PROVINCIA DI BIELLA ARTICOLO 1: OGGETTO DEL REGOLAMENTO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PROVINCIA DI BIELLA ARTICOLO 1: OGGETTO DEL REGOLAMENTO"

Transcript

1 Approvato con DGP 236 del 27/07/1999 PROVINCIA DI BIELLA REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE, IL RINNOVO, LA REVOCA E LA GESTIONE DELLE ZONE PER ALLENAMENTO, ADDESTRAMENTO E GARE PER CANI DA CACCIA. ARTICOLO 1: OGGETTO DEL REGOLAMENTO La Provincia, ai sensi dell art. 13 della L. R n 70 ed in attuazione del Piano faunistico provinciale, disciplina sentita la Giunta Regionale, attraverso il presente regolamento, l istituzione, il rinnovo, la revoca e la gestione delle zone di cui al successivo art. 2 nonché i periodi in cui all interno delle zone stesse sono consentiti l addestramento, l allenamento, le gare e le prove dei cani da caccia. ARTICOLO 2: DEFINIZIONE DELLE ZONE Le zone per l allenamento, l addestramento. le gare e le prove dei cani da caccia possono essere permanenti o temporanee. Sono permanenti le seguenti zone: ZONE DI TIPO A all interno delle quali sono permessi l addestramento, l allenamento e le gare dei cani da ferma, con divieto di sparo. ZONE DI TIPO B all interno delle quali sono permessi l addestramento, l allenamento e le gare dei cani da seguito, con divieto di sparo. ZONE DI TIPO C all interno delle quali sono permessi l addestramento, l allenamento e le prove dei cani da ferma, con facoltà di sparo esclusivamente su fauna selvatica di allevamento appartenente prioritariamente alla specie Quaglia (Coturnis coturnis), ed in subordine, previo parere favorevole del Comitato Consultivo Provinciale per la Caccia, alle specie Fagiano (Phasianus colchicus), Starna (Perdix perdix), Pernice rossa (Alectoris rufa), Germano reale (Anas platyrhynchos ). Sono temporanee le: ZONE DI TIPO D all interno delle quali sono permessi l addestramento, l allenamento e le prove di tutti i cani da caccia, con divieto di sparo. ARTICOLO 3: ISTITUZIONE DELLE ZONE Le zone di tipo A, B, C e D sono istituite con provvedimento della Giunta Provinciale, anche su richiesta dei Comitati di Gestione degli A.T.C. e dei C.A. istituiti sul territorio della Provincia, delle associazioni venatorie o cinofile riconosciute ovvero di imprenditori agricoli singoli o associati. 1

2 Ai fini della richiesta d istituzione tali soggetti devono presentare alla Provincia apposita istanza in carta legale, corredata da cartografia in scala non inferiore a 1: indicante il perimetro della zona che si intende istituire. All istanza dovranno essere allegate le dichiarazioni dei proprietari e/o conduttori dei fondi, da presentarsi singolarmente o cumulativamente e in carta libera, che dovranno contenere oltre ai dati anagrafici del proprietario o Conduttore e il relativo codice fiscale, anche le indicazioni catastali (foglio, mappale e superficie ) del terreno che sarà oggetto di vincolo, il consenso alla costituzione della zona, secondo i modelli allegati al presente Regolamento sotto la lettera a) e b). La deliberazione provinciale che determina l individuazione della zona o delle zone è trasmessa ai comuni territorialmente interessati per l affissione all Albo Pretorio. Le zone di tipo A, B e C sono istituite per la durata, rinnovabile, di cinque anni. Per il rinnovo delle zone di tipo A, B e C si dovranno seguire le medesime modalità richieste per l istituzione o, in alternativa, presentare, unitamente alla domanda di rinnovo, dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà che attesti che nulla è variato nello stato di fatto e di diritto della zona. ARTICOLO 4: CARATTERISTICHE DELLE ZONE Le zone di tipo A e B possono essere individuate su territori in cui è consentito l esercizio venatorio; possono essere contigue tra loro, contigue a Zone di ripopolamento e cattura, e non possono essere contigue ad altri zone a divieto assoluto di caccia (Oasi di protezione, Parchi e Riserve Nazionali o Regionali). La distanza tra una zona di tipo A o B ed altri istituti a divieto di caccia, se non ove consentito dal comma precedente del presente articolo, deve essere almeno 1000 metri, salvo eventuali deroghe approvate dal Comitato Consultivo Provinciale per la Caccia. Le distanze di cui al presente comma non potranno comunque scendere al di sotto dei seguenti valori: per la zona di pianura (fino a 300 m s.l.m.): 500 m per la zona di collina (da 301 e fino a 700 m s.l.m.): 300 m per la zona di montagna (oltre a 701 m s.l.m.) 300 m Ogni zona di tipo C deve distare almeno m da altre zone di addestramento allenamento e gare di cani da caccia di tipo A, B e C, nonché Oasi di protezione, a Zone di ripopolamento e cattura, a Parchi e Riserve Nazionali o Regionali. Le zone di tipo A e B possono essere istituite su una superficie non inferiore ad ha. 30 e non superiore ad ha Le zone di tipo C possono essere istituite su una superficie non inferiore a ha 30 e non superiore ad ha 50. Nel caso in cui si intendesse istituire una zona di tipo C con superficie fino a 300 ha la proposta, opportunamente motivata, dovrà ottenere il parere favorevole del Comitato Consultivo Provinciale. ARTICOLO 5: PERIODI 2

3 Nelle zone di tipo A, B e C, all'atto di istituzione di ogni zona, vengono individuati periodi in cui l addestramento, l allenamento e le gare non sono consentite, in funzione dell'altitudine della zona, e precisamente: per la zona di pianura (fino a 300 m s.l.m.) periodo compreso tra il 15 aprile ed il 15 agosto di ogni anno. per la zona di collina (da 301 e fino a 700 m s.l.m.) periodo compreso tra il 1 maggio ed il 15 agosto di ogni anno. per la zona di montagna (oltre a 701 m s.l.m.) periodo compreso tra il 1 maggio ed il 15 agosto di ogni anno. Questi periodi possono essere variati solo in relazione a particolari eventi climatici e su parere del Comitato Consultivo Provinciale per la caccia, Nelle zone di tipo D l'addestramento l'allenamento e le prove dei cani da caccia sono consentite dal 1 marzo al 31 luglio. Nelle zone di tipo A, B e C, durante la stagione venatoria, l addestramento, l allenamento e le gare dei cani non sono consentiti nei giorni di silenzio venatorio. Giornalmente, le attività all interno di tutte le zone cinofile possono comunque svolgersi nel periodo temporale compreso tra il sorgere e il tramonto del sole. Nelle zone di tipo A-B-C-D la Provincia può autorizzare, anche in deroga ai periodi stabiliti dai precedenti commi dell art. 5, l effettuazione di gare di caccia pratica per cani purché a carattere regionale, nazionale ed internazionale. La Provincia può altresì autorizzare, sulle specie di cui all art. 2, gare cinofile a carattere regionale nazionale ed internazionale all interno delle zone di ripopolamento e cattura nel periodo compreso tra il 1 Febbraio ed il 15 aprile di ogni anno. Le gare di cui al precedente comma del presente articolo devono essere regolarmente approvate dall ENCI, da questo inserite nei suoi calendari ufficiali e le relative istanze devono, comunque, pervenire alla Provincia, a pena di non accoglimento, entro e non oltre il 30 Novembre di ogni anno. ARTICOLO 6: ACCESSO ALLA GESTIONE DELLE ZONE La gestione delle zone di tipo A, B, C, D, anche in forma cumulativa tra esse, può essere affidata ad un associazione venatoria o cinofila nazionale riconosciuta ovvero ad imprenditori agricoli singoli o associati, parimenti in forma cumulativa tra essi, previa stipula con la Provincia di appposita Convenzione. ARTICOLO 7: MODALITA DI GESTIONE Il titolare della gestione delle zone di tipo A, B e C è tenuto a predisporre un programma semestrale di utilizzo della zona cinofila in gestione che deve indicare: il calendario delle gare previste nel corso del semestre successivo; gli interventi relativi all indirizzo faunistico-ambientale della zona stessa. Tali interventi sono individuati: 3

