Consorzio Forestale Alta Valle Susa Oulx (TO)

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2 PREMESSA L Ente Parco Alpi Cozie intende sostenere la pendice a tergo del Rifugio Laval (Val Troncea, Comune di Pragelato), utilizzando le tecniche di ingegneria naturalistica. Le opere saranno costituite da due palificate vive a doppia parete di sezione m 1.4 x m 1.4, provviste alla base di un tubo microfessurato drenante, vincolate al substrato mediante piloti in travi HIPE. Documentazione consultata Normativa nazionale di riferimento Circ Istruzioni C.S.LL.PP. per l applicazione delle Norme Tecniche per le Costruzioni D.M. 14 gennaio 2008 Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni OPCM 3274 del Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica DD.LL.PP Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione Normativa regionale di riferimento Legge Regionale n. 45 Nuove norme per gli interventi da eseguire in terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici Abrogazione legge regionale , n. 27 Circolare P.G.R. 8 maggio 1996 n. 7/LAP Normativa comunale di riferimento Piano Regolatore Generale Comunale del Comune di Pragelato, 2016 o Carta di Sintesi Tav. 10b o Norme Tecniche di Attuazione Banche Dati ARPA Piemonte Banca dati SIFRAP RERCOMF Rete regionale di Controllo Movimenti Franosi ARPA Piemonte Sistema Informativo Valanghe SIVA Cartografia tematica Carte Geologica d Italia scala 1 : Foglio 171 Cesana Torinese Bibliografia AICAP, Ancoraggi nei terreni e nelle rocce Hoeck E., Bray J., 1981 Rock slope engineering. Institute of Mining and Metallurgy Ippolito F. et al., 1973 Geologia Tecnica. ISEDI Sitografia 1

3 1. LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA E INQUADRAMENTO URBANISTICO DELL AREA Il sito di intervento è localizzato a m 1650 s.l.m. alla base del versante sinistro orografico della valle del Torrente Troncea, tributario di destra del T. Chisone, nel territorio del Comune di Pragelato. Pragelato Fonte: 3DGeo (Arpa Piemonte) 2

4 Localizzazione BDTRE Regione Piemonte 3

5 Nella Carta di Sintesi del PRGC di Pragelato (2016, Tav. 10b) a firma del Dott. Geol. Dario Fontan, l edificio è ascritto alla Classe IIIb3 di Pericolosità geomorfologica e utilizzazione urbanistica, in quanto risulta essere localizzato al piede di una frana FQ (quiescente) e prossimo all area di influenza del corso d acqua. 4

6 2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO REGIONALE Caratteri generali - La catena alpina è geneticamente riconducibile alla collisione dei margini continentali africano ed europeo. L oceano della Tetide che inizialmente separava i due continenti iniziò nel Cretaceo a chiudersi progressivamente. I sedimenti e la crosta oceanica furono subdotti a profondità variabili, dove subirono profonde trasformazioni a causa delle nuove condizioni di temperatura e pressione. La scontro delle due placche ha dato origine ad una catena collisionale costituita dal settore assiale, delimitato da due superfici di discontinuità assiali crostali (Linea Insubrica e Fronte Pennidico) a doppia vergenza, che individuano il settore a vergenza europea per i settori esterni e a vergenza africana per quelli interni. Arpa Piemonte, 2009 Attualmente la catena alpina è strutturata in una serie di domini geologicamente omogenei e indipendenti fra di loro, i domini Sudalpino, Austrolapino, Pennidico ed Elvetico, separati da discontinuità tettoniche. La Valle di Susa taglia trasversalmente i maggiori sistemi strutturali che formano il lato interno della catena a vergenza europea, ovvero i domini Austroalpino e Pennidico. Il dominio Austroalpino è costituito da unità della crosta continentale che formano la Zona Sesia- Lanzo e i relativi lembi di ricoprimento. Il dominio Pennidico costituisce la parte interna della catena ed è formato da unità tettoniche che conservano i caratteri di crosta oceanica rappresentati dalla Zona dei Calcescisti e delle Pietre Verdi e quelli del basamento o Falde Pennidiche. Il substrato litoide è formato dal Complesso di Cerogne (lcs): Calcescisti indifferenziati Il sito è posto alla base del versante, interessato da un vasto fenomeno gravitativo quiescente. 5

