IL MONITORAGGIO AMBIENTALE
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- Michele Nicolosi
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1 Valorizzare la qualità ambientale dei territori IL MONITORAGGIO AMBIENTALE Modulo A introduzione al monitoraggio il caso del monitoraggio in falda Istituto Istruzione Superiore A. Spinelli
2 monitoraggio Il termine deriva dal latino monitor oris, derivato di monere, con il significato di : Ammonire, avvisare, informare, consigliare Nel mondo contemporaneo il monitoraggio ha un ruolo importante in molti ambiti: Industriale, Medico, Sociale, Economico ed Ambientale Il significato del monitoraggio
3 MONITORAGGIO E PROGRAMMAZIONE Sistemi e metodi di monitoraggio presuppongono una fase di programmazione La programmazione definisce dei valori con i quali confrontare il fenomeno o la grandezza che si vuole monitorare (valori soglia, valori desiderati, valori guida, ) Programmazione e monitoraggio costituiscono un ciclo ad interazione continua dove il secondo influenza il primo. Il significato del monitoraggio
4 FREQUENZA DEL MONITORAGGIO Monitoraggio in continuo di una o più grandezze (Pressione, T, umidità, ) ad es. in un contesto industriale per gestire un processo produttivo; Può essere collegato ad un sistema di allerta, al superamento di valori soglia in processi critici ( es. centrali nucleari) in campo ambientale si usano nel controllo dei processi di depurazione o bonifica Può essere prettamente scientifico, per acquisire informazioni di fenomeni sconosciuti (es. il cosiddetto riscaldamento globale o effetto serra) Frequenza del monitoraggio
5 FREQUENZA DEL MONITORAGGIO Monitoraggio ad alta frequenza quando la rilevazione non è esattamente continua, ma a frequenza sufficientemente alta rispetto al processo monitorato, tale da rendere significative e tempestive le eventuali correzioni al processo stesso. Ad esempio le rilevazioni dell inquinamento atmosferico nelle città collegate alla limitazione del traffico Frequenza del monitoraggio
6 FREQUENZA DEL MONITORAGGIO Monitoraggio a medio-bassa frequenza È quello tipico delle rilevazioni statistiche continue, sul territorio, sull'ambiente, sulla popolazione, condotto principalmente da Enti a carattere Istituzionale. In questi casi le variabili in gioco sono generalmente molto numerose, mentre le rilevazioni hanno una cadenza che può essere giornaliera, mensile, trimestrale. In campo ambientale sono tipiche le rilevazioni sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee Frequenza del monitoraggio
7 NORMATIVA SULLE ACQUE Regio Decreto n del 11 dicembre 1933 Testo unico delle leggi sulle acque e gli impianti elettrici istituisce il concetto di acqua pubblica e di diritto di concessione alla derivazione, articola le modalità con cui si costituiscono gli elenchi delle acque pubbliche, chiarisce le modalità per la richiesta di concessione, stabilisce i criteri di priorità per gli usi concorrenti, prevede la formazione di consorzi di utilizzatori, articola la normativa relativa alla costruzione e gestione delle dighe. Evoluzione Normativa
8 NORMATIVA SULLE ACQUE Legge n. 319 del 10 maggio 1976 (legge Merli) Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento individuazione competenze di programmazione alle province, individuazione competenze di gestione a comuni e consorzi di comuni, disciplina degli scarichi, individuazione di una tariffa di fognatura e depurazione, censimento corpi idrici piano di risanamento Evoluzione Normativa
9 NORMATIVA SULLE ACQUE Decreto Legislativo n. 152 del 11 maggio 1999 fissa obbiettivi di qualità ambientale, coordinati con i previsti obbiettivo per le acque a specifica destinazione introduce le modalità di individuazione e gestione delle aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall'inquinamento e di risanamento tutela quantitativa della risorsa e risparmio idrico tutela qualitativa della risorsa: disciplina degli scarichi (autorizzazione e controllo) ulteriori misure per la tutela dei corpi idrici Piani di tutela delle acque Evoluzione Normativa
