LA CERTIFICAZIONE FORESTALE
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- Valentino Scognamiglio
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1 LA CERTIFICAZIONE FORESTALE Giornata di formazione presso un impresa boschiva certificata e nella foresta Regionale Corni di Canzo (CO) IL GRUPPO PEFC LARIO INTELVESE: UN CASO PRATICO DI IMPRESE BOSCHIVE CERTIFICATE Lorenzo Guerci Bellagio, 14/04/2016
2 I SOGGETTI COINVOLTI IL GRUPPO PEFC LARIO INTELVESE Capogruppo Membri del gruppo + N. 2 IMPRESE BOSCHIVE Provincia di Como
3 LO SVILUPPO DELLE CERTIFICAZIONE GFS COC COC di GRUPPO + N. 2 IMPRESE BOSCHIVE 2007 Certifica 1869 ha per la GFS 2008 Certifica 2098 ha per la GFS 2009 Certifica la COC (singola) 2014 Certifica 2174 ha per la GFS 2014 Certifica la COC (gruppo)
4 LA CERTIFICAZIONE DELLA GFS 2820 ha di patrimonio conferito ha di bosco. 25 soci di cui 23 Comuni. Art. 10 della l.r. 31/2008 (Politiche della qualità) 1. Al fine di promuovere forme di produzione e di trasformazione idonee a garantire il consumatore, sono sostenuti e promossi l'introduzione e lo sviluppo di sistemi di gestione per la qualità di prodotto e di processo, di sistemi di gestione ambientale nel settore agricolo, agroalimentare, forestale e ortoflorovivaistico, nonché la loro certificazione. IL CFLI opera in modo attivo nel territorio e vuole dare evidenza ai sui stakeholders della corretta gestione del patrimonio conferito.
5 LA CERTIFICAZIONE DELLA GFS La certificazione rappresenta un interessante opportunità per la filiera foresta-legno del territorio locale: Evidenza e garanzia di sostenibilità ambientale della gestione forestale. Possibilità di utilizzo di un marchio conosciuto a livello internazionale. Ritorno in termini di accesso a bandi e contributi. Possibilità di sviluppare specifiche progettualità. Possibilità di avviare e rispondendere a specifiche richieste di mercato.
6 LA CERTIFICAIZONE DELLA GFS La certificazione implica delle regole e degli impegni da rispettare che si traducono in costi interni e costi esterni: La sorveglianza interna. La sorveglianza esterna. La predisposizione del manuale, l identificazione e l applicazione delle procedure, la presenza di un adeguata pianificazione. Il coinvolgimento delle parti interessate, la pubblicità e la divulgazione dell iniziativa. Consolidato è il ritorno in termini di immagine, più stentata la risposta del mercato.
7 LA CERTIFICAZIONE DELLA COC Il CFLI utilizza legname locale all interno di diverse attività: Arredi verdi; Ingegneria naturalistica; Filiera energia (caldaie a cippato dagli 80 kw a 400 kw). Catena di custodia o tracciabilità di filiera quando si verifica che il canale attraverso cui viene commercializzato un prodotto, dal momento dell approvvigionamento delle materie prime di cui è costituito fino al suo impiego finale, inclusi tutti i processi di trasformazione e commercializzazione intermedi, risulti conforme ai requisiti di certificazione.
8 LA CERTIFICAZIONE DELLA COC mc
9 LA CERTIFICAZIONE DELLA COC
10 LA CERTIFICAZIONE DELLA COC
11 Il PROGETTO PO LEGNO AZIONE: estendere la certificazione ai primi soggetti coinvolti nella filiera bosco-legno, ovvero le imprese boschive. ALL AVVIO DEL PROGETTO ERANO CIRCA 35 LE IMPRESE BOSCHIVE ISCRITTE ALL ALBO REGIONALE CON SEDE IN PROVINCIA DI COMO. PRODOTTI ATTESI: Studio di fattibilità, promozione dell iniziativa, formazione specifica sull argomento, attività preliminari di adeguamento, audit interno. Adesione e partecipazione ad attività di audit esterno. Ottenimento della certificazione. Mantenimento della certificazione.
12 Il PROGETTO PO LEGNO Le ditte hanno mostrato interesse verso l iniziativa, sono comunque emerse alcune criticità in merito alla disponibilità di materiale legnoso certificato, ai reali vantaggi apportati all impresa da un eventuale certificazione (premium price, immagine), ai costi di mantenimento, alla gestione delle registrazioni per la tracciabilità del legno certificato e all eccessiva burocrazia e complessità del sistema. In quest ottica, la certificazione va interpretata come un valore aggiunto che può e aumentare non tanto, allo stato attuale, la redditività del prodotto offerto, quanto piuttosto la buona immagine e la visibilità aziendale. QUALE CERTIFICAZIONE? Individuale, quando interessa singole aziende, siano esse proprietà forestali o industrie di trasformazione e lavorazione del legno. Di gruppo, quando comprende gruppi di aziende dello stesso tipo (ad esempio industrie di pannelli) o di proprietà consorziate che condividono il sistem gestionale e amministrativo.