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8 ASBESTI Nella Val Troncea sono presenti significativi affioramenti di litotipi asbestiferi. L analisi di terreno del sito in esame, formato da clasti di forma sub tabulare di calcescisti, permette di escludere la presenza di asbesti alla scala macro e mesoscopica (campione a mano). 3. CARATTERIZZAZIONE SISMICA Il territorio regionale piemontese è circondato a N, ad W e a S dal sistema alpino occidentale, catena collisionale originatasi a partire dal Cretaceo per lo scontro fra le placca Europea ed Adriatica; il contesto tettonico ed i regimi geodinamici tutt'ora attivi portano la regione ad essere interessata da una sensibile attività sismica, generalmente modesta come intensità, ma notevole come frequenza. I terremoti si manifestano principalmente lungo due direttrici che riflettono chiaramente l'assetto tettonico regionale essendo quasi coincidenti, entro un ragionevole margine di distribuzione, l'uno con il fronte pennidico e l'altro con il limite fra le unità pennidiche e la pianura padana. 7

9 Osservando infatti la localizzazione degli epicentri dei terremoti registrati dalla rete sismica si nota chiaramente una distribuzione dispersa lungo due direttrici principali: una segue la direzione dell'arco Alpino occidentale nella sua parte interna, in corrispondenza del massimo gradiente orizzontale della gravità; l'altra più dispersa segue l'allineamento dei massicci cristallini esterni in corrispondenza del minimo gravimetrico delle alpi Occidentali francesi. Le due direttrici convergono nella zona del Cuneese, per riaprirsi a ventaglio verso la costa interessando il Nizzardo e l'imperiese. A seguito dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del 20 marzo 2003, recante 'Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica', è stata introdotta una nuova classificazione sismica del territorio nazionale articolata in 4 zone (ARPA Piemonte). Il territorio del Comune di Pragelato è inserito in Zona Sismica 3 8

10 Il Decreto 14 gennaio 2008 Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni indica i seguenti valori di accelerazione orizzontale a g / g per ciascuna delle quattro zone sismiche individuate nel territorio italiano, nonché i valori dei parametri di amplificazione sismica (in grassetto i parametri individuati per la zona in esame). Zona sismica accelerazione orizzontale con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni a g / g 1 > > accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico a g / g Profilo stratigrafico categoria e descrizione Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di V S30 A superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a m 3 Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fine molto consistenti con spessori superiori a m 30, caratterizzati da un graduale B miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di V S30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero N SPT < 50 nei terreni a grana grossa e c u,30 < 250 kpa nei terreni a grana fina) Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a m 30, caratterizzati da un graduale C miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di V S30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < N SPT < 50 nei terreni a grana grossa e c u,30 < 250 kpa nei terreni a grana fina) Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni fini a grana fina scarsamente consistenti, con spessori superiori a m 30, D caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori V S30 < 180 m/s (ovvero N SPT < 15 nei terreni a grana grossa e 70 < c u,30 < 70 kpa nei terreni a grana fina) Terreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a m 20, posti sul E substrato di riferimento (con V S30 superiori a 800 m/s) Depositi di terreni caratterizzati da valori V S30 inferiori a 100 m/s (ovvero 10 < c u < 20 kpa), che includono uno strato di almeno 8 m di terreni a grana fina di bassa S1 consistenza, oppure che includono almeno 3 m di torba o di argille altamente organiche Depositi di terreni suscettibili di liquefazione, di argille sensitive o qualsiasi altra S2 categoria di sottosuolo non classificabili nei tipi precedenti Categorie topografiche T1 Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i 15 T2 Pendii con inclinazione media i > 15 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media 15 T3 i 30 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i > T4 30 Vita nominale della struttura V N (anni) E intesa come il numero di anni nel quale la struttura, purchè soggetta alla manutenzione ordinaria, deve poter essere usata per lo scopo al quale è destinata Opere provvisorie Opere provvisionali Strutture in fase 1 costruttiva (possono omettersi quando le relative durate previste in 10 progetto siano inferiori a 2 anni) 9

