D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 FINALITA
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1 D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole, come modificato dal D.Lgs. 18 agosto 2000 n.258. FINALITA a) prevenire e ridurre l inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati; b) conseguire il miglioramento dello stato delle acque e adeguate protezioni di quelle destinate a particolari usi; c) perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche con priorità per quelle potabili; d) mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici nonché la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. 1
2 D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole, come modificato dal D.Lgs. 18 agosto 2000 n.258. STRUMENTI a) individuazione di obiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione dei corpi idrici; b) la tutela integrata degli aspetti qualitativi e quantitativi nell ambito di ciascun bacino idrografico ed un adeguato sistema di controlli e sanzioni; c) il rispetto dei valori limite agli scarichi fissati dallo Stato nonché la definizione di valori limite in relazione agli obiettivi di qualità del corpo idrico ricettore; d) l adeguamento dei sistemi di fognatura, collettamento e depurazione degli scarichi idrici, nell ambito del Servizio Idrico Integrato di cui alla Legge 5 gennaio 1994 n.36; e) l individuazione di misure per la prevenzione e la riduzione dell inquinamento nelle zone vulnerabili e nelle aree sensibili; f) l individuazione di misure tese alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche. 2
3 D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 DEFINIZIONI Articolo 2 lettere: g) acque reflue domestiche: acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche; h) acque reflue industriali: qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici o da installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento; i) acque reflue urbane: acque reflue domestiche o il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali ovvero meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da agglomerato; m) agglomerato: area in cui la popolazione ovvero le attività economiche sono sufficientemente concentrate così da rendere possibile, e cioè tecnicamente ed economicamente realizzabile anche in rapporto ai benefici ambientali conseguibili, la raccolta e il convogliamento verso un sistema di trattamento delle acque reflue urbane o verso un punto di scarico finale; bb) scarico: qualsiasi immissione diretta tramite condotta di acque reflue liquide, semiliquide e comunque convogliabili nelle acque superficiali, sul suolo, nel e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione. Sono esclusi i rilasci di acque previsti dall art. 40 (Dighe); cc) acque di scarico: tutte le acque reflue provenienti da uno scarico. 3
4 D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 TITOLO IV STRUMENTI DI TUTELA Piani di Tutela delle Acque (Capo I) - contiene i risultati del rilevamento dei dati relativi alle caratteristiche del bacino idrografico e all impatto esercitato dall attività dell uomo sullo stato delle acque; - individua e provvede a coordinare gli obiettivi di qualità ambientale per i corpi idrici significativi, superficiali e sotterranei, e gli obiettivi per specifica destinazione per le acque destinate alla produzione di acqua potabile, alla balneazione, per le acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci e per quelle destinate alla vita dei molluschi; - contiene il programma, con l indicazione dei tempi di attuazione e delle priorità, delle misure di tutela qualitative e quantitative fra loro integrate e coordinate per bacino idrografico, atte ad assicurare l equilibrio del bilancio idrico come definito dall Autorità di Bacino tenendo conto del fabbisogno, della disponibilità idrica, del minimo deflusso vitale dei corpi idrici, della capacità di ravvenamento della falda e della compatibilità fra gli usi e le caratteristiche quali-quantitative della risorsa. 4