10 NORMATIVA SULLE ACQUE Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 introduce criteri di definizione dei corpi idrici e stabilisce su tutti un obbiettivo di qualità, per le acque sotterranee i criteri sono introdotti dal : d. lgs. n. 30 del 16 marzo 2009, (attuativo della direttiva 2006/118/CE, relativa alla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento) Evoluzione Normativa
11 d. lgs. n. 30 del 16 marzo 2009, 1. Il monitoraggio rileva le tendenze significative e durature all aumento delle concentrazioni di inquinanti direttamente nella risorsa naturale 2. siffatte tendenze devono essere identificate con anticipo sufficiente per prevenire cambiamenti significativi della qualità delle acque sotterranee dannosi per l ambiente 3. Il punto di partenza per l inversione delle tendenze significative e durature all aumento è stabilito quando la concentrazione di inquinanti raggiunge il 75% dei valori soglia Evoluzione Normativa
12 Il caso dei nitrati in falda Piano Tutela Acque ART. 27 zone vulnerabili da nitrati Comma.3 sono designate come zone vulnerabili da nitrati di origine civile, i territori dei comuni individuati nell elenco di cui all Appendice D. I piani di ambito individuano le misure per limitare le perdite delle reti fognarie e stabiliscono come priorità l attuazione di dette misure nelle zone vulnerabili sopra richiamate il caso dei nitrati in falda
13 AREA PILOTA 2 COMUNI DI CINISELLO B., SESTO S. G., MONZA 75 POZZI UNIFORMEMENTE DISTRIBUITI E CLASSIFICATI IN BASE ALLA POSIZIONE DEI FILTRI INDAGINE PRELIMINARE SUI DATI DELLE CONCENTRAZIONI DI NITRATO DAL 1989 al 2003 CONFRONTO DEI DATI ISOTOPICI il caso dei nitrati in falda RISULTATI:
14 RAPPORTI TRA LA CONCENTRAZIONE DI NO3- E IL VOLUME SOLLEVATO PER OGNI POZZO ANDAMENTO DELLE SERIE STORICHE DEI POZZI PRINCIPALI PER VOLUME EMUNTO NEI COMUNI DELL AREA DI STUDIO il caso dei nitrati in falda
15 CINISELLO BALSAMO PROGETTO NITRATI IN FALDA il caso dei nitrati in falda
16 SESTO S. GIOVANNI il caso dei nitrati in falda
17 MONZA il caso dei nitrati in falda
18 Distribuzione dei pozzi nelle tre classi di concentrazione
19 La statistica dimostra un sensibile calo del numero di analisi disponibili sull acqua grezza il caso dei nitrati in falda
20 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE (Area Pilota 2) Nei comuni investigati si sono verificati superamenti della soglia critica d intervento (75% della CMA). La situazione è critica se consideriamo solo l acquifero tradizionale, da cui proviene circa il 90% dell acqua sollevata. Analizzando i trend evolutivi del fenomeno, risultano evidenti in alcune aree tendenze all aumento, durature e significative il caso dei nitrati in falda La progressiva scarsità di dati negli ultimi anni non consente di effettuare adeguatamente il monitoraggio
21 STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO A BASSA MEDIA FREQUENZA
22 STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO A BASSA MEDIA FREQUENZA
23 STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO IN CONTINUO
24 STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO IN CONTINUO
25 STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO IN CONTINUO
26 STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO IN CONTINUO
27 STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO IN CONTINUO
28 MONITORAGGIO IN CONTINUO DELLE ACQUE SOTTERRANEE Un sistema di monitoraggio in continuo effettuato con sonda multiparametrica pressione, temperatura, ph, conducibilità ossigeno disciolto
29 Valorizzare la qualità ambientale dei territori IL MONITORAGGIO AMBIENTALE Grazie! Istituto Istruzione Superiore A. Spinelli
D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 FINALITA
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