11 Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di 2 50 dimensioni contenute o di importanza normale Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di importanza strategica Classi d uso e Coefficiente d uso C u In presenza di azioni sismiche, con riferimento alle conseguenze di una interruzione di operatività o di un eventuale collasso, le costruzioni sono suddivise in quattro classi d uso I Costruzioni con presenza solo occasionale di persone, edifici agricoli 0,7 II III IV Costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti, senza contenuti pericolosi per l ambiente e senza funzioni pubbliche e sociali essenziali. Industrie con attività non pericolose per l ambiente. Ponti, opere infrastrutturali, reti viarie non ricadenti in Classe d uso III o in Classe d uso IV, reti ferroviarie la cui interruzione non provochi situazioni di emergenza. Dighe il cui collasso non provochi conseguenze rilevanti. Costruzioni il cui uso preveda affollamenti significativi. Industrie con attività pericolose per l ambiente. Reti viarie extraurbane non ricadenti in Classe d uso IV. Ponti e reti ferroviarie la cui interruzione provochi situazioni di emergenza. Dighe rilevanti per le conseguenze di un loro eventuale collasso Costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in caso di calamità. Industrie con attività particolarmente pericolose per l ambiente. Reti viarie di tipo A o B, di cui al DM 5 novembre 2001, n Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade, e di tipo C quando appartenenti ad itinerari di collegamento tra capoluoghi di provincia non altresì serviti da strade di tipo A o B. Ponti e reti ferroviarie di importanza critica per il mantenimento delle vie di comunicazione, particolarmente dopo un evento sismico. Dighe connesse al funzionamento di acquedotti e a impianti di produzione di energia elettrica 1,0 1,5 2,0 10

12 5. CARATTERIZZAZIONE GEOMECCANICA E GEOTECNICA Il substrato del sito è formato da un deposito gravitativo che ha coinvolto il substrato roccioso costituito da calcescisti del Complesso di Cerogne. Il detrito, di potenza stimata superiore a m 5, formato da clasti sub tabulari di dimensioni anche pluridecimetriche in abbondante frazione fine sabbioso-ghiaiosa, presenta buoni valori geotecnici: angolo di attrito interno f 34 densità naturale g 2 ton /m 3 11

13 6. VERIFICHE DI STABILITÀ DELL INSIEME OPERE / TERRENO Sono previste due palificate vive a doppia parete, di sezione m 1.4 x m 1.4, a sostegno dello scavo alto circa m 9 della pendice a monte dell edificio. 12

14 (Dis: Ente Parco Alpi Cozie) 13

15 La verifica di stabilità dell insieme opere / terreno è stato eseguito mediante l utilizzo del software Slope di Geostru ( B596A B F B D D), usando il metodo di Jambu. Condizioni: Azione sismica = 3 Condizioni drenate palificata viva a doppia parete alla base per ricostruire la porzione di versante franata piloti in ferro lunghezza m 1, interasse m 1, di ancoraggio della palificata al substrato La verifica ha fornito valori del rapporto fra forze resistenti e forze agenti maggiore di 1.1, come richiesto da TU14 gennaio 2014 (in allegato la relazione di calcolo) 14

16 7. CONCLUSIONI Sono previste due palificate vive a doppia parete, di sezione m 1.4 x m 1.4, a sostegno dello scavo alto circa m 9 della pendice a monte dell edificio. Le palificate sono ancorate al substrato mediante piloti in acciaio di lunghezza m1, con interasse m 1. La pendice a monte della palificata dovrà essere regolarizzata e scoronata, eliminando le zone convesse, e successivamente rinverdita mediante semina a spaglio, arricchita con terreno vegetale e/o pacciamatura. Le opere in progetto sono compatibili con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, geotecniche e sismiche del sito. Durante la cantierizzazione non potranno essere stoccati materiali, e parcheggiati automezzi, a monte della nicchia di distacco, cioè sul sedime stradale superstite. 15