4 a) - nelle azioni di ripopolamento da espletarsi con esemplari idonei; b) - nello sviluppo di attività volte al potenziamento della fauna selvatica naturale; c) - nelle misura atta a prevenire i danni che potrebbero derivare dall attività cinotecnica alle produzioni agricole ed alla fauna selvatica; d) - negli interventi per la rifusione degli stessi; e) - nelle azioni di manutenzione e di miglioramento delle infrastrutture zonali. Il programma semestrale d utilizzo della zona cinofila è trasmesso alla Provincia rispettivamente entro e non oltre il 15 marzo ed il 15 settembre di ogni anno. Per il primo anno il programma dovrà essere relativo all'intero anno e dovrà essere presentato in allegato alla richiesta di accesso in gestione. Il titolare della gestione è tenuto alla modifica del programma qualora la Provincia, a mezzo di apposita comunicazione scritta da inviare entro il 30 giorno dal ricevimento del documento, rilevi eventuali elementi ostativi tecnico-giuridici: in assenza di rilievi entro il termine temporale testè indicato il programma si intende tacitamente approvato. Entro il 31 Gennaio di ogni anno dovrà pure essere trasmessa una relazione consuntiva dell attività svolta nel corso dell anno precedente. E eccezionalmente ammesso procedere a variazioni del programma semestrale d utilizzo della zona cinofila per sopraggiunte ed imprevedibili cause di forza maggiore, le variazioni dovranno essere trasmesse per conoscenza alla Provincia. Il calendario delle gare e delle prove nonché le modalità relative all allenamento, all addestramento ed i turni d accesso dei cani in ciascuna zona devono essere pubblicizzati a cura del soggetto titolare della gestione della zona cinofila affinché tutti gli interessati possano prenderne visione. L accesso alle zone di tipo A, B, C e D, pur nel rispetto delle particolari regolamentazioni d esercizio in esse in vigore, è prioritariamente garantito, a parità di condizione, agli aderenti a tutte le associazioni venatorie e alle associazioni cinofile nazionali riconosciute. Nelle zone di tipo A e B, su richiesta del gestore, potranno effettuarsi catture di fauna selvatica da destinarsi al ripopolamento di altri istituti faunistico-venatori provinciali, secondo le modalità previste dall'art. 30 comma 2 della L.R. 70/96. Il titolare della gestione è tenuto anche all osservanza dei criteri contenuti nel piano faunistico venatorio provinciale vigente, che si allegano al presente regolamento ARTICOLO 8: RISARCIMENTO DANNI Nelle zone per l allenamento, l addestramento, le gare e le prove dei cani da caccia, i danni provocati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e dalle manifestazioni cinofile alla fauna selvatica sono a carico del soggetto gestore. ARTICOLO 9: VIGILANZA Ai sensi dell art. 51 della L.R. n. 70/96, la vigilanza sulle zone cinofile e sulla loro attività è affidata alle guardie venatorie volontarie delle associazioni venatorie, agricole e di protezione ambientale, alle quali sia riconosciuta la qualifica di guardia giurata ai sensi del T.U. delle leggi di P.S.. 4

5 E altresì, affidata, agli altri soggetti per l incombenza individuati dall art. 27 della Legge 11/02/1992, n. 157 e dall art. 51 della L.R. n. 70/96. ARTICOLO 10: ATTIVITÀ CINOFILE L attività d allenamento, d addestramento, di gara e di prova dei cani da caccia nelle zone di tipo A, B, C e D può essere subordinata al pagamento di una quota finanziaria d iscrizione al soggetto titolare della gestione della zona cinofila. L utilizzo delle zone è comunque subordinato al possesso di un apposito permesso scritto rilasciato dal soggetto gestore di cui al precedente art. 7. Il permesso deve essere sempre esibito durante i controlli disposti dagli addetti alla vigilanza. Il soggetto gestore della zona cinofila può ulteriormente disciplinare, pubblicizzando opportunamente le decisioni assunte, le modalità per l accesso alla zona in funzione dell allenamento, dell addestramento, delle gare e delle prove per i cani da caccia. Le quote finanziarie suddette sono introitate dal soggetto che è titolare della gestione della zona cinofila e devono essere destinate prioritariamente per la realizzazione degli interventi di gestione quali previsti nel programma d attività annuale di cui al precedente art. 8, e subordinatamente alle attività di cui ai precedenti articoli 7 e 9. ARTICOLO 11: GARE DI CACCIA PRATICA PER CANI E fatto obbligo al gestore della zona cinofila, per lo svolgimento delle gare di caccia pratica e delle prove con facoltà di sparo previste dal presente regolamento, di provvedere alla nomina di almeno tre Direttori di campo, di cui almeno uno deve essere sempre presente durante le gare dandone comunicazione alla Provincia, ai Sindaci ed ai Comandi Carabinieri territorialmente competenti. I Direttori di campo devono garantire il regolare svolgimento delle gare e delle prove cinofile. Il loro giudizio, durante l espletamento delle gare e delle prove, circa la durata, l inizio ed il termine del turno di gara, come pure la variazione o la sospensione alle tempistiche o all accesso dei cinofili, è insindacabile. Ogni variazione ai nominativi dei Direttori di campo deve essere tempestivamente comunicata agli Enti ed Organi di cui al 1 comma del presente articolo. Le gare di caccia pratica e le prove con facoltà di sparo sono consentite esclusivamente nei giorni di Sabato e Domenica e negli eventuali altri giorni festivi infrasettimanali, come tali riconosciuti dalla legge. Lo svolgimento delle manifestazioni di cui al comma precedente e comunque subordinato alle ulteriori seguenti norme: delle manifestazioni deve essere data comunicazione da parte del Soggetto gestore, entro e non oltre il 5 giorno antecedente le stesse, al Comando Carabinieri territorialmente competente; 5

6 possono essere ammessi all'allenamento, addestramento e gare dei cani da caccia solamente possessori di cani con idonea copertura assicurativa per l'esercizio dell'attività di addestramento; Nei campi di tipo C possono essere ammessi solamente cacciatori in possesso di regolare porto d armi, di regolare copertura assicurativa e di licenza di caccia in corso di validità. I fucili devono essere tenuti scarichi ed imbustati fino al momento di ingresso al turno di gara o di prova; al termine del turno di gara o di prova i fucili devono essere nuovamente scaricati ed imbustati; nelle gare e nelle prove per cani da ferma può operare contemporaneamente un numero di cani e di cacciatori per ogni turno prefissato e opportunamente pubblicizzato; nelle gare e nelle prove per cani da seguito può, parimenti, operare un numero di cani e di cacciatori per ogni turno prefissato e opportunamente pubblicizzato; gli iscritti ai turni successivi devono attendere in località predeterminate dal Direttore di campo con il cane al guinzaglio; Nei campi di tipo C nel caso in cui il cacciatore potesse essere coadiuvato da uno o più assistenti, se dotati di armi, vige la condizione che anche questi ultimi debbano essere in possesso di regolare porto d armi e licenza di caccia validi; Nei campi di tipo C l'attività di allenamento, addestramento e gare sono consentite con fucile con canna ad anima liscia fino a due colpi, a ripetizione semiautomatico, con colpo in canna e caricatore che consente di contenere non più di due cartucce di calibro non superiore al 12; Nei campi di tipo C i cacciatori possono sparare solo all interno del perimetro della zona cinofila; la fauna selvatica alzata o fatta frullare dai cani che esca dalla zona cinofila deve essere considerata perduta: ne è pertanto vietato sia l inseguimento da parte del cane, sia lo sparo da parte del cacciatore; la fauna selvatica ferita deve essere comunque recuperata; la fauna selvatica colpita all interno della zona, che cada all esterno della zona stessa, deve essere recuperata dal cacciatore con l ausilio del solo cane al guinzaglio, sotto il controllo del direttore di campo" o suo incaricato; il direttore di campo" può sostituire la fauna selvatica che non dovesse alzarsi o frullare ; il cane che durante la gara o la prova esca dalla zona cinofila deve essere immediatamente richiamato dal conduttore: i cani particolarmente scorretti devono essere sospesi e squalificati dal direttore di campo ; la fauna selvatica da allevamento impiegata per le gare e le prove cinofile deve essere di legittima e verificabile provenienza e accompagnata dal certificato sanitario dell Autorità veterinaria competente sul territorio della zona cinofila interessata: tali condizioni devono essere sempre dimostrabili con regolare documentazione; tutti gli esemplari di fauna selvatica da allevamento immessi sul territorio devono essere, ai sensi del 7 comma dell art. 30 della L.R. 70/96, adeguatamente marcati con contrassegni inamovibili e numerati; la fauna selvatica abbattuta durante le gare o le prove appartiene all uccisore e non può essere commercializzata; è fatto divieto di sottoporre ogni esemplare di fauna selvatica, compresa quella proveniente da allevamento, a maltrattamenti e sevizie. ARTICOLO 12: DELIMITAZIONE DELLE ZONE Ciascuna zona di tipo A, B e C deve sempre essere delimitata da apposite tabelle perimetrali, di modello conforme a quello approvato dalla Giunta Regionale, ai sensi dell articolo 50 della L.R. n 70/96, esenti da tassa, recanti rispettivamente la scritta: PROVINCIA DI BIELLA - Zona d Addestramento, Allenamento e Gare dei Cani da Ferma - 5 comma, lettera a), articolo 13 L.R. n 70/96 - Divieto di Caccia PROVINCIA DI BIELLA - Zona d Addestramento, Allenamento e Gare dei Cani da Seguito - 5 comma, lettera b), articolo 13 L.R. n 70/96 - Divieto di Caccia 6

