CAPITOLO C. C.1. La perimetrazione delle zone servibili dal servizio di fognatura e depurazione

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1 CAPITOLO C C. GLI AGGLOMERATI C.1. La perimetrazione delle zone servibili dal servizio di fognatura e depurazione C.1.1. Premessa La Regione Lombardia ha approvato, con deliberazione della Giunta Regionale del 17 maggio 2006, la direttiva per l individuazione degli agglomerati, ai sensi dell articolo 44, comma 1, lettera c) della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26. Tale direttiva ha istituito un iter comune per l individuazione dell agglomerato, al quale le Autorità d Ambito devono attenersi ai sensi dell articolo 4, comma 1 del regolamento regionale 24 marzo 2006, n. 3. I molteplici mutamenti del quadro normativo di riferimento e le esperienze acquisite durante l applicazione della normativa hanno evidenziato la necessità di delucidare alcuni aspetti in materia di individuazione degli agglomerati. Tali approfondimenti sono raccolti nella direttiva agglomerati Dgr 1086 del 12/12/2013 che va a sostituire quella approvata con deliberazione della Giunta regionale 2557/2006; nella nuova direttiva vengono fornite indicazioni sull individuazione degli agglomerati su territorio regionale concordemente alla definizione sotto riportata, e fornisce lo schema da utilizzare contestualmente alla loro approvazione. La presente revisione del Piano d Ambito considera inoltre le modifiche e integrazioni apportate al Regolamento Regionale n. 3 del 24 marzo 2006 attualmente in fase di aggiornamento e revisione ma non ancora approvato. La precedente approvazione dell ultima revisione degli agglomerati ad oggi in vigore, è avvenuta con delibera del Consiglio di Amministrazione dell Azienda Speciale n 8 del 23/02/2015. Il conseguente parere della Conferenza dei Comuni è contenuto nella delibera n 2 del 26/03/2015. L approvazione finale del Consiglio Provinciale avviene con delibera n 10 del 30/04/2015. Al fine di una completa ed esaustiva revisione del Piano d Ambito è d uopo che l ente responsabile dell ATO, nella pianificazione di lungo e medio periodo, preveda come possa evolvere nel futuro il tracciato degli agglomerati. Tale previsione deve essere riportata in un apposita sezione all interno del Piano d Ambito. Lo scenario futuro serve a rappresentare opzioni di razionalizzazione (accorpamento di due o più agglomerati di piccole dimensioni per elevare la dimensione media degli impianti di depurazione) o dismissione di impianti obsoleti di cui è opportuno non riutilizzare la medesima localizzazione (non consente espansioni, è troppo vicina la centro o scarica Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 107

2 in corpo ricettore non adatto). Rappresentare lo scenario futuro è il primo passo per indirizzare adeguatamente l attività di studio di fattibilità e di progettazione del gestore al fine di avere tutti gli elementi necessari a predisporre i futuri Piani d Ambito e le modifiche degli agglomerati. L art 48 comma 4 della l.r. 26/2003, prevede che prima dell approvazione del Piano d Ambito o dei relativi aggiornamenti, l ente responsabile dell ATO ne invia il testo alla Regione che, nei limiti delle proprie competenze in materia di governo del territorio e di tutela della salute, nonché al fine di garantire il rispetto degli obblighi comunitari sull utilizzo delle risorse idriche, entro i successivi sessanta giorni invia osservazioni tese a garantire la conformità agli atti di programmazione e pianificazione regionale e, in particolare, al piano di tutela delle acque e al piano di gestione di distretto idrografico. C.1.2. La definizione di agglomerato L agglomerato secondo la definizione riportata nella Direttiva Europea 91/271/CEE, art. 2 punto 4 è l area in cui la popolazione e/o le attività economiche sono sufficientemente concentrate così da rendere possibile la raccolta e il convogliamento delle acque reflue urbane verso un impianto di trattamento di acque reflue urbane o verso un punto di recapito finale. Definizione pressoché identica è contenuta nel Decreto Legislativo n. 152/06, in cui per agglomerato si intende quell area in cui la popolazione ovvero le attività economiche sono sufficientemente concentrate così da rendere possibile (e cioè tecnicamente ed economicamente realizzabile) anche in rapporto ai benefici ambientali conseguibili, la raccolta ed il convogliamento delle acque reflue urbane Ulteriori elementi utili all individuazione degli agglomerati sono contenuti nelle Linee guida proposte dalla Commissione Europea Implementazione Dir 91/271/CEE del febbraio 2005 e dalla proposta del gennaio 2007 dell UWWTP Working Group (= urban wastewater treatment plant). La delimitazione dell agglomerato dipende in primo luogo dall individuazione di determinati dati territoriali, con particolare riferimento alla densità insediativa ed alla densità produttiva, a seconda delle quali un centro o un nucleo abitato potrà pertanto essere caratterizzato come agglomerato o come insediamento isolato. La caratterizzazione territoriale degli agglomerati risulta dunque elemento fondamentale per l applicazione della normativa vigente sugli scarichi delle acque reflue urbane. L esistenza di un agglomerato è assolutamente indipendente dall esistenza di un sistema di raccolta delle acque reflue. La definizione di agglomerato contempla anche quelle pag. 108 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova

3 zone che sono sufficientemente concentrate, ma in cui il sistema di collettamento non è ancora in essere. Partendo dalla proposta più recente dell UWWTP, la schematizzazione delle varie tipologie di agglomerato prevede 3 scenari, suddividi a loro volta nei casi seguenti. AGGLOMERATO DI TIPO 1: 1 agglomerato --> 1 impianto di trattamento (UWWTP). Nella sottostante Figura C1 vengono rappresentati quattro diversi scenari, comunque riconducibili al caso generale più generale di un agglomerato servito da una unità di trattamento. Figura C.1 - scenario 1: 1 agglomerato-1 impianto di trattamento Caso 1: rappresenta il caso più semplice, ovvero quello in cui un singolo agglomerato è Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 109

4 servito da un sistema di raccolta delle acque reflue urbane che giungono ad un sistema di depurazione. Caso 2: è sostanzialmente una variazione del caso precedente. Un certo numero di insediamenti vicini e sufficientemente concentrati che sono indipendenti, ma senza soluzione di continuità, sono serviti da un unico impianto di trattamento. In questo caso, la rete risultante (costituita da reti di smaltimento separate e da un unico depuratore) deve essere trattata come un agglomerato unico. Questa tipologia di unione deve essere incentivata ove risulti in un approccio coerente nel trattamento di acque reflue generato in paesi e cittadine vicine. Caso 3: è costituito da un singolo agglomerato composto da più entità amministrative adiacenti, che sono servite dal medesimo sistema di collettamento e da un unico sistema di depurazione. Caso 4: rappresenta secondo l interpretazione corrente ad oggi utilizzata in regione Lombardia un agglomerato di consistenza pari alla somma delle diverse aree fisicamente separate ma servite da un unico impianto di trattamento delle acque reflue. Tale rappresentazione è consentita solo per agglomerati inseriti in precontenziosi o procedure d infrazione comunitarie alla data di entrata in vigore del presente regolamento. AGGLOMERATO DI TIPO 2: 1 agglomerato --> 2 o più impianti di trattamento (UWWTP). Nella sottostante Figura C2 vengono rappresentati due diversi scenari, comunque riconducibili al caso più generale di un agglomerato servito da due unità di trattamento. pag. 110 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova

5 FiguraC.2 - scenario2: 1 agglomerato-2 o più impianti di trattamento Caso 1: trattasi di un agglomerato servito da due o più sistemi di collettamento, ciascuno dei quali è collegato a un impianto di trattamento acque. La divisione di una singola area sufficientemente concentrata in più di un agglomerato, deve essere considerata inapplicabile, se tale divisione comporta l abbassamento dei requisiti di trattamento che invece sarebbero applicati all unità indivisa. Contrariamente, la divisione è accettabile qualora non influisca sui requisiti della direttiva 91/271/CEE. Caso 2: è il caso di un unico agglomerato diviso in più entità amministrative adiacenti, servito da più sistemi di collettamento, ognuno dei quali recapita ad un impianto di trattamento differente. AGGLOMERATO DI TIPO 3: 2 o più agglomerati --> unico sistema di trattamento acque (UWWTP). Nella sottostante Figura C.3 vengono rappresentati due diversi scenari, comunque riconducibili al caso più generale di agglomerati distinti serviti da una unità di trattamento. Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 111

6 Figura C.3-2 o più agglomerati-1 impianto di trattamento Lo scenario pocanzi descritto rappresenta una situazione geograficamente simile a quella del quarto caso dello scenario 1. La revisione degli agglomerati appartenenti a tale scenario, può essere fatta solo con l assenso della regione Lombardia, alla quale devono essere evidenziate le causali alla base della scelta. Per quanto concerne la Direttiva Controlli gli agglomerati appartenenti allo scenario tre devono esser trattati come quelli del caso 4 del scenario 1. Questo scenario è obbligatorio per l individuazione dei nuovi agglomerati. C.1.3. La metodologia di individuazione della delimitazione territoriale di un agglomerato Per la definizione di un agglomerato è opportuno osservare i seguenti principi: analisi costi/benefici delle possibili opzioni sul tracciamento dei confini; coinvolgimento dei soggetti interessati. e comunque deve essere perfezionata seguendo la procedura indicata nella D.g.r. 1086: Individuazione delle aree attualmente insediate. A tal uopo è utile fare riferimento alle sezioni di censimento dell Istat; a completamento si utilizzeranno le ortofoto e i dati DUSAF; È utile considerare le previsioni di sviluppo urbano, ma solo se in fase di attuazione. È necessario che gli agglomerati comprendano anche quelle porzioni di territorio interessate da espansioni residenziali1 future individuate nei piani attuativi dei PGT (ad esempio i PII) nel momento in cui questi vengono approvati dal Consiglio Comunale e divengono oggetto di convenzione appositamente sottoscritta dai 1 Per le espansioni urbanistiche che prevedono insediamenti produttivi, dovrà essere fatta una valutazione caso per caso a seconda di ciò che veramente si andrà ad insediare nel sito pag. 112 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova

7 lottizzanti. Allo scopo si consiglia di consultare la Tavola delle Previsioni di Piano o i PGT comunali e loro strumenti attuativi; Effettuare una valutazione tecnica, economica ed ambientale delle possibili opzioni dei confini e degli scenari. Serve valutare le specifiche condizioni locali, morfologiche nonché le distanze critiche oltre le quali conviene non includere nei limiti dell agglomerato il territorio. Indicativamente si consiglia di considerare come soglia per le reti fognarie una distanza di 100 metri lineari entro la quale l allacciamento alla rete di collettamento è realizzabile. C.1.4. La metodologia di calcolo del carico generato da un agglomerato Le definizioni di carico di un agglomerato adottate dalla Commissione Europea ( ) e contenute nel DM 18 settembre 2002 sono le seguenti: - Carico nominale: carico totale organico biodegradabile dell agglomerato, espresso in abitanti equivalenti, costituito dalle acque reflue domestiche e dalle acque reflue industriali; esso non include il carico delle acque reflue industriali trattate separatamente e che non scaricano in fognatura. Il carico nominale rappresenta la dimensione dell agglomerato e deve comprendere il carico biodegradabile proveniente dalle aree servite e non servite da sistemi di collettamento. - Carico totale servito: carico totale organico biodegradabile, espresso in abitanti equivalenti, generato nell agglomerato e connesso ai sistemi di collettamento; esso non include il carico delle aree dell agglomerato prive di collettamento. - Carico totale trattato: carico totale organico biodegradabile, espresso in abitanti equivalenti, connesso ai sistemi di collettamento e che raggiunge l impianto di trattamento; la differenza tra il carico totale servito ed il carico totale trattato rappresenta il carico delle aree dell agglomerato con sistemi di collettamento che non raggiungono l impianto di trattamento. Le variazioni del carico di un agglomerato possono dipendere da diversi fattori, fra cui: - la connessione o sconnessione di scarichi industriali ad un determinato impianto di trattamento di acque reflue urbane; - la variazione della popolazione dell agglomerato; - l aggiunta o rimozione di aree sufficientemente concentrate (insediamenti). La D.g.r sostiene come il carico generato all interno di un agglomerato, espresso in Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 113

8 AE, debba tenere conto della componente civile, sia essa stabile che fluttuante e della componente industriale. Vengono escluse dal computo le acque reflue industriali che sono trattate privatamente e hanno autorizzazione a scaricare in ambiente. Per quanto concerne la metodologia di calcolo si riporta quanto segue: Stima della componente civile stabile mediante l utilizzo di dati quali: dati ARPA Lombardia 2013 relativi alla popolazione domiciliata, dati comunali anagrafici. Qualsiasi sia l origine del dato utilizzato, l equivalenza da applicare per il calcolo degli abitanti equivalenti è 1 ab. Stabile=1 AE. Stima della componente fluttuante mediante l utilizzo dei dati comunali sulla produzione di rifiuti urbani indifferenziati, oppure sui dati del censimento dei posti letto in strutture alberghiere e complementari, dati sulle seconde case, dati sulle strutture ospedaliere. Anche in questo caso è possibile applicare l equivalenza: Strutture ricettive: 1posto letto=1 AE Seconde case: 1 ab. Seconde case=1 AE Popolazione pendolare lavoratrice: 1 lavoratore 8/24=1/3 AE Popolazione pendolare studente: 1 studente 6/24=1/4 AE Flussi turistici se significativi: 1 turista=3/24 AE. Stima della componente industriale si basa sul database delle attività maggiormente idroimpattanti ed idroesigenti fornito dalla data warehouse AGORA (ove per ogni attività è riportato il corrispondente codice ATECO). Delle attività fornite dal database pocanzi citato, devono essere estratte quelle recapitanti in fognatura. Ciò è deducibile consultando le banche dati disponibili in SIRE Acque. È inoltre da eseguire un aggiornamento in base alle dichiarazioni di apertura/chiusura di attività tramite la Camera di Commercio. Una volta ottenuti tutti i dati necessari la popolazione equivalente industriale potenziale di un azienda si calcola secondo la relazione: n addetti*cpe*0,2=n AE, dove il CPE rappresenta il coefficiente di popolazione equivalente, tabellato in base ai codici ATECO. I dati risultanti dall applicazione della procedura indicata possono essere integrati e/o sostituiti con quelli disponibili a seguito del rilascio/rinnovo delle autorizzazioni allo scarico e dei controlli eseguiti sugli scarichi stessi. In alternativa alla procedura sopra menzionata, la D.g.r 1086 da facoltà di considerare come carico generato dall agglomerato il carico in ingresso all impianto di trattamento, secondo alcune condizioni. In primis, ciò evidentemente è possibile nel caso in cui tutto il carico generato dall agglomerato è convogliato tramite rete fognaria al depuratore pag. 114 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova

9 (fatto salvo il carico convogliato tramite sistemi individuali). Inoltre deve essere noto il funzionamento di tutti gli organi di regolazione degli sfioratori di piena gli scaricatori di emergenza e i by-pass in testata all impianto, il sistema fognario non deve aver perdite rilevanti che possano incidere in maniera significativa sul carico trattato. Infine, il gestore deve fornire una dichiarazione che quantifichi il carico collettato in ingresso all impianto, calcolato come media della settimana di massimo carico registrata nell arco di un anno. Se rispettate tutte le condizioni sopra citate, il carico dell agglomerato è dato dalla somma del carico appena calcolato e l eventuale carico convogliato tramite sistemi individuali o altri sistemi adeguati. C.1.5. Sistemi individuali o altri sistemi adeguati All interno del perimetro di un agglomerato, sovente capita che acque reflue, siano esse domestiche o assimilate, provenienti da edifici posti in particolari condizioni geografiche, siano convogliate verso sistemi di smaltimento individuali o altri sistemi adeguati e non tramite la convenzionale rete fognaria. Questa tipologia di destinazione finale delle acque reflue deve rappresentare un eccezione dovuta a: presenza di impedimenti di natura tecnica che non permettono il convogliamento delle acque reflue al sistema di collettamento; costi di collettamento sproporzionati rispetto al beneficio ambientale ottenibile. Nonostante il non collettamento alla rete fognaria, queste aree devono esser considerate di fatto come parte integrante dell agglomerato. Gli abitanti equivalenti convogliati dalla totalità dei sistemi individuali in un agglomerato devono essere inferiori a 2000 e dovrebbero corrispondere comunque complessivamente a meno del 2% del carico totale dell agglomerato. In questo tipo di trattamento deve essere garantito il confinamento dell inquinante dall ambiente circostante, indi deve essere garantito il medesimo livello di protezione ambientale dato da una rete fognaria convenzionale. Le acque reflue raccolte tramite questi sistemi possono essere trasportate su gomma verso l impianto di trattamento convenzionale o trattate localmente. In ogni caso, le acque reflue convogliate tramite questi sistemi non possono essere scaricate in ambiente senza trattamento e deve essere garantito il confinamento delle acque reflue e la loro separazione dall ambiente circostante. In caso contrario si parlerebbe di frazione di carico generato non servita. In agglomerati con carico generato superiore o uguale a 2000 AE, in accordo con quanto stabilito dalla direttiva 91/271/CEE, questa tipologia di sistemi individuali o altri sistemi Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 115

10 adeguati prendono il nome di IAS. In ogni caso i sistemi individuali o altri sistemi adeguati non sono da ritenersi conformi nei seguenti casi: non hanno un sistema di trattamento locale o non sono trasportati all impianto convenzionale; il sistema di trattamento locale non è adeguato; il sistema di trattamento locale non è autorizzato. C.1.6. Il riesame degli agglomerati Ai sensi degli Indirizzi Europei, la delimitazione di un agglomerato e il carico generato dallo stesso devono essere costantemente rivisti e aggiornati, e, la situazione aggiornata deve essere trasmessa nei report richiesti ai sensi degli articoli 15,16,17 della direttiva 91/271/CEE. Come è ben noto gli agglomerati sono alla base del Piano d Ambito, e ad ogni revisione di quest ultimo deve corrispondere una revisione aggiornata degli agglomerati, comprensiva di ricalcolo dei carichi (generati, serviti e trattati). Qualora nel periodo intercorrente tra due successivi piani d ambito si verificassero variazioni del carico generato dall agglomerato di entità superiore al 5%, o comunque sia tali da far rientrare l agglomerato in un intervallo per il quale la normativa prevede adeguamenti e valori limite di emissione diversi da quelli desunti nel precedente Piano d Ambito, è d uopo procedere all approvazione dell aggiornamento. Se tale variazione non dovesse interessare i confini dell agglomerato e il metodo di calcolo del carico generato, ma solo il numero di abitanti equivalenti, e se tale non comporta l insorgere di una non conformità, allora è possibile da parte dell ente responsabile approvare tale modifica con un iter semplificato invece del passaggio in conferenza dei Comuni. In tutti gli altri casi è da prevedere un iter normale di modifica del Piano d Ambito. Nei casi di riduzioni del carico generato di lieve portata queste sono da considerarsi il risultato di aggiustamenti che possono verificarsi poiché gli agglomerati sono entità mutevoli il cui carico generato può variare nel tempo per diversi fattori (come l emigrazione, la cessazione di un attività economica o la flessione dei flussi turistici). Il carico sottratto è da considerarsi non più parte dell agglomerato, ma comunque collettato e sottoposto a trattamento altrove. Nei casi in cui le riduzioni di carico siano consistenti queste non possono essere considerate fisiologiche, ma vanno giustificate in modo adeguato. E necessario quindi: Esplicitare dove è convogliato e trattato il carico sottratto dettagliando le caratteristiche del nuovo agglomerato ricevente; se il carico è trattato conformemente agli obblighi in materia di raccolta e trattamento applicabili pag. 116 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova

11 all agglomerato in cui tale carico è convogliato; Se la riduzione di carico consistente è dovuta alla chiusura o al trasferimento di un importante attività economica che scaricava in fognatura fornire le prove di tale cessazione; Nel caso in cui le variazioni del carico derivino da altre ragioni le motivazioni devono comunque essere fornite in modo chiaro e verificabile. Resta tuttavia a disposizione della Regione la possibilità di chiedere l aggiornamento degli agglomerati in ottemperanza alle specifiche richieste da parte della Commissione Europea. Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 117