17 Slope RELAZIONE DI CALCOLO Definizione Per pendio s intende una porzione di versante naturale il cui profilo originario è stato modificato da interventi artificiali rilevanti rispetto alla stabilità. Per frana s intende una situazione di instabilità che interessa versanti naturali e coinvolgono volumi considerevoli di terreno. Introduzione all'analisi di stabilità La risoluzione di un problema di stabilità richiede la presa in conto delle equazioni di campo e dei legami costitutivi. Le prime sono di equilibrio, le seconde descrivono il comportamento del terreno. Tali equazioni risultano particolarmente complesse in quanto i terreni sono dei sistemi multifase, che possono essere ricondotti a sistemi monofase solo in condizioni di terreno secco, o di analisi in condizioni drenate. Nella maggior parte dei casi ci si trova a dover trattare un materiale che se saturo è per lo meno bifase, ciò rende la trattazione delle equazioni di equilibrio notevolmente complicata. Inoltre è praticamente impossibile definire una legge costitutiva di validità generale, in quanto i terreni presentano un comportamento non-lineare già a piccole deformazioni, sono anisotropi ed inoltre il loro comportamento dipende non solo dallo sforzo deviatorico ma anche da quello normale. A causa delle suddette difficoltà vengono introdotte delle ipotesi semplificative: (a) Si usano leggi costitutive semplificate: modello rigido perfettamente plastico. Si assume che la resistenza del materiale sia espressa unicamente dai parametri coesione ( c ) e angolo di resistenza al taglio (ϕ), costanti per il terreno e caratteristici dello stato plastico; quindi si suppone valido il criterio di rottura di Mohr-Coulomb. (b) In alcuni casi vengono soddisfatte solo in parte le equazioni di equilibrio. Metodo equilibrio limite (LEM) Il metodo dell'equilibrio limite consiste nello studiare l'equilibrio di un corpo rigido, costituito dal pendio e da una superficie di scorrimento di forma qualsiasi (linea retta, arco di cerchio, spirale logaritmica); da tale equilibrio vengono calcolate le tensioni da taglio (τ) e confrontate con la resistenza disponibile (τf), valutata secondo il criterio di rottura di Coulomb, da tale confronto ne scaturisce la prima indicazione sulla stabilità attraverso il coefficiente di sicurezza F = τf / τ. Tra i metodi dell'equilibrio limite alcuni considerano l'equilibrio globale del corpo rigido (Culman), altri a causa della non omogeneità dividono il corpo in conci considerando l'equilibrio di ciascuno (Fellenius, Bishop, Janbu ecc.). Di seguito vengono discussi i metodi dell'equilibrio limite dei conci. Metodo dei conci La massa interessata dallo scivolamento viene suddivisa in un numero conveniente di conci. Se il numero dei conci è pari a n, il problema presenta le seguenti incognite: n valori delle forze normali N i agenti sulla base di ciascun concio; n valori delle forze di taglio alla base del concio T i 1