7 PROVINCIA DI BIELLA - Zona d Addestramento, Allenamento e Gare dei Cani da Ferma - 5 comma, lettera C), articolo 13 L.R. n 70/96 - Divieto di Sparo ai non Autorizzati. Le zone di tipo D devono essere delimitate da apposite tabelle perimetrali, di modello conforme a quelle di cui al comma precedente recanti la scritta: PROVINCIA DI BIELLA - Zona Temporanea d Addestramento, Allenamento e Prove dei Cani da Cacca - 7 comma, articolo 13 L.R. n 70/96 - Divieto di Sparo - Ingresso Vietato ai non Autorizzati, che devono comunque essere rimosse alla scadenza. La collocazione, la manutenzione e la rimozione delle tabelle di cui ai due precedenti commi, poste comunque in modo tale che esse siano visibili da ogni punto di accesso e che da ogni tabella siano visibili di norma le due contigue, sono a carico del soggetto gerente la/e zona/e cinofila/e interessata/e. ARTICOLO 13: FACOLTA DI REVOCA La Provincia in caso inadempienza ed inosservanza delle norme contenute nelle singole convenzioni per la gestione delle zone cinofile, nel presente regolamento e nelle vigenti disposizioni di legge, può procedere, sentito il Comitato Consultivo Provinciale di cui all articolo 25 della L.R. nà 70/96, alla sospensione od alla revoca definitiva della concessione. ARTICOLO 14: NORME FINALI ED ACCESSORIE I cani devono essere accompagnati al guinzaglio fino al perimetro della zona cinofila. Ai sensi della L.R. n. 32/82, è comunque sempre vietato, anche durante le gare e le prove dei cani nelle zone cinofile, compiere con mezzi motorizzati percorsi fuoristrada e parcheggiare veicoli nei prati nelle zone boschive in terreni agricoli, calpestare i prati destinati a sfalcio nonché i terreni sottoposti a coltura anche se non cintati e segnalati, fatta salva la normativa della L.R. 70/96. Per quanto non previsto dal presente regolamento, si fa riferimento alle Leggi, Regolamenti ed Atti Amministrativi vigenti in materia. Entro sei mesi dall approvazione del presente Regolamento le autorizzazioni di zone cinofile in atto ed a qualunque titolo precedentemente rilasciate dovranno essere adeguate, a pena di scadenza, al presente Regolamento. 7

8 Modello a) Dichiarazione di consenso alla costituzione della zona cinofila, da allegare alla domanda di istituzione della zona da presentare alla Provincia di Biella Via Q. Sella Biella Il sottoscritto Nato a il.. Residente nel Comune di Via n.. C.F. A conoscenza dei contenuti del regolamento provinciale e della normativa nazionale e regionale vigenti in vigente in materia In qualità di (*) proprietario dei fondi di seguito elencati conduttore DICHIARA Il proprio consenso alla costituzione della zona di addestramento allenamento e gare dei cani da caccia PERMANENTE (durata minima 5 anni rinnovabili, con possibilità di revoca) di tipo A B all interno delle quali sono permessi l addestramento, l allenamento e le gare dei cani da ferma, con divieto di sparo. all interno delle quali sono permessi l addestramento, l allenamento e le gare dei cani da seguito, con divieto di sparo. C all interno delle quali sono permessi l addestramento, l allenamento e le prove dei cani da ferma, con facoltà di sparo esclusivamente su fauna selvatica di allevamento ovvero Il proprio consenso alla costituzione della zona di addestramento allenamento e gare dei cani da caccia TEMPORANEE tipo D all interno delle quali sono permessi l addestramento, l allenamento e le prove di tutti i cani da caccia, con divieto di sparo, per la stagione. (barrare la casella della tipologia interessata) sui seguenti terreni di cui sono proprietario e/o svolgo le attività di conduttore agricolo, ai sensi della normativa vigente, (* indicare se proprietario o conduttore o entrambe) 8

9 COMUNE FOGLIO DI MAPPA PARTICELLA N SUPERFICIE Allego fotocopia non autenticata di un mio documento di identità in corso di validità Data Il dichiarante N.B. Il dichiarante è consapevole delle sanzioni penali previste dall'art. 26 della l n 15 innel caso di mancata dichiarazione, falsità negli atti, uso ed esibizione di atti falsi contenenti dati non più rispondenti a verità. Ai sensi dell'art. 10 della L n 675 "tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali i dati da Voi forniti saranno oggetto di trattamento solo per le finalità cui sono destinati 9

10 Modello b) Dichiarazione di consenso alla costituzione della zona cinofila, da allegare alla domanda di istituzione della zona da presentare alla Provincia di Biella Via Q. Sella Biella Il sottoscritti, a conoscenza dei contenuti del regolamento provinciale e della normativa nazionale e regionale vigenti in vigente in materia In qualità di proprietari e/o conduttori dei fondi di seguito elencati DICHIARANO Il proprio consenso alla costituzione della zona di addestramento allenamento e gare dei cani da caccia PERMANENTE (durata minima 5 anni rinnovabili, con possibilità di revoca) di tipo A B all interno delle quali sono permessi l addestramento, l allenamento e le gare dei cani da ferma, con divieto di sparo. all interno delle quali sono permessi l addestramento, l allenamento e le gare dei cani da seguito, con divieto di sparo. C all interno delle quali sono permessi l addestramento, l allenamento e le prove dei cani da ferma, con facoltà di sparo esclusivamente su fauna selvatica di allevamento ovvero Il proprio consenso alla costituzione della zona di addestramento allenamento e gare dei cani da caccia TEMPORANEE tipo D all interno delle quali sono permessi l addestramento, l allenamento e le prove di tutti i cani da caccia, con divieto di sparo per la stagione. (barrare la casella della tipologia interessata) sui seguenti terreni di cui sono proprietari e/o svolgono le attività di conduttori agricoli, ai sensi della normativa vigente, (indicare se proprietario o conduttore o entrambe) 10

11 Nome cognome Proprietario e/o Luogo e data di nascita Comune e indirizzo di Comune e Foglio Partice Sup. Data e e conduttore(*) residenza di mappa in cui lla n (In ha) Firma codice fiscale ricade il terrreno Proprietario Conduttore Proprietario Conduttore Proprietario Conduttore Proprietario Conduttore Proprietario Conduttore Proprietario Conduttore (*) Indicare se proprietario o conduttore Si allegano fotocopie non autenticate di documenti di identità in corso di validità di tutti i dichiaranti N.B. I dichiaranti sono consapevoli delle sanzioni penali previste dall'art. 26 della l n 15 nel caso di mancata dichiarazione, falsità negli atti, uso ed esibizione di atti falsi contenenti dati non più rispondenti a verità. 11

12 Ai sensi dell'art. 10 della L n 675 "tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali" i dati da Voi forniti saranno oggetto di trattamento solo per le finalità cui sono destinati. 12

13 Estratto dal Piano faunistico venatorio Provinciale (Approvato con deliberazione C.P. 28 del ): criteri gestionali delle zone addestramento cani (cap. V par 6) In merito alle Zone di addestramento cani (ZAC) la legge regionale 70/96 dà la possibilità di tre tipi di zone classificati in base alla possibilità o meno di svolgervi attività venatoria e al tipo di cani (da ferma o da seguita) cui è destinata. Le ZAC di tipo c, quelle cioè con possibilità di sparo, non pongono particolari problemi gestionali a patto che siano di dimensioni contenute (massimo 50 ha) e che la specie sulla quale si esercita l'attività di addestramento sia la sola Quaglia allevata. Queste zone potrebbero anche essere aperte tutto l'anno. Le zone di addestramento su selvaggina naturale (tipo a e b ), invece necessitano di rigorosi indirizzi gestionali che permettano di mantenere al loro interno popolazioni naturali di selvaggina stanziale. I fattori che più di altri incidono negativamente sulle capacità di accoglimento delle zone di addestramento cani sono i seguenti: 1) Estensione limitata 2) Carico eccessivo di cani e relativi conduttori 3) Immissioni ripetute di selvaggina allevata 4) Tempi di addestramento troppo dilatati. L'estensione deve essere nell'ordine di alcune migliaia di ettari e maggiore nelle zone destinate all'addestramento dei cani da seguita. Un'estensione troppo ridotta causerebbe un turnover troppo rapido di cani e conduttori con un eccessivo disturbo per la selvaggina che sarebbe indotta inevitabilmente ad abbandonare il sito. Occorre tenere presente che un turno di addestramento dovrebbe durare almeno 1 ora ed insistere nel caso di 1 o 2 cani da ferma o da cerca su un territorio di almeno 200 ha. Nell'arco di mezza giornata non è possibile prevedere più di due turni ogni 200 ha di zona. Se la zona di addestramento fosse di 1000 ha, in una giornata intera sarebbe possibile ospitare 20 turni. Un carico maggiore causerebbe un disturbo insostenibile alla selvaggina. Nel caso di cani da seguita che vengono addestrati in muta l'estensione necessaria per ogni turno dovrebbe essere di almeno 500 ha con due turni giornalieri, uno al mattino e uno al pomeriggio. Le immissioni di selvaggina allevata che vengono continuativamente fatte per incrementare le possibilità di fruizione delle zone di addestramento di cani, di fatto provocano l'allontanamento degli individui selvatici per l'eccessivo disturbo e per l'incremento artificiale della densità, aumentano il carico di predatori presenti in zona e creano le premesse per la trasmissione di malattie parassitarie e non. Inoltre l'addestramento fatto su selvaggina allevata ha un scarso valore e spesso è controproducente in quanto induce il cane alla scorrettezza e ad incontri troppo facili che non accrescono la sua esperienza di cacciatore. L'addestramento su selvaggina naturale dovrebbe assolutamente essere evitato nei periodi antecedenti, durante e dopo la riproduzione per non causare spostamenti innaturali dei riproduttori e mortalità nei giovani. Di fatto i periodi nei quali si può operare senza provocare danno sono per la piccola selvaggina dall'inizio di febbraio alla metà di marzo e dai primi di agosto fino all'apertura della caccia. Durante questi periodi l'addestramento deve essere sospeso per almeno due giornate alla settimana. L'addestramento con i cani da seguita sul Cinghiale può essere permesso per periodi più dilatati tenendo presente che il massimo delle nascite per questo ungulato ricade nei mesi di fine primavera e inizio estate. Per quanto riguarda la morfologia dei territori da destinarsi a zone addestramento cani su selvaggina naturale occorre tenere presente diverse esigenze e distinguere tra cani da ferma o da cerca e cani da seguita. Per i primi occorrono terreni soprattutto scoperti con vegetazione erbacea e cespugliare in vaste estensioni inframmezzate da piccoli boschi. Per le diverse razze di segugi invece è opportuno scegliere terreni accidentati con valli anche profonde e per la maggior parte boscati. Per quanto riguarda le zone di tipo a, quelle destinate ai cani da ferma, esse potrebbero essere distinte in due tipi ulteriori: zone da destinarsi solamente alle gare classiche su starna e zone per 13