12 C.1.7. La tabella degli agglomerati di fognatura e depurazione Tabella C.1 - riassunto delle caratteristiche degli agglomerati presenti sul territorio della Provincia di Mantova ID agglomerato AG nome agglomerato AE DOMICILIATI 2013 AE industriali provincia fluttuanti contributo altri AG carico generato 2018 potenzialità dep. carico coinvogliato in rete fognaria % carico coinvogliato in rete fognaria carico depurato % carico depurato carico scarichi rete fognaria in ambiente % carico scarichi rete fognaria in ambiente carico trattato da sistemi individuali % carico trattato da sistemi individuali carico non coivogliato né trattato % carico non coivogliato né trattato Acquanegra sul Chiese , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Valli e Mosio % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Asola , % % 0.0% % 0.0% AG Barchi % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Sorbara % 0 0.0% 0.0% % 0.0% Castelnuovo- AG Casaloldo , % % 0.0% % 0.0% AG Bagnolo san Vito , % % 0.0% % 0.0% AG Campione % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG S Nicolò po % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Gazzo, Stradella , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Bigarello % 0 0.0% 0.0% % 0.0% AG Borgoforte , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Scorzarolo % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Bozzolo , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Canneto SO , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% Carbonara, Arginino di AG Sermide , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Casalmoro , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Casalromano , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% Fontanella AG Grazioli % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Castelbelforte , % % 0.0% % 0.0% AG Castel d'ario , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Castel Goffredo , % % 0.0% % 0.0% AG Casalpoglio % 0 0.0% 0.0% % 0.0% AG Castellucchio , % % 0.0% % 0.0% Castiglione delle AG Stiviere , % % 0.0% % 0.0% AG Astore - S. Maria % % 0.0% 0 0.0% 0.0% pag. 118 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova

13 AG Villa Cappella - Ceresara % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Commessaggio , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Buscoldo , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Dosolo , % % 0.0% % 0.0% AG Felonica , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Gazzuolo , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Goito , % % 0.0% % 0.0% AG Solarolo , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Vasto % 0 0.0% 0.0% % 0.0% AG Gonzaga , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Zocca % 0 0.0% 0.0% % 0.0% AG Guidizzolo , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Magnacavallo , % % 0.0% 6 0.6% 0.0% Intercomunale AG Mantova , % % 0.0% % 0.0% Marcaria, AG Casatico , % % 0.0% % 0.0% S Michele in AG Bosco % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Marcaria , % % 0.0% % 0.0% AG Buon formaggio , % % 0.0% % 0.0% AG Pozzolo , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Rotta-Marengo % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Marmirolo , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Moglia , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Bondanello % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Monzambano , % % 0.0% 4 0.2% 0.0% Castellaro AG Lagusello , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Motteggiana , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Villa Saviola , % % 0.0% % 0.0% AG Ostiglia , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Correggioli , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% Comuna Bellis- Comuna AG Santuario % 0 0.0% 0.0% % 0.0% AG Pegognaga , % % 0.0% % 0.0% Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 119

14 AG Pieve di Coriano % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Poggio Rusco , % % 0.0% % 0.0% AG Dragoncello % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Pomponesco , % % 0.0% % 0.0% AG Ponti sul Mincio , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Porto Mantovano , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Quingentole % % 0.0% % 0.0% Quistello, San AG Giacomo , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG S Lucia % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Nuvolato % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Redondesco , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% Revere, AG Borgofranco , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% Rivarolo AG Mantovano , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Rodigo , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Rivalta SM , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Fossato % 0 0.0% 0.0% % 0.0% AG Roncoferraro , % % 0.0% 0.0% 0.0% AG Governolo , % % 0.0% % 0.0% AG Roverbella , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% Belvedere, AG Malavicina , % % 0.0% % 0.0% Castiglione AG Mantovano , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Canedole % % 0.0% 0 0.0% 0.0% Breda Cisoni, AG Villa Pasquali , % % 0.0% % 0.0% AG San Benedetto Po , % % 0.0% % 0.0% AG Portiolo % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG S Siro - Mirasole % % 0.0% % 0.0% AG Zovo % % 0.0% 0 0.0% 0.0% Ghisiolo,Villanova AG Maiardina % % 0.0% 0 0.0% 0.0% Villanova de AG Bellis % % 0.0% 0 0.0% 0.0% S Martino AG dall'argine , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% pag. 120 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova

15 AG Schivenoglia , % % 0.0% % 0.0% AG Sermide , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Malcantone % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Porcara % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Serravalle , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Sustinente , % % 0.0% % 0.0% Tabellano e AG Torricella , % % 0.0% % 0.0% AG Vie nuove % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Suzzara , % % 0.0% % 0.0% AG Viadana , % % 0.0% % 0.0% AG Gerbolina , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG San Matteo % 0 0.0% % % 0.0% AG Sabbioni % 0 0.0% % % 0.0% AG Squarzanella % 0 0.0% % % 0.0% Cizzolo, Cavallara, AI AG arginello % 0 0.0% % % 0.0% AG Villa Poma , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Villimpenta , % % 0.0% % 0.0% AG Pietole , % % 0.0% % 0.0% AG Volta mantovana , % % 0.0% 0 0.0% 0.0% AG Cereta % % 0.0% % 0.0% AG Ferri-Falzoni % 0 0.0% 0.0% % 0.0% TOTALE % % % % 0 0.0% Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 121

16 C.1.8. Le criticità del servizio fognatura Cenni - per l illustrazione specifica della rete vedasi il capitolo relativo alla consistenza ed allo stato delle reti e degli impianti L art. 100 del D.Lgs 152/2006, stabilisce che gli agglomerati con un numero di abitanti equivalenti superiore a 2000, devono essere provvisti di reti fognarie per le acque reflue urbane. Il Piano Regionale di Risanamento delle Acque, prevede che la pubblica fognatura non sia obbligatoria per centri con meno di 50 abitanti (equivalenti). Il sistema fognario esistente nell Ambito mantovano, è fortemente influenzato dalla morfologia del territorio, dalla struttura insediativa e dalla stratificazione temporale degli interventi, che, nel tempo, ha portato ad un urbanizzazione ed infrastrutturazione del territorio, spesso senza una visione strategica, e senza un organizzazione sistematica delle informazioni sull esistente. Si consideri inoltre l elevato numero di corsi d acqua e di acque correnti che spesso, attraversando i centri abitati, sono stati tombinati ed elevati al rango di pubblica fognatura, pur mantenendo, in molti casi, la funzione irrigua a valle. La sovrapposizione di tale contesto fisico con il quadro normativo vigente in materia di tutela delle acque dall inquinamento, ha evidenziato la notevole complessità tecnica, economica ed amministrativa necessaria alla conciliazione dei diversi aspetti ed alla risoluzione delle difformità. Sulla base della determinazione degli agglomerati e dei dati di SiRE è possibile evidenziare la presenza di 25 scarichi terminali di piccole località non collegati al sistema di raccolta principale all interno di agglomerati (vedi tabella C.2). Tabella C.2: tratti fognari non depurati ID_FG ID_AG FG_Comune Corpo idrico recettore FG AG Viadana DIVERSIVO VIADANESE FG AG Viadana FOSSOLA FG AG Viadana FOSSO DI SCOLO FG AG Viadana RIVALONE FG AG Viadana DIVERSIVO VIADANESE FG AG Viadana DIVERSIVO VIADANESE FG AG Viadana DIVERSIVO VIADANESE FG AG Viadana FOSSO DI SCOLO FG AG Viadana DIVERSIVO VIADANESE FG AG Viadana DIVERSIVO VIADANESE Altresì analizzando il carico generato dai 108 agglomerati si rileva che in 45 agglomerati vi è la presenza di IAS e 4 agglomerati hanno scarichi di rete fognaria in ambiente. Vi è la presenza inoltre di una quota di carico non attualmente servito da rete fognaria, con 25 agglomerati con una percentuale maggiore del 2% di cui 17 hanno una percentuale maggiore del 5%. Si può concludere osservando che la criticità più rilevante non pare essere l estensione della rete, ma il suo completamento, l eliminazione delle immissioni del reticolo idrico superficiale (che pag. 122 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova

17 provoca allagamenti e diluizione del carico ai sistemi di depurazione) e la non completa rilevazione strumentale delle reti. C.1.9. Le criticità del servizio depurazione Cenni - per l illustrazione specifica della rete vedasi il capitolo relativo alla consistenza ed allo stato delle reti e degli impianti La disciplina degli scarichi delle acque reflue è attualmente normata dal D.Lgs. n 152/2006 e dalla regolamentazione regionale assunta in attuazione del Piano di Tutela delle Acque nonché del Regolamento Regionale n. 3 del 24 marzo 2006 attualmente in fase di aggiornamento e revisione ma non ancora approvato. Il P.T.A. ha stabilito che l intero territorio lombardo costituisce parte del bacino drenante all area costiera dell Adriatico, designata sensibile dal D.Lgs.152/06. Ciò comporta l applicazione su tutto il territorio regionale, e pertanto anche nell Ambito mantovano, delle prescrizioni di cui all art. 106 del D.Lgs 152/06, cioè dell obbligo di abbattimento di Fosforo e Azoto con trattamento terziario adeguato. Si è posta, dunque, la necessità di adeguare i depuratori che trattano acque provenienti da agglomerati con più di A.E. (art. 106 commi 1 e 2 del D.Lgs 152/2006). I trattamenti aggiuntivi richiesti dai rispettivi allegato 5 dei decreti per consentire di raggiungere per i parametri Azoto totale e Fosforo totale concentrazioni molto più basse e percentuali di riduzione del carico totale molto più spinte (tab. 2 dell allegato 5), sono già stati in parte realizzati ed in parte in corso di realizzazione. Da rilevare inoltre che tutt oggi esistono diversi depuratori di piccole dimensioni che presentano in genere costi di gestione molto elevati e prestazioni modeste e per i quali si pone l obiettivo della dismissione ed il relativo collettamento ad impianti con potenzialità maggiore. In conclusione i principali problemi aperti nell area della depurazione possono essere così sintetizzati: alcuni punti terminali di reti di fognatura (di centri di piccole dimensioni) non sono collegati ad alcun impianto di trattamento, scaricando nell ambiente senza trattamento: tutte queste reti devono essere, con la massima priorità, collegate ad un depuratore; i piccoli impianti di depurazione, di potenzialità inferiore a A.E., obbligano i gestori a sostenere costi di funzionamento elevato; la qualità degli effluenti in uscita dagli impianti di trattamento deve essere garantita con un adeguato programma di interventi di manutenzione e, ove necessario, ristrutturazione degli impianti stessi. C Le procedure di infrazione in corso Le procedure di infrazione comunitarie riguardano le non conformità degli agglomerati agli adempimenti previsti dalla direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 123

18 urbane. Il contenzioso comunitario si articola in diverse fasi disciplinate dall art. 226 del Trattato CE (TCE) che prevede il seguente iter: invio della lettera di messa in mora da parte della Commissione con la quale vengono precisati gli addebiti allo Stato membro, indicando un tempo per rispondere; se la risposta dello Stato membro soddisfa la Commissione si archivia, altrimenti parte la lettera di messa in mora complementare con la quale vengono indicati nuovi addebiti scaturiti dalla risposta suddetta; esaminata le osservazioni dello Stato membro, la Commissione formula un parere motivato nel quale precisa i punti sui quali non vi è ancora conformità, dando un termine per mettere fine all infrazione; scaduto il termine senza che lo Stato membro si sia conformato, la Commissione può adire la Corte di giustizia che decide se l addebito sussiste o meno e, in caso affermativo, provvede a comminare la sanzione. Le difformità attualmente indagate dall U.E, per gli agglomerati con popolazione maggiore di 10mila abitanti e quelli con popolazione compresa tra 2mila e 10mila, sono quelle che riguardano la percentuale di carico organico trattato con sistemi individuali superiore al 5 per cento, l esistenza di aree non servite da pubblica fognatura o di scarichi di acque reflue urbane che recapitano direttamente in ambiente, la presenza o meno di trattamenti secondari nei depuratori esistenti, l insufficiente capacità ricettiva degli impianti rispetto al carico generato dall agglomerato e il mancato rispetto dei limiti di conformità. La Procedura 2009/2034, avviata nell'anno 2009, si è risolta nel 2013 per l unico agglomerato di Castel Goffredo, comprendente anche il Comune di Medole, che presentava difformità all art. 4 della Direttiva 271. La realizzazione del collettore Medole Castel Goffredo e il successivo ampliamento del depuratore di Castel Goffredo ha rappresentato l intervento risolutivo per la procedura di infrazione. La Procedura 2014/2059, avviata nel 2014, è scaturita dai precontenziosi facenti parte del Caso EU Pilot 1976/11/ENVI. Gli agglomerati dell ambito mantovano che si trovano nella fase di parere motivato sono quelli riportati nella tabella sottostante. Tabella C.3. - riepilogo infrazioni ID_AG AG_Nome non conformità art.3 a seguito revisione agglomerati art. 4 non conformità AG Gonzaga 16.1% del carico scaricato da rete fognaria in ambiente nessuna AG Motteggiana 0% IAS nessuna AG Poggio Rusco 0% IAS nessuna AG Revere. Borgofranco sul Po 0% IAS nessuna pag. 124 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova

19 Per l agglomerato AG _Gonzaga l infrazione si è risolta con l esecuzione dei seguenti interventi: il collettamento dei terminali fognari non trattati della frazione di Bondeno, verso il nuovo depuratore di Gonzaga, con lavori terminati il 07/11/2017 e Certificato di Regolare esecuzione del 02/02/2018; il nuovo depuratore di Gonzaga necessario per l insufficiente capacità di progetto rispetto al carico totale dell agglomerato con lavori terminati il 21/12/2017 e collaudo tecnicoamministrativo del 31/03/2018. Per l agglomerato AG _ Revere. Borgofranco sul Po l infrazione si è risolta mediante ridefinizione dell agglomerato con ricalcolo del carico generato, ridelimitazione geografica e verifica aggiornata delle zone servite da rete fognaria e collettate ai sistemi di trattamento. Per quanto riguarda i rimanenti agglomerati AG _Poggio Rusco e AG _Motteggiana sono in fase di attuazione o comunque in fase di programmazione nel revisionando PdI2018 i seguenti interventi: Costruzione di un nuovo impianto di depurazione a Poggio Rusco e collettamenti fognari 1 stralcio riguardante il collettamento fognario fino all area di realizzazione del nuovo depuratore con nuova fognatura in Via Carnevale (loc. Stropazzara) (in fase di realizzazione con lavori consegnati il 22/12/2017); Costruzione di un nuovo impianto di depurazione a Poggio Rusco e collettamenti fognari 2 stralcio riguardante il nuovo impianto di depurazione di Poggio Rusco (in fase di progettazione con inizio lavori previsto il 01/01/2019); Estensione rete fognaria Comune di Poggio Rusco per il completamento della rete fognaria nelle aree ancora sprovviste con inizio lavori previsto il 15/07/2023; Estensione rete fognaria in loc. San Prospero e Villa Saviola (in fase di realizzazione con lavori consegnati il 27/12/2017); Nella presente revisione degli agglomerati l AG _Motteggiana è stato suddiviso in AG _Motteggiana e AG _Villa Saviola escludendo una porzione intermedia costituita perlopiù da case sparse e di difficile collettamento. Tale suddivisione comporta la conseguente risoluzione dell infrazione. Infine la Procedura 2017/2181, avviata nel 2018 con lettera di costituzione in mora ricevuta da Regione Lombardia dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e che riguarda gli agglomerati riportati nella seguente tabella C.4.. Di seguito sono inoltre indicate le informazioni comunicate a Regione Lombardia riguardanti il superamento dell infrazione già con la presente revisione degli agglomerati ad eccezione di alcuni ambiti in cui comunque è già in programmazione l intervento risolutivo. Tabella C.4. Elenco agglomerati infrazione 2017/2181 AGGLOMERATO MODALITA DI RISOLUZIONE DELL INFRAZIONE AG _GUIDIZZOLO A seguito di verifica risulta già conforme. Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 125

20 AG _INTERCOMUNALE_MANTOVA AG _MARCARIA AG _MONZAMBANO AG _MOTTEGGIANA AG _POGGIO_RUSCO AG _PORTO_MANTOVANO AG _REDONDESCO AG _RONCOFERRARO AG _BELVEDERE_MALAVICINA L'agglomerato è servito dal DP e DP Per il DP è prevista una programmazione (vedasi cronoprogramma) per la risoluzione della criticità. A seguito della revisione 2018 in corso, sulla base della ridelimitazione geografica considerando la continuità territoriale e della rideterminazione dei carichi afferenti (depurati, trattati con IAS e non trattati) il carico generato dall'agglomerato AG è pari a AE di cui depurato 99,9% e 0,01% trattato da IAS. A seguito della revisione 2018 in corso, sulla base della ridelimitazione geografica considerando la continuità territoriale e della rideterminazione dei carichi afferenti (depurati, trattati con IAS e non trattati) il carico generato dall'agglomerato AG è pari a 2714 AE di cui depurato 99,4% e 0,6% trattato da IAS. A seguito di verifica risulta già conforme. A seguito della revisione 2018 in corso, sulla base della ridelimitazione geografica considerando la continuità territoriale e della rideterminazione dei carichi afferenti (depurati, trattati con IAS e non trattati) il carico generato dall'agglomerato AG è pari a 1199 AE di cui depurato 100%. L'agglomerato è stato suddiviso in due agglomerati AG e AG L'intervento in corso (estensione rete fognaria in loc. San Prospero e Villa Saviola) interessa l'ag A seguito della revisione 2018 in corso, sulla base della ridelimitazione geografica considerando la continuità territoriale e della rideterminazione dei carichi afferenti (depurati, trattati con IAS e non trattati) il carico generato dall'agglomerato AG è pari a 7206 AE di cui depurato 97% e 3% trattato con IAS. L'intervento per la risoluzione della criticità art.3 è programmato (vedi cronoprogramma). A seguito di verifica risulta già conforme. A seguito della revisione 2018 in corso, sulla base della ridelimitazione geografica considerando la continuità territoriale e della rideterminazione dei carichi afferenti (depurati, trattati con IAS e non trattati) il carico generato dall'agglomerato AG è pari a 7465 AE di cui depurato 100%. A seguito della revisione 2018 in corso, sulla base della ridelimitazione geografica considerando la continuità territoriale e della rideterminazione dei carichi afferenti (depurati, trattati con IAS e non trattati) il carico generato dall'agglomerato AG è pari a 3770 AE di cui depurato 100%. L'agglomerato è stato suddiviso in due agglomerati AG e AG A seguito della revisione 2018 in corso, sulla base della ridelimitazione geografica considerando la continuità territoriale e della rideterminazione dei carichi afferenti (depurati, trattati con IAS e non trattati) il carico generato dall'agglomerato pag. 126 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova

21 AG _S_BENEDETTO_PO AG _VIADANA AG _GERBOLINA AG _VOLTA_MANTOVANA AG è pari a 2042 AE di cui depurato 98,6% e 1,4% trattato con IAS. L'intervento per la risoluzione della criticità art.3 è programmato (vedi cronoprogramma). A seguito della revisione 2018 in corso, sulla base della ridelimitazione geografica considerando la continuità territoriale e della rideterminazione dei carichi afferenti (depurati, trattati con IAS e non trattati) il carico generato dall'agglomerato AG è pari a 4754 AE di cui depurato 97,9% e 2,1% trattato con IAS. L'intervento per la risoluzione della criticità art.3 è programmato (vedi cronoprogramma). A seguito della revisione 2018 in corso, sulla base della ridelimitazione geografica considerando la continuità territoriale e della rideterminazione dei carichi afferenti (depurati, trattati con IAS e non trattati) il carico generato dall'agglomerato AG è pari a AE di cui depurato 99,5% e 0,5% trattato con IAS. L'intervento per la risoluzione della criticità art.4 è programmato (vedi cronoprogramma). A seguito della revisione 2018 in corso, sulla base della ridelimitazione geografica considerando la continuità territoriale e della rideterminazione dei carichi afferenti (depurati, trattati con IAS e non trattati) il carico generato dall'agglomerato AG è pari a 1551 AE di cui depurato 100%. A seguito della revisione 2018 in corso, sulla base della ridelimitazione geografica considerando la continuità territoriale e della rideterminazione dei carichi afferenti (depurati, trattati con IAS e non trattati) il carico generato dall'agglomerato AG è pari a 4351 AE di cui depurato 100%. C.2. La perimetrazione delle zone servibili dal servizio di acquedotto C.2.1. Premessa Similarmente a quanto fatto per la definizione degli agglomerati per il servizio di fognatura e depurazione, si è proceduto alla definizione di entità geografiche aventi caratteristiche analoghe anche per il sistema acquedottistico. In analogia alla procedura di delimitazione degli agglomerati di fognatura, punto di partenza per la creazione degli agglomerati acquedottistici, è il rilievo planimetrico delle reti dei vari gestori, oltre agli agglomerati di fognatura, partendo dal presupposto, che laddove vi sia il servizio idrico via sia anche il servizio di smaltimento delle acque reflue. Sulla base della distribuzione delle reti sul territorio sono stati definiti i confini degli agglomerati. Tuttavia sono state perimetrate anche zone non attualmente servite dalla rete acquedottistica, ma che, presentano una densità abitativa ritenuta adeguata alla creazione di un agglomerato (grazie all aiuto delle ortofoto rese disponibili dal servizio WMS della Regione Lombardia). La definizione di Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 127