18 Slope (n-1) forze normali Ei agenti sull'interfaccia dei conci; (n-1) forze tangenziali Xi agenti sull'interfaccia dei conci; n valori della coordinata a che individua il punto di applicazione delle Ei; (n-1) valori della coordinata che individua il punto di applicazione delle Xi; una incognita costituita dal fattore di sicurezza F. Complessivamente le incognite sono (6n-2). mentre le equazioni a disposizione sono: Equazioni di equilibrio dei momenti n Equazioni di equilibrio alla traslazione verticale n Equazioni di equilibrio alla traslazione orizzontale n Equazioni relative al criterio di rottura n Totale numero di equazioni 4n Il problema è staticamente indeterminato ed il grado di indeterminazione è pari a i = (6n-2)-(4n) = 2n-2. Il grado di indeterminazione si riduce ulteriormente a (n-2) in quando si fa l'assunzione che N i sia applicato nel punto medio della striscia, ciò equivale ad ipotizzare che le tensioni normali totali siano uniformemente distribuite. I diversi metodi che si basano sulla teoria dell'equilibrio limite si differenziano per il modo in cui vengono eliminate le (n-2) indeterminazioni. Metodo di BISHOP (1955) Con tale metodo non viene trascurato nessun contributo di forze agenti sui blocchi e fu il primo a descrivere i problemi legati ai metodi convenzionali. Le equazioni usate per risolvere il problema sono: ΣF v = 0, ΣM 0 = 0, Criterio di rottura. Σ F = { c b + (W - u b + X ) tan ϕ } i i i i i i ΣW sinα i i i secα i 1+ tanα tanϕ / F I valori di F e di X per ogni elemento che soddisfano questa equazione danno una soluzione rigorosa al problema. Come prima approssimazione conviene porre X= 0 ed iterare per il calcolo del fattore di sicurezza, tale procedimento è noto come metodo di Bishop ordinario, gli errori commessi rispetto al metodo completo sono di circa 1 %. i i 2

19 Slope VALUTAZIONE DELL AZIONE SISMICA Nelle verifiche agli Stati Limite Ultimi la stabilità dei pendii nei confronti dell azione sismica viene eseguita con il metodo pseudo-statico. Per i terreni che sotto l azione di un carico ciclico possono sviluppare pressioni interstiziali elevate viene considerato un aumento in percento delle pressioni neutre che tiene conto di questo fattore di perdita di resistenza. Ai fini della valutazione dell azione sismica, nelle verifiche agli stati limite ultimi, vengono considerate le seguenti forze statiche equivalenti: F F H V Essendo: F H e F V rispettivamente la componente orizzontale e verticale della forza d inerzia applicata al baricentro del concio; W: peso concio Ko: Coefficiente sismico orizzontale Kv: Coefficiente sismico verticale. = K = K o v W W Calcolo coefficienti sismici Le NTC 2008 calcolano i coefficienti K o e K v in dipendenza di vari fattori: Con K o = βs (a max /g) K v =±0,5 K o βs coefficiente di riduzione dell accelerazione massima attesa al sito; a max accelerazione orizzontale massima attesa al sito; g accelerazione di gravità. Tutti i fattori presenti nelle precedenti formule dipendono dall accelerazione massima attesa sul sito di riferimento rigido e dalle caratteristiche geomorfologiche del territorio. amax = SS ST ag S S (effetto di amplificazione stratigrafica): 0.90 Ss 1.80; è funzione di F 0 (Fattore massimo di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale) e della categoria di suolo (A, B, C, D, E). ST (effetto di amplificazione topografica). Il valore di S T varia con il variare delle quattro categorie topografiche introdotte: T1(S T = 1.0) T2(S T = 1.20) T3(S T =1.20) T4(S T = 1.40). Questi valori sono calcolati come funzione del punto in cui si trova il sito oggetto di analisi. Il parametro di entrata per il calcolo è il tempo di ritorno dell evento sismico che è valutato come segue: 3