14 l addestramento vero e proprio oltre che per gare di caccia pratica senza sparo su altra selvaggina stanziale (sostanzialmente fagiano). Le prime dovrebbero essere individuate nei territori vocazionali alla Starna ed essere gestite da associazioni cinofile sotto il controllo dell Amministrazione provinciale. In particolare la associazione cinofila a cui sarà affidata la gestione dovrebbe farsi carico del servizio di sorveglianza (un operatore a tempo pieno regolarmente stipendiato), degli interventi di reintroduzione della Starna, compreso l acquisto degli animali e la costruzione delle strutture di ambientamento, e dei miglioramenti ambientali. 14

PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA

PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA Allegato alla Deliberazione Consiglio Provinciale n 52/00 in data 22 MAGGIO 2000. PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA SETTORE III POLITICHE AGRICOLE E MONTANE TUTELA FAUNISTICA E POLIZIA PROVINCIALE - PARCHI

Dettagli

PROVINCIA DI VERCELLI

PROVINCIA DI VERCELLI PROVINCIA DI VERCELLI REGOLAMENTO PER L'ISTITUZIONE, IL RINNOVO, LA REVOCA E LA GESTIONE DELLE ZONE PER ALLENAMENTO, ADDESTRAMENTO E GARE PER CANI DA CACCIA (Approvato e modificato dal Consiglio Provinciale

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE 5 ALLEGATO A Criteri e modalità di istituzione, autorizzazione e gestione delle Zone per l allenamento e l addestramento dei cani e per le gare e le prove cinofile (ZAC) (art. 33, l.r. 7/1995) Principi

Dettagli

Regione Autonoma della Sardegna

Regione Autonoma della Sardegna Delibera Giunta Regionale: n 21/60 del 16 luglio 2003 Decreto Ass. Difesa Ambiente: n 26/V del 27 agosto 2003 B.U.R.A.S.: n 28 del 19 settembre 2003 pagina 24 Regione Autonoma della Sardegna Assessorato

Dettagli

REGOLAMENTO DELLE ZONE DI ADDESTRAMENTO CANI E DELLE GARE CINO-VENATORIE

REGOLAMENTO DELLE ZONE DI ADDESTRAMENTO CANI E DELLE GARE CINO-VENATORIE REGOLAMENTO DELLE ZONE DI ADDESTRAMENTO CANI E DELLE GARE CINO-VENATORIE Approvato con delibera del Consiglio Provinciale n. 67 del 30 dicembre 2013 Pag. 1 di 11 ART. 1 Finalità 1. Il presente regolamento

Dettagli

PROVINCIA DI OLBIA -TEMPIO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA GESTIONE DELLE ZONE DI ADDESTRAMENTO E ALLENAMENTO CANI DA CACCIA E PER LE GARE CINOFILE

PROVINCIA DI OLBIA -TEMPIO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA GESTIONE DELLE ZONE DI ADDESTRAMENTO E ALLENAMENTO CANI DA CACCIA E PER LE GARE CINOFILE PROVINCIA DI OLBIA -TEMPIO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA GESTIONE DELLE ZONE DI ADDESTRAMENTO E ALLENAMENTO CANI DA CACCIA E PER LE GARE CINOFILE (Approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale

Dettagli

------------------------------------------------------------- LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

------------------------------------------------------------- LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA Prot. n. (ABF/03/5863) ------------------------------------------------------------- Richiamate: LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA la legge 11 febbraio 1992, n. 157 "Norme per la protezione della

Dettagli

Alla Provincia di Verona Servizio tutela faunistico ambientale Via S. Giacomo, 25 37135 Verona

Alla Provincia di Verona Servizio tutela faunistico ambientale Via S. Giacomo, 25 37135 Verona Marca da bollo Euro 16,00 Alla Provincia di Verona Servizio tutela faunistico ambientale Via S. Giacomo, 25 37135 Verona Oggetto Richiesta per l istituzione e l'affidamento in gestione di una zona destinata

Dettagli

PROCEDIMENTO: Autorizzazione per la gestione zone per Addestramento, allenamento, gare dei cani da caccia

PROCEDIMENTO: Autorizzazione per la gestione zone per Addestramento, allenamento, gare dei cani da caccia PROCEDIMENTO: Autorizzazione per la gestione zone per Addestramento, allenamento, gare dei cani da caccia Classificazione Tutela della fauna e della flora Identificazione: Area Ambiente Servizio Tutela

Dettagli

PROVINCIA DELL AQUILA

PROVINCIA DELL AQUILA PROVINCIA DELL AQUILA Settore Politiche Ambientali - Risorse Naturali ed Energetiche AVVISO PUBBLICO AUTORIZZAZIONE AD ISTITUIRE E GESTIRE AREE CINOFILE PERMANENTI 1 PROVINCIA DELL AQUILA Settore Politiche

Dettagli

DISCIPLINA DELLE ZONE PER L'ALLENAMENTO E L'ADDESTRAMENTO DEI CANI DA CACCIA E PER LE GARE CINOFILE (art. 16 L.R. n. 29/94)

DISCIPLINA DELLE ZONE PER L'ALLENAMENTO E L'ADDESTRAMENTO DEI CANI DA CACCIA E PER LE GARE CINOFILE (art. 16 L.R. n. 29/94) DISCIPLINA DELLE ZONE PER L'ALLENAMENTO E L'ADDESTRAMENTO DEI CANI DA CACCIA E PER LE GARE CINOFILE (art. 16 L.R. n. 29/94) ART. 1 - FINALITA' Il presente regolamento disciplina le zone per l'addestra-mento

Dettagli

Regolamento provinciale per la costituzione e gestione delle zone addestramento cani e gare cinofile (Delibera di Consiglio n. 37 del 27 aprile 1999)

Regolamento provinciale per la costituzione e gestione delle zone addestramento cani e gare cinofile (Delibera di Consiglio n. 37 del 27 aprile 1999) Regolamento provinciale per la costituzione e gestione delle zone addestramento cani e gare cinofile (Delibera di Consiglio n. 37 del 27 aprile 1999) TITOLO I Disposizioni generali e di programmazione

Dettagli

PROTOCOLLO PER L AFFIDAMENTO IN GESTIONE AGLI AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA DELLE ZONE DI RIPOPOLAMENTO E CATTURA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE

PROTOCOLLO PER L AFFIDAMENTO IN GESTIONE AGLI AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA DELLE ZONE DI RIPOPOLAMENTO E CATTURA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE Allegato A alla Deliberazione della Giunta Provinciale n. 513 del 19.12.2002 PROTOCOLLO PER L AFFIDAMENTO IN GESTIONE AGLI AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA DELLE ZONE DI RIPOPOLAMENTO E CATTURA DELLA PROVINCIA

Dettagli

Qui proteggiamo Natura e Cultura 1

Qui proteggiamo Natura e Cultura 1 REGOLAMENTO PER L'INTRODUZIONE E IL TRASPORTO DI ARMI E DI QUALSIASI MEZZO DISTRUTTIVO E/O DI CATTURA DELLA FAUNA NEL TERRITORIO DEL PARCO REGIONALE SIRENTE VELINO Approvato con Delibera di Consiglio Direttivo

Dettagli

Oggetto :- Caccia al Cinghiale in battute autorizzate - stagione venatoria 20-20. - Richiesta autorizzazione.

Oggetto :- Caccia al Cinghiale in battute autorizzate - stagione venatoria 20-20. - Richiesta autorizzazione. Marca da bollo da 16,00 Alla Città Metropolitana di Napoli Ufficio Caccia e Pesca Piazza Matteotti, 1 NAPOLI Oggetto :- Caccia al Cinghiale in battute autorizzate - stagione venatoria 20-20. - Richiesta

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA 20 aprile 2000, n. 0128/Pres.

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA 20 aprile 2000, n. 0128/Pres. L.R. 30/1999, art. 26 e 42, c. 01 B.U.R. 31/05/2000, n. 22 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA 20 aprile 2000, n. 0128/Pres. Regolamento concernente il tesserino regionale di caccia per il Friuli-Venezia

Dettagli

Il sottoscritto... nato a... (prov...) il... e residente in Comune di... CAP.. (prov...) via... n... Codice Fiscale...