5 TITOLO IV STRUMENTI DI TUTELA Autorizzazione agli scarichi (Capo II) - tutti gli scarichi devono essere autorizzati (eccetto gli scarichi di acque reflue domestiche in pubblica fognatura) - l autorizzazione è preventiva e temporanea (4 anni) ed è richiesta dal titolare dell attività da cui origina lo scarico; - l inosservanza delle prescrizioni contenute nell autorizzazione allo scarico comporta, secondo la gravità dell infrazione e fatta salva l applicazione delle sanzioni previste dal Titolo V del decreto, la diffida seguita dalla sospensione dell autorizzazione per un tempo determinato, in caso di situazioni di pericolo per la salute pubblica e per l ambiente, fino alla revoca in caso di mancata ottemperanza alla diffida e di reiterate violazioni che determino situazioni pericolose. Controllo degli scarichi (Capo II) L organizzazione dei controlli, secondo un programma stabilito che garantisca imparzialità, diffusione, periodicità e l effettivo intervento, viene demandata all ARPA dall Autorità competente al rilascio dell autorizzazione. Nel caso degli scarichi in pubblica fognatura, è demandata invece all Ente Gestore del servizio. Per gli scarichi delle acque reflue urbane, nell Allegato 5 sono fissate modalità e tempi per i controlli effettuati dall Autorità competente o dal gestore qualora garantisca un idoneo sistema di rilevamento e di trasmissione dei dati. Il gestore deve comunque assicurare anche un sufficiente numero di autocontrolli sullo scarico dell impianto e sulle acque in entrata. 5
6 D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole, come modificato dal D.Lgs. 18 agosto 2000 n.258. RECAPITO ACQUE REFLUE INDUSTRIALI COMPETENZA 6 DISCIPLINA Pubblica fognatura Comune Regolamento dell Ente Gestore del pubblico servizio (art.33 c.1). In assenza: Allegato 5 Tabella 3 o 3/A (art.28 c.2) Corso d acqua superficiale Provincia Suolo o strati superficiali del * Sottosuolo e acque sotterranee* Allegato 5 Tabella 3 o 3/A per i cicli produttivi indicati (art.28 c.2) e rispetto degli obiettivi di qualità del corpo idrico quando individuati dal Piano di Tutela. Provincia Allegato 5 Tabella 4 (art.29 c.1 lett.c). Al punto 2.1 dell Allegato sono elencate le sostanze per cui esiste divieto di scarico sul suolo e nel. La L.R. 62/85 (artt.15 c.1, 16 c.2 e 17) vieta gli Provincia (v. delega reg.le per Unità geologiche profonde ex L.R. 26/03) scarichi di a.r.i. in tale recapito.** L autorizzazione deve prescrivere precauzioni tecniche particolari (art.30 commi 2 e 3). Al punto 2.1 dell Allegato 5 sono elencate le sostanze per cui esiste divieto di scarico diretto nelle acque sotterranee. *Solo per gli scarichi ammessi in deroga ai divieti di cui agli artt. 29 e 30 del D.Lgs. 152/99. **La L.R.52/90 ha introdotto deroghe per acque reflue da attività estrattive e anche per acque reflue industriali che rispettino i limiti (concentrazioni massime ammissibili) fissati dal D.P.R. 236/1988 sulle acque per il consumo umano.
7 D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole, come modificato dal D.Lgs. 18 agosto 2000 n.258. Legge Regionale 27 maggio 1985 n.62* Disciplina degli scarichi degli insediamenti civili e delle pubbliche fognature Tutela delle acque sotterranee dall inquinamento. ACQUE REFLUE URBANE RECAPITO Acque dolci e di transizione Acque marinocostiere Acque superficiali Suolo o strati superficiali del A/E <2000 >2000 <10000 DISCIPLINA trattamento limiti tempi Art.10 L.R. 62/85 (Delibera Consiglio esistenti nuovi appropriato Regionale n. III/2088 di approvazione stralcio PRRA) secondario o equivalente Allegato 5 Tab.1. Se la rete riceve a.r.i. anche Tab.3. Se in area sensibile anche Tab da subito <10000 appropriato Leggi reg.li vigenti e valori limite P.d.T > < secondario o equivalente > idem <2000 >2000 v. L.R.20/96 v. L.R. 62/85 Allegato 5 Tab.1. Se la rete riceve a.r.i. anche Tab.3. Se in area sensibile anche Tab da subito idem da subito vietati Prima prescrizioni della delibera CITAI ora Tab.4 ex D.Lgs.152/99. Art.11 L.R. 62/85: Tab. A L.319/76 Disattivazione (v. anche L.R.20/96) vietati *La legge regionale 12 dicembre 2003 n.26 all art. 57 comma 5 ha abrogato la L.R.62/85 e leggi regionali di modifica correlate, con effetto dall entrata in vigore dei regolamenti previsti agli artt. 52 e 53 della legge stessa.