13 LA CERTIFICAZIONE DELLE IMPRESE BOSCHIVE ANALISI SWOT DELLA CREAZIONE DI UN GRUPPO DI AZIENDE CERTIFICATE PEFC MEDIANTE IL COINVOLGIMENTO DI IMPRESE BOSCHIVE LOCALI ANALISI VARIABILI INTERNE PUNTI DI FORZA Completamento un percorso già conosciuto ed avviato da parte del Consorzio; Il CFLI gestisce buona parte delle foreste certificate presenti in Val d intelvi quindi i primi soggetti potenzialmente interessati ad un iniziativa di ampliamento della COC sono gli operatori locali; Possibile diminuzione del costi esterni annuali di certificazione COC nel caso di un approccio di gruppo. PUNTI DI DEBOLEZZA Nel caso di una certificazione di gruppo con il CFLI come capofila, aumenteranno le responsabilità e gli oneri gestionali e amministrativi a carico dell ente, questo può tradursi in un aumento dei costi interni della certificazione Coordinamento ed interfaccia con imprese boschive locali spesso non avvezze a seguire procedure codificate come quelle poste da uno standard di certificazione. ANALISI VARIABILI ESTERNE OPPORTUNITA Coinvolgimento attivo delle imprese nell attività del Consorzio, avendo un obiettivo comune; Costituzione del Primo gruppo PEFC in Lombardia; Gestione e assolvimento degli obblighi legati alla due-diligence; Possibilità di trovarsi pronti per future politiche regionali (accesso ai finanziamenti per le sole realtà certificate). MINACCE Affidabilità degli altri anelli della catena; Mantenimento della certificazione sia inteso come rispetto degli standard, sia come copertura dei costi al termine del progetto PO-Legno, quindi dopo il Maggior vulnerabilità nei confronti dell ente certificatore, nel senso che, per la presenza di più soggetti coinvolti il sistema potrà essere più fragile e quindi maggiormente soggetto a osservazione e non conformità da parte degli ispettori.
14 LA CERTIFICAZIONE DELLE IMPRESE BOSCHIVE LE TAPPE DELLA CERTIFICAZIONE 1. Individuazione e selezione delle imprese boschive. 2. Stipula di una convenzione con il CFLI e sottoscrizione di un regolamento attuativo REGOLE DEL GIOCO. 3. Predisposizione del manuale identificazione dei prodotti legnosi certificati, individuazione delle procedure delle procedure. 4. Individuazione del metodo più adatto per il controllo della COC (separazione fisica, metodo della percentuale). 5. Audit interno eseguito dal CFLI. 6. Audit esterno (n. 2 NCS e 5 OSS). 7. Rilascio del certificato (anno 2014). 8. Supporto nel utilizzo del logo, nella predisposizione di un modello di fattura. 9. Sorveglianza per l annualità IL PERCORSO DI CERTIFICAZIONE IMPLICA UN ADEGUATO E SPECIFICO SUPORTO TECNICO, CHE NON SI ESAURISE CON IL SOLO OTTENIMENTO DEL CERTIFICATO.
15 LA CERTIFICAZIONE DELLE IMPRESE BOSCHIVE CRITICITA RISCONTRATE 1. Presenza di un adeguato sistema di registrazione e archiviazione (struttura amministrativa efficiente ed organizzata). 2. Applicazione concreta del metodo di controllo della COC (es. separazione fisica applicata al cippato), così come l applicazione del metodo della percentuale con flussi di legname scostanti e variabili. 3. Gestione delle licenze (logo codice certificazione); 4. Presenza di un efficace e interfaccia con il capogruppo AMBITI DI MIGLIORAMENTO 5. Rischio di un utilizzo estemporaneo e puramente formale della certificazione.
16 CONCLUSIONI STATO DELL ARTE Si è creata una rete «coordinata» a livello locale di soggetti certificati, operativi sul territorio. Esiste quindi un bacino di approvvigionamento di legname certificato CFLI-ERSAF e ci sono degli operatori in certificati in grado di utilizzarlo e commercializzarlo. PROSPETTIVE FUTURE Incremento della domanda di legname certificato, oggi per noi carente, forse per la tipologia di prodotto offerto (principalmente legna da ardere e cippato). Implementazione di un sistema per rispondere in modo aggregato a specifiche richieste di legname. Incremento delle iniziative di promozione e divulgazione dell iniziatica volte a sensibilizzare i consumatori e gli stakeholders. Semplificazione delle procedure, quindi diminuzione dei costi (cadenza degli audit esterni, tipologia) per le piccole realtà. Promozione di forme aggregate e coordinate di certificazione.
17 GRAZIE PER L ATTENZIONE
IL CONSORZIO FORESTALE LARIO INTELVESE
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