Il sottoscritto... nato a... (prov...) il... e residente in Comune di... CAP.. (prov...) via... n... Codice Fiscale... Per il rinnovo: la domanda deve essere presentata entro e non oltre il 30 giugno precedente alla data di scadenza della struttura Marca da bollo ALLA PROVINCIA DI FORLI -CESENA SERVIZIO AGRICOLTURA SPAZIO

Dettagli

ANNATA VENATORIA 2014/2015 VISTO

ANNATA VENATORIA 2014/2015 VISTO ANNATA VENATORIA 2014/2015 Il Comitato di Gestione dell Ambito Territoriale di Caccia CS2, al fine di garantire una corretta ed efficace gestione della caccia nel territorio dei 29 Comuni, VISTO la Legge

Dettagli

PROVINCIA DI AREZZO REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLE AREE PER LADDESTRAMENTO, LALLENAMENTO E LE GARE DEI CANI

PROVINCIA DI AREZZO REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLE AREE PER LADDESTRAMENTO, LALLENAMENTO E LE GARE DEI CANI PROVINCIA DI AREZZO REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLE AREE PER LADDESTRAMENTO, LALLENAMENTO E LE GARE DEI CANI Approvato con delibera C.P. n. 122 del 13/10/2005 Art. 1 FINALITA 1) Le aree di cui al presente

Dettagli

VII. Zone di allenamento e addestramento dei cani e per le prove e gare cinofile.

VII. Zone di allenamento e addestramento dei cani e per le prove e gare cinofile. Zone di allenamento e addestramento dei cani e per le prove e gare cinofile. VII L art. 13 della L.R. 16.08.1993, n. 26, nel disciplinare la destinazione del territorio agrosilvo-pastorale prevede che

Dettagli

a) zone di tipo A, a carattere permanente, per cani da ferma e da cerca su selvaggina naturale senza possibilità di abbattimento della stessa;

a) zone di tipo A, a carattere permanente, per cani da ferma e da cerca su selvaggina naturale senza possibilità di abbattimento della stessa; REGOLAMENTO PER L ALLENAMENTO E L ADDESTRAMENTO DEI CANI DA CACCIA E PER LE PROVE E GARE CINOFILE (ART. 16 L.R. N. 29/1994) (Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 32 del 05/07/2012) ART. 1 - FINALITA

Dettagli

Il/Ia sottoscritto/a nato/a. il, residente a. in via/loc. e/o allevamento zootecnico sito in agro del Comune di

Il/Ia sottoscritto/a nato/a. il, residente a. in via/loc. e/o allevamento zootecnico sito in agro del Comune di Allegato A Alla Provincia di Bari Servizio Agricoltura, Caccia, Pesca, Risorse Via Amendola 189/b 70100 Bari DOMANDA DI CONTRIBUTO PER DANNI ARRECATI DALLA FAUNA SELVATICA ALLE PRODUZIONI AGRICOLE, ALLE

Dettagli

INTRODUZIONI DI ARMI, ESPLOSIVI E DI QUALSIASI MEZZO DI DISTRUZIONE E CATTURA DA PARTE DI PRIVATI ALL INTERNO DEL PARCO REGOLAMENTO

INTRODUZIONI DI ARMI, ESPLOSIVI E DI QUALSIASI MEZZO DI DISTRUZIONE E CATTURA DA PARTE DI PRIVATI ALL INTERNO DEL PARCO REGOLAMENTO INTRODUZIONI DI ARMI, ESPLOSIVI E DI QUALSIASI MEZZO DI DISTRUZIONE E CATTURA DA PARTE DI PRIVATI ALL INTERNO DEL PARCO REGOLAMENTO ART. 1) DEFINIZIONE Agli effetti e all applicazione del presente Regolamento

Dettagli

BOZZA REGOLAMENTO DI CACCIA AL CINGHIALE ATC CS3

BOZZA REGOLAMENTO DI CACCIA AL CINGHIALE ATC CS3 BOZZA REGOLAMENTO DI CACCIA AL CINGHIALE ATC CS3 Art. 1 (Caratteri generali) 1. Il presente, disciplina la gestione faunistico-venatoria del cinghiale nella Provincia di Cosenza, nel rispetto della normativa

Dettagli

ATTIVITÀ FUNEBRE. Art. 13 Legge Emilia Romagna n. 156/2005 DOMANDA DI RILASCIO AUTORIZZAZIONE

ATTIVITÀ FUNEBRE. Art. 13 Legge Emilia Romagna n. 156/2005 DOMANDA DI RILASCIO AUTORIZZAZIONE Marca da bollo ATTIVITÀ FUNEBRE Art. 13 Legge Emilia Romagna n. 156/2005 DOMANDA DI RILASCIO AUTORIZZAZIONE PER ESERCIZIO DELL ATTIVITA DI [] FORNITURA DI ARTICOLI FUNERARI, DISBRIGO PRATICHE AMMINISTRATIVE

Dettagli

ATTIVITA FUNEBRE. Richiesta di autorizzazione per sede principale ai sensi dell art. 16 della Legge Regionale 29/7/2004 n. 19

ATTIVITA FUNEBRE. Richiesta di autorizzazione per sede principale ai sensi dell art. 16 della Legge Regionale 29/7/2004 n. 19 ALLO SPORTELLO UNICO DEL COMUNE DI ANZOLA DELL EMILIA marca da bollo ATTIVITA FUNEBRE Richiesta di autorizzazione per sede principale ai sensi dell art. 16 della Legge Regionale 29/7/2004 n. 19 Il sottoscritto

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA C O M U N E D I B R U I N O PROVINCIA DI TORINO - C. A. P. 10090 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO DIGITALE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 34 del 14/4/2011 Depositato

Dettagli

COMUNE DI PALAZZUOLO SUL SENIO Provincia di FIRENZE

COMUNE DI PALAZZUOLO SUL SENIO Provincia di FIRENZE REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE IN USO DI SALE E LOCALI APPROVATO DAL CONSIGLIO COMUNALE CON DELIBERAZIONE N. 38 DEL 29 LUGLIO 2002 \\Srv2\Ufficio\REGOLAMENTI E CONVENZIONI\regolamenti per sito\reg. USO

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 23 DEL 20-08-1996 REGIONE UMBRIA

LEGGE REGIONALE N. 23 DEL 20-08-1996 REGIONE UMBRIA LEGGE REGIONALE N. 23 DEL 20-08-1996 REGIONE UMBRIA Norme per l' attuazione del Fondo regionale per la prevenzione ed il risarcimento dei danni arrecati alla produzione agricola dalla fauna selvatica ed

Dettagli

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI PESARO E URBINO

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI PESARO E URBINO COPIA dell ORIGINALE Decreto di Governo DECRETO DEL PRESIDENTE N. 89 / 2015 OGGETTO: PIANO DI CONTROLLO DELLE POPOLAZIONI DI CORNACCHIA GRIGIA (CORVUS CORONE CORNIX) E GAZZA.(PICA PICA) NEL TERRITORIO

Dettagli

Art. 2 Modifica all articolo 4 della l.r. 34/2007. LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6

Art. 2 Modifica all articolo 4 della l.r. 34/2007. LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6 7213 LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6 Modifiche e integrazioni alle leggi regionali 15 novembre 2007, n. 34, 7 agosto 2013, n. 27 e 11 febbraio 1999, n. 11. IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO Art.

Dettagli

CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2015/2016

CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2015/2016 ALLEGATO A CALENDARIO VENATORIO RELATIVO ALL INTERO TERRITORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2015/2016 L esercizio venatorio nella stagione 2015/2016, è consentito con le seguenti modalità: 1) SPECIE E PERIODI

Dettagli

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI approvato con deliberazione G.P. n. 188 del 25.7.2001 modificato con deliberazione G.P. n. 83 del

Dettagli

COMUNE DI SANSEPOLCRO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE

COMUNE DI SANSEPOLCRO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE COMUNE DI SANSEPOLCRO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE Approvato con delibera di Giunta Municipale n. 9 del 10.01.2011 INDICE 1. Premessa 2. Accesso al servizio 3. Finalità della

Dettagli

Art. 1 Sostituzione dell articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2005

Art. 1 Sostituzione dell articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2005 Deliberazione legislativa n. 58/2013 2 Art. 1 Sostituzione dell articolo 2 della legge regionale n. 5 del 2005 1. L articolo 2 della legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 (Norme a tutela del benessere

Dettagli

OGGETTO REQUISITI DI PARTECIPAZIONE EVENTUALI TITOLI PREFERENZIALI

OGGETTO REQUISITI DI PARTECIPAZIONE EVENTUALI TITOLI PREFERENZIALI AVVISO PUBBLICO PER LA STIPULA DI CONVENZIONI CON LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Per la collaborazione con la Polizia Municipale (giusta delibera di Giunta Comunale n 131 del 29/07/2014), nell ambito

Dettagli

Protocollo n. 57408 Deliberazione n. 277. Estratto dal Verbale delle deliberazioni della GIUNTA PROVINCIALE. Seduta del 19 ottobre 2010 Ore 12,55

Protocollo n. 57408 Deliberazione n. 277. Estratto dal Verbale delle deliberazioni della GIUNTA PROVINCIALE. Seduta del 19 ottobre 2010 Ore 12,55 Provincia di Rovigo Protocollo n. 57408 Deliberazione n. 277 Estratto dal Verbale delle deliberazioni della GIUNTA PROVINCIALE Seduta del 19 ottobre 2010 Ore 12,55 Oggetto n. 03: Campi per l allenamento

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA Approvato in data con deliberazione consiliare n. Premesso che la Legge 5 Febbraio 1992 n.