20 Slope T R =-V R /ln(1-pvr) Con VR vita di riferimento della costruzione e PVR probabilità di superamento, nella vita di riferimento, associata allo stato limite considerato. La vita di riferimento dipende dalla vita nominale della costruzione e dalla classe d uso della costruzione (in linea con quanto previsto al punto delle NTC). In ogni caso VR dovrà essere maggiore o uguale a 35 anni. Ricerca della superficie di scorrimento critica In presenza di mezzi omogenei non si hanno a disposizione metodi per individuare la superficie di scorrimento critica ed occorre esaminarne un numero elevato di potenziali superfici. Nel caso vengano ipotizzate superfici di forma circolare, la ricerca diventa più semplice, in quanto dopo aver posizionato una maglia dei centri costituita da m righe e n colonne saranno esaminate tutte le superfici aventi per centro il generico nodo della maglia m n e raggio variabile in un determinato range di valori tale da esaminare superfici cinematicamente ammissibili. Analisi di stabilità dei pendii con: BISHOP (1955) ======================================================================== Lat./Long. 44,97305/6, Normativa NTC 2008 Numero di strati 1,0 Numero dei conci 10,0 Grado di sicurezza ritenuto accettabile 1,1 Coefficiente parziale resistenza 1,1 Analisi Condizione drenata Superficie di forma circolare ======================================================================== Maglia dei Centri ======================================================================== Ascissa vertice sinistro inferiore xi 14,82 m Ordinata vertice sinistro inferiore yi 14,34 m Ascissa vertice destro superiore xs 18,61 m Ordinata vertice destro superiore ys 17,49 m Passo di ricerca 10,0 Numero di celle lungo x 10,0 Numero di celle lungo y 10,0 ======================================================================== Coefficienti sismici [N.T.C.] ======================================================================== Dati generali Tipo opera: 2 - Opere ordinarie Classe d'uso: Classe II Vita nominale: 50,0 [anni] Vita di riferimento: 50,0 [anni] Parametri sismici su sito di riferimento Categoria sottosuolo: Categoria topografica: D T2 4

21 Slope S.L. Stato limite TR Tempo ritorno [anni] ag [m/s²] F0 [-] TC* [sec] S.L.O. 30,0 0,37 2,45 0,21 S.L.D. 50,0 0,49 2,43 0,23 S.L.V. 475,0 1,25 2,48 0,27 S.L.C. 975,0 1,57 2,51 0,28 Coefficienti sismici orizzontali e verticali Opera: Stabilità dei pendii e Fondazioni S.L. Stato limite amax [m/s²] beta [-] kh [-] kv [sec] S.L.O. 0,7992 0,2 0,0163 0,0082 S.L.D. 1,0584 0,2 0,0216 0,0108 S.L.V. 2,7 0,24 0,0661 0,033 S.L.C. 3,3859 0,24 0,0829 0,0414 Coefficiente azione sismica orizzontale 0,0163 Coefficiente azione sismica verticale 0,008 2 Vertici profilo N X m y m 1 10,0 9, ,65 9, ,65 10, ,8 15,0 5 25,28 17,19 Coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno ======================================================================== Tangente angolo di resistenza al taglio 1,25 Coesione efficace 1,25 Coesione non drenata 1,4 Riduzione parametri geotecnici terreno No ======================================================================= = Stratigrafia c: coesione; cu: coesione non drenata; Fi: Angolo di attrito; G: Peso Specifico; Gs: Peso Specifico Saturo; K: Modulo di Winkler Strato c (kg/cm²) cu (kg/cm²) Fi ( ) G (Kg/m³) Gs (Kg/m³) K (Kg/cm³) Litologia ,00 0,00 deposito gravitativo Muri di sostegno - Caratteristiche geometriche N x (m) y (m) Base mensola a valle (m) Pali... Base mensola a monte (m) Altezza muro (m) Spessore testa (m) Spessore base (m) Peso specifico (Kg/m³) 1 16,65 9, ,9 1,4 1, N x (m) y (m) Diametro (m) Lunghezza (m) Inclinazione ( ) Interasse (m) 1 16, ,3111 0,