22 tale soglia è alquanto complicata e di difficile attribuzione; oltre a ciò in letteratura non esistono riferimenti bibliografici precisi, poiché suddetta soglia è influenzata da molteplici fattori. Per i motivi sopra elencati la perimetrazione di agglomerati acquedottistici può risultare alquanto arbitraria. Per tale motivo, negli agglomerati qui proposti (ove non sia presenta una rete già in essere) oltre alla perimetrazione e al calcolo dei domiciliati ricadenti all interno degli stessi, è stata calcolata anche la distanza in linea d aria dal punto di approvvigionamento ritenuto più vicino. Tale distanza è da ritenersi del tutto indicativa (serve per poter classificare in base ad una possibile priorità negli interventi di infrastrutturazione del territorio) in quanto non tiene conto della sostenibilità della rete esistente a supportare gli allacci di nuove utenze. Il calcolo dei domiciliati all interno dell agglomerato è fatto su base dei domiciliati forniti da ARPA Lombardia. Da questi, mediante un operazione di intersezione con la perimetrazione dell agglomerato, desunta da CTR e ortofoto, è possibile estrapolare la popolazione ricadente all interno del medesimo. Nel caso di agglomerati totalmente privi di rete, la popolazione domiciliata rappresenta la potenzialità di abitanti servibili; discorso più complesso riguardano invece gli agglomerati in cui vi sia la rete acquedottistica. In questo caso la popolazione (si ricorda che in questo contesto si fa riferimento ad abitanti domiciliati) ricadente all interno della perimetrazione è la base su cui verrà calcolata la percentuale di abitanti serviti da acquedotto. Per il calcolo effettivo del numero di domiciliati serviti si è creato un buffer di 25 metri (distanza massima garantita per l allaccio senza oneri aggiuntivi) attorno alle reti fornite dal gestore, ottenendo delle aree all interno delle quali il servizio risulta garantito. In seguito si è effettuata un operazione di intersezione sui domiciliati presenti all interno dell agglomerato con le aree appena citate, che porta alla quantificazione del livello dei serviti all interno dell agglomerato. Si vuole precisare che per abitanti serviti si intende gli abitanti che sono raggiunti dalla rete di distribuzione il che non vuol dire che siano effettivamente allacciati. Tale precisazione è fatta poiché l identificazione di serviti con gli allacciati effettivi può dare adito a forti discrasie nei valori ottenuti dal confronto tra un analisi cartografica (come quella appena presentata) e un analisi basata sul numero di contratti di fornitura fornito dai gestori a livello comunale. Un confronto sul tema appena citato è riportato nel capitolo dedicato al Tavolo di Lavoro sull emergenza Arsenico. C.2.2. Le tabelle degli agglomerati di acquedotto In Tabella C.5 viene riportato un riassunto degli agglomerati di acquedotto, mentre in Tabella C.6 è presentato il medesimo riassunto a scala comunale. I dati aggregati sono stati ottenuti mediante un operazione di intersezione tra i domiciliati ricadenti all interno del perimetro dell agglomerato ed i confini amministrativi comunali. Tabella C.5 - riepilogo agglomerati di acquedotto (aggiornamento 2018) NOME DOMICILIATI DOMICILIATI SERVITI % SERVIZIO PRESENZA RETE Acquanegra sul ,31% si Chiese DISTANZA ACQUEDOTTO pag. 128 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova

23 NOME DOMICILIATI DOMICILIATI SERVITI % SERVIZIO PRESENZA RETE Asola ,48% si Bagnolo S. Vito ,75% si DISTANZA ACQUEDOTTO Barchi ,00% no 3,09 Bigarello ,00% no 0,58 Boccadiganda ,00% no 2,70 Bocchere ,00% no 2,93 Bondeno ,57% si Borgo Virgilio ,55% si Borgofranco sul Po ,60% si Bozzolo ,03% si Broglie ,58% si Bulgarina ,00% no 4,00 Buscoldo ,24% si Cadolara ,00% no 2,70 Campione ,00% no 3,50 Campitello ,12% si Canedole ,08% si Canicossa ,00% no 2,60 Canneto sull Oglio ,84% si Caoriana ,00% no 1,40 Carbonara di Po ,44% si Casale ,53% no 0,75 Casalmoro ,30% si Casaloldo ,16% si Casalpoglio ,00% no 3,10 Casalromano ,19% si Casatico ,00% sì Castel d'ario ,98% si Castel Goffredo ,00% si Castelbelforte ,78% si Castellucchio ,79% sì Castelnuovo ,26% si Castiglione delle ,44% si Stiviere Cavriana ,70% si Ceresara ,42% si Cesole ,00% no 4,16 Cividale Mantovano ,15% si Cizzolo ,39% si Colombine-Goito ,95% si Commessaggio ,00% no 4,20 Correggio Micheli ,00% no 1,80 Correggioli ,00% si Corte-Malavicina ,00% no 2,00 Dosolo ,06% si 3,50 Dossi-Sabbioneta ,00% no 11,00 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 129

24 NOME DOMICILIATI DOMICILIATI SERVITI % SERVIZIO PRESENZA RETE Felonica ,20% si DISTANZA ACQUEDOTTO Fossato ,00% no 2,80 Gabbiana ,00% no 4,00 Gazzo ,22% si Gazoldo degli ,53% si Ippoliti Gazzuoli ,00% no 1,50 Gazzuolo ,59% si Ghisiolo ,00% si Goito ,50% si Gonzaga ,00% si Governolo ,80% si Galvagnina ,00% no 4,40 Guidizzolo ,37% si Intercomunale ,00% si Mantova Maglio ,00% no 2,70 Magnacavallo ,30% si Malcantone ,00% si Marcaria ,11% si Marengo ,28% si Mariana Mantovana ,12% si Marmirolo ,12% si Medole ,36% si Mirasole-S. Siro ,00% no 3,10 Moglia ,25% si Mosio ,22% si Motteggiana ,00% si Monzambano ,34% si Nuvolato-S. Lucia ,44% si Ospitaletto ,33% sì Ostiglia ,98% si Palidano ,00% no 3,40 Pegognaga ,00% Perosso ,00% no 2,60 Pietole ,87% si Pieve di Coriano ,88% si Piubega ,99% si Poiano-Gambina ,00% no 3,20 Polesine ,00% no 3,60 Pomponesco ,00% no 2,80 Ponti sul Mincio ,66% si Porcara ,00% si Portiolo ,00% no 5,20 Porto Mantovano ,68% si Pozzolo ,00% no 1,30 Quatrelle ,69% si pag. 130 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova

25 NOME DOMICILIATI DOMICILIATI SERVITI % SERVIZIO PRESENZA RETE DISTANZA ACQUEDOTTO Quattro Strade ,00% no 4,50 Quingentole ,21% si Quistello-San ,47% si Giacomo Redondesco ,07% si Revere ,92% si Rivalta sul Mincio ,00% no 3,50 Rivarolo Mantovano ,61% si Rodigo ,00% no 4,20 Roncoferraro ,64% si Roverbella ,43% si S. Giulia Gonzaga ,00% no 1,50 S. Lorenzo-Santa ,81% si Cantoni Sabbioneta ,00% no 11,10 Sabbioni ,00% no 1,30 Sailetto ,00% Salina ,00% no 4,70 San Benedetto Po ,00% no 6,10 San Fermo ,00% no 4,20 San Giacomo Po ,00% no 2,80 San Giovanni d/d ,55% si San Martino A/A ,81% si San Martino ,00% no 1,90 Gusnago San Matteo delle ,91% si Chiaviche San Michele in Bosco ,00% si San Nicolò Po ,00% si Santa Croce ,00% si Sant'Anna ,00% no 3,70 Sarginesco ,00% no 4,00 Schivenoglia ,84% si Scorzarolo ,00% no 4,50 Sermide ,33% si Serravalle a Po ,56% si Soave ,00% Solarolo ,00% no 3,50 Sorbara ,00% si Spinosa ,00% no 1,60 Squarzanella ,00% no 2,30 Stradella ,42% si Sustinente ,67% si Suzzara ,82% si Tabellano ,70% si Tezze di Ceresara ,00% no 1,55 Torre ,00% no 1,80 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 131

26 NOME DOMICILIATI DOMICILIATI SERVITI % SERVIZIO Torricella ,00% PRESENZA RETE DISTANZA ACQUEDOTTO Valli ,00% no 0,20 Vasto ,00% no 2,70 Viadana ,23% si Vie Nuove ,09% si Villa ,00% no 3,00 Villa Cappella ,00% no 3,20 Villa Pasquali ,00% no 8,40 Villa Poma ,06% si Villa Saviola ,44% si Villanova De Bellis ,00% si Villimpenta ,00% si Volta Mantovana ,66% si Zamboni ,00% no 3,90 Zovo ,00% no 5,70 Tabella C.6. - aggregazione dati degli agglomerati di acquedotto a scala comunale (agg. 2018) COMUNE DOMICILIATI DOMICILIATI SERVIBILI DOMICILIATI SERVITI % SERVIZIO ACQUANEGRA SUL CHIESE ,38% ASOLA ,78% BAGNOLO SAN VITO ,75% BIGARELLO ,28% BORGO VIRGILIO ,12% BORGOFRANCO SUL PO ,60% BOZZOLO ,03% CANNETO SULL'OGLIO ,84% CARBONARA DI PO ,44% CASALMORO ,23% CASALOLDO ,10% CASALROMANO ,19% CASTEL D'ARIO ,98% CASTEL GOFFREDO ,89% CASTELBELFORTE ,78% CASTELLUCCHIO ,18% CASTIGLIONE DELLE STIVIERE ,44% CAVRIANA ,70% CERESARA ,79% COMMESSAGGIO ,00% CURTATONE ,29% DOSOLO ,51% FELONICA ,65% GAZOLDO DEGLI IPPOLITI ,64% GAZZUOLO ,59% GOITO ,84% GONZAGA ,00% pag. 132 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova

27 COMUNE DOMICILIATI DOMICILIATI SERVIBILI DOMICILIATI SERVITI % SERVIZIO GUIDIZZOLO ,68% MAGNACAVALLO ,75% MANTOVA ,00% MARCARIA ,48% MARIANA MANTOVANA ,12% MARMIROLO ,40% MEDOLE ,36% MOGLIA ,27% MONZAMBANO ,33% MOTTEGGIANA ,20% OSTIGLIA ,44% PEGOGNAGA ,29% PIEVE DI CORIANO ,88% PIUBEGA ,20% POGGIO RUSCO ,97% POMPONESCO ,00% PONTI SUL MINCIO ,56% PORTO MANTOVANO ,00% QUINGENTOLE ,21% QUISTELLO ,81% REDONDESCO ,07% REVERE ,93% RIVAROLO MANTOVANO ,78% RODIGO ,00% RONCOFERRARO ,18% ROVERBELLA ,23% SABBIONETA ,00% SAN BENEDETTO PO ,62% SAN GIACOMO DELLE SEGNATE ,50% SAN GIORGIO DI MANTOVA ,12% SAN GIOVANNI DEL DOSSO ,70% SAN MARTINO DALL'ARGINE ,81% SCHIVENOGLIA ,40% SERMIDE ,76% SERRAVALLE A PO ,56% SOLFERINO ,15% SUSTINENTE ,00% SUZZARA ,54% VIADANA ,85% VILLA POMA ,24% VILLIMPENTA ,00% VOLTA MANTOVANA ,88% Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 133

28 Capitolo C Gli agglomerati C.2.3. Le criticità del servizio di acquedotto Le criticità più rilevanti nel servizio acquedottistico nel territorio mantovano sono sicuramente costituite da quei comuni ancora sprovvisti delle infrastrutture necessarie all erogazione dell acqua potabile: Rodigo, Commessaggio, Pomponesco, Villimpenta, Sabbioneta, San Benedetto Po. Altre realtà quali Goito (vedasi Figura C.4), Gonzaga ove esistono ancora rilevanti zone del territorio non servite da pubblico acquedotto. Ci sono inoltre Comuni quali Piubega, Gazoldo degli Ippoliti, Castellucchio, Pegognaga, Bagnolo San Vito, Porto Mantovano (Frazione di Soave), Acquanegra s/c, Serravalle Po, Sustinente e Roncoferraro ove gli acquedotti sono di recente realizzazione e vengono solo parzialmente utilizzati, mentre altri Comuni in cui, sebbene serviti da tempo, sussiste ancora un forte utilizzo di pozzi privati di cui l esempio classico è costituito da Castel Goffredo. Figura C.4 - cartografia della zona comunale di Goito, dove si può ben notare che la parte in destra orografica al fiume Mincio risulta servita, mentre in sinistra la rete risulta totalmente mancante pag. 134 Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova

29 Capitolo C Gli agglomerati Figura C.5 - cartografia della frazione di Soave di Porto Mantovano; sulla destra si intravede l'agglomerato di Porto Mantovano capillarmente servito dalla rete acquedottistica mentre la frazione in questione ne risulta completamente sprovvista. E' da precisare che nel 2014 è stata completata l adduttrice Porto Soave che servirà ad alimentare la futura rete di distribuzione della frazione. Piano d Ambito Revisione A.T.O. della Provincia di Mantova pag. 135

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