Dettagli

LA VIGILANZA VOLONTARIA VENATORIA. Federica Paolozzi Bologna, 27 aprile 2010

LA VIGILANZA VOLONTARIA VENATORIA. Federica Paolozzi Bologna, 27 aprile 2010 LA VIGILANZA VOLONTARIA VENATORIA Federica Paolozzi Bologna, 27 aprile 2010 LA DIRETTIVA REGIONALE PER LA DISCIPLINA DEL COORDINAMENTO DELLE GUARDIE VOLONTARIE CHE SVOLGONO ATTIVITA' DI VIGILANZA FAUNISTICO-VENATORIA

Dettagli

Disciplinare per violazioni in materia di caccia

Disciplinare per violazioni in materia di caccia Disciplinare per violazioni in materia di caccia approvato dalla Commissione Consultiva per l esame dei processi verbali e la determinazione delle sanzioni amministrative e disciplinari in materia di caccia

Dettagli

` Ç áàxüé wxääx \ÇyÜtáàÜâààâÜx x wx gütáñéüà

` Ç áàxüé wxääx \ÇyÜtáàÜâààâÜx x wx gütáñéüà ` Ç áàxüé wxääx \ÇyÜtáàÜâààâÜx x wx gütáñéüà Dipartimento per i trasporti la navigazione ed i sistemi informativi e statistici Direzione Generale Motorizzazione Divisione 5 Prot. n.10959 del 19 aprile

Dettagli

ARMI ED ARMERIA. Titolo I - ARMI

ARMI ED ARMERIA. Titolo I - ARMI ARMI ED ARMERIA Titolo I - ARMI ART. 1 - TIPO DELLE ARMI IN DOTAZIONE 1 - In conformità a quanto previsto dall art. 4 del D.M. 01.03.1987 N 145 l arma da difesa personale, in dotazione agli addetti con

Dettagli

PROVINCIA DI TRIESTE REGOLAMENTO DI VIGILANZA VOLONTARIA

PROVINCIA DI TRIESTE REGOLAMENTO DI VIGILANZA VOLONTARIA PROVINCIA DI TRIESTE REGOLAMENTO DI VIGILANZA VOLONTARIA ART. 1 Disposizioni generali La Provincia di Trieste, valorizza e favorisce lo sviluppo della funzione del volontariato allo scopo di promuovere

Dettagli

ISTANZA DI AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE - AUA

ISTANZA DI AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE - AUA Mod.AUA_Istanza_parte-generale Al SUAP del Comune di Istanza senza contestuale richiesta di ulteriori titoli abilitativi (art.4 comma 7 del DPR 59/2013) Istanza con contestuale richiesta di ulteriori titoli

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE COMUNE DI GALLICANO (Provincia di Lucca) REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE 1 INDICE 1. Oggetto.3 2. Accesso al servizio...3 3. Finalità della pubblicazione...3 4. Atti da pubblicare....3

Dettagli

OGGETTO: Accordo di collaborazione con i CAF - schema di convenzione.-

OGGETTO: Accordo di collaborazione con i CAF - schema di convenzione.- OGGETTO: Accordo di collaborazione con i CAF - schema di convenzione.- CONVENZIONE TRA L'Istituto Autonomo per le Case Popolari della Provincia di TRAPANI rappresentato dal Dirigente Amministrativo, con

Dettagli

Comune di Spilamberto Provincia di Modena. Regolamento per la gestione del sistema di video sorveglianza

Comune di Spilamberto Provincia di Modena. Regolamento per la gestione del sistema di video sorveglianza Comune di Spilamberto Provincia di Modena Regolamento per la gestione del sistema di video sorveglianza approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n 8 del 18 gennaio 2005 INDICE ART. 1: ART. 2:

Dettagli

OGGETTO: ISTANZA DI DEPOSITO DI FRAZIONAMENTO CATASTALE IN AREE A FUNZIONE AGRICOLA. Il/La sottoscritto/a. Nato/a a il

OGGETTO: ISTANZA DI DEPOSITO DI FRAZIONAMENTO CATASTALE IN AREE A FUNZIONE AGRICOLA. Il/La sottoscritto/a. Nato/a a il Al Comune di Follonica Settore Urbanistica OGGETTO: ISTANZA DI DEPOSITO DI FRAZIONAMENTO CATASTALE IN AREE A FUNZIONE AGRICOLA Il/La sottoscritto/a Nato/a a il Con residenza anagrafica nel Comune di Prov.

Dettagli

dalla partecipazione a gare cinofile;

dalla partecipazione a gare cinofile; La garanzia, valida in tutto il mondo purchè l attività venatoria venga condotta nel rispetto delle leggi localmente vigenti, è prestata per i danni derivanti dall attività venatoria esercitata come previsto

Dettagli

REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DI VOLONTARI PER SCOPI DI PUBBLICA UTILITÀ. Approvato con Deliberazione C.C. nr. 14 del 26 giugno 2012

REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DI VOLONTARI PER SCOPI DI PUBBLICA UTILITÀ. Approvato con Deliberazione C.C. nr. 14 del 26 giugno 2012 REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DI VOLONTARI PER SCOPI DI PUBBLICA UTILITÀ Approvato con Deliberazione C.C. nr. 14 del 26 giugno 2012 ART. 1 - OGGETTO DEL REGOLAMENTO Il Comune di Lozza volendo garantire nell

Dettagli

Oggetto: Domanda di autorizzazione all apertura di un Agenzia di Viaggio e Turismo. L.R. n. 8/2008. Il/La sottoscritto/a (C.F ) nato/a a Prov.

Oggetto: Domanda di autorizzazione all apertura di un Agenzia di Viaggio e Turismo. L.R. n. 8/2008. Il/La sottoscritto/a (C.F ) nato/a a Prov. Marca da bollo 14.62 Amministrazione Provinciale di Catanzaro Servizio Agenzie di Viaggio e Turismo Piazza Luigi Rossi 88100 Catanzaro Oggetto: Domanda di autorizzazione all apertura di un Agenzia di Viaggio

Dettagli

COMUNE DI FIUMEFREDDO DI SICILIA ( PROVINCIA DI CATANIA )

COMUNE DI FIUMEFREDDO DI SICILIA ( PROVINCIA DI CATANIA ) ALLEGATO ALLA DETERMINA DEL RESPONSABILE DEL 3 SERVIZIO N. 168 DEL 02/07/2013 BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER L AFFIDAMENTO DEFINITIVO DI CANI RANDAGI DI PROPRIETA DEL COMUNE. Art. 1 FINALITA

Dettagli

AVVISO PUBBLICO PER LA STIPULA DI CONVENZIONI CON LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

AVVISO PUBBLICO PER LA STIPULA DI CONVENZIONI CON LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO CITTA DI TERMINI IMERESE Provincia di Palermo 2 Settore - Servizio Ambiente - Ville e Giardini AVVISO PUBBLICO PER LA STIPULA DI CONVENZIONI CON LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PREMESSA In esecuzione dell'atto

Dettagli

La sezione Comunale F.I.D.C. di San Donà di Piave. organizza una. PRESSO L AZIENDA AGRICOLA MENDOZA (da Angeletti-Ponte alto di Ceggia)

La sezione Comunale F.I.D.C. di San Donà di Piave. organizza una. PRESSO L AZIENDA AGRICOLA MENDOZA (da Angeletti-Ponte alto di Ceggia) FEDERAZIONE ITALIANA DELLA CACCIA Sezione Comunale di San Dona di Piave La sezione Comunale F.I.D.C. di San Donà di Piave organizza una PROVA DI CANI SU QUAGLIE CON SPARO DOMENICA 27 APRILE 2014 PRESSO

Dettagli

CARTA DI ESERCIZIO E ATTESTAZIONE ANNUALE PER OPERATORI DEL COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE

CARTA DI ESERCIZIO E ATTESTAZIONE ANNUALE PER OPERATORI DEL COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE CARTA DI ESERCIZIO E ATTESTAZIONE ANNUALE PER OPERATORI DEL COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE Che cosa è e a che cosa serve Gli operatori ambulanti ai sensi dell art. 21, comma 10 della L.R. 06/2010 hanno l

Dettagli

MARCA DA BOLLO AL COMUNE DI SCANZOROSCIATE SPORTELLO UNICO

MARCA DA BOLLO AL COMUNE DI SCANZOROSCIATE SPORTELLO UNICO (Domanda apertura/trasferimento SALA GIOCHI) MARCA DA BOLLO AL COMUNE DI SCANZOROSCIATE SPORTELLO UNICO Oggetto: Domanda di apertura SALA GIOCHI Ai sensi dell art. 86 del T.U. delle leggi di P.S. Il sottoscritto...

Dettagli

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione

Dettagli

AZIENDA OSPEDALIERA DI PERUGIA

AZIENDA OSPEDALIERA DI PERUGIA AZIENDA OSPEDALIERA DI PERUGIA AVVISO DI MOBILITA VOLONTARIA REGIONALE ED INTERREGIONALE PER TITOLI E COLLOQUIO PER LA COPERTURA A TEMPO INDETERMINATO N. 25 POSTI DI OPERATORE SOCIO SANITARIO CAT. B LIV.

