 mg/dl di latte e più del 90% con Mg > 2 mg/dl di latte Le vacche in asciutta necessitano degli alimenti migliori Il silomais si abbina bene con la paglia per i bassi livelli di potassio Il foraggio a bassa energia deve essere di qualità e trinciato a 5 cm INGESTIONE SOSTANZA SECCA NELL ASCIUTTA E NEL CLOSE-UP: OBIETTIVI Manze 11,5 kg Vacche 13 kg Media > 12 kg Registrare tutti i dati relativi agli eventi sanitari e analizzarli insieme ai dati tecnici con programmi efficaci (quali DairyComp SATA) è il punto attraverso cui valutare continuamente se abbiamo fatto un buon lavoro e in che cosa possiamo ancora migliorare. In azienda a volte il periodo di transizione generalmente è valutato attraverso la presenza o l assenza di problemi metabolici (che ancora troppo raramente vengono raccolti e valutati con precisione). Valutare il successo della transizione solo in base agli eventi sanitari sottostima le opportunità nascoste di una migliore gestione della transizione. È necessario anche considerare la variazione nei livelli di produzione di latte come risultato economicamente decisivo della gestione della transizione. Nei riquadri obiettivo è possibile vedere i principali dati su cui valutare la transizione. A questi occorre aggiungere anche i valori di tasso di gravidanza su cui la transizione può avere un grosso impatto. Esistono stalle con oltre il 50% di vacche che producono più di 45 kg sotto i 150 giorni di lattazione; i picchi arrivano intorno a kg. Si tratta di valori eccellenti. Senza una complessiva ottimizzazione della transizione queste performance non sono possibili. Risulta significativo riportare i dati di un azienda particolarmente problematica. Dislocazioni (2008): febbraio-luglio 13%, agosto-novembre 3,3%, chetosi (anche leggere) rilevate con le cartine sul totale delle vacche: febbraio-luglio 30,1% e agosto-novembre 9,8%. In questa azienda a partire dall agosto 2008 si è passati da un impostazione tradizionale al sistema di nutrizione a energia controllata con gruppo unico suggerito da Drackley. Il risultato in termini di eventi sanitari è stato eclatante. Crollo della percentuale di dislocazioni e di chetosi che da tempo erano un problema aziendale. Benessere e nuove diete, elementi vincenti Gli elementi su cui lavorare, si può oggi dire, sono sempre più chiari. Qualsiasi tecnico o allevatore può far proprie queste esperienze. Il punto chiave sta proprio nel riuscire ad applicare quello che si conosce. Spesso qui sta il problema, la differenza tra ciò che si crede di fare o si vorrebbe fare e ciò che si sta facendo. In questo quadro l attenzione al benessere degli animali e queste nuove diete a energia controllata suggerite dal Drackley possono essere gli elementi vincenti. Le diete a energia controllata diminuiscono notevolmente i problemi sanitari legati alla transizione. Questa impostazione è particolarmente importante soprattutto nel primo periodo di asciutta e comunque consente facilmente la gestione di un solo gruppo alimentare per tutto il periodo di asciutta. Come sempre ci vuole attenzione e precisione, le diete devono essere miscelate e somministrate correttamente. Con questo metodo la bontà del nostro sistema alimentare e della nostra gestione vengono messi alla prova. Da questa sfida però oggi nessun allevamento può più tirarsi indietro. Michele Campiotti Tecnico specialista SATA gestione aziendale Caposervizio tecnico APA Bergamo michele.campiotti@libero.it 3/2008 supplemento a L Informatore Agrario 17

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