8 D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole, come modificato dal D.Lgs. 18 agosto 2000 n.258. Legge Regionale 27 maggio 1985 n.62* Disciplina degli scarichi degli insediamenti civili e delle pubbliche fognature Tutela delle acque sotterranee dall inquinamento. RECAPITO ACQUE REFLUE DOMESTICHE e ASSIMILATE COMPETENZA DISCIPLINA DEGLI SCARICHI Pubblica fognatura Ente Gestore P.F. Gli scarichi di a.r.d. sono sempre ammessi purché rispettino il Regolamento dell Ente Gestore del pubblico servizio (art.33 commi 1 e 2 d.lgs.152/99). La concessione dell allacciamento sostituisce l autorizzazione (art.9 c.2 L.R.62/85)* Corso d acqua superficiale Provincia Il recapito è vietato se la zona è servita da P.F. e, in zona non servita, se lo scarico è di cat. A ai sensi della L.R.62/85* Suolo o strati superficiali del Comune Rispetto delle norme tecniche di cui alla delibera del C.I.T.A.I. del 4 febbraio 1977 come stabilito dalla L.R. 62/85* *La legge regionale 12 dicembre 2003 n.26 all art. 57 comma 5 ha abrogato la L.R.62/85 e leggi regionali di modifica correlate, con effetto dall entrata in vigore dei regolamenti previsti agli artt. 52 e 53 della legge stessa. Legge Regionale 27 maggio 1985 n.62 Disciplina degli scarichi degli insediamenti civili e delle pubbliche fognature Tutela delle acque sotterranee dall inquinamento 8
9 SCARICHI IN ZONA NON SERVITA DA PUBBLICHE FOGNATURE CAT. RECAPITO DISCIPLINA SANZIONI A B nuovi in atto nuovi in atto Suolo o strati superficiali del - Corso d acqua superficiale - Corso d acqua superficiale (esclusi i laghi e loro emissari) - Corsi d acqua superficiali (esclusi i laghi e loro emissari) Rispetto delle norme tecniche di cui alla delibera 4 febbraio 1977 del C.I.T.A.I. Disattivazione entro Adeguamento entro Tab. 2 Norme tecniche C.I.T.A.I. Tab. 2 entro Disattivazione entro se in prossimità c.a.s. e Tab.2 entro o: - Adeguamento entro Da 1.032,91 a 2.582,28 Da 1.032,91 a 2.582,28 Da 516,47 a 1549,37 Da 2.582,28 a 7.746,85 Da 1.032,91 a 3.098,74 Da 1.032,91 a 3.098,74 9
10 Legge Regionale 27 maggio 1985 n.62 Disciplina degli scarichi degli insediamenti civili e delle pubbliche fognature Tutela delle acque sotterranee dall inquinamento C D SCARICHI IN ZONA NON SERVITA DA PUBBLICHE FOGNATURE CAT. RECAPITO DISCIPLINA SANZIONI nuovi Corso d acqua superficiale Tab. 3 D.lgs.152/99* (esclusi i laghi e loro emissari) in atto nuovi in atto - Corso d acqua superficiale - Corso d acqua superficiale (esclusi i laghi e loro emissari) - Corsi d acqua superficiali (esclusi i laghi e loro emissari) Tab. 3 L.R.62/85 entro Disattivazione entro se in prossimità c.a.s. o: - Disattivazione entro Tab. 3 Norme tecniche C.I.T.A.I. Tab. 3 entro Tab. 3 entro Disattivazione entro se in prossimità c.a.s. e Tab.3 entro o: - Adeguamento Tab. 3 e norme tecniche C.I.T.A.I. entro *Nota: secondo le definizioni date dal D. Lgs. 152/99 sono acque reflue industriali e pertanto seguono il regime dettato dal decreto stesso. Da 5.164,57 a ,14 Da 2.584,28 a 7.746,85 Da 2.584,28 a 7.746,85 10
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