22 Slope Risultati analisi pendio [NTC 2008: [A2+M2+R2]] ======================================================================== Fs minimo individuato 1,49 Ascissa centro superficie 16,15 m Ordinata centro superficie 17,33 m Raggio superficie 7,49 m ======================================================================== Numero di superfici esaminate...(220) ======================================================================== N Xo Yo Ro Fs ======================================================================== 1 14,8 14,3 5,3 18, ,0 14,5 5,4 18, ,2 14,3 6,4 3, ,4 14,5 4,9 2, ,6 14,3 4,8 2, ,8 14,5 6,8 2, ,0 14,3 6,2 2, ,1 14,5 4,9 2, ,3 14,3 4,9 2, ,5 14,5 4,2 1, ,7 14,3 4,1 1, ,9 14,5 4,2 1, ,1 14,3 4,3 1, ,3 14,5 4,4 1, ,5 14,3 4,4 1, ,7 14,5 4,4 1, ,9 14,3 4,5 1, ,0 14,5 5,1 1, ,2 14,3 4,5 2, ,4 14,5 5,0 2, ,6 14,3 4,8 2, ,8 14,7 5,4 4, ,0 14,8 5,5 2, ,2 14,7 5,5 18, ,4 14,8 6,8 2, ,6 14,7 6,8 2, ,8 14,8 7,0 2, ,0 14,7 7,0 2, ,1 14,8 5,1 2, ,3 14,7 6,5 2, ,5 14,8 4,3 2, ,7 14,7 4,2 1, ,9 14,8 4,3 1, ,1 14,7 4,4 1, ,3 14,8 5,2 1, ,5 14,7 4,4 1, ,7 14,8 5,1 1, ,9 14,7 5,1 1, ,0 14,8 5,0 1, ,2 14,7 5,0 1, ,4 14,8 5,5 2, ,6 14,7 5,4 2, ,8 15,0 5,6 2, ,0 15,1 5,7 4, ,2 15,0 5,6 3, ,4 15,1 5,8 2, ,6 15,0 7,0 2,51 6

23 Slope 48 15,8 15,1 5,2 1, ,0 15,0 5,1 1, ,1 15,1 5,2 1, ,3 15,0 5,1 1, ,5 15,1 5,2 1, ,7 15,0 5,2 1, ,9 15,1 5,2 1, ,1 15,0 5,2 1, ,3 15,1 5,1 1, ,5 15,0 5,1 1, ,7 15,1 5,0 1, ,9 15,0 5,0 1, ,0 15,1 5,6 1, ,2 15,0 5,6 1, ,4 15,1 5,5 1, ,6 15,0 5,4 2, ,8 15,3 6,3 18, ,0 15,4 6,4 18, ,2 15,3 5,8 2, ,4 15,4 5,9 2, ,6 15,3 5,2 1, ,8 15,4 5,3 1, ,0 15,3 5,2 1, ,1 15,4 5,3 1, ,3 15,3 5,3 1, ,5 15,4 5,3 1, ,7 15,3 5,3 1, ,9 15,4 5,2 1, ,1 15,3 5,1 1, ,3 15,4 5,0 1, ,5 15,3 5,0 1, ,7 15,4 5,7 1, ,9 15,3 5,6 1, ,0 15,4 5,5 1, ,2 15,3 5,5 1, ,4 15,4 6,0 1, ,6 15,3 5,9 1, ,8 15,6 6,5 18, ,0 15,8 6,6 18, ,2 15,6 6,0 2, ,4 15,8 6,1 3, ,6 15,6 5,4 1, ,8 15,8 5,5 1, ,0 15,6 5,4 1, ,1 15,8 5,5 1, ,3 15,6 5,4 1, ,5 15,8 5,5 1, ,7 15,6 5,3 1, ,9 15,8 6,0 1, ,1 15,6 5,9 1, ,3 15,8 5,8 1, ,5 15,6 5,7 1, ,7 15,8 5,6 1, ,9 15,6 5,6 1, ,0 15,8 5,5 1, ,2 15,6 6,0 1, ,4 15,8 5,9 1, ,6 15,6 5,8 1, ,8 15,9 6,7 2,34 7