Dettagli

Regolamento per l introduzione e il trasporto di armi e di qualsiasi mezzo distruttivo e/o di cattura della fauna nel territorio del Parco Naturale

Regolamento per l introduzione e il trasporto di armi e di qualsiasi mezzo distruttivo e/o di cattura della fauna nel territorio del Parco Naturale Regolamento per l introduzione e il trasporto di armi e di qualsiasi mezzo distruttivo e/o di cattura della fauna nel territorio del Parco Naturale Regionale delle Serre 1 Articolo 1 Oggetto del Regolamento

Dettagli

AVVISO DI SELEZIONE PUBBLICA, PER TITOLI, PER LA CREAZIONE DEL REGISTRO PUBBLICO DEI MEDIATORI CULTURALI DELLA PROVINCIA DI FOGGIA.

AVVISO DI SELEZIONE PUBBLICA, PER TITOLI, PER LA CREAZIONE DEL REGISTRO PUBBLICO DEI MEDIATORI CULTURALI DELLA PROVINCIA DI FOGGIA. AVVISO DI SELEZIONE PUBBLICA, PER TITOLI, PER LA CREAZIONE DEL REGISTRO PUBBLICO DEI MEDIATORI CULTURALI DELLA PROVINCIA DI FOGGIA. IL DIRIGENTE RENDE NOTO o vista la deliberazione del Consiglio Provinciale

Dettagli

REGOLAMENTO PER L USO DEI PARCHEGGI PUBBLICI A PAGAMENTO NON CUSTODITI

REGOLAMENTO PER L USO DEI PARCHEGGI PUBBLICI A PAGAMENTO NON CUSTODITI C O M U N E D I B U S S E R O PROVINCIA DI MILANO P.IVA c.f. 03063770154 C.A.P. 20060 Piazza Diritti dei Bambini n. 1 TEL. 02 / 953331 - FAX. 02 / 9533337 REGOLAMENTO PER L USO DEI PARCHEGGI PUBBLICI A

Dettagli

REGIONE TOSCANAGIUNTA REGIONALE

REGIONE TOSCANAGIUNTA REGIONALE REGIONE TOSCANAGIUNTA REGIONALE DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO SVILUPPO RURALE SETTORE POLITICHE AGROAMBIENTALI, ATTIVITA' FAUNISTICA-VENATORIA

Dettagli

DATA. Data di nascita Cittadinanza Sesso M F Luogo di nascita Comune Prov. Stato Residenza Comune Via, Piazza, ecc N CAP

DATA. Data di nascita Cittadinanza Sesso M F Luogo di nascita Comune Prov. Stato Residenza Comune Via, Piazza, ecc N CAP In bollo dal valore corrente RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLA SOSTITUZIONE DELL AUTOVETTURA PER L ESERCIZIO DEL SERVIZIO DI NOLEGGIO CON CONDUCENTE MEDIANTE AUTOVETTURA LEGGE 21/1992 L.R. 58/1993 Allo

Dettagli

Il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale

Il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale Visto l articolo 2120 del codice civile; Visto il decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, ed, in particolare, gli articoli 8, concernente l espressione della volontà del lavoratore circa la destinazione

Dettagli

PROVINCIA DI SAVONA REGOLAMENTO DELLE UNITA DI GESTIONE PER LA CACCIA ALLA LEPRE NELLA PROVINCIA DI SAVONA

PROVINCIA DI SAVONA REGOLAMENTO DELLE UNITA DI GESTIONE PER LA CACCIA ALLA LEPRE NELLA PROVINCIA DI SAVONA PROVINCIA DI SAVONA REGOLAMENTO DELLE UNITA DI GESTIONE PER LA CACCIA ALLA LEPRE NELLA PROVINCIA DI SAVONA (Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 34 del 05/07/2012) TITOLO I Disposizioni generali

Dettagli

REGOLAMENTO PROVINCIALE PER LA DISCIPLINA DEGLI ESAMI VENATORI E ISCRIZIONE ALL ALBO PROVINCIALE DEI CACCIATORI DI SELEZIONE. Art.

REGOLAMENTO PROVINCIALE PER LA DISCIPLINA DEGLI ESAMI VENATORI E ISCRIZIONE ALL ALBO PROVINCIALE DEI CACCIATORI DI SELEZIONE. Art. Approvato con delib. C.P. n. 109 del 9/06/2003 REGOLAMENTO PROVINCIALE PER LA DISCIPLINA DEGLI ESAMI VENATORI E ISCRIZIONE ALL ALBO PROVINCIALE DEI CACCIATORI DI SELEZIONE Art. 1 Il presente Regolamento

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI Approvato in data con deliberazione consiliare n. 1. E istituita la Consulta Anziani. Art. 1 ISTITUZIONE

Dettagli

Tecniche per il controllo del cinghiale ed esperienze in Umbria

Tecniche per il controllo del cinghiale ed esperienze in Umbria Corso per il prelievo del cinghiale con metodi selettivi - ATC PG2 Dott. Luca Convito - Spoleto - 2014 Tecniche per il controllo del cinghiale ed esperienze in Umbria settori per la caccia al cinghiale

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ACCESSO RADIOFONICO E TELEVISIVO ALLE TRASMISSIONI REGIONALI DELLA CONCESSIONARIA DEL SERVIZIO RADIOTELEVISIVO PUBBLICO (RAI)

REGOLAMENTO PER L ACCESSO RADIOFONICO E TELEVISIVO ALLE TRASMISSIONI REGIONALI DELLA CONCESSIONARIA DEL SERVIZIO RADIOTELEVISIVO PUBBLICO (RAI) REGOLAMENTO PER L ACCESSO RADIOFONICO E TELEVISIVO ALLE TRASMISSIONI REGIONALI DELLA CONCESSIONARIA DEL SERVIZIO RADIOTELEVISIVO PUBBLICO (RAI) Approvato con delibera CORECOM n. 16/II/2005 del 15.07.2005,

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE Approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 386 del 5 Ottobre 2012 INDICE 1. Oggetto 2. Caratteristiche e organizzazione delle pubblicazioni

Dettagli

MODULO DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA

MODULO DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA Allegato sub B.2) MODULO DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA Al Sig. SINDACO del Comune di 36040 GRISIGNANO DI ZOCCO (VI) OGGETTO: DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA PER LA PARTECIPAZIONE ALLA GARA D APPALTO PER L AFFIDAMENTO

Dettagli

D.D.L. concernete "Disciplina del regime in deroga in attuazione della Direttiva 79/409/CEE" relativa alla conservazione degli uccelli selvatici.

D.D.L. concernete Disciplina del regime in deroga in attuazione della Direttiva 79/409/CEE relativa alla conservazione degli uccelli selvatici. D.D.L. concernete "Disciplina del regime in deroga in attuazione della Direttiva 79/409/CEE" relativa alla conservazione degli uccelli selvatici. TESTO Articolo 1 Finalità 1. La presente legge disciplina

Dettagli

Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE

Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega il 4 ottobre 2007 Premessa: Per i candidati Operatori Sportivi Volontari sono previsti i seguenti momenti corsuali:

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL ATTO DI NOTORIETA (resa ai sensi dell art. 47 del DPR 28.12.2000, n. 445)

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL ATTO DI NOTORIETA (resa ai sensi dell art. 47 del DPR 28.12.2000, n. 445) DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL ATTO DI NOTORIETA (resa ai sensi dell art. 47 del DPR 28.12.2000, n. 445) All Agenzia delle Entrate Direzione regionale del.. Oggetto: Dichiarazione sostitutiva. Art. 2,

Dettagli

COMUNE DI CARASCO (Provincia di Genova)

COMUNE DI CARASCO (Provincia di Genova) COMUNE DI CARASCO (Provincia di Genova) REGOLAMENTO PER LA TENUTA DELL ALBO PRETORIO ON-LINE Approvato con deliberazione C.C. n. 28 del 3 maggio 2011 ARTICOLO 1 Ambito di applicazione Il presente regolamento

Dettagli

ORDINE DEGLI AVVOCATI DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO UNICO. per la Pratica Forense e l esercizio del Patrocinio. Titolo I. La Pratica Forense.

ORDINE DEGLI AVVOCATI DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO UNICO. per la Pratica Forense e l esercizio del Patrocinio. Titolo I. La Pratica Forense. ORDINE DEGLI AVVOCATI DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO UNICO per la Pratica Forense e l esercizio del Patrocinio Titolo I La Pratica Forense Articolo 1 Il praticante Avvocato regolarmente iscritto nell apposito

Dettagli

CERTIFICAZIONE DI DSA VALIDA AI FINI SCOLASTICI

CERTIFICAZIONE DI DSA VALIDA AI FINI SCOLASTICI CERTIFICAZIONE DI DSA VALIDA AI FINI SCOLASTICI Requisiti necessari per l inserimento negli elenchi dei soggetti autorizzati a effettuare la prima certificazione diagnostica dei Disturbi Specifici dell

Dettagli

R E G O L A M E N T O

R E G O L A M E N T O COMUNE DI VENZONE UDINE PROVINCIA DI ************************************************************************************************ R E G O L A M E N T O PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

PROGETTO NONNI VIGILI AVVISO PUBBLICO PER CONFERIMENTO INCARICO AD ANZIANI VOLONTARI PER LA VIGILANZA NEI PRESSI DELLE SCUOLE.

PROGETTO NONNI VIGILI AVVISO PUBBLICO PER CONFERIMENTO INCARICO AD ANZIANI VOLONTARI PER LA VIGILANZA NEI PRESSI DELLE SCUOLE. Città di Martano Prov. di Lecce Хώρα Μαρτάνα Ελλάς τόυ ερεντόυ Via G. Marconi n.21-73025 telefax 0836-575288 http://comune.martano.le.it/ mailto:poliziamunicipale@comune.martano.le.it COMANDO POLIZIA MUNICIPALE

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLE GUARDIE VENATORIE VOLONTARIE DELLA PROVINCIA DI AREZZO

REGOLAMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLE GUARDIE VENATORIE VOLONTARIE DELLA PROVINCIA DI AREZZO REGOLAMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLE GUARDIE VENATORIE VOLONTARIE DELLA PROVINCIA DI AREZZO Approvato con delibera C.P. n. 51 del 07/05/1998 Art.1 Servizio di vigilanza volontaria La Provincia di Arezzo

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEI VOLONTARI IN SERVIZIO SOSTITUTIVO DI LEVA NELLA POLIZIA MUNICIPALE

REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEI VOLONTARI IN SERVIZIO SOSTITUTIVO DI LEVA NELLA POLIZIA MUNICIPALE REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEI VOLONTARI IN SERVIZIO SOSTITUTIVO DI LEVA NELLA POLIZIA MUNICIPALE ( art. 46, Legge 27 Dicembre 1997, n. 449. ) Approvato con delibera del Consiglio Comunale

Dettagli

PIANO PERSONALIZZATO AI SENSI DELLA LEGGE 162/98 PROGRAMMA 2013

PIANO PERSONALIZZATO AI SENSI DELLA LEGGE 162/98 PROGRAMMA 2013 Allegato 1 DD DOMANDA DI PRESENTAZIONE PIANO PERSONALIZZATO AI SENSI DELLA LEGGE 162/98 PROGRAMMA 2013 Al Signor Sindaco del Comune di CAGLIARI Il/La sottoscritto/a nato/a a il residente a Via n Tel. Cell.

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO DI DIFESA COMUNALE AMBIENTALE (Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 26 del 09 settembre

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO DI DIFESA COMUNALE AMBIENTALE (Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 26 del 09 settembre REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO DI DIFESA COMUNALE AMBIENTALE (Approvato con deliberazione ) 1 1. FINALITÀ Il Comune di Giffoni Valle Piana, istituisce e coordina il Servizio di Volontariato

Dettagli

REGIONE CALABRIA AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI CATANZARO U.O. SELEZIONE RECLUTAMENTO E SVILUPPO DEL PERSONALE

REGIONE CALABRIA AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI CATANZARO U.O. SELEZIONE RECLUTAMENTO E SVILUPPO DEL PERSONALE AVVISO, INTERNO E RISERVATO, DI MOBILITA VOLONTARIA PER LA COPERTURA DI N. 2 POSTI DI OPERATORE TECNICO E/O COADIUTORE AMMINISTRATIVO, DA ASSEGNARE AL SERVIZIO PRENOTAZIONI CUP CALL CENTER DELL ASP DI

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA N.2 - POTENZA

AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA N.2 - POTENZA AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA N.2 - POTENZA via Mantova, 45-85100 Potenza. Tel.: 0971/410023 Fax: 0971/330018 REGOLAMENTO PER LA GESTIONE FAUNISTICO VENATORIA DEL CINGHIALE PER LA PROVINCIA DI POTENZA

Dettagli

COMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona

COMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA E ASSISTENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI SPOTORNO APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 10 DEL

Dettagli

PROVINCIA DELLA SPEZIA Settore 3 Servizio edilizia scolastica e patrimonio

PROVINCIA DELLA SPEZIA Settore 3 Servizio edilizia scolastica e patrimonio PROVINCIA DELLA SPEZIA Settore 3 Servizio edilizia scolastica e patrimonio Il sottoscritto. nato a.., il, residente in.. via. nella sua qualità di della società associazione sportiva ente di promozione

Dettagli

COMUNICAZIONE INIZIO LAVORI DI ATTIVITA EDILIZIA LIBERA

COMUNICAZIONE INIZIO LAVORI DI ATTIVITA EDILIZIA LIBERA Protocollo Comune COMUNE DI REGGELLO (Provincia di Firenze) Pratica Ed. n. / Al Responsabile del Settore Urbanistica del Comune di Reggello Copia per Comune Copia per Denunciante COMUNICAZIONE INIZIO LAVORI

Dettagli

REGOLAMENTO DI GESTIONE AMBIENTALE, FAUNISTICA E VENATORIA DELLE AZIENDE AGRITURISTICHE VENATORIE E FAUNISTICHE VENATORIE

REGOLAMENTO DI GESTIONE AMBIENTALE, FAUNISTICA E VENATORIA DELLE AZIENDE AGRITURISTICHE VENATORIE E FAUNISTICHE VENATORIE REGOLAMENTO DI GESTIONE AMBIENTALE, FAUNISTICA E VENATORIA DELLE AZIENDE AGRITURISTICHE VENATORIE E FAUNISTICHE VENATORIE Approvato con deliberazione Consiliare n. 52 del 21.04.2009 Pag. 1 di 13 TITOLO

Dettagli

Smaltimento dei rifiuti organici biodegradabili (CER 200108) e rifiuti verdi biodegradabili (CER 200201) Periodo: 01/01/2016 31/12/2016

Smaltimento dei rifiuti organici biodegradabili (CER 200108) e rifiuti verdi biodegradabili (CER 200201) Periodo: 01/01/2016 31/12/2016 COMUNE DI LEVANTO COMUNE DI BONASSOLA UTC ASSOCIATO Servizio Lavori Pubblici Ambiente e Territorio sede di Levanto: Tel. 0187.802282/49/42 Fax 0187802280, mail: lavoripubblici@comune.levanto.sp.it sede

Dettagli

Ordinanza Nr. 4 Serravalle Pistoiese, lì 04/02/2005

Ordinanza Nr. 4 Serravalle Pistoiese, lì 04/02/2005 COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE (Provincia di Pistoia) C.F. - P.I. 00185430477 Via Garibaldi 50 Serravalle Pistoiese Tel. 0573 9170 Fax. 0573 51064 e-mail: amministrazione@comune.serravalle-pistoiese.pt.it

Dettagli

AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI OFFERTE DI AFFITTANZA AGRARIA DI TERRENI DELL ENTE SPES

AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI OFFERTE DI AFFITTANZA AGRARIA DI TERRENI DELL ENTE SPES Prot. 2709 Padova, 30 giugno 2015 AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI OFFERTE DI AFFITTANZA AGRARIA DI TERRENI DELL ENTE SPES L Ipab SPES, Servizi alla Persona Educativi e Sociali, con sede in Padova

Dettagli

DOCUMENTAZIONE NECESSARIA PER OTTENERE IL PARERE per SANATORIA EDILIZIA

DOCUMENTAZIONE NECESSARIA PER OTTENERE IL PARERE per SANATORIA EDILIZIA INTERVENTI ricadenti in aree naturali protette DOCUMENTAZIONE NECESSARIA PER OTTENERE IL PARERE per SANATORIA EDILIZIA 1) DOMANDA come da facsimile allegato n. 1/ter duplice copia. 2) VERSAMENTO di euro

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI DI VIA KENNEDY

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI DI VIA KENNEDY CITTA DI CONEGLIANO PROVINCIA DI TREVISO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI DI VIA KENNEDY - Approvato con del. C.C. n. 80-640 del 26.10.1993 (CO.RE.CO. prot. n. 8555 del 15.11.1993)

Dettagli

REGOLAMENTO DELLE GUARDIE GIURATE VOLONTARIE

REGOLAMENTO DELLE GUARDIE GIURATE VOLONTARIE REGOLAMENTO DELLE GUARDIE GIURATE VOLONTARIE Approvato con delibera di C.P. n. 27 del 20.04.2009 ART. 1 PRINCIPI GENERALI 1. La Provincia riconosce l attività delle Guardie giurate volontarie; promuove

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ON LINE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ON LINE LICEO SCIENTIFICO STATALE Galileo Galilei Via Anzio, 2 85100 Potenza Tel. 0971/441910 Fax 0971/443752 Sito web: www.lsgalileipz.gov.it - e-mail pzps040007@istruzione.it Casella PEC Liceo: pzps040007@pec.istruzione.it

Dettagli

L inserimento nell elenco degli esperti non comporta alcun diritto ad ottenere incarichi professionali da parte della Regione Puglia.

L inserimento nell elenco degli esperti non comporta alcun diritto ad ottenere incarichi professionali da parte della Regione Puglia. R E G I O N E ALLEGATO A P U G L I A ASSESSORATO ALLE RISORSE AGROALIMENTARI (AGRICOLTURA, ALIMENTAZIONE, ACQUACOLTURA,FORESTE, CACCIA E PESCA) SETTORE CACCIA E PESCA VIA CADUTI DI TUTTE LE GUERRE, 13

Dettagli

Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI

Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI INDICE Art. 1 - MATERIA DEL REGOLAMENTO Art. 2 - ARTICOLAZIONE Art. 3 - REQUISITI PER L ISCRIZIONE Art. 4 - MODALITA PER

Dettagli