24 Slope ,0 16,1 6,2 1, ,2 15,9 6,8 18, ,4 16,1 6,9 18, ,6 15,9 6,2 1, ,8 16,1 5,6 2, ,0 15,9 5,5 1, ,1 16,1 5,6 1, ,3 15,9 5,5 1, ,5 16,1 5,5 1, ,7 15,9 5,3 1, ,9 16,1 5,9 1, ,1 15,9 5,8 1, ,3 16,1 5,7 1, ,5 15,9 5,7 1, ,7 16,1 6,3 1, ,9 15,9 6,2 1, ,0 16,1 6,1 1, ,2 15,9 6,0 1, ,4 16,1 5,8 1, ,6 15,9 5,8 1, ,8 16,2 6,3 1, ,0 16,4 6,4 1, ,2 16,2 6,3 1, ,4 16,4 6,4 1, ,6 16,2 6,4 1, ,8 16,4 6,5 1, ,0 16,2 5,7 2, ,1 16,4 6,6 1, ,3 16,2 5,7 1, ,5 16,4 6,3 1, ,7 16,2 6,1 1, ,9 16,4 5,9 1, ,1 16,2 5,8 1, ,3 16,4 6,5 1, ,5 16,2 6,4 1, ,7 16,4 6,3 1, ,9 16,2 6,2 1, ,0 16,4 6,0 1, ,2 16,2 5,9 1, ,4 16,4 6,4 1, ,6 16,2 5,7 1, ,8 16,5 6,5 2, ,0 16,7 6,6 1, ,2 16,5 6,5 1, ,4 16,7 6,6 1, ,6 16,5 6,6 1, ,8 16,7 6,7 1, ,0 16,5 6,6 1, ,1 16,7 6,7 1, ,3 16,5 6,5 1, ,5 16,7 6,3 1, ,7 16,5 6,1 1, ,9 16,7 6,7 1, ,1 16,5 6,6 1, ,3 16,7 6,5 1, ,5 16,5 6,4 1, ,7 16,7 6,9 1, ,9 16,5 6,1 1, ,0 16,7 6,0 1,75 8

25 Slope ,2 16,5 6,5 1, ,4 16,7 5,8 1, ,6 16,5 5,7 1, ,8 16,9 6,6 2, ,0 17,0 7,4 2, ,2 16,9 6,7 1, ,4 17,0 6,8 1, ,6 16,9 6,7 1, ,8 17,0 6,8 1, ,0 16,9 6,8 1, ,1 17,0 6,7 1, ,3 16,9 6,5 1, ,5 17,0 7,1 1, ,7 16,9 6,9 1, ,9 17,0 6,7 1, ,1 16,9 6,6 1, ,3 17,0 7,2 1, ,5 16,9 7,1 1, ,7 17,0 6,2 1, ,9 16,9 6,8 1, ,0 17,0 6,6 1, ,2 16,9 5,9 1, ,4 17,0 6,3 1, ,6 16,9 5,7 1, ,8 17,2 6,8 2, ,0 17,3 6,9 2, ,2 17,2 6,9 1, ,4 17,3 7,0 1, ,6 17,2 6,9 1, ,8 17,3 7,0 1, ,0 17,2 6,9 1, ,1 17,3 7,5 1, ,3 17,2 7,3 1, ,5 17,3 7,1 1, ,7 17,2 6,9 1, ,9 17,3 7,6 1, ,1 17,2 7,4 1, ,3 17,3 7,2 1, ,5 17,2 7,1 1, ,7 17,3 6,2 1, ,9 17,2 6,1 1, ,0 17,3 6,0 1, ,2 17,2 5,9 1, ,4 17,3 5,8 1, ,6 17,2 6,2 1, ,2 17,5 7,1 2, ,6 17,5 7,1 1, ,0 17,5 6,9 1, ,3 17,5 7,3 1, ,7 17,5 6,9 1, ,1 17,5 7,4 1, ,5 17,5 7,1 1, ,9 17,5 6,8 1, ,2 17,5 5,9 1, ,6 17,5 5,7 1,84 ======================================================================== 9

26 Slope Indice 1.Dati generali 9 2.Vertici profilo 10 3.Coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno 10 4.Stratigrafia 10 5.Muri di sostegno - Caratteristiche geometriche 10 6.Pali Risultati analisi pendio [NTC 2008: [A2+M2+R2]] 11 Indice 16 10

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